san Girolamo degl'Illirici esistente in Roma, ed
in seguito venimmo a sapere che già da Zaga-
bria si chiedea conto per via privala dei pos-
sessi, titoli e diritti del medesimo; il lutto con
la solita garbatezza fraterna, senza intendersela
punto co' Dalmati, quasi che nulla ci avesser e-
glino in tal fondazione di proprio, o eh' altri a-
vesserò le facoltà necessarie per legittimamente
rappresentarli. Avendo ciò risvegliato in qualcuno
il desiderio di conoscere l'origine e l'andamento
d'istituzione siffatta, per poter meglio valutare i
diritti che ne rampollano, e gli obblighi che vi
sono congiunti, abbiamo cercato di metter assie-
me le notizie seguenti, da più parli raccolte, ed,
infra le altre, da un libriccino uscito nell' occa-
sione di recenti abbellimenti praticati alla chiesa
dell' istituto suddetto, col titolo : Della Congre-
gazione illirica^ e de' nuoci affreschi da essa,
falli eseguire nella sua chiesa di san Girolamo^
Narrazione di Filippo Maria Gerardi^ Roma, tip.
Salviucci, 1853, di fac. 22, estratto dal Giornale
di Roma^ dei 26 gennaro, 14 e 15 marzo anno
stesso.
Verso la metà del secolo XV, trovandosi
domiciliati in Roma molti della nazione illirica,
parecchi di essi, formata una pia società, si rac-
colsero a vivere in una casa donata loro da un
Dalmata, che agiatamente colà dimorava, e sotto
la direzione si posero del sacerdote, pur Dalma-
ta, Girolamo di Polonia, in compagnia d'alcuni
eremiti, parimenti dalla Dalmazia, uomini, come
dice il Gerardi, di specchiata vita, e però avuti
in certa tal quale venerazione dai romani.
Era quello il tempo in cui lo spirito d'as-
sociazione ad opre volgevasi di carità e di pietà,
col fervore stesso con cui volgerebbesi oggi ad
un' impresa industriale. Non sì tosto quindi an-
che tale consorzio fu istituito, che pensò ad a-
prire un ospizio, dove 1 pellegrini di sua nazio-
ne, che portavansi a Roma per la visita dei san-
tuarii e per l'aquislo dei giubilei, trovar vi po-
tessero quei comodi e quel soccorsi, eh' ai pel-
legrini d'altre nazioni cristiane già s'appresta-
vano in luoghi siffatti. A secondare tali buone
intenzioni concorse il pontefice Nicolò V, accor-
dando con suo breve del 20 maggio 1453 la
chiesta fabbrica dell' ospitale, ed a questo asse-
gnando pel servizio divino una chiesuola delta
di santa Marina, l'uno e l'altra dei quali do-
vevano essere governali da una Congregazione
d'Illirici, a beneficio dei pellegrini poveri di lai
nazione, che, come dice una scrittura presentala
in questo proposito nel secolo scorso al Princi-
pe veneto, e come ripete anche il Gerardi,, era
composta dalie quattro provincie di Dalmazia,
Croazia, Slavonia e Bosnia. Illyricum sumilur
stride prò Dalmalia^ Croalia^ Slavonia et Bo-
snia^ scrive anco lo Pfiaczevich, riportato dal
Bel neir edizione del Lucio tra gli Script, rer.
huiig. t. Ili, fac. 785.
Eretto r ospitale, fu rislaurata pure alla me-
glio la chiesa, e dal nome del Massimo Dottore
a cui si vanta Dalmazia d'avere dato i natali,
san Girolamo intitolala, concorrendo nell' una e
nell'altra opera con pie largizioni gl'individui
della nazione, e i Dalmati specialmente, fra cui
si distinse Fantino de Valle da Traù, Uditore
di Rota, che giunto a morte nel 1475, lasciò
egregia somma per tale fabbrica, sulla quale ven-
nero anche posti a memoria di gratitudine i di
lui stemmi (Lucio, Mem. di Traù., fac. 527).
Alla chiesa volle indi aggiunger Pio V no-
vello fregio coir innalzarla nel 1566 a titolo car-
dinalizio, ed uno dei primi a portarlo fu il car-
dinale Felice Perelti, Dalmata d' origine, il quale
si mostrò d'essa chiesa cosi tenero, che, se cre-
dere si potesse al di lui biografo Gregorio Leti,
vedendo lo slato rovinoso in cui era col tempo
caduta, non polea visitarla senza sparger lagrime.
