N. il. Zara-Sabato 16 Marzo 1861. Anno II
LA VOCE DALMATICA
GIORNALE EGONOMIGO-LETTERARIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — jđjlk^^-^^ associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I^l^amenti potranno farsi per V annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviali franchi per la posta, coli'indicazione del nome, cognome, e domicilio
deir associato. — L-jttere, libri, articoli, devono affrancarsi. I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abe/ich. — Un numero separato vale s, 15.
«lOIfliTflitItlO. — Parole di N. T^^^^mAlsi
prof. G. Sundecich, Y. Duplancich. ^SBKMio D
minis e Trajano Boccalini. — Una q^tlKm d'econ
mia. — Confutazione^ ringraziamenti e proteste.
Agli Elettori della città e Distretto elettorale di Zara.
A voi, Signori, cfj^ accoglieste il mio scritto
intorno alia questione dalmalica, mi sia lecito
volgere queste parole intorno alio scrilto die
volge a me li signor G. N., acciocché il mio si-
lenzio non paia disprezzo e sconoscenza alla
cortesia eh' egli m' usa. Agli argomenti di lui
non mi pare necessario rispondere, sì perch'egli
non ha, forse per indulgenza, abbattuto i recati
da me, sì perchè si risponde egli medesimo con
troppa più forza eh'io non saprei. Se dice che
il popolo dalmato è proclive a schiacith, dice
altresì che la nazionalità è la cosa che a lui
più sìa cara. Se dice che T ignoranza lo rende
simile al bruto; non gli nega potere divenire un
popolo libero e costituzionale, purché faccia sua
la cosliluziono e la libertà de' Croati. S' egli a
me nega la conoscenza delia mia patria, nella
quale ho passati i primi diciasett' anni della mia
vita e ci ritornai dieci volte a diversi intervalli
e a non brevi dimore infino al IS^i^al qual
tempo non sono mutati gran fatto ^^^^^omini
né le cose, e poi n' ebbi contezza^^^Bai da
lettere di partigiani, ma sì da gioniM|Wie con
le reticenze stesse e col silenzio dicono assai a
chi sappia leggere, e da libri che il signor N.
imn lesse, e da colloqìii di non Dalmati che mi
scoprirono cose dal sig. N. ignorale; s'egli mi
nega, dicevo, la conoscenza della Dalmazia, li-
beralmente compensa il suo garbato rimprovero
e il mio difetto con le molte cose che nel suo
libretto m' insegna. M' insegna tra le altre, che
ventimila di numero sono in Dalmazia quelli che
parlano T italiano, e che questi ventimila tiulla
fecero che non tendesse a inganno., a oppres-
sione: dalle quali parole rimane dubbio se sieno
accusati i ventimila viventi, o le altre venti migliaia
oro antenati, via via di generazione in ge-
zione per non so quanti secoli. Veramente è
ifficile imaginare che ventimila uomini (e siano
pure italiani di corpo o di spirito) possano tutti
quanti aspirare al male in cosi felice maniera,
che non gli riesca mai di far altro che male in
tutta la vita; e ciò conciliando due cose che a
pochi privilegiati, e di rado, è dato congiungere,
r oppressione e l'inganno. Ma il signor N. Io
dice in modo così risoluto, che quasi somiglia
r imperioso alzali e CaiHHiina gridato a' Dalmati
da' Croatil Un' altra cosa egli ancora ni* insegna
con le parole d' un libro del sig. Abate Gioberti:
che i miei pareri politici (di me da altri accu-
sato, da altri lodato, secondo i partiti, di fer-
mezza e temperanza nelle mie opinioni e ne'miei
sentimenti) non hanno troppa unità ne riserva
nè consistenza: e mi giova imparario dall'uomo
che nella sua vita politica ha dimostrata tanta
costanza e riserbo e unità, che tendendo le brac-
cia per attaccare al Piemonte Ragusa e Cattaro.
non prevedeva dovere involarglisi Mentone e
Nizza. Ma, lieto d' ornare il suo frontispizio di
quella senteiua, e presentarsi armato di lei co-
me di scudo insieme e di lancia e d' elmetto, il
cortese avversario perdona all' Abate Gioberti i
suoi amori illeciti con gli Slavi, e gli risparmia
il titolo di stolto^ del quale titolo certi difensori
della da noi pure amata Croazia, si mostrano
larghi a' dissenzienli da loro.
