41. lAM, m. Aimo xn.
Oondizibni d' Assaciazrone
Per Zata fior. 8 aaticipalamente, se-
mestre e trimestee in proporsmme.
Per r Impero Austro - Ungarico
- fior. 9; semestre fior. 4:50; tri-
mestre fior. 2:50.
Per gU Stati apparteaenti all' TJ-
nione postale fior. 12 all'anno
ffeinestre e trimestre in proporzione.
Per gli Stati non appartenenti
airUnione postale fior. 8 e di più
l'aumento delle spese postali, seme-
" stre e trimestre in proporzione. *
I pagamenti sì fanno in banconote austr.
oppure in moneta d'oro del paese.
Giornale politico, economico, letterario,
£s€e il mereoledii e il gabbato.
Le associazioni e gli inaporti di
Dare, in assegni postali, si
«iramministrazione del „Dali
Zara. Chi non respinge ilfogl
scruta r assoei^ione s'intent
binato per il trimestre susseguent
Le corrispondenze devono dirigersi
afirancattt esclusÌTamenté al Beda^re.
•Le lettere non affrancsate saranno re*
spinte. I comunicati si inseriscono al
prezzo di seldi 10 la linea. Avvisi ed
inserzioni a prem) moderno da con-
venirsi. Un numero separato costa s. 8.
Zara mag$;io.
L' orizzonte diviene ogni giorno più
fosco; la guerra che pareva limitata tra
la Eussia e la Turchia, minaccia già ora
di prendere maggiori proporzioni. Alla
dichiarazione d'indipendenza della Eu-
menia ed agli armamenti della Serbia,
pare voglia ora ten^ r dietro la dichia-
razione di guerra della Grecia, ad onta
degli sforzi dell' Inghilterra per impe-
dirla.
La Turchia la quale si vede in tal
guisa minacciata ed assalila da ogni
parte, ed abbandonata da tutti, cerca
la propria salvezza nel proclamare la
guerra santa, estrema e disperata ri-
sorsa, la quale senza salvarla inonderà
di sangue 1' Asia e 1' Europa facendo
subire inauditi disastri alla povera u-
manità.
Se r Oriente è scuro, 1' Occidente
non lo è meno. 11 colpo di stato in
Francia dà luogo ai più tetri presenti-
menti ; già si va vociferando d' un al-
leanza franco-russa a danno della Ger-
mania, e la comparsa di Bismarck a
Berlino ne avvalora le voci. L' aumento
delle guarnigioni nell' Alsazia e Lorena,
secondo ii Times, sarebbe la risposta
della Germania al colpo di stato del
governo francese; si parla ancora di
un corpo d' armata russo destinato a
sorvegliare 1' Austria dalla parte delia
Transilvania, quantunque i giornali in
generale si scatenino contro 1' Austria
pella dimostrata parzialità verso la Eus-
m a danno della Turchia, ora però si
sarebbero destati dei sospetti nei russi.
L'Inghilterra, intenta esclusivamente ai
propri interessi, egoisticamente attende,
nel caso di una generale conflagrazione,
d'impossessarsi di qualche altro punto
importante, che la renda padrona ed
arbitra più ancora di quanto lo sia og-
gidì di tutti i mari e passaci, per as-
sicurare meglio i suoi domini nell' A-
sia e nelle altre parti del mondo.
Una condizione di cose tanto tesa e
minacciosa forse iion si è mai avve-
rata nella storia come al presente.
L'incertezza ed il dubbio regnano so-
vrani, poiché furono condotte le cose
ad un punto che ogni potenza diffida
dall' altra e teme d' esser tradita. I trat-
tati e le alleanze non tengono, nè con-
tano più nulla, poiché, se il tornaconto
del momento Io richiede si stracciano
ed abbandonano^ per cui come disse
Moltke, ogni potenza deve pensare da
sé per la propria salvezza.
Questa è la situazione, situazione as-
sai oscura; atmosfera pregna di elet-
tricità la quale minaccia uragani e tem-
peste imprevedute, dopo le quali, non
si può ora conoscere, quale sarà il nuovo
ordine di cose che sarà per sorgere.
àPPEroiCE.
iesto 0 ""Pogleda na hmtskn
književnost ^od. 1876.,,
( Vigii ''Qbeor„ hr. 85-79 o. g.)
(Slijedi, vidi br. 40.>,
Kritičar nadalje pita koji je razlog što se
hryitske beletrisiickè novine malo čitaju a
èé§ée talijanske i njem^ačke. Ako se ne va-
ramo, nama se čini da je tome jedini uzpok
ito prave hrvatske beletristike nema. Ovdje
dakako dolazi odmà. bogat predmet za
našu kritiku o beletrističkoisn hrvatskom listu
"Yieneu„ predmet, koji sam po sebi zahtjeva
ibs^ posla, pa ćemo za to gft^dali da na svo-
jem mj<i§tu rečemo koju gasma, nepristrano ob
pvÀm Žali kritičar što befetrjstika uspr-
^ švsinii dosadašnjem nastojanja ne ide baš
jMjbòlje, i ima pravo ; ali se z č^uge strane
Jjiito vara kad misjr da se takotpni^zlu mpŽe
$8fno dfwkotìti dobrim f^
>1 se aaročito, ,t6j »Mriia j^f^CI^ W»,
ttzdamb se, našijem J^taéStaà ntMć. m tótìo
4 Zara regna V ordine.
Il Dalmata s'era proposto di non
spendere« parola per rispondere alle e-
spettorazioni del Costituzionale. Infatti
ad un giornale serio, persuaso e ge-
loso della sua dignità, non si addice
mettersi anche nel più indiretto con-
tatto con un' organo surto per servire
alle più m°-schine velleità, alle più
grette passioni, e ^diciamolo, alla più
sfrenata demenza. È ben naturale, che
il Costituzionale, si metterebbe a festa
quel giorno in cui uno dei nostri or-
gani rappresentanti la pubblica opi-
nione lo onorasse di due parole di
polemica — ma col Costituzionale, la
polemica è un' utopia ; esso non rap-
presenta nè un partito, né una ten-
denza d'onde potrebbe provenire un
bene al paese, esso è 1' organo delle
furibonde escandescenze di un Piperata,
r organo delle speculative cortigianerie
d'un Bozich, delle effemminate ciurmerle
d' un Petris, delle velleità incompati-
bili di due 0 tre malconsigliati nostri
concittadini; esso è 1' organo- di una ri-
stretta accozzaglia di malcontenti, di cui
la maggior parte fatta ormai più savia
e prudente, si volge indietro, vede dove
i Piperata i Bozich e i Petris volevano
trascinarli, e abbandona una via che li
avrebbe condotti alla vergogna, ed alla
disistima dei propri concittadini.
Ecco, perchè il Dalmxda rifugge per-
fino dalla sola idea di rispondere alle
malo prije spomenuli da kM aas béletri stike
u pravom smislu nema, i evo kako bismo mi
to dokazali. Prije svega nastme nekoliko pita-
nja: što je beletri stika? mòzé li ona u lite-
raturi zaozimati mjesto posve Modvisno od o-
stalijeh književnijeh struka? može li cvasti
kod naroda, koji nije dopr-o do svoje potpune
obrazovanosti ? ima li ona biti prvo literarno
polje na kojemu se književnici tog mladog na-
roda imaju baviti? ili je ona samo produkt
jedne izvorne narodne razvijene književnosti
iz koje crpi svoj postanak? Što se tičesame
riječi beletristika, mi držimo da joj posao ne
sastoji u ničem dragom nego u paljetkovanjtf
svega onoga što je već u prvijem literar-
nijem strukama bilo stvoreno i izmišljeno. Po
tome dolazi da ona sama po sebi ne može
sačinjavati posebnu neodvisnu granu u knji-
ževnosti, no je, tako rekuć, zadnji proizvod
književnog rada, pa nam se zato i čini da je
ne može biti ala> joj nema temelja u drugi-
jem književnijem strukama kao na pr. u epici,
u lirici, u histonji itd. S toga istbga razloj^
ona ne može rrasti kako treba }tód narodi'né
a mattjé kod ^aff'lemi d^as
OI^À:^ 80 ta''Ift mo^
žk béiétrìstika t. jl'^proze. Da mi
aeurilità ed alle mendacie del CostUu-
donale; e se esso oggi a malincuore
prende la penna e sì accolla ii nau-
seante compito di ricacciargli in gola
i suoi due ultimi articoli — Peggio
die a Sebenico — e — L' ordine regna a
Zara — lo fa allo scopo di constatare
come il Costituzionale coi frenetici ed
itterici suoi redattori non faccia altro
che mentire, e calunniare.
Il Costituzionale, ci favorisca una ri-
sposta. — Surse esso allo scopo di
riordinare i piccoli screzi, che sussi-
stevano nella nostra città? Il CoslUvr
zionale, non è al caso di asserire che
cosi nobile fine abbia deciso i suoi
redattori a pubblicarlo. Il Costituzionale
in tutti i suoi 12 numeri, gridò sempre da
trecca avvinazzata contro la persona del
podestà Trigari, eccitò gli animi all'odio,
tentò di accendere il fuoco della di-
scordia fra cittadini e cittadini, tra
questi ed i forestieri, e per riescire non
badò a mezzi, non ebbe ribrezzo di
mettersi a braccio di qualsiasi fara-
butto, prese in mano le armi le più
abbiette, le scagliò in mezzo al po-
polo, e facendo appello al patriotti-
smo. iniziava la guerra civile: — Ed
ora che il buon senso del popolo dì
Zara, visto d' onde s' ammucchiava il
turbine, accortosi che non erano suoi
compatriotti, non erano e non sono
figli di Zara, quelli che avevano ordito
trama così abominanda, ora che que-
sto popolo ricalcitrò di faccia al peri-
colo che lo minacciava in casa sua. e
colle più dignitose ma serie e catego-
riche dimostrazioni, insegnò a questi
messeri, che avevano mal scìelto il
campo delle loro truculenti operazioni,
e li ha consigliati a levare le tende,
ed a cercarsi altro posto, perchè Zara
ama la quiete, rispetta, ma vuol essere
rispettata ; ama il forestiero, ma esige
che esso corrisponda alla proverbiale sua
ospitalità; — per tutto ciò, ii Costihir
zionale che nel suo primo numero cre-
deva di venirci a suonare, e nel suo
numero duodicesimo s'accorge d' es-
sere stato suonato, grida che a Zara
siamo in piena anarchia, ohe a Zara
još nemamo proze osnovane na temelju naro-
dnom, to je istina koju i sam kritičar malo
dalje priznaje, i nemožemo pojmiti da bi se
proza mo^la pojaviti najprije a beletristici
gdje joj nikako ne može biti mjesto ako se
pazi na ona načela što smo malo prije spo-
menuli, i na zadaću samu beletristike. Ako
je prva svrha beletri stici da zabavlja čitatelj-
stvo, nije kud kamo da se uvjerimo da
se prva naša proza ima tu pojaviti. La-
sno ie Francuzima baviti se romanima i
novelama, jer je u njih gotova klasična lite-
ratura i to im je vrelo iz kojega mogu crpiti
izo})ilja, pa za to imaju gotovu i prozu. No
kako ćemo mi? Zar ćemo početi da pišemo
prvu našu prozu u romanima? Prvi naš poku-
ša! u toj struci imora da bude dakle, beletri
stika? Tu ti ga nema, i teško nama kad bi-
smo imali tako ^ajM)četi naš rad. Iz svega o-
voga dàkle što rekosmo, lasno je uvidjeti da
je u ovom pitanju naš kritičar stranputicom
išao.^ No ima svakako tu nešto i ogromnijega.
^ Čitaš li raspravu našeg teritičal-a ođ glave
do pete i štaneš li gam gobota raemižfjati, kakvo
on ntéelo flébi sti^of ir oBoj tispravi, t s
eteđilt« ^ til^Tljati 0 Icidttl-
vmjétn proizvodima, neće t e* tókako UtejSii
si ripetono sù più ampia scala i di-
sordini di Sebenico, che l'autorità dor-
me, e persino che là nel sacrario della
giustizia si chiudono le orecchie, e non
si dà ascolto alle accuse portate dai
tanti infelici percossi, feriti, uccisi, %
via avanti. Buffoni!
Né per il Dalmata, né per Zara vale
la pena a dimostrare ohe le accuse
che sù di essa scagliano i Piperata, i
Bozich, ecc. sono vili menzogne. L'opi-
nione pubblica è quella che giudica
appunto sulla verità dei fatti — U
mata e Zara con esso non hanno biso-
gno d'invocare la carità della Daiwwwia
Cattolica a confermare le bugiarde as-
serzioni dei Piperata e dei Bozich, e la
Dalmazia Cattolica è troppo onesta per
farsi insolidale delle birbanterie del
Coslituzionàle. A Zara si pubblicano ben
sei periodici; nessuno oltre il Costituzio-
nale intravide V anarchia e il disordine
nelia nostra città, quel Costituzionale ohe
oggi vorrebbe smettere la cappa del-
l' istrione, e presentarsi in piazza colla
palma del martirio inumano al Pipe-
rata, al Bozich, al Petris, a queste tre
inclite personalità che a loro bell'agio sco-
razzano Zara, vanno dove loro pare e
piace senza che nessuno si pensi nemme-
no a guardarli di sghimbescio, e sì, che
tutti se lo sanno, che specialmente questi
incliti furono e sono i primi fra i pochi
buoni amici della nostra città e dei no-
stri uomini. E' ridicola per non dire
insensata la pretesa del Costituzionale,
che il Narodni-List, 1' Avvisatore Dal-
moto, la Dalmazia Cattolica si mettano
a gridare all' anarchia, al disordine che
secondo esso regnano a Zara.
Ci vuole la più bassa spudoratezza
a pensare che tutti gli uomini siano
corrotti e perversi, che gli onesti tran-
sigere possano coH'onore. colla morale,
per calunniare una città a buon dritto co-
nosciuta per gentile ed ospitaliera. Il
CostiiMziontde non ha che un solo con-
fratello di cui esso segue la morale,
e dirige la sua esistenza secondo i
di lui principi e da esso solo può do-
mandare conferme alle sue calunnie.
— Il Costituzionale non può farla
razebereè ništa. U golom nabriyanju književni-
jeh djela ne vodi ga jedna glavna misao, kri-
tika mu nije nadahnuta jednom mišlju koja
bi mogla dobrijem plodom uroditi po opeu
književnu stvar. Nije toliko dosta bilo spome-
nuti književni rad i kritikovati svako pojedino
djelo, što je ugledalo svijet tečajem prošle go-
dine; koliko je trebalo istaknuti opširno i po-
tanke, kojega se načela moraju držati naši spi-
satelji u knjjževnosti, a »0 svekoliko s jedinog
razloga što liječnika ide ne samo označiti bo-
lest, nego takogjer i odrediti lijek koji će tu
bolest ukinuti. Svakako, mislilo se o tom i
raspravljalo koliko se hoće, treba na-
{K)kon priznati da te to danas glavna naša
šteta što ne slqedimo svikoHci i Srbi i Hrvati
. jedno te isto nafelo, nego se Srbi drže one sjajne
' isUne Vnkovft ** piši kako puk govori „ a IHr-
vati »asiiprot minte da danas može biti u
književnosti kao Sto je bilo za iremena du-
brovačkog književaog diletantizma. Kakvo ima
biti to načelo što moramo slijediti, o tom ćemo
k^u malo kaŠĐje prozboriti; u toHko sadavi-
gjimo Što Daš kritičar^j^ovon o "Vijencu.«
U raspravi o "Yienca„ uéiiiilo oam «e j«
^ ako i slj« M kritičar zaneasa. m ti
tedesca qual lingua d'istruzione opprimendosi
COSI la lingua slovena e l'italiana; ciò che sta
in contraddizione alle leggi fondamentali dello
Stato. Il governo deve porre un termine a
siffatta condizione. Non esige gli sìa abolita
la lingua tedesca nelle scuole di Gradisca e
Gorizia, essa anzi deve esser coltivata come
potente elauiento di civilizzazione e rimanere
materia d'obbligo, ma non si deve tendere
alla distruzione delle nazionalità dell' Impero
opprimendo la loro lìngua. Dichiara infine
che voterà perchè non si passi alla discussione
speciale.
La seduta è indi levata.
degno, lo toglia dedicare allo scopo p«r cui
da me fu eseguito e questo in segno della
mia alta stima per la nobile città di Zara e
per quanto di bello in essa.
Ho l'onore di segnarmi di Lei Illustrissimo
Signore.
Zara li 9 Aprile 1879
Devotissimo
Gustavo Raunacher.
(cazzottino della città
e della provincia.
Mercoledì come avevamo annunziato
partì alla volta di Trieste col piroscafo
Minerva il regg. fanti Be dei Belgi qui di
stazione. Sebbene queste truppe non fos-
sero di guarnigione tra noi, ohe da soli
tre mesi, possiam') dire, che incomin-
ciando dalla simpatica figura del co-
lonnello, all'ultimo soldato tutti si erano
affezionati a Zara da dove si stacca-
rono con visibile dispiacere. Grii ultimi
giórni di dimora e l'istante della par-
tenza rivelarono manifestamente questi
sentimenti. — Il gentilissimo signor
colonnello Eugenio nobile de Klim-
burg tanto premuroso per far allieta-
re la popolazione con festivi concenti
dalla brava sua banda, volle una delle
ultime sere con gentile pensiero che
essa oflrisse un concerto d' addio. Al-
l' ultimo istante, quando tutta la truppa
era salita sul piroscafo ed era immi-
nente il distacco, formidabili hurrà scop-
piarono ripetutamente dal petto di quei
bravi soldati, i quali tutti, coli' agitar
dei fazzoletti e beretti insieme alle fa-
miglie dell' ufficialità corrispondevano
ai saluti della popolazione e delle no-
stre signore, intervenute in massa alla
marina.
Un addio di cuore si abbiano da
parte nostra, e 1' augurio di eguale sim-
patìe nella loro nuova dimora.
L' i. r. Capitano della Landwehr dal-
mata sig. Gustavo Baunaclier collo scritto
che sotto riproduciamo inviò al sig. Po-
destà Nicolò cav. Trigari un ritratto a
matita dell'illustre nostro Paravia.
Il sig. Capitano, che per modestia
si qualifica dilettante, con questo bel
lavoro, mostra non solo d'esser mae-
stro nell'arte del disegno, ma di saper
ancora dare ai suoi ritratti quel soffio
di vita a cui manca solo la parola.
Il gentile dono dimostra che questo
nobile forestiero al cuore d'artista ac-
coppia l'animo d'un vero gentiluomo.
Il signor Podestà ha rimesso il ri-
tratto ricevuto, alla direzione della co-
munale Biblioteca Paravia perchè sia
collocato nella stessa ed, affinchè i cit-
tadini ammirando l'effigie dell' illustre
loro patriota rivolgano il pensiero, al-
l'ospite gentile.
Illustrtssimo Signor Podestà!
