che per iniziativa della nostra Società,
riacquisterà di nuovo nome e vanto,
quella posizione che io secoli addietro
venne registrata come celebre e glo-
riosa nella storia dalmata
La nostra Società entro l'ottava
di Pasqua inaugurerà con una cam-
pagnata T apertura ; e da quel giorno
si potrà dire a tutta Zara ed ai fo-
restieri: andiamo a divertirci ed a
godere a :
Punta Mica. —
L'attività del Consiglio proTinciale
d'ag^ricoltura del Tiroio pel 1894
Abbiamo letto l'interessante rela-
zione del consiglio provinciale d'ag^ri-
coltura del Tiroio italiano sull' attività
spiegata dallo stesso nel corso dell' anno
1894; e ben volentieri ne pubblichiamo
un estratto, perchè a noi tutti serva
d'esempio; poiché per progredire in
agricoltura e per migliorare le condizioni
economiche della popolazione, bisogna
in primo luogo lavorare, - ciascuno se-
condo le proprie forze; chi colla parola
e coir esempio, chi colla penna e con
fatti.
Per seguire il turno tenuto nella
relazione, il consiglio tenne nel corso
dell' anno 1894 due adunanze generali
e tre sessioni, nelle quali vennero trat-
tati 35 argomenti od oggetti, e fra questi
in modo speciale sul credito agrario,
che nel Tiroio dopo parecchi anni d'in-
sistenza da parte del consiglio, ha preso
finalmente piede nella popolazione.
Neil' anno 887 ebbe li luogo una bat-
taglia navale tra Veneziani e Narentani, ove
vi lasciò la vita nel conflitto il Doge veneto
Pietro Oandiano.
Il credito agrario, ossia la fonda-
zione di una cassa di risparmio in ogni
villaggio della Dalmazia è il crisma
della nostra Società, il perno principale
del nostro programma. Il consiglio che
colà esiste da 13 anni dichiara nella
relazione che „fin dai primordi di sua
esistenza raccomandò e facilitò la for-
mazione di sodalizi sulla base del cre-
dito agrario" ma tutti i suoi sforzi ri'
maser0 però opera vana per lungo tempo.
Se però fu opera vana, non fu tempo
perduto; quegli sforzi intanto prepara-
vano il terreno, e quando il frutto fu
maturo, lo si raccolse. Nell'anno 1894,
il consiglio ebbe il conforto di veder
costituite una dozzina di casse di pre-
stito e di famiglie cooperative, e nu-
merose ve ne sono in via di costituzione.
Anche noi con ostinata perseveranza
le propugniamo da più anni; e se il
Governo se ne interesserà (come sem-
bra molto probabile), egli è certo che
fra breve le vedremo sorgere ad una
ad una dovunque, e per tal guisa
le casse dì risparmio di qualunque
forma siano, non saranno da noi vane
declamazioni, ma fatti compiuti. Intanto
noi continueremo colle declamazioni
quand' anche la Giunta, che poco le
importa, se ne ridesse.
11 consiglio si occupò molto del-
l' istruzione agraria nelle scuole popolari,
e colie lezioni ambulanti. Accordò molti
sussidi ai maestri popolari che in ore
straordinarie istruirono la scolaresca nel-
l'agricoltura; ed allargò la sfera del-
l' istruzione ambulatoria, col qual mezzo
„non pochi miglioramenti agricoli ven-
nero introdotti.«
Nella relazione si leggono con in-
teresse i risultati felici ottenuti dalla
Trattoria Trentina impiantata per cura
del consiglio nel maggio 1894 all' Espo-
sizione internazionale di generi alimen-
dei più progrediti e ricchi in provincia,
e non crediamo d' esagerare che in pro-
porzione nessun altro villag-g^io abbia un
numero eguale che sappia leggere e
scrivere.
