Mv
—C 4i3 )-
Abro inollre, che
valico, volg. f^ero-
le sue dislinle qualith, di
é diverso dal gelso bianco
nese¿ che tanto dal scme, che proveniente dalla
propagine, non fa frulta. É da rifleltersi finalmen-
te che le frutta grave danno portano alia quanti-
tá e bonta della íbglia dei gelsi domesliei , sicco-
rae ne ritarda degli stessi lo sviluppo e successivo
incremento in primavera, tanto se caricansi ecces-
sivamente di fiori e di fnitta sullo stesso indivi-
duo, quanto, come piu spesso avviene di osser-
vare, trovansi le due parti sessuali in segarati al-
beri. D. RIZZI.
C0MMERC10
Sebenico.
La pesca delle spugne, incominciata con isfa-
vorevoü auspicii, in progresso riusciva abondante
ed eccellente la qualita di esse.
m
S' introduranno quindi, per opinione di alen-
inlelligenli negozianti, 6 in 7m. fior. circa negozianti, t> i .
per un tal ramo d'industria. La villa di Crapano
che la esercita, risentira i maggiori vantaggi. Essa
in quest'anno é moho pin fortúnala delle a lei
vicine Capocesto e Rogosnizza, alie quali roanca-
rono mandorle e fichi, che potevano in parte com-
pensarle della perdita dei grani vino ed olio, ge-
neri primi necessarii alia loro sussistenza.
Essendo per compirsi col finiré del corr.
mese di setiembre il terzo trimestre 1846
de 11' associazione al giornale LA DALMA-
ZIA, l'editore ne reca avviso a' benevoli suoi
Associati3 pregando li di rinnovarla per tem-
po presso i rispettwi cc. rr. ujficii postali,
onde poi non ne conseguano interruzioni e
ritardi nella spedizione settimanale delle sin-
góle dispense.
G. F'rancesclii Kstensore e Profur«
s^Venendo col primo del prossfmo oítobre a riassu-
mersi dai sottoscritti Fedizione della GAZZETTA DI
ZARA, sono pregati i signori corrispondenti ed as-
sociati di rinnovare in tempo presso di essi, e
presso glii. rr. ufficii postali della monarchia le
loro ordinazioni, ond evitare qualunque ritardo nella
spedizione de fogli.
I patti delFassociazione rimangono sempre gli
identici. In quanto al resto poi , sarà cura dei sot-
toscritti d'introdurre nella gazzetta stessa tutti i
possibili miglioramenti, cosi riguardo alia materia,
come alia esterior veste tipográfica, onde far co-
noscere il desiderio loro di renderla sempre piii
intéressante e gradita.
I tipografi Fratelli Battara.
Chiesa e Convento di Ulonaclte
ftn Sk Paolo a Cattaro.
Anno triceno bis. terno'mille duceno,
Quo fuit Urbanus vice quártus Papa romanus,
Orosio dante Domino regnum moderante,
Ecclesiee Christi cum Marcus praefuit isti,
Vir generis clari Paulus cognomine Bari,
INobilibus nata cum conjuge Dobre vocata,
Istud fundavit templum , gentisque dicavit
Doctori Saulo, mutato nomine Paulo,
Pro quibus exores quisquís venis huc ut adores,
Quod Ocelos opere tali mereantur habere.
Tal é P iscrizione, ch' é rimasta sulla por-
ta della chiesa di S. Paolo, oggi caserma de-
gli artiglieri, ad attestarci, come Y anno 1263,
a'giorni del Quarto Urbano, quando la cittá
ricovrava sotto alia protezione di Urosch (ch' io
inclinerei a credere fosse Orosio il Santo, o
Milutino , come lo addomandan gli slavi , figlio
al secondo üNemagna , il cinquantesimo nono
degli Scettrati di Servia riportati dal Ducange
Famil. Dalmatic. Lutetiae Paris. 1680) e men-
tre spiritualmente venia governata da Marco ,
il XIV nella serie de' vescovi registrati dal
Córner (Cath. Dal. Civ. Pat. 17^9), due ju-
gali, della cui concordia in linea di pie ta cosi
' come d' aífetti non son di quell' época infre-
quenti gli esempj, rizzassero a loro spesa la
chiesa stessa, che poco stante veniva ceduta
con alcune pertinenze ai religiosi dell' ordine
di S. Domenico, come si ha dall* Istrum. del-
Y otto aprile 1266 , che ommettiamo per brevitá.
Siccome pero al bisogno di que' religiosi ,
cresciuti di mümero, mal rispondevano le an-
gustie del chiostro primitivo, INicoló Bucchia no-
bile di Cattaro , protovestiario di Stefano il
Dusciano, ciocché equivarrebbe oggidi ad un
bel circa alia dignitá di grande ciambellano,
apparecchiava per essi piü commode stanze
1'anno i344> nelle quali vi si tramutavano;
(V. appendici alia; gazzetta di Zara n.ri 14 e
i5 dell'anno 184.5), continuando pero mai
sempre a4 esercitare il loro diritto di dominio
sulla chiesa e chiostro suddetto.
E giá fin dall' anno si volea di quel
chiostro fárne un convento di femmine, onde
che fra li var] oggetti affidati ad una ambasce-
ria spedita al Doge Marco Barbarigo il 2 3 lu-
glio di detto anno, vi avea la domanda di mil-
le tavole e di un peso di sale per la fabbrica
di tal monastero, nella costruzioue del quale
impiegar dovevansi meglio che ducati duemila.
Ed il Doge rescrivendo a Francesco Leoni con-
te di Cattaro il di 8 giugno del i486 signifi-
cava che « Ad VI. quod petunt dari a Dominio
» nostro tabulas mille et unum onus salis ad
« fabricandum unum aliud monasterium apud
» capellam S. Pauli pro cujus constructione
« expendent ultra ducatos 2000 et hoc ut col-
li locare possint filias suas quee in máximo nu-
il mero auctœ sunt (espressione degna di nota
« ed argomento di qualche orgogliuzzo per le
« tarde nipoti) respondemus quod pro eorum
» prudeutia considerare possunt magnitudinem
» expensarum quam fecimus terra marique oc-
« casione belli preeteriti, quee talia sunt quod
« adhuc maxima pars restât ad satisfaciendum:
« propterea non sine máximo rerum nostrarum
« incommodo possemus satisfacere sicut volu-
« mus eorum requisitionibus. Ut autem cogno-
« scant nostram optimam voluntatem et Studium
« eis morem gerendi in iis quae convenienter
» possumus , si^-njL^ eoptejriM , isemper quod pro
« dicti monasterii constructione extrahi hinc fa-
« cere voluerint tabulas , eis donare libere da-
n tium mille tabularum, dummodo nobis fidem
« faciant quod eas voluerint pro constructione
« monasterii illius. *>
II pió desiderio , sebbene incoraggiato da
si alti auspicii, rimaneva nondimeno incompiu-
to. Il P. Babich di Cattaro nelle sue memorie
M. S. spettanti all' ordine crede di assegnarne
alcune cagioni. » Etenim (cosi egli) quamquam
« A. D. «485 die 10 maii Primores Urbis per-
« petuum adstipulaverint solvendum pro eode-
« met loco pensum praedicatoribus ad hoc ut
« etiam fsemineus sexus sub eorum regula et
« constitutionibus Ascrivii et firmaretur et ef-
« form.aretur, attamen desideratum non sunt
« sequuti eífectum, vel comuni impediente in-
« vido inimico, vel potius fidei hoste bona ad
« talem finem suppeditata diripiendo. »
Se non che era statuito, che dove sorge-
va Y umile casa dei primitivi seguaci di Dome-
nico , sorger dovesse un chiostro di vergini a
lui seguaci, e che il sesso debole succeder do-
vesse al più forte nell' ¡Ilustrare un asilo, cui
uio ni. sr. a.
