Monte, nel 1899 s'introdusse d'oltralpe
quel sistema che il solerte Stiger, po-
destà di Windisch-Feistritz, adoperava
con successo in Stiria, già da qualche
anno, per combattere le nubi grandi-
nifere. In breve le regioni che costi-
tuiscono il bacino del Po ed altre an-
cora armarono le loro terre. Al modello
del cannone originario della Stiria molti
trovarono opportuno di fare certe mo-
ficazioni non sempre idonee, cosicché
jn Italia ed altrove sorsero in breve
numerosi i nuovi tipi di cannoni, come
non meno svariate e bizzarre si det-
tarono le teorie suir origine della gran-
dine.
Infiammati dalla nuova favilla, scien-
ziati, agricoltori e pratici, governi ed
istituzioni diverse, non schivarono stu-
dio. fatica e spreco di denaro, pure di
conseguire T alto scopo, nella speranza
di apportare un grande utile all' agri-
coltura.
Baccolti i dati e le osservazioni della
breve esperienza, i nuovi artiglieri con-
vennero 1' anno scorso ai 6 novembre
a Casale Monferrato, ove si tenne il
primo congresso internazionale!, in cu-
si concluse di essere sopra una via
incoraggiante per risolvere il grave
problema di evitare la grandine, e che
i risultati fino allora ottenuti erano
-••«ntf
prometta...
In seguito a queste conclusioni, an-
che gli scettici, e coloro che non si
erano ancora occupati della cosa —
tanto per non rimanere indietro agli
altri, forse ancora senza crederci punto
— pensarono pure di tentare la prova.
Ed ecco sorgere nuovi consorzi,
fabbricare nuovi cannoni. Le stazioni
di sparo, che alla fine dell'anno scorso
erano in Italia in numero di 2050, oggi
si sono moltiplicate. I francesi stessi
per opera di Vermorel si occuparono
praticamente della scoperta creando
consorzi, e nell' Istria e nella nostra
Dalmazia si fecero anche i primi passi,
Quest'anno funzionarono già in tutto
cento cannoni. Il più grosso centro
di stazioni sorse a Pinguente per ini-
ziativa dell'indefesso e zelantissimo si-
gnor avvocato Trinaistich, il quale
fondò due consorzi antigrandiniferi ed
istruì convenientemente gli artiglieri.
Anche a Spalato e a Gelsa funziona-
rono i cannoni grandinifughi.
Anche a Montona poterono funzio-
nare dieci cannoni in seguito alle so-
lerti cure ed alle pratiche non facili
che ebbero a sormontare i due filan-
tropici e distinti signori : dott. avvocato
Canciani e dott. Marchese de Polesini.
A Vermo, il parroco si fece in quat-
tro per trovare i fondi pecuniari é riesci
a piantare sette pezzi. Anche a Pirano
c' erano alcune stazioni.
Sarebbe da supporre che, un po' per
la mancanza di pratica, un po' per la
deficenza di mezzi, non si abbia po-
tuto ottenere nella passata stagione
grandi risultati colle batterie, e pure
invece, in merito di certi fenomeni os-
servati, sono già sorti molti entusiasti,
mentre non vi mancano gl' increduli e
gli scettici. A Pinguente ed a Lindaro
in seguito agli spari si vide trasfor-
mare la grandine in nevischio. A Pi-
rano si dileguarono le nubi sopra i
cannoni. A Montona non grandinò,
mentre gli altri anni la terribile me-
teora non risparmiava mai quelle terre.
Va tutto bene, però conviene notare
che, quest'anno, in Istria, non ci sono stati
temporali sì violenti come negli anni
scorsi, e che di grandine se ne parlò sol-
tanto a Buie e ad Orsera. Dunque non
illudiamoci, e, prima di prendere una ri-
soluzione e di dettare un verdetto, at-
tendiamo le conclusioni del congresso
degli spari contro la grandine che
cominciò domenica 25 novembre a Pa-
dova e durò tre giorni, fino ai 27. Le
discussioni sono riescile molto interes-
santi, giacché tra i dotti e gli speri-
mentatori vi erano disaccordi. Il signor
Michele de Tartaglia riferì sulle sta-
zioni di spari in Dalmazia.
Dopo lunghi ed accurati esperimenti
fatti a S. Katharein e a Bruk s. Mur,
il prof. Pertner, direttore dell' istituto
centrale meteorologico di Vienna ed il
signor prof. Trabert, due scienziati di-
stinti, vennero alla conclusione che,
qualora gli apparati corrispondano an-
che alle migliori condizioni possibili,
sia per lr altezza dell' imbuto, sia per
la potenza della carica, eccetera, gli
anelli vorticosi non raggiungono mai
i quattrocento metri d' altezza.
Ci sono invece altri studiosi di non
minore fama, il prof. Roberto ed il
prof. Marangoni, che vogliono l'azione
degli spari arrivi a duemila e più
metri.
Questa divergenza di pareri e di
osservazioni provocheranno senza dub-
bio delle vivaci discussioni, che ver-
ranno tanto più fomentate per il con-
corso dei rappresentanti delle società
di assicurazioni, i quali, approfittando
di certi insuccessi avvenuti quest'anno
coi cannoni, non mancheranno di so-
stenere l'inefficacia di questi.
Al congresso, tanto importante, pre-
sero parte molti delegati dei consor-
zi antigrandiniferi di Francia; vi fu
il ben noto Vermorel, l'on. Stiger
non mancò. L'on. Luschnig riferì sui
risultati ottenuti in Austria, mentre
dotti e sperimentatori di ogni parte
d'Italia illustrarono le prove fatte nel
bel paese. Fra questi, il chiarissimo
prof. cav. Tamaro fu relatore per la
Lombardia. Anche il' consiglio provin-
ciale di agricoltura dell'Istria doveva
venire rappresentato dal suo tanto be-
nemerito presidente, 1' on. comm. dott.
Campiteli], che però causa indisposi-
zione dispiacente dovette rinunciarvi.
Ed ora attendiamo la conclusione
ed il verdetto di quelle persone au-
torevoli.
Il Corriere della Provincia.
Da SPALATO.
Cronaca teatrale. — Dinanzi ad un
pubblico non troppo numeroso— cosa strana,
trattandosi di première — andava in scena
giovedì scorso il Don Pasquale del Do-
nizzetti, seguito dal ballo Per un bacio un
regno.
Rimettiamo al prossimo numero gli ap-
prezzamenti, sia perchè gli artisti anda-
rono in scena senza alcuna prova prelimi-
nare, sia per mancanza di tempo,,,, nel
cronista.
Nel ballo emersero la prima ballerina
sig.na Maria Ferrerò ed il primo ballerino
signor Stefano Mascagni, e riscossero re-
plicati applausi.
Consigliamo frattanto l'impresa di ridurre
i prezzi, essendo questo desiderio generale
del pubblico.
L'orologio del campanile, in piazza
dei signori, segue anch' esso 1' andazzo dei
tempi e per la sua volubilità è in grado
di dar dei punti alla politica in Dalmazia
ed in Europa tutta.
Il disco esterno poi è in uno stato de-
plorabile di vetustà. È — oppure sembra
essere — tutto bucherellato, e di notte,
quando lo illuminala scialba luce del nostro
gas, dà l'idea del famoso ricettacolo di
lumicini mortuari nel Crispino e la qo-
mare.
I numeri, naturalmente, non si possono
distinguere, ed i passanti sono demandati
al tocco della campana dell' orologio stesso,
che batte le ore e le mezze ore, per sa-
pere che ora faccia.
Da TRAÙ.
Tea.tra.lia, — Di questi giorni sta per
chiudere una serie di rappresentazioni la
compagnia italiana drammatica e di canto,
diretta dall' artista F. Silvestri, che ebbe a
svagare le nostre menti dalle noie consue-
tudinali ed a rompere la monotonia delle
lunghe sere invernali. All'uopo fu concessa,
verso pagamento, dopo non poea disputa
intestina ed esitazione la sala del Comune,
che da fresco riattata a nuovo potrebbe
offrire un adatto convegno a persone civili.
Ma i nostri cari pravassi, propugnatori
indefessi degli asti e delle discordie con-
suetudinali, diedero l'iniziativa a un ripicco,
astenendosi in corpore, lusingandosi forse
con ciò nei loro minuscoli crani di sfregiare
la troppo gloriosa arte italiana, o recar
stizza a chi se ne vanta degno cultore.
E non paghi di ciò alcuni dei loro pre-
tesi campioni si misero a far pubblica pro-
paganda ed imporre ai più gonzi dei loro
satelliti di associarsi all' eroico operare,
E chi non si sarebbe arreso alle logiche
arringhe del Siše Rubignoni, tenute in Ci-
taoniza, oppure alle filippiche del Bepe
Košćina, tenute nel negozio Belas ? Nessuno,
certamente, nessun ... imbecille !
Vergogna, proprio obbrobriosa vergogna,
che si abbia a cercar la politica sempre
ed in tutte le cose, anche quando vi entra
di mezzo un poco di carità cristiana col
sovvenire della povera gente che cerca nel
modo il più onesto di campar l'esistenza.
E questi signori, s' intende, pretendereb-
bero poi che gli autonomi accorressero
prontamente ad ogni loro trattenimento per
poi offenderli colle loro immancabili dimo-
strazioni ultra-croate? E poi noi siamo i
provocatori, noi i promotori d'una inesau-
ribile diatriba ? Ci sapremo regolare !
Quello che più ci impressiona è che, an-
che da parte degli autonomi, non tutti ap-
profittano dei serali trattenimenti.
È impossibile il pretendere d'udire ce-
lebrità, pagando una corona d'ingresso, od
esigere che le nostre misere scene vengano
calcate da una Sara Bernhardt, o da un
Ermete Novelli. Ricordiamoci del motto
latino : quod licei bovi, non licet ovi !
LA CRONACA
La questione ferroviaria. — Dal-
l'egregio signor presidente della Camera
di Commercio ci viene gentilmente comu-
nicalo il seguente dispaccio, ieri inviatogli
da Vienna dall'illustrissimo signor podestà:
«Il consiglio accettò la proposta dell' on.
Vucovich, da me pure appoggiata, di espri-
mere il desiderio al governo che sia subito
proceduto alla costruzione della linea Spa-
lato-Arzanò; ed accolse pure la mia ag-
giunta, che sia raccomandato di provvedere
tosto al completamento di tutta la rete
ferroviaria dalmata, in ispecie col tronco
Zara-Knin. Ziliotto.»
Cori croati in tribunale. — È il
colmo ! Ieri a mezzogiorno i diurnisti croa-
tofili adibiti al nostro tribunale cantarono
in coro, e a squarciagola, la Lipa nassa
domovina. Come in una bisca! Lo stesso
signor Verona — ci dicono — avvertì que-
sto scandalo, occorso in prossimità alla
stanza presidenziale e immediatamente vi-
cino a quella del caro direttore Tironi. Quelle
care creature saranno proposte ai posti
venturi di cancellista ? Lo chiediamo a S. E.
il presidente d'appello, la cui atten-
zione non è mai abbastanza richiamata
sulle cose incredibili che avvengono al no-
stro tribunale.
Di bene in meglio. — Abbiamo ri-
cevuto oggi questo telegramma da Neresi :
«L'avviso giudiziale che l'impianto del
Libro tavolare seguirà a Neresi è soltanto
in slavo.»
Di bene in meglio, signor presidente
d'appello !
JLa festa delle matricole a Graz.
— Ci scrivono da Graz, in data del 29
novembre :
«Giorni or sono ebbe luogo la tradizio-
nale festa delle matricole, quella simpatica
festa da tutti desiderata, ma che riesce per
i novellini oggetto dì sacro terrore per
quel velo di mistero nel quale si tenta av-
volgerla ai loro occhi dagli studenti più
anziani, quasi vi si tramasse alcunché a
danno della loro saccoccia e della vita ! La
festa, e non è difficile, ebbe una nota gaia
ed allegra ; e a meglio completare la felice
riuscita, ed a scoprire quegli ideali che
ognuno gelosamente serba in cuore, valsero
i bellissimi discorsi inspirati di fervente
amor patrio. Primo s'alzò il presidente
della festa, signor Cosolo, che con vibrate
parole, porgendo il benvenuto ai no-
velli compagni, costretti ad istruirsi in
lingua straniera, ricorda i doveri di colle-
gialità che devono avere tutti gli studenti
italiani, augurandosi che tutti uniti si coo-
peri al benessere della patria, verso la
quale gli attentati di snazionalizzamento
sono quotidiani. Con frase felice il signor
tìavorgnan, presidente dell' Unione Accade-
mica Italiana, rifece la storia del patriottico
sodalizio, e volse affettuose parole ai «ma-
tricolini», ottenendo entusiastici applausi e
felicitazioni alla fine del brillante discorso.
Da ultimo si alzò il signor G. Tamino
portando — molto applaudito — il saluto
dei fratelli della Dalmazia, ove ferve più
accanita la lotta per la tutela del nazionale
nostro diritto,
Seguì poi la solenne cerimonia, eseguita
da un tribunale improvvisato, ed infine con
un battesimo di birra fu suggellato lo
stretto patto di fratellanza e di collegialità
dei matricolini con gli altri studenti.
Durante la festa fu raccolto un bel gruz-
zolo di denaro a favore della commissione
sussidiatrice per gli studenti italiani.
