L'educazione morale della gioventù
Il segretario politico del Fascio di Zara, avv. Antonio
Troiani, nella sua bella e lucida relazione annuale suil' atti-
vità del Fascio stesso Ietta all' assemblea generale ordinaria
del 18 ottobre p. p. non ha parlato di un argomento che
si considera di grande importanza nella nostra vita nazionale,
la formazione, l'educazione del carattere nei giovani.
II fascismo a Zara può e deve avere anche il compito
bellissimo di formare il carattere nei giovani, il che vuol
dire preparare le generazioni che -Crescono ai compiti ardui
che le attendono nell' età matura. Prepararle alle prove fu-
ture del domani, armarle e corazzarle di coraggio, di fede,
di purezza morale ; ecco un compito arduo e buono quanto
altri mai.
In questo lembo di patria tutti devono essere degli
apostoli e devono essere pronti altresì a diventare dei mar-
tiri. Martire, nel suo significato primitivo, vuol dire testi-
monio, cioè colui che col sacrificio di sè stesso testimonia
qualche cosa, o la fede religiosa come nei primi tempi nel
Cristianesimo, ola fede nell'Italia come nei martiri di Ober-
dan, Sauro, Battisti, Rismondo ed altri.
A chi deve essere affidato questo compito delicato e
sublime ?
In prima linea alle organizzazioni del partito nazionale
fascista. Non solo alle sezioni del partito, ma anche alle
organizzazioni giovanili.
Bisogna incominciare coi piccoli italiani per continuare
coni balilla e con gli avanguardisti: quando il giovane avan-
guardista avrà raggiunto 1' età di 18 anni e sarà maturo per
entrare nella sezione del partito deve essere già preparato
a tutte le prove che lo possono attendere.
Come raggiungere questa preparazione?
Io insisto particolarmente su ciò: iniziare già fra i piìi
piccoli dei corsi regolari di storia del risorgimento, narrando
con racconti facili e brevi gli episodi piìi salienti della storia
della nostra riscossa nazionale. Che gli esempi luminosi di
fermezza di carattere di cui è così ricca la storia dei nostro
Risorgimento restino bene impressi nella mente dei giovani
già prima che entrino a far parte delie sezioni del partito.
Si fa ora questo? Mi sembra di no.
Secondo punto. Insegnare ai piii grandi la storia
della Dalmazia dalle epoche più remote fino ai giorni no-
stri. Insistere sopratutto sull' epoca modernissima, dal 1860
fino ad oggi. Troveranno nella storia della Dalmazia la più
bella giustificazione delle aspirazioni italiane sulla Dalmazia.
Devono sapere i giovani chi sono stati Bajamonti, Lapenna,
i Radman, Giovannizio e tanti altri. Devono conoscere le
vicende attraverso le quali si è compiuta da parte del Go-
verno di Vienna la slavizzazione della Dalmazia.
Terzo punto. L' educazione fisica. Tutti i nostri gio-
vani devono frequentare le palestre della Società Ginna-
stica di Zara, che ha non un passato, ma una storia semi-
secolare. Nelle palestre e nei campi di giuoco della Società
Ginnastica di Zara essi acquisteranno la forza e il vigore
per le future battaglie.
La Società Ginnastica di Zara oltre ad essere una as-
sociazione sportiva che si fa onore in tutti i rami dello
sport, ha un tale passato di lotte e di cospirazione che è
perfettamente adatta a formare, a plasmare il carattere dei
giovani. Oltre ad irrobustirli, a fortificarli, li educa alla vita
civile, alle battaglie del pensiero e dell' azione.
Un' altra nostra società sportiva che può egregiamente
servire a questo scopo è il Circolo dei ca:nottieri Diadora,
che ancora sotto il dominio austriaco era affigliato al Rowing
Club d'Italia e che già prima della guerra prendeva parte
ai campionati italiani del regno.
La Ginnastica e il Diadora devono essere le palestre
dei giovani nostri per acquistare la necessaria vigoria fisica.
Ci pare di aver detto abbastanza. Abbiamo lanciato
un'idea. La raccolga e la faccia realtà chi può e chi deve.
- Brtarao Delicìi.
Il Concorso Ginnastico di Zara
La Società Ginnastica cedendo alla pressione della
Giunta Esecutiva della F. G. N. I., e convinta che per que-
st'anno ogni energia federale deve esser rivolta alla com-
pleta riuscita del Concorso di Cagliari, che deve riuscire
degno, sotto ogni aspetto, ha deciso di rimandare II con-
corso ginnastico che doveva aver luogo in autunno^ alla
primavera del 1927, sebbene avesse già ricevuto entusiasti-
che adesioni da tutte le Sezioni Federali interessate, meao
da quella di Trieste da cui si attendeva ancora risposta.
Lanciamo adunque il primo grido : quest' anno tutti a
Cagliari, 1' anno venturo tutti a Zara 1
CRONACA
Il lutto.
In segno di lutto per la morte di S. M. la Regiiia
Margherita di Savoia la Società Ginnastica ha sospeso per
una settimana ogni attività sportiva. La Direzione a! eom-
pleto e una rappresentanza di ginnasti in divisa eoa ban-
diera partecipò alla messa solenne officiata nella Chiesa di
S. Simeone lunedì 11 corr.
Martedì 12, ricominciandosi le lezioni a seconda del" o-
rario regolare, il prof. Veglia, direttore tecnico della S icietà
tratteggiò agli alunni intervenuti con poche paro'e L- f%ura
nobilissima della defunta Regina e ricordò ad essi lo spe-
ciale significato che il suo Augusto Nome aveva per ì loro
padri nei tempi dell' esecrato servaggio.
Condosflianze.
Il Cav. V. Verban per il Consiglio della XV sezione
(Dalmazia) della F. G. N. I. aveva spedito all'on. Giuriati
un telegramma di condoglianza per la morte delia madre
adorata.
L' on. ringraziò col seguente telegramma : Verban pre-
sidente Sezione Federale Dalmazia della F. G. N. L Zara.
Vivamente ringrazio Vossignoria e la famiglia dei ginnasti
dalmati della sincera partecipazione al mio profondo dolore.
Cordialmente - Giuriati.
La nostra rivista partecipa sinceramente al dolore del-
l' illustre uomo che ha sempre amato la nostra terra marto-
riata e ha sempre preso a cuore i nostri più vitali problemi.
Il Cinquantenario.
La solenne commemorazione del cinquantenario di fon-
dazione della Società Ginnastica Zara che si doveva tenere
il 24 corr. è stata, a causa della recente morte di S. M. la
Regina Margherita di Savoia, rimandata al 25 aprile, giorno
di S. Marcoj che ha uno speciale significato per la nostra
terra.
Una simpatica riunione.
Simpatica veramente fu la riunione che ebbe luogo in
una delle sale della Società Ginnastica, domenica 3 corr.
alle ore 17. Per iniziativa del dott. Ramiro Gazzari, presi-
M. PATTIERA - ZARA IMPORTAZIONE ESPORTAZIONE
I>K fossi'X^O l'OTROI^rO, BBJ^jajIUfA B^ IWAB^TA
DELLA RAFFINERIA DI OLII MINERALI -- FIUME
ili"-„ni DELLA DITTA „FRATELLI DEANGELI« - TRIESTE-BARCOLA
più meritevoli, che si farà, come di consueto, in occasione
del saggio finale.
= E' annunciata per una data prossima un'accademia
dì ginnastica in Teatro G. Verdi; in essa si produranno
anche le squadre che stanno allenandosi per il concorso di
Cagliari.
Il Carnevale
La cronaca del Carnevale è quest'anno presto fatta
perchè esso fu di una eccezionale brevità.
