tizii imbrattato, ma d'mgega^réafo e penetrante.
Volge verso Zara, e se ne imijidron&ce con il re-
stante della Dalmazi»} f^ritaoibvl in quella ca-
pitale la chiesa di santa Marilù
Tale «tnt|i bob soffrona i veneziani, ed a la-
trarla spediscano Oiflelkfb Faller cori poderosa ar-
mata navfclew M&sà pertanto alla vela, afferra le
spiagge di ^£àr*if?e&e la riprende ed in un medesi-
mo tempo tutte la Dalmazia.
* Cotonano ritorna alla pugna sotto le mura Hi
$G«®% ;f nel conflitto rimane estinto Ordeìafo. L'os-
«j^um&jiella piazza è maggiormente stretta, e eolla
fetidiaAiòne del santo vescovo Orsini ella cède senza
tìperto spargimento di sangue. Orgoglioso il re per
•Ma .vittoria si unì con il prelato, passò per Sebeni-
oo, «ve nel epitelio di san Michele, ora di sant'An-
f*% udiva fa 'messa del santo, 'al quale dice, che
* spendeva una colomba sul eapo del celebrante, ve-
'ifeìteì ^dal re. La Dalmazia riconosce il re d'Unghe-
ria per sovrano protettore.
^Stfefeno salito al trono per la morte di Colo-
mano, rafforza i presidii delle città contro le vene-
te sorprese, ma con niun giovamento. Domenico o
Vitale Falier riacquista Zara, parte delle mura ver-
so il mare smantella, e duecento nobili conduce m
" lo. » . .
Attenete le altrè città, domandano Sa protezio-
ne! e 1* !l%sa da Emanuele imperatore di Oriente;
«a questa «aitile riesce, perchè faon sostenuta dalla
fotfiSa. ?'i fc'>:<'„ , r . *
Provocata da sdegno Zar®, sentendo che fl suo
metropolita ài voleva dipendente d^l patriarca di Ve-
nezia, ricorse a Bela III e contro i veneti rivoltossi.
Accorre fianco Bandolo Co' Crociati, e la disastrano,
f»iaiendo inoltre i cittadini fuggitivi che infestavano
il mare. Nasce il riconciliamento col patto per parte
'idèi zara tini, di contribuire toentfe pelli di coniglio,
itì' Conoscere la supremazia patriarcale. L'autore
.•pérèi accorda il solo primato della Dalmazia all'ara
eìvefedapte di* Spalato, appellando usurpo la pretesa
4el Palri«roa)tTpke gli veniva sempre oppugnata. Ma
Bela IV battuto ed inseguito dai Tartari, trovandosi
iti gronde tfta^si ripara in Dalmazia, ne stiman-
dosi ancora ^itìv4 sicure, fugge nelle isole. Lascia
le Ite* sue figlie 'Margberita e Catterina a Clissa,
posseduta i* allora Templari. Mooiono quivi pe-
rò le stesse, e l%lor# spo^e sono reeate a Spala-
to, e riposte sopra là ^ta della chiesa di san Doi-
nio con iscrizione 'che* il fai fb accerta.
1 Tartari si altòtitanano. Bela è accolto da
fratelli Subiqh conti> di Bribir cojo riverenza ed re-
more. Per compenso di fedeltà dona ai templari Se-
benico, e tale donazione veniva convalidata d'Ales-
sandro IV. Ricusano però gli abitanti di sottomefc-
tervisi, facendosi forti fcol privilegio di libertà con-
cesso loro da Stefano. In Me occasione chiama co-
testa città insigne e di molte comodità abbondante,
per cui non le riuscì malagevole ottennere di poi il
vescovato da Bonifazio Vili.
La quinta ribellione di Zara da Raniero Zeno
sopita, come poco stante l'altra avvenuta, quando «I
Tiepolo suscitavala in Venezia, narra. Dalmisio dì
nazione spagnolo, condottiero pe'veneziani, viene a
sedarla. Penetra in Zara, indi tradisce, poi cala
gli accordi, e ritornando alla capitale patisce nau-
fragio. La città riconosce nuovamente la sudditanza
veneta. <•
Entriamo nel quinto ed ultimo libro.
