si gettano nella società a cercarsi un pane, o
ritornano alla modesta abitazione a coltivare il
proprio campicciuolo. E questa sventura v' ha
specialmente in Dalmazia.
Compiute le elementari ed il ginnasio, qual
è il giovane, Eccellenza, quand' ei non abbia
la somma ventura di poter proseguire nell' in-
trapreso cammino, qual è il giovane che ci si
presenta ? Non abbastanza istrutto per sedersi fra
le classi più elevate, troppo istrutto, ci si passi
la frase, per porsi a lavori manuali. Chi s'in-
spirò a Virgilio e Dante, chi ammirò Bruto e
Catone, chi conversò con Licurgo e Numa, po-
trebbe mai riportare le mani alla povera gleba?
Abbattuto, avvilito, disiluso, gli è somma ven-
tura se gli è dato d'imbucarsi in qualche pu-
blico uffizio, per aspirare dopo qualch' anni alla
non brillante risorsa di un diurno. Tale è la
falsa posizione dell' accennata incompiuta educa-
zione.
Che se d'indole ottima, forte d'intelligenza
e di buon volere, non si scoraggia, ma tenta la
sorte, sia nel campo delle arti meccaniche, o in
quello dell' industria, o del commercio, quali no-
zioni ei vi reca? Qual è il capitale raccolto da
dodici anni di studi, e da ingenti sacrifizi ?
È un po' d' oro a chi a vivere ha d' uopo
di una massa di ferro. Questa disarmonia fra la
coltura intellettuale e la pratica applicazione, que-
sto divorzio, per così dire, fra la mente e le
braccia, è senza dubbio la causa principale delle
infelici condizioni in cui si trova Dalmazia no-
stra. Chiamata per sua natura all' agricoltura, al
commercio, all' industria, ed alla navigazione, essa
non ha che una sola istruzione, la più elevata;
essa pullula di dottori, che bene spesso mancano
di dottrina, e non ha chi sappia e voglia trar
profitto da quegli elementi, ond' è più ricca di
terre che oggi figurano in onorato seggio fra le
più civili. Scozia qual' era, e qual' è? Donde
trasse la sua attuale floridezza? Non certo dagli
studi classici. E Dalmazia pure è chiamata a vi-
vere, non di classicismo, ma di commercio e
d'industria.
Nè vorremo dire che cotesti studi si aves-
sero a interamente abbandonare, nè l'intelletto
del giovine ad elevarsi mai alla contemplazione
di quelle divine bellezze che formarono la gloria
de' tempi trascorsi. Ma ciò diciamo, che tal ge-
nere di coltura non può, nè deve essere per
lutti, e che da questo errore corso fino a qui
si deve senza dubbio ripetere le più funeste con-
seguenze economiche. Si lasci pure la classe più
agiata inspirarsi a quelle sublimi creazioni dei
Virgilio, dei Dante, degli Shakspeare e dei Goethe,
ma non si trascuri la classe media, e la si con-
duca ad ammirare Francldin, Smith e Vatt; in una
parola, si pongano meglio in armonia gli studi
della grande maggioranza delle popolazioni colla
tendenza dell' attuale civiltà.
E tale riforma, Eccellenza, noi invochiamo
per Dalmazia nostra; riforma senza dubbio ri-
chiesta dai più alti interessi economici. Ed il Mu-
nicipio con intensa fede ricorre all' Eccellenza
Vostra, perchè nessuno saprebbe comprendere
un tale vero ed un tale bisogno meglio di colui
che, appena posto a capo di questa poco av-
venturata contrada, mosso a pietà, a cosi dire,
dello stato avvilente in cui giaceva la dalmata
gioventù, dopo percorso il lungo tirocinio degli
studi, si aquistò uno splendido titolo alla publica
riconoscenza col chiudere l'uscio agli estranei,
ed aprirlo ne' publici uffizi ai giovani nostri.
Quante volte la più nobile intelligenza non si è
veduta languire col magro stipendio di 300 fior,
per dieci o venti anni? — Ma poiché le nuove
instituzioni limiteranno il campo de' publici im-
pieghi — campo in cui, ci sia permesso dirlo,
il cittadino non raccoglie una reale fortuna — e
poiché d' altronde per le esposte ragioni è d'uopo
d'informare gli studi anco allo condizioni locali,
questo sarebbe, Eccellenza, il tempo di compiere
un atto di sì solenne importanza.
