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Most re corrispondenze.
Lesina, 9 Settembre.
P Per quanto lo comporta la strettezza del vostro gior
nale, voglio sperare non vi toruera discaro che m’ intrattenga a se-
gnalare alla pubblica attenzione il meraviglioso progresso, sotto
T aspelto didattico, della scuola ausiliare del villaggio di Grabje
del Comune di Lesina, diretta dal maestro M. R. D.n Giorgio Pe
trie, alio scopo di smentire tutti quelli, che avendo soltanto occhio
per non vedere, non si lasciauo convincere ehe il prete nel San-
tuario della scuola, altamente compreso della grave ed importante
missione, sa meglio indirizzare all’amore del vero e del bene l’a-
nimo de’ suoi discepoli.
Nel decor80 mese di Febbraio il M. R. Petrie apri la scuola,
inscrivendone ben 35 ragazzi, dei qnali alcuni pochi soltanto, sa-
pevano stentaraente sillabare. E come inspirare a que’ teneri figli
del popolo Tamore alio studio, se neppure possiede il villaggio
un’edificio ove ini part ire 1’istruzione, all'infuori di un’umile ene-
gletta tettoja, priva di finestre e di panche; e se alcuni di essi
lontani dal villaggio due e piü miglia, avrebbero dovuto impiegare
circa due ore di cammino per poter frequentare la scuola?
Tutti qnesti sconfortauti ostacoli che avrebbero isterilita la
piü seria volontä, li seppe vincere il sacerdote-maestro con perfetta
rassegnazione e col piü fino discernimento! Lotto egli iu quella
tettoja tanto col freddo dei crudo inverno, quanto coi caldi del-
1’affannosa state, perche col farsi in questo modo vittima dei bene
e dei progresso de’ suoi discepoli, corrispondano essi con diligenza
al suo ardente zelo. Ne fu vano il patriottico suo impegno!
Avendosi saputo che I’ egregio Ispettore distrettuale D.n Gio
vanni Paulović *), alia fine dell’ anno scolastieo onorerebbe di sua
visita quella scuola, si accese anche in me il desiderio di con-
durmi seco lui, voleudomene persuadere, se la voce sparsa sul ra
pido progresso di quei giovanetti sia uu’illusione, ovvero'se cor-
risponde al vero. Infatti, fanciulli dai 5 ai 6 anni leggevano cor-
rentemente lo slavo: altri dai 7 ai 10 con spedieute franchezza
leggevano anche il ciriliano. Nozioni estese di Catechismo, di Geo-
grafia e di Aritmetica tutti indistiotamente possedevano, cotalchö
1’ ispettore non dubito punto di asserire cbe il progresso era vera-
mente prodigioso!
Nessuna meraviglia se le prestaziooi del Rev. Petrie non sa-
ranno condegnamente compensate coi fior. 100, che ordinariamente
si sogliono dare ai maestri ausiliari. Ciö non pertanto egli, che
per pura vocazione si 6 consacrato alT insegnamento, continuerä
anche in appresso a prestarsi a vantaggio del suo luogo natio, e
sarä il piu bei compenso alle sue patriottiche fatiehe, quando un
bei giorno avrä la coscienza di poter dire, di non aver soltanto
parlato, ma ciö ehe piü importa, di aver fatto.
Convinti che la rigenerazione morale e materiale dei popolo
ripete la sua origine dalle scuole amenochö non abbiano queste lo
scopo di scristianizzare, noi vorremmo che alcuni maestri studias-
sero il grande secreto del come e cosa iuseguare, se e vero che
„primus discendi amor, nobilitas est magistri.“
Promina, 8 rujna.
Svetkovina današnja ne kupi, ako izvadiš Solin, sajma većega
u puku domaćemu i okolnomu nego što u Promini, a ona ove
godine najsijajnija. Na dnu Babine glavice, ili krasnoga brežuljka
Šušelja u selu Lukaru, sve posuta gorom i lozom, stoji crkva Ma
loj Gospi posvećena, i reku joj Gospa Čatrnja, ođ zdenca vode
žive, sćemerena pod Šušeljom odmah s desne strane spoređ Gospi
nom crkvom.
Osamnaest sela uređjenih u devet odlomaka kite današnji
*) Ci rincresce oltremođo che il M. R. Paulović ha rinunciato alla
carica đ’ Ispettore. In lui ii distretto andrä perdere un capo valente, co-
scienzioso e solerte. Le sue belle doti di mente e di cuore, scevre di va-
nitose apparenze, lo hanno reso caro ed ammirato a tutti i maestri. Spe
riamo che 1’ Eccelso Consiglio Provinciale non accetterä la sua rinuncia.
prostor iz medju brda i rieke; i nikakvo selo dalje od drugoga
od jedne male milje puta; baš klica, uroještaj, skup seoski, kakva
naimenovaua obćina Prominska, su svojih više ođ pet hiljada sta
novnika, kao jedno jedinstvo seosko, pod jednom župom, jedino
u đnevu sastavlja.
Ožujka mjeseca dignu se s mjesta prilika Gospiua i odnese
k svetome Mihovilu, za imati prostraniju kapelu, zidajući ju svu
u kres izpod čekića mladoga Šoića, budući jurve počeo tonuti svod
prvašnje. Gradnja ciele crkve, jednom župne, spominje godinu 1796.
Prije ovog zemana stajaše na istom mjestu crkvica ševarom po
krivena. Ravnatelj samostana Visovca naredjivaše i opremaše o boži-
ćira jednoga misnika, da na po noći reče prvu misu kod Čatrnje
u kapelici Gospinoj, drugu u svetome Mihovilu na Kievu, a treću
kod svetoga Ivana u Baduju. Puku bijaše vazda mila odvjetoica
Gospa Catrnjska: što od pamtivjeka, to i danas: — djeca si ka-
živaju, kako u staro doba Gospa bi našasta na današnjemu mje
stu od djevojke kod ovaca, pri jednom stablu; kako nehti nigdi
stati, nego ondi; kakva čudesa tvaraše u vrieme Turčina; kako
i danas bule pitaju za nju; kako dobro plaćaju šaku zemlje od
njezina pribivališta; kako u najzadnje vrieme ovaj župnik moraše
nakon dva mjeseca po ukopu prenieti preminuloga župnika Gospi
Catrnji; kako se lupežu, po obavljenom Iupežtini, ne dadu vrata
naći, da iz crkve izadje: — što se pak svaki dan dogadja i okom
vjere kršćanske nazire, pojedini bogoljubni krstjani dosižu. I ;ona
Marijina kod Čatrnje na platnu naslikana jest odveć prijatna: čije
oko sliku shvaća, divi se, gleda ju, al se je nagledati ne može
čeljade s uzhitom samo ti uzdahne pa rekne: — Ah, Gospe moja
plemenita!