Espone ei il trionfo di Ladislao sopra alcuni
regoli della Dalmazia e Croazia, domati colla forza
e col timore. Passa ai sanguinosi rischi incontrati da
questo principe, adorno di fisiche e morali qualità.
A cotesto vogliesi Zara, e per la settima volta fa
rivoltura. Marco Giustiniani la cerchia con armati
per mare e per terra, ed all'estremo è condotta. Lo-
dovico corre a soccorrerla, ma senza prò; perchè
le bisogna del suo stato lo astringono ad abbando-
nare l'impresa. Cede finalmente ed i vincitori vene-
ziani la mettono a sacco, e traggono molti statichi.
Ardeva la guerra in Italia, ed i veneti domi-
mi venivano dagli Ungheri in gran parie occupati.
Sono perciò richiamati tutti i presidi! delia Dal mar-
zia, la quale veggendosi esposta a straniere ostili-
tà, riconosce Lodovico, ed a sua divozione vanno le
città di Zara, Spalato, Traìi, Sebcnico e molte Ca-
stella.
In questo mezzo sommossa la plebe di Sebe-
nico ne caccia i nobili, i quali poscia per opera di
Zech bano della Croazia e Bosq.8, con dolcezza mi-
sta a rigore vengono fatti rientrate in città. La pa-
ce di Treviso tranquilla l'Italia veneta. Contrasta-
vano con ferocia Ragusa e éattaro, quando nel
1378 Vettor Pisani veniente dalla Puglia con copia
d'armati, approda su que'lidi. Caccia gli Ungheri da
Cattaro, saccheggia e ruina Sebenico, restandovi sol-
tanto inespugnata la rocca. Lodovico estinto lascia
dolente il popolo, a Maria il regno sotto la reggenza
della Madre Elisabetta. Maria si unisce in matrimonio
con Sigismondo figli&Jdi Carlo IV. Le nuove dis-
sensioni tra Cattaro e Ragusa vengono calmate da
LÀ DALMAZIA
INTESO AGL'INTERESSI DELLA PROVINCIA.
Si publica ogni Giovedì. Il prezzo annuo per Zara flb' fiorini 4, per semestre fiorini 2; per fuori franco
di porto fiorini 6, per semestre fiorini 2 car. 30^Le associazioni si ricevono in Zara dal proprieta-
rio, fuori da tutti gl'ii. rr. tiffidi postali. Non si accettano gruppi o lettere che franche di posta e con
recapito alla estensione del giornale-m stamperia Demarcìù-Rougieri
Jl£18. Giovedì 28 Agosto. Ift^if.
Biografia,
sangue.
SOMMARIO.
Scene della vita. -
Varietà. —
Dei giudizii di
BIOGRAFIA.
IL COSTI SIMM
E L'IMPORTANZA DELLA RUSSIA IN PERSIA.
{Tradotto dal giornale tedesco N. 68 Illustrirte
Zeitung, 14 settemb. 1844.
4 La grande azione che da due lustri esercita
la Russia sopra la Persia, è in gran parte dovuta
Mie vedute ed ai talenti distinti del generale conte
Simonich, il quale spedito a Teheran come ministro
plenipotenziario, seppe raggiungere Io scopo della
sua missione in modo superiore *ad ogni ptfr ardita
aspettativa.
II nome di quest'uomo insigne risuona con fre-
quenza anche oggidì nelle adunanze del parlamento
inglese, ogniqualvolta i rispettabili lord rimproccia-
no al ministero d'èssersi lasciata rapire in tempo
brevissimo l'influenza conservata per lunghissima
epoca nella Persia,- senza aver saputo opporvisi con
misure decisive. Ed anche di recente un esteso ar-
ticolo del Jour. des Dèbats, enumerando gli straor-
dinarii progressi fatti dalfe politica russa in Asia,
dà al conte Simonich il merito d* averne poste le
basi. E però ci lusinghiamo di riscuotere i ringra-
ziamenti del publico, dandft in forma di- schizzo
biografico la vità del generale Simonich, il quale
nel lungo giro dì 25 anni, -prima i»r un'attiva car-
riera militare, e poscia nei secreti conflitti della di-.
plomazia, ebbe parte sì grande, da rendersi stret-
tamente connesso cogli avvenimenti della storia mo-
derna. Ci Acciaino poi mallevadori dell' esattezza
anche nei minuti dettagli di tale vita, tantoppiù che
li abbiamo attinti a fonti sicurissime.