Salito indi al pontificato col nome di Sisto V
(1585), si prese cura di rifabbricarla dai fon-
damenti, riducendola con 1' opra di valenti artisti
pili maestosa ed elegante, l'arricchì d'indulgenze,
e vi fondò una Collegiata composta d' un arci-
prete, di sei canonici e di quattro beneficiali, as-
segnando loro per dotazione alcuni così delli
luoghi di monte., ed alcuni beneficii ecclesiastici,
due dei quali nello Stalo veneto; fece inoltre u-
na bolla con cui dichiarava che a tale arcipre-
tura, canonicali e beneficii non potessero esser
ammessi che 1 soli nazionali delle suddette quat-
tro Provincie, riservando alla propria casa il di-
ritto delle nomine. In questa bolla, come dice il
P. de Cesare nella sua Vila di Sisto (Napoli,
1755, fac. 4 e 256), avrebb'egli fatto espressa
menzione dell' origine sua dalmatica; lo che ren-
derebbe tal documento per noi doppiamente im-
portante.
Primo arciprete della nuova Collegiata fu
Alessandro Comoli da Spalato, sacerdote valente,
che dopo avere prestato all' apostolica Sede ri-
levanti servigi con più legazioni sostenute in i-
slraniere contrade per interessi di religione, ve-
stì l'abito di sant'Ignazio, e mori nel 1608 in
Ragusa.
Con r erezione della Collegiata nessun al-
leramenlo sofferse lo slato della Congregazione,
che restò nel pieno possesso dell' ospitale e del
tempio, governandosi coi propri statuti, senz'al-
cuna ingerenza de' canonici, la cui nomina, per
la disposizione di Sisto, passò indi ai duchi Sforza
Cesarini, di lui eredi. Siccome però il generoso
pontefice alla sua morte (1590) ned avea dato
compimento alla nuova chiesa, ned assegnato a-
vea per intiero la rendita della mensa capitolare;
così la Congregazione caricò sé slessa dell' oc-
7. Zara-Sabato 15 Febbraro 1862. Anno HI.
LA VOCE DAllHATICA
GIORNALE ECONOmCO-LETTERABIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — II pre/.zo d'associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per 1' annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coli'indicazione del nome, cognome, e domicilio
dell' associato. — Lettere, libri, articoli, devono alTrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un nnmero separato vale s. 15
SO^BflARSO. — Nomina. — Estratto d'operazioni
della Giunta provinciale. — Corrispondenza da Spalato.
— Archivio capitolare di Traù (continuauone). — Lo
zolfo applicato alle viti per innesto. — Ricordi funebri.
— Varietà. — Annunzio.
Quind' innanzi avrà la Dalmazia presso
la Camera dei Signori nel Consiglio dell'Im-
pero, olire ad un membro di dirillo, com' è
l'Arcivescovo di Zara, un allro rappresen-
lanle proprio, nella persona del nobile signor
conte Giovanni de Fanfogna, pure di Zara,
che di lale nomina fu onoralo dall'Auguslis-
simo nostro Monarca mediante il seguente
sovrano rescritto :
Caro Conte Fanfogna!
Io mi trovo determinalo, in forza del
§ 5 della legge fondamentale sulla Rappre-
sentanza dell'Impero, di chiamarla vita sua
durante a membro della Camera dei Signori
nel Con.sigh'o dell'Impero.
Vienna, 7 febbraro 1862.
FRANCESCO GIUSEPPE m. p.
Estratto d'operazioni della Giunta
proYinciaie dalmata.
1. L' Amministrazione comunale d' Almissa
comunica alla Giunta provinciale copia di un rap-
porto rassegnalo all'autorità per ottenere la ven-
dila del sale bianco presso quell' i. r. Dogana, e
la interessa di prestarsi per la favorevole eva-
sione della di lei inchiesta.
La Giunta provinciale considerato che il
movimento commerciale interno della provincia
riferibile al territorio del distretto d' Imoschi,
d' una parte del distretto di Sign, di quello d'Al-
missa, e delie provincie ottomane della Bosnia
ed Ercegovina, tende ad aver sbocco al mare
per la via la più breve e la più comoda da
Duare in Alraissa, che perciò devesi considerare
come scalo dei prodotti del suaccennato territo-
rio; consideralo il commercio rilevante d' animali
che fa Almissa con la Turchia, e le isole di
Brazza, Lesina, Lissa, Scita, e nel riflesso che
la chiesta concessione della vendita del sale bian-
co s' accorda col vantaggio dell' Erario, con
quello d'Almissa e di una parte rilevante della
provincia, col principio della convenienza e ne-
cessità di presentare al commercio su tutti i punti
della costa un' opportunità di sviluppo, lascian-
dolo libero di scegliere la via la piìi consenta-
nea alla sua indole, nella certezza di vederlo
prosperare libero a vantaggio di lutti, e non in-
tisichire inceppato nelle pastoie d'un monopolio
ingiusto e dannoso, appoggia ad unanimità la do-
manda dell'Amministrazione comunale d'Almissa,
ed insta presso l'i. r. Luogotenenza per la chie-
sta concessione.
