e luogo acclamare i padroni, i nostri
potres patriae 9 Si dispendiarono oltre
fiorini 50,000 per lavori inconcludenti
che all' acquedotto non abbisognavano
affatto ; ma si fecero per capriccio, per
discreditare, sopratutto, 1' opera memo-
randa del d.r Bajamonti. Si spesero
fiorini 20.000 circa per depurare l'ac-
qua, onde sia limpida, perchè tor-
bida alquanto quando fa pioggia ; ma
l'acqua è sempre la stessa. Polvere
negli occhi -ai poveri grulli !
E' da notarsi, che, quando piove,
T acqua dalla sorgente scende torbida
nel fiume. Come si può adunque pre-
tendere che diventi limpida nel depo-
sito, se viene torbida dalla sorgente ? Ma
ciò basta per dimostrare che l'acquedot-
to è mal costruito ; e non importa poi che
si sprechino delle migliaia di fiorini.
La costruzione dell' intero acque-
dotto, opera colossale, venne a costare
fiorini 300.000 ; e si gridò contro il
povero Bajamonti e lo si martoriò in
mille modi. Orbene : 1' attuale ammi-
nistrazione comunale, por restaurarlo,
come dice il Jedinstvo, preventiva fio-
rini 200.000. È enorme!
E che cosa è di Solta? Che cos'è,
ora che le rendite dovrebbero essere
di più del doppio di quelle che si ri-
traevano all'epoca di Bajamonti? Coll'au-
mento nei prezzi dei vini e gli im-
pianti di viti, fatti da quindici anni a
questa parte, le rendite devono esser
vistose. Con tutto ciò, le rendite non
ascendono neppure a quanto ascende-
vano all'epoca Bajamonti, nella quale
epoca — si noti — il vino era a fio-
rini 4 il barile, mentre ora lo si vende
a fiorini 10!
Ma non basta che le rendite non
corrispondano; vi sono anche le enormi
spese, sostenute dall' attuale ammini-
strazione per ritirare la domenicale.
Sotto l'amministrazione Bajamonti si
incantinavano oltre a 2500 barili di
vino, si acquistava del bottame, e, per
far la vendemmia, non si arrivava a
spendere fiorini 2000; mentre oggi,
senza acquistar bottame, e per incan-
tinare dagli 800 ai 1000 ettolitri di
vino, si spendono fiorini 5000; e que-
sta spesa la si sostiene, non già per-
chè sia necessaria, ma perchè si vuole
occupar della gente, che all'occasione
possa gridare dei živio frenetici alla
Croazia e magari alla .... santa Russia.
Che cosa volete di più ? Vi fu un anno,
sotto 1' amministrazione croata, che si
incantinarono circa 1000 erAolitri di
vino. Volete sentirne una grossa?
Quando si effettuò la consegna, ossia
il travaso, vi fu uno scemo di più di
100 ettolitri divino, mentre lo scemo non
doveva essere che tutt'al più del 2 per
cento, essendoché il vino, che s'incan-
tina, è vino netto. L'amministratore
si giustificò, dicendo che una buona
parte del vino era stata consumata dai
sessanta zupani, spediti a Solta dal
Comune per la vendemmia, onde, as-
sistiti da venti gendarmi, sotto il co-
mando dell' amministratore dei beni di
Solta, prender d' assalto i soltani.
Che bevute ! !
E questi signori, che in modo così
egregio amministrano il povero Comune
di Spalato, si mantengono al potere
anche dopo trascorso il termine legale;
e non si provvede perchè sieno una
volta tolti dalla mala amministrazione
e sostituiti interinalmente da un com-
missario governativo, onde ponga ri-
paro a tanta enormità!
Falso è che nei preventivi — sotto
l'amministrazione Bajamonti — non
fossero contemplate le rendite e le
spese dei beni di Solta e di Slatine;
e che perciò il preventivo annuale a-
scendeva dai 60.000 ai 70.000 fiorini,
mentre oggidì, sotto L'amministrazione
modello, ammonta a oltre fior. 200.000.
1 preventivi della gestione Baja-
monti contenevano sempre la rubrica
Rendite e Spese dei beni di Solta e
di Slatine; e se veniva tenuto un gior-
nale separato sugli introiti ed esiti di
questi bèni, il registro era interinale,
mentre i risultati sommari venivano ri-
portaci e conteggiati nel giornale prin-
cipale di cassa.
Se nell'ultimo anno di gestione del
povero ed illustre d.r Bajamonti il pre-
* ventivo aumentò, questo aumento di-
pendette unicamente dalla spesa con-
templata pella costruzione dell' acque-
dotto, e non per altre spese, che sotto
l'attuale amministrazione si preventi-
vano senza bisogno di riscontro.
E che cosa si dirà dell' enorme di-
spendio fatto pel teatro? Dell' impresa
dei lavori, affidata al consigliere co-
munale Brajnovieh, e nella quale erano
incaratati i martiri Isacchetto e com-
pagni, i quali ebbero un guadagno, po-
veri diavoli, di oltre 100.000 fiorini ?
Non basta, che, a causa del teatro,
eh' è passivo, oltre al prestito di fio-
rini 400.000, se ne sia fatto un altro
di fiorini 200.000 ; ma si vuole farne
ora uno più grosso ancora, un bel debi-
tone di fiorini 600.000!
E che.cosa importa che il Comune
si immerga in un oceano di debiti?
Non temete, contribuenti, non sarete
aggravati nell' aumento d'imposta e
nelle altre addizionali; non soffrirete
1' enorme carestia e .... i debiti si e-
stingueranno da sè.
Ma crede forse il Jedinstvo di poter
darla ad intendere? E' passato il tem-
po di far vedere lucciole per lanterne;
nè siamo tanto sciocchi da lasciarci
illudere dalle sue proteste.
Sostiene il Jedinstvo che il Comune
attualmente sostiene più spese di quelle
che si sostenevano sotto 1' amministra-
zione Bajamonti.
Queste spese si sostengono, perchè
si vogliono sostenere, non già perchè
siano necessarie ed indispensabili.
Chi vi dice di tenere al Comune
una moltitudine d'impiegati e di per-
sone sussidiarie ; chi vi dice di spen-
dere tante migliaia di fiorini, senza
che siano poi buoni a disimpegnare il
loro servizio ; mentre, con quattro
buoni impiegati, si farebbe molto di
più di quello che si fa coi dodici e si
spenderebbe la metà di quello che si
spende adesso ? E' la mala direzione,
è la cattiva amministrazione, che vi fa
spendere e che fa ascendere i preven-
tivi ad oltre fiorini 200.000.
Spalato è abbandonata; e, se non
verrà tolta dalle mani dei despoti, essi
la condurranno allegramente alla totale
rovina.
Ed ecco poi quanto scrive lo
stesso Narodni List:
«È da deplorarsi altamente che il comune
di Spalato, il quale si trova in condizioni
peggiori di quelle di un negoziante fallito,
permetta che il giornale, il quale si sostie-
ne unicamente ed esclusivamente con le pe-
cuniarie sovvenzioni che percepisce dal co-
mune, scriva in tale forma vergognosa.
Non sarebbe cento volte meglio, che que-
sta sovvenzione, la quale ingiustamente si
toglie a'magri introiti comunali, col mani-
festo intendimento di avvelenare tutte le
condizioni nazionali, politiche e morali, fos-
se impiegata a pagamento dei debiti nei
quali il comune di Spalato senza sua colpa
si trova inviluppato ? Che i signori capi e
membri del partito nazionale croato, pon-
gano le mani nelle proprie saccoccie, se
vogliono mantenere un organetto, che canti
la loro gloria e che con modi triviali e
maligni attacchi gli avversari. Ma non de-
fraudino denari d' altri, che sono proprietà
di tutto il comune, il quale ha bisogno di
risparmiare anche il soldo, ove non voglia
che lo colga il krach morale ed economico,
che già batte alle porte. Non è cosa da
pigliarsi a gabbo il debito di un milione,
al cui pagamento sarà necessario sagrifi-
care ogni anno il terzo del preventivo co-
munale. Ad illustrazione delle infelici con-
dizioni comunali, basti il dire, che già
ognuno a Spalato desidera e sospira il com-
missario governativo, come unica salvezza
nelle difficili ed intrigate condizioni di cose.
Ecco in pochi anni dove si giunse col così
detto risveglio artificiale della città di Zvo-
nimiro. Fatale, ma vero. Sotto V illusoria
superficie della pretesa era della legalità,
delV ordine e del lavoro, a Spalato il più
fracido marciume ha già invaso tutti i rap
porti sociali, nazionali e politici ; e noi qui
(a Spalato) nuotiamo nell' ampio mare del-
l' epoca romana di Tiberio. E la stessa
idea dello stato, per la quale si rompono
tante lancie, nulla ha da guadagnare in
questo caos ed in questo disordine. E si
deve inoltre riconoscere con cuore morti-
ficato, che a Spalato, non solo è morto il
trasporto e 1' entusiasmo per il croatismo,
e per l'idea croata, ma che è cessato per-
fino il più comune sentimento croato. L' a-
patia e l'indifferentismo sono dominanti
su tutta la linea ; e ciò per colpa di quelli
che stanno al timone della cosa pubblica.
A Spalato si ha abbondante e pronto mate-
riale per foggiare lina qualsiasi Debreczin
magiara, o una tedesca Meklemburg. Altro-
ché gingilli e ciambelle /»
Si può essere più categorici di così?
E, badate, non siamo noi che scri-
viamo.
I NOSTRI CARTEGGI
Botte e risposte.
Cattare. 7 ottobre.
Allorché giunge il Dalmata tutti accor-
rono in caffè per leggerlo.
— C' è qualche cosa da Cattaro ? doman-
dano subito a chi fu il più lesto a pren-
derselo; e, se questi dice di si, tutti gli
altri attendono il turno, guardando in fac-
cia chi lo legge, per conoscere, se il gior-
nale contiene delle droghe, o della malva.
— Oh! arriva il commissariò?
— Baie! — rispondono gli altri — da
quanto tempo lo si attende e non viene
mai
— Sentite quest'altra. I ricorsi eletto-
rali sono stati evasi e le elezioni si faran
no quanto prima.
— Che quanto prima d'Egitto ! Sono
trascorsi tre anni, e siamo sempre al sicut
erat, quasiché non ci fossero disposizioni
tassative in proposito.
— Ha per 1* amor del cielo, insorge un
altro a dire. Credete voi che colle nuove
elezioni trionferà il partite autonomo-serbo ?
E non sapete, che Bismarck ha detto beati
possidentes, il che, nel caso nostro, vuol di-
re, che chi sta bene non si lascia muo-
vere !
— Olà compare! risponde un quarto.
Dunque credi che il Comune debba passa-
re in eredità come un feudo ; e che il .mag-
giorasi sia de'croati ?
— Caro compare ! Io vedo che essi lavo-
rano, mentre, fra di noi, non vi è unione e
nemmeno spirito di sacrifizio....
— Lascia, compare, le chiacchiere. Al
momento delle elezioni vedremo le forze
e le misureremo.
— Non sperar niente, te lo dico io.
Quello che vorranno i signori di palazzo
sarà fatto.
— Dunque, compare, ne sai qualche
cosa?
-— Io non so niente; ma ripeto, che da
quasi tre anni siamo senza una legale rap-
presentanza; e le cose sono andate lo
stesso avanti, perchè, di uomini, non ab-
biamo che il fusto.
— E credi tu, che sarebbero cosi an-
date le cose, se vi fosse stato chi avesse
alzata la voce in luogo competente?
— Perdio ! la stampa ha parlato ben
chiaro.
— Non basta la stampa.
— Ma, allora, che cosa si sarebbe do-
vuto fare ?
— Che cosa? Quello che avrebbero fatto
in qualunque altro paese, capisci? Abbiamo
diritto si o no? Ebbene! questo diritto si
doveva farlo ben valere.
— Adesso ho capito! Hai ragione!
— Finalmente mi hai compreso. Avreb-
bero mandato un commissario imperiale da
molto tempo.
— E noi non domandiamo di meglio.
— Ed io ti dico, che le cose sarebbero
andate meglio, più. legalmente e più deco-
rosamente.
Adesso . '.. sarebbe inutile ...
— Adesso conviene attendere che si fac-
ciano le elezioni; ma, se dovessero ritar-
dare, bisognerebbe insistere, mandando una
deputazione magari a Vienna.
— Abbiamo a Vienna il deputato Kve-
kvich.
— Niente di meglio. Si manda a lui una
protesta con molte firme, perchè la presen-
ti e 1' appoggi.
— L'idea è buona; così egli potrà dire :
Vedete ... qui ci sono molti cittadini, che
reclamano un sacrosanto loro diritto; e
questo diritto non può venire dilazionato
senza mettersi in opposizione colle stesse
leggi.
In questa maniera si mostrerà di esser
vivi, di avere il coraggio di sostenere il
proprio partito e di far uso di un diritto
incontestabile ; altrimenti, noi non cesse-
remo di essere ritenuti, o imbecilli, o in-
fingardi.
— Affemia! che parli bene.
— Ma, pai, dopo ciò, è pur d'uopo ve-
nire ađ un accordo fra serbi ed autonomi.
— Volendo, si può raggiungerlo. Io be-
ne ricordo, che, non sono troppi anni tra-
scorsi, il cattolico col greco erano amici e
compari. Adesso, invece, croato ha signifi-
cato di cattolico e serbo vuol dire greco ;
mentre autonomo vuol dire propriamente
colui che non fa entrare la religione nel-
l'interesse della cosa pubblica.
— Dunque, prima di tutto, il bene pub-
blico ?
— Certamente!
— Io bandirei, infatti, gli appellativi, e,
piuttosto che dirai cattolico o greco; mi
vorrei dire cristiano e figlio delle buone
azioni.
— Questo si pratica in paesi meno igno-
ranti ; ma il popolino vuole venir soddi-
sfatto da bandiere, da professioni di fede,
dal mangiar bene e dal lavorar poco.
— Che importa a noi del popolino ?
— Eh! via! Le masse sono sempre gui-
date da certi messeri, cui preme il disac-
cordo. E, per tagliar corto, ti dirò, che al-
le Bocche di Cattaro si parte sempre da
un principio, il quale è santo in chiesa e
fatale in piazza.
— Basta, basta. I migliori patrioti si uni-
scano contro i croati, al solo effetto di com-
battere i croati; ed io sono certo che il
Comune cadrà finalmente in mani migliori.
Noterelle lissane.
Lissa, ? ottobre.
Il raccolto delle nostre uve darà il so-
lito eccellentissimo vino, forte e limpido,
che gode tanta fama nel commercio euro-
peo. Il vino di Lissa, infatti, è degno del-
la sua notorietà e v'hanno augusti perso-
naggi, che lo preferiscono ai più prelibati
prodotti della cantina francese.
Non è vero che si vogliano fortificare le
isole di Lissa e di Comisa e di Busi, o,
almeno, è vero che nulla appare che le-
gittimi tale notizia.
Lissa, una volta, era bene fortificata, e
lo stato, cogli anni, e con lenta spesa, a-
vrebbe potuto mutarla in una seconda Gi-
bilterra.
Vi sarà noto che a nostro podestà ven-
ne eletto il signor Serafino Topich, che,
quantunque nostro avversario politico, non
può altrimenti dirsi che uomo onesto, in-
telligente e pieno d'intraprendenza.
Vi sarà noto eziandio che fra giorni si
procederà alla nomina degli altri assessori
a completare l'amministrazione, mentre in-
fatti i due soli nominati non bastano. E
cosi Lissa, con sei assessori, potrà gareg-
giare appunto con le altre città dell'im-
pero.
Fra i quattro assessori da eleggersi sup-
pletoriamente vi saranno due autonomi, in
prova che il signor Topich non teme il
controllo degli avversari politici, anzi li
desidera nella pubblica azienda dappertut-
to, come nella commissione della Pubblica
Beneficenza, nel consiglio scolastico ed in .
tutti gli istituti cittadini. ,
Speriamo che questo accordo amministra-
tivo sarà aggradito da tutti e che altri co-
muni troveranno utile e pratico d'imitarne
l'esempio nell'interesse del paese.
Se saranno rose, fioriranno.
LA CRONACA
II ginnasio croato a Zara.
— Non vogliamo, non possiamo an-
cora credere che, in una città pretta
italiana come la nostra, e ad onta del-
la legale e patriottica protesta del no-
stro Comune, si possa imporre un gin-
nasio croato, un ginnasio esotico, un
ginnasio, che, aperto, sarebbe fonte per-
petua di provocazione.
A Zara si vive tranquilli; ognuno
vi è rispettato e nessuno neanche si
sogna la necessità di un istituto me-
dio croato, in irritante contraddizione
coi sentimenti della vera e propria
popolazione, tutta italiana, sempre i-
taliana.
Pure abbiamo letto che nel bilancio
del ministero della pubblica istruzione
è stato fissato V importo pel ginnasio
croato di Zara !
E possibile ciò ? È possibile che ra-
gioni di partito, o piuttosto volgari
puntigli di singoli, abbiano potuto con-
sigliare una misura, che colpisce al
cuore e turba ogni leale cittadino di
Zara ?
Perchè il ginnasio croato, se gli
stessi serbi dei distretti limitrofi, che
avrebbero maggiore comodità nel man-
dare i loro figliuoli al ginnasio di
Spalato, li mandano invece a Zara ?
Per dare il gusto al pretuncolo Zarich
— energumeno fabbricator di croati —
e ai pochi italiani rinnegati, che, per
fare le scimmie croate, incretiniscono
i loro figliuoli col mandarli alla scuo-
la croata, mentre di croato non sanno
sillaba ?
Oggi — pur coli' animo pieno di
proteste — ci soffermiamo qui, dispo-
sti a gridar forte perchè Zara italiana
sia rispettata, intenzionati di esporre
a sua eccellenza il signor ministro
del culto e della istruzione -- a tutela
della pubblica moralità e della giusti-
zia — tutte le nostre ragioni, tutto
quanto proclama il ginnasio croato di
Zara una lesiva superfluità.
Pel nostro diritto. — Da fon-
te autorevole veniamo informati che il
ministero della difesa del paese —
venuto a rilevare che in epoca ante-
riore, ad insaputa dello stesso, ed ar-
bitrariamente, venne eliminata dalle
tabelle dei comandi ed appostamenti
dell' i. r. gendarmeria la lingua ita-
liana — ebbe ad ordinare ai rispettivi
organi di attenersi d' ora in poi stret-
tamente alle prescrizioni in proposito
vigenti, per le* quali 1' uso delle lingue
del paese sulle dette tabelle deve es-
ser conforme a quello osservato dalle
preposte autorità politiche. E quindi,
in Dalmazia, dopo la tedesca, quale
lingua di servizio, devono figurare sulle
tabelle ambo le lingue del paese : V ita-
liana, cioè, e la serbo-croata.
Finalmente — almeno in tesi di
principio — ci si rende un po' di giu-
stizia e si toglie una triste anomalia,
contro la quale il nostro Dalmata ha
mille volte reclamato.
Vedremo adesso se questa dispo-
sizione sarà eseguita, o se resterà let-
tera morta, come tante altre.
Vedremo.
Zara a Dante. — Curiosità cit-
tadine. — Il giorno 17 maggio 1865 la
pubblica loggia, in cui si trova la Biblio-
teca comunale fondata dal nostro P. A.
Paravia, anch' esso illustratore di Dante,
era rivestita a festa e sfarzosamente ad-
dobbata. Sul frontone leggevasi la seguente
epigrafe : Nel secentesimo anniversario —
del natale — di — Dante Alighieri — za-
ratini ed estranei — onorate V altissimo
poeta.
Nell'interno, fra trofei di bandiere, e
sotto apposito padiglione, una maestosa
immagine in rame di Dante, circondata da
una corona di alloro, con sotto le varie
edizioni ed illustrazioni delle sue opere. E
poi componimenti poetici, tutto in giro,
e vaghissime rame fiorite. Ma il fregio più
bello della Biblioteca consisteva in forse
un centinaio di ritratti dei più valenti dal-
mati, che nelle lettere, nelle scienze e nelle
arti illustraron la patria. Talché in un
componimento leggevasi :
A Te, fra i vati massimo,
Più che di lauri e gigli
Corona fa Dalmazia
De'propri illustri figli.
Osservabili si rendeano del pari sei
busti di gesso, i quali avevano il pregio
di rappresentare antichi illustri zaratini e
di avere appartenuto ad un' Accademia e-
sištita nel secolo scorso in questa città.
Nè la Biblioteca soltanto, ma la città
tutta scorgevasi adorna dell' effigie dell'im-
mortale poeta e dei diversi componimenti
poetici sorti in luce per l'occasione. La
sera, nel mentre la Loggia accoglieva nu-
merosi visitatori, il teatro, sfarzosamente
illuminato, era gremito d'un pubblico eletto,
e l'attore Vernier, ora impresario tea-
trale, sollevava T entusiasmo^del pubblico,
declamando il canto XXXIII della Divina
Commedia. 1 , '
I giornali dell'epoca tributano grandi
elogi al distinto concittadino bibliotecario
Giuseppe de Ferrari Cupilli, operoso e
valente cultore della stona patria e orga-
nizzatore di queste feste.
Decesso, T- Giovedì, in tarda età, è
morto il nostro concittadino signor Urbano
Giancix, persona generalmente stimata per
la bontà del carattere; uno dei vecchi e
saldi patrioti zaratini, di cui, pur troppo,
si va perdendo lo stampo. Era affezionato
esemplarmente alla nostra causa, sempre
tra i primi, anche grave d'anni, nel farle
onore. Sulla sua bara diamo sincero, affet-
tuoso compianto.
Mare magno croato. — La Katoli-
àka, l'altra mattina, si è alzata di malu-
more e si è accorta che gli italiani -,
guarda un po' — gratificano i croati die-
piteti animaleschi.
Tutta una fauna.
E prete Prodan — a concludere — ha
ripetuto 1' apotegma cretino dell' arco trop-
po teso..... col resto che sapete.
Ah sì, eh?. Ma quando trenta o qua-
ranta manigoldi croati ruttano in coro can-
zonaccie oscene contro gli italiani e gli
autonomi, sotto le orecchie della 'beneme-
rita, che cosa ci sa dire di bello quel caro
don Giovanni?
Che corda, allora, ha da spezzar l'arco
troppo teso?
La corda, forse, reclamata pel collo degli
italiani ?
*** E anche giorni sono, a Spalato, come
se il processo del ginnasio fosse stato un
piatto di fragole inzuccherate, quei cari
minorenni, che fanno la Croazia.... nei
calzoncini, hanno strillato parecchie ore
vituperi contro gli italiani e gli autonomi.
Ma il faut que jeunesse se passe.
Noi soli, secondo le teorie di don Gio-
vanni, abbiamo il diritto al silenzio, Y acre
silentium di Plinio.
*** La stessa effemeride asserisce che i
giovani Blagorod Belja e Palocca vennero
condannati dalla locale corte di giustizia
per motivi politici.
Motivi politici un fico secco !
Due fanatici aggrediscono e a momenti
freddano un povero diavolo, che neanche
conoscono, ma che ha il torto di canta-
rellare in italiano .... e quest' azionaccia
brutale viene elevata all' onore di un fatto
politico ? !
0 sta a vedere che, da qui a cent'anni,
si festeggerà con banchetti il martirio po-
litico del Eelja (juniore) e del Palocca!
Proprio come pei martiri Zriny e Fran-
gipani.
Ma ! Se ne vedono tante nel mare magno
croato.
*** C'è qualche idiota, che, a casa sua,
coi suoi figliuoli, non sa, non può parlare
altro, che il venezianino, o il zaratino.
Ma, fuori, nella posa eroica di Bruto,
colla mano nello sparato del gilè, fa da
croato, da ultra-croato, da più che croato.
E mette i figliuoli — che non sanno dir
pane in croato — nella scuoletta esotica,
nella scuoletta provocazione, diretta dal-
l' illustre glottologo Paulicevich,
Bella coerenza !
Facciano almeno una cosa, prima.
Facciano venir d' oltre monte una balia,
perchè almeno giovi ai loro marmocchi la
formola della lingua succhiata col latte.
Saranno meno ridicoli, se anche dovranno
spendere qualche fiorino di più.
*** L'on. Bianchini celebra le nozze
d'argento con la sua gazzetta.
El bon don Nico riproduce il capitolo
doloroso dei primi istanti: la povera sof-
fitta, l'insonnia, gli stenti... .
Cose da far lacrimare un moro di bronzo.
Don Bianchini scriveva sedici ore al
giorno, su ventiquattro. E niente divaga-
z oni ! niente sospiri ! niente disavven-
ture !
Ma, poi, il Narodni List, colle belle mi-
gliaia di fiorini pappate a monsignor Stros-
smayer, mise pancia, divenne robusto e
vivacchiò allegramente.
E, da grafomane, don Giorgio divenne
oratore.
Egli ha bisogno di salire quotidiana-
mente su qualche cosa per tenere un di-
scorso.
Quando si celebreranno le sue nozze
d'oro, avrà più parlato lui di tutti i ciar-
latori greci e romani messi assieme.
Uno sgomento ì
JLa fiera. — Favorita da un tempo ma-
gnifico, la fiera tradizionale di San Simeone
— patrono di Zara — lasciò in tutti, que-
st' anno, una gratissima impressione.
Una giornata estiva, piena di sole, di
movimento e di allegria. Le vie gremite. Il
solito, caratteristico frastuono di fischietti
e di trombettine ; il solito assalto ai negozi
di giuocattoli.
1 mercanti di trastulli hanno fatti in-
cassi ragguardevoli.
Nel'a bella chiesa collegiata, ove il santo
riposa nell' arca d' argento, 1' arca del dolce
miracolo, le funzioni ebbèro luogo con so-
lennità straordinaria; con lusso di argen-
terie, di fiori, di cere.
Il Comune — per antico privilegio — è
il custode dell'arca. Esso ne ha le chiavi;
e, per vecchia e cara consuetudine, il pri-
vilegio viene in questo giorno avvalorato.
Un assessore apre solennemente l'arca.
Mai come quest' anno numerosi i devoti
che passarono innanzi la reliquia, colla fede
nell' animo e la prece sul labro. '
Al solenne pontificale venne eseguita
assai bene, da provetti cantanti cittadini,
diretti dal m.o Eavasio, la bella méssa del
Canetti, a piena orchestra.
Finita la funzione ebbe luogo uno scelto
concerto della Banda comunale.
Alle funzioni serali si è ammirata la
splendida illuminazione nell' interno del
tempio, rischiarato vividamente anche a
luce elettrica.
La spesa d'installazione della luce elet-
MALAKSATI, malaksavati. — divenir debole langaiclo.
— Schwaeh, matt werden.
MALAKSAVOST. -- languore. — Schwac he, Ermat-
tiing.
MARAMA, iibrusae, sudar. — fazzoletto. — Tuch, Ta-
sehentucli, Halstueh ete.
MATERESLNA, ALATRA. — isteria. — Hysterie.
MATERICA. — utero. — G eh arra ut ter.
MATERICA ČEDOM BRIMENITA. — idero gravido.
— Schwangere Gebiiruuitter,
MATERIČNA SRIDINA, materieni trup. corpo des idero.
— G e b ii r u ui 11 e r k 0 r p e r.
MATERIČNICI. — appartenenze dell/ utero. — A n-
hangsel der Geburmutter.
MATERIČNO-POSTELJIČNE KUCAVICE. — arterie u^
tero-XJlacentoM. — S ehi aga deru der Gebiirmut-
ter und des Alutterkuehens.
MATERIČNO-POSTELJIČNI KÈRVOTOK. — emorragia
cervico-plaeentale. — G e b ii r in u 11 e r h a 1 s - ]\I u 11 e r-
k u G h e n b 1 u t u n g.
MEDJUREBRENI PROSTOROI. — spazi intercostali. —
Z w i s e li e n r i p p e n r a u in.
MEKA TIMENA. — fontaneUc. — Fontanelle.
MEKŠALA, kaše za omekšati što. — cataplasod emol-
lienti. — E r w e i e h e n d e B r e i u ni s c li 1 a g e.
MÈRTA. — mirto. — Myrthe.
MÈRTASTI ČVOEIOI, pravije reći: ćvorići nalićni_ na
mèrtov list, iliti na list od mòrte. — earancole mirti-
formi. — S e h e i d e n k 1 a p p e, J u n g f e r n h a ii t r e ste.
MÈRTVA KOST. — otoč koštana. — esostosi. Kn o-
c li e n a u s w u e h s.
MERTVILO. — catalessia. — Starrsiiekf.