LA DALMAZIA
FOGLIO LETTERARIO ECONOMICO
Giovedi i4 Gennaio 18/17.
IL MlM§CHIHO »1 ZARA.
Al sig. P. Berlingieri di Genova !
Zara 14 gennaio 1847.
I] critico vostro giudizio stampato
nel Corriere Mercantile di Genova del
28 ottobre p. p. intorno a quanto ne
scrisse il Cusani nelle recenti sue me-
morie sulla mia fabbrica del Maraschi-
no, per la cortesía di nobile amico si-
gnore di costá mi venne or ora nelle
mani; e se prima non vi ho rese con-
venient! grazie pel grande amore che
avete di me che non conoscete, se pri-
ma non vi ho fatta publica lode per
la perfetta cognizione della cosa che im-
prendeste a trattare, e della certa lea-
le fonte cui attingeste, lo ascrivete alia
ignoranza in che io m' era di quello
anziché al mió ingrato animo. — E se
io ne meravigliassi leggendolo, se mi
pungesse quindi desiderio di sapere di
voi, vi lascio pensare. Ne chiesi a Ge-
nova, d'onde mi venne dilettarvi voi
di pittura e d* articoli di gazzetta. E se
ció m'increbbe vi lascio pensare, che
io vi credeva da piü, che io voleva po-
ter piu apprezzare il vostro giudizio. Ma
se per avventura la notizia di voi é bu-
giarda, se per questa io vi sconosco, non
me ne incolpate e dite che se a dieci
passi la fama altera un fatto, una per-
sona , lo puó maggiormente dal Medi-
terráneo alT Adriático. E sia puré che
di pittura vi dilettiate , o d' altro anzi-
ché di pittura, io vi prego di leggermi
con quieto animo in questo commenda-
to foglio, La Daimazia, da cui ogni
menzogna é sbandita, e che escendo in
Zara, m' é quasi una malleveria della
veritá da ognuno qui veduta e saputa ,
e cosi vi avverrá di non cadere piü ol-
tre in tanto sbaglio di tinte.
Se vi foste fermato ad encomiare,
portare alie stelle ed ove meglio volete
la fabbrica Drioli o qualunque allra fin
anche immaginaria, io vi avrei lasciato
tranquillo nel vostro scritto, né falso
I' avrei smentito. Che me ne cale se
una fabbrica con lodi che da a se stes-
sa si pavoneggia di continuo nei pub-
blici fogli ? Si sa quanto ció valga ! Che
farebbe a me se anche Abd-el-Kader
rovinato nei suoi interessi d' Africa e
fuor d' ogni speranza venisse domani in
Zara a mettervi fabbrica di Maraschi-
no ? II cipigliare d'una barbuta , truce,
fosca faccia puó rovinare forse i miei
interessi ? No certamente! Ma voi mi
avete cliiamato per nome, mi avete pe-
sto sul piede , m'avele locco nella pelle,
ed un mió silenzio varrebbe o co»fer-
ma al vostro scritlo o timore di rim-
beccarvi.
—c iOi )—
in fronte; e finalmente dell' ¡Ilustre poeta Gio-
vanni che fioriva a mezzo ¡1 secolo XVI , d¡
colu¡ che con Lodovico Pasquali e Bernardo
Pima costituisce la tríade poética onde cotanto
si pregia questa mia patria.
lo stesso che scrivo questi pochi cenni
rivendicava non guari altri due soggetti a que-
sta famiglia , quel Giovanni che fu 1' autor del
Poema in 8.a rima « il S. Trifone « di cui fu
tenuto parola nell' appendice della gazzetta di
Zara JN. £6 dell'anno 18^4 > e Marianno di
cui fu discorso nel N. 9 della Dalmazia del-
1' anno passato.
Una copia poco esatta dell' epitafio del
cav. Giovanni Bolizza ¡n questa chiesa di S.
Chiara, dove eran state ommesse le due ultime
linee alquanto staccate dal corpo dell' iscrizione
anzi alcun poco corrose, fu cagione ch' io opi-
nassi poter essere il sopraccennato autor del
Poema una stessa persona coll' omonimo cava-
liero ora mentovato. Un esame piü diligente
di quest' epitafio mi persuade adesso ¡I contra-
rio, e stimo debito rettificare Y ipotesi da me
allora avanzata. Difatti se 1' autore scriveva ,
per quanto raccogliesi da uno degli episodj,
intorno all' anno 1660, niuna difficoltá v'ha
che il poeta sia quel desso, che, com' io scri-
veva nell' appendice ]N. 46 , Irovasi eletto ¡n
consigliere per la nazione romana (e non giá
oltramarina) presso la Padovana universitá 1' an-
no 1635, spedito oratore alia Veneta repubb.
il i654, creato giudice in patria 1'anno i665.
Ma egli non poleva essere il cavaliere Giovanni
sepolto in S. Chiara , il quale vissuto avendo,
per quanto si ha dalT iscrizione, 66 anni, 8
mesi e i3 giorni, e morto essendo il 25 gen-
naro 1704, nacque per conseguenza in sul-
l'esordire dell'anno 1687 ; a meno che non si
volesse admetiere, ch' egli rinovellando il non
frequente esempio dell'autor del Rinaldo, scritto
avesse il suo poema a ventidue anni, che ¡n
etá poco piü che triluslre gli venisse affidata
la patria ambasceria , che di soli anni 28 ve-
nisse eletlo giudice in patria, ufficio riservato
ai piü provetti d'elá: il che tullo é inverisi-
mile; siccom' é altresi inconciliabile afFatto il
carico di consigliere pei Romani all'universitá
Padovana cui vorrebbesi da lui sostenuto l' anno
l635, quando appena nel i63y sorti natali:
donde puossi conchiudere che il soggetto di cui
é I' epitafio in S. Chiara sia in quella vece una
di quelle tante celebritá di questa famiglia, di
cui come notai poco sopra il tempo struggitore
c¡ ha rapile le memorie, le azioni del quale
appariscono nondimeno compendíate nell' iscri-
zione che qui riporto.