2. La Comune di Comisa, vedendosi respinta
dall' i. r. Luogotenenza la proposta di una legge
che prescrivesse la grandezza dei barilli di sar-
delle, e la marca del confezionatore, si rivolse
alla Giunta perchè questa si facesse propugna-
trice di tal misura, da cui si ripromette soppres-
sione di frodi e grande credito alla merce. Parve
alla Giunta che lesa ne verrebbe la libertà del-
l' industria, ma lo scopo ugualmente potersi con-
seguire organizzando un libero consorzio che la
sua marca apponesse sui barili per forma e con-
tenuto incolpabili, invocando i benefizi della leg-
ge sulle marche industriali. Tal consiglio diede
a quella Comune, cui ancora suggerì d'introdurre
nel consorzio la mutualità dei soccorsi, e di fon-
dersi in uno con quello di Llssa, dandosi cosi il
vanto d'iniziare in Dalmazia le associazioni di
tal natura. Alla Camera di commercio di Spalato
raccomandò di sorreggere, come per la legge
industriale le incombe, co' suoi consigli e col
suo voto il progettato consorzio.
N. 8. Zara-Sabato 22 Febbraro 1862. Anno Ili,
LA VOCE DALMATICA
GIORNALE EGONOMIGO-LETTERARIO.
Il Giornale sì publìca ogni Sabato. — Il prez.zo d^ associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.^ pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per l'annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coli'indicazione del nome, cognome, e domicilio
dell'associato. — Lettere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — In Zara Io associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pie/ro Abelich. — Un numero separato vale s. 15
SOninARIO. — Ricorrenza del 26 febbraio. — Pi-
scicoltura. — Seduta del Municipio di Zara. — Biblio-
grafia. — Varietà. — Annunzio.
Per la ricorrenza del 26 febbraio
Circolare della Giunta provinciale dalmata.
La Giunta provinciale, qual comitato perma-
nente della Dieta dalmata, conscia del sentimen-
to generale della provincia, che riconosce nella
promulgazione della patente 26 febbraio 1861 il
germe d'una vita politica costituzionale, il fallo
dell'esistenza della Dieta dalmata, ed il principio
della sua autonomia, come accolse con fiducia,
così ricorda ancora con speranza quel giorno
solenne; e quando esso Comune inlendesse di
festeggiarne la prossima ricorrenza, la Giunta pro-
vinciale sarebbe ben lieta che a tale scopo fos-
sero dirette delle opere di beneficenza, onde al-
leviare la sorte di tanti indigenti desolati dall'at-
tuale carestia, ed alTinchè al concetto politico che
dà vita propria alla nostra provincia, associare
si possa la virtù dell' amore e della carità fra-
terna.
Zara, 18 febbraio 1862.
PISCICOIiTLRA.
A quest' argomento dedicò particolari studii
r esimio nostro concittadino, professore nell' U-
niversità di Padova, D.r Raffaele Wolin, ed una
sua Memoria sopra il medesimo fu riportala nel
tomo VI serie III degli Alti dell' i. r. Istituto ve-
neto di scienze, lettere ed arti (1860-61, fac.
711 e 721), il quale aveva proposto un premio
per chi meglio esponesse il metodo di render
più lucrose e produttrici le valli salse chiuse da
pesca nel veneto litorale. Interpellato egli ora
dal sig. Gerente di questa Camera di commercio
su d' alcuni oggetti di patrio interesse, nel cor-
rispondere gentilmente all' inchiesta, gli comuni-
cava pure la relazione d' un viaggio da lui po-
c' anzi eseguito per 1' oggetto appunto di meglio
estendere ed utilizzare nell'impero nostro la pi-
scicoltura. P' un ramo d'industria trattandosi, a
fruire del quale è anche la Dalmazia peculiar-
mente dalla natura chiamata, ci è grato di ri-
portare tanto una parte della risposta fatta [dal
eh. professore, quanto una versione italiana della
relazione da lui trasmessa, nella certezza che se
varrà 1' una per saggio novello delle cognizioni
scientifiche ond' egli è tenuto meritamente in o-
nore, sarà l'altra un' arra non meno cospicua
dei patriottici di lui sentimenti, e delle ottime di-
sposizioni sue d' adoprarsi a vantaggio di questa,
che giustamente si pregia di potersi chiamare sua
terra natale.
Brano di lettera.