METILJI. — idaiidi. — Wa s s e r bal ggeH eh w u 11.
MICINA POGANA, ili opaka, to otoč tvèrda^ cvornata, koja
se pretvara u živu ranu, što se inače raJc zove. —
scirro. — Krebs. — rak pak se u ženskih glavah o-
čittije ponajviše na gèrla materieuorn, ili na jodnoj, ili na
drugoj sisi, to kao "rana, iz koje smèrdljiv gnoj lize, i
ona sve se više rasprostranjuje. — cancro.— Eitern-
der offener Krebs.
Gli incerti del giornalismo. — Ci
scrivono da Ragusa, in data dell' 8 cor-rente:
«Due fra i più abietti figuri del par-
tito croato proditoriamente aggredirono ieri
sera il redattore del Dubrovnik.- Al fatto
si attribuiscono diverse cause d'indole pret-
tamente partigiana; ma non sarebbe da
meravigliarsi se una sedicente apologia,
comparsa nel n.o 44 della Crvena Hrvat-
ska, abbia potuto produrre una cotanto sel-
vaggia esaltazione in quei due filibustieri
dell' infima plebe. Che un'aggressione fosse
stata preventivamente organizzata contro
il redattore Fabris, ci convince una molto
singolare circostanza, di cui pure egli si è
servito per f analoga denunzia in via po-
litica, dappoiché in sede penale non pareva
si potesse ottenere effetto sollecito, nella
considerazione che già da bea cinque mesi
contro uno dei due aggressori pende una
denunzia-per pubblica violenza contro un
orgauo di polizia, senza che ancora sia
stato fissato il relativo dibattimento.
Dal complesso di molti fatti, che vanno
clandestinamente svolgendosi, e di cui a suo
tempo ci occuperemo più diffusamente, deve
arguirsi che hanno fatto di nuovo capo-
lino le sovvenzioni di quel pio istituto che
sinora trovasi sottratto a qualsiasi sorve-
glianza governativà e giuntalizia, dappoiché
certi messeri non sono poi tanto splendidi
da provvedere dalle proprie borse ai loro
politici interessi e ad altre partigiane agita-
zioni.»
Società filarmonica. — All' ultimo
trattenimento della Filarmonica, datosi do-
menica, il solito pubblico sceltissimo e nu-
meroso. I signori allievi e dilettanti —
egregiamente istruiti dal m.o Ravasio —
iniziarono il concerto, cantando in coro una
difficile Barcarola del Guercia, riscuotendo
calorosi applausi per la fusione perfetta
delle voci e la artistica coloritura. Con
eguale abilità e con eguale successo ese-
guirono poi un coro del Macbeth e quello
del sccond' atto della Bohème di Leouca-
vallo, una graditissima novità.
Il signor Pini, tenore, non potè prender
parte al concerto per indisposizione, sicché
la signora Cronia-Berettini cantò, sola, il
delizioso racconto di Mimi nella Bohème
di Puccini. E lo cantò da vera, da elet-
tissima artista, di nulla scapitando nel
confronto, inevitabile. Cantò con una grazia
squisita, miniando con grande sicurezza
ogni frase, dandole risalto con la bellis-
sima voce, piena di fascini. Alla distinta
cantante il pubblico fece una magnifica
ovazione, esigendo il bis.
Il classico duetto della Traviata ebbe
pure nella signora Cronia-Berettini un'in-
terprete degna di figurar con successo in
uno dei teatri primari. Accento appassio-
nato, voce limpida ed estesa e ben mo-
dulata. Emerse a di lei fianco, e assai bene,
l'egregio d.r Bugatto, baritono che fra-
seggia con eleganza e canta con artistica
abilità, giovandosi di una voce bella e ar-
moniosa. Entrambi furono assai applauditi
dal pubblico.
La signorina M. Lovrich, rivelando grande
abilità tecnica, e ottenendo meritati ap-
plausi, esegui al piano due concerti di Mò-
szkowski irti di difficoltà tecniche. ;
Ma il clou della lieta serata è stato il
concerto di mandolini, che entusiasmò 1' u-
ditorio. I mandolinisti.diretti con grande
perizia e con grande amore per l'arte dal
giovine signor G. Woditzka — erano, lui
compreso, precisamente dieci.. Erano i si-
gnori : fratelli Bock, Ballarin, Bauch, Cro-
ma, Namer, Papài-ella, Pino, Testa ; e tutti
di una diligenza e di un' abilità d< gne del
massimo encomio. Mirevole, infatti, la fu-
sione dei dolcissimi suoni e la loro deli-
catezza negli adagio e la loro potenza nei
crescendo, sicché, a volte, pareva di udire
un'orchestra forte e completa. I mandòli-
nistì suonarono deliziosamente delle Remi-
niscenze della Carmen — pezzo di squisita
fattura che il pubblico volle bissato — e
una poetica serenata del Francia. Insomma
lasciarono la più gradita impressione e il
desiderio di essere riuditi in ogni accade-
mia della nostra Filarmonica.
Ispettore scolastico provinciale.
— Ad ispettore scolastico provinciale, pel-
le scuole popolari, venne nominato il si-
gnor Antonio S.tròll, direttore dell' istituto
magistrale maschile.
Echi della visita vescovile. — Ci
scrivono da Ragusa, in data del 7 corrente :
«Tra 1' organo locale dei serbi e quello
dei croati ferve acre polemica circa la
nota visita fatta dal vescovo Marcellich
alla società, operaia croata. I famosi cano-
nici gravassi Pista e Liepopilli, ispiratori,
secondo il Dubrovnik, della visita, sorsero
nella Crvena in difesa del vescovo e della
religione cattolica, che essi dicono peri-
colare per la continua agitazione del par-
tito serbo, il quale ora tenterebbe di sce-
mare V influenza del vescovo col farlo
apparire un agitatore croato. Noi riteniamo
la difesa dei due canonici più di danno
che di vantaggio tanto al vescovo che alla
religione. Due cosi spinti e fanatici po-
liticanti non possono certo aver una parola
capace di effetto persuasivo sugli avversari.
Le loro apprensioni poi circa i pericoli che
corre la religione, sono ora del tutto in-
tempestive. Dovevano ben prevedere, come
saggiamente. osservava il Dalmata nell'ar-
ticolo intitolato Della lingua, inserito nel
n.o 82 del 13 ottobre anno corrente, che
col cercare di soffocare le tradizioni latine
ed italiane nella provincia si portava anche
un colpo mortale alla religione cattolica,
le cui pratiche e dottrine sono da noi in-
timamente connesse colle suddette tradi-
zioni, per modo che lo scostarsi da queste
deve necessariamente condurre al grecismo.»
Ija pesca. — Scrivono da Comisa, in
data del 6 corrente:
«Questa del novilunio di ottobre, straor-
dinariamente concessa dal Governo marit-
timo di Trieste, si dimostrò oltremodo ric-
Ciò prova una volta di più che certe
^eggi antiquate di pesca non fanno più
per i giorni.nostri e che una buona volta*
dovrebbero essere poste negli archivi. Sap-,
piamo che la fabbrica francese in questi
ultimi venti giorni di pesca confezionò quasi
un milione di sardelle ed oltre mezzo mil'one
di scombri, dando giorqalmente lavoro ad
oltre un centinaio di persone. Veniamo poi
informati che il Governo marittimo, visto
il brillante esito di questa ; pesca, per gli
anni avvenire permetterà che la pesca
delle sardelle a Comisa sia prolungata fino
al mése di novembre.,,
Un altro giornale. — È minacciato,
umoristicamente, un nuovo giornale da op-
porre al Bravi Dalmatinac. S'intitolerà con
menzogna, o con pleonasmo, Dalmatinski
Hrvat. Menzogna perchè i Dalmati non
sono mai stati croati; e cinquant'anni or
sono, in Dalmazia, nessuno poteva neppur
sognare le odierne delizie croate : pleonasmo,
perchè, data l'inconcessa ipotesi che una
parte di Dalmati sia croata, non c'è il bi-
sogno di rilevarlo. Sarebbe lo stesso che
dire il: Toscano Italiano. Ma la Dalmazia,
nelle sue tradizioni storiche e nella indole
etnografica dei suoi abitatori, nulla ha di
comune con la Croazia.
Del resto è ben caratteristico questo
spagotto della grande ed onnipotente ca-
morra croata (che dispone di molti gior-
nali e tutti scritti pel popolo) di fronte ad
un piccolo giornalino, che accentua un sen-
timento assai elementare e patriottico, il
sentimento dalmatico, e propugna la con-
cordia fra italiani e slavi.
Le bande nere della Crvena e della Ka-
tolicìca e del Narodni List non vogliono
però saperne di concordia. L'odio è il loro
programma ed il loro vangelo! Del resto
si servano. Il nuovo libelletto non ci fa
nè caldo, nè freddo.
Infamie. — La Dalmazia Cattolica —
giornale sé dicenté religioso ! ! ! — finge
di cestinare un carteggio, pur di denigrare
alcuni professori delle scuole medie, nostri
ottimi consenzienti, e gabellarli per atei e
mangiatori di preti.
Falso, falso, falso ! Parecchi professori
delle scuole medie sono nostri consenzienti
politici, ma hanno una vita sociale spec-
chiatissima per rettitudine, e, in politica,
sono moderatissimi. Essi non collaborano
al Dalmata, o vi collaborano solo in argo-
mento di storia patria, e nou si mettono a
capo, come fanno certi professori di Spa-
lato, per esempio, di rumorose agitazioni
settarie, vestiti in maschera di Sokolaši.
Non gridano zivio a Stareevich o alla
Velika Hrvatska, come alcuni professori di
Spalato. E non insultano intere cittadi-
nanze eome fanno, ad esempio, certi pro-
fessori di nostra dilettazione, che per di
più sono preti. È una vergogna, una vera
vergogna, l'attacco a persone chete e tran-
quille, che non, disturbano alcuno ; è una
vergogna, una turpe vergogna, 1' allusione
bassa e delatricè contro cittadini egregi e
rispettabili, che per la loro vita illibata,
tutta famiglia e lavoro, lucrano la generale
estimazione. Ed è un giornale religioso
che si serve di consimili mezzi? Pfui!
La perdita del piroscafo «Xaiade.»
— Come i lettori ricorderanno, il piroscafo
llòydiano Naiade. in rotta da Cattaro per
Trieste, s'investiva all' alba del 28 otto-
bre, all'imboccatura del canale di San Ni-
colò presso San Pietro della Brazza. In
causa d«lle molteplici vie d'acqua apertesi
nella chiglia, i magazzini e il riparto mac-
chine del Naiade furono invasi dall' acqua.
Ma grazie ai provvedimenti attuati con
sollecitudine dal capitanò, tanto la posta
quanto i passeggeri non ebbero a subire
alcun inconveniente. In aiuto del piroscafo
investito, accorreva prima >' Iris e quindi
10 Steplianie del Lloyd, e in quest' ultimo
venne fatto il trasbordo dei passeggeri,
della posta e di parte del carico, che fu-
rono portati a Trieste. Sull' Ira e su di-
verse maone rimorchiate dal Pluto, venne
poi fatto il trasbordo di tutto il rimanente
del carico. Ma malgrado che il piroscafo
fosse alleggerito di tutto il peso inutile, e
malgrado gli sforzi fatti dal rimorchiatore
Pluto, dal piroscafo Danubio e dagli altri
piroscafi inviati colà, non fu possibile ri-
mettere il Naiade a galla. L' incaglio, che
a tutta prima sembrava di poca impor-
tanza, apparisce invece grave cosi che si
è determinato l'abbandono del piroscafo.
Verrà salvato quanto si potrà: macchine,
attrezzi, mobili, ferramenta, legname, ecce-
tera. Insomma il Naiade fu.
Eccedenze. — Arresto. - Lunedi a
sera, verso le 8 e mezzo, in un'osteria in
Via San Demetrio, alcuni giovinastri fore-
stieri, venuti qui per fare il militare, com-
mettevano eccessi, bestemmiando orribil-
mente contro Zara e contro la sua^ citta-
dinanza, ed emettendo, miste a canti, delle
grida provocatrici. L'ispettore delle guar-
die di P. S. Grazia Mircovich intimò loro
di starsene cheti. Ma quelli persistettero ;
sicché si vide obbligato a far sgomberare
11 locale. Usciti fuori gli eccedenti, certo
Natale Radich di Sebenico scagliò offese
e villanie contro 1' ispettore delle guardie ;
sicché venne arrestato.
Ferimento. — Neil' Arena, dall' alto, è
un mare di teste. Ragazzi, serve, giovanotti,
soldati stanno a bocca aperta davanti allo
spettacolo ineffabile delle cosidettó gondole
in altalena. I ragazzi sono i più fervidi
navigatori. Di tratto in tratto qualche ser-
vetta rompe le file, e, arditamente, si dà
alla navigazione. Un organo muggisce dei
walzer che sembrano imprecazioni. Delle
lampade fumose illuminano fantasticamente
la scena, con chiaroscuri degni d'un qua-
dro fiammingo. Vocia dall'alto del palco-
scenic > il padrone, il sovrano, il commo-
doro di tutte le gondole. E le gondole sal-
gono rapide e sprofondano, giù, con lucci-
cori d'ottone brunito, in mezzo alle inte-
riezioni e allo sghinazzar della folla.
— l'àdrioì indriof gridava l'altra sera
Antonio Rancich, adetto al servizio del
carosello, ad un gruppo di giovanotti con-
templante le gondole. — Indrio, indriof,.
:fàuséètiM- gli1 obiettò fra gli
altri certo Enrico Zamola e parcossa
non ti- mandi via quei che sta dalV altra
parte?. ,f
— Panihè, parche... E, dopo un concitato
diverbio, vennero alle mani. E il Rancidi,
ferì alla spalla destra, con un colpo di
temperino, il Zamola. La ferita nott è grave ;
ma il feritore — un giovinetto sedicenne
— venne Subito arrestato dalle guardie
della polizia comunale e deferito all' auto-
rità giudiziaria.
Pili' e Pali*. — Chi, giorni sono, fosse
andato a passeggiar lungo la strada mae-
stra, avrebbe incontrati due individui- so-
spetti, rassomiglianti come due goccie
d' acqua ai famosi Piff e Paff di una nota
operetta. E, infatti, appena venuti in città,
i due mariuoli si misero ad esercitare la
nobile industria del furto. Alla maestra si-
gnorina Evelina Pomaisel, mentre faceva i~
struzione, rubarono un havelok appeso nel-
l'atrio della scuola. Denunziato il furto alla
polizia comunale, questa mise subito le mani
addosso ai due furfanti,, .che erano giusto
in procinto di vendere il soprabito. Venne-
ro arrestati e deferiti alla autorità giudi-
ziaria. Sono certi Francesco Kokol e Adolfo
Fiala.
Disegni perduti. Il proto-muratore
Giuseppe Battara ha smarrito per via * i
disegni e i fabbisogni dei lavori da lui e-
seguiti in casa Begna pel Convitto Tom-
maseo. Chi per caso avesse trovate tali
carte, voglia gentilmente ritornargliele.
Per finire. — L' arme Cede alla toga.
Oggi il consigliere X, perfettamente
monturato, entra nell' aula e dice all' u-
sciere : :
— La me toga la daga.
E domani dirà :
— La me. daga la toga.
La Pozione antisettica del dott. G. Ban-
diera è il miglior rimedio, finora conosciu-
to, per la cura della tisi polmonale. Dessa
riesce utilissima anche nei catarri bron-
chiti, acuti e cronici, nella bronco-alveo-
lite, nella bronchite fetida e malattie affini.
Attenti alle falsificazioni od imitazioni. Non
si accettino bottiglie di Pozione antisettica
se non sono munite di marca di fabbrica.
Ogni Jlacon costa 1. 4. Deposito generale
in Palermo, presso la Farmacia Nazionale,
Via Tornieri, 65. Sub-deposito in Zara
presso la Farmacia C. P. Bianchi.
Corsi d'istruzione in lingua tedesca. —
Scolari ed adulti, che sono intenzionati di
imparare la lingua tedesca, verso modico
onorario, sono pregati di ritirare informa-
zioni ulteriori e di farsi eventualmente
iscrivere, fino al 28 corrente, presso la
ditta libraria del signor E- cavaliere de
Schònfeld.
Nel caso che il numero fosse sufficiente
verranno aperti degli appositi corsi, con
riguardo al tempo libero dei partecipanti.
L'iscrizione degli scolari seguirà da
parte dei genitori ,g. raccomandatari.
La Lega Nazionale in Dalmazia
Per T apertura del ginnasio croato ci per-,
vennero i seguenti importi a favore del
gruppo locai»- : :
Raccolte al solito tavolo del
Grand Hotel cor. 20;—
Somma cor. 20:—
Liste precedenti cor. 18b'4:36
Somma cor. 1884:36
• •.'."" ••'• * " .... . • •• • : * *
Pervennero al gruppo di Spalato :
Per onorare la memoria della defunta
sig.a Giuseppina Willenik, dal sig. Riccardo
Savo cor. 4. • •
Le oblazioni vàrie
All'asilo infantile. — Per onorare
la memoria del defunto sig. Marco Petra-
novich, sig. Carlo Mari eh cor. I,
Per onorare la memoria dèi defunto sig.
Attilio Costan, sig. Pietro Marincovich
cor. 2.
Per onorare la memoria della defunta
sig.a Giuseppina Willenik, sig. Donato Fi-
lippi cor. 10.
Per onorare la memoria del defunto sig.
Giuseppe Abermann, sig. Giuseppe Aber-
mann cor 10. -
La direzione esterna i più vivi ringrazia-
menti ai generosi oblatori.
LE RECENTISSIME
Al consiglio dell' impero.
L'ultima seduta trascorse alquanto tran-
quilla. L'ostruzionismo si accontentò di
una sola votazione per appello nominale,
per poter rendere possibile il passaggio
alla discussione, sulla proposta del depu-
tato d.r Funke di porre il gabinetto in i-
stato d'accusa per la promulgazione delle
ordinanze sulle lingue. Il d.r Funke parlò
sei ore. Considerò le conseguenze delle
ordinanze sulle lingue e descrisse, con la
scorta di uua : serie di esempi, l'odio nu-
trito dai czechi contro i tedeschi. Fra al-
tro citò un articolo di un giornale czeco,
nel quale raccomandasi di adottare il ba-
stone contro le cimici tedesche di Praga. Il
d.r Funke disse alla fine del suo discorso
che % assolutismo in Austr a è impossibile.
La. sospensione. costituzione segne-
rebbe la rovina e lo sfascelo dell' Austria.
La visita di Goluchowski.
U esercito italiano, giornale che rap-
presenta l'opinione prevalente nelle alte
sfere militari, a proposito della' visita di
Goluchowski, scrive che 1' alleanza dei due
Stati, una volta fieri avversari, è al gior-
no d'oggi una necessità che si impone
agli uomini politici dei due paesi,' egual-
mente desiderosi di pace e di tranquillò,
sviluppo ; è una grande guarentigia per la
pace generale dell' Europa, che può fare
affidatamento sopra questo accordo in ogni
pericolosa eveutualità. L'alleanza dell' Italia
coli' Austria-Ungheria è adunque entrata
nell' orbita degli interessi positivi e perma-
nenti di fronte ai quali anche le eventualità
più favorevoli di iqna politica romantica (in-
tenda chi può) non potrebbero esercitare
nell' Italia alcuna attrattiva. «È per questo
che la visita del conte Goluchowski al Re
d'Italia, sarà dovunque salutata, come noi
la salutiamo,/quale un fatto altamente
favorevole alla conservazione della pace
edagli ottimi rapporti fra l'Italia e 1'Aus-
tria-Ungheria nell' avvenire.
Ecco come la pensa il partito militerò
italiano.
Una Tittoria socialista.
Nella elezione suppletoria d'un deputato
al parlamento pei comuni foresi del di-
stretto di Krems, sopra 6968 voti validi,
il candidato Leopoldo Daschl ne riportò
4068 e Augusto Dotz 2881. S'ebbero 19
voti dispersi. Risulta quindi eletto Leopoldo
Daschl candidato socialista democratico.
Camera francese.
La Camera approvò senza discussione il
disegno di legge per la divisione in due
del VI corpo d' esercito, come pure la con-
venzione sul servizio postale marittimo con
1' Algeria e la Tunisia. La Camera passò
quindi alla discussione del bilancio. Non
essendo presente alcuno degli oratori an-
nunciati per la discussione generale, la
Camera deliberò di passare alla seconda
lettura. Alla discussione del bilancio del
ministero dell'interno si constatò che era
assente anche il ministro dell' interno, Bar-
tliou, e la seduta fu quindi interrotta.
Il ricorso dì Crispi.
Francesco Crispi ha riportato completa
vittoria alla corte d'appello di Bologna«
Questa ne accolse il ricorso e annullò l'or-
dinanza del giudice istruttore di Bologna
dichiarando l'incompetenza di quella ma-
gistratura nel caso Crispi.
La corte di cassazione respinse l'ag-
giornamento del dibattimento, proposto dal
procuratore generale Pascale. Il senatore
Pessina assunse' la difesa e combattè l'ac-
cusa. La corte di cassazione motivò nel
senso che, stando al presente materiale
degli atti, le autorità giudiziarie ordinarie
sono incompetenti e per ciò decise di an-
nullare la sentenza di Bologna.
Hfartini all' Eritrea.
Un giornale di Napoli fa il nome di
Ferdinando Martini come governatore ci-
vile dell' Eritrea.
Il monumento a Billroth.
Sotto le arcate dell' università di Vienna
è stato scoperto l'altro giorno il monu-
mento a Billroth, eseguito dallo scultore
Zumbusch. Il prof. Gussenbauer, scolaro
di Billroth, di cui ha assunta la cattedra,
ha tenuto il discorso d'inaugurazione. Alla
cerimonia assistettero moltissime persona-
lità. Il palazzo dell'Jim^ Mater era però
troppo piccolo per accogliere tutti coloro
che ricordano e benedicono ri Billroth.
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flora vi^ è cosi ricca che molti prodotti u-
tilissimi si hanno quasi per niente. Costruite
delle strade, delle ferrovie, dei porti, dei
telegrafi, e vedrete quale meravigliosa tra-
sformazione ! L'uomo dal codino sarà ra-
pidamente cacciato nel!' interno, oppure,
ciò eh' è più probabile, diventerà 1' operaio
dell' europeo, il suo collaboratore umilissimo
per quanto efficace.»
= Una collezione di autografi. —
Un ricco americano, Morvison, morto in
questi giorni, nella sua splendida villa a
Fonthill, possedeva una interessante colle-
zione di oggetti d' arte e d' autografi, giù
dicata 1' unica degli Stati Uniti.
Era costata trent' anni di ricerche pa-
zienti al suo proprietario. Di tutti i sovrani
e di tutti gli uomini di stato eminenti,
specialmente d'Inghilterra e Francia, si
vedono nella collezione gli autografi. Si
aggiungono inoltre quelli di tutte le cele-
brità della letteratura, delle arti e delle
scienze. Ed è bene notare che gli autografi
sono formati non già da poche linee stac-
cate, ma da lunghe lettere, molte delle
quali sono d' una speciale importanza sto-
rica e politica.
In questi ultimi anni il Morvison si era
particolarmente dedicato a raccogliere le
lettere di Nelson e di lady Hamilton ; la
serie era assai numerosa sì da formare due
volumi, che furono stampati. Essi gettano
una nuova luce sulla storia del tempo in
cui grandeggiò il Nelson.
Ije eatastroli dell' acetilene. —
Un telegramma da Nuova York reca par-
ticolari raccapriccianti circa una formida-
bile esplosione avvenuta giorni sono a
Jersey City, nelle officine dell' Aeetelyne
Company.
Ignorasi a quale causa debba attribuirsi
il disastro; se cioè lo scoppio sia avvenuto
per eccesso di pressione o per accensione.
Sta il fatto che un enorme serbatoio e-
splose improvvisamente, verso le nove di
sera, con spaventevole frastuono, semi-
nando nell'officina la rovina e la hiorte.
Quindici persone che si trovavano in
immediata vicinanza del serbatoio, rimasero
letteralmente sfracellate. Un altra ventina
di operai furono sbalzati a molti metri
lontano, riportando ferite più o meno gravi.
Il disastro non. fu limitato a questo, poi-
ché all'esplosione del gi;an serbatoio se-
guirono, per una diecina di minuti, altre
esplosioni di serbatoi minori che comple-
tarono r opera di demolizione iniziata col
primo scoppio.
L'intero fabbricato della Compagnia è
in rovina. Dei muri'sono .crollati, dei pa-
vimenti sfondati e dappertutto sono cumuli
di macerie che danno l'idea della devasta-
zione che segue un terremoto.
Dopo lo scoppio divampò l'incendio che
illuminò coi suoi bagliori sanguigni sini-
stramente la scena, terminando di distrug-
gere quanto era stato dall' esplosione ri-
spettato.
All'opera di salvataggio delle numerose
vittime sepolte sotto le rovine dell'officina,
prese parte tutto il corpo dei pompieri di
Jersey City, coadiuvati da.,n'iimei'osi citta-
dini accoi'si sul teatro della catastrofe.
Il panico nella città fu tanto maggiore
in quanto con l'esplosione la luce elet-
trica si spense repentinamente, e Jersey
City si trovò immersa nel buio più pro-
fondo.
L'immane catastrofe ha piJodotto una
costernazione generale.
LÀ CHOKACA
La notte di San Silvestro è pas-
sata allegramente. Alla ritirata della
Banda Comunale presero parte migliaia di
persone. La marcia, composta da canzoni
patriottiche, venne ripetuta e accompagnata
dagli entusiastici evviva della folla, a Zara
italiana e alla Lega Nazionale.
Alla notte il Caffè Centrale era gremito.
In punto alle 12 s'ebbe il tradizionale volo
della colomba, mentre prorompevano gio-
condi evviva. Degli egregi giovani fecero
dei brindisi inspirati ad un fervido patriot-
tismo ed accolti da applausi fragorosissimi.
Si diedero alla Lega numerose oblazioni.
Al Restaurant del Grand Hotel eguale
folla ed eguale entusiasmo. Anche gli altri
locali pubblici benissimo frequentati.
Fuori, le brigate ponevano una nota al-
legra nella tranquillità della notte. Can-
zoni patriottiche, evviva, un' allegria schietta
e di buon augurio per l'anno nuovo.
Una forte comitiva, essendosi durante la
notte avvicinata alla casa ove ha sede l'i.
r. ginnasio croato, sbucarono improvvisa-
mente molti gendarmi con la baionetta in-
nastata, eh' erano nascosti nei pressi di
quella casa. La grossa comitiva li accolse
col grido di Viva Zara italiana, e poi pro-
seguì cantando la canzone Lassè pur che i
canti e suhi, fra acclamazioni entusiastiche.
Eegnò 1' ordine più perfetto. E Zara ma-
nifestò giocondamente, ancora una volta, il
suo carattere nazionale.
Le predizioni di Falb per il ISOS.
— I pronostici sono per la prima metà
dell'aimo e dicono che i giorni critici di
primo ordine saranno : 22 gennaio, 20 feb-
braio, 8 marzo, 22 marzo, 6 aprile, 6 mag-
gio, 3 luglio, 2 agosto, 31 agosto, 30 set-
tembre, 15 ottobre.
Di secondo ordine: 6 febbraio, 20 a, ile,
4 giugno, 17 agosto, 36 settembre, 29 ot-
tobre, 14 novembre.
Di terzo ordine: 8 gennaio, 20 maggio,
17 giugno, 18 luglio, 28 novembre, 28 di-
cembre.
Falb predice per la prima metà di gen-
naio molto freddo e tempo molto asciutto.
L'Europa centrale avrà poche nevi, ma
moltissima ne cadrà 'in Italia. La prima
parte di febbraio sarà freddissima, ma la
seconda compenserà della prima. Nevicherà
molto in marzo. In aprile frequenza di tem-
porali. Maggio poi avrà tutti i capricci:
caldo, freddo, pioggia e temporali. In con-
fronto il giugno promette di essere galan-
tuomo.
11 tribunale a Selenico. — Senza
detrarre al merito di coloro che più recen-
temente si adoperarono per l'istituzione
del tribunale di Sebenico, vuole giustizia
che si mostri gratitudine viva a quegli
amministratori comunali, che, mossi da
caldo amore di patria, furono i primi a
chiederlo.