Queste scuole reali e pratiche, nelle
quali l'atmosfera dev' essere agricola,
se dappertutto la si riconobbe indispen-
sabile (e abbiamo in questo senso più
volte scritto sull' organizzazione delle
scuole popolari in Italia, nella Francia,
e specialmente V interessantiésima orga-
nizzazione nel Belgio di 6 anni addietro)
è indispensabilissima in Dalmazia.
Il nostro ceto agricola si trova in
condizioni che formano un unicum non
diremo in Austria, ma possiamo dire
in Europa. E' la sola provincia al mondo
dove tutti sono possidenti — poiché
ogniuno possiede un pezzo di terra di
sua proprietà; sono tutti proprietari, —
poiché ogniuno possiede una capanna
propria; e vivono nella massima parte
lontani e isolati da persone o famiglie
civili, — poiché pochissimi sono i nostri
possidenti che abitano la campagna. Ora,
fssendo specialissime le condizioni del
nostro ceto agricola, essi coi propri
mezzi, e colle proprie forze devono e-
levarsi a coltura, e migliorare le proprie
condizioni economiche. Questi mezzi e
queste forze trovano appunto un potente
fattore nella scuola reale e pratica, nella
scuola con atmosfera agricola.
Noi quindi ce ne congratuliamo
coir egregio cav. Vukovié che finalmente
ha trovato la chiave delle nostre scuole
popolari, e per tal guisa mentre si in-
colpa il Governo, è colpa della Giunta
provinciale che ha trascurato di dare
alle scuole quelP indirizzo ohe dovea
essere il più adatto per la Dalmazia.
Questa chiave é il più splendido
trovato, il più meraviglioso acquisto che
in questi ultimi anni ha fatto la Dal-
mazia; poiché vi sono parecchi mezzi
e diretti e indiretti capaci di migliorare
le condizioni economiche del paese e di
far progredire l'agricoltura; ma il mezzo
più radicale e p ù sicuro sono la rior-
ganizzazione di scuole reali e pratiche
con atmosfera agricola,
(segue la fine)
IJii confronto che spiega mol^.
La Giunta provinciale dalmata con
un preventivo di 600,000 fiorini all'anno,
per incrementare e sviluppare l'agri-
coltura, da più anni impiega i seguenti
importi:
Affitto di un magazzino (dove??) per
tenere strumenti agricoli f. 100
Sussidio al Comizio agrario
di Zara (che non esiste) f. lOÒ
di Eagusa (che non esiste) f. 100
Spese pel consiglio prov.
d'agricoltura . . , , f. 400
totale f. 700
La Giunta provinciale del Tiriolo
per la sola parte italiana che conta ap-
pena un terzo della Dalmazia, preven-
tiva per l'agricoltura:
Per spese diverse per l'a-
gri coltura f. 4,600
Pastorizia e praticoltura . f. 2,500
Miglioramenti agrari, casei-
fizio e suini . . . . f. 1,900
Viticoltura, enologia e frut-
ticoltura . . . . . . f. 4,000
Agenzia e macchine agrarie f. 4,000
Sussidi per l'istituzione di
Casse di risparmio villiche f. 2,000
totale f. 19,000
A questo importo di fiorini annui
diecinovemila che la Giunta impiega per
dubbio meravigliosa; e tanto per la
quantità del foraggio, quanto per la
complessiva sostanza alimentare che
contiene, nulla si potrebbe desiderare
di meglio.
Noi in Dalmazia abbiamo fino
ad ora sempre raccomandato 1' erba
medica ed il trifoglio, come i migliori
foraggi. Ma questa nuova miscela,
sotto tutti i rapporti è da preferirsi ;
per cui io in appresso non mancherò
di raccomandare sempre caldamente
di seminare i prati artificiali con
questa nuova combinazione di sementi,
tanto più che il terreno — piuttosto
ingrato — corrisponde ai nostri;
quindi anche in Dalmazia la riuscita
non è dubbia.
Me ne sono di tutto cuore con-
gratulato col signor D.r cav. Wein-
zierl il quale gentilmente mi promise
neir interesse dell'agricoltura dalmata,
di darmi la lista della miscela, col
relativo per cento delle singole qua-
lità di foraggio.
