svim važnijim stvarima Italije a naosob Vatikana i sv. Stolice.
m.n. —
•7
Vienna, 14 dicembre.
Che cosa sia in genere ed in specie il li-
beralismo dell' ormai famigerato partito co-
stituzionale (Verfassungstreu), come esso in-
tenda la parificazione e 1' uguaglianza di
diritti delle nazionalitk, e quali criteri ab-
bia della legge e della giustizia, ne diede
luminoae prove testč a proposito della con-
cessione dal miniatero aeeordata alla societa
„Komensky" in Vienna di aprire una scuola
privata czeha, cio& con lingua d' insegnamento
czeha, esclusivamente per quelle centinaja
di giovanetti ed adolescenti che qui recansi
dalla Boemia a fare il garzonato delle arti
e mestieri, e che, ignari affatto della lingua
tedesca, 0 devono impararla barbarescamente
nelle officine e nei trivj, o subire il marti-
rio di apprenderne i rudimenti esposti nella
lingua stessa che non intendono.
Questo Bcopo cosi chiaro, quasi direi u-
manitario, e senza dubbio di interesse so-
ciale, esclude per se ogni tendenza politica
di nazionale egoismo, ed ogni uomo di cuore
e di buon senso vi deve applaudire anehe
senza riguardo al disposto dagli articoli 17
e 19 della legge fondamentale di Stato del
21 dicembre 1867, che garantiseono ad ogni
cittadino e ad ogni nazionalita 1' inviolabile
diritto di istruirsi nel proprio idioma. Del
resto non bisogna perdere di vista che si
tratta di una scuola privata, fondata con
mezzi privati, ed alla quale non b concesso
il cosidetto diritto di pubblicitk.
Ma tutte queste considerazioni i liberali
della sinistra le gettarono dietro le spalle 0
le misero sotto ai piedi, e lasciandosi tra-
scinare dali' odiosa passione dell' egoismo si
maneggiarono in tutti i modi per suscitare
proteste ed ostacoli all'attuazione del de-
creto ministeriale. Si deelamo nel consiglio
comunale, il auale, sia detto di passaggio, b
ben lontano dali' essere quello che dovrebbe
in una cittk come Vienna; Bi declam& nel
consiglio scolastico, si blatterb nelle giunte
comunali di circondario, e si aguzzarono gli
ingegni per formulare le proteste, quando
il miniatero tagli& corto a tutti gli intrighi,
intimando al consiglio scolastico distrettuale
la concessione dell' osteggiata scuola e re-
spingendo la rimostranza che contro di essa
era stata avanzata. I membri della Giunta
provinciale e del consiglio comunale (sette
di numero), che fanno parte del consiglio
scolastico provinciale, dichiararono jeri di
rinunciare e si ritirarono. Noto per6 che
esso consiglio scolastico provinciale consta
di ventun membri, per cui l'esodo settimino
ha poco peso nella bilancia delle delibera
zioni, e non ha significato che come una
dimostrazione faziosa.
I giornali della camera giudaica-liberale,
e piu di tutto quello sfrontato mezzano di
prostituzione privata che e il „Tagblatt",
gittano fuoco e fiamme e suggeriscono, in
forma di previsione, che abbiano a dimet-
tersi il consiglio scolastico distrettuale, di
cui b capo il borgomastro (il quale perb,
per cib che lo riguarda, non ne fara nulla;
e cif) b aecertato;) ed il consiglio scolastico
locale del circondario della Favorita, dove
vk ad aprirai 1' avversata scuola.
Se vi era mai occasione nella quale tutto
consigliava a dar prova di moderazione, di
tolleranza, di spirito di conciliazione, era pre-
cisamente questa, nella quale sono interes-
sati gli oltre a duecentomila czehi che abi-
tano Vienna e ne eostituiseono la maggior
parte della popolazione industriale, artigiana
ed operaja; ma pur troppo, certa gente e
incorreggibile. Manco male che di tal modo
si fanno conoscere per quello che sono.
Quello che costoro pensino delle leggi e
del modo di interpretarle e di applicarle,
10 svela il seguente fatto.
Alcuni anni or sono, a mezzo di quelP or-
gano di propaganda che b il loro Schulverein,
vollero aprire una scuola tedesca in un luo-
go, la maggioranza della cui popolazione
apparteneva ad altra nazionaliti. II mini-
stero credette di opporvisi e neg& la con-
cessione. Si ricorse al tribunale dell' impero,
11 quaie giudicč) che con quella negativa e-
rano stati lesi i diritti dei cittadini garantiti
dalla legge fondamentale. E la scuola fu a-
perta. Ora, per la scuola czeha valgono gli
stessi criterj; ma che importa? Non si
tratta del loro partito e dei loro fini; e per
conseguenza la legge non ha valore, ed il
giudicato del tribunale dell' impero, che essi
medesimi amano proelamare appunto il pal-
lacfio clei diritti civ'lVl, Ti6n mer'iU ngtlM&i).'
E questi sono quei liberali sotto la cui
bandiera sehieravasi la pattuglia del defunto
„Avvenire"! Liberali come i republicani di
Sparta contro gli Iloti.
Stana Kovačević (od 18 g.) s grčko istočne
nesjedinjene na katoličku vjeru.
Pokle su bile podučene u pravom kr-
šćanskom katoličkom nauku, po dozvoli
presv. biskupa, naš župnik primio je n jihovo
vjeroizpovieelanje po Rimskom Obredniku.
Zatim učiniše obću izpovjed, pa stupe na
sv. pričest. Bog je blagoslovio njihovo eroioko
djelo pokatoličenja, te obe imadoše liepu
sreću udati se, jedna M. Čavku, druga za
An. škovrlja, katolike.
Ovdje nam je uzgred preporučiti poštova-
nim parohim P. i J., kako liepo strigu
svoje ovce, tako da so pobrinu i za bolju
pastvu svoga stada, jer smo se uvjerili da
obe gori spomenute djevojke (pokatoličene)
neznadu nikakva hrišćanskoga nauka, kao
da nisu ni kršćene. Pa ipak kada su pitale
svjedočanstvo kršćenja jedna je platila f. 2.
druga f. 4. za samokrstnicu! (naši župnici
neuzimlju nego 50 nov.). Imao je obraza
proto Nik. tužiti katolike namjestniku Jo-
vanoviću (nekidan u pohodu) da nerazložito
i lažno pišemo u novinam o njima! Ali Jo-
vanović nije Rodić! odvrati mu junački: a
vi deset puta pišete gore proti njima!!
PagO, 19 decembre.
Dopo letto lo spudorato carteggio da Pago
nel „Dalmata" N.ro 88 abbiamo rilevato che
il sig. Commissario Disecco, circa la venuta
di S. E. il Luogotenente a Pago il giorno
4 di questo mese, ebbe a ricevere 1' avviso
alle ore 10 di notte del 3. Or come lo Zo-
rović avrebbe potuto a quell' ora trovare
messi e mandarli a Novaglia e Loni che
distano 15 e rispettivamente 30 miglia da
Pago? Si tratta quindi nel „Dalm." di una
volgare menzogna detta a fine di porre in
sospetto il sig. Disecco presso le autoritk!
