PROPOSTE
discusse ed approvate dalla Società agraria
della Dalmazia in Zara nel Congresso generale
7 gennajo 1895, pei risorgimento degl'inte-
resai econonoici e lo sviluppo dell'agricoltura
in Dalmazia.
1. Visto che la Dalmazia è pro-
vincia eminentemente agricola, e che
air agricoltura sono occupati Vj della
popolazione;
2. visto che la sua posizione to-
pografica, la mitezza del clima é la
moltiplicità dei prodotti coltivabili la
favoriscono a preferenza di tutte le
altre province della Monarchia;
3. visto che dì 1,200.000 ettari
di terreno, la massima parte sono
coltivabili, e che attualmente i terreni
coltivati non arrivano ai 300,000 ett.;
4. visto che da 50 anni 1' agri-
coltura subisce un visibile regresso,
ed i prodotti anziché aumentarsi, di-
minuiscono ; 1
5. visto che in quest'ultimi 15
anni 1' agricoltura non trova valido
appoggio ne favore;
6. visto che i terreni non colti-
vati razionalmente isteriliscono, e la
media dei prodotti è presentemente
ridotta al minimo ;
7. visto che ogni anno si aumenta
1' emigrazione, e 1' usura dà 1' ultimo
tracollo alla massa del ceto agricola;
8. vista la sporpozione fra la po-
polazione delle isole e del litorale e
quella del montano ;
9. visto che il prodotto medio
annuale di 25 milioni è il mìnimo pos
sibile per mantenere 400,000, fra
possidenti ed agricoltori;
10. visto che il vino formava per
quasi 7s la- risorsa della provincia, e
che la clausola e l'introduzione della
filossera, potrebbero precipitare la
Dalmazia in un abisso economico;
11. visto che la causa di tutti
questi mali si deve principalmente at-
tribuire ad un sistema erroneo e non
corrispondente ai bisogni, e
12. visto che pel risorgimento
degl' interessi economici e per lo
sviluppo dell'agricoltura, si deve a-
dottare un piano affidandolo a persone
intelligenti, capaci e coscienziose ;
il congresso generale della So-
cietà agraria della Dalmazia, ha deli-
berato di presentare alla saggia ocu-
latezza dell' Eccelso I. R. Ministero di
agricoltura, le seguenti proposte, co-
me le più efficaci e valide a conse-
guire lo scopo.
A. Mezzi pratici ed urgenti:
r L' istituzione di società villiche
o di casse di risparmio in tutte le
borgate e villaggi della provincia;
lì la difusione di concimi chimici;
III la divisione dei beni comunali;
IV l'istruzione agraria nelle scuole
popolari come obbligatoria, con corsi
agrari di completamento o serali an-
nessi alle popolari, nei principali vil-
laggi della provincia;
V i concorsi e premi per lo svi-
luppo dei vari rami dell* agricoltura.
VI i corsi temporanei d' agricol-
tura con mostre distrettuali nelle città
e borgate della provincia;
VII l'istruzione agraria nei semi-
nari teologici e nei preparandi ;
VIII l'istituzione di società agrarie
speciali per lo sviluppo dei rami se-
condari dell' agricoltuia ; e
IX lo sviluppo della coltura agra-
ria colla diffusione di libri e di gior-
nali d' economia e d' agricoltura.
M 2 ZARA, 10 FEBBRAIO 1895 ANNO IH
L ECONOMISTA
Organo della iSocietà Agraria della Dalmozia
— Esce il 10 (P ogni mese —
L'abbonamento annuo è di fior. 2. — Per l'estero franchi 6.
11 Governo della Bosnia
e la Dalmazia.
Nel passato anno abbiamo riportato
un articolo dal Bošnjak, nel quale si
esponeva quanto il Governo della Bosnia
ha fatto ed è pronto di fare per gl' in-
teressi economici di quelli provincia.
