VR.B ANOVIIL
PONT M A X-
Idem Dalmata.
DE SACRA 5CRIPTVRA,
M Elcomedat Slauus, bon&Junt dulci/firna rhelUr Nil comedet Sacris dulcim doquijs.
Mel Sacrum pr<ebe Slauis FRBANA volucris:
DdmatA md pofcit)ter facra Verba dato.
Mel Verbum Verbi* 'Patrzsg;: hocSpiritus Almus
Dat fcriptum: Illyricis Trin& redonet Apis.
Ex SS.Prouerbijs cap, 24.
C Omeđe Fili mi mel y quia bornim eft , 8c fa-uum dulcifsimum gutturi tuo . Origenes
Adamantius dixit>efleintelligendum hocdeSacra
Scriptura intelligenda, Se contemplanda, non de
melle materiali y cjuod neque bonum eft omnibus,
iteque vbiqueinuenitur ,
RX-
ri, feu Taurici dicebantur, ijdem funt Hunni, qvi Cunnifeu
Cumani dicuntur.
Hallucinantur demum ij qvoqve, qvi D. Hyerommum, buius
gentis SJovince hominem fuiffe afferunt , novo; caratferes
tnveniffe, inqveeam lingvamfacros libros tranßulijfeputant.
Decepti locofui natalis , & verbis eiufdem male intellečiis,
qvando in qvadam fua epißola,fe fua gentis hominibus , fa-
cram fcripturam interpratatum fuiffe meminit. Qvos ipfe non
Slovinos, fed Latinos intelligit: qvid enim opus erat genti
Barbara omnes facra fcriptur a libros enucleare 1 Non nega-
mus eum Stridona in ^Dalmatia natumfuifie : at dicimus id
ducentis circiter annis ante Slovinorum aduentum accidijft—>y
id eß circa Annum Domini 400. Si qvis d me qvarat, qua
igitur Itngva tunc fuerit in Dalmatia , & Vlyricofatebor me
qvidem certo nefcire, verum put are,fuifie prater antiquamy
partim Gracam, partim vero Latinam : nam hijpopuli tunc
dominabantur ijs prouincys . At is mibi velim viciffim die at y
qva fuerit ohm lingva antiqva Hifpanorum ac Gallorum, di
ve rj ad Latina, qva poßfufceptum iugum Romanorum, ufque
nunc corrupt a utuntur.
Etficuti Bobemi, Poloni y Mofchi y facile fefe intelliguntito—»
eb* Dalmata, Croata, Boznenfes, Serviani, & Bulgari: at
bij illos, vel illi bos per qvdm difficulter, qvamuis fit eadem
lingva. Shut & Hifpani, Galli, ac I tali, vix intelligunt fefe
inuicem, licet origine, omnium ißorum fituna lingva, utpoti
Latina. Atqvod mirum eß, & cuius ego rei c auf am affeqvi
nonpojfum, y Slovini, qvi in "Dalmatia , vicinisq; Pro vin
ces degunt; puritatefermonis, fuos progenitor es, nempe P olo-
nos, Bobemos, ac Mofcbos, non folum prafentes , fed & anti-
qvos, ( qvod ex hbris colligereefi) longo rntervallo pofiffi—*
relinqvunt, licet eorum comparatione pauciffimifint.Nam by
prater proprietatem ac longitudinem vocabulorum, vocalium
freqventiam, qvam babent}qvidvis facile pronunciant;cafus y
ac genera, modos, ac tempora diflingvunt; illi dičliones muti-
lanUvocales elidunt,multa cumfiridore, &fibilo efferunt.
Macfunt docliffime Uarfoviti, qva,letio tuo de origine Polono-
rnm Dialogo, tuo hortatu , breviter mibi dicere libuit: non—*
levi conieBura, fed probatiorum eius t empor is Plifioricorum
auBoritate, folidis rationibus, (uti mibi qvidem videtur )
■addučio : attamen tuum, tuiq\ fimilium de ijs indicium efio.
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^ 4
animi, si per la piena di dolore che c’ innondo qnan-*
do s’ intese rapito dall’ inevitabil destino, si per la
maesta dei riti funebri ehe con magnifica pompa ogni
bennato di questi abitanti prestava a quel colto intel-
letto. Ne siamo soli a versar lagrime sulla cara per-
dita, ma come suole avvenire per chi sente il santo
amor della patria, dolsersi le citta e borgate sparse
lungo I’lllirie sponde. E a ragione esternavasi tal
lutto comune come tributo di venerazione verso quel-
V anima, ehe dopo lo scioglimento del fisico inviluppo
lascio esempi di belle virtu, memoria di varie c pe
regrine verita, ehe sono appunto beneficii i piu cari
e giovevoli, quali ne diuturnita di tempo, ne opinion
contraria cimenta coll’obblio. A tanto commendevoli
pregi ehe irradiano di vivifica luce i cultori delle di
scipline superiori alia comune degli uomini, e spargo-
no scintille di tempo in tempo fino ai piii tardi nipo-
ti - vedransi destare nei maschi petti della dalmata
gioventii i germi del vero e retto col vago stuolo
delle bellezze naturali, tutte proprie al nostro beato
clima, ne ci sorprendera timore, che provocando il
buon gusto colle copiose produzioni degli avi dimen-
tichi lascino a parte i loro gloriosi monumenti senza
spargere sovr’ essi una lacrima di reminiscenza. Ma
a compiere 1’ ufficio impostomi dai conoscenti dell’il-
lustre defunto, non so se por debba innanzi il corso
de’ suoi giorni sparso di schietti ed ottimi costumi,
o il tesoro delle vaste cognizioni letterarie, scientifi-
che e religiose, ehe fino all’ ultimć ore distinte pos-
sedeva*
^ ENEziA, pervenuta dopo varie vicende a vedersi
padrona di Zara, in Zara riguardava un punto neces-
sario per assicurarsi 1’ impero del golfo e la citta , ehe
esser doveva scala all’ acquisto del resto della Dalmazia.
Ad opporre quindi resistenza a chi mai voluto aves-
se o conquistarla o ricuperarsela, diede ogni opera nel
munirla di pin salde difese ; onde nel 1409 tagliö 1’istmo
ctie al continente congiungevala, e la rese isola a mag-
gior sicurezza scavandovi tutt’intorno un fosso profondo.
Fu sommo il dispendio , ingente il lavoro , ma in-
cessanti le sollecitudini, lo si compie in una sola sta-
gione, ehe vi aveva alle spalle un nemico da affrontare,
altre cittä, nel pensiero, se non a vincere a persuadere.
II tempo e la fortuna pero dileguarono le minacce, e
non ando guari, ehe un’ illusorio bisogno condusse le
altre parti della Dalmazia a mettersi sotto alia prote-
zione dei veneti.
Nel dalmata , valoroso e fedele , vedendo allora la
Alburn Vittore sen s Vol. /. Fasc. //.
repubblica saldo un sostegno della sua signoria, per
metter argine anche alia boria ottomana, ehe le con-
trastava quasi la libera navigazione del suo mare, i pae-
si di questa sua nuova provincia fortificava a presidio,
piü ehe dell’ altrui, della propria sicurezza ed esistenza.
In cosifatto intendimento insieme ad altre piazze
della Dalmazia ristaurar si propose anche le fortifica-
zioni di Zara , e all’ uopo eleggeva un Sammicheli, ce-
lebre architetto civile e militare, le cui superstiti opere
ne testimoniano il merito, mentre la morte guarentisce
alia verita il giusto diritto.
Ma troppi erano i lavori, che al Sammicheli si al-
logavano , e all’ esecuzione de’ suoi disegni non poten-
do desso in Dalmazia badarsi, 1' affidava a Gian-Girola-
mo suo nipote.
Sotto la vigilanza di questi adunque venne eretta
la porta , che sta nella presente tavola simile, ad altra in
Verona del medesimo architetto.
2
119 —
di erbaggi, ed un biccbiere di vino forma 1’ordinario loro nutri
mento; cosi da giorno iu giorno campano finche arriva l'autunno,
in cui dal popolo ricevono grano od altro nutrimeuto piü so-
stanzioso.
Seuoocbe sapete, o signori, in Dalmazia qual male apporta
ai parrochi malattie mortali? Sapete cosa li impediscc ad eseguire
i loro doveri? NelfanguMa loro cameretta 1’aequa filtra pei muri,
il terreno nella loro cantina ü melmoso. Ciö avviene nelle case
parrochiali a Na'enta, ove la febbro terzana miete le vite umane,
quand’anclie abitiuo in case bene riparate.
S’ innalzano qualtro muri sopra una roccia ampia appena due
klafter, quattro miseri muri sopra un arido macigno. Cosa ö questo?
Quest’era la vecebia torre turea, iu cui si tenevano riochiusi e tor-
mentati i prigionieri, od oggi 6 la diraora dei parroco di Vergo-
raz, e Vergoraz e eapo-luogo di quei distretto!
Sotto una tettoia di placche sostenuta di due vecchi mezzi
mari, soggetti a crollare ad ogni scossa, avvi uu abitatore. Cbi
e questo pazzo? questi non e un pazzo, ma č invece il povero
mendicante di S. Francesco, parroco di Koziak.
Come S. A. I’Arciduca Alberto ebbe a convincersi, il parroco
di Medov-Dolaz abita in un misero tugurio vicino alla strada regia.
