giornali sociali; il § 7 con una rr»odificazìone alla
allinea 4.ta; i §§ 8 e 9 totalmente modificati, ed il
§ 13 venne approvato con piccola modificazione.
Lo Statuto colle modificazioni approvate venne
stampato nell' odierno numero.
In seguito ai §§ modificati, viene completata
la Direzione colle seguenti nomine ad unanimità: a
II vicepresidente : Colano conte de Fanfogna ; a con-
siglieri della Direzione: Buzolić Domenico; Ivačić
Ferdinando; Krekić D.r Natale; Lorini prof.
Pietro; Spada Antonio e Carlo Tamino. A segre-
tario cassiere stabile Dojmo Alacevich. Il segretario
legge la relazione sull' attività della Società agraria
della Dalmazia nel suo primo periodo di attività
ed il resoconto sociale pel II sem. 1893.
La Direzione partecipa al congresso la co-
stituzione di 15 filiali in provincia, e di altre 28
che fra pochi giorni verranno costituite.
I soci presenti nutrono ferma speranza che la
Società agraria della Dalmazia, la quale in pochi
mesi ha potuto prendere un grande sviluppo in
provincia, ora solidamente organizzata colle filiali
e completata dalla Direzione composta da un mag-
gior e più corrispondente numero di membri, si
potrà porre all'altezza della posizione, e svilupperà
il proprio programma, neir interesse economico della
Dalmazia — Le numerosissime lettere d' adesione
che a centinaja pervennero alla Direzione da tutte
le parti della provincia, si possono dire una ca-
parra dei benefizi che la Società sarà per apportare
alle popolazioni della Dalmazia.
Dopo di ciò la seduta viene levata, espri-
mendone molti soci il desiderio che organizzata
che sarà la Società colle filiali e cogl' ispettori
distrettuali, la Direzione convochi possibilmente
entro il corr. anno un solenne congresso generale
accompagnato da una esposizione magari la più
modesta.
Presidente
VusiO QQ. p.
Segretario
D. Alaeerieh
I. RESOCONTO
della Società Agraria della Dalmazia
pel II. semestre 1893.
0
(-1 <s> e INTROITI fior. sol.
2
a> a pi^ SPESE fior. sol.
1 ^
z; 1 z • i
1 Sussidi e doni : Giornali sociali: a) Seljak .... 385 20
. 1 l \
a) dal Ministero — — b) Economisia . . 186 60
b) dalla Luog-otenenzA . . . — 2 Rimunerazioni : a) al segretario 100 — 1
c) dalia Giunta provinciale — — b) al cursore . . 30 — " 1
d) dai Comuni — — 3 Premi ai soci : a) in denaro . . — —
e) dai privati 72 60 b) in libri . . . 72 60 ì
2 Canone dei soci : c) in macchine e attrezzi —
i
f
a) dal SelJaA pel II sem. . . 642 — d) in sementi e piante . — f 4
b) d&ìì'JSconomista pel II sem. 311 . — 4 Spese d'uffizio : a) cancelleria e posta 68 64 • "i
3 Patrimonio sociale :
a) da obbligazioni e cambiali .. .„
b) amministrazione
c) affitti ....
94 Il ì
t
> f
b) da affitti e prodotti . . . — — d) acquisto mobili,
libri ed altri oggetti 37 60
i 'ì
Totale introiti .
Totale spese
1025
974
60
64 Totale spese . 974 64
(
/
Civanzo . . . 50 96 i
ZARA, 5 g^ennaio 1894.
Dalla Direzione della Società agraria della Dalma{ia
Il Presidente
VUSIO
dante generale delle truppe nei paesi occupati.
Il 26 aprile 1890, Sua Maestà gli conferi la
dignità di Consigliere intimo, e dopo breve tempo,
viene, il giorno 11 ottobre 1890, chiamato dalla fi-
ducia Sovrana a rappresentare la Maestà Sua nel
governo del Regno di Dalmazia.
Venne nominato il 5 decembre 1890 a proprie-
tario del Reggimento fanti n.o 72 il quale porta
d' allora il suo nome, e con Sovrana Risoluzione
2 dicembre 1892, riceve un nuovo segno della be-
nevolenza Imperiale, e viene fregiato della corona
ferrea di prima classe.
Finalmente da breve tempo Sua Eccellenza
Emilio David raggiunse l'altissimo grado di gene-
rale d' artiglieria (Felzeugmeister).
Riceva intanto le nostre più cordiali felicitazioni.
N. 246 PROTOCOLLO
della Seduta straordinaria della Direzione della Società Agraria della Dalmazia
Zara li 4 febbraio 1894
PRESENTI
Presidente Ec M. YllSÌO
I Vice-Presidente A* prof. Mimira — H Vice-Presidente Colauo Conte de Fanfoglia
r
Consiglieri: Batistic Nicolò prof.
Božić Elia
Buzolic Domenico
Ivacich Ferdinando
Krekich D.r Natale
Lorini prof. Pietro
Pavissich Marco
Spada Antonio
Tamino Carlo
Vlahov Romano
Segretario: D. Alacevich
Membri della Giunta: Michelangelo Luxardo
Cristoforo Mazzocco
P. Giampieri
M. Mondini
P. Christofìdis
Il Presidente apre la seduta, e porta all' ordine del giorno V unico argomento „nomina
del Presidente onorario della Società".
Viene per acclamazione e con plauso nominato:
Sua Eccellenza il Luogotenente della Dalmazia
Generale d'Artiglieria
Ai j BiNFE
A PRESIDENTE ONORARIO
della Società Agraria della Dalmazia
Dopo di ciò la seduta è levata.
YUSIO m. p.
Organo della società agraria della Dalmazia
Esce il primo ed il terzo mercoledì d'ogni mese. L'abboaameato annuo è di fiorini 2 anticipato. Per l'estero franchi 6. Semestre in
proporzione. Dirigere le lettere e gli assegni alla Sedazione del giornale.
AnnnnzSamo col massimo piacere die fra
pochi giorni a merito e per ma^iianimità del-
l'lllostrissimo podestà eav. de Tri^ari la So-
cietà agraria della Dalmazia aprirà la sezione
per l'Esposizione permanente, alla qaale sarà
annesso an locale di lettara. — Tatti i soci
avranno diritto di frequentarlo, senza altra spesa,
air intaori del canone stabilito dallo Statato.
Agenzia delia Società agraria della
Dalmazia
Un'altra consolante notizia per inostri soci. La
Società agraria delta Dalmazia fra pochi giorni
aprirà la propria agenzia di concimi chimici di
una delle migliori fabbriche della Monarchia, so-
lidariamente garantiti e controllati. Appena arri-
vata la prima commissione ne faremo avvertiti i
soci pubblicando le diverse qualità, i prezzi ed
una breve istruzione suW impiego. Intanto avver-
tiamo che i prezzi a Zara saranno pari a quelli
di fabbrica. Ghi desidera prenotarsi partecipi alla
Società con cartolina postale la quantità e la
qualità, come pure il mezzo di spedizione da Zara
al luogo d* arrivo.