Giacché la Camera di commercio mi diede
una prova incontrastabile dell' interesse che pren-
de al benessere della patria, permetta, sig. Ge-
rente, che r intrattenga per qualche minuto di
cose che riguardano la prosperità materiale del
nostro paese. L' eccelso Ministero del commercio
mi inviò nel decorso ottobre in Francia come
commissario imperiale per istudiare la coltura dei
prodotti annuali delle aque, che oggidì rappre-
sentano una parte importantissima nell' economia
nazionale. Ora io sono di ritorno dal viaggio
scientifico, e venni addetto pel momento al sud-
detto Ministero del commercio, per mandare ad
effetto nel nostro impero i risultamenti delle mie
investigazioni.
Ella può ben credere, egregio sig. Gerente,
che fu mia cura speciale di estendere i miei stu-
di a quei prodotti della natura, i quali poteva
presumere che sarebbero di utilità speciale a sol-
evare la miseria del nostro povero paese. E
orse Iddio mi ha messo ora in posizione tale,
da poter mandare ad effetto questo mio più sen-
tito desiderio. Dal qui accluso breve cenno suK
I 9. Zara-Sabato ì Marzo 1802. Anno IH.
LA DALIMTIGA
GIORNALE EGONOfflIGO-LETTERARIO.
Il Giornale si piiblica ogni Sabato. — Il prezzo d' associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dulmaiia e fuori, di fior. C V. A. — I pagamenti potranno farsi per T annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coli'indicazione del nome, cognome, e domicilio
deir associato. — Lettere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vale s. 15
SOM]?I.iatlO. — Estratto d'operazioni della Giunta
provinciale dalmata. — Programmi di concorso della
medesima. — Necessità assoluta della libera piantagione
del tabacco. — Veterinaria. — Camera di commercio
e industria in Zara. — Un desiderio. — Varietà. —
Annunzio.
Eslratlo d'operazioni della Giunta provinciale
dalmata.
1. La recente scorsa che S. A. I. l'Arci-
duca Ranieri piaquesi di fare per la Dalmazia
inspirò la Giunta ad esporgli in un riverente in-
dirizzo lo stato finanziario della provincia, e a
pregarlo, qual Presidente del Consiglio dei mini-
stri, di farsi intercessore presso Sua Maestà I.
R. A. e presso il Consiglio dell' impero di un
annua sovvenzione di fiorini 100,000 al fondo
provinciale. Dimostrò la Giunta, esser la passi-
vità della Dalmazia verso il fondo centrale dello
stato una conseguenza inevitabile, sì delia scarsa
produzione per lo stato troppo arretrato di una
gran parte della popolazione campestre inabile a
sopportare maggiori aggravii, sì della sua posi-
zione e configurazione geografica; venirne le
altre provincie compensate dall' importanza poli-
tica di questo membro, e gì' interessi austriaci
dal commercio devialo dai porti dalmati alle vie
centrali e danubiane; essere stala finora quella
passivila proficua sì alla provincia, ma non quan-
to lo poteva se a miglior uso diretta; rendersi
essa indispensabile ancora per un decennio fin-
ché il paese invigorito diventi attivo; nel pro-
posto sussidio doversi convertire i risparmii che
le riforme costituzionali apporteranno nell'ammi-
nistrazione; potersi da esso ottenere grandi ri-
sultati, poiché la gestione spetterebbe agli eletti
del paese, che sono i migliori giudici dei suoi
bisogni; essersi dai Dalmati meritata questa mu-
nificenza per la loro leale condotta, e doversi
per essa consolidare i vincoli di alFetto, e di re-
ciproco interesse.
2. La Giunta s'interponeva presso 1' i. r.
Ministero di stato alTinchè d' accordo con quello
della giustizia vogliano provocare un aumento
di stipendio agli attuari pretorili della Dalmazia
dai 400 e 500 fiorini all' anno ai 600 e 700
come indispensabile all' indipendenza ed al de-
coro di un giudice.
3. Accogliendo la domanda di Costantino
Boxich, gli assegnava una rimunerazione di fior.
30 per istruzione nella lingua illirica da lui con
vantaggio gratuitamente impartita a vari giovani
di Pasmano. - - Neil' annunziargli tale decisione
vi aggiungeva la Giunta parole di encomio e di
ringraziamento per opera così spontanea e tanto
benemerita, quanto si é quella la quale tendendo
alla educazione del popolo della campagna, é
utile al progresso di una lingua, la cui coltura
e difuslone deve essere fra noi con ogni mezzo
promossa.
4. Nella decorsa settimana la Giunta inco-
minciò la discussione sul già elaborato progetto
di legge relativa all' attivazione dei libri fondiari.
Prog^rammi di cowcorso.
L
Tra i vari incarichi espressamente deman-
dali dalla Dieta provinciale della Dalmazia alla
Giunta da cui è oggidì rappresentata, annoverasi
pur quello di promuovere l'insegnamento della
lingua slavo-dalmata.
Prestandosi ad esecuzione la Giunta com-
prese nel budget provinciale la somma di fior.