Lo Zorović appena la mattina seguente alle
ore 10 seppe che arrivava a Pago S. E. e
sorti da časa unicamente per acclamare, in-
sieme cogli altri nazionali, S. E. il Luogo-
tenente. E' vero poi che i Živio dolio Zo-
rović furono ripetuti dai Paghesi, ma da
paghesi nazionali contrarii alla comune. Ed
b una vergognosa impertinenza il voler svi-
sare fatti ch' ebbero luogo sotto gli occhi di
S. E. E che dire del consigliere Fabianić
che faceva gli „avviva" al Luogotenente ed
al podesta ? La incivile dimostrazione di
applaudire al podestk nel mentre si dava il
benvenuto a S. E. produsse la pii\ viva in-
dignazione nei cittadini. II podestk frattanto
non faceva comparsa causa un' indisposizione
0 come altri assicurano causa il ticchio di
fare un dispetto, perb a tutto suo danno e
disonore.
Supetar-Brač, na Tomovdan. j pricku potrebu, pa ero „bakšis" koji hoće, 1 neposluša li je u tome i su njekoliko fenjera
Zadnja stavka dopisa iz Beča objeloda-
njena u „N. L." na 13 prosinca glasi do-
slovce :
„A kao podpora katoličkim župnicim u-
„vršteno je fiorina 600.000 u slučaju da
„nebi na vrieme stupio n život zakon 0 kon-
„grui. (!!!)
,Za grčko-iztočne parohe proračunana je
„pak podpora od 6000 fiorina" Dopisnik
zaključuje pak uzhitom: Eppur si muove !
Uzev u strog izpit gorinavedeni dopis i-
skreno moramo izreći sud da je nepovoljan
utisak učinila od Raba do Špice viest ne-
izviestnosti u pitanju o kongrui. Ta viest
nije jabuka za Božično drvo, te nemožemo
nego, izražujući obća ćustva siromašnog ali
zaslužnog svećenstva doviknuti: Eppur non
si fece neppur un passo innanzi!
I zbilja. Ima već mnogo godina od kad
naš mili car, sa carskog priestolja, naviestio
narodim da će jadno i kukavno ekonomično
stanje siromašnog svećenstva svakako bit
poboljšano. Nu žalibože vidimo da se i kroz
ovo zasjedanje carevinskog Vieća misli 0-
duljiti s riešenjem toga znamenitoga pitanja
i poslati ga još jednom — alle calende
greehe. _ .
Gospodo zastupnici! nastojte — živi bili
— kod pojedinih zastupnika ostalih zemalja,
i u dotičnih klubih živo poduprieti osobitim
zanimanjem, eda „blaženi" predlog bude što
skorije donešen na dnevni red. Tim ćete
uslišiti najpravedniju želju, a istodobno iz-
vršiti najsvetiju Vašu dužnost pred Bogom
i narodom.
Ciela Dalmacija prati Vaš marljivi trud
te nemojte da se u ovo ozbiljno doba zau-
stavi sretno i vješto započeti rad.
Sve je preporodjeno u pokrajini i to do-
brim dielom revnim nastojanjem dalmatin-
skog svećenstva.
Još nam je živo u pameti slavje kona-
čne Spljetske pobjede, gdje takodjer bez
svećenstva nebi se bilo ništa opravilo. Bog
dao dakle da i svećenstvo nešto steče. U
toj tvrdoj nadi kličemo vam iz dubine i-
skrenih naših srdaca: čestito Vam i slavno
Božić i mlado ljeto 1883.
Promina, 23 prosinca.
Na veliku radost, veleč. Uredniče, mogu
Vam javiti: da po utočišću naših Svetih
Apostola Cirila i Metoda, prešle su dvie
djevojke, naime Cvita Berša (od 16 god.) 1
Ravni Kotari, 15 prosinca.
Golom činjenicom na vidjelo! Ne mogu
razumjeti kakav zakon može obstojati u
rukuh onih žandarskih vodja, koji ustavlja-
ju kukavnog našeg težaka sa njegovom sto-
kom kad ju goni na pazar do Zadra, a to
jer mu je svjedočba slabo učinjena rad ne-
vještine obćinskog tajnika, ili mnogo put,
jer mu je učinjena od dotičnoga župnika!
C. K. žand. vodje imali bi pomislit da naš
narod razpršen po selih i stanovih ima pre-
mašiti do 10 milja do obćine gdje no je
prisiljen mnogo puta dotjerati svu svoju
stoku što no misli povesti na pazar, pak
tekar tada tjeraj Via Se, do Zadra, dakle 15,
20 i do 40 milja. Ako li mu je tad siro-
mašku blizu Zadra ustavljena stoka, jer
mu svjedočba nije učinjena kako bi htjeo
žandarski vodja, što kukavan, po sto put
kukavan, narod mora da radi? Povesti sto-
ku natrag? Ali mu c. li. vodja uništi svje-
dočbu a ustavi stoku i preda ju glavaru
sela, koji no ju hrani dok gospodar ne do-
nese od obćine drugu svjedočbu i to ako je
dobro učinjena; povrh toga mora da plati
slano što mu je stoka stala na postu u staji,
pak ju onda_ tjeraj na trg gladnu i na po-
lak mrtvu. Sto tad za nju da uhvati? Nie-
kat se ne može: ovako se uklanjaju mnoge
lupežtine; ali hoće se u svem zrno soli:
čemu se ne odobre one svjedočbe, koje su
samo u malenkosti pogriešene? Lupež il će
upasti krivom svjedočbom, il će što se u-
viek dogadja, dotjerat k trgu stranputice, a
tad c. k. vodje nek pušu u šake. Pa čemu
mnogo puta svjedočbe od župnika učinjene
nisu primljene? II se nevjeruje župnikom,
koji stalno mogu bolje znati od obćinskog
tajnika,je linije li stoka težakova! Po ovom
se pozna kako je cienjeno katoličko sve-
ćenstvo, a zlorabljen težački stališ, jezgra
ovaj.... Al je na veliku žalost i ovdje isti-
nito, da je zakon paučja mreža, u koju se
male muhe hvataju, a velike ju lasno pro-
dru ! (evala baš zgodnoj prispodobi, zgodnoj
i istinitoj. Ur.) Pak će mi tko reći da se
pravica i zakon ne kroji bolje nego u T....?
Bojim se uzapta, s toga prekidam suštu
istinu da ne predjem medjo velikoj slobodi
štampe!!
Iz naroda.
Iz Pokrajine, na s. Tomu.
Pusti mudrijaši zadubljeni u postole alla
moda, u različitobojne rukavice, u prostrano
zrcalo, u debele quietanze; ali što je po
prilici i vjerojatnije u duboku svoju bez-
poslenost stali cieloj nam Dalmaciji davat
svoje veličanstvene znakove.
Reda je dan danas veliltašim veličat se.
Uz to slava „Katoličkoj, Dalmaciji" dići na-,
Šeg doma, jer jedina nepokolebivo vojuje
na čast Krsta i slobode zlatne.
U Dalmaciji katoličtvo i hrvatstvo to su
amaneti, koji no će nad pepelom našim to
bujnije cvasti i razvijat se. Koljeno bezvjer-
nih izroda, makar se i hiljadilo, sebi će
biti na priekor i propast.
