N. 32. Zara-Sabato <0 Agosto i86l. Anno II.
LA VOCE DALMATICA
GIORNALE EGONOMICO-LETTERARIO.
Il Giornale si piiblica ogni Sabato. — Il prezzo d'associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per V annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coir indicazione del nome, cognome, e domicilio
deir associato. — Lettere, libri, articoli, devono alTrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vale s. 15.
SOIfIMARIO. — Danni campestri prodotti dagli a-
nimali. — La Giunta provinciale. — Sul commercio colla
Turchia. — Alla mia patria. — Beneficenza e gratitu-
dine. — Cronaca urbana. — Varietà. — Annunzio.
Sui (Ianni campestri prodotti dagli animali.
Mozione della Giunta provinciale dalmata.
Da epoca assai-remota, i danni derivanti in
questa provincia dal pascolo vagante degli ani-
mali domestici e dall'illimitata sua licenza, pro-
mossero doglianze dei danneggiati, e provocaro-
no speciali provvedimenti da parte dei vari go-
verni che sì succedettero.
Questi provvedimenti, ottimi in se stessi, ri-
masero però senza risultato per inosservanza de-
gli emessi precetti, e per difficoltà e difetto di
quella sorveglianza, e di que' mezzi di pronta
ed energica esecuzione, che rendevansi necessari
a conseguimento d'utilissimo scopo.
E coà il pregiudizievole inconveniente anzi-
ché scemare crebbe di tratto in tratto, special-
mente in alcune parti di questa provincia, ed ivi
assunse tali proporzioni, per cui costituissi non
solo d'impedimento ad ogni miglioramento della
nostra agricoltura, ed all' introduzione di nuovi
metodi che l'esperienza dimostrava altrove van-
taggiosissimi, ma quel eli' è peggio si rese causa
frequente di crimini di sangue e di publica vio-
lenza, nonché di odii e rancori che si trasmet-
tono da generazione in generazione, e che po-
tentemente influiscono a peggioramento'delle con-
dizioni morali della popolazione campestre.
Era giusto quindi che a recare al male un
rimedio, la Giunta riconoscesse in esso uno dei pre-
ferenti oggetti dei suoi studi, e riandasse in tale
riguardo tutte quelle disposizioni di legge che
tuttora sussistono, e vanno considerate come ap-
plicabili ed operative.
La prima fra esse è il regolamento Dando-
lo del 1." marzo 1808, a cui succedettero dap-
poi l'Editto governiale del 28 settembre 1814:
quindi l'altro Editto governiale del 15 novembre
1817; e finalmente la Notificazione governiale
del 3 marzo 1836.
Tutte queste disposizioni sono concordi nella
massima, cioè nel divieto, e nelle sue modalità,
le quali vanno ad essere le seguenti :
1. In qualunque tempo dell' anno è vietato
assolutamente il pascolo degli animali domestici
senza distinzione, nelle colture a viti, olivi, ed
alberi fruttiferi, e nei piccoli spazi fra essi in-
termedi, disposizione questa che oggidì dovrebbe
ritenersi estesa anche alla coltura a gelsi.
2. Nelle colture a semina, e negli spazi fra
esse intermedi, non é permesso il pascolo che
agli animali grossi (cavalli, bovi, asini, muli),
ed alle pecore, e ciò pure soltanto nel tempo
che decorre dalla scomparsa del raccolto fino al
nuovo lavoro del fondo.
4. Finalmente agli animali caprini e suini
non viene concesso il pascolo fuorché nelle lo-
calità montuose, affatto infruttifere, e non boschi-
ve, e con permesso dei proprietari in quelle parti
delle foreste della provincia, in cui possono de-
pascere senza pregiudizio delle piante.
E qui in questo primo stadio come bau
termine le norme esistenti, così conviene pure si
arresti l'interpellazione alle Comuni, onde anzi-
tutto, e col dovuto riguardo alle loro informazio-
ni ed al loro parere, circoscrivere e determinare
con ogni maggiore esattezza lo scopo da cogliersi.
