^imo 1. Zara Settembre !§50. ST. 12.
AGRONOMO BKIIOMITO!
di Economia rurale, intento a promuovere in via istruttiva popolare il progresso
dell'agricoltura ed altri oggetti economici di patrio interesse.
Questo foglio viene redatto e publicato sotto gli auspici della Società agronomica centrale di Zara.
§0!fmARI0.
Osservazioni conclusionali importanti circa la
malattia dei pomi di terra (cont. e fine). — Clas-
sificazione del suolo arabile del sig. J. Girardin
(cont.) — Sul gas illuminante considerato sotto il
rapporto dell'economia domestica. — Della conve-
niente disposizione dei letamai.
Osservazioni conclusionali importanti
circa la malattia dei pomi di terra,
(cont. e fine.)
Quanto alla natura del suolo deve
cónsigliarsi di evitare nella coltura dei
pomi di terra i suoli compatti, umidi,
privi di scolo sufficiente, tutto ciò in una
parola, che sembrasse proprio a provo-
care^ la trasformazione dei tessuti vege-
tali in ulmina, della quale sostanza ab-
biamo tenuto ragione in precedenza (1)
e la cui produzione a spese delle sostan-
ze contenute nelle cellule della pianta, è
cio che costituisce l'alterazione dei fusti
e. dei tubercoli in discorso. E dietro Fe-
ti) V. n. 2, pag. 9,
sperienze fatte dallo stesso I/mdley an-
che per rapporto ali1 influenza del suolo,
ei venne a conchiudere:
1. Che nei terreni di natura torbosa,
bene prosciugati, i pomi di terra si tro-
vano quasi totalmente risparmiati dalla
malattia ;
Che nelle, terre forti, molto ricche
0 molto umide, la pianta corre molto
rischio di essere attaccata dalla malat-
tia, a meno che il suolo non sia molto
secco, o il clima freddo, o in fine la
piantagione non abbia avuto luogo in
autunno, od almeno molto di buon ora ;
3. Che nelle terre leggiere e sabbiose
1 pomi di terra si trovano meno esposti
all'attacco della malattia, a meno che
la piantagione non ne sia stata tardiva,
che non vi sia stato eccesso di letama-
zione, o che il sottosuolo non sia com-
patto, impermeabile ed umido \
4. Che la calce per ammendamento
non è assolutamente sfavorevole alla col-
tura dei pomi di terra, ma che gli av-
vantaggi ne sieno molto incerti?
rlSÌSBÒ 1. Zara 15 Ottobre W. 14.
EOMiO RSCCOfiLITOR
di Economia rurale, intento a promuovere in via istruttiva popolare il progresso
dell'agricoltura ed altri oggetti economici di patrio interesse.
Questo foglio viene redatto e publicato sotto gli auspici della Società agronomica centrale di Zara.
SOMjHAIKIO. j
Sostanze fertilizzanti di natura inorganica (contili.) —
Della conveniente disposizione dei letamai (continuaz).
"— Calendario dell'Agricoltore pel mese di ottobre.
Sostanze fertilizzanti di natura inorganica,
i-
Siilìbia e ti argilla.
(continuazione.)
Il sig. de Scliindler in Austria, sen-
za alcuna precedente costruzione, fa di-
sporre le lotte di terra in mucchi volu-
minosi, lasciando tra esse dei larghi
interstizi, ed alla base dei condotti de-
stinati a ricevere una quantità sufficiente
di legna spaccata per la lunghezza di 3
piedi. Egli ottiene così per il prezzo di8
franchi sino a £4 carri di argilla bruciata.
1/ impiego di questa sostanza viene
consigliato da farsi una volta per ogni
~one di 4 o 5 anni, in ragione di
800 a 1000 piedi cubici per ettare, ed
anche pn proporzioni maggiori, ove lo
comporti la spesa.
L1 applicazione se ne fa, dietro il
citato autore, nel modo seguente. Allor-
ché, in seguito all'umidità atmosferica o
ad una divisione meccanica, sempre fa-
cile quando l1 operazione sia stata bene
eseguita, V argilla è ridotta in cenere o
piuttosto in polvere, la si spande più equa-
bilmente che sia possibile sulla superficie
del suolo, e la s1 interra poi mediante una
leggera aratura prima o contemporanea-
mente alla semente. Altre volte la si span-
de sui vecchi trifogli prima di rovesciarli.