A ti medjutim dolići nam dolići naša mila
katolička hrvatska golubice, neboj se! Scri-
bat!') Upriet ćemo i glavom i kesom za
dobro vjere i domovine (što sliedilo izpu-
stismo, ela nas zlo ne shvate, misleć Bog
zna što, i nezapliene. Op. Ur.)
Krka i Ljuljevac.
nerazsvjetli li mule ?* Nije korist prekriženih
ruku gledati: s male izleže se velika! Il
obćina, il Pomorska Vlada, teka da se vidi!
12 X 15 — 00. To u računuci naše ob-
ćine. Imade 5 klupa na pristupku: od svake
danomice poteže po 10 novčića (tako se veli),
što se na njima prodaje razlikovata trgovina,
pa u proračunim ni spomena! Nije li dakle
12 X 15 — 00. Glas je da se je g. 1878,
79, 80. utjerivalo godišbeno od toga do f.
1200, te gdje su?
Dva dokumenta, ali ne ona kumova „ka-
lugjerskoga klepala" nego opet naše „go-
spoje" obćine. Na primnici Mate Tutavca
glava po 10 novčića, a na onoj Lovre i
Ivana Sršena po 17 novč! Slivanci po tomu
učinili utok na zem. odbor; ovaj odgovorio
da njihovu travarinu uzme u pretres ob.
vieće. Miče li se zato opraviteljstvo! Deveta
njemu, a tko će igrat nek igra. Vi tužni
Slivanci medjuto plaćajte! Što je glavar pri
ovoj zinuo ?
Obrtnička komora. Buljan stao mamit gla-
sove, jer su izbori na vratim. Svakako vi-
djet će se najbolje sada, jesu li naši posli
osobni ili uprav narodni?
Bas sljepaSkV. Prisjednik Fabiani u sjed-
nici 14 kolov. 1882 zaključio „zasjedanje"
kojekako, pa kazao odboru da je vieće od-
bilo proračun, dok ga ono ostavilo daljnjemu
pretresanju, da se pobolje prividi! Odbor
ni pet, ni šest, te ga, kažu, potvrdi!
SibanSić.
Metkovići, 10 prosinca.
Potonulo polje. Udarile ove godine poplavi,
sve jedna iza druge. Nabrekla rieka, ko
more. Što se čuje u nas u mjestu nema
štete, ali je šteta, što sviet s rdjava vre-
mena nije joštera pšenice posijao, a uztraje
li ovako, Bože ukloni! tko zna i kada će,
pa i hoće li, jer voda svedni „krešiva".
Lloydov „tornaconto". Nemogao onomadne
Lloyd od velike vode amo; ustavio se na
Opuzenu, a putnici čekali parobrod Cesa-
riev, te se nanj prekrcali i platili poputbinu
od Opuzena do Metkovića, vuza sve da su
to njemu prije podmirili. Što se Lloyd u
toj nepobrinu? — Trgovci se tuže što im
Lloyd nepredaje robu onaku, kakvu i primi!
Dosta, odgovaraju, kad su koli na broju.
Ljudi, naučite se svojom mukom pameti:
nije ni Lloyd sam, što sdružuje Trst s Metko-
vićima. Bliža je košulja od kumparana.
Pogibeljni lovci. Počesto se vidjaju toliki
lovčići puškam 0 ramenu, ne što im ni u-
stnica probila nije, nego što još zaudaraju
majčinim mliekom. Pa nitko da tomu na
put stane ! Mlado, ludo, neizkusno, negleda,
upali, pa na mjesto štijoke ubije patka! Da
je ljudskih koža na komardam, pa da se
to^m ta ...
Poglavarstvo neka gleda kome izpušta ce
dulje za prah, a obćina, ako joštera funk-
cionira, neka otvori oči!
U nas su dva mula: nevješti, dodji u
večer, ako to je majka rodila! Ta se nisam
s glavom zavadio! Dobra ti je, jednog ^fe-
njera da davaš zanj „madžarliju" — Sto
obćina neubaže Pomorskoj Vladi u Trstu ta
Metkovići, 11 prosinca ').
Izvadak iz izvješća financijalnoga Odbora,
priobćena od Đon Joza Gabrića u sjednici
13 srpnja 1881.
I vrieme! Troškovi za učione: Metkovići
f. 763, Slivno 210:50 u sve f. 973:50, a
Porezni Ured obsvjedočio da je potrošeno
samo f. 674:50. — Zakinuto dakle f. 289.
God. 1878, dvadeset viećnika 21 svibnja
neprisustvovalo sjednici. Ob. Opr. ih 17.
oglobilo po 5. forinta, u sve f. 85. U paz-
broju pako oglobljena 11 po 5 f. to je 55 f.
bez podmirnica. 30 f. i ovdje izpirilo. Ob-
ćina primila 2534 forinta od Genija u Du-
brovniku da se porazdiele vlastnicim zemalja
na „onoj strani" i tu je manjak od 92 fo-
rinta za g. 1879, a za 1880 f. 160. Od
istog Genija u Dubrovniku primljeno f. 346:50
za popravak grobišta, poremećena u njihove
strategičke svrhe. Od te svote (oni kažu)
potrošeno f. 298:50, nu to je netočno, pošto
zakupnik je izpoviedio da nije primio više
od 66 f. - Zalepireno i ovdje f. 232:50.
U pazbroju za rondare 276 t. (neovlašćeno)
a oni primili jedva f. 80 (budimo obilne
ruke) i tu izhlapilo f. 196. U pazbroju ne-
nalazi se upisana svota od f. 79:80 što je
M. Glušćević, bivši predsjednik M. U. V.
imao vratit Op. Opr. kao svotu za klupe
dva put naplaćene u g. 1873 (sbog česa je
bio i pod iztragom za zločin prevare). Ta-
kodjer f. 70 najam M. Grubljaše za ,,Po-
dotok". Pod naslovom „dohodaka" nema
obveznice I. Glušćevića za zakupštinu po-
vodnice f. 450. Samovoljno potrošeno bez
dozvole vieća za trećega redara Gostinčara
f. 148. Za kuću g. M. Veraje (ko da nisu
najmili u A. Veraje, pa što će dvie) f. 96.
Za večeru povjereniku Klečaku f. 76:05.
Za 44 kila loja (?) za prosvjetu povj. fin.
Devčiću nekoličak for.; za srebrni pir NN.
VV. 497:67, a kad tamo nije se potrošilo
svega std. I tu podivljalo f. 397:67. Po-
trošeno f. 57:20 za piće vojničim 19 lo-
vačkog tabora (jesu li biedni i barilo po-
pili?) sve ovo bez dopusta.
Izvanredni trosci f. 618:80 (god. 1882
poskočili na 2000 f.H) I ovdje dosta neza-
konitosti. Podmirnice patvorene (ovo je D.
Jozo u sred Vieća govorio) i bez Bvjedoka.
