J!lf. 9, Zara 31 Gennaio 1§63.
(J %
Aiilio IV.
Prezzo d'associazione in valuta anstriaca per
Zara: per un anno fiorini 8: per sei niosi fiorini 4;
per tre mesi fiorini 3. Pil rimanente delia Provincia
a fuori: per un anno fiorini 9; per sei mesi fiorini 4
Boltli 50; per tre mesi fiorini 2 : '45. Per 1' estero, e
pel Lombardo Veneto gli stessi prezzi inargento, fran-
che del porto-posta.
Giornale politico-letterario
Esce il Mercoledì ed il Sabato.
T gruppi e le cnmnilssioni, franchi delle ppese
postali, si dirigono in Zara a V incenzo Duplanc eh Ke-
dattore della Voce Dalmatica, e gli abbuonamenti, u i
negozii librarli dei t.ignori fratelli Baitara e Pietro
Abelich, Gli avvisi di 8 linee costano I fiorino, e ogni
linea di più soldi 6. La tassa di finanza resta a carico
dui committente. Un numero separato costa soldi 10.
Zara, 50 gennaio.
Sentiamo che 1' accordo seguito tra la maggio-
ranza liberale degli autonomisti della Dieta, e i
nazionali, non trovi tra i primi quella adesione
generale che era da attendere, e che si rende ne-
cessaria a costituire un partito prevalente di mo-
derata opposizione. Ri ti ut crebbero non pochi di a-
derire, non tanto al programma formato e ai prin-
cipii che vi sono dichiarati, quanto appunto a co-
stituire un partito di mezzo, che rannodi i mem-
bri indipendenti e moderati di ciascuna opinione.
Causa incolpevole di ciò saremmo stati noi stessi,
i quali, neir annunciare la cosa, ci siamo valsi, a
denotare i membri aderenti del partito autonomo,
della qualificazione di srìiieltaiw-nUt liberali; dando
così luogo a sospettare che coloro che non si tro-
varono presenti all' adunanza nella quale fu fer-
mato l'accordo, tali non si stimassero dagli interve-
nuti, onde si intendesse di escluderU. Rannodando
a questa credenza il dissapore, per quanto leggero
e senza ragione e radice, pur vivo ancora, susci-
tato tra i concittadini nostri e i signori di Spa-
lato, dal duplice progetto di strada ferrata, si de-
dusse, essere intendimento dell' accordo, di creare
una maggioi'anza esclusivamente favorevole a Zara
e avversa a Spalato; per il che i più autorevoli
e liberali deputati di quel circolo intenderebbero
tenersi in disparte.
Prima d' ogni cosa è a notare, e noi godiamo
di aver occasione di apertamente dichiarare, non
stare noi a' servigi di nessun partito, avere opi-
nioni nostre indipendenti, le quaU si possono più
0 meno accostare a quelle dell' uno o dell' altro,
secondo che il nostro sentire Bi consiglia, ma che
non presumiamo abbiano ad essere giammai 1' e-
satta riproduzione di quelle d' altrui. Coaie non
intendiamo essere responsabili per nulla delle
credenze, nè delle deliberazioni, nè delle azioni di
nessun partito; così non dev' essere tenuto re-
sponsabile, partito, 0 corpo morale, o città, o paese,
0 provincia, o persona nessuna delle nostre parole.
Il cenno di cui favelliamo, fu dettato da noi, sulle
informazioni avute, liberamente, spontaneamente,
per dovere di giornalisti, non per consiglio, nè
sprone, nè incarico di chicchessia; non è pertanto
da far giudizio sovr' esso degP iuteadimenti dei
membri di queir adunanza.
Ciò premesso, noi crediamo di poter dimostrare
nulla esservi nel cenno medesimo, che possa
condurre alle conclusioni che si vogliono dedurre,
lìè che possa ragionevolmente indurre nessuno a
tenersi lontano dal nuovo partito.
Che nella Dieta nostra , come in ogni altro
corpo rappresentativo, il governo abbia un partito
a lui favorevole, cioè che sostenga i suoi disegni
e i suoi progetti, è cosa troppo ovvia perchè al-
cuno possa dubitarne; che questi sia per natura
più conservativo e abbia per intento di rattenere
e frenare lo slancio del partito progressivo che
correrebbe per sè agevolmente a pericolo, e che
debba perciò dirsi meno liberale, è pure evidente.
Che questo partito non sia nemico del paese,
ma che ne abbia anch' egli a scopo il maggior
bene, benché creda di conseguirio con mezzi di-
versi, è pure cosa certa; come è certo tale do-
versi pure supporre lo scopo del governo. Nessuno
pertanto avrebbe potuto tenersi offeso dell' essere
creduto appartenente a questo partito, nè noi ve-
diamo nessuna ragione perchè chi veramente vi
appartiene non lo dichiari schietto e non si metta
in una posizione che sarebbe tanto più onorevole
quanto più avrebbe ad essere netta e sincera.
Che r adunanza perciò di cui parliamo abbia
supposto nella Dieta l'esistenza di questo par-
tito, e che abbia voluto sceverarsene per ran-
nodarsi alla opinione più liberale non è a mara-
vighare, nè a dolersi; ma che ella abbia inteso
di non tenere aderente a se chi non era pre-
sente, è cosa non solo affatto contraria a verità
ma è cosa che non può in nessun modo dedursi
neppure dalla lettura del nostro cenno, dal quale
anzi risulta evidentemente il contrario. Il cenno
difatto dice che al nuovo partito liberale era
assicurata la maggioranza, il cui numero non po-
teva calcolarsi ; il che equivale a presupporre
altri a questa dover rannodarsi che non erano
presenti, e che numerare non si potevano, e par-
lando di maggioranza, era troppo chiaro che si pen-
sasse agli assenti, non essendo i presenti che otto.
Il vero è che i membri radunati avevano troppo
piena conoscenza delle opinioni dei loro antichi a-
mici politici, da non dubitare neppure che non con-
sentissero ad approvare ciò che per loro si faceva,
troppa fiducia in loro per non dubitare di fare
sovr' essi sicuro assegnamento e di prendere im-
pegno per essi. Lo stesso facevano i membri del
partito nazionale, che non essendo che due, pure
credettero di potere aderire (e non fu invano) per
tutto il partito. Che se si fa lamento non essere stato
chiamato all'adunanza un numero maggiore di de-
putati; è a riflettere che il pensiero di tentare l'ac-
cordo era venuto tardi, perchè nella stringenza
del tempo, se ne potesse raccogliere di più; che la
maggior parte non erano ancora giunti tra noi
per darne loro comunicazione, mentre pure impor-
tava di prendere una subita risoluzione.
Queir adunanza poi, non si eresse punto in par-
tito formato e costituito, nè determinò tutte le
condizioni dell'accordo per le quah venisse que-
sto irrevocabilmente fermato, nè tracciò la via
della condotta a tenere in seguito. Non fece ella
che ventilare e stabilire i principi generali pei
quali r accordo fosse possibile, e sulle cui basi si
potesse poi creare e convenientemente sviluppare
un particolareggiato programma. Perciò deliberò
essa che ogni membro presente avesse a infor-
mare dell' avvenuto quanti più deputati potesse,
invitando ciascheduno aderente, a rannodarsi agh
altri per venire insieme a deliberazione concreta
e stabile. Che si intendesse poi di tener conto degli
altri assai, provano le scelte pei comitati inca-
ricati di esaminare i nuovi progetti di legge, ca-
dute per la maggior parte sugli assenti.
Non occorre che soggiungiamo parola a togliere
il sospetto che alcun interesse municipale abbia
suggerito r accordo. Il tranquillarsi del primo im-
peto della passione, farà tosto veder chiaro ai cit-
tadini di Spalato, che la loro credenza nella ini-
micizia di Zara contro la loro città natale, era
una troppo grande ingiustizia, perchè non abbia-
no a dar bando ad ogni odiosa supposizione, e
non assentano a rannodare la vecchia amicizia.
Zara 23 gennaio.
Il giorno 20 del corrente il consiglio munici-
pale, con alla testa l'ottimo e amatissimo nostro
podestà sig. conte Cosimo Begna, recavasi dal
benemerito ed illustre sig. Antonio nobile de Ster- j
mich di Valcrociata, per esprimergli, a nome di
questi abitanti, i più vivi sensi di gratitudine e
di amore pel nuovo tratto di generosità eh' Egli
volle usare testé verso il locale Mante di pietà.
Tah sensi vennero al sullodato signtn^e dall' ama-
tissimo podestà nostro colle seguenti parole si-
gnificati :
"Per qualsiasi patria istituzione rendasi bene-
merito un cittadino, corre strettissimo obbligo al
municipio, che tutti ne rappresenta gl'interessi ed
i titoli, di palesare al benefattore la pubblica gra-
titudine.
In tale gratissima situazione trovasi attual-
mente il municipio di Zara pel nuovo tratto di
generosa beneficenza da Lei, illustre signore, te-
sté compiuto.
Fra gli antichi istituti, che attestano ancora la
religiosa pietà ed il patrio amore de' maggiori
nostri, era vi pur quello di un monte di pietà, che
per triste vicissitudini, aveva perduta la propria
esistenza. Ma Ella, per magnanimo impulso d'un
cuore commosso ai bisogni de' propri fratelli, lo
richiamò a vita novella. E, contemporanea a que-
sta ed ugualmente per di Lei merito, Zara ri-
corda r erezione dell' Asilo infantile di carità, pri-
mo che, fra queste istituzioni, ventidue anni ad-
dietro, sorgesse in Dalmazia.
Col lasciare al Monte di pietà, pel restante
della di Lei vita, che noi auguriamo lunghissima,
quel capitale che fu dallo stesso, per tale decorso
d' anni, senza censo veruno, goduto, Ella fece uh
nuovo e più segnalato benefizio al paese, che da
questo istituto ritrae tanti vantaggi, ed il paese
ne serberà sempre vivissima e grata memoria.
Permetta quindi, nobile ed illustre signore, che
il municipio, in nome dello stesso. Le esprima i
dovuti sensi di ringraziamento e si procuri inoltre
l'onore di significarle le proteste della più pro-
fonda considerazione. „
Alle parole dell' esimio podestà il nobile signor
de Stermich rispose, esser egli altamente commos-
so per la dimostrazione che gli veniva da suoi con-
cittadini e dal loro rappresentante. I bisogni cui
versava il paese essere tanti e di tale grandezza da
non essere certo la sua fortuna, nè quella d'altro
privato nessuno sufficienti a recarvi notevole prov-
vedimento ; ad ogni modo esser egli sempre pronto
a soccorrere volenteroso alle necessità della pa-
tria e a procurarne il suo miglior bene.
Possa r esempio di uomo sì degno trovare tra
i ricchi della nostra città e d' ogni paese, molti
imitatori.
Leggiamo nella Gazzetta uffizìale di Vienna ;
Vienna 18 gennaio. È pervenuto da parte della
spettabile Camera di Commercio in Zara all' i. r.
Ministero del Commercio ed agricoltura un inte-
ressantissimo rapporto sugli esperimenti di accli-
matisazione i di cui risultati promettono già ad-
desso un rilevante aumento di fondi di acquisto
in Dalmazia.
Uno di tali esperimenti si riferiva alla coltura
d^uia speda nuova di pianta di cotono, le di cui
sementi aveva portato il D.r Polak, già medico della
Siria, di Persia. Siccome tale specie viene cohi-
vata in Persia sui più alti ])endii di montagne,
di cui il clima si approssimava assai a quella
della Dalmazia in terreni alpestri; supponeva il D.r
Polak che la di lui coltura potrebbe essere van-
tairgiosa alla Dalmazia e comunicava tale parere
Ma siccome sempre stà nel proponimento del
aemonio di avversare l'altrui bene, così anche in
quest'occasione non mancarono i nostri avversa-
tori, e quindi l'elezione del Buzzplich, che in o-
rigine fu proposta nell'anno 1861, veniva sem-
pre osteggiata in modo che l'Amministrazione co-
munale fu costretta ripetute volte riconfermarla.
Ma venne intanto al governo spirituale della
diocesi metropolitana il pio, e benigno, e dotto
monsignor Maupas.
Dio lo ha inspirato, ed egli secondando la vo-
lontà del Signore, provvide con giusto, cristiano
e santo equilibrio, al benefizio della cappella di
Podprag restituendole il suo benefiziato cappellano
padre Bernardino Allujevich, ed alla parrocchia di
Obbrovazzo mandandole come parroco, ed amato
pastore, il sacerdote D.n Stefano Buzzolich.
Quantunque così scornato il demonio nella sua
opposizione e nelle sue vili calunnie onde con-
trariare la nominazione del Buzzolich a maestro
comunale, però egli, il demonio, maggiormente
fremette alla nominazione del Buzzolich in qua-
lità di parroco, nè ommise di ritentare nella mente
e nel cuore delle solite persone fatte suoi stru-
menti, onde in tale nominazione contrariare la
divina volontà, ed opporsi al miglior bene del no-
stro paese e dell'anime nostre.
Ciò che più sorprende però è il vedere che in
tale opposizione si mostrano principale scandoloso
esempio, perfino di seduzione, persone le quah per
ogni conto e riguardo dovrebbero in modo del
tutto opposto contenersi, ed anche tali mene ed
irrequietezze punire.
Ma i buoni si confortano nell'idea che pochi
sono i seduttori ed i sedotti, e così la popola-
yJone in generale benedice a Dio Signore ed al-
l'illustrissimo e reverendissimo monsignor arci-
vescovo Maupas, e contenta e lieta ripete : oggi
veniva il decreto, che nomina il nostro sacerdote
D.n Stefano Buzzolich a nostro parroco, un giorno
di vera letizia è questo dunque per noi! C.
Pregiatissimo Signor Eedattore !
A rettificare un fatto, non saprei da chi, nè
con quale sentimento svisato, e di cui fa cenno il
vostro giornale di data 31 gennaio p. p., vi prego
sig. Redattore a voler inserire questi pochi cenni
nel giornale medesimo, e ciò collo scopo di non
essere, col mio silenzio, tacciato di sohdarietà nel-
r articolo comunicatovi, e che tocca sì vivamente
caste e persone, alle quaU sento di professare sti-
ma, e gratitudine.
Chiamato alle 5 già scorse del mattino nel
dì 25 gennaio stesso da' miei famigliari il D.r
DraganiCh Veranzio, questi nel breve tempo di
circa un quarto d'ora trovavasi al letto della già
estinta mia figlia Filomena, ove istituite l'opportune
investigazioni, dichiarava come nel caso l'arte sa-
lutare tornava impotente. Itosene egli appena,
sopraggiungeva il molto reverendo D.n Vincenzo
Pugliav, che poco potendo a prò della defunta,
esortavami alla rassegnazione co'piìi speciosi con-
sigli inspiratigli dalla nostra Santa Religione.
L' autopsia cadaverica valse a provare esube-
rantemente come la cagione della repentina di lei
morte sì dovesse attribuire a profondi ed estesi
vìzii organico-vascolari-toracici, dall' arte assoluta-
mente inamovibili.