Non si deve dimenticare che alla bella
riuscita di questa festa cooperò molto la
solerzia del comitato, ohe si diè molta cura,
acchè le cose riuscissero come in realtà
riuscirono; e di ciò riconoscenti gli por-
giamo grazie.» A. C.
Li'organo di prete Prodan seguita in
quella nausebonda polemica, che ha disgu-
stati fino al reeere quanti ebbero l'occasione
di leggerla. Il famigerato collaboratore
straordinario, che dovrebbe uscire dalla sua
veste anonima, offende un po' tutti, . scon-
ciamente, e Comune e Lega Nazionale e
cittadinanza, dando a tutto pasto agli altri
quegli epiteti ingiuriosi che a lui solo com-
petono. È cosa veramente caratteristica
che dei sacerdoti di Cristo tengano un tale
linguaggio ; ma non importa ; è bene sapere
chi, ornai, in Dalmazia, sia l'elemento pro-
vocatore. E checché ne dica l'organo di
prete Prodan (che fa assai bene nel dare
maggior diffusione ai nostri articoli) quella
dei chierici e del prete Nicolanzi non è
stata altro, e non voleva esser altro, che
una dimostrazione politica. Chi, infatti, ha
chiamato i chierici? Qual parte, anche lieve,
della cittadinanza, ha reclamato il loro uf-
ficio? E l'articolista straordinario — che
ha l'impudenza di tacciar noi di menzogna
— mente lui, spudoratamente, quando so-
stiene che due anni or sono ancora si can-
tavano le laudi in islavo. Non è vero. Si
cantavano parecchi anni or sono, ma poi
andarono in disuso, perchè i fedeli non ne
volevano più sapere : non ne volevano sa-
pere. E lo stesso defunto arcivescovo lo
sapeva e non diceva nulla; e appena que-
st'anno, signor sì, il Nicolanzi ed i chierici
sono stati presi da improvviso fervor reli-
gioso ed hanno voluto sfogarsi a cantare
in croato e assai più per poter dire tra
loro : glie Vavemo fracada ai zaratini che per
onorare la Vergine santa. E chi diede il
placet alla traduzione del Nicolanzi? E
quell' Ave maris stella, sui motivi della Do-
movina, appartiene anche essa alla consue*
tuđine ? E il Nicolanzi ed i chierici avreb-
bero partecipato con eguale spontaneità e
con fervore eguale ad una cerimonia latina ?
Ohimè, che le voci dei chierici sono fioche
e rade nei cantici latini. L'anonimo dà del
farabutto (oh, santo prete !) a chi si mostrò
disgustato della scena ; ma invece ne furono
disgustate persone oneste, ottime e reli-
giose, cui non è degno di lustrare le scarpe.
Ed invano ricorre a certi usi passati : quello
che una volta (alieni i vecchi anche dalla
più remota intenzione politica) poteva pas-
sare, oggi non passa più. Oggi — e ben
lo si vede — quello eh' era innocente ma-
nifestazione di singoli, si vuol crismare col
carattere di una dimostrazione politica ; e
i zaratini non vogliono politica in chiesa.
Tant'è vero che anche ieri, per le messe
tradizionali di Sant'Andrea, i nostri pesca-
tori hanno detto chiaro e tondo di non
voler niente di croato nelle due messe : una
alla B. V. del Castello e 1' altra al Duomo ;
ed infatti le due messe sono state celebrate
esclusivamente in latino. Questo si vuole e
questo si vorrà. E 1' anno venturo, se sarem
vivi, udremo le cerimonie per la Madonna
della Salute esclusivamente celebrate in latino,
piaccia la cosa, o non piaccia, allo scriba
quanto villano tanto straordinario dell'or-
gano di prete Prodan. Al quale risponde-
remo ancora.
All' Jedinstvo. — Poche parole, chè,
in verità, non vale la pena di far lunghe
polemiche con l'organo della malafede per-
petua. Noi, che per i primi abbiamo insi-
stito nel rilevare come Venezia slavizzasse
anziché italianizzare, abbiamo pur rile-
vato come la lingua di comando della sua
milizia fosse anche la slava ; e l'ebbe anche
a rilevare a suo tempo il Gliubich, a smen-
tire giusto 1' asserzione che Venezia fosse
nemica del popolo slavo. Poi, concretandoci,
abbiamo sfidato il Jedinstvo a mostrarci
dove e quando Venezia parlasse, com' esso
pretendeva, di un esercito croato. Ora che
cosa fa il Jedinstvo ? Cita un regolamenti \
militare stampato a Venezia in italiano e
in illirico, con la traduzione illirica fatta
dal signor Pietro Miocevich, capitano di
cavalleria croata! ! ! Capite? La portentosa
scoperta! Come se non sapessero anche i
ragazzi di quarta elementare che al ser-
vizio di Venezia erano pur dei croati, ma
ben distinti, sempre, dai dalmati.
Perchè è certo — assolutamente certo —
che Venezia non battezzava, come croati i
militi delle nostre marine, o i territoriali
dei vari contadi dalmati. E perchè un tale
era capitano di un gruppo di croati, di
confinari, Venezia chiamava il suo un eser-
cito croato?!! Ecco come si pasticcia e si
mistifica da parte dei signori dell' Jedinstvo,
che ha l'impudenza, ancora, di volerci dare
lezioni di storia. Dove e quando Venezia
chiamò il suo esercito croato? Questo è il
punto: E si assicuri il Jedinstvo che la cosa
più facile del mondo è quella d'insegnare
a lui un po' di storia ; e si assicuri ancora
che tutta la storia dalmata è una protesta
alle demenze dei croatomani. Un' altra
cosa. Il Jedinstvo, bontà sua, trova che il
Dalmata è pieno zeppo d'invettive contro
i croati e che lo si attende con la curiosità
di vedere a chi sia toccata la grazia di
tali invettive. Possiamo rendere la pariglia
all' Jedinstvo, rilevando che quanti l'aprono,
siano italiani o siano slavi, sono curiosi di
vedere quale sia la schiocchezza, inevita-
bile, del numero uscito. E se il Jedinstvo
ha labilità di memoria ristamperemo quanto,
al suo indirizzo, ebbe a dire l'on. Trum-
bich. No, no ; il Dalmata non ha il sistema
dell' improperio ; il Dalmata ama meglio
pungere che ferire; ama scherzare sugli
avversari e solo provocato risponde come
si deve: tanto peggio per i provocatori e
per coloro che si adombrano anco per una
puntura. Ma il Dalmata non ha mai usate
le insolenze, delle quali per esempio fu
largo il Narodni List — oggi buon sozio
— verso i poštenih staraca, cui allude il
Jedinstvo. Se non ci crede, vedrà che i
Morpurgo ed i Borcich ed altri onesti ve-
gliardi sono stati pettinati dalla stampa
radicale in modo tale da far apparir baci
e carezze quelle del Dalmata. Ed oggi
stesso, in pectore, quanti croati più o meno
feroci non ne diranno di cotte e di crude
all'indirizzo di quel giocondo vegliardo,
eh'è il podestà Milich, il quale, a Vienna,
ha parlato in senso anti-annessionista, tanto
che il Jedinstvo non ha avuto il coraggio
di riportare il discorso ! È vecchio sistema
dell' Jedinstvo quello di strillare per offese
ed invettive che non esistono; e tutto per-
chè non possiamo talora tacere di fronte
alle puerilità con le quali egli ci gratifica.
Rivenga serio, non accumuli sciocchezze
così come gli capitano sotto la penna (clas-
sica quella dell'altro giorno, sulla messa
glagolita) e, se ha da polemizzare, polemizzi
senza riguardo, sen?sa risparmio di colpi,
ma, almeno, con un poco di serietà.
Elezioni. — Tanto ieri, nelle elezioni
per la quinta Curia, quanto oggi, nelle ele-
zioni del forese di Zara — entrambe con-
comitanti alla nomina dei rispettivi depu-
tati al parlamento — gli elettori del Co-
mune di Zara nominarono elettori eletti
del nostro partito. Gli avversari non si
presentarono.
I<a Società di navigazione a va-
pore ungaro-croata. — La spettabile
Società di navigazione ungaro-croata ha
rinnovato il suo contratto col ministero
ungarico del commercio, e ciò per altri quin-
dici anni, per cui il nuovo patto durerà
fino all'anno 1916.
La Società contraente si assunse, fra
altri, i seguenti obblighi: creerà una nuova
linea celere tra Fiume e Gravosa con un
piroscafo del tipo Pannonia, e così porterà
al numero di quattro le partenze settima-
nali con piroscafi celeri dal porto di Fiume
per la Dalmazia; creerà una nuova linea
quindicinale per trasporto merci Fiume-
Oboti, colla toccata di Trieste; una linea
settimale Fiume - Smergo-(Cherso)-Veglia-
Lussingrande-Arbe-Valcassione e Zara, ed
una linea estiva Fiume-Cirquenizze ; au-
menterà di una le corse settimanali, per
tutto l'anno, sulla linea Fiume-Carlobago;
creerà una nuova linea settimanale diretta
Fiume-Trieste; manterrà anche le dome-
niche i viaggi sulla linea Fiume Segna ; ed
infine dopo tre anni a datare dalla firma
del contratto dovrà far costruire ancora
un battello (il terzo) del tipo Pannonia. Ed
allora avremo sei linee celeri settimanali
per Gravosa e Cattaro.
Postalia. — Col 1 gennaio 1901 saranno
emessi nuovi certificati di deposito a paga-
mento di imposte e tasse pubbliche nel
servizio-assegni della cassa postale di ri-
sparmio, al prezzo ridotto di 7 centesimi
ciascuno. I certificati di pagamento della
vecchia emissione del valore di 11 centesimi
ciascuno, che si trovano in possesio del
pubblico, possono essere usati per versa-
menti fino al 31 marzo 1900. Dopo questo
termine il loro uso non è più ammesso, ma
possono essere cambiati fino al 30 giugno
1901 presso tutti gli uffici postali verso
nuovi certificati, pareggiando la differenza
con segnavalori postali.
I rivenditori di valori postali devono, eam-
biare, entro il mese di gennaio 1901, presso
il rispettivo ufficio postale, le loro provviste
di certificati della vecchia emissione, presso
di loro ancora esistenti il l o gennaio 1901,
con certificati della nuova emissione o con
segnavalori.
Tempaccio. — Giovedì e ieri tempac-
cio con ritardo di piroscafi. Il molo di riva
nuova riportò nuovi guasti ed un tratto
della riva vecchia — che bisogna decidersi
a cambiare — venne tutto allagato.
La Rassegna Internazionale. —
Il fascicolo XIII di questa importante ras-
segna ha questo sommario : Angelo Conti,
Benvenuto Cellini scultore — Enrico Cor-
radini, Erostrato — Renzo Sacchetti, Le
origini del teatro internazionale (n.o 2) —
A. Cehow, La fortuna (traduzione di Leone
Zanco) — Remy de Gourmont, Rassegna
francese — Romualdo Pàntini, L'arte a
Parigi nel 1900 — Appunti bibliografici,
(Giovanni Chiabra, ecc.) — Notiziario gene-
rale, (Cesare Levi, Valentino Soldaui, ecc.)
Clie galantuomo ! — Da parecchi
giorni è fuggito da Zagabria il giornalista
Lodovico Fleiser, redattore della Hrvatska
Domovina, organo dell'opposizione croata.
Fu spiccato mandato di cattura contro il
fuggitivo perchè autore di truffe e falsifi-
cazioni di cambiali per parecchie migliaia
di corone. E dire che chissà quante volte
questo galantuomo avrà scritto vituperi e
canagliate contro gli italiani della Dalmazia!
Furto. — Ieri certo A. Drago, altra
volta condannato per furto, rubò dal cap-
potto del negoziante B. Mihalich, nella di
lui bottega in Piazza dei Signori, un por-
tafoglio contenente 80 fiorini. Arrestato
dagli organi della polizia comunale, il Drago
si mantenne negativo, ma una perquisizione
operata al suo domicilio condusse alla sco-
perta del denaro rubato. Il portafoglio, vuo-
tato destramente dal Drago, mentre il Mi-
halich era occupato jl servire un avventore,
venne trovato dietro un sacco, nella bot-
tega.
Corrispondenza aperta. — Signor
X. - Provincia. Non possiamo pubbli-
care il vostro articolo sugli impiegati do-
ganali perchè non crediamo sia giusto
adombrare coloro che dalla guardia di fi-
nanza passarono a posti civili. Avete ra-
gione voi, per quel singolo: ma non, per
uno, devono esser tutti attaccati.
Onorificenze, nomine, concorsi, traslochi.
Nomine — Ad ingegneri superiori nell' Vili
classe di rango vennero nominati gl' ingegneri
dott. Ernesto Nagy, Stefano Nazor ed Achille
Savo.
Le oblazioni varie
All' asilo delle orfanello. — Per
onorare la memoria della defunta signora
Antonietta ved. Colombani : Chiara Gosetti
cor. 2, C. Mattiazzi (Pago) cor. 2. — Fa-
miglia de Beden (offerta straordinaria) cor. 4.
Alla Società di 8. Vincenzo de
Paoli. — Per onorare la memoria, della
defunta signora Antoiietta ved. Colombani :
dott. A. Bottura cor. 2.
Le direzioni, preposte agli istituti bene-
ficati, porgono col nostro mezzo i più vivi
ringraziamenti ai generosi oblatori.