Credete, Signori, alla stima affettuosa dei
vostro
derotissimo
Tonamaséo«
Al sì<;oor Professore Giovanni Sundecich
da Goligncto.
La lettera ch'ella ha publicata, sono alcuni
giorni, sul Glasnik Dalmatinski^ contro le poche
parole di lode eh' io ho fatto di lei, nell' opu-
scolo sulla Ciciltà italiana e slaca in Dalmazia^
venti, voi sarete pur sempre l'avanguardia della
civiltà latina verso l'oriente. Questo posto voi
dovete gelosamente custodire. La civiltà vien
sulle navi: e voi mostrate da che parte viene.
Chi vi parla del vostro slavismo ignora dunque
che ogni nazione è fatta sovra altre nazioni, e
che Berlino sorge in mezzo alle antiche terre
dei Vendi ? Voi siete sì slavi, come F Alsazia è
oggi tedesca, anzi infinitamente meno ancora,,.
Operazioni elcÉtoraii
di %ara.
Elettori della città e distretto elettorale
(li Zara!
Nell'adunanza di iersera, cui presero parte
269 dei signori Elettori, si compirono le opera-
zioni seguenti:
1 Usciti spontaneamente dal Comitato cinque
de' signori che vi appartenevano, fu preso di ri-
stringere il medesimo da dieciotlo a qiiallordici
membri, e per completare questo numero, ai tre-
dici rimasti fu aggiunto per acclaniazlofle il signor
Duplancich Vincenzo.
2. Si fece la votazione perla proposta di tre
candidati, quali Deputati alla Rappresentanza pro-
vinciale, uno di questi pella città capitale di
Zara, e gli altri due pel distretto elettorale di
Zara, Arbe e Pago; ed ì risultati ne furono:
Per Zara, il sig. Borelli Conte Francesco,
con voti 191.
Pel distretto, il sig. Ghiglianovich Dr. Gia-
como, con voti 164, ed il sig. Filippi Dr. Natale,
con voti 161.
Elettori! La conformità nelle opinioni e la
concordia nei sentimenti, da cui fu guidata la
mente vostra e la vostra mano in tal sperimento,
'^sianvi ognora di scorta fino all' istante di quella
solenne manifestazione della scelta vostra cui per
diritto siete chiamati ; edalla santa causa dell'au-
tonomia e libertà di questa Dalmata Patria non
potrà fallire la soluzione da noi tutti desiderata.
Zara, 19 Marzo 1861.
Il Comitato elettorale
Betloschi GìoYanni. - Bianchi Canonico Carlo Fede-
rico. - BoleoYich Giorgio. - Duplancich Vincenzo. -
Fabbrovich Francesco.'- Fanfogna Conte Giovanni. -
' Ferrari Cupilli Giuseppe. - fardello Pietro. - l\o-
yflsselich Bartolomeo. - Perlini Giuseppe. - Trigari
'Nicolò.
Eccepitisi dalla firma i tre Candidati.
Come consonasse l'effetto alle raccomanda-
zioni del Comitato, l'abbiam già veduto. Resta
soltanto che ci congratuliamo coli' esimio sig. Du-
plancich per quanto d'esso nel riportato annunzio
ci venne letto.
Tale solenne manifestazione della publica
stima e fiducia verso quest' onestissimo e va-
lentissimo nostro concittadino risponde pienamen-
te agli insensati attacchi mossi contro di lui dal
Glasnik Dalmatinski e compagni; e vi risponde
con assai maggiore forza e chiarezza di quel
che potrebbero tutte le parole della Voce Dal-
matica^ la quale ben fa il detto giornale ad ap-
pellare cognata., mentre ad essa ripugnerebbe una
più stretta parentela con tali, che per infiorare
le petulanti lor scipitaggini, cercando vanno le
inspirazioni e le frasi nel galateo degli Aiduhi
e tra i belliconi delle taverne.
