Sign, Imoschi, Canali, Risano, delle Boc-
che di- Cattaro e di Spizza.
La splendida riuscita della festa va
dovuta in gran parte alle instancabili pre-
stazioni del dott. Giuseppe Laxardo, con-
sigliere di sezione presso il ministero di
finanza, nonché a molti signori, comuni ed
associazioni della Dalmazia, che sommini-
strarono i costumi.
Questo ballo fu il trionfo dei merletti
dalmati, che vennero ammirati più di tutti
i lavori delle altre provincie. L' arcidu-
chessa Maria Gioseffa indossava un «cor-
sage» di merletti paghesani.
La baronessa Haas Teichen aveva una
toilettes tutta di lavori dalmati. E cosi
splendidi lavori dalmati, dell'epoca antica
e moderna, abbiamo osservato presso le
contesse l'estetits-Elam ed Hogos, presso
le signore Luxardo, nob. Wolff-Ciurlizza
ed altre.
Anche questa festa ottenne lo scopo di
far sempre meglio conoscere la nostra
Dalmazia, la quale però, meglio che con
qualsiasi altro mezzo, verrà fatta cono-
scere quando finalmente una rete ferro-
viaria la unirà all' Europa.
La marcia di un male.
Chi è famigliare alle riviste marittime,
non ignora che la peste serpeggia da lun-
fo tempo nell'Estremo Oriente e nelle ndie ; non passa qualche giorno, che non
si parli di casi sospetti a bordo di navi,
sopratutto di velieri ; quanto ai vapori
che trafficano con quei mari si sono prov-
veduti quasi tutti di ottimi apparecchi di
disinfezione e si difendono benissimo. Si
può anzi affermare che se la peste, e an-
che il colera, invaderanno l'Europa, ciò
non avverrà per la via di mare.
Ce ne offre un esempio luminoso il
Giappone, che con tanti contatti con la
Manciuria ha saputo tenersi immune e
dalla peste e dal colera anche durante la
guerra ; ma, prima di metter piede al Giap-
pone, i reduci dalla guerra e i prigio-
nieri russi erano sottoposti ad energiche
quanto rigorose disinfezioni ; perchè è dal
tempo dell a guerra che la Mancinria è
infetta, se pur quel paese fu privo di in-
fezioni in qualunque epoca.» E ben se ne
intendono le ragioni.
La Manciuria, ora che ha aperte tutte
le vie commerciali, è divenuta esportatrice
SU larga scala. In Inghilterra si sono in
questi ultimi anni moltiplicate le fabbri-
che di olio di Soya (sorta di fava) ; l'olio
serve alle fabbriche di sapone e il residuo
della torchiatura costituisce un ottimo
cibo per il bestiame da macello.
Quando la navigazione è libera dai
ghiacci i vapori imbarcano le fave a Vla-
diwostok, altrimenti a Dalny ; e come av-
viene quando si attiva una continua cor-
rente commerciale al traftìco maggiore si
innestano altri minori che in questo caso
sono le pelli, le ossa, l'olio stesso di fava
prodotto in paese, i panelli ecc.
La Manciuria poi ha esteso commercio
marittimo colla China (alla quale fra al-
tro fornisce i feretri su larga scala) spe-
cialmente dai porti del Liao Tung. Le
giunche chinesi sfuggono al controllo do-
ganale e penetrano cosi in China senza
alcuna precauzione sanitaria: donde la
sicura infezione di Tien-Tsin, il porto di
Pechino e nodo ferroviario e via via di
tutti gli altri porti, e anche dell' interno
poiché molte giunche risalgono i grandi
numi, congiungendo direttamente l'interno
dell' Impero ai suoi porti i più remoti.
Ma per via di mare, ripeto, 1' invasione
in Europa è poco temibile, potendo in caso
disperato le navi evitare i paesi infetti.
l5i questo abbiamo avuto esempio pal-
mare colla peste di Bombay, che dura da-
anni,' non fu ancor domata, e che nondi-
meno non riusci a diffondersi neppure
nell'India stessa.
Ma se le prospettive non sono sinistre
dal lato delle comunicazioni marittime,
sono però molto meno favorevoli da quello
della via di terra, perchè la Russia evi-
dentemente non sarà in grado da difen-
dersi da una invasione che penetri nel
suo territorio. Se la peste si diffonde
dalla Manciuria nella Mongolia e Tran-
sbaicalia, non tarderà a penetrare nella
Siberia e a raggiungere la via del Ca-
spio, la via delle antiche invasioni di
questa epidemia.
Si fa molto calcolo sulla energica di-
fesa scientifica che farà la Germania di-
rettamente minacciata dal pericoloso vi-
cino, ma solo una osservazione superfi-
ciale può lasciar credere che quella possa
essere la frontiera più pericolosa, e que-
sto presupposto deriva dal calcolare la
ferrovia transiberiana come la vera arte-
ria di diffusione.
Lungo la transiberiana la Russia stessa
potrà difendersi, e infine i territori russi
prossimi alla frontiera tedesca non sono
neppure i più deficienti come igiene, edu-
cazione e vivere civile. Il pericolo prin-
cipale è che la peste guadagni le regioni
del Caspio e la Russia meridionale e co-
me nel Medio Evo per via di terra rag-
giunge il Mar Nero, la Transiberiana e
l'Ungheria, invadendo contemporaneamen-
te l'Impero turco d'Asia e d'Europa, già
minacciato per la via della Persia.
La marcia per questa via sarà lenta,
avvenendo a mezzo di trasporti e di con-
tatti ancor primitivi, appunto come nel
medio evo, ma sopratutto temibile, perchè
nel suo itinerario la peste troverà un am-
biente ben poco diverso da quello delle
invasioni che ora si possono chiamare an-
tiche.
L'Austria e la Turchia adunque dovreb-
bero essere interessate almeno quanto la
Germania a predisporre la loro difesa alla
frontiera terrestre ben più estesa e diret-
tamente minacciata.
Le comunicazioni marittime comince-
ranno a divenire pericolose veramente solo
quando il morbo riuscisse a raggiungere
il Mar Nero e l'Asia Minore ; mancando
allora quella specie di garanzia che offro-
no le lunghe traversate. Queste costitui-
scono quasi una rigorosa quarantina per
i viaggiatori, perchè non è probabile che
il morbo possa rimanere latente su di un
piroscafo durante una traversata lunga
più di un mese, per divampare poi quan-
do a viaggio compiuto tutti gli imbarcati
siano ammessi a libera pratica in paesi
immuni.
E' probabile poi che le notizie che giun-
gono dalla Maùciuria siano sensazionali
ed esagerate ; se ne avrebbe una riprova
nel contegno delle autorità giapponesi cosi
gelose in materia di misura sanitaria, sia
perchè direttamente minacciate dalla vi-
cinanza e dai frequenti rapporti, sia per-
chè pensose del danno incalcolabile che
produrrebbe una invasione pestifera nelle
enormi agglomerazioni umane di alcune
fra le isole principali del potente e pro-
gredito impero.
Epperò l'Europa civile, se vuol difen-
dersi da una non tanto probabile, ma pur
possibile minaccia, deve pensare a sè
stessa.
PROTOCOLLO
della XXVIII seduta del Consiglio comunale
tenutasi il giorno 27 gennaio 1911.
(Continuazione, vedi n.o precedente e fine.)
XII. Argomento. Approvazione di con-
tratti.
il Su
Consig
)roposta dell' Amministrazione,
io approva:
a) la stilizzazione del contratto col qua-
le il Comune di Zara, per conto e nell'in-
teresse della frazione di Zara, cede al si-
gnor A. Jankovic un tratto di spazio della
partic. terr. 14/1, costituente parte del
corpo tav. unico della part. tav. 756 del
1. f. per il c. c. di Zara in permuta del
fondo, di proprietà di detto signor Jan-
ković, demarcato con la partic. terr. 4/9,
corpo tav. 2 della part. tav. 1104 del 1. f.
per il c. c. (li Zara, con l'obbligo da parte
del signor Jankovié di pagare, a congua-
glio dei fondi permutati, l'importo di co-
rone 4200 al Comune di Zara, il quale, a
sua volta, assume le spese di trasferi-
mento della proprietà ;
b) la stilizzazione del contratto col qua-
le il Comune di Zara, per conto e nell' in-
teresse della frazione di Zara, cede al si-
gnor Spiridione Brčić, al prezzo di cor.
26 per m^, un tratto di spazio della partic.
terr. 14/1, costituente parte del corpo ta-
volare unico della part. tav. 756 del 1. f.
per il c. c. di Zara.
XIII. Argomento. Domande per conferi-
mento di pertinenza.
Su proposta deli' Amministrazione, il
Consiglio :
a) riconosce il diritto di pertinenza al
Comune di Zara, in base alla legge 5 de-
cembre 1896 B. L. I. N.o 222, a Boden
Angelo, Bolle Raimondo e Smoglian Mi-
chele ;
h) accorda la pertinenza al Comune di
Zara, con esenzione da tassa, a Easdarich
don Giovanni, Bettalli Osvaldo, Botterl
dott. Vincenzo, Bressan Domenico, Chin-
chella Giovanni, Collenz Libero o Romano,
Dellavia Antonio, Desanti Raimondo, De-
scovich Luigi, Dorchich Eugenio, Gauss
Gregorio, Giuppanovich Mttteo, Heinrich
Guglielmo, de Hobert di Schwarzthal dott.
Giuseppe, Kirchmayer Giuseppe, Lutten-
feldner Giacomo, Macchiedo Luigi, Molinari
Domenico, Montschek Giuseppe, Muiza
Giuseppe, Negrini Periandro, Palisca Gio-
vanni, Rumel Giovanni, Rumpel Emilio,
Schmid dott. Rodolfo, Scopinich Rodolfo,
Scopinich Francesco, Scopinich Giovanni,
Svircich dott. Simeone, Trigari Federico
e Zorattino Giuseppe.
Podestà. Essendo stato da parte dei ca-
povilla di Diclo e Cosino fatta domanda
che alle guardie campestri destinate alla
sorveglianza del pascolo nei boschi «Vo-
lunjski» di dette frazioni sia riattivato il
salario ad esse anteriormente fissato, l'Am-
ministrazione comunale propone : che 1' on.
Consiglio voglia rimettere in vigore il
conchiuso, preso nella seduta del 18 set-
tembre 1909, modificato, per quanto si ri-
feriva alla fissazione un' annua retribu-
zione alle guardie comunali, nella succes-
siva seduta del 12 marzo 1910.
La proposta è accettata senza discus-
sione.
dott. Ghiglianovich. Prega l'ill.mo si-
gnor podestà a voler informare quale at-
teggiamento intende prendere il Comune
di fronte al continuo rincaro della carne.
Podestà. L' Amministrazione comunale
aveva iniziato pratiche per poter ricevere
carne dall'Argentina e farla mettere in ven-
dita nel mercato locale. Tali pratiche,
però, non condussero a risultato per il
difettoso funzionamento delle celle frigo-
rifere. Tolto tale inconveniente, l'Ammi-
nistrazione ha ripreso le trattative, sicché
per la fine di febbraio o principio di mar-
zo sarà possibile ricevere la prima par-
tita di carne dall' Argentina.
Stipanovich. Uno dei principali motivi
della mancanza di carne bovina sul mer-
cato è l'opposizione dei competenti fat-
tori al trasporto a piedi dei bovini da
Knin a Zara. Ritiene consulto rivolgersi
con petizione al ministero per il consegui-
mento di tale permesso.
Inchiostri. Propone in argomento un voto
del Consiglio, da comunicarsi al ministero
in via telegrafica.
La proposta è accettata ad unanimità.
Esaurito cosi 1' ordine del giorno, il po-
destà leva la seduta alle ore 6.50 pom.
MARINA E COMMERCIO.
La conclusione del cartello del cemento.
Sono state concluse le trattative per la
rinnovazione del cartello del cemento. Le
divergenze esistenti circa la contingenta-
zione nel gruppo delle fabbriche dalmate
sono state eliminate. Il cartello si basa
su una convenzione di contingentamento
fra i quattro gruppi (interno austriaco,
boemo, moravo-slesiano-galiziano e meri-
dionale) e sulla ripartizione del contin-
gente fra gli stessi. Da principio si aveva
l'intenzione di dare al cartello una durata
sino al 1917 ; in seguito alle difficoltà
verificatesi nel corso delle trattative il
contratto fu concluso soltanto per tre
anni, e con una clausola di disdetta, in
forza della quale ogni aderente al cartello
ha il diritto ad una disdetta quindicinale,
nel caso che si fondi una nuova fabbrica
di cemento.
Il nuovo cartello costituisce una reale
vittoria riportata dal gruppo dalmate sulle
fabbriche dell'interno. Le quali, nella lotta
di' concorrenza con le industrie del ce-
mento della Dalmazia, subirono una per-
dita di circa 11 milioni per mancato gua-
dagno. Il cartello generale del cemento
sarà suddiviso in 4 gruppi: il boemo, al
quale è assegnato un contingente di 30.000
vagoni ; il galiziano, che disporrà di un
contingente di 30.000 vagoni; l'interno,
che avrà 36.000 vagoni ; il meridionale, il
cui contingente è fissato in 35.000 vagoni.
Del gruppo meridionale fanno parte 10
fabbriche, delle quali quattro hanno sede
in Dalmazia. Quella parte del contingente
assegnato al gruppo meridionale che non
trovasse collocamento, verrebbe compen-
sata con indennizzo dagli altri gruppi del
cartello. Il cartello verrà organizzato su
piede di lotta contro eventuali nuove fon-
dazioni di fabbriche di cemento, special-
mente nel sud della monarchia a.-u., per-
chè qui vi è una sopraproduzione che si
vuole ad ogni costo evitata. Perciò il car-
tello potrà venir disdetto entro quindici
giorni, nel caso che sorgesse anche sol-
tanto una nuova fabbrica. La parte meri-
dionale dell' xlustria non è in grado di
assorbire nemmeno la metà del quantita-
tivo di cemento attualmente prodotto dalle
sue fabbriche. In quunto all' esportazione
è da rilevarsi eh' essa è impossibile a causa
dei noli elevati e di altre notevoli diffi-
coltà e che essa non serve che solo di
pretesto per nuove fondazioni. A quanto
si assicura il cartello del cemento non
deciderebbe eccessivi aumenti, tendendo
soltanto ad evitare la rovinosa concor-
renza sinora esistente fra le singole fab-
briche.
3! Corriere della provincia
Da Ragusa.
Ija gran veglia prò I^^ega
tenutasi sabato nel Teatro Bonda riu-
sci splendidissima.
L'addobbo dei locali di straordina-
ria eleganza e finezza, con profusione
di fiori. Ad onta del freddo e di molte
assen.7,e in cai-'-a di malattie, una piena
da superare tutte le aspettative. Ma-
schere in quantità, in costumi ric-
chissimi, piene di brio e di anima-
zione. Specialmente una mascherata
rappresentante una completa banda
musicale, con lampioni, gran cassa
eccetera, composta e di provetti ban-
disti e di dilettanti, destò immenso en-
tusiasmo, suonando inappuntabilmen-
te r inno della Lega e la marcia del
Si. La cena servita a piena soddisfa-
zione di tutti dal caffettiere signor
Roberto Odak. L'incasso al bacile
oltre 3600 corone, in attesa di altri
incassi dipendenti da regali ed obla-
zioni : sicché la cifra totale ascen-
derà a quattromila corone. Al solerte
comitato che tutto ha organizzato a
meraviglia va attribuita ogni lode,
specialmente ai signori Beghini e Zac-
cagna. Quanto prima dettagliata re-
lazione e comunicazione della lista
dei magnifici doni. La festa si pro-
trasse fino alle 6 del mattino.
Da Lesina,
Balli.
Anche quest'anno il ballo della Società
Biondi ebbe esito brillantissimo. Il teatro
era popolato di una vera folla. Le danze
animatissime, al suono di scelti ballabili,
eseguiti dalla nostra ottima Musica Citta-
dina Farense. La marcia dei Si elettrizzò,
tanto che venne bissata e trissata fra en-
tusiastiche acclamazioni. La vivacità fe-
stiva continuò fino a notte tarda e l'esito
finanziario fu superiore alle più rosee
previsioni.
La «Società Biondi» con gentile pensie-
ro devolse il ricavato alla nostra musica ;
la quale pure dette una festa da ballo
con bellissimo risultato. Si ricordino poi
tutti che l'ultimo lunedi di carnevale la
festa deve essere tra le più belle. Fac-
ciamo appello, a nome del comitato organiz-
zatore, a tutti i buoni lesignani dimoranti
fuori della patria. Debbono concorrere con
doni. Si deve contribuire al progresso
della nostra massima istituzione, alla quale
dobbiamo dare il nostro appoggio con
grande entusiasmo e pronta generosità.
Da Postire.
Ballo rientrato.
Griorni sono mi recai nel nostro caffè
e vidi un programma recapitato da San Pie-
tro, il quale annunziava un grandissimo
ballo a favore di certa sokolana a Zara.
Il ballo lo dava la Supetarska omladina,
la stessa omladina, che diede anche un
ballo anche all'ultimo dell'anno. Ma sic-
come i baldi giovani non hanno un pia-
nista cosi fanno venire da Postire un gio-
vanotto, il quale, naturalmente, doveva
recarsi a San Pietro anche all' ultimo del-
l'anno. Il ballo doveva cominciare alle
nove; ma passarono le dieci e più ed
il ballo, per mancanza del sesso gentile,
andò in fumo di maccheroni. E il povero
pianista, con un tempaccio infame dovette
tornarsene a piedi alle undici di notte,
rimunerato con poco più della metà del-
l' importo del prezzo stabilito.
E dell'incasso? Prima i debiti e poi la
sokolana.
Una multa ingiusta.
Un nostro operaio falegname, aiutante
di suo padre, doveva essere fornito del
libretto di lavoro, il quale naturalmente
si acquista presso l'amministrazione comu-
nale. L'operaio andò parecchie volte al
comune; ma sempre dovette ritornare a
mani vuote, causa la mancanza di libretti.
Un giorno venne qui il commissario e gli
domandò il libretto di lavoro. L'operaio
gli spiegò esattamente la cosa; il funz.o-
nario comprese e se ne andò. Ma dopo
pochi giorni confettò il povero operaio
con una multa di venti corone, per non
avere avuto il necessario libretto. Doman-
diamo, noi: è colpa dell'operaio se l'am
ministrazione comunale è sprovvista del
necessario? E noto all'autorità superiore
questo disordine dell' amministrazione che
va a danno degli operai? Sono sicuro che
la multa dopo il ricorso sarà diminuita o
addirittura annullata!
La C ronaca
Gli Italiani della Dalmazia
per la Lega Nazionale.
Ci cominciano a giungere le prime
relazioni sui balli per la Lega Na-
zionale in provincia. E le prime cifre.
E sono, anche quest' anno, cifre molto
eloquenti. I nostri consenzienti di Ra-
gusa hanno dato, nel nome della Lega
Nazionale, 4000 corone. Quelli di
Curzola ne hanno dato 2300 e anche
la lor festa ebbe esito splendidissimo.
A Sebenico, per la Lega, si è rac-
colto quest'anno un importo quasi
eguale a quello dell'anno passato:
5000 corone. Somme che confortano.
Cifre che entusiasmano come il più
vibrante dei carmi patriottici.
Ora tocca il turno a Spalato, che
farà onore alla tradizione magnifica.
E daranno altre feste gli altri gruppi.
Bisogna dar più che mai. Bisogna
accumular come mai. La Lega riceve
da tutte le parti, onde poter provve-
dere a tutte le nostre esigenze sco-
lastiche.
Poi avremo la festa della Lega a
Zara. Che è quanto diro la superfe-
sta. 11 convegno di tutti i cuori. Il
pellegrinaggio, al quale prendono parte
i giovani e i vecchi, gli agiati ed i
poveri, per dare, per dare, per dare.
Perchè il nome di Zara fiammeggi
nella cronaca delle città italiche.
Perchè non cessi la usanza nobilis-
sima; perchè non cessi il miracolo di
una cittadetta, fieramente ed inequa-
mente combattuta, che da in una notte
quanto non sanno dare, con minore
virtù di patriottismo, grandi e popo-
lose città.
La festa della Lega è quest' anno
una festa veneziana. Motivi di Vene-
zia e decorazioni lagunari. Il teatro
— per l'addobbo del cav. Bettalli —
sarà un incanto, una meraviglia.
E già tutti col pensiero vi si sono
dati convegno. E sarà bene che nelle
maschere primeggino le fogge vene-
ziane : le parrucche bianche, i zen-
dadi popolani. Saranno intonati al-
l'ambiente. E la festa delle feste sarà
completa: un'armonia d'arte; un'ar-
monia di sentimenti !
Per un comitato interprovinciale.
Il progetto di istituire a Vienna la
Facoltà giuridica italiana venne ap-
provato dalla Commissione parlamen
tare al bilancio e per il prossimo
anno scolastico la Facoltà potrà fun-
zionare. E' qualche cosa, ma assai
poco. In ultimo — scrive l'ottima
<ldea Italiana» — siamo ritornati allo
stato di possesso in cui ci trovavamo
anni or sono, quando era istituita la
Facoltà a Wilten. Vienna, è vero, è
qualcosa di meglio di Wilten, non
fosse altro perchè eserciterà maggior
attrattiva sui nostri giovani accade-
mici, i quali avranno opportunità di
trovarsi più numerosi e di preparare
con maggior energia ed efficacia il
terreno per la battaglia prossima che
verrà combattuta per il trasporto del-
la Facoltà a Trieste. Accettiamo ad
ogni modo quel poco che ora ci vien
dato ; ma col proposito fermo di ap-
profittarne per raggiungere il nostro
scopo finale, per giungere a Trieste.
Giacché non bisoga dimenticare che
la battaglia per arrivare a Trieste sarà
aspra assai. Ad essa dovremmo pre-
pararci già adesso, e prepararci di
tutta lena. Io mi permetto di lancia-
re r idea della costituzione di un co-
mitato universitario interprovinciale
col programma di mantenere desta e
sempre più viva 1' agitazione per
Trieste.
Certe balordagg^inl.
L' < Hrvatska Riec» di Sebenico
trova di pubblicare nel numero del-
l' 8 corrente un articolo sulle condi-
zioni dei geometri per deplorare la
corruzione (!!!) che regna nel servi-
zio del catasto a danno dei geometri
croati.
Non ci sorprende quell'articolo per.
chè r «H. R.> pubblica senza pen,
sarci su qualsiasi balordaggine, pur.
chè contenga qualche punta contro
l'elemento italiano.