Tanto pili che i balli organizzati dalle diverse Asso-
ciazioni si sono susseguiti si può dire senza intervalli, con
il logico risultato che nessuno di essi riesci come i comitati
organizzatori si ripromettevano.
= La nostra Società quest'anno ha dato tutti i suoi
balli, compreso il ballo „Pro Concorso" con bacile, nella
propria sede e fu realmente una buona idea, altrimenti le
spese enormi a cui si deve sottostare per dare un ballo al
Teatro G, Verdi avrebbero assorbito tutto l'incasso fatto
alla porta-
= Riuscitissimo, come sempre, il ballo giovanile in
costume, dato al Teatro G. Verdi. Il numero dei bam-
bini in costume superò quello degli ultimi anni, ed i palchi,
come pure i posti riservati per i soci, erano latteralmente
gremiti di fittissimo pubblico.
= In quaresima continuano i trattenimenti Sociali
arricchiti da brevi rappresentazioni drammatiche e di varietà,
che i volonterosi soci della Sezione Filodrammatica prepa-
rano per ogni domenica, e producono sul palcoscenico ap-
positamente costruito nella Sala Bajamonti, al secondo piano
dell'edificio Sociale.
Queste riunioni riescono veramente affollatissime, e le
coppie danzanti a fatica compiono le loro evoluzioni nei
vastissimi locali, tanto grande è il loro numero.
Un pensiero gentile
Rileviamo dal Bollettino della F. G. N. L che il con-
siglio sezionale veneto, nella seduta tenutasi il 17 gennaio u. s.,
ha trattato anche della ricorrenza del cinquantenario della
nostra Società. Il segretario, il nostro impareggiabile amico
Raffarè, propose di offrire al nostro sodalizio un ricordo che
esprima ai ginnasti della Dalmazia l'affetto dei Veneti. 11
Consiglio ha approvato ed ha incaricato il Segretario di
provvedere. Il dono sarà portato a Zara dalla rappresen-
tanza che si recherà al Congresso Federale e che perciò
presenzierà anche alla cerimonia della solenne commemora-
zione del cinquantenario.
Non ci fa meraviglia il pensiero gentile dell'amico
Raffarè, e neanche l'approvazione del Consiglio sezionale
perchè conosciamo per esperienza l'attaccamento e l'amore
che i nostri amici di Venezia hanno per noi dalmati. Il dono che
la rappresentanza veneta porterà a Zara acquisterà un si-
gnificato speciale per il fatto che esso verrà consegnato il
giorno di S. Marco, da veneti a veneti, da fratelli a fratelli.
Saluti
Riceviamo continuamente saluti ed auguri da nostri
soci che si sono trasferiti in altre città. Siamo loro gratis-
simi della buona memoria che essi conservano della Società,
e, pur avendo loro risposto direttamente, sentiamo l'obbligo
di ringraziarli anche a mezzo della nostra Rivista. Il buon
ricordo che conservano di noi coloro che per tanto tempo
cooperarono al miglior andamento del nostro sodalizio, ci
riesce veramente gradito e ci conforta nel nostro lavoro.
Necrologio
Siamo oltremodo dolenti di dover registrare la morte
di due nostri vecchi soci che dettero per molti anni l'opera
loro preziosa e patriotticamente disinteressata per il miglior
andamento della nostra Società, coprendo cariche in seno
alla Direzione. Essi sono Giuseppe Bauch e Venturini Co-
stantino, conosciuti ed amati da tutti i nostri soci.
Alle famiglie vada l'espressione delle nostre sincere
vive condoglianze.
Una pubblicazione
„La Palestra" periodico sportivo delia Soc. Ginnastica
Senese sotto il titolo: „Le grandi Società: Zara" pubblica
un lusinghiero articolo sulla nostra Società, preadendo lo
spunto dal cinquantesimo anniversario della fondazione.
Siamo gratissimi al patriottico nostro confratello per
quanto ha voluto pubblicare circa la grande importanza po-
litica e sportiva del nostro sodalizio, e ci piace riportare il
telegramma che il Presidente della Soc. Ginnastica Senese
ha inviato ai Presidente della Soc. Ginnastica Zara: ,,Lieta
ricorrenza cinquantenario valorosa Società Zaratina, Asso-
ciazione Ginnastica Senese, bene augurante, uniscesi vostri
festeggiamenti — De Grolée Virville, presidente.
A questo telegramma la nostra Società ha subito ri-
sposto con una lettera esprimente la propria gratitudine e
i sensi della piii grande fratellanza.
Corso di educazione fisica all'Università
di Bologna
Apprendiamo dal giornale „Il Dopolavoro" che è stata
aperta presso l'Università di Bologna una scuola superiore
di educazione fisica, che si inizia già con il corrente anno
accademico, la quale comprenderà un corso superiore di
magistero per l'abilitazione all'insegnamento dell'educazione
fisica negli istituti superiori e medi, un corso complemen-
tare per direttrici di giardini di infanzia ed insegnanti
elementari, istruttori di associazioni, ricreatori, ecc., un corso
popolare per allievi scelti di scuole elementari di Bologna,
un corso di educazione fisica di istituti medi.
A dirigere il nuovo istituto è stato chiamato, se le
informazioni che abbiamo potuto avere sono esatte, il dott.
Monti, di cui conosciamo, per averli potuto apprezzare da
vicino, il fervido patriottismo, l'impareggiabile competenza
nel campo dell'educazione fisica e le altissime qualità di-
dattiche. Siamo certi pertanto che, sotto la sua abile e tenace
guida, la nuova scuola superiore potrà non pur raggiungere,
ma benanco in breve superare gl'istituti del genere che,
per quanto ci consta, esistono attualmente solo all'Univer-
sità di Berlino ed a quella di Vienna.
Per una oblazione
Camillo Baglioni ha inviato una oblazione per la nostra
rivista. Il nome di Baglioni è troppo conosciuto nel campo
sportivo perchè ci sia bisogno di spender parole per dimo-
strare l'alto significato che quella oblazione racchiude. Noi
gli esprimiamo la nostra gratitudine per il suo pensiero, e
per le parole con cui ha accompagnato l'offerta: „Prego
gradire il .mio modesto contributo per la vostra fiaccola di
italianità. Coi migliori auguri per Zara e pei suoi figli,
porgo i miei saluti all'egregio Cav. Verban. Con distinta
osservanza, devotissimo Camillo Baglioni.
Gerente responsabile e direttore: Arrigo Zink.
Editore: „Società Ginnastica Zara".
Tipografia: E. de Schonfeld.
DRIOLI
MARA^OHUVO DI XAKA
CASA FONDATA NBL 1^68.
LA PIÙ' ANTICA FABBRICA DI LIQUORI IN ITALIA
Conto Corrente con la Posta.
Anno in — numero 3
ZARA, marzo 1926
Red. € Amm. in Sede sociale
Narrano le cronache come le navi della Repubblica
che trasportavano a Venezia i resti dell'Apostolo, colte
per mare da terribile burrasca furono costrette a pog-giare
a Zara. II corpo del Santo venne deposto provvisoriamente
sull'altare della cripta della cattedrale di S.ta Anastasia.
Un osso del Santo venne trafugato e come sacra reliquia
conservato nel magg-ior tempio zaratino, a significare la de-
vozione dei cittadini per la Serenissima. La sacra reliquia
come tutte le gelose memorie di Venezia hanno mantenuto
viva, attraverso i secoli, la incorruttibile fede dei dalmati,
e oggi che la Patria ha raggiunto una delle tappe più
gloriose della sua storia, i nostri forti
ginnasti che con giovanile baldanza si
apprestano a festeggiare un cinquan-
tennio di vita della Società così cara
ai nostri cuori d'italiani, pronunciano
con devozione e con sicura fede iì
nome dell'Evangelista, segnacolo di
Vittoria e di gloria.