Načelnik primio f. 350, jer da je imao
dvie sobe na razpoloženje vojnika! Primio
ih na 31 prosinca 1879, pošto se pobojao
da se nebi kroz godinu 1880 u blagajni -
uzpliesnili! Tako F. i C primili f. 200 (a
za što, Bože?) U jednu rieč, razdielih su
ukupno vojničkih f. 1058, da im se nezna
ni kraja ni konca! Podmirnice nosile čak
više, dok najmitelji primili istom njeku pu-
tinu! Ovako vam se je falsificiralo! U dne-
vniku kaos! Dosta da ga je sastavio A.
Jerić! —U njem ni reda, ni točnoBtii fljeke
podmirnice upisane na 3, 4 dana u dnevnik
blagajnički prvo nego su prinesene na pod-
mirbu!-Sve ovo, brž, ako se je 1 došle
natuklo, red je da se ponovi, nek, koga se
tiče, duša grize! To je računicom (ako 1
nesbrojis.no) dokazno u čijih rukuh naš trud
štera tko da nam „gospodu" parči? Još
zemaljski odbor pustit (nemojte da o ćem
posumnjam«) nek teče, k8 J^Vj^'^
im je muka pak poslat jednog izvještaja.
To je tad, bit će se posije popravili! Pogo-
diste!! Ako ova sjednica 13 srpnja 1881
ona 14 kol. 1882 nekaže čUto iUro što su
naši upravitelji, i Šibančićevi (bez hvale)
5) Vidi znameniti „scribat" 11 „K. D." br.
p. g. kroz usta sv. 0. Pape.
56 ') Za sadržaj ovoga dopisa odgovora c. g^d
P,smk' (Sliedi Dodatak)
do-
mini del Nazionale oltraggia l'onestà, la ci- 1
viltà e la libertà, delle quali eglino si decan-
tano gli unici promottori e sostenitori. La
foggia loro di polemizzare e il libello ed i
loro mezzi per cogliere lo scopo, sono tenuti
per indegni di chi ha ricevuto una gentile ed
onesta educazione.
Si ricordi il Nazionale che ove esso persi-
sterà in questo suo sistema, noi non tollere-
remo mai le sue calunnie, ma tutte gli saranno
rincacciate in gola. Se veramente havvi un
corrispondente del Nazionale a Pago, se co-
stui è un galantuomo, io lo sfido a manife-
starsi ed apporre il rispettivo suo nome a tutti
i suoi lavori, pronto di far io altrettanto. In
caso diverso noi ben a ragione riterremo che
qualora appartenente alla Redazione del pe-
riodico annessionista in Zara, sia il solo au-
tore di queste vergognose azioni e come tale
persisteremo nello stile che gli è dovuto e lo
smaschereremo come merita. (i)
ma —i—III maini
Notizie politiche.
AUSTRIA.
Entrambi i progetti per lo scioglimento
della questione costituzionale, quello cioè del
Tagespost ascritto al conte Belcredi e che
consigliava la convocazione di tutte le Diete
ad un costituente Consiglio dell' Impero, e
quello che si voleva fosse del sig. Beust e
trattava d' un sistema di agguppamento, ven-
gono considerati nei circoli politici come vane
invenzioni.
— La Corresp. gen. autrich. reca: Parec-
chi fogli di qui attribuiscono a S. E. il ba-
rone di Beust il progetto di formare nuovi
aggruppamenti de' paesi austriaci. Siamo abi-
litati a dichiarare che questa notizia è del
tutto apocrifa.
•— Secondo la Nuova Presse il barone di
Beust, il quale è divenuto ora colla sua no-
mina a ministro della Casa Imperiale il pri-
mo ministro, non ha ottenuto perciò la pre-
sidenza nel consiglio dei ministri ; prepoudera
però 1' opinione che ci avviciniamo ad un can-
giamento in massima nel ministero, e che ap-
pena quando questo cangiamento sarà attivato,
si prenderà una decisione riguardo alla pre-
sidenza. Il perno delle trattative nel ministero
forma ora il rescritto alla Dieta ungherese.
— Si ha da Pest in data del 14: Jokai
sviluppa nell' Hon il seguente astruso pro-
gramma :
Giacche il rifiuto d' una Dieta cislaitana può
render vano il principio della parità delle de-
legazioni, così soltanto i reciproci ministeri
possono venir in contatto. La decisione su-
periore dover quindi venir rimessa al prin-
cipe. Contrastando gli interessi reciproci cia-
scuna parte dover trattare secondo il proprio
parere. La questione del debito dello Stato
dover venir sciolta da entrambi i governi (!!).
— Il conte Leopoldo Thun e il conte Taaffe,
hanno deposto il loro mandato di deputati
della Dieta boema.
— A quanto rileva la Fr. Corresp., il ga-
binetto di Berlino dietro proposta dell' Austria,
avrebbe aderito ad entrare in trattative per
la revisione del trattato commerciale, fra l'Au-
stria e lo Zollverein. Il gabinetto di Vienna
nulla che ronzano eternamente nella sua
testolina... ! Ella non manca di un certo
spirito... di un certo talento... ma l'edu-
cazione che si dà alle nostre donne!
Come si fa? Noi altri giungiamo troppo
tardi per dare alle nostre mogli un in-
dirizzo più ragionevole... E d'altra parte,...
che volete?... nella donna io amo tutto
quello che caratterizza il sesso... Le stivo -
lezze, le bugiuzze, quei piccoli errori, quei
capricci dello spirito hanno anch'essi il
loro lato seducente! È poi tanto buona,
tanto onesta quella mia creatura!... Vuol
essere corteggiata... vorrebbe aver intorno
una corona di adoratori — sapete perchè ?
— anche questo è un capriccio abbastanza
piccante. — Perchè mia moglie non si
tiene paga di sapersi amata. — Ed io
Pamo con tutto il mio cuore. — Ella
pretenderebbe che io fossi geloso.... che
io dessi nelle smanie... che io mi battessi
ogni giorno con alcuni di questi rivali
immaginari... adorabile, non è vero ? — Ma
qualche volta ve lo confesso — ciò mi
disturba, e mi impazien+a !... Ella mi vuol
troppo bene, la mia Amelia. — Vorrei
che mi amasse più ragionevolmente... Co-
me l'amo io, per esempio. Io la ritengo
si pose già in relazione col governo di Fi-
renze onde incamminare analoghe trattative.
— Una corrispondenza locale reca un or-
dine del giorno emanato al 15 maggio scorso
dal generale d'artiglieria cav. di Benedek,
quale comandante supremo dell' armata del
Nord. È un documento molto esteso, che tratta
in modo minuzioso sulla tenuta degli ufficiali
durante la battaglia, per esempio sulla proi-
bizione di portare tutta la barba, e gli sti-
vali così detti alla Pappenheim, e tocca d'una
serie di particolari sull' abbigliamento, sul modo
di portare e d'impaccare lo zaino ecc. ecc.
— Scrivono da Vienna al Poi. che gli av-
venimenti nel seno dei partiti nella Dieta
d' Ungheria eccitano tutta 1' attenzione del
Governo. Alla prima notizia, che Deak avesse
l'intenzione di deporre il suo mandato, il mi-
nistro di Stato, la cancelleria aulica ed anche
il Tavernico, telegrafarono tosto a Pest per
avere informazioni.