Noi sappiamo, ed essa pure lo do
vrebbe sapere, che a capo del catasto
in Dalmazia sta il signor direttore
A. Inchiostri, persona superiore ad
ogni sospetto di parzialità; tanto è
vero che, essendo egli intenzionato
di ritirarsi fra breve dal servizio,
viene continuamente pregato da tutti
i suoi subalterni^ siano essi croati od
italiani, di non abbandonarli ancora
e di continuare a fungere da loro
capo.
Sino a pochi anni or sono quasi
tutti i geometri del catasto apparte-
nevano al partito italiano; ed è quindi
assai naturale che quei funzionari,
che sono oggi i più anziani, coprano
alcuni dei migliori posti nelle città
principali della provincia.
Ci sorprende però che r<H. R.>
— la quale comprende fra queste città
anche Sebenico — non sappia che
appunto a Sebenico, dei quattro geo-
metri, che sono colà destinati, ben
tre appartengono al suo partito.... 0
vorrebbe forse che tutti gl'italiani
venissero eliminati, tutti distratti, in
omaggio al graziosissimo grido <u
more?»
Per quanto riguarda Zara, ci con-
sta che negli ultimi tempi vi vennero
nominati parecchi geometri croati,
tanta — altro che corruzioni e per-
secuzioni e u Zagoru!!! — la asso-
luta imparzialità che presiede alle
nomine.
Relativamente alle conoscenze lin-
guistiche degli impiegati del catasto,
i quali a tenore di legge dovreb
bero conoscere tutte e due le lingue
del paese, da quanto ci siamo infor-
mati j)0ssiam0 asserire, che, se vi è
qualche deficenza, questa la si riscis-s-
tra appunto nelle vittime delle scuole
reali di Spalato, delle quali alcune,
senza saper scrivere correttamente in
croato, non conoscono l'italiano.
Altro che scioccherie! Questo è un
fatto innegabile.
L'asserzione che nelle promozioni
vengouo favoriti i geometri italiani
in confronlo ai croati è dunque una
grossolana menzogna. Sino ad ora
nessun fatto la potrebbe giustificare.
Saremmo poi assai curiosi di sapere
dove la <H. R.> abbia pescato quel
suo balordo di c Geometar» che ha
fatto stampare tante bestialità. E vor-
remmo sapere quando gli elementi
più avanzati de partito croato la fi-
niranno con la stolida presunzione
che tutti i posti pubblici debbano es-
sere monopolizzati dai croati: riser-
vati agli Italiani l'esilio o la fame.
No, no, signori; bisogna togliersi
di capo siffatta ubbia: gli Italiani
hanno gli stessi diritti, in tutto e per
tutto, e in tutti quanti gli uffici, de-
gli Slavi.
La festa della Lega a Sebenico.
Abbiamo da Sebenico : „La festa, data
a beneficio della „Lega Nazionale" sabato
scorso nel Teatro Mazzoleni, è riuscita
molto bene e per il concorso di gente e
per r incasso che si avvicina alle cinque-
mila corone ; cifra raggiunta anche nel
1910.
L' addobbo del teatro, opera del solerte
comitato di giovani, è piaciuto a tutti per
la semplicità artistica e pel buon gusto.
Dal mezzo del soffitto pendeva una enor-
me stella dalla quale partivano festoni
bianchi di velo. Farfalle sopra i palchi.
Illuminazione a giorno. Campeggiava sul
palcoscenico il busto del sommo poeta.
All' entrare nel palco del presidente del
gruppo, on. dott. Luigi Pini, la Banda cit-
tadina, diretta dal maestro Orsini, suonò
r Inno delia Lega, che tutti accolsero con
fragorosi applausi ed alzandosi in piedi.
Naturalmente si dovette bissare e suo-
nare ancora due volte la marcia del „Si".
Vivissimo entusiasmo.
Portò una nota di gaiezza la quadriglia
che i bambini, istruiti dall' instancabile
presidente del comitato, signor Marsilio
de Mistura, danzarono con grazia nella
pittoresca varietà dei costumi. Era bello
il vedere quei frugolini che danzavano,
quali tutti ridenti, quali con la medesima
serietà con la quale si accingono a risol-
vere un complicato problema di addizione.
Molte mascherine graziose animavano il
ballo. Furono assegnati i premi dalla com-
missione a ciò eletta ad un poetico An-
gelo (signorina Gr. Montanari) ad un bei
Una completa oggettività nella stampa,
un linguaggio scevro da ogni incorret-
tezza varrebbe poi anche a sollevare di
molto il livello morale del popolo croato,
reso stazionario dal cieco odio e dal fa-
natismo brutale.
Triste flue.
Da una diecina di giorni il tenente
Manlio Schebath era sparito senza lasciar
alcuna traccia di sé per quanto si siano
praticate numerose ricerche. Le supposi-
zioni sulla sua sorte erano varie e per-
sino si vociferava per la città che avesse
disertato e che si fosse rifugiato in Italia.
Se non che venerdì un puro caso volle
che venisse alla luce latriate realtà. Due
compagnie di volontari intente ad eserci-
tazioni di fucile a Lapad scopersero sul-
le roccie, che da «San Biagio in bosco»
condncono al mare, la salma del povero
Schebath già in uno stato di avanzata
decomposizione. Si ])otè constatare che
s' era ucciso con un colpo di rivoltella.
II defunto apparteneva alla nostra na-
zionalità, era nativo di Fiume e noto per
la sua indole buona e mite.
Da Miìnà.
Quello che vogliamo essere.
Credevamo di non dover più riiornare
su questo argomento; ma purtroppo le
varie circostanze di fatto ci inducono a
riprendere la penna e svelare al mondo a
quali sorta di persecuzioni, a quali ven-
dette i nostri consenzienti siano giornal-
mente esposti. Credevamo tempo addietro,
che, calmatisi gli animi, questo fosse il
buon indizio di un migliore avvenire; ma
purtroppo non fu che una rana nostra il-
lusione, giacché la breve pausa — o meglio
tregua — fji indice fonerò di tempesta.
Illudersi ormai sarebbe utopia! Scorag-
giarci sarebbe peggio : proseguiamo la no-
stra via sebbene irta di spine e confidia-
mo nell'avvenire e nella giustizia, supre-
mo tribunale, eguale per tutti!
Gli avversari predicano che qui si vuole
formare un nuovo partito, che si riscal-
dano le persone con false teorie, e che
sarebbe meglio mandarci a Tripoli !
Niente meno ! (Se certi signori lo deside-
rano faremo anche questo ; ma contro chi
dovremo combattere? S«, come dice la
stampa croata, Tripoli ò in mano dei tur-
chi ?) Ma è tutto falso, falsissimo! Sono
fandonie; sono le solite armi usate dagli
avversari per combatterci, per denigrarci;
armi usate in tutti i tempi in questa scia-
gurata lotta politica in Dalmazia, dal 60
a tutt'oggi.
r.1 partito nostro non è altro che il vec-
chio partito autonomo (e voi lo sapete quanto
forte fosse una volta), (;[uel partito, che
dal 1880 riposava in un ininterrotto le-
targo e dal quale oggi si scuote, si ride-
sta, per la forza degli eventi, a vita no-
vella, e rivive per affermarsi nuovamente
degno figlio di questo dalmatico suolo ed
all'ombra del vessillo con le tre teste di
leopardo! Orgoglioso si professa dalmata
e leale in tutte le sue manifestazioni. Ora,
quali veri dalmati, noi vogliamo avere
pure una nostra setlc, un nostro ritrovo
onde riunirci e respirare un'aria più sa-
lubre e priva di ogni microbo avversario.
Piaccia ciò o no a certi signori, poco ci
importa !
ProTOcazionl.
*
Il caro «Dalmata» altre volte ebbe ac
occuparsi di attriti politici, e di recente
parlò di quella famosa sentenza del no
.stro Comune, con la quale condannava 18
giovanotti ad 8 e 14 giorni di arresto
per aver cantato in italiano ; ed anzi si
attende l' esito del ricorso da Zara.
Ora non passa giorno, o serata, che
qualcuno dei nostri non venga provocato
ed insultato. Ci si vieta perfino ' aria che
respiriamo ; se alcuno dei nostri si ferma
in istrada a chiacchierare, eccoti spie che
notano ogni sua frase, ogni suo passo
Se in caffè od in trattoria si raccolgono
questi nobili reporter sono sempre alle lor
calcagna. Sembra veramente ai attraver
sare i tempi dell'in(juisizione !
E veniamo ai fatti. Una sera della scorsa
settimana, un giovanotto dei nostri venne
aggredito da un certo B. con uno stiletto;
fortuna volle che il giovane scansò il
colpo, che, diversamente, sarebbe stato
colpito. 11 movente? Odio politico! La
cosa è sub-giudice, quindi punto. La sera
di sabato 11 corrente alcuni nostri can-
tucchiavano in italiano, in prossimità di
un' osteria. Saranno state circa le 7, quan-
do il proprietario (fanatico mangia-italiani)
infastidito usci fuori, e con frasi oltrag-
giose principiò ad ingiuriare un certo S.
Risentitisi i compagni suoi, chiesero al-
l'oste ragione; e l'oste si ritirò nel lo-
cale. Domenica 12 corrente, verso le 9,
dieci o dodici socolassi cantavano per la
borgata, accompagnati da una armonica
stuonata, e, quando s'incontrarono con
una comitiva dei nostri (i quali subito
compresero la provocazione) si impegnò
un alterco, che avrebbe degenerato in
rissa senza il pronto intervento della gen-
darmeria e dei rondari. Lunedi 13 corrente,
verso le 8 di sera, in Caffè, parecchi dei
nostri sedevano ad un tavolo, quando com-
parve (e dicesi che la cosa era già pre-
meditata) certo D. ed in tono provocato-
rio ed offensivo cominciò ad inveire con-
tro dei nostri, minacciando di gettare in
mare tutti gli autonomi, ed offendendo pure
i loro morti. Ajizi, ad un certo punto,
quasi trascese a vie di fatto. Però l'in-
tervento energico di certo Gr. P. rondavo
e la rimostranza di varie persone li pre-
senti, le quali compresero l'ingiustificata
aggressione del D., lo misero alla porta,
ed un gendarme, che si trovava in quelle
vicinanze, l'obbligò a rincasare. La cosa
è pure sub-giudice. Mercoledì 15,corrente
alla sera e davanti il Caffè il calzolaio
M., croato, percosse il suo pivi vecchio fra-
tello, autonomo, dandosi poi a precipitosa
fuga. Bravo l'eroe! Chi è che provoca?
Chi è che offende? Pr^hiamo il signor
podestà di risponderci. E che cosa ne dice
r autorità politica ? E' a giorno di questi
fatti?
Dipende da voi!
Col presente carteggio non intendiamo
)unto di offendere il partito croato locale,
tutt' altro ! Sappiamo molto bene, che fra
croati di qui ci sono delle buone persone,
e quali non s'immischiano affatto in que-
ste faccende. Ma vi sono pure certi mes-
insubordinati e prepotenti, i quali seri
vanno in cerca di questioni, baruffe e cosi
via, sobillati più o meno da terzi. Di que-
sti messeri all' occorrenza anche faremo i
nomi ; per ora ci limiteremo a questa sola
domanda. Desiderate la calma e la tran-
quillità degli animi? Dipende da voi ! Sul
contegno tranquillo, moderato e paziente
dei nostri, giudichino gl'imparziali e gli
qnesti ; mentre invece, continuando le pro-
vocazioni e le minaccie, noi ci difendere-
mo legalmente, ma energicamente, e la pub-
blica opinione giudicherà.
MARINA^E^^
La sovvenzione deli' Ung.-croata triplicata?
Ci scrivono da Fiume: «A proposito
dell'aumento della sovvenzione all' Unga-
ro-croata da 400.000 corone ad un milione
e 200.000 corone, annunziato ncll' ultimo
nostro numero, devesi aggiungere che
questo aumento sarebbe condizionato al-
l' obbligo da parte della società di aprire
nuove linee.
La notizia è perfettamente attendibile,
ma i circoli commerciali di Budapest sono
malcontenti perchè nelle trattative in
corso sono stati completamente ignorati.»
I prezzi del cemento e ie fabbriche dalmate.
«Le fabbriche di cemento cartellate —
a detta di un giornale commerciale —
hanno aumentato a datare dal 15 corren-
te i prezzi del cemento di mezza corona.
Per singoi« relazioni l'aumento sarà di
soli 40 centesimi.»
Ma è deciso che le fabbriche della Dal-
mazia non procederanno ad alcun aumento
di prezzo.
= Ci scrivono da Spalato : «Le ferro-
vie egiziano hanno concluso con la «Spa-
lato» un contratto d'aquisto per il 1912
di 10.000 tonnellate di cemento.»
Anche nello scorso anno la fornitura di
cemento per le ferrovie egiziane era sta-
ta aggiudicata alla «Spalato».
Congiunzione telefonica Interurbana
in Dalmazia.
Secondo notizie ritenute sicure possia-
mo annunziare che durante il venturo
anno 1912 e alla più lunga con il prin-
cipiare del 1913 sarà del tutto condotta
la congiunzione telefonica interurbana tra
le città marittime e le principali borgate
dell'interno nella provincia. Spalato sarà
congiunta con Ragusa e con ('attaro con
un ramo fino a Sigii. Scl)(>nieo sarà con-
giunta con Spalato e con Zara e in questa
congiunzione sarà acclusa la unione con
Dernis-lvnin. La congiunzione più lontana
con Pola e più innanzi sarà soggetto di
studio, che si tratta di tecniche difficoltà
a cagione di lontananza di spazio, attra-
verso la (|uale il «cabel» sottomarino cor-
risponderebbe poco, poiché facilmente vi
potrebbe succedere una neutralizzazione
della corrente. Si dovrà condurre la con-
giunzione attraverso le isole con 1' aiuto
di brevi «cabel», e ciò appunto è che si
deve ancora studiare e stabilire.
A ciò che riguarda la congiunzione in-
terurbana nella provincia sola è stato già
provvisto, anche la spesa rispettiva, che
anzi tra poco si potranno annunziare quelli
che abbiano voglia di abbonarsi.
La c ronaca
che la
riflette
Alla vigilia deir applicažione
dell' ordinaoza linguistica.
(IL) Chiusi il precedente mio artico-
lo colP accennare come i diritti lingui-
stisti degP italiani vengono salvaguar-
dati dalla nuova ordinanza.
E valga il vero.
Anzitutto giova premettere
nuova ordinanza linguistica
esclusivamente la nostra provincia: ed
infatti il § 3, che ne è il caposaldo,
dice espressamente: le i. r. autorità
civili é gli uffici dello Stato in Dal-
mazia^ nella reciproca corrispondenza
d'ufficio^ nonché nella corrispondenza
d^ ufficio coi propri i. r. organi civili
in Dalmazia.^ dovranno usare la lingua
croata o serba.
Questa lingua adun][ue dovrà ve-
nire usata nella corrispondenza tra
ufficio e ufficio della Dalmazia; ma
in tutto il resto della corrispondenza
tra uffici ed autorità della Dalmazia
resta la lingua italiana quale lingua
d' uso.
Ci si obbietterà da qualcuno — e
prima di tutto dai croati, che sono i
ù'atelli siamesi dei tedeschi e che
preferiscono anche il turco.. . all'ita-
liano — che allora, cioè nella corri-
spondenza tra autorità ed uffici della
Dalmazia ed autorità ed uffici fuori
della Dalmazia, subentra la lingua
tedesca. Questa lingua — ad onta
della prokleta niemstina — verrà a-
doperata nella corrispondenza coi mi-
nisteri ] ma vivaddio la nuova ordi-
nanza non toglie il diritto di scri-
vere in italiano colle autorità ed uf-
fici fuori della Dalmazia, colle auto-
rità ed uffici di tutte le provincie
dell'impero, con Fiume, con Trieste,
e persino anche con tutti i diparti-
menti speciali dei singoli ministeri, i
cui rimarchi anche oggi vengono mol-
tissime volte rimessi agli uffici in
lingua italiana.
Ma questo diritto degli italiani è
ancora meno importante di altri di-
ritti loro garantiti nella nuova ordi-
nanza linguistica.
Già il § 1 di detta ordinanza, col
far richiamo all'ordinanza ministe-
riale del 20 aprile 1872, nonché a
quella del 21 novembre 1887, esi-
gendo cioè che le medesime trovino
applicazione presso tutte le ii. rr. au-
torità civili ed uffici dello stato in
Dalmazia, garantisce agli italiani il
diritto di non accettare alcun atto,
alcuna risposta a loro insinuati, a non
firmare alcun protocollo, a non fir-
mare alcun atto, intimazione, od in-
vito che non sieno estesi in lingua
italiana.
Se gli italiani tutti non presente-
ranno insinuati o ricorsi, o rimostran-
ze 0 qualsiasi altro atto che in ita-
liano, se non vorranno essere assunti
a protocollo che in italiano, se non
firmeranno che intimazioni od inviti
od altri atti a loro diretti che non
sieno estesi in italiano, è certo che
l'uso della lingua italiana negli uf-
fici continuerà in gran parte come per
lo passato.
Qualunque atto di debolezza in di-
rezione delle cose testé accennate da
parte degli italiani della Dalmazia
sarà di maggior danno nei riguardi
linguistici di quello che non lo sarà
tutta la nuova ordinanza.
Dagli italiani della Dalmazia di-
penderà se l'uso della lingua italiana
negli uffici debba o meno sparire ; e
più energico sarà il loro comporta-
mento e più tardi o mai cesserà V uso
dell'italiano nei pubblici uffici. Io vo-
glio essere franco : e riderò in faccia
a qualunque italiano, che verrà meno
a questi obblighi ed a questi principi...
pronto naturalmente a recriminare
contro l'ordinanza linguistica!! Miei
signori, gli uomini fanno le nazioni.
E come i privati hanno i diritti dei
quali testé ci siamo occupati, così u-
o-ualmente sulla base del succitato o
§ l li hanno tutti gli organi autonomi,
che dichiareranno d'avere per lingua
d' ufficio r italiano, nò dovranno quindi
ricevere alcun atto ufficioso che non
sia esteso in questa lingua. — E
così ugualmente dicasi dei nostri so-
dalizi, consorzi, società, istituzioni, ec-
cetera.
Noi ripetiamo ancora una volta che
dal contegno, dal procedere degli ita-
liani della Dalmazia dipenderà in
gran parte il posto che potrà conti-
nuare ad occupare la lingua italiana
presso gli uffici e le autorità della
Dalmazia.
Ogni italiano, senza chiacchiere e
declamazioni, sia fiero, energico e vi-
gilante nella tutela dei propri diritti
linguistici; ed allora appena l'uso
della lingua italiana negli uffici non
soffrirà quel regresso da tanti temuto.
E potrà non soffrirlo peraltro ragio-
ni, che esporrò nel prossimo numero.
I^'albo commemOratiTO della L<e-
ga nazionale. — Si sta preparando a-
lacremente il ricordo durevole del vente-
simo anniversario della Lega nazionale:
l'album commemorativo evocante in cin-
quanta superbe foto-incisioni le opere delle
quali la Lega è fiera come la madre ro-
mana dei suoi figli: le scuole, gli asili, i
ricreatori. La sottoscrizione alle duecento
copie di lusso è quasi completamente co-
perta; ma l'edizione popolare dell'albo
sarà di parecchie migliaia di esemplari e
tutti i cittadini potranno averlo tra breve.
= Nel ricreatorio della Lega a San Gia-
como di Trieste i bambini hanno festeg-
giato il ventennio della Lega Nazionale.
fra gli altri numeri del programma
della lieta festicciuola andò rimarcato
quello di cinque bambini, che, vestiti da
scatole di fiammiferi della Lega Nazionale,
recitarono, a nome delle cinque provinole,
una bella poesia d'occasione.
Riccardo Pitteri tenne un paterno e
commovente discorso ai fanciulli.
Il Circolo Accademico italiano a
Vienna ha tenuta l'indetta adunanza ge-
nerale. Dei membri onorari erano inter-
venuti il dott. Carlo Pezzoli ed il presi-
dente Dadich ; inoltre assistettero all'adu-
nanza due studenti di Graz, il dott. Su-
vich ed Umberto Nani, che, presentati al-
l'adunanza, fur(mo da questa salutati con
cordiali acclamazioni.
Il presidente Dadich. aperta la seduta,
salutò i presenti e commemorò dei colle-
ghi defunti e constatò che il Circolo an-
che nell'anno che sta per decorrere, fe-
dele alle sue tradizioni, ha offerto fre-
quenti occasioni agli studenti ed ai loro
amici di coltivare la socievolezza che rie-
sce tanto più utile e gradita a connazio-
nali costretti a vivere lontani dalla loro
terra e fra gente di nazionalità diversa.
Lo studente Cappelletti, presidente del
Curatono degli studenti della Men^a ao
cademica italiana, riferi sulla istituzione,
rilevando come, benché sorta di recente,
abbia già vita prosperosa, mercè i gene-
rosi contributi di patrie istituzioni, di pa-
recchi Comuni e d» privati.
Seguirono le elezioni per le cariche so-
ciali. La nuova direzione riusci, composta
cosi: presidente, lo studente tecnico Za-
netto Deperis di Gorizia, vice-presidente
lo studente di agronomia Maroni di Trento,
direttori Mullich di Gorizia, Addobbati
di Zara, Sugar dall' Istria, Zigon di Trie-
ste, Giumlia di Zara.
11 nuovo presidente Zanetto Deperis
prese la parola per ringraziare della
prova di fiducia datagli dai colleghi col
metterlo alla testa del Circolo accademico;
disse che si manterrà ligio alle belle tra-
dizioni del Circolo e farà ogni sforzo per
contribuire alla prosperità ed al progresso
dell'associazione: e fece appello ai colle-
ghi, affinchè alla fiducia aggiungano an-
che il loro appoggio. (Applausi).
Alla fine, su proposta dello studente
Fonda, l'assemblea votò un atto di plauso
e di ringraziamento alla cessata direzione.
liote personali. — Il dirigente luo.-
gotenenziale conte Attems fu col «Dal-
mata di questi giorni -a visitare gli stabili-
menti oleari di Morter ed Eso grande.
Lo accompagnava il consulente mini-
steriale peli' oleocoltura signor Artmann.
= Il consigliere luogotenenziale, diri-
gente il capitanato distrettuale di Cattaro,
V. de Budisavljevic, venne nominato cit-
tadino onorario di Perasto.
= Il vescovo di Spalato d.ott. Givoie,
di ritorno dalle conferenze di Vienna, si
ammalò ed ora attrovasi all'Ospitale provin-
ciale di Borgo Erizzo.
Cncina popolare. — Un vivo desi-
derio filantropico della nostra cittadinanza
sta per realizzarsi per l'iniziativa e l'o-
pera assidua di un comitato cittadino, alla
cui testa stava il podestà, dott. Luigi Zi-
liotto, e cui — si ricorda? — affluirono
abbondanti oblazioni.