II povero curato di Stankovci di Benkovac abita in una ca-
supola coperta di paglia; e come il medesimo oserä dal sacro al
tare alzare la voce contro i malviventi e gl’ incendiali quando ri-
fiette cbe la sua casa puö da un momento ali’altro venire in-
cendiata?
Signori miei, non sono favolo queste, ma fatti.
L’aequa corrotta d’ nna pozzanghera, ove s’attrovano annidate
le rane, vieue bevuta dai parrochi dei luoghi montani.
Cosa lo Stato puö clnedere dal popolo che non ha un sau-
tnario per pregar Dio? Cosa puö chiedere la Cbiesa dall’uomo
che non ha casa che lo preservi dal cattivo tempo, dall’ um ditä
e dal sudiciume? dall’uomo che e privo di una goccia d’acqua
per dissetarsi ? Quale sacrifizio spirituale deriva dai patimeuti cor
porali per lunghi anni sufferti?
Non si ha diritto di nominare la collura, non si ha diritto
ad insinuare ali' uomo di nobilitarsi, mentre 1 umanitä gli nega
1’ esi8tenza.
Miei signori, una sola parte di questi mali il Governo vuole
In quest’anno «llontanare dai parrochi dalruati, e forse voi siete
intenzionati a iaipedirnelo ?
Ho fermo couvincimento che dopo aver iuteso i fatti narra-
tivi, la vostra umanitä non vi permetterä di far ciö; e ed e per
questo ch’io propongo: clie l’ Eccelsa Camera si compiaccia appro-
vare la proposta governiale, e rigettare quella dei comitato fatta
le inemorie, alie quali Ia differenza de’ GoYerni aggiunse ri-
salto e acrimonia. Prima che i dialetti e le costumanze va
rie perdano colore e rilievo (e forse lo perderanno senza
formarsi in lingua comune n& attemperarsi in concordia ef
ficace), gioverebbe raccogliere con amore intelligenle e con
pazienza ragionatrice e con perseverenza ispirala le minime
tracce e degli usi e delle pariate differenti, segnatamente lad-
dove e il confine delfuna coli’ allra gente, delfuna coli’ al
tra famiglia nella medesima gente. In Dalmazia Ie varietä
dell’idioma dal monte al mare, da poggio a poggio e da
isola a isola, dalla cittä non ben chiusa di mura al distretto
e al sobborgo terrestre e alla spiaggia, vengono digradando
con differenze piü rilevale insieme e piü fine, filologicamente
e storicamente piü meditabili; e rendono immagine di quelle
nuvolette che accolgono sulla cima dei colle i raggi del sole
giä sceso e promeltente un domani lieto; e esse di quei
raggi non pur si tingono, ma ne paiono come tessute fitto, •
con colori che 1’ un nell altro si mescono soitilmenle, e 1’ un
dall’altro fortemente risaltano, sui fare delle lamine cromo-
elettriche, bellezza dal Nobili aggiunta alla scienza, e tra’
primi da me vagheggiata in Firenze piü di quarant’ anni fa.
In Dalmazia parrebbero lo sociali diversilä dover es-
sotto la partita D (Cultus) per V erezione di nuove fabbriche, di
chiese e canoniche in Dalmazia nell'anno 1874, l' importo di fio-
rini 105.727.
S. E. III.ma e Rev.nia mons. Venceslao Soie Vescovo di So-
gna, altameute compreso della giustezZa e bellezza delle idee e-
spresse nella lettera dell’ ili. Tommaseo stampata nel uostro N. 8
anno corr. sull' educazione religiosa nelle scuole, la tece tradurre ia
slavo e diramare fra tutti i Curatori d’ anime e maestri popoiari
della vasta sua Diocesi. Avendoci il zelante Prelato trasmesso co
pia della traduzione, crediamo opportuno pnbblicare ancbe noi la
saggie ed opportune osservazioni dei ch. Tommaseo tradotte ia
questa lingua, onde possano pervenire anche a coloro cbe nou banno
famigliare 1’ italiano, fra i quali i nostri associati possono dif-
fonderle:
Castni gospodine!
Kakogod se nemože razlučiti čast pojedinih obitelj ih od časti
obiteljih družtveoo uredjenib, tako se ima sdružiti crkva i otačbina
u jednoj ljubavi: jer sadruženje aviestih nuždan je uviet sadruže-
nju činah.
Vjerski zakon obuzima sva svojstva i čine čovječje, pa ma
se nemože znanje oddružiti od uzgoja, van da ugnjeteš i uništiš
narav ljudsku u nutarnjoj snagi Djezinoj, a p > tom i u vanjskoj
krieposti. Ako li jest Bog, treba ga priznati i u učioni, akoli ho
ćeš zabraniti da se i nespominje u učioni, to ga onda dokaži, da
neima Boga.
Kada neuzkratimo iskrenoga štovanja i ravnopravnosti gra-
djanskih pzavah različitim zakonom, nije ga to naložiti onim, šta
su rođjeui u kojoj vjeri i u njoj nakanili živjeti, da rastu i ne-
znajuć ono što vjeruju, i da upotrebe znanje u svakom predmeta
samo ne u predavanjih častuih i milih onim osobam, koje oni držo
za uajčastuije i najmilije.
Bezumlje je prognati iz mjesta, gdje ima većina katolikah,
svaki spomen katolicizma kao kakvu sablazan, zabaciti evangjelje
zato, što med trideset Kršćana sjedi jedan učenik Žid; nepriznati
Boga jer ima sin, kojemu se otac drži za bezbožea, a ni sam ne-
zna ono zašto se derži.
Bezumlje je misliti, da se može jedan samo dan na godinu,
kamoli kroz cielu godinu predavati ikoji predmet, a da se neuz-
tvrdi ili nezauieka po koja istina vjerska; to bi bilo kao spremiti
se govoriti uspješno koji jezik, a vazda izbjegavati one glasnike
i suglasnike, što svako toliko dolaze u jeziku, koji govore slušaoci.
Da je bezuman pače nemoguć zvonik sagradjen na zrakoplov
(pallone areostatico), gdje bi se odapiojale striele da se osvoje
zviezde, dobro osjetiše ona sedamdeset i osmorica, koji proti đva-
sere state piü gravi: e nondimeno, o per la sapiente mitezza
dei Governo veneto, o per la buona indole degli abitanti,
le discordie non erano, insino a pochi anni fa, tanto moleste,
quant’ erano fra Trento e Rovereto i dispregi municipali. Ne
gare a questa il titolo di cittä pareva ai Trentini vanto d’ ar
guta e civile alterezza: e mi rammento che il Presidente
Mazzetti, benemerito delle memorie patrie, ma piu clie vol-
garmente ligio a’ padroni, in un suo scrilto dava affettata-
mente del terrazzano ali’abate Rosmini, gentiluomo e della
nascita e della persona, e nelle maniere, e, ch’ ü piü, ne’ no
bili sensi.
XV.
Chi primo a me porse il destro di conoscere in Pa
dova 1’ abate Rosmini, ehe studiava teologia quand’io legge,
fu un prete Dalmata, in sua gioventü prefetto (com’ora di-
cono, istitutore) nel collegio di Spalato, ov’ io non ancora
adolescente ero alunno; e egli, chierico, o tutta gola con
gli altri cantava i versi composti dal mantovano Arrivabene,
rincliiuso come Giacobino nella fortezza a mare di Sebenico,
bella di fuori ma dura carcere a loro. E i versi dicevano:
Son pur crudi, son pur senza cuore Que ministri po-
— 399
NOTIZIE LOCALI R PROVINCIALI.
In occasione della festa di S. Grisogono, Patrono di
questa citta, celebrata con pompa solenne il 24 corr., ne
gode V animo di dare una lieta notizia, la quale torna di
rettamente ad onore dei Santo Martire. ft uscito a luce te
ste, coi tipi della stamperia Rutiliana di Venezia, uu bei—
t’opusrolo: „Memorie de1 Santi Martiri Grisogono ed A-
nastasia“. ft lavoro dei benemerito Padre Cesare Luiyi
Ferrari d. C. d. G., il quale studiošamente raccolse quanto
si puö con buon fundamento istorico narrare delle geste e
delle virtu di que' due grandi alleti della fede. Egli ha con
ciö soddisfalto al desiderio destato da Lui medesimo nel
cuore di molti allorche, or sono due anni, tesseva dal pul
pito della Metropolitana un’ eruditissima orazione panegirica
in lode di Sant'Anastasia. AH" esattezza dei dati storici
Egli ha saputo accoppiare maestrevolmente spontaneity jdi
stile, clriat-ey.za, proprietä ed Uiizioue. Siamo certi che quanti
leggeranno pagine si interessanti e si pie, vi troveraniKjrpa-
scolo di erudizione utilissima e stimolo a virtuoso operare.
Alle dette Memorie va unita Ia ristampa d' uu Trattenimento
poetico degli alunni del Seminario Zmajevic sulla santa a-
mistä di que’ due nostri celesli proJeggitqri.