Invitato da parecchi miei stimabili amici a
visitare la biblioteca Paravia, eh« serve di non
poco lustro a questa nobile città, esaminai con
vivo piacere quanto in essa di bello evvi d'am-
Fermatomi anche su diversi ritratti a uo-
mini illustri, «he decorano le monumentali
pareti di questa, vidi, che fra gli stessi man-
cava quello del gentil donatore, l'illustre prof.
Piei-Alessandro Paravia*) e da ciò mi sorse
l'idea di riprodurre con le mie. meschine forze
l'ingrandimento d'un piccolo ritratto che ven-
nemi offerto dietro mia richiesta quale mo-
dello. ...
Il lavoro, se corrisponde poco al mento
del grand' uomo gli è perchè io lungi dal-
àppelarmi artista, mi provai di fare quel tanto,
che può arrivare la matita d'un semplice di-
lettante.
Offro quindi a Lei Illustrissimo Signore que-
sto mio piccolo saggio, nella speranza che
vorrà accettarlo, colla preghiera che ove lo trovi
Il piccolo ritratto a cui allude Tegregio donatore
trovasi appeso alla parete destra dell'ingress® prm-
cipató ààcohè esiste fa BibHói^e^^^ ^
rs-Oi riesce gratissimo il poter annun-
nunziare che, dopo le feste pasquali,
verrà in Dalmazia il celebre oculista
dottor Ooffler. P]gli si è proposto di
percorrere lo città della nostra pro-
vincia, e noi richiamiamo sulla sua
venuta, l'attenzione di quelli che aves-
sero bisogno dell' opera di questo va-
lentissimo operatore.
Se sapremmo il giorno preciso del
suo arrivo, ne daremo contezza ai no-
stri lettori.
La deputazione che a nome della
rappresentaza provinciale presenterà
nell'occasione delle nozze d'argento delle
LL. MM. le felicitazioni della provin-
cia è composta dal Presidente della
Dieta G, Voinovich, e dagli assessori
della giunta D.r M. Olaich e D,r Gu-
stavo Ivanics.
E' la seconda o terza volta che dob-
biamo raccogliere le gravi lagnanze di
passeggieri provenienti da Fiume con-
tro il brutale contegno di quelle guar-
di® daganali,
Le vessazioni che si commettono a
Fiume a danno dei passeggieri sono
senza esempio tanto in Austria che ne-
gli altri paesi civili,
11 finanziere, di Fiume, non si ac-
contenta di sollevare la vostra bian-
cheria [con quel garbo che si fa o-
vunque, ma vi mette sossopra tutti
i bagagli e non contento di ciò arriva
perfino a mettervi le mani addoso. Ci
ricordiamo due anni or sono di un il-
lustre personaggio che giunto a Fiume
quella sbiraglia gli usò tali malversa-
zioni che la stampa locale protestò del-
l'indegno procedere. i
Non bastano l'interminabile lunghezza ì
dei viaggi di mare, non bastano i gio- |
chettì della Stidbhan coi suoi orari man- j
canti di coincidenza cogli arrivi dei '
piroscafi, non bastano diciamo questi '
gravi inconvenienti, che fanno medi- '
tare al passeggero, prima di approf-
fittare della linea di Fiume, ci volevano
anche le vessazioni della finanza.
Crediamo che le autorità preposte,
e specialmente, la lodevole Camera di
Commercio e lo spettabile Magistrato
di Fiume, dovrebbero procurare che
lo scandalo cessi, per ovviare, che la
loro città sia danneggiata nell'interesse
e nel decoro.
Avvisiamo il pubblico che circola in
numero non indifferente di pezzi falsi
da venti soldi. Quelli che noi abbiamo
veduti portano lo stemma ungherese,
ed è compresso invece che rilevato.
Là sera di sabato 26 corrente nel
Teatro Nuovo vi sarà un ballo, il cui
reddito andrà diviso, fra gl' infelici di
Szegedino e il fondo per gli studenti
poveri del locale ginnasio e scuola
reale.
dipende, dall'^sere troppo bassi i prezzi di
acquisto Stabiliti dal governo per un (ca,vallo
da sella sono fissati al massimo fiorini 312,
per uno da tiro leggieio 430, per uno da tiro
pesante 312) e dalle grandi ricerche fatte da-
gli eserciti all' estero. La rimonta di Siber, a-
vrà r obbligo di prendere cavalli giovani, e di
fornirli adulti a quei reggimenti che avranno
bisogno. Se questo esperimento darà buoni ri-
sultati, allora verranno istituite altre rimonte.
Le autorità della Dalmazia dovrebbero a tempo
procurare di ottenerne una in provincia, ed
io ritengo che sarebbe adatto l'istituirla nel
distretto di Zara — a ciò per ragioni che oggi
non posso dire. ^
So bedeutende Fortschritte in diesem Jahr-
hundert auf dem Gebiete der Heilkunde zu
verzeichnen sind, wohl niemals hat ein Heil-
verfahren einen sensationellern Erfolg und
giinstigere Beurtheilung gefunden, als das,
mit welchern der anerkannt bewàhrte Spezia-
list L. G. Moessinger in Frankfurt a. M. die
Gicht- und Eheuma-Leiden, selbst in veralte-
ten un schwierigen Pàllen mit durchschla-
genden Resultaten behandelt. — Bisher hat
die Wissensehaft nur Liederungs- und Schmer-
zen stillende Mittel gehabt, diesen Feinden
der Menschheit entgegenzutreten und wenn
man beruchsiehtigt, wie ungemein Gich- und
Rheuma uber die Erde verbreitet sind, so
verdient jedentàlls das Heilverfahren des Herrn
L. G. Moessinger in Frankfurt a. M. Aul-
merksamkeit und Beachtung, da es sich, wie
die aus alien Theilen Europa's stammenden,
uach Tausenden zàhlenden sehr giinstigen
Beurtheilungen und Anerkennungen beweisen,
um ein ebenso rationelles wie grundliches
Verfahren handelt, welches auch dem Min-
dervermògenden gestattet, sich ohne grosze
Kosten von seinen Leiden zu befreien. —
Interessenten wird daher gewisz die Notiz
Jangenehm sein, dasz Herr L. G. Moessinger
an den man sich brieflich unter Beschreibung,
seiner Leiden wenden musz, jederzeit seinen
Rath und seine den einzelnen Fall betreffen-
den Vorsehriften ertheilt, da die Heilmethode
eine persònliche Vorstellung nicht erfordert.
Die allgeraeine Anerkennung, die das Heil-
verfahren des Herrn L. G. Moessinger findet,
spricht sich am Befeten in den Attestationen
aus, die, aus den besten Kreisen der Gesell-
schaft gegeben, Herr Moessinger bereitwilligst
Jedermann zur Verfiigung stellt.
Ultime notizie.
Alle li antimeridiane del giorno 8
S. M. il Re, accompagnato dal gene-
rale Medici, primo aiutante di campo
di Sua Maestà ha visitato il generale
Garibaldi a Roma.
Sua Maestà s' è intrattenuta col ge-
nerale in intimo e cordiale colloquio
di circa mezz' ora.
L' onorevole Menotti Garibaldi ha ri-
cevuto il Re alla porta e lo ha accom-
pagnato quando egli ha lasciato la casa
del generale.
II nuovo ministero dell'Egitto è com-
posto di Scherif presidente, pell'interno
ed estero; Zulfikan, giustizia; Ragheb,
finanza; Sabet, istruzione; Zechi, lavori
pubblici; Chain, guerra. Vilson e Bli-
gnieres dichiararono però che non si
ritirerebbero dai loro posti, se non in
seguito ad autorizzazione del governo
inglese e francese.
*
11 governo Serbo dichiarò di voler
sciogliere la questione doganale, insie-
me alla questione ferroviaria, e quella
pella giurisdizione consolare,
Di questi giorni, editrice la tipogra-
fia Vitaliaiii e Jancovich, sono uscite
le dispense Vl.a e Vll.a, in lingua slava
del Diario storico di S. M. in Dalma-
zia. L'edizione seguita essere bella e,
degna di raccomandazione.
Ci scrivono da Vienna:
Il ministero della guerra ha ordinata la co-
stituzione di un deposito di rimonta di cavalli,
a Siber presso Graz. Questa decisione è stata
presa in seguito al ^i^8So che non sempre i
corpi di truppa riescono a comprare diretta-
mente i cavalli onde hanno bisogno, cosa che
RECENTISSIME.
Budapest, 10, Ghyczy fu nominato
consigliere intimo.
Il governo cederà il castello di Sze-
gedino per uso d'abitazione agli inon-
dati.
Vienna 10. La quistione egiziana con-
tinua a tenere preoccupata la diplomazia.
Si sospetta che la Russia abbia clan-
destinamente influito sul Kedivè, per
aumentare gli imbarazzi dell'Inghilterra
ed amicarsi l'Italia, tanto interessata
nelle cose d'Egitto.
Boma lt?r ir gof«rno italiaiio prende
graade interesse agli affari dell'Egitto ;
esso manderà un senatore a sorve-
gliarvi gli avvenimenti.
— Depretis non è disposto a rice-
vere in udienza la debutazione albanese.
Serajevo, 10. Il duca di Wurtem-
berg è partito per un viaggio d'ispe-
zione nella Erzegovina.
Londra 10, I conservativi, preve-
dendo complicazioni europee, moderano
le loro esigenze riguardo al contegno
da tenersi di fronte al Khedivè. La
Francia attende ciò che sarà per fare
l'Inghilterra, per agire di conformità
colla stessa.
La situazione non è allarmante. L'In-
ghilterra e la Francia sono d' accordo
di muovere al Khedivè serii rimproveri,
minacciandolo di farlo deporre dal trono.
Tirnova 10, L'assembiea approvò
l'articolo 78 della Costituzione, procla-
mante] la libertà della stampa. (E' in
Russia).
— 11 principe Donduhofl;-Korsakoff
va migliorando in salute
Londra 11. Il Times vorrebbe che
le potenze si decidessero ad una pronta
ed energica azione in favore della Glrecia.
Telegrammi particolari
del ^^Dalmata.,,
VIENNA 12. Nelle trattative re-
lative airoccupazioiie mista della
Riiiucìia insorgono delle difficoltà.
La Russia propone che l'occupa-
zione sia eseguita soltanto dalle
truppe italiane.
LONDRA 12. Il Times allar-
mato dall'esacerbazione del governo
e dell'opinione pubblica relativa-
mente al contegno assunto dal Ke-
divè, consiglia la moderazione.
ROMA 12 L'arcirescovo di Ca-
lozca in Ungheria Haynald e quello
di Olmiitz Fùrstemberg sono pros-
simi a diventare cardinali.
Ricorrendo le S.te Feste Pasquali,
il prossimo numero escirà in mezzo
foglio.
Bollettino bibliografico.
Il prof. Cesare Rosa, noto per alcuni pre-
gievoli lavori, — ed editrice la libreria di
Giuseppe Aureli di Ancona —• imprese a pub-
blicare I' Archivio storico Marchigiano.
In Italia, dietro 1' esempio di Giampietro
Vieusseux, sorse 1' Archivio storico lombardo,
veneto, romano, siciliano, che illustrando e
pubblicando fatti e documenti, contribuì molto
agli studi storici.
Le Marche difettavano di una consimile
pubblicazione, e torte ne era il bisogno, tanto
più che nelle marche dovrebbe trovarsi suffi-
ciente messe.
Il prof. Rosa tentò 1' impresa, coadjuvato da
egregi, e diè alla luce la prima dispensa, (gen-
naio, febbraio marzo) forte di 200 pagine.
Abbiamo chiuso fra una parentesi gennaio,
febbraio, marzo, perchè la pubblicazione è tri-
mestrale;-e costa lire 18 all'anno.
La prima dispensa contiene interessanti la-
vori dettati con fino criterio, ed una estesa
rassegna bibliografica.
La lingua è buona.
Siccome 1' Archivio potrebbe anche acqui-
stare una speciale importanza per noi, trat-
tando delle relazioni medioevali, fra la nostra
costa e r occidentale dell' Adriatico, relazioni
che datano da epoca remota e tuttodì esistono
ed aumentano, così noi lo raccomandiamo a-
gli uomini studiosi. Anzi, sproniamo i cul-
tori delle storiche discipline a rovvistare nei
nostri archivi, nelle nostre biblioteche, e pub-
blicare neir Archivio,,quanto, per caso, tro-
vassero degno di nota. E consigliabile, piuttosto
che pubblicare scritti di storia affini a que-
sta, quà e là pei giornali, è consigliabile, il
ripetiamo pubblicarli ^i&W Archivio che tratta
esclusivamente di questi.
Ur. 56. ZAEAf Mercoledì 13 LugHo ; • • kk ìLJJj: —j. sxLìLLL-'ir - ^ v - r r l •>. a
Condizioni d' Associazione*
P«r. Zara fior. 8 anticipatamente, se-
mestre e trimestre in proporzione.
Perl'lmpero Austro»Ungniloo fior.
9; semestre tior. 4:50 trimestre
tìor. 2:50.
Per gli Stati appartenenti all'U-
nione postale fior. 12 all' anno
semestri» e trimestre in proporzione.
Ter gli Stati non appartenenti
all'Bilione postale fior, 8 e di più
1' aumento delle spese postali, ..seme-
stre e trimestre in proporzióne.
I pagamenti si fanno in banconote austr.
oppure in moneta d' oro del paese.
Giornale politico, economico, letterario.
E sce il mercoledì e il sabbato.
he associazioni e gli importi di
naro, in assegni postali, si dirig-
ali* amministrazione del «Dalmata« in
Zara.; Chi non respinge U foglio dopo
scaduta T associazione s'intende ob-
bligato, per il trimestre susseguii te.
Le corrispondenze devono dirigersi
affrancate esclusivamente al Redattore.
Le lettere non affrancate saranno re-
spinte. I comunicati si inseriscono al
prezzo di soldi 10 la linea. Avvisi ed
insei zioni a prezzo moderato da conve-
nirsi. Un numero separato costa s. 10.
I manoscritti non §i restituiscono.
Zara 13 luglio.
L'ufficioso FremdenblaU nel suo pri-
mo Vienna parla dello querimonie tur-
che che Ri fanno udire a Costantinopoli.
I turchi e i loro amici prorompono in
amare grida di dolore per l'ingiustizia
usata alla Porta. I lamenti sono al-
trettanto vecchi quanta le minaccie.
Ogni qualvolta l' Europa ricordò alla
Turchia che nel proprio interesse era
giuocoforza si risolvesse a fare dei sa-
crifici, questa si appellò- al sentimento
di giustizia ed alla paura dell' Europa,
calcolando sulla reciproca gelosia delle
potenze. Non si può però negare che
in qualche maniera il lamento sia giu-
stificato. Riesce dura ad un impero il
dover cedere due- provincie ad un com-
petitore senza por mano alle armi, e
non devesi dimenticare altresì che vi
è molto di vero nel sostenere essere
ingiusto il rammentare alla Turchia
sola 1' adempimento degli obblighi as-
sunti nel trattato di Berlino, Del'resto
i lamenti e le minaccie non avranno
nessun valore sulle risoluzioni delle
potenze. Dopo che l'Earopa si è deter-
minata ad interporre la sua mediazione
se ne dovranno »trarre altresì le con-
seguenze delle decisioni prese dalla
conferenza. L'organo suddetto conclude:
Se in Costantinopoli si vuol accettare
una politica suicida allora non si ot-
terrà altra cosa che quella di obbligare
le potenze conservatrici a considerare
sotto tutt'altro punto jdi vista di quelio
dell' impero degli osmani i tentativi di
riorganizzazione nella situazione della
penisola balcana.
La Deutsche Zeitung di Vienna trat-
tando nuovamente dell'amnistia e dei
decreti di marzo scrive: Se l'amnistia
fosse respinta dal Senato per la se-
conda volta altererebbe tale decisione
in qualche modo la repubblica? L'o-
diato Gambetta sarebbe sconfitto ? Non
ricadrebbe come odio sul capo dei loro
autori? Gambetta ha già riportato vit-
toria; il suo capo è circondato dall'au-
reola popolare per aver voluto l'amni-
stia ed averla* virilmente sostenuta.
Questo favore popolare non potranno
rapirglielo nè i Dufaure, nè i
Simon, essi si attireranno tutto al più
l'odiò del popolo. ' :
Anche il ministèro Freyòinet sarà
difficilmente costretto a ritirarsi per
questo conflitto, e nel caso che si ri-
trasse Grévy sceglierebbe da ultimo J
Simon ed i Duf&ure per dirigere la
Francia tutt' al più chiamerebbe Gam-
betta, o se questi non lo credesse op-
portuno si rivolgerebbe a Brisson per
la formazione del gabinetto.
Anche la lotta cogli ordini religiosi
sarà difficilmente di danno alia libertà.
Gli ultramontani si sono scagliati con
tutte le loro forze contro la repubblica,
ma il papato non realizzerà mai le sue
minaccie; egli non la romperà giam-
mai colla Francia, con quella sua "più
vecchia figlia della Chiesa,,, che nel
medio evo già difese energicamente il
suo diritto gallico di fronte al Vaticano.
In ogni modo la repubblica è oggi tanto
forte da non temere la lotta coi veri
suoi oppositori. La forza di questa re-
pubblica basa sulla pace, l'ordine e il
benessere materiale, e sulla piazza delia
Bastiglia non vi saranno affamate masse
giubilanti, che hanno rotto al momento
le loro catene ; là solennizzerà la festa
un popolo felice, libero e ricco.
UN' ESQUBSIONE IN PALESTINA.
(Cont. e fiflfi vedi nr. 58).
La terza ohe doveva essere la più bella, è
•quella .di Abramo. Era formata di una gran
camera éntro la montagne e nel centro vi si
era eretto il mausoleo; è quadra e termina
in piramide. Dicesi che tosse la tomba sua e
di sua famiglia. Ora un lato delia stanza più
non esiste e con essa il tetto naturale e lo
spazio tra il mausoleo e le tre pareti che ri-
mangono sono riempiti di tombe odierne sem-
ài intende di ebrei.
Vidi il Monte Oli veto, luogo prediletto a
Gesù. Vi sono due convenìi, chiese e mo-
GLl IMPIEGATI POLITICI.
Se siamo bene informati, e riteniamo
di esserlo, un certo malumore serpeg-
gierebbe tra le fila degli impiegati po-
litici della Dalmazia, pella circostanza
specialmente che da qualche tempo ri-
tenevano si procedesse al cuoprimento
dei posti rimasti vacanti.