Sino dal 23 settembre 1868 queir ammi-
nistrazione autonoma — podestà il vene-
rando Luigi d.r Prari e assessori i sempre
compianti Luigi d.r Zuliani e Antonio d.r
Galvani — presentava all' eccelsa Dieta
dalmata un'istanza colia quale la interes-
sava a prendere l'iniziativa per l'istitu-
zione di un tribunale a Sebenico. Avviata,-
in seguito al voto della Dieta, una per-
trattazione in proposito, in pendenza della
decisione ministeriale, il 28 marzo 1871,
la stessa amministrazione autonoma pro'
duceva una supplicazione all' eccelso mini-
stero della giustizia, con cui rinnovava la
suddetta domanda. Il 24 marzo 1874 il co-
mune autonomo insisteva presso l' eccelso
ministero per T esaudimento ; e il 27 aprile
1875 presentava umilissima supplica in
questo senso a S. M.
Il seme gettato con cura amorosa dagli
autonomi non potè allora svogliersi in
pianta rigogliosa e dar frutto ; ma, coli' an-
dare degli anni, fruttificò; ed ora il Tri-
bunale di Sebenico è un fatto compiuto.
Ci hanno anzi telegrafato sabato (cre-
dendo che sabato uscisse il giornale) da
quella città:
«L' inaugurazione del tribunale è seguita
regolarmente. Parteciparono, invitati, le au-
torità, la rappresentanza cittadina e i rap-
presentanti delle varie associazioni. Dopo
la funzione ecclesiastica, ebbe luogo, nella
nuova sede giudiziaria, la solennità inau-
gurale. Vennero pronunciati tre discorsi
oggettivi. Il signor presidente d'appello e
il presidente del neo-eretto tribunale par-
larono in ambo le lingue del paese. Il po-
destà in slavo. Ripetuti, triplici evviva a
Sua Maestà.»
Pro e contro la miova Procedura
Civile. — Ci scrivono da Spalato, in data
del 3 corrente:
«Domenica 2 corrente, alle ore 11, con-
vennero nella sala maggiore di questo tri-
bunale tutti gli impiegati giudiziari, il
presidente e la Giunta della Camera degli
avvocati, accompagnati da numerosi membri
dell' ordine, i notai, e tutti insomma i giu-
risti della città per assistere, dietro invito
della presidenza del,tribunale, ad una so-
lenne inaugurazione delle nuove leggi di
Procedura Civile.
Il presidente Laneve lesse un discorso
di circostanza assai elevato per concetto
e per forma, riassumendo con sintet'ca
chiarezza lo spirito a cui vengono infor-
mate ed i caposaldi delle nuove disposi-
zioni, rilevando la aumentata delicatezza
delle mansioni affidate ai giudici ed accen-
tuando con lusinghiere parole la sua fiducia
nella cooperazioné intelligente degli av-
vocati di questo foro.
Il presidente della Camera degli avvocati,
d r Edoardo cav. Tacconi, ebbe così a ri-
spondere :
«Ringrazio l'illustrissimo signor presi-
dente del tribunale per gli elogi da esso
fatti al ceto degli avvocati, i quali si pre-
starono sempre con onestà, disinteresse e
premura nel disimpegno delle non facili
loro mansioni, e non mancheranno certa-
mente di agire in egual modo nell' eserci-
zio della loro professione anche nell' ap-
plicazione delle nuove leggi, delle quali
non è d' uopo eh' io mi occupi qui d' av-
vantaggio. A dire il vero, all' ordine degli
avvocati non fu assegnata una gran parte
nella nuova procedura civile, ma ciò non
significa ch'eglino non faranno del loro
meglio, acciocché riesca deUa maggior pos-
sibile utilità nella sua pratica applicazione.
Io però (e con me quelli che apparten-
gono ormai agli uomini vecchi, ai cosidetti
laudatores temporis adi) non posso senza
dispiacere veder andare sepolto, e sparire
per sempre, un sistema che aveva pure dei
meriti, e che occupò le menti di insigni
giureconsulti, sia tedeschi che italiani, dei
quali ultimi, a titolo d'onore, ricorderò
il celebre Racchetti, professore, a miei
tempi, di procedura civile, presso l'univer-
sità di Padova, il Sonzogno e il Gennari,
che ci lasciò un vero gioiello nel suo Hbro
Teoria delle prove nel processo civile au-
striaco.
Senonchè lo spirito dei tempi reclamava
una riforma, e la riforma fu data. Accet-
tiamola di buon grado, e, seppure lasci
parecchio a desiderare, come lo lasciano
tutte le cose umane, nelle quali invano si
cerca la perfezione, speriamo che in ap-
presso con opportune move disposizioni si
adotteranno i necessari miglioramenti.
Anche in Germania si rimarcano dei di-
fetti nella pratica applicazione della ana-
loga vigente procedura civile, e si propon-
gono già delle modificazioni, che noi senza
dubbio avremo, emergendone poi il bisogno.
Non posso peraltro non osservare,^ che
forse troppo presto fu messa in attività la
nuova procedura civile, mentre, non es-
sendo ancora fra noi tutto completamente
pronto e disposto, con riguardo anche al
ritardo nelle traduzioni, rimane a veder
se potrà tosto funzionare in modo tale da
corrispondere ad ogni aspettativa.
E qui ringrazio di nuovo l'illustrissimo
signor presidente del Tribunale, uomo me-
ritamente lodato per le attitudini e l'atti-
vità che lo distinguono, e chiudo il mio
dire^ mostrando compiacimento per me e
per gli egregi avvocati, miei colleghi, colle
parole di Cicerone : Laetus sum laudari a
laudato viro.
Società dei Bersaglieri. — Domani
la patriottica Società dei Bersaglieri inau-
gura, con un trattenimento famigliare e con
ballo, i locali sociali al Teatro Nuovo.
Buon principio!
Funerale a Borgo Erizzo. — È
morto a Borgo Erizzo l'aggiunto capovilla
Simeone Jovich, un ottimo vecchio, molto
affezionato alla nostra causa. I Bersaglieri
di Borgo E rizzo gli fecero un bel fune-
rale, cui il Comune mandò delle torcie.
Società dei Bersaglieri di Borgo
drizzo. — Domani ha luogo un'adunanza
ordinaria nei locali sociali col seguente
ordine del giorno: I. lettura ed approva-
zione del verbale dell' ultima adunanza ;
IL Resoconto finanziario ; III. Elezione
delle cariche sociali per Y anno 1898 ; IV.
Proposta di una aggiunta allo statuto ; V.
Eveniuali proposte.
Società Corale. — E' d'uopo conve-
nire — senza la menoma esagerazione —
che nella accademia di domenica la nostra
Società Corale si fece veramente onore. I
coristi, signorine e uomini, cantarono assai
bene, con perfetta fusione di voci e con
effetti di coloritura. Si vede che il maestro
Traversi — abile e paziente — non s' è
risparmiato nell'istruirli e che il coro so-
ciale va sempre più migliorando. Piacque
assai il quartetto dei mandolinisti e venne
ammirata — come altre volte — la grande
maestrìa della signora Teresita Traversi nel
trattare il pianoforte. Tutti gli esecutori
vennero calorosamente applauditi ed alcuni
pezzi vennero fatti bissare. E' assai de-
plorevole, però,' e lo diciamo francamente,
che pochi dei numerosi invitati siano in-
tervenuti al concerto. E' male non inco-
raggiare, almeno coli' applauso, dei bravi
operai, che, finito il lavoro, si svagano col
canto.
Buffonate. — Ci scrìvono da Spalato,
in data del 4 corrente:
«False, false del tutto le accuse mosse
da un corrispondente locale del Narodni
List per adombrare due impiegati postali
di qui. Nel locale ufficio di posta e tele-
grafo, se mai, abbondarono sempre le di-
mostrazioni in senso croato ; ma tutti gli
impiegati conoscono le due lingue del paese
e le usano attentamente nel contatto con
le parti. Nei casi concreti citati dal Na-
rodni List gli impiegati agirono secondo le
prescrizioni ufficiose; tanto è vero che sono
sempre in grado di rispondere del loro
contegno ai loro superiori.»
Il signor difensore penale Riccardo
Camber — a rettifica di una notizia inse-
rita nel n.o 104 del Dalmata — dichiara : «io
non entro minimamente nè nella ,cessione
del giornale Mattino e Sera al signor To-
massich, nè molto meno ho rapporto di sorta
colla redazione dei sopradetti giornali.»
Noi soggiungiamo che la notizia l'ave-
vamo tolta da un altro giornale.
Fucilate per q^uestioni di confine.
— Venerdì mattina il capovilla di S. Cas-
siano, Giuseppe Pericich, con alcuni ron-
dali colse vagopascenti entro il confine di
S. Cassiano alquanti buoi appartenenti a
villici di Gallovaz.
In forza delle norme vigenti, il capovilla
di S. Cassiano sequestrò gli animali e mandò
a chiamare i relativi proprietari per addi-
venire alla constatazione del danno causato
da quel pascolo ed eventualmente ad un
accomodamento.
Venuti a cognizione del fatto i proprie-
tari degli animali, in compagnia di molti
altri convillici, accorsero sul luogo ed alla
vista del capovilla e dei rondari di S. Cas-
siano cominciarono a sparare contro di
essi.
Il capovilla Pericich rimase ferito ad un
piede, non però gravemente. La cosa però
avrebbe avuto assai più serie conseguenze,
senza l'intervento dei gendarmi, che furono
costretti di sparare diversi colpi per met-
tere in fuga gli aggressori.
Bel tomo ! — Ci scrivono da Zlarin :
«Nell'ultima seduta del nostro consiglio
comunale, V assessore Giovanni Anicin ebbe
un contegno eccezionalmente comico. Si
mostrò inquieto, ebbe atteggiamenti di pro-
testa, fece ridere. Infine, per coronar 1' o-
pera, si scagliò con pazza ira contro il
Dalmata, quasiché il Dalmata non lo a-
vesse sempre risparmiato. (E fece male.)
Il contegno ed il linguaggio del nostro
Bacighin destarono un senso di nausea nei
buoni patrioti zlarignani, che sono affezio-
nati al partito autonomo e professano viva
simpatia pel vostro vecchio e patriottico
giornale.»
Ma si serva, quel caro sor Anicino, si
serva ; chè, tanto e tanto, non perderemo
r appetito per questo.
In fascio. — Tutti si lagnano dell' e-
strema leggerezza dei bolli nuovi. Son
fatti apposta così per impedire le frodi.
Attenti, adunque, nell'adoperarli. — La
Società Vinicola per la Dalmazia (purché
non abbia la sorte di tante altre società
consimili!) avrà il suo primo congresso, a
Spalato, addì 16 gennaio. — Col primo di
febbraio Gravosa avrà un arrivo giorna-
liero di piroscafo da Trieste o da Fiume.
— Anche al Tribunale di Ragusa si é i-
naugurato con solennità la nuova proce-
dura civile.
Per finire. — Il primo barbiere di
Zara (venendo da Porta Marina) ha espo-
sto tre banconote da cinque sul solito ba-
cile di capo d'anno. Pensa che, al solo
vederle, gli avventori daranno mancie più
generose. Ma — ahi duro fato! — mentre
il barbiere esce un momento, un ladro, a-
bilissimo, gli porta via in un lampo una
delle banconote. Ecco una generosa man-
cia che il ladro si è accordato a sé stesso.
Prezz^o di ogni bottiglia, con istruzione,
L. 4. Rifiutare le imitazioni; chiedere la
marca di fabbrica.
Le oblazioni varie
All'asilo infantile. — Per onorare
la memoria della defunta sig.a Elena de
Resetar, dalla distinta sua »ignora madre
Nicoletta v.a de Seifert cor. 200, dal sig.
Ferdinando Ragazzini cor. 2.
Per V albero di Natale. Dalla sig.a Pao-
lina Palina cor. 6, dalla sig.a Anna Prinz
cor. 1.
La direzione esterna i più vivi ringrazia-
menti ai generosi oblatori.
Fra libri e giornali
De Roberto Federico — Gli Amori —
Casa Editrice Galli di Baldini, Castoldi
& C. — Milano 1898.
Dopo V Amore, gli Amori. Se il primo è
una trattazione sistematica e filosofica di
questo gran fatto umano, che irritò sempre
la speculazione di tutti i letterati; il se-
condo è la raccolta di moltissimi casi di-
versi, opposti ed inconciliabili, che sorgono
e si manifestano nella presente nostra so-
cietà, sotto la spinta dell'eterna passione.
Gli Amori sono il corollario pratico, espo-
sto con somma evidenza di analisi, ai di-
versi postulati scientifici che V Amore am-
metteva: donde una serie di novelle, certo
prese dalla realtà e scritte con quella forma
sobria, incisiva ed ardita, che l'autore
possiede di special natura; novelle, che ven-
gono raccontate in lettere ad una geniale
contessa, la quale si rivela come opposi-
trice delle teoriche erotiche del de Ro-
berto, fino dalla prefazione. Nulla dunque
sfugge all'autore, nè il plateale e comune
atto, nè i fremiti e l'ansie, nè l'idealità som-
ma, nè il sacrificio, nè 1' egoismo, nè la
dedizione cpmpleta. Anzi, in quest' ultimo
libro, se da una parte ha usato la mas-
sima evidenza plastica e l'audacia, per
nulla lasciar indietro, dall'altra adopera
una somma delicatezza di lingua, la quale
nulla velando del concetto fa in modo, che
le più sensibili orecchie e i più squisiti
temperamenti non ne vengano turbati.
Sembra impossibile, che dopo tutto quanto
hanno detto suH' amore, da Brantòme a
Bourget, da Balzati a Mantegazza, ancora
il De Roberto abbia potuto esporre qualche
cosa di nuovo, o, se non tale nel fatto,
nella interpretazione e nella forma. Certo
che questa nuova opera serve a dare un
carattere ormai speciale al nostro autore,
il quale può arrogarsi il titolo di filosofo
dell'amore non forse per la maestrìa e la
delieatezza formale, nelle quali il Bourget
eccelle, quanto per l'intuito profondo e la
analisi di questo astruso problema. Onde
tutti, come sempre, vorranno leggere que-
sto volume che così da vicino li interessa
ed ameranno nel vedersi compresi nei
molteplici casi di queste novelle, nelle
quali si ritrovano questi episodii di vita
passionale fotografati dal vero da Federico
De Roberto. P. V.
LE RECENTISSIME
Chi soffre malattie di petto (tubercolosi,
bronchite, catarro polmonare, eccetera)
sperimenti la rinomata Pozione antisettica
Bandiera. Tale specifico, d'ammirevole ef-
ficacia, uniformato alle disposizioni di legge,
trovasi depositato nelle principali farmacie
d'Italia e dell' estero. In Palermo, presso
la Farmacia Nazionale, via Tornieri, 65.
In Zara alla Farmacia C. P. Bianchi.
Nelle conferenze fra il barone Gautsch
e i deputati tedeschi della Boemia, oltre
che delle ordinanze sulle lingue, si trattò
di tutte quelle questioni dalla cui solu-
zione dipende la ripresa dell'attività par-
lamentare e il ristabilimento di condizioni
normali in Boemia.
Generalmente si crede che gli avveni-
menti della settimana decorsa dovrebbero
imporre ai ^ eputati tedeschi una energica
azione a difesa dei diritti dei tedeschi in
Boemia.
— Si comunica utficialmente che dinanzi
a Chemulpo si trovano le navi inglesi:
Centurion, TJndaunted, Narcissus, Piqué,
Bainlow, Daphne e Algerine. Dinanzi a
Porto Arthur si trovano le navi da guerra
inglesi: Immortalité e Iphigenia.
— L'ambasciatore francese Billot, nel
prender congedo dalla colonia francese di
Roma, rilevò come negli otto anni in cui
egli ha retto l'ambasciata siano grande-
mente migliorati i rapporti fra l'Italia e
la Francia e parlò delle «buone intenzioni»
del governo francese verso l'Italia.
Il Don Chisciotte si rallegra caldamente
delle dichiarazioni di Billot, che faranno
specialmente esultare Luzzati, l'eterno apo-
stolo del ravvicinamento alla Francia.
= Sabato sì era sparsa a Berlino la
voce che il principe di Bismarck fosse
morto. La notizia si propagò con rapidità
meravigliosa e produsse dovunque gravis.-
sima impressione.
Lo stato del principe Bismarck è del
resto soddisfacente.
= Il presidente Felix Paure ha graziato
r anarchico Cj^vot, che era stato condannato
alla deportazione perpetua.
Roma, 5 gennaio. — Alla fine
giugno gli imperiali di Germania, cii
ritorno da Gerusalemme, sbarcheranno a
Genova per recarsi poscia all' esposi-
zione di Torino, attesi dai sovrani di
Italia.
= I funerali di monsignor Sarnelli,
arcivescovo dì Napoli, riuscirono solen-
ni, imponenti.
Vienna, 5 gennaio. — I giornali
recano la notizia sensazionale avere
lo Schenk, professore di embriologia
all' università di Vienna, scoperto il
modo di 'determinare a piacere il fu-
turo sesso dell' embrione umano.
Edit. e redat. resp. Luigi de Negovetìch
stabilimento Tipografico S. Artale
Anno II. Anno li. L'Indicatore
dei Prestiti
giornale di tutte le estrazioni, indi-
catore autentico dei numeri estratti
e delle restanze, di tutti i prestiti
austriaci con lotteria, e dei prin-
cipali prestiti esteri, nonché delle
olbMigazioni, lettere di pegno,
priorità, azioni, ecc. Rivista
finanziaria, pagamenti dei cou-
pons, e dei dividendi, liistino
ufficiale della Borsa di Vienna.
Esce due volte al mese in
Trieste
in grande /ormato.
Abbonamenti per la IVlonarchìa a. u. per un anno
da oggi fl /j da oggi
a tutto decembre 1898 li a tutto decembre 1898
Numeri di prova gratis e franco scrivendo
air Amministrazione dell' Indicatore dei
Prestiti in Trieste.
Il sottoscritto si pregia di avvisare che
col 1.0 decembre a. c. ha assunto la rap-
presentanza generale per la Dalmazia della
rinomata ^
l'albbriea Americaiia
di
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per 5 anni
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Per venire incontro al P.^T. Clero ho
stabilito di concedere a questo e alle fab-
bricerie la facilitazione del pagamento ra-
teale.
Le rate mensili sono da convenirsi a
seconda del valore dell' istrumento.
Sono poi sempre pronto di fornire mag-
giori schiarimenti a chi me ne farà ri-
chiesta.
B. de Schonfeld.
I NOSTR^ISPACCI
Vienna, 5 gennaio. — L' adunanza
dei deputati tedeschi della Boemia,
per discutere la partecipazione ai
lavori della Dieta, avrà luogo ai nove,
a Leitmeritz.
Budapest^ 5 gennaio. — Dopo che
r estrema sinistra dichiarò di desistere
dall' ostruzione, occorse un vivace in-
cidente. L' on. Polonyi lanciò un' ac-
cusa contro il Banlfy, tacciandolo di
avere informato falsamente la Corona
a vantaggio del proprio partito. Il
Banffy respinse 3đegnosamente l'accusa.
ACQUA
ACIDULA
alcalina purissima
la migliore bevanda rinfre-
scativa da pasto, sperimenta-
ta nelle tossi, nelle raucedTmi,
nei catarri di stomaco e
degli intestini.
Enrico Mattoni
in Giesshahl Sauerhrunn.
Deposito generale pella Dalmazia, Bosnia
ed iLrcegoYina presso Frane. leckel, Fiume
Depoa'ti secondari: Zara, Farmacia Androvich
Spalato: Farmacie TooJgl e Volpi e Drogherie
AUmovid e Mario. Ragusa: Farmacie Drobaé
Sano, Drogheria Lopizd, presso i E. P. Fran-
cescani e presso E. SrinSid e B. Weiss Cat-
tavo : Farmacìa Stefanovic. Mostar: Famacia
Zovetti e Thonhauser. Oetiigne (Montenero^
presso Visko Vuletid. ^^onteneio)
Malati di tosse
Più di 1000 attestati
comprovaBo 1' eccellenza dei
BombPJ per la tosse di Kaiser
i quali agiscono prontamente e sicura-
mente tanto nelle tossi che nelle rau-
cedini, catarri ed ingorgamenti.
Le più grandi specialità dell^Austria,
Svizzera. Per pacchetto 10
Brié iS'
tocomitati, dovrebbe spiegare la mag- I
gioro attività per ottenere da tutti i
fattori interessati e da tutte le autorità
l'appoggio più largo per evitare la
sventura che minaccia la nostra pro-
vincia.
L'agitazione che si manifesta per
r introduzione della misera addizionale
sui vini Marsala prova che i nostri
concorrenti non dormono. Imitiamone
r esempio e soltanto così potremo spe-
rare die sarà finita per lo nostro po-
polazioni r epoca dolorosa delle prove
più dure.
L'Inghilterra
insegni che cosh sia patriottismo.
„Che il grido di: All'armi! all'armi!
si ripercuota pel mondo." Così comin-
cia r ultima poesia del popolare Al-
fredo Austin, una poesia al calor bianco,
che accenderebbe gli entusiasmi di un
morto di paura.
Ma il popolo inglese, non pare che
abbia bisogno dell'incitamento dei suoi
bardi per correre alle armi. Il Natale
passò quasi inosservato; un triste Na-
tale ! C è stato altro da pensare che
alla sacramentale oca grassa e al ri-
tuale pudding alle prugne. La forma-
zione dei corpi volontari procede feb-
brile, 0, anche in questi giorni, sacri
al riposo assoluto, in Pali Mail, alla
Mansion House, nei quartieri e nelle
baracche militari, nei magazzini di de-
posito di tutto il llegno Unito, si la-
vorava notte e giorno.
Si specchino tutte le nazioni nel-
r Inghilterra !
Alla Mansion House, 1' abitazione
ufficiale del Lord Mayor, si lavora an-
(;or.i |)('r il reggimento offerto dalla
City.
Noi crediamo che nessun reggimento
al mondo sia stato organizzato così
aristocraticamente. *
Per la magnifica scala d' onore, sui
soflici tappeti di velluto rosso, va e
viene una folla elegante. Pare un ri-
vimento senza dame. Sono in gran
.lite uftìciali dei volontari che vanno
a raccomandare le loro iscrizioni al
^^olonnello Boxali, l'organizzatore. Fat-
Mini postali, soldati corrono con or-
ni, con fasci di corrispondenze.
Meraviglia la estrrnia gioventù de-
ufticiali dei volontari. Questo corpo
rcscnta per 1' Inghilterra la mili-
. i.i territoriale, e non si può non am-
niirare questi sbarbati, ma forti e fieri
giovanotti, ai quali l'assiduità negli
esercizi sportivi ha dato una gagliar-
dia che si cercherebbe invjìno fra la
gioventù degli altri paesi,
li colonnello Box ili è un giovanotto,
che non dimostra trent' anni, elegante
c cortese.
nuovo reggimento li nuov o ha pure l'o-
nore di nascere nel piii signorile de-
gli ambienti. Una grande sala bianco
c oro con specchiere di Murano, lam-
pa<lari elettrici, tappeti damascati, un
grruide caminetto di marmo bianco, un
magnifico piano a coda in un angolo,
mobili dorati e coperti di seta, fiori
fVosclii un po' da per tutto, alle pareti
quadri di scuola italiana e spagnuola.
Il corrispondente di un grande gior-
niile italiano non ha potuto fare a
meno di esclamare:
— Colonnello Boxali, voi avete una
splendida caserma!
Il colonnello ha sorriso; poi, saputo
10 scopo della visita, ha detto al cor-
rispondente :
— Le dispiace di perdere un po' di
tempo? Non posso dedicarle che pochi
momenti, negli intervalli delle mie
occupazioni.
Non domandavo di meglio, soggiunge
11 giornalista; e, mentre il colonnello
si sprofondava nell'esame febbrile di
montagne di carte, io, alla mia volta,
aggiunge, mi sprofondavo nella più
soffice delle poltrone.
Ogni tanto un colossale sergente di
artiglieria, dalla testa coperta, o meglio
scoperta dal microscopico berrettino,
portava un biglietto da visita e intro-
duceva un visitatore.
— Ve(?e — disse l'ufficiale — da
tre giorni è così, dalla mattina alla
sera. Ne vengono di tutte le qualità.
Ieri si presentò un giovane con una
gamba di legno, dicendo che è abilis-
simo tiratore e cavallerizzo. Stamane
è venuto un vecchio signore a portare
^tre figli ad iscriversi. Io debbo riman-
dar tutti ai luoghi d'in.scrizione, nelle
'di dei corpi metropolitani.
— Le iscrizioni avranno superato
'i molto il numero fissato, allora?
- Certamente. Credo che domani
dumero sarà raddoppiato. II reggi-
u. ito doveva essere di mille uomini,
dei quali duecentocinquanta-^ontati
su ponies. Ora il numero degli iscritti
— e noti che sono già scelti — è di
milleseicento. Abbiamo crcdiito di mo-
dificare il primitivo i>rogi tto e di com-
porre il reggimento con seicento uo-
mini montali e ottocento a p'edi, con
una batteria di artiglieria rapida 'i
quattro cannoni.
— E' quesia la prima volta clic la
City offre un proprio reggimento ?
— Si, almeno nei tempi moderni.
Anticamente e' erano le milizie citta-
dine.
— Quando partirà il suo r* ggimento?
— Spero il giorno tredici di gen-
naio. Credo che sarà un reggimento
magnifico e ardente di entusiasmo.
L' organizzazione sarà identica a quella
dei reggimenti regolari. L'uniforme
pure sarà come quella delle truppe
coloniali ; gentlemen in khaki — ha
aggiunto rammentando la celebre can-
zono del Kipling, che tanto ha con-
tribuito ad accrescere la generosità
del popolo inglese.
•
* *
„Quando avrete finito di ammazzare
Kruger a parole, pagate, pagate, pa-
gate" dice il poeta, e si paga infatti
da tutte le parti. Sono milioni e mi-
lioni che si raccolgono continuamente
nelle chiese, nei negozi, nei caffè e
nelle case. Ora v'è anche la sotto-
scrizione per il reggimento della City.
Il colonello Boxali ha soggiunto che
già si avevano, sessantaseimila sterline
incassate. La spesa si calcola di cento
sterline in media per ogni soldato, un
totale di 140 mila sterline (circa
3,040,000 lire).
— Fra cinque o sei giorni al maìs-
simo ? fondi saranno raccolti — ha
detto. L'esempio della City credo che
verrà presto seguito da Westminster
—• ha aggiunto — ma, soggiunge il
corrispondente, non ne sono sicuro.
— Un altro reggimento?
— Sì, è probabile. I corpi cittadini
ebbero origine proprio in Westminster
alla metà del secolo scorso, durante
la guerra civile, e a Westminster ven-
nero formati i primi corpi volontari
quando Napoleone minacciava d'inva-.
derci. Come vede c'è anche la ragione
storica. Poi abbiamo ragione di sup-
porre che questo esempio verrà imi-
tato in altre città. Nel Lancashire si
arganizzerà forse un reggimento com-
pletamente montato. Tutto questo senza
contare l'accorrere numeroso dei vo
lontari regolari e dei yeomen. Il paese
ha risposto in modo imprevedibile alla
chiamata del governo !
Il colonnello Boxali ha ragiono.
L' accorrere sotto le bandiere si può
dire generale. Tre quarti dei volontari
dei corpi metropolitani si sono iscritti,
e da lunedì si lavora a eliminare invece
che a raccogliere.
Non è meno meravigliosa la risposta
quasi generale dei yeomen.
La yeomanry — cavalleria territo-
riale — è un corpo ultra-scelto. La
condizione di fornire i cavalli a proprie
spese e il còsto esorbitante delle uni-
formi ricchissime, non permettono che
al fior fiore dell' aristocrazia di farne
parte, alla porzione ricca della nobiltà;
i cadetti sono generalmente arruolati
neir esercito regolare.
Lo sport ippico — che rende famosa
r aristocrazia inglese — fa della yeo-
manry una delle più abili, delle me-
glio montate e più brillanti cavallerie
del mondo.
Le liste degli iscritti sembrano un
estratto di cronache sportive. Vi sono
i più noti foxhunters d' Inghilterra.
In verità, V aristocrazia inglese di-
mostra in questa guerra di essere ben
degna del suo rango e dei suoi pri-
vilegi.
E' lei che il lutto colpisce più for-
temente — sul campo cadono in pro-
porzione otto volte più ufficiali che
soldati — e da lei parte ora 1' esempio
del coraggio e dell' adempimento del
dovere. Non per nulla Nohlesse ohlige.