La Società è in trattative con parecchi Sta-
bilimenti per tenere in deposito ancora altri ar-
ticoli pei bisogni dell' agricoltura in provincia.
Parliamo chiaro
Neir ultimo numero dell' Economista, abbiamo
promesso di ritornare suH' arg-omento che tanto e si
vivamente deve interessare tutta la provincia, ed in
prima Jinea il governo.
In Dalmazia ormai le condizioni di cose stanno in
questo solo dilemma: o il risorgimento economico
della provinvia, o la catastrofe. Tutte le altre questioni
di ling-ua o di diritto, di partito o di scuole, di ordi-
nanze o di progetti, non sono che relative e secon-
darie; perchè se prima non si schiarisce questa, non si
arriverà a sciogliere nessuna questione nemmeno po-
litica," la si prenda pure in qualsiasi verso.
Perciò a parlare chiaro, ci diede adito la solerte
ed efficace azione del Consigrlio provinciale d'agricol-
tura del Tirolo italiano. Questo mutatis mutandls o&re
il regolo di condotta anche per noi.
Li vediamo due campi d'azione, i quali con forze
unite cooperano al benessere del paese; al risorgi-
mento economico di quella popolazione.
Da una parte la popolazione, dall' altra il g-overno.
La popolazione capitanata e diretta da quell'at-
tivo Consiglio, và dovunque istituendo casse rurali di
risparmio e società cooperative; si occupa con prefe-
renza dell' istruzione agraria ; va a gara nelle mostre
di animali e nelle esposizioni locali ; acquista in massa
concimi, attrezzi, macchine, sementi ecc.; sviluppa la
frutticoltura, la bachicoltura, la silvicohura; si costi-
tuisce in società per fondare latterie; insomma moto
e vita; lavoro e buona volontà. Così si spieg-a perchè
quel consiglio conta a migliaia di soci; tiene sedute
e conferenze; fà progetti e presenta nuove leggi e
regolamenti, e per tal popolarmando i nuovi
metodi, i progetti, le proposte e lo sviluppo del risor-
gimento economico.
Di pari passo ai bisogni della popolazione viene
generosamente incontro il governo. Coi mezzi forniti
dal governo si mantengono vivai, si costituiscono casse
di risparmio, si fondano consorzi d'ogni genere, si
estende P istruzione, si fanno esposizioni e mostre —
e così via.
Gli splendidi risultati fino ad ora ottenuti dalla
Società agraria della Dalmazia, mostrano ad evidenza
che la popolazione sente il bisogno di muoversi ed a-
gire, onde venir incontro ai bisogni economici del
paese. È una società che mirabilmente si adatta alle
condizioni politiche della provincia, poiché nel campo
d'azione, la politica non c' entra per nulla. Ma si noti
bene, siamo appena all'alba; e il proverbio dice: dal
detto al fatto c' è un gran tratto.
Ancor 8 anni addietro si credette che pel risor-
gimento dell' agricoltura era finalmente venuto il mo-
mento; ma fu un'illusione momentanea. Quel momen-
taneo ha subito il giudizio finale ; il servo infedele venne
del popolo solennemente giudicato nella valle di Giosafatte.
La Società agraria della Dalmazia, per quanto
avversa le dovesse essere la sorte, non subirà certa-
mente tale triste fine. 0 sarà perseguitata dai nemici
della patria e della popolazione, ed allora nel popolo
e nell' elemento patriotico troverà nuove fonti di vita
e di risorsa; o sarà sorretta come conviene, ed allora
gareggierà colle consorelle del Tirolo, della Croazia, di
Gorizia, della Carniola e della Slavonia, per iniziare
l'opera del risorgimento economico, ed arrestare la ca-
tastrofe del paese.
Stando le cose in questa alternativa, la saggia
oculatezza del nostro Governo sà bene a quale passo
dovrà apertamente e patrioticamente decidersi.
La Società agraria della Dalmazia è una istituzione
popolare, e come tale essa, all'esempio del Tirolo,
vuole popolarmare il progresso agricolo; popolarmare
Organo della società agraria della Dalmazia
Esce il primo ed il terzo mercoledì d'ogni mese. L'abbonameato aunuo è di fiorini 2 anticipato. Per l'estero franchi 6. Semestre in
proporzione. Dirigere le lettere e gli assegni alla Redazione del giornale.
SOCI ONORARI
della Società agraria della Dalmazia
-ooSoo-
Col massimo piacere aonunziamo la gratissima notizia che la Direzicoe nella VII, sedata
del 1 e 2 Marzo corr. ha nominato ad unanimità a Soci onorari della Società agraria della
Dalmazia, i seguenti rispettabilissimi personaggi:
Sua Eeeellenza il Dr« Ferdinando nobile di Blututeld
Consigliere intimo di S. M. I. R. A. e capo-sezione del Ministero d'agricoltura.
Splridione prof Brusina
professore dell' Università di Zagabria e direttore del Museo nazionale
Sua Eccellenza Francesco Conte Coronini Cronberg
Consigliere intimo di S. M. 1. R. A. e presidente dell' 1. R. Società agraria del Goriziano
Ervino n^ìbile Cseh
Grande zupano e presidente della Società agraria della Slavonia
Sua Eccellenza Ciorgio Conte Jellacié
Consigliere intimo di S. M. I. R. A., tenente maresciallo in riposo e presidente della
Società agraria della Croazia
Edmondo mach
Direttore dell' Istituto agrario di San Michele nel Tirolo
Dr. Massimiliano cav. de Mersi
Presidente del Consiglio provinciale d'agricoltura del Tirolo italiano
Gustavo prof. Pexider
Direttore dell' istituto agrario di Križevac.
I distinti e benefici servizi prestati dai nominati soci onorari nel campo dell' agricoltura
e deir economia nazionale; e la squisita gentilezza colla quale tutti accettarono cortesemente la
nomina, formano il più bel vanto che la nostra Società poteva desiderare. Noi potremo conside-
rarli come otto gioielli che serviranno di ornamento e di decoro alla Società agraria della
Dalmazia, la quale naturalmente sorretta da si nobili campioni, le daranno nuova forza e nuovi
mezzi morali per rendersi utile e benefica a tutta la Dalmazia, la quale unicamente dal risor-
gimento economico della popolazione può attendere un felice avvenire.
vantaggio dell'Esposizione permanente, la quale dovrà
utilizzarlo in premi a favori dei soci della Società a-
graria.
Si fd noto che alla Direzione riuscì felicemente
di poter aprire un agenzia per la vendita di concimi
chimici e di solfato di rame, mentre pendono altn^
trattative per tenere in depositi a prezzi di fabbrica
tutti i principali artìcoli che possono servire per lo
sviluppo dell' agricoltura.
Viene deliberato che l'importo di fl)r. 100 elar-
gito a norma dello Statuto da coloro che desiderano
WOgrgiare la Società iscrivendosi come soci prottet-
tori, venga per ora utitizzato in obbigazioni di Stato,
per formare il patrimonio intangibile della Società.