Pošto bi nastavljena crkvica nova staroj crkvi, naredi se pre-
nos Gospe za ovaj dan. Okolo osme ure krenu puk vrviti sa ba-
rijacim k crkvi Mihovilskoj: od ove uputi se u obhodnom redu
sa najvećim bogoljubstvom uz grmljavinu pušaka, te đojđe k Ča-
trnji, gdi, kad bi namještena prilika, nastade služba božja. P.
Župnik 0. Zanko Marin ponovi puku slovo, shodno iztumaei da
našnje otajstvo i početak odkupljenja čovječanskog u osobi sretne
kćeri Aćimove i Anine.
Puk zasjede potom na sfru po piemenu, obiteli i družstvu
sve u miru i božjemu strahu do noći, kad se sve razadje i poj de
svak u svoje selo.
NOTIZIE LOCALI E PROVINCIALI.
II giorno 13 corr. nella locale chiesa di s. Francesco, per
cura del Municipio e coli’ intervento della spett. rappresenfanza
dei Comune, fu celebrato 1’ anniversario del benemerito cittadino di
Zara Giovanni Giovino, professore presso 1’ Universitä di Padova,
il quale con testamento dei 1569 (anno della sua morte successa
in Venezia) laseiö i propri beni ali’ordine de’cittadini di Žara per
1’ educazione di giovani e pel eolloeamento di oneste donzelle, be
nefica istituzione, di cui gode tuttora gli effetti Ia nostra cittä.
Appena intesa la dolorosa notizia della caduta da eavallo di
S. M. 1’augustissima Imperatrice successa a Sassetot 1’ 11 corr., il
podestä lo partecipava al riunito consiglio cumunale, che tosto de
libero T invio di un telegramma di condoglianza a S. M. 1’Im
peratore.
Domenica 5 corr. ebbe luogo T iustallazione nel beneficio
pairocchiale di Pakoštane del rev. D.n Felies Bakici, coli'inter
vento dei sig. Giovanni Cav. de Mattei quale delegato politico e
j dei rev.mo Canonico D.n Marco Peiicarić Decano di Zaravecchia
j quale delegato ecclesiastico; e la domenica 12 corr. 1’installazione
dei rev. D. Giuseppe Kerstić nella parochia di Diklo coli' inter-
dello stesso egregio Delegato politico, e dei rev.mo Canonico D.n
Grisogono Sokata vice decano di s. Simeone. Iu eutrambi i luoshi
le popolazioni parteeiparono numerose e giubilauti alla festa de’
I loro benamati Paroci.
della borgata di Dernis, nel punto detto san Giovan- j
. ni, la quale oltre che abbrevierà il viaggio dei carri •
da trasporto di tre ore di strada d'andata e ritorno
di Siverich fino a Dernis, concilierà altresì col mez-
zo di conduttori appositi, lateralmente collocati, Io
scarico delle aque interne della miniera.
Questa imponente opera è slata intrapresa nel-
l'anno 1842 con grave dispendio dell'impresa, at-
traversando questa linea le maggiori petriflcazioni
del monte Promina, per forare le quali nuli'altro
lavoro potè aver luogo che la sola reiterazione del-
le mine.
La lunghezza di questa strada sarà di circa
500 klaf. lineari e di mane che il taglio progredi-
sce, viene costruita una ruotata di ferro, sulla qua-
le un individuo col mezzo di cani inglesi (1J, può
spingere al di fuori della miniera fino a 10 centi-
naia per volta, e si deduce che nel corrente anno
potrà esser condotta l'opera al termine.
Furono fatte altresì con felice successo diver-
se esperienze, onde ottennere dal fossile il così detto
toak, il quale è molto economico e adattato pelle
fonderie ed officine di ferro.
Se desta meravìglia la massa dei carboni gia-
centi nella generalità delle viscere del Promina per
essere gli strati d'un estensione e grossezza im-
mensa, non sono meno considerevoli le sue dirama-
zioni estese all'intorno in diversi Iati, e sotto diffe-
renti forme, cioè ; al nord con ripetuti strati di tor-
ba, che si rinvengono a riprese lungo la campagna
di Knin fino il confine ottomano; all'est con strati
di lignite, che si appalesano fino a Sign e Trigl ;
al sud fino Kliake, Verba e Glissa; finalmente all'o-
vest con strati di eguale formazione della massa a
Varos, Vellussich, Migliefzl presso il Kerka, in se-
guito a Dubravizza di Scardona e Babindub presso
Zara, i quali riproduconsi in copiosa ma sciolta li-
gnite nell'isola di Pago e segnatamente a Collane;
s'inoltrano ancora visibilmente nel fondo di quel ma-
re. Tanto la massa dei carboni del Promina, che
tutti gli strati più vicini ad essa sono accompagnati
dà bellissime petrificazioni d'ogni sorta di fogliami
e vegetabili in generale, tutti riconoscibili, e se-
gnatamente di crostacei di mare di differenti specie
e di grandezza talvolta che ai giorni nostri non è
possibile di rinvenire nemmeno nei mari alti. Im-
mensi massi altresì si rinvengono a poca distanza
dal Promina di ossi fossili racchiusi nella ferrugine,
la di cui grandezza e varietà dei gruppi può in te*
(i) Specie di carretti a ruote baste*
ressare di molto l'attenzione dei naturalisti) eppure
giacciono negletti.
Nell'anno 1838, nel mentre s'intagliava una
delle più interne gallerie laterali della miniera Bar-
bara fu ritrovata rinchiusa nel carbone una mandi-
bola umana con tutta la dentatura, caso singolare, e
che ad onta di tutte le più scrupolose attenzioni u-
sate, non ebbesi più un simile e tanto stupendo. G.D.
VINCENZO ZMAJEVICH E SUOI SCRITTI.