La sovrana casa imperiale ha sofferto una dolorosa
perdita, clre non mancher« di destare Ia piu viva parteci-
pazioire nel cuore di tutti i patrioti. Sua Altezza iuiperiale
il serenissimo signor arciduca Carlo Ferdinando, dopo
lunghe sofTerenze, s' addormi placidauiente nel Signore, a
»Selowitz, il 20 corr. alle ore 4 p. m. Sua Altezza impe
riale, figlio di S. A. I. il serenissimo defunto arciduca
Carlo, era nato il 29 luglio 1818 ed aveva quindi olire-
pasšato il 56 o anno d’ etä. Ammqgliato dal 18 aprile 1854
con S. A. I. la serenissima signora arciduchessa Elisa-
etta.,vdal loro matrimonio naequero quattro arciduchi e due
arciduchesse, dei quali le LL. AA. II. i serenissimi signori
arciduchi Federico, Carlo ed Eugenio e la serenissima si
gnora arciduchessa Maria, sopravvivono all'eccelso geniture.
Nelf’armata il serenissimo defunto oopriva il raiigo di ge
nerale, di cavalleria, ed era inoltre proprietario dell' i. r.
reggimenlo di fanteriä. N. 51 e capo dell’ i. reggimento
russo di olani di Bjelgorod N. 11.
La nohiltä d'auimo dell’estinto serenissime arciduca
e 1’ inesaurihile suo spirito di beneficenza, assicurauo al
trapassato un perenne ricordo nel cuore di tutti gli au-
striaci.
Vennero rieletti i membri del Consiglio scolastico locale di
Zara. Essi sono i signori conßigiiere Giuseppe Nagy presidente,
avvocato D.r Francesco Mitis sostituto, Donato Filippi, Giuseppe
Messa e Gilardi Alessandro. — Membri sostitnti sig.ri Spiridione
Artale e Luigi Negovetić. — Restano i membri di diritto Don Fau
sto Smoljan ispettore. — D. Cirillo Žeželj, Agostino Nani, maestro.
Anche quest' anno per cura della spett. Direzione della So
cietä filarmoniea d’ accordo eolla Direzione della Musica cittadina,
venne festeggiata con una solenne messa nella cbiesa di S. Fran.
cesco S. Cecilia V. M., protettrice dei filarmonici.
Ali’ esecuzione della messa del celebre maestro Cannctti, pre
sero parte i sig.ri professori di orchestra, nonche tutti i sig.ri di
lettanti dt 11a nostra cittä, i quali diretli dal M. Ravasio, andareno
a gara per far spiecare quella mnsica rinomata.
Dopo la sacra funzione, la banda fece un giro per la cittä
snonando allegri concerti.
Nelle discussioni del comitato finanziario al titcJo „eulto“ il
referente propose per nuove costruzioni in Dalmazia f. 56.000, col-
I’aggiunta che la distribnzione delle somme di dettaglio debba es
sere fatta dal ministro del culto.
A qnesto punto il dep. Giskra fece Y interpellanza sulle sedi
vescovili di cui ci occupiamo nel primo articolo.
All’ulteriore osservazione del dep. Giskra, che per nuove co
struzioni di chiese e canonicbe in Dalmazia sono stanziate delle
somme sproporzionatamente alte, il ministro rispose cbe per un ac
cordo stipulato al momento cbe la Dalmazia si consegnava all’ im
pero, il fondo di religione si presenta come patrono di tutte le
chiese e parroci in Dalmazia.
Qui si sviluppö uua discussione sul punto se la somma pro
posta dal relatore possa bastare per continuare le costruzioni ini-
ziate e per imprenderne delle nuove nei casi piü urgenti, ed il dep.
Bonda propose che si stanziassero, anziche 56.000, 70.000 fior., il
cbe fu combattuto dal relatore pel motivo che la cifra da esso pro
posta rappresenta quanto £ di bisogoo per imprendere ancbe pa-
reccbie nuove costruzioni.
Alla votazione fa accettata la proposta del relatore.
Fer la conservazione del duomo di Spalato eraoo proposti
5000 f.; il dep. Bonda ne propose 5000, acceutuando come si tratti
di conservare un edifizio monumentale antico, unico nel suo genere.
La proposta Bouda tu accolta.
Furouo quiudi accobi per la Dalmazia: al titolo spese del
fondo di religione f. 241.000; pei francescaui di Sinj f. 4000; cou
tributo per gli scopi del culto cattolico f. 75.000; contributo per
gli scopi del culto greco-orientale f. 57.800 uell’ordinario, e 26.000
nello straordinario. .
Venerdi 27 corr. alle ore 10 ant. per ioiziativa di S. E. mons.
Arcivescovo quale preside della commissione di pubblica benefi
cenza, ebbe luogo una messa funebre in suffragio dell’anima del
testö decesso Bernardo Costa Rossetti i. r. segretario di Luogote-
uenza in Gratz, per cui ioiziativa e cura pervennero in Dalmazia
sua patria, nell’ ultimo inverno, riflessibili oblazioni a fayore dei
famelici. Alla s. funzione parteciparono S. E. Mons. Arcivescovo,
cbe dieda 1’ assoluzione; S. E. il Luogotenente bar. Rodić, le au-
toritä comuinili, provinciali e regie, e molti cittadini.
%
Al pomeriggio del giorno 20 coit, munito degli spirituali con
forti moriva in qnesta cittä dopo XIII lustri di \ita attiva e pro
ficua, Anfonio Rolli dottore io legge, assessore comunale, fu de
putato alla Dieta dalmata , padre afiettuoso ed integerrimo cittadino.
II giorno 22 corr. cessava improvvisamente di vivere nella
cittä di Spalato Giuseppe Mladineo deputato alla Dieta provinciale.
Comunicano da Vienna al Nazionale ehe S. M. 1’imperatore
e re Francesco Giuseppe visiterä per lu prima volta la Dalmazia
nella prossima primavera. Questa licta novella 1’augusto monafca
avrebbe comunicato giorni sono io un’udienza privata al suo luo
gotenente nella nostra provincia, S. E. il barone Rodić.
Abbiamo ricevuto teste le relazioni ed il bilancio dal l.ola-
glio 1873 al tutto giugno 1874 della „prima societä enologica dal
mata in Spalato1*, comunicati ed approvati ad unanimitä nell’adu-
nanza generale degli azionisti, seguita nel di 11 ottobre p. p. Ci
e grato a rilevare cbe lo stato fiorente della sostanza sociale trova
nel bilancio una brillante illustrazione, e facciamo i piü caldi voti
pel progresso di questo nobile consorzio cbe serve d’ istruzioue e
di esempio pello sviluppo dell’ industria enologica nella nostra pro
vincia.
Nel dopopranzo del giorno 18 corr., la gaeta denominata
Maria, sotto la direzione del proprietario Marino Franić q.m Vin
cenzo da Castel Vitturi, partiva dal porto di Palndi per trasportare
a C. Vitturi circa 35 persone. II vento era bensi (onTario, ma non
soffiava con troppa veemenza. Alcune delle persane perö cbe si at-
Crnu goru čekaju i neke luke na moru
Bar, Spič i još niz Albaniju. Ako se to
srbska misija ode iz Beograda.
kao
obi-
stini
Corrispondenze.
non
Roma, 28 febbraio.
Le parole del reale salmista „oculos habent et
videbunt aures habent et non audient," si atta-
gliano perfettamente ai nostri governanti, i quali si
ostinano ad ignorare 1' elezione del Sommo Pontefice
Leone XIII. La Gazzetta Ufficiale che parló pure,
se bon grè o mal grè, non lo pretendo di sapere,
délia morte di Pió IX non dice verbo del nuovo
Papa; Crispí e colleghi che con apposite circolari
avevano autorizzato la magistratura di partecipare
ai ñinerali, proibirono severamente ogni dimostra
zione officiale per 1' elezione del successore. Sarebbe
questo un dispettuccio infantile, se non fosse un in-
dizio gravissimo che la breccia di Porta Pía, anzi
che risolvere, abbia reso più acuta e più grave la
questione romana. Il nostro governo è condannato
ad ignorare un fatto mondiale, riconosciuto ed ap-
plaudito sotto gli stessi suoi occhi; e deve dire di
vivere nelle fitte tenebre della notte, qüando è cir-
condato dalla sfoígorante luce di pieno meriggio che
lo eirconda ed abbaglia da ogni parte. Sotto qualche
aspetto compatisco la cecità volontaria dei nostri pa-
droni, Abituati ad una coscienza elastica di oppor-
tunité, che a molti di loro permise di prestare giu-
ramento di fedeltà ai governi caduti, ed alia Dina-
stía di Savoia; vincolarsi con solenni patti alia re-
pubblica di Mazzini e servire poscia eolio stesso zeío
agí' interessi della monarchia, non sono in grado di
comprendere tutto il valore di quella sublime for
mola non possumus pronunziata da una coscienza ispi-
rata alla giustizia ed al diritto; ed illusi come sono, ;
ritengono di poter con un intrigo político con un e- j
spediente machiavellico far capitolare la forza di ;
Dio, che secondo le promesse di G. C. sostiene la j
chiesa nella persona dei Supremi suoi Pastori. Mi j
danno 1' idea di quei fanciulli, che figurandosi le co- !
se, come loro li dipinge la fantasia, fanno le prove |
di gettare a terra colle deboli loro spalluccie gigan- j
teschi edifizí.