Ripetono il nome santo che ricorda
il dominio della Repubblica Marinara
e fissano con occhi lampeggianti di speranza l'emblema
glorioso che ovunque in Dalmazia spiega le sue ali vittoriose
e volge fieramente lo sguardo all'avvenire.
Sulle pagine spiegate del libro che il leone stringe
fra gli artigli,, vive eterno il nome dell' Evangelista come
vive e vivrà eterna la memoria di Venezia.
San Marco fu il simbolo della pace e fu grido di
guerra e di riscossa.
Fu iacitamento alla resistenza ed alla Vittoria nel
vicino giugno del 1918 quando le soldatesche teuto-
niche già s'apprestavano ad entrare briache nei bei palazzi
della Regina del Mare e sognavano i bivacchi in Piazza San
Marco e le orgie loro abituali, i saccheggi, il terrore.
Un battaglione di marinai battezzato col nome del
Santo protettore, offrendo i robusti petti al nemico, bal-
danzoso spiegando al vento il rosso gonfalone della Sere-
nissima, fece argine alla furibonda ondata e salvò Venezia
e l'Italia dal disonore.
La venerazione che Zara tributa al Santo si confonde
con la profonda devozione che essa serba alla dominazione
di Venezia.
Per questo la vecchia e gloriosa „Società Ginnastica"
ha voluto che il giorno di San Marco fossero celebrati i
cinquant' anni di sua vita, congiunta a sacrifici, a persecu-
zioni ed a superbi trionfi.
Ha voluto che i giovani ginnasti cresciuti in tempi
meno difficili seppure non pienamente lieti, ricordassero nel
giorno del glorioso anniversario, i fasti della Dominante, e
ne venerassero i simboli più sacri.
Altri simboli di forza e di splen-
dore l'Italia fascista cotidianamente ri-
solleva in alto, a segnare e ad illumi-
nare il cammino del popolo ringio-
vanito e preparato ai più sublimi
eroismi.
Accanto ai littori ed alle aquile
romane la gioventù nostra spiega fre-
mente il purpureo gonfalone di San
Marco ed apre gli animi alle più si-
cure speranze.
Allo scorcio del decimo secolo, il Doge Pietro
Orseolo, a significare la volontà di Venezia che ii mare
fosse libero per i commerci e che ogni angheria cessasse
a danno delle città desiderose di pace e di libero sviluppo,
percorse con le sue navi trionfalmente l'Adriatico e ne
segnò la presa di possesso in nome della Repubblica di
San Marco.
Il trionfo del Doge fu ricordato ogni anno con la
storica festa dei bucintori dorati, festa che fu chiamata lo
„Sposalizio del more".
Giorno verrà in cui altro superbo Marinaio guiderà la
poderosa Armata d'Italia attraverso il mare che salutò le
galere di Pietro Orseolo, e spiegherà vittorioso sul picco
il gonfalone di San Marco, e mille e mille voci robuste
ripeteranno :
„Pax tibi semperque vìa, dedisti pacem nobis".
Maurizio MandeL
ricordare soltanto a tutti i buoni italiani, i quali guardano al-
l'Adriatico con appassionato sentimento, che la Ginnastica di
Zara ha bene meritato dell'Italia. E' questo il suo titolo
maggiore, del quale può andare veramente superba. La
Ginnastica di Zara è stata veramente un mirabile elemento
integratore nel complesso della lotta politica e nazionale
che noi abbiamo dovuto sostenere per mantenere integro
il diritto d'Italia in tutta la Dalmazia. E la Ginnastica di
E oggi in alto i cuori! Il vessillo della Ginnastica
sventoli al sole superbamente a significare che tutte le nostre
speranze sono indiminuite e che tutti i nostri cuori sono
saldi e tutti i nostri spiriti sono tesi verso 1' avvenire che
non potrà fallire.
Frattanto la Ginnastica di Zara vivai, crescat, floreali
Roma, gennaio 1926. SILVIO DELICH.
r" oiDOitanza dello ut nella vita
Concorso Ginnastico Adriatico Zara 1923.
Zara ha contribuito efficacemente alla conservazione dell'i-
talianità nella capitale della Dalmazia, insidiata dalle mole
austro-croate. Se Zara ha resistito vittoriosamente a tutti
gli insulti avversari, il merito spetta anche alla balda gio-
ventù raccolta intorno alla Ginnastica.
La mirabile sagacia dei Capi che gui-
darono, dopo la scomparsa di Antonio
Bajamonti, gli Italiani della Dalmazia
trovò degno riscontro nell' ardente im-
peto delle falangi ginnastiche. Oggi,
ripensando al nostro passato, si può
ben dire che da una parte la Lega
Nazionale, dall'altra la Ginnastica —
e nell'ultimo ventennio la Società degli
Studenti italiani della Dalmazia — sono
stati gli strumenti poderosi che ser-
virono a Roberto Ghiglianovich, Luigi
Ziliotto ed Ercolano Salvi, per difen-
dere il patrimonio storico dell'italianità
dalmatica sino all'estremo, sino al
giorno della decisione suprema.
Onde ben a ragione la Ginnastica
può festeggiare con legittimo orgoglio,
la data dei suo cinquantenario. Ma la
cemmemorazione odierna della Ginna-
stica di Zara non deve dare occasione
di riposare sugli allori ; deve bensì es-
sere di sprone ad una rinnovata attività. Tanto più che l'iniquo
compromesso di Rapallo ha imposto a Zara un compito du-
rissimo: quello di essere la rappresentante dell'Italia sulla
costa orientale dell' Adriatico ahimè sacrificato all' ingordigia
altrui dalla casta parlamentare demoliberale. Purtroppo il
Patto di Londra venne orrendamente mutilato ed a noi non
resta oggi altro conforto che quello di confidare nell'avve-
nire dell'Italia fascista.
«A/e/is sana in carpare sano*
Se vogliamo essere sinceri, dobbiamo
riconoscere che soltanto in questi ul-
timi tempi, con l'avvento del Governo
fascista, è sorta in Italia una vera co-
scienza di ciò che valga 1' educazione
fisica per un popolo destinato ad un
grande avvenire.
Da pochi anni soltanto sì è inco-
minciato a capire che con l'improvvi-
sazione è ben difficile che lontani oriz-
zonti siano raggiunti e che vaste
imprese possano compiersi.
E' bene contare sulla generosità e
suir intelligenza di un popolo come il
nostro, ma non è ammissibile che esso
possa competere, - senza alcuna pre-
parazione, — con nazioni che da decenni coltivano lo sport
e dedicano le loro migliori energie all' educazione fisica
delle masse.
Ci stiamo perfezionando — non v' è alcun dubbio —
Concorso Ginnastico Adriatico Zara 1923,
anche in questo campo importantissimo della vita nazionale,
ma siamo ancora ben lontani da quella che può e deve es-
sere l'aspirazione di quanti nello „sport" vedono il rinvi-
gorimento fisico e morale della razza, la preparazione sicura
alle più brillanti vittorie.
Ci sentiamo ancora troppo deboli e modesti rim-
petto allo sforzo che gli altri compiono a prezzo di
gravissimi sacrifici, per mantenere il primato alle prò-
migliore degli ospiti è stato senza dubbio il portiere che
fermò un'infinità di palloni. Ottima la difesa. Gli avanti si
distinsero per il loro leggiero gioco d'assieme che però
non resistette alla potenza della nostra difesa. Nel primo
tempo furono segnati 6 goais per merito di Dettoni (3),
Lubin, Zlodre e Szommer. Nel secondo, Dettoni, Drizzi e Vu-
letin completarono il numero veramente abbondante di goals.