Vincenzo Zmajevich, uno de'più grandi arci-
vescovi della chiesa di Zara, e senza dubbio il più
ricordato dalla memoria de' zaratini, nacque il 1670
da illustre famiglia di Perasto, castello situato sul
canale di Cattaro. Da un suo zio, poscia arcivesco-
vo d'Antivari venne eccitato giovanetto all'amore
della religione e de'buoni studi: e così predispo-
sto l'animo suo , quand' ei desiderava mettersi in
più vasto campo d'educazione, e imprendere la vita
clericale, l'inviò, più di buon volere provveduto che
di cognizioni, alunno al collegio della Propaganda.
Qui tocco il suo cuore dalla purità degl'insegnamenti,
scosso dall'inspirazione religiosa propose indefessa-
mente alternare lo studio e l'orazione: il quale divi-
samento mostrato in fatto non appagliativo, come
ne'più suole, gli crebbe tanta stima, che quando do-
veva allontanarsi, scontenti lasciava maestri é por-
porati coi quali stretta amicizia aveva.
Appena ripatriato era abate di san Giorgio di
Perasto e parroco, e di trentun'anno arcivescovo di
Antivari. Clemente undecimo il quale a questa di-
gnità l'innalzava, era ben a giorno de'servigi che
quel giovine sacerdote in breve tempo aveva resi
alla chiesa: nè da questi gli era difficile argomen-
tare quant'avrebbe operato nella malagevole d'allor
cura pastorale; che anzi prendendo maggior fiducia
da alcuni lavori commessigli, l'incarica di portarsi
visitatore apostolico alle chiese dell'Albania, Servia,
Macedonia e Bulgaria, ne'quali regni le cose dì Dio
erano in cattivissima situazione. A tale invito e',
senza badare alla stagione, affronta viaggio de' più
scabrosi; e in tre mesi con immense veglie e fati-
che percorre le vaste e pericolose regioni, e net
quarto compie un corpo di provvide leggi colle quali
doveano reggersi gli ecclesiastici, e i fedeli a loro
.«oggetti (1). Questa missione che per l'importanza
sua doveva onorare un grave e venerendo sogget-
(1) Questo corpo di leggi che porta titolo di Sino-
do albanese, fu stampato dalla Propaganda fanno 4706
colla dedica dell'autore a Clemente XI.
scorsi si vendeva a 12, 14 o al più 16 carantani
all'oncia, quest'anno si vendette a 18 e 20. Le fi-
lande di Spalato e di Zara non offrono nulla di
particolare, nò per la costruzione, nò per il metodo
della trattura. La più considerevole è quella del sig.
Rosa a Scardona, al quale Sua Maestà R. con
Sovrana risoluzione dei 26 di agosto conferì la
medaglia d'oro del merito civile col nastro in con-
siderazione dei suoi meriti nel promuovere la col-
tura della seta. Non sarebbe spregievole quella
degli eredi Pine Ili; ma quest'anno la si abbandonò.
Il primo requisito di tutte queste filande sia la par-
ticolare attenzione alla trattura. Come fu di sopra
osservatola trama è ottima, gl'Italiani però trova-
no difettoso il filato, e la conseguenza si è, che
colà le nostre sete soggiacciono ad una perdita del
13 per cento all' incirca, primo per l'aqua che con-
tengono, secondo per essere troppo ruvide in con-
seguenza dell'aqua cruda, che vi s'impiega, e ter-
zo per la perdita all'incannaggio. A tutto questo bi-
sognerebbe portar rimedio, acciocché coli'aumento
della quantità dei bozzoli si mantenga la bontà ed
il pregio del filato, circostanza assolutamente ne-
cessaria per ricavarne i desiderati vantaggi. Rac-
comandiamo di nuovo a vedere quel che si potesse
fare coli' introduzione delle macchine del Locatelli.
La Gazzetta di Venezia del 24 settembre di que-
st'anno parlò d'una simile macchina o batteria, in-
trodotta a S» Polo presso Conegliano dal nob. si^.
Spiridione Papadopoli, e fatta venire da Parigi. E
un meccanismo, dice la Gazz., che tocca la perfe-
zione ne' suoi componenti, cosi preciso, cosi finito,
di così facile esecuzione, che mette incanto. La pro-
vò ai 20 e 22 sett.; accorsero distinti personaggi e
intelligenti trattori per ammirare il nuovo sistema in
azione, e calcolatine i vantaggi particolari economi-
ci tanto nella trattura, quanto nell'incannaggio, e
la seta nitida e lucida senza pari, sen partirono con-
vinti del reale suo merito, e persuasi di adottare il
nuovo sistema.—-Un apparato di questa fatta, giudi-
cando da tutto quello eh' è stato scritto intorno «1
medesimo, è proprio adattato per la Dalmazia, dove
v' ha scarsezza di filatrici esperte per tanti distretti,
nei quali si produce la seta, e le quali, all'avvicinarsi
della stagione, si fanno venire con gravi dispendii
dall'Italia. Assoggettiamo di nuovo alla ponderazio-
ne de'nostri lettori la convenienza di lasciare «d
ognuno, che produca tanti bozzoli quanti le circo-
stanze, e l'alimento dei bigatti gli permettono; ma
— i
che la trattura della seta sia affidata a stabiliment
del paese, che in ciò solo si occupino ed i quali per
l'esattezza del lavoro sappiano crescere prezzo al
genere, e mantenerne il buon credito sui mercati fé-
restieri. B,
MINIERA DI CARBON FOSSILE
DI DUBRAVIZZA.
Inoltrati che furono i lavori della miniera dì
Siverich sul monte Promina, al finire dell'anno 1835,
fu intrapresa l'apertura della miniera di Dubraviz-
za, situata presso Scardona, la cui distanza dal
mare o lago di Proclian, non è maggiore di quattro
miglia venete di strada.
Ebbe principio questo lavoro coli'intaglio di
un pozzo, che Jprese il nome di Ferdinando, in uno
strato irregolare di terra argillacea, arenosa, ora
bianca, ora traente al giallo, ora semi-petrificata.
Sovrastanno al luogo grandi strati di pietra calca»
rea nei quali scorgesi una moltitudine di corpi ma-
rini petrefatti, indizio che vi doveva essere o il fon-
do del mare, o che qualche altra grande rivoluzio-
ne vi era accaduta. Alla parte inferiore verso Scar-
dona vi si trovano delle crete rosse, tenaci, satu-
rate d'ocra di ferro, amalgamate di ostraciti e di
altri corpi marini di ragguardevol mole, che non
sembrano indigeni delle nostre aque.