I NOSTRI CARTEGGI
tatto Con i grandi centri della monarchia,
divisa per razze e lontana dal maggior
movimento e sviluppo commerciale. In quau;
to alle industrie, questa terra, ricca di
tanti prodotti, non trova liberj sfogo ad
un' accelerata esportazione, costrettala ven-
dere a vii prezzo, sul proprio mercato, il
frutto della sua primitiva industria. Dove
mancano questi pi imi fattori, la gente è
sempre povera, e la gioventù espatria in
cerca di lavoro, se non trova modo di col-
locarsi nei pubblici uffici dello Stato, dove
atfollato è il numero degli aspiranti e com-
pleto quello dei sedentari. Sotto questi
auspici, noi in Dalmazia offriamo il maggior
contingente alla carriera burocratica, t;he
costituisce, secondo il detto di un grande
economista, la filossera dell'industria, del
commercio e della navigazione. Per noi
questo ultimo fattore è sparito del tutto.
La navigazione a vapore si trova in mani
straniere; mentre una grande società a-
vrebbe dovuto sorgere gagliarda sul nostro
mare, il primo nostro naturale elemento.
I capitali della Dalmazia sono investiti
nelle società straniere, e, da padroni, che
avremmo potuto essere sul nostro mare,
non siamo altro che umilissimi servitori.
Ma, volendo riepilogare una ad una tutte
le cause del nostro malessere, non baste-
rebbe lo spazio del vostro giornale ; pur mi
si affaccia un' ovvia domanda.
Se i palazzi deserti delle Bocche di Cat-
taro sono il frutto dei guadagni ricavati
sul mare, perchè ^esto principalissimo ce-
spite doveva così ìaalamente trascurarsi ?
L'uomo di mare difficilmente ad altro
viene inclinato, ragione per cui coltivar
doveva sempre più il suo naturale elemento.
La quietanza ha formato sempre degli
egoisti, mentre lo ipirito d'associazione ha
creato, colla emulazione, delle vistose so-
stanze.
E se da noi, trent'anni or sono, lo spi-
rito di associazione fosse sorto, oggi le sue
proporzioni sarebbero gigantesche. L'egoi-
smo da una parte, i partiti dìiir altra re-
sero impossibile dò che altrove prospera
egregiamente. Il boephese, per sua natura
poco intraprendente-, ha finito col perdere
-^'"^e il suo primato sul mare, e, per suo
mXj, !jr cordoglio^ vede sorger dovunque
(Ijgiìle grandi società di vapori. Il bocchese
ciiìatìtato il lupo di mare, il valoroso e-
sploratore, l'intrepido nocchiero, ha finito
col cedere il timone e la bussola alla mon-
tagna, e, poco destro del piccone, anche
le sue terre sono sterili ed incolte, seque-
strate d'ipoteche e d'imposte.
Basta : speriamo che il nuovo secolo sia
apportatore di tempi migliori. Oino.
Se Messene piange....
Stretto, 29 decembre.
11 dispaccio, testé direttovi da Imosclii,
non ci fece trasalire di troppo, perchè, se
Messene piange, Sparta non ride! Anche
queste popolazioni sono senza pane, causa
r incaglio del vino ; e se a qualcuno viene
il ticchio di andare al Creatore, è certo
che il movente della indigestione resta
escluso, Il Comune fa quanto è in suo po-
tere, si deve dillo, senonchè i suoi mezzi
sono limitati e quindi il compito di accor-
rere incontro alle popolazioni, in frangenti
sì gravi, lo avrebbe il governo, tanto più
che la famosa clausola lia rovinata la Dal-
mazia per eredi e successori.
L'istituto di credito fondiario, che avrebbe
potuto e dovuto sollevare la possidenza,
va assai di rilento ; e quando gli argini sa-
ranno inutili, probabilmente allora ci si
accorgerà di avere fatto alquanto tardi!...
L' esazione delle imposte (leggete pegni)
procede regolarmente, o meglio con acca-
nimento ; e sì che al signor Hocevar venne
detto che il 75 per cento dei contribuenti
era ed è sema pane.
Un paio di possidenti, i quali, pagando
puntualmente le imposte, sono al corrente,
pregarono la direzione di voler loro dila-
zionare di alquanto la tangente da essi
dovuta prò '99. Sembra però che non fu-
rono da essa esauditi.
Senonchè, crollata la possidenza, in un
paese come la Dalmazia, dove l'industria
è affatto ignota, cosa si farà, eccelso go-
verno ed eccelsa Giunta?...
•oterelle bocchesi.
Cattare, 30 decembre.
Anzitutto il vostro assiduo corrispondente,
nel chiudere la serie delle sue corrispon-
denze di quest'anno, vi augura che l'anno
novello, che segnerà l'ultimo di questo
secolo, sia apportatore di liete notizie,
onde il Dalmata, strenuo difensore dei no-
stri diritti, raccolga il frutto dei suoi sforzi
coir appoggio di tutti i suoi consenzienti
politici in Dalmazia, che, uniti assieme,
formano la bella cifra di 100,000 sopra
mezzo milione d'abitanti. La Dalmazia (e
più specialmente le Bocche di Cattaro)
rappresenta la Cenerentola della favola. E
la più trascurata provincia' priva di comu-
nicazioni terrestri che la mettano in con-
Dal teatro della guerra. — Il Times
di giovedì pubblica nella sua seconda edi-
zione il seguente dispaccio da Ladysmith,
in data del 19 : «La situazione nella piazza
assediata non è punto disperata. I viveri
bastano ancora per due mesi. Soltanto la
mancanza di foraggi potrebbe causare gravi
preoccupazioni. Però dopo le pioggie ab-
bondanti degli ultimi giorni, l' erba inco-
mincia a crescere anche entro la cinta del-
l' accampamento. I daniii causati dal can-
noneggiamento del nemico, sono ora più
gravi di prima e ciò causa la maggior pre-
cisione del tiro degli artiglieri boeri, i quali
sanno meglio calcolare le distanze.»
Un dispaccio ufficiale dalla Città del
Capo in data 27, annuncia: «Il generale
Methuen ha mandato qui il telegramma
seguente : 1 boeri aprirono la notte scorsa,
al sud di Magersfontein, un vivacissimo
fuoco d'artiglieria. Stamane i cannoni in-
glesi di grosso calibro della brigata navale
cannoneggiarono le posizioni nemiche al-
l' ovest di Magersfontein.
Una brigata di cavalleria fece una rico-
gnizione in direzione nord-est. All' ovest
ed al nord di Enselin è tutto tranquillo. I
proprietari delle fattorie si mostrarono
molto contenti alla vista delle nostre truppe
di ricognizione. Siccome abbiamo mancanza
di viveri, ho ordinato di fare incetta di
provvigioni da bocca.»
IJSÌ Beuter ha infine da Pretoria via Lo-
renzo Marquez in data 22 corrente: «Dal
corrispondente speciale che si trova nel-
1' accampamento dei boeri al Modder-River
è giunta la notizia che un cannone inglese
di grosso calibro cannoneggiò martedì mat-
tina e mercoledì 1'accampamento boero, il
cannoneggiamento non fu molto intenso e
fino all' ora in cui fu sDedita la notizia esso
non aveva arrecato ai boeri alcun danno.»
L'abolizione del bollo sanzionata.
— In un dispaccio da Vienna al Piccolo si
assiema che il disegno di legge relativo
all'abolizione del bollo sui giornali, come
è noto, già approvato dalle due Camere
del Consiglio dell'impero, ebbe già ad ot-
tenere la sanzione sovrana.
Il principio del «nuovo secolo» a Berlino. — In barba ai calcoli di tutti
i matematici ed anche di chi semplicpente
va sicuro che una centuria qualsiasi deve
cominciare dall'uno, Guglielmo ha dichia-
rato che il secolo nuovo principia col pri-
mo gennaio del 1900. E, per non perdere
tempo, il ben venuto solenne al nuovo se-
colo si dovrà dare alla mezzanotte.
Allo scoccare delle dodici la banda del
reggimento fucilieri della Guardia man-
derà un saluto musicale al nuovo secolo
dall' alto della maggior cupola del castello
imperiale. Una batteria del primo reggi
mento d'artiglieria della Guardia, farà e-
cheggiare di salve ben nutrite i propilei
degli edifici ellenici intorno al giardino,
che prospetta il palazzo E il ricevimento
di capo d'anno, anzicchè, come di solito,
nel mattino del primo gennaio, si terrà,
anch'esso, in punto a mezzanotte, e verrà
fatto con pompa straordinaria e grande
numero di persone. Abitualmente al rice-
vimento di capo d' anno non prendono parte
che gli ambasciatori delle grandi potenze,
i funzionari superiori in grado ai consi-
glieri di prima classe e gli ufficiali gra-
duati da general-maggiore e contrammira-
glio in su. Agli auguri per il nuovo secolo
prenderanno parte, invece, tutti i capi
delle missioni diplomatiche, tutti gli ad-
detti militari e tutti i signori che vengono
invitati a corte. Anche le signore verranno
a sfilare, in quell'ora notturna, innanzi al
trono imperiale. Il primo augurio, però, e
precisamente in punto a mezzanotte, verrà
rivolto all'imperatore e all'imperatrice dal
cancelliere dell'impero. Anche la marina
ha avuto ordine di festeggiare il nuovo
secolo, ma le ventuna salve dal bordo dell^
navi pavesate e le trentatre di risposta
dalle batterie della costa, si scambieranno
a Kiel, con grande contentezza della pic-
cola tranquilla città, non alla mezzanotte,
ma al mezzodì del primo gennaio.
Il capo della cancellaria imperiale
era finora per oltre trenta anni S. E. il
consigliere di Stato Braun, uomo che go-
deva la piena fiducia del nostro imperatore.
Per motivi di salute e per 1' età avanzata
il consigliere Braun si è ritirato dal ser-
,vizio ed in suo luogo è stato nominato il
consigliere di ambasciata de Schiessl, al
quale sua maestà conferì pure il titolo di
consigliere intimo.
Oltremodo lusinghiera è stata la Ietterà
di sua maestà al cessato direttore della
sua cancellaria personale, e commovente è
stato anche il congedo.
L'imperatore accolse con vera amicizia
il funzionario, gli strinse ripetutamente la
mano ed al congedarsi era commosso.
Le gravi condizioni di Bovio. —
Nello stato di salute dell'on. Bovio non si
riscontrava giovedì alcuna migliorìa. Si è
dovuto rimettergli il canolato nella parte
ove si fece l'operazione, cloroformizzandolo
nuovamente. Tutte le volte che si tentò di
togliergli il canolato, si ebbe un imprevisto
gemitio di sangue, assai preoccupante.
L'infermo non può nutrirsi e ciò genera
serie complicazioni. Ieri si doveva tenere
un nuovo consulto.
L'illustre uomo è grandemente stremato
di forze, per quanto conservi tutta la sua
lucida intelligenza. Giovedì volle presso di
sé r on. Fansini, il prof. Luigi Miriglia e
il prof. Zuccarelli con i quali si trattenne
a lungo.
La sua situazione è molto grave.
L'alleanza del nuovo secolo. — Il
Neiies Wiener Taghlatt. giornale viennese,
diretto dal signor Guglielmo Singer, pub-
blica un articolo che suscita molto rumore,
tanto più eh'è scritto da uno dei più ri-
nomati economisti di Germania, il prof.
Schmoller.
L'illustre scienziato vuole dimostrare che
nel secolo prossimo, Russia, Gran Brettagna
e Stati Uniti, saranno le tre potenze che
domineranno la situazione economica del
mondo.
Gli altri paesi, che vengono chiamati
grandi potente — cioè a dire gli stati
della triplice e la Francia — avranno il
compito di metter termine alla politica
troppo aggressiva e minacciosa, dal punto
di vista economico, della Russia, dell'In-
ghilterra e dell'America del Nord, per
mantenere l'equilibrio delle forze.
Se la Francia e la Germania fossero
state unite, esse avrebbero potuto impedire
la guerra di tariffe fatta da Mac Kinley.
Naturalmente il prof Schmoller non pensa
ad una unione doganale continentale, ma
ad una entente tra le quattro potenze (Ita-
lia, Germania, Austria e Francia) su certe
azioni economiche maturamente deliberate
e ben definite.
Telegrafarono infine da Graz che alla
stazione di K|^-lsdorff si scontr^irono due
treni merci. I due conduttori rimasero gra-
vemente feriti.
Per finire. — Si accompagnava al ci-
mitero un benefattore.
— Mi sa dire, chiese uno degli accom-
pagnanti ad altro della comitiva, 1' età del
defunto ? — Novant' otto anni.
— Per bacco, è una bella età : e di che
malattia è morto? — Fu trascurato a balia, rispose l'altro.
LA GRONTAGA
»
Avvicinandosi l'anno nuovo, non fare-
mo nuove promesse, ripugnandoci Fuso
di manifesti ampollosi II Dalmata —
quar è sempre stato per trentaquattro
anni — si manterrà anche in seguito,
sempre fedele al suo compito di pro-
pugnare r autonomia della Dal^zia
e di tutelare il diritto, chiaro e^ese,
degli italiani ; sempre devoto aj|pđea^
mite e conciliativa, di quella li][uipa-
razione nazionale e lingaistica, che,
messa seriamente in pratica e nella
scuola e nella vita, può ridare V antica
civiltà e la perduta pace alla nostra
carissima patria. Non facciamo pro-
messe; ma vorremmo che in quella
vece, e con l'anno nuovo, i nostri
gentili abbonati dalla provincia ini-
ziassero un' opera di collaborazione più
assidua, più diligente, quotidiana quasi.
Oggi il giornale, finito il periodo che
direm classico, vive d'informazione e
per la informazione; e, quella che in-
teressa ed è letta più avidamente, è
la cronaca. E per questo il compito del
corrispondente si riassume in tre sole
parole : cronaca, cronaca, cronaca. Fate
la cronaca di tutti i fatti e di tutti i
fatterelli che accadono nelle città di
vostra dimora; riscaldate il tutto alla
fiamma del patriottismo ; state vigili,
sempre, nella difesa del nostro diritto
nazionale; e scriveteci, scriveteci ogni
giorno, c, per voi, il vecchio Dalmata
rinverdirà con le fronde novelle di ru-
briche variate e piacevoli alla lettura.
Sia II Dalmata — anche nelle sue
proporzioni modeste — 1' eco vero de-
gli avvenimenti dalmatici; e per la
vostra collaborazione, o amici e fra-
telli di fede, vi saremo riconoscenti.
Delizie ferroviarie! — Proprio la
vigilia di Natale, il telegrafo ci rallegrava
con le seguenti notizie:
A Quatar (Scozia) un treno ha deviato
ed è precipitato da un terrapieno. Vi sono
parecchi morti.
Vi fu uno scontro fra due treni presso
Hayardsheath sulla linea Newhaven.
Parecchi viaggiatori rimasero feriti, tra
i quali gli italiani Massalio Pettiti, Silve-
stri Silvio e Silvestri Filomena.
La sera del 23 vi fu una coll'sione fra
due treni presso Biatorbagy (Ungheria).
Rimase morto il conduttore. Vi sono inol-
tre quattro soldati gravemente feriti e al-
cuni via^^-'atori riportarono contusioni.
Tre ' fj)ni rimasero distrutti.
Air opera, adunque, tutti; e dalle no-
stre città maggiori e dalle borgate ci
pervengano scritti numerosi. Anno nuovo
e nuova e più feconda attività !
Auguri. — La redazione del Dalmata
porge i suoi più sentiti auguri per l'anno
nuovo a tutti gli amici e consenzienti po-
litici.
Omaggio al nuovo podestà. — Mer-
coledì sera, ad onta della pioggia, la Banda
Comunale rese omaggio d' uno sceltissimo
concerto all' ill.mo signor podestà d.r Luigi
Ziliotto, visitato, durante il concerto, dai
membri del consiglio comunale, dai rappre-
sentanti dei patri sodalizi e da ragguarde-
voli cittadini.
Albuso. — E i superiori? — Prima
e durante le feste natalizie, nelle chiese
di s. Grisogono e di s. Maria della nostra
città, i chierici del seminario teologico la-
tino, senza avere ottenuta licenza alcuna,
anzi contro un espresso divieto della Curia
arcivescovile, hanno osato mescolare alla
liturgia latina la lingua slava volgare:..
peggio ancora, hanno cantato il Vangelo e
r Epistola in islavo volgare, senza aver-
prima cantati in latino.
Noi non ci meravigliamo gran fatto Jiy
dei chierici, noti per le loro aspirazion:
alla Grande Croazia, portino fuori daMc
mura del seminario quello spirito di intol-
leranza, per cui vanno distinti; ma ben ci
meravigliamo che le autorità superiori ec-
clesiastiche, 0 ignorino questo abuso, o, se
non l'ignorano, non procedano con tutta
severità a mantenere, in sede vacante,
quello stato di cose, ordinato dal defunto
arcivescovo, del quale e in chiesa e ni
r organo diocesano esse superiori autorn 'i
hanno fatto 1' apoteosi.
Non ci Tuole altro che il puerile
chauvinisme del Narodni List per qualifica e
nientemeno che una provocazione il nobik -
moderatissimo discorso, pronunciato il gioì -
della solenne promessa dal podestà di Za.a'
d.r Luigi Ziliotto. Nessuno ignora che, da
quando esiste vita municipale, nell'aula del
consiglio civico di Zara non risuonò n;>i
altra parola che l'italiana; e tutti sanin
che la legale e legittima affermazione na-
zionale del nuovo podestà di Zara ri-
sponde aW unanime sentimento della po-
polazione di Zara, tutta quanta italiana,
salvo rare e per lo più estranee eccezioni.
Sin dal più remoto medio evo Zara è it^
liana; e nulla avrebbe dovuto obbiettare
il Narodni List, tanto più che il nuove
podestà affermò anche quella parte d^l
nostro programma, che si riassume nel
principio : rispettare i diritti altrui per essere
rispettati nei nostri. Ma il Narodni List si
trincera dietro le solite mirabolanti pre-
messe: e quando spara la bomba che, sui
24.000 abitanti del Comune di Zara, 20.000
sono croati, e ci concede la grazia di 4000
soli Italiani, bisogna tenersi i fianchi per
le risa, o pensare, involontariamente, al
manicomio.
Da Zemonico a Cuclizza, nel forese, vì-
vono degli slavi, è vero ; ma tre buoni
quarti d' essi non intendono comunque di
croati (nessun fìumano però) per lo più sco-
lari del ginnasio di Sussak, i quali accol-
sero il monsignore politicante con accla-
mazioni politiche. Si urlarono a tutto pol-
mone evviva alla Gran Croazia, alla Bosnia
croata e persino alla croata Fiume: Sten-
tore tra la ciurma urlante anche un reve-
rendissimo professore di teologia del no-
stro seminario centrale. Lasciate ora fare
il resto, a Roma, al serafico padre Ivan-
cich !
Il Narodni List — nell'improbo ten-
tativo di dimostrare che Zara, bontà sua,
non e italiana — si agguanta a certi arzigo-
goli da mozzorecchi che non francano certo
la spesa di una risposta. Richiamarsi, come
fa il Narodni List, a una grande giustizia
ed integrità nelle elezioni, è cosa che fa-
rebbe ridere, se non facesse fremere. 0
com' è che Spalato, Traù, Arbe, Pago, Cit-
tavecchia ed altre città vennero asservite
al croatismo, se non a mezzo di truffe e
di ladrerie elettorali da far inorridire?
Fatte oneste elezioni, non avremmo il co-
raggio di sostenere il nostro programma?!
Ma se dovunque si adunassero dei comizi e
se dai comizi si escludesser que' preti che
ingannano il povero popolo, si vedrebbe
chi avrebbe più ragione di parlare e chi
sarebbe più ascoltato : se noi che vogliamo
autonoma la Dalmazia ed eguale giustizia
per italiani e slavi, o i demagoghi del
croatismo, che tutto vogliono assorbito, di-
strutto, vituperato.
Sequestro. — Anche il nostro ultimo
numero è stato sequestrato. Con tuttlo il
possibil rispetto, ci sia permesso di èhie-
dere perchè vennero sequestrate le j due
lineole che dicevano della confermai del
precedente sequestro. 0 che izza è quiesta
mai da parte del procuratore ? 0 chi gli dà
il diritto di interpretar male le nostre' pa-
role? Non riconoscevamo noi il nostro t|orto
e la ragione, nei giudici, di confermare i
nostri sequestri ? ]
Decesso. — È morta in Arbe, genial-
mente compiantala signora Elisabetta1 Tu-
dorin nata Dominis. Donna di elette virtù,
buona, pia, caritatevole, madre e móglie
impareggiabile, lascia vivo desiderio di sè.
Al marito desolatissimo, signor Giuseppe
Tudorin, nostro caldo aderente, porgiamo
le più sentite condoglianze.
Volevamo Iben dire ! — Il chiarissimo
prof. Zarbarini da Spalato ci interessa per
telegrafo di far sapere che egli nè cantò,
nè mai canterebbe in glagolito.
Quella dell' Jedinstvo era una delle sue
solite mistificazioni.
In permesso. — Giovedì alle 11 p.m.
è partito per Fiurie S. E. il luogotenente
della Dalmazia de David, col yacht della
marina da guerra Dalmat.
Le liete nozze. — Il nostro giovane
concittadino, il valente e applaudito ar-
tista di canto signor Riccardo De Franceschi
andò giovedì sposo alla signorina Giusep-
pina Zerausek. Auguri.
Nozze d' oro. — Quei tali Andrea Bat-
tara (e non Bàtterà) ed Antonia Bassich,
di cui parla a lungo il Piccolo nella sua
cronaca perchè hanno celebrate l'altro dì
a Trieste le loro nozze d'oro, sono entrambi
zaratini.... di Zara, ove contano fratelli,
sorelle ed un centinaio circa di nipoti.
Salute agli antichi sposi!
Maestra froebellana. — La valente
signorina Elda Brozovich, figlia al nostro
concittadino signor Antonio Brozovich, ha
compiuto con distinzione gli esami di mae-
stra froebeliana all'istituto magistrale di
Gorizia. Congratulazioni.
La corona della colonia italiana di
Zara che venne a cura del regio consolato
d'Italia spedita a Roma per essere deposta
sulla tomba del defunto re Umberto è stata
giorni sono portata al Pantheon dove venne
sospesa insieme alle altre corone sul mau-
soleo del compianto sovrano. Il regio con-
sole cav. Milazzo ha ricevuto in questa
circostanza una lettera di S. E. il generale
Ponzio-Vaglia, ministro della real casa d' I-
talia, colla quale comunica i sovrani rin-
graziamenti di S. M. Vittorio Emanuele
alla colonia italiana residente in Zara per
il devoto e pietoso omaggio offerto al ma-
gnanimo suo genitore.
Il catafalco. — L' ultimo numero del-
l' Mustrazione Italiana porta il disegno,
su fotografia del Burato, del tumulo fatto
erigere nella nostra basilica metropolitana,
in morte di re Umberto, dai regnicoli qui
residenti.
Il lavoro d'un nostro concittadino.
— Leggiamo nel Corriere d1 Italia:
«Al Costami la compagnia Maggi-Delia
Guardia sta provando un nuovo lavoro :
Sogno éP amore, novella dalmata di Gerolamo
Enrico Nani, che verrà rappresentata nella
prima quindicina di ottobre al Manzoni di
Milano.
La novella del noto autore della Tempe-
sta è ispirata a sensi sì gentili che non
possono a meno di riuscire cari ad ogni
cuore italiano: affratellare a piè del Mon-
tenegro quei due popoli che un giorno vi-
vevano in amorevole accordo e son oggi,
per opera di mestatori, conturbati da diu-
turne, fierissime lotte : affratellare, insomma,
all' ombra della Montagna Nera, gli italiani
e i serbi della patria di Tommaseo e di
Boscovich.
Questo il sogno dello scrittore dalmata ;
ma senza i cosidetti panetti, o banali pa-
triottiche tirate.
Le difficoltà che il Nani dovette supe-
rare non furon poche, nè lievi.
Bisognava portare per la prima volta
sulle scene 1' ambiente il più arduo di tutte
quelle terre; dare un'idea degli usi e dei
costumi, delle tradizioni e dei pregiudizi
delle lotte e dei caratteri di quei popoli
e, in pari tempo, allacciare tutto ciò con
una trama drammatica che tenesse desta
' 1' attenzione del pubblico.
Ora il Nani fece tutto questo «in un
solo atto:» basterebbe questa virtù, che
del resto è ingenita nel Nani, per garantire
del resto ; se non che egli ci ha dato sem-
pre sani e buoni lavori per poter dubitare dell'esito di questo.
Il Sogno verrà fra breve licenziato alle
stampe con una notevolissima prefazione
di Domenico Ciampoli, ed è stato già tra-
dotto in tedesco dalla nota scrittrice Cri-
stiana Gmeiner.
A proposito del Nani, sappiamo che fra
breve saranno rappresentati, tradotti in
tedesco dai signori Wust e Cloar : la Tem-
pesta nelV ombra a Stoccarda ; 1' Uria ! urla !
a Francoforte sul Meno e Malocchio a Ber-
lino e Monaco.»
Auguri cordiali!
Misure contro 1 vini adulterati
in.... Ungheria. — Il ministro ungherese
per 1' agricoltura pubblica ujia notificazione
coli' ordine di rendere noto ovunque, che
è assolutamente proibito di mettere nel
mosto o nel vino acqua, sia pure in quan-
tità minima, anche quando lo desiderasse il
compratore. È proibito inoltre di mescolare
al vino naturale vino fatto coi resti delle
uve (vinaccie) o con sidro. È permesso
d'adoperare acqua entro i limiti designati
dall' ordinanza ministeriale nei vini adulte-
rati, soltanto per fare il vinello con le vi-
naccie per le famiglie. Tutti coloro che
fabbricassero o mettessero in commercio
vino adacquato verrebbero puniti con multe
fino a 600 cor. Coloro, poi, che fabbricas-
sero o vendessero vino artificiale, verreb-
bero puniti con multe di 600 corone e due
mesi di carcere.
Osti : lasciate il battesimo a' preti !
Il monopolio dei tabacchi in Au-
stria ha dato, fino a tutto agosto di
quest' anno, un reddito che supera di circa
quattro milioni e mezzo di corone quello
del corrispondente periodo del 1899. Pro-
cedendo in questa guisa il consumo, si
prevede un maggiore introito di circa sei
milioni di coroue per tutto l'anno 1900
contro l'anno scorso. A quest'aumento dei
redditi del monopolio concorsero in prima
linea le sigarette a buun mercato drama e
sport, il cui consumo nell' interno va sempre
crescendo, mentre invece nel consumo dei
sigari non si constatano variazioni di qual-
che entità. Almeno con tanto guadagno,
le pestifere sigarette fossero sostituite con
qualche cosa di più fumabile!
Per un po' di pace. — Ci scrivono:
«La prima parte dell'ultima lettera del-
l' avvocato Caraman all' on. Milich mi ha
fatto rizzare i peli in sul capo, leggendo
in filza i nomi dei consiglieri che hanno a
Spalato ufficio di padri coscritti. Che nomi,
santo Iddio ! Io sono 3tato anni or sono a
Spalato e vi ho conosciuto fior di genti-
luomini e di cittadini, ma di quelli neanche
l'ombra nell' elenco dei trentasei consiglieri.
Comandano, a Spalato, i Bartulizza, i Gru-
bich, i Vladussich, i Juras, i Capich, i Mu-
gliaceli, e, siano italiane o slave, le persone
migliori non sono mandate in consiglio, e
degli stessi croatofili, almeno mi dicono,
molti scapparono alla proposta d'essere
fatti podestà, come se loro fosse occorso
il Trentadiavoli. La seconda parte della
lettera è dunque commendevole per questo
che il Caraman vorrebbe in consiglio non
già i più devoti a san Vito Morpurgo, ma
i più degni cittadini, senza distinzione di
partito, e col pensiero unicamente rivolto
al benessere e al progresso della città. A
Spalato i partiti si bilanciano, e, senza
questo accordo sul campo economico, non
ci sarà pace mai. Ma chi sarà il coraggioso
che possa iniziare l'accordo ? Ed occorre
poi tanto coraggio ? Non tanto. Basterebbe
un po' di buon volere da parte del governo
provinciale, gran fattore d' elezioni. Io non
capisco perchè i giornali ufficiosi si dolgano
degli attriti nazionali e delle paci mancate
e degli odi scatenati, mentre poi nulla si
fa a conciliar gli animi ! È una ingiustizia
che, a Spalato, gli italiani non abbiano una
legittima rappresentanza in consiglio ; è
un'ingiustizia ch'essi non posseggan le scuo-
le, cui per virtù di censo e di carattere
nazionale hanno diritto; è un'ingiustizia
che siano costretti ad una assoluta passi-
vità nel campo amministrativo, mentre da
tanti anni imperano con diritto di vita e
di morte i Bartulizza e compagni. Ad inau-
gurare tutt' altro regime, a render tutti
contenti, a pacificar gli animi ci vorrebbe
semplicemente un' azione che si svincolasse
dalle solite formalità burocratiche e si im-
ponesse risoluta a danno delle cricche inte-
ressate e a sommo vantaggio del paese. JK.»