Le squadre si presentarono nella seguente formazione :
V. S. Vigor: Riciotti, Palmonella e Rosellini, Dileanza, Mas-
saccesi e Cipolloni, Fiorani, Marcelli, Gironzi, Galeazzi ed
Armeni. S. Ginnastica Zara: Schitarellich, Lana e Krznarich,
Terzich, Zlodre e Vezil, Szommer, Drizzi, Vuletin, Lubin (cap.)
e Dettoni.
L'arbitro sig. Lana diresse la partita con severità ed
imparzialità. G. Drizzi.
CRONACA
Programma dei festeggiamenti
per il cinquantenario
'Sabato 24 aprile: ore 22 arrivo degli Ospiti da Ancona;
ore 24 arrivo degli Ospiti da Trieste.
Jonienica 25 aprile: ore 8 sveglia della Banda sociale;
dalle 8 alle 11 visita della Città, ritrovo al
Caffè Centrale ;
ore .11 inaugurazione del XXXVI Congresso
della Federazione Ginnastica Nazionale Ita-
liana ai Teatro G. Verdi,
ore 13 banchetto ufficiale in sala del Circolo
Colautti ;
ore 17-19 Commemorazione del cinquantenario
della Società Ginnastica Zara, in Piazza dei
Signori, indi corteo sino alla sede, per lo
scoprimento del busto di S. A. R. il Principe
di Piemonte, e delia lapide commemorativa;
ore 19-21 pranzo intimo e concerto delia Banda
Comunale;
ore 21-24 ricevimento in onore degli Ospiti in
sede Sociale;
lunedì 28 prile: ore 8 sveglia della Banda Sociale;
ore 8.30-12 Congresso della Federazione Gin-
nastica Nazionale Italiana^ nella sala mag-
giore del Teatro G. Verdi;
ore 12 maraschino d'onore al Circolo A. Co-
lautti, offerto dal Direttorio del P. N. F. ;
ore 15 continuazione del Congresso',
ore 20-21.30 serata di gala in onore degli
Ospiti al Teatro G. Verdi;
ore 23 partenza degli Ospiti.
Per lì nome a una via.
Uno dei primi atti dell'Amministrazione Comunale di
Trieste dopo l'armistizio è stato quello di chiamare „Via
della Ginnastica" la via dove aveva la sua sede la glo-
riosissima Società Ginnastica Triestina. Scopo della deno-
minazione era evidentemente il voler dimostrare alla bene-
merita Società la gratitudine della città per l'opera indefessa
e tenace svolta da essa, durante il servaggio, a vantaggio
della educazione fisica morale e politica della gioventù di
Trieste. Altri comuni redenti ebbero lo stesso pensiero,
ultimi fra essi in ordine di data quelli di Gorizia e Trento.
Il provvedimento ci pare per lo meno altrettanto giusto
quanto quello di dare alle vie i nomi di cittadini benemeriti.
A Zara non si poteva pensar prima a dare il nome
della Ginnastica ad una via, perchè l'antica sede non era
più in suo possesso, e non ne aveva una nuova in forma
stabile. Ma oggi che la Società, a costo di sacrifici immensi,
è riuscita ad avere una sede che, pure avendo delle man-
chevolezze, è vanto e decoro della città nostra, oggi che
siamo alla vigilia della commemorazione del cinquantesimo
anniversario, speriamo che chi regge le sorti del nostro
Comune voglia, a nome della città che rappresenta, fare
quello che prima non s' è potuto. Speriamo che il Comune, in
riconoscimento di quanto per la causa nazionale operò la
nostra vetusta Società, ricordando le persecuzioni a cui fu-
rono fatti segno nel periodo antibellico i suoi dirigenti, ricor-
dando gli scioglimenti e i sequestri a cui essa dovette sotto-
stare, considerando l'attivissima opera di propaganda dal-
matica fatta da essa dall' armistizio ad oggi, col partecipare
a numerosissimi concorsi ginnastici, sempre tenendo alto il
nome di Zara e della Dalmazia, voglia dare al tratto di via
del Tribunale dove è la Sede sociale il nome di „Via della
Ginnastica".
Gli auguri.
Anche per feste Pasquali ci sono pervenuti da numerosi
soci residenti fuori di Zara saluti ed auguri.
Ringraziamo di cu'ore i soci che si ricordano di noi
anche vivendo nella vita tumultuosa delle grandi città, e
che con il loro consenso ci spronano a continuare nell' aspro
lavoro a cui ci siamo volontariamente sottoposti per dare
sempre maggiore incremento al nostro sodalizio.
Le adesioni.
Ci sono pervenute numerose adesioni di rappresentanti
di Società Federate che prenderanno parte al XXXVl Con-
gresso Federale. Alcune di esse sono accompagnate da
caldi saluti e da lusinghiere parole dirette alla nostra vèc-
chia Istituzione.
La vetusta Consorella Comense invierà a presenziare
la cerimorinia della commemorazione del cinquantenario la
sua gloriosa bandiera che ci dirà tutta la passione adriatica
della patriottica Società.
Il Prof. E. Ferralasco di Genova verrà con un dono
omaggio che consegnerà alla nostra Società in nome dei
suoi alunni del R. Liceo scientifico G. R. Rossini e del-
l' Istituto Tecnico Inferiore V. E.
I ciondolini ricordo.
I ciondolini ricordo che saranno distribuiti a tutti coloro
che interverranno alla commemorazione del cinquantenario,
e appesi su tutte le bandiere presenti, verranno messi in
vendita per coloro che desiderassero possederne più di un
esemplare a prezzo modicissimo.
Invito.
Avvisiamo i nostri lettori che il numero presente serve
di invito alle manifestazioni annunziate in occasione del
cinquantenario, per tutte quelle persone ed istituzioni che
non ne avessero ricevuto uno speciale. E' nostro desiderio
che alle cerimonie presenzino tutti i nostri amici e quanti
hanno la percezione dell'alta importanza nazionale dell'o-
peia svolta dalla nostra Società prima e dopo la guerra di
liberazione.
Obblazioni alla nostra Rivista.
Angelo Meloncinì L. 20 — De Denaro Bruno L. 10 —
Dott. Lubin Luigi L. 5 — Alesani prof. Attilio L. 10.
Gerente responsabile e direttore: Arrigo Zink.
Editore: „Società Ginnastica Zara".
Tipografia: E. de Schonfeld.
ORIOLI
MÀRAJSOHXIVO X>I ^ARA
CASA FONDATA NICJL,
LA PIÙ' ANTICA FABBRICA DI LIQUORI IN ITALIA
Anno III — numero 5.
ZARA, maggio 1926.
Red. e Amm. in Sede sodale.
Il Cinquantenario della nostra Società
Il XXXVl Congresso generale della F. G. N. 1.
Ricordando...
Cinquant'anni di vita, di lunga spasmodica vita dalmatica :
sembrano un attimo. E furono veramente un attimo della
vita nazionale del nostro Paese: pieno di angoscia, di mar-
tirio, di patimenti inenarrabili, che culminò in quel!' esalta-
zione di sentimento, di fede, che ancor tutti ci pervade.
La nostra Società Ginnastica Zara sorse nella più dif-
ficile epoca della nostra vita politica, dieci anni dopo l'in-
fausta battaglia di Lissa, sei anni dopo l'entrata a Roma.
I Comuni della Dalmazia, tutti italiani, cominciavano
a dar ombra all' imperiale e regio governo di Vienna, che
cominciò una sistematica, lenta, continua oppressione, o
meglio, distruzione dell' italianità della nostra Provincia, sop-
primendo giorno per giorno, ora per ora, quasi insensibil-
mente e con la nota abilità, or 1' una or 1' altra delle nostre
istituzioni, eliminando enti, trasferendo famiglie, e creando
per contrapposto scuole croate, importando famiglie esotiche.