Eccovi il fatto puro, e genuino, e quindi ben
diverso da quello enunciato dall' anonimo articolista.
Accogliete intanto le proteste di mia conside-
razione. — Sebenico il 3 febbraio 1863.
If addoloralo padre
EENESTO BUEOVICH. • »-S
Notizie politiche.
AUSTRIA.
Vienna 5 (mezzodì). Breslavia. La Gazzetta
di mercoledì porta da Varsavia 2 : La forza prin-
cipale degl'insorgenti si trova nella regione di Au-
gustom comandata dal colonnello garibaldino Jelen-
kievicz. La seconda divisione, presso Revn, coman-
data da Tyskievkz. La terza, nella regione di Du-
blien, comandata da Frankovski. Nel Governo di
Radom, gl'insorgenti sono fortemente rappresen-
tati. — La comunicazione è interrotta. {O.T)
ITALU.
Roma, 31. —La congregazione dell'indice con-
dannò la Sorcièrc di Michelet, ed il giornale del-
l'abate Passaglia, il iV ed i a tore.
FRANCIA.
Parigi 30 gennaio. Nel senato la discussione
generale fu chiusa. Sei paragrafi furono adottati.
A proposito del settimo, relativo all'Italia,
Thouvenel spiegò i motivi della uscita dal mini-
stero. Dopo la repressione di Garibaldi, l'Impe-
ratore, non potendo dar Roma agl'italiani, egli,
Thouvenel, non poteva continuare nelle trattative
con Roma ricusante ogni conciliazione.
Sostiene che falsano la politica dell' Imperatore
coloro che pretendono conoscere segreti giammai
confidati; coloro che mettono innanzi combina-
zioni nuove di costituzione dell' Italia, dimentican-
do che r Imperatore proclamò il diritto di ciascun
paese di regolare liberamente le condizioni della
propria esistenza; coloro che non comprendono
che Vittorio Emanuele può solo rappresentare in
Italia i principii d' ordine, dimenticando le dichia-
razioni del ministero sull' unità italiana essere ora
un fatto compiuto , che sognano restaurazioni chi-
meriche , dimenticando che l'indipendenza italiana
costò alla Francia 30,000 soldati.
Thouvenel avrebbe voluto cha la commissione
dell' indirizzo, invece di proporre il paragrafo
settimo, avesse aderito al programma dell' Impe-
ratore.
Parlando della memoria pontficia, trova che
quelle riforme non sono serie; che i grandi o-
stacoli della concihazione stanno sempre a Roma.
Non ammette il diritto degli italiani di reclamare
Roma; ma è impossibile contestare ai romani il
diritto di essere governati secondo i loro voti. È
voto dei romani che l'autorità del papa si tra-
sformi. Duolsi che la commissione non lo abbia
constatato.
Parlano quindi il generale Gemeau e Laroche-
jaquelein.
Billault dice che importa precisare la situazione.
La politica dell' imperatore non si è mai mutata.
Egli ha sempre voluto 1' indipendenza della Santa
Sede. I diversi mezzi proposti non riuscirono.
L' imperatore vuole proseguire lo scopo. Caratte-
rizzando la situazione, devesi dire che il non
possumns che ricontrammo a Roma, lo troviamo
ora a Torino. Il Senato volle far prevalere le idee
di concihazione, che sono quelle dell'imperatore.
Il paragrafo è adottato.
Pariqi 30 gennaio. Fu data lettura nel corpo
legislativo del progetta d'indirizzo. Esso approva
pienamente la politica dell'imperatore, spera una
felice fine della guerra messicana e deplora che
le potenze non abbiano appoggiato la Francia
nell' America. Approva pure che 1' imperatore
abbia aiutato l'Italia senza patteggiare colla ri-
voluzione e protetta 1' indipendenza del papa, e
che continui una politica, la quale rassicurando
gli animi corrisponde ai sentimenti della Francia
cattolica e liberale. La discussione avrà luogo
lunedì.
Parigi, 1. febbraio. La deputazione del Senato,
incaricata di presentare l'Indirizzo all' Imperatore
fu ricevuta oggi. L'Imperatore trovavasi in mezzo
alla sua Corte; il principe Napoleone non era
presente. Assicurasi che il discorso all'Imperatore
non contenesse alcuna" allusione politica.
Lettere private da Varsavia del 30 gennaio,
annunziano che l'insurrezione trova molti parti-
giani nella Lituania e nella Volinia; anzi, dicesi
scoppiata anche in queste provincie, principalmente
a Vilna. Secondo queste lettere, l'insurrezione sa-
rebbe più debole della forza pubblica, e gl'insorti
battuti sovente : ma questi ottennero pure successi
importanti. Il governo spiega molta energia, ma
l'insurrezione fa grandi progressi, e sembra che
non potrà essere repressa immediatamente
GRECU.
Atene, 31. — Balbi venne eletto presidente
Elliot annunziò l'accettazione del duca di Coburgo
e suo nipote Coharg per erede, adottando la re-
ligione greca: questa notizia venne accolta favo-
revolmente.
RUSSIA.
— I giornali francesi pubblicano il seguente
proclama :
Polacchi !
Il reclutamento in Varsavia è in parte compiu-
to. L'inimico come un vile delinquente ed assas-
sino si scaghò contro persone che dormivano pa-
cificamente nelle loro case, egli strappò i padri
dal seno delle loro numerose famiglie in luogo
dei figli ; i fratelli minori egli prese in luogo dei
maggiori ; in una parola egh strappò dal loro tetto
coloro tutti che gli capitarono fra le mani in luogo
dei mancanti. Il mondo non ancor conosceva un
tal sistema di reclutamento, sistema degno del suo
autore, lo sprezzabile dehnquente e traditore Wie-
lopolski.
Il Comitato centrale nazionale avea tutto prepa-
rato onde non permettere il reclutamento, ma desso
incontrò degh ostacoli che non potevano entrare
nei suoi calcoli, specialmente dalla parte del go-
verno francese, che osteggiando il nostro movi-
mento con zelo eguale a quello dei gendarmi mo-
scoviti, ritardò in tal modo l'introduzione dell'ar-
mi in Polonia.
Il Comitato, senza lasciarsi scoraggiare da que-
sto avvenimento, ebbe ricorso ad altri mezzi; ma
non ebbe il tempo di porii intieramente ad ese-
cuzione quando la branca venne a sorprenderlo
improvvisamente nella notte.
Polacchi !
Questo disastro non ci fa punto retrocedere;
fidenti in Dio e nella santità della nostra causa,
noi non ci arresteremo giammai.
Il Comitato centrale nazionale non si è punto
disciolto, esso esiste, animato di tanto maggior
zelo che le situazione del paese esige da sua parte
una più grande attività ed energia. La nostra
bandiera non cadde e non cadrà mai; unitevi,
fratelh, intorno a lui colla forza e coli' ardore
con cui l'inimico cerca di schiacciarci ed oppri-
merci.
Non perdetevi di coraggio, o fratelli, ma rad-
doppiate al contrario la vostra energia. Se l'ini-
mico troverà ai suoi infami progetti una resistenza
eroica e vigorosa, egli non farà altre reclute.
Polacchi !
Appoggiatevi col vostro coraggio, colla vostra
abnegazione, colla vostra audacia, e noi giuriamo
di non abbandonarvi giammai e di perseverare
nella nostra causa che rimarrà alfin vittoriosa.
Il Comitato centrale nazionale proclama tutto
il paese in istato eccezionale ; egli ordina a tutti
i veri figli della patria di difendersi fino all' e-
stremo, fosse pure individualmente contro il reclu-
tamento ; egli ordina loro di liberare quelU che
furono già presi dai moscoviti e di dare a quelli
che lo ricercano asilo e protezione.
Esso dichiara fuori della legge Wielopolski pa-
dre e figho, come pure tutta 1' orda scellerata che
prese parte ai reclutamenti di Varsavia e tutti
coloro che fino ad ora prestarono o presteranno
sussidio ed aiuto agli atti infami e crudeli della
invasione.
È permesso a ciascuno di porre da lor stessi
questo giudizio e questa sentenza ad esecuzione,
senza punto incorrere le responsabilità di Dio e
della patria.
Varsavia, 16 gennaio 1863.
IL COMITATO CENTEALE NAZIONALE.
È imminente la pubbhcazione degli uomini il-
lustri del D.r Cerineo, già promesso da lungo tempo
e ritardata per ragioni estranee alla volontà del-
l' autore, lì nome del Cerineo già noto per la vi-
vacità dello stile umoristico, sono all'opera, suf-
ficiente raccomandazione.
Tipografia Fratelli BÀTTAEA. TJPCBHZO DUPLA2TCICH Redattore responsabile.
formalmente a tenore dello statuto. Lo statuto
non prescrive clii debba cedere nel caso d'un
dissidio. Ma vi ha una parola che è solo della
lingua tedesca: la parola ^padre della patria^.
Lungi da noi il pensiero che la corona debba u-
sare°della forza di latto per violare 11 diritto.
Sappiamo che questo non è negli intendimenti del
governo di Sua Maestà.
La condizione non è tale che debba subentrare
il diritto della necessità. Il progetto spera che si
si farà sempre più generale la persuasione che
solo la moderazione ed il rispetto del diritto sono
in grado di produrre quella concordia dei poteri
legislativi di'è necessaria per tener lontani l'a-
narchia e l'assolutismo.
Altra del 3. La risposta del re all' indirizzo dei
deputati non verrà contrasegnata dal ministero
di Stato.
L' aiutante generale Alvensleben è partito per
Pietroburgo per gli affari polacchi.
Nella commissione del bilancio della camera dei
deputati fu presa la risoluzione di riservai'e la
discussione del bilancio del 1862, di discutere il
bilancio del 1863 e di dichiarare responsabili i
ministri per lo spese fatte illegalmente.
ITALIA.
Napoli 2 febbraio. La commissione per l'in-
chiesta parlamentai-e sul brigantaggio giungeva
oggi a Bovino, donde partirà per Foggia.
La .città, il comune e gì' impiegati di Noto of-
fersero lire 12, 799 perla sottoscrizione nazionale.
Napoli, 4 febbraio. Corre voce che Tristany si
proponga d' entrare nella Terra di Lavoro con una
grossa banda; V autorità ordinò gli opportuni prov-
vedimenti.
Torino. 3 febbraio. I signori Bixio e Frémy
soD partiti questa mattina per Parigi. Essi hanno
lasciato qui un uUirnatum formato rispetto alle
condizioni che essi accetterebbero per l'institu-
zione del credito fondiario. Non crediamo che co-
desto ultima twn sia stato per anche accettato
dal ministro ; nè che sulle concessioni da essi fatte
la commissione della camera si sia messa d'ac-
cordo, {Stampa)
FE ANGLI
Parigi 5 febbraio. Al Corpo legislativo, la di-
scussione generale dell' indirizzo venne chiusa dopo
i discorsi dei signori PHchon Kolb, Bernard, Le-
mercier. Il primo paragrafo venne adottato, Ol-
ivier esamina la politica del Governo, e dimostra
la necessità di sviluppare e stabilire le pubbliche
libertà,
SPAGNA.
Madrid 3, — Camera dei deputati. Valera pre-
senta una proposta tendente al riconoscimento del
regno d'Italia. Il ministro dichiara essersi deciso
per ora di non far nulla.
E inesatto che Serrano e Salaverria abbiano
l'intenzione di dare le loro dimissioni.
Madrid 3. (sera) — Rispondendo a Valera, il
ministro Serrano disse che le potenze che rico-
nobbero r Italia sono quasi tutte protestanti. Il
riconoscimento dell'Itaha da parte della Spagna
sarebbe incompatibile cogU avvenimenti compiu-
tisi negli Stati pon ifici. La presenza del pleni-
potenziario di Francesco IL alla corte di Madrid
devesi attribuire ad un puro motivo di conside-
razione personale. Nega che l'unità italiana sia
un fatto facile a compiersi; dubita che lo spirito
cattolico spagnuolo approvi le idee di Valera ; ri-
corda che Carlo Alberto aspettò otto anni prima
di riconoscere la regina Isabella II, e trova quindi
possibile che la Spagna tenga una simile condotta
verso il discendente di quel re. Il ministro ter-
mina negando che il governo spagnuolo segua,
relativamente all'Italia, le ispirazioni della Fran-
eia. Valera ritirò la sua proposta.
Il governo ordinò alle autorità dei possedimenti
spagnuoli nella Guinea di sorvegliare, perchè gli
incrociatori inglesi non commettano atti arbitrari.
Il diritto di visita verrà soppresso, tostochè il go-
verno avrà finito di regolare la quistione della
tratta dei negri.
Il vomito è cessata nelle «Canarie,.
Madrid 4 febbraio. Il deputato Valera propose
di riconoscere il regno d'Italia; il ministero ri-
spose eh' egli era risoluto a non farlo, per ora.
Madrid 4. — Avendo il Ministero respinto lo
emendamento di Rios Rosas sulla questione dei
Municipi, assicurasi che questi non darà più il
suo appoggio al Gabinetto. È voce che O'Donnell
sciòglierà la Camera, dopo la discussione del bi-
lancio.
Madrid, 6. La Francia sarebbe stata invitata
dalla Spagna o rispedire indietro le sue truppe
verso Cochinchina. — La Spagna rispetterebbe
il trattato colla Cochinchina. —• O'Donnell in-
disposto.
INGHILTERRA.
Londra 5 febbraio. Il Morning Post crede che
le negoziazioni col duca di Coburgo per la can-
didatura al trono di Grecia non siano definitiva-
mente rotte.
GRECIA.
Corpi 31 gennaio. Sonosi dati ordini per far
cessai^e tutti i lavori militari in corso d'esecuzione.
Atene, 4 — L'Assemblea ha deciso che il Go-
verno attuale continuerà a reggere il paese prov-
visorio fino ad ulteriore definitiva decisione. Tut-
tavia sono probabili in esso monificazioni..
L'Assemblea approvò unanimemente i decreti
della decadenza del re Ottone e della sua dina-
stia. Essendo il trono di Grecia vacante, il prin-
cipe Alfredo è dichiarato re degli Eileai, essendo
elette da 230 mila voti.
POLONIA.
Il Botschafter ha ricevuto da Varsavia il seguente
Proclama del comi aito rivoluzionario polacco.
Il governo, appoggiato su un rozzo dispotismo,
)iella sua rabbia furiosa contro la resistenza della
oppressa nazione, ha risoluto di menarle il colpo
mortale. Migliaia del suoi più floridi ed eroici di-
fensori devono esserle strappati e introdotti nelle
file dell' odiato esercito moscovita, per esser man-
dati in paesi lontani migliaia di miglia, e colà
venir abbandonati alla miseria e alla morte. La
nazione polacca non vuole, non può acconciarsi
tranquillamente a tale violenza, anzi essa deve,
per rimo vere da sè l'onta, in faccia al mondo,
spingere agli estremi la sua d fesa.