In quest' incontro non posso fare
a meno di dire due parole sull'abazia
dei Padri benedettini di Melk.
Appena si arriva colla ferrata,
si presenta sovrastante alla cittadella
questo vasto e bellissimo convento,
edificato sopra un ameno colle, colle
sue 70 finestre di facciata a 3 piani.
Saputo telegraficamente il mio
arrivo, coli' equipaggio dell' abazia,
venne a levarmi alla stazione il cor-
tese padre segretario Martino Mùllner,
Con gentilissima affabilità mi ricevet-
tero all'ingresso del monastero i padri
superiori.
Essendo un' abazia molto ricca,
e i padri in numero di 70 che ga-
reggiano per gentilezze e cortesia,
non occorre dirlo, quale trattamento
ricevetti; potrei dirlo, regale.
Dopo una lauta mensa assieme
ad altri convitati, visitai l'abazia che
tanto per la vastità dei locali, quanto
per i parchi e giardini che la cir-
condano, nulla in Dalmazia v' ha nem-
meno da paragonare.
Mentre si ammira nel suo tutto
e nelle sue parti il grande ed il mae-
stoso, spicca però in modo speciale
r amena posizione. Da uno spazioso
terrazzo che si eleva fino a circa 100
metri sopra il livello, si resta incan-
tati neir ammirare a vasta distanza,
da una parte le pianure e le valli, e
dall' altra i colli e le colline tutte
coperte da boschi e da verdura, e
qua e là piccoli villaggi e ameni ca-
solari. Ai piedi poi del terrazzo lambe
maestosamente il Danubio, che si vede
alla distanza di parecchi chilometri,
qua e là suddiviso in due e tre bracci,
solcato contìnuamente da vapori e
barche.
Il vasto parco che circonda il
convento, completa l'incantevole po-
sizione. Lunghissimi viali chiusi da
fitti giganteschi alberi, dove mai pe-
netra la luce del sole; piante orna-
mentali e fiori d' ogni specie, ordinati
con arte e con buon gusto ; zampilli
d'acqua, fontane, statue e chioschi
qua e là distribuiti, formano un tutto
che unito alla santità del luogo, ed
alla bontà dei padri, pare di trovarsi
in un Eden ; — e ben volentieri qua-
lunque mondano ci rinunzierebbe, per
vivere lì nel ritiro, dedito allo studio
ed all' orazione.
Verso sera accompagnato dai
padri, visitai 1' azienda economica
dell' abazia, poco distante dal mona-
stero. Li un numeroso stuolo di servi
quindi con attrezzi di stalla, col foraggio col-
r abbeveraggio, col letame, coi resti di strame
e cosi via.
I majali giovani (porcellini) e quelli di
razza incrociata hanno maggiore disposizione
a contrarre la malattia, la quale di solito si
difionde con somma facilità e colpisce gran
parte o tutti i majali di una località. Quasi
tutti gli animali infetti periscono.
Sintomi della peste suina:
1) ^<egli animali infetti si osserva: tri-
stezza, stanchezza, inappetenza e aumento di
sete ; 1' andatura è fiacca, barcollante, vacil-
lante nelle parti posteriori, i passi corti, i
piedi intirizziti. 1 majali ammalati si allungano
al suolo accovaciandosi sotto lo strame e si
alzano mal volentieri e con difficoltà se a ciò
forzati, grugnano di rado ed a voce rauca.
2) La pelle à ora calda ora fredda, e di
spesso ha un colore rosso carico fino all' az-
zurro, specialmente là dove la pelle è più
fina, cioè alla testa, sotto al collo, sul ventre,
sulla superficie interiore delle coscie; nella
maggior parte dei casi subentra in eruzione
cutanea congiunta a formazione di croste,
8) Da principio si manifesta una lacri-
mazione più tardi gli occhi vengono coperti
da una massa purulenta.