Il conte Giovanni Stefano di Simonich, di-
scendente d'antichissima famiglia serviana, stabilita-
si più tardi in Dalmazia, nacque li 5 sett. 1792 a
Sebenfco, ctóve suo padre, celebre avvocato, gode-
va grandissima riputazione. Destinato per Io stata
ecclesiastico fu affidata l' educazione del giovane Si-
monich ai maestri più accreditati, i quali coltivaro-
no col miglior successo ed in egual forma lo spiri-
te ed il cuore, e gettarono i fondamenti di quella
rinomanza che più tardi seppe aquistarsi il conte
nelle diverse- sue posizioni.
Il carattere di Giovanni, pronto ad impressio-
ni ardenti e vivaci, dimostrò ben presto, che lo sta-
to cui destinavalò il padre, non era il più adatto nè
conforme alle sue inclinazioni. Però, come spesso
accade, un avvenimento inattéso, distrusse anche in
questo caso piani e speranze da lungo tempo con-
cetti. Aveva appena raggiunta l'adolescenza il gio-
vane Simonich^ quando scoppiava la guerra che la
Francia intimava a mezza Europa, e quando la Dal-
mazia veniva unita all'impero francese. Circondato
da'^oldati d'ogni %pecie, in tempo in cui tutto pren-
deva aspetto marziale, e nient'altro annunziatasi che
guerre e vittorie, palesò apertamente Giovanni la
avversione allo stato ecclesiastico, ed il suo di-
visamente di seguire le vittoriose insegne di Napo-
leone. Il padre secondò tanto più facilmente questo
APPENDICE.
Listino di commercio e di navigazione.
SI PUBLICA DI QUINDICI IN QUINDICI GIORNI.
g Venerdì s Settembre 1845,
TABELLA dei prezzi medii corsi nelle piazze di
KB, I prezzi di Zara sono dal 6 di Agosto al i setlemb.
di Sebenico.
di Spalato dai 9 ai i5 di agosto,
di Ragusa dal | al là agosto,
di Cattaro.
Avena schietta ri stajo veo.
» spettata • '.d-
Ceci i<L
Fava i®*
Fagiuoli «steri bianchi .......•••
Formentone «
Frumento territoriale *d.
„ estero ..»-....•..»• jd.
Legume grahde id
» piccolo « id.
Lente id
Miglio , . . id
Orzo schietto » jd.
» fornyenlato
M segnato >d
Pani/, io i v id.
Piselli
Saraceno ; id.
Segala »<'.
Sorgo «d
Spelta sbietta id
n segatala . . . . . id.
» fermentata id
Aceto di prima qualità al bar. veir.
11 seconda qualità id
A quatta schietta di prima qualità id.
n seconda qualità id. ... id.
n lavorata id
Birra di Zira ìd
« estera ............ id.
Olio di oliva id
Vino di prima qualità ..'..• ii.
n seconda qualità ......... id.
« contado al minuto id
Fieno all'oka
Mietè . . ...... .- • .... . id.
Lana idi
Biscotto d'Ancona cento funti
» di Trieste id.
Baccalà id
Bull irò cotto
Caffè d Avana ... , . . ......... id.
„ S. Domingo ìd
„ Rio M
Fior di frumenlo foresto di prima qualità ... id.
s? seconda qualità. . . id.
Fior Si frumento con semola id
della provincia ...... id.
n del mulino a vapore .... id.
Formaggio del suolo id
n parme già no id.
*al minuto
Zara
fior. k'. 4
iò
a.35
4 43 4a
6
4°
3;50
1
Selenico
fior, k
X 35
3o
3o
Spalato
fior. k. 4
1 4Q
2
2
2
2
3
4
2
a
a
3
10
8
18
jo
23
3
3
i3 3o
26 40
i3 4i
Ragusa
fior. k. 4
» 45
.3 20.