Marcantonio Ticlovicli
ANTONIO DAMIANOVICH
L
CANZONE
Il Dolore e la Speranza
A me canta, o Fratel mio;
Il Dolor che al buono Iddio
Risolleva i nostri cor:
La Speranza che amorosa
Ne conforta in questa guerra,
Additando un Ben che serra
In sè innumeri tesor.
Canta a me, Fratel, pur anco
Di Natura le bellezze
E le vive, sante ebbrezze
Dell'amore del Signor.
Al mio cor, dolce Fratello,
Grato assai sarà il tuo canto;
Al mio cor che allieti tanto
Del tuo caldo e schietto amor*
mp, Demarclii-RoBgìer. Đ.r COSIMO BEGNA DI POSSIDARIA e GIUSEPPE FERRARI CUPIllI, Redattiri responsabtil*
N. 13. Zara-Sabato 30 Marzo i 861, Anno II.
LA VOCE DAIMTIGA
GIORNALE EGONOfflICO-LETTERMIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — Il prezzo d' associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per T annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coir indicazione del nome, cognome, e domicilio
dell' associato. — Lettere, libri, articoli, devono affrancarsi, •— I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
Rione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vale s. 15.
SOIflìTIARBO. — Operazioni elettorali di Zara. —
Pensieri di Antonio DamianovicL — Una giustificatone
per procura, alV illustre Comitato elettorale di Zara. —
Gabinetto di lettura di Spalato. — Legislazione, Am-
ministrazione publica. — Reminiscenze storiche e V o-
dierna questione danese. — Teatro dì Zara. — Varietà.
Operazioni clelloraii di Zara.
Dall' adunanza numerosa de^ll Elettori di
città, tenuta la sera del 23, ond' esperimentare
qual nome sarebbe da raccomandarsi nella vo-
tazione di martedì prossimo per eleg-gere il De-
putato che deve rappresentare nella Dieta del
Regno questa sua Capitale, fu prescelto unani-
memente per acclamazione
BORELLI CONTE FRANCESCO.
Neil' adunanza poi de' maggiori censiti, la
sera del 24, dichiaratosi sciolto il Comitato esi-
stente, un altro ne formarono dal proprio seno,
composto degl'individui seguenti:
Begiia di Possidaria D.r Cosimo - Cernizza di
Krunevir Slarco - Duplancich Vincenzo - de
Ponte Valerio - Sniirich D r Antonio.
Elettori ! Concordia, fiducia, speranza. La
prima ci diriga ognora e fortifichi nelle operazioni
nostre ; la seconda riposare ci faccia tranquilla-
mente sopra coloro in cui 1' abbiamo riposta; ci
conforti la terza coli'immagine serena d'un mi-
glior avvenire. Gravi sono i destini che s' agi-
tano per la Dalmazia nostra ; tutti quelli adunque
che n' amano il prosperamento, nel presentarsi
al collegio elettorale di cui fan parte, l'importanza
considerino dell'ufficio che sono chiamali a com-
pire, e schiudan poi francamente i labbri alla
scelta.
In quanto al nobile Candidato della città, un
passato illustre per tante prove di sapere, di sen-
no, di probità, di franchezza, e sopratuUo d' uno
svisceratissimo amore di patria capace dei più
generosi sagrifici personali e domestici; un pre-
sente dedicato con attività mirabile a sostenerci
diritti e promuovere il bene della terra nostra;
ci sono già splendid' arra di quanto possiamo da
lui riprometterci nell' avvenire. Vana sarebbe
quindi ogni parola ove i fatti parlano luminosamente
da sè, ed ove ad essi risponde tanto chiara e
uniforme la publica opinione.