4) GH animali malati tossiscono debol-
mente, di spesso in modo impercettibile e re-
spirano col molta frequenza e con forte batti-
mento del fianco.
5) Nel principio della malattia e anche
nel suo decorso si »osserva vomito e diarrea
Commista a sangue: oppure lo sterco viene
evacuato in forma di pallottoline coperte di
muco sanguinolente.
6) Gli animali dimagrano rapidamente
e periscono spesso in pochi giorni; di raro
la malattia si protrae per qualche settimana
0 qualche mese.
La carne di majali affetti dalla peste
suina ha l'aspetto di carne cotta ed è no-civa alV uomo.
Non si conosce finora nessun mezzo per
curare questa malattia, perciò appena si so-
spetterà la sua presenza in qualche masseria
1 possessori di majali denunzieranno imme-
diatamente il caso al Capo comune, affinchè
in esecuzione dell'Ordinanza Ministeriale 9
Giugno 1895 B. L. L N.ro 79 possa tosto
attivare le misure d'isolamento e darne solle-
cita partecipazione alla prepostagli autorità po-
litica per gli ulteriori provvedimenti allo scopo
d'impedire la propagazione dell' epizoozia. Zara^ 20 Luglio 1895.
L'L R. Luogotenenza Dalmata.
Consiglio
Il giorno 3 corr. la Società Agraria della
Dalmazia tenne seduta sotto la presidenza
dal I. Vice Presidente de Fanfogua conte Co-
lano, e fra gli oggetti pertrattati si decise che:
la provvigione del 27o sugi' incasssi dei premi
sulle assicurazioni della vita che i soci paghe-
ranno a mezzo di questa Società alle „Assi-
curazioni generali di Trieste'' vadi a benefi-
zio dagli stessi soci.
FASCIO
Salvia
. La salvia è pianta della quale v'è la
grande e la piccola, eh'è la più stimata: i
gambi sono d'un verde bianchiccio, le foglie
lunghe, grosse, di sapore aromatico, e pen-
dono al bianco ; i fiori sono azzurri, ed hanno
dell' odore, Niuno pratica il seminarla, stante
la gran facilità, con cui nell' autunno e pri-
mavera s' attaccano i rami posti in buon ter-
reno, lavorato, e massime quando sono stac-
cati con un^poca di barba dal folto cespuglio,
che forma questa pianta. La primavera si deve
tosare levando i fiori che sono attaccati a'
rami, e se cresce molto, si tosa di nuovo an-
cor r autunno. Alligna in qualunque terreno
benché sterile, non teme il freddo, ma non
vuole stare all' ombra.
Qual medicamento si giudica di mag-
gior efficacia la salvia grande: è calorosa, e
astringente, diuretica, si adopera come il tè
contro le affezioni del capo, (per usarla còme
il tè si prende della picciola, la quale si ta-
glia quando è giovine piena di sugo, e si fa
seccare) ; è utile nelle indigestioni e debolezze
di stomaco, nelle coliche, soppressione di pur-
ghe e d' orine. Gli Egizi le attribuivano virtù
fecondatrice per le donne.
Cinqne regole cardinali nel piantamento
degli alberi da frutto
l.a Non piantare mai in terreno non
convenientemente preparato sia con scasso
di Trieste, 1' Austria Inferiore, la Slesia,
la Boemia e la Moravia; mentre la pro-
vincia meno popolata è il ducato di
Salisburgo. Vi sono in tutto 55,341
località con 3 nnilioni di case.
Della citata popolazioae, ben 13
milioni d'abitanti sono dediti all'agri-
coltura, e 5,800,000 all'industria, alle
miniere e alle-arti.