AU' affettata indifferenza del governo italiano ;
per farne risaltare vie meglio 1' insipienza, si con- j
trappongono le dimostrazioni di attaccamento e di j
ossequio che il nuovo Ponteíice riceve dai cattolici
di tutto il mondo. Le relazioni dei nunzí accreditati
presso le diverse corti sono le più confortanti. Si
puó con veritâ asserire che quanto di distinto e di
preclaro per nascita, per censo, per grado, per ca-
nche, van taño le nazioni, presso le quali essi nunzí
si tro vano, visita le loro residenze, per umiliare a
Leone XIII le proprie congratulazioni. Le popolazioni
poi si riversano nella Chiesa per rendere azioni di
grazie a Dio, e con manifestazioni grandiose esterne
manifestano la loro esultanza. Tutto questo impo-
nente movimento si accentua poi nel Vaticano ; dove
1' amorosissimo Padre ci abbandonó passatemi la
frase, all'affetto dei suoi figli; donandosi tutti ad
essi. Le maestose sale ogni giorno sono riboccanti di
ragguardevolissimi personaggi, di rappresentanti di
sovrani, popolazioni, corpi morali ed istituti italiani
ed esteri, questi vi si recano per deporre a nome
proprio e dei loro mandanti, 1' ossequio profondo e
le testimonianze di filiale riverenza, e ritornano con
un sentimento di ammirazione e di riconoscenza per
la somma degnazione ed amabilitá tutta paterna con
cui il Sommo Pontefice non si stanca di aeeogliere
queste cattolichs rappresentanze e non si stanca di
appagarne le divote domande.
Se Bonghi potesse in questi giorni avvicinare
il Santo Padre direbbe certamente che ha^ eíFettuato
in sé 1' ideale del Papa, come a sua confessione aveva
eíFettuato quello del Cardinale, perché lo vedrebbe
personalmente occupato con indefessa cura nella trat-
tazione degli affari, che risguardano la chiesa uni-
versale. Pare che nella domenica ventura di quin-
quagesima avrà luogo la maestosa cerimonia dell'in-
coronazione nella cappella Sistina. Di là il Santo
Padre si recherebbe nella Loggia da cui ha bene-
detto il popolo il giorno della sua esaltazione, per
benedirlo di nuovo secondo il rito prescritto.
II Sacro Collegio perdette in questi giorni un
illustre membro nella persona del Cardinale Brossais
de Saint Mare Arcivescovo di Rennes, la di cui morte
oggi ci viene annunziata dal telegrafo. Molti dei Car-
dinali forestieri venuti per il Conclave sono giá ri-
tornati alie loro sedi. Si trova fra noi S. E. il Car-
dinale americano Mac Closkev il quale arrivé dopo
compiuta 1' elezione, felice di poter porgere a nome
di quei ferventi cattolici i primi omaggi al novello
Vicario di Gesù Cristo.
Rimane tuttora scoperto il posto di Segretario
di Stato di S. S.; oggi prende consistenza la voce
che possa essere richiamato a tale importante ufficio
il Cardinale Simeoni. Le sue note diplomatiche e
specialmente la sua corrispondenza relativa ai catto-
lici soggetti alia Russia, dimostraroiw come egli sap-
pia continuare la tradizione della sapiente fermezza
della Santa Sede nei suoi rapporti colle potenze
Un altro lutto addoloró in questi giorni
tolici, 1' Italia e tutto il mondo scientifico. La sera
del 26 corr. spiró nel Signore dopo lunga e penosa
malattia 1' illustre astronorao il celebre Padre Secchi
d. C. di G. Sulla portentosa operositá e sovranain-
telligenza di questo grande scienziato é superfluo
che io m' estenda. Egli godeva, e giustamente, di
una fama mondiale, stimato e riverito dalle pin alte
intelligenze. Ai suoi funerali si fecero rappresentare
tutte le piü importanti societa scientifiche del mondo.
La misura della base trigonométrica sulla via Ap-
pia, il Meteorografo, il Bollettino meteorologico, le
sue opere sull' Unita delle forze fisiche, il Quadro
físico del sistema solare, le Soleil, le Stelle ed altri
suoi lavori scientifici gli assicurano un posto emi-
nente nella storia della scienza. Eppure questo grande
j nomo, questo genio scientifico era un osservante ge-
i suita faceva quotidianamente la sua meditazione, re-
j citava le sue corone, osservava le rególe d'Ignazio!
Ed i liberali sono costretti cogli onori che rendono
alia sua memoria, odorare anche la societa religiosa
la quale lo educó. E pensare che questi stessi do- i
mani diranno che la fede é nemica della scienza, che
tirraneggia 1' umano intelletto, che soltanío un idiota
puo recitare con convincimento il simbolo degli Apo-
stoli che i gesuiti sono nemici del progresso e eos!
via! Mi compiaccio di poter diré che come l'Osser-
vatorio del Collegio Romano puo andaré onorato cli
aver avuto per Direttore il grande Secchi, cosi vanta
ancora fra i suoi celebri direttori un vostro dalmata,
di fama mondiale, anche questi un gesuita il ragu-
seo Boskovic.
Corre voce che al conté Baude rappresentante
della Francia presso la Santa Sede possa succedere
il visconte D' Harcourt, il quale é stato di recente a
Roma.
Per il giorno 7 marzo p. v. é fissata 1" apertura
del nostro parlamento. Vedremo se quei giorno il
governo finalmente sapra che la Chiesa cattolica ha
in Roma il Supremo suo Pastore. La confusione tut-
tora perdura nei partiti, in -cui si fraziona la camera.
II minisiero fatiea enormemente per avere una mag-
gioranza per fas et nefas. Addolora il vedere i su-
premi interessi del paese in mano di camarille, che
si disputaño la pagnotta dei portafogli.
A.
del grande ed immortale Pió IX. II triduano suono
dei sacri bronzi, annunziava agli abitanti di questo
capoluogo che si terrebbero nel giorno 16, solenni
esequie per 1' indimenticabile Padre di tutta la cri-
stianitü. La chiesa parrochiale veniva tutta parata a
I lutto, ed in mezzo della medesima sorgeva un gran-
j dioso e stupendo catafalco, con sovra posta cassa
i dorata, su cui scorgevansi gli stemmi simbolici del
; Triregno. Magnifico padiglione pendea dall'alto del-
! la navata sopra il catafalco, illuminato con grande
quantità di cerei. Prima delle ore dieci, entravano
in chiesa tutte 1' autorità civili e militari, nonchè le
due scolaresclie maschile e femminile, soltanto si eb-
be ad osservare, che non intervenne la rappresen-
tanza cornunale, torse perché composta dalla mag-
gioranza greca, del resto tutte le tre navate della
chiesa erano stipate di fedeli. Alie ore 10 precisa-
mente cominció la s. Messa de requie; durante la
quale si osservo un profondo silenzio, gli intervenuti
col cuore commosso inalzavano calde preghiere per
1' anima di Colui, che facea le veci del figliuolo di
Dio in questa terra. E cosi ebbe fine la sacra fun-
zione, che duró quasi due ore, non vi mancarono
mesti epígrafe, composte in idioma slavo, latino ed
italiano. La locale fabbriceria in questo incontro si
presto con tutta possa ed abnegazione, perché il fu-
nereo addobbo della chiesa riesca degno della circo -
stanza, e mérita perció ogni Iode ed encomio.
i cat-
Iz Istre, 22 veljače.
I vrieme je da vam se jednom javim. Upravo,
nemam ništa novoga da vam pišem nu u ovo vrieme
puno puncato velikih ideja ni naša Istra nije ostala
na se. Piše se i govori se "kao da smo već na veli-
kom stepenu evropejske kulture. Ima dosta dobre
volje ali manjkaju krila. Puste nesreće! Svak valja
da plati svoj danjak čovječoj ludosti kao Srbija Tur-
činu; mnogi kod nas sanjaju našu Istru kao budući
pošaluk kakvoga Emanuela iliti Umberta. Bog im
prosvietlio pamet. Za sreću mi još nemamo pojma o-
nog blaga narodnoga t. j. polutanskih garibaldinskih
srba iliti slovena koji kako se čita po novinara po-
čeli su se kotit u velike po slavjanskom svietu; bit
će uzrok da Istra je jedina hrvatska zemlja u kojoj
za bratski mir netreba posoliti svoje čisto hrvatsko
ime sa srbstvom a kad se poeme gubiti vjeru i na-
rodno ime tad se pada od gliba do gliba. Ostani što
si, Hrvat, kako te Bog i narav stvorila a dokle se
ne izgubi medjunarodni kredit lasno mogu slavni
zecovi obaći vas sviet. Valja da bude sa svim pre-
tjeran koji ne priznaje da bez Gurka i drugih gje-
nerala ruskih crni dani bili bi opet svanuli za kne-
ževinu Srbiju a sa srbskim imenom i sa srbskom
kapom Turčin bi se opet igrao. Eto hvala Bogu do-
šla je ura i za Turčina kako dolazi svakom silniku
ovog svieta, slavenski rod bolja budućnost čeka, sa-
mo nevalja sijati razdor med jednokrvnu braću, ne
valja se namećati u tudjoj kući tudjim imenom ter
je velika potreba da u tom pogledu naš sjeverni stric
pruža dobar izgled i da bude dobro uvjeren da nje-
gova velika zadaća med Slavjanim nije širiti vjer-
ske i narodne mržnje nego ljubav i mir i tako sa
ostalim našim jadima da se uguši ona protinaravna
srbska propaganda što se širi po hrvatskom narodu.