Per San Simeone. — Lunedì ricorre
la festa tradizionale di uno dei quattro
santi patroni di Zara, di San Simeone pro-
feta ; la festa più bella dell' anno pei bam-
bini e le bimbette della ducale, gratificati
tutti di un bel giuocattolo.
Come di consueto, ci saranno grandi fun-
zioni nella insigne collegiata che possiede
V arca del santo.
Domenica alle 11 messa solenne con or-
chestra, del maestro F. Traversi ; alle 12
processione della B. V. del Rosario ; alle
4 p.m. processione del capitolo metropoli-
tano e del clero per l'apertura dell'arca
e pei vesperi ; alle ore 6 solenne benedi-
zione.
L'arca è aperta — per consuetudine
secolare — dal rappresentante del muni-
cipio.
Lunedì alle 5 riapertura dell' arca. Alle
10 e mezzo processione del capitolo e clero
e messa solenne, con accompagnamento
d'orchestra, diretta dal m.o Ravasio. Alla
sera benedizione e gran luminaria in chiesa.
Dopo la messa di lunedi, concerto della
Banda Comunale in Campo San Simeone.
Lunedì al pomeriggio, in Piazza dei Si-
gnori, la pubblica tombola a beneficio della
Società per la soppressione del vagabondag-
gio. Prima tombola cor. 200, seconda cor.
160, cinquina cor. 100.
Allo ore 6 e mezzo di sera avrà luogo alla
riva nuova uno spettacolo di fuochi artifi-
ciali eseguiti dall'artista pirotecnico Er-
menegildo Rabis.
= Il m. r. parroco-pievano di San Si-
meone, don Antonio Paulovich, ci interessa
di far sapere che la fabbriceria possiede
numerose copie dell' Istoria dell' insigne re-
liquia di San Simeone profeta, scritta da
Lorenzo Fondra. L'interessantissimo vo-
lume, con le tavole dell'arca, è posto in
vendita al prezzo di una sola corona.
Note d'arte. — È con singolare com-
piacenza che registriamo un aumento nel
novero dei dilettanti di disegno e di pit-
tura nella nostra città. Il prof. Smirich,
oltre ad essere un maestro assai valoroso,
ha il merito non comune di innamorare i
suoi allievi nelle bellezze dell'arte. L'altro
dì, per esempio, ci venne fatto di ammirare
parecchi paesaggi e la copia di un quadro
di buon autore, eseguiti da quella donna
gentile ed intellettuale eh' è la signora
Lena Messa-Rolli. In verità non si direb-
bero opera di dilettante, tant' è vivo e
profondo il senso del colore e così bene
intuita la tecnica. Sono paesetti dalle acque
calme con riflessi autunnali ; sono lucenti
marine, che una vela rancia macchia e rav-
viva : e in tutto vi è una parsimonia ar-
moniosa, piuttosto unica che rara in un
dilettante, che non sa resistere alla tenta-
zione di schizzar le vesciche dai colori
matti. La signora Messa Rolli è una delle
nostre migliori pittrici per queste doti ve-
ramente rimarchevoli ; e certo si affinerà
sempre più, e certo darà lavori ancor più
mirevoli, uscendo dalla riservatezza che
la fa schiva d'esporre. La copia del gran
quadro ad olio, un bel motivo di Chioggia,
è certamente degna di essere esposta. Ma
volevo dir veramente questo, a concludere.
Che forse da noi,, con tanti dilettanti di
pittura, si potrebbero aprire dei corsi re-
golari di perfezionamento, ad affrancare le
buone disposizioni, a render più facili e
gradite le vie dell' arte. Ci sono più società
a momenti che cittadini. 0 che dunque non
se ne possa istituire pur una, modesta ma
fruttuosa, in nome dell' arte e per l'arte ?
Teatro Nuovo. — La compagnia Rei-
nach-Pieri fece subito un'eccellente impres-
sione al pubblico scelto e numeroso conve-
nuto giovedì a sera a teatro: e invero rare
volte ci venne dato di apprezzare a Zara
un complesso così armonioso e così bene
affiatato. Non vi culmina niuna celebrità;
le prime parti si equilibrano in valore e
le seconde completano il quadro con sciolta
diligenza, sicché tutti sono al loro posto
ed il quadro riesce perfetto. Si è cominciato,
pur troppo, con due lavori vecchi: uno di
Dumas e uno di Ferrari; e il confronto
fatto così, dopo molti anni dalle prime im-
pressioni, spiccò tutto a vantaggio del primo.
Mentre lo spirito dell' italiano risente l'età,
quello del francese sorvive, resiste e resi-
sterà chissà quanto nel dialogo smaglian-
tissimo. «Lo spirito — sentenziò Emilio Zola
— ha ucciso Dumas : tutti i suoi personaggi
fanno dello spirito».... ma come s' è ingan-
nato volgarmente l'autore di Nana! È lo
spirito sempre vivace e lucente che fa vi-
vere Dumas. La signora E. G. Reinach —
l'ideale dell' attrice italiana anche per la
linea elegante senza languori secessionisti —
piacque assai ed ottenne ampio il suffragio
del pubblico, che la seconda sera le tri-
butò l'applauso al primo comparir sulla
scena. Recita con arte, simulando l'artifi-
cio con rara bravura, mostrando di posse-
dere completo i! senso della femminilità:
seppure Frangillon sia molto affine con Anna
Castellieri Estense. Il signor Reinach è at-
tore corretto, elegante, degno dei calorosi
applausi condivisi con la di lui signora; e
piacque al pubblico risalutare il Fabbri,
già ammirato valente caratterista con la
compagnia dell' anno passato. Una piacevo-
lissima sorpresa destò il brillante V. Pieri,
che porta sulla scena una figura sui generis,
insueta al tipo comune del commediante.
Mi ha, così bruno nel volto e così vero,
del capitano marittimo, che parli assai bene,
con buon senso e con spirito. Correttissimo,
fine, sagrifica volentieri un effetto ; ed il
pubblico ne prova piacere. Disse con in-
telligente finezza un monologo, reso celebre
anche qui dal Novelli; ed appunto per la
sobria comicità non scapitò nel confronto.
Altre attrici ed attori della compagnia e-
mersero, come ho detto, per diligenza e
bravura ; ed ebbero applausi le signore E.
Pieri ed E. Picello ed il signor R Tolen-
tino, valente attore. Stasera Anima, dramma
molto discusso della signora Rosselli. Poi
l'immancabile, la inevitabile, la terribile
Tazza di the.
Un eccedente. — Questa notte certo
Marco L. da Scardona, cameriere al Caffè
di Riva Nuova, dopo aver bevuto un paio
di bicchieri di birra in una casa innomi-
nabile di Via San Demetrio, si nascose
sotto il letto di una camera. Scoperto, venne
a viva forza cacciato dalla casa; ma, al-
lorché fu sulla strada, estrasse una grossa
revoltella, sparando tre colpi contro un
servo della casa, che per fortuna rimase
illeso. Contro l'eccedente viene proceduto
in via giudiziaria.
Oggetti smarriti. — Vennero ritrovati
sulla pubblica via alcuni pezzi di tagliandi
di obbligazioni. Si trovano depositati presso
il Comune al quale il proprietario potrà
rivolgersi per ritirarli.
Onorificenze, nomine, concorsi, traslochi.
Nomine. — La presidenza della direzione pro-
vinciale delle finanze ha nominato : il provvisorio
ispettore delle imposte Enrico Braicovich a defi-
nitivo ispettore delle imposte nella IX classe di
rango ed il concepista di finanza dott. Luigi Bo-
ghlich a provvisorio ispettore delle imposte.
La presidenza della direzione provinciale di fi-
nanza ha nominato il concepista di finanza Ca-
millo Bòttner a commissario di finanza nella IX
classe di rango, i praticanti di concetto Antonio
Krekich e dott. Francesco Gospodnetieh a conce-
pisti di finanza nella X classe di rango ed il pra-
ticante di concetto finanziario Pietro Babich a
provvisorio concepista di finanza.
La Lega Nazionale in Dalmazia
Pervennero al gruppo di Zara:
Dalla compagnia dei «Baeoleri» per un
inaspettato concerto di mandolino e chi-
tarra cor. 14. — Per onorare la memoria
del defunto signor G. Marussich: A. Cu-
stich cor. 1, G. Bogdanovich cor. 2. — Per
onorare la memoria del defunto bambino
Villi Cronia : dott. L. Ziliotto, podestà cor.
2, dott. R. Ghiglianovich cor. 2, famiglia
Verdus cor. 1. — Per onorare la memoria
del defunto signor A. Princig : G. Fatto-
vich cor. 1, M. Fattovich cor. 1, M. ved.
Fattovich cor. 1, G. Pattacini cent. 50, C.
Pattacini cent. 50. — Per onorare la me-
moria del defunto signor G. Marelich : G.
Arnerich cor. 1. — Per onorare la memo-
ria del defunto bambino Pacomio: A. Cu
sticli cor. 1, S. Dellich cor. 1, G. Dellich
cor. 1, Giac. Venturini cent. 50, Gior. Ven-
turini cor. 2, V. Bonicelli cor. 1. — Per
onorare la memoria della defunta signora
S. ved. Defranceschi : famiglia Tolentino
(Trieste) cor. 2. — Per onorare la memo-
ria del defunto signor G. Covacevich : A.
Brainovich cor. 1, D. Nardini cor. 1, sig.a
E. Villissich cor. 1.
* * *
Pervennero al gruppo di Sebenico:
Per onorare la memoria del defunto si-
gnor Luigi Blaha (Pola) : M. Perat cor. 1,
Giov. Lapenna cor. 1, sig.e V. Gaspardo
cor. 1, L. Bubich cor. 1.
Alutate tutti e sempre la Lega!
Le oblazioni varie
All' asilo Infantile. — Per onorare la
memoria del defunto signor Lodovico Iva-
nissevich (Cittavecchia) : dott. S. Ghiglia-
novich e consorte cor. 4 — Per onorare
la memoria del defunto bambino Pacomio :
M. ved. Karabaic cor. 1.
La direzione, a mezzo nostro, ringrazia
vivamente i generosi oblatori.
Fra libri e giornali
Gliersi ing. I., Manuale del ciclista, seconda
edizione completamente rifatta del Ma-
nuale del ciclista di A. Galante, in ot-
tavo di pag. 234 con 147 incisioni, L.
2,50. — Milano, U. Hoepli editore.
Questa tanto attesa nuova edizione è
finalmente uscita, rifatta, accresciuta e ri-
spondente ai grandi progressi che il ci-
clismo ha fatto di questi ultimi anni.
Stante la diffusione enorme del famoso
cavallo di acciaio, di cui si servono oggi-
giorno commercianti e professionisti, operai
e ministri, sacerdoti e soldati, si può dire
che il Manuale del ciclista è diventato un
libro per tutti. È sopratutto un libro indi-
spensabile a chi possiede il bicicletto, per-
chè spiega in modo chiaro e pratico la
nomenclatura della macchina, il congegno
motore, gli accessori, il modo di manuten-
zione e di riparazione, le istruzioni pra-
tiche con capitoli speciali sulle corse velo-
cipidisticlie, sui corridori, sul ciclismo e
l'igiene, nonché un utile praticissimo ricet-
tario per il ciclista e un dizionarietto sui
termini di corsa.
Il libro del Ghersi — che si può com-
perare dal Schonfeld — è il più recente
del genere e si può dirne tutto il bene e
raccomandarlo senza esitazione perchè è
fatto con cura ed esaurisce in ogni sua
parte 1' argomento preso a trattare.
N.o 7143 AWÌSO.
Nel giorno 11 ottobre corrente alle ore
10 a.m. nell' ufficio del Comune si terrà una
pubblica asta per allogare al miglior offe-
rente la costruzione di un ponte a Zemo-
nico sulla strada che conduce al pozzo
«Boiana».
Gli atti relativi col fabbisogno sono o-
stensibili all'ufficio del Comune.
Obbligo dell' imprenditore sarà di assu-
mere quali manuali i villici di quel villag-
gio, che si presentassero al lavoro, e fra
questi i più miserabili.
Offerte scritte potranno esser prodotte
unicamente prima dell' apertura dell' asta.
Aperta l'asta non saranno più accettate.
Sulla base delle fatte offerte 1' ammini-
strazione comunale deciderà sulla delibera.
Fino a tale decisione ogni offerente resta
responsabile per la fatta offerta.
DalV Amministrazione Comunale.
Zara, 2 ottobre 1900.
Il podestà
Avv. ZILIOTTO.
(2-3)
L' assessore
Giovanni Rolli.
I NOSTRIJHSPACCI
Vienna, 6 ottobre. — Si comunica
che r ex presidente del Transvaal Krii-
ger si imbarcherà per Trieste, donde
con la ferrovia proseguirà per Brussel-
les, ove prenderà stabile dimora.
Le elezioni inglesi procedono sempre
più favorevoli al governo, che dispone
già di trecento mandati.
Londra, 6 ottobre. — Li-Hung-Ciang
partì per Pechino; ed è molto de-
presso, perchè il generalissimo Wal-
dersee si rifiutò di riceverlo.
Lo accompagna una scorta russa.
Parigi, 6 ottobre. — Si accentua un
completo accordo delle potenze circa la
punizione degli autori morali delle stragi.
I rapporti fra la Germania e l'A-
merica sono cordialissimi.
Vuoisi che, per iniziativa dell' in-
viato cinese a Pietroburgo, tutti gli
inviati cinesi in Europa esprimeranno
in un manifesto collettivo il raccapric-
cio per le nefandità commesse dal prin-
cipe Tuan.
RINGRAZIAMENTO
Nell'immensa sventura toccataci colla
morte del nostro indimenticabile marito,
padre e fratello
Lodovioo Ivanissevioh,
ci fu di n®n lieve conforto la partecipazione
generale al nostro dolore.
Neil'esprimere a tutti la nostra gratitu-
dine ci facciamo dovere di esternare a tutte
le autorità e società locali indistintamente
i nostri sentiti ringraziamenti.
Cittavecchia, 4 ottobre 1900.
Maria Ivanissevich nata Vra-
gnizan, consorte — ina, Pierina,
Valeria e Maria, figlie — Anto-
nio, dott. Giovanni, Nicolò, fra-
telli — Maria ved. Botteri, Ve-
ronica Bojanic, Prudenza e Gi-
sella, sorelle.
Édit. e redat. resp. Luigi de Negovetioh
Stabilimento Tipografico S. Art ale
N.o 7142 AwÌSO.
Nel giorno 12 ottobre corrente dalle ore
10 a.m. fino alle 12 m. nell'ufficio comunale
si terrà pubblica asta per allogare al mi-
glior offerente alcuni lavori di restauro al
locale per le disinfezioni. .
La descrizione del lavoro da farsi, il
fabbisogno e preventivo sono ostensibili
nell' ufficio comunale.
Offerte scritte potranno esser prodotte
unicamente prima dell' apertura dell' asta.
Aperta l'asta non saranno più accettate.
Sulla base delle fatte offerte l'ammini-
strazione comunale deciderà per la deli-
bera. Fino a tale decisione ogni offerente
resta responsabile per la fatta offerta.
DaW Amministrazione Comunale.
Zara, 2 ottobre 1900.
Il podestà
Avv. ZILIOTTO.
L'assessore
(2—3) Giovanni Rolli.
N.o 7144 AWÌSO.
Nel giorno 13 ottobre corrente si terrà
nell' ufficio comunale dalle ore 10 a.m. alle
ore 12 m. pubblica asta per allogare al
miglior offerente la costruzione del muro
di cinta al fondo che viene aggiunto al ci-
mitero comunale per il suo ampliamento
nonché l'escavo di metri quadrati ottocento
del fondo stesso.
Il tipo con la descrizione, analisi del la-
voro e fabbisogno sono ostensibili in questo
ufficio.
Offerte scritte potranno esser prodotte
unicamente prima dell'apertura dell'asta.
Aperta l'asta non saranno più accettate.
Sulla base delle fatte offerte l'ammini-
strazione comunale deciderà sulla delibera.
Fino a tale decisione ogni offerente resta
responsabile per la fatta offerta.
Dall' Amministrazione Comunale.
Zara, 2 ottobre 1900.
Il podestà
Avv. ZILIOTTO.
L' assessore» (2-3) Giovanni Rolli.
&lamhipp}lì C0mpleti QMsi nuovi da
XllCllilUiuulll vendere, tanto sistema
Holt-Da Ponte quanto si-
stema Egròt. Per informazioni rivolgersi
al signor Giov. Peri, Rovigno. (8—10)
Hn vari rf Ann a Se£Iia Presso Vincenzo
l/Cl IU il llui u Kriskovich due depositi per
olio cosidetti «kamenice»
uno da 20 barili, uno da 18 barili, ed alcuni
vasoni per olio foderati di latta. Prezzi da
convenirsi. (1—3)
lì A VAlIflAPA 41 CaJ^è Eur°Pa> Via 1JCL luiiUuiu Larga. Per informazioni
rivolgersi presso la tipo
grafia Artale. (1—3)
Avviso.
Onde venire incontro ai desideri della
nostra spettabile clientela abbiamo aperto
una filiale in via S. Vito casa Bernardi
terzo piano con un ricchissimo assorti-
mento di modelli da Parigi e Vienna.
A. e B. BONETTI successori Bisari.
Trieste, Corso 29. (1—3)
— solo genuine se vengono acquistate da me diret-
tamente — nere, bianche e colorate da 45 sol. fino
fi. 14.65 al Metro. Ad ognuno franco e sdaziato
in casa. Campioni a richiesta.
G. Henneberg, fabbricante di sete
(i. e r. Foru. di Corte) Zurigo. (1)
SOCIETÀ IN AZIONI DNGARO-CROATA
PER LA NAVIGAZIONE LIBERA
FIUME
Essendo state coperte le prime 3300
azioni aventi il diritto sul dividendo del-
l' anno 1900, e visto l'attuale favorevole
stato dei noli, la sottoscritta decise di fare
acquisto d'un quarto battello, ed offre alla
pubblica sottoscrizione 1100 azioni da 1000
corone al pari dal n o 3301 in poi col go-
dimento del dividendo del bilancio del-
l'anno 1901.
Le sottoscrizioni si assumono presso la
sede della società in Fiume, pagando il
30°la alla sottoscrizione, mentre i restanti
70% devono essere pagati sino il 31 de-
cembre anno corrente senza ulteriore in-
vito.
In base dell'articolo 4 dello statuto so
ciale i possessori delle azioni n.o 1 a 3300
hanno diritto di prelazione e riceveranno
per ogni tre azioni possedute una nuova.
NB. A sensi dell' articolo della legge ungarica
dell' anno 1893 le Società di navigazione marit-
tima per azioni sono libere da qualunque tassa
bollo od imposta per le loro azioni. (2 3)
Monte, nel 1899 s'introdusse d'oltralpe
quel sistema che il solerte Stiger, po-
destà di Windisch-Feistritz, adoperava
con successo in Stiria, già da qualche
anno, per combattere le nubi grandi-
nifere. In breve le regioni che costi-
tuiscono il bacino del Po ed altre an-
cora armarono le loro terre. Al modello
del cannone originario della Stiria molti
trovarono opportuno di fare certe mo-
ficazioni non sempre idonee, cosicché
jn Italia ed altrove sorsero in breve
numerosi i nuovi tipi di cannoni, come
non meno svariate e bizzarre si det-
tarono le teorie suir origine della gran-
dine.
Infiammati dalla nuova favilla, scien-
ziati, agricoltori e pratici, governi ed
istituzioni diverse, non schivarono stu-
dio. fatica e spreco di denaro, pure di
conseguire T alto scopo, nella speranza
di apportare un grande utile all' agri-
coltura.
Baccolti i dati e le osservazioni della
breve esperienza, i nuovi artiglieri con-
vennero 1' anno scorso ai 6 novembre
a Casale Monferrato, ove si tenne il
primo congresso internazionale!, in cu-
si concluse di essere sopra una via
incoraggiante per risolvere il grave
problema di evitare la grandine, e che
i risultati fino allora ottenuti erano
-••«ntf
prometta...
In seguito a queste conclusioni, an-
che gli scettici, e coloro che non si
erano ancora occupati della cosa —
tanto per non rimanere indietro agli
altri, forse ancora senza crederci punto
— pensarono pure di tentare la prova.
Ed ecco sorgere nuovi consorzi,
fabbricare nuovi cannoni. Le stazioni
di sparo, che alla fine dell'anno scorso
erano in Italia in numero di 2050, oggi
si sono moltiplicate. I francesi stessi
per opera di Vermorel si occuparono
praticamente della scoperta creando
consorzi, e nell' Istria e nella nostra
Dalmazia si fecero anche i primi passi,
Quest'anno funzionarono già in tutto
cento cannoni. Il più grosso centro
di stazioni sorse a Pinguente per ini-
ziativa dell'indefesso e zelantissimo si-
gnor avvocato Trinaistich, il quale
fondò due consorzi antigrandiniferi ed
istruì convenientemente gli artiglieri.
Anche a Spalato e a Gelsa funziona-
rono i cannoni grandinifughi.
Anche a Montona poterono funzio-
nare dieci cannoni in seguito alle so-
lerti cure ed alle pratiche non facili
che ebbero a sormontare i due filan-
tropici e distinti signori : dott. avvocato
Canciani e dott. Marchese de Polesini.
A Vermo, il parroco si fece in quat-
tro per trovare i fondi pecuniari é riesci
a piantare sette pezzi. Anche a Pirano
c' erano alcune stazioni.
Sarebbe da supporre che, un po' per
la mancanza di pratica, un po' per la
deficenza di mezzi, non si abbia po-
tuto ottenere nella passata stagione
grandi risultati colle batterie, e pure
invece, in merito di certi fenomeni os-
servati, sono già sorti molti entusiasti,
mentre non vi mancano gl' increduli e
gli scettici. A Pinguente ed a Lindaro
in seguito agli spari si vide trasfor-
mare la grandine in nevischio. A Pi-
rano si dileguarono le nubi sopra i
cannoni. A Montona non grandinò,
mentre gli altri anni la terribile me-
teora non risparmiava mai quelle terre.
Va tutto bene, però conviene notare
che, quest'anno, in Istria, non ci sono stati
temporali sì violenti come negli anni
scorsi, e che di grandine se ne parlò sol-
tanto a Buie e ad Orsera. Dunque non
illudiamoci, e, prima di prendere una ri-
soluzione e di dettare un verdetto, at-
tendiamo le conclusioni del congresso
degli spari contro la grandine che
cominciò domenica 25 novembre a Pa-
dova e durò tre giorni, fino ai 27. Le
discussioni sono riescile molto interes-
santi, giacché tra i dotti e gli speri-
mentatori vi erano disaccordi. Il signor
Michele de Tartaglia riferì sulle sta-
zioni di spari in Dalmazia.
Dopo lunghi ed accurati esperimenti
fatti a S. Katharein e a Bruk s. Mur,
il prof. Pertner, direttore dell' istituto
centrale meteorologico di Vienna ed il
signor prof. Trabert, due scienziati di-
stinti, vennero alla conclusione che,
qualora gli apparati corrispondano an-
che alle migliori condizioni possibili,
sia per lr altezza dell' imbuto, sia per
la potenza della carica, eccetera, gli
anelli vorticosi non raggiungono mai
i quattrocento metri d' altezza.
Ci sono invece altri studiosi di non
minore fama, il prof. Roberto ed il
prof. Marangoni, che vogliono l'azione
degli spari arrivi a duemila e più
metri.
Questa divergenza di pareri e di
osservazioni provocheranno senza dub-
bio delle vivaci discussioni, che ver-
ranno tanto più fomentate per il con-
corso dei rappresentanti delle società
di assicurazioni, i quali, approfittando
di certi insuccessi avvenuti quest'anno
coi cannoni, non mancheranno di so-
stenere l'inefficacia di questi.
Al congresso, tanto importante, pre-
sero parte molti delegati dei consor-
zi antigrandiniferi di Francia; vi fu
il ben noto Vermorel, l'on. Stiger
non mancò. L'on. Luschnig riferì sui
risultati ottenuti in Austria, mentre
dotti e sperimentatori di ogni parte
d'Italia illustrarono le prove fatte nel
bel paese. Fra questi, il chiarissimo
prof. cav. Tamaro fu relatore per la
Lombardia. Anche il' consiglio provin-
ciale di agricoltura dell'Istria doveva
venire rappresentato dal suo tanto be-
nemerito presidente, 1' on. comm. dott.
Campiteli], che però causa indisposi-
zione dispiacente dovette rinunciarvi.
Ed ora attendiamo la conclusione
ed il verdetto di quelle persone au-
torevoli.
Il Corriere della Provincia.
Da SPALATO.
Cronaca teatrale. — Dinanzi ad un
pubblico non troppo numeroso— cosa strana,
trattandosi di première — andava in scena
giovedì scorso il Don Pasquale del Do-
nizzetti, seguito dal ballo Per un bacio un
regno.
Rimettiamo al prossimo numero gli ap-
prezzamenti, sia perchè gli artisti anda-
rono in scena senza alcuna prova prelimi-
nare, sia per mancanza di tempo,,,, nel
cronista.
Nel ballo emersero la prima ballerina
sig.na Maria Ferrerò ed il primo ballerino
signor Stefano Mascagni, e riscossero re-
plicati applausi.
Consigliamo frattanto l'impresa di ridurre
i prezzi, essendo questo desiderio generale
del pubblico.
L'orologio del campanile, in piazza
dei signori, segue anch' esso 1' andazzo dei
tempi e per la sua volubilità è in grado
di dar dei punti alla politica in Dalmazia
ed in Europa tutta.
Il disco esterno poi è in uno stato de-
plorabile di vetustà. È — oppure sembra
essere — tutto bucherellato, e di notte,
quando lo illuminala scialba luce del nostro
gas, dà l'idea del famoso ricettacolo di
lumicini mortuari nel Crispino e la qo-
mare.
I numeri, naturalmente, non si possono
distinguere, ed i passanti sono demandati
al tocco della campana dell' orologio stesso,
che batte le ore e le mezze ore, per sa-
pere che ora faccia.
Da TRAÙ.
Tea.tra.lia, — Di questi giorni sta per
chiudere una serie di rappresentazioni la
compagnia italiana drammatica e di canto,
diretta dall' artista F. Silvestri, che ebbe a
svagare le nostre menti dalle noie consue-
tudinali ed a rompere la monotonia delle
lunghe sere invernali. All'uopo fu concessa,
verso pagamento, dopo non poea disputa
intestina ed esitazione la sala del Comune,
che da fresco riattata a nuovo potrebbe
offrire un adatto convegno a persone civili.
Ma i nostri cari pravassi, propugnatori
indefessi degli asti e delle discordie con-
suetudinali, diedero l'iniziativa a un ripicco,
astenendosi in corpore, lusingandosi forse
con ciò nei loro minuscoli crani di sfregiare
la troppo gloriosa arte italiana, o recar
stizza a chi se ne vanta degno cultore.
E non paghi di ciò alcuni dei loro pre-
tesi campioni si misero a far pubblica pro-
paganda ed imporre ai più gonzi dei loro
satelliti di associarsi all' eroico operare,
E chi non si sarebbe arreso alle logiche
arringhe del Siše Rubignoni, tenute in Ci-
taoniza, oppure alle filippiche del Bepe
Košćina, tenute nel negozio Belas ? Nessuno,
certamente, nessun ... imbecille !
Vergogna, proprio obbrobriosa vergogna,
che si abbia a cercar la politica sempre
ed in tutte le cose, anche quando vi entra
di mezzo un poco di carità cristiana col
sovvenire della povera gente che cerca nel
modo il più onesto di campar l'esistenza.
E questi signori, s' intende, pretendereb-
bero poi che gli autonomi accorressero
prontamente ad ogni loro trattenimento per
poi offenderli colle loro immancabili dimo-
strazioni ultra-croate? E poi noi siamo i
provocatori, noi i promotori d'una inesau-
ribile diatriba ? Ci sapremo regolare !
