Organo della società agraria della Dalmazia
Esce il primo ed il terzo mercoledì d'ogni mese. L'abbonamento annuo è di fiarini 2 anticipato. Prjr l'estero fcatichi tì. Sìm-ìstre in
proporzione. Dirigere le lettere e gli assegni alla Redazione del giornale.
N.o 923
PROTOCOLLO
della X seduta della Direzione della Società
Agraria della Dalmazia
Zara, 15 giugno 1894.
Presenti: E. M. Vusio presidente; A, prof. Nimira
I vicepresidente; N. prof. Batistić, E. Božić, F. Ivačić,
M. prof. Katurić, P. Lorini, M. Pavigić, A. Spada e C.
Tamino consig-lieri.
Membri delV Esposizione permanente: iW. Luxardo,
C. Mazzocco, P. Giampieri, M. Mondini e P. Christofidis.
Segretario: D. Alacevich.
Alla seduta assistono molti soci rappresentanti
tutti i ceti.
Il presidente apre la seduta alle ore 8-40 pom.
All'ordine del g^iorno sta un solo ar^oaiento:
„relazione del presidente suW udienza sovrana'^,
11 presidente espone una dettagliata relazione sulla
udienza sovrana.
Dice che, la Società agraria della Dalmazia fon-
data da patrioti appartenenti a lutti i partiti politici
della provincia, allo scopo di migliorare le condizioni
morali ed economiche della popolazione e per lo svi-
luppo dell' agricoltura, ben a ragione può registrare a
caratteri d' oro una data sacra e memorabile.
Questa data, già è conosciuta, poiché qui a Zara,
ed in tutta la provincia il giorno stesso venne ricévuta,
col massimo giubilo. Espone quindi come Sua Maestà
Imperiale e Reale Apostolica il nostro Augustissimo
Imperatore e Re, il giorno 28 maggio si compiacque
di accettare gli ossequi della nostra Società e con
squisita paterna affabilità s'interessò della stessa.
Se la sovrana udienza accordata al presidente
della Società, con ciò solo confermava e suggellava
nel miglior modo lo scopo altamente patriottico pre-
fissoci dal nostro statuto sociale^ d'altra parte l'inte-
resse addimostrato dall' Augusto nostro Sovrano e Tin-
coraggiamento datoci col prometterci il Suo appoggio
morale, assicurano anticipatamente che la Società agraria
della Dalmazia dovrà apportare dei frutti salutari e
benefici alla provincia, e sarà in grado di migliorare
le condizioni morali ed economiche, delle quali ne
sente argentissimo bisogno.
Dichiara che sarebbe dovere del presidente e che
ne sentirebbe speciale vanto, quando parola per parola
potesse riportare tatto quanto l'Au^^usto nostro Monarca
si degnò di dirgli in più riprese merijtr' devota-
nente gli esponeva a voce llé tendenze della nostra
Società. Hft la squisita grazia colla qù^le ^li si èom-
piacquf di aceogrMerlo, ed iJ vivo intéiresse preso èpl
rivolgergli più volte sagge ed interessanti domande,
10 commosse tino alle lagrime; per la qual cosa in
un certo momento si trovò rapito come in estasi, e la
sua mente venne ravvolta da una santa gioia che sentì
vivissima nel cuore; gioja, la quale gli resterà dolce-
mente impressa fino alla morte, e lo accompagnerà
con coraggio e con fiducia in ogni lavoro ed in ogni
impresa che in appresso dedicherà pel benessere della
nostra Società.
IVla se la gioja, che gli innondò il cuore non gli
permise di afferrare tutte le preziose espressioni del
nostro magnanimo Monarca, resta però per sempre
programma e base di tutta la nostra operosità sociale,
quanl' Egli al primo momento testualmeate gli disse,
e che già tutti i giornali riportarono: „Io SÒ che la
Dalmazia ha $^rande bisog:iio di promuovere
gl'interessi economici; anzi da qaesti dipende
11 suo avvenire."
In questa memorabile dichiarazione, il presidente
accentuò che la nostra Società troverà prospera vita,
nuovi trionfi e copiosi frutti nell'interesse della pro-
vincia, la quale mentre nella terribile crisi economica
che attraversa, in questi giorni appunto il calice delle
amarezze giunse al suo colmo, coli' annunzio della più
triste notizia che la Dalmazia avesse mai potuto regi-
strare.
Questa dichiarazione confermerà chiaramente la
meta della nostra Soc età, e ci darà nuove forze e
coraggio per fare appello a tutti i partiti politici della
Dalmazia, onde cooperino con noi al risorgimento del
nostro buon popolo, presentemente accasciato dalla
miseria ed alla vigilia della catastrofe.
Questa dichiarazione sarà non solo nostro pro-
gramma ma programma del governo, programma di
tutti i partiti, programma per tutta la Dalmazia.
Questa dichiarazione confonderà e distruggerà e
le utopfe degli uni, ed il falso patriotismo di altri; e
perciò patriota non si potrà riconoscere nessuno, chi
con noi non saprà e non vorrà cooperare al risorgi-
mento della Dalmazia.
Questa dichiarazione formerà una novella mani-
festazione del cuore magnanimo del nostro amato
Monarca, che eccita e sprona a nuova vita la sua
diletta Dalmazia; e noi la porteremo a caratteri d'oro
scritta sulla nostra bandiera, per marciare nell'impresa
assuntaci, e per lottare forti e compatti contro 1 ne-
mici della patria.
Questa (lichiarazione egli la considera da ultimo
come una ispirazione divina, perché appunto l'Augusto
Monarca ce T ha espresse alla vigilja di qu^a triste
e lugubre notizia che profondapaente ha cóntristato
tutta la ^gjmazia, e |er scbi^iurare là fjufle non c' è
ormai altra vif di S9lvez^, che, porre in pratica
l'ECIPMISTA
Organo della società agraria della Dalmazia
Esce il primo ed il terzo mercoledì d'ogni mese.. L'abbonamento annuo è di fiorini 2 anticipato. Per l'estero franchi 6. Semestre in
proporzione. Dirigere le lettere e gli assegni alla Kedazioue del giornale.
N.o 944
La Direzione della Società Agraria della
Dalmazia, convocata a seduta straordinaria nel
g-iorno 25 corr.,
• vista la dichiarazione deposta a p. v. nella
seduta 6 corr. del Consiglio Agrario provinciale,
da parte del sig. barone Gondola, la quale suona:
„r attività della Società Agraria porta più
^d'anno che vantaggio all' agricoltura della Dal-
pmazia"
ha deliberato ad unanimità di voti quanto
segue:
I. Il sig. barone Gondola viene pubblicamente
invitato ad appoggiare con dati e circostanze di
fatto r asserzione portata a carico di questa
Società e provare che essa è piU di danno che
di vantaggio aW agricoltura della Dalmazia ;
II Tale prova si attende entro il perentorio
termine di un mese, mediante la pubblica stampa.
Dalla Direzione della Società Agraria della Dalmazia
Zara 26 giugno 1894
Il Presidente
Tusio
Segretario
D. AlaceTieh
ari la kera Tdtii oolgg irUe alla
Noi interessati in prima linea ad occuparci dalla
più triste e lugubre notizia che poteva colpire que-
sta disgraziata nostra Dalmazia, siamo stati invece
i soli a limitarci a due righe di gazzettino.
Poiché, non ci ha tanto colpito la notizia della
comparsa, che dovea essere quandochessia inevitabile,
quanto invece ci ha profondamente rattristato che
essa appena adesso ufficialmente constatata, già esi-
ste da più anni; che già la si trova in più luoghi;
e clie in ogni luogo ha non pochi focolai d'infezione!!
Ecco il fatto triste e scandaloso; ecco l'ultima
prova che la Dalmazia si vuole ad ogni costo con-
durla alla catastrofe, per ridurla ad una Siria sterile
e deserta.
