Zara 4 Sfarzo £i6S. Anno ¥1.
Prezzo J'a.s.S',)ci.izio!f' m v ".!•;.a auvu i^ca ptr
Zara: per uii anno lloi-lni b ; |.ti- -ji nif-i lì>)rini -i ;
per tre mesi fiorini 2. IN'ì lii.iiuioiiu' iii.'!ìit l'i-ovincia
a fuori; per un anno fiorini 9; (n-r .sei ni.\<i fjuriai 4
eiìiili 50; per tre mesi floriiii 2:25. Pt-r 1'csiero , e
pel Lombardo \'eneto gli stessi prezzi inarj^etito, tran-
cile del porto-post.t.
Giornale poHtico-leKerario
Esce il Mercoledì ed il Sabato.
I gruppi e le commissioni, franchi delle speso
postali, si dirigono in Zara a Vincenzo Duplanc eh Re-
dattore delia Voce Dalmatica, e gli abbuonaraenti, ai
ncEOzii librarli dei .signori fratelli Battara e Pietra
Abeiicii. Uli avvisi di S linee costano 1 fiorino, e ogni
linea di più soldi G. La tassa di finanza resta a carico
dui coniniiitente. Un numero separato costa soldi 10.
La rivoluzione americana.
IL
(Cont. e fine vedi il n. 17).
Hannovi casi nel mondo, alla cui completa in-
telligenza si esige uno studio diligente e conti-
nuato di quanto lia con essi riferimento. Al con-
trario di ciò ciìe di prima fronte si afiaccia al
pensiero e che il pensiero con un solo suo atto
comprende in sè stesso , codesti avvenimenti ri-
chieggono uiia lunga ripetizione di riflessioni, e non
si lasciano penetrare da esso se non dopo una
preparazione mentale a cci devono contribuire
tanto la semplice speculazione quanto l'osserva-
zione e l'esame dei fatti. La necessità di giun-
gere alla loro comprerisione mediante una appli-
cazione costante anzi mediante una serie di di-
scorsi intellettivi, proviene, il piìi delle volte, dalla
estrinseca natura di queste vicende. La quale na-
tura, con:ie cosa contingente e variabile, non si
può stabilmente determinare, nò riporre più in
questa condizione cìie in quella ; ma si. può, volta
per \olta, desumere da ima tal sijigolraitcà delle
loro circostanze preliminari che serve a distin-
guerle dalla universalità degli avvenim.enti.
A tale categoria di vicende appartiene, a parer
nostro, r attuale rivolgimento americano. La se -
quela degli studi! intrapresi recentemente su di
esso, ne ha fatto sovente mutare, agli occhi del-
l'Europa, il carattere; ne ha posto a vicenda in
risalto ora il lato lodevole ora il lato ignobile;
lo ha diviso, diremo quasi, in pli^i quadri, taluni
dei quali ti allietano colle loro tinte vivaci e bril-
lanti, taluni altri ti attristano coi loro foschi co-
lori. E per vero, noi non ci sentiremmo mollo in-
clinati a creder finita questa piccola fantasmagoria
(che d' altronde la era una fantasmagoria più reale
di molte pretese realtà), se la perfetta concor-
danza degli ultimi studii fra loro e la medesi-
mezza delle illazioni dai medesimi tratte, non ci
assicurasse che si è finalmente arrivati a quel
punto oltre il quale non è possibile il proseguire.
Che se questo criterio fondato sulla cousoiianza
delle opinioni e sulla uniformità dei loro condii usi,
paresse a taluno cosa poco sicura, noi non gli
daremo già toi-to ; ma ove si rifletta che (per Tia-
doìe stessa dei conflitto americano) un criterio
più saldo ci fa assolutamente difetto, si avvertirà
di leggieri il bisogno di addottare quello che sem-
bra più confacente a conoscere il vero. Il quale
fu finora assai travisato e franteso ; avvegnaché
le apparenze tenessero il campo della realtà, e
ricevessero dai pii^i quella credenza che a questa
soltanto di diritto compete.
Nell'articolo precedente noi ci siamo studiati
di porre in evidenza quelle parti difettose della
costituzione americana che indirettamente contri-
buirono alla presente scissione ; in questo noi ci
argomenteremo di mettere a nudo in ispecialità
quella di esse che vi ha avuta diretta influenza
e che, quasi agente corroditore, ha scavato 1' a-
bisso da cui sono divisi gli Stati della ormai di-
strutta Unione. Se tale studio sarà bastante a
correggere qualche prematuro giudizio, se esso
nella guerra presente farà ravvisare non una cro-
ciata di paladini promossa contro la schiavitù, ma
un orrendo massacro tra fratelli e fratelli, noi ci
terremo ad esuberanza premiati ; chè, nè precon-
cette opinionij nè simpatie, nè predilezioni, po-
trebbero farci venir meno giamm^ai al desiderio
del tìionfo della verità.
Mano mano che le spire dell' immane icira, la
guerra, si andarono svolgendo e sgomitolando, il
Governo di Wasliington perdette, nella pubblica
opinione, quel prestigio che dai primi suoi atti
gli era venuto. La sua cura principale fu quella
di alienarsi maggiormente gli animi, e di mettere
quasi in perfetto equilibrio quella bilancia die pen-
deva dapprima dalla , sua parte. Ritenevasi gene-
ralmente che la guerra scoppiata in America fosse
stata promossa nell' unica mira di salvare l'inte-
grità della Confederazione e di quindi risolvere
più agevolmente la trista questione della schiavitù.
Di tal modo, la guerra era considerata più un
mei:zo che un fine ; non vedevasi in essa che un
doloroso ma salutare espediente, abbracciato allo
scopo di cancellare dall' Unione quella lurida mac-
chia e di ricomporla su basi più atte a perpe-
tuarne la vita.
Sventuratamente, l'ipotesi ebbe breve durata.
Gli atti del Gabinetto americano non fecero che
cospirare ad estinguerla. Essi non furono che una
filatessa di abiure a danno del primitivo programma,
tendenti a sminuirne, anzi ad annullare la vastità,
contenenti insomma una successione di dichiara-
zioni umilianti per quel grande principio di cui
si voleva farsi ritenere campioni. La guerra (per
quanto questi atti significano) è fatta all'intento
e di rinnovare la Unione e di riconfermare quello
Statuto che le è stato fornito da'suoi fondatori.
Ora noi abbiamo già detto che quella Costituzione
(ottima per una Rejjobblica di pochi abitanti, quali
erano in allora le colonie rionite) non corrisponde
oggimai in nessuna maniera alla muta condizione
delle cose e dei tempi ; che essa lascia libero campo
alla rivolta degli Stati; e die colla sua stessa e-
sistenza minaccia la esistenza della Federazione.
La esperienza lo ha dimostrato troppo chiara-
mente. Questo solo motivo dovrebbe bastare a ri-
pudiare r idea di nuovamente sancirla, e a de-
terininare il governo di Washington a prendere
un altro partito. Ma essa ha ancora un altro di-
fetto ; un difetto die ne immiserisce tutte le parti
e ne rende defoi'me anche ciò che vi si può tro-
vare di degno di lode. Questo difetto è la san-
zione della schiavitù; la legittimazione di un fatto
obbrobrioso ; la tutela di un crimine di lesa u-
manità.
Poco importa che in essa non si trovi regi-
strata quella turpe parola; le circonlocuzioni, le
parafrasi, i sottintesi se un tempo erano sufficienti
a mascherare il significato delle parole, ora sono
talmente logorati dal tempo che l'occhio il meno
esperto ed acuto può di leggieii forali co' suoi
raggi visuali, e riconoscere perfettamente ciò che
da essi è coperto. La sezione II dell'articolo I
di essa che indica i Negri colle parole ''lutle ìe
oHre persone,, e che riduce il loro valore a .3[5
di quello dei bianchi, mostra di credere assai bo-
nari coloro che si prendono la briga di leggerla.
Quelle sue simulazioni antiquate, perduto il loro
valore e divenute un anacronismo, si mutano in
uno esplicito riconoscimento; esse dallo stato di
enigma e di indovinello sono passate allo stato
di definizione assiomatica. Noi abbiamo citato que-
sto passo unicamente ad esempio; e di ciò ren-
diamo avvertiti i lettori perchè non si creda che,
a forza di pescare, di frugare e di razzolare, ci
sia stato concesso di cavar fuori quesf unica prova;
chè, a volere, le citazioni potrebbero moltiphcarsi,
postochè la Costituzione ne ò fornita a dovizia.
Ciò premesso, riesce ovvio il provare che il
governo di Lincoln si è messo sopra una falsa
strada proclamando di veleria sostenere a tutta
oltranza, nella sua interezza, tale qual'è. Che que-
sta Costituzione spiacda agli Stati del Sud, ce lo
insegna la lotta che si combatte attualmente. Essa,
ai lor' occhi, non è nò equa, nò giusta ; essa fa-
vorisce gli uni per danneggiare gh altri ; si mostra
da una parte troppo elastica ed aiTendevole, dalla
altra troppo rigida ed inflessibile. D' altronde se
per essa la schiavitù è rispettata, non è già per
questo allargata e accresciuta ; la salvaguardia si
limita all' esistente e non si estende al possibile,
essa si cangia in un ostacolo insuperabile. Tale
guarentigia non è che illusoria; il togliere ad
una istituzione la facoltà di dilatarsi, di espan-
dersi, di cercare altrove nuovi elementi di vita,
se non equivale ad abolirla, equivale a mante-
nerla in uno stato d'infermità che ne svalora ia
gran parte gli effetti.
Mentre di tal modo i separatisti sfatano e de-
nigrano la Costituzione, mentre non cessano dal
denunziarla come effettrice del loro decadimento,
quelli che si dicono impropriamente Unionisti ten-
gono a suo riguardo un linguaggio poco dissimile.
Per essi, oltre agli altri difetti che la bruttano,
la Costituzione è il palladio della schiavitù ; è la
accettazione di un' orribile abuso che tutta quanta
la disonora. Per togliere questa macchia dai loro
Statuti, per fare che quésta nube negra e cali-
gonosa cessi dall' olfascare le trentaquattro stelle
della Unione, essi non rifuggono dall' idea di una
estrema risoluzione ; essi credono che ove si renda
necessario di separarsi onde giungere a tanto, se-
pararsi, e tosto, si debba. Nessun ostacolo, nes-
suna difficoltà può farh retrocedere, nessun con-
trasto può'farli sviare; essi guardano costante-
mente all'abolizione, tendono ad essa costante-
mente, e sarebbero pronti, per attuarla, a qual-
siasi sacrifizio.