Il ministero ebbe nella stessa mattina la
risposta da Pest, nulla sapersi colà di tale
fatto ; essere però Deak ammalato, il che po-
trebbe forse interrompere la sua operosità
parlamentare. Del resto sembra che nel seno
stesso del ministero non si comprendano bene
le più recenti posizioni dei partiti della Dieta
d' Ungheria. Non si sa se il partito della ri-
soluzione sia giunto ad ottenere effettivamente
la maggioranza, e se il partito di Deak real-
mente abdichi, o se abbia usato soltanto una
manovra per esercitare una pressione sull' alto.
Si annunzia al Graz. Tel. che fu deciso
definitivamente dal ministero di finanza il ri-
basso del bollo per le inserzioni. Il bollo su
queste verrà calcolato quindinnanzi anche da
noi, come in Germania, in Inghilterra e in
Francia, non per ogni avviso, ma a misura
dello spazio che occuperà nei giornali, o in
altro modo di pubblicazione.
— Un' autorità estera inviò a un ufficio co-
munale della Boemia, in cui si corrisponde
d' ufficio nelle due lingue del paese, una do-
manda in iscritto in lingua tedesca. L' uf-
ficio comunale evase la domanda in lin-
gua czeca. In riconoscimento della sua gen-
tile compiacenza, l'autorità estera inviò al-
l' ufficio comunale stesso una lettera di rin-
graziamento in lingua francese !
Pest 15 novembre. Oggi alle ore 5 e mezza
di mattina arrivò qui S. A. I. l'Arciduca Al-
berto, e fu ricevuto alla stazione dal generale
Neuwirth, comandante della città. Alle ore 9,
S. A. I. assistette ad una parata nel prato
generale a Buda; dopo di che, l'Altezza Sua
visitò gli ospedali del presidio delle due città
sorelle. Oggi alle ore 3 e mezza pom. S. A.
I riceverà una deputazione della città di Pest,
ed assisterà alle ore 4 ad un banchetto di
gala presso il comandante del paese, generale
di cavalleria principe Liechtenstein. La sera,
seguirà la partenza dell' Arciduca per Vienna.
Zagabria 16 novembre. Questa volta alla
vigilia dell' apertura della Dieta non si rav-
visa il movimento solito, non si agitano que-
stioni, non si formano partiti, non si aggrup-
pano concertatori, perchè le tornate si pre-
vedono di non lunga durata Sembra non si
tratteranno che due oggetti. La riforma della
legge elettorale, con cui si vogliono minorati,
e non tolti affatto i diritti personali de' ma-
onesta a tutta prova, incapace di un pen-
siero riprovevole.... Ebbene: come si fa
ad essere gelosi? Pure, di tempo in
tempo, conviene giuocare qualche farsetta
.... tanto da secondarla. Oggi, per esempio,
arrivai inaspettatamente da Milano... come
un geloso che sospetti, che voglia sor-
prendere... Non potete figurarvi quanto
ella gusti tali scene... Ella non credereb-
be al mio amore, ella forse cesserebbe di
amarmi, se tratto tratto io non le for-
nissi queste prove di diffidenza, se io non
la solleticassi con queste farse da Otello !...
Tutte le sue lettere sono piene di miste-
riosi adoratori, di reticenze allarmanti....
Appena giunta a Trescorre — mi scrisse
dì voi... volle farmi supporre che qualche
altro la perseguitasse di omaggi e di prof-
ferte amorose.. Che volete? io rido
Qualche volta fingo di adombrarmi.... più
spesso mi sforzo di convincerla che il vero
affetto non può basarsi che sulla reciproca
stima, sulla fede più illimitata... Che fare ?
Oggimai dispero di convertirla... E d'al-
tronde, poiché queste sue velleità non di-
pendono, in ultima analisi, che da falso
concetto dei sentimenti umani... lasciamo
correre, e tolleriamo.... Io so d'essere
gnati, vescovi e supremi conti L' altro argo-
mento sarà 1' unione coli' Ungheria — È noto
che al chiudersi della Dieta, dietro volere so-
vrano, dodici deputati croati ed altrettanti un-
gheresi si erano uniti a Pest per prendere i
relativi concerti. Da quanto rileviamo, questi
non sarebbero favorevoli all' unione. Gli un-
gheresi stanno fermi sulle leggi del 48, e gli
altri, appigliandosi al § 42 della Dieta croata,
vogliono 1' integrità del triregno ed il pos-
sesso di Fiume, volendo combinare gli accordi
quasi tra Stato e Stato. Gli slavonisti pro-
pendono decisamente per la unione, non così
i deputati croati, specialmente del mezzodì, i
quali erano prr numero prevalenti, tra i do-
dici dei quali poi uno, Wranyczany di Seve-
rino, morì (0• T.)
Znaim 13 novembre. Nell'odierna elezione
pella Dieta provinciale, fu eletto il segretario
di Stato Fux candidato del partito costitu-
zionale tedesco a maggioranza assoluta di voti ;
il deputato che viene cosi sostituito era un
czeco.
GERMANIA.
Berlino 14 novembre. La Corrispondenza
provinciale scrive: 11 governo prussiano, il
quale saluterebbe gli ufficiali della vecchia ar-
mata annoverese come un desiderato aumento
dell' armata prussiana, ed il cui allontanamento
viene vivamente deplorato nell' interesse dei
partecipanti e delle loro famiglie, si troverà
ora probabilmente indotto a prendere una ri-
soluzione circa 1' entrata di questi uffiziali nel-
1' esercito prussiano con o senza una preven-
tiva dichiarazione per parte del loro ex Re.
Un ulteriore ritardo non corrisponderebbe nè
alla posizione della Prussia, nè all' interesse
degli ufficiali.
La Corrispondenza provinciale dichiara i-
noltre, riguardo l'istituzione della chiesa e-
vangelica nell' Annover, essere ferma volontà
del governo quella di proteggere in ogni ri-
guardo la popolazione delle nuove parti del
regno nella sua coscienza e fede.
Il conte Bismarck ed il ministro della guerra
de Roon ritorneranno credesi alla fine del
mese; il primo per dirigere particolarmente
le trattative concernenti la confederazione del
Nord, trattative che saranno iniziate proba-
bilmente nel corso di dicembre coi governi
federali in Berlino.
— Leggesi nella Patrie del 13: Ci scri-
vono da Kiel in data del 9, che il contram-
miraglio Yachmann è arrivato in quella città,
venendo da Berlino. Egli si reca nei ducati
per organizzarvi l'iscrizione marittima secondo
il sistema francese. Quando avrà terminati que-
sti lavori, egli farà una leva di marinai per
la flotta prussiana.
Dresda 15 novembre. Il discorso del trono
nell' apertura della Dieta accentua non essere
scemato l'onore del nome sassone, loda il
valore dell' esercito e l'inconcussa fedeltà del
popolo sassone, assicura fedeltà alla confede-
razione del Nord sotto la direzione della Prus-
sia e agli obblighi assunti; dice essere co-
mune compito di andare incontro con corag-
gio, sincerità ecl onestà alle nuove condizioni.