Non si durò molta fatica nel trovare lo strato
del minerale, che, giunti gli scavi alla profondità di
klafter quattro in circa, si appalesò il carbone. Se
ne trovò la formazione in vero eguale a quella del
Promina, ma benché impura, era però più compatta,
e l'impresa d' un intaglio progredì nella speranza,
che giungendo più al fondo cambierebbe in miglior
natura.
Si perforò subito lo strato carbonico, e risultò
di poca ricchezza, della forza cioè di soli 7 piedi
viennesi. venne in òTRre a conoscere nello stesso
tempo che il filone si estendeva da tramontana ver-
so il mezzogiorno, giacendo in posizione obliqua,
declinando cioè dalla linea orizzontale di 42 gradi
coll'andamento longitudinale dall'alto declivio di Du-
bravizza verso la valle di santa Catterina di Sulis-
sich alle sponde del Kerka.
Tale giacitura del combustibile presentava mol-
tiplici difficoltà alla sua estrazione; fu necessario
perciò di servirsi d'un metodo di scavo differente
da quello usato nella miniera del Promina, il cui strato
giace orizzontalmente, e quindi facile minare il car-
287 c^o
articoli nella gazzetta botanica di Ratisbona; Bia-
soletto: viaggio di S. M. il Re di Sassonia; Visiani;
flora dalmatica.
Intanto dunque che parecchi rivolgono i loro
studii alla flora dalmatica, non manca neppur la
fauna di zelanti cultori e dilettanti, in ispecialità in
questi ultimi tempi ; e P amore che vi pongono, Io
zelo, con cui trattano o l'una o 1' altra parte della
medesima; sono coronati dai più felici risultati.
SulP entomologia abbiamo: Vitalian Donati:
Saggio sulla storia naturale marina dell'adriatico;
Germar: Viaggio in Dalmazia nelP anno 1811, Dar.
Dajean, catalogue de Coleoptéres 1831, e G. Dahl,
coleoptera 1824; tutti e quattro perlustrarono
questa nostra provincia ad oggetto de' loro studii.
Meriti segnalati s'acquistò nell' ornitologia, il
barone di Feldeck, che soggiornando in Dalmazia,
formò colle specie di uccelli dalmati, per l'innanzi
non conosciuti, una collezione, che si meritò poi a
buon diritto celebrità europea. Valenti ed instan-
cabili suoi seguaci erano i signori Reinisch e di
Dahlstein, per opera, dei quali molte nuove specie^
e peculiari della provincia nostra furono e raccolte
e diffuse. Occupavansi. dell' ittiologia e dell'entomo-
logia oltre al sullodato di Dahlstein i signori Neu-
mayer, Kratter, ora fisico circolare in Galizia,
Breuer, contabile all' intendenza di finanza qui, G.
B. Sandri del magistrato sanitario; Vidovich depu-
tato sanitario a Capocesto e St. Botteri a Lessìna
e non tenue è il numero delle sperienze e scoper-
te, che la scienza deve alla loro attività. La morte
rapì Feldeck, Dahlstein e Neumayer; alcune loro
scoperte furono rese di publica ragione colle stam-
pe, altre soltanto ad amici partecipate. - Tutto quello
però, che dagli altri venne raccolto, classificato ed
illustrato, meriterebbe che in un modo od altro fos-r
se publicator per dar principio con siffatti elementi
ad una storia naturale della Dalmazia. Nè riguardi
abbiansi a certe difficoltà, che in pratica poi spau-
riscono; nè tema di errare trattenga i nostri dal far
note le loro scoperte, rammentando, non esservi
opera umana, che vada esente di difetti.
La conchiliologia è presentemente il ramo di
storia naturale, che più d'ogni altro chiama a sè
l'attenzione degli studiosi, e che viene in Dalma-
zia da parecchi coltivato. Si e perciò, che non pos-
siamo astenerci di rivolgervi l' attenzione nell'inte-
resse della scienza, ben sicuri, che ogni nostro rag-
guaglio sarebbe forse non indifferentemente accolto
dai naturalisti e domestici e stranieri. Mercè le re-
centi scoperte si ebbe il conviucimento, che la no-
stra provincia è in modo particolare ricca di con-
chiglie terrestri, o vogliasi, che tale ricchezza sia
assoluta e propria alla provincia, o che* la-medesi-
ma in questo riguardo sia stata più delle altre re-
gioni visitata e perlustrata: si potrebbe però av-
venturare l'asserzione, che nissun'altra provincia-
fuor della Dalmazia, considerata la piccola sua su-
perficie, novera tante conosciute varietà di generi e
di specie di molluschi terrestri. In conchiglie d'a-
qua dolce si trovano delle specie interessantissime
o non comuni, o altrove - mancanti affatto, ma le
indagini non offersero risultati tanto considerevoli
come nelle conchiglia |terrestri. E che cosa direb-
besi della grande quantità e di tante specie di con-
chiglie petrefatte per es. al Promina , al Dinara*
al Biocovo ed altrove?.
Primo, che destasse l'attenzione dei natura-
listi sulle conchiglie terrestri dalmate, er& il sig.
Paolo Partsch, che nel 1834 in compagnia del*
professore Ruppi venne mandato in-Dalmazia per
esaminare il fenomeno delle detonazioni di Meleda.
In tale congiuntura, percorrendo varie parti dei cir-
coli meridionali della Dalmazia, ebbe campo di scuo-
prire varie specie e belle, e del tutto nuove, e ne
fece parola. La quale scoperta indusse quindi molti
illustri forestieri a visitare 1 a Dalmazia'; vedemmo
tra noi a suo tempo i signori Ziegler, e Par-
reyss di Vienna; Stentz di JVeusiedl; Kùster di Er-
langen, Giinzing di Muhlhausen ec.
Neumayer intanto e de Dahlstein, quegli a Ra-
gusa, questi, a Cattaro, avevano raccolto diverse
specie-di conchiglie terrestri e fluviali, eon cui ar-
ricchivano* i gabinetti di storia naturale; publici e
privati, e della monarchia e dell' esterno.. Altri per-
sonaggi continuavano a dedicare i momenti di tempo
libero con lodevole profitto allo stuijjo di questa se-
zione della storia naturale, e perchè < a cagione delle
loro prestazioni sono abbastanza noti ai cultori
della storia naturale, ed i loro nomi perpetuati nella
denominazione delle speccie da loro scoperte, non
esitiamo a nominare i signori C.Kutschig, C. Sv...k,
G. B. Sandri, tutti e tre presentemente a Zara, e
fervidi coltivatori della conchiliologia terrestre, e di
altri rami della storia naturale. Non minor lode de-
vesi tribuire ai signori Vidovich di , Capocesto, Bot-
teri é L. Stalio di Lesina.