Nella stessa guisa si possono bru-
ciare tutte le terre forti e le diverse mar-
ne argillo-calcari 5 i risultati di cui 11011
sembrano essere sensibilmente differenti.
Tale applicazione del fuoco alle ter-
re, costituisce un eccitante energico dèl-
F attività del suolo, ed un mezzo efficace
altresì, atteso l'odore che ne deriva, per
T allontanamento e la distruzione d1 in-
setti nocivi. Essa però non conviene e-
gualmente ad ogni sorta di piante. Quelle
che in seguito a ciò meglio vi prospe-
rano sono principalmente le crocifei'e,
come le rape, i navoni, ecc. in seguito
a cui gl'Inglesi ottengono bellissime rac-
Alino T. Zara SO Ottobre 1$50. I. 16.
di Economia rurale, intento a promuovere in via istruttiva popolare ii progresso
dell'agricoltura ed altri oggetti economici di patrio interesse.
* ' • •
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»«MUBIIIIO.
Del gelso e dell' industria serica. II. Baco da seta.
— Calcolo dei prodotti del letame. (Continuaz.) —
Sostanze fertilizzanti di natura inorganica. Ili Marna.
Del gelso e dell' industria serica.
(continuazione.)
II.
Ilei baco da seta.
Si conoscono parecchie varietà di
bachi da seta: le une producono dei boz-
zoli bianchi, le altre dei gialli, il colore
di cui si presenta sotto gradazioni diverse.
In generale sono più stimati quei bozzoli
che non sono molto grossi, che hanno un
tessuto finissimo di color pagliarino, che
sono duri ali1 estremità, resistendo a mo-
derata pressione delle dita, e che pre-
sentano un cerchiello rientrante nel mezzo.
Questi si debbono anche prescegliere nel
procurarsi da se la formazione della se-
mente per r anno successivo, ond1 essere
per tal guisa sicuri della buona qualità,
su cui talvolta si potrebbe ingannarsi con
danno sensibile nelP interesse. In che fa
duopo regolarsi dietro la nozione che una i cu ninne grigie ai arnesi», i;«»"-
libbra e mezza di bozzoli può dare una | persiste per parecchi mesi. Poi quando
oncia e mezza di buona semenza; sem-
prechè per altro il numero de1 parpaglioni
maschi che ne sortono non sia superiore
a quello delle femmine, ciò che si pro-
curerà di evitare nei fare la scelta dei
bozzoli, avvertendo che quelli che rac-
chiudono un maschio sono ordinariamente
più piccoli, acuti ad una o ad ambe le
estremità e ristretti nel mezzo; là dove
quelli che racchiudono femmine sono molto
più sferici ali1 estremità, più grossi, non
ristretti o pochissimo nel mezzo. Ad ot-
tenere quindi l1 opportuno proporzionato
sortimento, dovrà scegliersene un terzo
soltanto dei primi.
Un oncia di semenza suole compren-
dere da 38 a 40,000 uova, che bene
allevate potranno dare circa 100 funti di
buoni bozzoli. Le uova per altro, dal gior-
no che vengono deposte dalle farfalle,
perdono del loro peso , sì che al momento
della sortita del vermicello ne hanno per-
duto circa il per cento. Da principio
esse sono gialle, poi a poco a poco di-
vengono brune rossastre, grigie rossiccie,
ed infine grigie di ardesia- colore che
prendere un interesse diretto per il mi-
glioramento della pastorizia in Dalmazia;
senza diche i vantaggi non sarebbero mai
uè grandi nè sicuri. „ Benché sia vero
(aggiungeva egli) che quando i Governi
possono affidare alF interesse dei parti-
colari le cure d1 un qualunque migliora-
mento, la riuscita è comunemente più
certa, non è cosi nel caso nostro, per-
chè qui mancano assolutamente lumi e
capitali per intraprendere la cosa in gran-
de. Ora le prime sperienze debbono pro-
durre effetti tali che da lor nasca favo-
revole opinione, ed allora, o in piccolo
o in grande, ognuno col modello sotto
gli occhi comincierà a far bene
Le quali parole vi richiamano al pen-
siero la saggia idea di ovilirmodelli, a
cui già sin dall'anno scorso avvisava il
professore di economica rurale e di storia
naturale in Zara, nel rappresentare il
bisogno di un orto agrario d1 annettersi
alla cattedra assieme ad una stalla-modello
in piccolo, con la vista appunto di pro-
muovere il miglioramento delle razze degli
animali lanuti e bovini in provincia, col-
l1 insegnarne il buon governo, approfit-
tando dei foraggi che si sarebbero rac-
colti dali1 attivazione di un prato artifi-
ciale (di cui pure si manca); unica via
da seguirsi a cogliere moltiplici scopi;
da insegnare il buon governo di animali
oggi barbaramente trattati ; da contribuire
al loro miglioramento, anche direttamente
col mezzo di un qualche stallone; da
consumare il foraggio risultante dal mo-
dello pure indispensabile del prato; e
d1 averne a ricambio il concime neces-
sario per la coltivazione dell1 orto agrario.