Dosta su nam jada zadali i Turčin i Talianac i o-
stali, ali smo imali doživljeti i tu sramotu da jedno-
krvna braća širi nehrvatske težnje u hrvatskoj zem-
lji. Nije nego žaliti i dat se na rad, da se što brže
razuma prime; velika je potreba, duŠmana imamo
dosta a da nam se sviet ne ruga! Eto hvala Bogu,
kad je naša Istra srbske propagande nesitna gro-
bnica !
Svi se tuže kod nas da nema dobrih listova;
u Trstu ima ih svakakih samo ne takih koji pi^u
kako misli naš hrvatski puk. Zaboravio sam „Našu
Slogu"; liepo je uredjivana, nu ima i ona svoje
griehe, koji put ne oprosti ni S. 0. Papi!
Još dvije rieči. Mnogi moji prijatelji zamjerili
su sa mnom da onaj program što se čita vazda po
francuskim figurinima ,,la grande nation slave; una
nazione di ottanta milioni" nekako joj bolje udara.
Hrvat kako se dičim neću sada odlučiti jeli to do-
bro ili zlo; čini mi se da su to idealizmi. Do vi
djenja. c.
Orefoié, 21 febbraio.
Come nei giorni delle grandiose manifestazioni
cattoliche di gioja verso 1'amato, ed ora alii! pur
troppo compianto sommo Pontefice Pió IX la fedele
popolazione della Parrocchia di Orebic non ebbe a
mancare di associarvisi, cosi puré in questi giorni di
amaro pianto, e di profondo crucio per la s. Chiesa
Madre nostra volle una volta di piü manifestare i
propri sentimenti di pietá verace. Essendo stato sta-
bilito, che nel di 21 febbraio sarebbero tenute in
questa Parrocchia le solenni Esequie peí compianto
santo Padre, la popolazione da tutti i 12 gruppi vi
accorse vestita a gramay/ia, per rendere cosi 1'estremo
tributo di sincero affetto al grande uomo, vero be-
neíattore della sofferente umanitk; raa a causa del-
1' umano orgoglio, dai seguaci del mondo non com-
preso. A1P ora stabilita pella sacra funzione tutte le
ii. rr. Autoritá del luogo, la Rappresentanza comu-
nale in corpore, occupavano gli assegnati posti intorno
all' eretto Catafalco, che per Orebic nel suo complesso
compariva degno del grande Pontefice. Non vi man-
poesie in lingua slava, come
latina-slava ed ita-
liana, co 11' analogo discorso fatto dal R. D. Pietro
Bielic Beneficiato al Carmine di questa parrocchia,
col quale nell'accennare ai fatti salienti della me-
ravigliosa vita di Pió IX non poté che eccitare vié
piü gli animi a pregare pell' anima del grande Papa,
sulla cui dipartita versaronsi sincere lagrime. Dio
faccia che a tanta luce i poveri ciechi aprano gli
occhi, giacché la notte si avvicina, ed in mezzo alie
tenebre non si sa ove si vada. I\
carono delle lugubri
pure iscrizioni nelle tre lingue
--»3- «y 'at
S. Ecc. 1' Arcivescovo ha diramato al Clero ed
ai fedeü dell' Archidiocesi, in occasione della pros-
sima Quaresima, una lettera pastorale in cui dopo
accennato ai tratti piü salienti della vita del com-
pianto Pio IX, e specialmente agli ultimi istanti
cosi serení e tranquilli, discorre con nobilissirai ac-
centi della morte cristiana, ed insegna al suo greggie
il modo di prepararvisi.
Ai 12 febbraio, la religiosa Famiglia dei Mi-
nori Conventuali in Sebenico, celebró nella propria
Chiesa solenni esequie, ed applicó tutte le Messe
piane a suffragio dell' anima benedetta del grande ed
indimenticabile Pontefice e Re, Papa Pío IX. II mo-
desto ma elegante catafalco, eretto in mezzo alia
spaziosa navata del Tempio, ornato dello stemma
del def. Pontefice e delle insegne papali e sormon-
tato dalla tiara, invitava i fedeli che devoti assiste-
vano alia mesta cerimonia, a pregare eterno riposo
al cornune amatissimo Padre e Pastore. II giorno
poi 13 dello stesso mese, per cura dei Fratelli e
delle Sorelle del Terzo Ordine della Congregazione
dei Minori Conventuali, si rinnovarono le solenni
esequie del giorno precedente, mentre gli Ascritti
s' accostarono alla SS. Comunione e suffragarono
1' Irnpareggiabile loro Confratello Terziario France-
scano con le preci prescritte dalla regola del III.o
Istituto.
Rileviamo da ottima fonte, che quanto prima
verra distribuito al Clero Curato il sussidio pell' anno
1877. Era tempo.
Anche Knin non
Knin, 22 febbraio.
rimase fra F ultime delle lo-
calità dalmate, nel tributare fervide preci pell'anima
1er l'altro aile 10 ant. ricorrendo l'anniver-
sario della morte di S. M. 1' Imperatore Francesco I
fu celebrato nella Basilica Metropolitana da S. Ecc.
F Arcivescovo solenne funebre ufficio, al quale in
tervennero cou S. Ecc. il Luogotenente tutte le au-
torità locali.
Abbiamo ricevuto la lista delle nuove tariffe,
ribassate del 20 per cento, nel servizio della ferro-
rovia dalmata. É lodevole assai quest' atto della di-
rezione, la quale intende cosí di svilluppare il mo-
vimento lócale fra i vari paesi toccati dalla locomo-
tiva, sebbene tutti questi sforzi non potranno avere
seri risultati fino a che non si completeranno le li-
nee, che ci mettano in rapporti con centri commer-
ciali di qualche rilievo.
Ci scrivono da Vitaljina che anche cola furono
celebrati i funerali pell' immortale Pió IX. Essi riu-
scirono solenni specialmente pelle zelanti prestazioni
del ra. r. cappellano del luogo e del sig. Giuseppe Nar-
delli. II popolo accorse numeroso ed abbandonó spon-
taneo i propri lavori desideroso di suffragare morto
chi avea amato ed ammirato vivo.
Anche a Solta la morte del Grande Pio com-
mosse profondamente gli animi di tutta quella popo-
lazione. In tutti i villaggi del Comune si celebraro-
no esequie solenni. II concorso fu straordinario.
II sig. Marco Svilović ha ristampato in occa-
sione della morte di Pio IX un' iscrizione latina che
il defunto suo genitore avea pubblicato nell' occasio-
ne del 25.o anniversario del Pontificato dello stesso
Pio IX. Cosi ha stimato di rendere omaggio a quel
Pontefice che avea fregiato 1' autore dell' iscrizione
di un online cavalleresco, ed in pari tempo voile
dare una nuova testimonianza d' affetto al suo ottimo
padre, di cui non e molto anche noi deplorammo la
perdita.
Javlja ,,N. L." da nesretni Srića, osudjen radi
ubojstva kap. Pitarevića, putujuć parobrodom put
Kopra, gdje ga je čekala tamnica, došav blizu Pole
baci se u more; nezna se što se od njega dogodilo.
la. 2 f. Kalk, Walluschnig, Troon. Fleetwood: p.
I 27 Lussiguano, Gladulic, Troon. Fort de Fran-
ce (Martinica): a. 13 Alberto, Crnkovic, Cardiff.
Qibilterra: a 21 Saidi, Radoslovic, 23 Leone,
Premuda, (perdette un uomo che cadde in mare), N.
Orleans; - p. 20 Boritelj, Tripkovic, Venezia. CSra-
I vesend: p. 28 Giano, Soppa, St. Thomas. Havre:
a. 27 Proserpina, Ivancic, N. Orleans. Sie <i'
a. 6 m. Penelope, Kvekvic, Trieste (parte per Ro-
chefort). KJnsft'oad: a. 27 Arart, Mohovic, N. York.
; JLeives: p. 14 Germano Antonio, Bunicic, Leith.
: Liverpool: a. 27 Edvige, Negovetic, Alessandria,
i fiOiidra; 6 m. Da un teleg. di Campbelton si ri-
leva 1'investimento del b. Fanny P., Sandri. Jflar-
i iigiia: p. 28 Peppina Luigia, Mariasevic, Torre
Vecchia. flontevldeo: a. 29 g. Draga, Vidulic,
Leith: — p. 29 f. Polixeni, Radoslovic, Rosario. Ml.
York: a. 18 Napried, Matesic, Cork; — p. 15 Re-
| no, Stipanovic, Cork. Odessa: a. 1 m. Neptun, Pa-
j tay, Costantinopoli. Pass a 1' Outre: p. 14 1.
, Cerere, Katarinic, Queenstown. Pointe a PHre:
a. 4 Aquilone, Defranceschi, Newport. Porto Em-
! pedoeli: p. 18 Mary, Petranic, Marsiglia.
-
Richiamiamo 1' attenzione dei mm. rr. Parrochi
e delle spettabili Fabbricerie sull' Avviso rimessoci
per inserzione dal sig. Giacomo Cukrov, il quale a-
vendo avuto il mérito d'iniziare una nuova industria
patria é ra öl to giusto che per farla prosperare, sia ap-
pogiato da coloro, che dei prodotti del suo lavoro po-
tessero avere bisogno.