G à tutti lo sanno che in Bosnia i
progetti sul da farsi non vanno per le
lunghe, ma afferrati bene i vantaggi, il
Governo senza tanti preamboli, si accinge
air opera. Lì dunque lavora il talento in
lega alla buona volontà eà alla coscienza
di fare del bene. Cosi da questa triplice
alleanza, per la Bosnia ha cominciato un
èra di prosperità, e quella provincia
dopo soli 16 anni di Governo austriaco,
ha già superato di molto la Dalmazia
nelle condizioni economiche.
Si dirà: la Bosnia è suscettibile di
sviluppare forze e ricchezze economiche,
e la Dalmazia nò; la Bosnia è fertile,
la Dalmazia nò; la Bosnia ha coltura e
mezzi, la Dalmazia nò.
Sciocche e stupide obbiezioni. -
Quanto si fà in Bosnia, il doppio e triplo
81 potrebbe fare in Dalmazia. Ma li le
fondamenta sono solide e sicure per
innalzare l'edifizio a qualunque altezza,
qui invece sono deboli e poco solide.
Li il Governo nel prendere T ammini-
strazione della Bosnia non si è legato
nè coi turchi, nè coi greci nè coi cat-
tolici; qui invece da 35 anni sono le
lotte politiche artificialmente condotte
che inceppano ogni qualunque azione
a vantaggio degl'interessi economici e
delle risorse del paese. Le lotte dunque
sono causa della decadenza economica
e morale del paese; le lotte colle loro
diatribe resero lettera morta quelle poche
leggi d' economia che abbiamo ; le lotte
sono causa che le scuole popolari pre-
sero un fa'so indirizzo; le lotte incep-
parono 1q sviluppo delle associazioni
agricole, causarono la deficienza di
buone e urgenti leggi, soffocarono nel
ceto colto lo sviluppo della coltura eco-
nomica, deviarono i fattori principali del
progresso, i parrochi ed i maestri, dalla
vera strada, e da ultimo impedirono un
programma d'azione senza il quale nulla
0 a grande stento può il Governo la-
vorare a vantaggio della popolazione.
L' ex ministro presidente conte
Taaffe nella seduta del 24 novembre 1892
ha dichiarato apertamente al parlamento
che il compito del Governo fu delineato
chiaramente nelV ultimo discorso del Trono
(11 aprile 1891) e consiste specìal-
mente nella soluzione delle que-
stioni economiciie mercè le quali
Lettera aperta.')
Onorevole Signor
Giorgio Biankini
deputato alla Dieta Dalmata Zara.
Nella seduta dietale del 24 gen-
najo a. c. Ella, Onorevole Signore,
neir interessante discorso tenuto sulle
mìsere condizioni economiche della
Dalmazia, fece onorifico cenno del
giornale sociale il Seljak^ il quale va
facendo una salutare propaganda fra
il ceto agricola, ed in modo speciale
lodò le prestazioni e l'opera della
Società agraria della Dalmazia.
Quale presidente della Società
mi corre perciò 1' obbligo di ester-
narle i miei più cordiali e sinceri
ringraziamenti, e di manifestarle in
pari tempo la mia gratitudine ; poiché,
con riguardo allo scopo pel quale
la Società venne fondata, edalla causa
dalla quale ebbe origine sacra e be-
nedetta, Ella pubblicamente confermò
che r operato della stessa corrisponde
all'impresa del suo programma, vale
a dire, al risorgimento morale-eco-
nomico della popolazione ed al pro-
gresso dell' agricoltura in Dalmazia.
Dopo quelle sacre ed auguste
parole d'incoraggiamento all' indirizzo
della Società eh' io ebbi il 28 maggio
del passato anno l'alto e speciale
onore di udire dal cavalleresco e
grandemente magnanimo benefattore
della Società, l'Augustissimo nostro
Monarca, la sua dichiarazione fatta
in quella seduta speciale, in occasione
Ci è grato di riportare tradotta la
seguente lettera aperta, la quale ha non poca
importanza nell' attuale crisi economica che
attraversiamo. {N. d. B,.)
la più opportuna, ed in quel luogo
dov' è legalmente rappresentato tutto
il ceto agricola della provincia, forma
il più bel elogio per la Società.