I NOSTRI DISPACCI =
Parigi 1 deccmbre. — Il senato fran-
cese si associò a voti unanimi alla
manifestazione di simpatia per Kriiger,
deliberata dalla Camera dei deputati.
Non è ancora accertato se Kriiger
si recherà a Berlino e se, recandovisi,
verrà ricevuto dall' imperatore. Pendono
trattative in proposito.
Si ritiene che il vecchio presidente
dèi Transvaal andrà pure a Vienna ed
a Budapest. Oggi al pomeriggio lasciò
Parigi. Il comitato pei ricevimenti lo
accompagna fino al confine belga con
seguito.
Roma, 1 decembre. — E' morto il
colonnello York. Il tenente colonnello
italiano Salsa assunse il comando della
colonna italo-tedesca a Kalgan.
Londra, 1 decembre. — Kitchener
venne nominato comandante supremo
delle truppe inglesi nell' Africa del sud.
Vienna, 1 decembre. — E' morto il
governatore di Varsavia principe Ime-
ritinsky.
Edit. e redat. resp. Luigi de Negovetich
Stabilimento Tipografico S. Artale
fi. 6.30 e più. I — 14 metri ! — spedizione franco
di porto e di dazio! oampioni a richiesta; oome
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mondiali contro tutti
i dolori della bocca e
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Esso contiene le solite importanti notizie
ed il prospetto dei distretti giudiziari nei
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Si vende al prezzo .di cent. 50.
Argento - Alpaca Berndorfer Posate — Servizi da caffè, da thè — Trionfi da tavola — Candelieri ecc. ecc.
con una lega forte, riguardata di più anni di durata, d'argento clilmicamente pnro, su di una fina, dura nichelatura, assolutamente l.ianca.
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di più becchi per fanali di strada, vetrine, stazioni ferroviarie, ecc. ecc.
Affinchè il P. T. Pubblico, le Autorità, le Associazioni i signori Albeiga-
tori, ecc, possano farsi una idea del favore di cui gode questa lampada „Ideale",
mi permetto di pubblicare alcuni degli innumerevoli certificati di elogio perve
nutimi ultimamente e che teiigfo a disposizione di qualunque che gentil-
mente vorrà farmene richiesta:
bttuisaimo.
Sf^nor Carlo Franz, Rappresentante Generale, Trieste.
In risposta^; Ipreg. Vostra,gvi avvisiamo di aver provata la vostra lampada, che funziona
ISOLA, 20 Agosto 1901, Società Generale Francese
di Conserve alimetitari.
Contento della oosidetta lampada incandescente „IDEALK" S. 62, che da un mese e
mezzo funziona egregiamente senza i disturbi che accompagnano le altre lampade a petrolio,
p. e.: puzza, fumo, pulitura del lucignolo, ecc., mentre la cura che essa lampada richiede è sem«
plicissima ed il consumo del liquido è assai economico. Non pojiso fare a meno, esprimendo la
mia piena sodilisfazione, di conscienziosamente raccouiandarla.
MUGGIA, 16 Settembre 1901. Giovanni Giani
negoziante in commestibili.
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Vi dichiaro che sono pienamente soddisfatta della lampada che mi avete venduta.
TRIESTE, 4 Giugno 1901. I. B.
Con la Dresente le partecipo che che la sua lampada „IDEALE" esposta nel mio Ne«
gozio per 15 giorni, ha funzionato benissimo.
CAPODISTRIA, 10 Agosto 1901. Giovanni KrsovanJ.
Le due lampade „IDEALE", acquistate per mio Caffè, funzionano molto bene, funno
una belissima luce bianca, non rendono odore nè fumo e sono assai contento dell'acquisto.
ISOLA,:28 Agosto li^Ol. MauroIGoina
La lampada „IDEALE" acquistata, corrisponde perfettamente, non rende odore da luce B
bellissima ed è più economica delle solite a petrolio. LUS8INPICC0L0, 18 Agosto 19U1. Antonio B. Cosulioh.
Con la lampada „IDEALE" S, 62 a due fiamme, acquistata da vpi, sono molto co/^^ento;
la stessa dà una luce bellissima, bianca, non rende o^ore ed è piti economica del solito petro-
lio, così che posso raccomandarla ad ognuno. CAPODISTRIA, 1. Settembre l90l Pietro Debellioh
negoziante in commestibili.
La vostra lampada „IDEALE" la trovo di molta economia, mi funziona in perfetto or-
dine, con bellissima lucè bianca, per cui sono soddisfattissimo dell'acquisto.
ISOLA, 20 Agosto 1901. Giovanni Degrassi. droghiere
Abbiamo l'intenzione di illuminare la nostra sede sociale con nuove lampade a incan-
scenza della vestra Spett. Ditta e vi preghiamo di spedirci verso rivalsa, secondo prezzo cor-
ite, la lampada N. 53 Lira, verde antico bronzato, al prezzo di Corone 30.
LussmPICCOLO, yr Agosto 1901. Società Unione.
Per speciale desiderio degli incliti Munioipi di Isola, Pirano e Cittanova, venne
adottata la lampada „Ideale" per i fanali delle pubbliche piazze, ed ognuno può persuadersi che
1® stesse funzionano in perfetto ordine.
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79. ZARA, Sabbio 4 Ottobre 1902. Anno XXXVII.
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propotjdone. Un nnmoro separato eeeta Cent tt. Un numero arr. Cent. 82.
numeri del giornale si Tendono ttélla liÌMreria intemazionale di £. SohSnfeld.
Giornale politicoy eco^micoy tettepamo
Esce il merooledl é il mmhmta.
1NS£RZ10N1.
Ije assoeiasioni e jfli importi di denaro, in aiit|ii pattali, ei dlcigtno
aU* Aaiariaittraxlaaa del DALMATA in Zara. Ohi non reeiiage il foglio dopo
seadnia l'assooiaBione, t'intende OkMIfat« P«' il trimeekre «aaeeganrte.
Le oorrispondenie devono dirigersi afEranoate e»ol udramento i»U« le
oaaione. Le lettere non »tfraneate saranno respinte. I oomn^Uoatl li iaeecfaeoao
al preieo di Cent » la linea, oarattero testino. At»ì»ì ed itfeniM • P*»»«
moderato d«, eosTenind. — I manoacritti non li reetltui«« o.
D congresso degli studenti italiani della Dalmazia
La lieta giornata.
Seppure cielo sia tutto grigio e
dispoato «ila pioggia» è uell' animo di
tutti i cittadini un' esultanza nel vedere
un' ottantina di studenti italiani, delle
Università e del Politecnico, qui con-
venuti, con r adesione di oltre quaran-
ta colleghi assenti, a celebrare una
loro solennità civile: la costituzione,
cioè, della Società degli Studenti Ita-
liani della Dalmaxia^ tale che, come
abbiam detto, renderà più compatte le
foro file, meglio determinati i loro vo-
leci. ] voti e gli auguri migliori vanno
flai core e dal labro di tutti a questi
giovani, care speranze della patria, che
inno'continuare le nostre vigilanze
le difese gagliarde.
Arrivati in bel numero gli studenti
italiani dalla provincia, vennero accolti
con schietta effusione dai loro com-
pagni di qui. Al Caffè Centrale, alle
10 e mezzo, i^enne servito un ve/rmoutk^
in onore degli ospiti, ai quali diede il
benvenuto, con calda parola, lo stu-
dente Tamino, ringraziato dallo stu
dente Dudan.
Poi tutti, corporativamente, in co-
lonna, si recarono al municipio.
La visita al podestà.
Li accolse con lietissimo animo il
nostro podestà, dott. Luigi Ziiiotto, cui
11 presidente del comitato promotore
della nuova società, lo studente Marco
Periini di Zara, ebbe a rivolgere in
questo modo la parola:
Permetta, maguilico siguor podestà, che,
nel-giorno m cai s'mizia l'attività, della
nostra associazione, gli studenti italiani Le
Itteeiaiio per mei^o mio nverente omagg:Ì07
e accolga m pari tempo i sensi delia no-
stra riconoscenza per la gentile ospitalità
che Zara offre all'odierna festa, ospitalità
tanto più gradita dopo gli episodi, che ci
impedirono 1' anno scorso di riunirci iu altra
città della provincia, ove pure è nostro
guanto v' ha di piiì civile e di più intelli-
gente.
A Zara italiana, custode gelosa del no-
stro patrimonio nazionale, và la nostra am-
mirazione e la gratitudine nostra, a Lei,
F amato rappresentante, 1' affetto ricono-
scente per l'opera Saa indefessa e la te-
nace e nobile fibra di patriota.
Accolga, signor podestà, ancora una volta,
i nostri salati, che oggi Le sono promessa
virili propositi da parte della gioventù
"aquatica.
^ V podestà, in nobilissimo discorso
^rito d^ cuore, ringraziò sentita-
ir^iL Periini e tutti gli studenti
della Dalmazia. Disse della di
lui soddisfazione nel veder sorgere la
nuova istituzione, che^^ova la ognor
crescente coscienza degli alti doveri
incombenti alla gioventù accademica.
Non si crede autorizzato a dar con-
sigli, ma, ove gli fosse permesso di
darne uno, vorrebbe consigliare agli
studenti di animarsi a vicenda e di
iinimare anco i più giovani tra di loro
allo studio profondo ed indefèsso, es-
sendo importante che anco gli altri
Ltalianl possano valutare la nostra im-
lorlanza, grazie alle manifestazioni del
iosfero intelletto, che ha il compito di
radiare anche su altri la luce del pen
' to italiano. Cosi operando, e nel
;\prvare e nel tramandare ai più
;giovani*l^ loro fede, quella f<;de eh' è
condizione della nostra esistenza, eoo-
j^ereranno'^ far si che gli Italiani, con
la nobiltà dell* animo e la vigoria del-
l' intelletto, possano divenire uno dei
iattori dirigenti della futura umanità.
Il* apertura del oongresso.
' ^ * ^^ concerti del
Teatri Giuseppe Verdi, sono adupaii
tutti gli studemi, e, invitati, l'ill.mo
signor podestà, i deputati%aliani alla
Dieta, gli assessori del Comune, il
presidente della Camera di Commercio,
signor Periini, e le direzioni dei patri
sodalizi. Sono rappresentati all' adu-
aauza II Dalmata^ Il Piccolo e 1'
di Trieete, e 1' Alto Adige.
il tavolo presidenziale c occupato
dai mtmhti del comitato promotore,
mgente da. direzione provvisoria.
Nelle rappresentanze dell' autorità il
commissario signor Drabek.
Inaugura il congresso il presidente
del comitato, Marco Periini, dicendo:
A nome del comitato promotore salato
il magnifico signor podestà, l'amato rap-
presentante di Zara nostra, felice augurio. {Acclamazioni.)
iSaluto i signori deputati e le rappresen-
tanze dei patri sodalizi, interpreti della
simpatia con cui il paese segue le nostre,
iniziative; ed a voi, carissimi CL»lleghi, che
numerosi siete qui convenuti, rivolgo pure
un caldo salato ; ed esso vi dica tutta la
gratitudine nostra per T entusiastica acco-
glienza che trovò m voi l'idea di unire le
giovani forze italiane in un fascio, fascio
di luce che ci deve guidare alla mèta lu-minosa di un miglior avvenire.
E bisogno imperioso era per noi il dare
un assetto definitivo alla famiglia studen-
tesca della nostra provincia. I fratelli del
Trentino, da oltre un decennio costituiti in
società, ne traggono mirabili risultati mo-
rali ed intellettuali, impiegando tutti i mez-
zi più adatti alla diffusione del pensiero e
della coltura nazionale; e non solamente
nei limiti della loro cerchia universitaria,
ma in ogni guisa ne rendono partecipi le
altre classi, che maggiormente abbisognano
di essere riscaldate al fuoco del progres-
so civile, con la parola che illumina ed
avviva il sentimento italiano. A Trieste
domenica scorsa convennero in gran numero
i colleghi della Venezia Giulia, e là furono
gettate le basi di quella associaziione c.he
metterà a profitto dell'Idea l'energia di
tanti valorosi giovani. 8' imponeva quindi
anche a uoi> la necessità di provedere ac-
chè una simile organizzazione non avesse a
mancarci. Il comit ito promotore compilò
pertanto gli statuòi, che, se pure non per-
fetti, contengono tuttavia quanto deve gui-
dare r attività sociale, cui ora non manca
che il buon volere per divenire feconda. E
cosi oggi noi pure celebriamo il lieto av-
véiiinie*ito, che da ttìtti^ sàW' appreso con
gioia, poiché è felice auspicio il concorde
lavoro dei giovani per un alto fine di li-
bertà, di patria e di progresso. (Vivissimi
applausi.)
Ma anche per un non lontano avvenire
era sentito il bisogno d'una società che
avesse a raccogliere le nostre energie di-
sperse. E' indubitato che per stringere in
un vincolo più stretto gli italiani delle no-
stre Provincie, e dare maggior continuità
all'opera intesa a conseguire tanti vitali
interessi, ai pari di altre istituzioni, sor-
gerà una federazione universitaria; e la
Dalmazia, che fa sempre prima ..1 patrio-
tico tributo di solidarietà nazionale avreb-
be dovuto demeritare dalla fama acqui-
statasi in passato con ben maggiori sacri«
fici? — E se i nostri colleghi adriatici e
del Trentino sentirono la necessità di suo-
nare a raccolta e passar in rassegna le
loro file, quanto maggiormente non lo dob-
biamo noi, cui ogni giorno urgono nuovi
pericoli ?