E stato aperto il testamento del P. Secchi. Egli
lascia la sua decorazione della Legion d' onore al-
1' altare di S. Luigi Gonzaga, e quella dell' Ordine
della Rosa del Brasile all' altare di Gesü nella Chie-
sa di s. Ignazio.
Venerdi scorso moriva, generalmente compian-
to a Torino il Conte Federico ¡Sclopis, nella grave
«tà d' anni 80. Ebbe squisitissima educazione stori-
ca, legale e letteraria, e coperse le più alte cariche
pubbliche. Fu ministro di Cario Alberto e Vittorio
Emanuele, e come tale sottoscrisse le leggi che ban-
divano dagli Stati Sardi la Compagnia di Gesù e le
Dame del S. Cuore. Ma si penti di quest' atto di de-
bolezza e impugnando nel 1855 nel Senato subalpi-
no le proposte del ministro Rattazzi contro le corpo-
razioni religiose, rinnegô quell' atto, coníessando d1 a-
ver ceduto alie pressioni della piazza. Presidente del
Consiglio provinciale e membro del municipio Tori-
nese nello scorso novembre parlo elequentemente in
ditesa dell' istruzione religiosa nelle scuole.
Ogni douienica si vedea il Conte Sclopis assi-
stere alla messa od alla spiegazione del Vangelo nel-
la sua parrochia. Egli sebbene si sia lasciato un po'
travolgere dalla corrente rivoluzionana italiana, fu
pure uno degli uomini notevolissimi che in questi
tempi di abbassamento morale, senza reticenza e se-
condi fini si è gloriato di professare la religione cat-
tolica, e quando per 1'ultima volta il giorno 8 corr. I
ricevette il Ss. Viatico, pronunzio commoventissime
parole che attestarono la sua pietà ed il suo amore 1
alia Chiesa cattolica.
Nostri telegrammi.
Vieilli a, 15 marzo. L' Austria-Ungheria
! e I' Inghilterra insistono per ottenere il diritto
I di poter discutere al Congresso su tutti i punti
I del trattato russo turco. La Russia sin ora vi
si oppose.
Londra, 15 marzo. Derby disse che i
I la sarebbe opera inutile e da stoJti 1' andaré al
Congresso, senza aver il diritto reale di poter I
I aecettare o rifmtare tutte le questioni che vi \
verranno sottoposte.
Si crede che Derby sia prossimo a dimet-
tersi e che verrebbe sostituito da Lyons.
Tutti i legni da guerra che arrivano a |
; Malta e che dovrebbero proseguiré per ringhil-|
i terra., ricevono ordine di fermarvisi. 1 / i
Gli armamenti sarebbero destinati alio scopo ¡
j di occupare Creta, l1 Epiro e la Macedonia. La j
I Grecia terrebbe occupata la Tessaglia, 1' Austria- j
Ungheria la Bosnia e 1' Ercegovina. !
/I te lie, 15 marzo. Gli insorti tessali ri- ¡
portarono parecchie vittorie. Continuano gli ar- j
mamenti
II Governo inglese notificó ufficialmente |
d'aver accettato la mediazione per ottenere alia j
Grecia un voto nel Congresso, lo czar diede j
già la sua adesione.
Bisernica. Malo je po Dalmaciji „Bisernica"
zbirka od stotinjak liepih popjevaka za četiri mužka
grla. Izđadeju u Zagrebu sjemeništno pjevačko dru-
žtvo „Vienac". Mi ju preporučujemo našemu obćin-
stvu; tu naša mladež ima liep primjer uztrajne ra-
dinosti i mladenačka uzpjeha. Može se nabaviti u
Zagrebu kod spomenutog družtva za 2 fior. Tko na-
ruči preko 10 fior. plaća mu se pošta a knjižarim
se daje 20 po sto manje od ustanovljene ciene.
—
Movimeiilo della marina auslro-ungarica.
lulls largo: arr. 1 mar. Emma S., c. Katicic
da Gualegnay. Anversa: part. 3 m. Olga F., To-
masic per Newport. Bordeaux: a. 5 ra. Mosor-
sqa vila, StorfF, Trieste. Buenos Ay ¡res: p. 20
g. Ljuaidrag, Miljan, Rosario; Lidia, Suttora, Pay-
sandu. Cagiiari: a. 27 f. Ophir, Gjadrosic, Cette;
2 ra. Siloe, Martinolic, Marsiglia. Cardiff: a. 26
f. Eleua, Maree tic, Honfleur; 28 Carmela, Vicerina,
N. York; 5 m. Mattea, Martinolic, Dublino. Cata-
nia: p. 17 f. Elpi, Adametz, N. York. Ceíte: p. j
1 m. Else, Valentin, Costantinopoli. Demorara:
15 marzo. L'Austria -
Ungheria e 1' Inghilterra si mostrano contrarié
ad una riorganizzazione radicale delln Bulgaria
per parte della Russia.
II Sultaiio avrebbe chiesto una diminuzione
dell' indennizzo di guewa nell' importo di 300
milioni di rubli.
Ulica rest, 15 marzo. La Rumenia di-
manda un indennizzo dt guerra non minore di
250 milioni, la cessione della Dobrugia, Vidi—
no, le isole alie foci del Danubio e l1 integrita
del territorio assegnatole dal trattato di Parigi.
Costa II tiliopoli, 15 marzo. Corre
voce che prima ancora del Congresso si proce-
derá alia eíezione del Principe da darsi alia
Bulgaria. All' atto prenderebbero parte 80 nota-
bili ed un solo voto di maggioranza basierebbe
per decidere della scelta.
Avvlso
II sottoscritto, sciolta la societá col fonditore
Colbachini, si e provveduto di abilissimi artisti ed é |
in caso di gareggiare colle primario fonderie estere, j
sia per sollecitudine e períezione di lavori, sia per j
mitezza di prezzi.
Tiene gia pronto un considerevole assortimento :
di campane da 2. fino a 40. kil., a prezzi discretis- :
simi, ed assume commissioni di qualonque grandezza.
Nel darne notizia ai mm. rr. Parrochi ed alie
ven. Fabbricerie, egli si lusinga che vorranno ono- i
rarlo di frequenti commissioni ed incoraggiare cosi j
una nuova industria patria. — Spalato.
Giacomo Cukrov.
Odpisi „K. D."
C. g\ 0. H.. Sinj: Prepona biše jedino mnogobrojni
Dopisi. Nastavljati će se.
{':. d. s Metkovića: Ako Bog da n dojdućem hroju.
('. g. š. P. Brać: Hliediti će do malo.
C. g. V. V... Ć : Korčula: Pjesma će brzo pod tisak. ;
j
In relazione all'articolo inseritoneln.ro 7
del 25 gennajo p. p. publichiamo il
SUNTO
del discorso tenuto dal Presidente della Société
Cattolica di secolari praticanti di Zara, sig.
Commendatore l\ieolÔ cav. GinriCCO nell' annua ge-
nerale Radunanza del 20 gennajo 1878 in pre-
senza di molti soci raccoltisi nel proprio Gabi-
netto, colfaggiunta delle confortanti parole di
riseontro pronuncíate da Sua Eccellenza, l'Illu -
strissimo e Reverendissimo Monsignor Arcive-
scovo I'ielfo-Doimo Maupas.
Nell'ii'soröüo, dopo invocato il Santo nome di Gesù,
• di cui ricorreva la festa, il sig. Presidente rilevava
la fiducia riposta dagli onorevoli soci nella Rappre
sentanza della Società colla rielezione della stessa,
seguita nella generale radunanza del 23 setiembre
i p. p., anche pel futuro triennio, toccando quindi ad
essolui per la quarta volta 1'onore di esporre 1'an-
damento della Società secondo la norma del § 11
dello Statuto sociale.
Rilevô indi che S. Santità, l'immortale Pio IX
j col conferire ad essolui, qual Presidente di questa
¡ Società Cattolica la Commenda dell'insigne ordine
j cavalleresco di S. Gregorio Magno, si compiacque
; di riconoscere le utili prestazioni di questa Società
S cattolica, e che percio egli divideva questa onorifi-
I cenza cogli egregi membri di questa Rappresen- |
j tanza, i quali con lodevole concordia gli furono Sera-
i pre di ajuto e conforto. Esterno poi anche publica-
1 mente a S. E. Möns. i\.rcivescovo i sentimenti del
^ grato Suo animo, per la relativa proposta, palesan-
I dogli inoltre la sua gioja per essersi degnato anche
! in questo anno di onorare questa Radunanza col-
r ambita sua presenza.
Rese indi distinte grazie agli onorevoli mem-
bri della Rappresentanza pel tratto córtese con cui, a
grata sua sorpresa, vollero fornito questo Gabinetto,
del suo fotográfico ritratto, e tanto agli stessi che
all'egregio Comitate direttivo delle signore sociepa-
lesó la propria gratitiîdine pei tratti gentili, coi quali
si compiacquero di manifestargli la loro benevolenza
e simpatía alia ricorrenza del suo onomástico, rin-
graziando poi in modo speciale il sig. consigliere an-
ziano cav. Giuseppe de Felicinovich per averio so-
stituito durante le otto settimane di sua asšenža.