Schiere di giovani valorosi, entusiasmati dal-
l'amor di patria, giurano fermamente, credendo
alla misericordia e all'aiuto di Dio, che essi o
scuoterebbero il maledetto giogo o morrebbero.
Su, nazione polacca, seguili ! Dopo lunga morti-
ficante schiavitù, dopo tormentosa oppressione,
or ti evoca il comitato centrale nazionale, eh' è il
tuo vero governo nazionale legittimo, all'ultimo
combattimento sul campo della gloria e della vit-
toria, e tu ti coprirai di gloria e di vittoria, co-
me è vero che c' è un Dio in cielo. Tu che ieri
ancora pativi penitente e schiava, ti esalterai do-
mani al certo come eroina e signora. Col corag-
gio e col santo sagrificio qual mai nessun popolo
conta negli annah della sua storia, raggiungerai la
tua grandezza e la tua indipendenza. Tu devi volon-
tariamente sagrificare alla patria che si alza tutto
ciò che da te richiede, vita, beni, sangue, senza
rincrescimento, senza esitare, senza indugiare. Per
ciò il comitato centrale nazionale ti dà 1' assicu-
razioue che i suoi sforzi iion adranno vanno, e i
tuoi sagrificii saranno ben impiegati; e che esso
ha preso fermamente in mano la direzione del-
le cose, e le dirigerà d'or innanzi. — Tutti
gli ostacoli devono essere rimossi, tutti gli im-
pacci tolti di mezzo. Ogni annunzio di mancanza
di devozione alla santa causa, anzi la stessa man-
canza di zelo sarà ugualmente punita nel modo
più severo, in nome del rigoso e giusto tribunale
della patria offesa.
Fin dal primo giorno dell'aperta insurrezione,
nel primo momento della lotta che incomincia, il
comitato centrale nazionale dichiara cittadini li-
beri ed uguah del paese tutti i figli della Polonia,
senza distinzione di religione e stato, condizione
e nascita. I terreni che il popolo della campa"-na
possedè finora soggetti a fitto od a servitù ine-
renti al suolo (robot), sono dichiarati quindinnanzi
sua proprietà incontestabile ed eredità permanen-
te. I signori dei terreni che ne patissero danno,
saranno indennizzati dal paese; tutti i raercaiuoli
e giornalieri che entrano nelle file dei difensori
del paese, come pure le famiglie di coloro che
avranno incontrato la morte sul campo dell' onore
e della battaglia, saranno partecipi dei beni che
si saran ritolti al nemico.
All'armi! all'armi! voi popoh di Polonia, di Li-
tuania é Russia, giacché 1' ora della comune libe-
razione è scoccata, e i vessilli dell' aquila, del ca-
vahere e dell' arcangelo sventolano sopra le anti-
che sguainate nostre spade. Ancora una parola a
te, popolo russo ! La nota e storica nostra parola
d'ordine è : hbertà e fratellanza dei popoli. Perdo-
niamo a te anche 1' assassinio commesso sulla no-
stra patria, perdoniamo a te il sangue di Praga
e di Osmania, le violenze nelle vie di Varsavia.' e
le torture nelle carceri della cittadella, perchè tu
pure fosti assassinato e fatto schiavo, in miseria
e gramaglie. Dalle forche dello czar pendono an-
che i cadaveri de' tuoi figli, anche i tuoi profeti
irrigidiscono nelle gelate steppe della Siberia. Ma
se tu in quesi'ora suprema non senti nessun ri-
morso del passato, se tu non nutri più nobili a-
spirazioni per l'avvenire, e al tiranno , che ci
strozza e ci calpesta, presti aiuto contro di noi,
allora guai a te! guai a te! Al cospetto d'Iddio
e del mondo proclameremo te condannato all'onta
della schiavitù, alla miseria di eterno servaggio,
ti sfideremo alla più tremenda lotta di distruzio-
ne, all' ultima lotta della civiltà europea colla sel-
vaggia asiatica barbarie.
TURCHIA.
Leggesi nella Francò:
Il sultano sembra ora preoccuparsi quasi esclu-
sivamente delle quistioni di guerra e di marina.
Saran creati nuovi battaghoni di cacciatori a piedi
sul modello di quelli dell' esercito francese e si
terminerà la trasformazione dell' artiglieria otto-
mana.
Il nuovo ministro di marina che viene da Lon-
dra, ov' era in missione, ha presentato al sultano
un piano d' organizzazione della flotta turca, per-
fettamente concepito, e che senza cagionar nuove
spese permetterà di adoperare in modo vantag-
giosissimo le somme destinate annualmente a quel
servizio.
RUSSIA.
Pietrohivgo 4 GÌ' insorgenti furono battuti in
più scontri.
Posen 5. — Il Governo russo rinunzia alle
misure prese pel reclutamento. I coscritti furono
posti in libertà a Smalla e Petrikau.
Varsavia, 8 — La notizia della grande mischia
presso Vonchutfì, dove i ribeh furono battuti con
grave perdita, si conferma.
AMERICA.
Nuovn Xork 22 gennaio. Confermasi die il cor-
po di Bunlside ha passato il Rappalianiio'c.
lì governo di Nuova-Jersey biasimò il decreto
di affrancamento degli schiavi.
iSiiova York 24 gennaio. Burnside trovasi sem-
pre al Potomac senza che accenni ad aleuti mo-
vimento. Il ministro del Messico a Waschington
reclamò contro il permesso dato ai francesi di fa-
re approvigionamenti e negato ai messicani, Se-
warv rispose che il divieto si estenderà a tutti.
Vera Cruz 3 gennaio. Parlasi del suicidio di
Doblado e d'un disaccordo tra Ortega e Comon-
fort. Numerose diserzioni nella guarnigione di Pue-
bla. Assicurasi che 80,000 messicani male armati
sieno concentrati a Puebla, a Messico, a Q a ere-
taro, a Guerrero. Le fortificazioni di Puebla con-
tano 200 cannoni, quelle di Messico altrettant-'.
Veracruz 3 gennaio. Sarebbe incominciata dei
Francesi verso Puebla. Secondo una voce vaga
r avanguardia francese sarebbe stata vicino a Pue-
bla totalmente distrutta.
Tipograiifi Frattìlli IUTTAIIA, VINCENZO DUPLANCICH Redattore responsabile.
li punto su cui il partito tory manifestò una
decisa opposizione, si è quello della cessione delle
Isole Ionie, sembrandcKad esso die il cedere que-
sto possesso sia una ^novazione troppo graiide
ed accenni ad innovagli ancora maggiuri rispetto
alla Turchia. Quest'ultimo punto non è ammesso
da lord Palmerstou. Egli con questa concessione
alla Grecia intende di assicurare vieppiù la Turchia.
La cessione delle Isole Ionie venne già considerata
dall' opinione pubblica come un atto di buona po-
litica ; giacche concede di fare un risparmio senza
diminuire la propria forza nel Mediterraneo, ac-
cresce l'influenza inglese nell'Oriente e permette
all'Inghilterra di completare la sua politica ita-
liana e di essere conseguente a sè stessa, potendo
maggiormente raccomandare alle altre potenze di
lasciare ognuno padrone a casa sua. La disgrazia
del Gabinetto attuale sta in ciò, che non seppe
ancora trovare alla Grecia un re accettabile. La
condizione di quel paese si rende sempre più dif-
licile e r Inghilterra ha la sua parte di respon-
sabilità in tutto questo. La cessione delle Isole
Ionie è già un impegno per lei senza che sia un
fatto ; e se tardasse ad effettuarsi, l'Inghilterra
medesima perderebbe parte dei vantaggi sa cui
avea calcolato c^n queil' atto di generosità. L'op-
posizione tory potrebbe poi diventare seria, se la
soluzione fosse di troppo allontanata.
Qualche opposizione si manifestò anche nella
quistione italiana, nella danese e negli affari della
Cina; ma, in generale, il ministero Palmerston
può vantarsi tuttora di camminare colla opinione
pubblica., che fa la sua forza. Il ritorno dei tories
al Governo non è veduto volentieri, appunto per-
chè con essi tornerebbe forse la vecchia politica,
ìa quale potrebbe condurre il paese in serie dif-
ficoltà e forse ad una guerra. Ed è questo ciò
che non si vuole ad alcun patto. Se Palmerston
si trovasse in minoranza in una quistione seria
potrebbe, senza timore, nello stato attuale dell'o-
pinione pubblica^ appellarsi al paese. (Persev.)
(]^ostrc Corrispondente). .
Vienna 8 febbraio.
Tutte le notizie die giungono dulia Polonia coneordnno
nel dipingere il movimento coi colori piTi allarmanti. L'in-
surrezione giiadagnii di giorno in giorno tarilo in intensità
che in estension'\ Tuite le classi della società, nobili,
studenti, borghesi e paesani forniscono il contingente allo
colonne sparse nelle varie provincie; ed ormai può dirsi
che l'agitazione ha varcato non solo i confini della Po-
lonia del Congresso, ma perfino quelli della Polonia russa,
vistendendosi oltre alla frotiera austriaca e prussiana. Gli
è principalmente in Gallizia che il fermento ha già rag-
giunto un alto grado, benché alcuni organi ofliciosi si
sforzino di attenuarne f importanza Dalla sola citlà di
Leopoli più di oOO individui partirono fra il 29 gennaio
e il 2 febbraio armati li più di pistole, di sciabole, di fu-
cili e di carabine, coir intenzione di raggiungere gì'insor-
genti presso Tamaszow città della fconliera polacca nel di-
stretto di Zolkievv. 1 giovani si radunarono sulla piazza
Ferdinando ove i più poveri ricevevano denaro e vestiti.
Di pretesto a questa riunione serviva un pellegrinaggio
Migliaia d'uommi, di donne d'ogni eia e d'ogni classe,
scrivesi alla Gazzella Austriaca, accompagnavano i pretesi
pellegrini, ed era veramente straziante veder madri e so-
relle prender congedo dai loro cari e coprirli di croci e
<r arauletti. Sennonichè appena sortiti dalla città, la polizia
intervenne e fece arrestare da varii distaccamenti di gen-
darmi 0 di ussari buon numero dei^li emigranti che itro-
vansi attualmente nelle caserme; il resto si sottrasse coJla
fuga alla prigione. Cosi stan,no le cose in Gallizia !
Quanto alla Polonia russa^ il movimeato vi si orga-
nizza di più in pili, assume forme regolari ed obbedisce
alla cieca agli ordini del consitato. In ogni paese che gli
insorgenti ocitupano, si proclama un governo provvisorio
il quale rilasciando dei buoni, s' impossessa delle put)-
bliche casse ed ordina la leva. Gl'insorgenti chiamano sotto
le armi tutti i giovani da 18 a anni, sono per la
maggior parte ben armati, hanno perfino dei cannoni di
legno ed alcuni indossarono 1' uniforme militare. Onde ri-
conoscersi fra loro gl' insorgenti si servono di carte che
portano 1' arma di JVlieroslawski (una croce sopra un ferro
cavallo). Vuoisi perfino che quesl' ultimo come pure il
generale Tiirr si trovino già nella Voliuia
Ora^ clie cosa fa il governo russo per frenare il mo-
vimento, per ricondurre Je popolazioni insorte alla calma
«d all'ordine? Esso continua a commettere barbarie e crudeltà
tali che a loro paragone le scene di Varsavia sono un
nonnulla. Eccovi alcuni detilfeli. A Lubastow 20 insorgenti
attaccarono un corpo di coWcchi. Alcuni fra i primi ri-
laasero morti, altri feriti. Ora rpiesti ultimi furono stra-
scinali dai cosacchi sulla pubblica piazza e ti-ntinti si cru-
deliiiente che puiM ilojio spirarono Parlando di un cuui-
b.itlKOL'iiio eh'L'bLwi luogo a Stelmakow nel governo di Aii-
giistow li 6':.rtS scrive: «I ptdacohi ebbero in rj'iesl.) f.itlo un
SI gran numero di morii per(,!hè i russi uccisero i fer!!!.»
Le crudeltà che il generale Adlerberg impula ai polacchi
nel suo r.<pporto uftìciale non sono che calunnie f.ibbri-
catc al duplice scopo di ec(1itar alla vendetta i soldati
russi e di scosare il governo dinnanzi l'l'iuropa civilizzata.
Vuoisi che N.iziniuf goveriiator generale di Kiew abbia
fatto porre ili libertà lÒO fra i più pericolosi malfattori
onde poter accagionare gl' insorgenti dei nuovi delitti che
(pieghilo saranno a commettere. Il generale Ounezf;\v ed
alcuni altri generali pagano 5 o iO rubli per ogni lesta
d' insorgente. Questi e simili orrori cui la perina si rifiuta
di descrivere a lungo sono i mezzi di cui il governo dello
czar si serve onde reprimere l'insurrezione. E difficile il
decidere se questi mezzi sieno più stolli che crudeli o
più crudeli che stolti. Insomma nuli' altro elio un mira-
ndo poirebbe porre una pronta fine a quella lolta dispe-
rata- ed accanila che ha pei*' vasto teatro le lande e le
foreste della Polonia.
Giusta una corrispondenza d'Atene che leggesi nella
Presse di quest'oggi il rappresentarne d'Inghilterra, lord
Elliot, avrebbe fatto ni presidente del governo provvisorio
una comunicazione ufficiale della più alla importanza 11
duca Ernesto di Cuburgo Gotha si sarebbe deciso ad ac-
cellare la corona della Grecia, e la sua camlidatura go-
drebbe a.l un tempo dell'appoggio dell'Inghilterra e di
quello della Francia. Il principe vi ammetterebbe perù la
condizione di poter conservare la corona dei suoi ante-
nati fino a tanto eh' egli lo ritenesse conveniente, e pro-
porrebbe, appena fosse proclamalo re di Grecia, all'as-
semblea nazionale come erède del trono il figlio della
principessa Clementina, nipote suo e di Luigi Filippo.
Questo principe è diciasettenne ed entrerebbe, si tosto che
fosse riconosciuto quale erede del trono, nel seno della
chiesa greco-orientale. GÌ' inglesi non dubitano a dir vero
dell'adesione dell'assemblea nazionale. Essi potrebbero
però farsi delle illusioni ed una lettera di Corfù che lessi
stamane 'mi conferma in quest'idea. Il disordine e l'a-
narchia continuano frattanto a sconvolgere varie provincie
della Grecia.
A Galamata si attendeva da momento in momento il
sacco della città per opera delle bande di Mainotli. Tutte
le misure erano già prese per prevenire o almeno parare
l'attacco. Fortunatamente però, le bande Mainolte, che
pretendonsi eccitate da agenti francesi, avuto sentore di
quelle misure, si ritirarano' nei monti per aspettare un
momento più favorevole. • •
Il viaggio delle Maestà impepiaU alla volta della Oahna-
zia è di nuovo posto in dùbbio. Pare che S. M. l'Impe-
ratriee si disponga a recarsi al principio di marzo a Ve-
nezia onde tenervi uiaa dimòra di alcune settimane.
