rilla. Una di queste colonne si battè già ieri coi Bussi
presso S\v;iiiElykryz. La seconda cnlonn;i, solio gli .onlini
di StniechoNvsici, si tro^a presso •Ayisilii'.;). Ecco coyie da!
canto suo il Czas fuioria oUitoa^oenle in,formulo su .guanto
si passa nel campo degl'insorge^jt'i, spiega gli fittimi av-
veniaienti nel puipero jJel 21 ewefte giiiTiloci c|uesta~
raane. Durante Ja notte ^el 18 yn «onsigJio di guerra fy
tenuto nel cariipo polacco e vi si decise (Ji nulla cangiare
nel metodo di guerra seguito fino fuel tnoi)ie«to, e di
dividere i 6,0M uomini sapitanafi da .in
tro corpi di .trupne, i qu^li avrebbero dovuto mettersi in
marcia In direzioni diverse onde separare fe colonne russe
ed avere più facili approyigionantienli. U dittatore alla le-
sta d'uno dei suoi dislaccauienti doveva portarsi ia u io
dei distretti i più lontani. Un altro di questi corpi ,che o
non comprese l'ordine del giorno o si lasciò stringe^ dap-
presso dai Russi in t'urze preponderanti, si ritirò verso 0-
patordice, ed una compagnia, traversata la Vistola, si rifugiò
8ul territorio austriaco, gli altri eraijo il 19 a Vislij ». La
Tiotizia della distruzione dell'intero corpo di Langie-u'icz,
aggiunge il Czas, è del tu|to falsa ed immaginaria'; quella
dell'arresto di Langiewicz o di Valigofiski presso la fron-
tiera austriaca non è ancora confermala in un modo au-
tentico. Combinando adunque il telegraifima della Presse
^ol rapporto del e con un altro telegramma prevenuto
a lutti i giornali della .ci|,'itaJe, il quale accenna ad altri
combattimenti [losteriorj cui avrebhiv preso parte \ì eorpo
di Langiewicz, ne risulta chiirament« cl?e le speranze di
coloro che, coi fatti del 18 rayvisaijo spenta l'insurrezione
3olacca, erano per lo meno premature. Qli è certo che
• a perdita di Langiewicz^ se questa si avvera, san) un
.colpo sensibile per la causa polacca la quale mancherà di
un condottiero valente ed assennato, ma j?on per (|uesto
l'insurrezione sarà spenta nei suoi primor4ii, tanto ò vero
che, come dissi, essa va estenderjdosi ogiji dì più nelle
jtlue Provincie importantissime della Lituania e della Pocjolia.
Una lettera da Parigi, di cui .ebbi comunicazione e .eh,e
.emana da ottima fonte, annuncia che le trattative diplo-
matiche sulla questione polacca sono sempre in yita, ehe
|a Francia vi procede in una guisa che contrasta colle e-
^pressioni moderate e col linguaggio riservato usato dai
.membri del governo nelle sedute del senato. Vi si aggiunge
^nol-tre ,che l'imperatore dei francesi a inviato a Stocolma
il principe Adamo Costantino Sartoryski in missione spe-
.ciale e cb.e il principe fu ricevuto dal re di Svezia colle
pitj vive attenzioni.
11 principe Riccardo Metternich ainbasciatore di S, M.
presso la eorte delle Tuilerie č partilo ler sera c(d treno
pelere per Parigi, dopo aver avuto nel mattino istesso uua
lunga conferenza col ministro degli esteri.
A quanto pare la rielezione del consigliere Conti in po-
destà di Trieste non otterrà la sanzione imperiale. Cosi
almeno leggesi in un organo ufficioso lipografato.
Una (Reputazione della CJomordia ( società di giornalisti
e di letterati) si recò negli scorsi giorni dal sig. ministro
.della giustizia onde ottenere dal medesimo qualche rad-
dolcirnento nel trattamento dei. condannati politici che tro^r
yansi frammi.sti nelle carceri del ,Tribunale ai comuni de=r
Jinquenti. S. E. accolse la deputazione con molta cordia-
lità, riconobbe essere da deplorarsi che i condannati per
delitti di .stampa vadano confusi con quelli che sono stig-
matizwti da un delitto di cupidigia o di sangue, e con-
cluse coir assicurarla che si porrebbe di concerto col mi-
plstero di Stato onde portar qualche lenimento alla con-
dizione dei loro confratelli fino a tanto che sarà in grado
di proporre al Riechsralh un progetto di legge sul 'par-
ticolare.
Pare positivo che il Reichsrath verrà convocalo per il
di maggio. La Presse di quest'oggi polemizza col cor-
risp.Qnd.ei)te viennese della Gazzetta d'Augusta sostenendo
che la prossima tornata debba essere di lunga durata onde
possano venir condotti a final discussione i tanti progetti
quest' è un vastissimo campo che presenta infi-
nite difficoltà per essere dissodato. Poicliè il ma-
iato ed i parenti del malato hanno il diritto di
costituirsi giudici del merito del medico, e del-
l'opportunità delle sue ordinazioni, essi devono
cercar di farlo con conoscenza di causa, e con
altrettanta prudenza con quanta buona fede.
Egli è adunque ragionevole che ciascuno og-
gidì si metta al corrente di tutto ciò cljo pre-
senta di positivo r arte di curare i malati, e di
.conservare la sua propria salute. I^o studjq pra-
tico deve tosto o tardi far pf^rte (f qgqi buona
educaziorie, Da quel momento la medicina si spo'
glierà de' suoi papricci In faccia del Gantrolio il-
luminato del cliente; ed il cerretano, questa igno-
bile piaga della professione la più nobile, non tro-
verà più posto in una colta società. DalP altra
parte la malattia sarà meglio studiata quand' essa
avrà per osservatore il pazieiìte, e non il solo
medico, phe si lascia vedere ogni tante ore.
DRI^ M. VERZAX.
^i legge che occorrono alla riforma della legislazione e
dell'organizzazione giudiziaria, no.ichò a par;dizzare i fu-
nesti tHfelti del concordata. Facciamo voti afiìuchè la o[)i-
nione delia Presse prevalga a qyella drlla Gazzelta di
Ragusa, marzo.
Seepndo le felamni dell'Albania, è onn.ii per terminare
ijos^y^ipig^ì t Špiž«. sul punto prossimo
al mare e riinpetto ad ^ntivari, d'un'opera fortitizia eretta
per ordino del governo ottomano. Questa disposizione a-
vrebbe appunto quel significato, onde n'era parola, ti-mpo
fa, nella nostra corrispondenza, di limitale cioè, l'arbitrario
approdo a quella rada di navigli da guerra stranieri, senza
preavvviso ed intelligen?ì delle autorità locali.
Inoltre, viene riferito che, mercè buoni uffizi] di per-
sone autorevoli le campane furono depositate presso la
agenzia del Llof'd austri.atN» in Antivari ; dal ch^ì si può
ragionevolmente arguire, sussistervi tuttora l'irrevocabile
inibizione per parte di (|ueir autorità di estradarle ed in-
viarle alla destinazione a Montenero.
Oggi sono tre giorni, che il piroscafo turco «Vascitaj»
trovasi ancorato nel porlo di Gravosi, proveniente da Klek
con trecento einquaffta uoniini di lrup[»a regolare .6 neces-
saria provianda, e diretto per Solonicco e Costantinopoli.
Però, yi si tratterà ancora tre quattro giorni in attesa di
altra truppa nel numero di oltre quattro cento militi dalle
Provincie limitrofe per ugnale direzione Intanto, il baga-
glio è già qui giunto. Al momento dell'arrivo del vapore
snaccennato, era in vista di Ragusa uua fregata turca ad
elice, piuttosto in qualche distanza da terra. Indi si ebbe
dalla prefata relazione, che quella era ancorata per una
settimana alla rada di Antivari, e che , in seguito di un
telegramma da Costantinopoli, tosto salpava e partiva per
lilek. L' oggetto n' è di prendere a bordo colà urja altra
spedizioRje della milizia e forse un personaggio alto locato.
Tutto questo movimento di rischiamo delle truppe induce
ad una supposizione tranquillante rispetto alle provju-
fìie a noi confinanti.
Ifotizie politiche.
FRANCIA.
Ecco le parole del Temps, sulla discussione se^
uita nel Senato francese sulle petizioni in favore
della Polonia.
Dal principio della discussione sulla relazione
del signor Larabit, le due opinioni che dividono
il piibblico per la soluzione polacca, si fecero in-
nanzi. La quistione posta è oggi la seguente:
La Francia deve essa limitare la sua azione ad
un intervento diplomatico, ristretto al manteni-
mento del trattato del 1815 ? o deve reagire
contro la politica degli spartimenti?
In altre parole: deve essa ammettere, comp
base del suo intervento, i trattati del 1815, e
reclamare il ristabilimento d'una piccola Polonia,
d' un ducato di Varsavia impieciolito ed annesso
alla Russia.^ o deve avvisare alla ricostituzione
d' uno stato realmente indipendente, e tale di ser-
vir di barriera contro la preponderanza russa?