Se questi studii ed altri alla storia naturale
appartenenti non trovano in Dalmazia quel numero
di cultori, che ragionevolmente si £otx$||p atten-
-c lir 3-
Alcuiie miniere di ferro in Dalmazia,
Qiianlo abondi la Dalmazia di certi minerali,
specialrriente di ferro e di carbone fossile, lo san-
110 tutti. Sui vantaggi dell'uno e dell'altro non è
mio intendimento di discorrere ; è noto che que-
sti due prodotti sono sorgente inesausta di potenza
per l'Inghilterra ; ma in questi cenni piutloslo in-
dicare, quanta ricchezza minerale rimanga ascosa
in più di un punto della provincia, ricchezza in-
talta, neglelta, dimenticata, ma che perô, come
altrove, potrebbe offrir mezzo a sviluppare 1' indu-
stria, e crescere o procurare l'agiatezza, a singoli
individui, come ad intere comunità.
Non vi è tratto della nostra Dalmazia, in
cui non si scorgano tracce di miniere di ferro
più o men important; perô in quesla moltiplicità
di indizii, si presentano di natura l'una dall' al-
tra ben diversa. Disperdonsi la maggior parte nei
punti montuosi, e qualche poco nelle pianure sot-
toposte, e per dar cominciamento — dopochè i
primi is numeri di questo giornale dell'anno pass,
hanno parlato della geognosia delle Bocche di Cat-
taro — parlo dal centro mineralogico-montanisti-
co della Dalmazia, dal territorio di Dernis, dove
singolarmente s'incontrano strati copiosi, che gia-
ciono da tramontana a scilocco. Due perô sono
gli strali principali meritevoli d'atlenzione : Tuno
lunghesso le roccie calcaree del monte Mossech,
che, partendo dalla prima eminenza, dirimpetto
all'anlica rocca di Dernis, alie cui falde scorre la
Cicola, termina, per quanto è palese, a Verba e
Much, nel territorio di Sign. L'altro comincia
precisamente poco lungi dal monte Promina, pres-
so il villaggio di Lucar, e percorrendo Velussich,
giunge a Trebocconi, 3 miglia venete distante dal-
la borgata di Dernis.
Paralello al filone di ferro del Mossech, ed
a poca distanza verso ponente, trovasi uno strato
di marmo, la cui formazione consta di più o men
grandi pezzi di marmo bianco, legati da un ce-
mento rosso vivace, il quale giusta le prove fatte,
è suscettibile di bella e lucida pulitura. Alia parte
opposta poi, sul declivio, che mette nella pianura
dalla parte di levante, havvi uno strato di brec-
cia ghiaiosa, pez/ata di pietre bianche , alcune
cenerognole, altre poche roysastre ed anche gialle,
cui si potrebbe quasi paragonare alia breccia ,
delta dagli scalpollini corallata, se poco più di
rosso vi contenesse. Quello poi di Promina e Tre-
bocconi , giace in una Ierra argillosn, giallastra
ed anche rossa, per lo piü costeggiata da filoni
di pietre calcaree, talvolta lenticolari.
Valide ragioni militano a ritenere gli strati
di Mossech e di Proraina fino a Trebocconi, me-
ritevoli di particolare riflesso.
Mancando la Dalmazia di boschi, e conse-
guentemente del combustibile vegetale, necessario
per disciogliere il ferro, non é poasibile di met-
iere a profitto il minerale di ferro in tutti quei
punti, dove lo si trova; vi si aggiungano altre
circostanze accessorie, le quali non compensereb-
bero i dispendii. Ma le due localitá poc'anzi ac-
cennale merilano eccezione, prirnieramente, perché
sul Mossech lo strato é il piu ricco, e, per iscio-
glierlo, ha vicino il carbón fossile del Siverich, e
l'aqua della Cicola, che sebbene non perenne, puó
cionnondimeno essere opportuna aH'ere/.ione d'una
ferriera; quelli di Lucar e di Trebocconi in se-
condo luogo , hanno i carboni di Velussich, e l'a-
qua del Kerka.
Lo strato del Mossech, tralto tratto varia
di natura nella sua lunga estensione di circa i4
miglia venele; sul principio cioé, dirimpetto a Der-
nis, si appalesa congiunto all'argilla, che lo ren-
de di qualita inferiore per il poco prodolto,che
darebbe; sopraKriške con grande quantita di pi-
riti ferruginose; ad Lmianovich si vede il ferro
schistoso, scevro di altre materie elerogenee; a
Kliake é intrecciato di piccoli slrati di lucido di
ferro, e finalmente a Verba, in una sola térra
rossa tenace, traente al bruno, mista a piccoli
pallini, che trasmigra a Sutina in ferro micáceo,
pieno di lamine talchee lucenti.
Ancora nel 1837 l'azienda montanistica della
Dalmazia aveva fatto praticare degli scavi, inta-
gliando 33 pozzi, condotti alia profondita di 6
a io klafter, senza che in siffatti tentativi si ap-
palesasse interruzione del minerale verso il fondo,
e che in vece prometteva d'essere sempre piu con-
sistente e meno impuro.
Tra le indícate qualita di minerale, furono
assoggettale a prova tutte le migliori, e si poté
desumere , che l'una coll'altra polrebbero dare un
prodotto medio da io a 14 per cento. Tale ri-
sultamento quindi sarebbe eguale a quello, che si
ritrae dal minerale di ferro della limitrofa Bo-
snia, e particolarmente di Stari Meidan, Banjalu-
ka, e Kressevo in Erzegovina.
Dagli anzidetti strati principali del Mossech
e del Promina, derivano altri innumerevoli secon-
darii, che si scorgono in ispeeialta a Rasvaje,
Sucnossi, Ierre del Promina; quindi sulla slrada
francese, e ad Ograde Bubalo verso Roncislap:
si direbbe il gemito d'un fiume moribondo, ed il
suo rogo quel pomposo apparat** in cui con una
strana metamorfosi cessa d'esscre fiume, perdendo
fino il nome. E quel mare al quale deve congiun-
gersi non sembra forse abbia sporto innanzi un
braccio per raccoglierlo con rara cortesía nella sua
ronca dopo la cadnta, e per condurlo in forma di
fiume placido e tranquillo fra blandizie e carezze
nel suo grembo? I pesci più pregiali scherzano
giulivi in mezzo a quelle aque affratellate, ed il
dentice incoronato, unico esempio nell'Adriatico,
sembra trasmígralo dal bosforo di Tracia per trat-
tenersi a diporto in quel seno, ove il Kerka ad-
dolcia e féconda colle sue le aque marine.