11 vostro lMuni,eipio inoltrava di questi giorni a] Mini-
nistero del commercio una petizione onde poter incomin-
ciare gli studii preliminari di una strada ferrata che da
Zara condurrebbe ad Esseg;' vedrò di tenervi informato
dell'andamento di qiiesto progetto tanto interessante per
l'avvenire del vostro paese.
Milano febbraio.
Notidft die ira questo punto mi giungono «la Napoli,
recano che il brigantaggio Cìtirpato in cfualciina di quelle
provinci(% va ricomparendo in altre più fiero che mai, ed
il mio corrispondent<3 mi narra di due scontri sanguino-
sissimi che sarebbero avvenuti l'altro ieri tra la truppi e
i difensori del trono e dell' ai tare.
Il deputato Ricciardi, famaso nel nostro parlamento per
la smania delle interruzioni e delle protesti^, convocò a
Napoli un meeting popolare e se la cavò meglio che non
si doveva supporre, giudicando dd suo carattere sbrigliato
ed éeceiitrieo ; perocché in quella adunanza non si prese
altra deliberazione fuorché quella di appoggiare il gover-
no e ficilitargli così i modi di andare a Roma.
A Genova fu sciolta, dietro intimazione di un dolcgato
di pubblica sicurezza, una adunanza che aveva per iscópo
di dimostrare la simpatia del nostro partito d' azione verso
la invitta rivoluzione polacca.
ler sera in un teatro di Pavia successe una eollisione
che terminò con tre ferimenti tra i soldati ivi di guardia
ed alcuni operai che volevano si suonasse l'inn'o di Ga-
ribaldi, il quale non era compreso tra i pezzi di musica
annunziati nel program.ma dello spettacolo.
Un giornale straniero recava ieri il sunto di una nota
scritta dal nostro gabinetto a quello di Parigi sui pericoli
che minacciano l'Italia per fagitarsi del partito d'azione,
che pare abbia in animo di" tentare su Uom » qualche
nuova impresa, non appena Garibaldi potrà nuovamente
recarsi a capitanare i volontarii. A proposito di Garibaldi
(iebbo dirvi eh' egli è già ristabilito e che fra pochissimi
giorni sarà in grado di salire a cavallo.
La Camera dei deputati e il Senato proseguono tran-
quillamente e laeit.iiuente la discussione del bil.incio, e
più che ai brillanti discorsi ed alle appassionale interpel-
lanze, badano a introdurre iiaportanti economie nelT ammi-
nistrazione dello Statoi^|||^
Ho sotto gli occhi un proclama del corailato nazionale
romano, il quale iff^tafi cittadini ad a.slenersi dai diver-
timenti e dalle mascherate del carnovale.
La sottoscrizione nazioiiHle va prendendo proporzioni
seiiijire più gigaiitcsclìe : tulle lo cillà d'Italia v.inno a
gwi r;"!r oili'ire il loco abolo doslinato a sa=.sii.liare le vil-
liiiìc tlel brigantaggio
l'ra alcuni giorni apparirà a Torino un nuovo Giornale
ddla Marina che occuperà in Italia il posto che il Monileur
de la l'ìolte occupa in Francia. Esso saià patrocinato dhl
ministero delhi guerra e si pubblicherà due volte alb
setliinana.
Qui le fesle si succedono npide, alT.illate, brillanti, ora
nei convegni pubblici, ora nelle case private. Tra ((uesic
ultime si distinguono le soiree^ del principe Umberto, del
prefetto, del generale Petilli, del club degli artisti e della
società del giardinó.
Notizie politiche.
AUSTRIA.
Da Vienna 11 (mezzodì). — Secondo la Praso
la Russia avrebbe spedita una nota circolare ai
Governi esteri, colla quale avrebbe richiesto la
stretta sorveglianza sugli emigrati polacchi ; rim-
proverando all' Austria la troppo grande indulgenza
sul contrabbando delle armi per la Polonia.
Lemberg, 7 febbraio. Assicurano che i Russi
abbiano disfatti 6000 insorti presso Wegrow e
bruciato molti paesi.
GERMANIA.
Ecco il tenore del progetto d'indirizzo presen-
tato alla Camera dei Signori di Prussia e che da
questa venne senza modificazioni approvato:
Serenissimo, potentissimo Re !
Graziosissimo Re e Signore !
La Camera dei Signori reputa suo dovere di
non avvicinarsi a V. M coli' espressione dei suoi
sentimenti, se non in momenti specialmente im-
portanti della pubblica vita.
Noi siamo persuasi che l'attuale periodo è tale
da giustificarci se con profondo rispetto ci per-
mettiamo di far uso di codesto privilegio.
Così ci presentiamo davanti a V. M. colla co-
scienza di un' imutabile fedeltà, e, mentre pii^i dif-
ficile appare lo scioglimento di molte questioni di
politica interna, noi tanto più fermo riteniamo il
nostro dovere di unirci in patriottica devozione
attorno alla V. R. M.
Le autorità chiamate a cooperare nella legi-
slazione si trovano in un conflitto, che sorse men-
tre ciascuna di esse usò di un diritto formal-
mente riconosciutole dalla Carta costituzionale.
Fuor d'ogni dubbio può, secondo l'art. 62 di
questa, la Camera dei deputati ricusare ogni sin-
gola, anche inevitabile, spesa proposta nel bilan-
cio, che il Governo presenta alle due Camere
della Dieta.
Fuor d' ogni dubbio può la Camera dei Signori
respingere l'intero progetto.
Fuor d'ogni dubbio è anche, che senza la spon-
tanea adesione della Corona nessuna legge può
essere attuata, quindi neppur quella sul bilancio,
della cui votazione fa calcolo la Costitiìzione.
Ma in nessun luogo prescrive la Costituzione
chi — insorgendo un dissenso fra la Corona e
una 0 tutte e due le Camere, o fra le due Ca-
mere stesse, delle quali, secondo l'articolo 83
della Costtuzione, non una sala ma Uitte due
rappresentano il popolo —• debba recedere.
In altri Stati costituzionali la necessità di fatto
per la Corona di cedere in tali casi sta in ciò,
che essa tosto, o entro breve tempo, manca del
diiitto legale di prelevare le imposte dello Stato
necessarie alla continuazione dell' amministrazione.
La Costituzione prussiana riserba alla Corona
nell'articolo 109 espressamente e incontestabil-
mente questo diritto. Ricordando le discussioni
avvenute al tempo della revisione della Costitu-
zione, noi crediamo che senza questa determina-
zione non si sarebbe potuto votar la Costituzione.
Non v' ha adunque alcuna legge, a cui per scio-
gliere questo conflitto possa appoggiarsi 1'una o
r altra parte. Ma v' ha una parola, che trovasi
solamente nella lingua tedesca e che chiama il
reggitore della nazione anche col titolo di padri)
della patria (Landesuafer) e questa parola ricorda
ai cittadini, che per quanto siano autonomi nel-
r esercizio dei loro diritti, nel regnante devono
rispettare anche 1' autorità paterna.
che^ abUaiiM) il torto di volerla. Siccome questi
discorsi non sono detti da un generale alla testa
di ti-eceiìtomila soldati, così non fanno nè caldo
uè fi-e^do. Sfe in Italia possono -produrre qualche
effetto, si è di mostrarci che noi abbiamo molti
nemici, è che quindi abbiamo grande bisogno di
•essere đ' ìaccordo nel procedere sulla nostra Tia.
n sipol- Ollivier rispose per ìe rime al Kolb
Bernard; ed ora il telegrafo ci annuncia il prin-
efpio della discussione del paràgrafo ehe ci ri-
gtiàfda. Disse il relatore non creder égli che la
Francia debba dare Roma all'Italia; ma egli do-
ftebbe rispondere al quesito, se deb'l)a e possa
fenérseìà per sè. Che là lasciano libera, 'ed essas
medesiiiia, Roma, si darà all'Italia.
La discussione importante, cbe occupò |(lue in-
tere sedate, fu quella che riguarda il paragrafo
ehe parla del Messico. Il modo con cai fu trat-
tata, inoštra che il paese ed il governo ne sen-
tofto l'importanza. Il paese non si vede senza
qualche apprensione imbarcato in un'impresa, la
quale può ingrandirsi oltremisura e trascinare la
Francia in comphcazioni pericolose e costose di
certo. Il governo da una parte sente il bisogno
di difendersi in una qiiistione in èui si trova de-
bole, dall'altra lascia travedere, senza dirlo, di-
segni grandiosi, che al paese paiono un' utopia
pericolosa, ad onta che senta da essi lusingato
il suo amor proprio. Questi disegni apparivano
dalla Ietterà dell'Imperatore al generale Forey,
€ fecero capolino anche dal discorso d'uno degli
oratori del governo, il signor David, sebbene il
ministro Billault sia stato più prudente e discreto,
per non impegnare di troppo la politica gover-
nativa su di una via dove essa troverà certo molti
ostacoli.
Ci fu una grande vivacità nell' attacco come
nella difesa. Parlò prima il signor Picard per l'am-
mendamento proposto, in cui si biasima l'avere
temerariamente impegnato le forze della Francia
in speđižioni mal definite ed avventurose, non con-
sigliate nè dagl' intereressi, nè dai principii del
paese. Quindi prese la difesa del governo il sig..
David. Poi fece un forte attacco il Favre, a cui
rispose con insolito calore il ministro Billault.
Favre fece la replica ad onta della ostilità della
camera, la quale votò unanime contro l'ammen-
damento dei cinque. L'esito era preveduto, ma
però la discussione fece senso^ e sebbene ci sia
grande accordo iielF augurare pronta e piena vit-
toria alle armi nazionali, certo l'opinione pubblica
propende ad inquietarsi per un' impresa, a cui
nessuno può diniegare il titolo di mal definita ed
avventurosa, com' è chiamata dal? ammendamento.
Noi non possiamo seguire gli oratori nelle lun-
ghe loro argomentazioni; ma questo apparisce
chiaro dai loro discorsi che se le tre potenze eb-
bero il torto di non essersi bene intese prima e
di avere determinato Io scopo della loro spedi-
zione, e quello di avei-e ciascuna di esse nel suo
segreto d^i secondi fini, il governo francese da
parte sua s'illusa sull'appoggio sperato da un par-
tito di Messicani, per cui ciò che gli pareva prima
facilissimo, divenne poscia un affare grosso, che
lo costringerà ad andare innanzi forse più che
nan avrebbe prima voluto. Oltre a ciò apparisce,
che, senza discutere valore dei titoli di co-
loro che domandavano dal governo francese ri-
parazione, tra i'quali certo, dopo il discorso del
signor Fayre fed a Malgrado delle spiegazioni del
signor Billault, quelli del signor Jacker non pa-
iono i migliori ; apparisce, dieiàrao, che il governo
francese nel Messico, nel ftientre combatte Juarez
per abbatterìo ad ogni costo, accetta la tutela
del partito da lui vinto, e che non ha precedenti
migliori dei suoi. È evidente del pari, che se vorrà
fondare un nuovo governo, favorendo un partito
qualsiasi contro un altro, non avrà costituito nulla
di stabile in un paese dove da quarant' anni non
ci fu nulla di durevole. Se questo governo sarà
stabilito cogli elementi paesani, dovrà la Francia
rimanere a tutelarlo colle sue forze ; e se questa
tutela dovesse farsi come quella ii Koma, la sua
maggiore influenza in America non pagherebbe le
ispese sopportate per continuaria. Ma è certo che
;Ja tatek éovretifee ultimo tramutarni in pa-
dronanza, perchè non fosse tutta a danno del tu-
tore. Ed è qui appunto che il problema si fa
sempre più difficile
Parlare alla Francia della gloria, della giustizia
dell'influenza da acquistarsi nelle più lontane re-
gioni del mondo, del patronato della razza latina
e delle popolazioni cattoliche, come fece anche il
signor Billault, è un assicurarsi benevoli e plau-
denti uditori, per il momento. Ma allo stringere
dei conti, sarà poi così ? Se 1' Algeria, dopo tren-
tatrè anni, è piuttosto un meraviglioso campo di
esercizio per i soldati francesi, che non un pos-
sesso fruttante, il Messico posto a tanta di-
stanza colle sue coste d' un clima insalubre e mi-
cidiale, con una reazione nazionale già nata tra
un pòpolo tardo e discorde, ma non estraneo a
sentimenti di patriottismo, colla gelosia delle po-
tenze europee e coi disegai di conquista degli A-
mericani vicini, soprattutto di quelli del Sud, sarà
desso facile a possedersi, quand'anche lo si po-
tesse assai presto conquistare ? Billault rispose a
Favre sopra quistioni di dettaglio, soprattutto so-
pra r affare di Jacker, e sulla condotta prece-
dente del governo : non rispose verbo circa all'av-
venire. Non distrusse l'argomento, che una volta
giunti a Messico, resterebbero da conquistare le
Provincie, alcune delle quali lontanissime e di ra-
do obbedienti al governo sedente nella capitale.
Non disse una parola sui disegni ulteriori del go-
verno ; sebbene il barone David abbia messo in-
nanzi la prospettiva delle ricchezze da usufrut-
tuarsi dagli speculatori francesi.
Certo alcuni di questi ci traveranno il jloro
conto, soprattutto quelli che formano a Parigi
compagnie anonime pofir l' cxpìoifa^ioiì delle ri-
chezze del Messico. Ci troveranno il loro conto
anche i proprietari di miniere o di vaste terre,
che ora non hanno alcun valore. Se la Francia si
stabilirà al Messico per proprio conto, essa potrà
anche dominare uno dei passaggi interoceanici.
Ma è pur vero che adesso non si trova che al
principio d'un' impresa gigantesca, cui non osa
confessare che sottovoce, e che troverà ostacoli
infiniti. Se poi riniperatore Napoleone, come lo
disse, vnol porre uno ostacolo alla soverchia e-
spansione della razza anglo-sassone, non potrà ac-
cadere ch'egli s'impegni in una lotta senza fine,
nella quale i vantaggi sarebbero tutti dalla parte
degli Americani'
Non faciamo pronostici intempestivi; ma non
possiamo a meno di trovare ragionevoli le esi-
tanze die si manifestano in Francta dinanzi ad un
grandioso disegno, sebbene l'indole del popolo
francese, e fino ad un certo punto il suo patriot-
tismo, lo spingano ad andare innanzi senza guar-
dare molto alle conseguenze. (Pcrsev.)
(lostra Corrispondenza).