Concordia dunque, lo ripetiamo, fiducia, spe-
ranza; e il nome glorioso della Dalmazia non sarà
cancellato dal novero delle regioni che vivono d'e-
sistenza lor propria, ma fia che ognora piìi splen-
da per belle prove di fervido patriottismo, al-
l' ombra di liberali e provvide istituzioni.
Zara, 25 marzo 1861.
Il Comitato ellettorale
Bettoschi Giovanni - Bianchi Canonico Carlo Fede-
rico - Bolcovich Giorgio - Duplancich Vincenzo
- Fabbrovich Francesco - Fanfogna Conte Giovanni
- Ferrari CnpilH Giuseppe - Filippi Dr. Natale - Ghi-
glianovich Dr. Giacomo - Sardelo Pietro - Novos-
selich Bartolomeo - Perlini Giuseppe - Trigarl Nicolò.
Eccepitosi il Candidato.
Il giorno 26 successe l'elezione pel depu-»
tato della città e la scelta cadde quasi ad una-
nimità di voti sul candidato sig. conte Francesco
Borelli di Vrana.
Venne poi publicato il seguente affisso dal
comitato elettorale dei maggiori censiti.
Onorevoli Elettori Altocensitil
jVeir adunanza di ieri a sera Voi vi com-
piaceste affidarci il nobile compito di voler poi--
I il Zara-Sabato 6 Aprile I8GI, Anno II.
LA VOCE DALMATICA
GIORNALE EGONOmCO-LETTERARIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — Il prezzo d' associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per Tannata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coir indicazione del nome, cognome, e domicili»
(leir associato. — Lettere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
«ione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vale s. 15.
^iOnVIfUkRIO. — Apertura della Dieta. — Opera-
zioni elettorali di Zara. — Parole di N. Tommaseo. —
Il Deputato Vusio a' suoi Elettori. — Corrispondenza.
— Biografia di Trifone Wrachien. — Questione d' eco-
nomia. — Il tenore Mazzoleni. — Le liste elettorali.
— Varietà; Metodi per conservare lungamente i fiori
spiccati. — Acrostico del grande Impero.
VI APRILE MDCCCLXI
GIORNO FAUSTO SOLENNE
IN CUI
LA DIETA DALMATICA
DAL SOVRANO SENNO RACCOLTA
IN QUEST'ANTICHISSIMA
CAPITALE DEL KEONO
INIZIA
COGLI AUSPICII SUPERNI
LA GRAND' OPERA
CHE GUARENTIRE DEVE ALLA PATRIA
LA GLORIA DEL SUO NOME
LA GIUSTIZIA DEI SUOI DIRITTI
L' LNDIPENDENZA DEL VIVER SUO
IL BENEFICIO
DI LIBERALI E PROVIDE ISTITUZIONL
VIVA DALMAZIA!
Risultato finale delle operazioni elettorali di Zara.
II giorno 30 del p. p. marzo, come era
stato annunziato, ebbero luogo le elezioni dei
maggiori censiti, ed i candidati proposti dalla vo-
tazione di prova nel precedente giorno 28 ot-
tennero pure in questo la maggioranza^ e risul-
tarono quindi eletti a deputati pei maggiori cen-
siti di questo circolo i signori Antonio D.r Smi-
rich con voti 74, Vittorio D.r Bioni con voli 62,
Cosimo D.r de Begna di Possidaria con voti 52
e Vincenzo Duplancich con voti 51.
La camera di commercio ed industria essa
pure fece la sua elezione nel giorno stesso, e fu ad
unanimità di voti acclamato a rappresentarla alla
prima Dieta del Regno il cav. D.r Spiridione
Petrovi eh.