Che la commissione abbia fatto il proprio do-
vere, e che porti cento prove della propria opero-
sità cartacea, a noi ciò poco importa. 11 fatto è questo,
che mentre si impiegarono tutti i me{{i possibili per
tenerla lontana, la filossera invece con tutti i
più comodi prendeva pacifico possesso; e quando
ormai era impossibile di troncarle la baldanza, allora
si svelò per burlarci di noi e dire a chi la custodiva:
non fanno per voi gli occhiali, ci vedete corto corto.
Dal momento che la comparsa della filossera si
sapeva che sarebbe un male inevitabile, non bastava
nò una commissione ad usum delphini; ci volevano
altri mezzi piti pratici; ci volevano altre persone di
più naso; ci voleva insomma un altro sistema, quel
sistema che appunto ci manca, e senza il quale sem-
pre da noi andranno Ije-cose a rovescio.
Così la filossera avrebbe dovuto lottare 40 e 50
anni per divorarci quei 100,000 ettari ^ nostri vi-
gneti — la nostra unica ricchezza, la nostra esistenza,
la nostra gloria — quand' invece fra 12—15 anni
una pietra sepolcrale potrà ricordare come per un
falso sistema la Dalmazia ha perduto 300 milioni di
capitale.
Ne ci lusingano le commissioni, e i manifesti,
proibitivi; poiché questi non arresteranno ne di un
giorno ne di una vite che il flagello non si avanzi e
che non dià l'ultimo colpo mortale alla nostra esi-
stenza.
Abbiamo con occhio attento accompagnato il
grido d' allarme e di dolore di tutti i nostri gior-
nali provinciali, ma la base fondamentale della fa-
conda non venne toccata.
Sebbene ci consta che la nostra Società agraria
ha intenzione di fare un caldo appello a tutti 1 pos-^
Bidenti ed agricoltori della Dalmazia, noi intanto,
fin d' ora dobbiamo caldamente raccomandare a tutti,
l'unico mezzo come si potrebbe resistere al male,
superando questo colpo mortale, senza soccombere.
E il primo mezzo è di fidarci delle nostre forze.
Invocare aiuti o rimedi; lusingarci che con ordinanze
proibitive il male si arresterà; attendere lumi 0 pra-
tici consigli da commissioni, sono tutto paliativi di
nessun pratico valore.
Noi dobbiamo calcolare anzitutto che questo ca-
pitale di 300 milioni di fiorini fra 12—15 anni sarà
perduto, e che le nostre condizioni economiche non
ci permetterano in questo breve periodo, di rinno-
varlo coir impianto di viti americane, — impianto
che costa molto di più che non fosse colle nostre
viti.
Senza calcolare le spese peculiari, ci vogliono
per lo meno SO suLULlonA. di giornate di
lavoro, per operare quei prodigi di lavoro e di ca-
pitale che si sono fatti in Francia.
Si tratta dunque di prolungare l'agonia, ed in
110
Quello che stupefatto ho ammirato nientemeno
ehe due ore intere, era la ricchissima mostra di cibi
e conserve esciusivamente fatte con veg^eUJi della
Bocieià vieanese dei vegetalisti (Wiener Vegetarier-
Verein). La dottrina dei vegetalisti si fa sempre più
strada, e va persuadendo che per vivere sani, vegeti
e robusti, bisogna tenersi a questa dottrina, e cibarsi
esclusivamente di vegetali. L' uso della carne non è
ebe una corruzione del gusto, che costa all' umanità
eento malori e guai fisici. La società poi che all' e-
sposizione ha fatto sfoggio di molteplici qualità di cibi
vegetali, si può dire abbia pienamente trionfato
sulle dottrine dei carnivori; poiché ha fatto vedere
che anche con soli cibi vegetali, si può soddisfare
pienamente a tutti i gusti, perfino dei più esaltati
ghiottoni di selvaggina e di carni arrostite.
Una bella mostra era pur quella presentata dalla
Società per azioni di Gleichenberg dell' accreditato
luogo di cura dello stesso nome. Questo luogo è bene
conosciuto anche da noi; soltanto l'ho annoiato per
dire che, il nome che si è acquistato Gleichenberg,
non è tanto per le acque minerali che possiede, quanto
pel reclame che si sa fare, e per tutti i comodi e
passatempi possibili che ivi trovano i forestieri.
E quel reclame e quei comodi potrebbero servire
di scuola a molti dei dalmati, per dare grido a con-
simili specialità, delle quali la Dalmazia è ricca.
Finalmente devo far presente una grandiosa mo-
stra collettiva di farine di tutte le fabbriche dell'Austria,
con centlnaja di campionari; come pure un grandioso
campionario di cereali, di hquidi, e di tutti i prodotti
delle colonie francesi, esposte dal Ministero delle co-
lonie francesi.
E la Dalmazia? la Dalmazia che pur poteva fare
buona figura, almeno con una mastra collettiva di vini,
oli, cereali, insomma con tanta varietà di prodotti da
gareggiare la stessa mostra del Ministero delle colonie
francesi, la Dalmazia non figurava che in tre punti
soli; la ditta G. Luxardo e la fabbrica di R. Viahov
di Zara, e lo spaccio-di vini del conte N. Madirazza
di Traù.
Delle fabbriche Luxardo e Viahov non farei che
ripetere quello che in tutte le più grandi esposizioni
del mondo si scrive. I prodotti delle loro fabbriche
tempestati da diplomi, e lo spaccio che ne fanno in
tutte le parti del mondo, dicono chiaro come essi sono
i soli che sanno tener alta la bandiera dell'intrapren-
denza e dell' industria, a dar nome mondiale alla Dal-
mazia. Mi divertiva assai di osservare come i visitatori
assaggiavano con prelibato gusto i loro liquori, e ne
gioiva che quelle due mostre, presentate con tutti i
gusti della reclame, riparavano degnamente la man-
canza di una mostra collettiva della Dalmazia. E nel-
rallontanarmi dissi fra me: dunque la Dalmazia po-
trebbe e nell'industria e nell'arte gareggiare colle
nazioni più progredite, quando vi fossero persone in-
traprendenti e di buona volontà.
Lo dicano il Luxardo ed il Viahov quanto si può
ottenere con questi due requisiti.
Un cenno speciale m'incombe di fare sullo spaccio
di vini del conte N. iWadirazza di Traù. Egli ha pre-
stato un ottimo servizio alla Dalmazia; poiché vende
vini genuini, li vende a prezzi molto moderati, ed i
suoi vini sono confezionati dietro tipi. II consumo
grande che i visitatori facevano del vino dalmate, è
una prova che il nostro vino si acquisterebbe bea
presto un nome mondiale, purché i tipi fossero sempre
uniformi, i prezzi moderati e genuini. È una prova
che in tutte le principali città della Monarchia e al-
l'estero, si potrebbero aprire delle cantine on baoa
successo, sostenendo la concorrenza coi migliori vini
esteri. Ma per ottenere buoni risultati, si richiede in
prima linea quello che da noi sempre manca, l'intra-
prendenza, che dev' essere sempre accompagnata dal-
l' onestà. Se i nostri vini non hanno credito ; anzi se
i nostri vini vennero in alcune città screditati, ciò è
successo appunto, perchè alcuni si mostrarono ingordi,
e spacciavano vini dalmati mistificati e battezzati.