La Società infatti sostenuta da
buoni patrioti e coadjuvata dai mi-
gliori economisti e agrofili della pro-
vincia, estende beneficamente la col-
tura agraria tanto nel ceto agricola
quanto nel ceto colto ed intelligente ;
e quello che ancora più interessa,
risveglia questioni d' economia, e per
tal guisa prepara il terreno al risor-
gimento economico ed al progresso
dell' agricoltura.
Ma pur troppo questa salutare
propaganda di redenzione, mentre
trova favore presso l'Eccelso I. R.
Ministero d' agricoltura, ed è puntel-
lata da tutti i partiti politici della
provincia, venne più volte inceppata
dalla malafeda e dalla perfidia di
pochi avvelenatori e demolarizzatori
quorum Deus venter est.
Còlgo quest' occasione per ester-
narLe pubblicamente il mio piacere
pel suo zelo instancabile e per 1' ar-
dente patriotismo che Ella dimostra
nel difendere strenuamente gl'interessi
economici della provincia.
Da 4 anni io accompagno scru-
polosamente quant' Ella parla e pro-
pone pel risorgimento economico, tanto
al parlamento di Vienna, quanto alla
Dieta di Zara. E sebbene io non sono
sempre del suo parere nelle diverse
questioni economiche, sono però pie-
namente d' accordo nel principio per
svegliare e promuovere tutto ciò
che riguarda gì' interessi economici
della provincia, princìpio che Ella
fa bene dì mantenerlo sempre fermo
finché la Dalmazia, attualmente po-
vera, colle ricchezze naturale che tiene
ragionevole osservazione ai signori
deputati, onde la pongano sul tappeto
nella prossima sessione dietale. Da
parte nostra poi promettiamo che ci
occuperemo a parte su questo argo-
mento. Poiché, per dirla francamente,
noi siamo convinti e persuasi che la
nostra questione economica venne
dalla fazione dei partiti moltissimo
svisata. Si aggrava il Governo della
nostra rovina economica, e si crede
che quando questo presenterà un
programma di rigenerazione, la Dal-
mazia sarà salva. Nulla di più falso
ed erroneo. Nè il governo colla mi-
gliore volontà; nè le persone che lo
rappresentano, colla migliore co-
scienza. non arriveranno a salvarci
dalla catastrofe, se prima noi col no-
stro voto e col nostro diritto non
cambieremo su questa base V indirizzo
della Giunta provinciale. Lì che dob-
biamo curare la piaga, lì salvare la
fonte della catastrofe che ci minaccia.
Questo lo dimostreremo quanto
prima con una serie di articoli; e la
dimostrazione sarà matematica, pre-
cisa ed inesorabile, che noi tratteremo
da un punto di vista mai nemmeno
toccato dal giornalismo provinciale,
e col quale, speriamo, di dissipare
gravi errori incorsi da parte dei par-
titi; — errori che in questi ultimi
anni specialmente si gettano tutti sul
governo, che non ne ha nessuna colpa.
In questo grave errore nel quale la
Dalmazia dolosamente è caduta, ce
ne occuperemo particolarmente al ca-
pitolo XI del grave ed interessante
lavoro in corso : le piaghe della Dal-
mazia ed in altro lavoro oggi per-
venutoci : la gestione della Giunta
propinciale di 25 anni,
fk H«
Dopo il cav. de Trigari, parlò
il Biankini. Egli toccò molti argomenti
di importanza. E il primo, di racco-
mandare al Governo un programma
generale di rigenerazione economica;
la qual cosa è necessarissima, e dopo
la dichiarazione del rapp. gov. dob-
biamo credere che anche lo si farà.
Ma dopo quanto abbiamo detto in
proposito, questo programma sarà
buono ed efficace, soltanto allora,
quando verrà formulato da persone
competenti ed autorevoli in materia.
Che se sì dovesse favorire queste o
quelle persone di figura soltanto, al-
lora il programma potrebbe essere un
errore peggiore del primo, ed in ogni
modo più fatale di tanti altri mador-
nali errori fino ad ora da noi com-
messi in Dalmazia in questo genere
di cose.
Giustissime furono le osservazioni
da esso fatte della decadenza dell' in-
dustrie tessili, della mancanza di fab-
briche industriali-agricole, dell' ab-
bandono delle miniere, ed in modo
speciale della decadenza del bestiame.