E così ebbero fine queste prime operazioni
della vita politica a cui siamo chiamati, opera-
zioni che anche qui come in lutti gli altri luo-
ghi, e particolarmente per quelle dei maggiori
censiti, non poterono compiersi, senza un affa-
cendarsi in mille guise, senza il persuadere de-
gP uni, il discendere degli altri, il violentare dei
terzi, innalzando alcuni fino al cielo i meriti di
quelle persone che desideravano insigniti dell'o-
norifico ufficio di deputati, altri facendo risaltare
le doti distinte d'altre persone al medesimo in-
carico da essi desiderate, e con quel corredo infine
d'episodi di cui dà un' idea 1' articolo che piti
sotto riportiamo AeW Istriano.
Ad onorare i prescelti vi fu musica in Piaz-
za dinanzi alla biblioteca Paravia, dove si riuni-
rono gli stessi, e vennero pur pregati d'interve-
nire gli altri deputati del Regno che qui si tro-
vavano.
Dopo ciò era da tutti ansiosamente aspet-
tata la nomina del presidente e vice-presidente
alla Dieta, e la nostra città ebbe la grata sod-
disfazione d'apprendere nel pomeriggio del 4
corr., che a dignità così eccelsa veniva chiamata
il degnissimo nostro concittadino cav^ D.r fetro-
N. 15. Zara-Sabalo IS Aprile 186i. Anno II.
LA VOCE DALMATICA
GIORNALE EGONOMICO-LETTERARIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — li prezzo d' associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per T annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviali franchi per la posta, coli'indicazione del nome, cognome, e domicili«
dell' associato. — L<5tlere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vale s. 15.
SOIflM/tRIO. — La Dieta dalmatica. — Il Depu-
talo Galvani a' suoi Elettori. — Cor rispondere. Gli E-
lettori deir isola Brazza. — Jl sig. Buzwlich al sig.
Santin i. — Didimo Chierico alV abate M. Z. — Musica
sacra. — D'alcuni benefattori. — Due parole sulla
stampa periodica. — L' abate Simeone Gliubich.
lia ]>ìcÉa dalmatica.
Questi primi giorni del corrente aprile sa-
ranno certo per tulli di grande e solenne me-
moria, poiché in questi giorni, dopo secoli, si riu-
nivano in questa città antichissima e pella prima
volta i rappresentanti eletti dal popolo di tutto
il Regno, e dopo avere invocato l'a uto dell' On-
nipotente, veniva aperta e costituita la dalmatica
Dieta.
Fino dalle prime ore del giorno 6 le case
cominciarono ad adornarsi con tappeti, damaschi
e bandiere, e la maggior parte dei negozi erano
chiusi. Verso le 11 tutte le autorità civili e mi-
litari in abito di gala convennero nella chiesa
metropolitana.
I rappresentanti della nazione, che si erano
raccolti nella loggia comunale, al battere delle 11,
si portarono alla chiesa in abito nero, e nello
stesso momento vi giunse S. E. il Governatore
col consiglio di luogotenenza. — La Dieta oc-
cupava quattro fila di sedie con inginocchiatoi
nella navata di mezzo, poste longitudinalmente. Il
presidente collocato a capo delle due file a de-
stra, su d'un seggiolone ed inginocchiatoio con
cuscini e sopra un piccolo gradino; le altre au-
torità venivano dopo ne' soliti ordini.
S. E. rev. mons. Arcivescovo Metropolita
pontificò solennemente, e dopo la messa venne
cantato il Veni Crealor. — Il popolo salutava
con rispetto questa novella rappresentanza del
paese, ed al suo passaggio i numerosi gruppi di
persone sedute dinanzi ai caffè si alzavano in
piedi e si scoprivano il capo.
Dopo questa funzione religiosa, il presidente
si fece sollecito di presentare i signori Deputati
a S. E. il Governatore, che accennò quanto egli
si riprometta di bene alla Dalmazia dall'operosa
intelligenza e dal patrio zelo dei rappresentanti
del popolo dalmato, che esso cotanto ama ed o-
nora. — Più tardi i signori Deputati si raccol-
sero a mensa dal sig. Governatore sullodato, e
durante il pranzo la musica militare sotto le fi-
nestre del palazzo suonava svariati e bellissimi
pezzi di musica. Il Governatore fece un loast a
S. M. r Imperatore, a cui gli astanti risposero con
triplice viva. Poco dopo lo stesso ne fece uno
al presidente della Dieta ed a tulli i suoi mem-
bri. — Il presidente alla sua volta ringraziò S.