La proporzione fra queste due classi
d'abitanti, è molto varia a seconda delle
Provincie. Mentre la Boemia e la Slesia
sono quasi per noetà agricole e per
metà industriali, nelle altre province
invece il ceto agricola è in media di
'/j in contronto del ceto industriale. Le
sole 3 Provincie — Galizia, Bukovina
e Dalmazia — ne fanno eccezione ; e
precisamente nella Galizia vi sono 4 mi-
lioni 650 mila ag-ricoltori ; e 700 mda
industrianti; nella Bukovina 425,000
agricoltori e 78,000 industrianti ; nella
Dalmazia 400,000 agricoltori e 28,000
industrianti. Nella Galizia quindi gl' in-
dustrianti stanno al confronto degli a-
gricoltori come 1 a 7; nella Bukovina
come 1 a 6, e nella Dalmazia come 1
a 14. La Dalmazia quindi fra tutte le
14 Provincie dell' Austria, occupa in
questo riguardo il primo posto, vale a
dire è la più agricola delle provinc'e
dell'Austria, poiché l'industria e l'arte
occupano il minimo posto.
Per riguardo alla coltura intellet-
tuale, l'ultimo posto occupano la Dal-
mazia e la Bukovina, poiché in queste
si trova il maggior numero di analfabeti ;
mentre il primo posto occapano la
Boemia, P Austria Inferiore e il Vorarl-
berg.
In Austria vi sono circa 1 milione
d'abitazioni agricole. Nella Dalmazia e
nella Slesia abitano in media 5 persone
per casale; nel Salisburgo 1.5.
Quasi tre quarti della superficie è
montuosa»
Il totale dei terreni produttivi in
Austria è di 28,290,000 ettari. Di questi
la Galizia possiede 7,586,000 ett.; la
Boemia 5,026,000 ett.; il Tirolo col
Vorarlberg 2,392,000 ett; la Stiria
2,088,000 ett. LH Dalmazia possiede
1,255,000 ett. ed occupa per tal guisa
il quintultimo posto, superando la Slesia
(500,000 ett.), il Salisburgo (608,000),
la Oarniola (951,000) e la Oarinzia
(943,000 ett.) Si noti però che nei
1,200,000 ett. produttivi della Dalmazia,
vi figurano 600,000 ettari di pascoli ;
mentre la Slesia ne ha soli 33,000 ett.,
il Salisburgo 35,000 ett.; la Carniola
156,000 ett, e la Carinzia 53,000 ett.
Del suolo produttivo 10,636,000
ett, sono terreni arativi, dei quali la
Dalmazia (137,000 ett.) dopo il Salis-
burgo (65,000 ett.) occupa l'ultimo
posto; poi 380,000 ett. di orti e frut-
teti dei quali la Dalmazia ne possiede
37,000 ett.; poi 248,000 ett. di vigneti,
dei quali la Dalmazia occupa il secondo
posto con circ^ 100,000 ett. mentre il
litorale (Istria—Trieste e Gorizia) ne
occupa il primo con 110,000 ettaro
poi 2,663 000 ett. di pascoli dei quali
la Dalmazia occupa il primo posto (ma
sono soltanto pascoli di nome); e final-
mente 9,777,000 ett. di bosco, dei quali
la Dalmazia figura per 380,000 ett. --
ma anche questi nella massima parte,
soltanto di nome.
Riepilogando quindi risulta che la
sola Dalmazia è una provincia dell'Au-
stria esclusivamente agricola, mentre in
tutti i rami dell' agricoltura figura V ni-
tima, meno i vigneti ed i pascoli. T
vigneti ed i pascoli sono quindi i due
perni dell' agricoltura dalmata, nei quali
si deve concentrare il lavoro, il capitale
gono una maggior quantità di acido
carbonico disciolto e finalmente per-
mettono di eseguire V operazione
con rapidità ed ecomomia,
Oocorre però per l'acquisto di
una buona pompa da travaso badare
essenzialmente che sia di costruzione
semplice e solida, e che non abbia
congegni che possano scuotere il li-
quido, privandolo dell'acido carbo-
nico. Per accertarsi che una mac-
china travasatrice funzioni bene, con-
viene osservare il vino che arriva
nel recipiente d'immissione. Esso deve
innalzarsi dal fondo della botte senza
produrre troppa schiuma, la quale è
indizio di perdita d' acido carbonico,
causata dallo scuotimento del vino.