Da ciò stesso apparisce in quale sbaglio sia
incorso xibranio Lincoln, nel dichiarare che la guerra
mira semplicemente a restaurare la Costituzione
tale qual'era. Egli si è creato un avversario di
più, ed ha conversi gli unionisti assoluti in unio-
nisti condizionati. Gli unionisti oggimai non sì
professano tali se non in quanto sia loro assicu-
rato che la Costituzione sarà riveduta e che la
schiavitù sarà cancellata dal novero delle loro i-
stituzioni. Ma le dichiarazioni presidenziali li hanno
disingannati; essi si vedono costretti a sommini-
strare soldati e danari per favorire una causa
che non è più la loro, che è affatto contraria ai
loro convincimenti, che è in opposizione alle loro
aspirazioni; si vedono obbligati a raijpresentare
una parte per cui provano una ripugnanza invin-
cibile e che è una smentita formale alla voce della
loro cosdenza. La loro divisa non è più come per
10 passato Unione per riformare la Costituzione„;
ma "Unione per conservare la Costituzione,, ; la
loro bandiera ha perduto il primiero colore; essa
fu lacerata e annerita sui campi di battaglia. Così
11 governo si trova fra due opposizioni ; la op-
posizione separatistica e l'opposizione degh U-
nionisti a patti. Esso sostiene V Unione a ogni costc;
mentre il paese, parte la combatte strenuamente,
parte la accetta purché so ne modifisiii radicai
mente la base»
A. 19. Zara 7 Marzo I§63. Anno
Prpzzo d'assoeiazinn" in valili,i a^l^li•i:ll•u por
2&ra: p»r un anno llorini 8; (>ei- .-ci iiu'.si lijriui i-,
per tre mesi fiorini 2. Pel rinianeiit.,' dellii l'rovincia
0 fuori: per un anno fiorini 9; |jer sei ini'<i llorini 4
soldi 50; per tre mesi fiorini 2 :'i.'). l'ir l'estero, e
pel LiOHibardo Veneto gli «tessi pi-ei;zi in argento, tran-
cile dei porto-po(ita.
Giornale politico-letterario
Esce il Mercoledì ed il Sabato.
1 gruppi e le commissioni, IVanchf dellt spest
postali, si diri cono in Zara a Vincenzo Dapiane eh Re*
dattore delia VoCi Balmatiea. e gli abbuonamenti, ai
negozii librarli dei signori fratelli Battara e Pietr«
Abelich. Gli arvisi di 8 linee costano 1 fiorino, e ogni
linea di più soldi 6. La ta»sa di flnanza resta a carie»
di.-l committente. Un numero separato costa soldi 10.
Zara, 6 marzo.
Una corrispondenza da Spalato del giornale di
Trieste il Tempo, dei 20 gennaio, pigliava a cen-
surare acremente un mio cenno, pubblicato sulla
Voce, pel quale posi in cliiaro, come, dovendo
farsi a traverso la Dalmazia una ferrovia che metta
in comunicazione l'Adriatico col Danubio, per fa-
cilitare lo spaccio, e per di qui avviare, il com-
mercio dei prodotti di quelle abbondevoli regioni,
era da presciegliere la linea di Zara-Essek, a
quella di Spalato-Belgrado. Credo necessario ri-
spondere per mostrare, a cui non è nota la que-
stione, da qual parte sta la veritcà, e ciò affinchè
dalle franche asserzioni di quel corrispondente
iiiuii passa esser tratto in errore. Che se non mi
sono affrettato di farlo subito, gli è che non ho
creduto che lo scioglimento della questione avesse
a essere tanto prossimo da arrischiare ritardando
di non fare a tempo.
Piglio, rispondendo, il mio nome, giacché quelle
censure, condite di fini sarcasmi, e di sali attici
saporitissimi, essendo volte direttamente contro la
mia persona chiaramente denotata, benché non no-
minata , il corrispondente prenda animo, quando
altra volta vorrà bistrattarmi, a nominarmi fran-
camente, essendoché basti a sua sicurezza il tener
s^^^-èciéfìtementS celato. Non mi arresto poi alla
nota di mala fede e d'ignoranza, con eh' egli si
avvisa schiacciarmi, essendo io avezzo a ricevere
molto rassegnatamente la lezione da certi miei mae-
stri, noti a me e ad altri intellettualmente e moral-
mente, in peso e misura, e i quali non aprono
mai bocca che non si facciano meglio conoscere.
Passando pertanto all' essenza della questione,
noterò prima, non aver dato gran prove di molto
buon senso coloro che si avvisarono di farne og-
getto di vicendevoli querele, dovendo ognuno sapere,
trattarsi di un disegno che non ha prossima pro-
babilittà di essere posto in atto. Osservo poi die hiun
argomento vale tanto a mostrare la maggiore pro-
babilità di riuscita del progetto di Zara., quanto le
comiche ire dei signori di Sp dato, le quali, ove cosi
non fosse, non si sarebbero suscitate così accanite.
L' ostacolo principale di una strada ferrata da
Spalato a Belgrado, dissi essere di ragione politica,
dacché avendo quella a essere una strada turca,
cioè dovendo giacere quasi per intero nel turco ter-
ritorio, doveva incontrare grave opposizione da
parte di quel governo, che non ama troppo af-
frettarsi per la via della civiltà, col mettere i suoi
popoli a frequenti contatti con gli alt/i d'Europa;
da parte dell'Austria che ragionevolmente amerà
meglio che la strada passi per i suoi stati, e giovi
Provincie ad essa appartenenti, che non paesi stra-
nieri, e serva ad essa, in ogni caso per bisogni stra-
tegici ; da parte delle altre potenze, che non con-
sentiranno di leggieri che una sola tra esse pigli
diretta influenza, e così immediata ingerenza in
quel paese, non forse molto lontano dal soggia-
cere a mutamenti e rivoluzioni radicali Ora il
corrispondente del Tempo ci dà la notizia che il
sottosegretario di stato Layard, passando da Spa-
lato, abbia dato assicurazione a quel municipio del-
l'assenso dell'Inghilterra non solo, ma del suo
appoggio, ed abbia fin promesso di trovare i capi-
talisti che piglino l'impresa, purché se ne dimostri
r utilità. Io mi meraviglio veramente, come il cori-i-
spondente, uomo svegUo ed accorto, non abbia con-
siderato che al lingua,^io cortese di un viaggia-
tore diplomatico, non é da dare un' interpreta-
zione così stretta né da farne sopra assegnamen-
to sicuro ; che non abbia giudicato che sia più
da impaurirsi delle difficoltà che quei signore
lasciava intravedere in quel suo inwc/iè, che non
da consolarsi de'suoi conforti; che non abbia pen-
sato che egli, in ogni modo, né dava la cosa per
sicura, né manifestava altro che una individuale
opinione, né di alcuna autorità era rivestito per
fare altrimenti.
L'altra ragione eh' io dissi militare in favore
della strada di Zara in confronto di quella di
Spalato, è la sua maggiore brevità, ed è qui che
il corrispondente mi coghe in fallo e mi convince di
ignoranza da vero imperdonabile. Si pigli una carta
geografica, un compasso, o le dita, die' egli, e cia-
scuno vedrà quale enorme sproposito sia questa
asserzione: la strada tra Szeghedin-Essek e Zara
misura 450 chil. laddove quella da Spalato a Bel-
grado non è pili lunga di 340. Senonchè qui mi
accade di dover nuovamente fare le maraviglie che
un uomo così dotto in geografia e topografia, non
abbia notato che altro è misurare colle dita e
col compasso le distanze sulla carta geografica,
altro è varcarle coi vagoni sul terreno. Le aste
del compasso possono liberamente muoversi sulla
carta in ogni senso, saltare in dritta linea da un
luogo air altro, senza che*1é ombre t le sfumature
che segnano i monti, facciano loro impedimento; ma
non con eguale facilità possono vahcare i monti le
locomotive, a quanto io povero profano odo dire;
onde quando se ne incontrano di altezza notevole,
é necessario deviarli, girarvi intorno, cercare le
gole pili accessibili, raddoppiando o triplicando se-
condo i casi la via. lo so che l'industria umana
fa dei miracoli, che può forare anche i monti e
valicare gli abissi, ma allora a me, povero profano,
soccorre a sconfortarmi al pensiero il purché del
sig. Layard, e trovo la cosa eguale e peggiore che
la spesa si raddoppi per fare una via più lunga,
0 che la si triplichi o quadruplichi per farla con
maggior difficoltà d'esecuzione.
Che se egli mi adduce la testimonianza di per-
sona autorevole che mi sganna sugli ostacoli e
sulle altezze da superare, io, benché ignorante, tro-
vo da me che subito presso Spalato il terreno
s'innalza repentemente fin oltre la catena dinarica
la quale non é superabile senza deviazioni lunghe e
tortuose; trovo che s'incontrano poi nella Bosnia,
tra Livno e Travnik, monti che s' innalzano fino
Se il nostro esimio corrispondente avesse con-
siderato la cosa pili attentamente, se avesse mi-
surate a sua volta con accuratezza sulla carta geo-
grafica , 0 lette nell' itinerario della ferrovia le
distanze relative, avrebbe veduto che la strada di
Trieste è lunga 140 leghe e mezza, laddove quella
di Zara non lo sarebbe più di 57, il che impor-
terebbe una differenza di spesa nei trasporti del
146 e % per cento; avrebbe veduto che l'altra
strada che passa per Pest, è interrotta a Ofen dal
fiume, e niisura 106 leghe, cioè, dà un dispendio mag-
giore del 100 per cento. Avrebbe da ultimo sa-
puto che, nonché offrire quelle vie un opportuno
sfpgo ai prodotti danubiani, nello scorso anno, in
causa dell' incarimento de' cereali, e per la mancaaza
di una strada più breve, l'esportazione da quelle
regioni cessò affatto e ogni, traffico rimase interottò.
La strada poi di Fiume sarebbe anch' essa, as»»
sai più lunga della nostra per le alte?z6 vieine
da dover deviare, e più dispendiosa per gli o-s-
staceli da vincere, metterebbe nel profondò seao
del Quarnero, da cui l'uscita è difficile ,e lunga,
sboccherebbe ad una ra-da inospite per la violenza
del borea che incessantemente vi soffia, e insuffi-
ciente per la sua piccolezza, ad un vasto commercio.
La strada di Segna, è anch' essa in fieri, né ormai
vi è grande probabihtà della sua esecuzione, dac-
ché nessun mai potrebbe trovare opiportuno di v^* "
lersi a ciò di quel porto di accesso difficilissimo
per la navigazione, e infestato, come sa ognuno,
dal borea con eccessiva violenza.
Se non che il benigno corrispondente incon*
tra un' altro ostacolo all' esecuzione del no-
stro progetto nella insufficienza del nostro porto.
Anche questa è questione di fatto. Il porto di
Zara, secondo il portolano dell' Adriatico, è lungo
500 passi, ossia458 klafter e un terzo, e largo
100 passi, equivalenti a klafter 91 %, cioè a
dire, ha una superficie di 42,013 klafter e la sua
profondità è maggiore di 24 piedi, sufficiente alle
navi di guerra e di commercio della maggior por-
tata: può contenere perciò 220 bastimenti di lungo
corso. Benché poi io non abbia detto che la nostra
rada, o il nostro canale sia un porto, pure è certo,
che tutta la costa di quest' ultimo è frastagliata di
seni che offrono continuamente rifugio sicurissimo
ai bastimenti tragittanti, e che ad ogni modo tutto
il canale otfrirebbe ad ogni maggiore naviglio si-
curezza quanto i porti più riparq.ti. Spalato a rin-
contro è troppo noto che manca affatto di porto :
giri e prolungamenti di via, mentre vedo presso
Zara il terreno sollevarsi dolcemente, e il Velebit
elevandosi dare il passo in linea dritta, nò esserri
poi oltre la catena dinarica altra difficoltà fino
alla riva del Danubio ; trovo che la strada Spa-
lato - Belgrado, dovendo passare per Livno, Trav-
nik, Serajevo e Zvornik percorrerebbe almeno 72
leghe, laddove quella da Zara al Danubio ne per-
correrebbe appena 57, e che però la seconda riu-
scirebbe minore non di un terzo come dissi nel mio
fuggevole cenno, ma certamente di un quinto.