Il sig. cav. Presidente dichiaró che il suo dire
anche in quest' anno si riferirà alV attività spiegata
dalla Società cattolica di Zara durante l'anno 1877.
A) nel campo morale e religioso;
B) relativamente alla cristiana carita; dei quali
punti tratterrà nella I. parte, e
C) ail' azienda della Società pel mater ¿ale suo pró-
speramente, del che si occupera nella parte II.
Premise che in varie di queste azioni la Rappre-
sentanza fruí del valido ajuto del Comitato muliebre, ed
in ispecie della pia e zelante Direttrice, sig.a Elena
Calm ved. Giacomelli, cui percio, come pure alla
cooperante ed attiva sig.ra socia Marietta Carlovatz
tributava meritati elogi, ed esternava la propria ri-
conoscenza.
Parte ï.
ad A, Per cio che concerne Y azienda della, Società
in senso morale e religioso, il sig. Presidente
rilevava :
1. le Comunioni generali fatte dai membri della So-
cietà :
a. nell' ultima domenica di carnevale in riparazione
dei molti peccati che si commettono specialmente
in quel tempo;
b. nella festa di S, Giuseppe, sposo purissimo di
Maria Vergine, e Protettore speciale della So-
cietà ;
c. alla clausa del mese Marianno in onore di Ma-
ria Santissima;
d. nel giorno S giugno, ricorrendo l'episcopale
Giubüeo di S. Santità Pio /X;
e. alla cMusa del mese di giugno in onore del Sa-
cro cuore di Gesíi;
/. nella festa di S. Girolamo, 30 setiembre, an-
niversario della solenne inaugurazione di questa
Società; , •
g. nella festività delV Immacolata Concezione di
Maria (8 dicembre), protettrice speciale dell¿
Società; .
accennando poi a molte altre comunioni più o
meno numeróse dei soci, che ebbero luogo in
diverse altre festività dell'anno, e da parte di
alcuni soci, e di molte pie socie anche in varí
giorni d' ogni settimana con diverse sante in-
tenzioni ;
2. le varie sacre junzioni tenutesi per disposizione
ed a spese della Società, ed in ispecie:
a. quella nella festa di S. Girolamo nel Santuario
della Madonna della Salute con messa cantata
in terzo, e nel pomeriggio, previo un Discorso
tenuto dal proprio assistente ecclesiastico prof-
D.n Matteo Dvornik, coll' esposizione e benedi-
zione del Santissimo, preceduta dal canto del.
rinno Ambrosiano;
b. la pavtecipazione al festeggiamento della Pre-
sentazione di Maria nel giorno 21 novembre in
Segue il Supplemento.
intervenendo pure 1' ufficialità di guarnigione col nob.
sigJ Comandante, le Autorità civili col distintiss. sig.
Giudice e personale dipendente, ed altri membri dei
locali ufïieî erariali, di più la scolaresca e numeroso
popolo. La spettabile Fabbriceria adoprö tutto il pro-
prio zelo accio la chiesa sia convenientemente para-
ta a lutto, e la venerabile confraternita della Con-
cezione fu anche degnamente rappresentata da pro-
prî superiori.
Finita la celebrazîone della santa Messa il m.
r. Curato tenne forbita, commovente orazione fúne-
bre. La Comunità cattolica di questo paese doveva
e deve, come già il dissi, somma gratituđine al ve-
nerato trapassato.
E percio Castelnuovo col cotnraemorare in mo-
do il piii degno ed il più pomposo la memoria del-
l'estinto, non fece che dare uno sfogo al proprio
dolore per la perdita del beneamato Pastore e Pa-
dre, confermando quella venerazione e quci sentimenti
di gratitudine da cui in modo speciale è legata all' il-
lustre defunto.
tr*
N. 0.
le ri in tutte le Chiese di Zara furono pubbli-
cate le lettere apostoliche, colle quali Leone XIII
ha indetto il Giubileo. S. Ecc. Mons. Arcivescovo
usando delle facoltà largite dall' Autorità suprema lia
stabilité le modalità necessarie ad osservarsi dai fe-
deli della Sua diócesi per lucrare l'indulgenza ple-
naria.
Il Consiglio scolastico provinciale nella seduta
dei 6 corr. tratto anohe dei seguenti argomenti: pro-
poste di seiuplificazione sulla gestione delle tasse
scolasticlie; consulti prodotti dal ginnasio di Zara
riferibilmente a tasse per gli esami di religione e di
maturità ; istituzione di una scuola ausiliare a Gdinj ;
locali scolastici per Ocestovo, Rogosnica, Popović e
Sinj (se. femm.); mobili scolastici per Sinj, Selve e
Kričke.
Il giorno 6 corr. la compagnia di canto e pro-
sa diretta da un Franceschini qualunque ha dato
principio al corso delle sue rappresentažioni colla
„Bella Elena" di Offenbach.
Veniàmo assicurati, che prescindendo dalle me-
schinità ártistiche, di cui è composto il drâppello dei
virtuosi, la „Bella Elena" è produzione, alla quale
persone che rispettâno il pudore ed hanno caral'in-
nocenza delle famiglie nè possono nè deggiono as-
sistera.
Sentiamo dire che in altro luogo pubblico della
Capitale seralmente si cantano brani d1 opere fra cir-
costanze che sotto l'aspetto morale lasciano molto a
desiderare.
Noi segnaliamo questi fatti all' attenzione di,
coloro nelle cui mani è posta la tutela del buon co-
stume, e lo íacciamo perché crederemmo di tradire
il nostro dovere restando silenziosi.
Confessiamo che un senso di grande tridtezza
c' invade 1' animo, quando scorgiamo la nostra so-
cietá, cosi degna di compiti più elovati, abbandonare
il terreno della virtù, e correre dietro a quattro mi-
mí, che venutici d'oltre mare, lasciano, per gratitu-
dine senza dubbio, al nostro paese, esernpi che mol
te volte producono terribili conseguenze. Ognuno sa
come non di rado un sorriso beff'ardo un motto in-
decente, una frase triviale, segnino nella vita mo-
rale, speeialmente della gioventù, una diminuzione
di pudore, che alia sua volta diventa principio di
grandi cadute.
Ogni anno e precisamente nel tempo destinato
dalla Chiesa alla meditazione dei più sublimi misteri
della fede ed all' appareechio alla Pasqua, noi dob-
biamo deplorare fatti consimili: che la nostra voce
non giunga a persuadere in una qneatione d' impor-
tanza si capitale sembrerebbe impossibile a creder-
lo, qualora il fatto non ce lo dimostrasse.
La XXV.ta lista delle obblazioni pervenute alia
Giunta prov. per le famiglie dei soldati landwehri-
sti dalmati chiamati sotto le armi durante l'occupa-
zione della Bosnia ed Erzegovina raggiunge la
somma di fior. 14176:47, più 50 franchi in oro, 3
talleri, 14 fior. e 12 zvanziche in argento. Fino ad
ora furono devoluti per sussidî fior. 2389:85.
Sono invitati pel 6 aprile gli azionisti della
„prima società enologica Dalmata in Spalato" ad una
adunanza generale, nella quale avrà luogo la rela-
zione della Direzione e 1' approvazione del bilancio
1878.
Da parte del magistrate di Vienna fu rimesso
al Capitanato distrettuale di Šebenico 1' ulteriore im-
porto di fior. 550 da distribuirsi a 10 famiglie di
militi del distretto di Sebenico caduti nella campagna
della Bosnia ed Erzegovina. La relativa distribu-
zione e giži seguita.
Col principiare del prossimo aprile verranno
introdotte nell' itinerario estivo della linea dalmata
(Trieste-Cattaro) coi piroscafi del Lloyd le toccate
di Gradac e Klek-Neum, onde istituire una comuni-
cazione diretta tra Trieste e gli altri porti principali
della Dalmazia con quei; due porti che promettono
di diventare molto importanti per le comunicazioni
dell'Erzegovina col mare. (A.)
II ministero delle finanze ha ordinato che pella
fausta circostanza delle nozze d' argento del nostro
Imperatore sia coniata una inedaglia d' argento del
valore di fior. 2, e che venga il giorno l.o rnaggio
distribuita dalle I. R. Casse a tutti gli impiegati dello
Stato. S. Maestà riceverà deputazioni solo dalle città
capi tali, e dalle supreme rappresentanze provinciah.
È morto a Gratz il 3 corr. nell'età d'anni 78,
il fu présidente dei nostro Tribunale d'Appello Fran-
cesco barone di tJlm.
Annunziano da Roma che nel concistoro dei 28
febbraio il Papa nomine) i Patricrchi di Antioc/ùa e
Babilonia e varî Vescovi, specialmente in Italia e
Spagna : Poucer a vescovo di Alba reale, mongignor
Glavina a vescovo di Parenzo e Pola, il professoro
Stein a vescovo di. Bamberg, e il cardinale Borromeo
a camerlengo dei Sacro Collegio per 1' anno cor-
rente.
L'Oss. Rom. dei 6 pubblica l'allocuzione pro-
nunziata dal S. Padre nel concistoro dei 28 p. p.
— II S. Pontefice accenna in essa anehe ai felici
risultati ottenuti dalle pratiehe fatte presso il Con-
gresso di Berlino per favorire i cattolici d' Oriente.