Ma alla proposizione del professore di
agraria veniva con sentito dolore rispo-
sto : „ presentarsi a prima vista, che dallo
stabilimento di una stalla-modello a Zara
potrebbe difficilmente attendersi il divi-
sato vantaggio del miglioramento delle
razze degli animali di uso economico, a
motivo della mancanza dei necessari pa-
scoli " GF intelligenti rispondano, e
compatiscano alle scarse vedute del pro-
fessore ed agli effetti che potrannosi at-
tendere da isolate teorie....
„La coltivazione delle pecore e dei
bestiami in genere (diceva lo stesso Dan-
dolo) congiunta a quella della terra, o-
pera da per tutto prodigi". A cui ag-
giugneva:
j? Qui gli stessi interessi dello Stato
addomandano il miglioramento della pa-
storizia. Due milioni di animali Jia la
Dalmazia tra pecorini e caprini. Si è tro-
vato il modo di fare che le capre dimi-
nuiscali di numero a poco a poco e scom-
pariscano: e ben presto troveremo in
Dalmazia due milioni di sole pecore.
Quale ricchezza per una povera nazione!
Non esiste in Europa alcun popolo in-
civilito che abbia tanta quantità di ani-
mali in proporzione alla quantità di 27
mila abitanti.
„ La Spagna ha sagrificato mani-
festamente sotto la or cessata dinastia
la sua agricoltura, e F incremento della
sua popolazione alla pastorizia. La Dal-
mazia invece, aumentando i suoi capitali
col migliorare la pastorizia, porterà gradi
di robustissima vita alla sua agricoltura,
e con questa un germe fecondo di suc-
cessivo aumento nella popolazione* Sì,
qui non manca che aumento di capitali
e diffusione di lumi: la natura ha fatto
il resto. L' esempio, le cure e l1 insisteza
d1 un sol uomo nella parte naturalmente
più sterile della Francia, la Campagna
pidocchiosa, han bastato per cangiar fac-
cia al vasto e povero dipartimento della
Marna, popolato quanto tutta la Dalmar
zia: e là in luogo di sterilità non s1 iiir
contran che greggi migliorate, oppure di
spagna, e boschi ove tanto era ingrata
la natura da non produrli naturalmente,
e campi coperti di ricchi raccolti e di
grassi bestiami. Quanto non ti sarà grato
quel popolo e F umanità, illustre de Cer-
non! L1 esempio egualmente, le cure e
la sola lana di due milioni di pecore da-
matine migliorate quanto non può ali-
mentare F industria in Francia ed in Italia-
Il valor di questa lana ed i letami ai
Ali no I.
đr
Sara 34 Novembre 1850 I. 31.
L
SOMMARIO.
Viticoltura; della propagazione delle viti e
della scelta dei tralci/— Cura terapeutica delle
piante. — Tramutamento di. agricoltura.
di Economia rurale, intento a promuovere in via istruttiva popolare il progresso
dell' agricoltura ed altri oggetti economici di patrio interesse.
Questo foglio viene redatto e pnblicat» sotto gli auspici della Società agronomica centrale di Zara.
penso del suolo occupato, delle cure pre-
state e delle spese anticipate.
Cinque sono i metodi più usitati con
cui si propaga la vite : 1) per semina-
gione— Z) per propaggine2) per
margotta — 4) per magliuolo — 5) per
innesto.