Gì' Italiani della Dalmazia si serrarono a difesa. E così,
cominciò quella interminabile sorda lotta, in forma apparen-
temente legale, che permise agli italiani tutti, senza distin-
zione di casta o censo, di raccogliersi in un solo fascio
nelle varie società per difendere col massimo ardore, in
tutti i modi, l'avito patrimonio nazionale.
Fu per opera di Arturo Colautti di Spalato, in previo
accordo con i migliori patriotti di Zara, di Trieste e di Ve-
nezia (Reyer e Oberdan) che si fondò prima a Spalato, nel
1875, poi a Zara, il 23 gennaio 1876, la Società di Ginna-
stica e Scherma, con lo scopo di raccogliere la gioventù,
educarla alla fede della Patria, e soprattutto disciplinarla
e assuefarla all'idea del sacrifizio.
E fu realmente tutta sacrifizio, la vita di più genera-
zioni nei cinquant'anni di vita sociale, che ci avvicinarono
alla meta agognata e, purtroppo, anche ora solo in parte
attinta dalla Patria nostra sotto l'Augusta guida di Casa
Savoia.
Non scioglimenti di società, non perquisizioni ed
arresti, non sequestri di patrimoni, non proibizioni alla gio-
ventù, alla scolaresca, agli impiegati di frequentare i nostri
locali, valsero a trattenerli; valsero ad affievolire l'opera dei
nostri maggiori, che con fede e tenacia ammirabili, condus-
sero la nostra Società per cinquant' anni, attraverso peripizie
d'ogni genere.
La storia della nostra Società, alla quale attende con
la serietà di intenti che lo distingue il nostro esimio prof.
Praga, e che verrà pubblicata entro l'anno, farà conoscere
particolari interessantissimi. Noi, oggi, possiamo chiamarci
fortunati di aver assistito alla sua esaltazione, pari a quella
fatta per le più elette Società della Nazione.
Alla nostra Società Ginnastica solamente spetta il più
bel ramo d'alloro, per esser stata esposta sempre alle raf-
fiche sanguigne dell' asburgica rabbia, per esser stata sempre
in prima trincea su queste sponde, le più esposte: sempre
fidente, sempre in attesa del grande evento, che sì doveva
compiere, che fatalmente si compirà. E resistemmo.
Non un socio, non un ginnasta, avranno dimenticato
attraverso la loro vita, le parole che udirono dai nostri
maggiori, quando predicevano l'evento. Ed erano parole
d' oro che sgorgavano da labbra pure d'italica fiamma, che
scendevano in cuori ardenti, assetati di fede.
Cinquant'anni sono passati: il vaticinio in minima
parte si è avverato ; Lissa fu sì vendicata, ma anche per-
duta; Campoformio si rinnovò nella storia. Ma noi conti-
nueremo nella tradizione dei nostri avi, con 1' appoggio dei
numerosi fratelli, memori.
Il compito della Società Ginnastica Zara non è finito.
Essa deve continuare ad educare i giovani lentamente, con-
tinuamente all'amore per la Patria, al sacrificio, attraverso
la sua ottima organizzazione.
Deve sempre far • ricordare le parole di Antonio Ba-
iamonti :
„A noi Italiani della Dalmazia non rimane altro diritto
che quello di soffrire".
Le cerimonie del cinquantenario, assieme a quelle per
il XXXVI Congresso della Federazione Ginnastica Nazionale
Italiana, furono non solo letizia per tutti i ginnasti di Dalmazia,
ma anche monito per gli altri. E per i nostri ginnasti ver-
ranno giorni di letizia maggiore quando potranno offrire la
loro vita per quell'Italia più grande che è in cima a tutte
le loro aspirazioni.
Ed allora, appena allora, ogni ginnasta potrà racco-
gliere la sua parte d'alloro da quella simbolica pianta,
seminata nel 1876, con la massima cura, cresciuta in cin-
quant'anni di purissima vita naziona,le, politica, sportiva in
seno alla nostra Società Ginnastica Zara.
V. Verban.
ì (agliari per il Illl [ontorso GinDiisfko D
In viaggio
Le tre belle squadre di ginnasti che la Società Gin-
nastica Zara aveva deciso di far partecipare al Concorso di
Cagliari, per ragioni economiche, si ridussero ad una. Si
doveva prender per l'imbarco la via di Napoli, cosicché, il
viaggio sarebbe stato enormemente lungo, sia per il numero
di giorni che si doveva preventivare, che per il praticissimo
orario nelle comunicazioni che abbiamo con Ancona. Però,
noi prendemfflio imbarco a Civitavecchia, molto bene, dato
che air ultimo momento avevano messo in linea per Terra-
nova Uh secondo piroscafo.
Arrivati per tempo, avemmo il vivissimo piacere di
visitare Civitavecchia che piacque in ispecie per il suo bel
porto, per le sue opere fortificatorie antiche e quanto mai
suggestive nelle loro caratteristiche. Non per niente c'entra
il Bramante ed altri sommi artisti.
L'imbarco sui piroscafi di migliaia di ginnasti, dalla
divisa di ogni foggia e colore, ma tutti vivacissimi, fu
quanto mai piacevole a vedersi. Canti, grida, strette di
mano, inni patriottici suonati dalie varie fanfare dei gin-
nasti, saluti a voce in tutti i toni, producevano una tale
gazzara al distacco dei piroscafi dalla riva, che era vera-
mente uno spettacolo; spettacolo che durò poco, perchè
fuori del porto tutti si diedero a cercare il posto per dor-
mire e si entrò così nella calma assoluta. Benché fosse
mare mosso a nessuno recò disturbo perchè ottimi i pi-
roscafi, e punto assomiglianti a quelli - graziosi e ballarini -
che fanno felicemente spola tra Ancona e Zara. Al mattino
fu interessante quanto mai T avvicinarsi all' Isola Eroica : si
ammirò il Golfo Aranci e quello di Terranova e finalmente
sbarcati sul molo, c'imbarcammo in fretta e furia, cioè pivi
furia che fretta sul lunghissimo treno bis per attraversare
tutta V Isola. Noi, dalmati, ebbimo subito l'impressione dì
trovarci in terra conosciuta. E difatti, eccettuate piccole
differenze, trovammo molte affinità in Sardegna con la
nostra Dalmazia ; assomiglianze di costumi, usanze, stile nei
lavori femminili e forse, non per presunzione, ma certo as-
somiglianze di carattere e tipo di razza. Una sola cosa,
air infuori dei „TuculV\ ci colpì: la mancanza di campanili
per i villaggi che s'incontravano lungo il viaggio.
A Cagliari
Riscontrammo subito T ottima organizzazione del Co-
mitato Esecutivo. La nostra squadra ricevette come tutte le
altre, subito la sua destinazione, i relativi documenti e fu
accompagnata all' alloggiamento. Cagliari ci ricevette, con
tutto il suo entusiasmo fraterno. Per noi dalmati ebbe i piìi
bei fiori, il piìi abbondante getto di cartellini, il piìi vigo-
roso saluto. Per la Dalmazia italiana, ovunque e sempre i
sardi manifestarono il loro entusiasmo, che deve sgorgare
certamente dalla loro forte fede nazionale e dal loro elevato
patriottismo. Cagliari fece prodigi per albergare le migliaia
di ginnasti, per ospitare tanta gente, venuta da tutta l'Italia,
anche per salutare S. M. il Re. Cagliari è bella ed anche
caratteristica con le sue strade ripide che salgono verso
piazza Yenne, verso il castello e verso il piazzale Umberto,
da dove si gode un magnifico panorama su tutto il versante
della città, sugli stagni e sul porto. Cagliari ha dei bellissimi
palazzi, che non posso continuare a descrivere perchè devo
dare la preferenza al Concorso.