Il bisogno di una riforma nel publico inse-
gnamento si è già fatto sentire pur anco in Au-
stria. Nei ginnasi si diminuì il valore degli studi
classici, e si aumentò quello delle scienze na-
turali; né trovandosi una tale modificazione suf-
ficiente ai bisogni della grande maggioranza dei
popoli, si crearono Je scuole reali, le quali, senza
dubbio, sono meglio in armonia co' tempi. Ma
Dalmazia, la cui posizione naturale, come si è
detto, la chiama alle arti meccaniche, all' agri-
coltura, all' industria, al commercio, reclamava
forse la prima, o almeno fra le prime, l'insti-
tuzione qui pure di un corso completo di scuole
reali. I primi due corsi uniti alle elementari, por-
tano, a così dire, più danno che non sìa l'utile
che ne deriva. Dalmazia è alla vigilia di un
nuovo avvenire; gli avvenimenti politici apriranno
forse alla sua attività vasto e vergine un cam-
po; la provvidenza la destina a nobile missione;
legami di sangue le impongono sacri doveri; il
suo decoro e il suo interesse adunque la obbli-
gano a deporre il manto d'inerzia e di apatia,
onde fino a qui fu avvolta. Ma il suo buon vo-
lere andrebbe infranto ove la publica autorità
non le porgesse una mano. L'istruzione è senza
dubbio la base principple della prosperità sociale;
e dacché questa è un diritto ed un dovere della
publica autorità, il Municipio fidente si rivolge a
voi, Eccellenza, onde con quell' interesse che
dimostraste mai sempre per la provincia nostra,
vogliate costituirvi mediatore presso l'Augusto
Monarca per un bisogno così vitale, così urgente,
così solenne.
N. 39. Za IM-Saltalo 28 Sdlcnikc 1861. Anno fi.
VOCE DALMATICA
Il Giornale si publica ogni Sabato. — Il prezzo d'associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V, A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pag-amenti potranno farsi per T annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coir indicazione del nome, cognome, e domicilio
deir associato. — L-Jtere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza aOranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separalo vale s. 15.
— Al Deputato Lapenna, indiriz,w del
Municipio di Spalato. — Sui vincoli fedecommessarii.
— Gli umanitarii, la pace perpetua, e la fratellanm
dei popoli. — Archivio capitolare di Traù. — Biblio-
grafia. — Sul preteso Luigi XVII di Zara, parere del
Tommaseo. — Versi. — Varietà. — Società filarmonica
e teatro di Zara.
Ai cliiarissiiiio P.r li, liai^eiiiìa
Dcpulalo alia Camera isi Yieiina.
Onore a voi, p ciltadino, che con quella
energia che dà solo un caldo afFello di patria,
propugnaste così degnamente i diritti di Dal-
mazia nosira dinnanzi ali' eccelsa Camera di
Vienna nella sua tornata degli 11 correnle.
Questo Municipio, compreso dalla più viva
riconoscenza ed interprete dei sentimenti del-
l' intera popolazione, e particolarmente del
collegio elettorale de' maggiori censiti, cui
si nobilmente rappreseniate, vi stringe la mano
e vi porge i più sinceri e fervidi ringrazia-
menti. Vogliate perdurare, o egregio, nelP ar-
duo e delicato cammino, ed a qualunque no- scie e di martirio; non col tacere e non
vello attacco, venisse dal governo a (T altra
parte — sono le vostre parole — rialzate po-
tente la voce, e mostrale che vivo è ne' Dal-
mati il sentimento della propria dignità, e
eh' essi potrebbero subire una violenza, non
però cedere vilmente consenzienti; mostrate
che se il desiderio di una propria esistenza
ci obbliga a combattere le inopportune vo-
glie de' Croati, ed a stare a fronte anziché
a lato di quella nobile schiera che in cotesta
eccelsa Camera siede alla destra, ciò nulla-
meno noi saremo con essa uniti nel!' ultimo
scopo in uno stesso pensiero, imperocché,
quanto a nazionalità, Dalmazia nella sua u-
nione ad Austria potrà essere italiana o slava,
tedesca giammai; mostrate che non fra i
Dalmati, se pur poveri e pochi, un governo
germanizzatore ed assoluto potrebbe rintrac-
ciare i suoi difensori, i suoi apologisti; mo-
strate infine che noi pure siamo altamente
compresi dello spirito de'tempi, e che noi
pur punge prepolenle il più nobile de' sen-
timenti di un popolo : 1' amor della libertà.