Tìafjusa, 12 febbraio
Dopo lo scorrazzanr^ntn in mare e l'andirivieni fi a
Tìagus« e Caltnrn, nel qual porto, per riguardi rnilit.ri, non
le venia fatto di penetrare, f['ielia fregata russa Oslnbia ,
di cui era parola nella corrispondenza o corrente, appro-
dava il giorno 7 alla rada di Aulivari, d'onde ii coman-
dante Nascinoff Lee telegrafare al conside russo, resi-
dente a Scolari, il suo arrivo, »? forse lo invit;iva sopra
liio^o, ma entro la giornata nnn era ancora giunto. Per
altro, la di cui presenza inaspettatn non andò disgiunta
da una qualche impressione ingrata nell'animo de'mim^
sulmani, nè vi mancò pure I" osservazione generale che
un naviglio da guerra di sì fatta potenza non erasi fatto
vedere in quelle acque mai dappoi l'anno epoca
della guerra di Crimea. Si vociferava intorno all'inten-
zione di sbarcarsi campane ed arredi per h chiesa di
Monlenero. Una tale maniftfstszione ne sparse delle om-
bre sulla veridicità, atteso il riflesso di essersi per un»
spedizione di simde natura potuto impiegare un forte legno
ben armato. Tutto ciò ha posto all' èrta il paese : e le
autorità ottomane ed altri ancora stanno alle vedette so-
lèrti, al fine di sopravegliare le operazioni.
Sempre piiì Si conferma la voce, che Luka Vukalovich
sia dimesso dal posto di comandante di quel dato corpo,
pure scioltosi affatto. Varie ne sono le versioni ; chi giu-
dica tale passo di sua spontaneità e con altre vedute nelle
condizioni attuali di quelle , provincie e delle limitrofe ;
chi poi lo assevera per disposizione espressa della su-
blime Porta, stante l'insufficienza ed inefficacia del servizio
Con il vapore ordinario, oggi arrivato direttamente da
.^ntivari, si ha la notizia ehc »1 eancelliere del eoftsobto
russo di Sctitari vi era giuntò, che la fregata avea sbar-
cato quattro campane e ^ubitamen^e abbandonato la rada"
Questa manina, alla partenza d,'l v.ipore siiddc-tto, èsse
campane vi giacevano ancora sulla spiaggia, e le guardie
turche ne faceano attenta cu.'Stodia.
(Articoli coiniinicati.
G. B. al suo dilettissimo B. salute !..
{Vedi N.r 9 del Nazionale.)
"xNatura in prima e poi ragion ne nppella
"Le patrie mura a .sosleticr pugnando:
"K questa è la virtù che fe si arditi
"Orazio al ponte e Curzio alla vorago.
Pasini.
Col dovuto rispetto alla triplice carica di cui
vai insignito, farò ingresso se mi permetti nel
modesto ridotto delle tue serali conversazioni, onde
risponderti in tutta fretta e all'orecchio alle due
paroline che gentilmente mi facesti indirizzare. E
per darti una prova eh' io approfittai alcunché della
tua prima lezione di morale, cangierò affatto umore
e stile, e anziché porgerti i miei pasticci conditi
della sohta salsa arcir/na e viperina, li avrai tutto
latte e miele. Soltanto se nella foga del mio ec-
cletismo letterario o per la rapida successione delle
idee io dovessi alle volte sembrarti mordace, siimi,
ten prego, generoso di benigno perdono, e pensa
che mutar natura ad un tratto è pur difficile
impresa.
Giuntami notizia della tua escandescenza alla
lettura dell'ultimo mio articolo da Milnà nel N.
2 della V. /)., seppi ed avrei potuto da solo i-
maginarmi che cagione dell' ira tua non era già
la periclitante fama del maestro, ma il timore in-
vece ch'io, fedele alla mia promessa, avessi dovuto
parlare del Manici pio di cui tu con tanto senno
ne reggi il timone. Nel grave perigho in cui si
vedeva compromessa la tua dignità, incauto con-
siglio ti fa indossare la veste di cavaliero onde
se sia possibile "colla lancia in resta,, —• "alle-
gramente rompermi la testa,, e nell'eruzioni vul-
caniche delle tue apoteosi, non ti sovenne die
mi porgevi nuove armi onde difendermi da' tuoi
attacchi.
Sorpasserò per momento l'illogico primo punto
della tua epistola, e ove dovessi io pure parlare
al rispettabile pubblico, non altrimenti che tu mi
terrei in dovere farlo avvertito che V articolo Milnà
12 gennaio N. 9 del "Nazionale,, non è [orina
del tuo sacco. Ma siccome per quella fjontà di
cuore che tanto mi distingue io t'ho premesso di
parlare in segreto, difilato mi reco al terzo punto,
e là propriameute ove comincia la tua lezione
filosofico-n,orale.
Ti dirò anzitutto che le tue nozioni sui dovein
della critica non mi riescirono nuove, e tu quando
bene v' avrai ponderato, t' accorgerai di leggieri
ch'io in ciò non debba rimproverarmi difetti.—•
Ma se a scolaretto si conviene, indulgerai, com-
pare carissimo, che io pure tifacela un' osservazione.
L'elogio, e lo sperticato elogio in favore di per-
sone verso cui o materiale interesse ci lega, o
particolare gratitudine ci avvince , mi concederai
non sia sempre il piìi giusto. Tu quindi nella que-
stione dell' onorevole Tomicli, fatto riflesso alle
tue relazioni colla spettabile Società, tributandogli
così a largo mano le lodi, desti prove non dubbie
che a ciò ti spingeva una mola più potente che
non sia 1' amore di verità, e se a studio vorresti
farmi l'ignorantello, chiedilo in grazia al tuo taschino.
La genuinità poi d' un racconto si basa sulla
autenticità di chi lo descrive, e autorevole e degno
di lede chiamiamo colui che nell' esposizione d' un
fatto qualsiasi, anziché ritrarne vantaggio, debba
per lo contrario temerne danno.
Ora nella mia prima corrispondenza da Milnà
alla V. /), tu ben sai che nessun interesse mi a-
vrebbe potuto spingere ad adulterare quei fatti, ed
il tuo buon senso, giovato anche dall'esperienza, do-
vrà per di più ammettere, eh' io in guiderdone della
mia troppa sincerità doveva paventarmi la collera,
quantunque ingiusta, della maggior parte almeno
di quella casta a cui il sig. Tomich appartiene.
Per (piesti articoli la Redazione non assume altra respon-
saWlità. ehe quella volutìa, dalla legge-
potuto sentire a Torino; ma qui dove noi siamo,
a Firenze, a Palermo, a Bologna, a Rimini e via
dicendo, nessuno n'ha avuto sentore; nessuno ne
Uà mai sentito a parlare ; e nessuno si crede che
ne vorrebbe e saprebbe e potrebbe fare. Persino
il Ricciardi ha fatto fiasco in Napoli. Quel per-
sino, badino, non vuole già dire eh' egli sia il più
iu grado a promuovere delle riunioni popolari;
ma bensì eh' egU sia quello che, per un'innata va-
nità irrequietissima, cui lo spirito per fortuna aiata
poco, è quello che di fare una riunione si è dato
in Napoli maggior pena.
— Scrivono alla stessa, in data Napoli, 15
febbraio.
Ieri sera verso le sei pomeridiane un centocin-
quanta giovani, i più studenti, s' adunarono presso
il calfè Salvi, e cominciarono di là a discendere
Toledo gridando: Ffwt/a Polonia, e non altro.
Dico non altro, perchè io li seguii ne' due o tre-
cento passi di via che questi giovani percorsero
in Toledo, e non udii nè evviva a Garibaldi, uè
alcuno de' pochi evviva a Napoli capitale, di cui
fa menzione il Corriere (V Italia di stamane. Giunti
al caffè d'Italia i giovani incontrarono due o tre
delegati di Questura, i quali prontissimamente riu-
scirono a persuaderli che quelle grida, senza gio-
vare alla Polonia, potevano dare occasione a tur-
bare l'ordine pubblico a persone meno schiette
ed ingenue di loro. I giovani convinti da quelle
parole e dal modo benevolo come erano dette,
gridando : Viva l'llalia, viva la Polonia, scioglia-
moci, si dispersero immediatamente.
Tutto il fatto non durò che una decina di mi-
nuti, ed è falso quello di cui si era sparsa voce,
che avessero avuto luogo alcuni arresti.
Poco dopo avea luogo al teatro S. Carlo una
di quei chiassi scandalosi che non danno un alto
concetto agU estranei del buon gusto del nostro
pubblico. La 3Iuta di Ponici e la Commissione
provvisoria preposta a reggere il teatro toccarono
tali fischi, e diedero luogo a così spaventoso bac-
cano, che il delegato di Questura dovette fare ab-
bassare il sipario e mandar via l' orchestra, con
che cessò senz'altro seguito lo spettacolo ed il
baccano.
GERMANIA.
Berlino 17 febbraio. Ieri fu mandato ai con-
fini un reggimento di cavalleria.
Berlino 16 febbraio. Nell'odierna tornata della
camera dei deputati, il signor Bismark rispose
ad un' interpellanza dei deputati polacchi in questo
senso: Il fine del movimento polacco è la rico-
stituzione del regno di Polonia, possibilmente nei
suoi antichi confini. Prescindendo sull' eventuale
risultato, l'insurrezione lede i nostri interessi. Han-
no vi indizii che si vogha preparare pel momento
favorevole, l'insurrezione anche nel territorio prus-
siano. Il governo confida nella fedeltà della mag-
gioranza dei sudditi polacchi, ma è obbligato di
proteggerla contro la coazione e la seduzione che
viene esercitata nel regno di Polonia sui conta-
dini e borghesi, dagU emigrati, dalla bassa no-
biltà e da una parte del clero. Il governo è ri-
soluto di mettere in opera i mezzi più efficaci
per assicurare la pubbhca tranquillità là dove è
minacciata.
— Un articolo della Nordd. Zig. dice che lo
intervento della Prussia ha avuto princiioio col-
r assistenza delle truppe russe. Non vi è inten-
zione di far marciare le truppe su territorio po-
lacco, nè si potrebbe farlo senza un trattato, di
cui per ora non si fa menzione. Il conte Russell
s'è astenuto prudentemente dal pronunciarsi circa
r intervento,
FRANCIA.
Parigi 16 febbraio. Leggiamo nella Patrie:
Intorno alla convenzione russo-prussiana, con-
cernente le cose di Polonia, o meglio, intorno al-
l' accordo conchiuso tra i governi di Berlino e di
Pietroburgo, riceviamo alcuni ragguagli che con-
fermano gli altri da noi pubblicati.
Sembra che da ambo le parti siansi previste
due eventualità principaU: 1. quella in cui le
casse doganali fossero minacciate o attaccate; 2.
quella in cui le truppe russe o prussiane inse-
guendo gl'insorti, venissero arrestate alla frontiera.
Nel primo caso si sarebbe deciso che le casse
russe possono venir affidate alle autorità prus-
siane le più vicine, e viceversa ; nel secondo caso
che le truppe possono continuare la loro mar-
cia in avanti, sino a che esse troveranno una
sufficiente forza nazionale, nel qual caso indie-
treggieranno immediatamente.
— Leggiamo nello stesso foglio :
Ci scrivono da Ragusa, 9 febbraio che vi è
grande agitazione nei distretti dell' Erzegovina
confinanti col Montenegro.
Luca Vocalovich giurò di scolparsi dalle ac-
cure di tradimento mossegli dagli altn capi pren-
dendo di nuovo le ariti.
Vi hanno sintomi di grandi avvenimenti.
Una fregata russa si presentò a Cattare. Le
autorità austriache rifiutarono di lasciarla entrare
nel porto. Poco ci volle non ne nascesse una col-
Usione ; ma dopo alcune pratiche, la fregata russa
potè ancorarsi nei porto militare, rimettendo ai
montenegrini alcune campane ? inviate loro dalla
Russia.
— La Presse Teca, il seguente appello di Vittor
Hugo all'armata russa: •
ALL' ESEECITO BUSSO.
Soldati russi, ritornate uomini. Questa gloria
vi è offerta in questo momento, prendetela.
Finché è ancora tempo, ascoltate :
Se voi continuate qnesta guerra selvaggia; se
voi, ufficiali, che avete nobili cuori, ma che un
capriccio può degradare e gettare in Siberia; se
voi, soldati, servi ieri, schiavi oggi, violentemente
strappati alle vostre madri, alle vostre fidanzate,
alle vostre famiglie, sudditi del knui, mal trat-
tati, mal nutriti, condannati per lunghi ; anni e
per un tempo indefinito al servizio militare, più
duro in Russia che 1' ergastolo altrove ; se, voi clie
siete vittime, prendete partito contro le vittime;
se, all' ora santa in cui la Polonia venerabile si
leva, all'ora suprema in cui vi è data la scelta
tra Pietroburgo, dove trovasi il tiranno, e Varsa-
via dove trovasi la libertà ; se in questo conflitto
decisivo, voi disconoscete il vostro dovere, la fra-
tellanza; se voi fate causa comune, contro i Po-
lacchi, collo czar, loro carnefice e il vostro ; se
oppressi, non ritraeste dall' oppressione verun altro
ammaestramento che di sostenere 1' oppressore ; se
della vostra sventura voi fate il vostro obbrobrio;
se voi che avete la spada alla mano, vi mettete
al servizio del dispotismo, mostro pesante e fiacco
che schiaccia tutti. Russi, e Polacchi, se in luogo
di rivoltarvi e far fronte al carnefice delle na-
zioni , voi opprimete vilmente, sotto la superiorità
delle armi e del numero, queste eroiche popola-
zioni disperate che reclamano il primo dei diritti,
il diritto alla patria ; se in pieno diciannovesimo
secolo voi consumate 1' assassinio della Polonia ;
se fate ciò, sappiatelo uomini dell'esercito russo,
voi vi degraderete, il che sembra impossibile, per
fino al dissotto delle bande americane del Sud, e
solleverete l'indignazione del mondo incivilito ! I
delitti della forza sono e restano defitti; l'orrore
pubblico è una pena.
Soldati russi, inspiratevi dai Polacchi, non com-
batteteh !
Ciò die avete dinanzi a voi in Polonia non è
il nemico, bensì un esempio da imitare.
Hauteville-house, febbraio 1863.
VITTOR HUGO.
INGHILTERRA.
Londra 18. — Alla camera dei lordi, lord Nor-
manbay interpellò il ministero circa la questione
romana, e procurò di provare che il governo in-
glese provocò l'occupazione di Roma nel 1849.
Lord Russell, rispondendo alla interpellanza, disse
che i documenti pubblicati provano come, il go-
verno abbia acconsentito, ma non approvato la
occupazione, difese d governo italiano contro gli
attacchi di Normanby e paHò degli sforzi dell'In-
ghilterra per far cessare 1' occupazione di Roma.
TURCHU.
. Trehigne 14 febbraio. ' I montenegrini distrus-
sero due fortini presso Bielopavlic e sostennero
un piccolo scontro. Vucalovich è stato dimesso.
L' altro ieri ebbe luogo un convegno di quelU di
Zubci con un agente serbo presso Vucalovich.
AMERICA.
^ Nuova-York 5. —• Il Senato di Waschingtoii
rigettò con 34 voti contro 9 la proposta tendente
ed avversare l'intervento francese nel Messico.
Nuova-York 5. — Il congresso adottò la legge
tendente ad armare i negri.
I federali, in numero di 80,000, trovansi in-
nanzi Wichsburg.
I separatisti catturarono in diversi punti parec-
chie cannoniere dei federali.