2 20
25
16
40
18 3o
6 40
6
l9
a3
Catturo
fior. k.
3o
5o
4<>
LA DALIA
^•B X5HL «S
INTESO AGL' INTERESSI DELLA PROVINCIA.
Si publica ogni Giovedì: H prezzo annuo per Zara è di fiorini 4, per semestre fiorini 2; per fuori franco
dì porto fiorini ò, per semèstre fiorini 2 car. 30. I^e associazioni si ricevono in Zara dal proprieta-
rio, fuori da tutti gì'ti. rr* ufficii postali. Non si accettano gruppi o lettere che franche di posta e con
recapito alla, estensione del giornale in stamperia Demarchi-Rougier.
M 20- Giovedì il Settembre. 1845.
SOMMARIO.
Biografia. Alcuni illustri della famiglia An-
dreis. —^ Scuole Elementari in Dalmazia nel 1844.
5— Chiesa di Spalato.— Dalmazia. Aquisto vecchio,
,audvo e novissimo.—
iiiil&ia&T-~
ULTERIORI NOTIZIE SOPRA ALCUNI ILLUSTRI
DELLA FAMIGLIA ANDREI? DI TRAU'.
La scarsità e dispersione delle memorie intor-
no a molti de'nostri, che distinti un giorno si rese-
ro nelle scienze e nei maneggi politici, o che segna-
landosi nel mestiero dell'armi, giustificarono il nome di
bellicosi, dato ai Dalmati da Cicerone, e quello di
martia tellus donato alla patria loro da Dionigi a-
fricano; la scarsità, dico, e la dispersione di tali
memorie, devono rendere a noi interessante e pre-
gevole tutto anco quel poco che ora ci viene fatto
di mettere assieme in questo proposito. Laonde io,
tra le notizie d'illustri Dalmati qua e là raccozzate,
parecchie trovandone ad alcuni degli Andreis relati-
ve, ho stimato di fare non vana cosa publicandole,
in appendice di quanto un egregio loro compatriota
scriveva nel n. 13 del presente giornale.
1. PEllETTO. Di questo valoroso, del quale
trovo fatta menzione dal Rinaldi nella sua continua-
zion del Baronio, da Teodorico Niemo, da Leonar-
do Aretino, da sant'Antonino, e dayarii altri scritto-
ri di storie del secolo quindicesimo, il vero nome fu
Pietro, ma perchè all'altezza degli spirti mal rispon-
deva in esso la taglia della persona, il diminutivo
con cui era fanciullo appellato, adulto gli rimase. Pa-
dre suo dicono quel Nicolò, che militando sotto gli
stendardi dell'imperator Sigismondo, restò ucciso
nell'infausta giornata di Nicopoli (1369), donde il
vinto monarca ricovrar si dovette con una precipi-
tosa fuga in Dalmazia (Lucio Mem.di.Trau, p. 36^. )
Senz'affermare od inforsare tale notizia, che poco
monta, a quello m'attengo che consta di fatto, ed è,
che se Nicolò a Sigismondo, Peretto invece consacrò
i suoi servigi alla casa di Ladislao re di ;Napoli.
Egli è inoltre di fatto, che se dai titoli e dagli ono-
ri argomentar lice dei meriti di chi n'è fregiato, ben
rilevanti dovettero esser quelli da Peretto acquista-
tisi con lo senno e col brando ; poi chè, investito
dapprima della contea di Troia (1), lo troviamo in
appresso fra i consiglieri del re, poscia nella cospi-
cua carica di gran siniscalco del regno (2)t
Nel 1403 venne in Dalmazia a disporre il ri-
cevimento del proprio sovrano, che invitato da una
possente fazione, alienata da'Sigismondo, recavasi
a cingere il serto ungarico in Zara. @ui segnò La-
dislao quell'onore voi rescritto, portato dal Lucio e di-
retto Magnifico viro Pereto de Andreis, Corniti Tro-
ja>, ConsiUario et fideli dilecto, col quale cessando-
, (1) Città vescovile del regno di Napoli, provincia
di Capitanala.