È imminente l'apertura, a Zara, di una
cucina popolare, in Piazza San Rocco, allo
scopo di preparare e distribuire cibi sani
e nutrienti verso corrisponsione del puro
prezzo di costo.
La Cucina popolare — aperta sabato —
verrà inaugurata domenica : ed i criteri,
che mossero ad aprirla, risultano da quan-,
to qui riassumiamo.
Per sopperire ai bisogni della cucina
sono destinati : il locale d'esercizio^ con-
cesso ad uso gratuito dall' istituto di Pub-
blica beneficenza, un capitale raccolto con
oblazioni e le oblazioni che in seguito po-
tranno affluire da filantropi cittadini e da
corporazioni.
L'islituzione verrà diretta ed ammini-
strata dalla commissione di Pubblica be-
neficenza e la cucina sarà affidata a suore.
Si preparerà per ora soltanto il pranzo.
I locali saranno aperti al pubblico dalle
II e mezzo alle 1 pom.
Si dispenseranno ogni giorno due qua-
lità di minestre, carne allesso o stufato
(se di magro baccalà), due specie di con-
torni, pane, vino e dolce nei giorni festivi.
Nei locali della cucina saranno esposti
i prezzi. E sarà anche esposta la lista
cibaria per i diversi giorni della settimana.
I cibi non verranno somministrati che
verso la produzione di tessere destinate
soltanto per un determinato giorno, le quali
devono acquistarsi al più tardi il giorno
prima a quello per cui sono destinate.
Si potranno acquistare anche per Una
sola delle vivande che verranno sommini-
strate.
La vendita delle tessere seguirà nel lo-
cale della cucina ogni giorno dalle 11 e
mezzo alle alle 1 pom. e durante un'ora
del dopopranzo da notificarsi.
Gli avventori dovranno prendere da sè
le vivande alla dispensa (cancello) sia che
l'annunzio soltanto : e sarà lieta notizia
per tutti i nostri concittadini.
Il Consiglio Comunale di Zara è
chiamato sabato 25 corr. alle ore 10 aut.
ad una seduta solenne, onde procedere al-
l'elezione del podestà e di sei assessori.
Azione governativa pella Dal-
mazia. — Il ministro presidente conte
Stiirgkh affidò al ministro del commercio
cavaliere Roeszler la presidenza del con-
siglio, che dovrà occuparsi dell'azione go-
yernativa pella Dalmazia.
E quando finalmente mcomincierà que-
st'azione? I comitati, i consigli ed i prò-
grammi sinora non mancarono ; ma ua' a-
zione seria, che dovrèbbe incominciare
colle ferrovie, è ancora di là da venire !
lie elezioni di Pago. —- Lunedi sera
la commissione mista in affari elettorali
presso la Luogotenenza dalmata ha per-
trattato sul ricorso interposte contro j'e.
lezione per la rinnovazione del consiglio
comunale di Pago.
'Venne respinto il ricorso, in quella parte
che riguarda il primo ed il terzo corpo-
e i relativi consiglieri eletti rimangono
quindi confermati.
Riguardo il secondo corpo venne però
accolto il ricorso, e vennero proclamati
eletti i dodici candidati del nostro partito
e dei partito croato nazionale.
Festa religiosa. — Ieri tutta Zara
a dir cosi, si recò all'antico santuario
della B. V. della Salute in Campo Castello
nel quale, pur coli'intervento di monsi-
gnor arcivescovo, si celebrarono solenni
funzioni. Il santuario per la prima volta
e con bellissimo effetto, venne illuminato'
a luce elettrica. E venne ripresa la tra-
dizione del concerto serale e dello spet-
tacolo pirotecnico, abolita sin dal 1888.
Ieri a sera, in mezzo a una gran folla, il
Rabis esegui un brillante spettacolo piro-
tecnico e la Banda comunale un bel con-
certo. Pel ripristino della vecchia usanza,
e pel decoro delle funzioni, va data lode
al Padre Filomeno da Gradisca, presideate
dell' Ospizio dei Cappuccini.
Per la circostanza venne pubblicato ua
bellissimo sonetto.
Il'atroce menzogna. — Abbiamo
letta nella «Prava Crvena Hrvatska» di
Ragusa — e son preti che inspirano e
redigono quel fogliaccio! — l'atroce men-
zogna, cui allude, oggi, il nostro egregio
corrispondente da quella città.
0 i profughi arabi, dicendo di essere
sfuggiti alle stragi indette dagli Italiani
in Tripolitania, hanno mentito, od ha lu-
ridamente mentito — il che è assai più
probabile — 1' organo clerico pravasso.
E ora il colpo di grazia a siffatta cana-
gliata viene proprio dalla Dalmazia.
Ora il collaboratore di un giornale di
Spalato —- dunque un croato, perchè a
Spalato non vi sono giortiaji ituliauì
— dice di avere parlato a Durazzo con
numerosi profughi turchi partiti dalla Tri-
politania.
E uno di essi disse che il procedere
degli italiani verso di loro fu sotto ogni
riguardo correttissimo. I funzionari turchi
furono invitati di rimanere al loro posto
anche sotto il dominio italiano. «A nes-
suno di noi, disse il turco, fu torto ua
capello».
Le notizie circa le pretese atro-
cità commesse dagli italiani sono una in-
venzione priva di ogni fondamento : tanto
è vero che, adesso, i soldati italiani sal-
vano gli arabi persino dalle inondazioni!
Marcia ciclistica prò «Croce Ros-
sa Italiana». — Riceviamo e pubbli-
chiamo :
«Il «Veloce Club Zaratino» bandisce
per domenica 26 corrente una marcia cicli-
stica di ottantatre chilometri sul tratto
Zara-Bencovaz-Carin-Smilcicn-Zara, la cui
L'rgMare^rr«^^^^^ d'iscrizione di co. 1 per parteci-
V istituto 0 portarle a domicilio. P»'"« devo uta alla Croc. Sosm lla
ISel primo caso l'istituto somministrerà ^ iioma a tavore dei soldati italiaai primo
i recipienti necessari e le posate ; nel se-
condo le parti devono portar seco i reci-
pienti.
Il vino non sarà somministrato in mi-
sura maggiore di un quarto di litro e sol-
tanto a chi acquisti anche qualche vivanda.
È €ìsclusa la somministrazione di bibite
spiritose.
È finalmente vietato di fumare nei lo-
cali della cucina.
Onomastico. — Ricorrendo dome-
nica r onomastico della defunta impe-
ratrice ^ Elisabetta, lunedi le scolaresche
di qui intervennero a solenni messe com-
memorative. E le scuole ebbero vacanza.
Decesso. — In tardissima età, e com-
pianto cordialmentè dai numerosi amici ed
estimatori, è morto nella nostra città il
signor Gregorio Gauss, consigliere di tri-
bunale provinciale in riposo.
Fu il defunto un magistrato colto, ope-
roso, integerrimo; e l'aderire con sempre
eguale aiìetto al nostro partito, anche in
tempi diffìcili, non menomò, ma lumeggiò
meglio la sua esemplare integrità. ^
Consigliere per molto tempo al tribu-
nale di Ragusa, godette meritamente in
quella città amicizie ed universale estima-
zione.
Gli ultimi anni della sua vita volle
passarli a Zara nel seno della famiglia
di una sua diletta figlinola.
Ai figli e ai congiunti del compianto
magistrato, che fu marito, padre e con-
giunto impareggiabile, porgiamo le più
profonde e sentite condoglianze.
Zara. — E uscito un altro volume della
perima serie della raccoUa «La Venezia
Giulia e la Dalmazia». È dovuto al caro
e studioso collega Antonio Battara che
parla con amore di figlio devoto e con
profondo sentimento d'italiano della sua
e della nostra «Zara». Del bel volume e-
dito dalla libreria M. Guidde, che p'ro
segue l'ottima iniziativa del Meylender,
parler^H^Q come si conviene. Per oggi
malati e feriti in guerra.
R.trovo e partenza dal Caffè Lloyd alle
ore 8 aut.
' La marcia è libera a tutti i ciclisti e
motociclisti di Zara. Vi potranno prender
parte anche le automobi i.
Le iscrizioni si ricevono seralmente diiHi?
ore 7 alle 8 e mezzo nella sede sociale
del «Veloce Club Zaratino, in Calle S.
Antonio (sala attigua alla Biblioteca Po-
polare Italiana) la cui direzione darà ai
richiedenti le necessarie informazioni.
A tutti i concorrenti, che avranno com-
piuto la marcia, verrà conferita una me-
daglia-ricordo.»
Una deputazione, composta dal ve-
scovo dott. Marcelic, della contessa Ca-
boga, del cappellano di corte monsigno'"
Cerniza e dell' avvocato dott. B. Matievic
SI recò a Vienna in udienza dal ministf"
della guerra cav. Auffenberg, cui presen-
tò un memoriale diretto a promuovere il
progresso di Ragusa e dei suoi dintorni.
Non occorre aggiungere che il ministro
accolse molto affabilmente tale deputa-
zione, promettendole... mari e monti.
I santi padri. — Dinanzi
distrettuale di Stagno si è tenuto addi »
e 9 corrente il dibattimento contro cer»
molto reverendi di quel distretto pe»'^
loro illegittimo procedere durante le el«"^
zioni comunali, e per offese, per il
portamento scorretto e scandaloso, com'^"'
che per aver squadrate le corna, per aver
fischiato ed essersi battuti il sedere.
Furono condannati:
Don Michele Franković a 8, Relja Rf
Fmilio Sabatini a 6 e Mietei®
B irovié a 5 giorni di arresto.
Edificante, proprio edificante!
I^e confereuze episcopali e
ste. — La «Reichspost» apprende
fonte informata che nelle conferenze ep^'
scopali tenute la scorsa settimana son
palesati due ordini d'idee: l'uno pef ^
mantenimento delle feste attuali, l'
per r accogliraento del decreto
di Curzola, ha superato alla università di
Graz, e con buon esito, il terzo esame di
stato e cosi pure il rispettivo rigoroso.
Congratulazioni.
— Eguali congrHtnlazioni all'egregio
giovane Alessandro Kubcidi, che, ascol-
tante a Sebenico, ha fatto qui, con esito
felice e presso il tribuaale a'appello, l'e-
same di giudice.
Ricreatorie popolare. — Domenica
e lunedi trattenimenti. Domenica diversi
giochi di società, lunedì rappresentazione
della farsa «L' assistente del medico» e
«Lii prontezza dell'impresario», inoltre la
recita dì due poesie del nostro Bauch :
«Ai quittro pugni» e «Disereda». Come si
desume dal semplice elenco un program-
mone.
Non ripeteremo il solito luogo comune
suir enorme concorso e sull' ottima esecu-
zione, ché chi se ne voglia persuadere non
ha che d'andarvi i giorni festivi alle 6
pom., sicuro di essere accettato nella ma-
niera più cordiale anche per il desiderio
dei promotori di sempre più convincere la
cittadinanza del bisogno veramente sen-
tito di quest' istituzione.
lL«a immaucal>ile violazione. —
Abbiamo da Ragusa : «Non è raro il caso
che sugli albi della città di Ragusa —•
città al mare e per la quale le pubblica-
zioni ufficiali devono esser bilingui — va-
dano affìssi avvisi dell' inclito imperialre-
gio Capitanato distrettuale esclusivamente
m croato.
di avvisi sono firmati dal funzionario,
chiamato in prima linea a rispettare l'or-
dinanza linguistica, e che invece la di-
mentica espressamente.
Né, ripeto, è la prima volta che ciò ac-
cade : e, nel vedere recidivamente dimen-
tichi della legge coloro stessi che ne do-
vrebbero essere i primi tutori, ci chie-
diamo perchè noi si sia costretti ad una
esistenza extra-legale e non già a quella,
pacifica e senza contese, garantita dalle
leggi.
Noi ci permettiamo di chiedere all'ec-
celsa luogotenenza quando finirà questo
oblio dei propri doveri e dei nostri di-
ritti da parte dei funzionari politici di Ra-
gusa: e se intenda di richiamarli, e quanto
prima, alla severa osservanza dell'ordi-
nanza linguistica.
E certo che i nostri consenzienti di R;i-
gusa, in possesso dì tutti i necessari mezzi
di prova, non intendono di subire ulte-
riormente una simile violazione di legge.»
Proceissioné. — Colle solite solennità
ebbe ieri luogo la processione dei serbo-
orientali per la benedizione delle acque.
Vi parteciparono le rappresientanze delle
varie autorità, le due Bande, il militare
ed i veterani militari.
Tragico accidente a Pago. — La
causa del tragico accidente che raccon-
tiamo è narrata in un nostro odierno car-
teggio da Pago.
Addi 17 corrente il giovane Bernardo
Caravanich di Martino, trovandosi solo in
certa sua casa di campagna a Pago, pensò
di recarsi un po' a caccia, per isvago, di
uccelli.
Ma nel prendere il fucile, questo per
accidente esplose : e la scarica colpì mor-
talmente all' addome il povero giovine.
Cadde al suolo, con abbondante emor-
ragia, finché non venne sollevato e soc-
corso.
Trovandosi casualmente 1' egregio dott.
Antonio Palcich a Pa,go, in famiglia, fu
lui a prestare al ferito le prime cure
lui a disporre perchè venisse subito tra
sportato a quest'ospedale, provinciale.
Ma, poche ore dopo accolto alF ospedale
r infelice giovane mori, lasciando nella
disperazione l'ottimo padre suo, cui por
giamo le più affettuose condoglianze.
Condoglianze. — Presentiamo le no
stre condoglianze alle famiglie Giumlia e
Chiminer per la morte delle signore Mar
gherita Giumlia nata Marotti e Catterina
Chimer : entrambe mogli e madri affet
tuosissime, esemplari.
E.e condizioni degli impiegati.
Varie lettere, da vari luoghi della prò
vincia, ci descrivono le condizioni, rese
sempre più gravi, degli impiegati dello
stato. Alle Bocche in ispecie, con un in
verno crudele, il caro-vivere è opprimente
Altri carteggi dalla provincia — e an-
che a Zara il caro-vivere è insopporta
bile e grava sopratutto la classe degl
impiegati, letificati dal famoso sussidio —
accennano alla urgenza di manifestazioni,
da parte degli impiegati della stato, in
deplorevoli condizioni pel rincaro dei vi-
veri.
Il «Dalmata» — come sempre — è pron-
to a farsi eco delle giuste doglianzj e
delle proteste, se mai, dei signori impiegati.
lia «Dalmazia agricola». — L'ul-
timo fascicolo di questa interessante pub-
blicazione, che raccomandiamo ai nostri
possidenti, contiene:
Pel mese di febbraio. — Erba medica
e rotazioni agrarie. — Carestia e rimedi
proposti in Francia. — «Notizie dai campi
e dalla fattoria»: L' aratura meccanica e
la specializzazione zootecnica; Foglie sec-
che e terricciati. — «Notizie agricolo-
commerciali»: Per favorire la bachicol-
tura; La scienza e l'industria del freddo;
L'imbiancamento del fusto e dei rami di
gelso ; Nuovo sensale ; Lo svettatoio ad
asta; La conservazione delle barbabietole
da foraggio; Mezzo facile per difendere
i grani dai topi; Come si fabbricano le
uova. — iln dispensa e cucina»: l^'unghi
conservati all' olio.
1 trionfi <l'un nostro concittaclino
in America. — 11 giornale «11 Pro-
gresso Italo-Americano» di New-York nota
con compiacenza come il «Dalmata> abbia
riprodotto una sua noticina risguardante
il successo ottenuto dal baritono Pini-
Corsi nell'opera «Konigs-Kinder», e nel
nominare il «Dalmata» lo^chiama «organo
del partito italiano di quella patriottica
città (Zara) che ancora conserva con or-
goglio tra le sue mura le vestigia del
leone di S. Marco e lotta per difendersi
dalla prepotenza croata.»
Dallo stesso giornale rileviamo il grande
successo ch'ebbe il nostro concittadino
Pini-Corsi al «Metropolitan» di New-York
nelle «Donne Curiose», commedia musi-
cale in tre atti, soggetto di Carlo Gol-
doni, musica del maestro Ermanno Wolf-
Ferrari.
Parlando dell' esecuzione, «Il Progresso
Italo-Americano» di New-York cosi dice :
«E dopo il maestro Toscanini gli onori
massimi, non se 1' abbiano a male gli altri
artisti valorosissimi, spettano al Pini-C( rsi
ed al De Segurola, un «Pantalone» ed
un «Arlecchino» davvero straordinari, per
disinvoltura scenica, vis-comica, sicurezza
di dizione dialettale. Pini-Corsi, nato nella
veneta Zara, canta e parla deliziosamente
la lunga parte in veneziano ed impersona
la tipica ' maschera di «Pantalone» come
lo può fare soltanto Emilio Zago, al quale
rassomiglia anche tìsicamente come «se el
fusse so fradelo». E vocalmente è una
parte difficile per estensione non comune.
«Pantalone» ed «Arlecchino» sono le
parti più simpatiche, ma anche le più dif-
fìcili dell' opera, anche perchè i due egregi
artisti (Pini e de Segurola) debbono spesso
alterare la voce onde rendere con verità
tipici personaggi di Veneziano e Ber-
gamasco.»
Concerto Traversi. — La serata di
addio della brava maestra Teresita Tra-
versi ebbe luogo giovedì sera.
Al concerto prese anche parte la signo-
rina Maria Traversi, che fece ammirare
la sua simpatica voce, cantando con bella
scuola e con sentimento squisito.
il club mandolinistico ha ottimamente
eseguito i suoi pezzi.
Il giovane violinista, signor Giuseppe
Storich, è ormai qualche cosa di più che
una buona promessa.
Ha bene accompagnato la signorina Tra-
versi nel suo canto ; e valente si è sopra
tutto dimostrato — superando ardue dif-
difficoltà tecniche — nella esecuzione della
«Chiinsini plaintive» del Tirin lelli.
Sedeva al piano la maestra Traversi,
concertista molto pregiata.
Grandi applausi a tutti gli esecutori.
Teatro Giuseppe Verdi. — Stasera
prima rappresentazione della Comica Com-
pagnia Veneziana della quale è direttore
e proprietario Vittorio lìratti. Si dà «El
nemico de le done», commedia brillante |
in 3 atti di S. Zambaldi. Nuovissima.
Farà seguito la brillantissima farsa : «El
mio tabaro».
Accorse sul luogo il medico ferroviario
dott. Kuraizii, che prestò al Domich le
cure necessarie, e subito fu trasportato
all' ospedale, dove gli furono amputate le
gambe e la mano destra. Gli venne anche
riscontrata e medicata una ferita alla testa
ed aveva la spalla frantumata.
Il povero capotreno spirò giovedì mat-
tina in mezzo ai più atroci dolori. A. P.»
La vittima aveva trent' anni ed era — ci
scrivono — d'animo lieto e mitissimo.
Il freddo perdura. Ma a Zara, ancor-
ché svanite le fate morgane degli hòtels
e dei parchi climatici, si sta meglio, in
fatto a termometro, che non in molte città
vantate come stazioni climatiche. A Ra-
gusa per esempio nevicò.
E non parliamo del montano. Il di-
stretto di Knin è sepolto in un' ovatta di
neve : alta sino un metro, in qualche lo-
calità. Le stesse notizie di freddi sibe-
riani giungono da Verlicca e da Dernis.
Circo Zoologico Kludsky. — In
un grande padiglione a Campo Castello
inaugura i suoi spettacoli il «Circo Zoo-
logico Kludsky» che possiede numerosi
ed interessanti esemplari di animali fe-
roci ed addomesticati.
Però i prezzi di ingresso ci paiono
molto elevati.
Quel IVjegus, che tirò delle revolve-
rate alla Camera, sconterà la pena di sette
anni, a cui fu condannato, nel penitenzia-
rio di Stein, essendo stata respinta la sua
domanda di essere rinchiuso, per comodità
linguistiche, a Capodistria.
Quello che si trOva. — E' stato
trovato un anello d'oro. Chi 1' ha perduto
si rivolga al nostro ufficio.
Un processo. — Ieri al nostro tribu-
nale, sotto la presidenza del consigliere
d'appello Metlicich, ebbe luogo un pro-
cesso a carico di cinque nostri concitta-
dini, accusati di aver partecipato all' ag-
gressione dei fratelli Coludrovich, in oc-
casione dell' ultimo passaggio dimostrativo
per Zara delle società provinciali del
Sokol.
La Corte mandò assolto uno degli ac-
cusati : condannò gli altri quattro a tre
o a quattro mesi di carcere cadauno.
I condannati hanno presentato gravame
di nullità.
Essendo la cosa suh judice, ci asteniamo
da commenti; non possiamo però fare a
meno di rilevare, ancora una volta, come
la responsabilità morale del fatto, che diede
argomento all' accusa, spetti soltanto a
coloro che, provocando, accesero inutil-
mente e pericolosamente gli animi in que-
sta che è la più buona città del mondo.
IVotérelle spalatine. — In sostitu-
zione del signor G. D. Illich, che rinun-
ciò al posto di assessore nel Comune di
Spalato, venne nominato il signor Emilio
Persich, che sarà sesto assessore.
= Grandi preparativi per la festa della
patriottica «Società dei Bersaglieri», la
più bella di ogni stagione, dopo quella
della Lega Nazionale.
= E' in progetto la fusione della So-
cietà filodrammatica con la Società filar-
monica: eccellente idea. Realizzata, offrirà
la possibilità di trattenimenti periodici e
variati.
A promuovere la bachicoltura la
luogotenenza dalmata ha messo a dispo-
sizione di coloro, che volessero occupar-
sene nella campagna di quest'anno, seme
cellulare di razza gialla nostrana a prezzo
ridotto. Le relative istanze vanno pro-
dotte alla luogotenenza col tramite dei
capitanati distrettuali sino al 28 feb-
braio 1912.
A favorire poi 1' allevamento razionale
dei bachi da seta ha messo pure a dispo-
sizione degli interessati a prezzi ridotti i
necessari attrezzi. Le relative istanze
vanno presentate al Consiglio provinciale
d'agricoltura col tramite dei rispettivi
consorzi agrari distrettuali o direttamente
dove questi non esistessero.
A coloro che se ne interessano verranno
mostrati quest' anno i lavori che riguar
dano una razionale bachicoltura.
Caduta fatale. — Il conduttore ferro
viario Sinforiano Domich di Spalato cadde
nello scendere da un vagone, in malo
modo, cosi da riportare fratture e lesioni
mortali. Venne tosto trasportato all' ospe
dale provinciale di Sebenico, ove mori
^ Su questo drammatico accidente ci
mandano da Sebenico:
«Mercoledì al pomeriggio, dopo l'arrivo
del treno merci, durante le solite mano-
vre, il capotreno spalatino Sinforiano Do-
micil, volendo saltare da un vagone al-
l' altro per frenare il convoglio, cadde pre-
cipitosamente fra le rotaie. Il treno in
movimento passò sul corpo del disgraziato.