Il Concorso
La bandiera federale ricevuta con i dovuti onori, pre-
senti tutte le squadre con le loro bandiere e musiche, fu
portata solennemente al bellissimo palazzo Comunale con
grande entusiasmo. Il Presidente del Comitato Esecutivo,
avv. Nonnoi, porse il saluto augurale, nominandoci pri-
missimi con le città consorelle redente. Con questo rito il
Comune prese in consegna la bandiera tra vari alala e
discorsi.
Via facendo s'incontrò 1' on. Delcroix, che partiva per
il continente, e che ricevette il più caldo saluto da tutti i
grinnasti, rappresentanti la forte gioventù d'Italia. E inutile
vi descriva i ricchissimi premi come è inutile che mi fermi
a dirvi che durante i tre giorni del Concorso, soffiò un vento
fortissimo che portava dell' abbondante sabbia, una specie
di ghibli tripolitano, che si rese noiosissimo.
E sotto questo tedioso vento, si svolse magnificamente
e con relativo ordine tutta la bellissima attività delle squadre
ginnastiche. Ammiratissime quelle operaie, quelle allievi e le
femminili. E devo tralasciare di scrivere degli altri ginnasti
per occuparmi della nostra squadra.
La necessità da parte del nostro valente direttore
tecnico prof. Veglia, di occuparsi dell' attività sociale e del
relativo saggio finale, che era in precedenza fissato per
quella stessa domenica, fece sì che egli non potè accompa-
gnare e presentare la squadra adulti, che fu comandata
invece dal nostro caposquadra Egidio Lorenzini e composta
dai ginnasti :
Donati Antonio, Jurina Antonio, Ailacevich Ausonio,
Concina Umberto, Jurina Enrico, Villicich Luigi, Malusa
Francesco, Decovich Renato, Mussap Natale, Marussich
Nicolò, Ceccoli Roberto, Albanesi Giusepe. La squadra per
la gara artistica era formata dai primi otto ginnasti.
La nostra squadra ben allenata, ebbe un po' di sfor-
tuna, inquantochè in ispecie nel salto ha abbattuto parecchie
asticelle, perdendo così parecchi punti in classifica. Ciò non
per tanto fu classificata con punti 128 e 15 su 135, con
assegnazione del premio di primo grado, ossia della corona
d' alloro alla Società, e medaglia vermeille al caposquadra.
In gara artistica di squadra adulti fu classificata con punti
52 f. 600 ottenendo la palma di quercia per la Società e
medaglia vermeille al caposquadra. Alcuni nostri ginnasti
parteciparono alla gara atletica iuniori conseguendo: la
medaglia argento di Lo gradoy Mussap Natale classificato
al sedicesimo posto su trecentoventi concorrenti, Jurina
Enrico e Donati Antonio; la medaglia d'argento di secondo
grado, Decovich Renato e la medaglia di bronzo Alacevich
Ausonio.
La Società ebbe ancora il premio di una medaglia
vermeille dell' Enef per la produzione libera di squadra.
Il premio speciale, la Coppa di S. M. il Re fu assegnata alla
Società Eleonora d'Arborea, quale organizzatrice del Con-
gresso, e poi passata alla nostra Società per deliberazione
del Presidente dell'Arborea.
In complesso, data la formazione della squadra ed i
moltissimi giorni che essa rimase fuori allenamento, per 1«
partecipazione inconsulta di alcuni suoi componenti ad altre
gare svoltesi in Ancona, dobbiamo essere lieti del risultato.
La bellezza dello spettacolo sportivo nello svolgersi
delle varie gare artistiche di squadre ed individuali andò in
parte distrutta dal seccantissimo vento, che disturbava tutti,
così da render quasi impossibile l'attività ai giurati, ammi-
rabili per la loro abnegazione.
Alla presenza della Maestà del Re
L'arrivo di S. M. il Re fu per Cagliari emozionantis-
simo. Accolto festosamente dalla folla, e dall'entusiasmo
travolgente dei ginnasti, ovunque passò lasciando traccia
della regale sua bontà.
Al Palazzo del Comune, al ricevimento solenne, una
parte della nostra squadra, in rappresentanza, condotta dal-
l'alfiere Pietro Marussich, mentre gli altri si trovavano al
campo sotto giuria chiamata, in primissimo posto ebbe la
possibilità di porgere il nostro primo fortissimo saluto.
La stessa rappresentanza con bandiera" ebbe T onore
di presenziare in posto distinto e nell'immediata vicinanza
di Sua Maestà, allo svolgimento della cerimonia della bene-
dizione della bandiera provinciale, nella sala maggiore della
Prefettura. Magnifica cerimonia per la presenza di centinaia
di gag-liardetti fascisti e dei bellissimi gruppi di donne sarde
nei più svariati e ricchi costumi della Sardegna. Avemmo da
quella Autorità in dono, con relativo autografo, il nastro che
raccoglieva il magnifico labaro.
Alla domenica del pomeriggio si svolse il corteo di
tutte le squadre dei Balilla, Avanguardisti, della Milizia e
dei ginnasti con le loro bandiere e molte bande musicali.
La nostra squadra, dopo quella di Tunisi e Lugano, è al
posto d'onore; vengono poi quelle delle provincie redente,
indi le altre innumerevoli. La nostra squadra, in ispecie, è
f
I
r
i
dV t
i: f'
t
anche nella nuova destinazione non vorrà dimenticare la
nostra Società. Il Generale ring^raziò commosso ed assicurò
che il suo attaccamsnto verso la Società non verrà mai
meno, e che sempre coltiverà 11 ricordo delle cortesie in
diverse occasioni ricevute dalla Direzione.
Mentre avveniva la visita al Generale, la g-entile Sua
Signora riceveva da parte della Società l'omaggio di un
magnifico cesto di fiori.
Vìsita al nuovo Comandante di Presidio.
L'avv. Arnerich vicepresidente della Società Ginnastica,
il Cav. Verban, presidente della Sezione Dalmazia della
F. G. N. I., il prof. Veglia, direttore tecnico delle due
Istituzioni, si sono recati in visita di omaggio dal nuovo
Comandante del Presidio Militare colonnello E. de Renzi.
Il Colonnello, che era già a giorno degli scopi e delle
benemerenze della Società Ginnastica, ebbe parole di vivo
compiacimento per l'opera eminentemente patriottica che
€ssa ha spiegato, e promise il suo autorevole appoggio per
la soluzione dei problemi che stanno a cuore a coloro che
si occupano della educazione fisica scolastica ed extra-
scolastica.
La nostra Rivista invia al nuovo Comandante il proprio
saluto augurale.
Un ospite sgradito.
Fu per parecchi giorni ospite della nostra città, quale
membro della Comnaissione per l'Esame di Sta'to presso il
R. Istituto Tecnico, il prof. Aldo Boiti, nostro primo socio
onorario, ed amico carissimo.
Il Boiti, pur esercitando altra professione, è uno dei
più insigni cultori della educazione fisica, sulla quale ha fatto
degli studi profondi, acquistando una indiscussa competenza.
Egli, che ha una vera passione per quanto si riferisce
allo sport e alla ginniche discipline, ha visitato con sommo
interesse la nostra sede sociale, lo Stadio ed il C. C.
Diadora, esprimendo il proprio compiacimento per quanto
si è fatto e per quello che è in progetto.
Un esempio.
11 nostro amico carissimo Luigi Roffarè di Venezia che,
in tutte le occasioni, in cui fu nostro ospite graditissimo e
in quelle in cui ebbimo il piacere dì incontrarlo ai diversi
concorsi ginnastici, ha sempre professato per la nostra So-
cietà una vivissima simpatia, ha domandato di essere anno-
verato fra i nostri soci, pur risiedendo a Venezia e non
potendo perciò avvantaggiare di quanto la Società può
offrire ai soci residenti a Zara.