(2) Siniscalco cioè maggiordomo o maestro di casa,
e non maresciallo nò maniscalco (che è ben diversa co-
sa) come altri disse.
Li DALMAZIA
INTESO AGL'INTERESSI DELLA PROVINCIA.
Si puòlica ogni Giovedì. Il prezzo annuo per Zara è di fiorini 4, per semestre fiorini 2; per fuori franca
di porto fiorini S, per semestre fiorini 2 cor. SO. Le associazioni $ ricevono in Zara dal proprietà-
rmt fuori da tutti gt ti. rr. ufficii postali. Non si accettano gruppi o;' lettere che franche di posta e con
recapito alla estensione del giornale in ,stamperia Demarchi-Hougier.
JkTSJt- Giovedì 25 Settembre. 1845-
SOMMARIO.
Statuti del 1235. Sulla letteratura romantica* La
marina mercantile alle Bocche di Catturo. Iscrizio-
ni. Economia. Notizie marittime.
II seguente documento del 1235 offertoci tla
illustre e doto personaggio, noi publichiamo tale qual
è per queste stampe. E una traduzione italiana po-
co buona fatta probabilmente due secoli fa dal la-
tino o dall'illirico, e niente meno non alteriamo o
togliamo neaneò un iotta, perchè ci compare rispet-
tabile anche quel rozzo stile avente in se qualche
cosa di antico e di venerabile. Nè infruttuoso cre-
diamo questo documento. Aiuta in qualche modo alla
patria storia, ed oltreché ci discopre l'anno dell'o-
rigine di Kogosnizza, villaggio posto tra Almissa e
Macarsca, ne accenna eziandio alle sette famiglie
nobili che, chi lo sa per quali combinazioni, trapian-
tatesi dall' Ungheria in queste nostre parti, svelsero
fe selve, dissodarono il suolo, e fondarono dimore,
traendo dietro uno stuolo di schiavi e di servi, on-
de provvedere a'lavori delle campagne, al servizio,
delle case. E queste famiglie medesime per varie
vicende a cui soggiacciono gli uomini, tramutaronsi
poi col venir de'secoli in altri luoghi, in altre città,
e talune cangiarono di nome e ne presero un nuo-
vo e da opulenti divennero povere, da nobili ignobili,
stentando una vita clie ne' loro maggiori era do-
minatrice e padrona.
Quindi per questa parte almeno codeste fami-
glie ci sapranno grado, essendo questo documento
sicuro dell'antichità e nobiltà di loro schiatta. DI
più da chi ben vi bada in questo, verrà veduto che
quésto famiglie medésime facendo a sè stesse ed
alla loro comunità un codice politico giudiziario,
tentavano con la gravezza delle pene a tenere in
freno ed in ordine una società, su cui può uni-
camente il terrore ed il castigo, perchè rozza e
schiava; e che in questo codiee dettato dagli ari-
stocrati, son tolti di mira solamente i servi ed i co-
loni, mentre i nobili ed i Maggiorenti sembrano esenti
da ogni legge, eccettuato il caso di tradimento, caso
ehe nuoce parimenti a tutti. — In esso viene pure
promossa la pietà religiosa, ma con quelle pene e
castighi contro i mancatori che son proprie dei se-
coli feroci in cui vivevano. Anzi ogni castigo è ec-
cessivo, e quelli particolarmente che puniscono chi
per fatalità mancò del dovuto rispetto verso taluno
de' nobili. — In virtù poi di quali privilegi e di qua-
li meriti hanno essi ottenuto da Bela IV re d'Un-
gheria allora regnante e patrone della Dalmazia di
trasporrsi dall'Ungheria in Rogosnizza e di occu-
pare tutto quel tratto di paese incolto, stabilendo
statuti e leggi che ritraggono molto dagli statuti, e
dalle leggi delle ungariche comunità, noi indicar non
Io sappiamo. Ma egli è certo che questa piccola co-
lònia col crescere degli anni crebbe ella pure e dila—
220 c&>
egualmente molta cura mettono nella nutrizione de
bachi ; quella più particolarmente non tenue frutto
Ticavando da alcune qi/alità de'tessuti di seta. Al-
tri punti della provincia ne /ormarono dà varii an-
ni soggetto interessante • delle loro operazioni con
risultati b«ne spessori tannatura, da sperare, che
l'esempio loro i luoghi vicini induca a tentare al-
trettarnto» Parecchi tra comuni e privati non sareb-
bonò alieni dal prestarvisi; ma difettano di elemento
principale, della foglia, necessaria aila nutrizione
del filugello. Presso molti finalmente la coltura è
nell'infanzia dell'arte; da altri direbbesi o ignorata
<o del tutto tenuta a vile e trascurata. Confidiamo in
tempi migliori, ed in qualche felice congiuntura, che
Inducesse l'abitante della Dalmazia, là dove quest' in-
dustria è abbandonata, a comprendere i vantaggi del-
l'educazione del baco, allettato dal sicuro guadagno,
Jdhe ritrarrebbe dai filugelli dopo alcune settimane di
•cura ; ovvero, dove per domestiche difficoltà non va-
lesse a prestatisi, fruire almeno del ricavato del-
la foglia, coltivando I gelsi a prò di quelli, che non
Avetfdtì àlberi proprii, vorrebbono pur tentare l'alle*-
framento d'un po' di filugelli.