Viene pure stabilito che il detto importo si possa pi-
gare a ratazioni mensili di fior. 10 almeno.
Dopo breve discussione viene stabilito di presen-
sentare per la legalizzazione anche lo Statuto in lin-
gua italiana e tedesca.
Viene da ultimo conchiuso che per comodo dei
soci nei locali di lettura dell'Espasizione permanente
oltre i giornali agrari, ci siano anche tatti i giornali
politici della provincia ed un paio di giornali illustrati.
Dopo di ciò la seduta è levata alle ore 8^4 pom.
Vusio m. p.
Segretario D. Alacevlch.
AYVÌSO. — I locali dell'Esposizione permanente sono
aperti tutto il giorno, ed hanno diritto di frequentarli i soci
della Società agraria della Dalmazia tanto di Zara quanto quelli
della provincia. L' esposizione permanente riceve con interesse
da tutta la provincia campionari di prodotti, e qualunque oggetto
del regno animale, vegetale e minerale. Viene iscritto nel libro
dei donatori chi contribuisce per l'Esposizione almeno 5 fiorini
una volta tanto.
I I I
lA mne pe lerre mm\ neiia iiaimazia
(Simeone M. Fjerotić, maestro d' agricoltura)
IV.
Vedrà il cortese lettore dell', Ecowowte" confer-
mata la sentenza nell'articolo precedente di questo
mio lavoruccio, dall' esempio che qui sto esponendo.
Quadro dimostrativo della natura del suolo e della
qualità de^ vegetali che nascono spontaneamente in alcune
terre incolte nel distretto di Sebenico*)
Natura del suolo
Primo strato Secondo strato
Sassoso - calcare
- ferruginoso -
(terra ottima)
Sasso-ferruginoso
calcare-argilloso
(Terra ottima,
sebbene frammista
con molte pietre)
Sasso-argilloso-
calcareo-
(Terra argillosa,
frammista con
molte pietre ed
in parte roccie
vive).
Roccioso- calcareo
argilloso.
(^Terra nericcia
mista con molte
pietre e roccie
in parte).
Vegetali principali nati
spontaneamente
Rhus coriaris - blea euro-
pea sylvestris - Quercus
iles - Prunus mahaleb -
Mjrtis commnnis - Arte-
misia abrotanum - Eha-
mnus frangula ecc.
Quercus iles - Oalluna
vulgaris - Rhus coriaris
Ole» europea sylvestris -
Rhajnnus frangula - Ras-
marinus officinalis ecc.
*) RilieTi e studii eseguiti sopra laogo, addì 3 e» mag-
gio 1893, in presenza e coli' aiuto d^gli scolari del corso agrario
di Sebenico, nelle ore di escursione in campagna.
Nel precedente articolo ho accenaato le cause ed
i pregiudizii che maqtengono tuttora incolte le terre
comunali o pascoli nella Dalmazia; ora parmi neces-
sario r esporre quelle che riguardano lo stato origi-
nario delle medesime, onde preparar nuovi materiali
in favore dell'argomento che sto trattando, e dimo-
strare coir esposizione dei fatti, come ripugni all' in-
dole de' tempi presenti camminare sulle traccie di e-
poch^ oscure, e molto più dopo l'esempio datoci dalla
costante attività dei popoli confinanti.
Il fatto dell' ingente quantità di terra incolta e-
sistente nella Dalmazia, ha dato luogo ad alcune opi-
nioni c rea il loro stato originario. E' verissimo che
gravissime viccitudini affliggessero le popolazioni dal-
mate, e depauparando una buona parte della Dalmazia
montana, tolse non solo le braccia all' agricoltura, ma
scemò ben anche il bisogno delle sussistenze. Alcuni
famosi storici dalmati ascrissero l'esistenza delle terre
incolte all' antiche straordinarie imposte all' epoca del
dominio in Dalmazia della Repubblica Veneta; altri
poi asseriscono e poscia dai Turch', cioè per gli im-
moderati tributi, e per le indiscrete contribuzioni di
biade, che riscuotensi dalle milizie poste a stazione
nella Dalmazia a difesa della medesima, moltissimi a-
gricoltori del montano eran ridotti ad abbandonare la
coltura dei campi e rifuggiarsi alle isole, dove trova-
rono sicuro asilo, appoggio, fortuna e pace.
In tutti i nostri preziosi archivi dalmati noi tro-
viamo memorie di un funestissimo periodo verso la
fine del secolo XVII e XVIII, ia cai mancavano al
lavoro braccia, ed in cui le terre non trovano com-
pratori, che a vilissimo prezzo.
Pare quindi che la sminuita popolazione nella
parte montana della Dalmazia Veneta, e in parte an-
che lungo il litorale, e la mancanza dei mezzi di col-
tivare, fossero cause dell'attuale stato delle ampie
superficie incolte, e che l'abitudine poi di vederle de-
serte ed improduttive abbia per avventura risvegliata
anche in certuni dalmati la falsa idea della loro ste-
rilità. E vieppiù mi sembra essere dovuta la non
coltura delle terre alla mancanza di popolazione, non
solo perchè è nota l' indole laboriosa ed attiva dei
dalmati in generale, non ultimi fra i slavi ad abban-
donare le costumanze nomade, e ad applicarvi agli
usi delle civili società, ma molto più per essere pro-
vato, che gli abitanti di certi nostri paesi, i quali
preservati da gravi infortunii, od animai ed arricchiti
dall' industria e dalla frequenza delle contrattazioni
commerciali, o che per altre cause si mantennero nu-
merosi, coltivarono accuratamente e con profitto le
terre di qualunque natura esse fossero, come a mò
d'esempio per l'isole ed in parte anche lungo il li-
torale dalmato.
Di ciò ne fa anche fede la Brassa, il Primorije
di Macarsca, e la celebre repubblica di Poljica, ove
r industre mano dell' uomo seppe cavar prodotti per-
fino dalle roccie de' monti, e delle colline e delle spiag-
gie del mare.
Se poi spingiamo lo sguardo sulla una volta po-
polatissima e preistorica Lesina, non vediamo forse
l'industria dell' uomo aver con accurato governo ca-
vato abbondanti sussistenze da estesi tratti di super-
ficie pietrosa, coperta da leggier strato di terra ve-
getale? I colli, le valli, i monti ebbero ciascuno la
pianta che lor conveniva!
Se alcune paludi della Dalmazia, tutl'oggi sono
iafrnttifere, non è per difetto di braccia, bensì per
ni^ncapzf ^i capitali richij^sti dall' alta impresa, o per-
Orgaoo della società agraria della Dalmazia
Esce il primo ed il terzo mercoledì d'ogni mese. L'abboaamento annuo è di fiorini 2 anticipato. Per l'estero franchi 6. Semestre ia
proporzione. Dirigere le lettere e gli assegni alla Redazione del giornale.