A scopo con esattezza circoscritto e deter-
minato riesce più chiaro, più agevole, e più si-
curo lo studio, ed il rinvenimento dei mezzi che
devono essere impiegali a conseguirlo ; — e che
questa seconda parte abbia in sé difficoltà gra-
vissime, e tali per cui importa d'isolarla e di
occuparsene esclusivamente, lo lascia presumere
con fondamento il fatto per cui le leggi riferite
risalendo al 1808, esistono da oltre cinquantatre
anni, senza che siavi traccia o memoria di lo-
devole loro osservanza.
33. Zara-Sabalo 17 Agoslo 1861. Anno II.
LA VOCE DALMATIGA
GIORNALE EGONOmCO-LETTERARIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — Il prezzo d'associazione per Zara è di fior. 5 .sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per V annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coir indicazione del nome, cognome, e domicilio
deir associato. — Lettere, libri, articoli, devono alfrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza alfranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vale s. 15.
— Risposta di mons. Arcivescovo. —
Sui pascoli comunali. — Letteratura patria; Simeone
Budineo. — Altra gentile risposta. — Annunzio per a-
qnisto di gelsi. — Errata-corrige.
Risposta di S. E. Rev. Moiis. Arcivescovo di Zara
fatta mediante quesf onorevole .Municipio
all'indirizzo speditogli dalla città stessa
(v. nostro num. 23).
Onorevole Municipio !
Ai primi del corr. agosto mi fu presentato
r afFetluoso addrizzo, che gentilmenlo ini diri-
g-evano i molli signori dei vari celi, a nome
dell'intera popolazione della diletta mìa Zara
Il nobile e generoso sentimento che suggerì
e dettò quello scritto, è ben degno che venga
corrisposto col più cordiale ringraziamento, e
coir assicurazione del mio costante affetto per un
popolo, con cui già da lunghi anni condivido le
gioie e i dolori.
Prego pertanto esso onorevole Municipio, di
farsi interprete presso quella popolazione, che
così degnamente rappresenta, di questi sentimenti,
che mi fanno pronto a consecrarle tulle le mie
forze ed il rimanente de' miei giorni.
A contrassegno di affello paterno, il lon-
gevo Pastore invia a lutti la pastorale benedi-
zione, col saluto: Viva Balinazia!
Vienna, 8 agosto 1861
Ciiuseppc Ciodeassi Arcivescovo di Zara
Mi tropolita della Dalmazia.
pascoli eoiiiiinaìì.
Mozione della Giunta provinciale dalmata.
Essendo già stato inviato da molto innanzi quest'indiriz-
zo, il ritardo nella consegna deve soltanto aver dipenduto
da trascuranza di chi erane incaricato.
Da molli anni addietro si fece sentire in
questa provincia il bisogno di un prudente prov-
vedimento relativamente ai pascoli comunali.
Abbandonati tali pascoli senza restrizione e
senza regola all'uso generale dei comunisti, per
lo che appunto si dissero comunali nella legale
significazione del vocabolo, l'esperienza deglia-
bitatori della provincia, e lo misure attivate su
ciò altrove con esilo fortunato, avvertirono che
anche mantenendone l'uso, pure da essi poteva
ritrarsi una ulililà mollo maggiore, qualora Tuso
stesso, anziché esteso com' è a tulli i comunisti
in relazione a tulli indistintamente i pascoH dei
Comune, assoggettalo si fosse a ben ponderate
limitazioni.
Quindi lunghe e ripetute perlrattazioni se-
guirono, nelle quali le Comuni e le locali poli-
tiche Autorità interpellale risposero, senza che
per anco si raggiungesse uno scopo in oggetto
di tanto interesse.
Preme alla Giunta di poter assoggettare in
tale riguardo concreta proposizione alla Dieta,
ed è perciò eh' essa rivolgesi alle Comuni della
provincia, e no provoca l'opinione, a ciò inco-
raggila pure dalla favorevole circostanza, per cui
oggidì a proporre ed a discutere havvi base so-
lidissima, che mancava dapprima, quella cioè delle
mappe catastali.
In questo argomento dei pascoli vanno di-
stinti quegli spazi, i quali, comunque si qualifi-
chino pascoli, sono nondimeno suscettibili di col-
tura, che molti fra essi ebbe anche altre volte,
ina fu abbandonata dappoi; e vanno altresì di-
stinti quegli spazi in cui fuvvi bosco e la ripro-
duzione del bosco è possibile, sotto condizione
di presumibile importante vantaggio.