Quello che più ci impressiona è che, an-
che da parte degli autonomi, non tutti ap-
profittano dei serali trattenimenti.
È impossibile il pretendere d'udire ce-
lebrità, pagando una corona d'ingresso, od
esigere che le nostre misere scene vengano
calcate da una Sara Bernhardt, o da un
Ermete Novelli. Ricordiamoci del motto
latino : quod licei bovi, non licet ovi !
LA CRONACA
La questione ferroviaria. — Dal-
l'egregio signor presidente della Camera
di Commercio ci viene gentilmente comu-
nicalo il seguente dispaccio, ieri inviatogli
da Vienna dall'illustrissimo signor podestà:
«Il consiglio accettò la proposta dell' on.
Vucovich, da me pure appoggiata, di espri-
mere il desiderio al governo che sia subito
proceduto alla costruzione della linea Spa-
lato-Arzanò; ed accolse pure la mia ag-
giunta, che sia raccomandato di provvedere
tosto al completamento di tutta la rete
ferroviaria dalmata, in ispecie col tronco
Zara-Knin. Ziliotto.»
Cori croati in tribunale. — È il
colmo ! Ieri a mezzogiorno i diurnisti croa-
tofili adibiti al nostro tribunale cantarono
in coro, e a squarciagola, la Lipa nassa
domovina. Come in una bisca! Lo stesso
signor Verona — ci dicono — avvertì que-
sto scandalo, occorso in prossimità alla
stanza presidenziale e immediatamente vi-
cino a quella del caro direttore Tironi. Quelle
care creature saranno proposte ai posti
venturi di cancellista ? Lo chiediamo a S. E.
il presidente d'appello, la cui atten-
zione non è mai abbastanza richiamata
sulle cose incredibili che avvengono al no-
stro tribunale.
Di bene in meglio. — Abbiamo ri-
cevuto oggi questo telegramma da Neresi :
«L'avviso giudiziale che l'impianto del
Libro tavolare seguirà a Neresi è soltanto
in slavo.»
Di bene in meglio, signor presidente
d'appello !
JLa festa delle matricole a Graz.
— Ci scrivono da Graz, in data del 29
novembre :
«Giorni or sono ebbe luogo la tradizio-
nale festa delle matricole, quella simpatica
festa da tutti desiderata, ma che riesce per
i novellini oggetto dì sacro terrore per
quel velo di mistero nel quale si tenta av-
volgerla ai loro occhi dagli studenti più
anziani, quasi vi si tramasse alcunché a
danno della loro saccoccia e della vita ! La
festa, e non è difficile, ebbe una nota gaia
ed allegra ; e a meglio completare la felice
riuscita, ed a scoprire quegli ideali che
ognuno gelosamente serba in cuore, valsero
i bellissimi discorsi inspirati di fervente
amor patrio. Primo s'alzò il presidente
della festa, signor Cosolo, che con vibrate
parole, porgendo il benvenuto ai no-
velli compagni, costretti ad istruirsi in
lingua straniera, ricorda i doveri di colle-
gialità che devono avere tutti gli studenti
italiani, augurandosi che tutti uniti si coo-
peri al benessere della patria, verso la
quale gli attentati di snazionalizzamento
sono quotidiani. Con frase felice il signor
tìavorgnan, presidente dell' Unione Accade-
mica Italiana, rifece la storia del patriottico
sodalizio, e volse affettuose parole ai «ma-
tricolini», ottenendo entusiastici applausi e
felicitazioni alla fine del brillante discorso.
Da ultimo si alzò il signor G. Tamino
portando — molto applaudito — il saluto
dei fratelli della Dalmazia, ove ferve più
accanita la lotta per la tutela del nazionale
nostro diritto,
Seguì poi la solenne cerimonia, eseguita
da un tribunale improvvisato, ed infine con
un battesimo di birra fu suggellato lo
stretto patto di fratellanza e di collegialità
dei matricolini con gli altri studenti.
Durante la festa fu raccolto un bel gruz-
zolo di denaro a favore della commissione
sussidiatrice per gli studenti italiani.
Non si deve dimenticare che alla bella
riuscita di questa festa cooperò molto la
solerzia del comitato, ohe si diè molta cura,
acchè le cose riuscissero come in realtà
riuscirono; e di ciò riconoscenti gli por-
giamo grazie.» A. C.
Li'organo di prete Prodan seguita in
quella nausebonda polemica, che ha disgu-
stati fino al reeere quanti ebbero l'occasione
di leggerla. Il famigerato collaboratore
straordinario, che dovrebbe uscire dalla sua
veste anonima, offende un po' tutti, . scon-
ciamente, e Comune e Lega Nazionale e
cittadinanza, dando a tutto pasto agli altri
quegli epiteti ingiuriosi che a lui solo com-
petono. È cosa veramente caratteristica
che dei sacerdoti di Cristo tengano un tale
linguaggio ; ma non importa ; è bene sapere
chi, ornai, in Dalmazia, sia l'elemento pro-
vocatore. E checché ne dica l'organo di
prete Prodan (che fa assai bene nel dare
maggior diffusione ai nostri articoli) quella
dei chierici e del prete Nicolanzi non è
stata altro, e non voleva esser altro, che
una dimostrazione politica. Chi, infatti, ha
chiamato i chierici? Qual parte, anche lieve,
della cittadinanza, ha reclamato il loro uf-
ficio? E l'articolista straordinario — che
ha l'impudenza di tacciar noi di menzogna
— mente lui, spudoratamente, quando so-
stiene che due anni or sono ancora si can-
tavano le laudi in islavo. Non è vero. Si
cantavano parecchi anni or sono, ma poi
andarono in disuso, perchè i fedeli non ne
volevano più sapere : non ne volevano sa-
pere. E lo stesso defunto arcivescovo lo
sapeva e non diceva nulla; e appena que-
st'anno, signor sì, il Nicolanzi ed i chierici
sono stati presi da improvviso fervor reli-
gioso ed hanno voluto sfogarsi a cantare
in croato e assai più per poter dire tra
loro : glie Vavemo fracada ai zaratini che per
onorare la Vergine santa. E chi diede il
placet alla traduzione del Nicolanzi? E
quell' Ave maris stella, sui motivi della Do-
movina, appartiene anche essa alla consue*
tuđine ? E il Nicolanzi ed i chierici avreb-
bero partecipato con eguale spontaneità e
con fervore eguale ad una cerimonia latina ?
Ohimè, che le voci dei chierici sono fioche
e rade nei cantici latini. L'anonimo dà del
farabutto (oh, santo prete !) a chi si mostrò
disgustato della scena ; ma invece ne furono
disgustate persone oneste, ottime e reli-
giose, cui non è degno di lustrare le scarpe.
Ed invano ricorre a certi usi passati : quello
che una volta (alieni i vecchi anche dalla
più remota intenzione politica) poteva pas-
sare, oggi non passa più. Oggi — e ben
lo si vede — quello eh' era innocente ma-
nifestazione di singoli, si vuol crismare col
carattere di una dimostrazione politica ; e
i zaratini non vogliono politica in chiesa.
Tant'è vero che anche ieri, per le messe
tradizionali di Sant'Andrea, i nostri pesca-
tori hanno detto chiaro e tondo di non
voler niente di croato nelle due messe : una
alla B. V. del Castello e 1' altra al Duomo ;
ed infatti le due messe sono state celebrate
esclusivamente in latino. Questo si vuole e
questo si vorrà. E 1' anno venturo, se sarem
vivi, udremo le cerimonie per la Madonna
della Salute esclusivamente celebrate in latino,
piaccia la cosa, o non piaccia, allo scriba
quanto villano tanto straordinario dell'or-
gano di prete Prodan. Al quale risponde-
remo ancora.
All' Jedinstvo. — Poche parole, chè,
in verità, non vale la pena di far lunghe
polemiche con l'organo della malafede per-
petua. Noi, che per i primi abbiamo insi-
stito nel rilevare come Venezia slavizzasse
anziché italianizzare, abbiamo pur rile-
vato come la lingua di comando della sua
milizia fosse anche la slava ; e l'ebbe anche
a rilevare a suo tempo il Gliubich, a smen-
tire giusto 1' asserzione che Venezia fosse
nemica del popolo slavo. Poi, concretandoci,
abbiamo sfidato il Jedinstvo a mostrarci
dove e quando Venezia parlasse, com' esso
pretendeva, di un esercito croato. Ora che
cosa fa il Jedinstvo ? Cita un regolamenti \
militare stampato a Venezia in italiano e
in illirico, con la traduzione illirica fatta
dal signor Pietro Miocevich, capitano di
cavalleria croata! ! ! Capite? La portentosa
scoperta! Come se non sapessero anche i
ragazzi di quarta elementare che al ser-
vizio di Venezia erano pur dei croati, ma
ben distinti, sempre, dai dalmati.
Perchè è certo — assolutamente certo —
che Venezia non battezzava, come croati i
militi delle nostre marine, o i territoriali
dei vari contadi dalmati. E perchè un tale
era capitano di un gruppo di croati, di
confinari, Venezia chiamava il suo un eser-
cito croato?!! Ecco come si pasticcia e si
mistifica da parte dei signori dell' Jedinstvo,
che ha l'impudenza, ancora, di volerci dare
lezioni di storia. Dove e quando Venezia
chiamò il suo esercito croato? Questo è il
punto: E si assicuri il Jedinstvo che la cosa
più facile del mondo è quella d'insegnare
a lui un po' di storia ; e si assicuri ancora
che tutta la storia dalmata è una protesta
alle demenze dei croatomani. Un' altra
cosa. Il Jedinstvo, bontà sua, trova che il
Dalmata è pieno zeppo d'invettive contro
i croati e che lo si attende con la curiosità
di vedere a chi sia toccata la grazia di
tali invettive. Possiamo rendere la pariglia
all' Jedinstvo, rilevando che quanti l'aprono,
siano italiani o siano slavi, sono curiosi di
vedere quale sia la schiocchezza, inevita-
bile, del numero uscito. E se il Jedinstvo
ha labilità di memoria ristamperemo quanto,
al suo indirizzo, ebbe a dire l'on. Trum-
bich. No, no ; il Dalmata non ha il sistema
dell' improperio ; il Dalmata ama meglio
pungere che ferire; ama scherzare sugli
avversari e solo provocato risponde come
si deve: tanto peggio per i provocatori e
per coloro che si adombrano anco per una
puntura. Ma il Dalmata non ha mai usate
le insolenze, delle quali per esempio fu
largo il Narodni List — oggi buon sozio
— verso i poštenih staraca, cui allude il
Jedinstvo. Se non ci crede, vedrà che i
Morpurgo ed i Borcich ed altri onesti ve-
gliardi sono stati pettinati dalla stampa
radicale in modo tale da far apparir baci
e carezze quelle del Dalmata. Ed oggi
stesso, in pectore, quanti croati più o meno
feroci non ne diranno di cotte e di crude
all'indirizzo di quel giocondo vegliardo,
eh'è il podestà Milich, il quale, a Vienna,
ha parlato in senso anti-annessionista, tanto
che il Jedinstvo non ha avuto il coraggio
di riportare il discorso ! È vecchio sistema
dell' Jedinstvo quello di strillare per offese
ed invettive che non esistono; e tutto per-
chè non possiamo talora tacere di fronte
alle puerilità con le quali egli ci gratifica.
Rivenga serio, non accumuli sciocchezze
così come gli capitano sotto la penna (clas-
sica quella dell'altro giorno, sulla messa
glagolita) e, se ha da polemizzare, polemizzi
senza riguardo, sen?sa risparmio di colpi,
ma, almeno, con un poco di serietà.
Elezioni. — Tanto ieri, nelle elezioni
per la quinta Curia, quanto oggi, nelle ele-
zioni del forese di Zara — entrambe con-
comitanti alla nomina dei rispettivi depu-
tati al parlamento — gli elettori del Co-
mune di Zara nominarono elettori eletti
del nostro partito. Gli avversari non si
presentarono.
I<a Società di navigazione a va-
pore ungaro-croata. — La spettabile
Società di navigazione ungaro-croata ha
rinnovato il suo contratto col ministero
ungarico del commercio, e ciò per altri quin-
dici anni, per cui il nuovo patto durerà
fino all'anno 1916.
La Società contraente si assunse, fra
altri, i seguenti obblighi: creerà una nuova
linea celere tra Fiume e Gravosa con un
piroscafo del tipo Pannonia, e così porterà
al numero di quattro le partenze settima-
nali con piroscafi celeri dal porto di Fiume
per la Dalmazia; creerà una nuova linea
quindicinale per trasporto merci Fiume-
Oboti, colla toccata di Trieste; una linea
settimale Fiume - Smergo-(Cherso)-Veglia-
Lussingrande-Arbe-Valcassione e Zara, ed
una linea estiva Fiume-Cirquenizze ; au-
menterà di una le corse settimanali, per
tutto l'anno, sulla linea Fiume-Carlobago;
creerà una nuova linea settimanale diretta
Fiume-Trieste; manterrà anche le dome-
niche i viaggi sulla linea Fiume Segna ; ed
infine dopo tre anni a datare dalla firma
del contratto dovrà far costruire ancora
un battello (il terzo) del tipo Pannonia. Ed
allora avremo sei linee celeri settimanali
per Gravosa e Cattaro.
Postalia. — Col 1 gennaio 1901 saranno
emessi nuovi certificati di deposito a paga-
mento di imposte e tasse pubbliche nel
servizio-assegni della cassa postale di ri-
sparmio, al prezzo ridotto di 7 centesimi
ciascuno. I certificati di pagamento della
vecchia emissione del valore di 11 centesimi
ciascuno, che si trovano in possesio del
pubblico, possono essere usati per versa-
menti fino al 31 marzo 1900. Dopo questo
termine il loro uso non è più ammesso, ma
possono essere cambiati fino al 30 giugno
1901 presso tutti gli uffici postali verso
nuovi certificati, pareggiando la differenza
con segnavalori postali.
I rivenditori di valori postali devono, eam-
biare, entro il mese di gennaio 1901, presso
il rispettivo ufficio postale, le loro provviste
di certificati della vecchia emissione, presso
di loro ancora esistenti il l o gennaio 1901,
con certificati della nuova emissione o con
segnavalori.
Tempaccio. — Giovedì e ieri tempac-
cio con ritardo di piroscafi. Il molo di riva
nuova riportò nuovi guasti ed un tratto
della riva vecchia — che bisogna decidersi
a cambiare — venne tutto allagato.
La Rassegna Internazionale. —
Il fascicolo XIII di questa importante ras-
segna ha questo sommario : Angelo Conti,
Benvenuto Cellini scultore — Enrico Cor-
radini, Erostrato — Renzo Sacchetti, Le
origini del teatro internazionale (n.o 2) —
A. Cehow, La fortuna (traduzione di Leone
Zanco) — Remy de Gourmont, Rassegna
francese — Romualdo Pàntini, L'arte a
Parigi nel 1900 — Appunti bibliografici,
(Giovanni Chiabra, ecc.) — Notiziario gene-
rale, (Cesare Levi, Valentino Soldaui, ecc.)
Clie galantuomo ! — Da parecchi
giorni è fuggito da Zagabria il giornalista
Lodovico Fleiser, redattore della Hrvatska
Domovina, organo dell'opposizione croata.
Fu spiccato mandato di cattura contro il
fuggitivo perchè autore di truffe e falsifi-
cazioni di cambiali per parecchie migliaia
di corone. E dire che chissà quante volte
questo galantuomo avrà scritto vituperi e
canagliate contro gli italiani della Dalmazia!
Furto. — Ieri certo A. Drago, altra
volta condannato per furto, rubò dal cap-
potto del negoziante B. Mihalich, nella di
lui bottega in Piazza dei Signori, un por-
tafoglio contenente 80 fiorini. Arrestato
dagli organi della polizia comunale, il Drago
si mantenne negativo, ma una perquisizione
operata al suo domicilio condusse alla sco-
perta del denaro rubato. Il portafoglio, vuo-
tato destramente dal Drago, mentre il Mi-
halich era occupato jl servire un avventore,
venne trovato dietro un sacco, nella bot-
tega.
Corrispondenza aperta. — Signor
X. - Provincia. Non possiamo pubbli-
care il vostro articolo sugli impiegati do-
ganali perchè non crediamo sia giusto
adombrare coloro che dalla guardia di fi-
nanza passarono a posti civili. Avete ra-
gione voi, per quel singolo: ma non, per
uno, devono esser tutti attaccati.
Onorificenze, nomine, concorsi, traslochi.
Nomine — Ad ingegneri superiori nell' Vili
classe di rango vennero nominati gl' ingegneri
dott. Ernesto Nagy, Stefano Nazor ed Achille
Savo.
Le oblazioni varie
All' asilo delle orfanello. — Per
onorare la memoria della defunta signora
Antonietta ved. Colombani : Chiara Gosetti
cor. 2, C. Mattiazzi (Pago) cor. 2. — Fa-
miglia de Beden (offerta straordinaria) cor. 4.
Alla Società di 8. Vincenzo de
Paoli. — Per onorare la memoria, della
defunta signora Antoiietta ved. Colombani :
dott. A. Bottura cor. 2.
Le direzioni, preposte agli istituti bene-
ficati, porgono col nostro mezzo i più vivi
ringraziamenti ai generosi oblatori.
I NOSTRI DISPACCI =
Parigi 1 deccmbre. — Il senato fran-
cese si associò a voti unanimi alla
manifestazione di simpatia per Kriiger,
deliberata dalla Camera dei deputati.
Non è ancora accertato se Kriiger
si recherà a Berlino e se, recandovisi,
verrà ricevuto dall' imperatore. Pendono
trattative in proposito.
Si ritiene che il vecchio presidente
dèi Transvaal andrà pure a Vienna ed
a Budapest. Oggi al pomeriggio lasciò
Parigi. Il comitato pei ricevimenti lo
accompagna fino al confine belga con
seguito.
Roma, 1 decembre. — E' morto il
colonnello York. Il tenente colonnello
italiano Salsa assunse il comando della
colonna italo-tedesca a Kalgan.
Londra, 1 decembre. — Kitchener
venne nominato comandante supremo
delle truppe inglesi nell' Africa del sud.
Vienna, 1 decembre. — E' morto il
governatore di Varsavia principe Ime-
ritinsky.
Edit. e redat. resp. Luigi de Negovetich
Stabilimento Tipografico S. Artale
fi. 6.30 e più. I — 14 metri ! — spedizione franco
di porto e di dazio! oampioni a richiesta; oome
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a fl. 1:40, fl. 1, fl. —:50
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mr è uscito
dalla tipografìa Spiridione Artale in Zara
IL DALMATINO 1901
Lunario cattolico-greco ed itraelitico.
Esso contiene le solite importanti notizie
ed il prospetto dei distretti giudiziari nei
quali venne aperto il libro fondiario fino
a tutto settembre 1900.
Si vende al prezzo .di cent. 50.
Cattine, conservatori di bomboni, seguaci
di Kneipp, domatori ed agitatori di gene >
rosi destrieri e cliitarratori alle Dulcinee !
d Obrovaz. ammalati di b rgomastrite e '
dietite acuta, scavatori della fossa all'il-
lustre decorato di Dizmo, salvatori di
Croazia, e relativi fichi per la pancia, a
voi Ulpiani, Boezii, per 1' alto senno e sa-
pienza legale già accapparati compilatori
della costituzione della fu ura grande Dr-
žava, dico un arrivederci e non molestate
il pacifico Alpigiano.
LA C^HTACA
In favore dell' univergità italiana.
- Anche la direzione dei gruppi dalmati
della Lega Nazionale ha telegrafato all'on.
Malfatti plaudendo all' opera nobilissima
di lui per il conseguimento dell'università
italiana.
Per il centenario di Vincenz j Bel-
lini. — La direziona del Teatro Giuseppe
Verdi manda domani un telegramma a Ca-
tania per il centenario di Bellini.
Il novembre. — S'inaugurò ieri nella
mesta poesia dei ricordi il novembre. E'
il mese più triste aell' anno. E' la morte
delle cose. Non è ancora l'inverno colle
serate più raccolte, col freddo sano ed al-
legro. Non a caso venne s«elto fra tutti
per la particolare consacrazione di un giorno
ai defunti Volano così labili le memorie,
il tempo è cosi rabbioso cancellatore, che
il raccoglimento di questo giorno in un unico
pensiero viene quasi ad espiare le ore in
cui l'egoismo della vita trasporta e la fe-
rita più crudele può non parere insanabile.
Oggi ogni tomba ebbe il mesto tributo di
fiori e una fervida prece. Dormite in pace,
poveri morti !
Inoarioo onorilloo. — Il Ministro pel
culto e peir istruzione ha nominato l'illu-
stre nostro amico, 1' ufficiale postale in
pensione a Lesina, Gregorio Bucchich,
corrispondente dell'i, r. Istituto centrale
per la meteorologia ed il magnetismo
terrestre.
A Verg^orax, pare, gli affari non vanno
nel migliore dei mondi possibili. Come
abbiamo già annunziato quell'amministra-
zione comunale diresse alla suprema corte
di giustizia una nota per protestare con-
tro la condanna di quei galantuomini ed
in prima linea dell' innocente prete Lue-
tich. Tale iniziativa, però, non sarebbe
stata approvata dal Consiglio comunale, od
almeno da una parte, che vuole pertanto
la dimissione del podestà, e, quando non
la volesse dare, gli verrebbe inflitto un
voto di sfiducia. Contro il podestà sarebbe
stata poi mossa accusa per abuso del po-
tere d' ufficio. E perchè ?
Boycottaggio. — Il Narodni List —
fedele al programma della guerra allo stra-
niero — vuole hoycottata la ditta Luca
Millicich di qui, fabbricante di rosoli. La
cosa, comunque, è comicissima. 11 signor
Millicich, usando di un diritto consenti-
togli dalla legge, dalle stampiglie — De-
nunzia pella distillazione delC acquavite e
Dichiarazione per spedizione di liquidi spi-
rinosi per V Ungheria — ha cancellata la
dizione slava, perchè inutile. Trattandosi
di stampiglie usate dalle parti, le parti
hanno diritto di far ciò; e noi per esempio
sappiamo che la ditta Vito Morpurgo di
Spalato cancella da tali stampiglie la di-
zione italiana. Tanto è vero che — ad onta
del rapporto del commissario della guardia
di finanza (iioyanni Miletich — 1' autorità
di finanza decise in favore del signor Mil-
licich. Ed ecco tutto. Ma più della minac-
cia del Narodni List è graziosa l'origine
del carteggino che la contiene. Evidente-
mente è il signor commissario della guar-
dia di finanza Miletich, che si diverte, cosi,
a collaborare nell' organo magno della croa-
teria e a minacciar rappresaglie.... al ma-
raschino. E il fanatismo croato, fuori d' uf-
ficio ed in siffatti esercizi belletristici, può
ancora passare e far ridere. Ma noi ci
permettiam«. di richiamare 1' attenzione del-
l' ill.mo signor Hocevar sul fatto che questo
signor commissario dà abusivamente ed il-
legalmente evasioni in croato in affari
d'ufficio, ch'esigono l'uso esclusivo della
lingua italiana. Di giustificarsi da siffatto
abuso si occupi il Miletich, chè, in quanto
al hoycoUaggioj guai — ma veramente guai
— se ci mettessimo ad indirlo sul serio,
a danno dei pochi negozianti ed industrianti
croatofili che novera la nostra città. An-
drebbero ben presto con le gambe in aria.
Il podestà di Arbe viene informato
che per la falsa incolpazione contenuta nella
sua lettera aperta stampata nella terza
pagina del Narodni List n.o 87 a. c. fu
dal signor consigliere Antonio Lazzariui
prodotta il giorno 31 ottobre p. p. rego-
lare denunzia al locale giudizio.
Consigliamo il signor Dominis a non la-
sciarsi più oltre corbellare da coloro che
lo circondano e che egli considera e qua-
lificò più volte ladroni, come possono at-
testare molti testimoni che nomineremo in
caso di nuova rettifica. Sarebbe omai tempo
eh' egli rinunciasse alla carica se non vuole
incorrere in gravi guai per colpe altrui.
La catastrofe è prossima.
Pensarci tosto per non pentirsi poi.
In questo momento siamo lieti di rile-
vare che la locale Corte di giustizia di
prima istanza quale giudizio di ricorso
confermò l'assoluzione del signor consi-
gliere Lazzarini nel noti processo incoa-
togli dall'amministrazione comunale di Arbe
e ciò non solo per -il motivo che il fatto
non si qualifica ad alcuna azione punibile,
ma anche perchè di fronte ai molti testi-
moni di difesa la Corte non potè prestar
fede a quei pochi di accusa quasi tutti
già condannati e salariati dal comune de-
nunziante.
Dimostrazione politica. — Togliendo
a pretesto Marco Marulo, mistificato in
Manilić, si sta organizzando a Spalato,
dalle società croate, -ina esclusivistica ed
accentuata politica dimostrazione per la
giornata di domenica. Fra gli organizzatori
jrincipali stanno parecchi i. r. docenti delle
ocali scuole medie, che firmarono, assieme
ai presidenti delle società ed agli amici
politici croati più in vista, il relativo ap-
pello!
La scolaresca doveva essere elemento
vitale nella dimostrazione, ma pare che
r autorità preposta non siasi trovata in ciò
d' accordo.
Ritorneremo sull' argomento.
Si allevano bene ! — Invece di stril-
lare per gli episo ì studenteschi di G-raz,
scemando la dignità dei loro giovani ade-
renti, i giornali croati dovrebbero vergo-
gnarsi della parte che alcuni ragazzi, e
qui e a Spalato, fanno nella scuola contro
loro stessi condiscepoli. Guai, quand' era-
vamo scolari, che uno di noi si facesse
delatore, anch^ in cosa di lieve conto;
mentre ora, pur troppo, la delazione, pei
croati (elevati, si intende, alla dignità na-
zionale !) è una istituzione. Giorni sono ci
rac 'ontarono non sappiamo più qua! ragaz-
zata; ma ben ricordiamo il fatto che uno
dtgli scolari croatofili, trattosi in disparte,
andò annotando sovra un pèzzo di carta il
nome dei suoi condiscepoli italiani, per de-
nunziarli ; cosa che certo desta più pietà
per il denunziatore che per i denunziati.
Noi condanniamo e i disordini e le vio-
lenze di qualsiasi specie esse sieno ; ma
non possiamo astenerci dal constatare che
un giovanetto, il quale ha la freddezza di
un commissario di polizia, e prende nota
dei condiscepoli suoi più vivaci, è un gio-
vanetto proprio meraviglioso.
Tanta freddezza però puzza di sugge-
stione, e c' è da scommettere cento contro
uno che a quei ragazzi dell' altra paroc-
chia, sempre a danno del nostri, s'insegna,
non diciamo la provocazione, ma il comodo
mestiere della spia. E i nostri, come al
polito, scioccamente v'incappano. E i geni-
tori, che dovrebbero sorvegliarli, si faranno
vivi appena post festumf
Benone !
Mistifioazioni. — Il Narodni List e
r Hrvatska Kruna, offendendo '!ol loro
guaito gli studenti croatofili all'università
di Graz (che sembra si lagnino a papà e
a mamà) asseriscono che lo studente Bo
netti ebbe a ferire di hox uno studente
croato. L'asserzione è falsa. La sera suc-
cessiva all' episodio occorso nel Restaurant
alla Stazione, e precisamente nella via pr n-
cipale di Graz, lo studente Bonetti venne
fermato da uno studente croatofilo, che
avfcva con se altri tre o quat ro compa-
gni. Interrogato con piglio altezzoso il
Bonetti, se fosse in caso di ripetere una
frase della sera precedente, il Bonetti, a
non mostrar timidezza e coerente a sè
stesso, rispose con un' affermazione. Allora
10 studente croato lo percosse ed il Bo-
netti, minacciato anche dagli altri, reagì
a propria difesa. Sopraggiunto però uno
studente italiano, forte ed aitante giovane,
i croatofili si allontanarono ; ma nessun
box venne adoperato e nessuno rimase
gravemente ferito; tant' è vero che lo
studente croatofilo, aggressore del Bonetti,
fu visto il giorno successivo fuori di casa.
L' Hrvatska Kruna specialmente poteva
risparmiare i suoi stupidi Witz sui hox e
risponde] e a tuono alle nostre accuse
chiare e precise sui preparandisti.