Ed affinchè il compagnuolo potesse avere a suf-
ficienza di foglia, pavidamente pensò l'autorità a sor-
Teggerlo; a migliaia di piante furono per più anni
-distribuite, e si continua a farlo: di chi è la colpa
dunque, se il rustico al comineiàmento dell'estate non
'può aiutarsi nè coi bozzoli nè colla foglia? Più volte
sì domandò, perchè finora non sieno state destinate
-almeno alcune porzioni dei fondi comunali per pian-
tarvi buon numero di gelsi? Non sarebbe stato per
tal modo possibile di provvedere abbondantemente il
mercato di foglia, quando più la occorre, e fornirne
quelli, che non hanno alberi proprii, onde fare qual-
che libra di bozzoli ?
Progredendo adunque con lentezza la pianta-
gione de' gelsi, égli è di necessità, che tenue pure
fisulti l'aumento nel prodotto della seta. Il nostro
•prof» Rottura ben a ragione riponeva tra i primi
'bisogni della provincia la diffusione dei mori; sem-
braci'^ jche vi si potrebbe soddisfare alla meglio, qua-
lora, se non hi ogni villaggio, almeno in ogni sinda-
cato si trovasse qualche persona intelligente e filan-
tropa, che, senza punto pregiudicare a proprii inte-
ressi, destinar volèsse un iugero di terreno in semen-
zaio de'gelsi, da poterli, dopo breve giro d'anni, di-
stribuire o vendere a modico prezzo ai comunisti,
liberandoli per tal modo dalle non indifferenti spese
che devono incontrare per procurarseli da qualche
punto discosto della provincia, e per lo più dall'I-
talia, donde, quantunque ben condizionati, giungono
d'ordinario in uno stato cattivo in conseguenza dei
lunghi viaggi, che incontrano i bastimenti nella sta-
gione invernale durante la loro traversata da Vene-
zia o da Trieste. Egli è evidente inoltre, che coi
gelsi de'proprii semenzai, oltre al tenue prezzo d'a?-
cquisto, s'avrebbero piante acclimatizzate, mettereb-
bero più facilmente radici ed in maggiore quantità,
che non quelli d'oltre mare. (sarà cont.J
VARIETÀ.
(Non voglìam più Associati). La caccia di as-
sociati, che fanno i giornali di Parigi, si appalesa
a prima vista a chi prende in mano un giornale, un
annunzio librario francese. Ogni attrattiva di novi-
tà perdette l'impudenza, con cui qualche giornalista
imbandisce menzogne, e da rodomonte campeggia per
la sua gazzetta. La Pi-esse dichiarava ultimamente
che non voleva più associati, che de'nuovi non né
poteva più ricevere, quasi volesse con ciò far co^
noscere, che le sue forze non reggevano a stampare
un cento mila copie al giorno. A tale spampanata
il Charivari ne contrappose un'altra. Per frustare
il sig. Emilio Girardin che altre volte aveva corso
più d'una burrasca, e ne era scappato con qualche
ceffata, ec. narra che il redattore della Presse Em.
