-C )-
<che neíla 'pesca si occupano, le quali, secondo
la qualità del pesce, o lo diseccano al sole, o
lo asckigano col calore, o lo profumano al l'uo-
co, o la preservano salalo, o lo nutrono colla
ealamoia, o lo marinano ecc., e per tal modo
hanno Tarte di servirlo per lunga época. E tut-
to cib far si potrebbe benissimo cou lutta quel-
r immensa quaulilà di pesce che chiamasi di
massa ; cogli sgombri, colle scardave, cogli
acefali, colle serdelle, co' vari generi di anguil-
le, colle pallamile, co' tonni, e vie via.
Quanto poi riguarda 1' altra difficoltà, ch'è
quella di estenderne lo spaccio del pesce anche
oltre questa provincia, la si supererebbe di
leggieri procurando relazioni d' interessi con
trecconi e con pizzicagnoli specialmenle di paesi
mediterranei a'quali spedire la propria merce;
aozi cresciuto il genere, verrebbe di necessità,
che, per non lo lesciare perire, o ne facessero
de* carichi e lo dirigessero in allri luoghi dove
v* è l'esito, o si procurassero altre maniere
più agevoli di trasporto o di trasmissioni, o
di permute od allro.
Ma ad ottenere ció non basta no le forze
de' nostri pescalori che vivono per lo piu del
guadagno giornaliero, e che non sono in istato
di anticipare le spese necessarie a tali opera-
zioni. Bisognerebbe quindi che o vi fossero dei
ricchi proprielari di reti che sapessero e po-
tessero iuleudere a questo, oppure che si com-
ponessero una o più socielà, le quali con for-
ze riunite' di molli socî, fossero in istato di
fare quanto i singoli non valgono. Anzi questo
secondo parlito sarebbe il migliore, perché es-
sendo molti interessali nelTesito felice dell'im-
presa , molli anche si adoperarebbero affinché
T ezienrla ed il lavoro proceda con ogni possi-
bile ordine e solerzia, ed il guadagno non sa-
rebbe ristretto ed assorbito da alcuui pochi, i
quali allora darebbero leggi e condizioni ingiu-
ste, come suole per 1' avarizia awenire, a
tutti gli allri, ma proporzionatamente all' im-
piegato capitale, diffuso per tante membra
quanti sono gli speculatori che vi hanno con-
tribuyo col loro danaro.
Che se non fosse agevole istituire una so-
ciété grande che comprenda tutti i luoghi oc-
cupati della pesca in Dalmazia, per quelle tan-
te difíicollá che ancora tra noi attraversano
ogni utile impresa, almeno potrebbesi e sareb-
be più facile, islituirne una per ogni capo-luogo
di Circolo o di Pretura, ed allora vedrebbesi
quintuplicato il frutlo della pesca, allora di-
verrebbe una fonte d¡ lucro per moltissimi, né
più il prezzo del pesce sarebbe cosi vile come
lo è in alcuni luoghi, dove se ùbbonda il ge-
nere sono nella dura necessità di quasi rega-
larlo per non aver a chi venderlo.
Ma per conseguir ció necessario rendereb-
besi d'istruire i pescatori, e capacitarli dell'u-
tilità effe'tiva di simili società, la quale cosa
non è cosi lieve come sembra, essendo gente
testareccia e inveterata ne' suoi pregiudizî, e
non lasciandosi smovere a sole parole. Ed i
parrochi, i capi comunali varrebbero ad otte-
nere colle loro insinuazioni, colle persuasive,
quanto non ha pot uto il tempo colle lunghe
esperienze che ha loro sommiuistrate.
D'altra parte sarebbe pure necessario che
avessero dal lato delle Autorità tutta l'assisten-
za oltre quella che hanno; che trovassero faci-
lilazioni dalle regie Finanze e nella provista
de' sali pelle salamoje de' pesci, e ne* dazí di
transito e d'introito, ed in tutti quegli altri bisogni
che sono inerenti a quest'arle, perché un'in-
dustria che potrebbe tornare di grande giova-
merito a molta parte della provincia, si mi-
gliori e s' accresca una volta.
Si deve avverlire per altro, che dove si
è parlato dell' indolenza, e della nulla indu-
stria de' pescatori dalmati, non intendevasi in
cumulo di comprendere in quel novero que' tan-
ti, che diligentemente e con provvidenza eser-
cilano la loro arte, fra quali meritano il pri-
mo posto i pescatori dell' isola di Lissa, di
Lesina, parecchi di Curzola, di Ragusa, il
cui esempio se imitassero gli altri luoghi, né
cosi poveri sarebbero i pescatori, né in anno
di scarse derrate come il i8£6, avrebbero cosi
poco approfittato dell'arte loro, la quale po-
teva compensarli dei danni della carestia.
urgí ip ^r
Si publica ogni giovedi. It prezzo annuo per Zara è di fiorini \\ per semeslre fiorini a; per fuori franco di
porto fiorini ó; per semestre o trimestre in proporcione. Le associazioni »i ricevono in Zara dai pro-
prielari, fuori da tutti gt' II. RR. Ufficii postali.
Si riceve anche qualunque altro giornale in cambio di questo.
6. Fjunceschi Estensore. Zara, JDemakchi s Ro usier Proprielari Editori,
Canterei ma sola non posso.
lo canterei,
Non ho compagna;
11 mio diletto,
D' un mal si lagna ;
Forse m' udrà ,
Gl' increscerà.
Potrebbe dire,
Per mio dolore,
Che più non ardo,
Per lui d* araore ;
Pegno ne sia
L' anima mia.
Dovunque volgo,
11 passo errante ;
Lo porto sempre ,
Sul cuore amante ;
Quai madre suole ,
Teñera prole.
Quel che deve suceedere, suceederà.
Getta un pomo la vaga Teodora,
E a tai detti il bel labbro discioglie :
Chi pel primo quel pomo raccoglie,
Ei fedele sua sposa m' avrà.
Tosto un veglio v* accorre lo prende,
Nè Teodora d'amarlo consente;
Ma lo mauda ad un aqua corrente,
Confîdando che li annegherà.
Ecco il veglio con Y aqua giulivo,
Al beato ritorno s* affretta :
Ora m' ama fanciulla diletta ,
O mia vita , mio solo tesor.
Ma Teodora d'amarlo ricusa ,
E le legua a tagliare Y invita ;
Forse il caso tra legni di vita
Potrà torre quel vecchio amator.
Egli riede dal crudo travaglio,
Colla speme nel seno concetta ;
Ora m' ama fanciulla diletta,
O mia vita, mio solo tesor.
A lui dice la bella ritrosa ,
Pria t' aquista una fama pugnando ;
Quasi certa che un giovine brando,
In lui spenga la vita e 1* amor.
Yincitore quel vecchio ritorna,
'Ve il desir d* una sposa lo alletta ;
Ora m' ama fanciulla diletta ,
O mia vita , mio solo tesor.
F. ALFIREVICH.
VARIETA'
Modo di conservare le sostanze
alimentar!.