Ma qui il corrispondente incalza con argomenti
sempre più vigorosi, e trova che la strada di Zara
non potrebbe mai giovare agli interessi del com-
mercio, ma soltanto alimentare treni di piacere,
essendoché un' altra strada esista da Seghedino a
Trieste, ed un' altra sta per essere attivata per
Zagabria a Fiume e Segna, le quali danno sfogo
ai prodotti dei paesi danubiani.
a 6988 piedi e che pure bisogna eritare con nuori quello delle Paludi, discosto dalla città, avrebbe
^ ' bisogno di spesa non lieve per servire all' uopo;
la rada poi è molestata per modo dal libeccio
ponente, che non è da farne conto.
La osservazione poi che Zara, essendo fortezza,
0 non potrebbe offrire al commercio le agevolezze
necessarie, o dovrebbe quasi ricostruirsi fuori delle
sue mura, non ha nessuna importanza. Niente me-
glio desidera Zara che di estendersi oltre l'antica
cerchia, né v'ha bisogno che sia da essa più di
questo sentito ; 1' agiatezza poi, la vita, lo spirito
d'intraprendenza che le darebbe il commercio, le
renderebbero agevole il fario. Non so poi che vi
sia città in Dalmazia che non avesse, nelle stesse
circostanze, lo stesso bisogno.
Che nei tempi passati Zara non abbia avuto im-
portanza commerciale, è una questione oziosa che
io non starò a discutere; la testimonianza del
Kreglianovich basterebbe sufficientemente a pro-
vare il contrario. Senonchè le condizioni del com-
Kara 11 ìflai'zo 19€»:J. .4-tiiio I V.
La Voce
Premo rf'associasiont in vuliita aa^triaca piT
E&ra: p«r un anno fiorini S; per i-fi ini'J-i (iorini i;
per tre mesi fiorini 2. Pi-I rimanente della Provincia
e fuori: per un anao fiorini 9; per sci mesi fiorini 4
Boldi 50; per tre mesi fiorini 2:25. Per 1' estero, e
pel Lombardo Veneto gli stessi prezzi in argento, fran-
che del porto-posta.
Giornale polidco-letterario
Esce il Mercoledì ed il Sabato,
I gruppi e le commissioni, franclii delle spese
jiostali, si dii i^;ono in Zara a Vinccuxo Duplane eh Re-
dattore della Voce Oaliiiatica, e gli abbuonamenti, si
negozii librarli dei siì!,nori fratelli Battara e Pietro
Abelich. Gli avvisi di 8 linee eostano 1 fiorino, e ogni
linea di più .snidi t!. La tassa di finanza resta a caricu
di;l conimittente. Un numero sepai-ato costa soldi 10,
Estratto del protocollo di seduta tenuto
il giorno 26 febbraio 1863 dalla camera
di Commercio ed industria in Zara.
Presenti
I signori PIETRO ABELICH presidente
Ernesto Petrìcioli-Salghetti vie. pres,
Nicolò Luxardo consùjliere
Bafjaele Obbradovich „
Pietro Ciotta „
Giovanni Bereftini „
Diodato Vucovich „
Alberto Mandel „
Giovanni Cattiirich „
Dr. Vin. de Benvenuti spgr.
{Non comparvero i signori Pietro Battara e Carlo
Pietro Bianchi.)
Essendo 1' adunanza in numero legale le seduta
viene aperta alle ore 5 '/j pom.
Fatta lettura del protocollo dell' anteriore se-
duta, viene esso senza osservazioni approvato.
Comunicati dal presidente gli atti pervenuti alla
Camera, vennero prese le seguenti deliberazioni :
Sull'istanza del Sindacato di Selve perchè sia
istituito nella borgata un posto di sensale, il cons.
sig. Albertđ''Mandel propone, in vista ai motivi
che r^'uStificano ed appoggiano la domanda, per
cui la borgata e per popolazione e per interessi
commerciali è d'importarza assai maggiore di al-
tre che godono di tale istituzione, che sia a, se-
conda del desiderio esternato da quella borgata
instituito in Selve un posto di sensale.
Tale proposta ottenne l'unanimità di voti.
Letto il ministeriale dispaccio n.r 391 a. e. con cui
dall' eccelso i. r. Ministero del Commercio veniva e-
spressa la propria soddisfazione per l' attività della
Camera ed in ispecialità alla persona del sig. presi-
dente Abelich pel zelo con cui diede opera agli espe-
rimenti sulle nuove industrie da introdursi in pro-
vincia: il vice presidente sig. Ernesto Petricioli presa
la parola fà presente il favore con cui vennero ac-
colte le temii prestazioni di questa Camera, le lusin-
ghiere ed esuberanti lodi direttele dall' eccelso i. r.
Ministero, le quali, dice, se devonsi accogliere e ri-
ferire alla buona volontcà ed intenzione della stessa,
limitata nell' opera sua a primi e scarsi esperi-
menti, devono pure servire di stimolo a seguire
la via sin ora percorsa; accenna quindi come la
Camera debba andar riconoscente verso il sig.
Ministro pelle zelanti sue prestazioni a vantaggio
del commercio ed industria, fra le quali ricorda
quelle nell'ultima esposizione di Londra in cui
la Camera in qualità di comitato filiale fu la sola
in Dalmazia che se ne occupò affine di vedere rap-
presentata in quell'emporio mondiale l'industria
del proprio circolo, ed ebbe la non Heve compia-
cenza di vedere premiati quattro de'suoi espo-
nenti, uno de'quali il sig. Girolamo Luxardo in-
signito pure della croce d'oro del merito con co-
rona; il recente e pure arduo progetto d'una e-
sposizione universale a Vienna che non tarderà
a venire una realtà e servirà potentemente al
maggior sviluppo dell' industria nazionale, e final-
mente la somma con cui egli spontaneamente e
generosamente ci veniva in soccorso a costituzione
di un foado destinato alla propagazione e pro-
gresso dei nuovi rami d'industria, e propone per
ultimo che la Camera, facendosi interprete dei sen-
timeifti del ceto che rappresenta, ne esprima con
speciale indirizzo a sua eccellenza il sig. IMinistro
del commercio e della pubbUca economia conte
Wikenburg i sensi della sua più viva e profonda
riconoscenza.
La proposta del sig. vice presidente venne ac-
colta ad unanimità di voti.
Data lettura del ministeriale dispaccio 26 a-
gosto a. p. n.r 5783-2389, si procede alle modi-
ficazioni dei §§. 31. 41. e 43. del progetto di
regolamento interno della Camera proposto dalla
Presidenza, le quali vengono accettate e la Pre-
sidenza resta incaricata di tosto proseguirle all' ec-
celso Ministero per la prescritta approvazione, in
vista al bisogno di avere una base che ne regoli
in via stabile l'interne operazioni.
L'eccelso i. r. Ministero avendo con suo dis-
paccio, comunicato sub n.r 20279-3873, invitata
la Camera ad eleggere un rappresentante alla com-
missione istituita all'esame del progetto di legge
sulle acque, compilato da esso eccelso Ministero,
la quale dovrà fra breve radunarsi presso questa
eccelsa i. r. Luogotenenza ; il presidente fà invito
ai sig. consiglieri di passare mediante schede al-
l' elezione di tale rappresentante.
Radunate le schede e fattane la verificazione,
risulta eletto ad unanimità di voti il presidente
di questa Camera sig. Pietro Abelich, il quale
ringrazia vivamente la stessa del novello voto di
fiducia che gli dimostrava.
Letto r estratto dell' operato della speciale com-
missione spedita a ' Costantinopoh dagli eccelsi ii.
rr. Ministeri degli Esteri, del commercio e della
Marina, per rilevare i disordini che in quel porto
avvengono fra la marina mercantile Austriaca ;
dietro invito dell'eccelso i. r. governo centrale
marittimo di Trieste si passa alla nomina di un
rappresentante di questa Camera alla commissione
che deve radunarsi a Trieste presso esso eccelso
governo onde esaminare e concretare le riforme
proposte al vigente codice marittimo dalla speciale
commissione di Costantinopoli.
Dietro proposta della Presidenza venne eletto
il sig. Andrea cav. Maticola i. r. ispettore ma-
rittimo a Trieste, e deliberato di mandargli il
mandato con preghiera di accettarlo.
Il presidente sig. Pietro AbeUch indi espone
quanto segue :
Signori! credo d'interpretare l'intimo sentimento
di voi tutti nonché degli elettori la cui fiducia
ha scelto voi per rappresentare gì' interessi com-
merciah del nostro circondario, facendovi proposta
d' esternare la vostra piena soddisfazione al de-
putato che avete scelto a rappresentarvi all'Ec-
celsa Dieta, vale a dire all' illustre nostro concit-
tadino presidente di Essa sig. Dr, Spiridione cav.
Petrovich.
Certamente non si deve disconoscere the Egh
ebbe nelle sue opere validi e degni collaborato-
ri, ma altresì parmi che non si debba mettere
in dubbio, che molto devesi attribuire alla sua
possente iniziativa e direzione, motivo per cui, se
il merito appartiene a tutti, a lui devesi attribuirne
una grande parte.
Nel breve giro di sedici mesi l'eccelsa Giun-
ta, nuova affatto nell'amministrazione, circondata
da quegli ostacoli che sorgono naturalmente ad
impacciare il cammino di ogni nuova istituzione,
essa seppe vincerli con costanza, e facendosi sem-
pre propugnatrice della libertà e dei diritti del
paese, seppe preparare il terreno per modo da
rendere piìl spedita 1' azione della rappresentanza
popolare, ad attuare quei provvedimenti che ur-
gentemente sono richiesti dai nostri interessi e
dai nostri bisogni. Quindi misure alla seinplitìca-
zione dell' azienda amministrativa, e con ess i il
preparamento ad una diminuzione dei pesi che ci
aggravano e l'impiego di quelli che sono imposti
dal bisogno in una maniera più conforme alle \ e-
dute della scienza economica, e con ciò pure a
renderli, come devono essere, più produttivi; quin-
di l'elaborazione di progetti, i quali quando sa-
ranno addottati, procurando stabilità e sicurezza
alla proprietà, stimolo ad un affluenza maggiore
di capitali, facile e libero scambio di prodotti,
diffusione dell' istruzione popolare, e con ciò mezzi
a dissipare l'ignoranza e a dare la coscienza di
se stessi, non mancheranno di divenire i più pos-
senti fattori di una più energica vita commerciale
quale noi tutti desideriamo.