Il fatto è certo, che mentre alla Luo-
gotenza dalmata le condizioni del per-
sonale sono tali, che (cosa che presso
altre Luogotenenze crediamo giammai si
sia avverata) esiste un Dipartimento
importante, il quale da oltre un'anno
non ha veduto nè un consigliere nè
un segretario, vi sono vari pošti va-
canti da lunghissimo tempo i qijali
non vennero posti in concorrenza, ed
altri che non vennero peranco con-
feriti, quantunque per alcuni già da
un'anno sia spirato il relativo' con-
Priraa di salire a quello si visita l'orto di
Getsemani, ove egli discuteva e arringava i
discepoli. Appartiene alla chiesa latina e fa
chiuso con muro a spese di una.rMfg/^pa-
gnuòla. E tenuto atamirabilmeàte e ti sono
degli olivi venerabili per vetustà. Vicino all'or-
to vi è la chiesa di Mafia, e la di lei tomba,
o per meglio dire la chiesa, fu fabbricata in
quel luogo perchè si crede che lì fosse sotterrata.
Sempre nella valle di Giosafat, lasciando i
sepolcri, siede l'antica Siloe ; non si vede che
casupole turche (che soli turchi vi abitano),
erette sopra avanzi di stupènde opere. — Il
Cedron che non fa da fiume se non per rac-
cogliere le acque di questa valle le deposita
ora in grandi pozzi al di là di Siloe, che
Servono nell'estate a dare l'acqua a Gerusa-
lemme, la quale ne è scarsissima. Ai tèmpi
di Salomone ciò non accadeva. Egli |vea for-
inato delle granii vasche a due ore 'da Ge-
rusalemme sulla balza degli altipiani dei
grandi monti dèlia Giudea, che raccoglie-
ranno più del necessario di acqua e per ap-
positi canali scavati nei massi la portavano
nelle fontane della città. Esistono tuttora parte
di queste vasche, che portano sempre il suo
-pome : sono opera titanica. Bastono pure gli
avahži dei condotti. Mi dfccjftò. che i taciti
tritassero rdi ristabilire cbBfjfgtti, ma al
kfclftft fnafiètó t ijuatoinii^ -
PéPÌmi«tìÉéttóntìiiè/ ti
cq£so, Ai tem^i che corrono, in cui
rattissime sono le vacanze, pelle circo-
stanze specfflteeate ohe una legge re-
cente ha s*pt*to ingegnosamente pre-
valersi di' tiri ' talismano per rendere
é|p e ffes^i ; mpltl Vete^ni, che sotto
allji cirei^Ungiei^roitestaii^o mille ac-
ciacchi già si sarebbero, fitiratj daj
servizio, è cosa che può'dirsi addirit-
tura crudele il far attendere per tanto
te^f>o senza alcun motivo la meritata
proporzione ad impiegati, i quali da
aaìn ed anni la sospirano. E questo
stata di cose deve mortificare tanto più
gli Interessati, inquantochè è pur troppo
noto,' che quando trattasi di certi pro-
tetti,; di certi predestinati allora non si
attende nemmeno che un posto rimanga
vacante, ina per essi si procurano, si
creano i posti. Coloro che sono assisi
nell'Olimpo governiale dovrebbero pur
riflettere che se tanto poco cuore essi
dimostrano por coloro con cui si at-
trovano a giornaliero contatto, e che
in sostanza devono impiegare la loro
forza per strascinare con essi un mede-
simo carro, la turba degli amministrati
dovrà pur temere che l'interesse e l'af-
fetto per essi sia ancora minore.
Non si occupano i posti per econo-
mia-forse? Buon Dio che malintesa, e-
conomia è mai quella di rendere mal-
contenti e sfiduciati i propri subalterni,
perchè alla fine dell'anno si possa di-
sporre di qualche centinaio di fiorini
di sopravanzo nel fondo relativo. E-
conomie sarebbero da farsi in molte
cose, incominciando da certe commis-
sioni che sembra debbano durare in
eterno, e terminando con certi impie-
gati di lusso che vengono in Dalmazia
per far carriera bordeggiando — ma e-
conomie che si vogliono fare col ter-
giversare nell'accordare le sospirate
promozioni ad impiegati che se le sono
meritate colle proprie fatiche, — que-
ste economie, diciamo il vero, ci sem-
brano pei lo meno strane e pel fatto,
tutto sommate, devono essere anche
poco economiche.
I E giacché siamo a parlare di questo
argomento, crediamo di esprimere al
governo provinciale della Dalmazia,
fedeli interpreti dell'opinione pubblica,
dirò che sul monte Sion, dove erano i palazzi
di David, i turchi mostrano una tomba, che
essi dicono essere quella di Sidi Daud (del
profeta David); ma ciò non può essere perchè
egli deve riposare nelle tombe dei Re alla
uscita della valle di Giosafat. Accanto al luogo
ove i turchi mostrano questa tomba, i cristiani
poi, in una sala del tutto di ordine saraceno,
ti dicono: qui fu il Cenacolo.
Il mercoledì, nel dopo pranzo, partii col-
l'amieo in carrozza, alla volta di Bertlem. Vi
si giunse in un'ora e mezzo la strada è tutta
sulla montagna e cattivissima. Mi ero munito
d'tra biglietto per avere l'alloggio nel con-
vento latini, fummo ben ricevuti: Visitai su-
bito il Presepio, cogliendo il momento che
non vi era ancora nessuuo. Qui pure come
per il Santo Sepolcro le solite visioni di sito.
La chiesa cristiana che dicesi fondata da Sant'fi-
lena, è la prima della, cristianità. Fu incen-
diata, mi sembra, nel 1854, per cui ài per-
derai, ricchi mosaici che la rivestivano e
di <har si sono conservati qualche frammenti.
Il t$tto che era di legno di cedro intagliato
aadò intieramente distrutto, come pure tutte
le cappelle. Non restano che le colonne a di-
una speranza. Tutti gli onesti e ben-
pensanti sperano che nel cuoprire i
posti vacanti, si avrà riguardo alla
capacità ed al merito, in ispecialità
che non si faranno torti a persone
generalmente stimate pella lóro intel-
ligenza ed onestà, ma che agli occhi
di taluno hanno il grave torto di es-
sere rimasti uomini di carattere, e di
non aver fatto getto della loro convin-
zioni nell' onda irruente del Pansla-
vismo. Vi sono anche tra le file degli
impiegati politici della Dalmazia (e lo
diciamo con convinzione e compiacenza)
uomini troppo intelligenti per non in-
tendere a cosa tendono le velate pa-
role di certi Apostoli di un Regno di
là da venire, troppo austriaci per non
opporsi alla propagazione di certe teo-
rie che trovano ricetto nelle colonne
del Narodni List, troppo onesti ed a-
manti della propria patria per associarsi
agli eunuchi di mestiere ed intuonare
il Grucifige alla lingua e coltura italiana
in Dalmazia.
Se in ogni tempo l'Austria ha avuto
bisogno di una eletta schiera di im-
piegati amministrativi, in oggi, e spe-
cialmente da noi in Dalmazia, essa ne
ha più bisogno che mai. Col moto cen-
trifugo che si vuole imprimere da certi
messeri all' azienda dello Stato, tutto
pur troppo fuggirà dal centro e si
slancierà verso la periferia, tutto ten-
derà a staccarsi, a disgregarsi, a de-
comporsi, a sfasciarsi. Ben lo sanno
coloro che avversano sistematicamente
la lingua tedesca, ed il dr. Klaich pel
primo, cosa avvenga di un edificio
quando si vuol riedificarlo senza im-
piegare alcun cemento. Ed agli impie-
gati politici spetta in prima linea di
infrenare questo vertiginoso moto ro-
tatorio, di porsi alle vedette per an-
nunziare per tempo i danni e guasti
possibili, di vegliare giorno e notte per
impedire che si aggiustino alla sordina
dei colpi di scure agli ultimi cerchi,
che tengono ancora assieme il tutto
Ma per questo ci vogliono uomini
di ingegno, di carattere e di coraggio,
non di già di quelli c^e interessano il
pubblico soltanto peli' elasticità delle
loro vertebre, e che gongolano di gioia
mostrarne la bellezza. La chiesa greca che la
possiede ne, separò le navate dalla crociata
dell'aitar maggiore, non volendo ora fare la
spesa di riedificare riccamente la chiesa fon-
data dalla madre di Costantino.
Sotto 1' aitar maggiore vi è il famoso pre-
sepio. Accanto al detto altare vi è poi la
chiesa latina, da un lato della quale si scende
pure nel Presepio: i conventi poi greco o la-
tino sono addossati alle singole chiese, ma i
greci posseggono la miglior parte,
Il Presepio è una specie di cantina oblunga
alla quale si accede da due escale poste ai due
lati dell' altare della chiesa greca: appena si
scende, sia da un lato che dall'altro, si trova
il posto della nascita. Vi si è formato un al-
tare diviso nella sup altezza in due. In quello
di sopra officiano i greci, in quello di sotto i
latini. Di contro vi è il bacino di marmo che
diceei raccogliesse Gesù a dove ebbe l'adora-
zione dei Magi. Come ti ho detto più sopra
il luogo è arricchito d' arazzi dei Gobelin ed
è ricchissimo per ori e argenti.
11 f?Uo di pochi anni faper la rivalità ddle é&e chiese, i turchi fcengoao continua-
ttfcté»Uu* m&Ml* t»\ VkmŠpSZ
piazze, r impianto e le (iij»tribuzioni,
tutto porta r impronta di città assolu-
tamente italiane. Italiani sono i costu-
mi e le abitudini degli abitanti, ed il
loro sistema di vita.
E si crede di poter far scompariFe
tutto ciò con un decreto o con un'or-
dinanza? Con mezzi che non vogliamo
ricordare, sul palazzo municipale di Spa-
lato si potrà leggere l'ìsovìzioriQ Qpéin^
stvo upraviteljstvo, ma quella inscrizione
non potrà distruggere tutte le vestigia
che attestano la sua latina origine; nè
attribuire la sua fondazione ad un Zvo-
nimire 0 Terpimiro qualunque. Si po-
trà abolire in quegli istituti l'istruzione
italiana; ma non si potranno far di-
menticare gli uomini insigni, che da
quegli istessi istituti sortirono, ed illu-
strarono la Dalmazia la cui memoria
noi dobbiamo riverentemente venerare.
La lotta matricida, che si muove alla
civiltà ed alla coltura della provincia,
non potrà mai estirparla fra noi. Le
radici, alle quali essa è imbarbicata sono
troppo profonde, troppo tenaci, per te-
mere l'ingiuria dei di lei nemici. Si po-
trà^colla più manifesta delle ingiustizie
toglierci il diritto di istruirci ed educarci
nella nostra terra nella nostra lingua;
ma snaturarci no. GII effetti della ten-
tata slaviz/iazione saranno di arrestare
il progrosso ed if benessere della Pro-
vincia; e d'impedire il «nostro sviluppo;
ma la vittoria finale non ci può man-
care. La giustizia riprenderà il suo
impero, e tostochè cesserà l'epoca della
violenza, il diritto riprenderà il suo
dominio, e la nostra coltura riprenderà
la via, che ingordi speculatori le hanno
sbarrata.
LI imi
Patriae scribere jussit amor.
Ovid.
Le luride bocche del Satiro Narodni
List e di Madonna -KažoKćfea vomitano
velenosi articolacci, pieni di pestifere
maldicenze, creando mille fandonie, e
facendo come suol dirsi un leone da
una pulce, nel parlare di Oittavecchia.
Il primo, niente meno che in capite le-
hriSf quasi fosse articolo di fondo, ha
la solita spudorata sfacciataggine di
discutere dei „Neredi Stari gradski"
mettendo in campo le più spaccate
menzogne,
A te piace la verità e perciò ascolta,
onesto lettore; e voi, o anime prave,
se vi resta ancora nel lurido seno qual-
che stilla di coscienza, colle mani al
petto, udite la da voi calpestata voce
imparziale del vero:
Nella sera del 14 agosto, la natura
propizia lasciava sperare un bel giorno
— Attaccare il campanello al gatto è una
sciocchezza affatto contraria a' miei principii
e alle mie abitudini! Che un altro lo suoni
poco mi cale, ma io le son sempre umilis-
simo servitore.
— Di che diavolo di campanello va costui
parlando? abbacava mastro Alano; e su che
proposito porta in ciampo la questione dei
topi?
Vaunoy stette alquanto in silenzio, e pro-
segui a camminare su e giù. Due o tra volte
pose la mano sull'elsa della spada. La fac-
cia, d' ordinario sorridenté, avea scura come
un cielo burrascoso, divenendo or purpurea,
or livida, ed un tremito convulsivo agitavagli
le pallide labbra.
~ Il temporale sarà fiero, disse sottovoce
Lapierre. Attenzione, mastro Alano !
— Ma dimmi, in grazia, di che si tratta ?
mormorò Alano, che paventava senza saper
perchè.
Lapierre gli si chinò all' orecchio, e susur-
rogli qualche parola. Un tremito scorse per
tutte le membra del vecchio.
— Madonna mia ! balbettò questi, amerei
meglio andare all' inferno.
— Non istà in te la scelta, mio vecchio
camerata, certo che il diavolo ti liserva" da
lungo tempo un posto nel luogo che nomi-
nasti. Ma se, come suppongo, tu voglia an-
al domani, per meglio santificare la
festa della Madonna Grande. Ogni o-
nesto cuore gioiva. Solo nel petto di
alcuni, il cuore non batteva [regolar-
mente: la rabbia li rodea.. — Ohi e-
rano costoro? Eceo la risposta: Una
torma d' uccellacà migraiari ohe fanno
passaggio in agosto e settembre> con
frammiBtivi mche animali stamonart,
un branco forse di 25 fra:
Centauri e Sfingi e pallidi gorgoni
. . .... . Pitoni
: E Polifemi orrendi e Gerioni,
E in novi mostri non più intesi o visti.
Tasso. Ger. Uh. C. VI.
che gracchiando, gracidando, grugnendo
orrendamente, infettavano la sacra aura
del patrio terreno, che respiravano inde-
gnamente e malmenavano ogni quieto
cittadino che passava per le vie. Nè
bastava tanto. Cominciarono schiamaz-
zare con maggior impeto, gracidando
alcune canzonaccie irredentiste, come
p. e. quella rivolusionario-Ubero-repub-
blicana „Živila Hrvačka". Finita tale
scena, si sentirono alcune canzonaccie
di piazza, alterate a capriccio da quei
raglianti, piene di onta e minaccio,
contro i pacifici tollerantissimi citta-
dini di questa sempre autonoma città.
Appunto in queir istante passava per
di là l'onorevole podestà G. A. dr.
Botteri, Gome era suo dovere, soffermò
alcuni di quell'orda inselvatichita, pre-
gandoli di non schiamazzare più oltre.
Questi vieppiù inaspriti risposero al
capo comuQale con ruggiti e parole
arroganti, e alla seconda intimazione
risposero con fischi. Il Podestà si trovò
così costretto di requirire sul momento
un c. r. gendarme il quale assieme
alla ronda obbligò quell'indomita orda
a sciogliersi. Cosi la scena di quella
sera finiva.
Ma lo scandalo non ebbe con ciò
fine in quei giorno. — L'orologio dalla
torre di San Pietro, ribattea le undici
della notte. — I frementi cuor» il, al-
cuni croati non si erano fl,noora
e di questi, pochi di numero, —^ credo
sei , ma ripieni di viltà ed ingiurie
si avvicinavano a passo misurato ver^o
il Comune, per turbare, come eran so-
liti, i quieti cittadini, che passavano
per di là.
Intuonarono le lor solite canzoni.
Udito ciò il Podestà — che a caso si
trovò là vicino, — si appressò agli
schiamazzatori e questi vedendolo in-
dietreggiarono pieni d'orrore, mughian-
do e scalpitando. Da lungi apparvero
alquanti rondari, con un gendarme.
Ora poi non era possibile chiùdere le
luride bocche di quegl' infuriati. Uno
specialmente, l'adulato xìqì Narodni List
nel N. 65 fra i „Neredi Starogradski",
adoprò tutta la forza della sua loquela,
che apprese mentre era qual mosso su
darae al possesso il più tardi possibile, tien
fermo ve' ! e fa come me.
— Alla larga ! mormorò Alano sconcfrtato.
— Su via dà una sorsata ; 1' attacca sta
per cominciare.
Il vecchio non era uomo da disprszzare
tale consiglio : e guardato sott' occhio Vau-
noy, che non gli badava punto, trasse Ij boc-
cetta di lata dalla saccoccia, e bevvè quanto
potè in un sol fiato.
'—Egli sta per montare in gran faroie, ri-
prese Lapierre, poiché è per lui un col/o de-
cisivo: ma in fin de'conti ei non pu( che
farci appiccare, e li giù saremmo bruciai vivi.
— Per lo meno ! sospirò convinto nastro
Alano. Vorrei esser lontano da qui, èvessi
anco non bere per un giorno intero.
Vaunoy si fermò all' improvviso : ave'a le
ciglia aggrottate e lo sguardo brillante i ri-
soluto. Mostrava non essere più l'uono di
prima. Tutto quel far cauto e guardinga era
sparito dall' aspetto di lui. Mastro Alanosi fe'
piccino, e chiuse gli occhi come fanno fan-
ciulli quand'hanno paura della verga di pe-
dagogo. Al contrario Lapierre, assieuraa la
seggiola sui quattro piedi, incrocicchò le
gambe, e vi si sdraiò nella più perfetta cal-
ma. Il terrore dell' uno e la provocanti in-
trepidezza dell' altro passarono egualmeite i-
nosservati, chè Vaunoy punto vi bad«. In
qualche nave, ed offese il Podestà e
tutti i cittadini autonomi, con parolac-
cie degne di lui e di chi ne fa l'apo-
logia; r orda inselvatichita gli tenea
dietro, facendogli eco. Alcuni circo-
stanti giovani autonomi che da loro
sono chiamati col nome di „fukara,"
e che sarebbero per essi i migliori ga-
lantuomini se partecipassero alle loro
disinteressate aspirazioni, accorsero allo
spettacolo. I sei invitti finsero di essere
assaliti da quella quieta gente, e gri-
dando taluni Viva V Italia — Viva la
libertà, tornarono all' insulto verso il
Podestà che si prestava esclusivamente
a ristabilire la quiete.
All'indomani, citati al Comune, come
rei di turbata quiete cittadina, furono
degnamente castigati in via politica.
Quanto nel fetente seno rinchiude
Madonna Katolička nel suo N. 65, non
è altro che un compendietto dei "Ne-
redi Starigradski „ cioè un ammasso
delle più grosse menzogne, con un'ag-
giunta di nuovo conio, cioè che un
croato rimase ferito per mano d' un
autonomo. Se quel croato si sia tra-
smutato — cosa assai facile —, in
selvaggina (sic) ed uno dei nostri va-
lenti cacciatori autonomi lo abbia fe-
rito, ciò non mi consta.
E del resto una turpe menzogna che
dalla parte autonoma si cantasse : Va
fuori đ Italia, o si esaltasse Garibaldi.
Quella gioventù invece cantava : —
Vivo, V Austria, la nostra bandiera con
quello che segue, ed aveva in risposta
dallo studente tombolato neir examen
maturitatis — B . . . e Compagni —
Viva V Italia ecc. come sopra.