« D. O. M. Ioanni Bolizzae equiti, quem
v> clarissimum genus, inviolata in principe fides,
* beneficentia in pauperes, zelus in propagan-
r> da Catholica Religione, pietas in Deum,
J5 utríque carum reipublicae, Clemenli XI Pon-
w tifici máximo carissímum reddiderunt, viro
y> antiquíE probitatis ac prudentiae , Vincentia
» (Drago) uxor publico dolore p.
n Vixít annos 66. menses 8. dies 1 3. obiit die
w XXIII mensis Januari a. MDCCIV. »
(sara cont.) U. R.u'
LA CAPPELLA GOTICA.
(trad, dal frúncese.)
(Cont. vedi i N.i 9, 10, 11, 12.)
Fu un istante che pensó a chiamare, ma
sapiamo da veridico narratore, che nell'istante
di melter fuori la voce egli s' arrestó con un
frémito involontario ; perché in simil luogo tutto
gli sembrava terribile e misterioso, sino il suono
della sua voce.
Torno,ssene quindi lentamente addietro, e
chiuse la porta, e rimessa la chiave al suo
sito, riprese la via del castello per procurarsi
una lima ed una tanaglia.
Sulla strada incontró un uomo che a ca-
gione dell' oscurità non riconobbe : d' altronde
quest'uomo, nel vederlo, si era gel tato dal-
1'altra parte della via, e quando don Ferdi-
nando mosse verso di lui, anziehe atlenderlo
avea piegato a destra, ed era scomparso, come
un fantasma, attraverso i papiri e i giuuchi
che costeggiavano la stada.
Don Ferdinando tiró di lungo senza moho
abbadare a quello scontro, nel quale non vi
era poi nulla di straordinario ; giacchè in lutte
le strade della Sicilia v' ha moite persone che
nella notle né s'avvicinano, nè amano che
loro altri s'aecosti. Ad ogni modo era sem-
brato al conte che quell' uomo fosse avvolto in
un ampio ferraiuolo simile a quello dello sco-
nosciuto della cappella. Questo scoriosciuto stuz-
zicó vie più don Ferdinando a dare compimento
in quella medesima notte alla sua impresa.
Don Ferdinando non trovó né una lima,
nè una tanaglia, e in quella vece diede di piglio
-( 240 )-
vano dal deposito, e si attaccavano alla calamita
in tale quantità, che non si aveva più forza a
trascinare il carro. Pretendesi ancora, che la for-
za di questa calamita è in grado di arrestare nel
Suo corso un carro a vapore. ( Che ne dirà a que-
sta grossa il padre presidente della società di San-
ta Barbara?) (Id.)
— I fogli di Argovia publicano una scoperta
testé fatta a Zofftnga da un tal parrucchiere, Schauen-
berg. Consiste essa in una macchina, mercè la
quale in io minuti si può radere la barba a dieci
individui. (Id.)
(Operosità letteraria del diavolo). La gazzetta
di Spenner dei io giugno fa menzione d'una lette-
ra autografa e d'un fac-simile del diavolo, che si
trovano nel libro: Theseus Ambrosius introductio
in chaldaicam linguam , syriacam atque arme-
niacam et decerti alias linguas. Pavia i53q. Viag-
giatori dalla Svezia ragguagliano d' un altra funzione
del diavolo, e non vi comparisce già come scritto-
re , ma come lettore. Il London and Paris Ob-
server dei 6 giugno narra : Fra i libri della regia
biblioteca di Stoccolma trovasi uno de' più rimar-
chevoli , un manoscritto sulla magìa, che come è
la tradizione, ogni volta che la corona svedese è
minacciata da qualche sventura, viene dal diavolo
aperto e letto. Poco prima della morte del re Carlo
Giovanni, si pretende, che uno dei bibliotecarii ab-
bia veduto, che satana leggeva il detto libro sulla
grande tavola della regia biblioteca. (M.f.d.L.d.A. 7 1 )
ZARA.
Il seguente prospetto farà conoscere lu quantità de'com-
mestibili introdotti in questa città nei 2 mesi di maggio e
di giugno.
Nel mese di maggio s. e. farine di frumento centinaja
927. — farina di frumentone 8 4/2 — gries 5 1/2 — semo-
lini 308 — frumentone -123 -1/2 — pasta 433 — biscotto 1-14 1/2
— orzo mondato 42 -1/2 — orzo schietto, 44G9 — miglio 95
4|2 — legumi 225 — riso 248.
Giugno, frumento centinaja 53 4[2 — farina di frumen-
to 723 4|2 — farina di frumentone 66 4(2 — gries 6 — se-
molini 25 — paste 424 — biscotto 57 4|2 — orzo inondato 9
— legumi 3 — riso 94.
Qùesti generi provenivano dall' estero.
Dalla Dolmiizia poi giunsero solo i seguenti generi
„ III giugno, fariria di frumento centinaja 30 — semoli-
ni 47 — paste di Sebenico 47 — legumi 4.
1-S-ffKjST—
Veduto nel numero 28 di questo giornale, dove si parla-
va della navigazione a vapore in Dalmazia nel 1' anno decorso ,
a quanto ascendono i dispendii del piroscafo di portata e for-
za in cavalli, come si è il Dalmata, cioè fni. 2 e 49 caranta-
ni per miglio marittimo; aggiungiamo un prospetto de'dispen-
dii, che porta seco il percorrere regolarmente questa linea
marittima con bastimenti a vapore.
Là si disse che rimanevano dalla rendita brulla per cuo-
prire i dispendii di deperimento, interessi e guadagno fui. 4.
car. 3 per miglio marittimo, quindi per tutte le miglia per-
corse fui. 20,202. Ora questa somma jè assottigliata dalle se-
guenti poste che se ne devono sottrarre, cioè:
4.° interesse di 70,000 fni., che costava il Dal-
mata nel 4846, al 5 0/o fni. 3,500
2.° deperimento dello stesso appar bilancio . » 5,000
3.° la sicurtà del legno, che sostenuta dalla
società stessa devesi nulla meno computare
al 5 0/0 per anno » 2,800.
»~42,ljÒ(j
Rimangono » 8-202.
Con un piroscafo solo non si può mantenere un servigio
re'golare, ne occorre un secondo in riserva per i casi di ri-
parazione od altro qualunque impedimento.
Le caldaje del piroscafo si logorano coli' aqua marina;ve
ne occorre una di riserva, che per la forza di 60 cavalli, e
costruita con mezzi proprii, costa fni. 9000, senza gl'interes-
si di questo capitale durante il tempo, che giace in riserva.