Se dobbiamo essere orgogliosi di tanto nostro
concittadino, la Camera deve sentire più altamente
r inaprezzabile sorte di averlo eletto a rappre-
sentarià; e per ciò stimo atto di giustizia per lui
e per se stessa di significargli in maniera solenne
i suoi setitimenti.
Il vice presidente sig. Petricioli facendosi in-
terprete dei sentimenti della Camera, ringrazia il
sig. presidente per tale felice idea, ricorda come
il sig. cav. Petrovich goda la piena fiducia della
stessa e come tutti i membri indistintamente ehe
la compongono vadino orgogliosi di aver contri-
buito alla sua nomina in deputato, mentre non
poteva scegliere chi meglio del cav. Peirovich de-
gnamente la rappresentasse.
Tutti i presenti per acclamazione e con gene-
rale applauso accolgono la proposta del signor
Presidente Abelich.
Il consigliere sig. Nicolò Luxardo prendendo
argomento dalla nota con cui l'eccelsa Luogote-
nenza invitava la Camera alla solenne messa ce-
lebratasi per festeggiare il secondo anniversario
dello statuto, manifesta al presidente sig. Pietro
Abehch la sua approvazione e soddisfazione, in-
vitando i presenti ad unirsi al suo voto, per a-
ver esso, a decoro di questa Camera ottenuto Un
posto distinto per essa nelle sacre funzioni, come
r ottiene in tutte le altre pubbhche dimostrazioni,
e soggiunge che pure è giusto e conveniente che
la Camera, quale rappresentanza del ceto com-
merciale di tutto il circolo di Zara, di quel ceto
il quale sostiene forse i maggiori pesi dello Stato,
sia pure onorata nel nuovo ordine di cose di
quel riguardo che meritano le classi produttive
della società, le quaU non solo danno ad essa le
apparenze di vita, ma le vere condizioni di una
reale ed efficace esistenza.
L'invito venne accolto con generale favore e
tributato al sig. presidente il meritato encoomio.
Essendosi esauriti tutti gli argomenti del pro-
gramma la seduta venne levata alle ore 7 poni.
(Nostra Corrispondenza ).
fìagusa, •) ninno.
[.a sera dei 28 scorso rnes«, giungevano in Antivdci
cinque pascià per proscguire il vi;iggio verso Costanlino-
poli. Essi sono: Dcrvisc i\luscir jisscià, Muralb pascià.
mil pascià, Bib-iioda pascià principe de'miriditi e Vusifpascià
governatore di Sciitari. Vuoisi essere già in via di nllri
a;icora per ugual.! destitiazioiie. Ouesto movnneiilo H-
scrivo alla prciuuziuuti di essere chiamati a quella è.'pi-
Xiàva 11 Msurzo 1^63« 4Ulio
Prezzo d'assoc'iiizinne in valuta austriaca per
Zara: pur un anno fiorini S; per sei nu'si liorini -t ;
per tre mesi fiorini 2. Pel riiuanente della Provincia
a fuori: per un anno fiorini 9; per sei mesi fiorini -t
solili 50; per tre mesi fiorini 2:25. Per l'estero, e
j)el Lombardo Veneto gli stessi prezzi in argento, fran-
che del porto-posta.
Giornale polKìco-letterario
Esce il Mercoledì ed il Sabato.
I grappi e le commissioni, franclii delln spese
postali, siiiiriffono in Zara a \ incen/o Diiplanc eh Ile-
dattore della Voce Dalmatica, e ^li alilnionamen'i, ut
negozii librarli dei sis^nori fratelli Battara c Pietro
Abelich, (ili avvisi lii linee rostano 1 fiorino, e (i|ini
linea di più soldi b'. La tassa ili finanza resta a rarif»
di.'I committente. Un numero separato costa soldi 10.
Sulle scuole popolari.
Bisogna organizzare —riformare bisogna ! Que-
sta è la parola ci' ordine del nostro tempo. La
vita pubblica deve essere riformata, riorganizzata
in tutte le sue parti. — Di quale importanza in
tale proposito sieno le scuole, ciò non può così
facilmente essere dimostrato, in quantocliè ogni
riforma da esse deve avere principio.
Un antico proverbio dice: Quali i maestri le
scuole. —• E prima di tutto, per applicare ade-
quatamente tale sentenza infallibile, fa duopo strin-
gere relazione colle nostre scuole; ma per rie-
scire a ciò fa duopo di conoscere in prima i mae-
stri. E noi penetrati dall' importanza dell' oggetto
vogliamo, con questi brevi cenni, rivolgere 1' at-
tenzione dei lettori alla pubblica istruzione, e dire
alcunché specialmente delle nostre scuole.
Per questa volta daremo un cenno generale
e specialmente si soffermeremo sulle popolari, es-
sendo esse la vera base dell' istruzione tutta.
E chi potrebbe negare, che qui da noi, havvi
molto a deplorare e desiderare in tale proposito ?
E più di tutto è vero, clie buona parte del man-
camento che si riscontra nell'assieme delle nostre
scuole popolari, dipende assolutamente dai pochi
mezzi che si danno in mano ai maestri stessi per
rendere proficua F istruzione poco pedagogica ;
e per offrire un incontestabile esempio, si badi
alla pochezza dei libri di testo. Ma se in tale ri-
guardo deve essere riparato, questo è ufflcio al
certo d' uomini adatti, e se in ciò devesi progre-
dire, prima di tutto la pedagogia deve essere trat-
tata come scienza, poi sia libera tale scienza, ed
in fine da se facciansi provenire le regole am-
ministrative. Tutte le scuole popolari in Austria
sono opera della grande imperatrice Maria Teresa,
ed uno degli istituti relativi a questa, si fìi 1' am-
ministrazione dei libri scolastici. Trovammo op-
portuno accennare tale istituzione imperocché da
APPENDICE.
Togliamo dalla Perseveranza il discorso del
ministro Menabrea sui lavori pel traforo del
Moncenisio:
"Il traforo delle alpi ha per iscopo di evitare
il valico sopra la vetta di quelle montagne, la cui
minor altezza di passaggio è di circa 2100 me-
tri, mentre quella cui si dovranno alzare i vagoni
per superare le Alpi, mercè questo traforo, sarà
al maximum di metri 1333, 8 sopra il livello
del mare. La galleria deve avere una lunghezza
di 12,220 metri, e l'orifizio meridionale, quello
cioè dalla parte di Susa al paese di Bardone che
si trova all'altezza di metri 1335, 38 sopra il
livello del mare.
A partire da quel punto sino alla metcà della
galleria, essa va rialzandosi con una pendenza
media di metri 0, 5 per mille. Giunta alla di-
stanza di 6110 metri, cioè alla metà della gal-
leria, si presenta una contropendenza verso Savo-
ja del 22,2 per mille, per cui l'altezza della
bocca della galleria si trova a metri 1202, 82
sopra il livello del mare.
Accennerò ora alla Camera quale sia il sistema
adottato per compiere questa grandiosa opera, la
quale non trova esempio nei tempi passati, e per
essa stimiamo provenire il maggior danno alle
scuole elementari. I maestri circoscritti ad un testo,
il più delle volte non confacente alle intelligenze
dei teneri discepoli, si trovano costretti di ren-
der arida e pedante l'istruzione ; nò possono al-
trimenti trattare la loro materia, perchè la ri-
strettezza di tempo da una parte, la vastità del-
l' oggetto dall' altra, li tiene così costretti ad un
punto, nò v' ha modo che svincolare si possano. E
per offrire un esempio, si dia un' occhiata alle gram-
matiche di lingua itaUana prescritte per le nostre
scuoh elementari, e si dica s' egli è fattibile che un
ragazzo, dopo aver percorso tutta una scuola e-
lementare, sia in grado di fare una proposizione
e di annahzzarla convenientemente. Saprà, e ciò
non sempre né tutti, distinguere il nome dal verbo,
ma confonderà di sicuro l'aggettivo col primo;
non distinguerà né i tempi nè i modi né le per-
sone dei verbi, non conoscerà le regole piìi ovvie
della sintassi, ed ignorerà assolutamente quelle
dell' ortografia. E questa è somma sventura, ed il
più delie volte di così poco, profitto tutta la colpa
viene a versarsi sui maestri. Io non dirò che nel
piano scolastico tutto sia male applicato, che non
sianvi pur troppo ! anche fra i maestri di quelli,
che 0 non conoscono o penetrarsi non vogliono
della delicatezza del loro mandato ; ma riguardo
al piano, ripeterò che per migliorarlo ci vogliono
più cose, e fra le tante tre dovrebbero essere le
principali, cioè:
1. Ridurre la pedagogia ad una scienza.
2. Aprire istituti di preparandi maestri, affin-
cliè coloro che dedicar si vogliono a così nobile
ufdcio trovino campo di rendersi atti in tutto il
senso della parola.
3. Che togliendo il privilegio all' amministra-
zione dei libri scolastici in Vienna di pubblicare
esclusivamente i testi prescritti, si lasci campo ai
singoli docenti di presentare talvolta colle stampe
saggi della loro attività e del loro zelo.
la quale si richiedeva il concorso dell' ingegno e
nello stesso tempo della scienza moderna.
È noto, 0 signori, che per formare le gallerie
delle strade ferrate ordinariamente si lavora non
solo alle due estremità, ma si aprono ancora dei
cunicoli e pozzi verticali, mediante i quali si viene
a stabilire il lavoro sopra vari punti della galle-
ria. In tal modo, mercè questi pozzi che raggiun-
gono il suolo della galleria, si possono impiegare
varie squadre di lavoranti per accelerare il com-
pimento dgir opera-
Trattandosi del traforo delle alpi, questo si-
stema era del tutto impossibile ad attuarsi, per-
chè dal suolo della galleria alle vette sovrastanti
vi è una elevazione di circa 1,600 metri. Era im-
possibile quindi che si potessero intraprendere
pozzi di tanta profondità, i quali avrebbero ri-
chiesto un tempo se non eguale, certo poco mi-
nore di quello che si richiedo per fare la galle-
ria orizzontale.
Ora, volendo principiare i lavori della galleria
soltanto alle due estremità coi mozzi ordinarii, si
affacciavano varie difficoltà e la prima era quella
del tempo.
Si sa che coi mezzi ordinarii il procedimento
di questi lavori è assai lento, e quindi, anche
supponendo che avessero potuto effettuarsi, si sa-
rebbero impiegati ti-enta o trentaeiiKiue anni per
poter traforare couipletameute le Alpi. Allora si
Fra le tante cose che accennar si debbono su
tale riguardo bastino por ora queste ; ed io sono
sicuro che per tal modo cominciando a riformare
le scuole nostre, non tarderassi ad avere più a-
bili maestri, e migliori allievi. J\1.
{Sarà continuato).
La base della piramide.
Dalla Gazzetta di Genova togliamo il seguente
articolo.