In una delle ultime sedute dell* Accade-
mia delle scienze , i sigg. Lemasson e Du-
pré annunciarono di aver trovato, in seguito
a molleplici esperienze , che il gas ossido di
carbonio era un disinfettante, ed uno clei mi-
gliori conservatori per le sostanze alimentan,
soprattuto animali ; che , senza sapore e sen-
za odore , queslo gas non comunica alia car-
ne alcuna qualità sgradevole o nociva. Per o-
perare la conservazione o la disinfezione delle
sostanze si fa arrivare il gas ossido di carbo-
nio solo o con altri gas, o anche con essen-
ze , in vasi ermeticamente chiusi, ne'quali son
conlenute le sostanze da conservarsi. L' ossido
di carbouio puro è preferibile alie sue rniscele
quando si desidera che la sostanza organica
non abbia alcun odore o sapore straniero. Que-
sto gas comunica alia carne un bel colore ros-
so che si conserva iuaherato. (Technologiste).
INon dubitiamo della bontá di questo mé-
todo , ma sarà desso poi conveniente? Ci sem-
bra che il gas acido carbonico sia da prefe-
rirsi ; questo è già stato adoperato con succes-
so nella conservazione dei frutli. Si adoperó
pure il gas acido solforoso. Ambedue si hanno
con piccola spesa, mentre costosa è la pre-
parazione del gas ossido di carbonio.
Dal Rep. d' ayricolt.
ERRATA-CORRIGE.
Pag. 172 lin. 23 col. 2. invece di figlio Ugo — leggi: figlio di Ugo*
Pag. 173 ün. 3 col. 1. invece di slrapparla dal — sposarla al.
Si publica ogni giovedi. II prezzo annuo per Zara è di fiorini 4; per semestre fiorini 2; per fuori franco di
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G. FKANCBSCHJ Estensore. ZARA, DEMARCHI E ROUGXER Proprietari Editori.
preda al delirio. Martino ne la rimarcó, e levo
tra loro una barriera di canne.
Sorta 1' Aurora , il giovane diácono, ingi-
nocchiato , domando al cielo la vita delle due
donne , ch' egli avea strappate alla crudeltà di
Gisla , e le due donne si riguardavano a vicenda.
Martino corse per ajutarle a levarsi, allor-
chè udi lo strepito di qualche passo vicino. Si
mise a spiare chi fosse, e s'accorse d'un pe-
scatore, che lo chiamava col gesto. Dopo un
istante d'esitazione, ando ad incontrarlo.
Ecco qui del pesce, gli disse il pescatore,
presentandogli una cestella.
Domani te ne recheró ancora , e la regi-
na mi pagherà allora che sarà rimontata sul
trono.
10 non ti comprendo, rispóse Martino,
senza pero rifiutar il dono offertogli.
Senti! ripiglio il Pescatore. La mia fí gl i a,
la mia bella lldegonda era stata «edotta da un
nobile castellano, che 1'avea tosto abbandonata.
Corsi a gittarmi a piedi della regina Adelaide,
ed ella diede una ricca dote per la mia fanciul-
la, e comandó al castellano di sposarla. Temi
tu ch' io tradisca il tuo segreto ? Ne ho udito
parlare dal carceriere del castello di Garda, che
mi ha confidato tutto, doversi la fuga della re-
gina a un miracolo, giacchè nessun battello s'era
trovato sul lago salvo che il vostro, e non s'avea
potuto arrestare la fugitiva, malgrado la diligenza
posta a inseguirla. Ma jeri il mió amo intoppó iti
non so che di duro e pesante, che m' ha desti i
sospetti. Mi vi attuffai, e scopersi al fondo del
lago un battello, e il resto ne indovinai. Non
era dunque mió dovere di offrire del pesce alia
mia protettrice, che n' avea tanto bisogno?
Martirio strinse la mano del buon Pesca-
tore, e gli domando.
Vuoi tu soccorermi a salvar la regina.
Che ci bisogna fare?
Restar con leí per insino a che io me ne
vadi a domandare ajulo e protezione per la
mia sovrana a qualche possente barone.
11 pescatore ricevè questa missione con
gioja. Ajutó il giovane diácono a raunar de* sar-
menti e a cuocere il pesce, che rese la ragio-
ne e la vita alia fanciulla devota e alia virtuo-
sa regina, la cui salute non era dovuta che
alie sue buone opere. (.sara cont.)
ELOQIJ£IZ4 SACRA
Sebenico.
Se tardo é il tributo di lode e di ricono-
scenza, che rendiamo al Padre Maestro Luigi
Macchioni de' MM. Conventuali, il quale nel
tempo quadragesimale ci spargeva nell' idioma
italiano 1' evangélico seme, non pero riuscirá
né innoportuno, né discaro il compierne ora
Tobbligo, impostoci dalla veritá e dal senti-
mento.
Ed infatti come di lui tacere ? I suoi ra-
gionamenti caldi ed indiritti a combatiere que'
vizii, cui é proclive la misera schiatta di Ada-
mo: quelli puré del secolo (avendone ognuno
i proprii), il segnare la retta via della salute,
gl'inciampi allontanarne, gli allettameriti mo-
strare per conseguirla , furono i pregi del suo
diré , reso vieppiu efficace ed accetto dall' ele-
ganza e copiositá della lingua.
Ma da tutloció quali compiacenze morali
ritraeane? applausi frequenti a cui non bada-
va , abbondaute numero di uditori, e di pe-
nitenti, che accorrevano, presentandosi gli nl-
timi al tribunale della penitenza, onde mon-
dare dalle colpe 1' anime loro, tocche dalla
grazia che invigoriva la favella del sacro Ora-
tore. Ebbe egli stesso a rimanerne convinto,
quando videsi astretto piú fíate ad udire le
confessioni, che venivano protratte fino a tar-
da sera.
Seguiti dunque il Macchioni a calcare si-
mile cammino, e sia certo di cogliere non lá-
bil i frutti , che promettonglieli immarcesibili le
felici sue disposizioni, e Y ancor verde sua etá.
Né possiamo astenerci dal rendere in pa-
ri tempo tributo di lode al Reverendissimo
sig. Canonico D. Nicoló Harassich, il quale
nella stessa quadragesima innaffiava con ope-
roso zelc» la vigna di Gesü Cristo, in quella
parte di popolazione, che 1'illirica lingua sol-
tanto possede, imprimendo nel cuore degli u-
ditori quelle auguste veritá, che sono confor-
mi alia morale cristiana.
Si publica ogni giovedi. II prezzo annuo per Zara e đi fiorini 4; per semestre fiorini 2; per fuori franco đi
porto fiorini 5; per semestre o trimestre in proporzione. Le associazioni si ricevono in Zara đai pro-
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G, FJUNCESCHI Estensore. ZAR I, ĐEMAKCHI E ROUGIEK Proprielari Editori.
—C 200 )-
Giovanni Franceschi, professore presso Fi. r. Ginnasio.
P. Ottavio Ivanovich.
D. Giorgio Buxa.
D. Feiice Alfirevich.
Dott. Giuseppe Filippi.
Doli. Barlolomeo Pelris.
Illuslriss. e Reverendiss. Monsig. Luigi Guglielmi, vescovo di
Scultari.
Dolt. Antonio Richler , i. r. consigliere e medico dello Slati
maggiore ec.
Francesco de Sanfermo.
Girolamp Luxardo, agenle consolare delle Due Sicilie.