A coronare il successo dell'intraprendenza del
conte Madirazza, la sera del 24 maggio si riuoi uaa
dozzina di signori, fra i quili si trava"va il Dr. Balat
di Spalato, il conte Beretta, il cav. Mengirini direttore
della regia stazione italiana di Vienaa, il sig. Ristié
da Belgrado, e il Dr, Miliéevié. Il conte Midirazza eoa
gentile compiacenza volle farci gustare i 6 tipi di vino
ed il liquore maraschino. Fu unanime la dichiarazione
che i vini erano eccellenti; ed il favorevole giudizio
espresso dal cav. Mengarini, che è autorità in questo
genere, ha confermato le buone qualità del vino dal- '
mato, ed il credito che potrebbe dovunque acquistarsi,
purché genuino e razionalmente confezionato. Prima
di congedarci, si brindò all'intraprendenza del conte
Madirazza, augurandogli buoni affari, ed esprimendogli
noi dalmati il desiderio, che coli' onesto lavoro cooperi
perché il vino dalmato si acquisti nel commercio quel
posto che si merita.
L' esposizione internazionale di Vienna da me
visitata, mi persuase ancor una volta di più, che per
promuovere i nostri interessi economici, la Dalmazia
avrebbe bisogno di aprirsi la strada a nuove risorse,
con una esposizione provinciale. Ma per conseguire lo
scopo, bisogna scuotersi da quell' apatia ed indolenza
che regna sovrana fra noi, ed a causa della quale,
niente da noi si fà di serio, niente di vantaggioso pel
paese. Oggi nulla si ottiene senza lavoro e senza in-
traprendenza; ed il patriotismo è una fucata espressione
senza questi due requisiti. Poniamoci quindi all'opera;
e quando ciascuno sarà pronto di contribuire con un
granellino agl'interessi comuni della provincia, la
Dalmazia potrà dire che avrà fatto già un notevole passo.
La Società agraria della Dalmazia ha aperto utf
esposizione permanente, significandone lo scopo. Quando
il patriotismo fosse da noi un fatto, nessuno dei pro-
ducenti in provincia dovrebbe mancare all' appello.
Spedisca pure una bottiglietta sola, dal momento che
il granellino che contribuisce non gli costa nulla, al-
l' appello ha sacro dovere di corrispondervi. E quando
una buona parte vi corrispondesse, ecco già un ma-
teriale ricchissimo che ci mostrerebbe le ricchezze del
nostro suolo, e ci aprirebbe la via al commercio.
Ho letto già pochi giorni nei giornali di Zagabria,
che in seguito alla mostra collettiva della Croazia al-
l' Esposizione di Vienna, le ordinazioni dalla Monarchia
e dall' estero si moltiplicarono. Da noi nessuno Ordina,
perché altrove si crede che la Dalmazia non produce
che poco e cattivo vino e rosoli.
Mostriamo dunque tutti i nostri prodotti, siano
pure modestissimi, ed allora ci muoveremo anche noL
Zara, 1 luglio 1894, .,
w
118 L'ECONOMISTA
cazione di quello. Per raggiungere un minor costo
possibile del coocimi artificiali si segue in moltissimi
centri agricoli il sistema dell'acquisto cumulativo, ri-
parmiando in tal guisa tanto nel prezzo d'acq listo,
quanto nelle spese di trasporto.
La nostra Società agraria nel lodevole intento di
promuovere e di facilitare in ogni riguardo la patria
agricoltura, aperse regolarmente delle sottoscrizioni,
con sempre crescente successo fra gli agricoltori di
questa provincia per l'acquisto cumulativo di solfato
0 vitriolo di rame, poi di scorie Thomas e di zolfo
macinato, estendendo quest' anno tale sottoscrizione
anche su alcuni concimi artificiali importantissimi, cioè
su concimi potassici e concimi azotati.
Lo scopo del presente scrittarello è di rivolgere
l'attenzione dei nostri agricoltori sull' importanza del-
l'uso dei concimi artificiali, di dare in succinto alcune
principili norme per la scelta dei materiali concimati
da acquistarsi e precisamente con riflesso alle colture
intraprese ed anche, per quanto ce lo concederà lo
spazio, riguardo alle altre condizioni — importantis-
sime del rimanente — come sono la natura e le pro-
prietà dei terreni da concimarsi.
GAZZJ^TINO
Per il risorgimento della pesca in Dalmazia. Sotto
questo titolo ripertiamò nell' odierno numero un estratto dal
giornale del Mattino di Trieste, ricavato da un interesaote ar-
ticolo pubblicato in tedesco dal consigliere di luogotenenza il
cav. de Vukovié. Egli è questo un argomento di molta impor-
tanza per lii Dalmazia, pei quale, nell' attuali tristi cendlzioni
economiche, è necessario di occuparsi con interesse, onde ve-
nire a qualchecosa di pratico, e per tal quisa costituire il nostro
mare una nuova fonte di risorsa per la Dalmazia. Ci piace
assai che questo argomento di grande importanza per noi, viene
trattato con solidi argomenti da un pubblico funzionario, e dob-
biamo sperare che troverà valido appoggio tanto presso le com-
petenti autorità, quanto nella pubblica stampa.
* « & TABELLA
delle conferenze popolari tenute ai villici dei di-
stretti di Zara, Benkovac e Sebenlco, per cura
della Società agraria della Dalmazia in Zara.
o ^ Giorno istruttore ARGOMENTO o
1 6/5 94 P. Lorini Sui concimi animali
e vegetali 107
2 13/5 » Oìdio 112
3 20/5 » Peronospora e solfato di rame 172
4 27/5 » Parassiti della vite 224
5 3/6 A. Nimira Erinosi e vainolo della
vite 197
6 10/6 P. Lorini Filossera 160
7 17/6 A. Nimira Foraggi 115
8 24/6 P. Lorini Filossera 165
9 1/7 E. M. Vusio Società villiche 132
10 8/7 P. Lorini Leggi e ordinanze
sulla filossera 63
11 15/7 A. Nimira Insetti nocivi all'ulivo 66
12 22/7 P. Lorini Ripielogo generale 73
Osservazioni, Alla chiusa di ogni prelezione si estrassero
3 premi e si distribuirono libretti d'agricoltura. Vennero e-
stratti 36 premi e distribuiti 475 libretti. Numero complessivo
degli uditori 1586.
Le conferenze verranno riprese col primo ottobre, e con-
tinueranno fino a tutto luglio.
Bartolomeo cay. Bernardi i. r. consigliere in pensione
e socio della nostra Società, mori a Spalatoli L corr. E. I.p.
* « *
Due parole al giornale Jedlnstro di Spalato. — Alle
nostre osservazione del tutto oggettive sul congresso degli agri-
coltori a Spalato, il Jedinstvo ci volle rispondere con mistifi-
cazioni ed inesattezze.
Anzitutto dobbiamo dichiarare che ne il Seljak ne la
nostra società non hanno legami con nessun giornale politico
della provincia, poiché scopo della Società è di occuparsi esclu-
sivamente di interessi economici e agricoli.
Dobbiamo ancora dichiarare che è maliziosa V intepreta-
zione del Jedinstva per riguardo al congresso. Nessuno più di
noi desidererebbe che in provincia ogni momento se ne tenes-
sero di consimili congressi. Anche il nostro presidente venne
invitato, ed era pronto di venire, ma due giorni prima s' am-
malò, ed il giorno del congresso telegrafò al Bulat, deplorando
vivamente di non poter assistere. Col Balat a Vienna ebbe
però in proposito 20. giorni prima un colloguio, e quando il
Bulat gli dichiarò quali erano le sue intenzioni, il Vusio pie-
namente le approvò, dicendogli che anche egli in questo senso
farebbe delle proposte.
Le deliberazioni prese dal congresso non corrispondevano
però al piano del Bulat.
Per riguardo alle Tramvie cofermiamo pienamente quanto
abbiamo dichiarato la prima volta, vale a dire : occupiamoci
seriamente per avere ma rete di Tramvie in tutta la Dalmazia.