A Anis a insililo in lÉiÉ^
Fra le principali piagphe della Dalmazia, a cag-ione
delle quali le condizioni economiche della popolazione
sono meschiaissime, venne constato una grande spro-
porzione nella distribuzion«^ della popìlazione. Poiché
mentre iung'o il htorale e per le isole vive una popo-
lazione molto stipata, la parte montana della pro?incia
è molto rada, ed in molti tratti quasi deserta.
Gosi p. e. 30.000 abitanti del capitanato distret-
tuale di Benkovac vivono sopra una superfìcie la
quale risulta con una media di 19 abitanti p^^r chi-
lometro quadrato ; il Comune di Verlicca con 22 ab.
Nona con 23, mentre il Capitanato d Ragusa ne ha
48, Cattaro 50, e 15 Comnni hanno più di 100 abi-
tanti per chilometro quadrati.
Essendo % della popolazione della Dalmazia e-
sclusivamente agricola, e non essendovi stabilimenti in-
dustriali di qualche importanza, risulta chiarissimo che-
la sproporzione è eccessiva, e che per rag-ione di
questa ne provengono due gràvissimi mali, vale a
dire, da una parte l'emigrazione di centinaia e centi-
naia di famiglie in terre lontane, non avendo p ù ter-
reni da lavorare, e dall'altra l'esistenza delta vagopa-
stura e l'impossibilità dì qualsiasi miglioramento o
progresso nelF agricoltura alla parte montana, causa
la poca popolazione, ed anche questa molto dispersa.
Venne calcolato che lo spazio occupato dalla po-
polazione montana e 5 volte maggiore dello spazio
occupato in eguale massa di popolazione che abita il
litorale e le isole della Dalmazia. E' calcolato ancora
che i terreni del montano sono molto più fertili di
quelli della marina; anzi ì primi si prestano molto
meglio per l'agricoltura che i secondi.
P^r questa condizione di cose, risulta dalla sto-
ria che in tempi antichi la parte montana era di gran
lunga più popolata della marina. Col fiorire delia na-
vigazione la marina si andò bea presto popolando;
ma ora colla navigazione decaduta (e la si potrebbe
dire spenta) a questo sproporzionato numero di po-
polazione, necessariamente altro non le rimane che
r emigrazione.
Questo è un male gravissimo e fatale per la
provincia, la quale ne dovrà risentire le tristi conse-
guenze in un tempo non tanto lontano; male grave
per molti aspetti, e principalmente pel fatto che tutta
quella massa che emigra, sono giovani e robuste forze,
i quali in media rappresentano 5 volte tanto di va-
*) Questa proposta venne presentata à S. E. il Lnogotenente
David in forma di rapporto datato 1 marzo a. c, N. 410.
lore, ossia 1000 persone emigrate, è quanto 5000 a-
bitanti perduti per la Dalmazia.
Quando da noi in Dalmazia esistessero dei pos-
sidenti eoa estesi spazi di terreno, si potrebbe in
parte riparare a questo male revocando la patente So-
vrana 23 decembre anno 1858. sulla colonizzazione.
Oppure quando i Comurii foss^.rj in condizioni eco-
nomiche discrete, si potrebbe da questi richiedere dei
sacrifizi. Ma sommato tutto assieme, a riparare a
tempo a questo gravissimo male, può soltanto venir
incontro 1' Eccelso Ministero col disporre opportuna-
mento la colonizzazione del montano per gli abitanti
della marina in Dalmazia.
La qualo disposizione si presenta tanto più nec-
cessaria ed urgente, perchè colla clausola il vino ora
deprezzato, l'emigrazione si andrà sempre più au-
mentando. E se a questo male si dovesse aggiungere
l'invasione filosserica (che sarà difficile ad evitare)
allora si può calcolare con sicurezza che 1'emigrazione
dalle isole e dal litorale seguirà in massa.
I membri componenti la Direzione raccolti in se-
duta il primo corrente, trattarono questo importante e
gravissimo argomento, e decisero di rivolgersi, a Voi,
Eccellenza, perchè quale nostro Presidente onorario,
al quale stà a cuore gl'interessi economici della pro-
vincia, la scrivente facesse presente tali condizioni di
cose.
La scrivente perciò prega V. S. di rivolgersi
air Eccelso Ministero, affinchè, come in Ungheria il
governo ha promulgato una benefica legge sulla co-
lonizzazione, cosi la si volesse adottare anche per là
Dalmazia.
II qui accluso articolo del giornale ufficiale del
Governo della Croazia („Narodne Novine" del 10 de-
cembre 1892 IN. 282) dal titolo „0 uredjenju nasel-
bina" potrà convincere V. E. qualmente la citata
legge si rende providenziale anche per la colonizza-
zione della Slavonia; mentre dalla stilizzazione della
legge stessa V. E. rile vara chiaramente che anche in
Dalmazia la colonizzazione del montano potrà effet-
tuarsi molto facilmente, ed i vantaggi in linea mòt^ale-
sociale ed economica saranno molti e grandemente
utili alla provincia.
I ' - ..na
Avviso. --1 locali dell'Esposizione permanente
sono aperti tutto il giorno, ed hanno diritto di frequen-
tarli i soci della Società agraria della Dalmazia tanto
di Zara quanto quelli della provincia. L'esposizione
permanente riceve con interesse da tutta la provincia
campionari di prodotti, e qualunque oggetto del regno
animale, vegetale e minerale. Viene iscritto nel libro
dei donatori chi contribuisce per l'esposizione almeno
5 fiorini una volta tanto.
della cortesìa asategli, gli promise che fra due mesi ritorne-
rebbe con parecchi membri della Direzione per rilevare i primi
risultati dei lavori del campo, e l'impiego delle macchine che
fra breve arriveranno. 11 padre superiore gli rispose che li ac-
cetterebbe col massimo piacere.
* * * N.o 699.
AVVISO.
Ai P. T. signori Ispettori della Società agraria della
Dalmazia, ed ai direttori delle filiali.
Le Direzioni del Lloyd austriaco di Trieste e dell'Ungaro-
eroato di Fiume per aiutare la patriotica impresa della Società
agraria della Dalmazia, con generosità accordarono a tutti gli
ispettori e direttori delle filiali provinciali dietro domanda da
farsi dalla Presidenza di volta in volta per definiti viaggi in
provincia il passaggio del I posto pagando il li, oppure il pas-
saggio del li pagando il III posto.
Sulla base di questo abbuono ottenuto, ogniqualvolta i
P. T. signori ispettori e direttori di filiali si compiaceranno di
fare un viaggio o per assistere a sedute, o per tenere prele-
zioni, 0 per lo smercio di articoli esistenti presso le agenzie
della Società (concimi chimici, solfato di rame, zolfo, macchine
ed attrezzi, raccolta campionari per l'Esposizione permanente
ecc.) dovranno rivolgersi alla Direzione della Società e con car-
tolina postale indicare :
1. il proprio nome e cognome;
%. a quale delle due Società a vapore domandare l'ab-
buono;
8. indicare con precisione il viaggio di andata e ritorno
(eventualmente con fermata, come p. e. Zara, Sebenico — Se-
benico, Spalato, e Spalato Zara) ; e
4. designare il tempo o almeno il mese entro il quale in-
traprenderanno il viaggio. In questo incontro la scrivente rac-
comanda caldamente di approfittare di questo generoso abbuono
accordato alla nostra Società per viemmaggiormente promuo-
vere gl'interessi economici della Dalmazia; mentre alle due
spettabili Società la scrivente fin d' ora protesta speciale grati-
tudine e riconoscenza.