Quest' ultimo specialmente è di un
interesse urgentissimo e vitale per la
provincia. Nel lavoro da noi pubbli-
cato: La Dalmazia di So anni fà —
e nel nuovo che pubblichiamo: Le
piaghe della Dalmazia, abbiamo con
cifre, dati statistici ed argomenti in-
discutibili dimostrato la triste con-
dizione di cose per riguardo al be-
stiame. ti solo fatto che noi abbiamo
meno bestiame d' una volta, mentre
il terreno coltivato è quasi lo stesso
d'allora, deve seriamente richiamare
r attenzione dei competenti fattori.
Noi anzi crediamo che condotti per
questo declivio, non solo il Governo,
ma più ancora la Dieta se ne do-
J^ 5 ZARA, 10 MAGGIO 1895 ANNO III
Organo della Società Agraria della Dalmazia
— Esce il 10 d'' ogni mese —
L' abbonamento annuo è di fior. 2. — Per 1' estero franchi 6.
Le nuove elezìotii dietali
Entro il corrente anno la popola-
zione della Dalmazia sarà chiamata alle
urne per eleg^g^ere i nuovi rappresentanti.
Il ceto possidente ed agricola costituisce
la grandissima mag-g-ioranza del paese ;
dal loro voto quindi dipende la elezione
della massima parte dei deputati.
Nelle condizioni anormali econo-
miche nelle quali si trova la provincia,
le prossime elezioni hanno una grande
importanza; anzi non temiamo di asserire
che tale importanza è per noi decisiva.
E' un grave errore il credere che
il Governo abbia tutta la colpa della
nostra ruina economica. Ogni popolo ha
il Governo che si noerlta; e poiché
questo nella vita costituzionale sta sempre
in nesso intimo colla maggioranza del
paese, ne viene di conseguenza, che
dalla maggioranza del partito dominante,
la Dalmazia deve attendere il suo risor-
gimento economico.
Alieni da qualsiasi partito politico,
il nostro ideale è quello di desiderare
una maggioranza, la qiiale abbia per
programma esclusivamente gl' interessi
economici del paese. 'Ciò che per noi
è ideale, pel ceto possidente ed agricola
dovrebbe essere fatto reale; reale cioè
eleggendo persone che anzitutto avranno
per programma il miglioramento eco-
nomico della popolazione.
La Dalmazia si trova nelle più tristi
condizioni economiche; questo è un
fatto noto e palese a tutti. Le conse-
guenze della clausola daranno 1' ultimo
tracollo finanziario a 400,000 agricoltori.
Poiché con questa, dimezzato il prezzo
del vino, noi ora siamo passivi su tutta
la linea. Passivo è il bestiame;, passivi
gli arativi; passivo Polio; passivo il vino.
Ohe cosa ci rimane? nulla; nul-
1' altro che la catastrofe.
Chi ci ha aperto quésto baratro di
miserie e di squa;llore?'
Ohi ci ha chiuso ogni via di sal-
vezza e di miglioramento?
Da chi dobbiamo invocare ancora
P ultimo ajuto?
Dalla rappresentanza del paese ; da
coloro cioè che noi col nostro voto, col
nostro diritto sceg-liamo a dirìgerci e
guidarsi nelle pubbliche e private im-
prese.
Non dal Governo dunque, ma dai
nostri deputati, dalla Giunta dobbiamo
attendere salvezza. Se i futuri deputati
saranno animati dal sentimento del do-
vere, il Governo non mancherà colle
sue forze e coi suoi mezzi. Se invece
i i deputati cureranno se stessi, e si
sei anni risparmiare 60 fiorini? Se
anche povero, ho tanti mezzi. Si tratta
di 3 soldi ai giorno; 10 minuti di più
di lavoro, ecco fatto.
Così abbiamo terminato la rivista
dell'interessante e dotta relazione pre-
sentata dal coDs. Vokovič;— relazione
la quale, dobbiamo sperare, seg-nerà
un avvenimento importante nella cro-
naca della civilizzazione e del risorg^i-
mento economico della Dalmazia.