II Bicknvìnd Whig assicura che il vapore in-
glese, la Principessa reale, che aveva un carico
considerevole di cannoni e di polvere, venne cat-
turato mentre tentava di entrare nel porto di
Charleston.
Il bombardamento di Galveston per parte dei
federali non ebbe alcun risultato.
Assicurasi che Lincoln abbia olferto al gene-
rale Butler il comando di Nuova Oriéans. I gior-
nah di Richmond recano un dispaccio da Char-
leston, secondo il quale due cannoniere corazzate
e tre vapori, usciti da Chariestou il giorno 31
gennaio, avrebbero attaccato la flotta federale,
colato a fondo due cannoniere, posti fuori di ser-
vizio parecchi vapori e abbruciatine quattro. Per
questo fatto regnava a Charleston un grande en-
tusiasmo. In seguito a ciò le autorità separatiste
dichiararono che il blocco era tolto di fatto e fe-
cero constatare che sino a 20 miglia dalle coste
non vi si trovava alcuna nave federale.'
I giornali di Richmond assicurano che i con-
soli stranieri in Charleston hanno emesso ad u-
nanimità il parere che il blocco è ora legalmente
levato. I giornaU del Sud. sostengono che questo
blocco non potrà venire legalmente ristabilito pri-
ma di 60 giorni. Però alcune navi federali ricom-
parvero in vista la stessa sera del 31.
Assicurasi che la spedizione di Forster, forte
di 70,000 uomini, sia destinata ad attaccare Char-
leston.
Si vocifera che il congresso prenderà delle mi-
sure onde frenare le speculazioni che si fanno
neir oro.
Dispacci ufficiali da Washington considerano
come assai esagerati i rapporti dei separatisti, cir-
ca r affare di Charleston.
II governo ha deciso di non ammettere giam-
mai che il blocco sia per questo fatto interrotto.
È testé arrivata in questa città, la sign. ROSINA
HAAGN, cantante di camera di S. A. R. il gran-
duca di Meklemburgo artista del teatro di corte, la
quale intende di prodursi in un concerto in com-
pagnia di varii dilettanti d' ambo i sessi, e col
concorso della musica dell'i, r. reggimento conte
Thun.
Essa sta compiendo un fortunato viaggio arti-
stico, e fu già ultimamente a Monaco, Passau, Sa-
lisburgo e Trieste, dove colse molti applausi. xV
Salisburgo ebbe l'onore di cantare dinnanzi, S. M.
I. R. l'imperatrice Carohna Augusta.
Un giornale di Monaco dice che ella riunisce
ad una voce piena, simpatica e forte, una scuola
distinta, in guisa da eseguire correttamente nel più
stretto senso della parola le più delicate morza-
ture con una chiarezza e fadlità straordinaria, e
il giornale loda particolarmente la difficilissima
esecuzione della cavatina nel Barbier di Si ciglia,
il Bacio walzer Bravure Artidy nuovissimo ed
applaudito e ripetuto in tutte le capitah, ed un' aria
di Boherto il Diavolo.
La signora Haagn si è acquistata già da più
anni una bella fama nella sua patria ed all' estero.
Tipografi) Fratelli BATtj^^;. VIXCSNXO PUPLANOICH Redattore responsabile.
Il nobile lord ignora se vi sia una convenzio-
ne che stipuli il soccorso delle truppe prussiane.
L'Austria dichiarò la propria intenzione di re-
stare neutrale. Tale è la situazione attuale; la
politica futura dell' Inghilterra di fronte alla me-
desima, domanda serie deliberazioni. Il Governo
jsa pochissimo delle intenzioni degli insorti.
PRINCIPATI DANUBIANI.
Bucarest, 19 (via di Parigi). La discussione
dell' indirizzo sollevò scene tempestose. Gli oratori
dell'opposizione scagliaronsi violentemente contro
l'ingerenza delle potenze negli affari dei Principati;
dichiararono che la camera non voterà il bilancio;
G chiesero che venga posto in esecuzione il voto
emesso di domandare che il sovrano dei Princi-
pati appartenesse ad una dinastia straniera.
L'agitazione limitasi alla sola assemblea. Il
paese e tranquillo.
GRECIA.
Atene, 22 febbraio. — Yenerdì, Canaris diede
la sua dimissione. Bulgaris e Rufos formarono il
nuovo gabinetto. Galligas fu nominato ministro
degli esteri, Londos all' interno, Maia alle finanze,
Artemis alla guerra ed alla marina, Balbi alla
giustizia, Kiriacos all' agricoltura. L' Assemblea ne
approvò la formazione. Ma ieri, dietro imponente
dimostrazione contro Rufos, Bulgaris ed il ministero,
diedero tutti la loro dimissione. Non vi sarà più
governo provvisorio. L' Assemblea nominerà il mi-
nistero e il presidente.
TURCHIA.
Costantinopoli, 20 febbraio. Safety-effendi fu
nominato muscir e presidente del gran consiglio;
Omer pascià, ministro del commercio; Halim-pa-
scià, ministro della giustizia.
Gl'inviati montenegrini giunsei:o oggi.
Costantirìopoii, 19 febbraio. L'affare delle armi
inviate in Servia è condotto a termine. Il carico
del naviglio, che trasportava piombo e salnitro,
sarà restituito.
POLONIA.
La Corrispondenza austriaca reca i seguenti
cenni riassuntivi sull'estensione della rivoluzione
polacca, attinti a fonti genuine e quindi piena-
mente credibili:
Nella parte sud-ovest del regno di Polonia
ove Kurowski comanda gli insorti (la ex-Woivo-
dina di Cracovia, ora compresa nel governo di
Radom), quasi tutti i paesi sono nelle mani de-
gli insorti. Similmente nella parte orientale del
governo dì Radom, già Voivodina di Sandomirz,
ove comanda Langievicz. In tutto il Governo non
ci sono che le città di Miechow, la importante
Kielce, Korskie, Szydlowiec, Czenstochowa, il ca-
poluogo Radom, e Sandomirz, testé rioccupate dai
Russi, che siano ancora in poter loro. Kurowski
concentrò la sua colonna principale, di circa 6000
uomini, presso Dombrowa; altri distaccamenti sono
a Olskusz e Ojcow. Egli domina così la ferrovia
Varsavia-Cracovia e la strada per Oppeln.
Langievicz trovasi nuovamente tra Slupce e
Wonchow, giacché da qui domina la strada che
da Cracovia per Radom va a Varsavia, la quale,
oltre la ferrovia Varsavia-Cracovia, è la sola li-
nea importante di comunicazione fra Varsavia e
Cracovia. Piìi a oriente, al di là della Vistola
(governo di LubHnò) stanno parecchi minori di-
staccamenti d'insorti presso Josefow, Majdau e
Bilgoraj. Quivi tuttavia essi non posson prender
pié fermo, come nella parte occidentale, perchè
i Russi dalla fortezza di Zamosc continuamente
li molestano. Anche quivi era intendimento degli
insorti di dominare coli' occupazione di Tamaszow
la strada che da Varsavia corre per Lublino a
Lemberg; ciò che non riesci. Bande maggiori in
numero di qualche mighaio trovansi soltanto nel-
r estrema parte orientale presso Hrubjeszow, Du-
bienko e Kazimiers, quindi parzialmente già nella
Volinia sulla strada da Zamosc a Vladimir. Quivi
comanda Frankowski. È ben vero che il Journal
de Saint'Petcrsboiirg vuole aver ricevute da Kiew,
12; la notizia che la colonna di Frankovski, forte
di 2000 uomini, sia stata completamente distrutta
ed egli stesso fatto prigione, ma devesi attendere
su ciò la conferma, perchè tali notizie si mostra-
rono finora poco fidate.
Un altro capo d'insorti in quella regione e
Neczaj, cosacco d' origine. Per quanto ne potei sa-
pere, sembra che a lui sia. stato affidato il co-
mando nell'estremo Oriente, e specialmente l'or-
ganamento dell' insurrezione in Volinia, non senza
riguardo alla sua origine. Molto più a settentrione,
ma ancora nel governo di Lublino, nella cosidetta
Podlachia, sta Vengrow, una piccola cittadella,
ove ultimamente vennero combattute quelle lotto-
tanto accannite e sanguinose, ma di nessun risul-
tato. Quivi comandava un certo Sokol (fa/co, e-
videntemente un anagramma). Un altro capo in
quella parte si fa chiamar Mucha {'nosca). I punti
principali dei Russi nel Governo di Lublino sono :
a mezzogiorno la fortezza di Zamosc sulla strada
da Varsavia a Lemberg, poi Janow, ove pose il
suo quartier generale quel famigerato colonnello
Bicdraga, che manda i suoi soldati a eseguire
delle aggressioni nelle vicine cascine; più su a
settentrione Lublino, e piìi in là ancora Siedlce.
Gli insorti, che prima trovavansi a Biala sulla
strada da Varsavia a Brzesc-Litewski, dopo aver
due volte battuto il generale Nosriz sonosi riti-
rati a oriente, passarono il Bug a Janow, con che
s' avanzarono nella Lituania e quivi, forti già di
parecchie migliaia, sostennero a Siemiatyeze un
sanguinoso combattimento col generale Maniukin,
intorno al quale non si hanno ancora particolari,
ma che deve essere stato favorevole agli insorti
giacché essi furono dopo ciò in grado di spin-
gersi più avanti nella Lituania e sommuovere
maggiormente il paese. La divisione del generale
Maniuldn era veramente diretta a Wengrow, ma
fu dagli insorti impedita di prender parte a quella
battaglia, e non potè nemmeno passare il Bug,
ciò che non è sicuramente indizio di vittoria. Che
poi il conte Nostiz abbia vinto è palesemente una
falsità ; giacché questi allora non avrebbe al certo
permesso che gli insorti passassero il Bug. E qui
é a notarsi, che, secondo la sua asserzione, gii
insorti che passarono il Bug erano 600 e a Sie-
miatyese divennero subito alcune migliaia, di cui
1000 caddero, mentre i Russi non perdettero che
12, uomini, di cui 6 ufficiali !
Una seconda schiera, che trovavasi prima a
Budka, s'è ora recata in Lituania. Più avanti a
nord-est non si hanno notizie del governo di Au -
gustowo ; tuttavia sembra che quasi tutto il paese
sia in mano delh insorti guidati da Walovicz e
Czapski. Del resto, il terreno è colà interrotto
da fiumi, laghi, paludi e boschi, perciò assai fa-
vorevole all'insurrezione. Eguale terreno presen-
tano i finitimi distretti lituani. Czapski, un assai
abile ufficiale di cavalleria, sì occupa assidua-
mente a organizzare una cavalleria polacca. Nel
governo di Plock a nord ovest l'insurrezione si
propaga sempre più. Essa non vi fu mai com-
pressa pienamente, ma solo in parte. I boschi di
questo paese offrono alli insorti specia^m'^nte bravi
tiratori. Nella parte occidentale presso Kalisc.h (go-
verno di Varsavia) torna a rivivere l'insurrezione.
Nei boschi di Konin presso al confine prussiano
si mostrarono nelli ultimi tempi numerose bande
d'insorti. Konin giace sulla strada da Varsavia a
Posen. Nell'intero del paese, presso alla stessa
Varsavia, si videro bande d'insorti, specialmente
nei boschi tra Skiernevice e Bolimow, da dove
inquietano la ferrovia. Questo è precisamente il
punto, ove la ferrovia di Varsavia si dirama per
Cracovia e Thorn, e quindi di grande importanza.
Perciò vi furono spediti da Varsavia volontarii
della Guardia; ma questi si lasciarono prendere
in un'imboscata, così che di 300 non ne ritor-
narono dai Boschi che circa la metà. Tuttavia,
com' è naturale, qui la vicinanza della capitale,
ov'é la maggior forza dei Russi, e della fortezza
di Modlin tiene li insorti per certa guisa in rispetto.
Dal complesso si scorge che li insorti prose-
guono conseguentemente e non senza fortuna il
loro piano di stancheggiare da per tutto i Russi,
tagliar loro tutte le comunicazioni da Varsavia ed
altri luoghi, e raccogliersi frattanto gradatamente
in esercito per mutar poi la guerriglia in guerra
grossa, che, secondo la loro intenzione, deve ab-
bracciare tutte le Provincie russe dell'antica Po-
lonia. Si osservi anche come essi, malgrado im-
portanti sconfitte, che vennero però compensate
da altri vantaggi ottenuti, s'avvicinano, formando
un semicerchio, sempre più a Varsavia, senza per-
der tuttavia di vista i punti più lontani. Il valore
ddli insorti viene riconosciuto dalli stessi Russi.
(Persev.)
RUSSIA.
Cracovia, 21 febbraio. Lo Cza>i riferisce la voce
c'iG Langiewicz ha tagliato la ritirata ai Russi
nelle vicinanze di Stobnica, sospingendoli verso la
frontiera austriaca.
AMERICA.
Nuovn-Yorh, 9 febbraio. È probabile che Mac-
Clellan riprenda il comando. I rapporti dei sepa-
ratisti sul fatto di Charieston sono esagerati.
Il blocco non fu mai tolto. La flotta destinata a
mantenere il blocco fu considerevolmente aumentata.
Vera Cruz, 28 gennaio. La sconfitta dei fran-
cesi presso Puebla non si conferma.
Nuova York 7 febbraio. — Assicurasi che il
generale Butler è nominato segretario di stato per
la guerra.
Le truppe federali fanno grandi apparecchi per
attaccare Charleston. I confederati hanno attac-
cato le truppe federali sull'isola N. 10, ma ne fu-
rono respinti.
Il corpo legislativo di Nuova York ha confer-
mato la promulgazione dell'emancipazione. Il va-
pore federale Queen West ha rotto il bloccò di
Viksburg.
I confederati hanno battuto gli unionisti nel
golfo di Texas.
La legislatura di Indiana discute due proposi-
zioni relative alia stipulazione della pace fra il
Nord ed il Sud.
Telegrammi.
Viennaf 26 febbraio (mezzodì).
Breslavia, 25 febbraio. La Gazzetta Slesiana
porta: Le ultime notizie annunziano esservi du-
rata più di otto ore una battagUa presso Kutno.
I russi dovettero cedere, e ritirarsi dietro i con-
fini prussiani.
Alene, 25 febbraio. L'assemblea nazionale ha
nominato lunedì il nuovo ministero, Valbis, pre-
sidente. Smolenz, guerra. Avgerinos, affari interni
Demetrius Maurocordato, affari esterni. Charalamby,
finanze. Dosios padre, Culto. Boadouris, Marina.
Papagaphiropulos, giustizia.
Costanti uopo! i, 25 febbraio. Il Sw/to^jo abbassò'
l'annuale lista civile di 30 milioni di piastre;
scemò gli appuntamenti alle Sultanine ; e diminuì
gl'impiegati. È arrivato ls».ai!'pamà per lice vere
r investitura. Oggi si tiene la conferenza tra gh
ambasciatori negli affari dei Principati.
Vienna, 26 febbraio (sera).