Il sig. Bonjean, in un eccellente discorso, jii cui
r esattezza de' fatti va unita ad m gran senso
politico, si è fatto l'organo di qiiest'ultinrio par-
tito. Il signor de Laguéronnière si è fatto il difen-
sore dell'intervento diplomatico e ristretto,
Non occorre osservare che m fìbisso separa
queste due politiche. L' unq, tende senìplicepiente
a paliare mali presenti, consacrando i fatti com-
piuti e senza garantire Favvenire; l'altra mira a
ristabilire l'equilibrio europeo, rotto a profitto del-
la Russia, L'una è 1' aggiornamento ; l'altra la so-
luzione di difficoltà che in vano si tonta di rimo-
vere. L'un?^ vuol dare alla Francia per alleate
un fascio "di nazioni liberate da una secolare op-
pressione; r altra si cura anzitutto di non inde-
bolire la posizione europea della Russia e di ri-
servare la sua alleanza. Infine, per chiudere que-
sto parallelo; Funa è la grande politica, e l'altra
la piccola.
Tra le due, la nostra scelta non è dubbia. Il
sistema difeso dal signor de Laguéronnière ha i-
noltre due grandi difetti ai nostri ocohi: primo,
d'essere d'una effettuazione difficile quanto quello
sostenuta dal sig. Bonjean, di impicciolire la qui-
stione senza toglierle nessun pericolo : e, in se-
condo luogo, d'essere stato condannato dall'e-
sperienza. Che cosa volle il Congresso di Vienna
stipulando in favore del regno di Polonia una e-
sistenza separata da quella della Russia?
Esso credette c^n cfè digsiirtulare il gmn passo
progressivo fatto dall'Impero degli czar dal lato
d' occidente ; s' è dato in braccio all' illusione che
esso conciIiere.bbe cosi le diffidenze della Fran-
cia, dell' Inghilterra e delF Austria, -tìrmatarie del
trattato del 3 gennaio 1815, e le esigenze rus-
so-prussiane. I fatti, contrariamente ai voti del
Congresso, dimostrarono che bastava riunire sullo
stesso capo la corona della Russia e della Polo-
nia,'perchè questa fosse schiava della prima. Vo-
ler fondare oggidì checchessia su convenzioni giu-
dicate dalla storia, è un voler correre spontanea-
mente avanti a nuovi pericoli. La combinazione
del 1815 non è stata, in realtà, che un ultimo
spartimento della Polonia ; e, a questo titolo, essa
non può servire di punto di partenza ad un' o-
pera di ricostituzione. Invano, per dimostrare la
impossibilità d' una più larga restaurazione, il si-
gnor Laguéronnière ha pariato del territorio ela-
stico, indefinito dell' antica Polonia. È questa una
vecchia obbiezione, ina non vale di più per que-
sto. Un russo, il sig. Hetzen, si è preso la cura
di confutarla in una parola: "I confini della Po-
lonia sono tracciati dall' estensione dello stato di
assedio e dalla respressione mihtare delle Provin-
cie occiipate fino dal 1773.»
INGHILTERRA.
Ecco il discorso di lord Palmerston, sulla que-
stione greca:
Lord Palmerston. Io confesso, signori, che quan-
do F on. cembro che fece quest' interpellanza ci
partecipò la sua intenzione di farla, la mia cu-
riosità fu grandemente eccitata a scopiire quale
sarebbe mai stato il terreno su cui egli avrebbe
potuto attaccare il Governo della regina per quan-
to concerne la sua politica nella quistione di Gre-
cia. Gli oratori, che testé udimmo, furono per la
maggior parte assai prodighi di ingiuste e basse
contumelie contro il mio nobile amico lord Rus-
sell. Ma F abile sua condotta nelle estere rela-
zioni lo rendono inattaccabile agli insulti di que-
sta sera (-o, no). Due sono le colpe principali,
secondo i discorsi degU onorevoli oratori, che pe-
sano sul Ministero attuale,
La prima si è che noi non abbiamo per tempo
fatto sapere alla Grecia, che il principe Alfredo
non avrebbe mai potuto essere suo sovrano. Voi
commetteste un gran fallo, ci fu detto, perchè de-
ste ordine al nostro rappresentante in Grecia di
punto immischiarsi nelle greche elezioni, E-bbene
0 signori, foi^sechè gli onorevoli nostri oppositori
avrebbero voluto che i signori Scarlett ed El-
liott fossero andt"tti in tutti i duha, in tutte le po-
polari assemblee, dove le elezioni dovevano aver
luogo, per dire al popolo : Badate bene, volate
pnr chiunque v' aggrada, ma non mai pel prin-
cipe Alfredo ? {Ilarità, udite, udite !). Noi pote-
vamo dire, e F abbiam detto, alla Grecia che il
principe Alfredo non avrebbe potuto accettare le
sue offerte, ma non potevamo del pari intervenire
negli affari d'una libei^a ed indipendente nazione.
f udite !). D' altra parte, io non so com-
prender come vi possano essere inglesi e mem-
bri di questo Parlamento che abbiano a provar^
una specie di rimorso, un, cotale dolore perchè la
Grecia ripose tanta fiducia nell'Inghilterra. (ÌYO,
no). Se questo non fosse il loro sentimento, per^
chè mai avrebbero oggi tanto criticata la poli-'
tica del gabinetto i nostri avversarli? Due cose
erano contrarie alle loro idee: primo, Faver noi
lasciato ai Greci libero il campo di esprimere u«
unanime voto di favore pel principe Alfredo ; se-
condo, il non avere noi loro permesso di eleggere
un principe russo. {No, no). Quest' è F unica con-
clusione a cui ci conducono gli ar^on^ent; loro
adoperati (zVo, no).
Noi abbiamo esposto, o signori, fin dal primo
momento quale si fosso la nostra posizione e quale
sarebbe stato il risultato deU^ elezione del prin-
cipe Alfredo; che se ad onta di tutto questo, i
Greci manifestano la }oro fiduoiq. nelle istituzioni
della Gran Bretagna ed il loro affetta ^Ha reale
famiglia di questo paese, io dico che invepe di es-
serne afflitto, come lo sonq gli onorevoli nostri
oppositori {Reiterate gridìi di no! no!).... Essi
possono gridare no, ina il paese quando leggerà
Concenso Giniifftieo Adriatico
guerj-a, aderendo. alla ric^ej^
|ato il materiale di casermaggio necess^o per i giimastil
Inoltr^ ispera di potcr aceentratfe tut^ i p iiiL unic^
grande ecKfitio <iotato di tHtte l^ cormjchtl^ moderne.
eieta GioBastica i voti augurali della Časa del Soldato di
Ba^ il ^uccesso ^lla^ande manifestazione iadettajier
SI prossimo giugno.
s i Oostruzioni
^ La costruzione dello stadio {»ocede alacremente c^
liodo che possiaino ćšsere šićOri ćhe p^f Tepoca del con|
|orso esso sara prontp e in ogiii senso degno dello scopo 4
mi e- destineito. . ^ " - 1 , .
Vi'tto,
U problema piu impdrtantel Pero siamo gia in tratta-
tive con tutte le trattorie della citta di modo che i ginnasti
avranno un trattamento abbondante e buonissimo ; e anche
il pre;zzo sara asšai favorevole poiche-si aggirera sulle 10 Lire
al giorno. Que^o in via di massiatta ; notizie piu precise le
daremo prossimamente.'
^ Fešte, ric^mmentif addobbi.
Veramente npn vorremmo offrire le primizie in propo-
sito, naa qualche indiscrezione possiamo commetterla. Zara
accogliera i npstri col suo grande cuore come fratelli e
compagni di gagliardia e di foEza. II sentimento dell'ospi-
talita fraterna e tale a Zara, che siamo certi tutti i visitatori
ne porteranno un rieordo incancellabile. Si cerchera di far
conoscere ed ammirare ttttte le nostre migliori cose e anche...
le peggiori, poiche ci vorra mplto poco a fare una visitina al
confine di Rapallo! In ogni modo le distrazioni non man-
cheranno: avremo naturalmente un maraschino d' onore e i
nostri ginnasti senza dubbio gli faranno molto onore, fešte
alla Riva, ecc. ecc.
Ma quella che la&ćiera senza dubbio una visione in-
cancellabile sara la ćitta stessa nella fantasmagorica deco-
razione che sta preparando il comitato addobbi. La nostra
bellissima Riva Nuova sara tutta archi di rose e di luci
per tutti i suoi ottocento metri.: sara unn spettacolo superiore
a ogni aspettativa. E anche in Calle Larga saia seguita la
stessa decorazione di modo che la citta sara trasformata in
5un incanto di rose per ricevere degnamentfe il nostro augusto
Patrono S. A. R. il principe Umberto, e i npstri ginnasti.
Mostra campionaria ed esposizione artistica locale.
Ci consta che le camere di commercio di Ancona e
Zara stanno organizzando \ina mostra campionaria di pro-
»dotti delle Marche e della Dalmazia, che si terra qui da
noi nel torno di tempo del «Concorso Adriatico». D' altra
parte, quasi con tutta certezza, vi sara pure una esposizione
artistica locale.
Servizio sanitario.
Di questo veramente, che abbiamo serbato per
ultimo, preferiremmo non parlare affatto benche sia gia
cornpletato,. perche speriamo che nessun incidente venga a
turbare il concorso.