Degli spazi dell' una e dell' altra categoria
ora non trattasi, ed essi formeranno oggetto di
N. u Zara-Sabalo li Agoslo 18GI. filino il.
VOCE DALMATICA
GIORNALE EGONOfflIGO-LETTERARIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — Il prezzo d' associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pei resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per T annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coir indicazione del nome, cognome, e domicilio
dell' associato. — L-ìttere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un mimerò separalo vale s. 15.
— Le montagne della Dalmazia nei
rapporti colle aque. — Sulla mancanza rf' aqna potabile
in Zara. — Speranze nella Giunta. — Poesia.
lie ifioialiìg^iìc della Balinazta
aiìfiic.
Blenire brucii sotto un cielo di bronzo in-
focato, e vedi arida la campagna, e dehise Je
speranze di ubertosi raccolti, e cerchi invano,
errando pei campi colio sguardo acceso, una
fonte consolatrice d' aqua, che scorra traverso il
verde gaio dei prati, e ti rassicuri, ti consoli ;
mentre senti parlare d' aquedolli, di pozzi arte-
siani, e ricordi i recenti lavori de' Dupuit, di
Darcy, di Moiillot, di Kind, e vedi T aqua di-
stribuita a razioni, quasi fossi in mezzo all' 0-
ceano, o circondato da un nemico che attentasse
alla tua esistenza; mentre senti di soffrire ed hai
la coscienza d' essere libero, di vivere in istalo
sociale, in epoca in cui tutto si crede possibile,
non puoi fare a meno di non gridare : E perchè
tanta pena? Non istà forse in potere dell'uomo
essere felice o infelice, essere ricco o povero ?
Perchè dovremo stare in tanta miseria? — L'aqua
ci manca!
No : 1' aqua non manca. L' angiolo di Sara
ed Ismaele è pronto per tutti coloro che sanno
udire quella parola, che compendia in se ogni
potere, ogni ricchezza; quella parola, elogio su-
premo dell' imperatore iŠevero: Laboremus. Fa :
lavora; e tu vedrai, diceva il profeta dell' Oriente,
il figlio d'Abdallah, sotto a' tuoi piedi scorrere
le aque, e potrai ornarli di braccialetti d' oro e
vestire abiti di stofle di seta verdi.... Se non
lavori, le aque che innaffiano i ttioi giardini spa-
riranno sotto terra, tu non saprai più trovarle, ed
un bel mattino sarai ridotto sterile polvere.
Ci manca 1' aqua ! — Ed il bisogno perchè
grande, il male perchè forse eccessivo, ci fa
pigri, ci dispone all' accidia, che trova conforto
persino nei pregiudizi!, nella buona fede, nell'o-
pera dell'abate Paramelle, nelle ampollose pro-
messe del di lui allievo Richard, nella bacchetta
divinatoria, nel pendolo oscillatorio, nella palla
simpatica, nella rabdomanzia.... Ma io non vo-
leva venir a questo. Voleva insistere sul labo-
remiis^ incominciando, come dicono i francesi,
dal principio, pensando al futuro, al nostro av-
venire, a quelli che ci devono succedere.
Vorrei ci persuadessimo, prima di tutto, che
se r aqua manca nelle nostre campagne; se man-
ca nelle città; se manca in questa condizione di
territorio, a' piedi di alti monti che, senza biso-
gno di geologiche e gcognostiche disquisizioni,
gli arabi nel loro figurato ed espressivo ini jj^llil ^
gio chiamano moni i amici dell' aqna\ se manca,
è colpa dei nostri predecessori, colpa nostra.
L' aqua la trovi dove vuoi. Il problema ge-
nerale della ricerca doli' aqua hinoo il litorale
della Dalmazia si riduce ad un problema speciale
di economin. Troblema, la di cui espressione al-
gebrica si è fatta piti complicala di quello che
avrebbe potuto essere, e la soluzione pralica piìi
dispendiosa per colpa nostra. La mancanza d'a-
qua, che ogni anno si rende piti penosa alla no-
stra provincia, fa pensare ad una causa essen-
ziale permajiente: alla infelice condizione dello
nostre nionlagiie.