Nel medesimo istante fermarono il treno ;
ma era già troppo tardi ; il corpo era sotto
la locomotiva. Con grande precauzione e
pietà lo sollevarono; ma era già una mi-
sera cosa sanguinante e dolorante.
IJn glndizio complessivo. — Il
prof. dott. H, Di Fehling, di Stoccard«,
consigliere particolare di Corte, nel dare
il suo giudizio sull'acqua purgativa na-
turale «Francesco Giuseppe», riporta quel-
lo di altri illustri medici, come risulta
dal seguente importantissimo attestato :
«L'acqua amara-«Francesco Giuseppe»
analizzata dall'Accademia medica di Pa-
rigi, supera tutte le acque purgative da
me conosciute per la sua ricchezza di
sali efficaci; e la sua straordinaria po-
tenza, constatata da autorità mediche, ebbi
campo d'apprezzarla io stesso nella mia
analisi chimica.»
Chiedere sempre la «vera» acqua pur-
gativa naturale «Francesco Giuseppe» e
badare alle contraffazioni.
Quanti ricordi mi passano di-
nanzi, riandando gli ultimi 25 anni!
Quanto si doveva sopportare allora in
caso di infreddature. Sudare, prendere del
tè, dei dolci che causavano indisposizioni
allo stomaco ed altre noie ancora. E oggi?
Si acquista semplicemente una scatola di
pastiglie minerali Sodener genuine di Fay
si tengono in bocca, in qualunque luogo
ci si trovi, e il catarro scomparisce senza
neppure accorgersene. Le pastiglie Sode
ner sono dei piccoli oggettini miracolosi
che non mancano mai di efficaćia. Una
scatola costa soltanto cor. 1.25. Non la
sciarsi ingannare da contraffazioni.
Nomine, onorificenze e trasioolii.
Il provvisorio concepista di finanza Na
tale Birimissa venne promosso a definitivo
concepista di finanza nella decima classe
di rango.
= Vennero promossi nella settima clas
se di rango il professore del Preparandio
di Borgo Erizzo ed ispettore scolastico
distrettuale a Zara, Matteo Ivancóvich, e
neir ottava classe di rango il maestro di
musica al Preparandio di Ragusa, Napo
leone Marcocchia.
~ Al presidente del Tribunale circo
lare di Spalato, consigliere aulico Fran
cesco Petrich, venne conferita la nobiltà
neir occasione in cui venne a sua richie
sta collocato nel definitivo stato di riposo.
RICORDATEVI
in ogni occasione della
„LEGA NAZIONALE"
I dispacci del „Dalmata"
La guerra italo-turca.
Battaglia di Gargaresch. — Roma,
19 gennaio. — La «Stefani» reca:
Nell'oasi di Gargaiesch dei baóta-
glioui con artiglieria inviati a pro-
teggere i lavori alle cave di pietra
vennero attaccati alle nove con vive
fucilate da parte degli arabo-turchi
nascosti nell' oasi.
Il combattimento si intensificò alle
dodici e mezzo pei rinforzi ottenuti
dal nemico.
Ma i ripetuti assalti del nemico
vennero respinti dalla fucileria e dal
la artiglieria delle nostie truppe.
Alle ore quindici e mezzo la riti-
rata del nemico era generale e di-
sordinatissima.
Ci li arabo-turchi vennero inseguiti
dal fuoco micidiale della nostra arti-
glieria.
Le perdite degli italiani — ritor-
nati alla sera a Tripoli — furono
relativamente piccole.
Roma, 19 gennaio. — L'«Havas
reca : Dopo il combattimento di Gar-
gai'esch, ieri durato fino alle ore die-
ciotto, gli arabo-turchi fuggirono verso
Altokar.
Una cinquantina di italiani venne
posta fuori di combattimento.
li bombardamento di Zanzur. — Ro-
ma, 19 gennaio. — La < Stefani >
reca :
L'altro ieri le navi da guerra
Carlo Alberto» «Iride» «Fulmine»
Cigno» e «Canopo» bombardarono
Zanzur, distruggendo le trincee dalla
uale è circondata, nonché gli edi-
ci principali, la caserma ed il pa-
azzo del governo.
Yidersi dei gruppi di arabi a ca-
vallo darsi alla fuga in tutte le di
rezioni, decimati dalle granate.
Gli Italiani puniscono così il COB-
inuo molestamento da parte degli a-
rabi alle navi da guerra sulla co-
sta di Zanzur.
Ufficiali turchi arrestati. — Roma,
19 gennaio. — La «Stefani» reca :
L' incrociatore «Agordat» avver-
tito del prossimo passaggio del piro-
scafo francese «Manouba» provenien-
te da Marsiglia e diretto a Tunisi, e
sul quale si erano imbarcati venti-
nove ufficiali turchi travestiti da me
dici, lo catturò, rimorchiandolo a Ca-
gliari.
La nave catturata. — Roma, 20
gennaio. — Sulla nave «Manouba»,
gli Italiani seq^uestrarono pure 250.000
franchi, destinati all' esercito turco.
Sete Henneberg solo direttamen te, nere, bianche e colorate da
C. 1.35 in poi al M. per bluse e vestiti. Franco
e già adaziato in casa si spedisce. Ricco campio-
nario a richiesta. ' 1
Fabbricante di sete Henneberg-Zufìgo
Per i bambini e
per gli adulti
Alimento »ovrano
per i bambin sani
e per i bambini
ammalati, deboli,
deficientemente svi •
lappati di ogni età.
Come nessun altro
preparato consimi-
le, la farina »Ku-
feke" facilita la for-
mazione dei musco-
li e deUe ossa, pre-
viene e rimuove le
diarree, la colerina,
r enterite ecc.
Padrino augusto. — Vienna, 20 gen-
naio. — L'arciduca ereditario si reca
a Berlino, invitato padrino al batte-
simo del figlio del Kronprinz.
La morte del nunzio. — Vienna, 20
gennaio. — E' morto di infiamma-
BANCA POPOLARE DI ZARA con Agenzie in Sebenico e Pago
Si occupa di tutte le operazioni di Banco
e Cambio Valute
Rilascia libretti di depositi a risparmio
40
zione polmonare il nunzio apostolico,
monsignor Bavona. Aveva 54 anni.
Ostruzione. — Graz, 20 gennaio
Stanotte i consiglieri socialisti
continuarono una rumorosa ostruzione
alla seduta del consiglio municipale.
La seduta, sospesa stamane, durò
tutta la notte.
Edit. 8 redattore responsabile Luigi de Negovetich
Stabilimento Tipografico S. Artale.
Stabilimento di cura aperto tutto Tanno.
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Medico interno permanente.
Prof. Augusto Murri Consulente.
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Direttore dott. ARISTIDE BUSI
med. prim. Ospedale maggiore.
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DALMATA
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Por r impero A stro-Ungarico Cor. 18, semestre Cor. 9, trimestre Cor, 5.
'•or gli Stati ai'partenenti all'Unione postale Cor. 24 all'anno, semestre
e trimestre in proporzione. Per gli Stati non appartenenti all'Unione
postale Cor. 16 e di più l'aumento delle spese postali, semestre e
trimestre in proporzione. Un numero separato eosta Cent. 20. Un
numero arr. Cent. 32. I numeri del giornale si vendono nelle Li-
breria. Int« rnaz. di E. Schònfeld e negli spacci principali di tabacco.
Giornale politico, economico, letterario
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foglio dopo scaduta l'associazione, s' intende obbligato per il trimestre
susseguente.
Le corrispondenze devono dirigersi affrancate esclusivamente alla
redazione. Le lettere non affrancate saranno respinte. I comunicati si
inseriscono al prezzo di cent. 25 la linea carattere testino. Avvisi ed
inserzioni a prezzo moderato da convenirsi. I manoscritti non si re-
stituiscono.
L'italiano in Serbia e da noi.
Leggiamo in una corrispondenza
da Belgrado al «Corriere della Sera»
di Milano :
«E' da qualche tempo che il mini-
stro serbo nutriva l'intenzione di isti-
tuire nelle sue scuole di Belgrado
r insegnamento della lingua italiana,
ma per ragioni d'indole varia V ese-
cuzione di tale progettata introduzio-
ne subì qualche ritardo.
Finalmente ora, per iniziativa del
ministro della pubblica istruzione, il
signor Jovanovich, ciò si è realiz-
zato, e fra qualche giorno gli alunni
di tutti i licei e delle scuole com-
merciali assisteranno ad un corso co-
mune della nostra lingua, introdotta
come facoltativa in questi istituti.
Il signor Jovanovich è un amico
dell'Italia, di cui conosce a perfezione
la storia eia lingua, e giudica molto
a proposito che il favorire la cono-
scenza del nostro idioma fra i suoi
compatrioti non possa che rendere
più intime le relazioni fra i due po-
poli che hanno vincoli di parentela
nelle loro letterature e che aspirano
eziandio a moltiplicare i loro rapporti
commerciali.
La colonia è lieta di questa deci-
sione, che farà meglio conoscere la
nostra civiltà e la nostra grandezza».
Così in Serbia, reame che aspira a
civiltà; si onora l'idioma italiano, e,
per esso, si vuol progredire.
Da noi, invece, che cosa si fa, o
si vuol fare, dello stesso idioma, che
è stato dono di Dio alla Dalmazia?
Grli avversari di ogni espressione
di pensiero e di vita italiana in Dal-
mazia ben dicono di amare la lingua
italiana ; ma è bugia farisaica ed è
amor che avvelena.
Nelle scuole della provincia tutte
quante croatizzate lo studio della
lingua italiana è meramente formale
ed assolutamente inefficace. Griovani
universitari, assolti di ginnasi croati,
scrivono l'italiano peggio di quello
che cinquant'anni or sono lo scrives-
sero da noi i pizzicagnoli. E non solo
l'italiano non si studia; ma l'italia-
no, quasi in obbedienza ad un pro-
gramma politico, si odia.
All'infuori di ogni considerazione
0 competizione di partito, i croati
dovrebbero studiare e onorare la lin-
gua italiana, mercè la quale possono
appropriarsi la universa e geniale
coltura d'Italia. E invece eccoli —
e grandi e piccoli — insofferenti,
fastidiosi di ogni parola italiana; ec-
coli a manifestare un' intransigenza
sorda e brutale rimpetto a noi e al
nostro diritto, eh' è semplicemente il
diritto di usare da liberi il prezioso
strumento di civiltà della lingua ita-
liana e di trasmettere tale diritto,
con la scuola, nei nostri figli.
Si è veduto e si vede — nella in-
gordigia di voler croatizzato ogni
pubblico ufficio contro la tradizione
e l'indole del paese — di quale a-
more i crosti amino la lingua ita-
liana. Scattano indignati per la me-
nema impronta italiana, sfuggita per
avventura alla croatizzazione.
La Serbia, che non venne benefi-
cata dal sole della civiltà italiana,
ne ricerca la sorgente benefica. Qui
i croati, che trovarono indigena la lin-
gua italiana, hanno fatto e fanno di
tutto per darle l'ostracismo.
E non dicano di no. I fatti — e
fatti ben vergognosi — ci danno so-
stanzialmente ragione. Hanno chi più
chi meno la mentalità dell' on. Zuro,
che, alla Dieta, disse — vita sua natu-
rai durante — due sole parole,
a significare la perfetta inutilità, e
non solo per lui, della lingua italiana.
E crediamo che, in fondo, a tutte le
mirabili produzioni poetiche della no-
stra nazione, i nostri avversari pre-
feriscano i versi quanto mai program-
matici e. cari ai loro orecchi, che
intimàno l'esilio — fuori con essi !
— al parlanti italiano.
Non dican di no, non dican di no.
La loro assicurazione rettorica di ama-
re svisceratamente la lingua italiana,
non impedisce il gran godimento di
sapere che il loro popolo odia, in un
solo torvo allacciamento, lingua ita-
liana e italiani.
I beniamiui del governo.
Un ciarlatano turcofilo.
Vienna, 14 marzo.
La Camera ha 1' aspetto di perfetta
bonaccia; dico l'aspetto soltanto, per-
chè c' è ancora sempre un cancro
che la rode, e finora non si è trovato
ancora un operatore che sappia gua-
rirla. E' il cancro delle lotte nazio-
nali, che attualmente ha rag-giunto
uno stadio acuto nel regno della co-
rona di S. Ycnceslao, ove czechi e
tedeschi si trovano alle prese e ai ferri
corti.
Coloro che dicono di credere a una
soluzione pacifica in Boemia, sanno
di dire una cosa della quale non sono
persuasi. Lo dicono perchè la è una
cosa di moda escogitata dal nostro
governo, maestro impareggiabile nelle
invenzioni di j)rovvisori, di trattative,
di disposizioni transitorie.
La più bella simulazione del no-
stro governo è quella di voler dare
importanza alle proposte della Ca-
mera sul rincaro.
Alla Camera s'impiegano delle set-
timane in lunghi discorsi che sono
altrettante ripetizioni, si fanno le ri-
soluzioni, le votazioni, e poi finisce
tutto lì. Con un provvedimento del-
l' introduzione di carne dalla Serbia
il governo ha fatto tutto. Però biso-
gna sapere che il governo ci teneva
e ci tiene vivamente a che la Ca-
mera funzioni, anche senza alcun van-
taggio della popolazione. La sorte
che ebbero le votazioni sul rincaro
della carne avranno anche quelle sui
cartelli e su tante altre questioni di
utilità generale.... Ma omai si ca-
pisce a chiare note che si vuole ri-
mandare le proposte sui cartelli alla
commissione per nuovi studi, cioè nel
dimenticatolo, o per lo meno ad ca-
lendas graecas.
Anche la ferma biennale segue una
brutta sorte. L' Ungheria vuole delle
concessioni che il governo di Vienna
non intende di farle, perchè facendole
darebbe un grave colpo alla compa-
gine che forma la potenza austro-
ungarica.
Lo strano si è che ci vollero, se
non sbaglio, dieci mesi di temporeg-
giamento per arrivare al risultato al
quale si è venuti, cioè alla dimissione
del gabinetto ungherese.
Si vocifera che il governo avrebbe
presentato un provvisorio (a proposi-
to!) per avere un aumento delle re-
clute, facendo balenare la speranza
che — forse — avrebbe licenziato i
soldati del terzo anno di servizio, vo-
lendo quasi introdurre in via di fatto
il servizio biennale.
L'altro dì fu fatta alla Camera la
proposta di cambiare l'ordine del
giorno, posponendo la trattazione sulla
biennale. La proposta cadde ed è
chiaro perchè. La nuova legge ap-
porterà un forte nuovo balzello, però
ci sarà miglioramento nei riguardi
dei singoli e delle loro famiglie.
Ed ora veniamo all'...amaro in fon-
do, alla nostra facoltà giuridica, che
si trovava in corso di trattazione nella
commissione al bilancio. Il governo
vorrebbe che la commissione al bi-
lancio funzionasse, ma, per funzionare,
dovrebbe liberarsi dal punto dell'or-
dine del giorno, che riguarda la Fa-
coltà, e non mica votando a favore,
veh ! bensì eliminando il punto stesso
dall' ordine del giorno.
Il governo, che favorisce in tutto
gli italiani, tenta tutte le vie di fa-
vorirli anche nella vertenza attuale,
e, per coiaio di tenerezza verso gli
italianij «ug^ri^^ce loro di aderire alla
proposta, che la Facoltà giuridica ita-
liana sia demandata a un sub-comitato
apposito, il quale avrebbe il compito
di disbrigare quanto prima la lunga
vertenza. Il governo sperava e spera
ancora nella dabbenaggine e nell' ac-
condiscendenza dei deputati italiani,
come se non fosse stata messa già
a troppo dura prova la loro' longani-
mità e pazienza. Notate bene che con-
tempoianeamente a questo tentativo
del governo di attirare i pesciolini
all'acqua dolce, è stata messa in giro
una voce che suona minaccia : cioè
che, in caso di rifiuto <lei deputati ita-
liani di aderire alla proposta sopra
menzionata, il governo, manifestando
nuovamente la sua benevolenza verso
gli italiani, provocherebbe una deci-
sione della Camera.
Le sono cose molto istruttive e
sommamente edificanti. Non siamo
per nulla i beniamini del governo,
come sostengono sempre gli avversari,
sapendo di dire una falsità.
I deputati italiani, liberali e po-
polari, di fronte a questo atteggia-
mento del governo, si dichiararono
pelò recisamente contrari a che il
progetto della Facoltà fosse assegnato
ad una sottocomissioue della commis-
sione al bilancio, o ad altra commis-
sione. Le proposte di compromesso
sulla questione della Facoltà furono
già respinte all'unanimità dagli ita-
liani nella passata sessione; e nulla
di nuovo è avvenuto che possa mu-
tare questo loro atteggiamento..
Dunque? La lotta, dunque, e pe-
nosa e ostinata ha da continuare :
povero nostro diritto arli studi supe
riori nel nostro idioma!
Adesso, come diversivo, ve ne
voglio raccontare una di nuova da-
ta, però di argomento vecchio, stra-
vecchio. Un globe-trotter, un gira-
mondo, che si dice bulgaro, e che in-
vece è... slavo-turco, e che, se è vero
il nome che porta, si chiama Kosta
Vutinof, sbarca il lunario, tenendo
delle conferenze, dove racconta al
pubblico le meraviglie del mondo ve-
dute e le sue avventure. A Sidney,
p. e., fu aggredito proditoriamente da
italiani. Ovunque ei vada s'imbatte
in assassini italiani. A Tripoli ci vori'à
molto prima che gl'italiani possano
impadronirsi del paese. La Sjiagna e
l'Italia sono due paesi ove non c'è
che corruzione e decadenza.
11 sullodato giramondo e... gabba-
mondo fu applauditissimo a Lubiana,
e i o-iornali ne fecero un avvenimento o
storico, raccomandando a tutti di fare
lieta accoglienza — è il colmo! —
all'esimio conferenziere.
rappresentavano molti fra i nostri il-
lustri Provveditori e, portate le belle
tele sulla spiaggia, vennero immol-
late barbaramente nel mare e, così
guastate le pitture, si servirono di quei
tralicci [)er foggiar ignobili grembiali.
Se io volli dire anche dei nostri
dipinti, che fregiano le nostre placide
chiesuole di villaggio, non" fu senza
motivo.
Varie, fra tali chiesuole, ebbero doni
di pale, grazie alla soppressione di
altre innumeri chiese della città no-
stra, e diverse di codeste chiesuole
ottennero, anche, doni munifici da fa-
miglie nobili zaratine; pale, che po-
trebbero, dunque, aver costituito, sen-
z' altro, 0 parte del dovizioso patri-
monio d" arte che nicchiava nelle loro
dimore p atrizie di Zara, o esser state,
fors' anco, lavorate da quelle tante
mani esperte, che, come quelle del
nostro Giorgio Ventura, di mhtro Bia-
sio da Zara, del Pittori, di PaUna il gio-
vine e di altri, che, 0 furono zaratini
(li nascita, come i due primi, od o-
ospiti nostri per alcun tempo, come
il terzo, ed ottennero commissioni in
fatto d'arte e dalle chiese e dai con-
venti nostri e dalle opulenti nostre
famiglie, come il Palma, che lasciò
alle chiese nostre molti fra i suoi
buoni dipinti. Il celebre Andrea Schia-
vonc, poi, che, se i cionacisti nostri
sono fedeli, lavorò immagini per molte
nostre chiese, ed ebbe dimora a Zara
ili conjìn di san Salvatore e vi si ac-
casò con Marina Ricci, lasciando
poscia fra noi e moglie e due nubili
figlie, quando si portò solo in Italia
può aver lasciato, noi inconsci, chi
sa quante sue opere minori,.oltre che
nelle chiese distrutte, anche nelle fa-
miglie della nostra città.
Ma se sui pute ìli rabescati, se su-
gli architravi operati i jiatrizi nostri
lasciarono inquartati i loro stemmi
sette altari con lavori a musaico e
degli utensili preziosissimi, come ri-
sulta da documenti della demolizione.
La chiesa, eh' era lunga cinquanta
braccia e larga trenta, vantava belle
pitture e il convento, nel secolo de-
cimoterzo, eh' era costato per la co-
struzione ventimila ducati, ne posse-
deva forse altre, di egual pregio,
fatture di artisti celebri, come quelle
che si vedevano nella chiesa di san
Demetrio e nel convento annesso.
E a san Demetrio? La bella pala
del Palma, col san Girolamo ed altri
santi f E la pala di san Lucd^ d^inta
da Tiziano? E l'altra, di saiì^M^me-
nico orante da\'anti a Maria, di scuòla
tizianesca, di|)inti che la stima del
pittore spalatjno De-Vita fece salire
a varie centinaia di zecchini? Ma, a
san Demetrio, c'era pure un dipinto
prezioso del nostro Schiavonetto, ed
eranvi pale dipinte alla greca, fra
cui quella del 1814, con la segna-
tura di (h'ov.inni Cleric-opolo. L" in-
cendio esiziale del 1779 divorò quasi
tutto, e ciò che si salvò è affatto
scomparso, e così i bagliori dell arte
veneziana più non rifulgono nelle no-
stre ricche chiese.
•i:
.-i:
Ma. diamo, adesso, una piccola ca-
patina anche nelle antiche case pa-
trizie di Zara, e fra queste, specie in
quelle dei Begna, dei Vergada, dei
de Ponte, dei Lautana, dei Medici,
dei Pellegrini, dei Borelli, dei Ben-
venuti, dei Felicinovich, dove ancora,
fortunatamente, mani dilajìidatrici non
giunsero a profanare, sia ritagliando,
sia dis[)erdendo. In quelle, non meno
l'icche di belle raccolte di pitture di
altre età, dei Catticli, dei Pappafava,
degli Stermich, dei Bianchi, dei Sai-
ghetti, (lei Petricioli, troveremo pure
jiiccoli resti di dipinti, reliquie di co
lorazione di cui io ho già toccato
nella mia (ridda archeologica ma che nobilescìii, tutti codesti ex-voti e sa- oggi descriNerò nicolio pifj diffu-
Pitture aijticlje di Zara.
(Continuazione vedi n.o 21).
Appena risaputa a Zara la notizia,
c'era subito il benefico che avrebbe
largheggiato una somma pel riscatto
dei quadretti, ma, come al solito, fu
troppo tardi.
lo non so capire perchè al turista
forestiero sia concesso di coraprare e
agli amatori di Zara non è concesso
alle volte, neppur di vedere.