Agronomi riputatissimi, avuto ri-
guardo alia grand1 importanza dell' accu-
rata propagazione delle viti, opinarono
doversi fare delle seminagioni di acini
di uve ben mature, e che non avessero
prima subita la fermentazione, per va-
lersi delle ricavate pianticelle, dopo averle
opportunemente preparate nel vivaio, ne-
gl1 impianti. Si offrono numerosissime te-
stimonianze di sperimentatori in questo
genere di ogni fede degni, i quali nel
modo più positivo assicurano di aver ve-
dute le loro pratiche coronate del più
favorevole successo.
Sarebbe desiderabilissima cosa, che
ad esempio di questi venissero fatte delle
esperienze nel proposito anche nella no-
stra Provincia: e se qualcuno ne avesse
Della propagazione dèlie viti e della
scelta dei tralci.
Da una ponderata cura nella pro-
pagazione delle viti e nella loro pianta-
gione dipende nella massima parte la fa-
vorevole riuscita delle vigne, l'abbondante
quantità e la buona qualità del loro pro-
dotto. E, poiché è questa la stagione in
cui comunemente fino a primavera si fanno
gì1 impianti delle viti, non sarà fuori di
proposito T occuparci nel discorrere alcun
poco di tali lavori. Ond1 è che ci ferme-
remo a parlare primamente dei vari me-
todi di propagare le viti, quindi della
loro piantagione, avendo sempre in vista
i due principali rapporti della qualità e
della quantità del vino, che si spera ot-
tenere come scopo dell1 impianto e com-
soggette, le distenderai a strati non più
grossi di mezzo' piede, in luoghi asciutti,
e ciò perchè la succeda lenta e regolare.
Bada che il luogo, in cui le terrai cu-
stodite, sia ben mondo, onde non ne venga
ad esse un qualche ingrato odore, o cattivo
sapore ali1 olio. Dà loro spesso aria, e le
svolgi con attenzione. Non affrettarti a tri-
tarle se vuoi abbondanza-di loro umore; ma
se lo brami squisito, fallo appena raccolte.
Scava le fosse per le piantagioni
di viti, ulivi, ed altri alberi fruttiferi, che
a primavera ti sarai proposto di traspor-
tare dal vivaio nel fondo, e disponivi la
terra in modo, che le benigne meteore la
possan saturare di principi gasosi, dopo
che il gelo ne avrà sminuzzate e sciolte
le glebe. Non ommettere di regolar bene la
loro disposizione, che oltre al diletto cui
offrirà il tuo podere ali1 occhio, ne risen-
tiranno utile anche le piante per la giusta
distribuzione dei sughi alimentizi e la fa-
cile ventilazione. L1 ordine e la simetria
sono pur la prima legge, che governa
ed equilibra F universo così bello.
Ara più profonde che puoi le terre
destinate a ricever la veniente primavera
grani sì bianchi , i tardivi, che minuti5
e, nel!1 eseguire questi lavori, fa di sbar-
bicare tutte le erbe cattive e stranie alla
coltivazione del fondo, esportandole, in
specie le graminacee, fuori del campo,
per timore che F umidità ed il soffice ter-
reno non le aiutino a riprendere. Le potrai
dar in pasto agli animali che le appetiscono.
Pota gli ulivi, i gèlsi, le viti e gli altri
alberi ; ma procura di far ciò quando è
dolce F aria, e si mostra duratura tale
per qualche giorno successivo.
Gli alberi, che hanno bisogno di colti-
vazione scalza, concima e poi subito rin-
calza. Nel dar loro gF ingrassi bada di
disporli sulle spongiole della pianta, e non
al tronco, che ciò poco 0 nulla giova: A
trovarci bene le radici regolati dai rami :
quanto si spandono questi in aria, tanto
sotterra si dilatano quelle.
Scava le fosse intorno a' tuoi poderi e pu-
lisci quelle che li attraversano, affinchè le irrom-
penti aque delle copiose pioggie non ti guastino
il campo e 1' opra, trasportando nel loro impeto
e la terra e le sementi.
Svolgi, ben fondando la zappa, la terra del
tuo orticello, perchè la possa fertilizzarsi a dovere
per gì' impianti di erbaggi, che farai come si mostri
la primavera. Nel ' concimarla copri bene le ma-
terie d'ingrasso, perchè non le asporti seco o vo-
latizzi l'aqua delle piogge.