Zara 15 aprile 1894.
La Direzione.
* * *
Ai M. R. parrochi dei distretti politici di Zara,
Benkorac e Sebenico. -- Essendo l'istruzione il mezzo più
efficace e potente perchè anche l'agricoltura progredisca, ed
avendo la nostra popolazione agricola grande bisogno di venire
istruita, onde allontanarla a poco a poco dai vecchi sistemi ed
eccitarla a seguire i principi razionali, la Società agraria della
Dalmazia ha stabilito di tenere nei propri locali, sotto l'orolo-
gio in piazza dei Signori ogni dommica e festa di precetto
dalle ore 8 alle 9 ant. delle prelezioni ed istruzioni popolari a
tutti gii agricoltori i quali numerosi affluiscono a Zara nei detti
giorni.
Gli argomenti che verranno trattati da persone abilitate
nell'agricoltura, saranno sempre d'occasione, e si riferiranno
alle colture ed ai lavori che durante quel mese si praticano.
L'istruzione comincierà colla Domenica 6 maggio e du-
reranno tutto r anno.
La scrivente si rivolge perciò ad Esso Molto Eev. signor
parroco, perchè nell' interesse della sua popolazione si compia-
cesse di avvisare la detta disposione dall' altare a tutti i suoi
parrochiani eccitandoli ed incoggiandoli perchè trovandosi a
Zara, ne prendano parte. E per spronarli maggiormente, abbia
Esso M. E. signore la bontà di avvertire, che tutti gli agricol-
tori che prenderanno parte all' istruzione, terminata l'ora a-
vranno un viglietto col quale verrà fra i presenti estratto a
sorte qualche premio consistente in oggetti, apparecchi e ma-
chine appartenenti all' agricoltura, il quale verrà ad essi gratui-
mente donato.
La Diresione della Società agraria della Dalmazia. * « H: Fieno. — Presso il sig. Antonio Spada trovasi in ven-
dita una partita rilevante di fieno di primissima qualità al prezzo
di fior. 2.50 la balla.
* « *
11 nostro rappresentante all'adunanza di Gorizia. —
Onorato col Suo riverito scritto del 17 marzo a. c. N. 523
del gradito ufficio di rappresentarLa alla Eadunanza generale
di questa i. r. Società agraria del 29 marzo a. c., è mio do-
vere di porgerLe vivi ringraziamenti della fiducia in me ripo-
sta, e prego di aggradirli benignamente.
La Eadunanza ebbe luogo in detto giorno.
Dichiarata aperta la seduta da Sua Eccellenza il signor
presidente conte Francesco Coronini Cronberg, ebbi l' invito
a compiere 1' ufficio mio di rappresentante.
Dissi breve allocuzione. A questa soggiunse S. Eccellenza
nobili parole d' encomio alla Società che rappresentavo; risposi
ringraziando e dicendo che le sue parole risapute a Zara, sa-
rebbero di certo con molta riconoscenza apprezzate.
Si pas£Ò poi alla discussione degli argomenti notati nel
programma, dì che, come di quello che dissi io, e Sua Eccel-
lenza tbbe a ricordare a lode delia dalmata consorella, sarà
fatta esatta menzione nel prossimo numero del periodico so-
ciale „Atti e Memorie'' del quale Essa nobile presidenza rice-
verà un esemplare.
M' astengo perciò da più minuti ricordi e lieto di aver
fatto il dover mio, ho 1' onore di dirmi d' Essa onorevolissima
Presidenza.
Gorizia 2 aprile 1894.
umilissimo Servitore
Luigi Cesare Payissich.
* * Orto e sperimentale. — La Società agraria della Dal-
mazia oltre air orto gentilmente concessogli dal signor E.
Vlahov, potè ottenere dal signor Ant. Spada un pezzo di ter-
reno nella sua villa per fare degli esperimenti di coltura for-
zata con parecchie specie di piante da orto. Le quali esperienze
siamo in grado di partecipare procedono assai bene, e già fino
ad ora si può dire assicurato che alcune specie come piselli,
pomidori e fagioli saranno maturi molto prima dell' ordinario.
Questi esperimenti semplicissimi e cosi bene riusciti proveranno
una volta di più quanto da noi l'orticoltura potrebbe essere
una nuova fonte di guadagno, e portare sui mercati di Trieste
ed altrove ortaglie primaticce, che si potrebbero vendere a
prezzi piuttosto generosi.
* * *
Un bosco di cipressi da utilizzare. — Un possidente
della provincia possiede in riva al mare un bosco di cipressi
quasi secolari in numero di cirea 10.000 (dieci milla) e li vor-
rebbe tagliare. Ohi avesse bisogno di utilizzarli, si rivolga alla
nostra Eedazione.
* * *
Seduta della Direzione della Società agraria della
Dalmazia. — Sono invitati i signori di diritto alla IX seduta
della Dirtzione (he avrà luogo nei propri locali dell'Esposizione
permanente venerdì 4 maggio alle ore 8 pom. per trattare so-
pra i seguenti argomenti.
1. Costruzione di un'edifizio apposito pei bisogni della
Società.
2. Come utilizzare in commercio la massa invenduta di
vino dalla Dalmazia.
3. Eelazione delle filiali.
4. Eventuali proposte ed evasione di atti.
*
Consiglio. — La sera del 13 corr. la Direzione della
Società agraria tenne consiglio. Si sbrigarono parecchi affari
amministrativi, e specialmente si trattò suH' agenzia sociale dei
concimi chimici. Assistevano al consiglio 18 membri della Di-
rezione. » * * AVVISO.
La Società tiene ancora disponibile una partita di solfato
di rame qualità ixtra garantita dal 99-1007o a fiorini 26 iì
quintale per barilli originali di 204 kg. ed a soldi 28 il kg.
per partite minori. La Direzione. H: ^ si*
Vendita Solfato di rame al minuto. — Per facilitare
ai piccoli possidenti ed agli agricolturi l'acquisto del solfato
di rame, l'Agenzia della Società Agraria tiene in vendita sac-
chetti di 5 Eili compreso imballaggio e li spedisce a mezzo
postale, franchi in tutta la provincia verso rivalsa di f. 2.
Vende pure al minuto nei locali dell' Esposizione perma-
nente in piazza dei Signori sotto l'orologio, partite piccole in
poi al prezzo di soldi 28 il chilo.
I. m. E. parrochi ed i maestri sono pregati di avvisare le
rispettive popolazioni di queste facilitazioni. * *
Concimi chimici per prova. — L'Agenzia della So-
cietà agraria della Dalmazia allo scopo di divulgare sempre più
in provincia 1' utilizzazione dei concimi chimici, pone in vendita
cassette contenenti 5. chilogrammi di concime chimico, per ora
soltanto per far prove sulle viti, fiori e tabacco.