Il diboscamento delle montagne della Dal-
mazia fu sciagura vera per la provincia, fu causa
di miseria. Miseria, che si manilesla in mille modi
in mille occasioni; che non sarà radicalmente mai
tolta, se prima la provincia non si costituirà in
qiìello stato d' economia interna, che devo solo
considerarsi come base d' ogni prosperità futura:
sino a che la provincia nostra non produrrà pano
e carni, pel bisogno. L' uotno non vive di solo
pane; ma egli vivo di pane prima di lutto. Ce-
reris snnt omnia munus. Ma una provincia ia
gran parte montuosa e povera non avrà nè pane,
nè carni, sino a che le sue montagne saranno
nuda roccia e improduttive, i suoi piani paludi,
N. 3S. Zara-Sabato 31 Agoslo 1861. Anno II.
LA VOCE DALMATICA
GIORNALE EGONOMIGO-LETTERARIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — 11 prezzo d' associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resta
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per T annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coir indicazione del nome, cognome, e domicilio
deir associato. — Lettere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vale s. 15.
di Pirano ; un sale alto all' esportazione per la
Turchia ed altri paesi?
5.° Si sono mai fatti studi o progetti su (jiial-
che località che credevasi conveniente al salifi-
cio ? Da che provenne 1' abbandono di tali pro-
getti? E se qualche parere fu emesso da per-
sone intelligenti, potrebbe riferirlo, o indicarne
le traccle?
6." Supposta r attitudine del luogo ed il
tornaconto, vi sarebbero in codesta Comune o
nel Circolo capitalisti che, data la superiore con-
cessione, volessero o potessero affrontare una
simile intrapresa ?
Zara. 20 agoslo.
- Sulla fabbricatone del sale marino.
— Un po' di diritto costitux,ionale. — La Giunta •pro-
vinciale (continuazione). — Croazia e Dalmazia. — Co-
municazioni : da Spalato; da Ragusa. — Atto di publico
ringraziamento. — Annunzio. — Fornitura di gelsi.
Sulla fabbricazione del sale marino.
Mozione della Giunta provinciale dalmata.
Fra le risorse possibili della Dalmazia vuoisi
da molti annoverare la fabbricazione del sale
marino. Intenta a raccogliere e valutare tutte le
aspirazioni della pubblica opinione, per rilevare
che vi sia in esse di vero, che di vano; la Giun-
ta si propone di studiare questo argomento, e
prima di tutto ricorrere per informazioni agli or-
gani più interessati al bene del paese, alle Co-
muni, che colla Dieta e colla Giunta costituisco-
no l'azienda degl'interessi provinciali.
La Giunta chiede perciò (dalle Comuni ma-
rittime principali') compiacente e sollecita rispo-
sta, per quanto è possibile, ai seguenti quesiti :
1.® Havvi in codesta Comune, o nelle mi-
nori vicine, qualche vasta pianura prossima al
mare, di poco superiore al suo livello, infecon-
da, non suscettibile, per la troppa spesa, della
coltura ordinaria?
Hannovi dei vasti seni marittimi di poca
profondità, che possano chiudersi per formare del-
le saline?
Esistendo una plaga di tal natura, atta al
salificio, quale ne sarebbe all'incirca la superficie?
2.° Andrebbe immune dalla violenza del
mare, o delle acque correnti, o dall'infiltrazione
delle acque dolci
3.° Avrebbe un fondo limaccioso o argil-
loso, oppure subbionaceo, per cui si potesse
sperare di ottenere un sale bianco e puro?
4." È tale la forza del sole da potersi ri-
promettere un sale di grana grossa, ben cristal-
lizzato, non già minuto come quello di Pago e
Un po* di diritto costituzionale.