Ed intanto continueremo a credere che queste Tramvie pei
400,000 agricoltori della Dilmazia saranno di gran lunga u-
tili e vantaggiose, finché il Jedinstvo non ci proverà con cifre
e con argomenti solidi il contrario; mentre noi siamo pronti a
provargli che 2-3 milioni di fiorini utilizzati per 400-500. chil.
di Tramvie in Dalmazia non sarebbe un capitale passivo, e
si svilupperebbe la piccola industria ed il commercio.
Confermiamo ancora quanto abbiamo detto la prima volta,
che noi in Dalmazia non sappiamo occuparci per nulla in affari
reali e solidi, e che non siamo capaci di far nulla da noi.
Mentre ci occuperemo seriamente e potremo dire che faremo da
noi, quando fonderemo banche e casse di risparmio; quando
istituiremo consorzi per la produzione, confezione e smercio del
molteplici nostri prodotti; quando inalzeremo fabbriche indu-
striali ; quando svilupperemo i diversi rami d'agricoltura con so-
cietà, con premi etc... e quando ci occuperemo per avere delle
buone leggi ed una migliore organizzazione.
Qaesto è il campo positivo sul qaale dobbiamo lavorare
ed impegnare le nostre forze ; e con questo mezzo noi scioglie-
remo anche le questioni politiche.
Pel rimanente ci piace che il Jedinstvo si occupi di questi
argomenti, e quando trova opportuno ed utile ci confati pure;
poiché se avrà ragione egli, stia certo che noi rinunzieremo alle
nostre proposte, per appoggiare le sue. Noi non siamo un partito
politico; ma appoggiamo e sosteniamo quello che meglio può
corrispondere agi' interessi economici della Dalmazia.
» « »
Un'esponente all'esposizione di Vienna ommesso.
Nella relazione del signor E. M. Vusio dell'Esposizione inter-
nazionale di Vienna, stampata nell'ultimo numero, venne om-
messo un periodo che va completato nel seguente modo.
„Mi dimenticava quasi di far cenno di un altro esponente
dalla Dalmazia, del signor Lodovico Riboli di Spalato, il quale
con molta modestia (ciò che non approvo) avea esposto uti
campionario di opolll, vini neri da taglio, vini bianchi e prosee-
chi, e che facilmente sfuggivano all' occhio del visitatore. Questo
intraprendente patriota si deve annoverare egli pure fra quelli
che fanno onore alla Dalmazia.
I suoi vini già si meritarono parecchie onorevoli distin-
zioni e medaglie a parecchie esposizioni — fra le ultime a Go-
rizia e Zagabria — ed ora anche a Vienna ottennero il primo
diploma d' onore con medaglia d' oro, che sarebbe quanto dire
il più grande premio.''
Nel riparare a questa scappata del proto, ce ne congra-
tuliamo intanto coi signor L. Riboli, ed augurandogli sempr»
maggiore intraprendenza, gli desideriamo prosperi sorti a van-
taggio del nostro vino.
* * «
Uno stabilimento industriale a Spalato. — Oi è
grato di rilevare che l'intraprendente signor Doimo Savo ha
comperato, e completato con alcuni attrezzi mancanti lo Stabi-
limento Meccanico del sig. Gaetano Piscitello, allo scopo di
continuare a Spalato un' industria reclamata generalmente.
il
130 L'ECONOMISTA N.ro 17
Il nuovo Consorzio per gF interessi eco-
nomici della Dalmazia.
A merito del conte Harak si è costituita una
Società per promuovere gl'interessi economici della
Dalmazia. La stessa non ha colore politico, e ha
la sede a Vienna. Lo Statuto venne approvato dalla
Luogotenenza deir Austria inferiore il 14 luglio
a. c. e venne stampato in ambe le lingue in tutti
i giornali politici della provincia.
Il programma del Consorzio, le diverse cate-
gorie dei soci, r amministrazione della Direzione
e tutto lo Statuto è sostanzialmente identico a
quelle della nostra Società. Soltanto che il primo
abbraccia un programma più vasto, e sembra si
voglia occupare di imprese prcferentemente ma-
teriali e di interesse, quali sarebbero la costru-
zione di ferrovie e di alberghi, la regolazione di
acque, l'impianto di stabilimenti industriali etc.
Il neo-costituito Consorzio è quindi un com-
pletamento della Società agraria della Dalmazia;
o più esattamente, ambidue si completano a vicenda.
Con riguardo ai nostri bisogni, ed all'urgente
necessità di migliorare le condizioni economiche
della provincia, noi quindi salutiamo col massimo
piacere questa nuova impresa, augurandole le più
prospere sorti, e pronti per appoggiarla in ogni
incontro nel patriottico programma che è comune
al nostro.
Esaminando attentamente lo Statuto, si rileva
infatti che il Consorzio ha di mira specialmente le
imprese in grande. Esso richiede la cooperazione
del ceto colto e dei capitalisti; la nostra Società
invece tende ad imprese limitate di preferenza al
ceto agricolo e povero. Il primo cerca le forze del
paese; la nostra abbraccia la massa della popola-
zione. Il primo concentra la sua azione in posizioni
definite; la nostra estende la sua influenza dovunque,
non esclusa la più piccola località della provincia.
Il primo ha per iscòpo di allevare l'uffizialità del-
l' esercito ; la nostra invece raccoglie e prepara
la soldatesca.
Queste due società che hanno un programma
comune, non possono perciò per nulla cozzarsi,
poiché ciascuna ha un campo d'azione proprio.
Hanno differenti mezzi, ma tendono alla stessa meta.
Sono come due viandianti che camminano per ar-
rivare ad un punto, senza pericolo dì incepparsi
a vicenda il cammino, perchè ciascuno ha scelto
una strada diversa.
Senonchè, fra i tanti requisiti che si richiedono
perchè un' impresa riesca, uno dei principali si è
quello di scegliere persone adatte; si è perciò che
la novella Società riuscirà di vantaggio al paese
soltanto allora, quando alla Direzione avrà persone
probe e oneste.
Guai per la Società, guai per la Dalmazia
quando ci entrassero persone che altra mira non
avessero che l'interesse personale, T ambizione o
il guadagno; poiché allora 1' impresa si ridurebbe
a qualche medaglia e titolo, o a lucrosi e grossi
guadagni personali a danno del paese.
Come r azione benefica della nostra Società
la si deve principàlmehte ad una scelta Direzione,
cosi il neo costituito Consorzio ha bisogno di sce-
gliere persone che godono riputazione e buona
fama. Con questa condizione il Consorzio potri
apportare dei grandi beni alla Dalmazia; — beni
che noi fin d'ora glieli auguriamo copiosi ed efficaci.
La Gelivure — nuova malattia della vite
Questa malattia é stata osservata nei vigneti
dell' Hérault, e nel mezzogiorno della Francia. E*
stata descrìtta con molti dettagli da Foèx e da
Viola e credono di essere stata prodotta da un
microbio, ma è necessità di continuare gli studi
per meglio stabilirne la causa.
La malattia presentasi sotto vari aspetti sulla
medesima vite, e anche sopra un sarmento, come
anche l' intensità e durata variano molto, ma tutti
ì tralci attaccati dal male sono sempre distrutti
sia che la malattia ha un corso rapido, o progre-
disce rapidamente, sia che sono tutti o un solo
tralcio infetto, e si vedono dei ceppi che hanno
un terzo e talvolta un quarto dei loro sarmenti
disseccato in parte o altrimenti. Gli estremi dei
sarmenti ammalati si piegano e cadono, il midollo
del tralcio sembra vuoto e secco, mentre nella
base sovente è ancor verde. Alcuni ceppi hanno
la maggior parte dei sarmenti disseccati, anneriti
neir apice, e verdi nella base con punteggiature
rossastre, e pure alla base sorgono alcuni tralci
vigorosi. Secondo la intensità, la vite muore in
due, tre anni.