4. Dalla stessa fabbrica venne offerto solfato
di 98-99®/q che si poteva vendere a 23 soldi il kg*,
ma la Società respinse tale offerta, allo scopo di
smerciare soltanto qualità soprafina.
5. La Società coi 26,450 kg. venduti fino oggi,
ebbe l'insignificante utile di 8 fio. 50 SOldi; che
se da questo si dovessero diffalcare le spese in-
contrate per carteggi e telegrammi, e annotate
nelle spese comuni d' amministrazione, risulterebbe
ancora un rilevante deficit.
6. La Società ha posto in vendita la pompa
Dalmatia, con tutto il diritto di poterla dichiarare
perfetta ed economica poiché come tale dichiarata
da esperti; e mentre pel valore intrinseco, in pro-
porzione alle altre, la si poteva vendere a 22 fio ;
la smercia invece a fio. 14 poiché la fece costruire
per conto proprio, anticipando al meccanico yoo fio.
e smerciandola al puro prezzo di costo.
Sulla base di questi fatti, cadono quindi e ri-
sultano totalmente falsi i calcoli presentati dall' a-
nonimo negoziante sul conto e sull'operato della
Società agraria della Dalmazia, perchè: i. fece per
il pubblico vantaggio una speculazione felicissima col
frenare i pre^i del solfato, che presentemente po-
trebbero essere del doppio; e 2. col porre in vendita
una qualità soprafina, sen^a vincolare ne obbligare
nessuno, e per tal modo libero a ciascuno di pro-
vedersi altrove a pre:{^i piii bassi.
Osserveremo da ultimo che la Società agraria
della Dalmazia non fa indebita concorren!{a, ma come
tutte le Società agrarie^ ad essa incombe in prima
linea la vendita di concimi chimici, di solfati e zolfi,
e di macchine ed attrezzi, e per queste tre partite
fa reclame per utile dei soci, e apre sottoscrizioni
con tutti i crismi di prenotazione come fanno le
Società di Gorizia, Trento, Zagabria, Osiek e
Lubiana. Essa è responsabile per le qualità dei
generi e pei prezzi, poiché la Società non fa mi-
steri ne tiene segreti, ma presenta a qualunque e
certificati, e libri di conti.
Anzi la Società ag-raria della Dalmazia (e
questo si noti bene) a conseguire pienamente lo
scopo prefissosi — di porre cioè in grado i soci di
fare buoni affari, ed avere degV interessi per me^^o
della Società, tiene aperta una esposizione perma-
nente, e unitamente agli articoli della propria
agenzia, riporta e registra nei propri giornali qua-
lunque articolo presentatole col nome colla marca
col prezzo e quantità, e tutto lo fà gratuitamente.
Invitiamo perciò anche il sig. anonimo nego-
ziante a esporre il suo solfato nei nostri locali, e
quand' egli per ajutare il ceto agricola volesse
venderlo ad un prezzo inferiore al costo, purché
r articolo sia garantito, gli promettiamo di fare il
massimo reclame nei nostri giornali, s' intende
sempre gratuitamente, e da parte nostra colla mas-
sima riconoscenza.
Zara, 2g aprile i8g4.
L'Agenzìa della Società agraria della Dalmazia
tiene in deposito concimi chimici controllati, per tutte le
colture principali della provincia, a prezzi di fabbrica.
U catalogo delle qualità e dei prezzi si spedisce gratis
verso richiesta.
Discorso
pronunciato dal nostro rappresentante Mons. Dr. Luigi
Cesare cay. de Payissieli alla radunanza generale dell' I.
R, Società agraria di Gorizia 29 marzo — riportato dal-
l' organo della suUodata Società a pagina 98 et seg.
Eccellenza! Signor Conte Presidente.
Illustri signori membri della I. B. Società Agraria del
Goriziano !
Illustri signori me mbri della I. R. Società
Agraria del Goriziano.
La Società agraria della Dalmazia, cortese-
mente invitata dalla nostra, a farsi rappresentare
nella odierna Radunanza generale, volle, con lo
scritto suo del 17 corrente, scegliere la povera mia
persona e la mia languida voce a si onorifico uf-
ficio. Ed io grato, contento e lieto lo adempio,
annunziandovi tosto i sentimenti di quella squisita
e larga estimazione, onde la giovane Società dal-
matica è tutta animata per questo antichissimo e
venerando sodalizio, gloria e vanto non di Gorizia
sola, sì anco della intera Monarchia.
Nè é minore la mia contentezza in potervi dire
come di questi sentimenti abbia essa dato una
splendida prova, non appena costituita, salutando
a voti unanimi e plaudente Sua Eccellenza il nostro
benemerito Preside quale uno de' primi suoi Soci
onorari, (Applausi) e studiando con alacrità e per-
spicacia le vie da questa nostra Società luminosa-
mente e fruttuosamente seguite, nei centoventot-
t' anni di sua celebrata esistenza.
Si fu savio il consiglio dell' egregio fondatore
e primo preside del dalmato sodalizio, facendosi,
dirò quasi, discepolo e, in molti versi studioso
imitatore della Società la più antica, se ben m'ap-
pongo, tra le agrarie dell' Impero, la piìi ricca di
esperienze e pregevoli successi nella sua sapiente
operosità; fortunata d' essere retta fin dal 1870
dall' uomo preclaro, che, amantissimo della patria,
adoprasi fautore, proteggitore ed esecutore di ogni
opera buona infaticabilmente e felicemente, sì che
qui e altrove ne é corrisposto di filiale affetto e
di riconoscenza illimitata.
Allorché, or farà presto il terz'anno, celebrava
la nostra Società goriziana con quella indimenti-
cabile Esposizione agricola il suo 125® anniversario,
tra i più curiosi e intelligenti suoi ospiti e visita-
tori aggiravasi instancabile l'attuale presidente
della Società agraria dalmatica, l'Ab. Eugenio
Maria Vusio.
Ricco l'ingegno di lunghi, seri e profondi
studi agronomici ed economici, come ne fanno fede
i molti suoi volumi pubblicati per le stampe, e
calda r anima di patria carità, era qui forse ch'egli
più che mai carezzava V idea di quell' istituzione,
che di lì a non molto, cioè nel luglio 1893 s'è ve-
duta sorgere per opera sua, in Dalmazia, che og-
gidì, per recentissima che la sia, ha pur molto di
che godere, tanta è la soddisfazione e tali le sim-
patie, che da tutta la provincia e da fuori le fu-
rono finora manifestate.