Riepilogando per sommi capi noi
dunque attendiamo:
1. un miglior indirizzo dei due
Preparandi coli'estendere l'insegnamento
dell'economia rurale;
2. tutte le scuole popolari pro-
vedute dell'orto scolastico;
3. r istituzione di scuole speciali ;
eventualmente 1' organizzazione delle
scuole civiche in scuole agrarie indu-
striali e commerciali, divise in due ca-
tegorie, ed estese ai principali centri
della provincia;
4. la riorganizzazione delle scuole
popolari con speciale riguardo allo studio
dell' agricoltura ;
5. l'organizzazione di scuole di
completamento serali o domenicali; e
6. l'istituzione dello schulpjennig.
Il caldo e sincero patriotismo che
anima il cons. Vukovié, la brillante car-
riera burocratica da esso con attività e
pieno risultato condotta per 15 anni
nella Bosnia, e le vaste cognizioni che
egli possiede collo studio e coi molti
viaggi fatti in tutta l'Europa, ci lusinga,
fino a farci sicuri, che egli nella sua
qualità di referente scolastico provin-
ciale, saprà e vorrà effettuare quanto
ha promesso.
Le piaghe della Dalmazia
V.
Non abbiamo il materiale per la
fabbrica
Noi siamo dunque in un fatale de-
clivio di decadenza economica ; noi siamo
poveri e passivi allo Stato, esclusiva-
mente per una sola causa: la mancanza
di stoffa per 1' agricoltura, ossia la man-
canza di foraggio. Poiché mancandoci
questo, ci manca il necessario bestiame ;
ci manca perciò la necessaria quantità
di letame ; ci manca di conseguenza il
pane, il vino e P olio.
Tutto questo V abbiamo dimostrato
con cifre; ed ora continuiamo per svi-
luppare meglio la nostra tesi.
AI capitolo L (Economista N.ro 2)
noi abbiamo veduto quanto bestiame
possiede la Dalmazia. Vaccine 24,000;
buoi 90,000, cavalli 20,000; pecore e
capre 830,000. Riducendo (per sempli-
ficare il conteggio) tutto questo bestianrie
all'unità di misura, vale a dire: una
vaccina eguale a 8 pecore; un ca-
vallo ed un bue a 4 noi abbiamo
1,902,000 pecore, o, per conio tondo,
2 milioni che ci dovrebbero dare 4
milioni di metri cubi di letame normale.
Notiamo che secondo la normale
dei prezzi medi, il nostro bestiame rap-
presenta un capitale dai 12 ai 14 mi-
glioni di fiorini.
Nell'anno 1844 in Dalmazia vi
erano 1,330,000, pecore; 117,000 capre
e 140,000 animali grossi, eguale dunque
a 2,567,000 pecore, senza calcolare i
cavalli, coi quali si può stabilire a 3
milioni di pecore, che rappresentava
un capitale di più dì 20 milioni di
fiorini.;
Noi dunque effettivanente abbiamo
ZAKA, 10 LUGLIO 1895 ANNO III
L'ECOIMISTA
Organo della Società Agraria della Dalmazia
— Esce il 10 d' ogni mese <—
L' abbonamento annuo è di fior. %. — Per l' estero franclii 6.
Le piaghe della Dalmazia
VI.
L' nitima nostra roYina.
Da 100 anni noi precipitiamo; da
50 anni il precipizio fu più rapido ; da
20 anni rapidissimo, ed og-gi la cata-
strofe sarebbe al confipleto, se il prezzo
alto del vino non ci avesse sostenuto.
Un grande celebre scrittore d'a-
gricoltura dimostrò come la rovina eco-
nomiva della Spagina fù il dente del
mulo; e noi senz' essere nè grandi nè
celebri, abbiamo dimostrato che unica-
mente la mancanza di foraggio causa
la nostra sempre crescente decadenza
economica.
Perchè ci manca 11 foraggio ? per-
chè man mano ci mancarono 1 pa-
scoli. E perchè ci mancarono] pascoli?
Ecco una nuova indagine che dob-
biamo esaminare.