Đoni finora pervenuti.
I doni pervenutici dimostrano ancora una volta quale
simpatia abbia incontrato dovunque il nostro Concorso; anzi
stralciamo dalle lettere che accompagnano i premi:
«H Touring Club Italiano», ci scrive da Milano: Mentre
auguriamo alja lodevole iniziativa, il cui alto significato vi-
vamente apprezziamo, il migliore successso, siamo lieti di met-
tere a disposizione del Comitato Esecutivo una nostra, me-
daglia d' argento.
«La Gazzetta dello Sport» da Milano scrive: Siamo
lieti di aderire al voštro invito, ben apprezzando i nobili
sentimenti e la grande importanza del vostro Concorso Gin-
nastico dell'Adriatico. II nostro giornale, che non fu mai
5ordo agli appelli dei sinceri cultori dell'educazione fisica,
mette a disposizione di questo Comitato una medaglia
d' argento.
La «Časa del Soldato di Bari» ci scrive: Questo Con-
siglio di Amministrazione, prendendo, nella seduta di Jerj,
visione .della lettera sopracitata, mi incaricava di esprimer^
a cotesfo Spett. Comitato ed alla valorosa e patriottica So-
ic4 del Cpmune ^ Trehto % flOn^ dd^
Qiuntaf m^nj^p^Ie^ ^ij^certe di nop pofer cc^cpere H^
^^a pin Ižirga p«r deflcienza d* impostaaorie nel Hlancip
preventivo <iel corrente anno con «n premip per il concorso,;
prega «di voler gradire in dono un esemplare della pub-
Micazione commemorativa della Soeieta Alpinisti Tridenfini
Si pccasione del suo cinquantenario».
La «Camera di Commercio e Industria di Macerata* :
.... per dare un' attestato della grande simpatia che nutre
per codesta Citta, in via eccezionalissima e venuta nella >de-
terminazione di offrire tre medaglie di argento.
11 Sindaco del Comune di Venezia comunica che
la Giunta Municipale ha deliberato di offrire una targa
della Dante Alighieri, come premio del Concorso.
«L'Avv. dott. Giorgio Gefter-Wondrich« di Trieste,
nostro concittadino, e vecchio socio ci scrive: Prego di ac-
cettare 1'umile dono quale pegno del mio profondo affetto
per la nobile Soeieta Ginnastica. La quale fu e e sara
sempre vera palestra di virtu fisiche e morali!
Unendo i miei piu vivi ed affettuosi auguri vi saluto.
La «Camera di Commercio e Industria di Treviso»
in considerazione dell' altissimo significato patriottico che
viene ad assumere un concorso ginnastico in auesta citta,
ha deliberato 1' assegnazione di una grande medaglia d' ar-
gento con conio speciale da assegnarsi quale premio ai
partecipanti.
«I1 Sindaco del Comune della Spezia»: Di fronte
aU'alto significato nazionale che il concorso e destinato ad
assumere, la Giunta Munipale con deliberazione del 28
maržo corr. ha stabilito di concorrere alla migliore riuscita
del Concorso Ginnastico Adriatico.
E cosi pure quello del Comune di Firenze.
Ecco r elenco degU offerenti:
Časa del Saldato, Bari - Touring Club Italiano, Mi-
lano - Comune di Trento - Gazzetta dello Sport, Milano -
Ditta Gastone Picchiarii, Firenze - Camera di Comm. e
Ind., Macerata - Comune di Venezia - Gamera di Commi.
e Ind., Treviso - Comune di Spezia - Avv. Giorgio Gefter-
Wondrich, Trieste - Circolo Canottieri Diadora, Zara -
Comune di Zara - Soeieta Ginnastica Zara, Zara -
XV Consiglio Sezionale Dalmazia, Zara - II Presidente della
Federale Vittorio Verban, Zara - Soeieta Nazionale Dante,
Alighieri, Zara - Giornale «Aquila del Dinara», Zara -
Tamino Giambattista, Presidente del C. C. Diadora, Zara -
Capitano Eugeijio Coselschi, Firenze - Legione Dalmatica
«Rismondo», Zara - S. E. Siciliani Luigi, Min. Belle
Arti, Roma — Cav. Enrico de Schfiulfeld, Zara.
II seguito nel prossimo Bollettino che uscira il 30 aprile.
Editrice: La Sorieta Giunastica Zara
Gerente responsabile: Simeone Vallery
Tipografia E. de Schonfeld
r Ufflcio gambio JI. Zerauscbek
Eseguisce tutte le operazioni' di, Cambio
) "
A g e n z i a
della Compagnia d'Assicurazioni di Milano
CONTRO I DANNI DEGLI INCENDI - SULLA VITA
DELL' UOMO - PER RENDITE VITALIZIE
Istituita nell'anno 1826
Telefono N.P 126.
•P m ^ m m
late, portici, foro, elegantissimi giardini pieni
di boschetti, d' ombrosi recessi, di pescherie,
di praticelli e campi: tutt'insomma che può
desiderare una città bella ed elegante, si-
tuata poi in una posizione che, come tutto-
dì, anche allora aveva del pittoresco, fra a-
mene campagne che ridenti si distendono
tutt' a dilungo fino a Traù, dove è tanta va-
ghezza di sito. E questa città non altrimenti
fu detta Spalato che da Palatium.
Non so perchè il dotto accademico di Za-
gabria abbia voluto anteporre un' etimologia
assai poco probabile, ad una eh' è tanto chiara,
come quella che abbiamo voluto por sot-
t'occhi al cortese leggitore.
Traìi, marzo 1878.
tj. i9Iarg;ai-a.
A MIA MADRE
Sonetto.
Stringimi al seno, mamma, ho a dirti cose
Tenere, dolci, sommamente care
Amor è quegli, che mi fa parlare,
Amor, che cuor gentil nel sen mi pose.
Amo il mio babbo e quando alle gravose
Cure ritolto a me da lunge appare
Provo una gioia, che non so spiegare
E volo nelle sue braccia amorose.
Amo la terra, dove fui concetto,
Amo 1' augello, la farfalla, il fiore,
Pei miei fratelli nutro grande affetto.
Ma chi siede regina ai pensier miei
Nella gioia indivisa e nel dolore
Mamma, tu sola quella donna sei.
(Un giovinetto').
VARIETÀ.
Lacrima gazzetta. — C. Sallustio Crispo
di Amiterno, vissuto dal 667 al 720 d. R.,
il primo storico d'arte fra i Komani, giovine
ancora, faceva quel che oggi si direbbe il
giornalista, e redigeva, coli'aiuto d'altri, e
spezialmente di C. Giulio Cesare il Com-
mmtanmi rerum urhanarum, il Moniteur
d' allora. Lo che dimostra che Roma fu la
prima ad avere una gazzetta, e che chi ne
crede Venezia ìntroduttrice per la prima volta,
veramente si inganna.
Candela elettrica. Con questo nome il sig.
Paolo JahloscJìkoft di Parigi chiama la sua
nuova macchina elettrica formata da due
bacchette di carbone poste parallelamente
nna all' altra ma disgiunte da un dielettrico.
— L'inventore usando di questa sua mac-
china garantisce che usando di correnti al-
ternate, le due bacchette di carbone si vanno
consumando in modo eguale, nel mentre che
usando la corrente di una semplice pila o
di una macchina Granirne, quella bacchetta
che si consuma più presto deve avere una
sezione maggiore. — Una palottola di gra-
fite 0 di piombo posta fra 1' estremità delle
candele si accende anche a distanza. L'arco
luminoso è più lungo che non quello di una
lampada elettrica ordinaria, ciò che lascia
stabilire più fiamme, con una sola sorgente
elettrica. — I magazzini del Louvre furono
illuminati con alquante di queste candele e
riuscì per bene lo esperimento.
Nuovo telegrafo. Da una lettera pervenu-
taci di questi giorni, veniamo a conoscere
che il distinto nostro concittadino D.r Dom.
de Grisogono Bortolazzi, stabilito a Buenos-
Ayres, ove con molta scienza esercita l'arte
medica; abbia, dopo lunghi studi e costosi
esperimenti, inventato un nuovo telegrafo,
che già a quest' ora dev' essere acquistato
dal governo brasiliano. Non possiamo dire
di più perchè ci mancano particolari. Ap-
pena ne saremmo informati, ritorneremo.
Frattanto un bravo di cuore al nostro ami-
co, augurandogli che sieno coronate di pieno
successo le sue fatiche. "
SCIARABA.
In mezzo al secondo mi porta talora
Lo schifo leggiero,
E indietro il volare dell' agile prora
Si lascia il primiero.
Io troppo ti ho detto, lettore ; tu ora
Mi svela V intero.
Liszt veleggia nell'ignoto — che ad una
fuga di Bach nuota nelF estasi... io stesso,
voleva dire — ho provato la magnificenza
della natura e la munificenza dell' arte a
Venezia, nella città dei Dogi in una di quelle
celestiali giornate della giovane vita quando
tutto è rosa tutto è profumo tutto spira in-
canto e poesia.
Era l'ottobre del 18()6.