Per applicare questi proprii mezzi, occorre un arsenale:
la sua erezione, manutenzione, ingegneri, operai, materiale
e depositi di ogni genere, località proprie 0 prese a pigione,
sono requisiti che esigono spese non tenui, e di queste la pro-
porzione deve cadere sul ricavato netto della navigazione.
La direzione in oltre ha diritto ad un compenso per le
sue cure, per le sue prestazioni personali, e gli azionisti do-
mandano pure un frutto dei loro capitali consacrati all' impresa.
Considerale per ultimo le somme non indifferenti da pa-
reggiarsi ancora per fare svanire le perdite sostenute ogui
anno dal momento dell' attivazione della linea dalmata in poi,
si trae la conseguenza , che questa linea non dà ancora un
utile alla società dell' i. r. Lloyd austriaco, ma conlinuando
così lo potrà ben offrire da qui a qualche tempo.
— Si ha du Sign, che in seguilo al buon raccolto il prez-
zo de' grani nuovi calò in modo, che giorni sono si aveva una
quarta di frumento bellissimo a fni. 4:40. Tutta la campagna
aveva 1' aspetto consolante. Alcuni giorni dopo però il grano
era cresciuto alquanto , perchè a motivo della siccità si teme-
va qualche danno.
CRONACA DEL MESE DI LUGLIO.
Il consiglio d'amministrazione dell'i, r. società del
Lloyd austriaco , accettando alcune copie della litografia rap-
presentante varie delle principali vedute della provincia , fat-
ta eseguire dalla commissionè direttrice dell' asilo di carità per
l'infanzia , si compiaque di beneficare 1' asilo infantile col dono
di fui cento.
B-
NOMINAZIONI.
•— 11 consigliere del c. r. Tribunale collegiale di Ragu-
sa , Antonio Primuvesi è stato nominato u consigliere d'ap-
pello a Zara.
— Il sacerdote secolare Tomaso Ostoja è stato nominato
catechista della scuola elem. maggiore di Spalato.
(Posti vacanti.) Al c. r. Tribunale di Ragusa un poslo di consi-
gliere coll'annuo salario di fni. 900 aumentabile a 4000. Il concorso
è aperto per 4 settimane decorrenti dal giorno -15 luglio.
— Guardiano sanitario stabile presso la deputazione con-
finaria al raslello di Magazza , distretto di Castel - nuovo, ap-
puntamento fni. 444 ed alloggio gratuito. Concorso aperto per
4 settimane deccorr. dal 45 corr.
— A Pago il posto di provis. controllore di finanza e po-
sta col soldo di fni. 400 ed alloggio 0 compenso. La cauzione
è dell' importo della paga aunuu. Il concorso è aperto sino al
31 di luglio a. e.
— A Traù il posto di provis. ricevitore dogan. e sali col-
l'annuo soldo di fni 350 ed 1 4/2 0/Q della vendita sali. Ciu-
zione fni. 450. Il concorso spira ai 34 di Luglio corr.
— Idem di ricevitore di finanza e posta a Dernis col 36
0/Q delle rendite dogan.ili, ed i percenti di massima sull' azien-
da postale. Cauzione fni. 300. Termine del concorso sino «i
31 corrente. ( Gaz. di Zara IV. 55. )
G. Frane cachi Estensore. — Zara, Demarchi e Rougier Proprietari Editori.
siepe che circcmdava un campo, osservava una talpa ! mente la sera. Punch, grog e vino sono la mia be-
che non molto lontano di là scavava la terra. Atten- vanda, aqua ed aquavite non assaggio mai, nè éntra-
lo a quella operazione s'accorse, che fra la terra no nella mia bocca che per lavarmi. Porto odio da
scavata v' era qualche cosa di bianco lucente, e cor- molti anni ad ogni sorte di giuochi di carte , perché
sovi da presso, vide un tallero. Ma non era quello ho conosciuto darvisi giuocatori pessimi od oltremo-
il solo, chè ne trovo un secondo, un terzo, in som- do interessati ed avidi di guadagno. Io gli odio di
ma in quel buco crescevano i talleri come le palle cuore. Io sono disposto di amare mia moglie a con-
nel bossolo del prestigiatore. Quel giovane si risolse dizione che essa ami solamente me. Quella che fos-
alla fine di ajutare la talpa nella sua fatica dell'e- se intenzionata di porgermi la mano deve essere na-
scavazione, e raccolse un tesoretto di 800 talleri ta tra gli anni 1822 e 1828, preferirei ad ogni altra
della corona. Quale sia stato T avaraccio che l'abbia una vedova senza figli, quand'anche non ávesse un
colà sepolti, non si é potuto per anco discuoprirlo. soldo di dote. Donne di carattere leggiero, che a-
— Chi sono a' giorni nostri i veri anacoreti? mano i divertimenti, il té e continuamente cinguet-
Sono gli speziali perché vivono di radici, di erbe? tano, non si prendano pena d'annunciarsi. (Th. Z.)
e di aqua fonds. (Hum.) — A -comodo dei viaggiatori dell'interno, la
— La Francia pensa d'inviare nelle varie cit- direzione- superiore di Polizia a Vienna addottó fa-
tà del Levante suoi impiegati sanitarii. La facoltà ciiitázioni in quanto a' passaporti, le quali con gene-
medica , dietro il consiglio di cui un tanto si fareb- rale riconoscenza furono accolte. Ogni abitante di
be, ritiene questo mezzo per Y único onde impedire, Vienna, che deve recarsi fuori del paese, riceve un
che la peste penetri in Europa. (/¿/.) viglietto valevole per 3 di, esente di bollo, e ne
— II quesito da tanti anni agitato, come si puó far uso sifílé strade ferrate, sui piroscafi, e nel-
formi il carbone fossile, sembra che sia stato a sod- le altre maniere di viaggiare. Chi volesse levare una
disfazione sciolto da uno slesiano, professore Gop- cartella di passo, vaíevole per un anno, per viaggi
pert, il quale dopo varie esperienze fatte in tale ar- in affari, escursioni, gite di piacere e simili, dopo
gomento, riusci ad avere il carbone fossile per via un certificato delle polizie distrettuali, acquista un
umida col concorso dell'aria. Le materie vegetabili, vigli'etto, munito del bollo competente. Alla doman-
poste sotto Tazione deir aria in aqua, la cui tempe- da dei relativi funzionarii si presenta un simile vi-
ratura durante il giorno ascendeva ad 8o.° R. furo- glietto e ció basta. Scorso Y anno si restituisce (Id.)
no giâ a capo d'un anno convertite in carbone fos- — Prudenza. Ai tempi di Cromwell vivea a
sile bruno. Il carbone fossile ñero lucente, si formo Londra un negoziante, che sulla domanda d'un suo
appena allora che vi si aggiunse a[96 del solfato corrispondente replicava : In quanto al Protettore,
di ferro, perlo che il professore Gôppert venne a con- vogliono alcuni che sia vivo, altri , che sia morto.