Giambattista Say acconciamente ha paragonato
la società ad una piramide, nella quale gli strati
inferiori sono molto larghi e gli altri successiva-
mente si vanno ristringendo finche il vertice li-
nisce in una o pochissime pietre. Gli strati infe-
riori rappresentano le classi più numerose della
società e formano la base, che tende sibbcne a
ristringersi successivamente, ma nella quale il nu-
mero delle pietre (supponendo che queste fossero
tutte eguali in tutti gli strati) è numerosissimo;
gli strati pili vicini al vertice rappresentano le
classi più agiate che diventane tanto meno numerose
quanto più ricche sono, e finalmente il vertice
rappresenta i capi della società che sono od un
uomo 0 pochissimi uomini.
Neil' economia politica non solo, ma ancora nella
scienza di Stato, trattasi di far penetrare il be-
nessere in quella maggior misura che si può da-
gli strati superiori agli strati inferiori, come trat-
tasi pure di rendere responsabile e solidali della
felicità e prosperità pubWica tutte le classi della
società. Ogni conquista dell' incivilimento industriale
fa discendere di uno strato la possibilità della
soddisfazione di un bisogno che altre volte era
riserbata alle classi superiori : ogni conquista del-
l' organismo politico fa discendere di uno strato la
partecipazione agli affari pubblici, ed estendersi ad
un numero maggiore di cittadini la dignità ed il
sentimento di legislatori. Questo duplice progresso
pensò di aver ricorso alle macchine, ma qui na-
sceva un' altra difficoltà.
Quando si progettò quest'immenso lavoro si con-
sultarono gli uomini i più dotti dell' Europa, e fra
gli altri il celebre Humbold, il quale affacciava
come principalissima la difficoltà di aver l'aria
respirabile nell' interno delia galleria, ed è appunt >
contro di essa che hanno l >ttato i nostri ingegneri.
Mentre dunque questi superavano un tale osta-
colo che era giudicato il più grave, nello stesso
tempo trovavano i mezzi di accelerare i lavori in
modo affatto prodigioso. Invece di servirsi del mez-
ordinario degli uomini per la perforazione, si pro-
posero di usare la forza dell' aria compressa.
Ricorderò l'origine di questa invenzione.
Un inglese, il signor Barklett, aveva adottato,
per agevolare i lavori del perforamento delie gal-
lerie, una macchina a vapore, la quale metteva
in movimento un perforatore, il quale eseguiva
buchi per le mine con una rapidità otto o dieci
volte maggiore di quella che si ottenesse colla
mano dell' uomo ; ma è evidente che la macchina
a vapore non poteva essere impiegata in su pro-
fonda galleria, perchè senza aria che alimenti la
combustione non può aversi vapore, ed è appunto
l'aria che mancava nella galleria che si trattava
di eseguire.
Adunque non era possibile di pen^^as-e al
re: si pensò allora di cuinpriniere Tarla in ÌÌÌU i •
s* ss. Zara Marzo 1§63.
h : - • . • • '
A uno IT.
Prezzo d'associazione in valuta austriaca per
Zara: per un anno fiorini 8; (ler .-oi nii-ni (iorini 4;
per tre mesi liorini 2. Pel rimaiieute della Provincia
e fuori: per un anno fiorini 9; |u'r sei mesi (iorini 4
Boldi 50; per tre mesi fiorini 2 : Per l'estero, e
pel Lombardo Veneto gli stessi prezzi in argento, fran-
che del porto-posta.
Giornale politico-letterario
Esce il Mercoledì ed il Sabato.
I grnppi e le commissioni, franchi delle ppeae
postali, si dirigono in Zara a \ incenzo Duplane eh Re-
ditttore della Voce Dahiiatica, e gli abbuonamenti, ai
iie^ozii librarli dei sisrnori fratelli Battara e Pietro
Abelich. G'Ii avvisi di 8 linee costano I fiorino, e ogni
linea <li piii soldi C.i^a tassa di fltiaiiza resta a carico
dui comiiiittente. Un numero separato costa soldi 10.
Eapporto del Comitato della Dieta dal-
mata per r esame del progetto di leo-ge
sulla attivazione dei libri tavolari, redatti^
dal deputato Dr. Giacomo Gliigliaiiovicli.
Signori !
Nella sediitca del 17 gennaio p. p. venne deli-
berato, che il progetto di legge concernente l'at-
tivazione de'nuovi libri fondiarii in questa pro-
vincia , elaborato e presentato dalla Giimta , sia
passato ad un comitato di sette membri per V e-
same e le relative proposte.
Nel prender tale deliberazione, o signori, voi
avete trovato di passare sopra alla dicliiarazionc
fattavi del commissario imperiale, per la quale vi
veniva dato avviso, che sullo stesso argomento
fra breve vi sarebbe presentato dal governo un
altro progetto, e veniva richiamata la vostra at-
tenzione sul punto, se non fosse più opportuno
di tornare allora all' elezione del comitato, ov-
vero di aggiornarne 1' attività sino all' arrivo del
progetto governativo.
Con ciò voi avete data energica manifestazione
al vostro pensiero sull' importanza dell' oggetto,
sulla benefica influenza, che tale istituzione poteva
e doveva esercitare sulle nostre condizioni econo-
miche, sulla necessità dì porsi all' opera senz' al-
ivi indugi, onde procurarne pronta attivazione.
A tale pensiero la vostra commissione doveva
ispirarsi nell'accingersi all'arduo lavoro, ed affine
di corrispondervi megho a essa deliberò tosto d'in-
vitare, a mezzo del nostro presidente, l'onorevole
deputato Vusio, già referente del progetto presso
la Giunta, a volerne delle sue speciah cognizioni
giovare e facilitare l'azione. Voi avete udito dal
sig, presidente, ed avete poscia veduto, come l'o-
norevole Vusio non abbia per un istante esitato
di far rinuncia all' interesse comune di un per-
messo d'assenza, forse ancora richiesto dal suo
stato di salute; e la commissione, che ne risentì
non lieve giovamento per una intelligenza più fa-
cile e più sicura del progetto della Giunta, si
sente in dovere di farvene espressa menzione.
Gli studii fatti sul progetto della Giunta aveva
fatto scorgere fin sulle prime la possibilità del-
l' introduzione dei libri tavolali anche nella no-
APPENDICE.
Togliamo dalla Perseveranza il discorso del mini-
stro Menabrea sui lavori pel traforo delMoncenisio:
{Continuazione del n.r 21).
Tutte queste diverse cause, che v'ho accen-
nate, vi danno la ragione de'gran ritardi che si
notarono sino a quest'epoca. Sappiate inoltre che
non si è potuto ancora godere di tutto il tempo
delle 24 ore, perchè appunto mancava il perso-
nale e parte del materiale. Malgrado tante diffi-
coltà, eccovi, 0 signori, i risultati sinora ottenuti.
La lunghezza del (unnr/, o della galleria a
Bardonecchia, al primo gennaio 1863 era di 1247
metri ; furono eseguiti co' mezzi ordinari, negli
anni 1857, 1858, 1859 e 1860, 724 metri; e
il rimanente, ossia 550 metri, furono eseguiti coi
nuovi mezzi meccanici, dei quali 170 metri nel
1861 e 380 metri nel 1862.
Dalla parte di Modane, fino al primo gennaio,
non-furono impiegaìF che i" mezzi ordinari , e si
stra provincia ; e la Commissione ebbe largo campo
(li api)rezzare la sómma ac(;uratezza e precisione
del lavoi'o, sì nelle singole,'sue .parti, sì nel suo
complesso, la })iena conoscenza della materia, la
saggezza e ])rudenza delle singole disposizioni,, a-
vuto riguardo alle condizioni ed ai bisogni spe-
ciali della provincia. È debito però confessare,
che i membri della vostra comniissione non po-
terono francarsi da qualche seria prcoccupaziune
riguardante, come la sicurezza delle basi del si-
stema, altresì la probabilità di raggiungere per
via del medesimo gli scopi congiunti all' istituzione
dei libri fondiarii.
Fi-attanto giunse l'annunziato progetto gover-
nativo, comunicatovi dal signor presidente nella
seduta del 5 corrente, e |lÌJtro vostra adesione
a noi passato egualmente'per esame e proposte.
La vostra commissione adempiuto a tale
duplice incarico, ed essa si reca ad onore di as-
soggettarvi i risultati delle sue riflessioni.
Alcuni quesiti generah fermarono 1' attenzione
del vostro comitato, ed esso crede doverli pre-
mettere, in uno al loro scioglimento, prima di ad-
dentrarsi nell' esame dei due progetti.
Qual' è la competenza dell'eccelsa Dieta sopra
rargomento che trattiamo?
La utilità di questa istituzione è ella certa, e
reclamata dai bisogni del nostro paese?
N' è possibile 1' attivazione senza gravi in-
convenienti ?
La questione della competenza rimase insoluta
nella seconda seduta dell'eccelsa Dieta, in cui fu
mossa discussione sull' opportunità dell' immediata
elezione del comitato, e sul momento da cui la
sua azione avrebbe a cominciare. Taluno degli o-
ratori, fra quelli che in allora presero la parola,
si pronunziò nel senso, che all' eccelsa Dieta spetti
di trattare l'argomento come un affare provin-
ciale, ritenendolo interessante direttamente l'agri-
coltura, e quindi fra uno di quelli, sui quali, in con-
corso del secondo fattore legislativo, dal § 18 nr.
1 dello Statuto provinciale la eccelsa Dieta è chia-
mata a fungere quale potere legislativo. Altri fu-
rono di contrario avviso, e ritennero che il potere
della Dieta fosse assai più hmitato. Nessuna deh-
berazione venne presa, e così restò implicitamente
deciso, che il comitato dovesse occuparsene.
ottennero, dal 1858 sino al primo del 18G3, e-
seguiti 925 metri; per cui sussiste già una lun-
ghezza di galleria in metri 2199, de'quali, 550
eseguiti co' mezzi meccanici.
Ora, 0 signori, io porto la vostra attenzione
sopra quella cifra di 380 metri, la quale facil-
mente si sarebbe, potuto portare ai 400, se non
vi fossero stati alcuni sinistri dovuti a circostanze
e accidenti particolarissimi, che probabilmente non
si rinnoveranno e che si verificarono negh ultimi gior-
ni del 1862; or bene, noi possiamo dunque contare
che da una parte, da quella di Rordonnéche, ove
si sono fatti 380 metri iiello scorso anno coi mezzi
meccanici, probabihssimamente se ne faranno al-
meno 400 neir anno corrente.