Giuseppe Morovich.
Pietro Anlunovich.
Raffaele Agoslinelli.
Nicolo Brazzanovich.
Antonio Callich.
Michele Fasolo.
Cristoforo Medo\ich.
Ernesto Petricioli.
Barlolomeo Dezorzi.
Giuseppe Xeravizza.
COSINO.
Rev. D. Marco "Marinovich , parroco.
ZARAVECCHIÄ.
Pietro Dominis.
CARIN.
P. Allessandro Balio.
BRAZZA CITTAVECCHIA.
Pietro Nisileo.
Nicolo Ostoich.
SEBENICO.
Gio: Batlista Toffolutti.
Onorevole Societä del Casino.
Dott. Vincenzo Giadrov, membro della commissione di pub-
blica beneficenza.
Michele Spanich.
Bartolomeo de Zanchi.
SCAßDONA.
Giuseppe Marassovich.
DERNIS.
Luigi Fenzi, aggiunto percettore delle dirette.
Feiice Villicich.
TRAU'.
Antonio Cattalinich qu. Giorgio.
SPALATO.
Rev, D. Matteo Ivcevich , professore presso 1' i. r. Ginnasio.
Vito Nicolich, membro della camera di commercio.
Onorevole Societä del Casino.
Vincenzo Andrich, primo assessore municipale.
Rev. D. Giovanni Carslullovich, professore presso J' i. r. Ginnasio.
Pietro Nicolich.
Ferdinando di Persich, i. r. Commissario Circolare.
M. R. D. Silvestro Guina , decano alia Caltedrale.
KNIN.
Filippo Caranton , i. r. Pretore.
SIGN.
Vincenzo Buralti, i. r. Pretore.
MACARSCA.
M. R. D. Giuseppe Giobarnich, preposilo alla Gattedrale.
IMOSCHI.
Marco Marcovichia.
BLATTA VALLE GRANDE DI CURZOLA.
Stefano Manenizza,
SLANO.
Giacomo Dancevich.
RAGUSA.
Cav. Geremia Gaghich, i. r. consigliere áulico russo e vicc-console
Giacomo Livich, i. r. Segretario Circolare.
CATTARO.
Edoardo Griez de Ronse, i. r. Consigliere di Governo e Cap
tano Circolare.
CASTELNUOVO.
Dolt. Francesco Lanza.
ARBE.
Giuseppe Predolin.
SEGNA.
Domenico Sillich.
Giuseppe Abramich.
FlUME.
Giorgio cav. de Vranyczany.
TRIESTE.
I. R. Spedizione delle gazzette.
CARLSTADT.
Nicolo de Vranyczany.
VENEZIA.
Nicolo Tommaseo.
PADOVA.
Pietro Franceschi.
Domenico Seismit.
BRÜNN.
Filippo de Körber . i. r. ajutanle del Comando militare.
V1ENNA.
I. R. Spedizione Aulica delle gazzette.
Giovanni Simoni.
VARASDINO.
Giovanni Kukuljevich.
BELGRADO.
Giovanni Gavrilovich, capo del Dipartimento di finanza.
BRZEZANY IN GALLIZIA.
I Giorgio Ancich.
Si publica ogni giovedi. II prezzo annuo per Zara è di fiorini 4"> Per semestre fiorini 2; per fuori franco di
porto fiorini 6; per semestre o trimestre in proporzione. Le associazioni si ricevono in Zara dai pro-
prielari, fuori da tutti gl' II. RR. Ufficii poslali.
Si riceve anche qualunque altro giornale in cambio di questo.
G. FKANGESCHI Estensore. ZARA, DEMARCHI E ROUGIER Proprietari Editori.
( â08 >-
ma aveva lasciato un figlio infelice, ed in circostanze
economicbe assai stririgenti.
Interpostosi cosi quel buon ecclesiastics, cotnmos-
sa la vedova a questa esposizione, destino quel capitale
a sollievo del figlio dell'infelice a mico di suo ma ri to ;
il prete lo consegnö ad un notajo, il quale poi con
un atto legale assicurö all' orfano il godimento degli
interessi che dava la vistosa somma all' uopo destinata.
(Id. i 3o.)
— Dal conto reso nella io« adunanza della societá
dell' i. r. Lloyd austríaco ri sul ta , che il piroscafo il
D aima ta fece nel i846 26 viaggi, ciascuno della îun-
ghezza di y4o rniglia, cioè in tutto assieme 19,240
piiglia marittime, trasporto 8,883 passeggieri 1,1 1 5,81 5
fiorini in contanti, 1,996 colli, 2,986 cenliuaja di
merci, 3,967 pacchetti.
L' attività ne* singoli punti d'approdo si presento
come siegue:
Imbarcati.
passeggieri. denarí. pacchetti. merci.
cént.
Zara. > 1 53o. 42,366. 1179-
Sebenico. 6.6. 77,368. 276. 267.
Spalato. 1 «92. I6o,Q33. 5žo. 383.
Lesina. 355. 19,022. 92. '9-
Curzola. 449- 3o,453. 142. IÔ2.
Ragusa. 1208. 160,748. 697. 3o i.
Cattaro. »395. 294,047. 692. 749-
Sbarcati.
passeggieri. de na ri. pacchetti.
Zara.
Sebe n ico.
Spalato.
Lesina.
Curzola.
Ragusa.
Cattaro.
1676.
662.
1727.
319.
442.
831.
693.
289,971.
87,102.
128,690.
22,4.07.
24,565.
164,537.
53,379.
60 3.
137.
223.
55.
64.
4m.
253.
merci,
cent.
397-
113.
47.
9-
12.
¿94.
108.
In questi 26 viaggi furono incassati fio. 64804: 44 ,
cioé f. 5 per miglio, ossia lo stesso importo, che si
ricavó in termine medio da tutti i piroscafi. Siccome
pero il battello: il Dalmata non é che di 215 tonel-
late, mentre la media portata fra i 20 pi rosca fi della
societá ascende a 55o tonellate, conviene ridurre le re-
lative spese dietro la medesima proporzione riguardo le
paghe, panatiche, riparazioni, navigazione, ammini-
strazione, ed il combustibile secondo la forza delle raac-
chine in cavalli, che ascende a io5 in medio per ba-
stim. mentreché sul Dalmata non é che di 60 cavalli.
11 calcolo si presenta quindi come segue:
Combustibile per la media
forza di io5 cavalli f. » : i5 peí Dalmata f.— 45
Paghe, panatiche e ripa-
razioni per la media portala
di 35o ton nella te f. 1 :3o pel Dalmata «—
Spese di navigazione ed
amminislrazione :4o n—2
Assieme f. 3:25
Ed importando Y introito «5: —
f.
« 5-,
to, interessi ed utile f. 1 :35 » « f. 2:5
Dal che risulta, che la linea dalmata apparties
fra le piü vantaggiose per la societá.
Applicando i f. 2:57 alle miglia percorse, einer,
ge per deperimento, interessi ed utile un importo
f. 3822)
calcolato il deperimento del Dalmata con » 5ooi
rimangono per interessi ed utile
cioè più della meta delF introito.