chiudere poi, che le piriti di ferro, le quali di spes- Quanto a me pero io non credo né 1' uno né T al-
so si trovan nel carbone fossile derivino dalle piante , tro. (Id.)
che potevano contribuiré alia loro formazione. Se — Importanza della matematica. Ingiustamente
pur non si voglia assumere, che le piante del mon- fanno quelli che ridono della matematica, e della
do antico, prima d' essere ammassate in istrati si sia- sua necessitá pelle varie catégorie di persone viven-
no tróvate in un liquido di temperatura cosi alta, ti in società. Il foglio d' annunzii d' una gazzetta prus-
risulterebbe cio non ostante da questi sperimenti, siana conteneva I'invito d'un parrucchiere, il quale
che alia formazione dei filoni di carbone fossile non desiderava per la sua bottega un giovane, che oltre
occorrevano tanti secoli come lo supponevano i geo- a più requisiti doveva conoscere anche le matemati-
logi. (Id.) che. Verosímilmente avrà la preferenza quello che
— Un taie cercava moglie e prometteva 1000 pr$durrá certificati di geometría. (Id.)
talleri a chi gli procurasse una buona. A conseguir- — In Montenegro nelle operazioni chirurgiche
lo più fácilmente fece di sé la seguente descrizione: si adopera da lungo tempo la sligovizza, che rispon-
rfaqui nel 1812 nella parte occidentale dello stato de si bene come 1' etere solforico. Ne danno da be-
di feci 5 viaggi nelle Indie , e fui 7 volte sul re al malato in grande copia, ed assopiti che siano
punto di ammogliarmi. Possiedo un patrimonio di i suoi sensi, si eseguiscono le più difficili operazioni
3oooo talleri in contanti ed 8000 in fondi. I miei chirurgiche senza che il paziente se ne risenta nè
difetti più palesi sono: Una macchia sulla guancia punto nè poco. L'assopimento prodotto da quella
destra della grandezza d'un tallero; perdetti il 3.° bevanda spiritosa dura per ordinario un giorno in-
dito della mano sinistra in un duello, del quale vor- tero, e non reca verun danno aH'amalato. Puo dar-
rei tacere volontieri. Il mio camminare è alquanto si che a tutto ció contribuisca la forza física di
ciondolante, e di spesso camminando contorco lo sli- que' montanari. . (/<¿.)
vale. Del resto sono, come molti osservano, un bel- —- Molto si rise in una capitale di un certo
l'uomo. Non leggo né romanzi, nè gazzette, ma so- Signore, il quale visto avendo addosso ad un ladro
lamente trattati scientifici e relazioni del corso dei il suo vestito, giorni prima involatogli, afferró il bir-
cambii e delle valute per addormentarmi più facil- ! bo pel collare , e seguito un po'di lotta , il vero
fosse uno stabilimento, si^possa radunare materia suf-iciente a cominciare il lavoro> che ridondi a qual-che Utilità. Temesi, che per ricavare una bastante quantité di iodio, ^enga a mancare il materiale ; che se anche si guadagnasseiro alcuni funti di ioduro, il risultato sarebbe forse troppo tenue da animarne la produzione*, chè il tentativo di stabilire in Dalmazia alcurt che d'industríale a norma degli esempii e pas-sati e presentí, va conseguito da inevitabile rovina e bancarolta ecc. In somma, occorrerebbe che taluno
0 dei% nostri o qualche estraneo ïstituisse il paragone, e facesse" 1' esame per determinare, se vi sia o no prezzo d'opera di mettersi all' impresa. Ecco finalmente il risultato delle sperienze del dr. Danillo a Budua, come egli 1'espose. Avendo noi motivo di ritenerle esatte, non faremo che pro-porle alia considerazione dei dotti alio scopo poco fa espresso. Esperimentó egli una piccola quantité di corallina nostra na (sphaerococcus helmintochorton) che aveva per uso farmacéutico, e col mezzo di rea-genti vi riscontró nelle ceneri la presenza dell' iodio senza poterne per la tenuità precisare il quantita-tive. Fece qüindi raccogliere, un sacco di piante ma-rine gettate dal mare sul lido, e fra queste scelse esclusivamente l'alga (Zostera marina) corne quella che è la più comune sulle spiagge della Dalmazia. Asciugata a -j- 3o Reaum. ne prese 6 libbre mediche e le inceneri : ottenne io once di ceneri. Lisciviate a caldo, e fatti coll'evaporazione cristallizzare i sali che vi erano contenuti, decanto l'aqtia madre, e la trattó colla soluzione di nitrato argentino ; ottenne un precipitato giallo chiaro di ioduro argentino; e raccolto sul filtro, lo lavo coll'ammoniaca onde se-pararla , se pure vi fosse rimasta unita qualche pic-cola quantité di cloruro argentino; lo lavo quindi col-1' aqua, ed asciugato , lo invió per campione. II peso della quantité ottenuta era di i a grani, 1 quali giusta la nota composizione dell' ioduro argén-tico ,contengouo quasi 7 grani di iodio puro. Ogni libbra di alga diede i oncía e 5 dramme di ceneri; 12 dramme di ceneri diedero 1 grano di iodio, e riducendo a proporzioni centesimali: 100 alga danno 25 ceneri, e 100 ceneri danno o, i5 di iodio puro, che equivarrebbe a o, 20 di ioduro po-tassico. Molto considerevole è la quantité di ceneri, e dell' iodio deve esserne contenuto di più ; ma 1' im-perfezione dei mezzi di sperimento cagionó perdite sensibili. Le piante criptogame sono prdporzionatamente più ricche di iodio. Inceherendo quindi indistintamen-te tutte le piante marine, si avrebbe un risultato migliore trovandovisi alia zostera frammiste mol te cri-ptogame. Peraltro anche la quantité ottenuta non è del, tutto spregevole, visti i risultati minori che altrove si ebbero sperimentando il fucus vesiculosus. • La soluzione della sostanza salina ottenuta nel-
r evaporazione del liscivio jdelle ceneri trattata coir a-cido solforico sviluppó una notevole quantité di acido carbonico, la qual cosa induce a ritenere, che le nostre piante marine contengono dell'alcali carbonato (carbonato sodico). Quindi potrebbero le ceneri di queste spiaggie riuscire interessanti dal lato industría-le tanto per la fabbricazione del sa pone, che per le tintorie. Pel momento quest'ultima appiicazione of-frírebbe maggior interesse, servendosi ora i nostri
tintori pel blù a tina delle ceneri di Sicilia.
SULLE.SCUOLE TRIVIALI NELLE CAMPAGNE.