Girardin, era uscito non ha guari all'annottare, e
che venne aggredito da quattro robusti individui,
tre de'quali lo afferrarono, mentre il quarto si sfor-
zava di empiere i taschini del gilè del povero re-
datore con 330 franchi, obligandolo così a riceve-
re , contro sua voglia, il prezzo del giornale per 8
associati. Riuscì pur troppo a que' miserabili l'atten-
tato alla libertà del sig. Girardin, clie dovette in-
ghiottire suo malgrado quella pillola di 320 fran-
chi, ma-giurò che quindi anzi non sarebbe uscito di
casa verso sera, se non ben armato, per garantirsi
dalla violenza di quelli che volevano ad ogni costo
associarsi alla sua Presse.
— II nuovo giornale fràndeìse VEpoque, è di for-
mato veramente gigantesco, ed a quanto ne giudi-
cano gl'intelligenti in questo genere, esso risponde
bene alle aspettative. Vi vogliono poco men di cin-
que ore per leggerlo da capo a fondo. E la gran-
dezza del foglio? Per leggerlo comodamente, con-
verrebbe stenderlo sulla piazza, e passeggiare a
cavallo lungo le sue colónne.
G. Franceschi Estensore e Proprietario. — Zara coi tipi Demarchi-Rougier.
LA DALHAZIi
INTESO AGL'INTERESSI DELLA PROVINCIA.
Si publica ogni Giovedì. Il prezzo annuo per Zara è di fiorini 4, per semestre fiorini 2; per fuori franco
di porto fiorini per semestre fiorini 2 car. SO. Le associazioni si ricevono in Zara dal proprieta-
rio, fuori da tutti gl'ii. rr. ufficii postali. Non si accettano gruppi o lettere che franche di post fi e con
recapito alla estensione del giornale in stamperia Demarchi-Rougier.
M Giovedì i e Ottobre. 1845-
Andando a spirare coll'ultimo di ottobre eorr. l'ab-
bonamento semestrale o trimestrale al giornale
LA DALMAZIA, l'editore desideroso di unifor-
mare i periodi dell'associazione alle parti dell'an-
no solare, prega tutti que'cortesi Signori, che fiM*'
nora (iella loro firma l'onorarono, a voler itfnno-
vare l'associa»ione presso i rispettivi Ufficii pò^
stali per gli ultimi due mesi dell'anno. Per Zara
il prezzo del giornale è di 40 car., per la pro-
vincia e fuori car. 50. Si rilasceranno quietanze
anche pel 1.° trimestre 1846.
SOMMARIO.
Stato politico e giudiziario delle ec. ec. Stato sul-
l'industria serica in Dalmazia nel i.845. Mi-
' m'era di carbon fossile dì Dubravizza. Noti-zie
marittime.
STATO POLITICO E GIUDIZIARIO delle città
marittime e delle isole dalmate nel medio evo,
desunto dai loro statuti municipali.
Il lavoro, che sotto al suddetto titolo andremo
publieando, è frutto di lunghi studii fatti sopra do-
cumenti e leggi municipali dalmate dal sig. Ales-
sandro di Reutz, fu professore di diritto nell'uni-
versità di Dorpat.
Oggetti di salute Io portavano4 nel 1831 a
passare l'inverno a Venezia. — In onta alle vicen-
de politiche osservò, continuare tal quale collega-
zione d'interessi e di tendenze tra quella città ed
i suoi antichi sudditi slavo-dalmati; vide, che nelle
abitudini, nel temperamento e nel carattere somi-
gliavano àgli sfavi del nord : n' ebbe maggior con-
vincimento di ritorno da un viaggio fatto pér la
Dalmazia fino all'altipiano del Montenegro; s'accin-
se ad investigare sulle condizioni di quel popolo nel
medio evo, ed i tesori delia biblioteca di san Mar*-
co gli porsero tutto l'agio a condurre al termine il
suo assunto, e di presentare un quadro storico di
quei tempi, maestrevolmente trattato.