0 forse qui si paga con minor lar-
ghezza? 0 gli studiosi zaratini ve-
dono con minor scienza? Io credo, in
ogni modo, che i forestieri sappiano
arrampicarsi meglio di noi per le no-
stre roccie, mentre gli zaratini non
amano arrampicarsi neppure per le
scale delle loro soffitte. L'acrobatismo
archeologico è decisamente un' arte
come un'altra, quando non è un me-
stiere.
Saccheggi moderni e saccheggi an-
tichi.
Mi narrava il conte Lautana che,
al tempo della rivoluzione francese,
nel saccheggio che avev^a subito la
sua palazzina veneta, nella villa di
sant'Eufemia, i contadini, penetrati in
orda nelle suo salo, ave.3sero strap-
pato dalle ricche cornici i dipinti che
cri donativi di un'epoca cristianissi-
nissima, e in una città irta di c.ase
di Dio, di conventi, di edicole e ab-
bellita da alcune di quelle piccole
ca[)pelle gentilizie che la pietà reli-
giosa domestica frastagliava di (pia-
dretti e di immagini sacre, non ci
r velano purtroppo nomi di ai'teficl del
pennello o indizi da cui si possano
fissare paternità di altri artefici che
renderebbero Zara non inferiore di
fama artistica ad altri ])aesi min »ri
di Dalmazia. A Pagusa, il Tizia-
no di])inso la Maddalena e il Por-
denone lasco un Cristo, e, a Verbo-
sca, il Veronese lavorò quadri clas-
sici, e a Lesina, dove il Rosselli donò
il Cenacolo e dove vanno anche am-
miiate pale di Schiavone, di Viva-
rini, del Carpaccio, del Tintoretto, del
Passano, del Signore Ili, del Padova-
nino e del Ridolfi, di tutti i dipinti
classici sono conosciuti gli autori,
mentre per Zara manca ogni certezza.
Gueire, saccheggi, spogliazioni, a
sporti fatti dai Provveditori, e for-
s'anco da quel barone Carnea-Stef-
faneo che amatore, intenditore forse,
od cmungentc, deve a\ erci messo pro-
babilmente lo zampino, })ale ritagliate
nel fondo per adattamenti ad altari di
minor dimensione, ecco il danno, ecco
gli sperperi!
Nel 1808, il governo francese, a-
vendo soppresso a Zara quattordici
chiese per bisogni militari, fece con-
vertire in caserme ed ospedali i due
vastissimi conventi di monache, le
Clarisse, cioè, di san Nicolò, alle
mura, e le benedettine di santa Ca-
terina, dove sorge oggi il Caffè Cen-
trai. Ebbene! Da una nota dell'ar-
tista veneziano Giambattista Augusti
Pittei'i, fatta al morire del settecento
e custodita, fra le carte del soppresso
convento di san Nicolò, nell'archivio
nostro luogotenenziale, risulta che
quel convento possedeva quindici di-
pinti di scuole italica e greca, pel
complessivo valore di lii-e venete no-
samente, do]»o esami più attriti e vi-
sioni jiiù riposate.
(Couiinna) G. Sabalich.
31 Corriere ddla proìfincia
Da Spalato,
Socicià Corale.
Sabato <; (l«)meiiica, nel salone delle
Trociirativo, (jneslii Società (\)rale darà un
grande c.oncerto vocale col seguente pro-
gramma :
Parte ì. — I. Verdi: «1 Masnadieri» -
(loro. — :>. V.M'di : «Don Carlos» - (Jran-
d' aria dram matica per basso (sig. C. Di-
miaich). — (Tiordano : «Siberia» - Coro
dei Forzati. — -4. Boito : «Mefistofele» -
Aria di Faust «(ìiiinto sul passo estre-
mo....» (sig. V. Vncetić). — 5. Leonoa-
vallo: «Pagliacci» - Coro dello Campane,
eseguito dalle allieve e dagli allievi.
Parte 11. — B. Verdi: «1 vesperi sici-
liani» - Aria per basso (sig. C. Diminicli).
— 7. Verdi : «La l'orza del d(!stino» - Fi-
nale II., per soli e coro. — H. Wagner :
«Tanuhiluser» - Coro dei Pellegrini. — 9.
Puccini : «Bolieme» - Aria di Crolline «Vec-
cliia zimarra senti....» (sig. C. I)iminicli).
— LU. Poncliielli: «Gioconda» - Coro d'in-
troduzione eseguito dalle allieve e dagli
allievi.
Dirigerà il concerto il maestro sociale
prol'. Fernando Fedeli.
Da Ragusa,
Scuole medie iu sciopero.
Oggi venerdì 15 corrente gli studoiti
e le studentesse delle scuole medie e della
civica, serbi e croati, a protesta contro,
l'allontanamento di studenti (b.hnati da
Z agabria ed a manifestazione di solida-
rietà colle studentesche croate di altri
siti che di^ questi giorni dimostrarono con-
tro il regime magiaro in Zagabria, tecero
sciopero generale, e, invec i di intervenire
alle prelezioni, inscenarono un giro per le
principali vie delia città, del borgo Pile
c di Gravosa, j)rocedendo a quattro a
quattro. Aprivano il corteo le preparando
della scuola magistrale, scortate da due
portabandiera maschi, comprese anche le
allieve internate j)resso le Ancelle di ca-
rità, fra le quali anche le così dette Figlie
di Maria, ornate delle medaglie di devo-
zione. Gridavano i soliti zivio e cantavano.
Il giro durò indisturbato per più di tre
ore con grande sorpresa della cittadinanza,
meravigliata dello strano spettacolo. (THI
vecento e sette, senza t'ner conto dei ' studenti italiani non pre.^ero parte.
zioni hanno la scritta solo in croato, seb-
bene ne fosse tante volte richiesta la pre-
scritta biiinguità.
La violazione è flagrante; ma nessuno
si scompone a correggerla. ^E il Capita-
nato ha l'obbligo, si intende, di tutelare
la legge!»
Clltaveecbia posta Tuori di legge
percliè le autori là di tutela iiou
ai scompongono. — Il perfetto indif-
ferentismo, coi quale le autorità riguar-
dano gli eccessi della teppa croata di Cit-
tavecchia, l'incoraggiano, si vede, a far
peggio- . . .
i nostri consenzienti — senza rettorica
e senza esagerazioni — non pure sono
posti fuori di legge, perchè lor manca
ogni legittima tutela, ma non hanno sicura
r esistenza neanche in seno alle loro so-
cietà, neanche in seno alle loro famiglie.
Eccelso governo, quanto ha a durare an-
cora un tal gioco ?
Ecco quello che oggi ci scrivono da
Cittavecchia e quanto, se non fosse vero,
potrebbe apparire impossibile, mostruoso.
«La teppa, imbaldanzita dalla perfetta
impunità, ne fa di nuovo delle sue.
La notte dell' 11 corrente, mentre i po-
chi convenuti nella società «Unione Dal-
mata» stavano conversando, avvenne un
fatto nuovo da mettere in serio pericolo
1 convenuti stessi. I famosi sokolisti, per
isfuggire a nuove e meritate condanne,
organizzarono un assalto a mano armata.
Dopo aver ubbriacata la ciurma di un
veliero dalle Castella di Traù la scatena-
rono con grida furibonde ed armi e sassi
e pezzi di ferro contro la nostra società.
Fortuna volle che anni addietro, dopo una
consimile aggressione, si fossero consoli-
dati meglio gli ingressi: altrimenti sareb-
bero occorse scene di sangue.
Lascio immaginare al lettore il panico
dei rinchiusi nella società, tra cui vi e-
rano delle signore, ed una, anzi, in istato
di avanzata gravidanza.
Basti dire che furono trovati stamane
dei buchi lunghi parecchi centimetri fatti
alle porte dai forsennati con dei randelli
di ferro. I gendarmi chìa/n ti tosto non
comparvero, lasciando cosi alla mercè de-
gli aggressori i soci dell'«Unione», che
dopo la mezzanotte poterono rincasare an-
cora- terrorizzati. La polizia comunale,
come il solito, ebbe a brillare per la sua
assenza.
Commenti! Sono inutili. Provvedimenti
urgentissimi ci vogliono: e non commenti!»
JL' adunanza del «Gruppo boc-
chese della I^ega JWazIonale». — Ab-
biamo da Cattare :
«Con numeroso intervento dì soci si
tenne domenica 9 febbraio l'assemblea
annuale di questo gruppo della Lega Na-
zionale.
La sala maggiore dell' albergo alla «Cit-
1à di Vienna» era tutta adornata di ban-
diere dalmate ; e maestoso spiccava nel
mezzo ad una parete il busto del divino
poeta.
JEtiograziati i soci per il loro numeroso
inte.rvento, il direttore signor Sigismondo
Sbutega rivolge ai Convenuti parole di-
sprone e di incitamento. Addita ad esem-
pio Zara e le altre città dalmatiche, che,
nel dare soccorso alla Lega, seguono
una nobilissima gara.
Rievoca il glorioso passato della civil-
tà italiana a Cattare e alle Bocche, ri-
cordando che una grandiosa opera d' arte,
le mura chc cingono Cattare e il castello
di San Griovanni, sono insigne opera del-
l' italiano Michelazzo Michelozzi.
11 ségretarió del gruppo signor Massi-
miiianò Medich legge la relazione sulla
gestione del gruppo nel 1912. Messa a
voti, questa viene approvata.
Si passa indi all' elezione della dire-
zione. Vennero rieletti i signori Sigismon-
do Sbutega e Massimiliano Medich, a di-
rettore il primo, a segretario il secondo.
A vice direttore 1' assemblea elegge il
signor Francesco Grabrielli e a cassiere il
signor Leonida Simonutti.
Alle eventuali si impegna fra i presenti
una vivace ed animata discussione sulla
poca attività spiegata dal gruppo, specie
in riguardo alla gestione tìnanziaria. In
fine l'assemblea approva una serie di
provvedimenti, fra cui 1' istituzione di
una biblioteca, e di riscuotere il canone
trimestralmente anzicchè una volta al-
l' anno.
Con un evviva alla Lega Nazionale
«bbe fine 1' adunanza, durante la quale si
raccolsero fra i presenti corone 40:50 che
furono passate a conto nuovo».
I^a società di Ginnastica di Zara
offre ai suoi membri una serata di danza
questa sera.
Kote personali. — Il neo-nominato
vescovo greco-orientale di Zara, Demetrio
Brankovié, nel giorno 12 corrente prestò
a Schonbrunn il giuramento a mani del-
l'Imperatore, ch'ebbe a leggere la rela-
tiva formuli.
xlU' atto del giuramento intervennero il
ministro del culto ed istruzione dott. cav.
de flussarek ed il generale aiutante conte
Paar.
Al nostri cortesi corrispondenti
— Ringraziamo Nivamente i nostri egregi
«ollaboratori della provincia e torniamo
a raccomandare loro di mandarci per ogni
numero abbondanti notizie di cronaca. Un
giornale moderno vive anzitutto di crona-
ca: e noi vogliamo che il nostro abbia
a rispecchiare anche la vita provinciale.
Ci si scriva assiduamente ed instancabil-
mente. E saremo gratissimi ai nostri col
laboratori.
Un'altra cosa. Coloro che ci mandano
liste di oblazioni abbiano pazienza : se
non subito, verranno a suo tempo pub-
blicate, a turno.
Decesso. — Oggi, generalmente com-
pianto dalla nostra cittadinanza, è morto
il signor Pietro Cassani, tesoriere provin-
ciale e consigliere imperiale in riposo.
Di vecchio e rispettabile casato, fu il
Cassani uno zaratino di antico stampo : e-
scmplare per il vivissimo e pronto affetto
alla patria e per la ferma devozione alla
nostra causa.
Vecchio ed infermo era il primo a farsi
accompagnare alle urne, in nome dei no-
stri candidati e dei nostri principi.
Ottimo amico, impareggiabile marito e
padre, funzionario integerrimo e solerte,
egli godeva pure la generale estimazione.
Ai suoi figli angosciati, e ai congiunti,
porgiamo le nostre più vive condoglianze.
Il Circolo Accademico italiano,
ci scrivono da Vienna, ha spedito ad Ar-
turo Colautti il seguente telegramma: «Il
Circolo Accademico italiano, che affratella
in questa terra gli studenti delle cinque
provinole e quelli del Regno, si associa
plaudente ai festeggiamenti tributatile, e
saluta in lei, nobile figlio della Dalmazia,
un' indigena gloria italica».
Promozione. — E con un senso di
vivo compiacimento che abbiamo rilevato
la promozione del nostro c Jncittadino, i.
r. consigliere edile, Pietro cav. de Erco,
a consigliere edile superiore nella sesta
classe di rango. Cittadino e patriotta su-
periore ad ogni elogio, il cav. Erco si
mostrò sempre un funzionario intelligente,
colto ed attivo, al quale pertanto inviamo
le nostre più affettuose congratulazioni.
Pericoli nella navigazione. — La
bora parea che quest' anno avesse diser-
tato il campo ; ma da tre giorni imper-
versa invece come assai di, rado a Zara.
Griovedi e venerdì il Canale di Zara,
che pella sua bontà dai marini è chia-
mate il Canale di rose, era un candido
lenzuolo per infinite creste bianco-spu-
manti.
Né in mare mancarono i pericoli ; e
purtroppo, pare, vi fu anche una vittima.
Nel primo giorno di bora, vicino l'isola
di Premuda, pericolava un bragozzo. L'uf-
ficio di porto di Selve ne diede l'allarme
ed i capitanati di porto di Zara e Lussin-
piecolo disposero per il soccorso.
Lo «Split» partito da Zara ed una tor-
pediniera della marina, da guerra della
stazione di Lussinpiccolo si prestarono
pel salvataggio ed il bragozzo fu rimor-
chiato a Selve,
Ieri venerdì il venero italiano «Bettina»
da Bari, cap. Lauro Griuseppe, carico
di legname viaggiante da Trieste peli'I-
talia meridionale, ancorò sotto Pogliana.
Le ancore andarono arando ed il pericolo
si faceva ognor più forte. Esposto il ves-
sillo nazionale col groppo (segnale d'aiuto)
accorse il piroscafo «Adria» che gratui-
tamente lo rimorchiò vicino la riva nuova
ove si ormeggiò in sicurezza.
Da Sale giunse ieri notizia telegrafica
che la gaeta di Natale Vidov da Cale
s'era capovolta, e che si erano salvate
quattro delle cinque persone che compo-
nevano il suo armo. E si invocava pure
un aiuto per salvare la barca e forse
anche 1' uomo mancante.
Per disposizione del locale i. r. capi-
tanato di porto alle 4 p. m., mentre sof-
fiava forte e veemente la bora, il troppo
piccolo vaporino «Clupea» dell' i. r. go-
verno marittimo ad onta del mal tempo
accorse in aiuto della barca naufragata:
e tale era il vento che dovette il «Clupea»
andare fino a Peterzane onde poter conti-
nuare poi in poppa.
Nel mentre salutiamo con piacere vi-
vissimo ' questa vera fratellanza fra la
gente di mare, chè di fronte al pericolo
non si chiede nè il nome né la patria, ma
si impiega invece tutta l'arte e tutto l'ar-
dire, per arrivare in tempo, per esser
utili, col cuore in mano, deploriamo viva-
mente, che questi generosi non sieno prov-
veduti di mezzi corrispondenti alle esi-
genze dei soccorsi, invocati dai marinai
che devono, pur sani e robusti, guardare
in faccia la morte.
Si provveda dunque pelle nostre coste,
e peli'ora del periglio, tutto ciò, che
non deve mancare alle coste di una na-
zione civile e di primo ordine.
Constatiamo pure con soddisfazione che
gli uffici telegrafici — quello di Zara in
particolare — si prestarono grandemente
nel far pervenire i dispacci invocanti soc-
corso al più presto. Cosi va bene ; e ci
jiiace il rilevarlo,
JKozze d' oro. — Mercoledì' 12 corr, il
signor Gruglielm) Adler, controllore po-
stale i, r., festeggiò a Spalato il cinquan-
tesimo delle sue nozze, benedette a Treviso
nel 1863,
Al sig. Adler, vecchio docente a quel
preesistito ginnasio italiano e professore
di lingue a più generazioni, vadano anche
le nostre congratulazioni.
Nuova direzione. — La locale «So-
cietà Cattolica», nella sua annuale radu-
nanza, ha proceduto alla nomina della di-
rezione, che riusci costituita: presidente
Griovanni Rolli; consiglieri: Camillo Bo-
gh'ich, dott. Francesco Radnich, Stefano
Skariza e Abele Dem; segretario prof.
Marcello Mondini: cassiere Griacinto Bu-
gatto.
Le prime giornate di Treddo. —
Dopo un inverno, che non poteva dirsi
inverno, abbiamo delle giornate di vento
asciutto e di freddo. Il freddo occorre al-
l'agricoltura, ma la bora è la rovina dei
teneri germogli. Pensare che avevamo scor-
data r esistenza dell' inverno : e che da
settimane, al mercato, si vendevano le
mammole profumate ! Ma è così: avviene
sempre quello che ha da avvenire.
Esame. — Il signor Griovanni Kasna-
cich, docente alla nostra Scuola Reile
Superiore, si è abilitato, presso 1' Univer-
sità di Grraz, all'insegnamento delle lin-
gun classiche e del tedesco.
Per San Sava. — L'«Associazione
di beneficenza delle signore serbe di Zara»
anche in quest'anno dà un trattenimento
a favore sociale. Il trattenimento ha luogo
questa sera con la cooperazione della «So-
cietà Corale Branko» e di un'orchestra
formata dagli allievi del seminario serbo-
ortodosso.
Alla posta. — Il concepista postale
Corrado Rossini venne promosso a com-
missario postale nella nona classe di
rango. Congratulazioni.
BJel giudiziario. — Il consigliere
provinciale a Spalato, Simeone Petrovich,
venne promosso a consigliere d' appello
nella sesta classe di rango ed al consi-
gliere provinciale in Ragusa, Ugo Ancich,
venne conferito il titolo ed il carattere
di consigliere d' appello.
Ai magistrati, distinti per coltura ed
integrità quali i signori Petrovich ed
Aucich, vadano le nostre congratulazioni.
Società Filarmonica di Zara. —
Lunedi a sera, la nostra Società Filarmo-
nica dà un concerto con questo attraentis-
simo programma: Weber - Euryanthe. Ou-
verture per Orchestra, — Verdi - «Ritor-
na vincitor», nell'Opera Aida, per Sopra-
no, Signora M. Nikolió-Kaer. — Scontrino
- Matelda. Preludio dell'atta I, per Or-
chestra. ~ Mejerbeer - Quartetto e Con-
giura neir Opera Gli Ugonotti, per Soli
e Cori, con Orchestra. Signora M. Nikolió-
Kaer, Signori A, Mazzi, Billich, Dott.
R, Grazzari e Coro sociale. — Rossini -
Guglielmo Teli. Sinfonia per orchestra.
Maestro concertatore Giometto Giometti.
Alla famosa «Congiura» degli Ugonotti,
tra cantanti ed orchestra, prendono parte
cento esecutori.
lia «Dalmazia Agricola». — Que-
sta interessante pubblicazione, che racco-
mandiamo ai nostri possidenti, contiene
nell'ultimo numero questo sommario:
Prodigiosa coltivazione del grano. —
«Nei campi e nella fattoria» : Lo sminuz-
zamento delle zolle durante 1' inverno ; I
letti caldi e i cassoni per gli ortaggi ; Per
l'allevamento dei vitelli. — «Insegnamenti
enologici e viticoli» : Utilizzazione delle
feccie di vino dal ritravaso ; Dei travasi ;
La pulizia delle bottiglie ; Per conoscere
la capacità delle botti, nuovo e semplice
metodo ; Potatura lunga o corta della vi-
te ? ; Le distanze fra vite e vite. — «No-
tizie agricolo-commerciali» : Corso agra-
rio ; Cassa agricola zaratina ; La vita
delle api; Viglietto di favore. — «In di-
spensa e cucina» : Riso all' uovo.
Fei maestri. — Alcuni deputati dal-
mati al consiglio dell' impero pregarono
questi giorni il ministro della difesa,
Giorgi, di disporre onde vengano liberati
dal servizio militare i maestri dalmati,
dei quali un grande numero è richiamato,
chè, diversamente, dovrebbe venir sospesa
r istruzione in molte scuola.
Il ministro della difesa promise di met-
tersi d'accordo in proposito col ministro
dell' istruzione.
Un morto a bordo. — Nelle ore po-
meridiane di ieri al locale capitanato di
porto si presentò il direttore del veliero
"italiano «Alba», che causa il mal tempo
poggiò alla rada di San Cassiano, per
partecipare che il marinaio Bedini Vittorio
d' anni 50 da Rimini era passato, per a-
neurisma, a miglior vita.
Tosto sul posto si portò l'i. r. medico
distrettuale superiore dott. Nicolich e 1' i.
r. deputato al porto e S. M. capitano
Deberti pei rimedi di legge.
Il direttore, accompagnato da un mari-
naio el assistito e consigliato da buone
persone, fatti gli acquisti necessari, ri-
tornò a San Cassiano, per dare amorevole
sepoltura al compagno e compatriota.
Iia posta a Scabergne. — Col gior-
no 15 febbraio 1913 viene aperta una i. r.
Collettoria postale in Scabergne, la quale
si occuperà anche dell' accettazione di pas-
seggieri per la corsa cogli automobili
Knin-Zara e ritorno.
Tale collettoria otterrà le sue congiun-
zioni postali sette volte alla settimana
cogli uffici postali in Zara Zemonico e
Bencovaz mediante le corso automobili
Itnin-Zara ritorno e una volta alla setti-
mana mediante la corsa Knin-Zara e inol-
tre coir ufficio postale in Zemonico me-
diante la posta rurale Zemonico-Scabergae.
Delizie steurali. — E' noto che il
ministro delle finanze ha presentato alla
Camera il progetto per l'imposta sui fiam-
miferi, Per ogni scatola di 80 100 fiam-
miferi verrà riscossa una tassa di 2 cen-
tesimi, per una scatola di cerini 10 cen-
tesimi di tassa. Gli accenditori automatici
saranno pure tassati sino all' importo mas-
simo di due corone. Il ministro prevede
da questa nuova imposta un reddito da
9 5 a 15.5 milioni di corone,
E sta bene. Ma siamo curiosi di sapere
come verranno tassati i famosi imbratta-
tasche.
Chi penetrerà nei reconditi misteri delle
saccoccie e delle cucine?
Le guardie daziarie staranno in agguato
per cogliere in flagrante i fumatori che
useranno l'accenditore automatico?
E penetreranno nelle cucine, a terrore
delle fantesche di amore?
Scena dell' avvenire.
La signora coglie la sua cameriera in
flagrante colloquio con una guardia di fi-
nanza,
— E voi introducete le guardie in casa
mia?
— Oh, signora: egli era venuto per ap-
plicare la tassa all' accenditore mecca-
nico !