E. e propinò alla sua salute; e questi scorgen-
do con quanto slancio venisse fatto eco alle pa-
role del presidente, fece un altro evviva ai De-
putati in lingua illirica.
La sera furono illuminate tutte le case della
città, sulla facciala della comune vi era un gran
trasparente con lo stemma di Dalmazia, e scrit-
tovi in giro Viva la Dalmata Dieta. La sala
della biblioteca era illuminata anche all' esterno,
e dentro era adornata con vasi di fiori; agli an-
goli della piazza ardevano continuamente fuochi
di bengala. La musica militare dopo aver per-
corse le primarie contrade della città, fra una tur-
ba festosa che gridava Vim la Dieta. Vìva Dal-
mazia^ ritornava in piazza, e si tralteneva per due
ore dinanzi la loggia; la folja di gente nella
piazza slessa e nelle contrade che ad essa fan
capo era tale che a mala pena potevi avvanzare
di qualche passo. — Oltre i signori Deputati ai
quali la festa era dedicata, si raccolsero sotto
la loggia le famiglie degli stessi ed altre dame
gentili, ed autorità, e civiche corporazioni, e pri-
vati cittadini, e tutti furono serviti di rinfreschi
per cura del iMunicipio.
Pel ritardo avvenuto d'alcuni documenti ne- !
cessari, la Dieta non potè essere aperta che lu- ;
nedi 8 corr. Alle ore 9 di mattina le gallerie de-
N. 16. Zara-Sabato 20 Aprile 1861. Anno II.
GIORNALE EGONOmCO-LETTERARIO.
« 1
XVIII APRttE IflDCCCIiXI
MEMORABILE GIORNO
IN CUI
DI CIVILE SENNO E CORAGGIO
D'ELOQUENZA E DOTTRINA
MIRABILMENTE ANIMATA
PROCLAMANDO A GRAN VOCE
,A DALIATICA AUTONOMIA
V ASPETTAZIONE ADEMPIVA
LE SPERANZE ALLEGRAVA
IDI TXJTTO TJlSr 3POI=»OIL.O
CHE DELL' AVITE SUE GLORIE
E DEL NOME ONORATO DELLA SUA PATRIA
CUSTODE GELOSO
ATTENDE ORA
DALL' ALTA MENTE DI CESARE
IL COMPLEMENTO FELICE
DEI GIUSTI SUOI VOTI
VIVA DALMAZIA!
I il. Zara-Sabalo 27 Aprile 1861. Anno 11.
LA VOCE DALMATICA
GIORNALE EGONOiniCO-LETTERARIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — Il prezzo d'associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per V annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, colP indicazione del nome, cog-nome, e domicìlio
deir associato. — L'ìttere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al neg-ozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vale s. 15,
SOMIflARBO. — La Dieta dalmatica. — Feste pa-
trie. — Discorso preparato dal sig. deputato Duplancich
per la Dieta. •— Storia patria. — Corrispondenza da
Graz.
Jja Bìeta dalmatica.
Lunedì 22 corr. alle 10 ore fu aperta la pu-
blica seduta della Dieta. Approvato il protocollo,
venne impegnata discussione sul rapporto del co-
mitato pegli etiiolumenti al presidente ed agli as-
sessori delia giunta, indennizzo e spese di viag-
gio ai deputati, paga al segretario, spese di can-
celleria ed inservienti, spese di riduzione alla
sala della Dieta pelle publiche sedute ed altre
piccole particolarità sull' impiego ed amministra-
zione del fondo provinciale che verrà consegnalo
alla giunta. Comunicala poscia dal presidente Fau-
torizzazione avuta di procedere alla nomina della
giunta pritna che la Dieta si aggiorni, invitò alla
formazione delle schede, ed a maggioranza as-
soluta risultarono i seguenti nomi: Girolamo Vu-
sio, D.r Natale Filippi, Luigi Serragli e D.r An-
tonio Radman. Alle 3 p. la seduta venne levala.