Sono troppo sciocche certe menzo-
gne per poter attecchire.
Cento e più testimoni possono far
fede per questa verità.
La bugia ha le gambe corte, e la
verità si fa strada da sè. Già tutti gli
onesti della Provincia conoscono da
cìitì parte stiano le più invereconde
òàìùhnié.
Basti per ora, ci rivedremo tra breve.
Un patriotta.
D A L L' E GI T T O.
Sopra due ricognizioni, che dal campo della
cavalleria inglese presso Mahsam nei giorni
30 e 31 agosto furono eseguite verso la po-
sizione di Tell-el-Kebir, il eorrispondente dello
Standard, che si trova nel campo stesso, dà
la seguente relazione:
„Presi parte a due ricognizioni, delle quaU
una fu eseguita ieri dopopranzo, e l'altra que-
sta mattina.
„In tale occasione il colonnello Tuloch ieri
trovò 12 egiziani feriti ne 11' ultimo combatti-
mento, e che erano rimasti senza soccorso.
Fra gli stessi si trovava un ufficiale di arti-
glieria svenuto, il quale, richiamato a vita
luogo di scoppiare in invettive per quindi
scendere fino alla bassa adulazione, com' era
suo costume innanzi ai suoi due accoliti, ri-
pigliò freddamente il suo posto, e girò at-
torno lo sguardo con un fare che diede anco
a pensare allo stesso Lapierre.
— Da qui a un' ora, disse lentamente mar-
cando ogni parola, è necessario che uno di
noi monti a cavallo.
— Basta che non tocchi a me, rispose La-
pierre, io non mi vi oppongo.
— Taci tu ! disse il signore della Tre-
mlays senz' alzare la voce, lo ripeto : uno di
noi dee partire da qui a on' ora. È necessa-
rio. Potrei adoi^erare la forza, chè sono il vo-
stro padrone : ma capisco che la forza po-
trebbe inciampare nell' apatia dell' uno e nella
ostinatezza dell' altro, e il tempo è troppo
prezioso perch'io lo sciupi in trattarvi dura-
mente. Amo meglio mettere la vostra obbe-
dienza eli' incanto. Ecco : chi di voi due vuol
guadagnare mille lire tornesi ?
— Mille lire ! ripetè macchinalmente Alano.
Vaunoy seguiva 1' effetto della sua proposta
con vera ansietà. Credette un istante che il
vecchio fosse rimasto abbagliato dalla lar-
ghezza dell' offerta, ma aveva calcolato senza
Lapierre.
— Mille lire! ripetè alla sua volta questo
uomo. Ma i morti non ritornano in vita per
con mezzi corroboranti, fece alcune dichiara-
zioni. Com'egli racconta i Beduini avrebbero
massacrati tutti i feriti, che trovarono giacenti
nel campo, che non erano mussulmani. Nel
campo di Tell-el-Kebir, già il fatto del 26,
avrebbe portato della demoralizzazione, ed u.
nicamente il personale eccitamento di Araby
animò le truppe all'attacco di Kassassin. Prima
dell' attacco egli tenne un breve discorso alle
truppe, nel quale disse, che il movimento
degl'inglesi alle spalle degli egiziani, porti ia
confusione tutti i suoi piani di difesa; gì' in-
glesi devono perciò assolatamente essere re-
spinti. Questa mattina il generale "Wilkinson,
comandante della brigata di cavalleria indiana
fece una ricognizione all'ala destra ed jil co-
lonnello Tulloch una all' ala sinistra. Noi ci
spinsimo fino in vista delle linee nemiche,
essendosi ritirate le sue sentinelle avanzate.
Fa rilevata la sua posizione, che è meno
forte di quanto si riteneva. Dopo il nostro
ritorno al campo sembrò che la cavalleria ne-
mica volesse ripetere il tentativo. Essa s' a-
vanzò al galoppo, e osservò Kassassin da qual-
che distanza. So avesse rinnovato l'attacco del
lunedì passato, avrebbero trovata la nostra
posizione molto più forte. Il colonnello Goo-
denough organizzò adesso l'artiglieria. Le sue
truppe indiane sono impazienti di marciare
alla fronte. Il ritardo nella marcia deve a-
scriversi unicamente al diffetto di mezzi di
trasporto. Pino ad ora l'armata è infatti priva
di mezzi di trasporto, ed essa dipende in-
tieramente dai marinai e dalle loro barcasse
sul canale, nonché da un unica locomotiva.
Perciò le truppe alla fronte possono assai dif-
ficilmente essere provvedute dei necessari
mezzi di sussistenza, come riso, conserve, bi-
scotto. I cavalli della cavalleria negli ultimi
due giorni restarono senza foraggio fresco.
Alle piaghe delle zanzare di notte e del caldo
di giorno, ora si aggiunsero di giorno altre
mosche, che a quanto sembra, attratte dall'o-
dore del sangue, dalle ultime ^quattro ore sì
mostrano a nuvoli. Il campo della nostra ca-
valleria presenta un' aspetto pittoresco. Alle
leggiere e snelle figure dei soldati indiani,
fanno contrasto quelle pesanti della nostra
guardia; e le banderuole alle lancie degli u-
lani indiani sventolano all' aria. I soldati in-
diani, come di solito, hanno una speciale tat-
tica per organizzarsi 1' abitazione, ed ai loro
servi riuscì di trovare e tradurre foraggio fre-
sco pei cavalli. Il generale Drury-Lowe con-
centra qui tutta la divisione di cavalleria com-
presi i tre reggimenti indiani 11 geneial",
Willis coi suoi tre battaglioni dello fi^nirdu
si trova a Mahutta, deve però arrn
Nella fronte a Kassassin sotto il con
generale Graham stanno tre reggime
fanteria".
* *
Eelativamente al parco d'artiglieria che dal-
l'arsenale di Woolvich viene spedito nell' E-
gitto, si scrive da Londra:
„Lo stesso rappresenterà un peso comples-
sivo di 2000 tonnellate. Il personale di servi-
zio compresi gli ufficiali consisterà di 1136
uomini. Esso consiste di 10 cannoni di asse-
dio da 40 funti, 10 da 25, 6 da 7, e 10 o-
bici, in tutto di 36 pezzi. L'equipaggiamento
in armi maneggiabili consta di 1088 carabine
di artiglieria, 1104 baionette e 21760 patrone,
Una novità sarebbe le ccsidette Granate a
stelle. Queste cogli obici vengono lanciate in
aria, contengono un certo numero di palle di
magnesio, che s' accendono quando scoppia la
granata e proiettano una luce brillante, che
illumina il sottostante territorio per una con-
siderevole estensione, e sono quindi molto u-
riscuotere i loro crediti, e cosi ella fa un bel
giuoco, padroue ... Mille lire !... Eh, se a-
vessi eredi !
Mastro Alano si grattò le orecchie, e ri-
prese il suo fare da mummia.
— Due mila lire ! gridò Vaunoy, le darò
anco anticipatamente, anzi subilo, a quello
che mi obbedirà.
Lapierre si strinse nelle spalle ; e mastro
Alano, uniformandosi aneli' egli, fe' un moto
di rifiuto. Grosse gocce di sudore scorsero
per la fronte di Vaunoy.
— Ma, per la Luna, che mai volete ? e-
sclamò quindi in tuono disperato. Vi dico
eh' è necessario... Queir uomo da ogni lato
eh' io mi volga mi sbarra fatalmente il cam-
mino, dappertutto mi fa ostacolo. Sbarazza-
temi una volta da colui,'spariscano tutti gli
ostacoli che si frappongono, ma al contrario,
fino a che egli vivrà, 1' avrò sempre dinanzi
come una minaccia vivente.
— Gome si direbbe la spada di Damocle,
osservò Lapierre, che non era privo di qual-
che tinta letteraria. Tutto ciò è la pura verità.
— L'esser qui colui, proseguiva riscaldan-
dosi Vaunoy, storna non solo i miei progetti
su mia figlia, ma mi minaccia ben anco gli
averi, il nome, la vita !
— Anche questo è vero, disse Lapierre.
— E voi mi rifiutate un aiuto nel mo
' '«^eđe an pericolo maggiore che si minacciasse
dal Montenegro. Per ora tutt' al più si pren-
deranno misare per porre un fine al conti-
nuo andare e venire da una all' altra partf*
Il ministro per ultimo esterna la speriMlìw"
che i fuggiaschi fra breve ripatrierann«, e
ciò tanto perchè ne hanno il desiderio, qnaulé.,
perchè il Montenegro non sarà più a loilgo
nella possibilità di sostenere le spese del loro'
mantenimento.
Delegato Desiderio Seitagyi. È egli Vero
che il principe del Montenegro domandò ttn
indenizzo per le spese che sostenne pei ri-
fuggiati.
Ministro degli esteri conte Kalnóky. Di
ciò è vero soltanto, che il principe si lagnò
delle forti spese, un indenizzo però mai Io
ba domandato.
Delegato conte Francesco Zichy conferma
le opinioni del Ministro sui Montenegrini.
Essi sono bellicosi unicamente in patria, fuori
sono quieti ,e pacifici. Così per una lunga
serie di anni egli vide a Costantinopoli, che
le centinaia di Montenegrini che annualmente
vi vengono, si fanno artisti, ma preferente-
mente guarda portoni.
Delegato Desiderio Szilagyi: È vero ohe
i capi dell' insurrezione girino liberi ed ar-
mati pel Montenegro?
Ministro degli esteri conte KaTmoTey: Ad
una tale domanda è impossibile di dare una
risposta precisa, poiché in uno Statò, nel
quale non si hanno condizioni ordinate, non
è possibile controllare ogni singola persona.
Delegato Desiderio Seilagy: Si potè vedere
un cangiamento nel contegno dei Montene-
grini verso la nostra Monarchia, dopoché il
principe ritornò dal suo viaggio di Pietro-
burgo.
Ministri Kallay e Kalnohy (contempora-
neamente) Nò.
Dopo alcune interpellanze sulle ferrovie o-
rientali e sulle demolizioni delle fortificazioni
lungo il Danubio, alle quali viene tosto ri-
sposto; il delegato Desiderio Szilagy domanda:
So sia vero che furono fatti passi diplomatici
per la definitiva regolazione dei rapporti di
diritto delle provincie occupate verso la Mo-
narchia ?
Ministro conte Kalnohy. Su tale argomento
nè turon« fatti passi diplomatici, nè sono in
corso.
Dopo alcune altre dichiarazioni sugli affari
dell' Egitto, la seduta venne levata.
Conferma di quanto dissimo
La conferma di quanto abbiamo
scritto della Dalmazia, nei nostri due
precedenti articoli, anche troppo presto
r abbiamo nel Narodni List: Se vi fosse
ancora qualche ottimista, il quale non
vedesse ciò che si vuole, e dove si va
coll'attuale nostro indirizzo, gli articoli
che quel periodico scrive sulle elezioni
di Pago, dovrebbero torgli anche 1' ul-
tima illusione. Le elezioni dì Pago fu-
rono da noi illustrate sotto ogni aspetto,
ponendo in piena luce e nella loro ve-
rità, tutta la massa degli intrighi e dei
raggiri, pei quali le stesse furono ca-
ratterizzate. Il Narodni List, al quale
però mai manca il coraggio della sfa-
ciataggine, e che con impudenza so-
stiene anche la più ingiusta causa, nei
levarono il loro vivente fardello. Piegavano
sotto il peso, pure s' inoltrarono risolutamente
nel lungo corridoio della Tremlays. Da ogni
parte esse udivano le risa e i canti dei Lupi,
che per avventura, occupati seriamente a bere,
non turbarono la ritirata delle nostre due gio-
vani. Traversaron esse senza ostacolo le cupe
gallerie del castello, ed arrivarono alla soglia
del cortile, ov' esse deposero il capitano affine
di riprendere lena.
Fior di Ginestra ansava e tremava, Alice
respirava dolcemente, e non sembrava punto
stanca. La sua compagna la contemplava con
ammirazione mista a spavento. Alice e Fior
di Ginestra si conoscevano fin dall' infanzia ;
la loro amicizia non risentiva punto della dif-
ferenza della loro condizione sociale. V'era
bensì neir aflszione di Maria un po' di ri-
spetto, ma questo rispetto era tutto istintivo,
e non aveva nulla a fare colla fortuna o col
grado di madamigella di Vaunoy. Quanto a
questa, dessa amava realmente Maria, e come
r animo di lei era tra tutti il più nobile, ve-
nendo a interporsi fra lei e la povera sua
compagna un uomo, non potè ciò mutare per
nulla il cuor suo. Forse, se il dovere non l'a-
vesse imposto, ella avrebbe difeso la propria
felicità, com'è di diritto a tutte le donne, ma
il suo sagrifizio era fatto già da gran tempo,
e non le avea costato molto per amare tene-
suoi due ultimi numeri, dedicò a quelle
elezioni due suoi articoli. Uno scrìtto
in lingua italiana, e del quale si vede
la idflte.tìffieiale, è dedieata all'alto,, e
deve lare il suo èftetto goverao;
l'altro, scritto in Utìgiià ftla?», è pei
soliti lettori del J^^radni: . -
Nel primo il ì^éMniUM 0 iì^a
del contano dei governo.
' Nai lappiamo che, per le óom^ia-
centi prestaziotii dall' utózio steural^
vennero moltiplicati all'infinito i pochi
voti dei <juali potevano i disporre/gli
avversar! del Comune, che mediaote
la trascendentali interpretazioni del
commissario esposto Desecco, il quale
in tale circostanza spiegò tutta la sua
scienza giuridica, le liste furono rifatte
e frazionate a tutto benefizio e favore
dèlta stessa cUgUe, portando nel secondo
corpo elettori che non avrebbero avuto
diritto di starvi, e posponendo altri,
che aveano diritto di esservi, nel terzo,
— conferendo il diritto elettorale a chi
non lo avea — attribuendo a serventi
d' uffizio il carattere d' impiegati ecc.
ecc. Abbiamo veduto che, sebbene esi-
sta una disposizione ministeriale, con
oui è raccomandato che il Demanio
non faccia uso del suo diritto eletto-
rale, nelle elezioni comunali di Pitgo,
fu incaricato quel ricevitore doganale
a rappresentare il Demanio e votare
per esso. Sappiamo che quasi tutti i
pubblici funzionari, non escluso il com-
missario esposto Desecco, votarono
colla lista, per la quale tanto s' inte-
ressa il dr. Klalch, ommettendo il sig.
Desecco di portarsi in Arbe dove il
pubblico servizio lo chiamava, onde
non defraudare del suo voto quella li-
sta. Conosciamo e 1' arbitraria sospen-
sione delle elezioni per ben due volte,
e il tentato sequestro giudiziario delle
liste, onde renderne impossibile la con-
tinuazione. Questi sono fatti, che non
possono essere negati dallo stesso rod^i List, e che dimostrano i'app(^^io
che la clique, graziata della prr-3zione
del dr. Klaich, si ebbe daliCàutorità
— appc^gio che noi mai avremmo nem-
meno sognato di avere.
Ma tutto ciò pel dr. Klaich non ba-
stava ancora. La stessa autorità pro-
vinciale dovea aggiungere tutta la sua
influenza, per consacrare colla sua san-
zione quanto dai suoi organi era stato
fatto. Essa dovea imporsi a far riuscire
la lista voluta dal dittatore. Con quali
mezzi? ciò non importa. Lo dice l'ar-
ticolista ufficiale del Narodni List; la
discussione sulla legalità è cosa che
annoia. Quando si tratta di eseguire i
voleri del dr. Klaich, la legge dev'es-
sere lettera morta — vi devono esi-
stere altri mezzi, e questi doveano tro-
varsi. Per non averlo fatto è pronta
ramente la sua stessa rivale. Eppure ella a-
mava; amava di un amore serio, profondo e
che doveva durare eternamente. Fior di Gi-
nestra al contrario non aveva mai avuto so-
spetto dell' amor passaggero di Didier con A-
lice ; se lo avesse saputo, forse avrebbe re-
spinto ben lungi le premure della ricca ere-
ditiera della Tremlays: giacché Maria aveva
la sospettosa fierezza de' figli della natura, e
dall' altra parte la vita intera di lei si con-
centrava nella tenerezza esclusiva eh'ella por-
tava a Didier. Ora da qualche minuto il velo
s' era squarciato. Alice era stata sua rivale, e
Maria sentiva che Alice era superiore alle al-
tre donne. Non aveva forse ragione di te-
mere ?
Le due giovani rimasero un istante immo-
bili, separate dalla lunghezza del corpo del
capitano. Fior di Ginestra la guardava timi-
damente ai raggi della luna che brillava in
cielo in tutto il suo fulgore.
— Che cos' è questo ? domandò madami-
gella di Vaunoy additando un oggetto che s!
moveva nel!' ombre accanto al muro.
— li un cavallo, rispose Maria. Mentr' io
errava nel cortile, un servo del signor della
Tremlays, vostro padre, è venuto ad attac-
carlo presso la porta.
— Allora non avremo più bisogno della
chiave della scuderia... Quanto a quella
r accusa di antichi e recenti attacca-
menti consorteschi; di ambizioncelle più
0 meno nascoste; di passioni più o
meno legittime.
i^eir articolo però, oltreché essere
un rimprovero pel passato, è un av-
vertimento pel fùturo. I campioni della
vecchia seaolA burocratica, coi loro
adepti dell' età recento ; le volpi ed i
conigli, che avranno a decidere sui
prodotti reclami, dovranno riflettere che
nella questione è impegnata la Tolontà
del d.r Klaich ; e di ciò li averte la
protesta da lui prodotta alla Giunta.
A quel nome tutto deve piegare, legge,
autorità, diritto, giustizia.
L' articolista rimprovera il governo
di essersi ecclissato di fronte al pode-
stà di Pago ; ma la sua tendenza sa-
rebbe, che osso abdichi dinanzi al dr.
Klaich.
Il consìglio che il Podestà, che sorte
di carica, abbia la facoltà di nominare
1 membri della nuova rappresentanza
Comunale — è un ironìa peir artico-
lista — ed alle nostro condizioni sa-
rebbe assai più consentaneo, che om-
messa tutta la comedia delle liste, delle
pubblicazioni, dei ricorsi, e di tanti di-
sturbi pegli elettori, i membri dei con-
sigli comunali ed ì deputati, fossero no-
minati secondo la volontà del d.r Klaich.
Speriamo però di non essere ancora
giunti a tanto; e siamo certi che il
governo, il quale in tutto il corso del-
l' elezioni di Pago si mantenne nella
più stretta legalità ; farà rispettare la
sua dignità, e respingerà certe esor-
bitanze da qualunque parte esse ven-
gano ; e che qualunque sia per essere
la sua decisione ; essa sarà informata
a quel rispetto per la legge, che è
la sola garanzia di tutti i diritti ; perchè
la legge è per tutti.