La festa della Costituzione è riuscita dignitosa-
mente. Alle solenni funzioni ecclesiastiche, in S.
Stefano, furono presenti le sommità dei posti cen-
trali, la generahtà, le autorità civili e militari e
numerosi devoti.
Al festevole banchetto imbandito presso il Bor-
g'«mastro di Vienna, il brindisi allusivo alla so-
lenne occasione, propinato da esso alle Loro Mae-
stà , fu accolto con tr',iilic(>, Evu va eutusin^tieo.
A tale brindisi seguirono altri al Ministero, alla
città di Vienna, alla Dieta, e al Luogotenente.
In questo momento si hanno libere rappresenta-
zioni in tutti i teatri de' sobborghi con grande calca
di spettatori. Nel téatro d'opera dalla corte feste-
vole rappresentazione onorata della presenza delle
LL. Mnestà e dell' eccelsa corte. Le Loro }laeslà
furono accolte con entusiastici Evviva-, e in sul
principio della rappresentazione l'inalzato gran
quadro rappresentante, il bmto di Sua Maesla,
circondato dai popoli dell'Austria, fu salutato eoa
vivo entusiasmo.
Tipografia Fratelli BATTAIÌ^, VmoENZo PUPLANO^CH Redattore responsabile.
mercio del giorno d'oggi, e le relazioni fra paesi
e popoli, sono per modo mutate e moltiplicate, che
nessuna norma, e nessuna deduzione ragionevole
può trarsi da ciò. Nè che la conca sia più ab-
bondante' di prodotti che l'alto Danubio, fa che
maggiorente provare la nessuna ragione che a-
vrebbe Spalato di contenderci così accanitamente
un bene da essa tanto dispregiato, e al quale in
ogni caso non potrebbe mai aspirare.
Dalle cose pertanto che fui costretto a dire
lisulta che non in me è l'ignoranza e il parlare
^avventato, ma nel corrispondente la malignità con-
"scienziosa e la villana rozzezza, e che non il pro-
getto di Zara, di tanto probabile riuscita, può
•suscitare le risa di nessuno, ma bene gh sdegni
impronti, e ? imperversare incessante dei signori
.di: Spalato, la pietà per le nostre discordie mu-
nicipali,. e la riprovazione per chi male a pro-
jposito le va fomentando.
V. DUPLANOICH.
(fctre Corrispondenze).
Vienna il / marzo.
, L'anniversario della costituzione fu festeggiato nella
capitale con pompa e solennità straordinaria. Alle ìi del
mattino una messa solenne si celebrava nella cattedrale
di S. Stefano, e vi assistevano gli arciduchi Francesco
Carlo, Luigi Vittorio, Ranieri, Alberto, Guglielmo e Sigis-
mondo, il gran maggiordomo di S. M. il principe di Lich-
tenstein, i ministri Rechberg, Wickenbnrg, Hem, Lasser
e Degenfeld, il maresciallo della provincia, i membri della
Dieta, tutti i consiglieri di stato, il conte Crenneville aiu-
tante generale di S. M., parecchi generali fra i quali ri-
ìmarcavasi il barone Hess ed il principe Wasa, l'offioialita
della guarnigione, le autorità civili, il consiglio univer-
sitario, il consiglio municipale presieduto dal podestà , la
icamera di conimercio, i consiglieri di amministrazione ed
i direttori degl'istituti di credito e delle vie ferrate ecc.
1 cancellieri aulici comparvero essi pure tranne il conte
Forgach. Vuoisi che quest'ultimo fosse da tre giorni in-
disposto, 11 servizio religioso venne celebralo da S. Em.
il cardinale arcivescovo di Rauscher in persona. Le truppe
furrnavano spalliera, ed una guardia d'onore era stata posta
agl'ingressi della cattedrale, le cui maestose arcate erano
occupate da un pubblico numerosissimo. Nel pomeriggio
il pig. podestà p.r Zelinka , raccoglieva a banchetto nei
iaìonì dell'Hotel-Munsch tutte le notabilità della capitale.
1 ministri, i deputati della Dieta e parecchii consiglieri
mùnicipali erano fra i convitati.
La giornata del 26 febbraio, fu con egual pompa so-
Jennizzata in tutti i capiluoghi delle provmcie. Il ministro
Schmerling che in quel giorno si trovava a Praga, assi-
stette al banchetto ufticiale e pronunziò un toast nel quale
pose in rilievo, come arra di pace e della consolidazione
delle famiglie costituzionali, la circostanza che l'Austria
disarma.
Quanto alla stampa della capitale i giornali tutti dedi-
carono all'anniversario della costituzione un articolo più
p meno ispirato. Gli organi ufficiali (e non scarseggiano
qui giornali di questa fitta) sparsero incensi a piene mani
sulla patente imperiale; gli organi dell' opposizione ne tras-
sero argamento per accennare a quanto restò a farsi onde
la costituzione produca tutti quei frutti cui i popoli della
monarchia se ne ripromettono. Il solo Wanderer tenne
il broncio e passò oltre. Deplora forse il Wanderer che
le Diete provinciali non godono di sufficienli poteri e che
l'autonomia delle singole provincìe sia stata menomata
dall' istituzione del Reichsrath. Quantunque io mi sia ben
lungi dall'essere fra coloro che ravvisano nella patente
del 26 febbraio, un paladio infrangibile di libertà che nulla
lasci a desiderare, e quantunque io non disconosca le ten-
denze sinceramente liberali del giornale summentovato ,
nou posso a dir vere dividere il suo rammarico.
. L' autonomia come vuoisi dagli uomini del Wanderer
e del diploma d'ottobre condurrebbe a mio avviso in li-
nea retta ad un stato di cose poco diverso dalla reazione.
Ciò sembrerà a prima vista un paradosso; ma io mi fac-
cio appello ai fatti, e tristissimi fatti ci ofTersero due Diete
provinciali, quella di Galizia e quella del Tirolo. L'intol-
leranza religiosa, lo spirito di classe e di casta non tar-
derebbero a rialzare il capo , ed a mettere in forse le
vittorie del progresso in varie provincie della monarchia
se alla Dieta generale e cioè al Reichsrath non fosse at-
•tribuita la mansione salutare d'sformare la legislazione
di principii uniformi e corrispondenti ai tempi che corrono.
Il Reichsrath consapevole che sovra lui son rivolti gli oc-
chi di tutta la libera Europa, non oserebbe mai al pari
della Dieta d'iuspruck votare una risoluzione che ridur-
rebbe la libertà religiosa allo stato di pio desiderio.
Permettetemi che dalla politica passi alla cronaca urbana.
Un duello fra due secretarii d'ambasciata che ebbe
luogo pochi giorni or sono nella BrigUtorau e costò la vita
ad uno dei campioni formji ancora quasi il solo soggetto
di tutte le conversazioni. Il conte Rechtern segretario'del-
afii^baseiata Olandese, ed il si^. Muroaga segretario di
quella di Spagna si vedevano da gran tempo di mal oc-
chio a cagione di urm rivalila il cui oggetto si era una
certa rnad;iina P. bella ed elegantissima (Ijiina, nei cui sa-
loni s'incontrarono di sovente i due dipluinati. Un pre-
testo per un duello è presto trovato ed i due gentiluo-
mini nun tardarono a rinvenirlo in una discussione poli-
tica. L' indomani un colpo di pistola tirato alla distanza
di 50 passi costava la vila al conte Rechter, giovarje nel
fiore degl'anni e di r;ira bellezza e di più unico erede
di una fra fortune le piij COIOSSHH doli'Olanda
Quanto al sig. sig. di l\]iiroaga vuoisi che pwhe ore
dopo il triste avveminento abbia varcato la frontiera. Il
s)g. e la signora P. hanno essi pure abbandonato la ca-
pitale. La giustizia informa ma finora senz' alcun succes-
so ; sendocchè i nomi dei patrini seppero finora sottrarsi
ad. ogni ricerca.
ler sera si produssero al teatro Carlo nella Sonnam-
bola la celebre Palti ed il non men noto tenore Guiglini.
E indiscrivibile 1' entusiasmo col quale furono accolti que-
sti due sommi artisti. Madamigella Palti sopratutto su|>erò
le aspettazioni quantunque grandi del pubblico.. Giovane,
in sommo grado avvenente, fornita di voce oltre ogni
dire simpatica ed educata alia vera scuola del canto , la
Palti formerà per due mesi le delizie di questa capitale
cui da oltre due anni non era dato gustare le armonie
della musica italiana.
Graz, 28 febbraio.
Nella corrispondensa da Graz nel n. 'io del Nazionale,
che annunzia come gli studenti dalmato-slavi qui ditno-
ranti sieno per prender parte ad una festa prp la ricor-
renza del millenario de'SS. Cirillo e Metodio; vengono
rammentati gì' indirizzi diretti altra volta al redattore di
quel periodico da alcuni di Padova e Vienna, e si de-
plora che in quella circostanza non siensi mossi a fare
10 stesso quelli di Graz , dando così motivo a trarne sii
di loro cattivo giudizio, e con ironia ad esclamare a Graz,
si dorme. — Su tal proposito gli studenti dalmati sono
d'avviso che l'ironia avesse a cadere su di chi così s'e-
spresse, mentre essi hanno la coscienza di essere stati
perfettamente desti ed in pieno senno, quando, a quel-
l'uno che le veniva accattando per un'indirizzo progettato
ricusavano di dare le proprie firme, ripugnando i loro
nobili sentimenti 1' applaudire a chi incivilmente insulta,
e specialmente poi in quel caso, quando l'insulto era di-
retto a Tommaseo, gloria nostra. Questa e non altra è
la ragione, la quale il corrispondente si fa schivo d'e-
sporre, per cui allora non s'udì la voce degli studenti
di Graz esclamare braoo! al cagnohno che tentò di rosec-
chiare il mastrno.
In quanto poi' alla festr''ft'er i SS. Cirillo e Metodio,
giova notare che il numero di que'dalmato-slavi che vi
prenderanno parte si riduce a non più che cinque o sei.
— Ed anco questa volta non è senza ragione che ricu-
sino di prendervi parte, e non è punto che sonnecchine
gli altri dalmati qui dimoranti. — Riservando essi per i
SS. Cirillo e i\]etodio quella venerazione dovuta ad ogni
santo, non riconoscono punto in loro gii apostoli che il-
luminarono le menti de'padri nostri colla luce del van-
gelo. In prima, Tito fu da s. Paolo mandato a predicare
11 cristianesimo espressamante in Dalmazia. E che così sia
lo si sa non per l'autorità di Diocleate, ne'di Biondo o
di Kreglianovich, o simili; ma per quella inoppugnabile
del Nuovo Testamento, per 1" autorità di Paolo stesso, che
nella lettera seconda a Timoteo, lo fa sapere: <iCrcseens
abijt in Gallatiam, Ti'.iis in Dnlm,afiam<i (Paul. Ep. Il ad
Tim. cap IV). Di poi, come ogni uno sa, s. Doimo vi fu
mandato da Pietro. P] quanto a lui, ci fa fede il testimo-
nio di diecinove secoli di tutta la Dalmazia, che in esst)
venera il discepolo di Pietro, mantlato da Pietro stesso
da Roma a vescovo della nostra, già allora illustre ed an-
tica capitale, Salona. — Ed è cosa ben da stupire, che
quel dalmata, vantato uno de' promotori della festa per i
Ss. Cirillo e Metodio e che superbo vi siede nel comi-
tato , sia appunto uno di Spalato , di qiu;lla nobile figlia
di Salona; e che pare per tal modo voglia disconoscere
una delle più belle glorie della sua patria, che venera in
Doimo un apostolo della Dalmazia, il suo primo vescovo,
ed il suo patrono. — Tito adunque e Doimo ben de'se-
coli prima che Cirillo e Metodio nella Moravia , sparsero
fra Dalmati i lumi della religione di Cristo; onde essi a
ragione si gloriano d'essere stati fra le primizie del cri-
stianesimo, come pure possono vantarsi d'essere stali ben
oltre nelle scienze profane ed in ogni ramo di civiltà,
ancora ai tempi del paganesimo, e già prima della con-
quista dei romani. Di che ne fan fede ed i preziosi vo-
lumi tratti da'Romani da Salona, e le navi liburniche, e
le molte arti allora eulte in Dalmazia.
La festa per i Ss. Cirillo e Metodio dice il corrispon-
dente del Na-Jonale, è in ricordanza dell'ingresso della pro-
pia nazione nelk via della civiltà. Or bene, perchè adun-
que avranno i Dalmati dare a divedere di avere fatto que-
sto solenne ingresso ben otto secoli più tar- i , da che
realmente lo fecero? Ed a quelli, che Dalmazia vogliono
assolutamente terra slava, si chiede : e perchè dunque gli
Slavi non festeggiano Tito e Doimo. che furono taht'epoca
prima di Cirdlo e Metodio? «Ma (sono pronti a rispon-
dere) Tito e Doimo non predicarono in islavo, non cele-
brarono in slavo B — Verremmo così allora ad argomen-to,
di grave peso per quelli che sfrontatamente asseriscono
ohe la nazionalità dalmata sia slava, e'Da Imazia ' terra
slava, — In fine, col voler d.ire alla festa di cui trattasi
un' importanza diversa che di semplice solennità religiosa
(mentre tal funzione fu'Ogeltata e discussa non in sagre-
stia, ina in osteria, non avrà (limone di religioso se non
l'esterno secondo l'articolo Nazionale) non si fa egli
una dimostrazione a favore dell' idea del [lanslavismo, idea
che lo stesso Nazionale conveniva nel dichiarare utopistica?
Queste sono le ragioni, per cui la grande maggioranza
de'studenti dalmati in (jraz, ricusano di prender- parte
alla festa per i Ss. (birillo e Metodio. — Questi sano, i
svntiKienti di loro, che guidati da sensato ragionamento,
vivamente amano la libertà e la patria, senza lasciarsi cie-
camente trasportare dal torrente precipitoso del fanatismo.
Milano 1 marzo.
Persone bene informata assicurano che il nostro mi-
nistro Di-Negro siasi posto seriamente alla riforma del
materiale della manna italiana, acciocché essa possa an-
dare di pari C(dr esercito, il quale, grazie all'intelligenza
ed uniforiìiiià di vedute dei ministri che ne diressero fin
qui le sorti, procede verso il suo completo organamento. La
marina invece per una malaugurata fatalità è ancora ben
lontana da questa meta. Primo sbaglio fu quello di
non avere acceso un falò coi navigli dell'ex-regno me-
ridionale, che vecchi e sdrusciti , tranne poche eccezioni,
sarebbero impotenti a tenere il mare in una guerra. Ri-
mettere in istato conveniente quelle carcasse costerebbe
pressocchè la spesa di una costruzione e poi si avrebbe
sempre roba vecchia. Bisogna dunque assolutamente pen-
sare a sostituire i legni inservibili con altrettanti nuovi,
A tale scopo il ministero avrebbe iniziate delle pratiche
con alcuni costruttori inglesi di primo ordine, e quando
queste saranno bene inoltrate, verrà spedita in Inghilterra
una abile commissione di ufficiali di marina per isti-
pulare gli ultimi accordi.