3000, destinala appunto allo scopo sopraindicato
dell' istruzione della lingua slavo-dalmata., ed ha
riflettuto che a raggiungere lo scopo stesso pre-
seniavasi quale provvedimento prevalentemente
indispensabile quello d'un Vocabolario ilaliano-
slaw-dalmala., e slaco-dalmata-ìtaliano che l'a-
IV. il. Zara-Sabato iS Marzo 1862. Anno 111.
LA VOCE DALMATIGA
GIORNALE EGONOiniCO-LETTERMIO. • II. i
Il Giornale si publica agni Sabato. — Il prezzo d'associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per T annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, colP indicazione del nome, cognome, e domicilio
deir associato. — Lettere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza alTranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vale s. 15
SOnVI.lRIO. — Brano d'una lettera di Tommasèo.
— Necessità della scienm nelV agricoltura in Dalmazia.
— Corrispondenza da Spalato. — Alcune parole sul-
r articolo : Necessità d'una riforma nelle parrocchie. —
Notizie varie. — Beneficenza publica. — Teatro.
Brano di lederà del Tonioiasèo.
Publichiamo il seguente brano di lettera del-
l' illustre dalmata Nicolò Tommaseo^ che lontano
ricorda la patria e sinceramente l'ama. Speria-
mo che le preziose sue osservazioni sulle pro-
poste della Giunta provinciale contenute nel no-
stro num. 9, saranno accolte ed apprezzate da
tutti coloro che intendono di consacrare V opera
e V ingegno al bene della patria.
L'ullimo foglio della Voce Dal-
matica pare a me.... e savie mollo se-
gnatamente le proposte ultime della Giunta.
Ma prima ancora che compongansi libri nuo-
vi, io amerei che da quanti abbiamo raccol-
gansi i tratti accomodati alle condizioni del
popolo, e se c' è diversità nel linguaggio,
facciansi le necessarie, ma non piìi delle ne-
cessarie, varianti. E così dai canti serbici
stampali dal Vuk, potrebbesi avere un volu-
metto, fiore di lingua e di poesia, dove non
fosse accennato nè a ratti, nè a vendette di
sangue.
Buono per altro il pensiero di narrare,
ad ammaestramento del popolo, esempi di
bene imitabili: ma per primo li desidererei
tolti dalla storia sua propria e d'altri popoli
slavi; anco per turare la bocca al pedanti
maligni.
Adesso almeno gli spasimati di patria
hanno dinanzi a sè il campo aperlo. Vedre-
mo quel che sapranno slavamente pensare e
scrivere croatifìcamenle. Che se pel disdegno
della Giunta non vogliono a lei presentare le
mirifiche opere della loro scienza, le stam-
pino da sè, le mandino pure in Croazia, pur-
ché facciano finalmente vedere quel che pos-
sono e sanno.
Ai compilatori del Dizionario, qualunque
siano, gioverebbe raccomandare, anzi ingiun-
gere, che, quando non trovano la voce slava
corrispondente all' italiana, non si pensino di
coniarla da sè, come fa sovente lo Stulli; che,
dove manchi il dialelto dalmatico suppliscano
colle altre lingue slave, e prima con le più
prossime, additando però da qual d' esse ab-
biano tratto il vocabolo; che, se stiman essi
poterne proporre un di suo, ci appongano
un segno, per modo che la parie arbitraria
sia nettamente discernibile dalla lingua del-
l' uso, e il Dizionario rimanga documento sto-
rico del dialetto pariato dal popolo dairaalo
a questi dì; che non s'ammontino, per tra-
durre un solo vocabolo italiano, più e piìi
voci slave, siccome tanti dizionari! di tante
lingue fanno spropositando, ma che a cia-
scun significato distinto corrisponda una lo-
cuzione dislinta. Io non credo del resto che
a tulle le voci raccolte nel Dizionario del
Fanfani sia possibile e necessario, e che nep-
pure giovi per ora, trovare versione nella
lingua slava pariala e da pariarsi in Dalma-
zia; e che, salvo gli usi legali e i comuni
al consorzio civile ne' popoli tutti, non con-
venga per ora creare il linguaggio di tulle
le scienze, opera non d' un solo uomo nè
d" intere accademie, ma delle nazioni e dei
ed è come tale anche qui rappresentato me-
diante deputati della Dieta dalmatica; siccome ol-
. treciò la Dalmazia da secoli non islà in verun
legame politico ed amministrativo con la Croa-
zia, ma, air incontro, dacché si sottomise vo-
lontariamente alla Casa d'Austria era soggetta sem-
pre immediatamente all' autorità aulica esistente
per i regni e paesi rappresentati nel ristretto Con-
siglio dell' Impero, e vi è soggetia anche at-
tualmente; siccome la Dalmazia qual regno au-
tonomo ha la propria Dieta e una Commissione
dietale; siccome questa Dieta si è pronunciala
nel modo il più deciso contro l'annessione alla
Croazia e Slavonia, e Sua M. 1' Imperatore, in
seguito a questo conchiuso dietale, ha dichiarato
nel regio rescritto dell'8 novembre 1861, di non
voler esercitare alcuna pressione, e voler lascia-
re la questione dell'unione alla libera intelligen-
za di ambe le parti; così non può che desta-
re meraviglia che la cancelleria aulica, suben-
trata in luogo del dicastero aulico croato-siavo-
ne, porti il nome di regia Cancelleria aulica pel
regno di Dalmazia, Croazia e Slavonia„.