. f. 3322
ZARA. Ad onta che s¡ abbiano da qualche giorno ara
dalle piazze, dove Zara suole provvedersi di commestibili, é
i prezzi vanno calando in conseguenza di números! arrivi di a
reali; non veggiamo che da noi ¡ prezzi inclinino fácilmente i
ribasso. Quello che esiste ne' depositi, ed in poche maní per
solito approvigionamento della piazza, perché acquistato »ote»
dentemente a prezzi di carestía, non puo essere venduto ¿i
possessori a prezzi inferiori alia comprita, trasporto, dt
ed accessorj. Solamente da qui ad un pajo di settiroane doni
seguiré un ribasso, quando cioé i generi saranno afcquistati ali
fonte a prezzo piü mi te. Un po' di farine da Carlstadt si ves-
dono a 30 car. di meno che pell'addietro. Granaglie sono pi-
che, e quel che esiste si riduce a qualche cento staja di ora
II miglio é ricercatissimo* specialmente per le semioagíooi,
e duolci, che la piccola quantitá, che si trova in poche raaoi
si apprezzi siraordinariamente. A Zara non si ebbe mai l'esea
pió, che un oka di miglio si vendesse da 25 a 30 earantaoi
Sono inútil! i soccorsi alia carestía, se parzialmente se ne trt
profitto per far guadagno, e se tutti non concorrono all'oper
caritatevole. 1
Favoriti dalla pioggia che cadde abboñdante , i contada
seminarono quanto piü potevano. Si sentí difetto di sementij
ispecialitá del miglio e del cinquantino. La stagione é propiá
né il caldo raggiunse il grado, a cui é solito d¡ salire sul
scorcio di giugno.
Scrivono da Trieste, che il frumento del Marnero era«*
lato a ñor. 8 lo stajo, del Danubio a 7, di Egitto a 5. F¡*
mentone, secondo le qualitá variava fra i 5 e 6 fior., la segal'
da 5:30 a 5:45, e l'orzo discese a fior. 3:35. — L' orna í
olio nostruno in botti e tine valva da 25 1|2 a 27 1(2 fior.
Qui si vende l'orzo, stajo veneto fior. 3:35—4 fariña del
lino a vapore N. 1. fior. 12:20, N. 2. fior. 11: 20, N. 3J«j
10: 50, ¡S. 4.-fior. 9: 50, N. 5. Sor. 8: 50. — Riso fior. 10 a 13:»
II pane bianco da 6 car. pesa 9 once 3|8 — pane ñero *
6 car. pesa 1 funto 3 once — patate nuove al funto car. 2.
II vino comincia ad incarire, come succede di consuí
all' avanzare della stagione calda; il migliore vale la bit»
fior. 5, 1' inferiore fior. 4 ; 40.
L' allevamento dei bozzoli progredi quest' anno feliceineí1
e per la stagione favorevole , e per 1' abbondanza della w
Anche il prodotto, si ritiene, sará maggiore di quello dell®1
no scorso.
Errat/i-Corrige.
N. 25. Pag. 197 lin. 18 coi. 2 invece di quattordici ~ 1- ggi serlici
G. Franceschi Estemore. — Zara, Demarchi e Rougier Proprietari Editori,
AMO Ml.
Si publica ogni giovedi. IÎ prez-
ao annuo per Zara è di fiorini
4; per semestre fiorini 2; per
fuori franco di porto fiorini 6;
per semestre o trimestre in
proporcione.
LA QALMAZIA
FOGLIO LETTERAIUO ECONOMICO
Giovedi
Hf. a*.
Le associazioni si ricevono ia
Zara dai proprielari, fuori da
tutti gr il. RU. Ufficii postali.
Si riceve in cambio qualunque
giornale austríaco od estero.
8 Luglio t U'j7.
Contknuto. Sogno di mío avolo, continuaz. — Cirilo V dell'inferno di
Dante, fine. — Stato economico di Casi elnuovo, fine. — S loria
nalurale Rettile domestico. — Eco de' giomali. — Commercio.
Zara. — Se be n ico. — Spalato. — Cattaro.
due amanti : il divieto del vecchío padre lirailavasi
alia durata de'suoi giorni , e non più ¡n là; insi-
steva pero che si pressasse ubbidienza ai suoi voleri.
Chiusi che avesse gli occhi alia luce della vita, sua
íiglia poteva agiré a talento. ]Non voleva egli tron-
care repentinamente la relazione fra Maria e Teodo-
ro , alia quale da prima non era avverso, non vo-
leva , fosse perduta la speranza, che Teodoro si
ravvedesse ; lacendo un passo troppo p re ci p i tato ,
v'era motivo di temere per la sua íiglia oltremodo
sensibile. Aveva íiducia nel tempo, che avrebbe ri-
marginato le piaghe d'un primo araore ; prevedeva,
che infelice propensione di Teodoro all' ubbria-
chezza si sarebbe di giorno in giorno viemmaggior-
mente sviluppata , ingrandita , e che sua figlia ne-
cesariamente in vista di tale abominevole sua pro-
pensione, gli avrebbe negato senza pena l'affetto
e sottratta Ja mano, siccome non avrebbe potuto
sperare da Teodoro né felicita domestica, nè publi-
ca considerazione, di cui godeva il padre di Maria.
Ritornata a casa , non appena ebbe posto il
piede nelia sala, che ella si trovo tra le braccia
d'un suo zio, ca pi ta no di grossa nave mercantile,
di fresco arrivata. La ñipóle gli era carissima, ed
ella non men contenta di rivederlo e trovarlo sano,
sebbene egli più d'un saggio le desse di tal quale
opposizione e spensierata ostinatezza nei suoi pro-
ponimenti tutle quelle voile, che accadeva egli fis-
sasse il pensiero sopra un oggetto particolare. Era
egli giunLo cola pochi momenti prima di lei, e ve-
niva accompagnato da un altro capilauo, uomo gio-
vane, il quale in tempo straordinariamente breve,
mercè le sue capacita non comuui s'era spinto a
quel grado. Imbarcatosi giovanetto, con tutto che
danaro e relazioni gli avessero potuto apparecchiare
una via di moho più breve ad avere il comando
d'un bastimento, egli aveva risolto di percorrere
tutti î gradi della earriera marittima, nutrendo l'am-
bizione di diventar marino perfetto, conoscitore de-
gli obblighi e clei pesi d'ogni individuo componente
i'equipaggio d'una nave. Egli vi riusci. Era bello
di person'a , vivace , di non comuni talenti ; vi si
aggiungeva spirito ed ingegno, qualilà non rare nei
noslri giovani capitani. Era amato da tutti ma quelio
che più d'ogni altro gli voleva bene, era lo zio di
Maria. Le attenzioni, che il giovane capitano le pro-
diga va innanzi che facerse vela, parecchi tne^i or
sonó, per un viaggio piultosto lungo, erano fuor del-
IL §OGIO DE MIO ATOLO.
Narrazione appoggiata ad avvenimenti reali.
( Continuazione ).
L' alterazione colla quale pronunció questi detli
sembrava di persona colta da repentino lurore, e
che avesse in quell' islante smarriti i sensi.