Egli accompagna la sua domanda dicendo di credere
che la simpatia per una istituzione sì debba dimostrare non
solo a parole, ma anche a fatti, sia pure con la tenue con-
tribuzione di sei lire mensili che rappresentano il canone
richiesto ai soci.
Per una nomina.
Ci congratuliamo vivamente col nostro amico Dott.
Comm. Antonio Bucevich, per la sua recente nomina a
Segretario di Legazione.
Il Bucevich è uno dei nostri vecchi soci ed ha sempre
mantenuto, anche lontano da Zara, per la sua Società un
culto di amore, prestando con slancio l'opera sua, ogni
qua! volta essa poteva esser utile.
In tempi difficili, quando professarsi italiano significava
essere annoverato fra coloro che la polizia absburgica do-
veva maggiormente sorvegliare e perseguitare, egli fu uno
dei più caldi patriotti ed un fervido credente negli imman-
cabili destini della gran Madre Italia.
Nei cannottasfgio nazionale
Anche quest' anno si è costretti di rilevare la mancata
organizzazione da parte del nostro Paese per la classica re-
gata di Barcellona. Ancora una volta in una competizione
europea, all' Italia mancò la propria imbarcazione. E' doloroso
constatare che 1' armo a quattro „Mozzi" della „Barion" di
Bari, già in svantaggio per aver avuto la peggior acqua di
corsa, ed esser esposto al maggior vento, dovette parte-
cipare alle regate con una vecchia imbarcazione qualsiasi,
prestata come al solito lì per li, perchè 1' outrigger nazio-
nale ....era in viaggio. Naturalmente di ciò la Presidenza
federale non ha alcuna colpa, perchè la colpa questa volta
è della Francia ! !
La I.a Olimpiade Avanguardista a Zara
La data d'inizio della I.a Olimpiade Avanguardista è
stata fissata per il 22 agosto di quest' anno.
Essa si svolgerà nella nostra città, che per tale data
sì prepara ad accogliere degnamente le giovani forze fa-
sciste, le quali rappresentano la futura generazione della
nuova e grande Italia di Benito Mussolini.
Fervono i preparativi, da parte del Comitato Esecutivo,
e nulla sarà trascurato affinchè la bella manifestazione spor-
tiva abbia piena e completa riuscita.
L'incarico della organizzazione tecnica della Olimpiade
è stato affidato alla „Società Ginnastica Zara" ed il pro-
gramma è stato spedito alle Segreterie Provinciali e sarà
rimesso a richiesta di qualsiasi gruppo.
Pervengono già numerose al Comitato le iscrizioni
definitive, la qual cosa ci fa prevedere fin da ora che la La
Olimpìade che Zara ha voluto si iniziasse e si effet-
tuasse in mezzo alla sua ìtalianissima popolazione, sarà ima
grandiosa ed imponente adunata di tutti i giovani sportivi
dell' Avanguardia.
I premi che da vari enti e personalità finora son stati
inviati, saranno enumerati in un prossimo numero.
Siamo lieti dì annunziare ai nostri lettori che 1' Olimpiade
si svolgerà sotto l'alto patronato di S. E. Lu-gi Federzoni,
Ministro agli interni, e che il Comitato d'Onore sarà co-
stituito dalie più eminenti personalità del mondo politico,
culturate, militare, sportivo italiano.
Gare di nuoto.
II giorno 24 luglio 1926, organizzate dalla Società
Ginnastica Zara, avranno luogo le seguenti gare dì nuoto:
Gara maschile su percorso dì m. 100 e 409;
Gara femminile su percorso di m. 80;
Gara giovanetti di età non superiore agli anni quìndici
su percorso di m. 80.
Per ogni gara saranno distribuiti i premi seguenti: al
primo arrivato medaglia vermeille, al secondo medaglia di
argento, al terzo medaglia dì bronzo.
Le iscrizioni, libere a tutti, sì ricevono og^nì giorno
in segreterìa sociale dalle ore 16 alle 17 dietro versamento
di Lire 2 per ogni gara.
Gli iscritti saranno avvisati in tempo utile dell'ora e
luogo delle le gare.
Oblazioni per la nostre Rivista.
Dante Esposto, Ancona, L. 25.
Gerente responsabile e direttore: Arrigo Zink.
Editore: „Società Ginnastica Zara".
Tipografia : E. de Schonfeld.
DRIOLI
I MARAiSOHlJVO M ^AKA |
^ CASA FONDATA. NKL 1768. g
1 LA PIÙ' ANTICA FABBRICA DI LIQUORI IN ITALIA
illHIIIIItlWIHlimimiliWWH»««^ «ntUlllltHIIHIIHIMIBIttWRIWllfttHlWtllilllHIHIttl«^
3. ,,Adria".
4. „Adriaco".
5. „Novena".
e) Categforia „M"
1. „Eliy", in ore 2.157" (coppa de! R. Ministero della
Marina e targa della Soc. Ginn, trasm.).
2. „Italia" in ore 2.15'41 ' (Bronzo, dono della R.
Commissione Provinciale).
3. „Emo"
0 Categoria 6 m. nazionali (2 giri di triangolo, 6 mijflia).
1. „Doris" del R. Y. C. A. di Zara, in ore 1.37'59"
(coppa del R. Ministero delle Comunicazioni e coppa del
Fascio di Zara).
2. „Nella ir^ del R. Y. C A. di Trieste, in ore .43'50"
(medaglia vermell, dono del R. Y. C. A. di Trieste).
3. „Eolo III" del C. C. Diadora di Zara.
Ili giornata.
Categaria „A" 6 m. S. N. (1 giro di triangolo).
1. „Eolo III", in 48'9" (coppa del C. C. Diadora).
2. „Doris", in 49'ir'7io (servizio da scrittoio, dono del
R. Y. C. A. di Trieste).
3. „Nella II".
.Q.
Le prime amarezze
Con tenacia e pazienza, meravigliosamente sorretta
dall' entusiasmo dei giovani nostri atleti, la Società Ginnastica
è riuscita, in questi ultimi anni del dopoguerra, a formare una
squadra di calciatori di cui va giustamente orgogliosa, perchè
le brillanti e numerose vittorie riportate da essa già l'altro
anno e in questo ininterrottamente proseguite, lasciano adito
alle pii» lusinghiere speranze per un' affermazione di Zara
anche in questo ramo così popolare dello sport, il quale,
per ragioni che qui non mette conto di rilevare, era stato
da noi finora piuttosto trascurato.
Ma subito all' inizio sorgono ostacoli e difficoltà di
tutt' altra natura da quella che ci saremmo aspettati.
Quest'anno si impose naturalmente alla nostra società
l'obbligo d'inscrivere la squadra calcìstica ai campionati nazio->
nali. Non nutrivamo aspirazioni soverchiamente ambiziose: un
onorevole piazzamento nel campionato di III divisione poteva,
come esordio, appagarci. E in tal senso ebbero inizio il 9
dicembre u. s. le pratiche col Comitato Regionale Marchi-
giano, pratiche che da esso furono condotte assai per le
lunghe.
Anzitutto, facendosi interprete del desiderio espresso
dalle maggiori società marchigiane in un' adunanza convocata
in Ancona nella prima meta di gennaio, il C. R. M., tenuto
conto della „piena efficienza" e della „non dubbia classe""
della nostra squadra, ch'esso aveva potuto constatare attra-
verso gl'incontri disputati l'altr'anno nelle Marche, e con-
siderata anche la viva proccupazione delle società minori,
cui la nostra entrata nel campionato di III divisione avrebbe
precluso ogni possibilità di vittoria, c'invitò ad inscriverci
al campionato di II divisione.