Se l'istruzíone è madre della civiltá, domina-trice dell'intelletto, presidio potente della morale, non potré mettersi in dubio la sua nécessité gran-dissima specialmente fra la popolazione montana nella Dalmazia, rozza, ignorante, preoccupata da tristi consuetudini, da pregiudizii i più bizzarri, al-cuni ridicoli, altri pericolosi, che gelosamente con-serva da più e più tempo. Conseguenza di questa condizione critica del villico si è la demoralizzazio-né, la quasi nessuna industria, quasi nessun com-mercio , il pauperismo. Ben avvedendosi di tutto ciö, l'eccelsa magi-stratura della provincia, fra le provide paterne sue sollecitudini a* vantaggio degli amministrati, ha co-mandato l'istituzione di scuole nei comuui rustici pei figli de' contadini dappertulto nei distretti , qual mezzo più efficace al dirozzamento del popolo. Di queste attivaronsi non poche qua e lé nel litorale, ed in terraferma , e vengono frequentate dove più dove meno, come ci fé conoscere periódicamente il patrio giornaîe, la Dalmazia e la Gazzetta di Zara. Volendomi per ora occupare del distretto di Knin soltanto, che, come ognun sa, è il più po-polato e vasto dei distretti monta ni, e da soli agri-coltori e pastori abitato, se si eccettui il capoluogo, in cui vi hanno persone di più condizioni, premefc-ter deggio alcune notiz'ie statistico-topografiche cor-relative. La popolazione del contado Tinniense ascende oggidi a quasi 27 milla individui, conta 36 comu-ni censuarii, e 25 contrade, con cascine disperse a fortissimo distanze tra loro. La sua superficie ter-ritoriale corrispondea nel i8£6 a leghe quadrate au-striache 18, 22 ma per la sottrazione di due comu-ni censuarii avvenuta nel 1847, il contado perdette alcun poco della sua estensione, e popolaaione. La condizione morale - intellettuale, che di questa soltanto mi occuperö , del terrazzano, è in-dubianiente da compiangersi, e deriva in buona parte dalla meschina condizione nella quale si at-trovano i naturali maestri dei popolo , dal non fre-quentare le chiese, dal mal esempio de'genitori, •dair ozio, favorito dal soverehio numero delle feste, delle fiere, de' ss. padroni di famiglia. ^ _ AU'insufficienza di alcuai pastori dell'anime,
» la seieA economico - política e del jus publico,
» fosse obbligato ad entrare nel corpo dell' ammi-
« nistrazione , ed a metter mano nel governo pro-
« visorio di questa città. A niuno inferiore per na-
« scita e per fama d'irreprensibile condotta , su-
» periore a molti per talenti e per lumi, a tutti
« certo per quella scienza che deve aver chi gover-
» na, se fosse stato ( come doveva essere) la gui-
55 da, il consigliere e Y oracolo del suo corpo, ne
» sarebbe stato il sostegno altresi e Tornamento,
» non si sarebbero fatti passi falsi, nè prese tante
» deliberazioni precipitate e violente , non si sa-
» rebbero violati si spesso e con tanto scandalo i
» riguardi dovuti alT equità, ail' umanità, alla pru-
« denza, alla religione. «
Ed in vero, annoverato il Bujovich a quella
municipalité provvisoria, nelle cui mani fu riposta
la somma delle cose al tramonto della veneta repú-
blica , fu sua prima cura di sostituir V ordine ed il
sistema alia confusione ed al disordine introdottosi
negli ultimi tempi, rilevare il vero stato economico
del governo per ragguagliar quindi all'entrata la spe-
sa, e questa sminuire semplificando 1'amministra-
zione. Lunga, ostinata, asprissima lotta egli sosten-
ne ( e ne fanno fede le relative sessioni fatte di
publico diritto ) per salvare gli avanzi della veneta
esistenza. E quantunque li suoi sforzi non fossero
coronati dal desiderato successo, quantunque le sue
proposizioni non fossero anche tutte intente com'-e-
rano a procurare il bene del nuovo stato, riusci
per lo meno ad impedirne i mali, li soprusi cioè,
le stragi, lo spargimento del sangue. Si voleva Ye-
nezia in rivoluzione mentr' era tutta pacifica, ed al-
cuni predicanti volevano darsi il mérito di tutori del
popolo veneziano. Gli autori di questo furor demo-
crático s' erano fatalmente concentrad in quel ramo
di amministrazione, al quale apparteneva l?uso ed il
comando della publica forza. Bujovich ricercô che
a quel comitato si restringessero i poteri, e fe' na-
scere un decreto, in cui gli si proibiva di mescolarsi
in affari di principi stranieri senza dipendere dal-
T intelligenza e consiglio delT intero corpo. Disvelo
non attrovarsi Yenezia nello stato di rivoluzione in
cui si voleva che fosse, e mostró intempestivo il
provvedimento della carta di sicurezza, di cui volean-
si muniti li cittadini. Furon atti che gli suscitaron
l'odio dei demagoghi, e l'uomo d'onore fu publi-
camente insnltato da taluni, mentre il popolo le-
vollo a cielo. Ma il fatto fu annunciato altrimenti.
Si tentó di far credere che il popolo sdegnato per
un certo parallelo delT antico governo Tavesse fatto
scendere in quella vece dalla tribuna, e fu compro
un giornalista per diffonderlo. II Bujovich rintuzzó
l'articolo del giornalista con uno scritto luculento,
il primo in ordine fra quelli štampati nella raccolta,
dove son notevoli le parole, con cui si fa ad apo-
strofare uno de'suoi colleghi salariati della Propa-
ganda , le quali rivelano i principj del Bujovich com-
parativamente a quelli di taluno de' suoi compagni.
« Yoi vi gloríate di essere un gran maestro di ri- •
» voluzione, e di possederne privativamente la scien- •
" za: sará. Ma non siete maestro di quella demo- •
« crazia , la quale conviene a Yenezia nello stato <
» tranquillo e di sicurezza, in cui si ritrova. Yene- •
» zia esige ora quella democrazia che ha per base
« T amor fraterno, la pace , la concordia, il per-
si dono stipulato delle offese.... Adórate Gesú Cri-
» sto come Dio, veneratelo in qualitá di filosofo;
» voi troverete ch' egli ha sorpassato in dottrina tut-
55 ti i sapienti comparsi sino a quel di sulla faccia
» della térra. Egli é stato il primo ed il solo il qua-
» le abbia indicato ai legislatori le basi solide del-
la civil societá. Egli ha insegnata 1'eguaglianza,
55 único mezzo di distribuiré il patrimonio della na-
55 tura in modo, che la maggior possibile felicita si
55 verifichi nel maggior possibile numero di indivi-
55 dui. La caritá é 1'único mezzo di formare di tut-
5' ti una sola fraterna, anzi di fare che ciaschedun
55 individuo acquisti nei suoi bisogni il valore di tutti
5i gli uomini. II perdono delle ingiurie é 1'único
55 mezzo di estinguere nel suo germe la vendetta,
55 la quale essendo sempre maggior dell' oífesa, con-
55 duce progressivamente al sangue, alie stragi, al-
55 la distruzione. « (sará contin.