La diversa condizione degli elementi che
compongono lo Stalo austriaco possono dare e
danno origine a delle questioni di diritto publico
interno, delle quali non si ha esempio nelle al-
tre società politiche più omogenee nella loro sto-
ria e nella loro nazionalità. L' Austria sperò di
schivarle, e forse con troppa ostinazione, mercè
il così detto principio del concentraniento ; ma
questo sistetna fallì compiutamente, e la Pa-
tente imperiale 20 ottobre ò appunto la sentenza
definitiva che lo condanna, giova sperarlo, per
sempre. Con questa Palento fu innalzato in Au-
stria un nuovo edifìzio costituzionale, a cui serve
di base da una parte il principio delP unità della
monarchia, dall' altra il principio che ogni do-
minio dell' impero sia in grado di sviluppare li--
beramente la sua esistenza, in conformità al pro-
prio diritto storico e nazionale.
In armonia alla suddetta Patente, colla No-
tificazione 26 febbraio 1861 venne publicata la
legge per la rappresentanza dell' impero, unita-
mente ai regolamenti provinciali ed elettorali, e
tanto alla prima come ai secondi venne in pari
tempo impartita per tutto il complesso dei regni
N. 36. Zara-Sabato 7 Selleinbre 1861. Anno II.
LA VOCE DALMATICA
GIORNALE EGONOMIGO-LETTERARIO.
II Giornale si publica ogni Sabato. — Il prezzo d' associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per 1' annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coir indicazione del nome, cognome, e domicilio
dell' associato» — Lettere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza alTranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pielro Abeiich. — Un numero separalo vale s. 15.
Sua Eccellenza reverendissima 1' esimio Arcivescovo di Zara e Metropolita della
Dalmazia mons. OIU!§£PPE non è più. Già da parecchi
giorni allarmanti notizie sulla di lui salute, giunte da V^ienna, dov' egli trovavasi
nella Camera alta del Consiglio dell' Impero, costernato avevano quesla popola-
zione, che invitala ad invocare per Esso I' aiuto dell' Onnipotente e dei santi no-
stri Proteggitori, si vedeva spontaneamente dismettere i lavorìi, e chiudere negozi
e officine, per assistere alle sacre preci nei templi, a cui sempre intervenne an-
che la Rappresentanza municipale. S' udì poi che T infermo prelato, desiderando
a questa parte recarsi, col piroscafo del 4 corr. sarebbe qui giunto, ed a fargli
tutti apprestavansi accoglienza condegna. Ma un sinistro accidente soprarvenulo al
piroscafo slesso durante il viaggio, ritardare ne fece 1' arrivo fino all' alba del 5.
Malgrado però quell' ora, moltissimi furon gli accorsi d' incontro a Lui, che dal
malore sfinito, portato sulle braccia da nostri giovani artieri, faceva ritorno fra
questo suo popolo, per benedirlo ancora una volta, e morire. Di fatti, alle ore
7 y^ di quella sera medesima la città nostra veniva dal tristo annunzio doloro-
samente sorpresa. Generale fu il compianto, chè tulli conoscevano le qualità be-
nigne dell' animo suo, tulli sapevano con quanto zelo si foss' Egli adoprato \m\
volle per gl'interessi della patria nostra, segnatamente negli ultimi tempi, e co-
me per non mancare al convegno in Vienna della maggioranza di quesla Dieta,
s'affrettasse al viaggio in quello stalo di mal ferma salale, che riprodotlosi poi
colà vie più grave, lo condusse alla tomba, l'immagine offrendo in sè del buon
pastore vangelico, pronto a dare 1' anima sua pel suo gregge. Ora quell' anima
benedetta riposa in Dio, e 1' onorala sua spoglia scenderà posdomani a riposare con
quelle di lanl' illustri suoi Precessori, avtindolo quasi a bella posta per ciò ri-
condotlo la Provvidenza nella citlà nostra, come fu ardente suo desiderio. —
Nato in Medea de! Friuli il 31 agosto 1788, entrava il 12 novembre 1843 al
governo di quesla chiesa, che serberà di Lur sempre graia memoria.
I 57. Zara-Sabato 14 Sdteinbre I8CI. inno II.
VOCE DALMATICA
GIORNALE EGONOMICO-LETTERARIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — II prezzo d' associazione per Zara è di lior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per T annata intera, ed anche per semestre, antj-
cipatarnente, e dovranno da fuori di Zara essere inviali franchi per la posta, coli'indicazione del nome, cognome, e domicilio
deir associato. — Lettere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. -—• Un numero separato vale s. 15.
'iya i^syasti^" — Onori funebri aW arcivescovo mons.