« E ora che io ti lasci Teodoro! n
» Quando ci rivedremo ? »
" Rivederci?» disse Maria corrucciata , « a che
pro convenire, súbito che il nostro abboccamenlo
íinisce con una scena di disperazione ? Se tu volessi
un tantino frenarti, ed esercitare un po'di dominio
sul tuo animo, a quanta miseria non iscamperesli!
quanto minor pena faresti soffrire anche a me! Tu
non ami Teodoro, al par di me; io, sapendo, che i
Itioi aífetti sono sacrati a me sola, valgo a sopportare
pazientemente gli ostacoli , che si oppongono alia
nostra unione. Teodoro! tu non hai fiducia in Dio.
iNon sono queste le prove alie quali ci sottopone,
a non dovresti tu sopportarle con maggior u mil ta ?
Se per ora dobbiamo rimaner divisi, verrá il tempo,
in cui un sacro nodo ci congiungerá indissolubilmen-
te. La vita di mió padre é al suo tramonto. II cie-
lo me lo conservi! ma lascia o Teodoro, che il suo
astro tramonti sereno e tranquillo. Egli vuole che io
gli ubbidisca solamente finché vive; di ve ñuta che sa-
ró un piorno padroria di me stessa, chi mi tratterrá dal
porgerti la mano di sposa? — Orsü, é tempo, che
io ti abbandoni. »
« Quando c' incontreremo «, ripeté la doman-
da Teodoro.
» Martedi venturo « rispóse Maria dopo d'a-
ver pensato al quanto prima di rispondergli.
55 All' ora medesima ? «
» Si, alia medesima. »
Abbracciatala con affetto, si separarono.
II vedere di tratto in tratto il giovane, cui il
padre di Maria avevale permesso un giorno di con-
siderare come sposo, erano le solé armi delle quali
essa servivasi, allorché gl' imperdonabili trapassi di
Teodoro andavano sempre piü sollevando contro di
sé I" animo del genitore di lei. Non era giá, che
clandestinamente convenisíero in un dato ritrovo i
AMO III.
Si publica ogni giovedi. II prez-
£0 annuo per Zara è di fiori ti i
4; per semestre liorini 2; per
fuori franco di parlo liorini 6;
per semestre o trimestre in
proporziorie.
LA DALMAZIA
FOGLIO LETTERARIO ECONOMICO
Giovedi
Le associazioni si ricevono in
Zara dai proprielari, fuori da
tullí gllI.'RR. üfficii poslaii.
Si riceve in cambio qualunque
giornale austríaco od estero.
16 Luglio 1847.
Contenuto. II Sogno di mió avolo, conlinunz. — Gallería Dalmata.
Sebastiano de'Ganibi. — Piogressi che fece 1'agricoll ura in Dal-
mazia. — Eco de'giornali. — Zara, selificio. —Navigazione a va»
pore. — Stbe.nico.
IL §OGIO DI MIO 1TOLO.
Narrazione appoggiata ad avvenimenti reali.
( Conlinuazione ).
Nella conlrada R ... . trovavasi una specie di
albergo, dove buon numero di giovani della cillá so-
levano ogni sera raccogliersi. Teodoro ne era uño
degli avvenlori piu costanli, pero due o Iré sere non
vi si era falto vt-dere. Ora vi ando ; fu cordialmenle
salutato dai corapagni, ma cou luono di voce, e
con espressioni, che gli dichiaravano sentir essi mol-
la compassione di lui. Si gelló in una sedia a brac-
ciuoli, senza dir parola girava eolio sguardo ora sui-
1'uno ora sull'altro dei compagni, ed uno di essi
accostandoglisi:
» Teodoro » ,' disse, « abbiamo scoperlo qual
gitioco ti si voleva giuocare dai veceliío eapilano.
Persona del suo bordo confidó il segrelo al carnea
riere di queslo albergo. Quella gita di piacere colla
lancia era slala combínala fra lo zio di IVlaria , ed
il giovane eapilano a fine di procurare a quesl/ulti-
mo 1'occasione di farsi slrada all'affezione della tua
bella, e per tal modo avere qualche speranza, che
alie riuníte insinuazioni dei due capitani essa avreb-
be finalmente ceduto, e che per tal modo si sareb-
be fallo il primo passo a fidanzarla al nuovo pre-
tendenle. «
Rimase Teodoro a questa esposizione quasi col-
pito. 11 compagno proseguir
w l\on dubitafe di quanto ti dico. Le persone,
da cui ebbi quesle notizie, eche mi feci conferma-
re dallo slesso marino, sono oneslissime, e le rilen-
go meritevoli, che loro si creda. E di fatli, qual
ocoasione piü opporluna per istringere relazioni d'in-
trinsichezza quanto una parlila di piacere in barca,
dove le persone rimangono, anche contro loro voglia
uuite di di e di notle. Pero, non abbandonarti alia
dlsperazione , mió Teodoro; se Maria é degna di
te, sii certo d'avere la sua mano quand'anche in-
traprendesse un viaggio per le Indie; se all'incon-
tro lu non la trovi tale, meglio per te di perderla
adesso ehe piü tardi. Ancor ¡o mi sono trovalo al-
cune volte nella tua condizióne «, proseguiva a di-
re l'amico, con quella sinceritá , che é proverbiale
fra le tazze, v> disingarmalo, e veduto che ebbr, non
merilare la mia atlenzione l'oggetto che idoktrava,
non mi costó mollo il pensare con indifferenza alia
sua perdita. Fa lo stesso ancor tu, se la giovane
fosse per ingannarti. Ove il suo cuore risullasse tanto
debole da potersi slornare cía le, non mérita che
tu 1'apprezzi. Orsù Teodoro, fallí coraggio, rasse-
renali. È buona pezza, che siamo solilia vuotare
insieme un bicchiere, Hmanemmo ognora buoni cotlir
pagni, e 1'amicizia noslra andava s<nnpre più ran-
nodandosi. Non vi è Vera fra tel lanza tra le tazze
solitario. » ,,«
Teodoro conlinuava a sedersi muto, e come
se il suo interno non desse segni di vita a quanto
gli si diceva. II bicchiere a 11« fine lo svegliô. Da prir
ma il liquore generoso non produsse su di lui maggior
effelto di quello che avesse poluto fare una lazza
d'aqua, non ando guari pero, che i vapori del vi-
no cominciassero a montare al cervello, e poco a
poco si lo olleiiebrassero, da privarlo affatlo della
ragione. Successe coppa a coppa, e Teodoro inca-
pace di reggersi sul suo sedile, e vicino a cadere ,
venne da due robusli compagni porlato a casa.
]Non appena s'erano aj>pressati all'abitazione
di Teodoro, che s'accorsero come una femmiua ,co-
perto il capo da un fazzoletto grande, aveva chiuso
dietro di sé la porta della casa di Teodoro. Passan-
do i due col loro carico da presso a lei, ella si sof-
fermo quasi volesse esaminare, che cosa portassero,
e traendo alla fine un profondo sospiro, smaniosà
corse iunanzi. k
La era María. E la storia delle me ne áé
due capitani era vera ; chè lo zio la traltenne appo-r
sitamente per due giorni dai ritornare alia casa pa-
terna , e queslo tempo era lungo abbastanza a farc-
ie soffrire tormén ti indicibili per 1'insislenza ed im-
porlunilà/dei due marini cointesi. Ma che valgQuo-
i più sludiati artitizii, le più dilicate atlenzíoni , Je
continue occasioni di rinnovarle, se dall'allro cantó
manca ogni disposizione ad aggradirle ? Awedutasi
Maria delle loro intenzioni , disgústala dell' arti che
ponevano in opera per mortificarla , alie istanze, al-
ie insinuazioni, ai ragionamenli dei due capitani iioíi
soggiunse altro, che:
» Riconducetemi a casa
L'insistenza dei due marini aveva messo a pro-
va la pazieuza di Maria per un alt ro giorno ; tro-
vando essi pero, che in luogo di guadagnar terreno
AVYO III.