Istruzione pubblfca In Dalmazia
nel 1846.
La nostra gazzetta provinciale espose nel suo
numero 6i a. c. in un lodato articolo lo stato del-
P istruzione elementare in Dalmazia nel 184-6 col con-
fronto dei risultati, che offerse il precedente anno
i8^5, e mostró con ragioni di fatto il progredimen-
to e nel numero delle scuole attivate da 6 anni a
questa parte , ed in quello dei fanciulli che le fre-
quentavano. Ci sia permesso di far eco agli encomii,
che tutti i veri amici del paese fanno a que' tanti
filantropi — dalla più alta carica all'ultimo contri-
buente alla più facile e più sollecita attivazione delle
scuole elementan — per essersi adoperati tanto enér-
gicamente a promuovere questa parte del ben publi-
co , che puó a ragione dirsi base dell' ulteriore sta-
to morale ed intellettuale della crescente generazio-
ne.
È lo scopo di queste poche linee di presen-
tare i risultati di tutta 1'istruzione publica in questa
provincia nel i§4-6, onde si possa debitamente va-
lutare la cura di chi ci governa per 1' educazio-
ne religiosa, letteraria, e scientifica della nostra
gioventù.
Riportando perció brevemente i dati relativi al-
Tistruzione elementare, aggiungeremo la frequenta-
zione dell'asilo di caritá per 1' infanzia, dei 3 gin-
nasii, dei 3 istituti filosofici, del seminario teologico
-c 301 )-
Vedendo efèe i generali risultati dell'attuale massi-
ma del benéssere délia massa popolana non scema-
no, anzí sóno maggiori di quelli che oppongono in
proposito gli altri paesi, e coritenti del fatto, non
adopraùsi menomamente additare i possibili miglio-
ramentipur agevoli a conseguirsi senza scapito dei red-
diti dello stato, e senza affrontare i pericoli che ad-
duce seco il subito rovescio d'un sistema politico.
Benchè da varii mesi in Dalmazia, pure indu-
giai di sporre le mie opinioni su questo paese, a-
spettaodo piuttosto che la esperienza mi si maturi
col consorzio delle varie classi degli abitanti. E giac-
ché il modo, con cui 1'Austria governa i suoi sud-
diti Slavi, fassi appunto tema'frequente ai discorsi,
mi fo a descrivere in generale ed in succinto le
raccolte convinzioni: perché devesi giudicare lo spi-
rito della tendenza del regime d'uno stato non nel-
la capitale del regno, ma nelle singóle provincie ,
non durante il flusso e riflusso delle interne som-
mosse, bensi nello stato normale della pace. Tutte
le relazioni che sul governo austríaco si leggono
tanto nei paesi dell' ovest d' Europa, come nel nord
della Germania di chi sforzasi di dipingerlo malvagio,
tirannico , ed ingiusto, non solo sono false e caluti-
niose , ma si scostano da ogni barlume di vero. Per
quanto mi fu dato vedere in Dalmazia, sono costret-
to credere che T austríaco è uno de' piu giusti e co-
scienziosi governi d' Europa , perché sorreggendo
gl'interessi d'ogni classe, é convinto, che il con-
tento publico forma il carcline più fermo d' una mo-
narchia. II suo gran difetto non dipende da un* in-
giusto ed arbitrario procedere, ma da quelle lentez-
ze e formalità diramate , nelle quali appunto ripon-
gonsi le garanzie contro il procedere precipitato,
passiouato, ingiusto, ed arbitrario delle soggette au-
torità. È ben vero che a Parigi ed a Londra vi fa-
rebbe duopo di molto coraggio rhorale per sostene-
re quest'opinione , eppure in nulla pregiudica la
pretta verità asserire che : il gran fallo dell' Austria
deriva dai troppi argini opposti alie arbitrarietà del-
r amministrazione. Chi attentamente esamina questo
governo|, lo vedrà assai più democrático e meno oli-
garchico, che non sembrí a primo aspetto. La mas-
sima parte di popolazione componesi di paesani ;
gli aristocrati ed i forti possidenti non ponno pre-
valersi della loro sociale superiorità a fine di segui-
re, cozzaudo col paesano, le proprie inclinazioni ;
come avviene in diversi stati più liberali. Avendo il
contadino la protezione del pretore, sparisce Io svan-
tnggio', che va unito ad ogni bassa condizione verso
il ricco proprietario nella scala sociale. Solo devesi
cercare il gran secreto del potere straordinario ap-
po il governo austríaco nell'imparzialità di giudicare
Ie liti insorgenti fra queste due classi; e qui anco-
ra, da quel che vidi in Dalmazia , mi rende per-
suado, che le autorità adempion coscienziosamente
questo potere. Qui non trovasi, come in più liberi
stati, una legge pel ricco ed un'altra pel povero ,
solo é da consigliarsi di semplificare le formalità
della procedura acceleraqdo le sentenze giudiciarie.
(siegue.
GALLERIA DALMATA
GIOVANNI BUJOVICH.
( Continuazione.)
Questa prima lettera, come dice T autor della
prefazione , non letta, ma divorata, ma baciata dal
popolo, scompiglio le macchinazioni del conventicolo.
Si tentó di ripigliare T attacco. Ma il Bujovích lo
prevenne con altro scritto dei 23 setiembre, dove
dopo d'aver accennato di essersi allontanato dalle
sessioni della municipalité, in quantochè od è vero
che il popolo sdegnato lo costrinse a discendere dal-
la tribuna e perduta avendo egli la confidénza del
popolo ha perduto il diritto di entrar nei consigli,
od è falso il fatto, e 1'autore della gazzetta doveva
essere obbligato a ritrattarsi, ripiglia. « La natura
« non mi ha oiFeso, facendomi il dono di 70 an ni ;
« íria rivolgermi questo privilegio a disprezzo è una
» offesa.... Il nome di cavaliere dalle recenti leggi
» è soppresso: poteva esserlo essendo d'istituzione
» civile. Ma quella sensibilité, che ha il nome di
« onore, per chi lo conosce e lo sente, non puó
M essere soppressa nel cuore di un uomo nato già
" 70 anni : questa sensazione ha la sua origine dal-'
» la natura, dove la istituzione civile non estende
« i suoi diritti, perché fin là non arriva la sua for-
" za coattiva. La nazione, i maggiori dai quali di-
« scendo, la mia educazione , gl' instituti della mía
" vita, il mio físico mi rendono intolerabile l'ima-
» gine di una soperchíeria ; e sono certo che per-
» derei 1'equilibrio, se mi trovassi alia vista di chi
" raí ha offeso. Allontanarmi da chi puó cimentare
« la forza della mia ragione è il grado supremo a
« cui arriva la mia virtù. »
Passa quindi a manifestare i motivi dai quali
deriva la fattagli offesa , perché s' era opposto accíó
non venísse messo alla dírezíone della zecca un con-
giunto del suo avversario, il quale aveva altra volta
tradita la fede publica, perché a vea dovuto persua-
dere la municipalité a stabilír tro decreto che il co-
mitato di salute publica non possa far passi impe-
gnanti la república con principi forestieri senza la
previa consultazíone e voto dell'intero corpo, per-
ché aveva trovato contrarío ad ogni principio di ra-
gione política che tutti i poteri più ímportanti della
república si concentrassero in sette soli individui di
quel comitato e che questi sí perpetuassero, perché
aveva promesso al popolo di riunírlo in comizj. Que-
sta seconda lettera feri sul vivo gli avversarj : Si
cercó di raccogliere li sparsi esemplari : ma fu lam-
po »di luce che insegnó a detestare nei pretesi di-
fensori del popolo li suoi nemici. U gazzettiere im-
pugnó la penna , ed esagerando pericoli prese a ri-
AÜIBO m.