Il Narodni List ha il fegato di tac-
ciarci di me.izogna, mentre non v'ha riga
in lui che sia verità. (Si legga, a propo-
sito, anche l'odierno nostro carteggio da
Almi ssa). Non è vero che noi si sia tèneri
pei chioggiotti, ma è verissimo che le due
paranze alle quali abbiamo alluso vennero
armate anche coli'intenzione di far concor-
renza ai chioggiotti nella pesca in alto
mare e ciò anco per far tacere le recri-
minazioni croate. Nessun giornale forse più
del nostro ha parlato a vantaggio dei pe-
F:catori nostrani : e noi possiamo citare al
Narodni List carteggi e gazzettini ove era
da noi stigmatizzato 1' uso della dinamite,
nocivo non già ai chioggiotti, ma ai pesca-
tori nostrani ; e (quello che non ha mai
fatto il Narodni List) abbiamo chiesti pei
pescatori di Rogosnizza e di Zlarin e del
Contado di Zara e dell' isola d' Arbe faci-
litazion e premi e al governo marittimo e
alla società di pesca. Carta canta e villan
dorme ! E non noi, ma i demagoghi del
Narodni List, che si proclaman gli amici
del popolo, dovrebbero far voti perchè al
popolo siano mantenuti i vantaggi della
pesca chioggiotta e della importazione di
frutta e di legumi pugliesi. Con la male-
detta carestia che c'è, il popolo non po-
trebbe mangiar pesce o gustar frutta al-
cuna senza i regnicoli: e il popolo vuole
la modesta felicità di qualche variazione
nell'alimento e non già la guerra allo stra-
niero, indetta, nell' ora della digestione, da-
gli apostoli della grande nazione.
Prete Bianoliini, nell'ultimo numero
del Narodni List, si affretta a smentire il
ritiro del deputato Vucovich dalla vita
politica, per cui nelle prossime elezioni
dietali vedremo a braccetto la terna Vu-
covich-Bianchini-Morpurgo.
E così il povero Prodan, anche questa
volta, resterà in tromba; e tutto per voler
rimanere cisto.
Prete Bianchini è più pratico in politica;
non abbada a certe piccolezze ed ha ra-
gione, chè così i posti al Beichsrath ed
alla Dieta gli sono assicurati, senza poi
parlare degli abbonati al Narodni List che
aumentano perchè oscilla tra l'opportuni-
smo ed il puritanismo giusta il programma
di prete Perich, che estrinseca tutta la
sua intransigenza nel negare l'esistenza
d'italiani in Dalmazia, mentre in tutto il
resto è molto malleabile, civettando volen-
tieri e con serbi e governo ed opportunisti
e puri ed impuri. E gì' ngenui d'Imoschi
che gli credono 1
Doni alla biblioteoa .^Paravia '. —
11 sig. prof. Ubaldo (lalvi ha donato alla
biblioteca „Paravia" quattordici annate del
periodico L^ eco dei tribunali; il sig prof.
Emanuele Nikolic una copia della sua opera
Escursioni in Dalmazia ed il sig. Giuseppe
Leinweber tredici volumi di varia lettera-
tura.
Ai generosi donatori la direzione del
patrio istituto porge, a mezzo nostro, i
più sentiti ringraziamenti.
Camera di oommeroio. — Ecco l'or-
dine del giorno per la seduta del 7 novembre
della locale Camera di commercio ed in-
dustria. — 1. Approvazione dei pro-
tocolli di seduta 22 aprile e 5 luglio 1901.
2. Comunicazioni di atti evasi e pervenuti.
3. Nomina d'un revisore peli' esame dei
progetti peli' istituzione di società per azio-
ni in luogo del rinunziatario ingegnere dott.
G. Persicalli. 4. Modificazioni nella dele-
gazione di due rappresentanti della Camera
quali assessori consultivi all' intendenza
militare. 5. Domanda d' un esercente per
ottenere la concessione per 1' esercizio del
l'industria tipografica in Zara 6. Parere
sul progetto di legge circa Is facilitazioni
per l'erezione di edifizi per operai, con
sani alloggi ed a basso prezzo. 7. Domanda
d'un esercente peli'apertura di una libre
ria internazionale a Zara. 8. Relazione sulla
seduta tenuta presso questo Capitanato di
porto in seguito alla rinunzia da parte
dello Stato al diritto di traghetto nel porto
di Zara dal 1. gennaio 1902. 9. Parere sul
modo con cui il magazzino delle proviande
militari potrebbe far acquisto di avene pel
1902, direttamente dai produttori. 10. Do-
mande di stipendi e sussidi. 11. Esame ed
approvazione del preventivo della Camera
prò 1902. 12. Proposte eventuali.
Teatro Giuseppe Verdi. — La com-
pagnia Da Farro ha data l'ultima recita
giovedì, con la pochade Largo alle donne,
satira esilarante del femminismo. Per que-
sto mese è attesa la compagnia d'Italia
Vitaliani, attrice che torna a noi dopo aver
conquistata la celebrità. Di lei, special-
mente in Ispagna, si è scritto di recente
come di un'attrice originale, potente, de-
gna della più grande ammirazione. Sarà,
certo, una gran compiacenza pel nostro
pubblico.
Mancanza di correntezza. — Vi è
chi si lagna di mancanza di correntezza da
parte àéiV Istituto di assicurazione per gli
infortuni sul lavoro con sede a Trieste, isti-
tuto che si dirama anche in Dalmazia. An-
cora il 7 giugno di quest' anno, Deuer Gio-
vanni, cocchiere del signor Antonio Mestro-
vichdi qui, ebbe a riportar grave ferita alla
mano destra. Notificato subito l'infortunio,
con le relative perizie mediche, all'Istitu-
to, a tutt'oggi, cioè dopo cinque mesi, il
Deuer non ha conseguito il prescritto ri-
sarcimento. Trattandosi di un povero lavo-
ratore, che ha ricevuto danno dall'acciden-
te, questa mancanza di correntezza da parte
dell'Istituto è ingiustificata e ben deplore-
vole.
Traiferimento. — Il Segretario Luo-
gotener.ziale dr. Francesco conte Thun Ho-
hensteinsky venne trasferito in Boemia.
Comare che bora.... Ieri, dopo al-
cune giornate sciloccali, abbiamo avuto la
bora che pur oggi soffia allegramente, con
uno splendido sole e cielo turchino. Spe-
riamo che domani — per la nota regola
dei tre giorni — la sia finita. La montagna
è tutta coperta di neve.
Baroa capovolta. - - Ieri al pomerig-
gio, verso le 3 e mezzo, la gaeta di Giu-
seppe Valcich da Cale uscì dalla Fossa,
ma, giunta sotto le Colovarre, ebbe a ca-
povolgersi per una non forte raffica di
vento che le ebbe ad imbrog;liare la vela.
I quattro uomini che vi erano dentro si
Rgì>rapparono alla chiglia e con dei caicchi
vennero tratti a terra. La barca venne ri-
morchiata in Fossa.
Il Corriere Triestino della Moda.
— Le nostre gentili lettrici non facciano
a meno di chiedere alla Libreria Chiopris
di Trieste un numero di saggio del Cor-
riere Triestino della Moda, ricchissimo gior-
nale di mode per signora. L'edizione di
lusso dell' ultimo numero è magnifica. Oltre
infiniti disegni in nero, contiene due grandi
tavole con figurini colorati e tavole di mo-
delli e modelli tagliati e un supplemento
per le ricamatrici. Un periodico insomma
variato ed elegante ed economico, che rac-
comandiamo alle nostre lettrici.
Eccessi notturni. — Tre individui, che
stanotte commisero degli eccessi in un pub-
blico esercizio ed in istrada, molestando i
tranquilli passanti, vennero arrestati dalla
polizia comunale.
Banda in piazza — Domani alle 12
e mezzo — tempo permettendo — la Banda
Comunale eseguirà un concerto in Piazza
dei Signori.
Corrispondenza aperta. — Signoì
Antonio Alzetta. Fiume.— Non siamo con-
trari a pubblicare la vostra rettifica, ma
quando la rettifica sarà estesa in forma
legale ; quella che avete mandato non cor-
rispondendo per nulla alle forme legali.—
Signor Alpigiano. — Ci scriva ancora, ci
scriva sempre, anche articoli su tema pro-
vinciale. Ci farà un vero favore.
uu museo di rarità per 5000 dollari, ma
venne persuasa di non farlo.
Presenti all' esecuzione erano solo pochis-
simi. Il cadavere fu bruciato nella calce
viva e bruciati furono tutti gli effetti di
vestiario indossati dal giustiziato durante
r esecuzione perchè di nulla memoria resti.
Czolg^osz non è più. — Venne giu-
stiziato mediante l'elettroesecuzione l'assas-
sino di Mac Kinley. L'esecuzione ebbe luogo
martedì alle 7.12. Prima di passare nella
sala tremenda gli fu permesso di ricevere
la visita del fratello e del cognato e si
dolse che non fosse con essi il padre. Re-
spinse fino all' ultimo i conforti religiosi,
e chiese che nessun intervento religioso
vi fosse dopo la sua morte. Tutto il con-
tegno dello Czolgosz fa calmo.
Martedì mattina si vestì e fece colazione
di buon appetito ; quando già era sulla ter-
ribile sedia elettrica pronunciò alcune pa-
role dicendo di aver ucciso il presidente
perchè lo riteneva nemico degli operai e
che non ne sentiva alcun rimorso. Parlò
rapidissimamente perchè tosto gli fu appli-
cato r elmetto e la maschera. L'esecuzione
durò 3 minuti e alle 7.15 Czolgosz era morto.
La famiglia poteva cedere il cadavere ad
Le oblazioni varie
All'asilo Infantile. — Per onorare
la memoria della defunta signora Elena
Battara : dott. Riccardo cav. de Stauber cor.
2. — Per onorare la memoria del defunto
signor Edmondo cav. de .Turissevich: dott.
C. Abelic di Melada cor. 5, Giovanni San-
tini 1. — Per onorare la memoria della
signora Milena Friedinger nata de Relia :
cav. Demetrio e Michelangelo Luxardo cor.
10, Carlo Copani 2. — Per onorare la
memoria della defunta signorina Caterina
Britvich: Don Cristoforo Stipcevich cor. 1,
Laura Ivankovic (Ervenik) 10.
Alla Società di S. Vincenzo de
Paoli. — Per onorare la memoria del
defunto sig. Luigi Tadic: Don Simeone
Soric cor. 2. — Per onorare la memoria
della defunta signora Elena Battara : Giov.
ved. Angelovich cor. 2. — Per onorare la
memoria del defunto signor Matteo Tolja :
Giov. Kiswarday cor 2. — Per onorare la
memoria della defunta signorina Milena
Friedinger : famiglia de Seifert cor. 6.
Le direzioni, preposte agli istituti bene-
ficati, porgono col nostro mezzo i più vivi
ringraziamenti ai generosi oblatori.
I NOSTRI DISPACCI ^
Parigi, 1 novembre. — Ieri è partita
per Smirne una squadra francese, che
farà una dimostrazione navale contro
la Turchia. La Francia, a Smirne, incas-
serà le rendite doganali. Così la Tur-
chia sarà costretta a sborsare gli im-
porti reclamati già da lungo tempo
per conto degli eredi Lorando.
Fiume, 1 novembre. — Ieri a sera
la rappresentanza comunale accolse
ad unanime voto la proposta del pre-
sidente dottor Vio che T invito del
bano per la nomina di due deputati
di Fiume alla Dieta croata renga
messo ad acta.
Vienna, 1 novembre. — Ieri piti
di trecento studenti italiani fecero
una imponente dimostrazione, dappri-
ma nell' aula dell' Università e poi
davanti al palazzo del Parlamento.
(Dimostrazione di solidarietà coi colle-
ghi italiani dell'università d'Innsbruck.)
Gli studenti acclamarono i deputati
italiani e gridarono evviva V università
italiana l vogliamo Vuniversità italiana!
Si ingrossò talmente la folla sulla
Bin^strasse, che le guardie dovettero
far uso delle sciabole a ristabilire la
circolazione. Tutti i giornali, oggi,
commentano la dimostrazione.
Vienna, 2 novembre. Ieri, per as-
secondare il desiderio manifestato dal
rettore dell' università, si presentò al
medesimo una deputazione del Circolo
Accademico, di cui face van parte il pre-
side Aldo Benevenia c due membri
della direzione, per consegnargli un me-
moriale abbracciante i postulati degli
studenti italiani nella questione della
università.
II rettore li accolse molto affabil-
mente, promettendo di inoltrare il me-
moriale ai fattori competenti, dopo
averlo esaminato.
Gli studenti rinnovarono V assicura-
zione che la dimostrazione non venne
diretta nè contro gli studenti tedeschi
nè contro V università di cui sono
ospiti, bensì contro 1' ostinazione di
negare la erezione di una università
italiana.
Il rettore raccomandò di mantenere
la calma, lodando il contegno decoro-
so, sempre finora osservato dagli stu-
denti italiani.
Graz, 2 novembre. — Oltre duecento
studenti italiani, stlidali coi colleghi
di Innsbruck, si recarono all' università,
ove tennero un comizio. Vennero pro-
nunziati, tra applausi, vari discorsi.
Venne votato un ordine del giorno
contenente i sacri postulati degli ita-
liani, che hanno diritto ad una univer-
sità degli studi.
Una deputazione venne poi accolta
gentilmente dal rettore, che assicurò
gli studenti di appoggio. Il corteo efilò
la Ring. Nessun incidente.
RINGRAZIAMENTO.
P(ir le tante squisite prove di affetto, di
cui furono larghe, con svariate attestazioni,
amici e ^conoscenti, in morte di Elena
ved. Linardovichi madre esemplare,
amorosissima, indimenticabile, porge com-
mosso i più sentiti ringraziamenti, il deso-
lato figlio Antonio, per sè, sorelle e pa
renti.
Ragusa, 30 ottobre 1901.
Edit. e redat. resp. Luigi de Negovetioh
stabilimento Tipografico S. Artalt
Collegio mWV A. GABELLI
ANNO VI UmNE ANNO VI
Locali in posizione saluberrima con an-
nessa campagna. Scuole ginnasiali e tecni-
che pubbliche e corsi speciali interni di
preparazione alle vai'ie classi.
Scuola elementare interna autorizzata-
Insegnamento gratuito delle lingue tede-
sca e francese. Insegnanti interni laureati
per l'assistenza in ogni singola materia.
Condizioni per V anno scolastico :
Classi Elementari inf. L. 525
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Scuola Tecnica . . .
Ginnasio
650
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Istituto Tecnico e Liceo
da convenire
Per fratelli ribassi da con-
venirsi. Richiedere program-
mi e bollettino del Collegio.
»TUTTO COMPRESO •
uniformi d' estate e d'in-
verno riparaaioni — tasse
scolastiche — testi e can-
celleria — bucato — nolo
letto e spese di puliaia
— doccie, ecc. ecc. —
Pagamento trimestrale
anticipato.
La Direzione evita cosi
alle famiglie la sorpr^e
delle note suppletoria
fissando la spesa minima
oomplAssl'va, che non
deve essere oltrepassate
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Per i giovani inscritti all'Istituto Tecnico
ed al Liceo, che abbiano compiuta T età
di anni 16, la Direzione apre quest'anno
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il neci-ssario raccoglimento e la dovuta as-
sistenza per gli studi, nonché un tratta-
mento migliore e una maggiore libertà d'a-
zione, come si conviene alla loro età.
Non vestono uniforme nè portano ber-
retto. Retta annuale L. 600. Le spese a
carico delle famiglie. Il vitto è fornito da
una delle migliori trattorie. Il numero delle
piazze è limitato,, quindi affrettare le do-
mande. La Direzione.
LA FILIALE
dell'I. & R. priv.
STABILIMENTO «USTRIIICO 01 CREOITO
per Commercio ed Industria in Trieste
assume :
versamenti In Corone
verao Buoni di Cataa al portatore :
con preavviso di 4 giorni a 2'/«®/«
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verao lettere di versamento a nome:
con preavviso di 4 giorni a 274%
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Bancogiro in Corone
disponibili a vista, 2V,®/o su qualunque somma.
Corone e Napoleoni d' oro in Conto Corrente:
Condizioni da pattuirsi di volta in volta secondo
il termine di preavviso.
Rilascia Assegni
su Vienna, Budapest, Bruna, Carlsbad, Fiume, I.eo-
poli, Praga, Reichenberg, Troppavia, nonché su
Agram, Arad, Bielitz, Gablonz, Graz, Hermannstadl,
Innsbruck, Klagenfurt, Lubiana, Linz, Olmii z,
Saaz, Salisburgo, franco apese.
Si occupa della Compera e Vendita
di divise, monete e valori.
Assume Incassi
di tagliandi, valori estratti nonché incassi d' egn
altra specie.
Dà Antedpaaioni
sopra Warrants e valori alle più modiche con-
dizioni.
Crediti verso documenti di caricazione
vengono aperti a Londra, Parigi, Berlino o su
altre piazze alle più correnti condizioni.
Lettere di Credito
vengono rilasciate su qualunque piazza.
DEPOSITI.
Si accettano in custodia carte di valore, monete
d'oro e d'argento e Biglietti di Banca. Le con-
dizioni si possono conoscere rivolgendosi -lìe
Casse dello Stabilimento.
VagUa cambiarii.
Alle Casse dello Stabilimento sono pagabili i
vaglia cambiari della Banca d'Italia in lire ita
liane oppure in Corone al corso di giornata.
Trieste, 1 agosto 1900.
OFFICINA MECCANICA
di
ZARA, Via teatro vecchio. «
SFRRATALLO - Acq ua di catrame
per le malattie pel
petto e della gola
Le liete nozze. — Og^i la e-entil
«„orina Teiesa Inchiostri ~ e
pregio sig:nor Aless indro, direttore del Ca-
tasto — andò spnsa a! nostro giovane con-
cittadino signor Ernesto Medin, i. r. geo-
metria. I v.ostri più sinceri auguri agli
sposi e congratulazioni alle loro famiglie.
Artisti teatrali in Dalmazia. — li
regio console in Zara richiama l'attenzione
dei commissariati del regno sul numero
sempre crescente di ai tisti teatrali italiani
che ainvano in Dalmazia, senza poter con'
tare su tormali impegni, e sono poi c( stretti
a recitare in locali d'infimo ordine, espo-
nendosi a dure privazioni ed anche alla
miseria.
Per evitare il rinnovarsi di questi casi
dolorosi, si debbono sconsigliare i nostri
artisti teatrali, i quali chiedessero il pas-
saporto per la Dalmazia, dal recarvisi alla
ventura, perchè non vi troverebbero che
delusioni e sofferenze.
aiaroleide. — Riceviamo e pubblichia-
mo:
«Giorni sono, se non sapete, nel ga-
binetto di lettura cìuato, detto Citaoniza,
ebbe luogo la memorazione ^ìel poeta italo-
latino Marulo, che si vuole a tutti i costi
far passare per croato, astrazione dal fatto
che egli avrebbe avuto ripugnanza ad • s-
ser così nomato e che neppure i croati ai
suoi tempi, erano conosciuti. Ma passo senza
altro ad un gazzettino del Narodni List in ar-
gomento. Ad aprire la festa solenne (solenne,
certamente, perchè vi presenziavano perlo
meno cento mila persone) si fu certo Chis-
sich, piovutoci chi sa da dove, e che diede
a sè stesso, nel Narodni List, la importanza
che ben a ragione si meritava. Le sue pa-
role furono coperte da applausi assordanti.
Gli uditori, non c )mprendendo la lingua
ostica ai loro cuori, volevano io tal modo
soffocare la monotonia di un discorso che
non comprendevano affatto. E a lui seguì il
gran poeta Jeretov (i maligni vogliono sia
stato inspirato dal dio Radacovich) al qua-
le, pure, nOn mancarono i battimani d' oc-
casione. Si diede, poi, una commediola, in
cui rifulsero le doti di due ervatizze o di
due forestieri. Questi, stando alle parole
del Narodni List, offuscano e Novelli e Zac-
coue e altri minori astri nostri, degnissimi
di poema. Ma quello che sbalordisce è il
fatto — rilevato dal N. L. — delle dolci
parole, uscenti dalle melliflue labra delle
zadarske ervatizze nella lo o lingua mater-
na: la italiana.
A noi, che parliamo sempre la nostra
lingua, non occorre mai raccontare che par-
liamo nella dolce lingua del sì, ma a quei
messeri ciò interessa, perchè non vogliono
si creda realmente che parlino croato, una
lingua a loro non famigliare. E in que4o
solo sono onesti. L'incasso fu enorme: le
cifre — come altre volt(^ — valleranno
dalle cento alle ventimila corone, con gran-
de affluenza, questa volta, di fiorini bucati.
Non credano i lettori che meritava, for-
se, occuparsi tanto di una tal festa, ma di
questa abbiamo letto nei principali giornali
del mondo, e non volevamo che di un tale
avvenimento rimanessero digiuni i lettori
del vostro giornale.»
Le nuove cassette postali. — Va
data schietta lode alla direzione delle po-
ste. Perchè ha fatto sostituire le vecchie,
orrende cassette con cassette postali nuo-
ve, di sistema modeiuo, dalle quali una
lettera non può esser furata, poiché le let-
tere devono cadere in fondo, inevitabil-
mente. Benissimo : le cassette sono anco più
ampie e più belle delle antiche ; e, per esse,
è stato anche abolito il carretto, rumoreg-
giante, neir alta chete notturna, in mezzo
alle strette vie cittadine. Ora il contenuto
delle cassette — come si usa via — viene
vuotato in borse a mano. Insomma un re-
galo di capo d' anno.
Installazione di motori a g^as nel
punto franco in Fiume — La società
commerciale per azioni in Fiume (Handels-
actiengesellschaft; ha commesso e fatto
installare della di ta Schnabl & C. Fiume,
studio d'ingegneri, un impianto di motori
a gas. Tali motori furono sostituiti alla
macchina a vapore prima in funzione, cioè
con un motore a gas, sistema Tangyes, del-
la forza di 26 cavalli al primo piano e uno
della forza di 16 cavalli al secondo piano.
Tale impianto era difficoltato non sol-
tanto per l'enorme peso sopra i volti Mo-
nier esistenti nel magazzino, bensì si dove-
va pren iere in riflesso acciò venga impe-
dita la più leggera vibrazione col movi-
mento di tali motori.
Questa difficoltà fu appunto raggiunta
e conseguita dalla suddetta ditta, poiché
tanto il piccolo quanto il grande motore
furono appoggiati in addatte costruzioni in
ferro; in tale modo venne diviso il rela-
tivo peso, impedendo la benché minima oscil-
lazione.
La conduttura dello scarico fu eseguita
in un camino espressamente costruito die-
tro le moderne regole, cosicché si esclude
del tutto lo strepito delle esplosioni.
Il metore della forza di 66 cavalli è posto
al primo piano per mettere in moto un li-
merò rilevante di molini, macchine per as^
sortire il caffè, eccetera, mentr« quello nel
secondo piano della forza di 16 cavalli vie-
ne adoperato per mettere in movimento
anche una dinamo, pure fornita dalla ditta
Schnabl & C. di Fiume.
Ambidue i locali per i motori furono iso-
lati per preservarli dalla polvere ch-^ vie-
ne prodotta colle macchine ausiliari in mo-
vimento, con pareti sottili rivestite con rete
metallica e con parti di ferro, cosicché si
è previsto anche alla sicurezza del pers onale.
La società commerciale per azioni in
Fiume possiede adunque uno dei più com-
pleti impianti della tecnica moderna, instal-
lato con perfezione dallo studio d'ing. gnor!
della ditta Schnabl & C.o di Fiume.
Corrispondenza aperta. — Signor
E. F. Q. Non pubblichiamo recensioni di
libri non ricevuti. Non vogliamo dunque
insevare.
DOMANDATE TUTTI*
FRA LIÌ{RI, OPUSCOLI E GIORNALI
y "Itimo fascicolo di Minerva, Rivista
delle Mwiste, ha questo sommario :
Ippohto Taine in campagna — Ancora
la questione Shakespeare-Bacone (con 2
Il ustrazioni) - Il lavoro delle donne ne-
gli Stati Uniti - L'agricoltura nel Tran-
svaal — La ferrovia di Bagdad nel!' Asia
TTìSu'''' - La sieroterapia
della febbre tifoidea - II marchese Ito (con
ritratto) — Attraverso le riviste italiane
13a una settimana all'altra (Rip.) _ Spi-
golature — Fra libri vecchi e nuovi -
Notizi^e bibliografiche — Rassegna settima-
nale della stampa: Gli Americani e i ro-
manzi — Il clero e la politica — Il giu-
bileo di un grande giornale americano —
La grande industria dei «buffets» a Berlino.
In copertina: Condizioni d' abbonamento
e giudizi su «Minerva» (pag. II e seg.) -
Facilitazione agli abbonati — Per passare
il tempo (pag. IV. — La settimana finan-
ziaria — Sommari: Riviste francesi (pag.
VI) -- Dopo il caffè (pag. VIII) Annunzi.
— Per onorare la memoria della defunta
signora Nicoletta Seifert: dott. Luigi Pini
cor. 3, famiglia Marassovich 2. — Per ono-
rare la memoria del defunto signor Carlo
Kutschig de Cejkovac : Vladimiro de Dra-
ganich-Veranzio cor. 3 — Per essere di-
spensati dall'invio di biglietti d'augurio
agli amici e conoscenti consenzienti dallo
stesso signor Draganich cor. 2. — In mor-
te della bambina Maria Giadorou: dott.
Doimo Cace cor, 3. — Raccolte fra amici
Serbi ed Italiani alla stazione di Knin
cor. 5:50. — Raccolte fra amici in occa-
sione della cena alla Filarmonica cor. 4.
— Raccolte dalla signorina Lavinia Pesena
colla vendita dei fiammiferi della Lega, alla
Società filarmonica, dopo la recitazione
della scena comica di G. Sabalich «La
tassa sui fiammiferi» cor. 20.
Aiutate tutti e sempre la Leg^a !
* * *
Tavole schematiche della Divina Comedia
compilate dal prof. Polacco, seguite da 6
tavole in cromotografia disegnate dal m.o
Agnelli. — Un volume dei Manuali Hoepli,
Milano, 1901. L. 3.
Sollecito della pubblicazione di lavori
danteschi in grande stile quali : La Divina
Comedia illustrata nei luoghi e nelle persone,
per cura di C. Ricci ; La Divina Commedia col
commento di Stefano Talee da Ricaldone
(Dante, del re d'Italia); la Enciclopsdia
danti sca di G. A. Scartazzini ; la Topocro-
nografia del viaggio dantesco di G. Agnel-
li; L'ultimo rifugio di Dante di C. Ricci;
la Galleria Dantesca microscopica di E.
Scaramuzza; e molti altri poderosi volumi
ammirati in tutte le biblioteche del mondo,
r editore Ulrico Hoepli non trascurò tut-
tavia la pubblicazione di quei lavori mo-
desti che pur nella loro misura rispon le-
vano al nobile ufficio di diffondere ed age-
volare la lettura, lo studio, il commento
del sacro Poema.
E cosi furono offerti alle scuole e agli
studiosi in generale : La Divina Commedia
corredata dei segni della pronuncia e di
nuovi spedienti utili all'evidenza, ai raf-
fronti, alle ricerche, alla memorazione ; il
Rimario perfezionato della Divina Comme-
dia ; i Segnapagine danteschi e tavola si-
nottica formata dai medesimi; aiuti assai
comodi tanto a chi studia quanto a chi
spiega le tre Cantiche.
Ora a questi aiuti si aggiunge appunto
il volume che annunciamo, il quale — ci
pare di doverlo dire subito — costituisce
1 na novità in materia; dappoiché, sebbene
esistano delle tavole sinottiche e delle rap-
presentazioni topografiche dei tre legni,
pure le tavole e le rappresentazioni del
nuovo Manuale, dovuto al i rof. Polacco e
m 0 Agnelli, sono così dettagliate e rigorose
(sempre corredate dalle parole stesse del
poeta) da superare — a parer nostro —
tutto ciò che in proposito fu presentato
finora.
Difatti le tavole che — essendo tutte
fatte sopra schemi (tipi, moduli, casellari)
fissati con la scorta del testo della Divina
Commedia, l'autore chiama tavole schema-
tiche — raggiungono il bel numero di 64,
e in esse il lettore trova perseguiti di cer-
chio in cerchio, di girone in gitone, e di
cielo in cielo tutti i più essenziali e sva-
riati soggetti, come: colpe; pene; pecca-
tori; custodi e ministri divini; minacce,
bestemie ; preghiere, laudi ; meditazioni ; fra-
si ; similitudini ; beati ; bellezza crescente
di Beatrice; eccetera.