Si publica ogni giovedi. Il prez-
zo annuo per Zara è di liorini
4; per semeslre liorini a; per
fuori franco di porlo liorini 5;
per semeslre o trimestre in
proporcione.
LA DALMAZIA
FOGLIO LETTERARIO ECONOMICO
n¡. «o.
Le associazioni si ricevono ia
Zara dai proprielari, fuori da
tullí gl- 11. RR. Uflicii poslali.
Si riceve in cambio qualunque
giornale austríaco od estero.
Giovedi 22 Luglio 1847.
Cohtïnuto. II Sogno di mio avolo, conlinuaz. — Rivisla Irtleraria.
— Progressi che fece l'agricoll ura in Dalmazia, conlinuaz. —
Eco de' giornali. — Zara — Ragusa.
n Che voi gli rieghiale la mano. «
A quesle parole Maria la guardo atlentamenle
ni faccia, come per vedere se parlasse da senno, e
1'arnica continuó:
« Eppure, mia buona Maria, perdoriatemi se
vi parlo schielto, io avrei crédulo, che possediate
un po'più di fermezza, propria in taie incoutro al
noslro sesso. »
» Fermezza « ? !
» Chiamalela coslanza, o come volete. >•>
« Avele dalo nel segno » , replicó Maria.
« Come diceva adunque, io sperava, che pos-
sederesle un po'di più coslanza a non permeltere,
che un amico del voslro cuore, e da tanti anni,
ceda il poslo ad uno, che comparativamente a lui
vi riesce strariiero. «
Maria, occupata meccanicamente, per dir cosi,
d'un ricamo, sogguardava di tanto in tanlo l'amica,
e sludiava l'espressioni del suo vollo, ma non pro-
ferí parola.
« Nissuna giovane, prosegui l'amica, potrebbe
bramare d'essere più caídamente amata, di quel che voi
10 siete da Teodoro, e me ne assicurava ben mío
fralello. Egli lo conosce e dice, giurerebbe, che dal
momento, in cui voi e Teodoro vi giuraste amare
fino al di d'oggi, egli non ha mai dissipato un pen-
siero per altra donna. Da questo lato almeno méri-
ta qualche considerazione. 51
55 Lo conosco, rispóse Maria, ma qualche co-
sa di più del la semplice considerazione si richiede,
se brama, che la sua felicité dipenda da me. »
» E qual cosa ? »
n Lo stesso aíFelluoso altaccamento dalla mia
parte «, rispóse Maria.
« Mi duole, che egli se ne sia reso immeritevole, «
disse l'amica con un accento di distrazioue o d'in-
differenza. » Per allro« , continuó, « più di un difetto
si puó perdonare dove è eminente la costanza. ]Non
mi sorprenderebbe, se egli perdesse il cervello veggen-
do, che a lui rimane chiuso l'uscio, che poi osse-
quiosamenle si apre ad ogni tratto ad un allro. Lo
scorso martedi picchió alia vostra porta, come mi
lu detlo, e non appena si schiuse, vedulo che<ebbe
11 vecchio servitore, chi era, che bruscamente glielasi
chiuse in faccia al povero Teodoro, maudandolo col
norae di Dio. E non erauo bene scorsi cinque miniiti,
che il giovane capitano F..., amico del voslro'si-
gnor zio, ed aspiranle assiduo alia vostra mano, vi
II, SOGIO DI MIO AVOLO.
Narrazione appoggiata ad avvenimenti reali.
( Continuazione ).
Scorsero piü di senza che Teodoro e Maria sa-
pessero l'un dell' allro. Restava ancora un giorno
solo di quella prova forzata, concessa alia riflessio-
ne. Teodoro in preda alia mania, era obligato al
letto. Vani erano riuscili i suoi tenlalivi di avere un
colloquio cou Maria. Al solito rilrovo, ed all'ora
consuela lo si era vedulo due o tre seie solo, smanio-
so , in vano altendendo, che Maria giunga. Riso-
luto di vederla ad ogni costo, ando a casa di Jei,
Bia il servitore aveva 1'impreteribiie incarico di non
accordargli 1' accesso nell' interno dell' abilazione.
Scrisse a Maria , ma non ebbe risposta. Qual mera-
viglia dunque, se egli in que'giorni di lerribile ¡n-
cerlezza frequenlasse piü assiduamente la taverna!
L'eccessivo bere di liquori spiritosi, in giunla all'ef-
fervescenza del suo interno, altaccó gagliardarnente
il suo cervello; soccombé quasi al delirio, ed il suo
niale (auto s'era aggravalo, che ad ogn'islante si
temeva rendesse 1'ultimo respiro. Mancava come dis-
si, ancora un giorno, perche scorra a Maria il pe-
riodo di lempo per deliberare sulla propria scella.
«• Maria « diceva una giovane amica , che ac-
cidentalmenle era vénula a trovarla quella maltina ,
« dunque avró finalmente il piacere di congratular-
mi seco voi; tulli dicono che presto diverrete sposa. «
" Mio zio, e mio padre hanno disposlo cosi«,
rispóse Maria freddamenle: « non veggo altra via ,
che quella d¡ piegartni ai loro desiderii. «
" Spiacemi di cuore per il povero Teodoro »,
rispóse l'allra.
m E che vi ha da dispiacere « ? domando Maria.
« Come potete farmi una domanda simile ?
soggiunse 1'amica. » II povero giovane vi é lanto afFe-
zionato! M'assicurava mio fratello, che ei vi ama svi-
sceralamenle. Egli é pur compenso crudele al suo
amore, alia sua divozione a voi la disperata e trisla
risoluzione che prendesie; quanlunque, egli é ben
vero, pe essersi abbandonalo «n quella malaugurata
propensione, meriterebbe in fine una punizione. «
n E quale » ?
-( 240 )-
vano dal deposito, e si attaccavano alla calamita
in tale quantità, che non si aveva più forza a
trascinare il carro. Pretendesi ancora, che la for-
za di questa calamita è in grado di arrestare nel
Suo corso un carro a vapore. ( Che ne dirà a que-
sta grossa il padre presidente della società di San-
ta Barbara?) (Id.)
— I fogli di Argovia publicano una scoperta
testé fatta a Zofftnga da un tal parrucchiere, Schauen-
berg. Consiste essa in una macchina, mercè la
quale in io minuti si può radere la barba a dieci
individui. (Id.)