Il discorso del trono annunzia la legge sul
servizio militare, la presentazione del trattato
di pace, la legge elettorale pel parlamento del
amato, e ciò mi basta.... E guai per me
se dovesse cessare una tale convinzione,
che è la gioia segreta, che è 1' orgoglio
della mia esistenza... Amelia non compren-
de i miei gusti per le lettere e per le
arti — ma ella è artista sublime nelle
ricercatezze della sua toletta, nelle cure
che ella si prende per farsi bella ed am-
mirabile. Questo talento delle mogli costa
un po' caro... Non importa!... Io lo com-
prendo e lo apprezzo. Quando Amelia si
mette un abito nuovo, quando ella si ab-
bellisce di nuovi adornamenti, io sento che
ella vuol dirmi: Edmondo, smetti i tuoi
libri... la tua tavolozza... e vedi un poco
se non hai torto eli perdere tante ore a
^vagheggiare l'idealismo, mentre io ti of-
fro una realtà le mille volte più incan-
tevole !... Ma io mi trattengo di un argo-
mento che per voi non può avere inte-
resse... Perdonate ad un marito, che non
ha cessato di essere amante... Frattanto
abbiamo rifatto il nostro cammino... Se la
mia compagnia non vi tedia, se amate
passeggiare di buon mattino, io verrò do-
mani a svegliarvi... Faremo una gita più
lunga... sbozzeremo dei paesaggi, e parle-
remo di tutto ! Ebbene ? convenuto ?
Nord, il giurì, il cambiamento dello statuto e
della legge elettorale. Il giornale di Dresda
annuncia che gli affari dell'ambasciata sas-
sone a Londra furono demandati all'amba-
sciatore prussiano.
Altra del 10. La proposta fatta oggi alla
Camera da 1G deputati, perchè venisse sciolta
1' assemblea degli Stati e convocata una rap-
presentanza del popolo in base alla legge e-
lettorale del 1848, venne respinta, dopo che
il governo avea assicurato ripetutamente, pri-
ma della votazione, di voler emanare una nuova
legge elettorale prima che venisse costituita
la confederazione settentrionale.
— Notizie di Karlsruhe annunciano con
certa positività che sono incominciate le trat-
tative fra il Baden e la Prussia per una con-
venzione militare che accorderebbe a quest' ul-
tima il diritto di presidiare in certe circo-
stanze la fortezza federale di Rastatt. Era
d' attendersi che il Baden facesse la breccia
alla confederazione dei Sud. Queste trattative
della Prussia col Baden, non possono però non
destare apprensioni nelle Potenze europee.
ITALIA.
Venezia 14 novembre. Ieri il Re diede al-
cune udienze, si congedò dalla Corte e la sera
si recò, insieme alla Duchessa di Genova e
ai rr. principi, al teatro della Fenice, straor-
dinariamente illuminato neh' interno dei pal-
chi, e fu accolto con vive acclamazioni. Sta-
mane alle 6 il Re, accompagnato dai suoi fi-
gli e dal principe di Carignano, si diresse alla
stazione della, ferrovia nelle gondole di Corte,
seguite dalle barche municipali e da molte al-
tre private. Alla stazione erano schierate una
rappresentanza della guardia nazionale e una
dell' esercito, e stavano attendendo S. M. le
primarie autorità civili a militari. Il Re fu ri-
cevuto dal podestà, dal commissario, dal co-
mandante militare, dal viceammir. Brocchetti
e dall' ispettore della guardia nazionale. Erano
inoltre alla stazione il ministro della guerra,
vari generali ed ufficiali superiori, alcune rap-
presentanze ed il generale Moring. Il Re disse
al podestà essere grato dell' accoglienza rice-
vuta da Venezia, e sperare di farvi ritorno
fra breve. Alle ore 6 il Re partì alla volta
di Udine, La Duchessa di Genova e i prin-
cipi reali rimangono in Venezia ancora alcuni
giorni.
— Ieri alle ore 3 pom.. tutto il corpo dei
ministri che si trovano a Venezia, si portò al
palazzo municipale per onorare di una visita
in carattere diplomatico il sig. podestà e tutti
gli assessori della Giunta municipale.
— Rileviamo dalla Gazz. di Ven. che gli
istriani ed i triestini che recaronsi a Venezia
in occasione delle feste al Re d'Italia, rac-
colsero fra loro la non lieve somma di fran-
chi 2000, che consegnarono al municipio di
quella città, perchè li distribuisse alle fami-
glie più bisognose. Quest' atto filantropico non
abbisogna di commenti.
Udine 14 novembre. Il Re è arrivato a
Udine alle ore 10, e fu accolto con immenso
entusiasmo. La guardia nazionale della città
e della provincia stava sotto le armi. Il Re
smontò al palazzo Belgrado e assistette alla
sfilata, fra le acclamazioni d' un' immeasa folla.
Riuscirono di bellissimo effetto la tombola, le
— Convenuto !
— Badate che io mi sveglio di buo-
n'ora... Verso le cinque io busserò alla
porta della vostra camera !
— Ed io vi prometto che alle cinque
sarò in piedi... ad aspettarvi !
Entrati nello stabilimento, ci separammo
con una stretta di mano, che questa volta
era cordiale da ambo le parti.
Al momento in cui io metteva la chiave
nell' uscio, l'Angiolina mi si fece incontro,
e con aria misteriosa mi porse una lettera.
La presi tremando — mi rifuggiai come
un colpevole nella mia stanza — e lessi :
„Io non credo che mio marito vorrà
sacrificarsi a passare con me la giornata
di domani... Ilo già 1' anticamera ammor-
bata dalle sue vernici. — Ciò mi prova
che egli è venuto a Trescorre per copiare
dei paesaggi... Voglio sperare che non vi
sarete offerto di andare con lui a soste-
nergli la tavolozza... piuttostochè rimanere
allo stabilimento a curare una povera ma-
lata...."
È inutile avvertire che questa lettera
senza firma era scritta da.... lei !
(Continua)
& Il VIO I. Kap a IO ®ovembreil§50. m. so
L'AGRONOMO RACCOGLITORE
di Economia rurale, intento a promuovere in via istruttiva popolare il progresso
dell'agricoltura ed altri oggetti economici di patrio interesse.
Questo foglio viene redatto e publicato sotto gli auspici della Società agronomica centrale di Zara.
SOMMARIO.
Avvertimento. — Della pastorizia in Dalmazia.
I. Importanza della pastorizia. - II. Dei prati in
generale. - III. Dei prati naturali e dei pascoli.
AVVERTIMENTO.
Cessando con questo numero dalla
redazione dell' Agronomo,. il sottoscritto,
piuttosto che intrattenersi nelle facende
rurali di questo mese, in cui dopo i la-
vori in precedenza raccomandati poco
resterà da eseguire, prima di prendere
commiato da'suoi benevoli lettori stima op-
portuno di dire poche parole sopra uno
de1 più importanti argomenti che riguarda
il benessere nazionale, e che importa
sommamente di promuovere mediante pra-
tici esempi, cure, leggi adattate allo sco-
po , a fine di non trascurare più oltre una
risorsa della massima importanza, che co-
stituisce la base dell^agricoltura, e che
potrebbe di milioni aumentare le rendite di
questa provincia, oggi rese meschine dal-
la inerzia del villico e dalle poche cure
di quelli cui spetta V offrirne gli esempi.