Parecchie sono le cause, ma queste
sono concomittanti. La vera causa; la
causa cioè dalla quale ebbe origine la
decadenza dei pascoli, furono i boschi.
A tutti è noto che fino ad un se-
colo addietro la Dalmazia era un paese
eminentemente boschivo. Le colline ed
i monti più alti, erano coperti da al-
beri secolari.
A noi non interessa di indagare
le cause; ci basta sapere che i nostri
boschi precipitosamente sparirono ; e la
Dalmazia una volta tutta un bosco, oggi
non è per % che arido terreno e nudo
macigno.
I boschi furono la prima causa,
ossia il principio dell' ultima nostra
rovina.
Dove si trovano grandi boschi, li
di conseguenza si devono trovare an-
che buoni pascoli. Distruggete i bo-
schi, e voi dopo 50 anni avrete di-
strutto anche i pascoli. Perchè? sa-
rebbe questa una spiegazione molto
lunga, che non appartiene al nostro ar-
gomento, e che d'altronde poco c'in-
teressa di spiegarla. Ci basta a con-
ferma la prova inversa ; vale a dire :
in quelle località della Dalmazia, dove
da 15-20 anni si prende cura per l'al-
levamento dei boschi, li anche il pa-
scolo divenne più ubertuoso.
Un colle p. e. della Dalmazia a
noi conosciuto di 2-300 ettari tutto
sassoso, dove 15 anni addietro non
aveva un' albero, e V erba era cessata
affatto, venne destinato a bosco. Si
piantarono poche centinaja di piante, e
8 ZABA, 10 AGOSTO 1895 ANNO III
ECONOMISTA
Organo deìla Società Agraria della Dalmazia
Esce il 10 d' ogni mese
L' abbonamento annuo è di fior. %. — Per 1' estero franchi 6.
8'ìnYitano quei Signori
che sono in arretratto dì paga-
mento di voler qnanto prima porsi
in corrente coir Amministrazione
del Giornale.
Di nn apparato utile e necessario
per la Dalmazia
Visitando di questi giorni qui a
Vienna alcune fabbriche, mi attirò in
modo speciale 1' attenzione un nuovo
filtro patentato e recentemente perfe-
zionato; —- apparato che serve anche
per la filtrazione del vino, degli spi-
riti e della birra, naa in modo speciale
poi per l'acqua.
Chi conoscfi la Dalmazia e l'ha
qua e la visitata, sà in quali tristi con-
dizioni ci troviamo per riguardo all' ac-
qua potabile. Nel più delle località non
si beve acqua, ma fango; e si dice
che l'acqua è abbastanza buona, quando
in un bicchiere si forma un deposito
di meno di mezzo centimetro.
Per non essere ingannato (come
succede più volte con nuove macchine
ed attrezzi) volli io stesso nei più mi-
nuti dettagli farne delie prove; e me
ne sono persuaso, che questo filtro si
rende indispensabile di estenderlo in
tutta la Dalmazia, cominciando da Zara
fin nei più remoti e poveri villaggi.
L'apparato è solidissimo e di du-
rata perpetua, poiché è tutto di me-
tallo inverniciato ; e la filtrazione è
quanto mai semplicissima.
Sopra un trepiedi di ferro è col-
locato un vaso di metalo, entro il
quale vi è una rete mobile di filo di
ferro, coperta da uno strato di Asbest
(filaccio minerale). Si empie il vaso con
acqua, la quale passando attraverso lo
strato, si purifica e sterilizza, ed esce
limpida e netta per un rubinetto, che
slà alla parte inferiore del vaso, e che
a seconda del bisogno si apre e chiude.
L'apparato tanto nel suo complesso
quanto nelle sue singole parti è quanto
mai semplicissimo; è esclusa la possi-
bilità di guasti, e qualunque rottura,
può essere riparata da un qualsiasi ma-
niscalco di villaggio.
Fra le prove da me fatte, noto
le seguenti due. Presi 2 litri di acqua
e vi mescolai entro, abbondante un
chilogramo di terra argillosa calcare.
L'acqua necessariamente era divenuta
una poltiglia fangosa. La versai nel