Di più, dalla parte di Modane, al 25 del mese
di gennaio di quest'anno, furono principiati i lavori
col nuovo' sistema. Ora bisogna dire che, mentre
dalla parte di Bardonneclie, quando si cominciarono
i lavori col nuovo sistema gli operai erano ancora
inesperti, dalla parte di Modane, essendo essi già
istruiti per l'esperienza, potranno compiere il lavo-
II sentimento del Governo stà espresso nel foglio
preletovi nella seduta del giorno 5 marzo, in cui il
progetto governativo vi venne presentato. Oltre-
ché tale progetto riguarda una legge generale sul-
r impianto di nuovi libri fondiari e sul migliora-
mento dei sussistenti libri publici, nonché il rela-
tivo regolamento, e quindi ha da essere valevo-
le per tutto l'Impero, al quale effetto nel fogli:^
accompagnatorio è anche appalesata l'intenzione
del Ministero di assoggettare i progetti governa-
tivi in discorso come proposta governativa alla
prossima adunanza del Consiglio dell' Impero ; stà
di più espresso nel foglio medesimo, che il pro-
(jetto venioa presenUilo alla Dieta quale proposta
governaliva, in base (Itile disimizioni del § 11),
inciso 2 dello Statalo, perù unicamente per il se-
guente reputato di lei sentimento :
"se e quali difficoltà si oppongono a singole
"disposizioni deha legge con riguardo alle pecu-
"hari condizioni della provincia,, —-
Invero, o signori, dobbiamo confessare, che so
il campo, che ci viene aperto, è molto vasto in
riguardo alla estensione della materia, non lo è
altrattanto riguardo alla competenza. Per quanto
vivamente possiamo esprimere il desiderio, che
r azione Vostra sia allargata per modo da rendere
Iiienamente e praticamente vero il concetto del-
l'autonomia provinciale, non per questo le cose
si mutano, e sarebbe vano volerci lasciare cubare
da illusioni, le quah ben presto dovrebbero cedere
alla realtà della lettera dello Statuto provinciale.
Senza fallo l'argomento, che ci occupa, tocca
d avvicino 1' agricoltura ; si dirà anzi, che versando
direttamente sulla proprietà immobihare, non vi
ha ordine di cose, che con esso non sia intima-
mente e necessariamente legato; imperocché nelle
moderne società essa sia il cardine di ogni umana
istituzione, e quindi e tutto ad esso converga, e
di rimbalzo ogni provvedimento, che o l'assicuri
0 ne turbi le funzioni, si faccia sentire e nei com-
merci, e nelle industrie, ed insomma nelle più in-
time fibre del corpo sociale. Ma non è da ciò che
deesi desumere criteri e giudicare della compe-
tenza. L'agricoltura, ancorché precipua, pure non
è se non una della varie maniere, di cui si vale
l'attività umana applicata alla proprietà immobi-
liare, a renderla fruttuosa. La istituzione dei hbri
ro con maggior perfezione, e quindi si ha ogni
ragion di credere che da questa parte i lavori
procederanno anche più rapidamente.
Dunque noi possiamo contare che entro il 18G3
si faranno almeno 800 metri di galleria. GU in-
gegneri sperano di più, ma noi, con maggior pru-
denza, limitiamoci a 800. Vediamo ora qual tempo
si richiederà per compiere la galleria. Supponiamo
che annuhnente si compiano 800: ebbene, signori,
vi vorranno dodici anni e mezzo, perche il lavoro
si compia, mentre la convenzione francese accorda
al Governo italiano 25 anni per condurlo a termine.
Adunque è sicuro che noi guadagneremo 12
anni e mezzo sul tempo prefisso dalla conven-
zione francese.
Vi dirò fra breve quali siano poi le conseguenze
pecuniarie e amministrative di questo guadagno
di tempo. Intanto forse gioverà alla Camera di
poter conoscere alcuni particolari di questa im-
portante operazione.
Mi hmiterò a parlare dei più importauti, perche
ho pregato il direttore di questi lavori di" prep'à-
Ziìra 31 marzo 1§63. y Anno l¥.
Voce Dalmatica
Prezzo d'associazione in valuta austriaca per
Kara: p^r ini anno fiorini S; per sui nu>si fiorini 4;
per tre mesi fiorini l'i-l riiuanente della Provincia
a fuori: per un anno fiorini 9; per sei mesi fiorini 4
fcolJi 50; per tre mesi fiorini ti : 25. Per l'estero, e
j.el Lombardo \'cneto gli stossi prezzi in ai gento, fraii-
he del porto-posta.
Giornale politico-letterario
Esce il Mercoledì ed il Sabato.
I gruppi e le commissioni, franchi delle .«pese
postali, si dirigono in Zara a Vincenzio Duplane eli Re-
dattore della Voce Balmatii'a. e gli abbuonamenti, ai
negozii librari! dei signori fratelli Battara e Pietro
Abelich. Gli avvisi di 8 linee costano I fiorino, e ogni
linea di più soldi 6. lia tassa di finansia resta a carico
del committente. Un numero separato costa soldi 10.
Rapporto del Comitato della Dieta dal-
mata per r esame del progetto di legge
sulla attivazione dei libri tavolari, redatto
dal deputato Dr. Giacomo Ghiglianovicli.
{Continuazione del n.r 22).
Questi due progetti divcrsificaiio però esseii-
zialineiite tra di loro nelle basi e nella formazione
dei libri, nella loro forma e contenuto, e nel me-
todo d'intavolazione.
Come il progetto governativo, così anclie quello
della Giunta prende le sue mosse dalle intesta-
zioni di proprietà e possesso nei libri del censo;
ma nel mentre questo da prima riposa intera-
mente sopra di essi, ed a contare da un deter-
minato giorno, salve le rettificazioni, che nel frat-
tempo possono venire provocate da chi crede a-
vervi ragioni, a tali intestazioni attribuisce V ef-
fetto, che coloro, a cui nome sono fatte, sieno a
litenersi in confronto ai terzi come soli e veri
proprietari e possessori; il progetto governativo
invece si serve delle intestazioni censuarie, perciò
solo che da esse le commissioni speciali, incari-
cate dei lavori necessari all' attivazione dei libri
fondiari, attingono le nozioni di fatto per la for-
mazione del progetto del libro fondiario di ciascu-
na comune censuaria separatamente, riportando
nel foglio di descrizione del bene i singoli, enti o
corpi tavolari, e nel foglio del possesso lo stato
del possesso. A questo progetto poi non attribui-
sce nessun carattere di efficacia legale, o presun-
zione di diritto, se non dopo V espiro di un anno
dalla pubblicazione di uno speciale editto, entro
il quale termine hanno luogo le rettificazioni, i
completamenti, le aggiunte e cancellazioni even-
tuali, relativamente allo stato del bene e del pos-
sesso, od in via d' accordo, o giusta le relative de-
cisioni, che vengono emanate per intanto in via
provvisoria, salvo di produrre formale azione en-
tro un termine stabilito.
Il sistema proposto dalla Giunta invero appa-
risce pili semplice, e, si potrebbbe dire anche, ta-
glia corto, lasciando il tutto, (meno che 1' opera-
zione del riporto delle particelle catastali nei li-
bri), alla iniziativa delle parti interessate. Così po-
APPENDICE.
Igiene pubblica.
L'Igiene pubblica è l'arte di conservare la
propria salute. La medicina è V arte di ristabilire
la salute, dopo perduta, o più o meno gravemente
compromessa. La salute è lo stato normale del-
l' uomo ; esser sano, vuol dir vivere. La malattia
ò uno stato eccezionale della vita; esser malato,
significa esser sul cammino della morte.
La salute mette 1' uomo in condizione di sod-
disfare verso la società i doveri che gì' impone
la natura '^procreare ed esser utileLa malat-
tia lo riduce allo stato d'una inutilità onerosa,
ed a carico della società.
Se il malato ha buscato la malattia al servi-
zio dell' umanità, della patria, e della famiglia, essa
diventa una piaga gloriosa sulla quale ogni mano
s' affretta di versare un balsamo, ed una benedi-
zione. Simpatia al malato, se lo stato suo languente
è il retaggio della sua nascita, od una contingenza
dell'azzardo, e se, povero capro espiatorio, espia
nelle sue lunghe sofferenze, ia faccia Biò e gli
trebbe cogliersi l'effetto di evitare le contestazio-
ni, che, secondo il sistema adottato dal governo,
non possono mancai'e, sia per ciò che concerne la
intavolazione dei diritti di proprietà e possesso,
e d' altri diritti reali, sia per ciò che riguarda la
procedura così detta d'onerazione. Se nonché alla
commissione parve, che in oggetto di tanta im-
portanza, quando trattasi di fissare una volta per
sempre i diritti sulla proprietà, allorché con que-
sta istituzione trattasi di troncare nel futuro la
occasione a quei numerosi, litigi, ai quali giornal-
mente sono esposti proprietari e possessori, non
potesse dirsi migliore un sistema perciò solo, che
nella sua applicazione si appalesa più semplice e
più facile.
Il sistema del progetto governativo ci apparve
più cauto, e perciò anche più sicuro. Quivi col-
r affidare a singole commissioni i lavori prepara-
tori per la formazione della minuta del libro for-
diario di ogni comune censuaria separatamente,
è porta occasione all'immediata rettifica degli e-
ventuah errori, di cui pur si fa rimprovero ai li-
bri del censo. Colla stessa presenza delle commis-
sioni, e colla pubbhcazione degli editti per le cor-
rezioni od insinuazioni, l'ignoranza e, se pur vuoisi,
la spensieratezza ha campo di venire istrutta dello
scopo e della necessità del lavoro, ed in uno com-
pulsata a..provvedersi a teiijpo, e così èTsaiva da
quelle sorprese, da cui con un soverchio affret-
tamento potrebbe facilmente venire colpita. Con
la successiva procedura poi è dato di ventilare,
con forme spiccie ed all' amichevole, i rispettivi di-
ritti di proprietà e possesso, nonché la sussistenza
ed il grado degli altri diritti di onerazione di o-
gni singolo bene o corpo fondiario. In queste for-
me dobbiamo riconoscere non solamente riposta
la guarentigia di ogni diritto, ma, per le medesime,
la possibilità di raggiungere quella esattezza, senza
di cui la istituzione fallisce al suo scopo.
Che se sotto questo rapporto è pregevole il siste-
ma del progetto governativo, la vostra commissione
ritiene, che abbia ancora maggiore vantaggio so-
pra l'altro sistema, in quanto alla semplicità della
tenuta e del maneggio dei libri, ed alla evidenza,
che mercè i medesimi vuoisi conseguire.
uomini, gli errori de' suoi genitori ovvero i capricci
della sorte. Le cure che gli accorda la società
sono una debole riparazione del torto che gh fu
fatto coir avergli procurata la vita.
Onta al malato, se ha sacrificato la sua salute
a dei piaceri salaci, a dei danni senza utilità, e
senza gloria, a delle malvagie passioni. Il rimorso
non è 1' ultima delle sue sofferenze. Esso, per ca-
rità viene curato, non già per simpatia; che ha
egh fatto per esser amato?
Quante belle nature, quante erculee complessioni
non si vedono ogni giorno illanguidire al soffio
delle imprudenze e degli eccessi d' un momento !