Godeassi. — Sulle questioni per turbamento di possesso.
— La Giunta provinciale (continuazione e fine). — Cro-
naca urbana. — Una novella curiosa. — Corriere della
Redazione.
Onori funelìri resi nel di 9 corrente
a Sua Eccellenza Reverendissima
Mons. e^ltJSEFPE «ODEASSI
Arcivescovo di Zara.
Quando annunziammo nel precedente numero
la morte dell' ottimo nostro arcivescovo mons.
Giuseppe Godeassi, non avevamo ancor Ielle la
pastorale, eli' egli dirizzava da Vienna a questo
suo popolo, colle stampe dei Mecliitaristi. Lettala,
rimanemmo profondamente commossi per la pietà
ed unzione che vi campeggiano, ma sopra tutto
per queir ardente desiderio di ritornare fra noi,
che, malgrado lo stato gravissimo di salute in
cui si trovava, superar gli faceva le difficoltà di
viaggio sì lungo, affìn di venire, come diceva
egli, a chiuder gli occhi tra la corona dei figli
suoi^ all' ombra della vetusta sua chiesa^ e ri-
cevere le dimostrazioni estreme dell' affetto lo-
ro. E copiose di fatto le ricevette nei tre gior-
ni preceduti al funerale, lutti a gara facendo per
pertarsi a contemplare ancora una volta quel-
F amata spoglia, che albergato aveva uno spirito
sì benefico e pio; ma specialmente le ricevette nel
ofiorno del funerale medesimo. Chiuse in esso ve-
devansi tutte le botteghe e i negozi ; di bruno
vestivansi le finestre di tutte le case; iscrizioni
leggevansi per ogni dove. Alle ore 10 prese le
mosse il corteo funebre, che doveva per T ulti-
ma volta accompagnare in giro per queste con-
trade r antico loro pastore. Lo componevano le
confraternite laiche, i fanciulli degl' istituti di carità
per la infanzia e per la puerizia, le alunne della
scuola femminile, e quelli della scuola normale,
tolto avendo le già incominciate vacanze di po-
ter intervenire agli altri. Procedevano quindi la
musica militare, il clero regolare, ed il secolare,
aumentato di molti parrochi dell' archidiocesi ve-
nuti appositamente per quest'oggetto, e da ulti-
mo il rev. Capitolo, seguito dall' ili. e rev. ve-
scovo di Sebenico mons. Pietro Maupas, che
prontamente aderendo all' invito del Capìtolo
stesso, er^si portato a rendere quest' ultimo tri-
buto d' affetto air esimio suo metropolita e par-
ticolare amico. Ai feretro, che racchiudeva la
salma scoperta deli' illustre defunto, stava un
drappello militare per guardia d' onore, e lo se-
guivano in lunga schiera le principali Autorità
civili e militari, con alla testa l'illustrissimo Pre-
sidente della Dieta dalmatica, i capi e funzionari
di tutti gli uffici regi e comunali, e stuolo nu-
merosissimo di cittadini, vestiti a lutto. Il convoglio
brillava di lorcie, chè tutte le corporazioni, gli
uffici publici, la Giunta, il Municipio, e privali mol-
tissimi avevano mandale le proprie.
Deposta la spoglia nella cattedrale, sopra
decoroso catafalco, assiepato da cerei, e d'iscri-
zioni fregiato, mons. vescovo di Sebenico pon-
tificò la messa, che fu accompagnata da funebre
musica istrumentale. Dopo la medesima, venne
tenuta un' afi'ettuosa orazione da un sacerdote
nostro, che meglio d'altri fu per molti anni a
portata di conoscere ed ammirare le qualità e-
gregie del defunto prelato, a cui vennero poscia
Tmpartite le solile assoluzioni, accompagnale dalle
preci d^ina folla straordinaria, che tulle ingom-
brava le parti del tempio. Alle ore quattro po-
meridiane il rinnovato suono delle campano di
tutte le chiese annunziava che la venerala salma
discesa già era sotterra, nello stesso ricinto sa-
cro che quelle contiene dei Donalo e dei Mala-
fari, del cui zelo fu il Godeassi emulatore so-
lerte pegl' interessi anche temporali di questo
popolo; daccanto a quelle dei Triali e dei Car-
sana, di cui fece rivivere la pietà, la carità, la
prudenza, e tulle quelle altre virtù, che di tanti
meriti T adornarono, e che dall' umile sua con-
I 38. Zara-Sabato 21 Sellenibre 1861. Anno II.