Ma oggi che il sogno da tanti accarez-
zato è realtà ; oggi che la società nostra
si inaugura — senza programmi magnilo-
quenti, ma pure con le migliori promesse,
perchè accompagnata fin dal suo nascere
dalle simpatie generali — oggi attendiamo
fiduciosi il compito che a lioi sarà riserbato ;
Cosi la gioventù dalmatica offrirà la prova
migliore che qui non è ancora spento lo
spirito di quella coltura nazionale che valse
tanto rispetto e considerazione ai nostri
maggiori; e l'imponenza numerica, poiché
è indubitato che nessuno trascurerà di in-
scriversi alla associazione, sarà una rispo-
sta eloquente a chi vuol svisare le cose
sul conto .nostro, e una gradita sorpresa
per coloro che ci amano, ma, pur amandoci
poco ci conoscono. {Applaml)
Ecco, egregi colleghi, le' principali ra
gioni che ci suggerirono l'opportunità della
costituzione legale ; molte altre potrei ena
merarvi, ma di queste potrà parlarvi me
glio la futura direzione nel prossimo anno,
quando appariranno ai vostri occhi i pra
tici risultati dell' opera che noi abbiamo
modestamente, ma con diligenza iniziata
Oggi pertanto, nell' inaugurare la so
cietà nostra, io formulo T augurio più fer
vido eh' essa possa prosperare e recar quei
vantaggi che i nostri bisogni reclamano ;
eh' essa sia la Scintilla da cui divampi il
fuoco che si confonda in un inno di fra-
tellanza ed accenda quella fede, che sola
pi^ò condurci alla realizzazione di tanti cari
ideali; e che vano non sia l'augurio ci
conforta lo spirito del grande dalmata, ^he
ci apprestiamo di degnamente onorare nel-
l'imminente centenario, di Nicolò Tommaseo,
che (vuoi propiziare al risveglio della gio-
ven|éù italiana della sua teria. {Entusimtici
apnlausi) ^
|Nel %\nie di questo grande di nostra
get } per noi significa: nobilmente Sen;
tir'* iÌÈi^giente pensare e fortemente volere, y
pf' f S e riuscirete! (Applausi) '
E l ora, signori, l'aiiimo mio si rattrista
nel ricordarvi un luttuoso avvenimento, che
ci ha colpiti in quest'anno;;^ an compagno
carissimo, il povero Enrico Smirich, non
siede più fra noi !
La dura morte, che non risparmia alcuno,
lo rapi agl'affetto dei genitori e degli amici
nella primavera della vitaj quando tutto
sembrava sorridergli. ^
E voi, che apprezzaste le rare doti
d'intelletto e di cuore, e l'animo mite, a-
perto ad ogni nobile sentimento, e la rara
modestia del povero Enrico, voi potrete
misurare il grande vuoto cho lasciò fra noi
la sua fine prematura.
In questo giorno, in cui celebriamo la
festa dei giovani, fra i quali egli era dei
migliori e dei più amati, l'animo nostro Io
icorda ancor una volta con l'affezione an-
tica, ed un mesto pensiero vola al povero
amico morto ! (Tutti assorgono in segno di condoglianza.)
Il saluto dalla provincia.
Presa la parola, lo studente Selem,
di Spalato, dice :
Quella voce che deve trovare eco degna
in ogni petto italiano giunse anche sino a
noi, nella martire patria del glorioso Ba-
amonti {fragorosissimi applausi) e ci chiamò
nella gentile città di Zara, qui, d'onde più
a lungo apparve gagliardo, alle altre dal-
matiche città, il veneto leone {fragorosis-simi applausi) qui ove conservate più de-
g-namente la impronta e la tradizione ita-
iche. Di qualche collega che per ragione
privata non potè, con suo dispiacere, cor-
rispondere all' invito, io vi reco anco il sa-
luto affettuoso. Noi soddisfammo all' impulfjo
del cuore, e, soddisfando a un dovere, ci
riunimmo qui a far sentire aticora una volta
la nostra voce, forte e vigorosa, in difesa
dei nostri santi ed intangibili diritti; ci
riunimmo allo scopo di aprire, ora che sia-
]paio legalmente costituiti, sempre più larghe
vie alla causa italiana;ci riunimmo a strin-
gere sull'altare della patria il nodo di
queir amicizia che è tanto necessaria alla
lotta e che deve rimanere, imperitura. plausi.) )
"Con vt>i, cari eoileghi,' ^afa tutta, questa
gemma di Dalmazia ed onore di noi ita-
liani {fragorosi applausi) manifestò la sua
ingenita italica gentilezza nell' accoglierci
in questo solenne giorno, porgendoci la più
sincera, la più gradita ospitalità. E' un atto
generoso, è un atto nobile, che cancellerà
il triste ricordo dei fatti dolorosi occorsi
nel dì, che Spalato ci dovea vedere riuaiti.
E mentre vi esprimiamo per ciò, anche a
nome dei colleghi, i sensi della più pro-
fonda gratitudine, che nutriamo e nutriremo
per voi e per Zara, mi auguro dalla con-
cordia, che ci terrà sempre uniti, i migliori
auspici per la giovine società. {Calorosi ap-plausi.)
Indi parla lo studente Damiani di Ra-
gusa: «Colleghi! Profondamente commosso
della festosa, simpatica accoglienza, che
voi, colleghi carissimi di Zara, ci voleste
prodigare, mancherei ad un imperioso do-
vere di collegialità e di patriottismo, se
non Vi esprimessi un grazie vigoroso dal
profondo dell'anima mia italiana. {Applausi )
Quindi a voi. colleghi cortesi della du-
cale ed italianissima Zara {fragorosi ap-plausi) a voi, che ognora brillaste per ab-
negazione e per patriottismo, a voi, cui le
nostre volontà e le nostre energie inten-
dono con sublime entusia^imo, il saluto fer-
vidissimo a nome dei colle^bi di ìiagusa. ( Vivissimi applausi.)
Iia relazione virtuale.
Indi lo studente Fiircich, segretario
del comitato promotore, dà la seguente
relazione virtuale:
Amid e colleghi,
Tre anni or sono in questa istessa sala
s' elevava la voce di un gruppo di animosi
studenti, voce, che prorompeva franca e
impetuosa dal loro petto, piena di nobili
propositi, a organizzare le loro giovani
forze a vantaggio della pati-ia : s'inaugu-
rava il Lo Congresso degli studenti dalmati
italiani. Un nembo di belle speranze ac-
compagnò il loro operato e lasciò intrave-
dere che v'erano ancara delle giovani e-
nergie d'una schiera, se pur limitata, la
quale offriva alla patria il fuoco del suo
entusiasmo, il contributo della sua mente,
la forza del suo braccio, schiera, che aveva
stretto un tacito patto di la\orare e di
lottai-e per i comuni ideali, per la cau«a
comune {applausi)
I congressi adunque furono ritenuti att
a trattare e risolvere le nostre que.^^tioni;
a tener viva e a sviluppavi vienvaggior-
mente 1' attività degli stiidenti^'^ Però
congressi ornai non erano saffij^enti. Altre
circostanze sopraggiunsero, le' quali lè^i^i
posero la necessità di unircili in un vincolo
più stretto e che fosse riconosciuto dalla
autorità, per ottenere anchel con mezzi le
gali l'approvazione del nost|-o• operato.
I motivi risalgono al fatto« accennato an
che dal signor presidente, èhe i trentini
erano costituiti già da un decennio e che
tastò l'Innominata accoglievà nel suo grem
bo gli studenti dell' Istria, del Friuli e di
Trieste. Ora era decoroso, anzi doveroso
che gli studenti della Dalmazia, la provin-
cia sorella, pur essi si organizzassero e si
raci/ogliessero sotto un solo vessillo; e
tanto più in quanto che aleggia l'idea, va-
gheggiata e accarezzata da tanto tempo, di
formare una federazione la quale comprenda
gli studenti italiani dell' Austria tutta. Or
come vi potevano partecipare i dalmati, i
quali formavano bensì un' unione morale,
ma da nessuno erano riconosciuti come so-
dalizio legale?
I fatti d'Innsbrack poi ci determinarono.
In quello slancio di fraternità, in quella
unione cosi ìntima di cuori, che battevano
air unisono, di fronte alla lotta degli av-
versari, cosi diversi e così numerosi, ognu-
no comprese la necessità di costituirci.
Queste adunque sono le tonti, da cui
scaturì l'idea discussa e poi approvata.
II comitato promotore intavolò le prati-
che necessarie, lavorò intorno alla compi-
lazione degli statuti, non trascurando di
occuparsi in pari tempo degli interessi e
delle questioni della nostra studentesca.
Procurò di mantenere un saldo legame
spirituale fra tutti gli studenti italiani della
Dalmazia, di disciplinare ed organizzare a
vantaggio della nostra causa le nostre gio-
vani e libere forze, di associare il nome
degli studenti dalmati italiani a tu^te le
manifestazioni nazionali.
Egli è perciò che la nostra coscienza si
ribellava contro di chi voleva opporsi o
imitare la nostra attività, credendo forse
di ravvisare un fantasima uscito «dalla terra
de'morti,» (come ovunque ne veggono dis-
seminati) terra che pur ancora abbastanza
palpita di vita rigogliosa e che noi cer-
cheremo di far vieppiù prosperare con tutte
e nostre forze.
Laonde addolorato rimase 1' animo nostro
in apprendere che due righe di decretc ci
privavano della gioia di porgere ai nostri
fratelli e colleghi il saluto nella latina Spa-
ato, che avevamo scelta a sede del nostro
III Congresso. Abbiamo inviato un tele-
gramma di protesta a S. E. il presidente
dei ministri dott. KOrber ; abbiamo ricorso
contro il decreto dell'inclito i. r. capitanato,
alla eccelsa luogotenenza, e poi al mini-
stero dttgli interni! ed abbiamo ottenuto?
Attendiamo ancora l'evasione.
Dove però possiamo con soddisfazione
registrare 1' attività de* nostri studenti per
la larga partecipazione ai fatti, che allora
ebbero luogo, si è nella questione univer-
sitaria. N
Quando dall' uDÌ%^mtà enopuntina sorse
1 grido dei nostri fmelli contro i soprusi
degli studenti tedeschi, i colleghi di Graz e di
Vienna, rispondendo numerosi all' appello
dei fratelli e alla voce del dovere, sorsero
subito a difendere i comuni conculcati di-
ritti. A tener desta l'agitazione universi-
taria, furono indetti vari comizi: quelio di
Innsbruck, di Trieste, dei Trentini, ove con
dotta e nobile parola si reclamava la uni-
versità italiana a Trieste. E noi pure ci
siamo associati a quelle manifestazioni na-
zionali, perchè uniti da stessi ideali ed in
teressi, perchè il nostro cuore batteva
all' unìsono col loro, perchè tutti egual-
mente italiani. {Vivissimi am-ausi)
Fuvvì alcuno, che sì preW a cuore gli
interessi di questa nostra'cara e pur sven-
turata patria, che rivolse il suo amoroso
pensiero alle nostre condizioni I GratD ^li
si rivolse 1' animo nostro, come ai membri
dell' Unione Parlamentare, al bar. Malfatti
ed all' on. Bennati per le sue generose pa-
role pronunciate a favore de' fratelli dal-
mati. Qui va pure menzionato il voto di
biasimo a Tito Allacevich, al quale, come
già in principio della questione di San Gi-
rolamo, gli studenti dalmati italiani ave-
vano inviato un voto di plauso, cosi i me
desimi, dopocchè dal losco affare ne
poteva ridondare onta al nome degli ita-
liani tutti della Dalmazia, disapprovarono
il di lui operato ed il contegno nella so-
luzione di detto affare. {Approvazioni)
L' ultima cosa poi che occupò la nostra
attività, sì fa la compii zione degli statuti,
impresa non scevra dì difficoltà, per chi,
come noi, è inesperto in queste faccende e
che d'altro canto pur si voleva ottenessero
r approvazione dell' autorità.
Abbiamo noi ottenuto pienamente lo sco-
po, presentando cioè un'opera perfetta? A
voi spetta il decidere. In quanto a '.oi ab-
biamo procurato di fare il nostro meglio
ed in questo riguardo la coscienza non ci
rimorde.
Però pensate, e voi tutti spero sarete
pienamente d'accordo, che non gli statut^
0 i paragrafi devono tracciare i limiti della
nostra attività. Abbiamo la società costi
tuita : ebbene : lavoriamo ; lavoriam<» ìndefes
samente, tutti concordi pel bene della no-
stra patria. Questo sarà l'unico mezzo di
far prosperare Va nostra società e di far
risentirne i vantaggi. Ma ho detto: tutti
devono cooperare secondo le loro forjje ; è
neeessai'io quindi scuoterci da quella fatale
apatia, che pur regna, tra noi sebbene in pie
coli termiùi ; è necessario che scompalìano in
nanzi all' alitare della patria certe spanda
lose invidiuzze da scolaretti o certét que-
stioni personali, che produr potrebbero e-
siziali conseguenze. {Vivisdtme approvano-ni.) Non illudiamoci: in labore virtus ei vita. Ed ampio può essere il campo della
nostra attività. Abbiamo la nostra Lega Nazionale, questo palladio della nostra col-
tura e dei nostri diritti (apptou«): orbene,
lavoriamo per essa, non la dimentichiamo
in nessuna occorrenza, lieta o luttuosa,
procuriamole dei soci. Perchè noi dobbiamo
sostenerla a costo di sacrifizi: essa man-
tiene tre scuole popolari e due asili infan-
tili, educando i nostri fratelli nel nostro
dolce idioma ed iniziandoli nella nostra
coltura: essa produce messe di copiosi frutjti
e prova ne sia la lotta continua e violenta
che le vien mossa dagli avversari.