Tenue forse sarà il merito del giornale ripor-
tando questo lavoro volgarizzato, qua e là ridotto;
l'editore però si terrà pago, se colla sua qualunque
siasi fatica avrà contribuito al vantaggio de'suoi
lettori, di quelli specialmente, che amanti delle sto-
rie patrie, e forse da più cure distratti, non hanno
ne tempo nò mezzi di consultare codici antiehi per
attingervi le cognizioni di usi e di costumi della loro
patria np\ medio evo.
Abitanti primitivi. Invasioni. Lingua del paese.
Non è stata finora impresa da poco Io scio-
gliere con precisione il quesito: a che schiatta di
popoli europei avessero appartenuto i primitivi abi-
tatori dell'filino; però sempre più vanno conver-
gendo i pareri a stabilire, che sin dai primi tempi,
ed innanzi alla dominazione romana vi abitavano
popoli affini alla schiatta presente. Non v'ha dubio,
che gli slavi, prima di quel che le storie ne faces-
sero parola, esistessero, occupata avendo l'Europa
dal nord-est fino alle sue parti meridionali. Sehaffa-
APPENDICE.
Listino di commercio e di navigazione.
SI PVBLICA DI QUINDICI IX QUINDICI GIORNI.
Sabato 25 Ottobre 1845. M il
TABELLA dei prezzi medii corsi nelle piazze di
KB. I preziti di Zara sono fino ai 20 di ottobre,
di Subente» per settembre,
di Spalalo dal 1 al »5 di ottobre,
di Ragusa fino ai di settembre.
* di Cattaro per settembre.
Avena schietta al stsjo rea. 55 spellala idCeci i(lFava id
Fagiuoli esteri bianchi id.
Formentone id
Frumento territoriale id
„ estero
Legume grande id.
55 piccoloLente id Miguo id!
Orzo schietto id.
5) fermentato , id.
» segalaioPanizzo i(l Piselli "' | " '
Saraceno d Segala . . . id.' Sorgo id.
Spelta schietta id
55 segalata , jd.
51 fermentata id
Aceto di prima qualità si bar. ven.
55 seconda qualità id
Aquavita schietta di prima qualità id.
5» » seconda qualità id. ... id.
5» lavorala id
Birra di Zara .
55 estera
Olio di oliva id.
Vino di prima qualità id
55 seconda qualità
55 contado al minuto id
Fleno 1 '. ! all'olia
Wiele cent.
Lana idBiscotto d'Ancona funli
55 di Trieste id
Baccalà |d
Buitiro cotto .
Caffè d'Avana » . . id.
„ S, Domingo * id
.» Rjo idFior di frumenlo foresto di prima qualità ... id.
55 seconda qualità. . . id.
Fior di frumento con semola id
della provincia
55 del mulino a Vapore .... i,l.
Formaggio del suolo id
55 parmegiano id
I pesi di Cattaro sono in libre grosse venete,
al minuto
Zara Selenico Spalato Ragusa
fior. k. 4 fior. k. 4 fior. k. 4 fior. H
1 3o 1 5o 1 3o
1 ió
3 3o
3 3i 3 3o 3 20 3 46
6 35 4 10 4 4 2 20 5 2 25 2 65
3 5o 0 4o 3 40
ò 4 45 4 5o 2 3o
1 60
6 4 3 io 2 4o
1 66 2 4o 2 16
£ x6 2 2 20
2. 25 2 36
<> 10 2 40
1 4o 1 20
3 40 4
a 40 2 3o 2 40 2 3o
65
1 2
i 5
1 io 2 20
4 60 3 20 . 4 a IO
8 3o IO lO
9
36 7 3o
8
M 1S 6
9 46 2 io 4o a---** 21 s3 >9 ò ] io 5 1 6
2 DO 5 6 3o 6 25
I 1 2
11 2
35
22 3o 49
5
6 5 6
i5 io i5 4o
34 3o 28 20
54 20 2Ò 26
34 20 34 55 10
3o 3i 32
7 5o 7 53 Ò : 35 1 G 3o 4 36
3 55 4 IO
6 20 4 35 6 44
«3 3o 20
48
Oatfaro
fior.