Proprio nel momento in cui egli
voleva spiegarsi — si era al valzer della
»Principessa dei dollari» — mi assalì un
colpo di tosse; abbiamo dovuto finire il
ballo e cosi il momento favorevole sfuggi.
Ecco, le conseguenze! Sai di essere raf-
freddata e dimentichi le tue pastiglie di
Soden. Quante volte devo ripeterti che
quando si va in società si deve tenere in
bocca, strada facendo, almeno una pasti-
glia di Soden, e anche al divertimento
stesso si può tenere in bocca inosservati
una pastigia di Soden, che mantiene umi-
da la gola ed è un ottimo profilattico con-
tro le infreddature ? Si deve chiedere pa-
stiglie di Soden genuine di Fay, perchè
preparate dalle acque delle sorgenti co-
munali che servono per cura. Una scatola
costa cor. 1. 25.
Nomine, onorificenze e traslochi.
Il consigliere provinciale Nicolò Depolo
venne nominato consigliere d'appello nella
sesta classe di rango.
= Il concepista postale Marino Krile
venne nominato commissario postale nella
nona classe di rango.
= L'assolto tecnico Carlo Pokorny ven-
ne nominato praticante edile presso il di-
partimento tecnico della locale direzione
delle poste e telegrafi.
— Al procuratore di stato in Cattaro,
dott. Eugenio Meichsner, venne conferito
il titolo ed il carattere di primo procu-
ratore di stato.
Le oblazioni varie.
Società Operaia in Zara. Per ono-
rare la memoria della defunta signora
Giovanna Vujasinović: G. Zarbarini cor. 3.
In luogo deli' olio
di fegato di merluzzo.
Quanti bambini sono obbligati a pren-
dere l'olio di fegato di merluzzo! Cer-
tamente l'intenzione dei loro genitori
è buona; ma i bimbi sarebbero loro
grati, se invece dell'olio di fegato di
merluzzo venisse loro somministrata
l'Emulsione Scott, poiché, in questo
preparato il gusto e 1' odore dell' olio
di fegato di merluzzo non si distin-
guono più.
Sovente, come lo prova l'esperienza,
il succeso dell'Emulsione Scott è sor-
prendente e cosi accade che bambini
deboli, in molti casi, superano tanto
dal lato fisico che intellettuale i loro
coetanei. N, 5
Prezzo dei flaconi originali, in vendita pres-
so tutte le farmacie, C, 2,50 h. Inviando 50
h in francobolli alia casa Scott & Brown, G.
m. b. H, Vienna VII, citando in pari t.mpo
la inserzione di q lesto giornale, verrà spedito
da una farmacia, e per una sol volta, un fla-
concino di prova della Emulsione Scott.
I dispacci del „Dalmata"
La questione della Facoltà italiana.
Yienna, 15 febbraio. - La Commis-
sione al bilancio accolse con 35 con-
tro 4 voti, il progetto governativo,
giusta il quale la facoltà giuridica
italiana verrà eretta al più tardi nel
semestre invernale 1915-16. A sede
della facoltà venne destinata la città
di Trieste.
Venne respinta la proposta di Yer
stovsek concernente l'istituzione di
una facoltà giuridica croato-slovena
a Lubiana, al più tardi col principio
del semestre invernale 1915-16. Ven-
nero parimenti respinte con 29 con-
tro 8 voti le due proposte Dulibié:
quella che alla facoltà italiana pos-
sano darsi gli esami anche in lingua
croata o slovena, e quella pel rico-
noscimento della validità dei certifi-
cati dell'Università di Zagabria.
• Venne accolta la risoluzione Ver
stovcek con cui viene autorizzato il
governo a fare i preparativi per la
istituzione di un'università slavo me-
ridionale a Lubiana.
= Tutti i giornali approvano il
voto della Commissione sulla Facoltà
a Trieste. La «Neue freie Presso
combatte gli argomenti governativi
contro Trieste, dicendola città adat-
tissima agli studi giuridici. Fa anche
osservazioni sulla vita della grande
città commerciale.
La «Reichspost» si augura che la
Camera non tardi a sbrigare defini-
tivamente il progetto. E loda 1' as-
sennato contegno dei deputati ita-
liani.
La questione dei confinì. — Vienna
15 febbraio. — La <Reichspost> con-
tinua la sua campagna contro la Rus-
sia; e riafferma il fiasco della mis-
rione Hohenlohe ; prevede la fine
della riunione degli ambasciatori, sen-
za risultato, ed un conflitto austro-
russo causa i confini dell'Albania. La
«Neue Freie Presse» ed il «Tagblatt>
invece diminuiscono 1' importanza del-
la questione dei confini e perorano
la pace.
La rivoluzione nel Messico. — Vien-
na, 15 febbraio. — Gli Stati Uniti
tengono pronti ad imbarcarsi quaran-
tamila soldati per intervenire nel
Messico. Continua il bombardamento
della città. Il presidente Madero si è
dimesso,
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é siacefo sia pel maestro che per gli ese-
cutori. Peccato soltanto che la signorina
E. Salzmann, indisposta in quella sera,
dovette ommettere uà pezzo compreso nel
programma.
Tuttavia ebbe occasione di farai apprez-
zare nel bel finale terzo deirP>naii'. Benis-
simo i signori Vucetic tenore e Diminich
basso, dai quali il pubblico chiese ed ot-
tenne il bis dei loro HSSOIÌ. U coro socia-
le, un magoifico complesso di voci maschi-
li e femminili, fu ammirevole nell'esecu-
z ne del coro delle campane dei «Pagliacci»
ed in quello dei mulattieri della «Grerma-
nia» senza parlare degli altri pure indovi-
nati. infine le canzonette popolari triesti-
ne di quest' anno furono gustatisaime. A
programma finito si iniziarono le danze per
divertire nna schiera di eleganti signorine
e di giovani cho ballarono fino a tarda ora.
Alla felice riescita della festa va attri-
buito anche il morite alla solerte dire-
zione che seppe cosi bene organizzare li
bella serata.
Da Sebenico,
Teatro .Maxzoleni.
11 pubblico scelto e numeroso che inter
venne alla serata d'onore della signorina
Zoula de Boncza, gli appluiisi ontiisiastici,
le insistenti richieste di bis, devono aver
convinto l'eletta artista della grande sim-
pittia che si acquistò fri il nostro pub-
b'ico, il quale seppe comprendere 1'eleva-
tezza di quest'arte nuova espressa con
Šrazia, con un intuito veramente straor-
inario.
L'espressione del volto, i movimenti e
la mimica di quest'artista sono d'una bel-
lezza ideale, d'un effetto estetico, armo-
nioso e classico.
Anche ieri fn ammiratissima nelle sue
interpretazioni di Grie^%Schuberte Strauss.
Collo svolgersi dell' interessante program-
ma, il successo si andò sempre più accen-
tuando e raggiunse il maggior entusiasmo
all'ultimo numero: «La momie Egyptienne».
In quest' ultimo episodio di danza e mi-
mica, la valorosa artista sviluppò tutte le
grazie delb\ danza e mimica egiziana su
musica dell' Aida di Verdi.
il pubblico segui colla massima atten-
zione le varie fasi dell'originale argo-
mento.
Una danzatrice egiziana è sepolta da al-
cuni secoli quando la tomba si apre e la
mummia comparisce. A poco a poco essa
si ravviva sotto il sole cocente d'Africa
e i suoi sensi assopiti rinascono. I suoi
occhi si aprono e brillano e il suo petto
si dilata. L i antica danzatrice d.;l tempio
di iside prende dei crotali che erano stati
collocati presso la sua tomba e danza fa-
cendo'i vibrare. Essa scorge un'anfora di
profumi e si stordisce coi suoi effluvi.
Prende un vaso pieno di idromele e si
jnebbria di questo liquore. Finalmente
prende uno specchio e iimmiri la sua rag-
giante bellezza. Tutti i suoi sensi si sono
risvegliati ed essa, felice di vivere, danza
con affjscinante trasporto.
Ma viene il vento del deserto, il sioiuii,
soffia con violenza, la consuma e la riduce
in renere.
Venne ammirato an.^he il costume carat-
teristico, verami'nte splendido.
Questa magnifica artista, della quale
Sebenico serberà per lungo tempo lieto
ricordo, venne ieri a sera evocata più di
una trentina di volte all'onor del prosce-
nio ed ebbe omaggio di bellissimi gruppi
di fiori da parte della direzione e di am-
miratori mentre dai palchi con una piog-
gia di mammolette olezzanti il pubblico
entusiasmato le fece una calorosissima di-
mostrazione di simpatia.
LA CRONACA.
Salvatore Farina.
S<lvat<ro Farina è uno dei rari artefici
di buon sorrisi', di cui sfortunatamente va
sperdendosi la razza: di quel sorriso schiet-
to che è un vero dono di bontà.
E il suo carattere ò trasfuso in modo
mirevole nelle sue creature letterarie: i
cari tipi fariniani, gli indimenticabili tipi
del «Signor io», di «Capelli biondi», del
«Tesoro di Donnina», di «Amoro bendut »»
E ognuno cho sappia la santità della fu-
miglia e le benedette, fervorose gioie ca-
salinghe, può ritrovare un po' della sua
casa nei romanzi di Sslvatore Farina, ap-
punto perchè la v.ta dello creature che
egli ha celebrate è vita umma profonda-
mente vera in tutti i particolari di quel-
r intimità cosi ricca di tenerezze discrete.
Della prima parte di Mio Figlio è stata
fatta un'edizione nd uso delle scuole e
veramente non si poteva scegliere una
più bolla lettura di questo volume, che è
un vero capolavoro di grazia, di forma e
di sentimento.
Salvatore Farina è fra i pochi scrittori
che possono awre un ben raro orgoglio:
di sapere che sono Ktti perchè sono ama-
ti. Infatti i suoi libri non sono di quelli
che si leggono per diro di averli letti;
non è stimolo di vanità nè pretesa di su-
periorità intellettuale quella che fa cer-
care i suoi volumi ; si leggono per goder
ne l'insuperabile grazia,la viva dolcezza,
per trarne il profondo insegnamento di
Vita, che sa imprimerai nell'anima non
con tediose definizioni, ma coli'efficacia di
una sorridente esperienza. Perciò i suoi
lettori sono fidi: leggono lui per lui, non
lui per gli altri.
Questi scrittori chd si nascondono, che
vivono in un laborioso silenzio, elevando la
loro arte a nobile apostolato, sembrano
talvolta dimenticati dalla folla. Ma non è
cosi. La loro opera riceve il plauso degno
della grande modestia: il plauso silenzi i-
8o che nasce nell'intimità del cuore e li
rimane in dolcezza segreta.
Non seminano rumore e non possono
raccogliere rumore; ma sono i più e i
meglio amati. Salvatore Farina ne ha
avuta una prova anche nell' occasione del
suo giubileo letterario che fu celebrato nel
1907 nell'aula magna del collegio romano
in Homa con solennità commossa. Tutti,
dall'Italia e dall'Estero, ove egli è forse
p ù conosciuto e apprezzato, tutti, con-
fratr-lli d'arte e ammiratori, fino ai più
umili, ai più oscuri, inviarono voci d' au-
gurio e di riconoscenza.
Egli ora reca a noi il dono di sue
due conferenze; due lezioni di bontà e di
bellezza, dettate dal suo gran cuore.
Eg'i parla sempro con voce calma, in
forma piana, naturale, viva; tal quale un
buon padre, che racconta le novelle, di
sera, dopo la cena, alla giovine corona
de' suoi tìgli.
Salvatore Farina non ha bisogno di ri-
correre alla rettorica, di far la voce gros-
sii, d'agitarsi, di far sfoggio di paroloni.
Egli racconta le cose semplici : quelle che
CI cadono ia ogni istante sotto i sensi,
quelle che sono, per cosi dire, il substra-
to della vita nostra quotidiana, ma di
quella, ben inteso, che viviamo entro le
pareti del focolare domestico.
E la spontaneità, la naturalezza del suo
dire son quelle appunto che gli conciliano
subito l'ammirazioue, ia simpatia di tutti,
anche di chi avesse a udirlo sol per la
prima volta, anche di chi non conoscesse
affattp l'opera sua di grande romanziere, di
buon novellatore.
Proprio come l'ha dipinto Manfredo
Vanni ne «Gli ultimi epigrammi».
Buon padre che novella ai suoi figliuoli;
Fuori è stellato, e cantan gli usignoli.
Benedetta la fede, che fa muovere que-
sto venerando verso la nostra spiaggia, e
che gli fa accettare disagi solo per do-
narci la sua parola ricreatrice.
Zara saluta con profonda reverenza e
con viva riconoscenza Salvatore Farina.
— Le due conferenze avranno luogo
Lunedi e martedì sera nella sala maggiore
del «Teatro Giuseppe Verdi».
Un nostro elementare diritto. —
Anciie sotto l'impero delle nuove ordi-
nanze linguistiche, l'autorità di finanza, a
richiesta dei pensionati o dei beneficati da
sus-^idi e graziali, estradava loro un foglio
di pagamento bilingue, con la intestazione,
pei funzionari italiani, del nome, del co-
gnome, del titolo e del carattere in ita-
liano; e il relativo pensionato o sussidiato
aveva il diritto di percepire l'importo
spettantegli, consegnando una quietanza
interamente italiana.
Introdotto il sistema dei pagamenti a
mezzo delle casse postali di risparmio, l'ara-
ministrazione finanziaria eseguiva il rela-
tivo assegno per i pensionati e sussidiati
italiani su stampiglie nelle quali e la quie-
tanza ed il coupon con le necessarie indi-
cazioni, da staccarsi per la parte, erano
italiani.
Soltanto nello cheque si riscontrava 1'a-
nomalia che, con tutta la quietanza e con
tutto il coupon italiani, il nome del pen-
sionato, col rispettivo titolo e carattere,
era esteso in croato: cosa ch'ebbe a su-
scitare un giustificato risentimento nei
pensionati italiani ed a determinare il ri-
fiuto, da parte di parecchi d' essi, di rice-
vere l'importo loro dovuto: sostenendo
essi a tutta ragione il diritto di avere
scritto in italiano anche il proprio nome
e cognome e l'indicazione del loro titolo
e carattere.
E infatti i nomi ed i cognomi devono
essere e conservarsi inalterati; e nessuno
può farsi lecito di tradurli, spesso capric-
ciosamente, nè nel servizio esterno, nè nel
servizio interno, il quale pure non tollera
alcuna confusione.
Il «Narodni List», che si arroga la parte
di padrone dispotico di tutto e di tutti,
alza la voce stridula e prepotente e non
vorrebbe accordarci neanche questo elemen-
tare diritto, asserendo che il nome ed il
cognome degli cheques ha da corrispondere
al Libro dell' autorità di finanza.
Ma noi crediamo che nuUa osti a che,
appunto nel Libro, o neir elenco dei pen-
sionati e sussidiati, il nome ed il cognome
ed il titolo degli italiani — assolutam ente
inalterabili — siano trascritti in italiano ;
molto più che l'autorità di finanza, ap-
punto come regolo linguistico, si era trat-
tenuta tutti i fogli di pagamento delle
parti prima che l'uso degli cheques en-
trasse in vigore.
L'autorità d> finanza — disponendo che
il nome, il cognome ed il titolo delle parti
italiane rimanga conservato anche negli
assegni postali — ha agito con criteri di
equità e di correttezza. Si tratta di un
semplice ed elementare nostro diritto: e
non creda il «Narodni List», nella sua
stolta megalomania, che noi si sia un
branco di pecore, destituito anche dei di-
ritti più elementari e più semplici.
Studenti a deputati. — Abbiamo
da Graz: «Ecco la lettera che gli stu-
denti italiani di Graz inviarono a tutti
gli onorevoli deputati italiani in occasio-
ne dell' apertura della Camera.
«Onorevoli deputati! Gli studenti ita-
liani di Graz, d'accordo coi colleghi di
Vienna, incitano gli onorevoli deputati a
voler esplicare in questa sessione del par-
lamento un' attività energica e di ricor-
rere a qualunque mezzo per costringere
il governo a mantenere le premesse ripe-
tutamente fatte, per ia risoluzione defini-
tiva della questione universitaria.
Qualora i mezzi, che sono a disposizio-
ne degli onorevoli, non fossero fioo al-
l'ultimo adoperati o dovessero riuscir va-
ni, gli studenti italiani si riservano di ri-
prendere r agitazione violenta sul suol^o
accademico. Il comitato universitario di
Graz».
Inno ad i rsera d'Istria. -- Ci
viene gentilmente inviato un fervido e
sonoro componimento: un inno alla pa-
triottica Orsera d'Istria, scritto da Dino
Neri (A. Craizer) e musicato con beli' estro
lirico dal prof. Pisciutti. L' inno, eseguito
10 scorso carnovale, destò entusiasmo.
Per voler far da padroni in casa
altrui. — Come abbiamo già rilevato
nell'ultimo numero, a Trieste, nella scuola
superiore di commercio di fondazione
Pasquale Revoltella, è scoppiato 1' altro
di un serio incedente provocato da una
ventina di allievi croato-sloveni dal di
fuori, i quali non si peritavano di abban-
donarsi ad atti che suonavano offesa alla
nazionalità italiana, in un istituto fondato
da un cittadino e sorretto dal Comnne.
I più fanatici — quelli che ostentativa-
meate fanno nell' ambiente scolastico ri-
suonare l'accento croato, parlando di po-
litica e talora in termini di disprezzo per
gli Italiani — sono alcuni scolari dalla
D ilmazia, che credono, ed anzi intendono,
di portare all'istituto di commercio, trie-
stino gli atteggiamenti consueti alle sco-
laresche croate della Dalmazia.
In seguito ad un'intensa agitazione si
ftndarorio borse di studio e stipendi, che
permisero agli studenti croato-sloveni gli
studi superiori commerciali alla Scuola
Revoltella.
Mentre, nei primi tempi, i nuovi venuti
mantenevano nn contegno oltremodo cor-
retto, tanto che trovarono amichevoli ac-
coglienze negli stessi studenti italiani
dell' istituto, cominciarono anch' essi —
sobillati dai suddetti fanatici — a insce-
nare dimostrazioni.
Gli studenti italiani, più volte, invi-
tarono i loro col leghi croati ad astenersi
da siffatte dimostrazioni, avuto riguardo
alle speciali condizioni di Trieste.
Quelli si calmarono, quando l'faltro di
inscenarono una tale dimostrazione da
costringere gli italiani ad un' energica
reazione. Questi costrinsero sloveni e
croati ad abbandonare le aule, dichiarando
loro contemporaneamente che non li la-
scieranno ritorn ire a scuola, senza una
completa garanzia, contro il ripetersi di
tali provocazioni,
j Gli studenti italiani sono risoluti di
difendere nella scuola quella pace, che
prima non era mai stata turbata.
= A questi particolari, che deduciamo
dalla stampi triestina, gli studenti croati
e sloveni opposero una rettifica, che «11
Piccolo», in un commento oggettivo e
pacato, demolisce. E' la solita storia. E'
11 lupo che si riveste della pelle dell'a-
gnello. Sono i provocatori che si fingoa
le vittime; non sommessamente però se
proclamano lo strano principio di ^oter
farla da padroni a Trieste perchè.... Trie-
ste è in Austria !
Decessi. — E' morto a Trieste il
consigliere aulico, ispettore forestale in
riposo, Ferdinando Tepper. Per oltre ven
ticiaque anni servi in Dalmazia, ove venne
molto apprezzato pelìa sua capacità e pella
sua bontà d' animo.
= Le più vive condoglianze inviamo
ali' egregio consigliere presso il nostro
tribunale provinciale, signor Giovanni Gaz-
ziri, pel lutto dal quale venne colpito colla
morte, avvenuta uno degli scorsi giorni a
Lesina, dell'ottimo suo padre, Giuseppe
Gazzari, esemplare capo famiglia ed affe-
zionato aderente alla nostra causa, che a-
veva raggiunto la grave età di 94 anni.
Società 3Iiccolò Tommaseo. — L'as-
semblea annuale di questa società verrà te-
nuta domenica 15 corr. nella sala della
Biblioteca Paravia.
Fatta la relazione sull' attività sociale,
si passerà alle nomine previste dello statuto.
Conferenza. — Ieri sera Giuseppe
Marussich lesse nella sala del Casino una
conferenza dal titolo «Noi», dove, passati
in rassegna i migliori scrittori italiani
contemporanei e studiata 1' opera loro,
cerca di stabil re quale sia il carattere
della moderna letteratura italiana.
Esaminata l'opera dei romanzieri (Zùc-
coli, Serao, Pirandello, Cjrradini), degli
autori teatrali (Giacosa, Butti, Braiic «,
Lopez, Benelli), dei poeti (Gozzano, Or-
vieto, Colautti, Negri), dei giornalisti
(Scarfoglio, Barzini), tratteggiando in-
somma un quadro per quanto era possibile
completo della odierna letteratura italiana,
il Marussich s' accingo a definirne il ca-
rattere, se pur la somma di tante e tanto
incerte ed oscillanti tendenz.j possa co-
stituire un carattere. E', cosa non nuova,
constata cha, pur essendo molti e valo-
rosi gii scrittori che onorano la lettera-
tura contemporanea italiana, manca ad
essa uno che con la sua potente, una e
nello stesso tempo complessa personalità
le imprima un carattere tutto proprio.
C'è, dice il Marussich a mo' di conc'u-
sione, la materia e la disposizione ; non
c' è però ancora uno capace di fondere in
sé tutte le tendenze, di unificarle e di
darci 1' opera atta a rimanere nel tempo
e a segnare la via agli altri.
La bella e suggestiva conferenza av-
vinse sin dall' esordio il pubblico che alla
fine tributò un caldo e sincero applauso
al geniale conferenziere.
Società Italiana di servizi marit-
timi. — Ci venne favorito 1' itinerario
ed orario dal 1 marzo 1914 della linea
postale settimanale coi piroscafi «Tripoli»,
«Bengasi» e «Derni» di 1880 tonnellate
Triéste-Venezia-Dalmazia-Brindisi e vice-
versa.
La partenza da Venezia segue domenica
alle 21 pom. e l'arrivo a Zara al lunedi
alle 10 aut.; la partenza da Zara segue
alle 20 pom. del sabato e 1' arrivo a Ve-
nezia domenica mattina alle , ,
Con questa modificazione, partendo da
Zara alle 8 di sera, ci si può fermare a
Venezia la domenica dalle ore 9 di mat-
tina alle 9 di sera.
Conferenze serali dei genitori. -
Riceviamo e pubblichiamo:
«Giovedì 12 marzo alle 7 ^^ p. m. pre-
cise si terrà presso l'i. r. scuola reale
superiore nella sala del disegno a mano
libera la prima riunione serale dei geni-
tori. Convinta dell'importanza che queste
riunioni avranno per gli scolari, la sotto
scfitta si pregia d'invitare i genitori e
rispettivi raccomandatari a questa riunione.