Delle falsità contenute nel secondo
articolo, scritto in lingua slava, non ci
occuperemo ; esse sono smentite da
quanto venne già scritto su tale argo-
mento. È un fatto 0 nò che il comi-
tato elettorale, ohe si diede il nome
di nazionale, a Pago, per mesi e mesi
studiò presso l'uffizio imposte, i re-
gistri steurali? che negli stessi fece
tutte le possibili ed impossìbili volture
ed iscrizioni di nuovi contribuenti ?
È un fatto che tali lavori furono la
base su cui l'autorità politica nell'e-
vasione dei ricorsi, rettificò le liste
compilate dal Comune; non avendo al-
cun riguardo alle quote d'imposte pa-
gate dai coloni, che con regolari spe-
cìfiche pubblicate, venivano compro-
vate? È un fatto che mediante tale o-
perazione sì giunse perfino a far com-
parire elettore nel secondo corpo il
servo della citaoniza, che mai avea
prima pagato un soldo d' imposte ?
della porta esterna, le genti della foresta han
fatto in modo che non ci occorre più nulla
per passarla... Ancora uno sforzo, ragazza mia!
Ripresero il loro fardello e dopo molti ten-
tativi giunsero a collocare sul cavallo il capi-
tano. Malia si mise in sella sostenendolo nelle
braccia.
— Va, mia cara, disse, Alice, tu che 1' ami
gli saprai ben trovare un asilo.
Nel momentb di separarsi. Fior dì Gine-
stra provò vergogna ed amarezza pe' suoi so-
spetti. Si chinò, ed Alice le impresse sulla
fronte un bacio.
— Voi siete buona e generosa, madami-
gella, mormorò allora Maria. Perdono per lui
e per me !
I Lupi aveano infatti lasciata aperta la porta.
Alice battè con la mano sulla groppa del ca-
vallo, e questi tosto parti.
— Che Dio vegli su lui! disse quindi.
Poscia si assise oppressa sul banco di pie-
tra eh' è r accessorio d' obbligo di tutte le
porte nella Bretagna. 11 suo scopo era rag-
giunto; la forza di lei, fittizia e risultato di
un' eroica volontà, cadde come per i ncanto.
Essa ritornò come era un'ora prima, una po-
v(*ra fanciulla affranta dalla febbre ed incapace
di muoversi.
Mastro Alano infrattanto, un po' sconcertato
dall' apparizione della figlia del suo padrone,
E dopo tali fatti il Narodni List ha il
coraggio di accusare di partigianeria
la compilazione delle liste ! Sissignorì,
vi fu partigioneria, ma da qual parte?
E quanto al contegno del Podestà
dì Pago e della commissione elettorale,
basta il riflesso che vennero respìnti
tanto elettori che votavano colla cosi-
detta lista comunale, quanto altri che
votavano colla lista, detta nazionale;
ogni qual volta si trovava o irregola-
rità nella rappresentanza, o mancanza
di diritto nel votante.
La menzogna e la mistificazione sono
però le solite armi del Narodni List,
e non è quindi a stupirsene, se esso le
adopera anche nel commentare le ele-
zioni di Pago, venendo alla conclusione,
che gli eletti non erano i voluti dagli
elettori, e non erano gli uomini di fi-
ducia del paese.
Il Narodni List in segno di gloria
più volte ripetè che degli elettori na-
zionali di Pago, non mancò un solo —
ma tutti comparvero all' urna. — Ora
dopo tutti i maneggi adoperati nella
compilazione delie liste, dopoché si
moltiplicarono all' infinito i pochi voti
che si aveano, dopo che nel terzo corpo
furono fatti volare colla lista nazionale
i poveri lavoranti delle saline sotto la
minaccia di esser espulsi, e quelli di
Loni colla promessa di far risorgere
l'antica questione con Puntaloni; do-
poché la Usta nazionale ebbe 1' appog-
gio di quasi tutti i pubblici funzionari
e dopoché dalla distanza di miglia e
miglia si fecero venire parroci per
dare il loro. voto, dal quale aveano
promesso di astenersi; dopo tutti que-
sti sforzi erculei, e dopo tutti gì' in-
trighi, ed i mezzi leciti ed illeciti che
furono adoperati — quanti erano que-
sti voti coi quali il d.r Klaich preten-
deva in onta alia volontà del paese, dì
insediare la rappresentanza da luì vo-
luta ? Sommati tutti i voti riportati
dalla lista nazionale essi arrivano ap-
pena al numero di 225, d^i quali 28
dovettero esser esclusi; ed ove si di-
falchino i voti raccolti nel terzo ^?orpo
mediante illecite pressioni, e bugiarde
promesse, quelli dei pubblici funzionari,
e di alcuni intrusi nelle liste eletto-
rali, restano appena forse 10 voti di
veri cittadini, che per ispirito e per
reale disposizione di logge dovrebbero
essere elettori. Questo è il suffragio ohe
il Narodni List pretende essere la ma-
nifestazione della volontà popolare, in
confronto al migliaio di elettori, che
tutti votarono per gli eletti, e che e-
rano per loro gli uomini di fiducia. Ecco
come avrebbe il Narodni List inter-
pretata la libera volontà cittadina, ed
ecco in qual modo esso vorrebbe che
si facessero le elezioni.
era andato a narrare al signor di Vaunoy l'e-
sito infelice dell'attacco notturno tentato con-
tro la persona di Didier. Il vecchio maggior-
domo ebbe a ben che lare per rinvenire il
suo padrone. Questi avea lasciato il suo ap-
partamento ai primi rumori dell'assalto, aveva
fatto insellare il cavallo, quello stesso sul
quale Fior di Ginestra e Didier galoppavano
in quel punto ne' viali della foresta ; poscia
confidando ne' peifìdi spedienti presi per ri-
durre le genti del re all'impotenza, s'era re-
cato presso i Lupi eh' egli in persona avea
condotti alla tettoia, ove le vetture cariche del
denaro si trovavano al coperto. Fatto ciò, egli
contava d'inforcare gli arcioni del suo cavallo,
e correre d' un tratto fino a Rennes.
Il suo piano, per essere estremamente seni-
plice, non era meno sagace. Didier, assassi-
nato durante l'assalto da'suoi proprii staffieri,
passerebbe naturalmente per morto nel difen-
dere i fondi del fisco che aveva in custodia.
I «olì Lupi sarebbero certamente accusati di
questa morte, ed egli, Vaunoy, arrivando il
primo a Hennes per recare tal nuova, mo-
strerebbesi ben desol ato per questa catastrofe
che toglieva così sul fiore dell'età un giovine
officiale di si alte speranze. Anche la cono-
sciuta intrepidità di Didier doveva aggiunger
fede alla probabilità della narrazione del si-
gnor della Tremlays. Così quest' ultimo ira
ST. 80. (Supplemento) zam, ÌO
Condizioni d' Assòciazione.
Pw Zara flor. 8 antioipatemente, ié-
mestre s trimcitro in proporziono.
PM r impero Aastro-Ungarico fier. 9;
aemMtre fior. 4:50 trimcitre fior. 2;50.
Per gli Stati appartenenti all' Unione po-
stale fior. 12 all'anno semestre e tri-
mestre e in proporzione. Per gli Stati
non appartenenti ali unione postale fior-
fi « di più l'aumento delle spose pè-
atali, semestre trimestre in proporzione-
I pagamenti si fanno in banconote austr-
oppuri in monete d'oro del paese.
Giornale politico, economico, letterario.
i V- Esce il mercoledi e il gabbato.
Le aM«fll«6Ìoai e gli importi di pa-
nare, in assegni postali, si dirigane al-
l' amministrazione dei "Dalmata« in iara
«hi nen respinge il fogllQ dopo seaduta
l'assoeiaaiOQ« sUnUnde obbl^ati» par il
trimMtre sossegueate. ,
Le «orrispoodenze devono dirigersi af-
trancate esolusiTamente al Redattore. Le
lettere non affrancate saranno respinto.
I eomnnloatì si inserisoene »I preaae di
soldi IO la linea. At?Uì ed iawrzioai »
prezeo moderato da conTonirsi.
Un numero separato eosta s. It.
Vn numero arretrato s. 16.
I maaoaoritti non si restitniseono.
Ricorrendo ieri i' altro la Fešta
dl S. Simeone, quest'Oggi ii gior-
nale esce dimezzato.
Il nuovo ixxinistero serbo.
Tutte le notizie sul nuovo Gabinetto serbo
si accordano nel rappresentarlo quale Mini-
siero della lotta e dell' opposizione contro le
pretese dei radicali e del liberali. Nicolò Kri-
stich si circondò di nomini, i quali o sono in
intime amichevoli ralazioni col Be, e quindi
sono allo stesso lealmente devoti; o che fino
ad ora si tennero lontani dalla lotti dei par-
titi e saranno disposti còme ministri ed ese-
gaire fedelmente gii ordini, come lo erano
quali impiegati. Nicola B^isjicl^.-avrebbe^ co-
minciato la sua carriera quale sotl^ffici^e
dèi reggimento confinario di B^tariràracììno.
Assolto l'obbligo militare passò in SerFia, en-
trò in servizio dello Stato e coprì parecchi
posti, fra cui quello di capitano .civico di
Belgrado. Dopo la dimissione di Oaraschanin,
sotto il principe Michele assunse la direzione
del ministero, ed ucciso il principe entrò nelle
fila dei più attaccati aderenti del principe Mi-
lan, lottò in queir epoca con tutta energia
contro l'agitazione del metropolita Michele, ii
quale voleva spianare la via al principato ad
un granprineipe russo. Stabilita la reggenza si
ritirò dalla vita pubblica, tutti però, anche gli
stessi suoi avversari, riconoscono pure che la
sua azione fu sempre corretta e leale.
Il corrispondente da Belgrado della Politi-
sche Correspondem scrive di lui:
Il nome di Nicola Kristich significa non
solo un principio, ma un programma coŠ pre-
cisione definito, ija Serbia lo conosce da luogo
tempo. Neil' anno 60 egli era Ministro del-
l'interno e per breve tempo fu a capo di un
gabinetto, nel quale figuravano i conosciuti e
stimati nomi di Cukich, Blaznavaz e Leschia-
nin. Fin da quell'epoca il sig. Kristich è co-
nosciuto come nomo d' azione, di un' azione
franca e risoluta. Egli non è un teoretico ed
è loQUno da ogni dottrinarismo ; ha due soli
principi : ferm^a ed onestà. Il sao program-
ma può riassumersi nelle seguenti poche pa-
role: Disciplina e leale adempimento dei do-
Teri del corpo degl' impiegati ; incrollabile
diftìsa della legge; rispetto a tutti i diritti;
incondizionata dtivozione al Be ed alla Dina-
stia; massima cura pegl'interessi generali. Fu
perciò egli anche sempre rigoroso Terso quelli
che nel servizio dello Stato si rendevano col-
pevoli di traseuranza o parzialità. Un impie-
gato che Tolésse esser agitatore radicale p li-
berale, sotto il regime di Kristich termine-
rebbe in breve la sua agitazione; ed egual-
mente non tollererebbe, che un cittadino di
qualunque partito esso si sia, turbi i' ordine
legale. Agii elementi turbolenti fra i radicali
non sarà più certamente concessa quella li-
bertà d' azione, della quale essi abusavano a
danno di tutte le istituzioni. Quello ohe so-
pra tutto distingue il capo del gabinetto è la
prestezza nella decisione, alla quale segue to-
sto r esecuzione. Ove egli scopra una viola-
zione della legge, la legale prescrizionfj presso
di lui non si fa attendere a lungo. Quello
che deve succedere, succede prima che lo si
aspetti. Egli è un carattere di grande seve-
rità, che parte in lui da un sentimento del
diritto fortemente sviluppato. Non essendo e-
gli mai stato propriamente un uomo di par-
tito, così nemmeno si lascia guidare da inte-
ressi di partito, che sono a lui sconosciuti,
ma unicamente dal bene generale. Un tale
carattere non può calcolare su simpatie, ohe
pel fatto egli non gode in abbondante mi-
sura; però egli sa imporre la generale stima
Énche verso i suoi più appassionali avversari.
|ja. missione, che gli fu affidata è altrettanto
importante quanto semplice, e dovrà conso-
lidare le fondamenta della società alquanto
scosse. Fello scioglimento di tale compito
sembra che egli offra tutte le desiderabili ga-
ranzie. Egli ha coraggio, costanza ed ener-
gia abbastanza onde assumere la lotta contro
gii elementi distruttivi. In ogni caso un Mi-
nistero Nicola Kristich dovrebbe senz' altro
significare 1' opposto di quello, chfì voleva il
partito radicale.
Milan Bogicevich fino ad ora ambasciatore
alla Corte di Vienna, nominato a ministro
degli esteri, passa per un amico dell' Austria,
e la sua chiamata nel gabinetto sembra che
voglia significare che la politica estera della
Serbia continuerà nell' attuale indirizzo.
Il sig. Spasich, nuovo ministro delle fi-
nanze, era pure per qualche tempo impiegato
air ambasciata serba a Vienna, ed in seguito
fungeva da capo-sezione nel min. degli esteri.
Il nuovo ministro della guerra, colonnello
Petrovich, era ministro delle pubbliche co-
struzioni nel ministero Pirotschanaz.
Gli altri ministri sono poco conosciuti, non
appartengono ad alcun partito, e possono qua-
lificarsi unicamente quali fedeli aderenti della
dinastia Obrenovich; ciò che specialmen te deve
dirsi del nuovo ministro pelle pubbliche co-
struzioni, colonnello Protich, il quale fino ad
ora era il secondo aiutante d' ala del Be.
Giorgio Fontelich, che ha il portafogli della
giustìzia, nonché del culto ed istruzione, era
fino ad ora consigliere presso la suprema
Corte di cassazione, ed ò calcolato come un
eminente giurista.
n JtmM Uft" oaliumktd.
Abbiamo ricapitolato la storia delle
smeatite, perchè anche le stesse dime-
APPENDICE.
strano un certo nesso fra gli avvenimenti
della Dalmazia e Croazia, fra il contegno
di questo partito croato con quello dei
diritto dì Zagabria, anzi una dipen-
denza del primo, il quale sembra quasi
muoversi ad una parola d'ordine.
Come siano state valutate le smen-
tite dei signori Readich, Kovacevich e
Folnegovich; l'abbiamo veduto; uè hanno
maggior valore per certo le rettifiche
e gli sfoghi del Narodni List. Anziché
lanciare a nostro carico la ridicola in-
sinuazione, che ii nostro primo articolo
sia stato scritto per inspirazione supe-
riore, dovea dimostrare, ohe abbiamo
avuto torto a scriverlo. In quòll' arti-
0010 noi ci siamo astenuti da ogni
spiegazione, ci siamo limitati, ad una
ricapitolazione di fatti ; e se da questi
risultava il nesso fra 1'azione dei due
partiti delia Dalmazia e della Croazia,
era forse nostra la colpa ? Ha potuto
11 Narodni List smentire forse uno solo
dei fatti in esso accennati? e se essi
sono veri, non è forse anche vera la
logica conseguenza ohe dagli stessi ne
derivava.
11 Narodni List chiama invece ma-
ligne invenzioni le notizie, che non da
noi, ma dai giornali esteri, furono pub-
blicate sul viaggio iu Dalmazia di Smi-
ciklas e compagni, e dice maligna in-
venzione il convegno a Spalato dei
detti capi-partito croati coi nostri ono-
revoli deputati ed assessori della G-iunta.
11 troppo zelo però insinua. appunto
il sospetto, che il Narodni List eolie
sue imprudenti rettifiche, negative e giu-
stificazioni vorrebbe allontanare.
La ricerca di documenti, e gli studi
storici sarebbero stati lo scopo del viag-
gio dei signori croati in Dalmazia.
Domandiamo però, si può credere che
per cercare documenti e per fare studi
storici, si faccia il viaggio a Macarsca,
si arrivi a tarda ora di sera e si ri-
parta nella mattina successiva? si può
credere ohe per fare degli studi storici
si vada a Sfirce fermandosi poche ore?
A Sfirce dove pochi giorni prima avea
avuto luogo una specie di meeting r„0-
mladina Hrvatska!^
Se i signori croati fossero venuti in
LOVRE ZAV0JA]«Č4]«I.^
I
FAVA POLJIČAI^II«
na sajmu o Gospojini
(Continuazione, e fine, vedi N. 79).
Xovre. Tamburovié zametnu lakrdiju kadje
svaka opremio podje s'njimam na polje gla-
sovanja, sastavise strankom protivnom pak
sva četiri glasovaše protiva stranki Popovski,
to bijaše preveè Popa ra^srdilo, koji je novce
dao, pak sa onom knjigom naredio je da
sudbeno ištu povratak; neki dan ja sam se
dogodio u Vrgorcu kad hjim je razprava
bila, kad sa je Sudac obavjestio od stvari
kako stoji, izdao je odluku da Tamburovié
neioa hjim novce pofratiti, »eè dft trtósaiei
imitai ma piatiM 5a z» paroiéke
UoSkove.
Pava Sađ vi4ja dasi imao uzrok smijati se,
Dalmazia quali semplici toms^«, e se lo
scopo dei loro viaggio fosse stato del
tutto innocente e lontano da ogni mo-
tivo politico, perchè a quel fatto attri-
buire uno scopo manifestamente falso,
ed elemosinare una giustificazione ohe
da nessuno può essere creduta? perchè
non rappresentarlo quale un viaggio
di diporto e di una visita agli amici ?
perchè con tanta insistenza negare il con-
vegno a Spalato coi signori Klaich e
Vrancovioh? È probabile e può cre-
dersi, che essendo di passaggio per
quella città i nostri membri delia Giunta,
e trovandosi ivi Smioiklas e compagni,
non abbiano essi cercato di trovarsi
con loro, e vedersi? Perdhè negare
quindi tale fatto, ohe ove non avesse
avuto anche un motivo secondario, sa-
rebbe stato invece magnificato dal Na-
rodni List, e pubblicato come un' av-
venimento patrio? Quale spiegazione si
dovea dare alle imprudenti negative ed
alle giustificazioni del Naródni List il
quale, forse sperava, ohe tali fatti sareb-
bero rimasti per tutti un segreto, e
ohe nessuno avrebbe osato portarli alla
pubblicità.
Quello che noi volevamo dimostrare
coi nostri articoli si era l'intima rela-
zione che regna fra il partito croato
della Dalmazia, ed il partito d' azione
di Starcevich nella Croazia. Può forse
il Narodni List negare tale relazione ?
Il programma di Starcevich e compa-
gni si è r unità e l'indipendenza della
Croazia — cielokupnost i nezavisnost.
Non era questo forse anche il pro-
gramma sviluppato da Paulinovich in
Dieta? Nella conferenza deir„Omladina
Hrvatska" a Sfirce a cosa s'inneggiò se
non appunto alla cielokupnost e neza-
visnost hrvatske I telegrammi
di felicitazione ohe da tutte le parti
della Dalmazia dagli aderenti del par-
tito Croato si diressero a quella con-
ferenza, tutti senza eccezione, espri-
mevano i più ardenti voti pella realizza-
zione di quel desiderio nazionale, ed
inalzavano allo Staroevich i loro Mvio.