Delle lezioni sulla morale ne abbiamo anche di
troppe: lezioni di fisiologia nessuno le dà alla
gioventù dei nostri tempi. Nessuno ad essa pre-
dica quanto basta che nulla v' ha di così sciocco
quanto il giuocare le proprie forze e 1' avvenire
sopra la carta mendace della stoltezza. È neces-
sario persuadere che il libertino, il bugiardo, e
l'uomo improbo sono esseri debolmente costituiti
nel fisico e • nel morale, ed il loro lato debole è
quello appunto di cui più fortemente abusano. Il
Ubertino non ha forza per esser buon marito, 0
Se nel sistema dei libri della Giunta voi vorrete
indagare lo stato di un bene, sia in quanto ai
diritti di proprietà e possesso , sia in quanto ai
pesi ipotecari, e ad altri diritti reali, non vi basterà
il repertorio, perché se esso contiene i numeri
delle rispettive particelle topografiche riportati dai
libri del censo, non vi porge poi altre nozioni, se
non in quanto da esse poti-ete sapere a quali vo-
lumi del giornale vi converrà ricorrere per avere
conoscenza dei cambiamenti subiti dallo stabile;
ma cosi per formare un estratto tavolare com-
pleto di uno stabile. l'impiegato avrà d'uopo di
ricorrere a molti volumi, con un ingente perdita
di tempo, e non senza la possibilità, che per av-
ventura gli sfugga qualche annotazione.
La cosa procede affatto diversa col sistema del
progetto governativo. Quivi nel libro maestro, alla
relativa partita del bene, voi conoscete di un tratto,
per cosi dire, il suo stato civile, e con un volgere
di carte voi avete sott'occhio, nella parte intito-
lata descrizione del bene, tutto quanto si riferisce
alla sua descrizione, vale a dire la sua consistenza,
con la superficie, la sua classe, la sua rendita ;
nello stato di possesso tutti i cambiamenti avvenuti,
coi loro titoli ; nella terza partita, tutti gh aggravi.
La vostra commissione, o signori, ha riflettuto,
che le forme in tale argomento possono ed anzi
debbono meritare seria considerazione, e perciò non
ultimo influì sopra la sua determinazione il fatto
della eguaghanza del sistema con quello degh altri
paesi dell' Austria, tanto in riguardo alla sua base,
come eziandio in riguardo alla quantità e maneg-
gio dei libri. In questo argomento noi non temiamo
il rimprovero di voler servire a mire di centra-
hsmo, accomodandoci ad un sistema eguale. La è
questa per noi una necessità dipendente dall'e-
guaglianza della legislazione civile ; ma una ne-
cessità, a cui, in questa parte, dichiariamo di as-
soggettarci di buon grado. Il codice civile austriaco
teme pochi conh'onti, ed il suo sistema tavolare,
che non n' è se non un corrolario, fece ottima
prova, invidiata anche nel momento, in cui lo si
accusa di sovverchio rigore e di pesanti formahtà.
1 temperamenti, che si voghono introdurre, nel
mentre hanno tutti gl'inconvenienti delle mezze
marito d' una donna forte. Il bugiardo non ha spi-
rito per dire impunemente la verità. L' uomo im-
probo non ha il coraggio del lavoro: egli ò pa-
rassita e non produttore. Tatti e tre sono enti
morbosi.
L'uomo saggio è V uomo completo e allo stato
normale: egli è l'uomo tipo, l'uomo modello. Lo
scopo della società è di dirigere ogni suo sforzo
per avere degU uomini siffatti, e preservarh da
ogni funesto accidente ; cioè di procrearii forti di
corpo e di spirito, di conservarli in condizioni fa-
vorevoli alla loro salute e alla loro sociabilità, e
guaririi dalle malattie con mezzi pronti ed efficaci.
Le nostre condizioni sociali si trovano esse a
tale altezza ?
La salute e la morale incontrano mille scogli
per far naufragio e poche risorse per esser gui-
date in porto. A peso d'oro si vendono spesso
all'uomo le insidie, tra le quali cade, e i mezzi
a rialzamelo; ma molte volte dopo^ aver pagato
ben caro, la corda si spezza per via.
I governi hanno il compito di migliorare gra-
datamente gli uomini, non di corromperli p^r a-
verii più docili.
Jlf« 35« Zara Marzo 1§63.
La Voce Dalmatica
Frer.it> d'associazione in valuta austriaca per
j5»ra: per un anno tiorini 8; per tei iii^si fiorini 4;
per tre mesi fiorini 2. Pel rimanente della Provincia
o fasri: per un anno fiorini 9; per sei mesi fiorini 4
soldi 50; per tre mesi fiorini 2:25. Per 1' estero, e
pel Lombardo Veneto gli stessi prezzi in argento, fran-
he dei porto-posta.
Giornale politico-letterario
Esce il Mercoledì ed il Sabato.
I gruppi e le commissioni, franchi dell» spese
postali, si dirigono in Zara a \ incenzo Duplanc eh Re-
dattore della Voce Dalmatica, e gli abbuonamenti, ai
negozii librari! dei signori fratelli Battara e Pietro
Abelich. Gli avvisi di 8 linee costano 1 fiorino, e ogrnì
linea di più soldi 6. La tassa di finanza resta a c<trioo
del committente. Un numero separato costtt soldi 10.
Con questo numero, che è T ultimo del
presente trimestre, interrompiamo le no-
stre pubblicazioni. Con apposito avviso
renderemo noto in qual tempo, sotto quali
forme e a quali condizioni ci sarà dato
riprenderle. Kestano intanto presso l'am-
ministrazione del giornale gì' importi ri-
cevuti superiori al ])rezzo trimestrale di
associazione a disposizione di chi li ha
versati.
Le colonie italiane
SUL LEVANTE.
Quando, nel nome di Skanderbeg e della cri-
stianità, vogliamo rifare un Oriente greco; quando
dimandiamo che la bandiera italiana sventoli sul
Campidoglio ed il labaro sventoli sulle cupole di
Santa Sofia, facciamo un voto ed imprendiamo
un' opera, in cui l'Italia ha interesse non solo u-
manitario, ma commerciale.
Quando 1' Oriente cessò di esser greco, fu un
iiiiomento italiano.
I Genovesi ed i Veneziani corsero pressoché
soli in mar Egeo, il mar di Marmara, il mar Ne-
ro ; ed a mille leghe dal loro paese avevano fon-
dachi e scali godenti delle stesse franchigie che
nella madre patria.
Nel mar Egeo i Genovesi avevano Sniiinj, Te-
nedo, Metelino. Ohio fu conquistata con galere
fornite ia comune da nove famiglie genovesi, che
ne conservarono il governo fin nel 1550, e ne
ritraevano 120,000 scudi annui. Nel mar Nei-o
avevano Gaffa, Azof, Kars^ Eraclea, Sinope, Ca-
strice, Ackerman.
A Gaffa in ispccie i Genovesi erano come in
patria. Affatto sciolti dal dominio turco, vi ave-
vano un porto nazionale per deporvi le merci e
rintoppare le navi nel!'inverno : avevano stretto
relazioni co' popoli vicini ; avevano dato alla loro
colonia magistrati speciali e statuti e moneta ; in-
fine vi avevano stabilito una missione per la dif-
fusione del cristianesimo.
Gaffa nelle loro mani divenne ben presto tanto
importante che i Turchi la chiamavano Costanti-
nopoli di Crimea. La repubblica la cedè più tardi
al banco di San Giorgio. Quella parte della Tau-
ride era stata ceduta da' Tartari, che 1' avevano
con([uistata, nel 1237, a'Genovesi, riservandosi la
città di Crim. Questa crebbe tanto pel vicinato
de' Genovesi che die il nome di Crimea a tutta
la penisola.
I Genovesi possedevano ancora Tripoli di Se-
ria, che fu loro tolta da' Turchi e renduta da un
trattato col re d'Armenia; più la Marca de'Zac-
caria, la Focide de' Gatti 1 usi, l'Acaia de' Centeri,
la Canea in Candia, Famagosta, Limisso, Cassan-
dra, Ainos, Salonicchi, la Cavalla nella Macedo-
nia, xiltoluogo e Sotalia in Turchia, Lisi, Tarso
e Lajazzo nella due Armenie, Totalis in Mingre-
lia, Kubatscka nel Daghestan.
Da cinquanta a settanta grosse navi partivano
ogni anno dalle coste della Liguria pel commer-
cie de' tre mari Mediterraneo, di Marmara e Nero.
Insomma Genova teneva le tre grandi vie del com-
mercio dell' Asia centrale e dell' India, di cui l'una
riusciva al mar Caspio ed al Volga; la seconda
a Pogolato e Lajazzo pel golfo Persico, Aleppo
e r Armenia ; la terza ad Alessandria pel mar
Rosso e r Egitto.
Noto è come Venezia crescesse non solo col
commercio, ma con la guerra, prendendo parte
alla crociata, die pose Baldovino sul trono di
Costantinopoli. Grazie ad Enrico Dandolo, vegliar-
do dall' anima giovanile, cieco dallo spirito chia-
roveggente, essa vi si sostituì alla potenza dei
Pisani. Unitasi a'nemici dell'imperatore greco per
la conquista di Costantinopoli, ne ottenne in ri-
compensa tre degli otto quartieri della città ed
un quarto e mezzo dell'impero. Non ebbe un do-
minio unito ed omogeneo, ma la sua potenza si
disseminò sulle coste della Propontide e del ponte
Eusiuo. Bonifazio di Monferrato le cedè l'isola
di Candia ed i suoi crediti contro Alessio per mille
fiorini di oro e per un territorio nella Macedonia.
II possesso d' una parte di Costantinopoh as-
sicurava a Venezia l'entrata del mar Nero, ove
sboccavano il Tanai, il Boristene, il Dniester ed
il Danubio. Essa riuniva dunque ne'suoi scali le
spezierie del mezzogiorno, le pellice del setten-
trione : tutti gh oggetti di lusso venduti in Co-
stantinopoli vi erano immessi da' Veneziani : com-
pravano a' Mongoli i loro schiavi e i loro bottini ;
vendevano in Egitto armi, legname, olio, noci, man-
dorle, seta, cotone, datteri, zucchero : avevano pri-
vilegi e franchige sulle coste d' Affrica e di Siria ;
fino a Trebisonda possedevano un quartiere con
giurisdizione a se e corrispondevano con l'Armenia,
la Persia o la Mesopotamia, ove ebbero libero traf-
fico e fondarono banchi : da ultimo pel Danubio
negoziavano con P Ungheria, la Bulgaria, la Ser-
via e la Vallachia.
Or dunque che vogliam noi quando chiamiamo
i nostri fratelh ad una nuova ed ultima crociata
contro il Turco ? Non solo cacciar di Europa un
nemico barbaro ed oppressore, far libere le na-
zionalità oppresse ; ma ancora riaprire all' Occi-
dente e particolarmente all'Italia tutte le fonti
di riccliezza che le sono state chiuse senza com-
penso ed a vergogna dell' Europa civile che, da
quasi cinque secoh, riconosce la conquista della
barbarie. (L'Indipen.)
ALESS. DUMAS.
APPENDICE.
Igiene pubblica.
{Continuazione vedi il nr. 23.)
Pel fatto è cosa troppo ridicola che un corpo
d'uomini rivestito dalla legge della piiì alta ma-
gistratura sociale, non sia organizzato alla foggia
d' ogni altra magistratura, nè presenti la sua ge-
rarchia come garanzia degli atti di ciascuno dei
suoi magistrati.
Egli è ridicolo che in virtù del suo diploma cia-
scuno dei membri abbia il diritto di costituirsi cerre-
tano, di vendere al maggior offerente la sola promes-
sa della salute, senz' essere tenuto alla sua parola.