Della pastorizia in Dalmazia.
V.
Importanza della pastorizia.
Ove si rifletta che la terra produce in
ragione dei concimi che vi si applicano,
e che per avere concimi fa duopo pos-
sedere animali, risulta evidente la som-
ma importanza della postorizia, che a
buon dritto può chiamarsi il fondamento
dell'agricoltura. OmTè che in tanto pre-
gio fu sempre tenuta quest1 arte presso
gli antichi, siccome rilevasi ad ogni tratto
presso gli antichi scrittori greci e latini, i
quali ci ricordano come un tempo tale fosse
la importanza e la cura che alla buona
tenuta del gregge prestavasi, che per-
sino cuoprivansi le pecore in certe sta-
gioni dell'anno con rozze gualdrappe, a
fine di ottenere velli finissimi, le lan?
di cui più pregiate, Plinio insegna, si
vendessero persino a cento nummi (se*
sterzi) la libbra, che, secondo la tavola
offertaci dal sig. Letronne sulla valuta-
/UlllBO 1. !Zara. 30 Hapzo fl§51 m. so
BICCOGLITORE
di Economia rurale, inteiiio a promuovere in via isirultiva popolare il progresso
dell'agricoltura ed altri oggetti economici di patrio interesse.
Onesto foglio viene redatto c publicato sotto gli auspici della Società ag;ronot.nca centrale di Zara.
«SOUMAitlO.
IJ Agronom o Raccoglitore ai suai associati e
non associati. — Industria agricola. Piante legu-
minose a baccello i cui semi servono di nutrimento
(tir uomo ed agli animali. —Mezzi per distinguere
le buone vacche da latte. —Sul miglior parlilo da
ricavarsi dai terreni incolli e slerili. —Economia
domestica. — Pahhlica lode. — Avviso.
L'igroncmo Raccoglitore ai suoi
associati e non associati.
Fin dalla sua prima comparsa alla
luce rAgrorionio Raccoglitore si nutrì
della lusinghiera speranza, avrebbe egli
potuto divenire il punto a cui concorres-
sero tutte quante le forze dirette a pro-
muovere il benessere nazionale ed il mi-
glioramento dell'economia nostra, presa
sotto ogni riguardo^ per, di là poscia,
riversarsi con una potenza assai più ef-
ficace ed una ruota d'azione assai più
estesa nella massa intera della popola-
zione. Quindi si deliziava egli nell'idea
di una fusione in uno di tutte queste for-
ze, di una combinazione delle intellet-
tuali colle fisiche da formar un solo cor-
po, in cui quelle dirigessero gli atti di
queste, e le seconde si prestassero vo-
lonterose ai dettami e suggerimenti delle
prime 5 ed in tale unione soltanto ha cre-
duto egli poter scorgere un futuro pro-
gresso, tardo quanto si vuole , talé essendo
la sorte delle umane cose e sopra tutto
delle utili, ma certo , ma infallibile. E
con tale pensiero, non certamente infe-
lice per chi ne consideri tutta T alta im-
portanza nel fine, F àpj)licazione delle
speculazioni scientifiche air esercizio pra-
tico delle arti, la sostituzione delle leggi
fisse ed eterne severamente dedotte da
un attento esame delle naturali, sempre
uniformi ed eterne condizioni delle cose,
a quelle di una mal fondata pratica, fi-
glia non di rado di irragionevoli pre-
giudizi in tutti quanti i rami della nostra
provinciale industria, sia attuale dessa,
ovvero lo sia possibile^ egli si è fatto
premuroso d'invitare ripetute voi*®
sì i corpi morali, che ogni iiidiVidn» j"
particolare intento ad esercizio industriale
essa deve in gran parte la presente sua
infelice condizione economica.
Se fino da quando divenne Pro-
Tìncìa deir Austria in conseguenza della
prima rivoluzione francese, e delia ca-rliil^Q fidila Vpiipfn nmnùiustf duta della Veneta amriìinistrazìoire, fosse
stata riunita al Territorio doganale del-
l'Austria, anziché essere teiìuta da que-
sta quasi una colonia, la Dalmazia sa-
rebbe divenuta il Litorale deliMmpero
austriaco, e la di lei marina, la marina
di trentatre milioni di sudditi, solo la
si avesse voluta considerare, anche per
dignità nazionale, come P Inghilteira e
la Francia hanno sempre consideratala
propria.
Unita la Dalmazia al regno d'Ita-
lia, creato da Napoleone, poteva dive-
jiire qualche cosa in tempo di pace5 ma
mai come lo potrebbe unita alF Impero
austriaco , specialmente in questi momenti
die per le sue riforme e per la sua
centralizzazione quest' Impero può diven-
tare il primo Stato d'Eur(»pa.
La Dalmazia non ha industria ma-
nifatturiera: essa non può averne per
ora^ ed essa non riè avrà di bisogno ,
almeno fino a che ia sua popolazione
non sia accresciuta al quintuplo.
Sei settimi della sua superficie sono
boschivi e pascoli comunali: e se il Go-
verno vorrà prenderne cura e ridurli a
privata proprietà, i suoi abitanti non a-
vranno ad occuparsi per molto tempo
se non della coltura dei boschi, della
pastorizia, deir agricoltura, della pe-
sca, della navigazione, e delle arti me-
caniche necessarie a queste primitive
industrie. Ogni industria manifatturiera
e commerciale deve lasciare a'suoi con-
cittadini austriaci, dai quali, provveduta
abbondantemente e squisitamente di tutto
ciò che per questo riguardo può abbi-
sognare in scambio dei prodotti meri-
dionali di cui è attiva, ed in iscambio
della sua pesca e della sua navigazio-
ne, essa verrà a guadagnarvi immen-
samente e ad arricchire a fronte di qual-
sivoglia Provincia deirimpero, Segre-
— 368 —
gata invece, con una tarliTa doganale
qualunque, fosse pure nruissinìa, essa
sarà sempre nel sistema economico am-
ministrativo considerata un paese este-
ro 5 per cui non potrà fruire del vantag-
gio di portare
stria, franchi da
cevere dall'Austria senza imposta tutto
quello che le abbisogna dell" industria,
manifatturiera. Ed in breve il danno gra-
vissimo ricaderebbe in molta parte sullo
stesso territorio doganale dell' Austria,
poiché la Dalmazia cui sarebbero dive-
nuti stranieri tutti i paesi dell' Impero a
cui politicamente appartiene, dovendo
puiia IIUIIC ULl
i suoi prodotti in Au-
% ogni dazio, nè di ri-
pagare un dazio d'introduzione per le
manifatture che le occorrono, jueferirà
di servirsi delle manifatture inglesi, fran-
cesi e svizzere che troverà a miglior
mercato nel porto-franco di Trieste.