M'ero lasciata addietro la Merceria e mi
trovavo sotto la torre dell'orologio quando
scoccavano lo quattro. Dietro di me bruli-
cava la gente con quei fare tra 1' affaccen-
dato e r arzillo, l'indifferente e lo sbadato
che contraddistingue i viandanti d' una città
comiiicrciale. Sotto alle Procuratie Vecchie
c' ora un brulichio di gente e faceva caldo
abbastanza, tant' è che le tende turchine erano
calate ancora fra una colonna e l'altra de-
gli archi che sostengono il fabbricato che
corre tutto d'intorno alla piazza S. Marco :
i negozi ei'ano forniti di mille cianfrusaglie:
qua la giojetteria più innanzi i chincaglieri
e più innanzi i guantaj ; poi le mode c più
oltre ancora le hijouterie indi i vestiti fatti
della oilh de Paris, indi un' esposizione di
mntwine, e di mosaici e cosi lino alla Bocca
di piazza.
Le fioriste colla gonnellina variopinta,
cogl' occhi furboni c coli' aria civettuola
infilavano ali' occhiello deli' abito dei dandy
i rnazzolini microscopici di viole e gaggie
e tiravano quindi innanzi in cerca di nuovi
tìùccM avventori. Feci il giro odorando da
spensierato la mia gaggìa — regalo d' una
provocante fiorista —• ottenuto dietro il
compenso di dieci soìdi — c mi trovai
dalla parte opposta dcile Nuove Procuratie.
Passai dinanzi alla berlina di tutti i Caffé :
— al Florian c'erano i soliti annojati che
centeilav ano il fmnante moJca e un' appen -
dice della Gazzetta di Venezia o facevano
della piccola maldicenza: terminato il giro,
mi trovai proprio rinipetto il Palazzo Ducale j
e precisamente cogl' occhi rivolti alla Scala
dei Giganti.
Quella tranquillità sepolcrale che regnava
là dentro mi fece pensare a molte cose: —
chi fabbricò tal marmoreo ricordo d' una si-
gnoria sparita e d'una magnificenza tramon-
tata coir ultimo doge ? ... Quanti e quanti
guerrieri — quanti prodi condottieri — quante
regine — quanti patriarchi — quanti dogi
non hanno posato i loro piedi su quei gra-
dini di pietra che videro rotolare la testa
del decapitato Marin Fallerò... ed ora dove
son dessi ! .. dove le gesta e le glorie !. .
dove la temuta repubblica! .. dove il superbo
leone dell' Adria ! r
Scesi i tre gradini delle Procuratie e alzai
la testa quasi istintivamente cercando d'infra
le colonne di Marco e Todoro la testa pen-
dente di qualche decapitato.
Il sole era prossimo a nascondersi dietro
r isola di S. Giorgio e mandava un fascio
di raggi sulle spiaggie remote del Lido. Volsi
a destra e m'indirizzai al Giardinetto Reale.
La Zecca nera e tetra come lo sono i più
dei palazzi di Venezia emanava un calore
tale che io dovetti scostarmi e costeggiare
la riva della laguna.
il mare era calmo: una calma che non si
trova se non sulla laguna di Venezia. Onde
non ce n' erano ; P acque erano uno specchio :
azzurre — tranquille — trasparenti — spruz.
zate d' un verdognolo tanto vago, che me-
scendosi air azzurro il più celestiale, forma
tutto ciò che di bello possa ammirarsi nella
laguna.
Un effluvio di salsedine, mi giunse sino
alle nari; ed io aspirai quella balsamica ema-
nazione di salute.
I raggi d' oro disseminavano le acque d'un
colore fulgidissimo e abbagliante.
La lieve increspatura dell' ondina imper-
cettibile brillava del bacio di quei raggi e
li rifrangeva per ogni lato: — una gondola
bruna e solitaria giungendo dalla Giudecca
s'accostava alla riva dov'ero io.
Essa solcava la tersa superficie della la-
guna con una placida lena che le imprimeva
il gondoliere abbronzato che — piegato un
po' a destra — batteva col suo lungo remo
la laguna — ne faceva gorgogliare una spume
te, mentre ei sorbe forse il suo mocca. Se il
corrispondente dettò assai presto, la macchina
è capace di far udire da 150 a 200 parole al
minuto. La lettera non abbisogna di firma,
perchè ad onta del colorito un po' metallico,
si riconosce benissimo la voce dello spedi-
tore con tutte le sue proprietà, e non es-
sendosi compreso bene un passaggio, si può
farselo ripetere. Si si figuri quale effetto
dovranno fare esortazioni materne od anzi
lettere amorose spedite con queste mezzo.
Mercè il fonografo la voce di celebri can-
tanti non perirà con essi, la si potrà con-
servare ed a piacere farla udire. Duetti, ter-
zetti, persino intere opere si potranno ripro-
durre col fonografo. Esso cangerà faccia
anche alla stampa. Presentemente essa con-
sta di 2 parti ben distinte: la combinazione e
la tiratura, in grazia del fonografo ciò tutto
si potrà tralasciare, non occorrerà che reci-
tare davanti ad esso ciò che si desidera
diffondere, poi galvanoplasticamente moltipli-
care in rame il foglio di stagnuola provve-
duto di segni fonografici e prender tante
copie quante se ne vogliono. Causa il fono-
grafo il rame diverrà un metallo importan-
tissimo, le casserole e tutti gli altri utensili
di rame, vanto una volta di tutte le nostre
brave donne di casa e di alcune anche og-
gidì, spariranno dalle cucine, per subire una
metaformosi, ed esser ridotti fogli fonogra-
fici. Accanto all'album di fotografie avremo
un album di fonogrammi, che ci potranno
far udire, quando ci piacerà, la voce di una
persona a noi cara od il detto di qualche
celebre personalità. Che piacere si proverà
nell'udirsi leggere da sè le novità contenute
nella gazzetta ! Pensare che potremo avere
delle biblioteche i cui libri si leggeranno da
sè ! In un armadio potranno aver posto tanti
libri quanti adesso occupano una stanza in-
tera, e ciò non sembrerà strano quando dirò
che il fonografo sopra un foglio di una super-
ficie di circa 3/4 di piede quadrato può im-
primere 40,000 parole. Peccato che siamo
nati sì per tempo! se fossimo nati qualche
decennio più tardi quanto meno fatica ci co-
sterebbero i nostri studi! Adesso seduti da-
vanti al tavolino dobbiamo studiare i nostri
codici: i nostri nepoti e forse anche i nostri
figli sdraiati su di un divano coli' immanca-
bile sigarette tra le labbra potranno farsi
leggere i codici, ed ai passi più noiosi soc-
chiudere gli occhi per riaprirli quando udran-
no qualche cosa di più interessante. Uno
studente, che si trovi in sì critiche circo-
stanze finanziarie da non aver denaro neppur
per comprarsi una candela, e che pur desi-
dera studiare anche di sera, non avrà bi-
sogno che di far agire il fonografo — e così
studierà anche all'oscuro. Però i futuri pro-
fessori d'università in grazia a questa in-
venzione corrono rischio di aver per solito
composto l'uditorio di ... vari fonografi I no-
stri piccoli nepoti assisteranno a rappresen-
tazioni di marionette, che parleranno da sè,
perchè sulla tavoletta o sul cilindro del quale
sarà disteso un foglio eli rame rispettivamente
di stagnuola con sopra inpressavi la rispet-
tiva parte. Fantocci parlanti si danno già a
fanciulli qual regalo del capo d'anno. Al-
l'ultima esposizione di Parigi era esposto
un orologio parlante, che di mattina invitava
ad alzarsi e più tardi a pranzo ed agli af-
fari della giornata, simile ad un Saturno
meccanico che non lascia passar ora senza
ripetere il suo avviso sulla fugacità del tempo.
Un' altra applicazione pratica del fono-
grafo, il quale come prima notai ebbe ori-
gine dal telefono, ci riconduce alla sua ori-
gine, cioè alla sua unione col telefono allo
scopo di scrivere tosto i dispacci vocali. La
parola è fugace ed il suo suono scompare
prima che si abbia compreso il significato,
i dispacci telefonici non prestano alcuna si-
curezza finché non sono segnati automatica-
mente dall' apparato ricevente. Giacché la
piastra vibrante del telefono e la membrana
del fonografo nell'essenziale son la stessa
cosa, si può benissimo lasciar fare alla piastra
per intero la sua opera, applicandole uno
stilo che segni le vibrazioni delle parole che
il telefono pronuncia. Da ciò si comprende
che si può far avere ad una persona di-
LA PALESTRA 95
e che domina più o meno in tutti i 40 componimenti
di cui consta il volume, molti dei quali, soggettini bre-
vissimi e miniati accuratamente, fanno pensare a certe
fatturine dell' Aleardi, il quale, checche ne pensi l'e-
poca affascinata dall'idea potente di Carducci, o stimo-
lata dalle plasticità di Stecchetti, resterà sempre il
poeta della grazia e della soavità del sentimento. Come
l'Aleardi, il giovane triestino ha anch'egli una simpatia
pelle cose minute. Al suo porta-sigarette,
un ricordo di dolce simpatia,
dedica cinque strofe, in cui il manierismo è velato da
un colore di tanta sincerità, che il labbro si sente in-
dotto a creder sui serio all' idolatria del poeta per quella
reliquia. Un Zolfanello gli fa pensare al nascere ed al
morire repentino dell'amore; un Girasole gli mette sul
labbro un'apostrofe sarcastica degna d'un moralista;
e noi sentiamo il poeta chiamar affettuosamente un ra-
gno che gli compare di sera; ma questa non è che
una rete tesa al laborioso animaletto, allo scopo di
cavarne un pronostico desiderato ; ottenuto il quale, il
povero profeta non ha che il ringraziamento d'un:
„va via."