(Operosità letteraria del diavolo). La gazzetta
di Spenner dei io giugno fa menzione d'una lette-
ra autografa e d'un fac-simile del diavolo, che si
trovano nel libro: Theseus Ambrosius introductio
in chaldaicam linguam , syriacam atque arme-
niacam et decerti alias linguas. Pavia i53q. Viag-
giatori dalla Svezia ragguagliano d' un altra funzione
del diavolo, e non vi comparisce già come scritto-
re , ma come lettore. Il London and Paris Ob-
server dei 6 giugno narra : Fra i libri della regia
biblioteca di Stoccolma trovasi uno de' più rimar-
chevoli , un manoscritto sulla magìa, che come è
la tradizione, ogni volta che la corona svedese è
minacciata da qualche sventura, viene dal diavolo
aperto e letto. Poco prima della morte del re Carlo
Giovanni, si pretende, che uno dei bibliotecarii ab-
bia veduto, che satana leggeva il detto libro sulla
grande tavola della regia biblioteca. (M.f.d.L.d.A. 7 1 )
ZARA.
Il seguente prospetto farà conoscere lu quantità de'com-
mestibili introdotti in questa città nei 2 mesi di maggio e
di giugno.
Nel mese di maggio s. e. farine di frumento centinaja
927. — farina di frumentone 8 4/2 — gries 5 1/2 — semo-
lini 308 — frumentone -123 -1/2 — pasta 433 — biscotto 1-14 1/2
— orzo mondato 42 -1/2 — orzo schietto, 44G9 — miglio 95
4|2 — legumi 225 — riso 248.
Giugno, frumento centinaja 53 4[2 — farina di frumen-
to 723 4|2 — farina di frumentone 66 4(2 — gries 6 — se-
molini 25 — paste 424 — biscotto 57 4|2 — orzo inondato 9
— legumi 3 — riso 94.
Qùesti generi provenivano dall' estero.
Dalla Dolmiizia poi giunsero solo i seguenti generi
„ III giugno, fariria di frumento centinaja 30 — semoli-
ni 47 — paste di Sebenico 47 — legumi 4.
1-S-ffKjST—
Veduto nel numero 28 di questo giornale, dove si parla-
va della navigazione a vapore in Dalmazia nel 1' anno decorso ,
a quanto ascendono i dispendii del piroscafo di portata e for-
za in cavalli, come si è il Dalmata, cioè fni. 2 e 49 caranta-
ni per miglio marittimo; aggiungiamo un prospetto de'dispen-
dii, che porta seco il percorrere regolarmente questa linea
marittima con bastimenti a vapore.
Là si disse che rimanevano dalla rendita brulla per cuo-
prire i dispendii di deperimento, interessi e guadagno fui. 4.
car. 3 per miglio marittimo, quindi per tutte le miglia per-
corse fui. 20,202. Ora questa somma jè assottigliata dalle se-
guenti poste che se ne devono sottrarre, cioè:
4.° interesse di 70,000 fni., che costava il Dal-
mata nel 4846, al 5 0/o fni. 3,500
2.° deperimento dello stesso appar bilancio . » 5,000
3.° la sicurtà del legno, che sostenuta dalla
società stessa devesi nulla meno computare
al 5 0/0 per anno » 2,800.
»~42,ljÒ(j
Rimangono » 8-202.
Con un piroscafo solo non si può mantenere un servigio
re'golare, ne occorre un secondo in riserva per i casi di ri-
parazione od altro qualunque impedimento.
Le caldaje del piroscafo si logorano coli' aqua marina;ve
ne occorre una di riserva, che per la forza di 60 cavalli, e
costruita con mezzi proprii, costa fni. 9000, senza gl'interes-
si di questo capitale durante il tempo, che giace in riserva.
Per applicare questi proprii mezzi, occorre un arsenale:
la sua erezione, manutenzione, ingegneri, operai, materiale
e depositi di ogni genere, località proprie 0 prese a pigione,
sono requisiti che esigono spese non tenui, e di queste la pro-
porzione deve cadere sul ricavato netto della navigazione.
La direzione in oltre ha diritto ad un compenso per le
sue cure, per le sue prestazioni personali, e gli azionisti do-
mandano pure un frutto dei loro capitali consacrati all' impresa.
Considerale per ultimo le somme non indifferenti da pa-
reggiarsi ancora per fare svanire le perdite sostenute ogui
anno dal momento dell' attivazione della linea dalmata in poi,
si trae la conseguenza , che questa linea non dà ancora un
utile alla società dell' i. r. Lloyd austriaco, ma conlinuando
così lo potrà ben offrire da qui a qualche tempo.
— Si ha du Sign, che in seguilo al buon raccolto il prez-
zo de' grani nuovi calò in modo, che giorni sono si aveva una
quarta di frumento bellissimo a fni. 4:40. Tutta la campagna
aveva 1' aspetto consolante. Alcuni giorni dopo però il grano
era cresciuto alquanto , perchè a motivo della siccità si teme-
va qualche danno.
CRONACA DEL MESE DI LUGLIO.
Il consiglio d'amministrazione dell'i, r. società del
Lloyd austriaco , accettando alcune copie della litografia rap-
presentante varie delle principali vedute della provincia , fat-
ta eseguire dalla commissionè direttrice dell' asilo di carità per
l'infanzia , si compiaque di beneficare 1' asilo infantile col dono
di fui cento.
B-
NOMINAZIONI.
•— 11 consigliere del c. r. Tribunale collegiale di Ragu-
sa , Antonio Primuvesi è stato nominato u consigliere d'ap-
pello a Zara.
— Il sacerdote secolare Tomaso Ostoja è stato nominato
catechista della scuola elem. maggiore di Spalato.
(Posti vacanti.) Al c. r. Tribunale di Ragusa un poslo di consi-
gliere coll'annuo salario di fni. 900 aumentabile a 4000. Il concorso
è aperto per 4 settimane decorrenti dal giorno -15 luglio.
— Guardiano sanitario stabile presso la deputazione con-
finaria al raslello di Magazza , distretto di Castel - nuovo, ap-
puntamento fni. 444 ed alloggio gratuito. Concorso aperto per
4 settimane deccorr. dal 45 corr.
— A Pago il posto di provis. controllore di finanza e po-
sta col soldo di fni. 400 ed alloggio 0 compenso. La cauzione
è dell' importo della paga aunuu. Il concorso è aperto sino al
31 di luglio a. e.
— A Traù il posto di provis. ricevitore dogan. e sali col-
l'annuo soldo di fni 350 ed 1 4/2 0/Q della vendita sali. Ciu-
zione fni. 450. Il concorso spira ai 34 di Luglio corr.
— Idem di ricevitore di finanza e posta a Dernis col 36
0/Q delle rendite dogan.ili, ed i percenti di massima sull' azien-
da postale. Cauzione fni. 300. Termine del concorso sino «i
31 corrente. ( Gaz. di Zara IV. 55. )
G. Frane cachi Estensore. — Zara, Demarchi e Rougier Proprietari Editori.
-c 247 )—
vale a dire 19 per 1 ; mentre da noi per solito, e
sopra terreni buoni si ha qualche cosa più del 12
per i , alcune volte pero 8 e spesso il solo 5 per i.
Il peso da noi d'uno stajo di frumento vària
fra 110 a 115 funti, e valga poniam caso fni. 5.
Un centinajo di sale grigio costa fni. 3: óo.