LA VOCE DALMATICA
GIORNALE EGONOMIGO-LETTERARIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — li prezzo d'associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per T annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coir indicazione del nome, cognome, e domicilio
dell' associato. — Lettere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — in Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vale s. 15.
ISOMLflARIO. — LUima pastorale dell' arcivescovo
Godeassi. — Sulla coltivaz4one del tabacco. — Inizia-
tiva del Municipio di Spalato per un corso completo di
scuole reali. — Corrispondenza da Firenze. — Articolo
comunicato. — Varietà.
Ultima pastorale
di inoiisig^nor Oodeasisi.
Per soddisfare il desiderio manifestatoci
da parecchi, di poter leggere le ullirne pa-
role dirette dal defunto nostro Arcivescovo
a' suoi diocesani, riproduciamo la pastorale,
da noi mentovata nel precedente foglio, la
quale anche per lo scarso numero degli stam-
pati esemplari è da pochissimi conosciuta.
pella grazia di Dio e della santa Sede apostolica
Arcivescovo di Zara e Metropolita della Dalmazia.
Al venerabile Clero e al diletto suo Pop,0o pace
e benedizione dal Signore !
Le mansioni della mia carica, il mandato
afildatomi dalla Dieta del Regno, e principalmente
la difesa degl' imprescrilUbili diritti della cattolica
Chiesa mi divisero, or si compiono quattro lime,
da voi, e m'indussero non ostante la mia avan-
zata età ad intraprendere il faticoso viaggio alla
volta della capitale dell' Impero.
Mentre io qui procurava di adempire quanto
meglio per me si poteva i miei pastorali doveri,
piaque alla celeste Previdenza di visitarmi con
grave malattia, la quale m'impedì di restituirmi
a voi un pò prima, come era mio fervente de-
siderio.
Conoscendo per fede che milla avviene al-
l'uomo sulla terra senza che ?ia disposto, vo-
luto, od almeno permesso da quel benigno Si-
gnore, nelle mani del quale sfanno le sorti degli
uomini, anzitratto mi sono rivolto a lui con u-
mile e fervorosa preghiera, accettando con piena
rassegnazione di spirito i suoi imperscrutabili de-
creti, e offrendogli, se così gli piacesse, in sa-
grifizio la stessa mia vita.
Siccome insegna la Santa Scrittura (Eccles.
XXXVIII. 9—12) che l'uomo nei giorni della
corporale sua infermità deve prima di tutto ren-
dersi propizio Colai che dispone della vità e delia
morte degli uomini, così col cuore contrito guai
cenere implorai il soccorso di quel medico ce-
leste, da cui esce quella sovrumana virtù che
sana e guarisce da ogni male. Presso il trono
della grazia e della clemenza pregai il Padre delle
misericordie di mondarmi sempreppiù dagli oc-
culti miei mancamenti (Salmo XVIII, 13), e di
perdonarmi quelli di cui mi fossi reso reo verso
gli altri, specialmente durante il lungo esercizio
del pastorale mio ministero. Indi senza frapporre
indugio mi fortificai col Pane degli angeli, colla
Manna della vita, dopo di avere in faccia al cielo
ed alla terra fatto la solenne professione di quella
fede augustissima della quale, quantunque im-
meritevole, mi riconosco Apostolo io pure, e ri-
protestato il mio fermo ed inalterabile attacca-
mento alla santa cattolica apostolica romana
Chiesa, madre e maestra di tutte le altre, e al
di lei Capo visibile l'immortale Pontefice PIO IX.