Delle antiche città liburniche collocate in ri-
va al mare più non sussiste che Zara, divenuta
già da qualche secolo la capitale della Dalmazia.
S'inalza sopra un'isola arlifiziale, che s'unisce
al continente mediante un ponte levatoio; è posta
in bella siluazione, e domina uno spazioso cana-
le, che le si stende di fronte dal sud-est all'ovest,
un braccio del quale forma il suo porto. Non ha
più d'un miglio di circonferenza ed è cinla da
mura fortifícale , da bastioni e da opere esteriori
che la difendono dalla parte di terra. In essa ri-
siede il governo della provincia con una moltitu-
dine d' impiegati addetti a differenti uíficii, e cosí
pure un arcivescovo latino ed un vescovo greco.
La sua popolazione fissa è di circa 7000, ma colla
guernigione e coi forestieri arriva a lom. 11 com-
inercio vi è alquanto rislrelto, e tenue è 1'indu-
stria , che si limita alia confezione dei rosolii,
ed in particolare del rinomato maraschino. Fabri-
catâ sopra una pianta regolare, da qualche tempo
va abellendosi con nuovi ed eleganli edifici, e gia
vi è in corso una regolare sistemazione dell' inter-
ne strade, di cui prima difettava. Meritano un ri-
guardo ira le opere architeltoniche le due sue por-
te, ma segnatamente quella di terraferina, ope-
ra di Sammirheli, ed i suoi cinque pozzi. Di
rest i di an lica magnificenza più non sussislono che
due colonne romane, una torre pentagona del me-
dio evo, delta del Bovo d'Antona, e qualche la-
pide. Venne da poco decórala di due giardini pu-
blici , e provvedula a sufficienza di buon'aqua po-
tabile, di cui grandemente penuriava in passato,
mediante un condotto di Ire miglia di lunghèzza.
Con una ben coslrutta strada carreggiabile, che
biforcasi dopo alcune miglia. è Zara congiunta
mediante il ramo iníeriore a tutte le città e bor-
gate principali della provincia soggetta , e coll'al-
tro, che si prolunga fino alla grande strada del
Velebich, è posta in diretta comunicazione colla
capitale dell* impero. (sarà cont.)
CO\CHIGLie DiLIHlTE.
(Continuaz. V. il N. 6.)
Le sptcie segnate coll'asterisco sono di piú recente tcojseria,
PUPA. DIUP-
i, quinquedenlata. v. Mühlf. Ragusa. Narenta,
Meleda1).
а. qnadridens. Drap. Sabioncello. Canali.
* 3. » Var. dilungata. Kut. Ragusa.
4- Iridens. Drap. Ragusa. Lesina.
5. spreta. Ziegl. :=*tridens. Var. eximia. Rosm.
Vodizze.
б. seductilis. Ziegl. Lesina. Ragusa. Dragagl di
Catlaro.
7. lunatica. de Crist. et Jan. — seductilis. Var.
cylindrica. Rossm. Velebit. Lesina2).
* 8. Kulschigii. Küst. Ragusa. Narenta 3).
9. frumentum. Drap. — torquilla (pupa) callosa.
—' pupa triticum. Ziegl. Obbrovazzo. Se-
benico. Macarsca. Ragusa ec.
10. frumentum. Var. a. ilIyrica./?owm. Obbrovazzo.
Ragusa.
M. frumentum. Var. b. curta .Rossm. Obbrovazzo.
12. frumentum. Var. c. elongata. Rossm. Sebeni-
co. Lesina.
*i3. frumentum. Var. d. conoidea. Kut. Ragusa.
14. sécale. Drap. =? frumentum. Var. Rossm.
Melada.
15. pachygaster. Ziegl. —1 frumentum. Var.
Rossm. Vellebit. = polyplicata. x.,Mühlf
16. cylindracea. Ziegl. Vellebit.
17. avena. Drap. Var.' major. Mke. ss turbo
mullidentata. Olivi. Lesina.
18. nana. v. Mühlf. = acutula. Parr. Ragusa.
19. occulta. Parr. Cattaro.
20. quinqueplicata. v. Mühlf. Mühlfeldtii. Küst.
Ragusa. Lesina.
*2i. dolium. Drap. Promina.
22. muscorum. L. Nilss. — marginata. Drap.
Ragusa.
23. umbilicata. Drap. — muscorum. Brug. Mela-
da. Lesina.
BULIMUS. DRAP.
1. radiatus. Brug. detritus. Desh. a. conco-
lor. Mke. Zaravecchia. Ragusa. Cattaro.
2. radiatus. var. b. fuscoradiatus. Mke. Zaravec-
chia. Ragusa. Cattaro.
3. radiatus. var. c. albinus. Mke. Zaravecchia.
4. radiatus. var. d. luteus. Ziegl. Dernis.
') La piú grande delte fin'ora osservate specie del genere
Puya, sembra esclusivaiuente appartenere alia Dalmaeia, ove si
trova, pero non comune, fin dell'altezza di 10 linee.
,J) Le specie P. seductilis, lunatica c dolium, si trovano
moito rare, e per lo piíi in singoli esemplari.
3) Non pare altro che la non per anco formata Pup. quin-
quedenlata. v. Mühlf.
*to un sogno, che una descrizione di luoghi
visti dallo scrittore. — Alia pag. 5a a cagione
(T esempio fissa il sito delP antica Promona , sul
íiume Tizio, nel luogo detto Promina. Egli
dunque non sa che Promina é il nome d' un
monte, e annessavi una vasta contrada , e spar-
sa in questa da una ventina di villaggetti; non
sa che il Tizio o Kerka, come oggidi lo chia-
miamo, scorre a ponente, ben discosto dal
monte. Ne avesse chiesto a taluno, e gli avreb-
bero detto che Promona sorgeva probabilmente,
ove ora sta il villaggio di Tepliü, sulla cosía
orientale della montagna. —- II castello di S.