Le foglie sul principio del male restano di
color verde scuro, e di consistenza molle quando
i tralci sono distrutti rapidamente; quando la in-
fezione è lenta conservano il colore normale, il
parenchima diminuito fra le nervature, e queste
più grosse ed appiattite. Il picciuolo è accorciato,
rigonfio in alcuni punti, e con piccole lenticelle.
In giugno nello sviluppo della malattia gli
estremi dei tralci sono prima dì color nero rossa-
stro livido, poi nero scuro, sino all' ultimo dei nodi,
che si presentano spugnosi, e poi seccano ; il male
si estende sino alla base, e talvolta succede che
la vite in agosto emette nuovi tralci che restano
sani, gli internodi hanno sviluppo irregolare.
Sul principio il colore nero dei tralci è sta-
zionario, poi si estende in strisce longitudinali beo
distinte dal fondo verde dei meritalli prima di color
bruno rossastro, poi bruno ed aumentano sempre,
e si distinguono bene dalle parti sane. I meritalli
poi si fendono longitudinalmente sino allo strato
generatore, le fibre liberiane restano-disseccate, e
staccate in sottili lamine. Alcune volte sono placche
isolate, vere escoriazioni con bordi ingrossati, sono
vere ulcerazioni, le quali si approfondano longitu-
dinalmente lasciando alterazioni più profonde nei
tessuti sottostanti ; in seguito si formano punteg-
giature nere, ingrossamenti, depositi amorfi, di
calce, false lenticelle, e continuando il male a pro-
gredire, si trova la mortificazione completa della
sommità dei teneri tralci, e poi di tutto il tralcio,
che spesso presentano depositi di polvere sugherosa
o di calce, èd allora il midollo è disseccato, ed il
tralcio morto.
N.ro 18
proci interessi, non possono non sentire il bisogno
ed il vantaggio di vivere in pace, e di aiutarsi
vicendevolmente, come fratelli l'uno all'altro ne-
cessari.
L'insigne filosofo e letterato, Bernardo Fon-
tenelle, quasi a compendìo di ciò che aveva impa-
rato in cento anni di vita intemerata ed operosa,
lasciò le seguenti memorande parole : ^Le regne des
mots et des termes est passe; on veut des choses.^
Castel Vitturi i5 agosto ì^g4.
Dr. Fortunato Karaman.
Risultati ottenuti in Dalmazia
dai concimi chimici
Da più parti della provincia si pervennero con-
solanti notizie sui buoni, anzi ottimi risultati ottenuti
dai concimi chimici esitati dall'agenzia della nostra
Società agraria. Suli' onestà delia fabbrica che li for-
nisce eravamo anticipatamente persuasi; quello che
però assai ci piace si è, che tutti sono unanimi nel-
1'asserire che, la spesa dei concimi è generosamente
ricompensata da un prodotto per lo meno del doppio.
Sulla base di queste notizie, la nostra Società
con fiducia ha aperto una sottoscrizione pella conci-
mazione autunnale. E mentre ci attendevamo generose
ordinazioni, le partite ordinate si ridussero invece a
poche dozzine di sacchi. Sappiamo bene che le cri-
tiche condizioni economiche della massima parte dei
nostri possidenti, impedisce loro di poter ant cipare la
somma necessaria per l'acquisto, e a molti si rende
probabilmente impossibile di spendere anche soli 10
fiorini. Ma dal momento che colla concimazione chi-
mica il prodotto si può calcolare almeno del doppio, .
non possiamo comprendere perchè non si debbano
fare tutti gli sforzi possibili per comperare il quanti-
tativo necessario.
Ma fra le notizie pervenuteci, una prova chiaris-
sima dei buoni risultati ottenuti dai nostri concimi
chimici, ce li diede il signor Onorato Crespi, il quale
possiede estese possessi, è agronomo a tutta prova, e
sa fare gli esperimenti con cognizione di causa e con
caleoh esatti. Or beije; egli ha provato i concimi con
cereali, colle vigne, e con ortagle, specialmente coi
pomidori, e ci assicurò che il risultato è pienamente
soddisfacente. Per convincersi meglio, alcune porzioni
letamò con concimi chimici, altre con stallatico, altre
senza letame. Eccetto la prova che feee coli'orzo —
e che non saprebbe spiegarsi perchè non potè rica-
vare un doppio prodotto — tutte le altre gli riusci-
rono a meraviglia. La differenza fra le colture leta-
mate con concimi chimici e quelle con stallatico erano
visibili ad occhio. Specialmente ebbe un splendido
risultato sopra una porzione di vigneto sito a Brevi-
lacqua. La vegetazione è rigogliosa quanto mai; e i
frutti almeno del doppio in confronto alla porzione di
terreno letamato con stallatico. Dopo le vigne, il mi-
glior risultato ottenne dalla fava e dal pomodoro; poi
dal frumento e dal frumentone.
Anche noi abbiamo fatto dell' esperienze coi fiori,
e la differenza fra pianta e pianta, pienamente con-
ferma il trionfo dei concimi chimici.
E se dapertutto il consumo dei concimi chimici
ormai ne conta a milioni di tonnellate, la Dalmazia
ne ha un bisogno molto maggiore. Causa la scarzezza
dello stallatico, più volte abbiamo accennato, che per
la coltura generale di tutti i terreni coltivati in Dal-
mazia, a noi ogni anno in complesso mancano 5 m-
lioni di metri cubici di letame normale. Non potendolo
avere altrimenti, bisogna sostituirlo coi concimi chi-
mici; poiché non si sfugge al dilemma; o senza
concimi ed allora la spesa riesce maggiore del red-
dito, ed in una serie d'anni cessa ogni coltura; o con
concimi, ed allora la coltura sarà rimuneratrice.
Quando si riflette che dei 100,000 ettari di vigneti,
della Dalmazia, forse appena la metà vengono conci-
mali con stallatico ; e quando si fa calcolo che per i
rimanenti ci vorrebbero annualmente 250,000 sacchi
di concime chimico, si comprenderà quanto ancora
noi siamo indietro nella coltura razionale dei terreni.
E dove sono gli altri 160,000 ettari di cereali, frut-
teti ed altro, i quali pure richiedono un'annuale con-
cimazione ?
E concluderemo col solito ritornello, ripetendolo
se sarà possibile in og'ni numero ed in ogni articolo
del nostri giornali : pél risorgimento dtlV agricoltura in
Dalmazia, anzitutto ci vogliono i concimi chimici; e pd
miglioramento delle nostre condizioni economiche, ci vo-
gliono casse e società di risparmio in ogni piccolo villaggio.
Concimi chimici e casse di risparmio, ecco quello
che noi continueremo a ripetere sino alla noia; poi-
ché queste sono le due mammelle per la Dalmazia
povera e affamata.
k schiarimento del nostro program ma
IL
L'A. delle due corrispondenze del Dubrovnik,
esordisce con un confuso e mal connesso istoriato
della nostra Società ; e coli' intenzione di mistificare,
inganna coloro da cui si ebbe l'incarico. Senza pream-
boli, noi gli parleremo sulla base di fatti.
Sappia dunque che la nostra Società istituita e
fondata pel morale ed economieo risorgimento della pa-
polazione dalmala, ebbe la sua origine da fonte sacra
ed augusta; e benedetta da Dio fin dal suo nascere,
si può vantare di aver ricevuto in eredità, quanto i
più dotti ed i più caldi patriotti nel campo economico'
agricolo, da mezzo secolo si studiarono di lasciarle.
L' augusta e sacra voce del nostro magnanimo
Monarca eccitava nel memoràbile discorso del Trono
y, 11 aprile 189V ì popoli della vasta Monarchia a
dedicarsi con impegno e con coraggio al risorgimento
economico della popolazione, poiché da questo dipen-
deva la prosperità, la forza e l'unità dei a (Monarchia.