Martedì la seduta ebbe principio alle 11,
vennero discusse ed approvate altre misure fi-
nanziarie proposte dal comitato, e particolarmente
l'indennizzo di diete e spese di viaggio pei de-
putati al consiglio dell' impero. Venne respinta
una proposta del deputato de Giorgi, tendente a
voler che la Dieta raccomandi 1' imparzialità ai
giudici nel processo pei disordini avvenuti du-
rante l'elezione in Ragusavecchia. Venne quindi
Ietta la rinunzia all'incarico di deputato del D.r
Antonio Smirich, rinunzia che per quanto possa
esserne giustificato il motivo, produsse in città
una dolorosa impressione. Il deputato Claich dopo
essersi occupato di questo argomento, formulò
la proposta, che la camera esterni il proprio di-
spiacere per essere privata di così distinto inge-
gno e di sì caldo patriotta, e passi all' ordine
del giorno; proposta che venne da tutti accet-
tala. Annunziala quindi per 1' indomani la pro-
posta del governo sull' aggiornamento della Dieta,
è levata la seduta verso le 2 p.
Ieri finalmente si tenne l'ultima seduta alle
10, che appena aperta venne sospesa e protratta
alle 12 per desiderio di molti deputati. Grave e
preoccupato era il contegno di tutti, e neppur lieto
era quello del publico, stipato nelle gallerie. Pro-
cedea questo dal vedere deserti i seggi della
minoranza, meno due, e dalla voce sparsasi pella
città, che quei signori partiti la mattina col va-
pore di Trieste, possano d'intelligenza con Zaga-
bria portarsi a Vienna, ad impugnare l'unanime
deliberazione della Dieta. Il vice-presidente D.r
Bajamonti con un discorso improntato del più
caldo alFetto di patria, e coli' entusiasmo d'un a-
nimo commosso dal pericolo che minaccia d'in-
goiare e distruggere la gloriosa personalità del
popolo dalmato, la sua autonomia, il suo nome
ed il suo decoro, scosse tutte le fibre dell' u-
ditorio, e quando sul finire ei propose che in
tale supremo momento di pericolo tutti avessero
a portarsi a Vienna per propugnare colà i di-
ritti di Dalmazia, i deputati come tocchi da e-
letlrica scintilla si alzarono tutti in piedi gridando
Viva; nelle gallerie pure vi era un tale entusiasmo
che nemmeno si udiva il campanello del presidente,
che invano tentava imporre il silenzio. Prolungatosi
questo stalo di frenesia per parechi minuti, e spun-
tale sugli occhi di molli le lagrime per tanto
slancio d'affetto alla propria terra, un po' alla
volta si ristabilì la calma. Sorse allora il depu-
talo Pullich, e difendendo con molto calore la
minoranza annessionista da alcune accuse con cui
egli credeva che potesse essere adombrata dalle
parole del vice-presidente D.r Bajamonti, protestò
che la minoranza polrebbe essere forse in errore
sui mezzi, ma che essa pure è animala da af-
fetto di patria e dal desiderio del suo mag-gioro
ben' essere. Il D.r Bajamonti soggiunse che egli
aveva già espressa questa idea, alla quale di-
chiarazione il D.r Pullich si tenne soddisfatto.
I 19. Zara-Sabato H Maggio 1861. Anno II.
LA VOCE DALMATICA
GIORNALE EGONOfflIGO-LETTERARIO.
Il Giornale si pui)lica ogni Sabato. — Il prezzo d' associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per T annata intera, ed anche per semestre, anti-'
cipatainente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coir indicazione del nome, cognome, e domicili®
dell' associato. —- Lettere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. -—• Un numero separato vale s. 15.