La direzione.»
L«e liete nozze. — A Slap inferiore
sul Cherca, splendida e romantica posi-
zione, nella cosiddetta «Cappelletta Siipuk»
la gentile ed avvenente signorina Graziella
Calebich, figlia al nostro concittadino
Natale Calebich, consigliere di Luogote-
nenza e dirigente il Capitanato Distret-
tuale di Sebenico, andò sposa nel giorno
2 corrente all' egregio signor Claudio
Supuk q.m Marco.
Agli sposi felici ed alle loro famiglie
i migliori auguri.
liavori d'arte. — Nel bel negozio
d I orologiaio e gioielliere del signor Carlo
Ledwinka in Calle Larga sono esposti dei
quadri ad olio di vano soggetto, eseguiti
con tratti felici e lietezza di colorito dal
pittore signor F. Potocnik. In ispccie i
quadri di paesaggio sono lodevoiissimi
per freschezza di inspirazione e scioltezza
di esecuzion?. il signor Potocnik ha veh-
,duto parecchi di questi suoi pregiati lavori
nella nostra città.
Per la fama dell'olio dalmato. —
La Sezione O ear.a dei Consiglio Provin-
ciale di Agricoltura — istituita unica-
mente ad insegnare la confezione degli
olì fini d' oliva e ad elevare la fama del-
l' olio dalmato — ha fatto venire —^
iacredihile dictu ! — altre quaranta botti
di olio dalla Grecia. Bottega ; bottega a
danno dei negozianti ; e non scuola 1
Teatro Giuseppe Verdi. Domani
sera ha luogo il Concerto di Danza della
celebre ballerina francese Zuula de Boncza.
Ciechi e sordO-muti. E' in pro-
getto r istituzione d' una società provin-
ciale pella protezione dei ciechi e dei
sordomuti. A tale scopo e per iniziativa
di S. E. il Luogotenente conte Attems
venne tenuta una seduta, cui partecipa-
rono i due vescovi, cattolico e greco-orien-
tale, il presidente della Giunta dr. Ivce-
V.Ć, l'ispettore scolastico provinciale dr.
Primozió ed il presidente d'Appello de
Benedetti.
In prima linea si tratterebbe d' istituire
un istituto peli' educazione dei bambini
ciechi e sordo-muti. Sono già in lavoro
gli statuti per detta società.
Suicidio. — Lo speditore postale di
Stermizza, Elia Popovich — ci scrivono
da Knin — diede line ai suoi giorni con
un colpo di revoltella. Tutto dedito alla
lettura ed al suo servizio, ritiensi che
sia stato spinto al passo disperato dallo
stato difettoso dei suo fisico.
Il processo Rešetka a Spalato. —
Ieri ai pomeriggio è partito per Spalato,
accompagnato da due guardiJ di polizia,
il controllore superiore postale Rešetka,
in accusa per 1' ammanco riscontrato al-
l' ufficio postale del Barcagno. Venne scor-
tato a piedi sino al vapore; e stanotte con-
segnato alle carceri criminali di Spalato,
ove, per delegazione, avrà luogo, alle As-
sise, il processo irt suo confronto.
Corte d' Assise. — Ai 2, alla nostra
Corte d'Assise, ebbe luogo il dibattimento
contro Franiza Mihió di Ante da Sale per
crimine d'infanticidio, e ai 3 ebbe luogo
il dibattimento contro Nicola Despot da
Modrinoselo di Chistagne per crimine di
omicidio
Entrambi gli accusati and .rono assolti.
Ai 5 dibattimento contro Križan Steva-
nja di Luca da Goriza di Zaravecchia, im-
putato del crimine di attentato omicidio.
Venne condannato per crimine di grave
lesione corporale a 8 mesi di carcere duro.
Incendiolo. — Certa Maria Knezevich,
abitante al quarto piano della casa Sala,
prospiciente via Niccolò Tommaseo, lasciò
ieri al pomeriggio soli a casa, rinchiusi a
chiave, due suoi figliuoletti, i quali, giun-
cando ..con dei fiammiferi, appiccarono il
fuoco a degli indumenti. Anna moglie di
Giuseppe Betich, che abita nello stesso
piano, si avvide del grave pericolo d'in-
cendio dal denso fumo che usciva da una
finestra; e, subito accorsa, a colpi di man-
naia atterrò la porta dell' appartamentino
della Knezevich e ne trasse in salvo i fi-
gliuoli, già mezzo asfissiati. Prestarono lo-
devole aiuto all'opera lodevolissima della
Betich due guardie di P. S., Palombito e
Trglec, e dei braccianti, che estinsero anche
il fuoco.
Corrispondenza aperta. — Egregio
prof. G. M. Bisogna aver pazienza ancora
un poco ^ Ric. L. Non possiamo pub-
blicare una statistica es^itta delle carni ma-
cellate a Z^ra, perchè molti ovini vengono
importati già ammazzati.
Virchow e Moleschott, che manten-
nero ancora per molto tempo dopo la loro ;
morte la fama dei più insigni medici e |
igienisti della Germania, giudicano 1' acqua
purgativa Htinya li Janos di Saxlehner in
modo caratteristico e molto significante,
il consigliere intimo prof. Virchow espri-
me il suo elogio con queste testuali pa-
role: «Io usai r acqua purgativa Haynadi
Janos ed ottenni sempre ottima, pronta
efficacia, io la consi lero come un elemento
preziosissimo del tesoro medico-balueolo-
gico», Meloschott, 1' autore della Fisiolo-
gia delle sostanze alimentari ecc., scriva
in merito all'acqua Hunyadi Janos: t^'
un piirgante di efficacia pronta e sicura».
Nomine, onorificenze e trasloolii.
il commissario della guardia di finanza
di i classe, Luca Kosovió, venne nominato
commissario superiore della guardia di
finanza di II classe, nella nona classe di
rango.
— Gli officianti di cancelleria • Stefano
Messiner e Vladimiro Vučica venniM'o no-
minati cancellisti, il primo presso l giu-
dizio distrettuale di Budua, ed il secondo
presso quello di Dernis.
= Vennero trasferiti : 1 Uthciale di
cancelleria Mile Milkovió dal giudizio
distrettuale di Castelnuovo a quello di
Verlicca, ed il cancellista Giovanni Bal-
dani da quello di Bencovaz a quello di
Castelnuovo. Il cancellista Antonio Bano-
vich venne trasferito dal giudizio distret-
tuale di Perasto a Zara.
Molto più efficace dell'oliò di
fegato di merluzzo
è la Emulsione Scott di olio di
fegato di merluzzo. La spiega-
zione si ha in ciò: che col pn;-
cedimento di Scott, sperimen-
tato da diecine d'anni, gli in-
convenienti dell'olio — dige-
stione difficile, sapore e odore
rip ugnanti — vengono completamente eli-
mitati. L'Emulsione Scott è infatti cosi
facilmente digeribile e gradevole al gusto,
che può benissimo venire somministrata
anche ai bambini ancora in fasce, poiché,
specialmente durante il periodo della den-
tizione, essa si dimostra straordinaria-
mente utile.
Si somministri perciò ai bambini non
l'olio di fegato di merluzzo, ma la Emul-
sione Scott di olio di fegato di merluzz ),
che è dolce e bianca come il fior di latt",
e che è egualmente efficace tanto in e-
state quanto in inverno. 5
Prezzo dei flaconi originali, in vendita presso
tutte le farmacie, cor. 2.50. Inviando 50 cent, in
francobolli alla casa Scott & Browne, Gr. m. b.
IL, Vienna II, citando in pari tempo la inser-
zione di questo giornale^ verrà spedito da una
farmacia, e per una sol volta, un flaconcino di
prova della Emulsione Scott.
FAY
FAY
Le Pastiglie minerali Soden genuine di
sono riconosciute da quasi 3 decenni
come un ottimo rimedio contro la tosse,
la raucedine, il cattarro agli organi re-
spiratori ecc.
Le pastiglie minerali Soden genuine di
queste soltanto, si preparono dalle acque
medicinali di antica fama, fonte 3 e 18
del Comune di Bad Soden s/Taunus.
Le Pastiglie minerali Soden genuine di
deve chiedere chi voglia veramente le
pastiglie che contengono gli efdcacissimi
sali delle sorgenti medicinali.
Vendonsi ovunque a Cor. 1.25 la scattola.
La Lega Nazionale in Dalmazia
Pervennero al gruppo di Zara :
Oblazioni pervenute la sera del ballo
al bacile: Società Bersaglieri di Borgo-
Erizzo cor. 30, Società Ginnastica 40,
Redazione del «Dalmata» 20, Pompieri
Volontari 10, Contessa Silvia de Begna-
Borelli 20, Società Bersaglieri di Zara 70,
Griuseppe Pascoli 30, Spiridione Artale
60, Maria de Trigari-Messa 20, Vittorio
Mandel 20, dott. G. de Nakic d'Osljak
10, il consiglio direttivo della Sociefà
degli studenti italiani della Dalmazia 20,
Società Corale Zaratina 20.
Oblazioni dopo il ballo: Fam. Godnig
cor. 20, Trigari cav. Remigio 20, Giovan-
ni Dardi (Trieste) 5, P. Benzon (tmoschi)
10, N. N. 20, Eredi di Giovanni Battara
100, Giovanni Mazzoni 5, prof. Ugo Be-
lich 15, dott. Arturo Galvani 10, dott.
Rodolfo Battara 20, Inghini Dante lO,
Brizzi Rovaro Giuseppe (Costantinopoli)
cor. 20.
Oblazione raccolta da alcune maschere,
cor. 30.74.
Ricavato da una partita a briscola alla
trattoria dell'Albino, cor. 1.10.
Guadignato ad una partita cor. 5.
Primo contributo settimanale dei «Ca-
valieri della luna» cor. 10.
Ricavato dall' incanto di un uovo da
una compagnia di veri zaratini agli Stani
cor. 7.
Per onorare 11 memoria del' defunto
signor Giovanni Puntel: Francesco Sal-
ghetti-Drioli cor. 2.
Da Stretto: Girolamo Obratov per non
aver preso parte al gentile invito del lo-
cale «Hrvatski Skup» oor. 10. Per deplo-
rare di avervi preso parte diversa italiane,
cor. 10.
Per onorare la memoria della defunta
signorina Emilia Matosich : ved. Liubis-
sich cor. 1, Giovanni Giudich 1.
Per onorare la memor.a del defunto
signor Lodovico Riboli (Spalato) : Luigi
Millicich cor. 2, d.r Luigi Ziliotto 2, F.
Addobbatti 1, prof. Casimiro B)ara 3, T.
de Scharlrtch jun. 1.
Per onorare la memoria del defunto
sig. Riccardo Defranceschi : famiglia de
Scharlach 2, d.r Pompeo Allacevich e fa-
mirrliu (^In,, : 1 -i T-> ii-
fam. Gaus 2, Luigi Millicich 2, Caterina
de Anselmi Buias 2.
Per onorare la memoria del defunto
signor Michele Perissich: Stella Robicek
cor. 1, Vittorio Kurzrok e fam. 1, Ric-
cardo Lizzarini 1, fam. Troiani 2, fam.
Sugliat 1, Giuseppina Martinovich 1, d.r
Pompeo Allacevich 1, Giovanna Trigari
1, Isidoro Maierle 1, Benedetto Basilisco
1, Ottaviano Raimondi 1.
Per onorare la memoria della defunta
signorina, si alzò ad nn tratto per grati-
ficare il pubblico di un concerto al pia-
noforte, 0 meglio per suonarvi la Lipa
nassa domovina,
L' atto — tutt' altro che appropriato ad
un sacerdote e in luogo frequentato da
un pubblico, che va rispettato nelle sue
suscettibilità — destò lo sdegno di un
paio di avventori, i quali rimostrarono e-
uergicamente contro lo stesso al proprie-
tario del locale.
Il reverendo, che si mutò cosi gratuita-
mente in concertista ed in provocatore,
dovette smetterla.
E poiché non possiamo in nessun modo
applaudirlo per la sua virtuosità, gli dia
mo il consiglio di strimpellare sul piano-
forte, e fino alla, consumazione dei secoli,
se crede, la sua domovina, ma nella sua
canonica, e non già nelle pubbliche sale
da pranzo di una città italiana come la
nostra.
Rosiand ha sangue dalmato nelle
Tene. — Dei genitori del celebre poeta
e commediografo francese Edmondo Ro-
stand (l'autore, tra altro, del «Cyrano de
Bergerac», dell' «Aiglon» e del «Chante-
cler») si sa questo. Suo nonno Edmondo
Ro^tand di Marsiglia si era ammogliato
con Maddalena Cipci di Pietro. Da que-
sto matrimonio nacque in Sampier della
Brazza Giorgio Rostand, il quale, con la
madre, si recò nella città nativa del pa-
dre, studiò, si laureò e diventò medico.
Egli si ammogliò con una giovine di Mar-
siglia e dal matrimonio nacque il Ro-
stand, celebrato autore francese, che, co'-
1' avola e il padre dalmato, ha sangue
dalmato nelle vene.
Non si emigri neir Argentina! —
Ci pervenne da Buenos-Aires una circo-
lare, pubblicata da apposito comitato, a
porre in guardia i giovani lavoratori della
Dalmazia a non emigrare nell'Argentina.
La circolare nota che i lavoratori euro-
pei rimangono impressionati da;la propa-
ganda che fanno agenti pagati dai go-
verno della repubblica argentina, i quali
vantano quel paese cosi da farla apparire
una Terra promessa; mentre in verità si tro-
va nelle stesse condizioni di qualunque
altro pae'=i'ì d' Europa. Per questa propa-
ganda affluiscono i lavoratori alla repub-
blica, trovandosi poi senza lavoro e senza
appoggio; e, come facilmente si comprende,
questo stato di cose avvantaggia i capi-
talisti, che, approfittando dell' abbondanza
di braccia, ribassano la mano d' opera. Da
ciò la miseria che devono sopportare co-
loro che si recano all'Argentina.
Notizie in fascio. — Dai giornali
della provincia si rileva che 1' autorità
politica inibì produzioni musicali al primo
di maggio; e che al 30 aprile, a Sebenico,
proibì al Comune ed al Sokol di esporre
le bandiere a mezz' asta per la commemo-
razione degli Zrini e Frangipani. La ban-
diera a mezz'asta del Gabinetto di Lettura
serbo a Sebenico venne fatta calare e
seq^uestrata dalla polizia. ^ Il «Nase
Jedinstvo» fa una campagna contro il pre-
impiegati già dagli antichi egizi per pro-
durre la farina, hanno un' età che si cal-
cola a 3000 anni, e sono in parte ancora
ben conservati. Inoltre, dalle ricerche sto-
riche risulta che gli antichi egiziani non
solo macinavano la farina, ma che impie-
gavano il grano anche per la fabbricazio-
ne d: caffè di cereali. Specialmente face-
vano il caffè con orz,o abbrustolito e cotto
neir acqua. L'orzo, dopo avere per tal
modo acquistato diritto di cittadinanza
anche presso i popoli primitivi, ha con-
servato la sua antica fama fino ai giorni
nostri. Lo si constata sovratntto dalla
mondiale diffusi jne del Caffè di malto
Kneipp di Kathreiner, che si fabbrica
con 1' orzo tallito. Il nome di caffè di
malto vale però soltanto per una sostan-
za fabbricata di vero malto. La germo-
gliazione dell' orzo — mediante la quale
questo si trasforma in malto, — ha la
proprietà di mutare delle sostanze insolu-
bili contenute nel grano dell' orzo in so-
stanze solubili, facilmente digeribili, men-
tre l'orzo non tallito difficilmente viene
digerito dall' organismo umano. 11 Caffè
di malto Kneipp di Kathreintr può venir
fabbricato soltanto dal migliore orzo. I-
noltre, mediante uno speciale procedimen-
to, gli si impartisce il piacevole aroma
•lei caiìè. Perciò esso viene preso volen-
tieri dai più delicati amatori di caffè in
tutto il mondo, da popoli di ogni lingua
e di ogni nazione.
Gli inconvenienti dell'olio di fegato
di merluzzo, sono eliminati
nell'Emulsione Scott!
L'olio di fegato di merluzzo comune,
sebbene sia un ottimo ricostituenti*, offre
così tanti inconvenienti, che spesso il suo
uso 81 rende impossibile. Tanto gli adulti
quanto i fanciulli, sentono, per il sapore
dell' olio di fegato di merluzzo, non sol-
tanto una giustificate ripugnanza, ma spes-
so non possono nssimilarlo bene, a cagio-
ne delle sue difficili qualità digestive. —
Ben altro avviene con l'impiego dell'E-
mulsione Scott che è un olio di fegato di
merluzzo reso digerìbilissimo e gustoso.
Dopo i raffreddori, durante le pro-
strazioni e la dentizione, nei periodi
di convalescenza, nei casi di una os-
satura delicata dei bambini, di inap-
petenza e simili, la Emulsione Scott
rende servizi eccellenti.
2, fam. Tecilazich 4, Venceslao Hoffmann
1, dott. Eugenio Rolli 5, Melchiorre de
Stermich 3, Domenico Basilisco 3, Rodol-
fo e Giuseppina Tocigl 5, Antonio Zarich
1, Marco Berlini 5, Matilde Ghiglianovich
20, Fratelli Tolja 2, Biagio Urschitz 1,
fam. Draughenz 1, fam. Conte Ersncesco
Borelli 6, Filomena ved. de Benvenuti 6,
dott. Giuseppe Messa 5, Luigi Luxardol,
dott. Luigi Ziliotto 8, Elena Pini 1, dott.
Girolamo Italo Boxich 20, Pietro cav. de
Erco 3, Remigio cav. de Rrigari 4.
Il modo migliore e più conveniente
per vendere e comprare case, villini, fon-
di di fabbrica, terreni, mobiglia ed altri
oggetti d' occasione, come pure per affit-
tare appartamenti, stanze ammobigliate,
botteghe, magazzini è senza dubbio quel-
lo d' inserire in questo giornale un pic-
colo avviso al tenue prezzo di 2—3 co-
rone per tre inserzioni. RecHpitonel negozio
PERSICAI.L.I, Calle Santa Maria.
Bdit. e redattore responsabile Luigi de Negovetlch
Stabilimento Tipografico S. Artale.
ventivo di spesa pel 1914 del Comune di
Spalato. = Dai giornali di Sp dato si
rileva che il dott. Trumbió ha chiesto il
sequestro dei denari del Comune di Much
per l'importo di cor. 8000. = Dai giornali
di Ragusa si rtleva 1' abuso di scritte
tedesche, che, fra parentesi, vanno sempre
a pregiudizio delle italiane. = Nel pro-
cesso di Klagenfurth, gli accusati Vin-
cenzo Katalinić, podestà di Spalato, e Ma-
rino Segvić, cancellista comunale, vennero
ieri assolti.
Ai Cinematografi. — Al Teatro Cine
Parigi, domani e giorni susseguenti, la
più grandiosa opera d' arte della casa
Aquila di Torino: «La Bibbia» ovvero «La
belva umana», 3000 metri di film in cin-
que atti. Protagonista la celebre artista
italiana Antonietta Calderari.
Al Marconi una magnifica film con Asta
Nielsen a protagonista.
Al Radium bellissimo ed attraente pro-
gramma.
Corrispondenza aperta. — A. B. C.
— Contemporaneamente alia pubblicazio-
ne della cartolina (stampato) l' editore ne
deve consegnare una copia d' obbligo alla
Procura di Stato ti al Capitanato Distret-
tuale, nel caso concreto di Zara. Contem-
poraneamente: non più tardi o prima. La
leggenda vuole che Zfira sia stata fon-
data dai Liburni. zr X. - Sebenico. -— E'
inutile raccomandare la lettera a noi di-
retta ed hncor più inutile il mandarcela
per es^iresso. Tanti saluti.
Ij'età pericolosa dello sviluppo del
bambino abbiacela i primi anni di vita,
nei quali il tenero organismo abbisogna
per prosperare di un aiuto intelligente
che SI esplica nella scelta d'una conve-
niente alimentazione ed ò in questo pe-
r.olo critico ohe tutte le inadii usano la
far na lattea Nestlè, che è di ottimo sa-
pore, molto nutriente e facilmente dige-
ribile. — ScHtola di prova spedisce del
tutto grat s Henri Nestlè, Vienna I, Bi-
berstrasse.
JMon caricar troppo r intestino. —
Questa è una dello massime che Lutero
raccomanda a coloro che vogliono vivere
a lungo. Tutte le persona, qualunque sia
la lero età, condizione o sesso, devono
attenersi a questa preziosissima regola ed
evitare la costipazione cronica (stitichez-
za) che è sgradevole non solo, ma che può
assumere la forma di un serio pericolo.
Con molta facilità ci si procura ogni mat-
tina il desiderato alleggerimento degli in-
testini, prendendo alla sera, prima di co-
ricarsi, un bicchiere da tavola dell'acqua
purgativa originale Hunyadi Janos, che
si vende in tutte le farmacie, drogherie
e negozi di acque minerali.
I più antichi molini a ventò del
mondo sono i molini di Mofs, in prossi-
mità di Alessandria d'Egitto. I molini,
Prezzo dei flaconi originali, in ven-
dita presso tutte le farmacie, C 2.50
Inviando 50 h. in francobolli alla
casa Scott & Browne, G. m. b. H.,
Vienna VII, citando in pari tempo la inserzione
di q lesto gioi'iiale, verrà spedito da una farmacia,
e per una sol volta, un flaconciao di prova della
Emulsione Scott. 1.
Nomine, onorificenze e traslochi.
Il giudice Francesco Aras venne no-
minato sostituto procuratore di Stato a
Spalato.
= L'ispettore doganale Francesco Por-
tolan venne n minato ispettore superiore
doganale «ad personam».
= I praticanti steurali Francesco Plan-
cich e Matteo Skarió vennero nominati
assistenti steurali nell' undecima classe
di rango.
il ultime notizie
Eccessi a Trieste. — TRIESTE, 1 mag-
gio. — Le 'j>rovocazioni degli sloveni, sfilati
in corteo per le vie, destarono un vivo fer-
mento e reazione nella oittadinanza. Accad-
dero colluttazioni e ferimenti gravi. Uno
sloveno feri mortalmente un italiano. La po-
lizia operò circa sessanta arresti.
Un viaggio di Pasich all' estero. -- BEL-
GRADO, 2 maggio. — Il << Balkan»
che il presidente dei ministri serbo Pasich
intende verso la fine di maggio di intrapren-
dere un viaggio alV estero.
La Lega Nazionale in Dalmazia
Pervennero al gruppo di Zara:
Per onorare la memoria della defunta
bambina Devetak : Società dei Bersaglieri
di Zara corone 2.