Continua tagliare il legname destinato alla
costruzione; e provvediti anche della legna da
ardere, onde, quando sarà forte il rigore del
verno, non sii costretto andar cercartela con mag-.
gior stento; ma, stagionata, ti consoli da lieta lìammn.
Non dimenticarti di dare la piena alla tue
botti ogni 15 giorni, come nel passato mese ti
I si atvertì, con generoso vino,
i 11 tuo bestiame, ed i bovi al lavoro resi ina-
bili, che avessi destinato al mercato e per av-
ventura ancor non li avessi venduti, ingrassa,
dando loro buon foraggio, e lavandoli con tiepida
acqua, e strofinandoli bene. Custoditi bene in stalle
chiuse e caldo, dà loro di quando in quando una
porzione di sale. Se userai di questi mezzi, li
avrai in poco grassissimi, ed in nessuna stagione
potranno tornarti di più.
La madre di famiglia ingrassi il porco, in-
torno al quale si rallegrerà nel cornovale colla
sua famigliola. Faccia lo stesso coi suoi dindi,
polli, capponi, cplle oche ed anitre, dai quali,
oltre l'uso domestico, per le prossime Sante Feste,
potrà ritrarre buona somma di danaro da com-
perarsi le masserizie mancanti pella casa, e prov-
vedere ad altri bisognuzzi.
Son lunghe le notti, le più lunghe fra l'anno!
Tu non abbisogni di tutta la loro durata per ri-
posarti le stanche membra. Perciò, presso ad un
allegro fuoco, tessendo canestri e preparandoti i
legni, dei quali i tuoi strumenti abbisognar po-
tessero , fa le tue serate nell' educar i tuoi li-di
all' amor di Dio e del prossimo. Insinua lo%
l'amore alla fatica, 1' odio all' ozio ed al malfare,
e ne avrai in guiderdone una felice vecchiaia
consolata dalla loro virtù e dal loro amore. (Red)
Avvertimento. Nel numero antecedente si • om-messo di avvertire che i due articoli, l'uno sui prati e l'altro sul modo di dar maggior consistenza al burro, sono stati tolti dal Friuli il primo, e dal Repertorio,
d'Agricoltura ecc. il secondo. A toglimelo di equivoc» peli' avvenire gli articoli originali saranno contrasse-gnati coli'abbreviatura Red (La Redazione)
FVatelH Battara
Tipografi Editori.
Michele Medici»
Redattore responsabile
deleo. per la Soc. Aqr. centr, di Zara.
Anno I. Xara Pecombre 1S50 UT. 35.
di Economia rurale, intento a promuovere in via istruttiva popolare il progresso
dell' agricoltura ed altri oggetti economici di patrio interesse.
Questo foglio viene redatto e piiblioato sotto gli auspici della Società agronomica, centrale di Zara.
SOJOI1BI«'
Economia olearia. (Coni.) — Sul drenaggio
— Distruzione della gramigna.
Economia Olearia.
COlTOOTAZlOffiE.
Un detto v1 ha tra i nostri contadini,
al quale da parte loro viene annessa la
più stabile credenza, che il giorno della
Madonna Grande (l'Assunzione della Ss.
Vergine, che cade ai 15 di agosto) la
sostanza oleosa incominci ad entrare
nella bacca. Quantunque tale adagio non
si abbia il rigore di un'esatta matema-
tica , è però certo per una costante e-
sperienza1, che intorno a questa epoca,
qualche giorno prima o qualche giorno
dopo, in genere comincia a svolgersi
nelle olive il meccanismo della oleosità.
Gioverebbe però fare dei tentativi in
quest1 argomento anche ai primi di ago
„„™„ii 1. 1 !• UDÌ' /»II«
costanze
i aigumcmu alien pi»"* ui a;
assoggettando le olive, che per cir-
mze di vicissitudini atmosferiche ve-
nissero precipitate dalla pianta, alla pres-
surazione. Imperciocché, quantunque non
ci sembri dover convenire cogli antichi,
presso ai quali si legono de1 grandi en-
comi air olio tratto dalle bacche verdi,
anzi un tal procedere ci paia affatto con-
trario alla buona economia di questo li-
quido 5 tuttavia non cesseremo mai di
raccomandare caldamente, che si faccia
il debito calcolo di tutte le olive che, o
dair impeto del vento o dalla offesa dei
vermini, venissero gittate a terra: rac-
colte e frante, se ne può ritrarre del
buon olio da ardere, e che non è cattivo
neppure a mangiare.