Nè il tempo, nè lo spazio ci concede di passare
in rassegna tutte queste fatture poetiche del signor
Pitteri ; ma nel nostro umile giudizio crediamo poter
affermare che tutte, ciascuna nel suo genere diverso,
son belle. Dalle tre soavissime quartine della Dedica
alle sdegnose, rivolte Ad un censore anonimo, nelle
quali, con tutta la fierezza d'una coscienza sicura di
sè stessa, l'autore si vanta poeta onesto; dai versi
Ad Ausonio, un po' nebulosi, un po' mistici, gli unici
forse che in certo qual modo giustifichino il titolo dato
al volume, ma tessuti in bella forma, e qua e là ricchi
di elevati pensieri ; da questi a quel Niente, così scher-
zoso e così vero; dall'inno Alla Natura alla stupenda i
poesia All'Orologio, che per nostro conto è la meglio
riuscita del libro; dalla canzone d'amore a Corinna —
Poi — entusiastica, sentita, e tale da inorgoglire la
più schiva anima di donna, alla leggiadra cosettina
Vorrei sognare; dal Canto mite alla fine ed elegantis- ì
sima poesia A tre falchi in gabbia ed alla ballata II
re del mare, tutti i componimenti dal signor Pitteri
presentati come Prime Incertezze, hanno un'impronta j
particolare di buon gusto e di felice ispirazione. Si
ravvisa in essi il poeta gentiluomo, che non si tradisce
mai con un pensiero triviale, con una frase scurrile;
che anche pagando il suo tributo di realismo, non si
scompagna da quella dignità naturale da cui un vero
poeta non può derogar mai, e che sembra fare assolu- jj
tamente difetto ad un gran numero dei moderni ver-
seggiatori.
E dopo ciò qual'è l'ideale artistico vagheggiato
dall'autore di queste Prime Incertezze? j!
Egli dice che non lo seduce !'
la strofe pallida
della scuola moderna
che imbellettata mente
che canta e che non sente,
egli, che ama
la libera
poesia che il trasporta
per le vitali arterie
de la materia morta.
La santa poesia
che per F ignoto penetra
a investigare il ver.
egli vuole l'arte che riponga il suo fine
nel!' infiammare l'anima
ad una vita nuova,
ma quando, ma donde debbe scaturire quest'arte"? Forse
l'Incertezza è realmente lo stato dell'anima del poeta,
perennemente ondeggiante fra la fede ed il dubbio.
I triestini unanimemente han detto bravo all'egre-
gio concittadino, che promette un bel nome alla storia
letteraria della bella terra nativa; e quantunque il suo
volumetto, per ragioni di modestia troppo spinta, non
sia stato posto in circolazione, ha ottenuto il plauso
anche fuori da intelletti nutriti di belle lettere e appas-
sionati per l'arte. Il prof. Volpe-Rinonapoli chiamava
le Prime Incertezze „bocciuoli di fiori olezzanti" e noi
non sapremmo chiuder meglio il nostro povero cenno,
che ripetendo questa felicemente applicata espressione
d'un critico imparziahssimo ad un poeta che ha una
vena facile, delicata ed originale, e che senza dubbio
non vorrà arrestarsi a questo primo saggio dato di sè.
pLDA pIANELLI.
G. Gelcieh: Memorie storiche sulle Bocche di Cattaro.
Zara. Woditzka, 1880.
(Continuazione vedi n.° precedente.)
Non si creda però che questa prima parte del-
l'opera del signor G. Gelcich, ad onta della sua brevità,
che abbiamo constatata in sul principio, sia da mettersi
a paro colle altre abborracciate in questi ultimi tempi,
le quali, ignorando i recenti lavori slavi e tedeschi,
erano esclusivamente basate non sul Lucio e sul Par-
lati, che pur sono qualche cosa, ma sui più informi
zibaldoni storici stampati e manoscritti. Fino dalle prime
pagine noi ci accorgiamo d'avere dinanzi persona pro-
fondamente erudita, a cui è nota non solo la vecchia
letteratura geografica ed istorica, ma anche la moderna.
Infatti agli antichi scrittori citati a piò di pagina, tro-
viamo uniti i moderni, come Fejer, Bewan, Zippel,
Becker, Mommsen e Carrara. Incontransi inoltre alcu-
ne monografie rare ed importanti come Ivanovich M.
Della dedizione delle Bocche di Cattavo a S. il/. V Imp.
Francesco I e dell antica origine di detta città —
Corner FI. Catharus Dalmatiae civitas in ecclesiastica
atque civili statu historicis documentis illustrata —
nonché alcuni mss. p. e. Ballovich-Dentali A. 1 fasti-
di Perasto, mss. del sec. XVII conservato nella bibliot.
Vizcovich di Perasto. L'egregio autore non ha trascu-
rato neppure i giornali, essendosi servito del Bollettino
archeologico di Roma, della Gazzetta di Zara, e della
Dalmazia.
CORRIERE VIENNESE.
Fervei opus. — Un commediografo italiano all'estero. — I comici
tedeschi. — — Il nuovo direttore icW Hof-openithealer.
— Una novità di Offenbacli. — La Bianca Bianchi. — II carnovale
fermenta. — Nozze principesche.— L'anello deiNibelungi. — Una
nuova operetta di Ziehrer. — ha, moda a Vienna. — Il Wiener
Siingerbund, — La Neslroy-tcoche. — Il teatro tragico tedesco.
Vienna, 16 gennaro 188i.
Se vi scrivo per la prima volta cosi in fretta, non
è già che materia non ce ne sia per frastagliare di
novità il vostro interessante periodico ; ma il fervei opus
applicato alla popolazione dell'antica capitale dell'im-
pero si è appiccicato pure alle mie vesti e non mi lascia
tin minuto di tempo.
Sicché approfitto di un lucido intervallo e vi getto
sulla carta in fretta e in furia un po' di notiziette, forse
le più palpitanti d'attualità in questa quindicina e le
più interessanti pel vostro club letterario.
Giovedì 27 dell' anno che non torna più, il Wiener
Stadttheater ha voluto fregiare il suo ricco repertorio
straniero di una nuova gemma. Questa volta la fortuna
toccò al commendatore Paolo Ferrari e precisamente al
suo Suicidio, a quel com??zedìografo e co?>2mendatore tanto
esaltato e tanto notomizzato di questi giorni a propo-
sito dell'ultimo suo lavoro Alberto Pregalli, sul conto
del quale ho letto la sana e giusta critica fattagli nel-
r appendice della seria Gazzetta di Venezia e quell' al-
tra fine e pungente satira che il Pasquino consacra
all'autore di Alberto Para-calli!..
Quella sera, e le sere successive che si rappre-
sentò la commedia di Ferrari, tradotta in tedesco abba-
stanza bene, il popolo viennese era accorso in numero
ad occupare gli Sjjerrsitz, i Parquets, gli Orcìiester-sitze
e le Balkon-sitze del grandioso teatro della Seilerstiltte;
tutto il Wiener Blut inoculato nelle paffute e giunoni-
che figlie di Vindobona si era data la posta là per
udire Ein selbstmord (così suona il titolo in tedesco) ed
il lavoro ebbe un grande successo : venne anzi dato
alla seconda rappresentazione (serale) anche le due sere
successive. Nessuna però di quelle inverosimiglianze
notate da tutta la stampa italiana passò inavvertita qui,
dai viennesi: la commedia fu trovata molto interessante,
ma — per usare una frase della Freie Presse — molto
lontana dalla perfezione artistica.
Interpreti valenti furono il Mittericurzer nella parte
di Alberto Camporegio, la AlbrecJit, deboluccia, in quella
di Adele Camporegio ; la Marberg e la Schrott, un gra-
ziosissimo paio di fanciulle, nelle due parti di Clotilde
e di Marcella, la Tyrolt in quella di Laura. La prima
sera gli attori vennero evocati 14 volte al proscenio.
Alcuno di voi li conoscerà, chè a Vienna li avrete
più volte ammirati nella loro mimica enfatica e nelle
loro reboanti espettorazioni della scuola alemanna. Al-
cuno di voi anzi si permetterà di sorridere e ripenserà
tosto al Drago, che sulle scene del Teatro Nuovo nella
ducale città di Zara aveva sollevato più d'un grido di
entusiasmo; dXVArtale, che s'era fatto moltissimo ap-
plaudire col Boldrini nella scena del quarto atto.
E giacche vi parlo di drammatica, vi so dire che
fra breve udremo anche il modernissimo Divorcons
perchè qui, in fatto di drammatica o di musica, non si
dorme, ricordate velo.