Per la Dalmazia quella voce fu una ispirazione, una
provvidenza; poiché fra tutte le province, forse nes-
suna sentiva tanto bisogno di un ristoramento quanto
ne sentiva essa. Fu allora che un piccolo nucleo di
patriotti composto di lutti i partiti politici, sentirono
il bisogno di fecondare quel seme benedetto che il
nostro Imperatore e Re begninamente lo donava. Si
studiò ben bene l'argomento, e si decise di fondare
una società senza colore politico, pel morale ed eco-
nomico risorgimento della popolazione, e pel progresso
dell'agricoltura. Tre mesi dopo quel discorso, lo sta-
tuto era pronto: e nel comitato, lo sappia bene l'A.
erano firmati patriotti onesti, dotti e venerali, quali il
consigliere Alačević, monsignor Marco Facc ni, il rev.
canonico N. Kerpetić eie. etc. mentre altre distinte
'»i Vj;
ratore nei cucire la ferita, per inavvertenza o per
ignoranza penetra coli' ago nelP intestino, e lo rianisce
ag^Ii integumenti. Questo accidente, che difficilmente
si conosce prima della morte dell' aniaiale, fa, che
questo mangia pochissimo, e conseguentemente non
fa una bella riuscita. Se poi la femmina è ben castrata,
ordinariamente cresce un po' più del maschio, il quale
è meno disteso, ma la carne ed il lardo di quest' ul-
timo sono più sodi, e più pesanti
I porci si rinserrano ne'porcili per ingrassarli,
in Bosnia, Croazia, Slavonia, Ungheria ecc., sul finire
dell' autunnoi invece in Dalmazia, nella parie montana,
subito dopo i primi freddi, non solamente perchè in
quella stagione abbondano gli alimenti, ma ancora
perchè essendo minore la traspirazione, havvi una
maggior disposizione all'ingrassamento; inoltre siccome
ì maiali rinserrati a tale epoca si riducono nel rigor
del verno alla loro perfezione, cosi le loro carni meglio
allora si preparano, e si conservano più lungo tempo.
In due 0 tre mesi al più s'ingrassano i porci ben in-
stallati, tenuti in quiete, e all'-oscuro, alimentati con
cibi sostanziosi, e previamente purgati con alimenti
molli, e rinfrescanti.
IVlaggior tempo si richiede nell' ingrassamento dei
verri, eie è quelli, che sono stati per più anni desti-
nati alla generazione; ma riguardo a questi, castrati
che siano, per accelerarne l'ingrassamento, si pratica
di metlervi nei beveroni della farina di loglio: questa
mistura li fa dormire, e gli ingrassa più prontamente
L'ingrassamento de'porci dipende non tanto dalla
bontà, e giusta distribuzione degli alimenti, dalla pu-
litezza dei porcili, e dalle loro qualità fìsiche, quanto
dall' età, che si ricerca in essi prima di destinarli a
questa operazione Una delle ragioni per cui il loro
ingrassamento è troppo costoso, ed imperfetto, si è il
rinchiuderli per quest' oggetto troppo giovani : e T e-
sperienza c' insegna, che gli animali per giungere ad
una perfetta grassezza debbono approssimarsi al loro
stato di cresciuta. Questo stato d'approssimazione nel
porco è dai dieciotto ai venti mesi: a quell'età in-
grassa facilmente, e prontamente; al contrario se il
porco si rinchiude prima di quell' epoca, ancorché se
gli somministri un abbondante, e sostanzioso alimento,
Invece d'ingrassare, cresce, e raramente arriva a quel
grado di perfezione. Tali maiali sono immaturi e chia-
Mjansi comunemente a mes^a carne, le loro carni, ed
il lardo non sono consistenti, e facilmente si guastano.
Haubner, LandwirtJbschaftliche lìiierheilkunde.
K()iner, Gtmdriss d. landwirthfschaftl. Thieryschtlehre
A. Scìiweinezucht.
Avviso. — I nuovi le cali dell'Esposizione permanente
sono aperti tutto il giorno, ed hanno diritto di frequen-
tarli i soci della Società agraria della Dalmazia tanto
di Zara quanto quelli della provincia. L'esposizione
permanente riceve con interesse da tutta la provincia
campionari di prodotti, e qualunque oggetto del regno
animale, vegetale e minerale. Yiene iscritto nel libro
dei donatori chi contribuisce per l'esposizione almeno
5 fiorini una volta tanto.
nm
p*)
i
(scrive Antonio cav. de Vukovié)
I.
E' ben noto che la situazione economica in
Dalmazia peggiora, da alcun tèmpo, sensibilmente, ca-
gionandovi un contraccolpo rilevante sui rapporti
commerciali, e sugh altri rappòrti di scambio. I motivi
ne vanno ricercati nella decadenza della navigazione
veliera, un dì tanto florida, nell'occupazione della
Bosnia-Erzegovina, nonché in altre costellazioni sfa-
vorevoli di natura economica ; in fine, nel crollo dei
prezzi dei prodotti agricoli. Si aggiunga la comparsa
della filossera, la quale potrebbe segnare la completa
rovina economica del paese, tanto più che la produ-
zione vinicola di Dalmazia, il migliore cespite di
risorse, — venne di già danneggiata atrocemente in
seguito al ribasso nei prezzi del vino. Tutti questi
motivi reclamano imperiosamente che vengano colti-
vate con amore le fonti di risorse ésistenti nel paese,
non fosse altro per paralizzarvi i danni economici già
subentrati e per salvarne la. popolazione da una com-
pleta catastrofe econonnica. A tale scopo devonsi in
linea rialzare le sorti della navigazione e della pesca
di mare.
Mi limiterò, per ora, a trattare il quesito della
pesca di mare. L'argomento interessa eminentemente,
in linea di economia nazionale, non solo la Dalmazia,
ma tutto il Litorale al di quà dell' Adria. Del resto,
mi sia lecito osservare che io, con questo breve la-
voro, non intendo in alcun modo di porgere un ela-
borato scientifico; ho di mira piuttosto di trar profitto
dalle esperienze da me raccolte all' estero, in Austria
e nella mia patria più ristretta, la Dalmazia, le di cui
condizioni e i di cui b;sogni a me sono noti. In pari
tempo, mi preme di sollevare nella stampa una fe-
conda discussione su questo argomento cosi interes-
sante ed economicamente così vantaggioso.
Alla pesca di mare, la quale, a canto alla navi-
gazione veliera (questa, sia détto di passaggio, diffi-
cilmente riacquisterà il suo antico splendore) potrebbe
formare una delle principali fonti di risorse della
Dalmazia, non si dava, fino a pochi anni fa, veruna
importanza speciale, così che la pesca lasciava molto
a desiderare in rapporto alla sua produttività. N'erano
causa una difettosa organizzazione e la scarsa cura e
poca attenzione che le venivano rivolte. Appena ne-
gli ultimi anni si fece qualche sforzo per promuovere
e rialzare le sorti della pesca di mare. Però, ciò che
si fece è di gran lunga inferiore ai bisogni e alle
condizioni di quel ramo d'industria. Anche in questo
caso, una malintesa economia riesce di danno allo
sviluppo di una fonte di guadagno così importante
per le popolazioni litoranee. La qual cosa è tanto piii
deplorevole, inquantochè appunto il mare Adriatico
possiede una riviera ricca di pesca: delle 440 specie
di pesci del Mediterraneo, nell'Adriatico ne sono rap-
presentate 320. K
*) Il cav. de Yukovié L E. consigliere presso la Luogo-
tenenza di Zara scrisse due interessanti articoli sulle pesca ài
mare nell'accreditato giornalet „Votkswirtschaftliche Wochen-
i quali vennero tradotti dal prof. Jozo Modrié e pub-
blicati in separato oposcòlo. Col ^èrmesso dell'autore, li ripor-
timi«) anche nel nostro giornale, per Svegliare meglio in pro-
vinei^ questo argomento per noi tanto importante. (N. d. B.)