Ma se il frutto manca di dati ca-
ratteristici , i quali dinotino la prima
epoca della sua oleosità $ non è per-
ciò che lo studio degli osservatori e
la pratica lunga dei coltivatori 11011 ab-
bian trovato una legge con cui rilevare
il principio di questo fenomeno nell1 uliva,
e questa Y hanno tratta dalla di lei fiori-
tura, e dalP appetirne il frutto che fanno
gli animali.
SI sto I, Sara Ì2> Cieimalo 1S51 m. 39.
LIGROMP RKCOGLITORE
(li Economìa rurale, intento a promuovere in \'ia istruttiva popolare il progresso
dell'agricoltura ed altri oggetti economici di patrio interesse.
Questo foglio viene redatto e puLIicato sotto gli auspici della Società agronot.iica centrale di Zara.
somauiitio.
Dei pascoli comunali in Dalmazia conside-
nei loro rapporti colla pastorizia e coli' a-
gricoltura — Sul drenaggio (Conlinuaz.) — Delle
piante algose adopratc ad uso d' ingrassi. —
Varietà.
Dei pascoli Comunali in Dalmazia
considerate nei loro rapporti
colla pastoriz-ia e coW agricoltura.
AVVERTIMENTO.
In altro tempo, quando io neppur sognava
di scrivere in un giornale di economia, e quan-
do una crudele necessità mi condanava ad un
molesto ozio, per fuggire la noia di quello, scris-
si questa memoria, ed in pari tempo cercai di
soddisfare di un innocente sfogo il mio cuore.
Compiuta, la riposi nel mio scaffale e la lasciai
dormir tianquilla, forse destinata a non uscir di
là, se non per finir nelle fiamme; quando questa
non mai preveduta circostanza venne a destarla
dal sonno, trarla di mezzo aUa polvere in cui
sepolta giaceva e farle vedere la luce del mon
do. Forse sarebbe stato per lei assai meglio
non le avesse toccato mai simile fortuna : si
tacuisses philosophus rnansisses ! Pure, per quella
benedetta influenza che Bìlauzio esercita sopra
tutti, e per queir amore, cui ognuno porta ai
propri parti anche sconci, che tali non si mo-
strano ai di lui occhi, non mi resse il cuore a
distruggerla od abbandonarla ; onde, con qualche
piccola modificazione, mi farò ardito renderla
di ragion pubblica, secondo le circostanze del
del tempo lo consentiranno. Siccome però, come
ebbi già a dire, nello scriverla uno dei principali
stimoli, che mi vi indussero, fu uno sfogo di af-
fetto alla mia patria ; così nel pubblicarla non
altro supplico che un benigno aggradimento, se
alcun che di utile per fortuna la si trovasse
contenere, ed un generoso e pronto obblio di
quanto avessi errato. Ma se alcun che di buono
la potesse contenere ; se le mie povere fatiche
potessero per un solo istante rispondere ai fer-
vidi voti del cuore, e ridondar ad un prò qua-
lunque della ima diletta Dalmazia, ed a me toc-
casse 1 ultima parte del merito di quanti si af^
faticano per sollevarla dalla sua miseria, per ve-
derla prosperare e felice, io mi crederei ad esu-
beranza compensato, e troppo fortunato nelle co-
E sappia pur ciascun i-ke /' erbe e i fieni
Son che fan ricche le ct^npayne e i colli-
Alamanni. Coltivai!. Lib. I- v.
Chi abbonda di fieni, abbonda di
bestiamej chi è riceo di bestiame, e co-
Anno I. 30 «ennaio 1851 nr. 30.
LIGRONOIHO RKCOGLITORE
di Economia rurale, ìiitenlo a promuovere in via istruttiva popolare il progress»
dell' agricoltura ed altri oggetti economici di patrio interesse.
Questo foglio viene redatto e publicalo sotto gli auspici della Società agronoMica centrale di Zara.
Sulla consertazione dei legumi, delle carni,
del pesci freschi e delle frutta. — Nuóvà tariffa
doganale generale austriaca, — Varietà.