Essa, come la nostra, vuole il morale benes-
sere del paese, a mezzo pure dell' agricoltura più
razionalmente studiata promossa e inanimita. Si
mise sotto V egida dell' I. R. Luogotenente della
Dalmazia, acclamandolo Presidente onorario, e in
78
Vt
Il più utile de' lavori, anzi il più indispensa-
bile è quello del coltivatore. Dio mette in sua
podestà r origine della ricchezza, vuota nelle sue
braccia gli squisiti suoi doni, e gli dà l'intelletto
e la forza per renderli proficui ai fratelli, i quali,
animati da altre industrie, danno alle materie che
essi ricevono, mille diverse forme che soddisfano
mille gusti diversi.
Ciò svela la grande necessità di rendere pro-
fittevole con accurate coltivazioni il più utile dono
delia Provvidenza, la terra, poiché da ciò ha ori-
gine la soddisfazione di tutti i bisogni, e di tutti
i piaceri. L' uomo però, ingannato talvolta da false
credenze, come p. e. quella di ritenere o supporre
per fermo che molte terre incolte comunali in Dal-
mazia non sono adatte alla coltivazione, perchè in-
capaci di una produzione e vegetazione ubertosa,
trascura questo bènefizio per correr dietro altri e-
lementi secondari e meno essenziali, o inorpellato
da falsi giudizi, lascia in abbandono gran parte
di materia coltivabile. Cosi succede pure colle terre
incolte comunali nella Dalmazia!
Permettemi, o benevoli lettori, che richiami
ora la vostra attenzione sopra queir accreditato
dubbio, che le terre di cui si ragiona in questo
lavoro, siano ritornate incolte; dico ritornate in-
colte (poiché in alcuni luoghi si scoprono tuttora
terreni livellati, circondati da siepi, da muri a secco,
da canali ecc.), per colpa de' supposti patri infor-
tuni nei secoli passati, e per conseguente man-
cancanza di popolazione. Aggiungerò esservi luogo
a credere ancora, che dopo siffatti accidenti, au-
mentatasi la massa degli abitanti nel montano e
in certe regioni lungo il litorale, siansi questi oc-
cupati mano mano nella coltura delle terre più u-
bertose, restando cosi le meno produttive in po-
testà delle comuni o del demanio dello Stato, i
quali meno curanti forse dei mezzi onde trarne
partito, abbandonarono le terre alla pastorizia,
genere d'occupazione, come sappiamo, prescelta dai
popoli meno inciviliti, perchè fruttante pronti mezzi
alla vita, senza grave fatica o studio.
Mi sia permesso di riportare qui l'opinione
in proposito del celebre francese signor Du
Pensy il quale, {Du Pouvoir municipal), pensa che
1' esistenza delle terre incolte di spettanza comu-
nale abbia avuto origine, o dall' acquisto che ne
fecero gli abitanti, o da coloro che, presiedendo
alla divisione delle terre, giudicarono opportuno
di lasciarne una parte indivisa ; ovvero da ricchi
proprietari, i quali colla speranza di favorire 1' a-
gricoltura, e la popolazione, diedero porzione dei
loro beni agli abitanti di un comune. Noi p. e. ri-
guardo l'origine delle terre comunali incolte nella
Dalmazia siamo di parere del tutto contrario a
quello del sullodato scrittore francese.
Dirò intanto come a mio giudizio pare altresi
aver contribuito alla non coltura delle terre, le
concessioni fatte dai Sovrani che governarono la
Dalmazia nei secoli trascorsi, o la ingordiggia
de' feudatari come p. e. dei Subići, Bralèkoviói, Or-
lići, Klekovići 0 Keglevići, Kačići, Radnici, Janko,
Kavanjini ecc. ecc., i quali nell'impadronirsi di
sconfinati terreni, mancavano poi di mezzi onde
renderli produttivi. Non poco contribuì pure alla
non coltura delle terre comunali 1* invasioni dei
Turchi nella Dalmazia, i quali distruggevano in-
teri villaggi, città e borgate. Per la qual cosa
pare ritornassero poco a poco le terre ai comuni
col tacito consenso dei suddetti feudatari e go-
verni oppure per spontanea loro cessione. Ed è
poi anche probabile, che que'terreni, da lunga
mano incolti, non potevansi ridurre a coltivazione
senza gravissime spese, e che la povertà degli an-
dati tempi, o dirò meglio, il minor lucro che ca-
vavasi dalle terre coltivate, le mantenesse ad uso
della pastorizia a profitto e senza restrizione, di
tutti gli abitanti del luogo, in cui esistevano.
A queste diverse cause pare doversi ascrivere
r origine delle odierne terre incolte nella nostra
Dalmazia, passate oggi in proprietà pubblica.
Però non tutte le terre incolte nella Dalma-
zia sono di proprietà pubblica, locchè maggior-
mente comprova il fatto delle antiche coltivazioni
di que'terreni, poiché non potevano dessi spettare
ai privati senza che fosse preceduto un legale ac-
quisto, e non sarebbe stato convenevole l'acquisto
di un terreno sterile (con tal nome nella maggior
parte della Dalmazia si chiama) molto più perchè
soggetto alle devastazioni dei pastori, ì quali,
credono di aver diritto di pascolo anche sopra i
fondi privati.
La parte di terra incolta di privata spettanza
venne d'anno in anno -coltivata, talché oggi po-
chissima ancor ne rimane per V isole come pure
anche in molti luoghi lungo il litorale, propria-
mente detto; naturalmente rispetto alla grande
quantità che nei tempi andati esisteva.
La maggior parte si coltivò in questi ultimi
30 anni per la piantagione delle viti, e siffatti ri-
sultati pare avrebbero dovuto muovere le ammini-
strazioni comunali, ed anzi indurle ad imitarne l'e-
sempio di quella p. e. di Vodice, la quale è rie-
scita a condurre a termine la divisione fino al suo
completamento; ma o perché, chi coltivava, taceva
i vantaggi ricavati, onde evitare che le loro terre
venissero censite e sottoposte all' imposta fondia-
ria, o perché la scarsità del numerario non per-
metteva si mandassero ad esecuzione le coltiva-
zioni con quel metodo e spesa che del resto sono
da noi comuni assai, o perché prevalse l'opinione
pur troppo radicata nella maggioranza dei dal-
mati, che le amministrazioni comunali non possono
toccare terre credute degli abitanti, e non del
comune ignorando perfettamente la legge 27 mag-
gio 1876 ; il fatto però sta, che quelle operazioni
agricole dei privati non eccitarono che in pochi
comuni il desiderio dell' imitazione, come p.e. Arbe^
Capocesto, Stretto, Tribunj, Salona, Vranjica e Cit-
tavecchia, che fra breve saranno condotte a ter-
mine. '
I terreni sterili privati alla Brazza, mi consta,
sono, come dissi altrove, ridotti a coltura, dove
la vite, 1' ulivo, la marasca, il fico ecc. vegetano
come nelle migliori terre della pianura di Spalato.