Una riforma è quindi ricercata dal tempo, la
quale faccia cessare questo stato di cose, e operi
una modificazione utile al malato e al medico de-
gno di questo nome ; poiché a gloria dell' umanità,
ve n'ha di cotali.
Dirigendo queste idee al medico di buona fede,
e al malato di buon spirito, gioverà stabilire i re-
ciproci loro doveri.
11 medico, pel suo diploma, non ha il diritto di
vita e di morte sul suo malato ; il malato non è
obbligato di professare una fede cieca nel suo me-
dico. E lo dimostra il fatto, che il malato è li-
bero di scegliere, nella massa, il medico che gli
inspira la maggior fiducia; egli è adunque giu-
dice del suo medico. Perchè non potrebbe esserlo
del valore delle sue prescrizioni ?
La medicina, in tanto ch'essa è l'arte di cu-
rare i malati, non è una scienza ma un tenten-
namento, ed è cio che la fa cadere molto spes-
so nell' arbitrario e nel capriccioso. È noto il
fatto di Bosquillon medico dell'Hotel - Dieu, che
entrando una mattina nella sua sala, diceva agli
studenti accorsi alla clinica "che faremo noi og-
gidì? Ebbene prescriveremo purganti a tutta la
parte sinistra della sala, e salassi alla diritta.,, Kec-
camier, altra celebrità del gran mondo, ordinava
la prima cosa che gli veniva in mente : oggi pezzi
di pomi di terra, domani decozioni di tele di
ragno, e via via. Lo si vide contr'ogni accesso
di emicranie, passare all' estirpazione d'un dente;
contro un semplice tintinnio d'orecchie applicare
stromenti per dilatare il meato uditorio, a rischio
anche di fratturare qualche osso.
("Nostre Corrispondenze).
Vienna, U SS marzo.
Sarete ormai informato delle notizie giunti tre giorni
or sono in via telegrafica da Cracovia sugi' ultimi avve-
menli del teatro dell' insurrezione polacca. Stando a que-
ste notizie il corpo di Langiewicz, formante il nerbo dello
forze polache, era slato completamente disperso, Langie-
wich istesso internato nella Galizia e l'insurrezione di-
strulla annichilita d'un sol colpo. Sennonché i telegrammi
susseguenti e i giornali polacchi giuntici questa mane, hanno
ridotto al vero loro valore notizie cosi esagerate. Già ier
sera un telegramma ci annunciava che malgrado questi
rovesci l'insurrezioiiii è sul crescere tanto nella Lituania
che nella Podolia. Quest'oggi poi la Presse pubblicava un
telegramma particolare giuntolo da Cracovia in data dei
3 ore e mezzo di sera così concepito: «Dopo i fatti del
i 7 e del i 8 corrente presso Zagosce e Busk, i Russi su-
periori in forze, forzarono Langiewicz a passare la Vi-
stola alla testa d'un piccolo distaccamento ed a rivolgersi
verso la Galizia. Il reslo delle bande commandate da Lan-
giewicz si divise in tre colonne per continuare la gue-
Tutti i giorni si sente dal medico onesto con-
fessare ai parenti del malato la propria impotenza
dopo alcuni mesi di trattamento, o meglio di ten-
tennamento inefficace ; io ho esaurito tutte le mie
risorse : non so più chè ordinare ; io domando un
consulto.
Capriccio adunque dalla parte del medico : ed
alla sua volta capriccio dalla parte del malato;
egli prende ed abbandona il suo medico senza
cercarne la ragione. Perchè nè il medico nò il
malato saprebbero trovare una buona ragione di
questa preferenza, visto che nello stato attuale
della medicina non ve n'esiste alcuna. Perchè il
tale è malato ? Uno dice, è il sangue. La bile, dice
r altro. I nervi, il terzo. Come se si potesse esser
malati senza che i suddetti costituenti dell'orga-
nismo vi siano interessati. Ma perchè il sangue,
la bile, e i nervi se ne risentono? Io sfido che
il hnguaggio medico attuale possa rispondere di
una maniera, non dirò punto perentoria, ma in-
telligibile all'una o all'altra delle tre questioni:
la soluzione non la si trova che nelle più grandi
profondità dei misteri della vita. Non è a doman-
darsi alla teoria che il praticabile ed il possibile:
O. I.
Conto corrente con la posta.
G. Pf. I.
Concorso Ginnastico Adriatico
Intersezionale maschile e femminile
Bollet^ino Ufficiale della Societa Ginnastica Zara
Ai ginnasti d Italia,
Al Congresso federale di Livorno, tenuto nel mese scorso, fu dato
rincarico alla nostra societa di organizzare a Zara un Concorso ginnastico
intersezioqale, masćhile e femminile, al quale avranno diritto d'intervenira
„tutte le squadre appartenenti alle regioni lambite daU'Adriatico" e quelle
ancora che „abbiano partecipato o si impegnino a partecipare al concorso
della loro Sezione",
11 concorso intersezionale di Zara sara anche il sezionale obbliga-
torio per le Tre Veriezie.
Siamo orgogliosi di poter ospitare i fratelli ginnasti delle altre citta
dltalia, che in tutti gli altri concorsi dettero prove commoventi di affetto
fraterno e di sincera, viva simpatia per gli squadristi di Zara.
Dopo Trento e Trieste, doveva essere data occasione anche a noi,
pur nelle forme modeste di un concorso intersezionale, di accogliere il
fiore deiritalica gioventu a Zara mutilata e sacrificata.
Sia questo il rito augurale dell'Adriatico fremente che, unendo con
indissolubile vincolo le forze piu pure e fattive della stirpe, richiami alla
lotta e al lavoro per il conseguimento dei supremi ideali di patria tutti i
suoi figli : quelli cui irraggia la luce della liberta e" quelli che attendono
ancora la redenzione cop ferma, inconcussa fede. Sia questo il grido di
amore e ćfi speranza rivolto agli uomini deiritalia nuova, che sapranno
ridonare alla nostra terra la sicurezza e Hategrit^
Viva ritalia!
Zara, nel Dićembre 1922.
II Comitato esecutivo.
2-12
IMPORTANTISSIMO PER TUTTl!
? Avete bisogflo di:
ricors i- suppliche - istanze - circolari - petizioni - me-
moriali - lettere - scritturazioni d'ogni genere - pratiche
d'ogni sorta presso i vari Ministeri e Dicasteri governa-
tivi, Enti morali, di Beneficenza, Aziende pubbliche e
private, Autorita militari, civili, ecclesiastiche . . . . ?
? Volete una perfetta compilazione di:
temi scolastici - tesi universitarie - composizioni d'oc-
casione in prosa e poesia - lavori letterari d'ogni
specie ed ampiezza - opuscoli - biografie - monografie'
- scritti per la piu svariata reclame - arlicoli di gior-
nali letterari, scientifici, artistici, polemici . . . . ?
? Volete apprendere presto e bene:
le lingue classiche (latino, greco, italiano)
le lingue moderne (tedesco, francese)
le materie sec. diginn. tecniche, liceo (matem., comput.
storia, geogr., geom., scienze naturali, ecc.) .... ?
I Ri'volgetevi al Professare specializzato
in Calie del Teatro Vecchio N. 16, p. t. - Zara
Dalle 7 alle 12 — dalle 15 alle 20.
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ANTONIO VITTORELLI
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2-6
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Antica Premiata Fabbrica
MARASCHINO
CALUGARICH
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V..
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IMPORTAZIONE e ESPORTAŽIONE 0
0 = ZARA = 0
•0000000000000000000(3
Petrolio AUREOLA
Benzina SHELL
Agenzia e depcsito di Zara
— della —
Societk Italiana per il Petrolio ed _affini.
1-6
MARASCHmO Dl ZARA
Časa fondata ncl 1768 -
GABINETTO RADIOLOGICO
011. MDBI2I0 MIIIIDfl
VIA TOMMASEO 7 — ZARA
IMPORTAZIt)NE-ESPORTAZIONE
Rappresentahte
; — di - - '
Case commerciali nazionali ed estere.
1-6
I
FABBRICA Dl POLVEREINSETTICIDA
EUGENIO GODNIG
2—12
ZARA - CERERIA
accolte da tutta la Direzione e moltissimi soci. Dopo
avere voluto con gentile pensiero lasciarci un aug-urio
scritto TiQ\VAlbo sociale, visitarono la Palestra, frequentata
in quel momento daila quinta squadra femminile sotto
la dirigenza del maestro sociale Felice prof. Veg^Iia.
Alle ginnaste la Signora Majer Rizzoli rivolse
parole d'augurio e d'ipcoraggiamento alludendo anche
al triste momento attuale deirabbandono deila terza
zona.
Alle Si^nore furono afferte dei magnifi mazzi di
fiori. Se ne andarono lasciando la miglior e gradita
impressione e dandoci affidamento del loro appogg'io,
anche nell' avvenire.
Accademia di scherma.
leri si svolse 1'Accademia di scherma tenuta dai
delettanti della Sezione Scherma della Societa Gin-
nastica „Žara". Negli assalti di fioretto e sciabola vi
parteciparono le ccppie: Signorine Berettini Eugenia,
Berettini Maria e Bobich Luigia i Signori: de Denaro
Bruno, Luxardo Pietro, Siniscalco Maria, ten. Tieghi
Mario, Verban cav, Vittorio e cap, Zenobi Gino. Teneva
la smarra il Signor Zenobi Gino.
Alia molto ben riescita Accademia vi presero
parte una folla di soci e di personalita locali.
Editrice: La Societa Ginnastica Zara
Gerente responsabile : Simeone Vallery
Tipografia E. de Schbnfeld
TTT«
GIOVANNI BATTARA - ZARA
OFFELLERIA
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FONDANTS - DESSERT POUR GOURMANDS -
BOMBONIERE CONFETTURE - CIOCCOLATE
PANIFICIO
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A TRAZIONE ELETTRICA E FORNI DI ULTIMA
CREAZIONE .
I^ROPRIETARIO
DEL RINOMATOI:C4FFE E CENTRALE
^ - E DEL - - C/IFFE LLOYI> - :: : =
' FORNITI DI MACCHINE CAFFE-ESPRESSO
DEPOSITO
VINI - LIQUORI
ED ESTERE =
E CHAMPAONE NAZIONALI
Qm5EFFE flRZON
ZARA - Calle S. Rocco N. 3 - ZARA
Autorizzato instaliatore di
condotture d'acqaa
Petrolio AUREOLA
Benzina SHELL
Agenzia e deposit^ di Zara
~ della —
- Obnova
Societii Italiana per il Petrolio ed affini.
2-6
LUXARDO
MtiHEi Questo]igllOrerinomalo
non dovrebbe mancare
a nessuna mensa.
RODOlfO [finil
IMFORTAZIONE-ESPORTAZIONE
Rappresentante
— di —
Case commerciali nazionali ed estere.
2-6
T
FABBRICA DI POLVEREINSETTICIDA
EUGENIO GODNIG
3-12
ZARA — €ERERIA
SILVESTRO STANCICH
Deposito lastre di vetro, vetrami^ in genere
e chincaglierie
ZARA = [alle i BrisosoHfl ^ zara^