Il sistema di pompe che presta molto
bene e, secondo noi, la migliore che
finora si conosca, è quella rotativa
a due rocchetti, sistema americano.
La Dalmazia a Vienna *)
Quando l'Augusto nostro Impe-
ratore e Ee nel memorabile discorso
del Trono del 11 aprile 1891 racco-
mandava a tutte le popolazioni della
monarchia di attendere precipuamente
al risorgimento economico, dei buoni
patrioti in Dalmazia, raccoglievano
questo seme prezioso, per fecondarlo
col patriotismo e colla speranza di fare
del bene.
La Dalmazia la più povera e la
più abbandonata delle provincie, è pure
*) Eiportiamo una traduzione libera del programma del nostro organo di Vienna Dal-
matien, il quale nelle alte ed accreditate siere ha incontrato la più grande simpatia.
(N. d. E.)
in grado di poter risorgere economi-
camente, e porsi al livello di coltura,
di benestanza e di progresso delle al-
tre Provincie consorelle della Monar-
chia.
A fecondare quel seme benedetto,
nell'anno 1893 si fondò a Zara la
Società agraria della Dalmazia, lo
scopo della quale si è „il morale ed
economico risorgimento della popola-
zione, e lo stlluppo dell' agricoltura
e di tutto quanto la riguarda".
Da tutte le parti della provincia
fin dal principio s'iscrissero a centi-
naja e centinaja di soci, senza distin-
zione di partiti politici, e fra tutti i
ceti di persona. La Società perciò potè
entrare già nel primo anno d'esistenza
in piena attività, e con tutti quei mezzi
che corrispondevano meglio allo scopo,
andò man mano preparando il terreno.
Fra i mezzi i più pratici ed i
più vantaggiosi pel migliorarnento delle
condizioni economiche morali della po-
polazione e lo sviluppo dell' agricoltura,
la Direzione della Società agraria della
Dalmazia ha stabilito di fondare qui
a Vienna una speciale agenzia, la
quale, come in un'altro articolo è schia-
rito, ha una duplice mansione: di e-
stendere nella Dalmazia macchine at-
trezzi, sementi, piante, animali, con-
cimi chimici ed altro, facendone di-
retto acquisto dagli stabilimenti di
Vienna e della Monarchia; e di smer-
ciare i prodotti nazionali e genuini
della Dalmazia principalmente a Vienna,
nella Monarchia ed all' estero.
A conseguire meglio lo scopo, la
Società oltre i due organi propri. L'E-
conomista (italiano) e lo Seljak {^hNo)
pubblica ora un terzo — La Dalmaiia^
in tedesco, e quest' ultimo ha per i-
scopo di far meglio conoscere alla po-
polazione dalmata i producenti di
ìostitHita dal 1 ' .. M graiićfe novità pel 18&6 è .costìtuita l J
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CHERRV-BRAMDV
Quanti ricorderanno le lezioni di voga di Venci Ster-
mlch! Lui che rideva seropre, in fatto di voga e di disci-
plina non ammetteva scherzi. Bisognava star attenti, vogar
bene e „tirare". Qu>indo poi si era g-iunti lontano dalla riva
e da orccchie pericolose, da un momento all'altro un sonoro:
„Avanti Savoia" elettrizzava gii animi e i muscoli e ci fa-
ceva provare tutte le ebbrezze di una gara.... con noi stessi.
II „lancione" provoco un grave incidente di alta di-
pioraszia.
Un bel giorno ia barca usci battendo a poppa una
bandiera dalmata. Ma dopo poco, hoppi capitarono i piloti
della capitaneria di porto ad inseg-narci che la bandiera
colle tre teste di leoparde poteva stare a prua, ma che a
poppa ci doveva andare Taustnaca.