Abbiamo il ceto operaio. Procuriamo un
riavvicinamento, un contatto maggiore: noi
ne abbiamo bisogno. Noi lo possiamo per la
posizione in cui ci troviamo e quindi dob-
biamo inculcargli l'entusiasmo del senti-
mento nazionale e porgergli il germe fe-
condo della civiltà e della coltura intellet-
tuale e morale. Invitiamolo a delle confe-
renze facili, tenute da studenti, facciamo
una specie di università popolare. Il con-
ferenziere, che presenta al pubblico la sin-
tesi di studi maturati nel silenzio e nella
meditazione, e coloiisce :1 suo dire con voce
esperta, fa percorrere al pensiero oWlo
ascolta una via assai più rapw^^
che non facciano o un corso di lez^olai si-
stematiche 0 la lettura di un libro. Sì po-
trà più o meno approvare l'autore ; ad o-
gni modo la nostra mente rimane aperta
a un nuovo corso di pensieri che, elevan-
doci, ci rende più forti e sereni contro le
piccole miserie della vita. Uno solo sia a-
duuque il nostro intento, uno solo il nostro
mezzo, uno solo il nostro motto: il lavoro,
u questa guisa ci possiamo ripromettere
dei veri vantaggi, così corrisponderemo nel
modo migliore e più degno all' augurio dì
questo fausto giorno. Attiugeremo energia
nella bellezza stessa de' nostri ideali, nella
santità della nostra causa; 1' attingeremo
nello sguardo corrusco di queir animoso
! jeone, vinto ma non domo, il quale ci ispi-
rerà il coraggio e la forza nella lotta e
o sprone e la costanza nel lavoro e che
sarà per noi sempre il miglior simbob per
l'avvenire. Eipetiamo col poeta:
«Non sbigottir, eh' io vincerò la prova.» V
Le adesioni. — I dispsooi.
Dopo approvato lo statuto della So-
detà degli studenti dalmatì italiani ^
viene comunicata questa lettera, diretta
dair on. Gbiglianovicb, impedito da
obblighi professionali, al presidente del
comitato promotore, signor Periini; e
la lettera desta, col plauso, vivo ep^
tusiasmo.
Egregio Signore ! La prego di accog
assieme ai iiuoj. -^Jolìfcghi del Comit'
miei ringraziamenti per il gt-ntile inv , ov
l'odierno congresso, e di scusare ì 1
assenza, dovuta ad indilazionabili oècupa-
zìoni professionali.
Faccio fervidissimi voti che la Società,
che si costituisce, affratelli sempre più i
nostri giovani universitari, e lì ponga con
noi, che abbiamo 1' arduo mandato di di-
rigere e rappresentare il Partito, in ognor
maggior contatto, a vantaggio della causa
comune.
Forse non mai, come oggi, fu grave il
momento per gli Italiani della Dalmazia,
e non fu mai, per ciò, come oggi, tanto
necessario, per noi, il pieno accordo in un
sistema unico di azione, che possa racco-
gliere ogni età ed ogni forza, per'la difes^"
dei nostri diritti. Il Partito, come abbisogna
dì calma e talvolta perfino di dolorosa pru- '
denza — ciò che ì più anziani tra noi per
l'esperienza del passato spesso reclamano
— il Partito sarebbe anemico e scialbo
senza 1' entusiasmo dei giovani ; e specie
di giovani quali sono gli universitari nostri.
Ardenti di patriottismo, studiosi e colti,
tutti degni della gentilezza italiana, in essi
è la prova più bnllante della vitalità del
Partito. Agli avv ersari nostri possiamo bene
obbiettare, infatti, che quando un Partito,
come il nostro, può non indarno chiamare
a pronta raccolta delle varie dalmatiche
città, e borgate, e ville, cento e più stu-
denti universitari, fieri d'italianità, non è
esso, no, la • compagine magra e morente
che si vorrebbe. Un Partito, che ha in sè
cotanto tesoro di bontà, d'ingegno e di
rinovellata energia, è pronto ad ogni du-
rissima prova.
È per ciò che dal voto che si eleverà
oggi in seno al congresso da tante anime
frementi dì sacro ardore nazionale, noi tutti,
che soffriamo pel nostro diritto, trarremo
ancora un lietissimo auspicio per la sua
magnifica vittoria.
Golia massima stima e considerazione,
ho l'onore di protestarmi
Di Lei Devotmo avv. Bob. GhigìM ^
Tamino dà poi lettura dei dispac^ ^
adesione: dei deputati italiani alla Dieta
dalmata, on.i Salvi e Smercbinich ; del-
l' od^ Bennati, presidente della Sodeth
ITL
L'articolo di fondo, colla lettera zeta,
comparso nell'ultimo numero, non è del
prof.Zarbarini di Spalato.col quale, pur nostro
ottimo consenziente, non andiamo sempre
d'accordo. Mti è stato scritto in redazione
e riflette le idee di persone sensate, che
non militano nelle nostre file, ma che de-
plorano, francamente, il decadere della
coltara in Dalmazia, ad opera della in-
trasigenza politica. Noi, e non altri, abbiam
scritto, e ora ripetiamo, die il linguaggio
MV Jedinstvo è linguaggio da taverna (e
tale lo ebbe a trovare lo stesso Narodni
List) mentre il giornale di una maggioranza,
che si pretende autorevole 3 seria, dovreb-
be usar serio e ass«naato linguaggio.
Alla luogotenenza. — Vennero pro-
mossi: il medico distrettuale superiore dott.
Giacomo Givanovich a consigliere di luo-
gotenenza e referente sanitario provinciale ;
il medico distrettuale superiore dott. Vi-
pauc ad ispettore sanitario provinciale ed
i medici distrettuali dott. Wendzilowicz e
Manger a medici distrettuali superiori.
La oausa di Sa^n Girolamo. — La
causa di San Girolamo, che si doveva di-
scutere il 24 corrente davanti alla I se-
zione del tribunale civile di Roma, ha
avuto un nuovo brevissimo rinvio. Si è
stabilito che il 15 dicembre essa debba
andare detìnitivamente per relazione.
La difesa dei dalmati ha presentato due
memorie ed oltre 50 documenti debita-
mente autenticati, tra i quali la Bolla di
fondazione, gli statuti delia Congregazione,
lo stemma della Congregazione, che è
quello stesso della Dalmazia, il breve di
Paolo III, il fac-simile di una lapide sto-
rica e, in ultimo, il testo dei-discorsi del-
l'onorevole Chimienti e del ministro Pri-
netti, pronunciati alla Camera sulla que-
stione di San Girolamo nel maggio scorso.
La parte avversaria produce gli stessi
documenti, che già servirono per la causa
Savini, ed un breve di Gregorio XVI. I
documenti degli avversari, mentre confer-
mano essi pure, in modo inoppugnabile, il
diritto dei soli dalmati di sedere a San
Girolamo, tendono a provare l'esistenza
della protezione austriaca, subentrata alla
protezione veneta quando la Dalmazia passò
in dominio dell' Austria.
I dalmati impugnano la legittimità di
questa protezione, che sorse incidental-
mente e prwvisoriamente durame h^. con-
vulsioni delia livoluzione francese, quando
a Roma non esisteva alcuna autorità civile
e chiedono il riconoscimento dell' autono-
mia della Congregazione.
I dalmati sono difesi dagli avvocati 0-
scar Gambini, Giuseppe Marino, Antonino
Alberti, Gatti ed altri.
L"* avvocato Pediconi sostiene le ragioni
del cardinale Serafino Vannutelli e quindi
dell'autorità ecclesiastica.
II deputato Grippo propugna gì' interessi
dell' Austria.
La Croatia, quella del pio e santo don
Iva Prodan, denunzia nel suo numero 77
aleuui nostri egregi consenzienti della pro-
vincia del delitto, previsto dal suo codice
canagliesco, di diffondere il Pravi Dalma-
Urne, reo, sec(/ndo lui, di spargere il veleno
fra il popolo.
Ci vuole una bella sfacciataggine, redi-
gendo giornali pieni di fiele e di odio, di
accusare altri dei propri misfatti.
0 crede forse don Ivo i propri lettori
tutti cretini, 0 tutti perversi?
Dramma tra marinai a Pechino.
— A Pechino due marinai del distacca-
mento italiano trascesero a violenta zuffa,
in seguito alla quale uno di essi, certo
Annarasco, rimase ucciso. Accorsero i ma-
rinai del distaccamento austro-ungarico, che
10 quella giornata era di guardia, i quali
arrestarono l'uccisore.
Da questa parte avuta dal distaccamento
austro-ungarico nel fatto si diffuse la voce
che l'uccisore sia stato un marinaio della
nostra marina. In questo senso la notizia
fu pure comunicata ai giornali di Parigi;
essa viene però ora smentita.
Notizie postali. — Dal 1 gennaio 1903
sono da adoperarsi esclusivamente bian-
chette da vaglia postali ed indirizzi ac-
compagnatori con vaglia postale di rivalsa,
di nuova emissione. Le bianchetto, che dal-
l'epoca come sopra stabilita vanno fuori
di uso, potranno venir scambiate con bian-
chette di nuova emissione, tino al giorno
suddetto.
La ftttttra fidanzata eoolissata, ov-
vero la furia di ammog^liarsi. — I ro-
manzieri che sudano venti camicie per trovare
Vargomento, la materia su cui infiorare la
loro bella prosa, più volte si arenano nel
l>el mezzo del lavoro. E perchè? Perchè
semplicemente manca loro la vivacità dello
svolgimento dei fatti, perchè manca la va-
fietàj pei'chè insomma manca tutto.
Ai poeti che sudano venti camicie per
poi restare in secco, ecco il fatto che of-
triamo perchè lo cantino in rime:
Niccolò Todorovich, di anni 45, maritti-
mo^ dalla Dalmazia, abitante in via della
Pescheria di Trieste, circa quindici giorni
or sono si recò a bevere un bicchiere di
l»irra in una trattoria di riva Grumula.
Maria C., bella quanto furba, ivi serviva.
11 Teodorovich la vide e di lei perduta-
mente s'innamorò, e li quasi sui due piedi
promise di sposarla. Questa, astuta com'è,
accettò l'offerta, chiedendo solo al suo in-
namorato un po' di tempo perchè voleva
farsi il necessario corredo. .
Tanta fa la felicità dello sposo^ eh' egli
dalla contentezza traccanò d'un colpo più
di qualche bicchiere di birra. Seguirono poi
i doni; prima un anello, un braccialetto poi.
Non è a dirsi quanto contenta ne fosse la
sposa, vedendosi fare tali presenti.
Un bel giorno la C. presentò allo sposo
un suo fratello, pregando che lo volesse aiu-
tare. 11 Todorovich mise la sua borsa a di-
sposizione dei fratello della sua fidanzata.
Ma un altro bel giorno però quale non
fu la sorpresa del Teodorovich, quando
entrando nella trattoria dove serviva la
sua bella seppe eh' essa era fuggita col suo
sedicente fratello, che non era altro che...
il suo amante. Il resto si capisce: rondi-
nella pellegrina aveva preso il volo per
estraneo lido, dove forse verrà acciuffata
dalla Polizia, che è a giorno di tutto.
Corrispondenza aperta. — Sigrior X.
8angiorgio. ì^on possiamo pubblicare che
come comunicato e verso pagamento anti-
cipato. Signor F. Ci scriva ancora. Gra-
zie. = Signor F. R. 8. Scriva alio Schòn-
feld per avere il catalogo. Per il Lom-
broso il delitto è un fenomeno naturale, non
meno necessario della nascita e della morte.
== Redazione del Jedinstvo. Banconote dei
galantuomini di Vergoraz e non lire italiane.
Un audaoe attentato. — Telegrafano
da Belgrado che il ministro serbo degli
interni, Teodorovich, scampò per miracolo
ad un grave attentato.
Era finita la seduta della Scupcina.
Teodorovich con altri deputati si avvia-
va per uscire.
Proprio ali' ingresso del palazzo, improv-
visamente, tre individui gli si fecero ad
dosso tirandogli tre colpi di rivoltella. E-
rano sbucati dalla vicina caserma d'arti-
gheria.
Visto che i colpi erano andati a vuoto,
gli aggressori diedero mano ai puguali.
Ma la folla rapidamente s'intromise, e
ne atterrò uno.
Gli altri due fuggirono.
Il ministro è rimasto illeso per miracolo.
11 fatto impressionò per la sua incredi-
bile audacia.
Un po' di luoe. — Notizie particolari
giunte dal Portogallo annunziano che regna
colà grande agitazione prodotta dai repub-
b.icani.
Il lermento maggiore è a Lisbona ed
Oporto, dove i repubblicani — f a i quali
sono molti ufficiali d'artiglieria -- appro-
fittano delle accuse mosse al Re di nego-
ziare segretamente per ia cessione di al-
cune colonie portoghesi.