Quei telegrammi furono pubblicati dal
Narodni List, avvertendo ohe ommet-
ieva la pubblioaziono di alcuni, perchè
zar nemogu se novci sudbeno naplatiti koji
se za izborne glasove daju.
Lovre. Eto razumi, još je prilični dogodjaja
bilo, zato Pop upravitelj občmski novaca
hotio je sadb<>no damu se povrate, što nei-
zadjemu za rukom, zašto izgled Tamburovié
ča sve završi.
Fava. Kadsmo od svačemu govorili deder date
još nešto upitam.
Lovre. Govori.
Pava. Od prvi godina običajno sam platjao
u Občinu za travarinu svake godine 2 ili
3 fiorina; u današnji dan na sajmu prodao
bi jednu kozu s'kojom bi smirio svu tra-
varinu i još bi mi ostao koji banovac za
napiti se, a "danas u ta svrhu prodaosam
četri koze pak još nemožemi zaleči, a bra-
vimi svaka godine ako ne smanjkaju doisto
nenapriduja.
Lovre. To jest Občina povišila namet na svaki
zub; u vrime prvi Načelnika plačalose je
na kozu novčiča 5 a sada se plača 12, vi-
diš koliko to odnosi.
^ haram trihaje oamet aa stoku,
kad hjim oniki norae od pririza na k^-
patik spiiva.
Lowrt. Polepuosti popovskoj nebi đotekla sva
Dalmacija kamoli če naš ufoožni Kotar; još
se glasa da sastavljaju s' Hrvatim nekakvu
haznu za njihovo rasplodište.
Pam Jesuli mogli Vitjajei zabraniti povišenje
tro vari ne.
Lovre. čujasi jurve od mene kakva je vrago-
lija ustrojena u sjednici, zapisnik odredbe
viča upisan bude uvjek koji dan prvo nego
se vjuče sastavi, pak ga Tajnik izpiše kad
je njemu drago, a Vitnici nespračeni vratese
kuči, gdi si bio, nigdi, štasi radio, ništa.
Pava. Nazad dvi godine glavari sa Rondom
pobraša mnogi nov-ac od naroda neznase
zašlo ni kako, neki su plačati do 60 fio-
rina i od mene uzeše 120 groša, čijajeono
zadorica bila? Kudli su oni novci otišli?
Lovre. To je odredba Prfpova, a novci su po-
šli kud i ostali od prireza i travarine, pak
ujdeli vuk kenjca?
Pava, Ajde okanise brezposlice, ta nije ni
Pop tako moguč da može mečati očito na-
met na vilajet, veČ valja reč da q to i
Vlada ulazi, kao kada smo sagrišili što i
Krivošijani.
Xdvre. Ti si tvrde glave, očeš svašto inati «
malo vjerovati. Pava. Ti mislii stosi često u grada i Sto
s gospodom kadgod občiš, dasi popio uji.
hovu pamet, zato uzdržiš dasmo mi brdiani
do konca ludi, neznašli da kadgod iz stru-
njave torbe izvalise pogača; medjuto osta-
vimo lakrdiju, već isporavimi u koji naslov
one se novce pobraše.
Lovre. Onosu bili ostanci travarine za 12 tro
dma što nisu naplaćeni pod l^adelnistvom
Fran.ča I Pervana. jer su jih oni pučanstva
propustili, nebuduči Občini bila potreba sad
pak današnjem Opraviteljstvu sve ie m.lo
pokupi od naroda sve do košulje, ovoii
činjeno protiva zakonu, buduči da niie do
pustjeno naplititi na brzu ruku nijadan ob-
čmski danjak potla tri godine.
Pava Po čijemu vitru lanjske godine glavari
pokupiše od svake kuče u svim selim DO 4
banovca; jeli ono bila glavarska posebica. ali
hjim je Vlada naložila. '
W ^i uvjek 0 Vladi kao gluv Turčin o
medjedu, razumime jednom dasu ovo sve
občmki posh, kojaja onda novi danjak na
vas Kotar najetnula i od svake kačž^nuJ
je uzeti po 40 novčiča, brojise usve S
kače ^40 t^D jpadv fiMina MMada.
Jeh dopastjeno Obfiini ùovi đanij mecAti. danjak na
/čl
ora. Aderenti dei liberali e del partito del pro-
gresso comineiarono a fare fuoco dalle case
SOI fuggitivi. I radicali di Zaiéar rimasero
passivi. „E una sciocchezza ciò che avete qui
impreso" disse loro il dr. Lazo Ilich deputato
del circolo di Alexinaz, uno dei più rag-
guardevoli deputati radicali del circondario ed
andò per la sua strada.
Quando poi due giorni dopo il deputato
radicale Marinko Markovich si presentò di-
nanzi Zaiéar con un battaglione armato di
fucili a retrocarica, e mezza batteria, e voleva
bombardarla e prenderla, il capitano Rado-
vich mandò a lai qual parlamentario il di lui
collega deputato d.r llich. I signori, in campo
aperto sotto una dirotta pioggia, tennero una
discussione di due ore, se il partito radicale
dovesse ritenere come suo l'attuale movimento;
la qual discussione terminò con ciò, che Ma-
rinko Markovich diede alla città di Zaiéar
cinque giorni per deliberare. Questo fu l'affare
di Zaiéar.
."Vostri carte^g;! particolari.
Cittavecchia, 5 decembre.
Un mistificatore da qui in due corrispon-
denze apparse nell' Avvenire di Piume, sotto
la maschera di autonomo, manifesta i suoi
disinteressati desideri, che a parroco di Cit-
tavecchia, nelle veci del compianto Gellinich,
venisse scelto 1' attuale parroco di Brusje an-
ziché quello di Vrisnik.
Che r autore delle due corrispondenze non
possa essere un autonomo, ma che invece
debba essere un volgare mistificatore che ap-
profitta della buona fede della redazione del-
l'^wemVe pei suoi scopi . particolari, lo si
deduce da ciò, che il parroco di Brusje è uno
dei più fanatici croati che esistano nella pro-
vincia, e che un vero autonomo non potrebbe
che considerare come un castigo o come una
disgrazia la venuta a Cittavecchia di un si-
mile individuo.
E noi, veri autonomi, speriamo che il Ve-
scovo non vorrà infliggere alla sua patria un
castigo, nè vorrà procurarle una disgrazia.
Jl parroco deve essere una persona stimabile
sotto ogni rapporto, e nel parroco di Brusje
sarebbe difficile trovare qualcosa di stimabile.
Crediamo che basti l'esempio scandaloso di
Spalato, dove la grande maggioranza dei cit-
tadini non saluta nemmeno il proprio vescovo.
Noi eravamo da lungo tempo abituati a sti-
mare il nostro parroco, e desideriamo che
non ci venga imposto un parroco che non ci
sarebbe possibile stimare.
Noi abbiamo bisogno di un parroco che non
sia un partigiano credente nel solo verbo del
Narodni List, e ritoniaroo che il vescovo non
vorrà agire in opposizione ai desiderii della
grande maggioranza dei suoi patriotti.
sorio maestro dirigènte di Vallegrande
Giovanni Jericevlch in maestro effet-
tivo presso la scuola di Trappano ; il
maestro effettivo della scuola mista di
Kućište Luca MIadineo in effettivo mae-
stro dirigente della scuola di Valle-
grande e il provvisorio maestro diri-
gente della scuola popolare di Žrn'ova
Marco Bodulich in effettivo maestro di-
rigente della scuola stessa.
I consiglii sanitario e scolastico or-
dinarono la riapertura delle scuole gin-
nasiali e reali, che questa mattina in-
cominciarono le lezioni.
Domenica 9 corr. cessava di vivere
in questa città T i. r. aggiunto giudi-
ziario addetto all' i. r. Tribunale di
Oattaro sig. Costantino JurfcLOYicIi,
ed oggi con splendidi funerali fu ac-
compagnato alla tomba. Animo gene-
roso e nobile, mente elevata e colta;
la famiglia desolata ne piange Tamara
perdita, il corpo giudiziario deplora la
scomparsa di uno dei suoi più valenti
membri.
Ci viene annunziata la comparsa di
un nuovo giornale pedagogico-didattico
slavo, intitolato la Zora, redatto dal
Professore Vincenzo Danilo e Maestro
Miho Zaglav.
Escirà due volte al mese e costerà
f. 3 all' anno.
Per le Signore. — Ci si annunzia T im-
minente pubWicazione del volume XIV della
Biblioteca delle Signore, edita a Torino. 11
nuovo romanzo ha per titolo "<28 Luglio !„
ed è dovuto alla Signora Guidi, l'autrice
del libro : "iZo una casa mia!„ che ebbe
anni sono tanta fortuna. L'aver scelto per ti-
tolo la triste data del terremoto di Casamlc-
ciola,!- ci fa conoscere come l'autrice si sia in-
spira a a quella terribile catastrofe dando vita
a qualcuno dei personaggi che ne furono te-
stimoni 0 vittime. Di questo nuovo lavoro
che il nome dell' autrice e 1' argomanto scelto
annunziano assai interessante,riparleremo quan-
do r avremo ricevuto e letto.
Gazzettino della città
e della provincia.
Dalla patriottica Neresi, riceviamo
il seguente lietissimo telegramma :
Neresi 10 dicembre. Oggi compironsi
le elezioni comunali. 11 concorso de-
gli eiettori fu straordinario, mai eguale.
Neresi confermò sè stessa; non venne
deposto un solo voto contrario. I se-
dicenti quattro avversari avviliti rinta-
nati non poterono esercitare alcuna in-
fluenza, nemmeno sui loro servi e debi-
tori che votarono tutti con noi. Ve-
dranno cosi gli avversari, che la po-
polazione di Neresi calma, dignitosa, ri-
mane salda sulla breccia sempre fe-
dele alla propria bandiera.
Teatro Nuovo. — Per giovedì a sera
13 corrente ci viene annunziata la be-
neficiata della egregia prima attrice
drammatica sig.a Eosina I. Dondini la
quale intese di offrire al pubblico un
trattenimento col dramma storico di C.
Benvenuti intitolato L' Orfanella Dal-
'^ata e la commedia in un atto La
(Consegna di russare. Sperasi di vedere
un pubblico numeroso, trattandosi prin-
cipalmente di rimeritare una distinta
artista, e di incoraggiare il depresso
spirito teatrale.
Il Consiglio scolastico provinciale ha
trovato di nominare il provvisorio mae-
stro della scuoia popolare di Janjina
Marino Giurgievioh in effettivo mae-
stro della scuola di Kaciste ; il provvi-
II Berni. — Periodico umoiistico setti-
manale, splendidamente illustralo e stampato
su carta di lusso, che si pubblicherà in tutta
Italia ai primi di decembre. Direzione e Am-
ministrazione: Milano - „Via Durini," 31.
(Stab. Tip. Ditta Editrice Francesco Manim).
Il Berni si propone per programma d'esser
d'indole gaja, brillante, faceta, umoristica
— nelle sue manifestazioni grafico-letterarie.
E dandosi a promuovere un riso schietto,
bonario, onesto, dovrà, peraltro, trattando
caricature e satire sociali, mantenersi assolu-
tamente impersonale ed estraneo ad allusioni
politiche e ad oscenità di qualsiasi genere.
Prezzi d' abbonamento : tranco nel Regno
Anno lire 12; semestre lire 6.50; — Unione
Postale Anno lire 15; semestre lire 8.
Si prega di chiedere Numeri di Saggio del
giornale 11 Berni, Milano - Via Durini, 31.
Numeri di Saggio a chiunque li chieda
Gratis.
Un buon affare per il capo d'anno. —
Abbiamo veduto il programma per 1' associa-
zione della Gambetta Musicale di Milano
edita dallo Stabilimento Ricordi; e non sap-
piamo spiegare a noi stessi come mai questo
elegante ed onesto periodico che conta circa
40 anni di vita, non abbia ancora centomila
associati. Siccome l'associazione alla Gazzetta
Musicale è proprio un buon afiare, ci cre-
diamo in dovere di spiegare brevemente ai
nostri lettori in che consiste, perchè non
perdano l'occasione di approfittarne. L'affare
è questo: con 20 lire annue anticipate, 10
per un semestre, 5 per un trimestre, ognuno
che canti o suoni (e chi non canta o suona 0
acquista subito nell' ampio catalogo dello Sta-
bilimento Bicordi (50,000 numeri) tanta musica
a sua scelta per l'importo lordo di L. 40 o
20 0 10; e quando ha così ritascato il suo
denaro, rimane associato per un atino, per un
anno, per un semestre, o per un trimestre alla
Gazzetta Musicale diretta da G. Bicordi e
compilata da S. Farina (un fascicolo elegantis-
simo, illustrato ogni domenica) e riceve altri
tre premi di non piccolo valore, in libretti
d' opera, libri, calendari, fotografie, ecc. Ora
qual è il maestro di musica, qual» il dilet-
tante che ogni anno non debba acquistare per
20 lire di musica? In ogni casa io cui è
un pianoforte, dovrebbe entrare la Gazzetta
Musicale. Si comprende come lo Stabilinrento
Bicordi, che da 40 anni pubblica la Gazzetta
Musicale per decoro Tdell' arte e della casa,
qoest' anno ne ampli il formato, vi aggiunga
delle illustrazioni, ne migliori i caratteri e la
carta, e la offra per nuUa, anzi per meno di
nulla, alle famiglie in cui si coltiva la musica
— si stenterebbe invece a comprendere che
ad un invito simile non rispondessero tutti i
musicisti e tutti i dilettanti che sanno fare i
loro conti.
RECENTISSIME
Vienna 9. Ieri si suicidò, con una
pistola caricata ad acqua, l'attore Leu-
hert del BurgtJieater.
Roma 8. A proposito del duello fra
Nicotera e Lovilo la Stampa scrive :
L' autorità giudiziaria non può non
impossessarsi d' ufficio dei diversi re-
ati consumati ed è a sperarsi che senza
lacuna di tempo venga innanzi alla
Camera la doppia domanda di autoriz-
zazione a procedere. Allora ci si vedrà
chiaro.
— Lovito ha dato le dimissioni di se-
gretario generale del ministero del-
l' interno.
Genova 8. Il principe di Germania
è aspettato il 16 corr. Scenderà al pa-
lazzo reale.
Parigi 9. Oourbet telegrafa essere
ormai incamminate le regolari opera-
zioni dì guerra contro Bac Ninh.
Galibert conferma che la squadra
francese distrusse parecchie posizioni
degli Hovas nella parte 'orientale del-
l' isola di Madagascar.
I francesi ebbero un ferito.
Londra 8. Telegrafano dal Cairo allo
Standard che l'inazione del 'Mahdi per-
mette di fortificare le frontiere.
COMUNICATO. *)
AI citrullo articolista il quale nell'an-
fibio giornale, nomato Gazzetta di Spa-
lato al N. 95 del 3 corr., fa i conti
alla locale Società dei Bersaglieri, che
da nessuno finora venne mai pubblica-
mente attaccata, sono incaricato di ri-
spondere, a nome di tutti, che non è
egli al certo colui dal quale abbiamo
bisogno di alcun consiglio. Fummo ab-
bastanza generosi, col permettergli di ri-
tirarsi da sè solo dalla Società dalla
quale doveva essere infamemente cac-
ciato. Invece di far i conti agli altri,
sarebbe assai meglio li facesse a sè
stesso, che vive, mangia e veste panni
alle spalle di chi sarebbe in debito di
mantenere.
Il §. 50 dello Statuto, lo conosciamo
tutti, e r amministrazione del patrimonio
sociale nulla lascia a desiderare, ciò
che non potevamo dire, allorquando ave-
vamo la disgrazia di tenerlo a segretario
ed a cassiere. Se i Contorni di Zara
gli hanno procurata un'indigestione, non
è nostra colpa, e noi lo possiamo ben com-
patire allorquando sogna i terremoti ed
i rombi per la Bilancia, ma non allor-
quando attacca 1' onestà di persone alle
quali non è degno di sciogliere i legacci
dei calzari.
Un ultimo consiglio, giacché le lettere
non sono per lui, e se con un onesto
lavoro egli vuol redimere il suo triste
passato, se si sente forte del suo dovere
di marito, di genero e di padre, faccia
il salumaio e fra le sardelle ed il bac-
calà sogni pure i tempi passati, che
per lui sono ormai tempi perduti.
Per ora soltanto questa tiratina mo-
rale di orecchie e, se ritorna alla carica,
il resto che gli compete.
Zara 10 decembre 1883.
UN BERSAGLIERE
per tutti.
*) Per qaesti articoli la Redazione noa assume al-
tra responsabilità ohe quella volnta dalla legge.
RirtgraziameAtL
A tutti quegli egregi che nella grave sven-
tura che e' incolse per la morte deirindimen-
ticabile nostro marito e padre rispettivo Gia-
como Šarić, ci furono cortesi di conforto,
s'adoperarono a lenire l'acerbo nostro do-
lore, a rendere più splendide le esequie del
defunto ; che si compiacquero d'accompa-
gnare air estrema dimora le mortali spoglie,
ed in ispecial modo all'Inclita I. B. Diri-
genza Tecnica pella Eegolazione del Narenta,
alla Spettabile Impresa Generale pella Rego-
lazione del Narenta, agli onorevoli membri
componenti la commissione pella Navigazione
del Narenta, alla Spett. Amministrazione Co-
munale, air Inclito I. E. Ufficio Daziario, alla
Spett. Direzione della Scuola maschile, ai
Molto Reverendi Parroci di Fort'Opus, De-
sne, Bagalovié e Komin, alle distinte fami-
glie: Egermayer, Franiòevié, GargaSevié, Ja-
kišić, Maylauder, Omann e Stepischnegg, a
tutti gli amici parenti, e conoscenti tanto di
Fort' Opus che fuori 1 quali confortarono con
visite, telegrammi o scritti, a tutta la popola-
zione di Fort' Opus e de' paesi circonTicini
ai medici curanti D.r Schmidinger 6 Nagy
che nulla trascurarono a debellare il fatai
morbo onde fu vittima, coli' animo profonda-
mente commosso rendiamo i più vivi ringra-
ziamenti, assicurandoli dell' eterna nostra gra-
titudine.
Fortopus, 6 dicembre 1883.
Maria consorte
Tomaso, Matteo, Giovanni, Anna
e Catina figli.
È uscito dalla tipografia 8.