Un' altra meraviglia di esecuzione ce l'ammanì il
signor Wilhelm Jahn, il nuovo direttore dell'Hof-Opeivi-
tlieater, che di questi giorni prestò il giuramento alla
presenza del generale intendente, barone Hofmann, e
ciò con quella seria solennità artistica come non la
possiedono che i tedeschi.
Anzi, per inaugurare degnamente la nuova sua
carica, il Jaha fece allestire la stessa sera le prove per
la nuova operetta di Offenbach: Monsieur e Madame
Denis, datasi già al CarlTheater, ma da riprendersi
con novità di riproduzione aXVHof-Operntheater. La
prima prova d'insieme ha avuto luogo la sera stessa.
Allo stesso teatro, quel fringuello che è la Bianca
Bianchi — una cantante che surrogherà la dÀva Patti
— continua ad esilararci colle sue opere italiane. Sere
sono la ho ammirata nella Sonnambula, mentre aveva
a compagni il Mailer (Elvino) e V Hondtz (Rodolfo).
Ieri sera si diede il Guglielmo Teli col Beck per pro-
tagonista e il Miillev (Arnoldo). Anche la Lucca furo-
reggia nelVA'ida, sicché tra U Africana, Le allegre comari
di Windsor, i Meistersinger von Niirnberg, Il matrimo-
nio di Figaro e Mignon, si ammirano e si applaudiscono
i fiori delle due scuole italiana e tedesca, contesti da
vincoli indissolubili in quel sontuoso tempio dell'Arte.
Circa le altre notìzie poco vi saprei dire.
La fine fleur. è occupatissima per allestire i balli
del carnovale, le baronessine inventano le più piccanti
telette da maschera e sulle acconciature succinte alla
direttorio adattano il più civettuolo cappellino Albanese
che abbia saputo foggiare lo spirito inventivo di Worth
della nostra capitale.
E mentre la Korrigane, sotto le vesti di Rosita
Mauri si fa adorare dal frenetico e gasoso tout Paris^
mentre lo schermidore Turillo di San Malato si cimenta
con cinque o sei dei più azzardosi duellisti della capi-
tale del mondo, qui a Vienna non i proletari, ma i
cittadini, poiché tutti pagano le tasse, menano ancora
un casa del diavolo per l'ammobigliamento del palazzo
del principe ereditario Rodolfo, prossimo a connubiarsi
colla principessa Stefania del Belgio e pigliano d'as-
salto la corte addirittura facendo dare la scalata al-
l'Olimpo, dal titanico Biirgermeister che li protegge
daddovero.
Vedete dunque che anche a Vienna tra i f rappés ^
i satins, le peluches-sillons, le stoffe algeriennes, hanno
tempo a pensare un po' più sul serio di Parigi che alle
volte non ode il cannone di Sedan, specie quando as-
siste ad una premiere all'Opéra.
Lo sapete: a Vienna hanno fatto il Fest-zug e il
Carrousel — e questo è quanto!..
Un' altra novità risguardante il progresso dell' arte
musicale in Germania. L'anello elei Nibelungi, di Wa-
gner, si darà la prossima stagione a Londra e sotto la
direzione di Wagner in persona. Ciò per opera del sig.
Maurizio Strakosch e del sig. Angelo Neumann, diret-
tore dello Stadttheater di Lipsia.
Vedete dunque che non è solo al Mefistofele di Boito
che toccano le glorie di NeW-Jork, di Vienna e di Londra.
la vitina snella e atteggiandosi a sbozzare un sorriso
biricchino.
Essa li ha già scórti: sono gli ulani vestiti tutti
di bianco anch'essi, che, spuntando nelle anguste stra-
dicciuole del villaggio — calati dalle alture come tante
falangi di arcangeli scesi dalle sfere celesti — attirano
sulle finestre tutte le fanciulle del villaggio.
Dio ! come sono belli cosi montati sui loro cavalli
robustissimi, che sollevano uno scalpitio diabolico, mi-
sto ad un assordante tinnir di sonagliere... E che lunga
sfilata!.. Non finiscono più!.. L'ufficiale li precede di
alcuni passi : è certo un elegante baroncino della capi-
tale, dagli occhi cilestri e dai baffettini biondi, il be-
niamino della mamma, abituato all'ozio dei caffè dorati
ed alle carezze delle fanciulle! Come indossa elegan-
temente r uniforme tutta oro, tutta ricami, col suo elmo
lucentissirao in capo, co' suoi calzoni rossi tanto civet-
tuoli, co' suoi speroni, lucidi come l'argento e colla sua
brava spada in pugno, che manda un corrusco bagliore
guerriero. Eccolo, è passato, e dietro di lui sfila tutto il
rumoroso drappello che forse ritorna dalla battaglia...
Gretchen non lo sa. Essa li osserva attentamente. Uno
per uno studia i loro volti bruni dal sole, ma il suo
ulano non c'è...
Pure, partendo, egli era passato per quella stessa
strada — aveva alzati gli occhi a quella finestra — allora
tutta inghirlandata di campanule e di aralie — e colla
mano aveva mandato al suo indirizzo un saluto così
significante, che Gretchen si era ritratta ua po' indietro
tutta sgomenta e col viso tutto fiamme dalla vergogna...
poi, quando la schiera si era allontanata, ed all'orec-
chio della bionda alpigiana risuonavano ancora le ulti-
me peste delle zampe ferrate, essa aveva incominciato
a ricamare nel suo cervellino di fanciulla tante e così
belle speranze per l'avvenire.
Ma non è più ritornato!..
I più lieti presagi di una bionda alpigiana diciot-
tenne lo avevano accompagnato nella lunga sua cam-
pagna militare: i più lunghi sospiri avevano seguito
l'orma del suo cavallo ed una dolce ansia aveva sol-
levato quel ricolmo seno di vergine, quando s'era in-
teso echeggiare quel primo squillo di tromba fra le
casupole di quel silenzioso villaggio !..
Ritorna pure a filare, povera Gretchen! Volgi e
rivolgi il tuo vecchio mulinello, misera figlia della mon-
tagna: il tuo ulano non lo vedrai più — quel saluto
era il suo ultimo addio... e tu lo credesti invece un
arrivederci !..
II drappello è passato... la tromba continua ancora
a squillare laggiù, in fondo della strada, chiamando alle
finestre degli altri visini di fanciulle... forse più fortu-
nate di Gretchen. — Qui sulla neve non restano che
le orme delle zampe ferrate dei cavalli, come nel cuore
di quella fanciulla non rimane che un doloroso ricordo
d'un estinto.
Xovembre 1880. p.p ABALICH.
PER IL II CENTENARIO
DON FEDEO CÀLDEEON DE LA BÀECA.
(Hartìsenbusch.)
Tu meditando con dolor profondo
la vanità di questa razza umana:
„Ombra è la vita, come sogno vana,
gridasti, e menzognero il ben del mondo."
Pure, brillando tu chiaro e fecondo
astro maggiore de la scena ispana,
come a te parve illusione insana
la forza del tuo canto a niun secondo?
0 tu che da la riva invidiata
del Manzanare, al Tevere, a la Piata
allori ed immortai plauso coglievi,
onde ancor vive fra di noi memoria,
a maggior dritto scrivere potevi:
„sogno è la vita; sol vera è mia gloria."
jl^Af^DEN IO.
RlCOm D'ITALIA
E. CASTELAR.
Volume II.')
Flx-eiasse.
Mi diceva l'estate passata un tedesco, mediocre-
mente compreso invero del mio entusiastico patriottismo,
che come due sole nazioni tengono il campo nella storia
dell'Europa antica, la Grecia e Roma, due sole Io ten-
gono nella storia dell'Europa moderna, la Germania e
l'Italia; questa ebbe il Pontificato, quella l'Impero,
l'arte questa, quella la scienza.
Invano io volli additargli la potenza dell' Inghil-
terra, signora del commercio mondiale, le sue navi do-
minatrici delle onde, lo spettacolo delle sue libertà in
assiduo progresso, il senso pratico recato nella vita e
nella scienza; invano volli ricordargli che fu la Fran-
cia il verbo del moderno incivilimento, che la sua pa-
rola ha suscitato le tempeste, ma ha altresì portato la
luce, che il lievito democratico end'ella ha impastato
l'essere nostro ha penetrato fin la dura cote dei tede-
schi, suoi eterni nemici ; invano gli parlai della Spagna,
n Sombra es la vida. corno el eueno vana." lì
Calderoni La vida es Sueno.
11 primo volume fu tradotto da P. Fanfani e pubblicato dalla
tipografia della „Gazzetta d'Italia" in Firenze. Senonchè per la
morte dell'illustre traduttore il lavoro rimase interrotto.
pero appaiare con le più disparate forme di concetto,
la scintilla del contrasto o del paradosso il più sor-
prendente e il più caratteristico non iscocca mai dai
versi del Revere.