Fu un g-iorno di lutto. La bandiera dalmata fu abbas-
sata. Tenemmo cons'^lio segreto. La discussione fu breve
e la decisione unanime; piuttosto che vedere davanti ai
nostri occhi e sulla testa del noštro coraandante la bandiera
austriaca, saremmo usciti neutri, anonimi, senza bandiera.
Nel 1898 ci si offerse l'occasione di acqiiistare uno
„scale" a sei rerai, non nuovo. Non c'erano fondi. Ci tas-
samrao in dieci a pagare per un anno 2 fiorini (pari a 4
lire) al mese. Quale nome sarebbe stato date alia nuova
barca? Diamine, tanto naturale: Roma!
Con questo fatto cessa il periodo preistorico, e siamo
entrati nei preludi della costituzione del Circolo Canottieri
Diadora.
L'idea marinara aveva fatto breccia; ii bisogno di una
societa del remo era sentito generalmente. Mancava ancora
di conquistare i „patres patriae" della politica e della finanza.
Anche questo fu fatto.
Lo spazio e il momento non ci concedono di prose-
guire nei ricordi, D'altronde il mio scopo e limitato ad un
piccolo tentativo di stuzzicare l'opinione pubbllca e di pre-
parare il materiale per le pubblicazioni che la „Dalmazia
Sportiva" potra fare, in forma di numeri unići, nell'occa-
sione dei prossimi g^iubilei dei Canottieri e della Ginnastica.
Anzi tutti coloro che avessero da correg-gere, da aggiun-
gere o da protestare contro questo sproloquio, sono pregati
di non dimenticare i'indirizzo del Palazzo Fozza.
(Continuaf. Oscar Randi.
II Canottaggio Nazionale
neir orgaaizzazione olimpionlca
(Cont. V. numero prec.).
Neir anno delle Olimpiadi di Anversa (1920) la Presi-
denza federale aveva fatto comunicare alle Societa parteci-
panti alie reg^ate, credo anche per mezzo della štampa,
alcune disposizioni che obbligavano le Societa partecipanti
quel}'anno alle Reg-ate nazionali e di Campionato a Como,
a sottostare a qualsiasi cambiannento negoli armi anche se
vincitori in singole gfare, e cio per poter formare eventual-
mente un armo misto nazionale, che avrebbe dovuto par-
tecipare alle Olimpiadi di Anversa. Non mi consta cio che
si scrisse in merito ali' armo misto nei vari Giornali sportivi
di queirepoca, E' certo pero - e lo ricordo benissimo -
che il primo armo misto improvvisato quell'anno a Como
con i vari campioni del remo presenti, tutti ottimi presi
individualmente, non riuscl a dare neanche la piii lontana
speranza d'una qualsiasi possibilita A'assieme. Troppe in-
sormontabili difficolta tecniche si sarebbero dovute superare
e vincere, in soli venti giorni di preparazione, per poter
formare un allenato armo nazionale capace di affrontare
quella prova mundiale: diversita enorme di ,,stile di voga'*
dei vari componenti l'armo; diversita di temperamento in-
dividuale non plasmato da un lungo e disciplinato allena-
mento in comune; uno svariato campionario di tipi d'im-
barcazioni d'ogni origine; e infine mancanza assoluta di
tempo. Tutto cio obbligo la Commissione tecnica a lasciare
inalterata la pratica, in uso fino allora, della prevalenza vit-
toriosa del singolo armo e della libera coropetizione delle
Societa; pratica, che poteva dare maggior affidamento di
vittoria.
Cosi cadde l'idea dell'armo misto nazionale ed oggi
nensmeno piii se ne parla.
Ma suir argomento mi riservo di ritornare quando
trattero della necessita di creare e di stabilizzare uno stile
nazionale - come fu fatto in altri generi di sport - e che
abbia a caratterizzarci rispetto alle altre nazioni ed a darci
la possibilita di organizzarci nazionalmente e di imporci
alle gare europee e mondiali.