1883, valevole per la Dalmazia, vennero, é vero, e-
maoate importanti decisioni relativamente all'attuazione
degli organi contemplati sub 8, nel senso che, isti«
toendo sorveglianti giurati per la pesca, si possono
far osservare esattamente le prescrizioni sulla pesca
ed invigilare affinchè le reti fisse e le mobili ven-
gano tenute nei posti ad esse assegnati e vengano
evitati conflitti nell'esercizio dei vari metodi di pesca.
Però la legge suddetta concede ampia facoltà ad ogni
comune di decidere, se e quanti sorveglianti debbasi
nominare, e se eventualmente le spese relative non
si debbano reclamare dai pescatori stessi, in propor-
zione all' entità della loro industria. Ne fu conseguenza
che quella legge rimase finora, in Dalmazia, quasi
lettera morta, giacché, per quanto io sappia, il solo
comune di Sale procedette all' attuazione di sorveglianti
giurati, incaricandosi d' una spesa sproporzionatamente
superiore alla vastità di quel piccolo Comune.
(Continua)
A schiarimento del nostro programma.
rv.
Noi. abbiamo chiaramente dimostrato all' A. degli
articoli del Dubrovnik lo scopo della Società agraria,
la sua origine, le sue tendenze, come pure la strada
da questa percorsa in un solo anno d' esistenza, con
grande vantaggio della provincia, e per iniziare una
vera èra di risorgimento economico.
Ora, secondo la promessa, viene il turno di par-
lare del consiglio provinciale d'agricoltura.
Colla legge 2 maggio 1886 venne istituito il
consiglio provinciale d' agricoltura, come vennero con«
simili consigli istituiti in tutte le altre province jdella
Monarchia. L'istituzione del consiglio avea per iscopo
giusta il §. 13 della legge di rilevare promuovere e
rappresentare gV interessi delV agricoltura in Dàlmata.
La legge è divisa in due parti; la prima abbraccia
r istituzione e l'organizzazione dei consorzi distrettuali,
e la seconda quella del consiglio provinciale. Il con-
siglio è composto dal presidente nominato da S. M.
l'Imperatore, dal vicepresidente nominato dalla Giunta
provinciale (e dev' essere uno degli assessori della
stessa), da due persone nominale dal Ministero, da due
nominate dalla Giunta, dal referente della luogotenenza,
dai capi dei consorzi distrettuali, e finalmente dai rap-
presentanti di eventuali Società agrarie esistenti in
provincia.
Appena promulgata la legge, dalle competenti
autorità vennero tosto nominati i membri componenti
il consiglio provinciale, il quale, come lo fecero le
altre province, dovea anzitutto curarsi per l'istituzione
dei consorzi distrettuali, ossìa un consorzio ed even-
tualmente due e tre, per ogni capitanato distrettuale.
Chi legge anche superficialmente la detta legge,
rileva a prima vista che essa destinata a rilevare, 'pro- ,
muovere e rappresentare gV interessi dell' agricoltura in
Dalmazia, non avrebbe scopo di esistere, e molto meno
di promuovere l'agricoltura, quando fosse circoscritta
al solo consiglio provinciale d'agricoltura, composto
da 6 0 7 membri; poiché, ciò che la Giunta è pei
Comuni, quello dovea essere il consiglio provinciale
pei consorzi.
Di questa legge e dèlia nomina dei membri del
consiglio seguita 8 anni addietro nessun giornale pro-
vinciale se ne occupò. Fu (lo sappia bene l'A) il solo
presidente Vusio che ancora nell'anni 1887 scrìsse
un pajo di articoli nel cessato Bollettino agrario, ma-
gnificandone l'importanza e la benefica istituzione per
la Dalmazia, come pure ripromettendosi dai singoli
membri, e specialmente dall'illustre presidente, il Conte
Manfredo de Borelli, dei rilevanti beni per la provincia.
Ma, mentre i consigli provinciali dell'Istria e del
Tirolo già nel primo anno d'esistenza si curarono di
fondare i consorzi distrettuali, questo consiglio non si
curò di nulla. Passa il primo aano; passa il secondo;
passa il terzo, ed oggi siamo all' otoo e di 13 con-
sorzi almeno che ci doveano essere, oggi non esiste
nessuno.
Il presidente Vusio cominciando dall'anno 1889
ogni anno stampava una estesa relazione sulla opero-
sità dei consigli provinciali d'agricoltura dell'Istria e
del Tirolo, spronando così il nostro a svegliarsi, ed
a fare qualchecosa, ma la sua era vox clamantis in
deserto.
Che più? nei primi 6 anni d'esistenza questo
consiglio tenne sole 4 o 5 sedute; e nel prlnoi 6 anni
(se la memoria non ci tradisce) il Barone Gondola
assistette ^ due sole sedute. Dunque to connparse di
una ora in 6 anni di tempo per rilevare, promuovere
e rappresentare (/) gVinteressi deW agricoltura in Dalmazia.
Ma ragioniamo da onesti. Quali vantaggi poteva
risentire V agricoltura da questo consiglio senza curarsi
di istituire i consorzi; da questo consiglio che in 6
anni tiene 4 o 5 sedute, (nemmeno note al pubblico);
da questo consiglio che alla fine di ogni anno regi-
strava 60 0 70 numeri di protocolio; questo consiglio
che fra 7 membri, quasi sempre ci mancavano 2 o
3 ; questo consiglio che nei primi 6 anni (fatta ecce-
zione del presidente) mai presentò un progetto, mal
discusse una proposta, mai iniziò un'opera qualsiasi;
questo consig io che perfino respinse ottime proposte
e saggi provvedimenti presentatigli dal Ministero, di-
chiarando che non sono utili ne necessari per la
Dalmazia?
In questa assoluta negazione nella quale si tenne
il consiglio, come si può avere il coraggio di scrivere
che esso è patriottico, e che grandemente ne soìio
benemeriti i membri che lo compongono; specie il
barone Gondola?
Se r attività del cons'glio è stata nulla, chi non
comprende che questo consiglio calpesta l'istituzione?
chi non comprende che mentre l'istituzione era op-
portuna e poteva apportare dei grandi vantaggi al
paese, come in Istria, nel Tirolo e altrove, i membri
componenti il consiglio la resero sterile e perfino odiosa?
Non confonda quindi l'A. l' istituzione del con-
siglio, coi membri che lo compongo. Come istituzione
e il presidente Vusio e la Società, la dichiarono utile,
benefica e salutare alla Dalmazia; ma come consiglio
lo dichiarano nullo, pel paese; poiché coli'istituzione
della legge si voleva rilevare ^ promuovere, e con tale
consìglio cosi composto nulla si è rilevato, nulla pro-
mosso, nulla di buono di utile venne fatto,
E' vero si che una buona parte delle nostre isti-
tuzioai non portano alcun vantaggio al paese, perchè
in Dalmazia si ha la mania di dare la caccia alle ca-
riche ed alle onorificenze, e poi appena ottenutele,
non si fà nulla, ma solamente si ambisce di conser-
varle. IMa nel caso nostro vogliamo però essere giusti.
I membri del consiglio nulla poterono fare di buono
e di utile al paese, perchè non erano in grado. Infatti
abbiamo nel consiglio il Filippi ed il Lovrić, ambidue
ed incaricata la Direzione di presentarlo per l'approvazione.
Appena verrà legalmente costituita la novella Società, la Dire-
zione si riserva di porrà a disposizione della stessa tanto
i giornali sociali, quanto i locali dell'Esposizione permanente
per le sedute e radunanze.
IV. Eventuali proposte.
Vengono nominati a consiglieri della Direzione Matteo
Dunatov e Nicolò Maréetié.