Ora se da uno stajo di frumento si ricavassero
col concime ordinario \ 2 staja di ricolto, si avreb-
be un reddito brutto di 60 fni.; impiegando il sale,
risulterebbe invece il guadagno di g5 fni. o veramen-
te detratto il prezzo del sale, fni. 91. car. 3o.
Ammettiamo anche una rendita minore del 19
per uno , ella sarà sempre tale da incoraggiare gli
agricoltori a far uso del sale piuttosto che del con-
cime animale — singolarmente dove questo manca.
El veramente la scarsezza di concimi dovrebbe
indurli a questo surrogato, sempre men costoso, e
richiedente meno perdita di tempo, meno di mano
d' opera , di quello che trascinare da punti lontani
letame cattivo, e senza vigore. E quante località non
si tro vano in Dalmazia, dove non è possibile di ar-
rivare con grandi some di concimi o sui carri od a
schiena di giumenti!
I vantaggi qui non finiscono. II francese assicura,
che spargendo buona dose di sale, il campo non abbi-
sogna per 5 o 6 anni di altro concime. Ñon sarebbe
questa una provvidenza per i nostri laboriosissimi con-
tadini dell'interno ? E per ultimo, passando diíferenza
di prezzo da grano a grano, siam sicuri, che alia
bellezza del frumento, cresciuto col sale, i compra-
tori si piegherebbero a pagarne lo stajo più caro.
Se questa pratica venisse incoraggiata, ed in
qualche modo guadagnasse terreno, sembrad, che
maggiore consumo del sale arrecherebbe maggiori
vantaggi anche al sovrano erario, e che in oltre riatti-
vando le vecchie saline, quado non fosse per altro che
per il sale grigio ad uso dell' agricoltura e del be-
stiame, si aprirebbe anche in altri distretti dalmati
una sorgente di guadagno a qualche numero di brac-
cia, che vi vensisero impiegate. Nulla importa tan-
to per ora , , che di fare saggi, e renderli più pu-
blici che sia possibile a vantaggio comune.
ECO DE'GIORMLl.
•— (La terra ed i suoi abitatori.) Un mate-
mático francese fece il seguente calcolo: Se la ter-
ra si paragonasse ad un formicajo, il confronto non
reggerebbe vista la grandezza degli esseri che vi
abitano. Assumiamo che vivano presentemente sulla
terra 600 milioni di uomini, e che dieci individui,
uomini, donne, fanciulli indistintamente formino un
braccio cubico, tutto il genere umano, strettamen-
te radunato od ammassato formerebbe una pirámi-
de avente alla base la larghezza di 1000 piedi e
l'altezza di 60 braccia, quindi un monte di gran-
dezza mediocre. Ammettiamo in oltre che dal dilu-
vio universale siano scorse 15o generazioni, e cal-
coliamo ciascuna di 3oo milioni, il tutto formereb-
be una massa, la quale aucora non raggiungereb-
be la grandezza di un monte, che avesse alia ba-
se i5ooo piedi e 1'altezza di 3700. Ora un tal
monte sarebbe la 3oa parte dell' Etna, 10 Etna
formerebbero un Cimborasso , e 10 mila milioni di
Cimborassi ci vorrebbero per formare un globo co-
me si e il nostro. Che esseri giganteschi siamo noi
uomini sulla terra! Abbiam ragione di fare spampa-
nate colla nostra grandezza! (Th. Z. I52.)
ZARA 27 Luglio.
II commercio colle frutta di stagione, pere, mele, e colle
ortaglie, giunte dal veneto e dal pontificio, non è senza ira-
portanza rispetto la quantité, e non getta certa luce favorevo-
le sulla nostra industria campestre.
Queste frutta , quéste ortaglie potevano allignare ancor
qui, essere coltivate nei terreni contermini a Zara, e pórtate
al mercato, dare un guadagno al coltivatore. Che vuol dire
che appo di noi non se ne vede traccia sui campi, e sono poi
tanto ávidamente consúmate? Sarebbe mai qualche mezzo a
far comprendere al contadino dei nostri dintorni quali vantag-
gi ricaverebbe, se esso invece educasse tali frutta e le portas-
se al mercato, subito che pur a lui tanto assaporano le mele,
le pere, da stendervi ávidamente la mano, od onestamente
comperandole in piazza, o furtivamente scavaleando mûri e sie-
pi per ispiccarle ancora acerbe dall' albero altrui?
Taluno forse sosterrà, non prestarsi questo terreno ail' al-
levamento di simili prodotti. Ma dica, in ehe consiste la dif-
ferenza del suolo e del clima tra Zara e 1' opposto pontificio,
e sotto quasi la medesima latitudine ? Son forse più gustóse le
frutta , perché cresciute sul suolo straniero ? Eppure quelle
poche e rare degli orti circondati da altissime mura le trovia-
mo di sapore di gran lunga più gradito.
Abbandoniamo questo esame; ed i fatti in vece tengano
luogo di parole, mostrando , che sebbene non sia tanto gros-
sa la somma di danaro, che va fuori per robaccia miserabile,
e che pur qui si vende in un batter d'oechio , quasi fosse do-
nata, questo danaro rimasto a casa avrebbe inooraggiato più
d'un ortolano a fare qualche cosa, e specialmente a garanti-
ré i suoi frutti con siepi, mura, cani, od altro che.
Nel mese di giugno giunsero da fuori in varie partite pe-
re funti 2600, e nel pross. pass, luglio altri 37,600 funti cir-
ca; totale funti 40,200. Questa merce venduta a 3 carantani
il funto, sottrasse al danaro in circolazione, salvo qualche
tenue guadagno fatto dai rivenditori, la somma di 2000 fni.
In oltre per lo scarso prodotto del pomo di terra nei din-
torni della città, e per la giornaliera domanda di questo frut-
to, giungono sempre opportunemente delle patate da Chiog-
gia, e con loro anche erbaggi, e dal pontificio perfino cipol-
le. Le patate giunte dal veneto su questa mercato in giugnp
e luglio importano 4700 funti, e gli erbaggi ed altre ortaglie
funti 4800 che fácilmente furono venduti a 2 car. il funto.
Won ci vuol molto a comprendere essere grande bisogno
di scuotere 1' apatia dei nostri rustici, che nelle prossimità
di Zara hanno orti o terreni da convertirse in tali, per col-
tivare in maggior estensione i frutti e le ortaglie a quel gra-
do , che io comporta il suolo ed il clima.
KNIN 28 luglio 1847.
Il raccolto de' grani bianchi è quasi compiuto in questo
distretto. Non possiamo al certo esser paghi del prodotto ot-
tenuto perché meno del mediocre, il frumento per altro su-
plí in buona parte alia scarsezza degli altri cereali, perché
fruttô generosamente; ed è in generale di buona qualité. Dal
giorno 3 corr. in poi mancarono affatto le pioggc, ed invece
il calore si elevó sino 27° R., per cui la campagna soiferse
alquanto, e vi s.irebbero seguiti in breve de'íorti guai se li
26 e 27 corr. la providenza non fosse accorsa con delle be-
nefiche abbondantissime piogge, che continuano anche al mo-
mento che si scrive. L' aspettativa di ferace raccolto di grani