Si persuada pure l'autore, s'egli ha creduto di
dover abbandonare la sua primiera musa pudica per
isbizzarrire come gli salta l'uzzolo, ha fatto male:
r uomo non cangia cosi presto natura ; egli, cantore degli
affetti sereni, blandi, tranquilli, non può farsi ad un
tratto l'apologista della sozzura e della feccia, che cuo-
pre i bassi fondi della nostra società; il Revere idea-
lista, non può diventare realista d'un tratto. Egli si
sforza, ma non vi riesce. Ciò eh' egli canta lo fa a denti
stretti, lo si vede che la bugia gli brucia la lingua e
che il pensiero gli detta quello che il cuore non ap-
prova. I suoi versi mancano quindi di spontaneità: la
satira, in apparenza cruda e violenta, non nasce spon-
tanea, ci si sente lo sforzo a voler buffoneggiare, men-
tre non riesce che a strapparci un risolino di compas-
sione per tutto questo suo fiato sprecato.
Conchiudiamo quindi augurando al Revere di ri-
tornare alla sua nenia di un tempo ed all' accento me-
lodico ch'egli rimpiange e si accerti che la sua musa
ci guadagnerà a mille doppi, poiché — per quanto si
ostini il Rovani a negargli ogni istinto poetico — se
il cuore, il sentimento e il nerbo sono le doti di un
vero poeta, di queste egli possiede da lungo un invi-
diabile tesoro.
BIBLIOFILO.
Alcune pagine su llagusa di Augusto Kaenaèió. — Ragusa.
Tip. G. Fiori, 1881.
E un libriccino di 100 pagine, diviso in 11 articoli
di argomento storico-letterario raguseo, in parte già
pubblicati su pei giornali ed ora riprodotti a vantaggio
di chi volesse intrafrendere degli studi 2)ih seri sulle
travagliose vicende di Ragusa, patria dell'autore. Scritti
senza alcuna preteusione letteraria, dimostrano uno studio
accurato degli usi o degli individui di questo paese, un
giorno così glorioso. Ma l'idea fondamentale che dà loro
intonazione e colorito, è un amore profondo del loco
natio. Caratteristico, perchè ci tocca tanto da vicino, è
Il cataclisma del quarant^ otto e la stampa a Eagxisa;
c'è una pacatezza di giudizio che piace e elio ora, dopo
tanto tempo di riflessione, si tenterebbe indarno di tro-
vare. Certo in queste Pagine ci sono dello buono co-
serelle e fanno sì che il libro si legga con profitto;
peccato che l'autore abbia voluto limitarne il numero,
ma ci ripromettiamo ben presto qualcosa di nuovo che
al signor Kaznačić certo non farà difetto, purché rovisti
ne' suoi quaderni e nella sua memoria.
J^, ^ENEVENIA.
COSE ^STRE.
A Venezia si erigeranno fra breve due monumenti
agli illustri dalmati Nicolò Tommaseo e Marco Polo.
La seria „Gazzetta di Venezia", uqWAppendice del
244, critica i Profili del nostro collaboratore P. di
Castelvetro, pubblicati già in maggio dell'anno scorso.
L'anonimo appendicista, dopo l'inevitabile tirata
(insulsa quanto vecchia) contro gli Elzeviri eh' egli vede
nei Profili, dove di fatto non vi sono; dopo di aver
biasimato la lungaggine d'un periodo od una definizio-
ne (!) sbagliata, notando due o tre immagini o frasi
barocche, svisando addirittura il senso d' un periodo —
ch'egli non seppe copiare com'è stampato — e pescando
col lanternino alcune inesattezze che vorrebbe peccati
e che peccati non sono, non nega all' autore, in alcune
pagine del Mondo e fatto a scala,, Quando \Ada era
malata, e Un commers, che qualche punto gli riesce (sic),
di aver una certa facilità (di che cosa non ce lo dice)
e sentenzia senz'altro, dopo si tante e valide ragioni,
che l'autore non ha ancora il bagaglio (sic) necessario
per iscrivere con successo profili!
NOTIZIE e SPIGOLATURE.
Il pubblico romano ha applaudito calorosamente
il nuovo dramma di Ulisse Barbieri: Lo spettro del
Colosseo, Riguardo a questo lavoro, il Capitan Fracassa
scrive :
„Impossibile riassumere in poche righe l'argo-
mento, che è ta storia di una congiura del 1821, con
relative tirate patriottiche e con imprecazione ogni atto
alla tirannide del Vaticano.
„Lo spettro del Colosseo non e fra i lavori meglio
riusciti di Barbieri, perchè forse è stato buttato giù con
troppa fretta. Ma vi sono scene di effetto, situazioni ben
trovate, e il dramma, che ha avuto splendido successo,
avrà certamente molte ropliche."
La nuova commedia di Giacosa: La scuola dei
fidanzati, rappresentata testò a Firenze, non incontrò
il favore del pubblico.
La „Monaje" di Bruxelles avrà l'onore di una
primizia musicale. L'opera nuova di JMassenet: L' Hero-
diade, verrà messe in iscena a quel teatro nel prossimo
dicembre.
* Ht
Paolo Heyso riprese la sua operosità drammatica
con una produzione in 3 atti: Alcihiades.
Alfonso Daudet ha dato alle stampe un nuovo
romanzo intitolato: Nord et midi.
*
* *
alla Dalmazia. Il prof. Domiacussic
tenne un forbito e commovente discorso,
accennando ai meriti del prof. Brunellì,
come letterato, poeta, fervido patriotta,
storico illustre di Zara, presidente della
Lega Nazionale", educatore dotto e
amoroso. Il prof. Brunellì, iniqua-
mente perseguitato durante questa
ffticrra dalla polizia austriaca, pronun-
ciò belle parole di ringfraziamento, ri-
cordando come eg-li avesse sempre nu-
trito grande amore per il liceo di Zara
e ringraziando i colleghi per la spon-
tanea dimostrazione di stima e di af-
fetto.
Missione giornalistica svizzera. Mer- ?
coledì è arrivata nella nostra città una
missione giornalistica svizzera. La com-
pongono il prof. Milliona dell'univer-
sità di Losanna, T on. Bossi deputato
del Canton Ticino al consiglio fede-
rale, il poeta ticinese Francesco Chiesa,
il signor Zegelweger delle „Basler Na-
chrichten", il signor Canzoni della
„Gazzetta di Losanna", iì signor Fel-
ì'enberg del „S. Galter-Tageblatt", il
signor Vauchy del „Journal de Ge-
nève" e il prof. Giulio Caprin. Ac-
compagna la missione il tenente Thaon
de Revel, nipote dell'ammiraglio.
Mercoledì sera il municipio offrì agli
ospiti un banchetto d' onore, al quale
prese parte anche il generale Onetto,
il brigadiere della „Savona". Dopo il
banchetto gli ospiti si recarono, sem-
pre accompagnati dal Sindaco, alla
„Società del Casino", che allestì in
loro onore una festa da ballo. Furono
accolti dal suono della „Marcia reale"
e dagli applausi dei presenti.
11 Sindaco Ziliotto presentò con
brevi parole gli ospiti, accentuando
che fra essi si trova pure l'illustre
poeta ticinese Francesco Chiesa, il
quale ringrazia commosso per la ma-
nifestazione di affetto, dicendosi lieto
di trovarsi in mezzo a noi.
La festa riuscì animatissima. Nume-
rosissimi gli intervenuti. Notiano il
col. Bottari, il ten. col. Cirillo, il com.
de Boccard, i concittadini maggiore
)r0i. Perlini, i capitani de Pellegrini-
)anielli e Nakic d' Osljak e parecchi
altri. Poi un numeroso stuqlo di
ciali di terra e di mare. Notiamo an-
cora il cav. Ricci, iì cons. Simonelli,
capo dell' ufficio presidiale della luogo-
tenenza, e molte altre personalità citta-
dine. Notiamo poi parecchi ospiti an-
conitani, arrivati assieme alìe nostre
rappresentanze che ritornarono dal
convegno di Ancona. Notiamo anche
signorine di Spalato, reduci da An-
cona, piene di fede nella prossima re-
denzione.
Le coppie danzanti sono numero-
sissime. I giri di „walzer" si alternano^
a quelli di „One steep", il nuovo ballo
importato dai nostri bravi ufficiali.
Durante la festa viene servito agli
ospiti un maraschino d'onore.
La serata di danza trascorse tra il
più schietto entusiasmo, lasciando in
tutti la più lieta impressione.
Ieri poi la missione, accompagnata
dal maggior Perlini, ha fatto una vi-
sita alla città e ripartì a mezzogiornd
per Ancona.
Raccomandazione. Riceviamo e pub-
blichiamo : Monsignor parroco urbano
si era lodevolmente dimenticato di es-
sere stato un intollerante croato ad
Oltre, e si comportava come gli an-
geli, che non fur rubelli, cioè senza
infamia e senza lodo. Ma, a quanto
pare, oggi dimentica una cosa essen-
ziale : che, cioè, egli è il successore
di ima serie di parroci urbani, rispet-
tosissimi della antica italianità della
parrochia ed alieni da ogni innova-
zione, ledente il carattere della stessa.
Monsignore ha perduta anche lui la
testa per iì semplicissimo e naturalis-
simo fatto che Zara è stata ridata al-
1 Italia; e ha riacceso lo spirito — a
quanto pare — con le antiche italo-
tcbie. Il rifiuto opposto a chi gli chie-
deva un attestazione in italiano, e
qualche scatto di protesta — ahimè
quanto ridicola! — contro il nuovo
ordine di cose, non gli fanno certa-
mente onore. Non questo essere
li contegno di un sacerdote, che ha
un'importantissima cura d'anime, in città
eminentemente italiana come la nostra.