Si prendono delle deliberazioni per l'apertura offiziale
dell'esposizione permanente, e si esaminano in dettaglio i prov-
vedimenti presi per la miglior riuscita della stessa.
Dopo di ciò la seduta è levata alle ore 8 20 pom.
Vusio m. p.
il segretario
D. AlaceTich
ATVÌSO
Con riferimento all'articolo I. della Notificazione Luogo-
tenenziale dei 21 giugno 1894 N.ro 16233-1. (B. L. P. N. 11)
ed in appendice alla lett. d) dell'Avviso Luogotenenziale dei
257 luglio 1894 N. 19909-1. 1'ecc. Luogotenenza rende di pub-
blica ragione che l'importazione di piante e parti di piante d'ogni
specie nel territorio dalmato libero dalla filossera è general-
mente proibita anche dall'isola Skarda (comune di Selve).
I locali dell' Esposizione permanente
Da pochi giorni i locali dell'esposizione permanente ven-
nero messi in pieno ordine.
Oltre le sale per 1' esposizione dei prodotti, e per le
macchine, ci sono dei locali a parte per comodo dei soci.
Tutti .i soci della Società agraria della Dalmazia, i quali pa-
gano il canone di fiorini dwe all'anno hanno diritto di frequentarli
— tanto quelli di Zara quanto quelli della^ provincia. Vi è un lo-
cale di lettura ; poi un' altro pel giuoco ; un terzo per conver-
sazione, e da ultimo un locale per rinfreschi, dove a mitissimo
prezzo si possono assaggiare tutti i prodotti posti in vendita
nelle sale dell' esposizione permanente. Ora che le sere sono
lunghe, si raccomanda ai signori soci di frequentare i locali,
e per tal modo cooperare con consigli e con pareri pel mi-
gliore andamento della Società.
Vendita di piantine di mandorlo
Presso il signor Carlo Tamino a Zara si trovano in ven-
dita parecchie migliaja di pianticelle di mandorlo bene svilup-
pate, di buona qualità e dell'età di 3 anni al prezzo di soldi
15 la pianta compreso l'imballaggio poste a Zara. Eivolgersi
allo stesso o alla Direzione della Società agraria, anticipando
r importo.
Per l'Esposizione permanente
La Direzione della Società agraria della Dalmazia ha spe-
dito in provincia parecchie centinaja d'inviti con annessovi il
regolamento e la specifica dei prodotti ed oggetti da spedirsi
all' Esposizione permanente. Abbiamo già avvertito che tutti
hanno diritto di concorrere, purché la merce sia nazionale e
e genuina. Se qualcuno non avesse ricevuto il detto invito, e
volesse far parte, avverta la Direzione, che si fara carico di
spedirgli le necessarie stampiglie.
Raccomandiamo caldamente a tutti i producenti di non
ritardare colla spedizione, ma di spedirla tosto, essendo già
pronti gli spazi per 300 esponenti per un metro 0 ciascuno.
Abbiamo già bastevolmente dimostrato quanto utile e pra-
tica sarà per la Dalmazia quest' istituzione. Non incolpiamo
dunque gli altri, se per nostra pigrizia o apatia trascureremo
di far parte dell'Esposizione, la quale è in grado di rialziare
ed accreditare i nostri prodotti sulle grandi piazze e sui mer-
cati della Monarchia ed all' estero.
Conferenze pubbliche pei villici
Nei nuovi locali dell'Esposizione permanente domenica
28 ottobre alle ore 9 ant. si diede di nuovo principio alle con-
ferenze pubbliche pei villici. Il presidente Vusio tenne la prima
conferenza sulla coltura dell' ulivo, e per tutto il mese di no-
vembre lo stesso continuerà sullo stesso argomento e sulla fattura
dell'olio
Alla prelezione erano presenti 25 villici soltanto poiché i
rispettivi parrochì vennero tardi avvertiti. Si estrassero due
premi : una zappa, ed un libro : Mladi Poljodjelac, e vennero
distribuiti 20 libri d' agricoltura,
Raccomandiamo caldamente ai signori parrochi di insi-
stere onde i villici approfittino di questa utilissima istituzione,
colla quale si consegue un mezzo efficace per educare la popola-
zione agricola'e condurre^' agricoltura ai metodi razionali. I nuovi
locali sono spaziosi da poter contenere più centinaia di persone.
Domenica 4 corr. si tenne la seconda conferenza ed erano
presenti 32.
Regali per le prelezioni pubbliche pei villici
La nobilissima signora contessa Antonia de Borelli ha ri-
inesso alla nostra Direzione fior. 2 quale regalo per le prele-
zioni. Col detto importo vennero acpuistati un zappone ed una
zappa. Nel mentre ringraziamo pel generoso dono, vogliamo
sperare che altri patrioti ne imiteranno 1' esempio, e per tal
guisa dimostreranno col fatto di ajutare qnesta pratica ed uti-
lissima istituzione la quale incoraggiata coi premi, il numero
dai villici che la frequenterà sarà certamente più numeroso.
Ancora il passato anno abbiamo ramentato che in regalo
si può spedire qualunque oggetto (se anche non affatto nuovo)
purché possa servire pei bisogni di una famiglia d' agricoltori.
FaTOrevole occasione per l'acquisto di ingrassi
Una ditta di Fiume ebbe la fortunata combinazione di
acquistare una partita di Scoria Thomas, La Scoria Thomas,
come è noto ai lettori dall'articolo stampato nel N.o 17 del-
l'Economista è buon concime per prati, cereali, patate, rape
etc, La partita acquistata venne esaminata presso l'Istituto a-
grario di San Michele, e contiene 15.747o đi acido fosforico,
del quale ]3.467o di acido fosforico solubile nel citrato. Il
quintale di Scoria Thomas lo si vende a circa fior. 4. Ora la
detta ditta lo cederebbe a fior. 2 il quintale franco bordo
Fiume. Chi volesse farne acquisto, partecipi alla nostra Dire-
zione, e se la quantità ordinata raggiunge entro tutto decembre
a. c. 100 quintali, i singoli che la ordinarano, riceveranno la
merce coi primi di gennajo 1895.
Soci della ocietà agraria della Dalmazia che pagarono
il canone pel 1894.
Dr. Antonio Milièevié, Vienna — Marin Òipin, Castel-
vecchio — Matteo Dudan, Zara - Antonio Spada, Zara —
Gian Battista de Ponte, Zara - Ermenegildo Rabis, Zara --
Giuseppe Jeseh, Zara — Milich Venceslay, Zara — Vladimiro
Obradovich, Zara — Antonio Oosmacendi, Zara — Giancich
Urbano, Zara — Stazione ch.mico-agraria. Spalato — Domenico
Nardini, Zara — D. Micheli Vitturi, Zara - Antonio ca de
Vukovié, Zara — Ferdinando Ivacich, Zara — Javo Miovié,
Dernis — Francesco Ballico, Comisa — Gabinetto di lettura,
Ragusa — Ivan Marco vina, Novalja — Don Felice Tommasi,
Arbe.
L' Agenzìa della Società agraria della Dalmazia
tiene in deposito concimi chimici controllati, per tutte le
colture principali della provincia, a prezzi di fabbrica.
Il catalogo delle qualità e dei prezzi si spedisce gratis
verso richiesta.
Avviso. — I nuovi locali deir Esposizione permanente
sono aperti tutto il giorno, ed hanno diritto di frequen-
tarli i soci della Società agraria della Dalmazia tanto
di Zara quanto quelli della provincia. L'esposizione
permanente riceve con interesse da tutta la provincia
campionari di prodotti, e qualunque oggetto del regno
animale, vegetale e minerale. Viene iscritto nel libro
dei donatori chi contribuisce per l'esposizione almeno
5 fiorini una volta tanto.
Editore e Redattore responsabile D. Alacevich
Premiata Tipografia Vitaliani & figli, Zara.