ECORIOMIA DOMESTICA
sulla conservazione dei legumi, delle carni,
de' pesci freschi e delle frutta.
Il triste inverno non fa germoglia-
re alcuna delle produzioni della natura;
egli reca il freddo ed il gelo mentre
per la vegetazione occorre il calore ed
anzi un calor vivo : ne possiamo far
conto su lui per nutrirci : il nostro van-
taggio dobbiamo cercarlo nelle piante,
ne' grani, nei legumi e nelle frutta che
avranno fatto nascere le altre stagioni 5
e quinrU dobbiamo saper conservare tut-
te queste differenti sostanze per quindi
produrle sulle mense altrettanto fresche
e seducenti, come nelle stagioni in cui
sogliono fare V ornamento de' pasti.
I fagiuoli verdi ed i piselli sono i
legumi che più di ogni altro si deside-
ra conservare, però pei* lo meno altret-
tanto suscettivi a guastarsi degli altri,
ove non si presti la debita attenzione.
Pei fagiuoli giova trasceglierli ben ver-
di, e non troppo grossi, mondansi Sen-
za spezzarli in due, giacche prendereb-
bero di troppa umidità, ed ove non pren-
dessero la muffa riescirebbero molli e
poco piacevoli al sapore; mondansi a-
dunque senza spezzarli in due e s'im-
biancano.
Onde riesca questa prima opera-
zione bisogna che V acqua destinata ad
imbiancarli sia bollente quando vi si
gettano per entro, e particolarmente non
lasciarveli che il tempo necessario per-
chè sieno bene inzuppati ; finalmente gio-
va ritrarneli tosto che T acqua sarà ri-
tornata in istato di ebollizione acciò si
conservino saldi e verdiquindi farli
sgocciolare ; e quando sieno presso che
disseccati, ripòrli entro vasi di. biscotto
di creta: giova evitare di riporne di
troppi entro un vaso onde possano es-
sere coperti dall'acqua5
O FefefopaSo S§51 m. ss.
'AGRONOMO RACCOGLITORE
dì Economìa rurale, intento a promuovere in via istruttiva popolare il progresso
dell'agricoltura ed altri oggetti economici di patrio interesse.
Questo foglio viene redatto e publicato sotto gli auspici della Società agronomica centrale di Zara.
«ifoiEii.'tnso.
La Dalmazia e la nuova lega doganale au-
striaca, — Della conservazione delle carni di por-
co, di bue, di montóne, di pollame e di selvag-
gina (Goni)
lia IJaltiiazìa e la nuova leg^a
dogfaiiale auistriaca.
Il piano della nuova tarilfa dazia-
rla austriaca e della sua nuova sistemazio-
ne doganale ultimamente progettata, e che
presentemente si sta discutendo a Vien-
na 5 è un fatto che attrae a se viva-
mente r attenzione di tutti i cittadini del-
l'impero d' Austria non solo, ma delFin-
tero mondo commerciale ed industriale
eziandio, il quale per esso viene a ri-
cevere una nuova scossa forse giammai
presentita.
Non sappiamo comprendere per quale
fatai destino la Dalmazia vada ad es-
sere segregata da questo importantissi-
mo patto fra le varie provincia deirim-
pero, e non le sia concesso assedersi
a questo fraterno banchetto imbandito
per tutti gli altri cittadini della monar-
chia. Il ministero Io dice chiaramente
che la nostra provincia, stante la sua
topografica posizione e particolare for-
ma , probabilmente ne andrà esclusa.
Un dubbio esternato dal ininistero
sulla possibilità di una cosa noi dob-
biamo riguardarlo come una negativa
categorica di questa possibilità ; ed il
semplice invito alle camere d'industria
e di commercio di esternare il loro sen-
timento su questo, uno di que' riguardi
di convenienza, che non portano seco
veruna idea di mutazione nel piano già
definitivamente prestabilito.
Non entreremo nella grave discus-
sione, se nelle attribuzioni del Ministero
sia incluso il potere di togliere con un
solo tratto di penna dall' uno, indiviso
ed indivisibile impero una provincia, che
ne forma parte integrante, appartando-
vela nella prima delle questioni vitali f
quello , vale a dire nella sud ammini-
strazione finanziaria. Nemmeno tale mi-
sura la riputeremo più effetto di par-