Michele, che s' innalza a giusto mezzogiorno
di Zara, il sig. Cusani come per incanto ve
lo trasporta a occidente (pag. 77.) — Poi quan-
do da Clissa viene scendendo a Spalato, vi di-
ce frauco di aver attraversato a metá strada
Stobrez (pag. i5o). Ma che strada seguiva egli
dunque? Certo si convien diré che e* viaggiasse
per aria, dappoiché da Clissa non c* é, né
forse sarebbe possibile alcuna via, la quale con-
ducesse a Spalato per Epezio. Giace questo in
riva al mare, poco lunge alia foce del fiumi-
cello Xarnovnizza , e disla sei miglia, o in quel
torno, a levante da Spalalo, circa olio mila
passi a mancina della strada corsa dal noslro
autore. 11 quale si assiruri di nuil' altro aver
visto fuor che le case di Salona, che incomin-
ciando a mezzo la china digradano giü sino
alie sponde del Giadro; ma né Slobrez, né il
fiumicello che ivi corre da presso, né P amena
valle di Strosanaz non poleva vederli. — II li-
mitarsi pero agli angustí confini della Dalmazia
era poco al sig. Cusani, il quale uscendo in
pió vaslo campo tocca de' paesi, ove si tra pian-
tarono gli Avari al di qua del Danubio, e
che ora chiamano la Moldavia e la Valacchia
(pag. 164)* Ma Dio buono! queste provincie
site sulla sinistra sponda del fiume, sono esse
pegP Italiani e pe' Dalmati al di quá, o al di
íá del Danubio? Non ci vuol giá profondo
sapere per isciogliere il gran quesito. II capo
d' opera poi delle creazioni del sig. Cusani gli
é cola dove racconta che pariendo da Spala-
to ammiró la pittoresca miera delle castella,
lungo la quale rápido correva il vapore,
che dopo breve navigazione dié fondo a Cur-
sóla!!! (pag. 179). A buon conto noi voglia-
mo averio avvertito che il vapore non costeggia
altrimenti la riviera delle castella, ma si corre
tra P isole Solta e Búa , che gli antichi disser
Olinta e Bubulca, Puna peí suo mele, P altra
per pingui paschi famose; che P ultima di co-
teste posta a mezzodi del grazioso canale, in
cui si specchia quella piaggia ridente, ne toglie
aíFatto ai passeggieri la vista: e ben vorremmo
congratularci con esso lui, se egli avesse acu-
me tanto miracoloso , da poterlo ftccare traver-
so a* monti. — Poi vorremmo pregarlo a spie-
garci come mai il vapore che veleggiava per
Curzola verso oriente, potesse costeggiar le ca-
stella, che si lasciava da tergo, pero che site
a occidente. — E appresso ci resterebbe a dir-
gli che da Spalato a Curzola ci corrono da cir-
ca 90 miglia, che non sono poi tanto breve
navigazione neppure peí piróscafo. L* indomaili
salpammo per Lesinaü! (pag. 181). Da Cur-
zola, signor Francesco? quesla é afíe mia trop-
po grossa. E' baslava che aveste corsa colP oc-
chio la mappa da voi preposta al vostro libral-
tolo, e ci avreste veduto che a chi mtiove da
Spalalo, valicata la Brazza, s'affaccia per pri-
ma Lesina — P antica Pharia, poi Torcola —
P antica Tauris — poi Curzola — un di Co-
rcyra — , e poi via via le isole Ragusiné. — E la
memoria non vi sovveniva piü che passate due
solé ore a Lesina, il vapore prosegue tosto per
Curzola, dove approda che non é ancora la
sera ? E voi tenevate un giornale del vostro viag-
gio! E tenendolo di cosí fatte atmotazioni lo
andavate infiorando !! II fiüme Zermagna (Te-
danium), che scaturisce in Croazia , chi ascol-
ti il nostro geografo , entra in Dalmazia a Ob-
brovazzo, e dopo ün corso di quattordici miglia
si rinversa nel mare (pag. 3o¿). Tuttavolta chi
conosce questa provincia ben sa che lo Zerma-
gna si fa noslro presso il villaggio di Mocropo-
glie nel distretto di Rnin , e scorre presso Ob-
brovazzo dopo un c&mmino di meglio che 3o
miglia. Poveri fiunli! il sig. Cusani nón vuol
lasciarvi correre in pace peí vostro létto! —
Ecco: Il Cettiná (TilurUó) che nasce tre
miglia lungi a Verlicca, traversando le
campagne di Poscopolje e la valle di Machy
si scarica in mare presso Almissa (pag. 3o3).
Non é questo dar descriziorti dettAgliate dav-
vero ? Peccato che tutto cotesto corso sia ¡m-
maginario! E innanzi lutto r.on esiste in Dal-
mazia campagtia che chiamasi Poscopolje; poi
C 24S y
minuti , e specialmente di maíz non é per ció piü dubia pei
minuti precoci, e la tema di una seconda carestía si puó di-
re affatto svanita. — Le patate, quantunque 1' anno scorao col-
pite dalla gangrena, in quest' anno prosperano a meraviglia, e
mostrano sipora di esser sanissime. — I capucci, sebbene af-
fievolitj dal calore e dalla siccitá, rimetter si dovranno in vi-
gore. — La vite é carica di racemi, e quindi 1' éntrala del
vino si preccnizza fra le piü desiderate.
La scarsezza poi dell'aqua potabile pegli uomini e pegli a-
uimali era cagione di serii imbarazzi e fatiche per molti co-
muni a preferenza nella Bucoviza, in cui il fiume Zermagna
erasi qnasi disseccato, e dove le vasche irregolari eransi a-
sciutte del tutto tranne tre a quattro in 9 villaggi, insozzate
di ogni lordura. Sarebbe quindi necessario che le due cister-
ne di Kistagne, che da piü tempo esistono cola abbandona-
te, perché guaste , fosséro riparate, e si costruisse una ter-
zá dUgiá superiormente ordinata. INe occorrono di nuove quá
e la nella Bucoviza stessa, in Promina, Polaza, ec. Del re-
sto si gode dapertutto della miglior sanitá, che si apera o-
gnor piü convalídala colla rettiíicazione «ello stato secco del-
Tatmosfera, provocata dalle salutari piogge di questi di.
Prezzo torrente dei grani alia piazza di Knin.