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E sempre restando alle regate naz'onali di Como del
1920, ricordero che, rimasero in lizza, per i campionati na-
zionali ed eventualmente per rappresentare 1 Itaiia alie O-
limpiadi, solamente la Lario di Como e la Diadora di Zara,
essendo, come dissi, caduta la possibilita di formare un
armo misto per outrigger a otto.
II giovane ed allora promettentissimo armo della Lario
di Como rimase vittorioso; ma non fu prescelfo per )e O-
limpiadi. L'armo della Diadora, invece, ch'ebbe a subire il
noto incidente del remo, spezzatosi alle prime palate dalla
partenza (privato che fu della possibilita d'un confronto
con la Lario di Como.) s'era iraposto alla considerazione
dei competenti, sia per la beliissima vittoria riportata il
g-iorno precedente in yole a otto, sia per il coroplesso fdr-
tissimo sebbene non ancora stabilizzato. AU'armo della Dia-
dora rimase cosi la probabilita d' essere prescelto per le
Olimpiadi di quell'anno.
Da prima la Commissione tecnica federale decise di
indire una nuova gara di confronto tra la Diadora e la
Lario di Como, gara che si sarebbe dovuta disputare il
giorno successivo a quello dei campionati. Ma la Lario non
pote impegnarsi, e quindi si decise una prova al cronografo,
che pero non ebbe luog-o causa 1'incostanza del tempo.
Rimase cosi in discussione la proposta che avevo fatta
quale rappresetnante della Diadora, in una seduta con la
Presidenza federale, nei locali della Lario, di autorizzare
cioe r armo a otto della Diadora a rimanere a Milano allo
scopo di completare 1' allenamento per i rimanenti venti
giorni, nella miglior outrigger disponibile e di inviarlo poi
- qualora la prova al cronografo fosse stata favorevole sotto
ogni aspetto - ad Anversa. Nel caso contrario la Diadora
avrebbe dovuto sopportare tutte le spese.
Questa mia proposta fu allora accolta favorevolmente
da parecchi dei presenti, compreso, se ben mi ricordo, il
noto pubblicista ed esperto, Baglioni, deila „Gazzetta dello
Sport", il quale appunto in quei giorni, scriveva mettendo
in rilievo il progresso che V armo della Diadora andava fa-
cendo di giorno in giorno in outrigger.
La mia proposta fu respinta, credo per un veto
di differenza, e i Dalmati perdettero cosi l'occasione di rap-
presentare r Itaiia alla massima competizione mondiale di
Anversa, proprio alla vigilia delFinfausto trattato
di Rapallo.
(Continua). Verban.
Pellegrinaggio ginnastico a Fiume
Come gia per Trento, Trieste e la nostra citta, le
Societa federate compiranno anche per Fiume il loro rito
d'amore partecipando alla manifeitazione che il XIII Con-
siglio Sezionale, per speciale incarico della Presidenza fe-
derale, indice in Oiocausta redenta per i giorni 6 e 7
giugno del prossimo 1925.
La manifestazione sara costituita dal Pellegrinaggio
Ginnastico Nazionale e da una gran Fešta Ginnastica finale.
Tempestivamente ritorneremo sull' argomento, esau-
rientemente.
Ci piace, pero tosto, rilevare che a Fiume s'e gia
costituito un numeroso Comitato cittadino, sotto la presi-
denza del Comm. ing. Conighi, che ha formato le varie
commissioni gia intente al rispettivo lavoro.
Fin'ora e garantito il miglior successo dell'avveni-
mento che si sta preparando.
Fiume, signorile nell' ospitalita, accogliera festosa i
ginnasti che numerosi, senza dubbio, accorreranno da ogni
parte d'Itaiia. Sara questo un premio meritatj di amore per
la Citta deir Olocausto Inconsumabile. E un nuovo vincolo.
Nel nome augusto della Patria.
A evitare disguidi e perdite del giornale, raccomandiamo caldamente
a tutti quelli che ricevono la nostra rivisia di segnalarci tosto eventuali
cambiamenti di indirizzo di časa a di recapito-
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