Il malcontento per questo sospetto si
estende dali' aristocrazia all' esercito, dal
Parlamento al popolo. .
Re Carlo avrebbe deciso di tardare il
ritorno e di ricorrere all'espediente della
Reggenza, nella speranza che durante la
sua assenza ritorni la quiete negli animi.
A Lisbona, tuttavia, si giudica la situa-
zione gravissima.
Guerra alle velette. — Il dott. Nagel,
un celebre oculista tedesco, che combatte
da molto teinpo per la soppressione delle
velette, espone in una rivista i risultati
delle sue indagini in proposito.
Egli ha esaminato 88 casi ne' quali i
turbamenti della vista erano stati cagionati
in modo certo e diretto dall'uso della ve-
letta.
Secondo i suoi calcoli, il 75 per cento
delle donne, che han l'abitudine di portare
il velo, si rovinano deliberatamente la vista.
I disordini visuali si risentono general-
mente dopo quattro anni.
La larghezza 0 la strettezza delle ma-
glie, la distanza del velo dagli occhi e so-
pratutto il colore del tessuto influiscono
sul grado maggiore 0 minore di nocumento.
II dott. Nagl raccomanda di preferenza
i veli neri a maglie poco serrate : altrimenti
i danni per le signore saranno gravi.
Furberie infantili. — Il Truth rac-
conta un grazioso aneddoto che sarebbe av-
venuto in una scuola popolare inglese. La
maestra che voleva conoscere quale tra i
suoi scolari fosse il più intellig^^nte e re-
galarlo poi d'una piccola moneta, disse ai
suoi piccoli allievi mostrando uno scellino :
Colui che mi darà la migliore risposta a
due mie domande riceverà lo scellino.
Le domande sono : Chi ami sopra a tutti ?
E perchè lo ami tanto ? Un fanciullo rispo-
se : Amo mia madre perchè essa mi ama.
Un secondo — un po' furbo — nella
speranza di lusingare la maestra e ottenere
lo scellino rispose : amo più di tutti la mia
maestra perchè essa è buona!
Infatti stava già per ricevere lo scellino;
ma si alzò di scatto un bambino e con enfasi
esclamò : amo più di tutti il Redentore
perchè egli mori per noi sulla croce.
Bravo! esclamò la maestra colpita dalla
risposta, e accarezzandogli ì\ capo ricciu-
tello nel consegnargli lo scellino, come ti
chiami, carino ? gli disse :
La risposta fu: Isaac Moses Lòwyl Ta-
bleau !
ranno nel 1950 per procedere poi anche
verso un più remoto avvenire. Il libro I
medici del Montel è utile, è ameno, è dotto,
è dilettevole e la lettura di esso riesce ve-
ramente di piacere squisito. Si può compe-
rare dallo SchòDfeld di qui.
La Lega Nazionale in Dalmazia
Pervennero al gruppo di Zara:
Pella ricorrenza del primo centenario
dalla nascita di Niccolò Tommaseo, dal si-
gnor Luca Radnich (Boi) cor. 2.
* » »
Pervennero al gruppo di Ragusa:
Da una partita a carte nel Gabinetto di
ettura cor. 1.60.
Pella ricorrenza del primo centenario
dalla nascita di Niccolò Tommaseo dal si-
gnor Camillo de Serragli cor. 1.
* • *
Oblazioni a vantaggio della Lega Nazio-
nale nella ricorrenza del primo centenario
della nascita di Niccolò Tommaseo devo-
lute a favore del gruppo di Curzola :
Dott. Stefano Smerchinich cor. 2B. —
Dott. Giovanni Smerchinich 10. — «Sem-
pre avanti» 6. — L. Smerchinich 3. — Ni-
colò Zvillinovich 2. — Antonio Scrivanich
2. — Marco Smerchinich 2. — Vincenzo
Spanich 2. — Virgilio Benussi 2. — Do-
menico Benussi 2. — ^^ Dimitri 2. — Fa-
miglia S. Portolan 3. — L Lovrich 2. —
Fratelli Sbisà 2. — «Aiutate la Lega» 2.
— Gerichievich Pietro 2. — N. N. 2. —
Zovetti Domenico 1. — Dobrossich Vin-
cenzo 1. — Smerchinich Vincenzo 1. —
Perucich Pietro fu Giacomo 1. — Cuspil-
lich Marino 1. — Werban Luca 1. — Dei-
maschio Giuseppe 1. — Gliericich Nicolò
1. — Comparak Antonio l. — Bernardi
Matteo 1. — N. N. 1. — Pomenich Teodoro
1. — Fratelli Stella 1. — Panzini Carlo 1.
— F. Zovetti 1. — Foretich Salvatore 1.
— Perucich Giacomo fu M. 1. — N. N. 1.
Radizza Marino cent. 60. — Jaksich
Giovanni BO. — Damianovich Stefano di
N. 60. — Gerichievich Antonio fu Giov.
60. — Damianovich Marino di N. 50. —
Ghericich Antonio 60. — Foretich G. 60.
Perucich V. 60. — Rakich Matteo 60.
— Radizza Antonio 50. — Pechiar Gio-
vanni 50. — Damianovich Stefano fu V.
50. — Bernardi Giovanni 50. — Smer-
chinich Michele 50. — Zvillichievich Pie-
tro 60. — Piantanida Carlo 60. — Sissich
Antonio 50. — Calogerà Vincenzo 50. —
Perucich Antonio 50. — Piantanida Gia-
como 60. — Bernardi Stefano 50. — De-
polo Antonio 60. — Depolo Teodoro 60. —
Bernardi Gabriele 50. — Tomovich Pietro
60. — Ballarin Felice 50. — Onofri Ro-
dolfo 50. — Perucich Giacomo fu L. 50.
— Foretich Colenda Vincenzo 50. — I-
vancevich Vincenzo 50. — Paunovich Fran-
cesco 50. — Piantanida Michele 50. — Ge-
richievich Miro 50. — Giraldi Alessandro
50. — Andretta Giùnto 50. — Cuspillich
Marco 60. —, Caeììiftjs^ StMl&eppe 50. —
Portolan Simeone 60. — Portolan Vincenzo
60. — Fabris Francesco 50.Portolan
Filippo 60. — Perucich Giacomo di Pietro
50. — Zecchini Andrea 50. — Tomovich
Pietro fu Giacomo 50. — Bernardi Antonio
di Giovanni 50. — Smerchinich Marinò 60.
— Andretta 50. — Cuspillich Teodoro 50.
— Depolo Giacomo 40. — Miletich Gior-
gio 40. — Zanelich Francesco 30. — Smer-
chinich Rosina cor. 5. — Scrivanich Maria
2. — Barich Ida 2. — Spanich Giovanna
2. — Spanich Angela 2. — Werban Gi-
sella 1. — Kacic Giuseppina 1. — Zovetti
Emélio 1. — Pojbiui Maria 1. — Konig
Lucia 1. — Marincovich Rita 1. — Zovetti
Maria 1. — Dimitri Anna 1. — M. ved.
Trojanis 1. — Fiorelli ved. Gisella 1. —
Radizza Giovanna 1. — Pomenich Giovanna
1. —• Sorelle Foretich 1. — Paunovich E-
iisa 1. — N. N. 1. — Portolan Orsola 1.
— Zarevich Maria 1. —• Bernardi Giovanna
cent. 60. — Jaksich Fanny 60. — Zare-
vich Antonietta 50. — Cuspillich Angio-
lina 50. — Scrivaoich Mina 50. — Calo-
gerà Girolama 60. — Bastunovich sorelle
60. — Benussi Ita 40. — Dimitri Prospe-
rina 40. — Pojani Rita 40. — Donadini
Maria 40. — Rossiello Ena 40.— Persich
Girolama 40. — Sbisà Catterina 40. —
Perucich Rosina 40. — Pechiar Girolama
40. — Pechiar Maria 30. — Calogerà E-
lisa 30. — Rakich Anna 30. — N. N. 20
FRA LII^RI, Ol'USCOLi E GIORNALI
Lalio Montel: I medici: Quali furono, quali
sono, quali saranno. — Roma-Tonno,
Casa editrice nazionale Roux e Via-
rengo. — Un grosso volume di 300
pagine, lire 3.
Si è menato molto scalpore per un volume
di memorie d' un medico russo il quale forse
non altro merito aveva se non quello d'una
grande audacia e diciamo unche d'una
grande sincerità nello svelare le tristezze
atroci degli ospedali e delle cliniche. Il
volume del MontéJ, pur non essendo indie-
tro all'altro per sincerità e per audacia, ha
anche molto maggiori meriti di fattura e
di composizione ed anche una molto più
forte attrattiva di lettura per la varietà
immensa di capitoli in cui l'unico argo-
mento è diviso. Il Montel esamina prima i
medici nei loro passata storico e con un
vero buon gusto d'arte ci offre tanti qua-
dri degli antichi tempi da Ippocrate a Gio-
vanni Rasori. Aseiepiade di Prusa e i me-
dici di Molière gli offrono argomento per
le più succose e g eniali osservazioni. Nella
seconda parte, abbandonato l'elemento sto-
rico, subentra 1' eisame psicologico, ed il
Montel con acume studia l'essenza e la
vita del medico ^attuale e non salva alcuno
della illustre gej archia dagli strali pun-
genti delle sue argute osservazioni. Nella
terza parte il Montel profetizza sul futuro
dei nostri medici e ci fa assistere a scene,
a discussioni, ad; avventua'e che si svolge-
Nelle liete veglie famigliari, nel ^
giuoco della tombola o in altro
giuoco di società, ricordatevi
di metter da parte del denaro
per la Lega Nazionale.
Osvaldella: famiglia Calligarich cor. 1.
— Per onorare la memoria della defunta
signora Guglielmina KOnig : Domenico Ber-
cic cor. 3. — Per onorare la memoria della
defunta signora Teresa ved. Caenazzo : fam.
vankovic cor. 10. — Per onorare la me-
moria della defunta signora Elisabetta Rou-
gier: dott. Giuseppe de Hòberth cor. 2,
dott. Natale Krekich 2, NÌCCQIÒ Milich 1,
Natalina ved. Marussich 2. — Per onorare
a memoria del defunto signor Niccolò Su-
gliat : fratelli Miovic 2, Emanuele Stojsa-
pevic cor. 2. — Per onorare la memoria
del defunto signor Giovanni Santini: Fer-
dinando Zohar cor. 2. — Per onorare la
memoria del defuiito signor dott. Vincenzo
Zanella: Carlo Pio Bianchi cor. 1.
Alla Società di S. Vincenzo de
Paoli. — Per onorare la memoria del
defunto signor Antonio Kreyenberg: Vin-
cenza Rossandich cor. 2. — Per onorare
a memoria del defunto dott. V. Zanella:
dott. Antonio cav. Guglielmi cor. 4.
Le direzioni porgono a mezzo nostro i
più sentiti ringraziamenti agli oblatori.
I NOSTRI DISPACCI
Trieste^ 29 novembre, — Viene smen-
ito categoricamente da Cettigno il
)rete80 dissidio fra il principe e T ar-
civescovo Milinovich; dissidio che si
considera un pio desiderio dei croati.
L' accordo più completo regna fra l'ar-
civescovo e la popolazione.
Budapest^ 29 novembre. — E' smen-
ita la voce della dimissione del mini
stro degli Honved
Prossimamente il ministro presidente
de Szell si recherà a Vienna per rife-
rire air imperatore e re sulla situazione.
Si ritiene che in tale occasione si
abboccherà con Korber, intorno alla
questione dei trattati commerciali.
Non essendo improbabile adesso che
la tariffa doganale venga votata dal
parlamento germanico la questione della
denunzia dei trattati ritorna a galla
minacciosa e induce i governi a prov-
vedere un definitivo assetto dei rapporti
economiei tra l'Austria e 1' Ungheiia.
Parigi, 29 novembre. — Vuoisi che
ad Oporto sia stata scoperta una trac-
cia degli Humbert. Risulterebbe che
una parte della famiglia siasi imbar-
cata ad Oporto diretta per Gibilterra.
Edit. e redat. resp. Luigi de Nsgovetich
stabilimento Tipografico S. Aria!«
mr pr È uscito il
Ppoiituanio
di tutte le corse postali e commerciali di
mare e di terra, da e per Zara, con le
modificazioni nelle avvenute corse fino a
tutto il 1.0 del corrente Novembre.
Si vende nella Tipografia S. Artale al
solito prezzo di cent. 40
L'Azienda Cambiaria della Banca
Ungh. di sconto e di cambio in
Fiume
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di corone interamente versate
corrisponde Tinterease annuo del
3 % franco dì qualsiasi trattenuta
a) per Tergamontl đ! corone in conto oorr«te 1
b) „ „ „ „ Terso UbrrttI él
gparmlo coli' osserrazione ohe i prelevarne^ f»088ono effettuarsi senza alcun prearviso fino ai-' ammontare di corone 10.000 e per insorti ma«-
giori verso preavviso d'un giorno. DI rOffOlA però 1» ÀEienda Cambiaria non »' attiene »trek-
tamente al preavviso d'un giorno, ma paga im-
porti superiori alle 10.000 corone senta neBww
preavviso. , ^ c) por Torgamenti in napoleoni l'>nnuo intereste del
37o verso un preavviso di 6 mesi.