Raccoltomi tutto in Dio mio Salvatore, gli
raccomandai me stesso, e nella piena del pasto-
rale affetto Io pregai particolarmente per la di-
letta mia Chiesa di Zara e per tutto il popolo
santo di Dio. Ah! sì, fratelli e figli miei dilet-
tissimi, sebbene assente da voi col corpo, fui
sempre presente a voi collo spirito mio, special-
mente in momenti così solenni della vita cristiana
e pastorale. Feci presenti all' eterno Pastore i
bisogni della mia Chiesa, pregandolo di molti-
plicare gli operai della sua vigna, di benedire
e santificare la clericale milizia che cresce nel
sacro recinto di due Seminari, sulla quale posano
N. 39. Za IM-Saltalo 28 Sdlcnikc 1861. Anno fi.
VOCE DALMATICA
Il Giornale si publica ogni Sabato. — Il prezzo d'associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V, A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pag-amenti potranno farsi per T annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coir indicazione del nome, cognome, e domicilio
deir associato. — L-Jtere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza aOranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separalo vale s. 15.
— Al Deputato Lapenna, indiriz,w del
Municipio di Spalato. — Sui vincoli fedecommessarii.
— Gli umanitarii, la pace perpetua, e la fratellanm
dei popoli. — Archivio capitolare di Traù. — Biblio-
grafia. — Sul preteso Luigi XVII di Zara, parere del
Tommaseo. — Versi. — Varietà. — Società filarmonica
e teatro di Zara.
Ai cliiarissiiiio P.r li, liai^eiiiìa
Dcpulalo alia Camera isi Yieiina.
Onore a voi, p ciltadino, che con quella
energia che dà solo un caldo afFello di patria,
propugnaste così degnamente i diritti di Dal-
mazia nosira dinnanzi ali' eccelsa Camera di
Vienna nella sua tornata degli 11 correnle.
Questo Municipio, compreso dalla più viva
riconoscenza ed interprete dei sentimenti del-
l' intera popolazione, e particolarmente del
collegio elettorale de' maggiori censiti, cui
si nobilmente rappreseniate, vi stringe la mano
e vi porge i più sinceri e fervidi ringrazia-
menti. Vogliate perdurare, o egregio, nelP ar-
duo e delicato cammino, ed a qualunque no- scie e di martirio; non col tacere e non
vello attacco, venisse dal governo a (T altra
parte — sono le vostre parole — rialzate po-
tente la voce, e mostrale che vivo è ne' Dal-
mati il sentimento della propria dignità, e
eh' essi potrebbero subire una violenza, non
però cedere vilmente consenzienti; mostrate
che se il desiderio di una propria esistenza
ci obbliga a combattere le inopportune vo-
glie de' Croati, ed a stare a fronte anziché
a lato di quella nobile schiera che in cotesta
eccelsa Camera siede alla destra, ciò nulla-
meno noi saremo con essa uniti nel!' ultimo
scopo in uno stesso pensiero, imperocché,
quanto a nazionalità, Dalmazia nella sua u-
nione ad Austria potrà essere italiana o slava,
tedesca giammai; mostrate che non fra i
Dalmati, se pur poveri e pochi, un governo
germanizzatore ed assoluto potrebbe rintrac-
ciare i suoi difensori, i suoi apologisti; mo-
strate infine che noi pure siamo altamente
compresi dello spirito de'tempi, e che noi
pur punge prepolenle il più nobile de' sen-
timenti di un popolo : 1' amor della libertà.
E quando rivolgerete nuovamente la pa-
rola al publico Ministero, dite pure, senza
ambage e senza reticenze, che non è di tal
modo che un governo possa conservare ed
aquistare l'affetto de'popoli: non collo av-
vilire, come sì fa di Dalmazia, lenendo so-
spesa su di essa da sì lungo tempo la spada
di Damocle, quasi ad irridire alla sua miseria;
non col dare a provincia, conservatasi mai
sempre incontaminata nella sua condotta po-
litica, guiderdone così aspro, qiial si é dato
a Dalmazia, in questa lunga prova di ango-
sperdere ignobili attacchi, come si é taciuto
quando la publica stampa gridava Dalmazia
designata ad essere prezzo di una transazione
tra Vienna e Zagabria.
Sì, o egregio, perdurate: e se la causa
della patria sarà perduta, ci rimarrà mai sem-
pre, supremo conforto, 1' onore.
Dalla Congregazione Municipale
Spalato, 23 settembre
Il Podestà
BAJAMONTI.
Assessori
degli Alberti. Đ.r lliieh. D.r Giovannizìo. D.r Ciodro