Si publica ogni giovedi. Il prez-
ao annuo per Zara è di fiorini
4; per semestre fiorini 2; per
fuori franco di porto fiorini 5;
per semestre o trimestre in
proporzione.
LA DALHIAZIA
FOGLIO LETTERARIO ECONOMICO
us. 45.
Le associazioni si ricevono ia
Zara dai proprietari, fuori da
tutti gl' II. RR. UfScii postali.
Si riceve in cambio qualunque
giornale auslriaco od estero.
Giovedi 11 Novembre 1847.
Contenuto. 11 Ratto. — Rivista slava. — Lettere Adriatiche VIII. —
Eco de'Giornali — Teatro — Zara — Spalato — Nominazioni.
IL RATTO.
(Continuaaione.)
— Moglie mia, disse il podestà, avevo perdu-
to la scatoia col tuo ritratto, ma fortunatamente
la ho pur anco trovata senza spesa di sorte.
— Forse nel ventre ^di qualche pesce, come
Policrate, tiranno di Samo, riebbe il suo anello?
— No, cara; la scatoia mi giunse accompa-
gnata da questo viglietto. — Signore, i o era sul pun-
to di annunziare col mezzo délia gazzetta il rinve-
nimento d'una scatoia d'oro, allorché mi cadde
sotto Tocchio la publicazione d'un cenno, che ella
ae aveva perduto una ; ed eccogliela. Provo non
poca contentezza nel potería servire: sarei venuto a
recargliela in persona, se la fretta della partenza
Don me 1' impedisse — Spero che il servigio sarà di
suo aggradimento ; e se vorrà mai usarmi un tratto
di riconoscenza per questa tenue attenzione, non chieg-
go altro, che ella voglia interessarsi a pro del mió
camerière Griffi, latore della presente, servitore bra-
vo ed onesto, il quale appunto ebbe la fortuna di
trovare questa tabacchiera. L'assicuro, che sarebbe
offesa alia delicatezza di questo famiglio, se ella gli
offrisse in dono alcun che, attenderá solamente dalla
sua generosità un collocamento, sendo io da affari
chiamato ad allontanarmi ecc. Cavalier di Laserra.
— Affé, questo forestiero è molto córtese.
— Non v'ha dubio — ed in fatti Griffi rifiu-
to 20 e per fino 5o fiorini di mancia.
— Perché non 1' hai preso al tuo servigio ? chie-
se la signora.
.— Mi dimenticava di dirtelo, 1' ho fatto —
II podestà era affollato da faccende, ció nulla
Qieno nè trascurava sua moglie, né verso di lei
si mostrava indifférente. Conosceva bensi di non a-
ver soddisfatto a Lutte le promesse, che le aveva
fatte prima di condurla all* altare, ma non percio
dubitava della virlù di lei» La signora si faceva ve-
dere raramente in publico ; trovavasi paga della sua
condizione, e perché faceva parte della più ricca
famiglia della città, e perché suo marito era in gra-
do per le sue cognizioni di salire più alto» Chi non
troverebbe cosi e lusingato e soddisfatto l'amor pro-
prio ?
Il podestà intanto era sempre agitato da certi
presentimenti di disgrazie ; accoravasi di non poter
avere un discendente ed erede del suo nome ; e —
10 sono ogni giorno — diceva tra sé, alie prese coi
venti, colle onde, coi corsali, e temo non forse
la fortuna ail' impensata mi volti le spalle. Parmi,
come se tra poco dovro perdere una nave, e che
11 terribile corsaro Dallaquila predi la mia bella na-
ve, la Carolina, come poco manco, non gli riuscis-
se il colpo T anno passato. Questo scellerato si ficco
in capo di perseguirmi, che anzi ebbe l'ardire di
farmi sapere, che non avrebbe omesso di starmi al-
ie spalle, e che giuro di strapparmi la più bella pen-
na delle mie ali. Sono obligato percio di non perder
d'occhio mai i miei capitani, e le loro ciurme ; di
mia moglie non devo temere.
Quantunque il podestà pensasse di questa ma-
niera , non poté soffocare una certa inquietudine in-
terna , qualche ruzzo di gelosia della moglie, che
pero egli cerceva di soffocare in ogni modo per non
offenderla.
Sarà stato per la durata d' un mese circa, che
¡J. podestà veniva guardato da vicino e seguito da
uno sconosciuto, sia che andasse colla moglie al
passeggio, ai teatro, in chiesa o in qualsivoglia al-
tro luogo di publico convegno. Ma chi gli stava
alie calcagna non era sempre lo stesso individuo ;
sembrava anzi vi fosse una cospirazione di più per-
sone , le quali pareva abbiano avuto il carico di e-
splorare ogni passo dei due conjugi, e singolarmente
quando il podestà usciva di casa.
Più volte gli tocco di scorgere presso la sua
abitazione, e tardi a sera, un tale che passeggiava
su e giù , e di tanto in tanto guardava sulle finestre.
Queste e più altre circoslanze ingenerarono nell'a-
nimo del podestà un po'd'inquietudine in fatto alia
condotta di sua moglie, ragione per cui cerco di
cattivarsi l'attaccamento del nuovo servitore Griffi,
a fine di poter col mezzo suo rilevare ció che occor-
resse di sapere. —• Sono soddisfatto del tuo servigio,
gli disse un di il padrone, e nutro lusinga, che tu non
avrai motivo di lagnarti di me ; guarda a sorvegliare
attentamente tutto quello che succédé in famiglia,
allor che io me ne allontano. Le lettere che giun-
gessero al mió indirizzo le porrai sul mió scrittojo,
quelle poi dirette a mia moglie, le cousegnerai non
già alla cameriera, ma in mani proprie della padro-
aa : bada pure alie visite, che giungessero, sia che
queste riguardino me o la signora. Ho veduto più