Artale
LUNAI^IO
CATTOLICO GRECO ed EBRAICO
per r anno 1884
col seguente Sommario:
Domiimtore dell' Anno — Eoolissi — Equazioni —
Pianeti visibili ad occhio nudo — Appartenenze del-
l'Anno — Feste Mobili — Quattro Tempora — Tempi
pr le Nozze — Feste principali delia Dalmazia —
Ferie dei Tribunali — Lezione sulle Eeclissi — Ora
della Levata e Tramonto del Sole — Orticoltura —
Pesci ricercati — Lunario Cattolico, Greco ed E-
braico, con una fitcciata di fronte iu bianco per ogni
mese — Documenti storici : "I nobili zaratini devono
sapere leggere e scrivere," „Pene contro i nobili za-
ratini che non vengono in consiglio" — Fontioo —
Ospedali di S. Giacomo, S. Marco e S. Martino —
S. Simeone — „Parte presa nel mag.co Con^iìglio
degli Nobili di Zara" — Dieta provinciale — Giunta
provinciale — Deputati al Cousiglio dell' Impero —
Estrazione dei viglietti di tutte lo Lotterìe nell'Anno
1884 — Tariffa dei battelli a Vapore del Lloyd Austro-
Ungarico, della Società Florio-Kubattino e dei Fra-
telli Rismoudo — Tariffa delle Diligenze Erariali per
passeggeri — Tariffa ferroviaria per passeggeri Linea
Spiilato-Siverich-Sebenico — Tariffa pei trasmessi e
colli postali nell'Interno della Monarcnia —Prospetto
degli Stati per i quali sono ammesse le spedizioni di
Colli postali fino al peso di 3 Chilogrammi senza va-
lore dichiarato — Tariffa Postale e Telegrafìca —
Tariffa «iei Bolli per Petizioni di importi minimi —
Prospetto delle estrazioni dell' i. r. Lotto di Trieste
per 1' anno 1884 — Scala per la commisurazione dei
bolli e Documenti Cambiari.
Prezzo soldi 24.
Il Mercurio Triestino
Giornale delle Estrazioni dei Prestiti
IMazionaii ed Esteri.
Eivista Finanziaria e Commerciale.
ESO* in TBZBBTE di legola 11 &, 12, 30 e a? Ael mese di mattina.
Proz/o d' abbonamento por Trieste un anno fior. 2
Ffj m«si fior. I;20 per la Monarchia A.-iJ. un anno
. 2.40; sei mesi fior. 1.-40 — per V Estero franchi
8 all'anno.
Tutti gli associati ricevono Gratis: Un Prontuario
delle Cartelle dei Prestiti a Premio estratte dalla
prima Estrazione a tutto Dicembre 1H83.
Anno XIL — L'Amministraxione del Giornale II Mer*
curio Triestino eseguisce qualsiasi commissiono per
acquisto e vendita di Valute, Viglietti di Lotteria
Obbligazioni fruttanti interesge, Inoaego di cuponi'
Vincite eco. '
Anno XIL — Per la Verifica di più Cartelle tn tutti
le passate Estrazioni pagasi soldi 4 il Numero. —
Per una sola Cartella soldi 8. — Oli abbonati pa.
gano la metà.
Dirigere gli Ordini d'Abbonamento • le Commis-
»iđni air ilmmtnuera^tonc del Oiomale li ll«rourìa TriwtlM, Via Nuoya N. 18 IL PUno. (IQ-IQ)
per sè stesso, e ia conseguenza ne
sarà ohe subentrando il bisogno tutti
gli altri Comuni della Provincia do-
vranno fare altrettanto, la spesa ohe ne
risulterà sarà infinitamente maggiore.
Ma ciò non sarà tutto, che ove sorga
questa necessità, vi sarà il grave incon-
veniente, che per portarsi da un luogo
air altro della Provincia converrà si
facciano delle contumacie che si sareb-
bero evitale.
IL RE UMBERTO.
Dai vari giornali d' Italia riepilo-
ghiamo i seguenti particolari sulla
partenza da Napoli e sul viaggio fino
a Monza del Re Umberto.
li Be al Senato.
Telegrafano da Roma 15 al Corriere della
Sera:
Il Re ha mandato da Napoli al Senato ì\
seguente telegramma: „Li ringrazio per il te
legramma direttomi ; le condizioni molto m -
gliorate di Napoli mi permettoao di ripartir«-
con animo più tranquillo sulle sorti di questa
buona popolazione. — Umberto.^^
II presidente Grevy.
Oltre i dispacci dell' Imperatore Francesco
Giuseppe e dell' Imperatore Guglielmo, Re Um-
berto ha ricevuto questo del presidente della
Repubblica francese :
„La catastrofe che colpisce l'Italia suscita
in Francia e in tutto il mondo civile la piTi^
profonda commiserazione ; la sconfinata, subli-
me, eroica magnanimità della Maestà Vostra,
ammirazione ed entusiasmo."
Ijc parole del Re alla partenza
da Napoli.
Telegrafano da Napoli 15 al Pungolo-.
Ieri il Re, ricevendo la Giunta municipale,
che gli fu presentata dal Sindaco, le disse :
„.Non mi aspettava da una città colpita
„da così gravi affanni un' accoglienza così af- j
„ftìttuosa. '
„Prego il Sindaco e la Giunta di farsi la- |
„terprete verso la popolazione di Napoli dei >
„miei ringraziament, vivissimi, affettuosi. i
„Parto perchè il morbo declina, altrimenti
„sarei rimasto a dividere i vostri dolori, ad
„assisleie i vosUi infoimi. j
„Anche lontano rivolgerò a Napoli il mie
„pensiero, il mio affetto, attendendo e sperando
„migliori notizie.
„Mi auguro che la bella e sventurata città ;
„riprenda presto il suo brio consueto. .
„Assicurate in mio nome la popolazione |
„elle il Governo è deciso di concorrere con |
„tutti i mezzi a rialzare Napoli dalla sventura |
„che r ha percossa."
Alla Stazione, al momento di partire, strin- |
gendo la mano al sindaco, comm. Amore, disse !
jj Partendo — non resisto al desiderio d?
„rivolgervi uti' ultima parola di augurio che,
„col mezzo vostro, intendo d'indirizzare al
„l'intera città, stringendo nella vostra lama
„no di tutti."
Il ministro Mancini.
Telegrafano da Napoli 15 all' Arena :
11 Re era già nel treno quando sopraggi unse
il ministro Mancini, al quale aveva fatto dira
non uscisse di casa e si avesse riguardo.
Quando lo vide, lo rimproverò dolcemente:
„Non credete voi al cholera, caro Mancini?"
„E lei, Maestà, ci crede ?"
Il Re al Ticesindaco Capitelli.
Telegrafano da Napoli 15 Arenai
Neir atrio Sua Maestà parlò lungamente col
prìncipe Capitelli, lodando vivamente l'opera sua.
„Voi, disse il Re, che foste già sindaco e
„prefetto, accettaste con nobile slancio la ca-
„rica di vicesindaco in una sezione cotanto
„provata dal flagello. L'opera vostra è pertanto
* „doppiamente meritoria."
di Milano. Tutte le autorità, rappresentanze
e corporazioni colle loro bandiere accorsero
alla stagione, che non potendo contenerli si
sfilarono lungo il binario. Si calcola che oltre
a 20 mila persone erano ivi stipate. ; Quando
giunse il treno disperatamente fischiando, len-
tamente procedendo fra la massa compatta
per tema di stritolare qualcuno, un fermento
si difuse fra quella folla, da cui unànime pro-
rnpne nn urlo, più che gridò: Viva il Be!
M comparve sul terrazzino e divenne pal-
j:? a quella vista; la dimostrazione lo com-
mosse. Mentre il treno procedeva continua-
j ìoiio ì frenetici Evviva, e si udivano le ac-
clìraazioai.
Viva il degno figlio del Re Galantuomo!
Viva il simbolo vero e solo della nostra
unità' Viva Casa Savoja! — Sempre a-
Taniì Savoja ! — Viva 1' eroe della patria !
Le ìig'iore, che numerose erano fra la folla
stentoiuvaao i fazzoletti, e lagrime si vede-
vi,oo su molti occhi.
Intr/tjìiendosi colle autorità, al Sindaco Ne-
— lìon ho fatto che il mio dovere, non
u qualsiasi dimostrazione. Però que-
^ j. ». j - grande, che il mio cuore è com-
vìOt^yr U prego di ringraziare i Milanesi, che
• Ito e fra i quali ho passato ì mi-
j>i della mia vita. — Più tardi e-
, »! 4
. sdL'
; lef «
i j el'h)
A quali scene ho assistito !
' jò della salute pubblica e racco-
ì '' prefetto di continuare nella lotta
•i .f lontano dalla cara Milano il fia-
eolori da trovarvi i più belli e più svariati
effetti. Chi ha udito quelle masse convergere
ad una grandiosità affascinatrice del Kyrie e
del Gloria, poi le masse stesse conseguire
nel Sanctus, nel Benedictus e xn'WAgnus
gli effetti più finamente patetici, restò ammi-
rato come questo giovane ed infaticabile com-
positore accopii cosi felicemente 1' ispirazione
lirica all' epico canto.
La fusione e la varietà delle combinazioni
delle voci, ed una orchestrazione delle più
felici ed accurate, con un passaggio delizioso
dal tono minore al maggiore, costituiscono
specialmente del Benedictus un pezzo di non
comune fattura.
È veramente fortuna che la nostra città
accolga così eletto cultore della difficile arte,
e bene a diritto si riaffermò, anche in questa
occasione, nel convincimento di poter andare
superba dell' egregio maestro al quale, pello
splendido risultato, vogliono essere tributati i
più ampi ringraziamenti.
Vanno poi sinceramente encomiati i solisti
signori Pervan (tenore), Foretich (baritono),
Meco (cornetta) e Puciarelli (clarino), come
pure tutti i suaccennati elementi, i quali con
plausibile zelo si adoperarono a rendere inap-
puntabile r esecuzione.
Questa festa musicale riempì di legittimo
orgoglio la nostra città, poiché un così felice
risultato fu ottenuto quasi esclusivamente da
elementi cittadini.
Un' altra parola ancora assimilata
dalia moderna lingua croata, ci ha
spesso cagionato un senso spiacevole
di noia, ed è il nome DjaJc usato in
senso di studente. Bjàk deriva da Dia-
cono, che sa di seminario non solo,
ma ha senso servile. In croato quindi
lo studente, l'iucarnazione del moderno
movimento liberale è detto servo.
I nostri dalmati che studiano alle
università slave lo rigettino franca-
mente e risolutamente questo nome di
origine servile, uno più civile e più
proprio Io potranno trovare di leggieri.
X
La vendemmia ha incominciato fra
noi con un tempo stupendo ohe para
voglia continuare. Gli agricoltori ed i
possidenti ne sono lieti, e ne hanno
ben d' onde.
Ai!e >fe 2 m. 19 il treno si pose in cam-
r liao. Ld grida e le acclamazioni erano una
f eoesia, molti piangevano. Fuori della tettoia
1 e giovani si arrampicarono sul terrazzino e
[ì •t3t;e le siiani al Re gliele baciarono.
Monza era adornata fin dalla mattina, i bai-
e m erano pavesati, le vie parevano un labi-
rnito di bandiere. Alle 2 il piazzale dinanzi
k btaxiooe era già gremito di gente. Alle
2 35 venne la regina col principe ereditano;
a]!pariva molto commossa, le signore villeg-
g ant; e le Monzesi le offrirono due magnifici
« az/j di fiori. Alle 2:50 la banda cittadina
intuo lò la marcia reale ; il treno arrivava —
HKì IVA ar-cora ben fermo, che il Re balzò
"v -ai.'ino del vagone-salon e si gettò fra
1 i ' ""'H Joila regina, che piangeva dalla
»i.iììnwìMMj S. M. la baciò due volte, e poi
'>aì ' inamente il principe di Napoli. La
'..hda dall' emozione, si appoggiò al
j io, e s' avviarono per uscire dalla
M i'oinandò del sindaco, e presentatosi,
'5 nuho affettuosamente la mano. L'entu-
la folla era indescrivibile e le grida:
' ! — Viva Savoja —• Viva il prode
mi erano frenetiche ed interminabili,
i.^upo aicuoi minuti di sosta, durante i quali
vi furoo'j la congratulazione, 1' offerta di una
pergameiia dell' Asilo Umberto, e di una ma-
gnifica miniatura su seta da una deputazione,
ii Re colla Regina ed il principe di Napoli
i mooua'oìio in un landau a duecavalli, ed accla-
I madssimi partirono.
^ Parlando di quel viaggio uno degli adetti
: iiUa Casa Reale disse:
i — E'u un' ovazione continua per tutta la
i via percorsa; ad ogni fermata erano migliaia
di persone acclamanti al nostro buon Re.
^iistrì carteggji particolari.
Spalato 18 settembre.
il ilo scopo di festeggiare solennemente la
mavigur&zione del nuovo aitar maggiore della
chiesa di S. Pietro in Borgo Luciaz, riusci-tissimo lavoro della rinomata Ditta Dall' Ara
di Milano, la Fabbriceria di detta chiesa pregò
il nostro valente maestro di Cappella, signor Eligio Bonamici, accademico filarmonico di Bologna di metter su e dirigere una Messa a graade orchestra, eseguita la domenica del 14
eorr. alia quale Messa cooperarono i cantori
della Cattedrale, quelli della Società Filarmo-
nica, alcuni suonatori della Banda cittadina e
molli difettanti di orchestra del paese.
Tu ti questi elementi si misero all' opera
0 eiiti siasmo ed armonia tali, che ne uscì
DA'' di quei complessi che nei nostri paesi, oggi mai purtroppo ricorrono assai di rado.
"^'ì pabblico poi accompagnò con sì viva
simpatia questa festa musicale, che tale, ol-
iruchò leligìosa, vuole essere chiamata, da
trinar modo di assistere quasi furtivamente A Bologna si procurò di tenere segreta a.- jg alla prove parziali; mentre poi alla prova
r ora del passaggio, la si seppe appena nel ! eraie, tenuta nella stessa chiesa, vi si trovò
r ultimo momento, ma con tutto ciò un' im; | t>Qéio e numeroso, sofiermandovisi fino a
mensa quantità di persone si portarono alli ; -et assai inoltrata, da lusingare giustamente
stazione, ed essendo vietato l'ingresso si sfil' i i iov proprio dell'egregio maestro. Tuttala
A Roma vi fu una dimostrazione impo- |
nente, l'immenso piazzale anteposto alla sta- |
zione non bastava a contenere la folla, che i
acclamava il Re. Simili dimostrazioni si ria- i
novarono lungo tutto il viaggio ad ogni sts- |
zione, sebbene il passaggio seguisse di notte |
tempo.
stica quando S. M. si presentò al ballatoio
La stessa cosa si ripetè a Firenze.
La climostrazione più imponente si fu quell
Dfffatti questo esimio allievo di quella vi-
"stess ripèt . gorosa .scuola di Bologna, come la chiama
* - • • . •"«j^ Filippi, dispone di una tavolozza cosi riccadi
Gazzettino della città
e della provincia
Jl Ministero dell'interno ha emanalo
una circolare alle autorità del Tirolo
italiano, colla quale si raccomanda di
influire col mezzo della slampa e spe-
cialmente coi giornali ufficiali, in modo
istruttivo ed incoraggiante sulla popo-
lazione. Ha disposto inoltre che le au-
torità debbano con energia opporsi alle
quarantene locali che volessero atti-
varsi dai Comuni, facendo cessare le
già introdotte, inquantochè tali qua-
rantene, oltreché non essere autorizzate
da nessuna leggo, come le fatte espe-
rienze hanno dimostrato, sono non solo
impotenti a difendere da un' invasione
epidemica, ma si mostrano fÉfcora dan-
nose, perchè le autorità locali fidando
sulla loro efficacia, trascurano tutte le
altre misure, e nell'effetto poi i lazza-
ri i li diventano le più pericolose sor-
genti dell'infezione. L'esperienza diffatti
ha dimostrato che l'Italia e la Spagna,
10 quali credettero di difendersi dal-
l'invasione epidemica, mediante le mag-
giori misure contumaciali, ebbero in-
vece l'infezione dai lazzaretti. Ciò vale
non solo per le contumacie verso l'e-
stero, ma anche per quelle nell'interno,
e la fatta esperienza deve aver indotto
11 Ministero italiano a proibire ai Co-
muni r istituzione di misure contuma-
ciali. Si deve invece raccomandare alle
autorità locali di sorvegliare con tanto
maggiore rigore 1' arrivo di forastieri
da luoghi infetti, di sottoporre ad una
efficace disinfezione i loro effetti, ed in
caso sospetto isolarli e trasportarli in
ospitali, disinfettando tutti gli effetti
che furono in comunicazione con essi,
e distri^ggendo quelli senza valore.
Nell'appendice del Narodni List N.
66, o' è un raccontino, ed in uno dei
primi periodi c' è la frase: Baia Anta
Mìa stara ko pas svetog Boka; ebbene
questa non è punto frase croata, anzi
non è neppur slava; ma tolta di peso
dal vernacolo zaratino, frase nota sulle
labbra del nostro vispo biricchino, e
che a Zara ha un senso perchè si sa
ben a quale S. Eocco ed a qual cane
si accenni. Questa ft^ase perciò non ha
senso extra muros jadertinos, e men
che meno tradotta in altra lingua, nella
quale anzi deve fare 1' effetto del pro-
verbio veneziano: er hat das Blatt ge-
gessen. Ad ogni modo la Crusca di
Zagabria spiegando la frase, non si
dimentichi del nostro S. Eocco e del
suo cane, a proposito del quale c' è
anzi ancora una frasuccia, a dir vero
poco decente.
Ci scrivono da Spalato:
11 ben noto Politeo, cosidetto redat-
tore del Narod, che passeggia per Spa-
lato accompagnato sempre dal guarda-
spalle, è stato messo alla porta dai
fedeli accorsi alla consecrazione del
nuovo altare a S. Pietro in Borgo Lu-
ciaz. Il rinnegato pugliese è innega-
bilmente assai popolare!!
Giusta una decisione del Ministero
del commercio, la produzione di cap-
sule, di preparali esplosivi, nonché
la vendita di armi e munizioni, devono
riguardarsi quali industria concessio-
uata e quindi deve essere dimostrata
la capacità anche per V esercizio di
d(jtta industria.
Quest'oggi verso le 12 m. si è ma-
nifestato un principio d'incendio nella
farmacia Androvich, ohe non ebbe se-
guito.
i^otìzìe del Cholera.
Francia. — Nel giorno 14 corrente
noi dipartimenti orientali si ebbero 14
morti da cholera.
Spagna. — Nel giorno 13 sì ebbero
14 ammalati e 13 morti; nel 14 nella
provincia di Alicante 7 morti e a Bar-
cellona 1 caso sospetto; in Tortosa di-
versi ammalati.
Italia. — Il bollettino ufficiale del-
l' Italia ha i seguenti dati :
Nel giorno 13. — Napoli (città) 642
ammalati e 348 morti, nel circondario
27 ammalati e 23 morti; alla Spezia
38 ammalati e 28 morti; nel rimanente
del Eegno 74 ammalati e 31 morti; a
Eoma nessun caso.