"Viene bensì nel secondo periodo di quella
pubblicazione accennato, che la sfera d'azione
di questa cancellerìa aulica abbraccierà la gene-
rale e la speciale sfera d'azione degli esistiti mi-
nisteri dell'interno, del culto e dell'istruzione;
indi quella del ministero della giustizia di fronte
ai regni di Croazia e Slavonia, con la riserva di
quelle modificazioni che risultarono da un canto
dalla costituzione complessiva, dall'altro canto
dalle ripristinate costituzioni del citato regno.,,
''Siccome però il titolo di questa suprema
autorità non si accorda con la sfera d'azione li-
mitata alla Croazia e Slavonia; siccome il con-
tenuto della riserva è poco chiaro ed indeciso ;
ed in nessun caso, sussistendo i fatti e le
circostanze sopra accennale, non potrebbe legitti-
mare che sia compresa la Dalmazia nel titolo
della cancelleria aulica destinata per la Croazia
e Slavonia; siccome finalmente per i regni e
paesi rappresentati nel ristretto Consiglio dclflm-
pero è di somma importanza che vi rimanga ul-
teriormente in islrelta unione la Dalmazia, questo
territorio marittimo di molta significanza; egli è
perciò che i sottoscritti si sentono indotti a fare
la domanda all'eccelso Ministero complessivo:
perchè, in qual senso, ed in quale estensione al
dicastero aulico destinato per la Croazia e Sla-
vonia venne aggiunto il titolo di Cancelleria au-
lica ''per la Dalmazia,, Croazia e Slavonia?,,
(Seguono cinquantadue firme.)
Il Ministro di stalo cav. di Schmerling : "A-
vrò l'onore di rispondere a questa interpellanza
subito a nome del complessivo Ministero. Per ciò
che riguarda la domanda, in che senso, ed in
quale estensione al dicastero aulico destinato per
la Croazia e Slavonia venne aggiunto il titolo di
Cancelleria aulica per la Dalmazia, Croazia e
Slavonia, essa riceve in parte la sua risposta
dalla motivazione stessa dell'interpellanza, ve-
nendo addotto in essa tanto il circuito negativo
che positivo della giurisdizione territoriale della
nuova autorità aulica, quale sola Croazia e Sla-
vonia, con esclusione della Dalmazia. Se da parte
del Governo viene di poi soggiunto, che nella
pertrattazione della unione della Dalmazia alla
Croazia e Slavonia non si dee deviare dal prin-
cipio espresso nel regio rescritto dell'8 novem-
bre, questa parte dell'interpellanza dovrebbe aver
ricevuto una completa risposta,,.
"Per ciò che riguarda l'ulteriore domanda:
perchè nel titolo della nuova autorità aulica si
rinviene la parola Dalmazia, il Governo deve ri-
ferirsi semplicemente alla storia. Quel territorio
della corona ungarica, che da gran tempo e fino
al dì d'oggi è sottoposto all'autorità del Bano,
portava già prima del re Ferdinando I, ma spe-
cialmente da questo re in poi, durante il domi-
nio di quasi tre secoli e mezzo della Casa d'Abs-
burgo in Ungheria e Croazia, la denominazione
diplomatica regna Dalmaliae^ Croatiae et Slavo-
niae. Sotto tale denominazione, questo paese era
rappresentato all'incoronazione dei suoi re; con
questo nome era designato in tutte le leggi, pro-
tocolli dietali, congedi dietali, regi rescritti ed
altre ordinanze del governo ; in breve, in tulli gli
scritti pubblici e di stalo, persino in un tempo,
in cui la Dalmazia non formava parte della mo-
narchia austriaca. Questo titolo lo portarono e lo
portano ancora in oggi, in quanto che esistano,
tulle le autorità di questo paese, cioè: il Bano,
la Tavola banale, il Consiglio luogotenenziale tanto
eretto da Maria Teresa ed esistilo dal 1767 si-
no al 1779, come quello attuale; la Tavola di-
strettuale ecc. ecc. Nel mentre quindi venne non
ha guari stabilita definitivamente per questo stesso
paese una nuova autorità aulica, non' si trovò
opportuno di nominarla diversamente da tutte le
altre autorità^.