Per onorare la memoria del defunto si-
gnor Gruglielmo Maupas) : Famiglia Villi-
cich corone 2, Domenico Vtzil 1, Cons.
G-iUseppe Bressan 1, Pietro Talpo 1. Spi-
ridione Artale 4, Luigi Millicich 2, Dra-
gomiro Penovich 1, Famiglia Fi-gagnolo
Tolfetti 2, Antonio Basilisco 1, Maria v.a
Vallery 1, D.r Pompeo Allacevich 1, Ma-
ria Carlin 2. vriustina v.a Prinz 1, Anto-
nif> Zarich 1, Don Carlo Costaura Boxin
2, Cirillo Miilich 2, D.r Gustavo Talpo 1,
Biagio Urschitz 1, D.r Luigi Ziliotto 3,
Nino Giovedì 1, D.r Giuseppe ToJja 2.
Per onorare la memoria della defunta
signora Vittoria baronessa Lettisi fami-
glia Lettis di Treviso cor. 60, cons. Gio-
vanni Grazzari 3, cons. Giuseppe Bressan
2, prof. Vitaliano Brunelli 2, Nicolò Cat-
tich 2, Giuseppe de Michieli-Vitturi 2,
Giovanni Patiera 1, dott. Antonio Fabrio
2, Adele Kouff 5, Contessa Borelli Ma-
schek 4, Girolamo Boxich sen. 2, ing. L.
de Benvenuti 3, dott. Giorgio Nakic
d'Osljak 5, fam. Mattias 1, cons. aulico
Eligio Smirich 2, Luigi Millicich 2, Pie-
tro Dussich 2, Michele Bakmazs 4, cons.
sup. Giuseppe G-osetti 30, Giulio Leibl 2,
Michele Smolian 0.50, dott. Antonio cav.
de Stermich 3, Francesco de Rossignoli
e famiglia 3, Giuseppina ved. Teodorovich
5, Antonio Matulovich 1, Andrina ved.a
Kessler 5, Pietro Brunelli 2, Eugenio
Marincovich 2, fam. de Scharlach 2, Da-
rio Manetti 2, fam. Artale 10, dott. Pom-
peo Allacevich 2, d.r G. Talpo 2, d.r S.
Svircich 2, R. Gilardi 5, L. de Negovetich
remier
anderSpitze
Rappresentante
Dante Benevenia — Zara.
omerbad
8, da
gratis
STAZIONE DELLA MERIDIONALE
APERTURA DELLA STAGIONE
PRIMO MAGGIO
(11 Gastein della Stiria)
La più forte sorgente radioattiva
termale (aerato) della Stiria 36.2
fino à 37.5 centigradi. Di efficacia
pari alle sorgenti termali di Gastein,
Teplitz, Pfaffers. Contro la gotta,
il reumatismo, malattie mulebri e
nervose, debolezze, ferite, influenze
e le loro conseguenze. Clima mite
subalpino, Comfort moderno. Prez-
zi miti. Treno celere da Vienna ore
Trieste 5, da Budapest 9. Prospetto
invia la Direzione del Bagno,
Romerbad, Stiria.
Il Consorzio di risparmio
= ed anticipazioni =
della La Società Generale deg^l'Impleg^ati
della monarchia anàtro-uugparica in Zara.
I Associazione registrata con garanzia limitata)
Rilascia libretti di deposito a risparmio
assumendo a proprio carico l'imposta
sulla rendita.
JSoa^^lo
del
lia cura piti naturale e piti ra-
zionale dei capelli (ionsiste in lavag-
gi regolari col Pixavon, un sapone liqui-
do al catrame, reso inodoro mediante un
procedimento speciale, brevettato. Il Pi-
xavon non solo pulisce i capelli, ma eser-
cita pure un' azione eccitante sulla cute,
aiutando la loro crescita. Esso fa una
schiuma magnifica, che si lascia facilmen-
te eliminare con semplici abluzioni di
acq^ua calda.
Già dopo poche applicazioni del Pixa-
von si sente la sua azione benefica e per-
ciò si può chiamare il Pixavon il mezzo
ideale per l'igiene dei capelli.
Il prezzo di una bottiglia di Pixavon,
sufficiente per dei mesi, Cor. 2.50. Si tro-
va in tutte le profumerie, farmacie e dro-
gherie. Tutti i saloni da toeletta esegui-
scono lavaggi della testa col Pixavon.
1-3
Musa? infondi una somma
di energie nuove aii'aima!
Canto i Tacciti di caucciù,
io canto i taccili .PALIMA.
Wm- Ili VENDITA
DIVERSE CASE IN VARIE POSIZIONI.
VILLE - VILLINI
FONDI DI FABBRICA E POSIZIONI
PER ERIGERE SANATORI IN AMENE
POSIZIONI AL MARE E INTERNE.
= zi-^iEe^ ==
SPLENDIDO SOGGIORNO, ECCELLEN-
TE CLIMA, NEL PIÙ CRUDO INVERNO
PARREBBE ESSERE A NIZZA. (2-6)
JLl^TOi^f» ZARICH, sensale.
Stabilimento di cura aperto tutto i'anno.
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deposito in Zara presso Gius. Bentrovato, via S. Maria 16).
signor podestà di Zara. A queste mani-
festazioni aggiungiamo le nostre più vive
e sentite condoglianze.
Onorificenza. — S. A. l'arciduca
Francesco Salvatore, quale sostituto pro-
tettore della Croce Rossa in Austria, ha
conferito la medaglia d' argento d' onore
della Croce Rossa alla celebre nostra ar-
tista, la signorina Ester Mazzoleni, non-
ché al deputato al consiglio dell' impero,
dott. Antonio Dulibió.
Teatro Giuseppe Verdi. — Per
cura della «Società Filarmonica» domeni-
ca 14 corr. a ore 8 pom. avrà luogo l'an-
nunciato concerto a grande orchestra, a
benefìcio della Croce Rossa.
Ecco il bellissimo programma della se-
rata :
Weber - «Euryanthe». Sinfonia. Orche-
stra. — Berlioz- «La dannazione di Faust»:
Atto HI. Signori prof. P. Nardelli, A.
Mazzi e Coro sociale. — Verdi - «Aida»:
Scena del giudizio. Signora Gr. Macchie-
do, signor E. dott. Rovaro-Brizzi e Coro
sociale. = Wagner - «11 vascello fanta-
sma>: Coro, Scena delle filatrici e Bal-
lata. Signore M. Nikolió-Kaer e Gr. Ma-
chiedo, Signor A. Mazzi e Coro sociale.
— Donizetti - «Lucia di Lammermoor» :
Finale IL Signorine M. Mazzocco e B.
Tripalo, Signori A. Mazzi, A. prof. Kuz-
manich, S. Candia, E. dott. Rovaro-Brizzi
e Coro sociale. — Donizetti - «La Favo-
rita» : Finale li. Signora M. Nikolió-
Kaer, Signorina B. Tripalo, Signori A.
Mazzi, P. prof. Nardelli, G. Billich e Coro
sociale.
Maestro concertatore e direttore d' or-
chestra Giometto Griometti.
Le signore intervengono nelle poltron-
cine e scanni senza cappello. Funzione-
ranno i caloriferi.
I^e operazioni di leva in massa pei
nati negli anni 1891, 1895 e 1896 proce-
dono a Zara regolarmente: e sono dichia-
rati validi anche giovinetti che sembrano
da poco usciti di adolescenza.
L^ operazioni di leva si tengono come
è uso nei locali dell' ex ospedale.
Mercoledì ebbe luogo la leva dei nati
del 91 dei Comuni di Zara, Selve, Sale,
Nona e Novegradi; gioveli per gli ob-
bligati alla leva in massa nati nel 1895
nel Comune di Zara, dalla lettera A alla
R. Ieri per quelli del 95 dei Comani di
Sale e Selve; oggi per quelli del Comu-
ne di Zara, del*95, dalla S sino alla Z e
pei nati del 91 e 95 del Comune di Za-
ravecchia.
Giovedì grasso. — Ventaccio di sci-
locco e pioggia; uggia e musoneria; e i
pranzetti cop ođi e succolenti riservati ai
privilegiati tra i viventi : ecco 1' orribile
giovedì grasso dell' anno 1915 a Zara. Il
solito squallore delle vie setai deserte
nelle sere di pioggia : non una voce di
gaudio, non una nota di orchestra, non
un baccano di maschere ; niente. La guer-
ra, la tremenda guerra, ha penetrati gli
animi e li ha volti alla pietà e al dolore.
Non è bello, non è decente il divertirsi
quando anche i figli di questa terri pe-
nano per mille disagi in campo e affron-
tano impavidi l'inimico e rischiano e per-
dono la giovine vita. E, anche potendo,
nessuno vorrebbe divertirsi. Plumbea e
stillante lacrima come il cielo è quest'ora
di guerra e di morte. I bei giovedì gras-
si, fervidi di mascherate e di canti e di
suoni e di battaglie a confetti e a carian-
doli, sono una reminiscenza. E il Caffè
Centrale — mutato in bolgia di ogni al-
legria carnovalesca, in ispecie nei primi
anni della sua apertura, e dato alla folla
tumultuosa dalle 2 del pomeriggio all'al-
ba del venordì gaoccolare — presentò
V aspetto consueto, di una grande me-
lanconia, senza piti neanche il contentino
agli avventori del m-^stice e del goccetto
di rumme, gratis.
Cose scolastiche. — L'ispettore sco-
lastico d strettuale, prof. Matteo Ivance-
V1Ć, dietro sua domanda, venne pensiona-
t ». Nelle sue veci pelFulteriore periodo
dei sei anni vennero affidate le mansioni
d'ispettore scolastico distrettuale a Zara
al maestro del Preparandio, prof. Maria-
no Bilie, presentemente ispettore scola.-
stico pel distretto di Macarsca-Metcovich,
le cui mansioni vennero affidate al mae-
stro Matteo Ridonició.
JL' obbligo dei venditori. — Si ri-
corda che, in base al § 52 del regola-
meato industriale, tutti gli industrianti,
commercianti e venditori hanno l' obbligo
di esporre i prezzi secondo la quantità e
qualità di tutti i generi necessari ai bi-
sogni della vita giornaliera, L' indicazione
ha da seguire in modo che ogni genere
debba essere munito d' una tavoletta sulla
quale sia scritto in modo visibile e chiaro
il rispettivo prezzo.
I contravventori saranno puniti giusta
il § 131 del regolamento industriale.
(Questa disposizione entra in vigore col
giorno 15 febbraio, che è quanto dire con
lunedì prossimo.
Fiori d' arancio. — Mercoledì sera
la gentile ed intellettuale signorina Anita
— figlia all'egregio consigliere d'appello
Alfredo Benković — sijunì in matrimonio
al dott. Francesco Zenaro di Venezia, un
gentiluomo simpaticissimo, che pur tra noi
ebbe a contrarre care amicizie. Alla eletta
coppia i nostri più fervidi auguri. E fe-
licitazioni cordiali al signor Benković e
alla sua distinta signóra.
Un processo. — E fissato pel giorno
23 corrente il dibattimento a Sebenico
contro quell'ex podestà dott. Kerstelj, per
abuso del potere d'ufficio commesso nel-
la manipolazione delle liste elettorali.
li' Imballaggio delle spedizioni
per la posta da campo. — Si è no-
tato che molte spedizioni con la posta da
campo recanti la indicazione «saggio di
merce» o «campione senza valore» o non
pervengono affatto al destinatario, o giun-
gon3 con solo una parte del contenuto.
Dai rilievi avviati è risultato per quasi
tutti i casi che le spedizioni non erano
ben imballate per un trasporto così lun-
go e complicato.
I mittenti si affrettano però a presen-
tare i loro gravami con l' accusa di in-
sufficienza della posta dello Stato o di
quella da campo, o addirittura con la .im-
putazione che le spedizioni siano state
spogliate.
Come insegna 1' esperienza di tutti gli
uffici di spedizione, i difetti di imbal-
laggio consistono parte nella legatura ral-
lentata, parte nelì' uso di carta facile a
lacerarsi e di cartone troppo sottile che
non reggono alla pressione così che il con-
tenuto ne va necessariamente disperso.
Decessi. — É morta a Trieste, • in gra-
ve età, la signora Carolina nob. Ressetar
nita Bersa de Leidenthal, vedova del
consigliere aulico dirigente il Capitanato
distrettuale di Ragusa, de Ressetar.
Dotata di ogni virtù domestica, fu
moglie e madre affettuosissima.
= E morto nella nostra città il consi-
gliere d'Appello in riposo Francesco Ni-
seteo, magistrato colto e persona gentile.
Alla famiglia, e all' egregio dott. Griusep-
pe Tacconi, genero del defunto, ló nostre
condoglianze.
Saicidio. — Scrivono da Saraievo che
addietro qualche giorno in quell' «Hòte
Europe» vennero intesi due colpi di re-
volver, esonerati in una camera. Accorso
il personale di servizio <e sfondata la por-
ta della camera, ch'era chiusa di dentro,
trovarono steso al suolo con due ferite
gravi al petto, ed immerso nel sangu/d, il
medico dott. V. Vragnizan, che teneva
ancora in mano una re^oltella Browning.
Venne tosto trasportato all'ospedale di
fortezza, ove, ad onta delle più affettuo-
se cure dei colleghi, dopo poco tempo
spirò.
L' infelice aveva 34 anni ; era medico
comunale a Lesina e lascia nel dolore la
moglie e due teneri bambini.
Ai commissario all' annona. —
Riceviamo e pubblichiamo:
«Perchè il Commissario all'Annona tol-
lera — e tutti Zara sa eh' è così ! —
che alcuai rivenditori vendano pubblica-
mente le uova a 14 centesimi 1' una ? —
Griovedì a sera i contadini dei contorni
portarono in città centinaia e centinaia di
UOVA, che anche vendettero a 10 centesi-
mi. Perchè, pagate a 10, i rivenditori le
hanno da far pagare a 14? Le uova van-
no vendute a 12 centesimi, o non vendu-
te. Il commissario all' annona è obbligato
a far rispettare il calmiere : e, sulle uo-
va, i rivenditori devono per legge mette-
re un cartellino col prezzo di: 13 cen-
tesimi. Non si scherza col pubblico, che
ha fame.»
Il sequestro di una grossa par-
tita di riso. — Il negoziante Griovanni
Meleda, che ha bottega e magazzini di
commestibili in piena campagna, a Bella-
fusa, aveva mancato dal mese di novem-
bre di dare l'inventario dei generi di de-
posito ; inventario che la legge esige o-
gni sabato dai negozianti ed industriali.
Il locale Capitanato Distrettuale venne
anche a sapere che il Meleda. era. in. poa-
sesaa di- ujaia^gi'asjWte^ft^ ria% noa
de aunf£Ì«tft a. mi^ssa
di nascosta a scopo di speculazione.
Epperò il 6 corrente procedette ad una
verifica dei magazzini del Meleda e al se-
questro della merce : 117 quintali di buon
riso Bassein, che, com' è noto, è aumen-
tato negli ultimi mesi gradatamente di
prezzo. Il riso sequestrato — • e vi furono
subito molte offerte per la compera —
sarà venduto tra breve, con le modalità
fissate dal Capitanato Distrettuale. Il
quale, intanto, ha inflitto al Meleda una
multa di 200 corone.
Nelle aule giudiziarie. — Davanti
il consesso giudiziario rinforzato, che fun-
ge da Corte d' Assise, presieduto dal Con-
sigliere d'Appello Grraovaz-Bruuelli, ai
tenne addì 12 corr. il pubblico finale di-
battimento in confronto di Eva GrL>tovina
di Matteo, figlia, e di Griovanna moglie di
Matteo Grotovina, madre, da Tkon di Za-
ravecchia, per crimine di infanticidio con-
tro la prima, e per crimine di omicidio
semplice contro la seconda.
In seguito al parere medico, che esclu-
deva la tesi dell' infanticidio, rispettiva-
mente dall' omicidio, la Corte giudicante
mandò entrambe le accusate assolte dal-
accusa, condannando Eva, la figlia, a
tre messi di arresto, per occultazione di
sarto, nella quale pena venne computato
"'arresto istruttorio subito peli'epoca di
un mese. Quale pubblico accusatori', fun-
geva il Procuratore di Stato Ivió. Difen-
sori dott. Werk ed Alacevié.
= Addì 8 corrente venne tenuto davanti
questo Tribunale provinciale, quale Corte
ordinaria e sotto la presidenza del presi-
dente Bojanić, e col primo procuratore di
Stato Oscar Marcocchia, il dibattimento
contp don »Matteo Klarié del fu Giaco-
mo aa Scardona, ora cappellano a Pago,
difeso dall' avvocato Stefano Polli, pel
crimine di peiturbazione della pubblica
tranquillità ex § 65 a, per avere cioè in
diversi incontri dell' anno 1912 e fino a
quando la nostra monarchia presentò la
nota alla Serbia, in pubblico èd alla pre-
senza di più persone, cercato di eccitare
al disprezzo ed all' odio contro il nesso
politico dell' impero.
Il dibattimento venne tenuto a porte
chiuse, essendo stata esclusa la pubbli-
cità per motivi d'ordine pubblico.
Chiusa la produzione delle prove e
quando doveva esser fatta la requisitoria
del pubblico ministero e tenuta 1' arringa
da parte della difesa, essendosi il difen-
sore avvocato Stefano Polli improvvisa-
mente ammalato, venne sospeso il dibat-
timento, che sarà continuato tra giorni.
Falsificazione di banconote. —
Si richiama 1' attenzione del pubblico sul-
r esistenza di falsificati, che giusta comu-
nicazione della Banca austro-ungarica fu-
rono designati come del tutto non riu-
sciti, dacché la loro esecuzione è grosso-
lana ed inesatta. Si tratta cioè di banco-
note da 20 corone dell' anno 1913 (lette-
ra a-C}, per la cui fabbricazione furono
disegnate a decalco u mano libera, sopra
due carte trasparenti, i contorni della fi-
gura dalla parte del testo tedesco e del-
l' ungherese della banconota autentica, e
sulle traccio cosi ottenute furono esegui-
te a penna le figure con inchiostro nero
e rosso come pure con matita rossa ed
azzurra. Le due carte furono quindi attac-
cate una su r altra. Sono poi in circola-
zione due tipi di banconote da due coro-
ne dell' anno 1914 (lettera a-A e lettera
a-B) la cui fabbricazione seguì a mano
libera, mediante penna e pennello in in-
chiostro nero e rosso nonché colore di
bronzo per 1' una e mediante disegno a
mano libera con penna in inchiostro ros-
so, come pure con matita rossa-azzurra
e bruna su carta velina bianca per la
seconda.
Corrispondenza apertH. — Zara-
tino Italiano. — Ella ha una felice dispo-
sizione per la poesia ; ma bisogna che
perfezioni il suo endecasillabo. Legga il
Monti — la traduzione deli' Iliade per e-
sempio — e ne ritrarrà grande vantaggio.
= R. R. — Le pare {possibile? Ma non
vede quanto si è penato per metter su, a
Trieste, eh' è Trieste, uno spettacolo ? =
Libero. — Un artibolo contro la lettera
anonima ? Ma non poteva scegliere qual-
che altro argomento ? Perchè togliere alla
canaglia o al cretino che ricorre allo scrit-
to anonimo la illusione solitaria di rite-
nersi un galantuomo od un gran bravo
uomo ? = Lettore. — Abbiamo disposto
per la corrispondenza cui Ella allude.
G-razie. Tuttii i buoni e veri patrioti ci
sostengono perchè capiscono, nel loro buon
senso, che le condizioni attuali del gior-
nale sono anche provvisorie.
rata. I combattimenti sui fronti dei
Carpazi continuano da per tutto. Kel-
r offensiva degli alleati, ad onta del-
l' accanita resistenza del nemico e
dell' impiego di rinforzi russi che ven-
gono concentrati da tutte le direzio-
ni, si guadagna passo a passo terre-
no. Le operazioni nella Bucovina
procedono favorevolmente. In mezzo
a quotidiani combattimenti, le nostre
colonne irrompenti attraverso i vali-
chi montani, riconquistano il terreno
nazionale. E' già raggiunta la linea
del Sereth.»
degli eserciti germanici.
12. Il Wolff Bureau
I combattimenti
BERLINO,
comunica :
c Grande quartiere generale, 12
febbraio. Teatro occidentale della guer-
ra. Ieri, dopo lunga pausa, ricompar-
vero dinanzi alla, costa navi nemiche.
Sopra Ostenda aviatori nemici lan-
ciarono delle bombe, che non reca-
rono danno al militare. Sul resto del
fronte ebbero luogo combattimenti di
artiglieria. Presso Souain un attacco
di fanteria, tentato dai Francesi, ven-
ve respinto. Cento e venti prigionie-
ri rimasero nelle nostre mani. A nord-
ovest di Verdun abbiamo preso pa-
recchie trincee nemiche. Il contrat-
tacco, impreso da parte francese, fa-
cendosi precedere dalla bandiera di
Ginevra, fu respinto con rilevanti
perdite del nemico. La fortezza di
Verdun venne colpita da aviatori te-
deschi con circa 100 bombe.»
«Teatro orientale della guerra
L'Imperatore è giunto al campo nel-
la Prussia orientale. Le operazioni
ivi compiute costrinsero i russi a slog-
giare rapidamente dalle loro posi-
zioni ad oriente dei Laghi Masurici.
In singoli punti continuano i com-
battimenti. Fino ad ora vennero fatti
26.000 prigionieri, presi più di 20
cannoni e 30 mitragliatrici e cattu-
rata altresì una massa di materiale
di guerra; però tutto il bottino fatto
non si può calcolare ancora che ap
)rossimativamente. Nella Polonia a
destra della Vistola, le truppe ger-
maniche occuparono la città di Sierpc
fecero di nuovo alcune centinaia
di prigionieri. A sinistra della Vistola
nessun mutamento.»
La Lega Nazionale in Dalmazia
Pervennero al gruppo di Zara :
Per onorare la memoria del defunto si-
gnor Michele Bakmazs : Giuseppina e Ro-
dolfo Tocigl cor. 10, Maddalena Pauli-
chievich 1, Maria Miletich 1, Famiglia
Mayerhofer 2, (Giuseppe Tebaldi 5, Do-
mina Anzulovich 1, Antonio Matulovich
2, Giovanni Marussich 2.
Per onorare la memoria del defunto si-
gnor Latino Orfei : Arnoldo Galasso co-
rone 1.
Gli ultìini dispacci
(Da fonte ufficiale)
Nella Polonia russa ed in Galizia.
VIENNA, 12. Si comunica ufficial-
mente, il 12 febbraio :
«La situazione nella Polonia russa
e nella Galizia occidentale è inalte-
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