Sconta eambiali a modiche condizloal^
Rilascia asseirni franco di qualsiasi ® •
vista sopra Trieste, Vienna, Budapest, Zagabria,
Presburgo, Kolozsvear e assegni sopra le pia»:»
principali di tutto il mondo verso modiche provrl-
gioni.
Assume V incasso di cambiali, assegni, cbeqiws
documenti etc. sulle suddette città, franco P^TTÌ-
gione, come pure cura V incasso di tagliandi ed ef-
fetti estratti.
Compra e rende effetti, cioè lettere di pejfno,
rendite, totti etc. ai migliori corsi della gieraata
franco provvigione.
Accorda soTTenzioni sopra effetti (carte di va-
lore) monete d'oro e d'argento a condizioni modi-
cissime accordandone la restituzione anehe in pa-
gamenti rateali. j. i u
Assume 1» Assicurazione di biglietti di lottorla
contro la perdita derivante dall' estrazione colla mi-
nima vincita. Assume in custodia effetti e cioè : rendite, let«
tere di pegno, biglietti di lotteria etc. e 8' incarloa della rerislone dei numeri ad ogni estrasioue. Compra o Tende dlTise e ràlute d'ogni specie
al corso di giornata ed anche meglio.
ColtiTa il ramo operazioni di borsa su vwrta
scala ed è perciò in grado di assumere tr^ineazioni
per qualunque borsa del oontinento.
Biliscia Taglia del Banco di Napoli al corso di
giornata franco di qualsiasi spesa.
8' occupa inflno di qualunque operazione ine«
rente al ramo banca e cambio valuto.
Premiato smacchiatore LTaćuS. aSLTr.
sic, Parenzo. Ritrovato sicuro per togliere dai ve-
stiti, cappelli, stoffe, le macchie dei grassi, del su-
dore, colori ad olio recenti, stearina (se prima ri-^
dotte coir unghia) eccetera. È inattivo sui colori |
non coii'ode le stoffe,- giusta numerosissime attesta-
zioni risparmia costose lavature dei vestiti usati.
Istruzione sulle fiaschette. Le resistenze dell' unto
da carri e dei colori ad olio vinconsi con lavacri
nel preparato dibattuto colla metà di benzina od
olio trementina. Centesimi 00 la boccetta. Chiedasi
nelle farmacie e drogherie. Portoposta e imballaggio
gratuiti commettendo almeno tì fiasche da luoghi
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me pure «Sete Hennebery» bianche, nere
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minativi, depositi ft risparmio di
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nendo V interesse del 47o — Oli
importi depositati possono essere
prelevati senza preavviso sino cor.
con preavviso di 3 giorni sino
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tiva di riconosciuta eccel-lenza, e reperibile in tutto
le farmacie, si faccia sem-
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garanzia: 1',,Ancora"
Le oblazioni varie
All'asilo delle orfanelle. — Per ono-
rare la memoria del defunto Niccolò comm. de
Trigari: Andrea conte Borelli cor. 6, Carlo
Pio Bianchi 1. — Per onorare la memoria
della defunta signorina Lina Drabek : An-
drea conte Borelli cor. 2, Niccolò Allegretti
(Arbe) 2. — Per onorare la memoria delia
defunta signora contessa Antonia de Bo-
relli: don Oreste Dettoni cor. 10, Niccolò
Milich 3, famiglia Steidl 4, sorelle de
Portada 2, Riccardo cav. de Beden 2, don
S. Lovrovic 2, Elisa ved. de Brcic 3, Pie-
tro Cassani 2, Ferdinando Zohar 2, Carlo
Pio Bianchi 1, Giovanni Eolli 2, Egidio
Rovaro Brizzi 4, sorelle Defranceschi 1,
Cesare Rubcic (Macarsca) 4. — Per ono-
rare la memoria del defunto signor Tom-
maso Dominis: fratelli Descovich cor. 6,
fratelli Crisomali 1, famiglia Crisomali 1,
famiglia Wranitsky 2, fam. Krekich 3, Na-
talina ved. Marussich 1, don Antonio e
Michele Solitro 2, f irn, di Demetrio Paulin
2, Vincenzo Krassich 1. — Per onorare la
memoria del defunto signor cav. Luigi de
Serragli: Irene ved. Panek cor. 4. — Per
onorare ia memoria, del defunto signor V.
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qualsiasi importo.
m
in Dalmazia (Sebenico) annunzia che fra
giorni verrà inaugurato l'esercizio di 2000
cavalli d' energia elettrica delia prima ca-
scata del Cherca presso Scardona. Tale
energia sarà trasmessa a Sebenico ove
sorgono stabilimenti per la produzione del
carburo di calcio. La linea di trasmissione
è (li 12 chilometri.
La centrai^ elettrica di Jaruga (sulla
sponda sinistra del Cherca) è composta di
due gruppi di 3509 cavalli 1' uno. Con tale
forza si prevede fin d' ora una produzione
di 5000 tonnellate annue di carburo di
calcio.
La società per 1' utilizzazione delle forze
idrauliche della Dalmazia, nota sotto il
nome di «società romana», ha già iniziato
anche i lavori della cascata di Manojlovaz.
nimento musicale al cav. Silvio Milazzo,
già regio console della nostra città. JB' un
petit valse de concert per pianoforte, di sa-
pore chopiniano e di delicata armonia, in-
titolato pure con pensiero lodevole Souvenir
de Zara, Sappiamo che il cav. Milazzo
gradì molto la dedica, anche per il simpa-
tico titolo del walzer, che ebbe pur lieta
accoglienza — edito dallo Schmidt — nei
circoli musicali di Trieste. Questo compo-
nimento, al prezzo di 2 corone, può com-
perarsi qui dallo Schònfeld.
Pegli operai. — Nel giorno 2 decem-
bre p. V. presso il locale capitanato distret-
tuale verrà tenuta pubblica asta peli' allo-
gamento del lavoro di riattamento del pia-
noterra dell' edificio scolastico e di costru-
Portsmouth vennero pubblicate altre car-
toline commemorative; intanto si mettono
in evidenza nei negozi tutte quelle rife-
rentisi a soggetti italiani, come vedute di
città, paesaggi e sopratutto raccolte di
costumi.
Le librerie francesi poi mettono in mo-
stra le cartoline pubblicate a Parigi nello
scorso ottobre.
Loubet padrino del figlio dei rea-
li? — A proposito del nuovo lieto evento
nellafamiglia reale italiana — che avverebbe
in marzo — è noto che il battesimo del
futuro neonato avrebbe luogo in aprile; e
siccome in tale epoca si troverebbe a Eoma
famiglia Androvic 3, Luigi Jacquier 1, Giu-
seppe Battara 1, professore Emmanuele Ni-
colich 2, Giovanni Ghiglianovich 1, Pietro
Valenti 1, famiglia Decovich 1, Domenico
Mondini 1, Giuseppe Valerio 2, Andrea Ca-
lussi 2, Giacomo Cattalinich 1, Giovanni
Zocovich 1, Simeone Luigi Fattovich 1,
Andrea Palmarsan 1, famiglia Fogagnolo
1, famiglia Toffetti 1, famiglia Giovanni
Mestrovich 1, Carlo Nickmann i. — Per
onorare la memoria della defunta signora
Pierina ved. Mastrovich : Domenico Nardini
cor. 1, Vincenzo Villicich 2, Angiolina 9
Carlo Nickmann 1, famiglia Zglav 2. —
Per onorare la memoria della defunta si-
il signor Loubet — si dice — che sarebbe { g^^ra Catterina ved. Gcj ano vie (Sebenico):
intenzione del re di invitare il presidente j Pietro cav. de Erco cor. 2.
alla cerimonia come padrino, nel caso, ben f Le direzioni, preposte agli istituti bene-Vi lavorano molti itRÌiani Bntt,. u Zi»!.?^ I ^i®»® ^^ edifìcio ad uso alloggio del all padrmo \
di soli iZefnir ifSr^^^ maestro dirigente a Zemonico. La prima s'intende, che si trattasse della nascita di ficati, porgono col nostro mezzo i più vivi Ul BUU lUgegneri liaiiani. Ija società si I „„„^ «„„..l^ «„..a ^ nn nri«Pmo ' i.ÌT.n.rfl.»iamfln+i oi o-^inaK/^ai nKlafni.! ripromette 25 mila cavalli d' energia elet-
trica. Complessivamente si avranno cosi
dalle quattro cascate del Cherca 30.000
cavalli e la produzione potià essere di
80.000 tonnellate di carburo. Il capitale
compleiiivo impiegato sarà di piii di 8
milioni.
Inoonvenientl aul Narenta. — Scrì-
vono da Metcovich: «Finalmente il tanto
necessario e da molto tempo desiderato
telefono, dalle foci Narenta a Metcovich,
venne attivato in questi giorni. Si attende
quanto prima un rimorchiatore, sovvenzio-
nato dal governo marittimo, per il rimor-
chio dei velieri che sono tanto frequenti
lungo il fiume Narenta ; e fino a che questo
manca, partono ì navigli da Metcovich, in
balia della corrente, e ingombrano più
volte il passaggio ai piroscafi, mettendoli
in serio imbarazzo specie nei punti stretti
e nelle curve. Da molto tempo per il fiume
Narenta doveva essere emanato speciale
regolamento come per tutti i fiumi navi-
gabili, ma purtroppo a tutt'oggi nulla si
è fatto 0 provveduto.
Il regolamento del fiume Narenta è stato
approvato dall'eccelso ministero del com-
mercio con dispaccio 2 marzo 1887 n.ro
6310. Dapprima era obbligo di tutti i na-
viganti del Narenta di munirsi di questo
regolamento, ma poi non se ne pensò più.
E che ora vi siano pochissimi naviganti
del Narenta che conoscono l'esistenza di
questo regolamento, lo comprova il fatto
dell'abbordaggio dei piroscafi Lussino e
Mosor. L'eccelso governo marittimo do-
vrebbe dare severi ordini perchè non sia
permessa la partenza di nessun legno che
oltrepassa le 10 tonnellate di registro, sia
nazionale che estero, senza che abbia il
regolamento in parola.
Il cambiamento del fanale dalla diga
sinistra a quello di destra, come pure
r entrata nella nuova bocca, doveva farsi
ancor in aprile.
Urge pure l'escavo della punta sinistra
nel comio sopra Comin piccolo, poiché di-
versi piroscafi ivi arenarono con non pochi
danni e perdita di tempo.
Le sponde del tratto di fiume, compreso
dalla Torre di Norino a Duvrat, d'inverno,
quando sono le piene, rimangono sotto
l'acqua, cosicché di notte tempo è impos-
sibile di conoscere la linea navigabile. Con
pochissima spesa quel tratto, da più anni,
poteva venir regolato mediante l'impianto
di pini od altre piante, che in pochi anni
avrebbero fatto emergere il suolo paludoso
e le sponde si sarebbero rese visibili in
qualsiasi momento.
La tabella alle foci da un anno segna
sempre i banchi di Fortopus 3.20 e quello
di Madonna 3.90, mentre i battelli dì quattro
metri di pescaggio vi passano senza toc-
care il fondo. Dove esistano i banchi se-
gnati sulla tabella, lo saprà il soprastante
di Fortopus nella sua cabina da letto.
Sarebbe tempo che 1' eccelso governo si
curasse di questo fiume, che è molto im-
portante per r importazioni ed esportazioni
nelle due ricche provincie occupate.»
Anoora oonferenxe. — La signora
Oda Montanari dette ancora, sabato e do
Bienica a sera, le promesse conferenze
sulle più note figure dantesche: la Fran-
cesca, il conte Ugolino, Bordello. Con forma
eletta e frase felice ella svolse bene i suoi
temi: seppure dopo il De Sanctis — oggi
più che mai ammirato — sia ardua cosa
il dire esteticamente delle grandi figure
dantesche. La gentile conferenziera, ambo
le sere, venne molto applaudita,
Teatralia. — La compagnia Mattucci,
stata qui in proporzioni ridotte questo e-
state, incontra tutto il favore dei pubblico
al Teatro Bonda di Ragusa. Molto applau-
dite le gentili signore Pery, Mattucci e
Torelli; e benissimo accolti il buffo Mat-
tucci e r Aschieri e il Ghinghini. I giornali
locali fanno i migliori elogi della compa-
gnia
Per le rioamatrioi. — Anche questo
anno — in una sala a pianterreno del Tea
tro Giuseppe Verdi — sono esposti i ma-
gnifici lavori eseguiti dalla «Macchina ori-
voce fiscale sarà di cor. 6313.
Nel giorno 10 decembre p. v. presso il
capitanato distrettuale di Cattare verrà te-
nuta pubblica asta per allogare il lavoro
di completamento del tempio romano cat-
tolico a Peizagno.
La prima voce fiscale sarà di cor. 42.000.
La siccità continua in alcuni luoghi
della Dalmazia e precisamente in diverse
comuni dei distretti politici di San Pietro,
Spalato e Ragusa, tanto che la luogote-
nenza prese di nuovo in affitto la nave
Najade della marina di guerra allo scopo
del trasporto dell' acqua nei luoghi che ne
hanno bisogno.