Nel giorno 14. — Napoli (città) 643
ammalati e 371 morti; alla Spezia 17
ammalati ed 8 morti; nel rimanente
del Eegno 90 ammalati e 43 morti; a
Eoma nessun caso.
Nel giorno 15. — Napoli (città) 470
ammalati e 283 morti; alla Spezia 18
ammalati e 6 morti; nel rimanente del
Eegno 125 ammalati e 100 morti; a
Eoma nessun caso. Nella provincia di
Rovigo si ebbero alcuni casi sospetti.
E morto da cholera a Napoli il figliò
del Ee delle isole Sandvich.
RECENTISSIME.
Vienna 18. Kalnoky, Bylandt-Eeidt,
Kallay e i referendari partono, il 22
corr., per Budapest, a tenervi delle
conferenze ministeriali.
Boma 17. L' amministrazione degli
orfanotrofi accoglierà in ciascun istituto
2 fanciulli rimasti orfani in seguilo al
cholera.
L' Associazione della stampa ha vo-
tato iersera un indirizzo al Ee ed e-
rogò un sussidio di lire 1500 ai dan-
neggiati dal cholera.
^tala ed insultata dai Narod e da RUOÌ
pari, talché ormai ua insulto da quella
parte è cosa onorifica, perchè esso si-
gnifioa che V insaltato milita nelle file
degli onesti.
ISu questo terreno, V abbiamo già
detto, noi non seguiremo il Narod, noi
non siamo nella categorìa dei Gazzet-
tieri Eosa, e di quella stampa giornali-
stica inqualifìcabiie e demoralizzatrice,
che nata dal fango, col fango si alimenta.
Con gli onesti potremo forse anche
accettare una polemica d'indole perso-
nale, ma per farlo col Narod, dovremmo
rinunziare alla stima di noi stessi e di-
scendere al suo livello; ciò che è impos-
sibile. Ohi vive unicamente per insul-
tare due volte la settimana i sentimenti
di una nobile città, non può avere altro
sentimento che quello della bassezza.
Il podestà Trigari è avversario troppo
temuto dalla camorra venduta, perchè
ossa non abbia a tentare tutti i mezzi
per denigrarlo. Egli però sta troppo in
alto nella stima dei suoi concittadini,
ed ha troppi titoli alla pubblica grati-
tudine, perchè 1 vili attacchi del Narod
possano raggiungerlo. La questione
dell' impresa ferroviaria dalmata fu
tanto svolta, ohe se non fosse altro a di-
struggere ogni mistificazione, basterebbe
il noto fulminante discorso del com-
pianto Liubissa e unicamente il Narod,
può avere V impudenza di ripetere
ancora le stesse mistificazioni. Tutti
sanno che il podestà Trigari nè si
tolse dall' impresa, nè la vendette, ma
restò in società, ed a ciascuno può
ancora esibirò il relativo contratto.
L' affare dei mutui fu già piena-
mente svolto, 0 sarebbe ridicolo ritor-
narvi, d' altronde mutui li ebbero an-
che altre persone, che non hanno una
posiziono sociale non solo a Zara ma
a Spalato ed in altri luoghi, e le quali
non militavano nelle nostre fila, seb
10 o n o liv c n o/Ti. JOOoa. V lu gtainu^llc* ollO vt<^>'C«
11 cav. Trigari. Il torto però è nostro
di entrare in simili discussioni, quasi
il procedere di un Trigari, di un Iva
nics, potesse aver bisogno di giustifi
cazioni, o taluno di essi, avesse biso
gno di trovarsi a Vienna al Consiglio
dell'Impero, per far pensionare qual-
che consigliere, onde dar posto a qual-
che protetto 0 scongiurargli qualche cri-
minosa conseguenza. Gli attacchi dui
Narod non meritano che il disprezzo.
Se la Katolička Dalmacija avesse
letta prima la corrispondenza di Pago
inserita nel Narodni List di sabato,
non avrebbe certamente posto in dub-
bio la fede politica del partito cho
riuscì trionfante nelle elezioni del 27 e
28 ottobre. In quella corrispondenza
vi è un tale bouquet di frasi scelte,
di pensieri gentili e nobili, che nes-
suno può porre in dubbio essere desso ' _ ^ An!n t'Irvi lo /^Ì^TlltÒ un' emanazione autentica della civiltà
licaaa. Noi quindi non ci soffermere-
mo sui fiorellini croatici di quella cor-
rispondenza, considerando che dessa è
il rifiedso del carattere degli autori ed
inspiratori; io lutile è V uomo.
Quello però che non possiamo sor-
passare si è la parte meritoria della
stessa. — I licani di Pago immagi-
nano che quattro frasi da trivio, ed
una spropositata citazione di §§. di
una legge, che studiano, ma non ca-
piscono, basta a persuadere. Ci vuole
ifatti un' ingenuità unica, ad un impu-
denza tutta licana, per dire che le e-
ezioni furono fatte sulla base delle li-
ste compilate dal Podestà.
Quando in un corpo elettorale che
conta appena 70 elettori, dopo la com-
)ilazione della lista per parte del Po-
destà, il Commissario politico vi can-
cella dieci degli elettori inscritti, che
realmente hanno diritto di voto in quel
corpo, ed invece vi aggiunge ventidue
3roletarì, e sulla base di questa lista
così rettificata si fa l'elezione, domandia-
mo noi, da chi fu compilata quella li-
sta? L'addotta giustificazione è quindi
un tentativo di declinare dal vero au-
tore la responsabilità, sulla paternità
delia lista e sui vergognosi mezzi, che
furono posti in opera per comporla nel
modo che fu da noi dimostrato. Se i
licani di Pago non hanno migliori ar-
gomenti a giustificare il loro proce-
dere, li consigliamo a tacere piuttosto,
e pensare invece al modo, per approf-
fittare dei vantaggi della riportata vit-
toria, onde imporsi ad un intera po-
polazione, che non è, nè mai volle es-
sere, nè sarà licana.
e Giustina prenderanno posto nell'oscillante,
per andare alla luna, è deciso di vendicarsi,
facendo saltare in aria il loro meccanismo.
Anch' egli si è costruito un oscillante; e starà
aspettando i suoi rivali nelle ultime regioni del-
l'atmosfera, per sfidarli a lotta mortale. Ma Miss
Zibaldon ha scoperto i suoi disegni ; Miss Zi-
baldoo. la strana viaggiatrice inglese, che ha
comperato a peso d'oro il diritto di montare,
in questo .primo viaggio, alla luna.
E qui abbiamo una delle più riuscite scene
del romanzo : un duello tra due oseillanti, li-
brati suir atmosfera. Le armi sono l'elettricità
e la luce; vinto dalle quali, il prof. Tekhudej,
disperato, manda in frantumi sè e la sua mac-
china mediante una torpedine.
E così Barbicane coi suoi può arrivare sano
e salvo al nostro satellite, che viene descritto
con rara erudizione dal sig. Bersa. La man-
canza dell' aria produce nei viaggiatori delle
allucinazioni stranissime ; e la diminuzione
del loro psso li fa quasi volare sulle rovine
vulcaniche della povera lana. Barbicane e
Giustina, in mezzo a quell'idillica quiete, si
confessano il loro amore; e finalmente, dopo
molte altre avventure, toccate ai nostri per-
sonaggi, che tengono sempre desta l'atten-
zione del lettore, ripigliano terra a Trieste,
dopo dieci giorni di viaggio,
Clazzettìno della città
e della provìiicia^
In seguito al deliberato della Oa
mera di Commercio e d'Industria, proso
nella seduta del 24 ottobre d. la Pre-
sidenza rassegnava al sig. Ministro del
commercio il seguente atto, che ci
fu gentilmente comunicato:
Eccellenza.
Nella seduta del dì 24 corrente fa comu-
nicato alla Camera il riv. ministeriale dispaccio
di data 4 corr. N. 1750, relativo alla nomina
del sig. d.r Buiat a membro del Consiglio di
Stato ferroviario.
La Camera non poteva non risentire quella
penosa impressione, che già aveva destata
generalmente, ed in particolare nei Circondari
di queste e delle altre due Camfire di Rovigno
e Ragusa, una nomina, che poneva in non cale
le concordi proposte delle tre Camere di Zara,
Ragusa e di Rovigno, che si erano concretate
nel mettere innanzi, come meglio che altri,
capace a fungere quell' incarico il sig. Podestà
di Zara cav. Nicolò de Trigari, per dare pre-
ferenza alla proposta isolata della Camera di
E qui il romanzo avrebbe potuto finire col
matrimonio di Giustina e Barbicane ; ma il
signor de Beisa ha voluto ancora dare corso
alla sua fantasia. •
Il matrimonio^si va a celebrare sulla luna,
e pérfino il ^rimo figlio di Giustina vedrà la
luce sul nostro satelite. Il| quale, per cura
dei fisici e dei maÈèmatici, ripiglierà il suo
movimento di rotazione, si avrà t' atmosfera,
e sarà finalmente abitabile.
E già alcuni piccoli villaggi sorgevano sulla
luna, ed alleggerivano così la popolazione ter-
restre, quanto un chimico ehinese fece la
prodigiosa scoperta dì cangiare i sassi in pane.
A questa conquista della scienza umana, si
depose il pensiero di colonnizzare la luna ;
giacché oramai in terra ci sarebbe stato pane
per tutti.
Così il romanzo finisce ; romanzo che si
raccomanda per 1' erudizione, per la fantasia,
per lo spirito e la vivacità non comune del-
l'egregio autore. Noi lo raccomandiamo a tutta la
gioventù studiosa, perchè da esso imparerà, di-
vertendosi, molte cose appartenenti alle scienze
esatte ; e lo raccomandiamo anche agli adulti,
che vi passeranno, ridendo, un paio d' ore.
L. D.
Spalato, riguardo il sig. d.r Bulat, da V. E.
prescelto.
Doveva recare poi non lieve sorpresa il
motivo, che V. E. si compiacque di dare per
tale preferenza, vale a dire il difetto di una
concorde proposta di qaesta Camera con quelli*
delle Camere di Commercio e d'Industria di
Rovigno, Spalato e Ragasa ^ "in Erman-
„glung eines einvernehimlicheà Vorschlages àer
„Geehrten Handel und Gewerberkammer in
„Rovigno, Spalato und Ragusa" — Siccome tale
motivo stà in aperta contraddizione col fatto,
che le tre Camere di Zara, Ragusa e Rovigno
hanno fatto una proposta uguale, dovuta alle
loro precedenti cointelligenze, così esso de-
vesi ascrivere ad un semplice errore nella re-
dazione del dispaccio.
Intanto questa nomina oltre che è altamente
pregiudicevole agi' interessi delle tre Camere,
viene anche di mortificazione per la loro di-
gnità.
Era di somma importanza, che Zara, così
ingiustamente trascurata nell' argomento ferro-
viario, avesse una voce, che sarebbesi elevata
in f5uo favore nel seno del Consiglio ferro-
viario, ed avrebbe dimostrata come questa
trascuranza partisse da incompleta apprezza-
•zione delle vero condizioni di fatto. E questa
voce sarebbe stata sempre pronta a propu-
gnare anche gì' interessi dei Circondari di Ro-
vigno e Ragusa, ai suoi non opposti, mentre
non avrebbe avuto nessuna ragione per com-
battere quelli di Spaiato già stabiliti con la
creazione delle linee ferroviarie decretate.
In quella vece ì tre Circondari nel rappre-
sentante da V. E. nominato non avranno nes-
suna simpatia, non tanto perchè una giusta
valutazione dei reciproci interessi lo debbano
porre in una situazione opposta, quanto per
le passioni e risentimenti di partito politico.
Creato il Consiglio ferroviario a scopi mera-
mente economici, ognuno avrebbe dovuto spe-
rare, che quelle passioni avrebbero trovato
cniusa la porta al loro ingresso nella sala, in
cui seguiranno le sue deliberazioni. La pre-
ferenza data alla isolata proposta della Camera
di Spalato desta seri timori, che quel Con-
siglio abbia da essere inspirato soltanto ai
bisogni economici, ed ai giusti diritti.
Dalla equanimità di un Ministro, che siede
nei consigli della Corona, ed a cui è affidata
la tutela d'interessi tutto altro che politici,
ognuno ha ragione di attendere deliberati, che
abhiaiso per base soltanto la fondata valuta-
žioiia dì quasi' interessi.
Non per nulla la legge organica del Consiglio
ferroviario ha stabilito, che i 24 membri da
; ^:(:gUerr5Ì da V. E. dietio proposta delle Ca-
iiiere avesse per base questa proposta.
Se Olio dei principi più incontrastabili del si-
stema costituzionale, è quello del rispetto alla
volontà delle maggioranze, questo principio
avrebbe dovuto mettere considerazione pre-
ponderante quando trattavasi di una proposta
complessiva delle quattro Camere di Commercio.
Nel riv. dispaccio 5 luglio 1884 N. 1192,
V. E. eccitava la Camera a proporre un mem-
bro, ma senza porsi in accordo con le al-
tre 3 Camere por la proposta.
Essa ha fatto di più, e si è posta in cor-
rispondenza per tale proposta.
Se delle tre Camere, due hanno dato il
loro appoggio a questa, ricusandolo solamente
quella di Spalato, ciò non voleva dire, che
questa rappresentanza è in opposizione alle
mire delle altre tre: avrebbe dovuto bastare
questo riflesso per non dar loro ragione.
La Camera per questi motivi ha deliberato
di far conoscere alla V. E. la penosa impres-
sione destata da questa nomina, e le ^uste
sue preoccupazioni per la realizzazione delle
sue aspettative in argomento ferroviario.
V. E. vorrà accogliere il presente atto uni-
camente come una delle attribuzioni, che la
legge organica delle Camere di Commercio dà
loro, di fare presenti direttamente le lagnanze e
proposte intorno ad interessi riguardanti il
commercio e l' industria.
Zara, 28 ottobre 1884.
^ ' Il Presidente
S. SALGHETTI-DRIOLI.
I II IIL-XiUjjte
già da qualche tempo erano stati attaccati
dalla filossera. Se si riflette poi che anehe
nei vignati del Wienerwald, ed in Gumpolds-
kirchen si vedono già da qualche anno gl'io,
dizii dell'infezione, è forza concludere, che i
nostri bei tempi della rinomata produzione
vinicola sono terminati, fino a che non ai
abbia la speranza di nuovo prodotto, sebbene
dopo più anni, dalla vite americana resistente
air infezione. L' energico procedere del Miai-
stero d' agricoltura ungherese, il quale pro-
gettò di far venire già nel prossimo anno un
milione di viti resistenti dall' America, spe-
riamo che non resterà senza influenza nel no-
stro governo. Se si avrà curasche anche presso
di noi, i proprietari di vignati devastati dalla
filossera, possano avere secondo il bisogno di
tali trapianti, potranno sperare di superare in
10 0 20 anni la calamità della filossera.
Abbiamo riportata questa notizia quale
avvertimento ai nostri possidenti, onde
non ommettano tutte quelle precauzioni,
che giovano a salvarli da una calamità
che sarebbe la rovina della Provincia.
Il ministro del commercio ha nomi-
nato amministratore di posta in Cattare
queir i. r. ufficiale e dirigente 1' uffi-
cio postale in Cattare, Paolo Tironi.
Il Luogotenente di Sua Maestà i. e r.
Apostolica ha nominato il dottor Na-
tale Babarovich in provvisorio conce-
pista sanitario presso 1' i. r. Luogote-
nenza dalmata.
La Direzione provinciale delle finanze
ha nomitato il candidato al magistero
ginnasiale, Enrico Qelich, in cancellista
nella classe XI di rango.
Sotto il titolo Una supplica originale
a Sua Maestà l Imperatore alla Tages-
post di Gratz si scrive da Trieste : „Un
impiegato della Sildbahn di stazione a
Trieste, sloveno di nazionalità, di re-
cente innalzò una supplica a S. M..
l'Imperatore, nella quale pregava il
Monarca, a volersi degnare , di influire
perchè il supplicante sia traslocato da
Trieste a Lubiana. La domanda era
motivata con ciò, che a Trieste non vi
era qualsiasi istituto d'istruzione slo-
veno, nei quale il petente potesse na-
zionalmente educare i suoi figli; e ohe
questi nella scuola triestma veniva e-
ducati da irredentisti. Questa curiosa
supplica dalla Cancelleria imperiale di
gabinetto venne rimessa alla Luogote-
nenza di Trieste, che la proseguì alla
Direzione generale della Sùdbahu.
Il Segretario
Dr. G. Ghiglianovich.
Nella N. F. P. leggiamo la seguente
notizia sulla fillossera:
Come successe, anche in quest' anno si
vide palesamente poco prima della vendemmia
il danno cagionato alla vite dalla filossera.
Chi addietro una settimana avesse ispezionato
i vigneti sui pendii di Weidling, del Kahlem-
berg, di Nussberg, Grinzing, Sievering, \ Dò-
bling, dalle vili intisichite e spoglie di uve,
avrebbe potuto accertarsi del lavoro sotterraneo
di distruzione dell' insetto che va sempre più
propagandosi in maniera sconfortante. È>a
tali circostanze era da prevedersi, che non
sarebbero rimasti esenti i vigneti in Dorn-
bach. Ed ora da alcuni giorni è un fati;o che
anche i vigneti presso Alseck in Dorabar.h
Leggesi neh' Am. Balm.:
Contemporaneamente all' esposizione gene-
rale che avrà luogo a Budapest nell'anno
venturo, vi saranno esposizioni periodiche iu-
terzionali di animali, cioè, di cavalli, bovini,
lanuti, suini, conigli « volatili domestici. Vi
sarà inoltre un' esposizione apistica.
Coloro che intendessero inviare a quella
esposizione degli animali od oggetti, attinenti
all' apicoltura, vogliano rivolgersi alla Luogo-
tenenza, per ottenere i relativi programmi spe-
ciali, nonché le occorrenti stampiglie pella in-
sinuazione.
Notizie del €hoIera.
Italia. — Nel giorno 8 vi furono 3
ammalati nella provincia di Napoli; al
9 nella stessa provincia 1 ammalato;
nel giorno 10 non vi fu alcun caso.
Francia. — A Parigi: Dalla mezz^:
notte dell' 8 al mezzogiorno del 9 ^J
furono 48 ammalati e 12 morti. Dal
mezzogiorno del 9 alla mezzanotte 1S8
ammalati e 51 morti. Dalla mezzanotte
del 9 al mezzogiorno del 10 ammalati
55 e morti 27. Dal mezzogiorno del
10 alla mezzanotte morti 72. Dalla
mezzanotte del 10 al mezzogiorno dtl-
r 11 morti 36. Dal mezzogiorno alla
mezzanotte morti 20. Dalla mezzanotte
dell' 11 al mezzogiorno del 12 fur^^?
consegnati negli ospitali 132 am mala"
e ne morirono 51.
In Nantes vi furono nel giorno o