Aderimmo prontamente a questo invito e tempestiva-
mente ci mettemmo in regola coi pagamenti e con le varie
altre formalità. Il Comitato Regionale invece, per ragioni
che tuttora rimangono per noi inespicabili, lasciò trascorrere
senza darci una risposta un lasso di tempo deplorevolmente
lungo (23 febbraio - 14 aprile), e finalmente il 23 aprile ci
comunicava che la Lega del Sud, esclusiva competente a
decidere in merito, aveva respinto la nostra domanda di
partecipazione al campionato di II divisione, essendo scaduto
il termine utile per le iscrizioni, e c'informava inoltre che
essendosi il campionato di III divisione già iniziato, neanche
a quello avremmo più potuto partecipare.
Il nostro ricorso contro tale decìso fu riconosciuto
fondato dalla Presidenza della Lega del Sud, che il 9 maggio
ci inviava questa lettera, di cui trascriviamo la parte che
qui ci interessa :
risulta
detta Società .
II divisione al C. R. M., iscrizione da questo Comitato tra-
smessa solo in data 14 aprile e pertanto respinta con pre-
cedente delibera;
considerato che tale ingiustificato ritardo metterebbe
la S. G. Zara in condizione di non poter partecipare più
neanche ai compionati di III disione;
la Presidenza della Lega accoglie l'iscrizione della
S. G. Z'^ra ai campionati di II divisione e demanda alla pros-
sima seduta di sorteggiare il calendario degli incontri".
Se non che a questo punto, quando tutto sembrava
ormai concluso, ecco saltar fuori la „Stamura" con un re-
clamo presentato al Consiglio Federale della F. 1. G. C.
contro la nostra iscrizione oltre il termine fissato, e la Lega
del Sud comunicarci conseguentemente di non poter dar
corso alla preparazione del campionato fino a deciso della
Federazione. Viceversa poi 18 giugno, senza attendere tale
deciso, la Presidenza della Lega del Sud,
„considerato che la S. G. F. Stamura ha fatto per-
venire le sue proteste per la ritardata anamissione della
S. G. Zara ai campionati di II divisione ;
riconoscendo, in linea statutaria, il diritto della S. G. F.
Stamura di non dover partecipare alle gare di campionato
con la S. G. Zara;
preso atto dei chiarimenti pervenuti dal C. R. Mar-
chigiano;
delibera di confermare l'iscrizione della S. G. Zara,
riconoscendo a questa il diritto di fregiarsi del titolo di
„Campione della F. /. G. C. della Dalmazia Italiana^* (anche
qui il corsivo è nostro), con con conseguente assegnazioni
di speciali premi ecc., ecc."
Di fronte a un fatto cosi inaudito noi spalancammo
tanto di bocca e ci chiedemmo perfino se la Presidenza
della Lega del Sud non avesse voluto scherzere offrendoci
un titolo così superlativamente ridicolo come quello di
„Campioni della F. I. G. C. della Dalmazia Italiana, visto
che qui, almeno che noi si sappia, altre squadre non ci
sono fuorché la nostra.
Ma quello che conta è che a nulla valsero le nostre
proteste, e che tale deliberazione è stata ratificata dal Su-
premo Consesso di Torino.
Ora, di fronte all'evidenza dei fatti da noi obbiettiva-
mente esposti, ogni commento potrebbe sembrare superfluo ;
però ci preme mettere in chiaro il nostro punto di vista.
Noi pensiamo, sebbene non tutti consentiranno in questo
con noi, e in primo luogo la „Stamura", che ha preferito
evidentemente, dando prova non so di quale spirito spor-
tivo, evitare l'incóntro pericoloso con la nostra squadra e
conquistare così a molto buon mercato il titolo di campione
di II divisione delle Marche, noi, dicevamo, siamo del parere
che i titoli si debbono conquistare con la lotta leale anche
se aspra, e non accettarli in dono; e i premi siamo usi a
pesarli in relazione al lavoro di preparazione che ci sono
costati : è vano quindi cercare di tacitarci con titoli e
premi che non ci spettano e che però non possiamo accet-
tare. Per quanto riguarda poi la ritardata nostra iscrizione
ai campionati di li divisione, non è chiaro che la colpa è
solo e unicamente del C. R. M., che dopo aver lasciata
passare tanto tempo prima che risponderci, così da far sca-
dere il termine utile per l'iscrizione, ci comunica che ab-
biamo ritardato troppo? E se la colpa è del C. R. M.,
perchè di grazia dobbiamo pagare noi?
Noi non siamo maliziosi, ma pure non una volta sola,
nel ripensare al modo con cui sono state condotte le trat-
tive da parte del R. C. M., ci si è affacciato il dubbio che
ci sia stata la volontà preordinata di escluderci dal cam-
pionato; dubbio che però abbiamo sempre respinto e re-
spingiamo anche ora.
E ci consoliamo pensando che „per aspera... con
quel che segue. Ma, francamente, le asprezze la avremmo
preferite nel campo sportivo : quelle almeno non lasciano la
bocca amara. a. z.
• Q.
Crocerà a remi Trieste-Zara
Domenica 25 luglio, 1' „Istria", una yole di mare a
quattro vogatori e timoriere della „Società Ginnastica Trie-
stina", composta dai signori rag. R. Cornet, comandante,
N. Dostal, E. Piria, L. Salvador e C. Tenze, salpò da Trieste
e giunse felicemente a Zara la sera dì sabato 31 luglio,
ospite graditissima del nostro „Diadora".
l cinque canottieri sostarono durante le cento e ses-
santa miglia di traversata a San Giacomo d'Istria, a Citta-
C. C. Postale
Anno III
itumero slraoirinario ćeil'Ollmpiaile ll\^aiigiiarU
ZARA, 21 " 22 - 23 Agosto 1926.
Red. e Amm. in Sede sociale.
Giovani camerati fascisti!
al saluto entusiastico che vi rivolge la nostra piccola Zara, fiera del suo tormento
e tutta compresa della sua missione che la Patria le ha affidato in Adriatico,
la Società Ginnastica Zara che attraverso cinquant'anni di intensa vita sportiva
ha educato i muscoli ed i cuori, alle più aspre e vittoriose battaglie, unisce il
suo fervido saluto che è espressione sincera di fraterno amore e di salda speranza.
Taluni di voi, giovani rappresentanti delle forti ed eroiche città sorelle,
accorsi fra noi dal continente e dalle isole, si troveranno forse al primo
cimento ginnico, ed i loro cuori tremeranno di doppia commozione per l'ansia
viva della vittoria e per la gioia sublime della sacra missione compiuta.
Conservino essi questo spasimo nelle loro giovani anime, nelle coscienze che
il fascismo sta forgiando secondo i più rigidi costumi e le più ferree leggi del
sacrificio e della fede.
•Mantenete tutti viva la fiamma del vostro nobile entusiasmo e nella dura
fatica temprate le vostre energie ai più sublimi ardimenti.
L'Italia fascista guarda alla gioventù sana, forte e coraggipsa, come al
mezzo più sicuro di grandezza e di gloria.
Zara, traendo i migliori auspici dalla rigogliosa rinascita della giovinezza
italica, accoglie con vivissima gioia i nuovi atleti, i giovani campioni della balda
Milizia e, fremente di indomita passione, apre il suo cuore sanguinante, alla più
sicura speranza.
1 suoi ginnasti fraternizzano oggi con noi intorno all'abbrunato vessillo
della Dalmazia, come divisero fraternamente la gioia del trionfo sui campi delle
più importanti competizioni sportive.
La mèta è una sola. La speranza comune di oggi sarà la sicura sublime
realtà di domani. Maurizio Mandel.