Archivio capitoliirc di Traù.
(Continuazione del ». iO).
LXX3KI. 1359. 9 OUobre. * Perchè Barto-
lommeo ostinatamente riteneva procurationes duo-
rum annorum debilas Egidio Ap. Sedis Legalo,
cujm rei causa d.nus Legalus a brevi l.pre ci-
tra et (contro) Vos suos aggravit prce. (pro-
cessus) e la Chiesa cattedrale sopposta. all' in-
terdetto, il Capitolo di Tran dolente per questo
fatto, e timoroso delle altre minacciate misure
di rigore, che sapeva non meritarsi punto; risen-
tilo parimenti perchè esso Vescovo aveva in vari
I\. il Zara-Sabato S Aprile «862. Anno HI.
LA VOCE DALMATICA
GIORNALE EGONOMICO-LETTERARIO. t
Il Giornale si publica ogni Sabato. — Il prezzo d'associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resio
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per P annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coli'indicazione del nome, cognome, e domicilio
delP associato. —• L-ittere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vale s. 15
SO.TIBIAKIO. — Premii ai maestri delle scuole e-
lementari peli' insegnamento della lingua slavo-dalmata.
— Critica; recente opera francese sulla Dalmazia. —
Sui concimi, e specialmente su quello del sale. — Benef.
Preintl ai maestri delle scuole
elementari peli' insegnamento
della ling^ua slavu-dalmata.
Circolare della Giunta provinciale.
Ella è una verità pur troppo conosciuta,
che il nostro popolo, nella campagna in par-
ticolare, è non solamente assai poco istruito,
ma analfabeto quasi lutto, e se la Giunta,
onde adempiere all'incarico demandatole dalla
Dieta provinciale, e nell' intento di promuo-
vere sì la conoscenza della lingua slavo-
dalmata, come la coltura del popolo, invitò
i generosi cultori di questa lingua co' suoi
programmi del 17 e 18 febbraio p. p. alla
redazione di un vocabolario itdliano-slavo-
dalraato, e di libri educativi ed istruitivi; gli
è fuor di dubbio che a raggiungere l'intie-
ra efficacia, onde sono capaci questi due
provvedimenti, e specialmente il secondo,
rendesi indispensabile che il nostro popolo
sappia almeno leggere e scrivere. Senza que-
sta cognizione elementare, le tante fonti dello
scibile umano saranno per lui chiuse mai
sempre, il suo progresso morale ed econo-
mico resterà costantemente un puro deside-
rio, la coltura della lineua slavo-dalmata non ' O
si potrà mai dire fra di noi sufficienlemente
0 proficuamente diffusa.
Sopra una popolazione di 415,000 a-
nime noi abbiamo in Dalmazia tra capo-scuole,
scuole elementari regolari, e scuole ausilia-
rie, n. 161 scuole, frequentate da 7719 tra
fanciulli e fanciulle. I fanciulli e fanciulle alle
alla frequentazione della scuola sono 31,208,
e quindi senza farsi adesso ad esaminare sg
il numero delle scuole sia proporzionato ai
nostri bisogni, lo che non sembra assolula-
tnente, se e con quanto interesse in queste
scuole s'insegni la lingua slavo-dalmata, e
come ne sia animata e sostenuta la frequen-
tazione, egli è indubitato che un efficace iin-7 o
pulso ai maestri che vi si devono prestare
tornerà più che mai profittevole, sendo che
ogni umana istituzione, per quanto lodevole
nello scopo ed informala a principi! i meglio
apprezzati e a discipline le più consentanee
alla sua natura, dee certamente fallire, quan-
do i suoi organi di esecuzione non siano a-
nitnali ad eseguir convenientemente le loro
funzioni.
Egli è a tale scopo che la Giunta pro-
vinciale viene a proporre alcuni premii per
que' maestri o maestre delle capo-scuole, delle
scuole elementari regolari, e delle scuole au-
siliarie, che alla fine di quest'anno scolasti-
co avranno offerto un maggior numero di
fanciulli 0 fanciulle istruiti nella lingua slavo-
dalmata, vale a dire nella lingua serba par-
lala nella maggior parte della Dalmazia-, ed
a tale proposizione è indotta anche dal ri-
flesso che ben miseri sono gli stipendi! de-
gli indicali maestri e maestre, e che quindi
una classe così benemerita della società verrà
ad essere almeno in alcuni de' suoi membri
pili condegnamente ricompensata.