In quanto poi alle l'appresentazioni colo-
rate esse si estendono a tutti i tre regni
e alle loro parti, e sono tracciate con si-
stema rigorosamente scientifico, senza per
questo riuscire meno chiare e piacevoli a
chiunque.
Noi crediamo perciò che il nuovo volume
troverà presto il plauso che si merita, e
siamo persuasi che se quel nobile ingegno
che fu Michelangelo Caetani fosse ancora
tra i vivi, sarebbe lieto di vedere così
bene e valorosamente rinnovata e prose-
guita l'opera sua nel tracciare gli ordina-
menti e le figure del mondo dantesco.
1 NOSTRI DISPACCI
La Lega Nazionale in Dalmazia
Pervennero al gruppo di Zara :
In occasione d' un lieto avvenimento nella
famiglia dell' i. r. direttore del Catasto
A. Inchiostri raccolte a lieto convito co-
rone 25. •
* *
Pervennero al gruppo di Sebenico:
Per onerare la memoria della defunta
signoia Antonia Bercliaccia decessa a Knin :
Antonietta ved. Bubich cor. 3. — Per o-
norare la memoria della defunta signora
Emilia Tripalo: famiglia Frari cor. 2. —
Per onorate la memoria della defunta si
gnora Uroda: P. Marassovich cor. 2. —
Per onorare la memoria della defunta si-
gnora Elena Vidak: Marco Inchiostri cor.
5, dott. Luigi Pini 2. - Per onorai^ la
memoria della defunta signora Miovich de-
cessa a Bencovaz : dott. Luigi Pini cor. 3.
Vienna, 28 decembre. — II ministro
presidente dott. Korber invitò i capi
tedeschi e czechi a presentargli i ri-
spettivi postulati con riguardo alle con-
ferenze sul compromesso.
Si afferma che il dott. Korber inten-
da di ottenere per ora un accordo in-
torno alle questieni più urgenti, quali
sarebbero la concessione della lingua
interna czeca negli uffici, nonché la
delimitazione dei distretti nazionali.
Conseguito questo parziale accordo
il regolare funzionamento della Camera
sarebbe fuori di dubbio.
In tal caso sarebbero esauriti i gran-
di progetti economici e le conferenze
verrebbero ripig-liate onde tentare un
compromesso circa gli altri oggetti.
Qualora però nelle prime conferenze
non fosse raggiunta un' intesa il par-
lamento si troverebbe dinanzi all'abis-
so, cui accennò il ministro-presidente
Korber nel recente suo discorso.
Sofia, 28 decembre. Karavelow diede
nuovamente le dimissioni, che non fu-
rono ancora accettate dal principe.
RIMGRAZIAMEIiTO
A tutti coloro, che in morte del nostro
amatissimo
Enrico Urdich
quattrenne
vollero partecipare con dimostrazioni af-
fettuose al nostro dolore,- alleviandolo ; ed
in ispecial modo all'egregio dott. G. Mar-
celic, che ogni cura più zelante pos^e in
opera per tentare di strappar da morte il
caro angioletto, e alle distinte famiglie
Aicher e Bercich, pr<Klighe a noi di con-
forto, porgiamo con tutta la riconoscenza
dell'animo i più affettuosi ringraziamenti.
Zara, 27 decembre,
Famiglie Urdich, Geiger e Baustatter.
Edit. e redat. resp. Luigi de Negovetich
Stabilimento Tipoarafioo S. Arfai«
Trfi nlnVSni ^ distinta fa-yiuvaill jni^iia, in buona posizione
e impiegati dello Stato, dimoranti a Sign,
vorrebbero incontrare matrimonio con tre
signorine dell'età massima dai 16 ai 24
anni, con una dote dai tre ai cinque mila
fiorini. Uno dei quali prenderebbe anche
giovine vedova.
A ricniesta si spediscono fotografie.
Indirizzo «Amore, Ferma posta. —Sign.»
QJ i*inoi<f>Qnn ® stanze non OI lltcrUanO ammobigliate, possiril-mente in posizione centrica, per l'ufficio della Cassa Ammalati. Eivolgersi all'ufficio stesso.
Per seguire il progresso in fatto di lo-
comozione ho deciso di attivare tutto il
mio servizio di trasporti passeggeri e merci
soltanto mediante automobili, perciò sono
costretto di porre in vendita a prezzi stra-
ordinariamente bassi tutto il mio materiale:
come andeaux, Brougham, Vis-a-Vis, Ca-
lessi, Carri da trasporto, Omnibus uso
tramway da 12—20 persone, cavalli da
carrozze e da carri con rispettivi forni-
menti, come pure una pariglia di pony.
Rivolgersi al sottoscritto
Matteo Mestrovich
(Via Larga. 522).
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I 2740 certificati autentici ne garantiscono il
pieno successo tanto per tossi, raucedini, catarro,
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Deposito presso: Carlo Bianchi, farmacista, e Spir.
Bréid, droghiere in Zara, Antonio Pasco, farma-
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sparmio coir osservazione che i prelevamenti
possono effettuarsi senza alcun preavviso fino al-
l' ammontare di corone 10.000 e per importi mag-
giori verso preavviso d'un giorno. Di regola
però P Azienda Cambiaria non s' attiene stret-
tamente al preavviso d' un giorno, ma paga im-
porti superiori alle 10.000 corone senza nessun
preavviso.
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documenti etc. sulle suddette città, franco provvi-
gione, come pure cura l'incasso di tagliandi ed ef-
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rendite, tetti etc. ai migliori corsi della giornata
franco provvigione.
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lore) monete d'oro e d'argento a condizioni modi-
cissime accordandone la restituzione anche in pa-
gamenti rateali.
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contro la perdita derivante dall'estrazione colla mi-
nima vincita.
Assume in custodia eifetti e cioè : rendite, let«
tere di pegno, biglietti di lotteria etc. e s'incarica
della revisione dei numeri ad ogni estrazione.
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al corso di giornata ed anche meglio.
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scala ed è perciò in grado di assumere transazioni
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Per r impero Austro-Ungarico Cor. 18, semestre Cor. 9, trimestre Cor. 5.
Per gli Stati appartenenti all' Unione postale Cor. 24 all' anno, semeBire e
trimestre in p roporzione. Per gli Stati non appartenenti ali'Unione postale
Cor. 16 e più 1' aumento delle spese postali, semestre e trimestre in
proporzione. Un numero separato costa Cent. 20. Un numero arr. Cent. 32.
aumeri del giornale $1 vendono nella Libreria internazionale di E. Schonfeld.
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all' AMMiatStrasloM del DALMATA in Zara. Ohi «on rmf taire il roffUo dopo
scaduta 1*associanone, s'intende elibll|tt» per il trimestre soBsefamste.
Le corrispondenze devono dirigersi affranoate esci isivaaMiite tdla i e
dazione. Le lettere non affrancate saranno respinte. I oomu>Ueali si Ìnti«vi«eoA
al pre««o di Cent. 25 la linea, oarattero teatino. ATTÌBÌ ed Insenioni a pressi
moderato da oonrenirsi. — I manoscritti non si restttnisooi o.
Come siamo stati eliminati
dalle statistiche.
E' curioso, e può esser divertente,
il vedere come i parlanti italiano in
Dalmazia siano stati eliminati dalle
statistiche.
Gli avversari, nella meravigliosa si
carezza di poter osar tiitto e a di-
spetto di tutti, non si sono presi nep-
pure il disturbo di salvare, con un
po' di pudore, le apparenze. Hanno ta-
gliato corto, mistificando, non solo
senza delicatezza, ma pur senza logica
coerenza.
L'ufficio centrale di statistica nou
analizza i globuli del sangue nazio-
nale, non rimonta per li rami alle ori-
gini delle famiglie, non vuole atti di
fede politici: chiede, semplicemente,
quale sia la lingua d' uso dei sudditi
fedelissimi e dei contribuenti aggrava-
tissimi.
Ora, dicendo la verità, tutta la ve-
rità come dioaozi ai giudici, i sè di-
centi croati della Dalmazia, che in fa-
miglia per lo più parlano soltanto l'i-
taliano, non muterebbero certo signi-
iicanza alla posizione conquistata. Una
statistica sincera sulle lingue d'uso
nou terrebbe ad essi un solo deputato
al Bdchsrath o alla Dieta del regno,
niuno dei seggi alla Giunta e ai Co-
muni. Non la sincerità delle statistiche
dovrebbe impressionare un partito, che,
come quello croato, si proclama V in-
terprete della coscienza pubblica, il
rappresentante plebiscitario (le baio-
nette non c' entrano) del mezzo milione
di^ató che sapete.
Ìnài, '1o avrete notato, al partito croato
il vincere non basta. Esso vuole stra
vincere. Vuole strafare. E nella adul-
terazione delle ultime anagrafi ha esa-
gerato in modo cosi grottesco da esser
colto subito in flagrante, come un vol-
gare ladruncolo di mele.
Voi già sapete che dai sessanta o
cinquantamila parlanti italiano, che si
era una quarantina di anni fa, si è
andati giù, scomparendo a rotta di
collo, decimati da una epidemia che
non ha nome e riscontro nelle stati-
stiche d'Europa. La parte meglio nu
trita e meglio alloggiata della popola-
zione dalmata, gli abitatori delie città,
che usavano ed usano in famiglia, più
0 meno agile e colorito, il dialetto ve-
neto, andarono scomparendo per un
misterioso flagello ; com' è fama che
sotto il re Davide, pei vezzi di ma-
dama Bersabea, scomparissero a mi-
gliaia gli innocenti israeliti.
Ma non era un flagello con cause
microbiche. Era il morbo della men-
zogna applicato sfacciatamente, impu-
nemente, dai croatofili manipolatori dei
ruoli: mistificatori di sè, del proprio
idioma, della religione civile della pro-
pria famiglia, e non volete, poi, di
quèlla degli altri?
Breve: per opera di siffatta gente
1 liarlantl italiano in Dalmazia erano
ridotti in apparenza, del 1890, ad un
plotone di 16.000 persone: cifra tonda
e precisa da mandare in visibilio un
contabile. E, con essa, si credeva che
i eroatoi&li avessero raggiunto 1' acme
della adulterazione, le colonne d' Er-
cole dell' impudenza. Me che 1 Prova-
tevi solo ad illudervi un po' sulla re-
missività di quei cari signori, che si
credono superiori al governo e alle
Anche la ridicola cifra dei 16.000
era una grazia troppo vistosa che ci
accordavano. Poiché potevano e pos-
sono esercitare ogni ripicco senza che
nessuna autorità se ne scomponga,
senza <jhe ninno 4i controlli e li arre-
sti, vollero spingere ancora più oltre,
se pur fosse possibile, V esagerazione.
Ed ecco che non siamo più neanche
16.000, ma siamo soltanto in 15,279;
e a quest' ora, forse, in cifra ancora
più esigua, perchè quest' ultima è la
cifra dell' ultimo censimento, del 1900.
Siamo dunque di fronte al singolare
fenomeno etnico che con un notevole
aumento percentuale della complessiva
popolazione dalmata, i parlanti italiano,
meglio nutriti e ricoverati come ho
detto più su, sono diminuiti in modo
desolante.
Diminuiti perchè il podestà di Spa-
lato, con tutto che portili torcetto alle
processioni e si accosti vistosamente
agli altari, ha fatto la caricatura
di Erode, facendo sì che, da 2015 che
erano del 1890 i parlanti italiano a
Spalato, si riducessero nel 1900 a soli
1062: che è quanto dire la elimina-
zione, in un colpo solo, spavaldo e
criminoso, di circa 1000 — notate:
mille — parlanti italiano. Spalato ha
notevolmente aumentato, nell' ultimo
decennio, la sua popolazione; Spalato
è città commerciale, nella quale, al-
l' infuori degli agricoltori, tutti parlano
l'italiano ; ma, pei la^ scandalosa mi-
stificazione dei croatofili, non repressa
da chi aveva pur obblighi di revisione
e di tutela, i soli parlanti italiano sono
stati decimati e ridotti, pare impossi-
bile, a poco più di un migliaio. Per
opera del podestà di Sebenico (che pur
è abile, assai abile calcolatore) e per
opera degli altri podestà di quel di-
stretto, i parlanti italiano, da 1128,
che erano del 1890, sono ridotti a 990
pei 1900; ingoiati in un solo boccone
ben 138. A Cattare — ove dai catto-
lici ìli ispecie si parla un dialetto veneto
molle e allungato — il factotum del Co-
mune, un forestiero cinico e sfrontato,
ha ridotti i parlanti italiano, da 716,
eh' erano dodici anni or sono, a soli
498 ; mentre, a dir poco, mille persone
usano a Cattare il dialetto italico. A
Macarsca, da 124, sono ridotti a 74;
a Scardona, da 71, a 561 Alla Braz-
za, ove, a detta dello stesso Narodni
List, in tutte quante le famiglie civili,
non si sa parlare altro che l'italiano,
alia Brazza, che dalla politica croato-
fila non ha avuto altro che danni e
miseria, la spudoratezza del falso ap-
pare visibile anche ai ciechi nati. Se
si mentiva dieci anni or sono coli' as-
serire in anagrafe che in tutta la isola
Brazza parlavano V italiano sole 607
persone, che cosa dire del mostruoso
mendacio di adesso, che dà a tutta
r isola Brazza soli 181 parlanti ita-
liano ? Centottautuno !l! Mentre è noto
che nel solo borgo di Boi almeno due-
cento persone non usano altro idioma?
E questi dati si danno come ufficiali?
E nessuno protesta, a impedire che
r ufficio centrale di statistica venga
così volgarmente corbellato?
Ma r esempio più eclatant della au-
dacia avversaria ce 1' offre Lesina.
Lesina, è noto, dopo Zara ed Arbe, è
la città di Dalmazia ove più diffusa
risuóna la lingua del gì; tanto è vero
che lo stesso rappresentante croatofilo
della città di Lesina, il vecchio Mac-
chiedo, usava alla Dieta del regno la
lingua italiana, anche in questi ultimi
anni, quando il parlare italiano era
reputato dai croatofili un crimenlese.
Orbene : Lesina, oggi che scriviamo,
secondo i risultati dell' ultima anagrafe,
non ha che 69 (dico sessantanove) par-
lanti italiano \ meno — è tutto dire I
— di Dernis, borgo alpino, che oggi
ne ha 78, meno d' Imoschi, al confin
turco, che ne' ha 120, meno di Knin,
che ne ha 114! E oltre che alla ve-
rità, non è una miserabile offesa, que-
sta, alle più gentili e civili caratteri-
stiche della veneta cittadetta? Ma o
nel cupo dell'animo nou sentite il ri-
morso di rinnegar di tal modo la pa-
tria e voi stessi ?
Ho parlato prima di incoerenza ; e
mi spiego.
Gii avversari, còlti in questa trap-
pola, parleranno, ad uscirne, di circo-
stanze politiche mutate e di coscienze
(hanno T audacia di parlar di co-
scenza!) rideste. Ma non è vero.
Nel caso concreto non si tratta già
di essenziali mutamenti etnici o so-
ciali; ma si di una maggiore o mi-
nore abilità nella frode. E ve lo provo
subito : e vi provo^ cioè, in modo splen-
dissimo, che si tratta esclusivamente di
basse mistificazioni partigiane.
Almissa, per esempio, ha l'identica
temperatura, 1' identico carattere ur-
bano, la identica proporzione tra abi-
tanti cittadineschi e rurali che hanno
i borghi della Brazza. Orbene : in Al-
missa, ove è pure un comune croato,
i parlanti italiano sono in notevole au-
mento. Curzola assomiglia perfettamente
a Lesina, in ogni intrinseca ed ester-
na caratteristica, anche pei molti ri-
cordi veneti. Ma, mentre a Lesina i
parlanti italiano scompaiono in cento
alla volta, a Curzola aumentano, poco,
ma aumentano. Bencovaz ha le iden-
tiche condizioni di borgo montano che
ha Sign ; ma a Bencovaz — poiché
al Comune si fa man bassa dei ruoli
anagrafici — i parlanti italiano, da 130,
sono ridotti a 43; mentre a Sign —
assai più onesto il Comune — i par-
lanti italiano, eh' erano soli 21 del
novanta, sono adesso 83 e forse.di più.
Ragusa, per l'imparzialità del Comune,
e sia pure croato, ha una c'fra ascendente
di parianti italiano ; Cattare invece li
riduce ai mìnimi termini. E le due
città sono vicine e in condizioni fisiche
pressoché eguali.
Ecco dunque trionfalmente esclusa
ogni influenza fìsica, deleteria ai par-
lanti italiano in Dalmazia. Se città
e borgate di una stessa provincia, a-
bitate nelle istesse condizioni climati-
che e fisiologiche e sociali, offrono dif-
ferenze anagrafiche così gravi e carat-,
teristiciie, vuol dire che la frode è cer-
tamente subentrata alla sincerità, la
malafede settaria a quella scrupolosa
esattezza, per cui le statistiche possono
essere elevate all' onore di documento
della storia.
Guai adunque il voler trarre pre-
messe e conclusioni da un cumulo così
ributtante di errori. La mistificazione
non può generare che la ingiustizia.
E sarà grave colpa un'altra volta l'af-
fidare ai comuni questo delicatissimo
incarico. ***
Sempione, Francia- e Italia.
La Revue de Paris pubblica un luogo ar-
ticolo inteso a dimostrare l'influenza che
il traforo del Sempione eserciterà sulla eco-
nomia degli interessi francesi.
Il primo risultato e il piìi sicuro del tra-
foro, secondo il periodico francese, sarà
quello di migliorare sensibilmente le comu-
nicazioni tra la Svizzera e l'alta Italia.
Per andare in ferrovia, per esempio,%da
Ginevra a Torino, a Genova e a Milano, oggi
bisogna toccare il territorio francese a Mo-
daue. A questo itinerario sinuoso il nuovo
raccordo fra Briga e Domodossola permet-
terà di sostituire una linea diretta, comoda,
la cui parte sotterranea sarà forse adatta
alla trazione elettrica e che metterà Gine-
vra a 400 chilometri da Genova e a 365
da Milano.
Il punto più interessante, per la rivista
francese, è quello di vedere se è Marsiglia
0 Genova, la Provenza o la Liguria, che
sono destinate a diventare l'emporio del
nuovo movimento.
Fin qui questo compito era toccato alla
Francia: dopo l'apertura del Sempione,
spetterà all' Italia.
Marsiglia è a 521 km. da Ginevra pas-
sando per Lione, ed è a 459 km. passando
per Grenoble ; fra due anni Genova si tro-
verà a 400 km. da Ginevra ed a 360 da
Losanna.
Marsiglia e la Paris-Lyon-Mèditerranée
perdono la clientela della Svizzera per tutti
1 prodotti di oltre mare e specialmente per
i cereali. Le primizie di frutta e di fiori
dei coltivatori liguri batteranno quelle dei
concorrenti di Provenza. E la clientela dei
consumatori si sposterà sempre più veiso
Firenze e Roma.
Il periadico francese scongiura di prov-
vedere rapidamente al danno che minaccia
gì' interessi francesi, sostituendo a^l criterio
della celerità dei trasporti, il basso prezzo
dei trasporti stessi e la loro agevolezza. Ma
ciò non basta; e qui l'autore dell'articolo,
Carlo Loiseau, assai competente in ma-
teria, suggerisce una diversione.
Si tiatterebbe di dirigere una linea quasi
retta da Berna sii Briga per Frutingeu e
fino dal 1899 e una relazione degli inge-
gneri Wittman e Granlich conclude in sen-
so favorevole all'impresa, per la quale oc
correrebbero 6 anni di tempo e 80 milioni
di spesa.
Il tunnel principale, più breve di quelli
del Gottardo e del Sempione, non oltrepas-
serebbe i 13 chilometri e mezzo.
Il tronco Frutingen-Biiga, di 60 km., co-
sterebbe 70 milioni. Il Loiseau ritiene, fi-
nanziariameute, quasi chimerica questa im-
presa, la quale pure aprirebbe una nuova
via da Basilea e dai paesi renani in Italia
e raidoppierebbe l'efficacia del Gottardo,
ossia, secondo lo scrittore francese, gio-
verebbe a ottenere questo : che il compito
normale de Sempione resti nel far comu-
nicare più agevolmente l'Italia con metà
della Francia, e sia scongiurato il compito
anormale, che sarebbe quello di avvicinare
il Reno al Po.
L'apertura del Sempione dev'essere il
mezzo di rifondere il sistema delle comu-
nicazioni tra l'Italia e la B>ancia, non es-
sendo più sufficienti nè la linea del Mon-
cenisio, nè quella isolata per Ventimiglia,
nè quella futura Nizza-Cuneo.
Con lavori complementari sul territorio
france.se si studierebbe di riparare la de-
viazione del transito interoccidentale tra
l'Italia, il Belgio e l'Inghilterra, richia-
mando il traffico anglo italiano sul territo-
rio francese.
In questo penso si espressero già i voti
delle Camere di commercio e dei consigli
generali francesi che si sono occupati della
questione del Sempione.
Il Loiseau conclude, auspicando alla ef-
fettuazione ili una grande linea di intere«?-
se occidentale (che sarebbe poi quella della
Faucille) a beneficio della quale fossero
associate Francia, Svizzera francese e Italia.
IL CORRIERE DELLA PROVINCIA
Da SPALATO
Altri arbitri. — Nella chiesa
dei frati di Pozzobon nell' ora di mag-
gior conce I SO dei giorni festin si co-
minciò a far celebrare una messa glago-
lita; e vi intervennero dimostrativamente
la prima volta il podestà Milich ed altri
di coloro che intendono portare la po-
litica in chiesa. Il fatto esacerbò molti
devoti, che uscirono a titolo di protesta
dalla chiesa.
Che i soliti mestatori senza convin-
zioni religiose, ed unicamente a scopo
di partito, abusino della chiesa, si ca-
pisce. Ma che i rappresentanti del po-
verello d' Assisi, che vivono della carità
di tutti, vi si prestino, in ogni incontro,
più 0 meno gratuitamente, questa è cosa
intollerabile e che fa seaz' altro nausea.
Noi non vogliamo entrare in merito
alle convinzioni politiche dei padri di
Pozzobon. Abbiaiisi quelle convinzioni
politiche che vogliono, ma si ricordino
che in chiesa essi sono i rappresentanti
della più augusta missione, e che ognuno
ha diritto da loro di esigere ciò ogget-
tivamente, sinceramente. Come rappre-
sentanti e continuatori del fondatore del
loro ordine essi devono mostrare anche
col fatto la loro povertà di spirito, non
solo per riguardo al peculio, ma anche
per riguardo alle passioni mondane,
delle quali devono essere spogli. Caldi
poi dell' affetto intenso di quel d'Assisi
verso la chiesa e le sue istituzioni, de-
vono essere essi i primi a garantirne
la esatta esecuzione. Ora chi non sa
che la loro chiesa è latina?
La chiesa di Pozzobon è chiesa la-
tina, perchè anche tale è T indole di
tutto queir ordine religioso. Si sa di-
fatti che quei frati hanno diverse e laute
parrocchie e in Dalmazia e nella Bosnia
ed Erzegovina, incorporate ai loro con-
venti. Eppure da per tutto queste chiese
hanno sempre mantenuto il carattere
latino. E quando si parla di parrocchie
dei frati francescani, non è giammai il
caso di trovarcene una sola colla liturgia
glagolita! Ma se la chiesa di Pozzobon
è chiesa latina perchè permettere che,
alV ora della maggior affluenza di di-
voti, la messa si celebri, con scanda-
losa, arbitraria innovazione, in giagolitof
Si dirà che si tratta di messa bassa.
Ma a, quei frati deve essere nota la
dichiarazione della Santa Congregazione
dei riti di data 14 marzo 1902, mediante il Colle del Loetschberg, traversatilo dal _ nord al sud\ii blocco granitico dell'Ober- ' i^^^àir vle^e YeteminaW c^^
land e cadendo perpendicolarmente sulla ^ ^ . ^ , i „„ ip
valle dei Rodano, nei dintorni di Gampei. ^^ private che, in base ali aiticolo
Gli studi di questa linea siono cominciati IX del decreto 5 agosto 1898, sareb-
bero permesse in glagoUto anche nelle
chiese latine, si devono intendere in
senso non strettamente liturgico, ma in
senso lato. Vale a dire „ad evitare di-
mostrazioni, ed onde rimuovere lo scan-
dalo, questa messa (bassa) non deve
assumere un carattere quasi solenne.'*'
Così si esprime la Santa Congregazione.
Perchè esiste adunque un' esplicita
dichiarazione della Santa Sede, che
proibisce quella messa, e perchè ai frati,
seguaci del poverello d' Assisi, sopra-
tutto, non si addice di cooperare a si-
mili insane dimostrazioni, che compro-
mettono il decoro della religione, ed li
prestigio delia chiesa, la messa nei
giorni festivi alle ore 10 nella chiesar
di Pozzobon è non solo un abuso, m2u
anche un permanente enorme scandalo.
E noi richiamiamo sopra questo fatto
r attenzione di monsignor vescovo dio-
cesano, e del molto reverendo provin-
ciale, disposti di rivolgerci alla Santa
Sede ed ai generale dei francescfHii, se
non vedremo tolta una sconsideratezza
riprovevole che non è giustificata da
nessun reale interesse religioso, ma che
unicamente per piacere a pochi fanatici
si mostra di voler tollerare.
Replica. — L' articolo Arbitrio e
provocazione^m^%niQ nel numero 91 del
Dalmata urtò i nervi sensibili degli
scribacchiatori del Jedinstvo. Sorpas-
sando le espressioni incivili delle quali
si servono, in mancanza di argomenti
sodi che sfatino le nostre gravi ragioni,
rileviamo semplicemente, come il mede-
simo giornale, non si sa se, con mag-
gior ignoranza o perfìdia, a giustifica-
zione del deliberalo del locale Consiglio i
comunale, onde nel cimitero venga de-^^
stinato un cappellano glagoUta, vien
fuori col dirci, che 1' oratorio del cimi-
tero apparteneva ai benedettini, e che
questi furono glagoliti, di più, ohe la
medesima chiesa venne regalata ad essi
dai re croati, che non erano nè italiani^
nè latinisti.
E' vero che nel sito del presente lo-
cale cimitero esisteva un convento di
benedettini coli' annessavi chiesa. Se-
nonchè sopra quale fondamento isterico
il Jedinstvo basa la propria asserzione,
che i benedettini furono glagoliti? Si
sa che T ordine di San Benedetto è un
ordine religioso eminentemente latino^
che usa, cioè, ia liturgia roman@4atina,
E di tale natura fu senza dubbio il con-
vento colla chiesa di San Stefano de
Pinis, come quella chiesa veniva co-
munemente chiamata. Del resto, già d&
diversi secoli soppresso quel convento,
i beni del medesimo vennero ridotti in
abbazia, mentre la chiesa veniva abban-
donata pel motivo che i titolari dell' ab-
bazia in parola, vivevano lontani, oc-
cupati in altre ecclesiastiche mansioni,
nè della chiesa, nè del loro titolo si pren-
devano grande premura. L' arcivescovo
di Spalato Stefano Cosmi eletto nel-
l'anno 1678, nell'occasione che fondava
a Spalato un seminario latino pel suo
clero, ottenne che papa Innocenzo XII,
con bolla 15 ottobre 1699, disponesse,
affinchè i beni dell'abbazia di Saa Be-
fano de Pinis vacante pella mor^ deli'
r ultimo abbate Bonesio, venissero de-
vòluti a benefìcio del neo-eretto seminarle
diocesano di Spalato. In tale incontro
monsignor arcivescovo Cosmi coi primi
proventi dell' abbazia ristaurò comple-
tamente ia chiesa di San Stefano, già
quasi del tutto diroccata, ed in compa-
gnia dei vescovi suffraganei di Trai e
Macarsca, ne fece la solenne benedizione
ed inaugurazione, ben inteso in lingua
latina.
Da queir epoca quella chiesa appar-
tiene al locale seminario diocesano la-
tino. Sotto quest' aspetto il deliberato
del Consiglio comunale è anche un' at-
tentata lesione di diritto privato, ed il
vescovo diocesano, quale primo respon-
sabile amministratore del seminario, è
chiamato, anche'sotto quest'aspetto, di
difendere i diritti del seminario, ed ji
carattere primitivo della chiesa, giusta
r esplicita disposizione deUa surrifetita
bolla, che i beni dell' abbazia d la
chiesa passino al seminario diocesano
in