La discussione co.minciata ier l'altro alla Camera elet-
tiva sul prestito di 700 milioni, come avrete veduto dai
resoconti, riferiti dai giornali, procede bene , ed al mo-
mento in cui siamo non v'è alcuno, nemmeno l'opjiosi-
zione, che dubiti che il Parlamento non voli a gran mag-
gioranza la proposta del ministro
Assicurasi che il marchese Pepoli, nuovo ambasciatore
italiano destinato a Pietroburgo, è incaricato di fare alla
corte di Russia amichevoli rimostranze in prò della l'o-
lonia, nel senso vnedesiino che dicesi le abbia fatte e le
faccia tuttora la Francia.
11 conte Usedom, poi, nuovo ministro di Prussia presso
il nostro gabinetto, recandosi in questi dì a fare le sue
visite ai più eminenti nostri personaggi, ha potuf;^>e«f««-
prendere come a Torino si riprovi grandemente la con-
dotta tenuta dal suo governo rispetto alla Polonia.
La'proposta fatta dall'ingegnere Fell, risgiiardante il
passaggio del Moncenisio, fu approvata dal governo ita-
liano, purché essa venga acc.ettata anche da quello di Francia.
A Napoli si fecero varii arresti per la scoperta di una
nuova cospiraziiiee borbonica: vennero tra gli altri inca-
cerati l'ex-generale borbonico Sergardi ed il maggiore
Pironti.
l giornali ed i carteggi di oggi parlano con molta pre-
occupazione della possibilità di una guerra tra la Francia
e la Prussia, guerra che come ben capirete, non tarde-
rebbe ad estendersi anche allo altre potenze ; dietro que-
ste voci la borsa è oggi in ribasso.
Sebenico, 3 marzo.
Tutto ciò che si è parlato per l'addietro circa la ere-
zione di un nuovo teatro in Sebenico, era un puro desi-
derio; e, non vi essendo stata alcuna certezza, non se
ne faceva da'più nemmen conto: ora però sembra che
quest'egregio podestà, sig. Luigi de Fenzi, voglia lasciar
memoria di sè alla patria, che davvero abbisogna di un buon
teatro, da poi che il presente è indecoroso, e capisce
pochi spettatori. Il progetto è bello, come dicono; e spero
che non giacerà gran fatto sul tavolo di qualche inerte,
come altri che finora si fecero in Dalmazia; e me n'è pegno
il buon volercela solerzia del signor Feuzi, il quale non
risparmia fatica per tutto ciò che risguarda il vantaggio
e decoro della patria, nè voglio credere che i Seben/.ani
si lascieranno sfuggire tale occasione, mentre hanno a
capi questo premuroso podestà e un valente pretore.
Eicordo ad alcuni parrochi.
Non è cosa più disdicevole agli occhi de'ben-
veggenti quanto V avvenirsi in persone le quali,
sollevate a dignità, si tengono nell'ozio il più vi-
le, e paghe delle loro rendite e dei loro stipen-
dii, nulla cura si prendono dei loro doveri. Ove
tutti adoprassero di tal maniera che sai^ebbe della
povera società ? Indarno ci verebbero alcuni a ri-
petere che ciò ch'essi non fanno viene da^ altri
eseguito dietro loro commissione. Qual principe
si terrebbe soddisfatto di un generale del suo e-
sercito, che rispondesse in tal guisa? Ma ciò ch^
forse non avviene dei capi d'armata avviene, ahi
Kara 11 ìflai'zo 19€»:J. .4-tiiio I V.
La Voce
Premo rf'associasiont in vuliita aa^triaca piT
E&ra: p«r un anno fiorini S; per i-fi ini'J-i (iorini i;
per tre mesi fiorini 2. Pi-I rimanente della Provincia
e fuori: per un anao fiorini 9; per sci mesi fiorini 4
Boldi 50; per tre mesi fiorini 2:25. Per 1' estero, e
pel Lombardo Veneto gli stessi prezzi in argento, fran-
che del porto-posta.
Giornale polidco-letterario
Esce il Mercoledì ed il Sabato,
I gruppi e le commissioni, franclii delle spese
jiostali, si dii i^;ono in Zara a Vinccuxo Duplane eh Re-
dattore della Voce Oaliiiatica, e gli abbuonamenti, si
negozii librarli dei siì!,nori fratelli Battara e Pietro
Abelich. Gli avvisi di 8 linee eostano 1 fiorino, e ogni
linea di più .snidi t!. La tassa di finanza resta a caricu
di;l conimittente. Un numero sepai-ato costa soldi 10,
Estratto del protocollo di seduta tenuto
il giorno 26 febbraio 1863 dalla camera
di Commercio ed industria in Zara.
Presenti
I signori PIETRO ABELICH presidente
Ernesto Petrìcioli-Salghetti vie. pres,
Nicolò Luxardo consùjliere
Bafjaele Obbradovich „
Pietro Ciotta „
Giovanni Bereftini „
Diodato Vucovich „
Alberto Mandel „
Giovanni Cattiirich „
Dr. Vin. de Benvenuti spgr.
{Non comparvero i signori Pietro Battara e Carlo
Pietro Bianchi.)
Essendo 1' adunanza in numero legale le seduta
viene aperta alle ore 5 '/j pom.
Fatta lettura del protocollo dell' anteriore se-
duta, viene esso senza osservazioni approvato.
Comunicati dal presidente gli atti pervenuti alla
Camera, vennero prese le seguenti deliberazioni :
Sull'istanza del Sindacato di Selve perchè sia
istituito nella borgata un posto di sensale, il cons.
sig. Albertđ''Mandel propone, in vista ai motivi
che r^'uStificano ed appoggiano la domanda, per
cui la borgata e per popolazione e per interessi
commerciali è d'importarza assai maggiore di al-
tre che godono di tale istituzione, che sia a, se-
conda del desiderio esternato da quella borgata
instituito in Selve un posto di sensale.
Tale proposta ottenne l'unanimità di voti.
Letto il ministeriale dispaccio n.r 391 a. e. con cui
dall' eccelso i. r. Ministero del Commercio veniva e-
spressa la propria soddisfazione per l' attività della
Camera ed in ispecialità alla persona del sig. presi-
dente Abelich pel zelo con cui diede opera agli espe-
rimenti sulle nuove industrie da introdursi in pro-
vincia: il vice presidente sig. Ernesto Petricioli presa
la parola fà presente il favore con cui vennero ac-
colte le temii prestazioni di questa Camera, le lusin-
ghiere ed esuberanti lodi direttele dall' eccelso i. r.
Ministero, le quali, dice, se devonsi accogliere e ri-
ferire alla buona volontcà ed intenzione della stessa,
limitata nell' opera sua a primi e scarsi esperi-
menti, devono pure servire di stimolo a seguire
la via sin ora percorsa; accenna quindi come la
Camera debba andar riconoscente verso il sig.
Ministro pelle zelanti sue prestazioni a vantaggio
del commercio ed industria, fra le quali ricorda
quelle nell'ultima esposizione di Londra in cui
la Camera in qualità di comitato filiale fu la sola
in Dalmazia che se ne occupò affine di vedere rap-
presentata in quell'emporio mondiale l'industria
del proprio circolo, ed ebbe la non Heve compia-
cenza di vedere premiati quattro de'suoi espo-
nenti, uno de'quali il sig. Girolamo Luxardo in-
signito pure della croce d'oro del merito con co-
rona; il recente e pure arduo progetto d'una e-
sposizione universale a Vienna che non tarderà
a venire una realtà e servirà potentemente al
maggior sviluppo dell' industria nazionale, e final-
mente la somma con cui egli spontaneamente e
generosamente ci veniva in soccorso a costituzione
di un foado destinato alla propagazione e pro-
gresso dei nuovi rami d'industria, e propone per
ultimo che la Camera, facendosi interprete dei sen-
timeifti del ceto che rappresenta, ne esprima con
speciale indirizzo a sua eccellenza il sig. IMinistro
del commercio e della pubbUca economia conte
Wikenburg i sensi della sua più viva e profonda
riconoscenza.
La proposta del sig. vice presidente venne ac-
colta ad unanimità di voti.
Data lettura del ministeriale dispaccio 26 a-
gosto a. p. n.r 5783-2389, si procede alle modi-
ficazioni dei §§. 31. 41. e 43. del progetto di
regolamento interno della Camera proposto dalla
Presidenza, le quali vengono accettate e la Pre-
sidenza resta incaricata di tosto proseguirle all' ec-
celso Ministero per la prescritta approvazione, in
vista al bisogno di avere una base che ne regoli
in via stabile l'interne operazioni.
L'eccelso i. r. Ministero avendo con suo dis-
paccio, comunicato sub n.r 20279-3873, invitata
la Camera ad eleggere un rappresentante alla com-
missione istituita all'esame del progetto di legge
sulle acque, compilato da esso eccelso Ministero,
la quale dovrà fra breve radunarsi presso questa
eccelsa i. r. Luogotenenza ; il presidente fà invito
ai sig. consiglieri di passare mediante schede al-
l' elezione di tale rappresentante.
Radunate le schede e fattane la verificazione,
risulta eletto ad unanimità di voti il presidente
di questa Camera sig. Pietro Abelich, il quale
ringrazia vivamente la stessa del novello voto di
fiducia che gli dimostrava.
Letto r estratto dell' operato della speciale com-
missione spedita a ' Costantinopoh dagli eccelsi ii.
rr. Ministeri degli Esteri, del commercio e della
Marina, per rilevare i disordini che in quel porto
avvengono fra la marina mercantile Austriaca ;
dietro invito dell'eccelso i. r. governo centrale
marittimo di Trieste si passa alla nomina di un
rappresentante di questa Camera alla commissione
che deve radunarsi a Trieste presso esso eccelso
governo onde esaminare e concretare le riforme
proposte al vigente codice marittimo dalla speciale
commissione di Costantinopoli.
Dietro proposta della Presidenza venne eletto
il sig. Andrea cav. Maticola i. r. ispettore ma-
rittimo a Trieste, e deliberato di mandargli il
mandato con preghiera di accettarlo.
Il presidente sig. Pietro AbeUch indi espone
quanto segue :
Signori! credo d'interpretare l'intimo sentimento
di voi tutti nonché degli elettori la cui fiducia
ha scelto voi per rappresentare gì' interessi com-
merciah del nostro circondario, facendovi proposta
d' esternare la vostra piena soddisfazione al de-
putato che avete scelto a rappresentarvi all'Ec-
celsa Dieta, vale a dire all' illustre nostro concit-
tadino presidente di Essa sig. Dr, Spiridione cav.
Petrovich.
Certamente non si deve disconoscere the Egh
ebbe nelle sue opere validi e degni collaborato-
ri, ma altresì parmi che non si debba mettere
in dubbio, che molto devesi attribuire alla sua
possente iniziativa e direzione, motivo per cui, se
il merito appartiene a tutti, a lui devesi attribuirne
una grande parte.
Nel breve giro di sedici mesi l'eccelsa Giun-
ta, nuova affatto nell'amministrazione, circondata
da quegli ostacoli che sorgono naturalmente ad
impacciare il cammino di ogni nuova istituzione,
essa seppe vincerli con costanza, e facendosi sem-
pre propugnatrice della libertà e dei diritti del
paese, seppe preparare il terreno per modo da
rendere piìl spedita 1' azione della rappresentanza
popolare, ad attuare quei provvedimenti che ur-
gentemente sono richiesti dai nostri interessi e
dai nostri bisogni. Quindi misure alla seinplitìca-
zione dell' azienda amministrativa, e con ess i il
preparamento ad una diminuzione dei pesi che ci
aggravano e l'impiego di quelli che sono imposti
dal bisogno in una maniera più conforme alle \ e-
dute della scienza economica, e con ciò pure a
renderli, come devono essere, più produttivi; quin-
di l'elaborazione di progetti, i quali quando sa-
ranno addottati, procurando stabilità e sicurezza
alla proprietà, stimolo ad un affluenza maggiore
di capitali, facile e libero scambio di prodotti,
diffusione dell' istruzione popolare, e con ciò mezzi
a dissipare l'ignoranza e a dare la coscienza di
se stessi, non mancheranno di divenire i più pos-
senti fattori di una più energica vita commerciale
quale noi tutti desideriamo.
Se dobbiamo essere orgogliosi di tanto nostro
concittadino, la Camera deve sentire più altamente
r inaprezzabile sorte di averlo eletto a rappre-
sentarià; e per ciò stimo atto di giustizia per lui
e per se stessa di significargli in maniera solenne
i suoi setitimenti.
Il vice presidente sig. Petricioli facendosi in-
terprete dei sentimenti della Camera, ringrazia il
sig. presidente per tale felice idea, ricorda come
il sig. cav. Petrovich goda la piena fiducia della
stessa e come tutti i membri indistintamente ehe
la compongono vadino orgogliosi di aver contri-
buito alla sua nomina in deputato, mentre non
poteva scegliere chi meglio del cav. Peirovich de-
gnamente la rappresentasse.
Tutti i presenti per acclamazione e con gene-
rale applauso accolgono la proposta del signor
Presidente Abelich.
Il consigliere sig. Nicolò Luxardo prendendo
argomento dalla nota con cui l'eccelsa Luogote-
nenza invitava la Camera alla solenne messa ce-
lebratasi per festeggiare il secondo anniversario
dello statuto, manifesta al presidente sig. Pietro
Abehch la sua approvazione e soddisfazione, in-
vitando i presenti ad unirsi al suo voto, per a-
ver esso, a decoro di questa Camera ottenuto Un
posto distinto per essa nelle sacre funzioni, come
r ottiene in tutte le altre pubbhche dimostrazioni,
e soggiunge che pure è giusto e conveniente che
la Camera, quale rappresentanza del ceto com-
merciale di tutto il circolo di Zara, di quel ceto
il quale sostiene forse i maggiori pesi dello Stato,
sia pure onorata nel nuovo ordine di cose di
quel riguardo che meritano le classi produttive
della società, le quaU non solo danno ad essa le
apparenze di vita, ma le vere condizioni di una
reale ed efficace esistenza.
L'invito venne accolto con generale favore e
tributato al sig. presidente il meritato encoomio.
Essendosi esauriti tutti gli argomenti del pro-
gramma la seduta venne levata alle ore 7 poni.
(Nostra Corrispondenza ).
fìagusa, •) ninno.
[.a sera dei 28 scorso rnes«, giungevano in Antivdci
cinque pascià per proscguire il vi;iggio verso Costanlino-
poli. Essi sono: Dcrvisc i\luscir jisscià, Muralb pascià.
mil pascià, Bib-iioda pascià principe de'miriditi e Vusifpascià
governatore di Sciitari. Vuoisi essere già in via di nllri
a;icora per ugual.! destitiazioiie. Ouesto movnneiilo H-
scrivo alla prciuuziuuti di essere chiamati a quella è.'pi-