Siccome poi per espresso incarico della
nostra Dieta si dee provvedere alla diffusione
si dovette sin oggi per sola mancanza di spazio
nel foglio nostro, attesa la lunghezza di qual~
cuna degli articoli uUimamente accoltivi.
La neo-naia Cancelleria aulica, che si
presenta ai popoli dell' Austria col vano ti-
tolo di Cancelleria aulica per il regno dì
Dalmazia^ Croazia e Slavonia, è nuovo ar-
gomento di trepidazione e d'ambascia perla
grande maggioranza di questa provincia, che
rifugge da qualsiasi annessione alla Croazia,
e che disconosce ogni e qualunque rapporto
di diritto publico colla medesima. La Giunta
provinciale, quale organo esecutivo della Dieta
dalmata, che solennemente e legalmente di-
chiarò di non consentire all' accennala an-
nessione, non può a meno di farsi interpre-
te presso Vostra Maestà L R. A. di questa
dolorosa impressione: e quantunque la sfera
di attività della nuova Cancelleria aulica ab-
bracci solamente la Croazia e Slavonia, co-
me ebbe ad esprimere il Governo di V. M.
a mezzo di S. E. il sig. Ministro di Stato
cavaliere de Schmerling nella sessione 17
cor. (marzo) della Camera dei Deputati, per cui
la Giunta è persuasa phe 1' intitolazione pel
regno dì Dalmazia non abbia nel nostro
publico diriUo alcun reale valore; ciò non
pertanto ebbe a suonare anche ad essa lut-
l'altro che grata e confortante, nel riflesso
che, sebbene senza fondamento, senza sco-
po legittimo, e smentita dall' attuale stato di
fatto, riesce pur troppo a fomentare da un
lato le ingiuste ed ardile prelese di Croazia
e Slavonia e a tener vivo dall'altro nella
La Giunta provinciale adoperò il vocabolo
ardite; ma il Nazionale n. 10 credette in co-
scienza dovervi sostituire^ come più proprio e
più adatto alla vera condizione dei fatti., il
vocabolo arroganti, sul quale basò poi nel suo
n. 11 una filatera di minacce., di maledizioni.,
d' inattesi diritti di Ungheria su Dalmazia.,
che Croazia., ripudianle Ungheria., vuol fatti
suoi., e d'altri modi piacevoli di raccontare
la storia del presente e del passato coli' in-
tendimento di nulla omettere o svisare per
preconcelto sistema Eppure sembrava
non fosse ancora arrivato il momento di le-
varsi la maschera. Il ritardo involontariamente
frapposto nel publicare la protesta della Giunta
non fu senza qualche giovamento.
nostra provincia il fuoco malaugurato della
discordia. Egli è perciò, e per non compro-
mettere in qualsivoglia maniera i diritti del
paese, che la Giunta provinciale dalmata è
costretta di protestare, come rispettosamente e
solennemente prolesta dinanzi Vostra Maestà
L R. A., contro ogni conseguenza, sia di di-
ritto, sia di fallo, che ora od in appresso si
volesse derivare dal titolo dato alla neoeletta
Cancelleria aulica per il regno di Dalmazia.^
Croazia e Slavonia, in quanto il medesimo
si riferisca ed accenni al reirno di Dalmazia.
Estratto dft^li atti
della GriiBiita proTinctalc.
1. Invitala dall'i, r. Luogotenenza a di-
scutere un nuovo progetto di legge sulla
pesca concepito dal Governo centrale marit-
timo, la Giunta (premesso che il suo parere
non è confondibile con quello della Dieta cui
spetta pronunziare nelle forme volute dallo
Statuto) opina: doversi conservare alle Co-
muni il diritto esclusivo di pesca nella zona
di un miglio dalla cosla, salvi i diritti esi-
stenli; potersi combinare questo dirillo colla
libera concorrenza, promolrice dell' industria,
quando le Comuni rappresentate dalla Dieta
(di tale facoltà investita da un atto della le-
gislatura provinciale) imponessero una tassa
sui pescatori estranei; giusto essere il riser-
vare ai cittadini austriaci I' esclusività nella
zona da uno a Ire miglia, perchè conforme
al diritto internazionale; doversi conservare
r attuale giurisdizione alle autorità politiche
nella parte industriale, e alle portuali nella
marittima; formare tutto ciò soggetto di una
legge dello stato; all' incontro, la definizione
delle secolari questioni fra le tratte e le voi-
ghe, e quanto riguarda la pratica della pe-
sca, come pure l'emancipazione di quella del
corallo, essere di competenza della legisla-
tura provinciale.
2. Si determina la publicazione di una
memoria sulla convenienza di abolire il dazio
di entrata in Dalmazia, supposto che anche
quello di transito venga fra poco abolilo qui,
come in tutto 1' Impero, onde scandagliare
r opinione publica su questo progetto, o al-