Una raccomandazione a monsignore;
e pel suo meglio. Imiti severamente
1 esempio dei suoi predecessori. E non
scherzi".
L* OSI. Boselli, presidente della so-
cietà nazionale „Dante Alighieri," il-
lustre parlamentare e uomo di stato,
inviò giorni or sono a una delle più
intellettuali e simpatiche signore di
Zara la seguente lettera, degna di es-
re portata a pubblica conoscenza:
„Cara e gentile signora, ricordo la
dolce e vaga creatura così fervida di
fede, così calda d'italianità; All'italia-
nità della Dalmazia — nostra di tra-
dizioni, di storia e di favella — cre-
detti sempre. Se non avessi creduto,
m' avrebbero convertito alla fede i
dalmati che conobbi e che avevano così
chiara impronta della loro nazionalità
che è la nostra. Nell'ora della vittoria
che è r ora della sospirata redenzione
il suo saluto cortese mi giunse ben
grato da Zara nostra. Si abbia i miei
ringraziamenti e tutti i miei voti di
felicità. Obb.mo P. Boselli."
Disservizio postale. Ancora impie-
gati croati della sezione poste e tele-
grafi cercano e riescono di eludere la
vigilanza dell' autorità italiana. Lettere
e telegrammi non arrivano a destina-
zione e chi sa dove vadano a fini?"e.
Questo è un inconveniente intollerabi-
le, dannoso e bisogna porvi riparo
con energia. Anche oggi una signora
riceveva un telegramma, stilizzato in
italiano, da „Starigrad" per „Zadar".
Se gì' impiegati croati di Spalato non
vogliono saperne dì convenienze, agl'im-
piegati del regio governo di Zara in-
combe l'obbligo di rispettare il senti-
mento nazionale del pubblico. Se no,
faremo udire la nostra voce di prote-
. sta in luogo competente.
L'approvvigionamento funziona sem-
pre meglio : i generi alimentari di pri-
ma necessità diventano almeno reperi-
bili. Eppure certi alti papaveri croati
si lagnano ancora, avvezzi com'erano
a essere favoriti in tutto dalla madre
Austria. Per noi sarebbe soltanto de-
siderabile che certi prezzi diminuissero,
il prezzo della carne e del pesce. E
chiediamo ancora: quando sarà posto
in vendita il contingente di caffè, che
ci assicurano essere già arrivato?
n colpo di cannone del mezzogior-
no. Ci viene comunicato che, a datare
da oggi, a mezzogiorno (fuso orario
dell' Europa centrale) verrà sparato un
colpo di cannone a salve dalla R. Nave
„Lombardia" per la regolazione degli
orologi.
La questione del pesce. Ci scrivono
dalla città :
„Adesso le pesche sono abbon-
danti; e nella nostra pescheria c' è
pesce da scegliere. Ma ai pféziì ti
voglio 1 Prezzi da stato d'assedio. Se
il pesce fosse portato sul mercato in
abbondanza e venduto a prezzi discreti,
si vedrebbe subito diminuire i prezzi
di tutti gli altri viveri. Un rimedio
contro r eccessivo prezzo del pesce si
impone, e le autorità dovrebbero in-
tervenire con un provvedimento ade-
guato. Non si possono far venire delle
barche chioggiotte ? Non si possono
adibire alla pesca soldati di marina?
Si trovi, per carità, un rimedio."
= Questa mattina i prezzi del pesce,
elevati sempre, raggiunsero — causa
probabilmente la vicinanza del Natale
—- altezze inverosimili. E nacque in
pescheria spontanea la reazione del
popolo. In un attimo corse la parola
dello sciopero. Nessuno doveva com-
perare. Davanti ai banchi dei vendi-
tori si formò un cordone di cittadini
che impedirono qualche raro tentativo
di crumiraggio. Ma lo sciopero ebbe
poi subito il consenso generale. I pe-
scatori, visto che le cose potevano
prendere una piega meno... platonica;,
abbandonarono la pescheria portando
con sè il pesce.
In verità, i prezzi del pesce sono
troppo alti e bisognerebbe cercare il
mezzo di mitigarli. Per quanto riguar-
da il pesce, sarà bene di metterci il
calmiere. E se i pescatori, ai i,quali lo
strozzinaggio offre compensi troppo
lauti, faranno ostruzionismo e non por-
teranno pesce al mercato,'gioverà usa-
re con loro mezzi più persuasivi, non
escluso quello del sequestro delle reti.
A detta delle persone che conoscono
i nostri pescatori e le loro condizioni,
la misura del sequestro sarebbe effi-
cacissima. E dato che essi si ostinino
a non essere ragionevoli, non occor-
rerà usar con loro troppi riguardi. Non
li meritano.
Direttore respònsabilfj Gaetano Feoìi.
Editrice la Tipografia: E. de Schonfeld & Co.
Linea Zara-Sebenico : part« da Z^U ^o^e-
nìca e martedì alle ore 7 aiit. e venerdì aiié
ore 5.30 ani. arrivo a $ebenico domenica é
martedì alle ore 1 p.,.venerdì alle ore 11 ant.;
parte da Sebenico i#ieđl é mercoledì alle
ore 11 ant. venerdì «He ^re 1 p. arrivo a
Zirn lunedi e mercoìédì àlle ore 5 p. venerdì
alle ore 7 p. (con toccata di Zaravecchia).
Linea Zara Arbei parte da Zara sabato
ore 5 ant. mercoledì alle ore 6 ant. arrivo à
Arbe sabato alle ore 11.45 ant. mercoledì
siile ore 12.45 p., parte da Arbe giovedì alfe
ore 6 ant. sabato alle ore 12.30 p. arriv^ a
Zara giovedì alle ore 1.15 p. sabato alle ore
7.15 p. (con toccata di Valcassione, Novaglia,
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delia Dalmazia.
valevole dal 14 dicembre 1918.
Lìnea Zara-Zlosela: parte da Zara sabato
alle ore 6 ant. arrivo a Zlosella alle ore
12.05 p., parte da Zlosela ajle ore 12.15 p.
arrivo a Zara alle ore 6.30 p. (con toccate
di Cale, Cuclizza, Zdrelaz, Pasmano, S. Fi-
lippo, Zaravecchia, Xeon, Pacostane, Ver-
gada, Morter, Betina e Stretto).
Linea Zara-Obbrovazzo: parte da Zara lu-
nedì e giovedì alle ore 6 ant. arrivo a Ob-
brovazzo alle ore 4.30 p., parte da Obbro-
vazzo martedì e venerdì alle ore 7 ant. ar-
rivo a Zara alle ore 5.45 p. (con toccate di
Brevilacqua, Puntadura, Valcassione, Tribagn,
Rasanze, Starigrad Castelvenier, Maslenizze,
Possedaria c Novegradi).
Linea Zara-Ulbo: parte da Zara martedì e
venerdì alle ore 5 ant. arrivo a Ulbo alle
ore 9.45 ant., parte da Ulbo martedì e ve-
nerdì alle ore 10 ant. arrivo a Zara alle ore
6 p. (con toccate di Dragove, Bosava, Me-
lada. Isto, Premuda e Selve.
Linea Zara-Sale', parte da Zara lunedì »alle
ore 6 ant. arrivo a Sale alle ore 10.30 ant.,
parte da Sale alle' ore 12 raer. arrivo a Zara
alle ore 5.15 p. (con toccate di Oltre, S. Eu-
femia, Lucorano grande, Ugliano, Birbigno,
Eso grande, Eso piccolo; toccata di Zman
in andata).
da uomo e donna a prezzi d'oc-
casione Cine Garibaldi.
da uomo e donna a prezzi di partita
Cine Garibaldi.
filo nero e bianco in partita a prezzi
d' occasione Cine Garibaldi.
usata in buono stato Cine Gari-
baldi.
illustrate in partite a prezzi d' oc-
casione Cine Garibaldi.
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Maga^žzini Generali - Zara, Rii^a vecchia.
arrivano tutti i giornali italiani.
Spaccio tabacchi,Via Papuzeri.
Viene aperto il concorso al conferi-
mento del premio di Cor. 600 (seicento)
(Fondazione Costantino Vuscovich) a
quella figlia di un socio povero che
dovesse passare a matrimonio entro
il corrente anno.
La domanda di og-ni concorrente
dovrà essere presentata al più tardi
fino al dì 31 decembre a. c. alla dire-
zione, munita dell'attestato di povertà
e dall' attestazione parrocchiale che
certifichi il seg-uito matrimonio di sua
figlia. Domande presentate dopo il ter-
mine soprastabilito saranno restituite.
L'adunanza generale dei socii per
il conferimento dei premio suindicato
sarà tenuta il giorno 6 gennaio 1919.
Dalla direzione della „Società O-
peraia".
Spalato, li 10 decembre 1918.
Il presidente: L. Calebotta.
Il segretario : S. ìtalo Puisina.
MARCELLO PATTIERA Fabbrica vino champagne marca „Encore"
E fìl