La vite^ produce uve copiose e squisite alla
Brazza.^ Lesina, Lissa, Curzola ecc. Più vidi io
stesse r anno scorso a Vodice le piante dar segni
di una robustissima vegetazione e d' un ricco pro-
dotto su terreni una volta incolti comunali, oggi
proprietà di privati 1
78
Vt
Il più utile de' lavori, anzi il più indispensa-
bile è quello del coltivatore. Dio mette in sua
podestà r origine della ricchezza, vuota nelle sue
braccia gli squisiti suoi doni, e gli dà l'intelletto
e la forza per renderli proficui ai fratelli, i quali,
animati da altre industrie, danno alle materie che
essi ricevono, mille diverse forme che soddisfano
mille gusti diversi.
Ciò svela la grande necessità di rendere pro-
fittevole con accurate coltivazioni il più utile dono
delia Provvidenza, la terra, poiché da ciò ha ori-
gine la soddisfazione di tutti i bisogni, e di tutti
i piaceri. L' uomo però, ingannato talvolta da false
credenze, come p. e. quella di ritenere o supporre
per fermo che molte terre incolte comunali in Dal-
mazia non sono adatte alla coltivazione, perchè in-
capaci di una produzione e vegetazione ubertosa,
trascura questo bènefizio per correr dietro altri e-
lementi secondari e meno essenziali, o inorpellato
da falsi giudizi, lascia in abbandono gran parte
di materia coltivabile. Cosi succede pure colle terre
incolte comunali nella Dalmazia!
Permettemi, o benevoli lettori, che richiami
ora la vostra attenzione sopra queir accreditato
dubbio, che le terre di cui si ragiona in questo
lavoro, siano ritornate incolte; dico ritornate in-
colte (poiché in alcuni luoghi si scoprono tuttora
terreni livellati, circondati da siepi, da muri a secco,
da canali ecc.), per colpa de' supposti patri infor-
tuni nei secoli passati, e per conseguente man-
cancanza di popolazione. Aggiungerò esservi luogo
a credere ancora, che dopo siffatti accidenti, au-
mentatasi la massa degli abitanti nel montano e
in certe regioni lungo il litorale, siansi questi oc-
cupati mano mano nella coltura delle terre più u-
bertose, restando cosi le meno produttive in po-
testà delle comuni o del demanio dello Stato, i
quali meno curanti forse dei mezzi onde trarne
partito, abbandonarono le terre alla pastorizia,
genere d'occupazione, come sappiamo, prescelta dai
popoli meno inciviliti, perchè fruttante pronti mezzi
alla vita, senza grave fatica o studio.
Mi sia permesso di riportare qui l'opinione
in proposito del celebre francese signor Du
Pensy il quale, {Du Pouvoir municipal), pensa che
1' esistenza delle terre incolte di spettanza comu-
nale abbia avuto origine, o dall' acquisto che ne
fecero gli abitanti, o da coloro che, presiedendo
alla divisione delle terre, giudicarono opportuno
di lasciarne una parte indivisa ; ovvero da ricchi
proprietari, i quali colla speranza di favorire 1' a-
gricoltura, e la popolazione, diedero porzione dei
loro beni agli abitanti di un comune. Noi p. e. ri-
guardo l'origine delle terre comunali incolte nella
Dalmazia siamo di parere del tutto contrario a
quello del sullodato scrittore francese.
Dirò intanto come a mio giudizio pare altresi
aver contribuito alla non coltura delle terre, le
concessioni fatte dai Sovrani che governarono la
Dalmazia nei secoli trascorsi, o la ingordiggia
de' feudatari come p. e. dei Subići, Bralèkoviói, Or-
lići, Klekovići 0 Keglevići, Kačići, Radnici, Janko,
Kavanjini ecc. ecc., i quali nell'impadronirsi di
sconfinati terreni, mancavano poi di mezzi onde
renderli produttivi. Non poco contribuì pure alla
non coltura delle terre comunali 1* invasioni dei
Turchi nella Dalmazia, i quali distruggevano in-
teri villaggi, città e borgate. Per la qual cosa
pare ritornassero poco a poco le terre ai comuni
col tacito consenso dei suddetti feudatari e go-
verni oppure per spontanea loro cessione. Ed è
poi anche probabile, che que'terreni, da lunga
mano incolti, non potevansi ridurre a coltivazione
senza gravissime spese, e che la povertà degli an-
dati tempi, o dirò meglio, il minor lucro che ca-
vavasi dalle terre coltivate, le mantenesse ad uso
della pastorizia a profitto e senza restrizione, di
tutti gli abitanti del luogo, in cui esistevano.
A queste diverse cause pare doversi ascrivere
r origine delle odierne terre incolte nella nostra
Dalmazia, passate oggi in proprietà pubblica.
Però non tutte le terre incolte nella Dalma-
zia sono di proprietà pubblica, locchè maggior-
mente comprova il fatto delle antiche coltivazioni
di que'terreni, poiché non potevano dessi spettare
ai privati senza che fosse preceduto un legale ac-
quisto, e non sarebbe stato convenevole l'acquisto
di un terreno sterile (con tal nome nella maggior
parte della Dalmazia si chiama) molto più perchè
soggetto alle devastazioni dei pastori, ì quali,
credono di aver diritto di pascolo anche sopra i
fondi privati.
La parte di terra incolta di privata spettanza
venne d'anno in anno -coltivata, talché oggi po-
chissima ancor ne rimane per V isole come pure
anche in molti luoghi lungo il litorale, propria-
mente detto; naturalmente rispetto alla grande
quantità che nei tempi andati esisteva.
La maggior parte si coltivò in questi ultimi
30 anni per la piantagione delle viti, e siffatti ri-
sultati pare avrebbero dovuto muovere le ammini-
strazioni comunali, ed anzi indurle ad imitarne l'e-
sempio di quella p. e. di Vodice, la quale è rie-
scita a condurre a termine la divisione fino al suo
completamento; ma o perché, chi coltivava, taceva
i vantaggi ricavati, onde evitare che le loro terre
venissero censite e sottoposte all' imposta fondia-
ria, o perché la scarsità del numerario non per-
metteva si mandassero ad esecuzione le coltiva-
zioni con quel metodo e spesa che del resto sono
da noi comuni assai, o perché prevalse l'opinione
pur troppo radicata nella maggioranza dei dal-
mati, che le amministrazioni comunali non possono
toccare terre credute degli abitanti, e non del
comune ignorando perfettamente la legge 27 mag-
gio 1876 ; il fatto però sta, che quelle operazioni
agricole dei privati non eccitarono che in pochi
comuni il desiderio dell' imitazione, come p.e. Arbe^
Capocesto, Stretto, Tribunj, Salona, Vranjica e Cit-
tavecchia, che fra breve saranno condotte a ter-
mine. '
I terreni sterili privati alla Brazza, mi consta,
sono, come dissi altrove, ridotti a coltura, dove
la vite, 1' ulivo, la marasca, il fico ecc. vegetano
come nelle migliori terre della pianura di Spalato.
La vite^ produce uve copiose e squisite alla
Brazza.^ Lesina, Lissa, Curzola ecc. Più vidi io
stesse r anno scorso a Vodice le piante dar segni
di una robustissima vegetazione e d' un ricco pro-
dotto su terreni una volta incolti comunali, oggi
proprietà di privati 1