S0Mi?I/%R10. — Indirizzi a S. M. della Dieta dal-
matica. — Corrispondenza da Vienna. — Indirizzo del
Sindacalo di Stretto alla Dieta nostra. — Ciò che s»
l ichiede per migliorare le conditioni finanziarie in Dal-
mazia. —- Il Montenegro (continuazione e fine). — Va-
lentino Presani. — Dicerie e inversioni. — Annunzio.
Indirizzo
a Sua maestà I. R. A.
della Dieta dalmatica.
Sire !
La nazione dalmata, il cui carattere di-
stintivo fu in ogni tempo 1' amore alia giustizia
e il rispetto alle leggi, attendeva fiduciosa da
oltre un decennio che il cuore generoso e ca-
valleresco della Maestà Vostra le ridonasse l'e-
sercizio di que'politici diritti, di cui il suo in-
civilimento e i bisogni dell' epoca rendevanla
degna, quando apparve il diploma del 20 ottobre
1860.
Dire qual fosse la gioia in lei destata da
queir atto sovrano, è impossibile, come è impos-
sibile esprimere in modo condegno a Vostra
Maestà i sensi della sua riconoscenza.
Interprete de'voti della nazione, la Dieta
dalmata s'affretta ad innalzarli a Voi, o Sire, e
scorgendo nel diploma 20 ottobre 1860 soltanto
un' arra lusinghiera di quanto a completamento,
realizzazione e garanzia delle costituzionali libertà
la Maestà Vostra le vorrà tra non molto sancire,
raltiene a stento l'impeto del gaudio, per pro-
rompere nel suo pieno entusiasmo allorché sa-
ranno soddisfatti co' suoi i desideri e le domande
in proposito di tutti quanti sono 1 sudditi Vostri.
Sire!
La Dieta provinciale del Vostro Regno di
Dalmazia nel pieno e legale esercizio de' suoi
diritti costituzionali assicuratile dal Sovrano Vo-
stro Diploma 20 ottobre 1860, e messi in allo
dalla Patente 26 febbraio 1861, ha deliberato
nella tornata 18 aprile, con unanimità dei vo-
tanti, "di non accogliere la proposta governativa
"contenuta nel Sovrano Rescritto 21 febbraio
"1861, relativa alla delegazione di Deputati i
"quali avessero a pertrattare il quesito della an-
"nessione della Dalmazia alla Croazia e Slavonia
"colla Dieta di questi due Regni^^.
JVeI devenire a sì importante deliberazione,
basata alla massima di respingere perentoriamente
con essa ogni attentato alla vita autonoma di
Dalmazia, la Dieta dalmata non ha ommesso di
sottoporre a severo esame i motivi di migliora-
mento morale ed economico, di sicurezza publica
e di patrio decoro, pei quali soltanto una an-
nessione sarebbe stata giustificabile.
Nel voto espresso dalla dalmatica Dieta la
coscienza di un popolo Vi assicura, o Sire, non
esistervi un motivo sufficiente a ciò; e se qual-
cuno né viene ostentato, non reggere esso alla
prova di una critica illuminata e previdente.
Infatti, Dalmazia, nei due elementi che la
compongono e da secoli in fratellevole amore
ne dividono i dolori, le glorie e le speranze, non
può attendere da Croazia e Slavonia sviluppo
intellettuale maggiore di quello cui essa stessa
può dare impulso da se, e di cui va gloriosa di
avere offerto saggi impari alla pochezza di sue
forze: gli interessi economici e commerciali fra
Dalmazia e Croazia non hanno rapporto di unità
nè quindi ragione a reciproco sussidio: Dalmazia
non avendo nemici propri, non ha bisogno di
speciale protezione armata, ed ove sorgesse un
pericolo, sarebbe 1' Austria che in Dalmazia di-
fenderebbe se stessa: la Dalmazia dell' Austria è
quella, o Sire, che fu grande nella sua vita mu-
nicipale; è quella che i padri nostri redensero
col sangue riconquistandola sulla Mezzaluna; quella
che ancora è faro di civiltà a'popoli che oggi
le stanno da lato. Dalmazia dunque non può es-