II 3 maržo, anniversario dell' ineoronazione di
Leone XIII, ebbero luogo in Vaticano numerosi e
spendidissimi ricevimenti. II giorno 4 il Papa ha am -
messo ad udienza il patriziato Romano, che gli fu
presentato dal marehese Cavalletti senatore di Roma.
Fra gli intervenuti si notavano le famiglie degli Al-
dobrandini, Altieri, Antioj-Mattei, Bandini, Barberini,
Borghese, Chigi, Di San|Faustino, Falconieri, Ga
brielli, Grazioli, Lancellot^i, Massimo, Rospigliosi, Ru-
spoli, Salviati, Santa Croce, Sciarra-Colonna, Šora,
Sulmona, Viano, Patrizi, ^heodoli, Cavalletti, Bourbon
dei Monte, Ricci, Vitelleichi, Sacchetti, Serlupi, Sa-
cripanti, Lorenzana, Carlelli, Vignola, Macchi, Ma-
rini, Moroni, Spinola, Debila Porta-Rodiani, Pagani-
Incoronati, Pianciani, Negroni, Vespignani ecc. ecc. —<—r_
Pišu S. H. iz Zmijinjaka u Bosni dne 16.
veljače: Nj. c. k. Visosti kneza Virtemberga zapovjed
skorih dana objavljena, da se ima od svakoga bo-
sanskoga žitelja oružje oduzeti, počela se je u dr-
ventskom okružju izvršivati, te su jučer soldati,
njih 29 s dva zaptije prošli Plehanom, nu nenadjoše
ni najmanje pištolje, jer katolici na prvu zapovjed
oružje su predali. Samo ako bude stroga potraga,
naći će se nješto još oružja kod Turaka, a više kod
Hristjana, koji se nadaju, da će ih „sjeverni stric"
pohoditi, i od „Švabe" osloboditi. Nezadovoljnost je
fanatička!
Primorci, kojih množtvo nalazi se po cestah,
boluju žestoko od ognja. Isto tako i Bošnjaci, koji
uprav silom moraju goli i bosi raditi na cesti \li
bez ikakve, ili za malu plaću, žrtvom ognja postaju.
Inžineri imaju soldate na ruci, pa ovih nasilje
valjda se nagradjuje od inžinera, dočim kukavni
sviet mora stradati. Svakako trebalo bi da oni, na
koje spada, budu pozorni, nek se poslenicim trud
izplaćuje, barem poleg pogodbe.
Annunziano da Napoli, 7 corr., che i giurati
dichiararono colpevole Passanante senza aminettere le
circostanze attenuanti. Passanante fu conclannato a
morte.
Ë morto all' improvviso a Firenze in età di cir-
ca 65 anni, nella notte sopra il 4 marzo 1' illustre
letterato Pietro Fanfani. Pochi fra gli italiani viventi
hanno posseduto meglio di lui la lingua italiana: il
suo nome è talmente incarnato con il bel parlare e
il bello scrivere, che dagli italiani viene citato co-
me una grande autorità.
Il celebre cattolico inglese Lord Ripon ha fatto
acquisto del santuario e chiostro di S. Damiano
presso la città di Assisi. Egli cosi ha voluto prov-
vedere alla conservazione di uno dei luoghi più ve
nerabli dell'ordine seráfico, annettendovi inoltre una
bella istituzione di carità, perché i religiosi ivi di-
moranti dovranno mantenere ed educare i poven or-
fanelli proposti dal municipio assisise.
La Porta ha promesso di diramare una circolare
alie potenze, notificando che il governo turco rinunzia
al controllo dell' amministrazione delle Dogane.
Se cib avvenisse, i banchieri antieiperebbero 8
milioni di lire sterline ed intraprenderebbero lacón
versione del debito turco.
Notizie private dal Capo assicurano che il ter-
ribile massacro presso Borke s' Drift provenne dal
fatto che le truppe avevano sciolto il bestiame per
il campo.
I soldati erano in cerca di buoi quando gli Zulu
li sorpresero ai fianchi. Tutti gli uomini che si tro-
vavano ail' ospedale furono uccisi.
II duca di Edimburgo e il duca di Cannaugth,
il cui matrimonio deve aver luogo fra breve, hanno
chiesto el' essere inviati al Capo di Buona speranza.
II Re di Svezià e Norvegia dono un cannoc-
chiale al sig. Ant. Rismondo cap. del bark a. u.
Isaia, per aver salvato il capitano e 1' equipaggio
del bast, norvegese Peter Anker, abbandonato in
alto mare nell' ottobre scorso, in seguito ad una via
d'acqua, e per le attenzioni prodígate agi' individui
ricuperati.
Movimeiilo délia marina auslro-ungarica.
/Ilcssasidria: a. 20 f. A. Lazarević, Pet-
ković; Mirto N., Kordić; - p. 20 Tevere, Gladulić,
Marsiglia. iviiiia : p. 6 f. Maria Fanny, Randić,
Pascagola. ISostoia : a. 17 f. Germano Antonio,
Buničić. fai*«!ifl': p. 26 f. Ida S., Bielić, Gravosa;
27 Sem, Andreis, Kertsch. Celt«»: p. 26 f. Due
Cognati, Rusić, Fiume; 27 f. Argo M., Mareglia,
Trieste. Costacitinopoli : p. 16 f. Vuk, Einer,
Odessa; 17 P. Luigia, Brelić, Fochie e Visanin, Lalić,
Sulina; 18 Urin, Stipanović, Smirne ; Iskra, Toinić,
e 20 Attivo, Pattay, Odessa ; Vesna, Venchiarutti,
Burgas; Velimir, Kalugjerović, Ibraila. F«rtPt»ss
ISoJiroe : p. 13 f. Sansone, ^Capponi, Galway.
fweiïovaî a. 2 mar. Gerolamo, Sišić e Madre Maria,
Suhor; 3 Libero Geletić. Girgciiti : a. 3 mar.
Nie. Tommaseo, Mazzucatto. Rlavre: a. 25 f. San-
sego, Mirkovió; — p. 28 f. Orion, Stuparić, Marti-
nica. l^a Gluayra : a. 24 g. Giacomina, Petranić.
Malta: a. 26 f. Said, Sokolić; — p. 23 f, Spe-
ranza, Luković, Damiata. Marsiglia : p. 27 f.
Urano, Zar, Lussin; 28 Umberto, Tarabochia, Co-
stantinopoli. Martinica: p. 6 f. Proto, Katarinió,
Lamentin. Mixza: p. 28 f. Carla, Kiselić, Fiume.
H. Orleans: a. 8 t. Leone, Premuda; 12 Lussi-;
gnano, Gladulić. M. York: a. 1 mar. Sloboda,
Gelalia ; — p. 28 f. Libertas, Visin, Cardiff. Pa-
lermo: a. 24 f. Ararat. Pass a I'Outre :. p.
13 f. Emilia T., Radoničić, Rouen. Pointe a Pitre:
p. 27 g. Peppina d'Ancona, Belle Isle. Port de
Bouc: p. 25 f. Venere, Pošić, Boston. Port
Ëads: a. 10 f. Lussignano, Gladulić. ^aloiiico:
a. 10 f. Giordano, Buić; — p. 2 g. Elena D., Dab-
ćević, Fochia; 6 f. I Neresinotto, Martinolić, Fal-
mouth. §avoiia : a. 28 f. Marco Maria, Bakarčić.
Shields: p. 25 f. Vesta, Bronzan, Trieste. St.
Nazaire p. 26 f. Errante, Nikolić, N. York. Tri-
nidad: a. 5 f. Flora, Ragusin.
Il brik a. u. Ophir, cap. Jadrošić, giusta un
telegramma dei 4 marzo da Porto Empedocle, fu
scagliato e condotto in porto, per?) coll' alberata ta-
gliata e perdita di àncore e catene.
IJStiuii dispacci.
%7iOIIIsa, 9 marzo. I medici austriaci
mondarlo dai Inoghi della peste in Russia notizie
tranquillanli.
— Viene smentita la notizia di un caso di
peste nella Galizia.
— Fnrono arrestati agitatori politici nel
distretto di Novibazar.
Parigi, 9 marzo. Le camere legislative
verrebbero fra breve trasferite a Parigi. Non é
avvenuto ancora il ritiro di Waddington. Parecchi
ambasciatori decisero di abbandonare i loro posti
nel caso il presente ministero presentasse le di-
niissioni.
Lo lid ra, 9 marzo. La Regina sará
nell' Italia pei 27 corrente.
Costantinopoli, 9 marzo. La Porla
ostínasi nel rifiuto di appagare i desiderí della
Grecia e ammassa nella Rumelia poderose truppe
contro i Bulgari.
Hadrid, 9 marzo. Si é costituito il
nuovo ministero sotto la presidenza di Marlinez
Campos. «stófl&Sr
Odpisi ,,K. D.tt
Ć. gosp. T. J. D. - S. na B. - Primismo. Za pi-
smo, ako cienite, obratite se na ,,N. L.".
Č. p. ü. N. Š. - Dalmacija. — Sliedit éé bude li
ikako moguće u dojdućem broju. Nadamo se novim cienje-
uim radnjam. Podlistci o i oni će brzo pod tisaK.
Zdrav o!
D> Giovanni Prodan, imprenditore editore e redattore responsabile. Tipografía di Giovanni Woditzka.