Le nuoTe macellerie, in ispecie quelle
dei signori Stipanovich, in Piagea ddl'Erbe,
meritano ogni possibile elogio e sono degne
di imitazione. Infatti il loro interno — con
panche di marmo, luce elettrica, conduttura
d' acqua — e cosi irreprensibilmente tenuto
da invogliare alle compere ; chè i carnami
si jpresentano molto bene e sono serviti su
lucidissime bilancie. Tutti i nostri macellai,
un po' alla volta, dovrebbero seguire il lode-
vole esempio del signor S. Stipanovich che
concilia cosi l'utile suo col decoro della
città : taut' è vero che queste sue botteghe
potrebbero figurar bene anche in un grande
centro civile.
Soldato ohe passa a vie di fatto.
— Narrano i giornali che a Sign un capo-
rale Vucassovich, da Spalato, si rivoltò
contro il tenente Riider e lo feri grave-
mente con la baionetta, dandosi poscia alla
fuga. Il soldato sarebbe stato colpito pri-
ma con la sciabola dal suo superiore e da
un altro ufficiale.
Massaie una poco lieta notixia. —
Una ben poco lieta notizia vi dobbiamo
comunicare, buone massaie, che v' indu-
striate in mille guise per tirare avanti le
vostre famiglie in questi tristi tempi che
corrono. Il petrolio, che un di voi pagavate
a 24 c. il litro, subirà tra giorni un no-
vello rincaro: lo si venderà a 40 c.
Non è certo una buona notizia, come
vedete, ma noi non ci abbiamo colpa. La
colpa l'hanno piuttosto quei ricconi,re del
petrolio, che, non contenti dei prezzi favo-
losi dati al caro articolo, lo fanno sempre
più rincarire, sicché tra non molto le nostre
massaie si dovranno risolvere a riaccen-
dere il lumicino ad olio dei tempi andati.
Un bel progresso... di ritorno ai tempi
passati, come vedete, e tutto ciò per far
piacere a quegli insaziabili produttori del
petrolio.
Ma quali rimedi sarebbero possibili con-
tro questo male dei continui rincari del
petrolio ? Sarebbe necessario che il governo
con apposite leggi mettesse un limite al-
l' aumento del prezzo del petrolio e si
schierasse dalla parte della povera gente
che soffre e dicesse ai produttori: «Ohè,
più di qua non si va innanzi!»
Ma il governo ha altro da fare e intanto
a noi non resterà altro che rimanere nel-
r oscurità. Chi ci avrà vantaggio saranno
i ladri, ma anche per questi fu già prov-
veduto, perchè a forza di rincari il bor-
sellino dei lavoratori è rimasto asciutto.
un principe.
La morte di Claudio Leiglieb. —
A Quarto al mare, dove si era ritirato per
riposare e per cercar ristoro alla scossa
salute, è morto Claudio Leigheb, il più
grande fra gli artisti comici brillaati mo-
derni. La sua morte, che è una vera per-
dita per r arte, desta un^ eco dolorosa
generale.
Onorificenze, nomine, concorsi, traslochi.
ringraziamenti ai generosi oblatori.
1 NOSTRI DISFACCI
Viennaj 18 novembre. — Il àiscorao
del ministro Korber alla riapertura
della Camera venne accolto assai fred-
damente. Attendevansi un' accentuazio-
ne più energica dinanzi agli avveni-
menti in Ungheria, mentre l'intonazio-
iVomine. Il tribunale d'a^^^^^ Quasi rassegnata delle di-
mmato 1 officiale di cancelleria del tribunale di / , . • • ^ . i. i 1 • • ^ j • . v
circolo in Spalato Francesco Vrdoljak ad officiale ! Chiaraziom fatte dal mimstro dlSgUStÒ
superiore di cancelleria colla IX classe di rango, | anche gli elementi più amicì del gO-
presso il giudizio distrettuale di Sign. i yemo, sicchè l'appello finale a favore del
compromesso con T Ungheria rimase
senza eco veruna. Venne però notato,
che il ministro accentuò alla necessità
che lo stato provveda, tostocchè sa-
ranno ultimati gli studi, alla prelimi-
nare istituzione di scuole superiori cor-
rispondenti nel loro numero alle esi-
genze di ogni sìngola nazionalità.
Corre voce che il ministro dell' i-
struzione Hartel, nelle cui condizioni
di salute è subentrato un sensìbile
miglioramento, non riprenderà più il
suo ufficio.
Nelle liete veglie famigliari, nel i giuoco della tombola o in altro i giuoco di società, ricordatevi 1 di metter da parte del denaro i
per la Lega Nazionale. Ì
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Prossime estrazioni B
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di Vienna. Vincita princi-
pale Cor. 400.000 Promesse : Cor. 12.—
in rate mensili di Cor. 20: „ 590.
Credito mobiliare Austriaco
del 1858. Vincita principale
Cor. 300.000. Promesse: Cor. 13.-
in rate mensili di Cor. 20: „ 520.—
Bodeu Credit 37» I Em. 1880
Vincita princ. Cor. 90000.
Promesse : Cor. 4.50
in rate mensili di Cor. 10 : „ 340.—
Bodneu Credit 3% Il Em. 1889
Vincita princ. Cor. 100.000
Promesse : Cor. 4.50
in rate mensili di Cor. 10 : „ 335.—
Banca Ipotecaria Ungherese
47® Vincita principale Cor.
70.000. Promesse: Cor. 4.—
in rate mensili di Cor. 10 : „ 300.—
Croce rossa Austriaca Vin-
cita principale Cor. 70.000,
in rate mensili di Cor. 2 : Cor. 66.—
Croce rossa Ungherese. Vin-
cita principale Cor. 20.000,
in rate mensili di Cor. 2 : Cor. 35.—
Croce rossa italiana. Vincita
principale Cor. 36.000,
in rate mensili di Cor. 2: Cor. 44.—
•ruppi ed altre Cartelle a scelta, sulla base
del listino di giornata.
Cartelle di Stato per il 17 decembre, con
Vincita principale di Cor. 200,000. Undici
pezzi verso pagamento di dieci.
FRATELLI MANDEL & NIPOTE
BANCA - CAMBIO - VALUTE
in ZARA
Trattati di oommercio coli' Au-
stria-Ungheria. — La Neue freie Presse,
commentando il soggiorno dell'ambascia- j
tore conte Nigra a Roma, dice constargli
che il governo italiano spera che i governi
d'Austria e d'Ungheria riusciranno a su-
perare ogni difficoltà parlamentare per la
questione della convenzione provvisoria
coir Italia.
Il governo italiano non teme di trovare
ostacoli parlamentari 0 di altro genere per
questo progetto, ed attende che l'Austria
si trovi in istato di iniziare i negoziati,
pei quali manderà a Roma appositi nego-
ziatori tecnici.
Se la Camera, al momento della conclu-
sione della convenzione, fosse chiusa, il
governo italiano l'approverebbe con de-
creto reale, chiedendone poi più tardi
l'approvazione da parte della Camera.
La cartolina. — I sovrani d'Italia
« , - ,1 ^ I sono ora a Londra, 0 a Windsor, accolti
ginale Singer a bobina centrale, e sono ^^^^^ entusiasmo che seppero sol-
grandi quadri ad ago pittura, f e P«^» levare al loro passaggio anche a Parigi, artisticamente dipinti, e_ delicati lavori a . «onanetadine delle cartoline illustrate
Dott. Luigi Cappelletti. La nevrastenia. —
Con prefazione del prof. C. Bonfigli. Un
volume di pag. XX-490. — Ulrico Hoepli,
editore, Milano, 1904 lire 4.
Nella limpida ed elegante edizione di
manuali Hoepli è uscito ora un pregevole
libro sulla Nevrastenia.
L'autore, un alienista ben noto, ha svolto
a fondo l'argomento con chiarezza ed ef-
ficacia elegante di stile.
La malattia del secolo, come oggi la si
chiama comunemente, ha avuto in questo
volume un geniale illustratore, e noi cre-
diamo che il libro del Cappelletti soverchi
i molti altri sopratutto perchè è accessibile
non solo al medico, ma anche al paziente
il quale può, con quella guida, affrettare
la , propria guarigione.
E un libro profondamente pensato, ricco
di idee originali, di scienza, di indicazioni
pratiche, utilissimo così per l'uomo di
scienza come per il medico che eserciti la
professione.
Questa opera che può dirsi completa si
chiude con una vasta bibliografia (1131 ci-
tazioni) che sarà certo preziosa per ogni
studioso.
Le oblazioni varie
All' asilo delle orfanelle. — Per
onorare la memoria del defunto signor
Antonio Descovich: Giovanni Nntrizio cor.
2, Abelardo de Denaro 1, dott. Giuseppe
Luxardo 2, Niccolò Lana 1, Bortolomeo
Calebìch 1, Ferdinando Zohar 1. — Per
onorare la memoria del defunto signor Enrico
Donati: Abelardo de Denaro cor. 1, Bor-
tolomeo Calebich 1, Teresa ved. Donati 1,
Giorgio Tripalo 1, famiglia di Antonio Stan-
cich (Spalato) 4. — Per onorare la me-
moria del defunto signor Eustacchio Orlich :
Giuseppe Pagan cor. 1. — Per onorare la
memoria della defunta signora Filomena
Laghi ved. Tonsa: famiglia Dunatov cor. 1.
— Per onorare la memoria della defunta
signora Vincenza Bonanni : Teresa ved. Rol-
letschek cor. 4, dott. Antonio Bottura 2. -—
Per onorare la memoria della defunta signora
Caterina Kuiisic: famiglia Salvi (Dernis)
cor. 5. — Per onorare la memoria della
defunta signora Maria ved. Radnich : fa-
miglia Salvi (Dernis) cor. 5. — Per ono-
rare la memoria della defunta signorina
Emma Zerauschek : famiglia Dobrovic cor. 2.
— Per onorare la memoria del defunto bam-
bino Daniele de Difnico : Niccolò Allegretti
(Arbe) cor. 1.
Alla Società Operaia Zaratlna. —
Per onorare la memoria della defunta si-
gnorina Emilia Gonano: Raulo Bellini cor.
1, Giuseppe Tamino 2, famiglie: Večeralo
1, Habermann 1, Domenico Calebotta 1,
Anastasia ved. Stamul 1, famiglia Isidoro
Mayerle 1, Giovanni Ghiglianovich 1, Gia-
como Cattalinich 1, Michelangelo Colanovich
3, Pierina Colanovich 1. — Per onorare la
memoria del defunto bambino Tommasino
Pacomio : Elisa Michelini cor. 1, Filomena
Battara 1, Giovanni Battara 1, Giuseppe
COMUliriCATI
Colto da forti dolori reumatici alle mani
ed ai piedi, provai mille cose invano; con
tre sole bottìglie del Liquore Godina sono
guarito. In segno di riconoscenza ringrazio
di cuore.
Zara, 2 luglio 1902.
Devotissimo
Antonio Picinieh
i. e r. pilota di porto e palombaro.
Profondamente grata, la sottoscritta e-
sprime i suoi più vivi e sentiti ringrazia-
menti all'egregio dott. Natale Pericic, il
quale, mercè la rara dottrina ed abilità
medica e le cure più assidue ed efficaci,
riuscì a ridonare da morte a vita la nostra
carissima Nina, gravissimamente malata ed
ora perfettamente guarita. Al medico illu-
stre ed assiduo le espressioni, di nuovo,
della più viva gratitudine.
Zara, 18 novembre 1903.
Famiglia Zurovich.
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teressante esposizione e di interessarsi al
lavoro multiforme della macchina sorpren-
dente.
Una depntaxione del capitolo di Se-
benico — il preposito ed nn canònico —
venne qui a fare omaggio, anche a nome
del clero della rispettiva ài^oesi, al neo-
nominato vescovo di SeUmiim: monsignor
Pulissich.
Uofloa b«Ua. -- I! ^ ee&tro signor
Fiorello Traversi ha voliate dedicare, con
gentile pensiero, un suo pregevole eompo-
Le più belle sono in cartoncino colore
rosso acceso portanti al centro due meda-
glioni coi ritratti in platinotipia del re
d'Italia e del re d'Inghilterra. I medaglioni
sono incorniciati coi colori dei rispettivi
paesi con relativi emblemi. Queste carto-
line costano sessanta centesimi ognuna.
Un' altra post-card largamente diffusa
rappresenta il busto di Vittorio Emanuele
III in alto rilievo, in divisa da generale.
Una terza cartolina porta ì profili del re
e delia regina Elena entrambi sovra la
faccia di una medaglia che porta la scritta
in italiano.
Nel giorno dell' arrivo dei sovrani a
rovina 1, Marco Lovrich 1. — Per onorare
la memoria del defunto signor Simeone
Perich: Angelo Jankovic cor. 1, Matteo
Depinguente 1, Antonio Ravasio 2, Ric-
cardo Talpo 1, Giovanni Dardi 1, Giuseppe
Cusmich 1, fratelli Luxardo 4, famiglia di
Marco Perich 1, famiglia di Pietro Perich
1, Antonio Trigari 1, Antonia ved. Battara
nata Perich 1, Giovanni Battara 2, sorelle
Bianchi 1, Pietro Kassandric 1, Giuseppe
Perlini 2, Gustavo Rupnik 1, archimandrita
Jovic 2, G. Miiller impiegato militare 1, Ste-
fano de Denaro 1, Remigio cav. de Trigari 1,
famiglia Adler, Spalato 5, Antonio Matzenik
1, Giuseppe Bressan 1, Domenico Teja 1,
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