Orzo nuovo stajo ven. flor. 2:50, Segala f. 3:10, Spelta
f. 4:35, Frumento f. 4:45, Frumentone vecchio f. 5:50, Mi-
glio vecchio f. 9:30, Vino bar. ven. f. 8:24.
SPALATO.
Prezzi correuti nel mese di luglio.
Frumento da fni. 5: 20 a 6 : 20 — orzo 3:40 a 3 :20 —
orzo frumentato fni. 3:50 a 4:45— segala formentata 4:25,
lo stajo véneto.
Vino da fni. 5 a 7:30 — detto dolce da 8 :40 — aqua-
vite 4.° qualitá 42; seconda 9: 10; lavorata, 16; olio 27 fni. il
barile veneto.
Pasta di Trieste e Sebenico fni. 42, detta Spalato di gris
fni. 44 :30, id. sotto comune 9: 30 il centinajo.
Sevo colato in barili fni. 20:40 — bozzoli di seta a car.
44 la libbra grossa veneta.
Carne di bue car. 4:4j2 e 5 il funto; di castrato c. 3:4(2
fior di fariña fni. 7:30, id 2.a qualitá 7:5; — fariña intera
5:25 — fariña d' orzo 4 le cento libbre grosse venete.
lia mercede d' un manuale senza vitto car. 20.
Dal 4.° di luglio, época in cui si cominció vendere agli
oltomani il sale blanco , il movimento delle carovane prese uno
sviluppo, che non sta in nissun paragone colle carovane pre-
cedenti.
Quella del 4.° era di 49 cavalli, accompagnati da 47 per-
sone ; porto: crini di cavallo, cent. 6, erbe medicinal», casse 2,
pelli di agnello e lepre 24 cent, ed estrasse 4280 funti di riso
e 4200 funti sale.
La carovana deli'44 componevasi di 403 cavalli scOrtati
da 40 persone. Recó: lana lavata cent. 496 e 75, fti. pelli
ds agnello e capra 25 4|2 cení.; cera gialla 6 cent., 4 caval-
lo , ed esportó cenlinaja 228, 30 fti. di sale.
Queüa finalmente del 24 era forte di 496 cavalli accom-
pagnati da 78 persone. Importó: lana lavata cent. 444, pelli
di agnello e di capra 77,25.; cera gialla 6; pastieri 4; cen-
ci 4; ferri da cavallo fti. 24; maniíatture di pelli conce e
coltelli 4,05 fti. — Esportó: Riso cent. 36,80 zucchero cent.
14,20, caffé cent. 2,28; manifatture di vetro fti. 40 4|2; vino
fti. 556; aquavite 56, medicinali e manifatture di cotone fti. 7,
sale 359,60,
Stato economico del territorio di Truú.
(I dati sono calcolati sul medio prodotto d' un decennio.)
Granaglie e legumi, staja 160,000 a fni 2:30 fui. 400,000
— Vino barile 40, 000 a fni. 2 fni. 80, 000 — Olio barile 3,000
a fni. 20 fni. 60, 000 — Mandorle, e noci staja 1, 000 a fni. 2
fni. 2,000 — Fichi libbre 300,000 a fni. 4 1(4 fni. 6,
Ciliegie mamelle, pere, prugne libbre 20,000 fni. 333.
Piante cucurbitacee, verdure, foraggi, agli, apolle tan-
ta quantitá, che basta per tulto il distretto senza bisogno d'im-
portazione di rinforzo.
Rape libbre 340,000 pari a fni. 4,250 — Patate libbre
40,000 fni. 4,000 — Cera e mele oke 3,000 fni. 4,000
Somma fni. 554,833.
Bozzoli libbre 900 a car. 30 fni 450.
Animali bovini 40,000 che offrono un consumo di fiori-
ni 2,000 — Animali lanuti, e caprini, che offrono un reddito
di lana, formaggio, e carni di fni. 30,000,
Somma fni. 32,000.
Pesca. Sardelle e sgombri barili 800 fni. 8,000 — Ton-
ni e palamide libbre 42,000 fni. 4,000
Somma fni. 9,000.
Selvagina, volatíli, e quadrupedi fni. 3,000.
Squeri quantunque in decadenza, danno. il reddito di fni.
2,000 — Industria marittima, e marinai 40,000.
Somma 42,000.
Prodotto totale fni. 640,283.
Esportazione. Vino bar. 4,000 fni. 8,000 — Olio bar.
2,000 fni. 40, 000 — Mandorle staja 4,000 fni. 4,000 -
Fichi libbre 240,000 fni. 5,000 — Sardelle e sgombri fni.
6,000 — Tonni, e Palamide fni. 4,000 — Selvagina fni. 1,000
— Favo e mele fni. 4,000 — Seta 450.
Somma fni. 66,450.
-g^-gKggg—
SEGülTO DELLA CR0NÀCA DEL MESE DI LUGLIO. «y
(Nominazioni e promozioni.)
Stefano Petkovich, podestá di Knin é stato da S. E.
il Sig. Governatore fregiato della grande medaglia d' oro del
mérito civile con nastro, conferitogli da S. M. in ricogoizioiie
dei lunghi zelanti e distintí servigi a vantaggio della propria
comune; ( Gas. di Zara N. 52.)
— All' allunno di concetto presso l'Ecc. Governo, Adamo
Tilgner fu conferito il posto di vice segretario vacante presso
il Governo medesimo. (Id. 53.)
— S. M. con Sovrano motu proprio elevó alia digoitá di
barone dell' Impero Austríaco 1' i. r. consigliere di governo
della Dalmazia ed i. r. ciambellano, Biagio di Ghetaldi.
{ W. Z. 197.)
(Posti vacanti per i quali non é per anco spirato il ter-
mine del concorso. )
4.° Cattedra di storia naturale generale e di economía
rurale con elementi di economía delle foreste. Lo studio n' é
libero. Stipeudio annuo di 800 fni. aumentabiie a 900 e 1000.
L'esame di concorso si terrá li 44 di novembre a Vienna,
Padova e Pavia. ( Gaz. di Zara N. 52.)
2.° Posto di direttore della scuola elem. mag. di Spalato
col salario di fni. 600. II concorso fu aperto ai 5 luglio per 6
settimane. (Id.)
3.° II posto di medico condotto per 3 anni nella comune
di Curzola, coll' annuo salario di fni. 400. Durata del concor-
so 6 settimane che decorrono dal giorno 26 luglio. (Id-)
G. Franceschi Estensore. — Zara, Demarchi e Rougier Proprietari Editori.