1 partigiani della segregazione tro-
vano dannosa P unione della Dalmazia
col territorio doganale delT Impero solo
perchè la nuova tariiìa austriaca a<2;gra-
va all'introduzione i prodotti esteri. Ma
quali mali da ciò alla Dalmazia? Che
essa pagherehl)e un dazio maggiore stii
generi coloniali e sulle manifatture es(e-
re, che se avesse una propria tariffa
più nute. Ma di questo inaggi(»r dazio
sui generi esteri essa sarebbe larga-
mente compensata dall'esenzione da (jiia-
lunque dazio sulle manifatture austriache
e sulla circolazione de' suoi |)rodoiti nei
terittorio doganale austriaco, popolato
da trentasei milioni di abiianii.
Che bisogno ha la Dalmazia di ma-
nifatture estere ? Il terrìK.rio doganale
deir Impero può fornirla dì tutto che
abbisognare 5 e potendo avere ciò senza
alcun dazio di introduzione, la tariffa
austriaca, qualunque essa si fosse, gia-
viterà meno sulla sua ecconomia di qua-
lunque più favorevole sua tariffa spe-,
ciale.
In quanto ai generi coloniali e ài
oltremare che potrebbero costarle ad u"
prezzo maggiore dell' attuale , potrà es-
sere compensata ove il Governo di Su»
.Inno S. 'Eava 1 Oiug^HO 1S5I
Wé^m^ -
MO UU
(11 Economia rurale, intento a promuovere in via istruttiva popolare il progresso
(leir agricoltura ed altri oggetti economici dì patrio interesse.
• - —— ' ' • '
Questo foglio viene re<!atto e piibliciUo sotto ^'li auspici ilella Società unTonoi.iica centrale di Zara
Educazione piibhUca. Scuole reali e sollo-realì
in Dulmaz-ia. — UUÌilà delf arte del Nuoto. —-
Necessità dcrfli ingrassi artifiziali. — Economia
DomesUca del modo di fare il formaggio.
e il;
Sctiole reali e soffo-reaìì in Baìmazici.
Se non siamo male male inforiìiati,
sarebbe stata disposta dairEccelso Mi-
nistero ìa organizzazione in Dalmazia
di 8cuoìe Keali e Sotto-reali pelPam-
inaestraniento nelle discipline tecniche^
ossia neir applicazione delle scienze ma-
tematiche alle arti industriali, dellagio-
ventìi destinata alle artij ed una Com-
missione apposita per questa città sareb-
be stata all'uopo istituita sotto la presiden.
za del locale i. r. Capitanato Circolare.
Noi siamo ben lieti di veder sul
punto di attuarsi uno de' più caldi voti
di tutti i buoni amici della patria, di
veder il Governo con saggi provvedi-
menti correr là , ove la necessità più si
appalesa.
Dir una sola parola suir utilità di
una sì bella istituzione, sarebbe fatica
perduta. Chi v'ha che ignori tutta Talta
importanza del sapere per qual via più
facile, più spedita, col maggior rispar-
mio del tempo, della fatica e delle ma-
terie prime produrre le cose necessarie
alla vita, sieno esse di assoluto bino-
ijiio^ 0 lo sieno di comodo e di pia-
cere ?
Le nazioni industriali, l'Inghilterra,
la Germania e la Francia han sentito
ben di quanto tali studi influiscano sulla
prosperità nazionale, sul benessere del-
l' economia generale dei popoli ; e figlie
di tale previdenze sono le attuali con7
dizioni loro vantaggiose di civile e mo--'
rale j)rogresso. Chi asseverasse trovarsi
presso di loro di semplici artisti che ne
sanno tanto di matematiche quanto gì m-
una legge costante e determinata 5 onde
viene, che da essi ne sia impossibile di
poter essere diretti.
La costanza della temperatura e
r invariabilità delle stagioni, che servo-
no comunemente a dirigerci a nostro
grand'agio neMavori agricoli, tutt'altro
che dipendere dal corso della luna, di-
pendono da quello del sole in quanto più
0 meno spande in sulla terra della sua
luce e del suo calore. Ma il sereno, Tu-
mido, le nebbie, il secco, le vicende e
perturbazioni atmosferiche, le meteore,
fenomeni tutti che tanto agiscono sul na-
scere e schiudersi de"* prodotti agricoli
e sulla costituzione del nostro fisico, e
che con particolare studio si dovrebbero
a tempo consultare prima di porci ai la-
vori camperecci, non seguono sempre
rordine delle varie fasi lunari, nè le
varie posizioni del sole rispetto alla terra
che molte volte nelle sigizie cioè nei
pleniluni e noviluni, e nelle quadrature
della luna, e nelle varie altezze del sole
suir orizzonte ora mancano, ora esistono
que' fenomeni; i quali invece meglio de-
rivano da alcune accidentalità particolari,
spesso locali, quasi indipendenti da quc'
due astri: in caso diverso tutt'i feno-
meni atmosferici accaderebbero sempre
con ordine uguale ed invariabile come il
tempo segnato d^ un orologio.
Venendo poi a discorrere più'par-
ticolarmente degl'influssi lunari, è facile
il convincersi, ch'essi sono molto meno
fondati che non quelli del sole, cui all'uo-
po meglio sarebbe riccorrere; impercioc-
ché tutt'i modi co' quali è possìbile che
que' due corpi agiscano sull'organizza-
zione, quali sono (ned altri io ne so co-
noscere) la luce, il calore e l'attenzio-
ne, non v'è alcuno che ignori quanto
sieno maggiori nell'uno, che nell'altro.
Di fatto la luce della luna non è che
una derivazione di quella del sole; il
calore l' è anzi contrastato ; e riguardo
all'attrazione noi sappiamo, che la luna
è attrata verso la terra con una forza
che varia nella stessa proporzione che
la gravità, laddove la (erra meglio che
attrarre, è attratta dal sole per mezzo
della stessa forza; da cui però ne vie-
ne , che la luna e la terra muovono in
un'elisse con questa differenza, che la
prima gira intorno alla seconda, ed è
potrebbesi dire più passiva che attiva,
mentre la seconda gira athsnio al sole,
ed invece eh' essere attiva puossi me-
glio considerarla passiva. Gli è perciò
che non si sa immaginare la ragione
per cui volendo pur credere all'influsso
de' corpi celesti sull'organizzazione, non
s'abbia di più esteso quello del sole in
confronto di quello della luna, massime
sui vegetabili; i quali per conto ad un
influsso che tocca del pregiudizio, sem-
brano sottratti anche a quel tanto che
attribuiscesi al sole sulla vita animale,
per volerlo tutto riferire alla luna.
Setrà contùmato.
iU
Nel novembre del 1850 nel locale
della Crocetta a Firenze, con determi-
nazione degna di essere imitata, si fe-
ce, assieme alla generale e ricca espo-
sizione d'' industria e belle arti, anche
quella degli oggetti d'industria che de-
vono essere spediti a Londra nel 1851.
— Si apri a Madrid il 19 novembre
1850 un'esposizione dei prodotti dell'in-
dustria nazionale nel chiostro della Tri-
nità. E la settima di questo genere che
si fece in quella capitale. La prima ebbe
luogo 1827; la seconda nel 1828; la
terza nel 1831, e questa fu una delle
più belle; la quarta nel 1841; la quinta
nel 1845; e la sesta nel 1849. 1/es-
posizione del p. p. anno conlava 375
esponenti. La maggior parte di queste
industrie appartiene a Madrid, Barcel-
lona e Valenza.