E quando rivolgerete nuovamente la pa-
rola al publico Ministero, dite pure, senza
ambage e senza reticenze, che non è di tal
modo che un governo possa conservare ed
aquistare l'affetto de'popoli: non collo av-
vilire, come sì fa di Dalmazia, lenendo so-
spesa su di essa da sì lungo tempo la spada
di Damocle, quasi ad irridire alla sua miseria;
non col dare a provincia, conservatasi mai
sempre incontaminata nella sua condotta po-
litica, guiderdone così aspro, qiial si é dato
a Dalmazia, in questa lunga prova di ango-
sperdere ignobili attacchi, come si é taciuto
quando la publica stampa gridava Dalmazia
designata ad essere prezzo di una transazione
tra Vienna e Zagabria.
Sì, o egregio, perdurate: e se la causa
della patria sarà perduta, ci rimarrà mai sem-
pre, supremo conforto, 1' onore.
Dalla Congregazione Municipale
Spalato, 23 settembre
Il Podestà
BAJAMONTI.
Assessori
degli Alberti. Đ.r lliieh. D.r Giovannizìo. D.r Ciodro
IV'. u. Zara-Sabato 12 Odobre 1861. Anno II.
VOCE DALMATICA
GIORNALE EGONOMICO-LETTERARIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — Il prezzo d'associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per T annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coir indicazione del nome, cognome, e domicilio
deir associato. — Lettere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
rione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich.-— Un numero separato vale s. 15.
SOWLMARfiO. — Nuovi onori funebri alP arcivescovo
Godeassi. — Mozione per una Statistica della Dalmazia.
— Scuole reali ed elementari {cont. del n. precedente).
— Archeologia. — Lode al merito. — Un desiderio. —
Varietà. —
Nuovi onori funebri
a Sua Eccellenza Reverendissima
r ArcirescoTO G^odeainsi.
Era dovere che la città di Zara, oltre alla
parte già presa ne' funerali del suo degno pa-
store, di cui parlammo al n. 37, si facesse con
qualche particolare dimostrazione ad esprimere
quei sentimenti d' affettuosa riconoscenza giusta-
mente da essa nudriti per quanto di bene operò
a suo vantaggio V esimio defunto.
Ed a tale obbligo satisfece il 9 di questo
mese, trentesimo della di lui sepoltura, con un
solenne ufficio di requie, celebrato nella metro-
politana, per cura ed a spese di cittadini d'ogni
ordine, associandosi loro di tutto buon animo il
rev. Capitolo della metropolitana stessa, e l'opera
gratuita volentiermente prestando parecchi dilet-
tanti ed artieri.
Quelle sacre pareti di vedovili spoglie ri-
cinte, il maestoso ed elegante catafalco eretto
nel mezzo del presbiterio, la quantità degli ar-
denti cerei, e gli strumentali concerti ai flebili
cantici accompagnati, resero quant' esser poteva
decorosa e patetica la pia cerimonia.
V assisterono i membri del Municipio, e nei
loro diversi abiti le confraternite laiche, e gli
alunni dell' istituto per la puerizia, tutti dal cuore
invocando all' illustre prelato quell' eterna mer-
cede che le sue molte virtìj e V egregie sue a-
zioni gli meritarono.
L'oggetto della funebre pompa veniva indi-
cato sopra la porta maggiore del tempio dall' i-
scrizione seguente:
PEK L'ANIMA
DI OIUSEPPE OODEAISSI
ARCIVESCOVO METROPOLITA
DELLA CHIESA DEI POVERI E DELLA DALMAZIA
BENEMERITISSIMO
LA CITTÀ DI ZARA
SOLENNE OSTIA PROPIZIATORIA CONSACRA
TRIBUTO SPONTANEO DI GRATITUDINE
Ai Iati del catafalco si leggevano queste altre:
1.
MAGNIFICA VII ILLUM DOMINUS IN CONSPECTU REGUM
ET DEDIT ILLI SACERD0TIU31 GENTIS
ET STATUIT ILLI TESTAMENTUM PACIS
Ecc. XLV.
2.
ERAT EDOCTUS VIAM DOMINI
ET FERVENS ŠPIRITU LOQUEBATUR
ET DOCEBAT DILIGENTER EA SUNT DE JESU
Act. Ap. xvm.
3.
HONOBAVIT DOMINUM DE SUA SUBSTANTIA
DILIGENTER AGNOVIT VULTUM PECORIS SUI
ET PALMAS SUAS EXTENDIT AD PAUPEREM
Prov. III. XXYII. XXXI.
4.
NOVIT DOMINUS FIDEM ET CHARITATEM SUAM
ET MINISTERIUM ET PATIENTIAM SUAM
ET OPERA SUA NOVISSIMA PLURA PRIORIBUS
Apoc. n.
Per una Statistica della Dalmazia
Mozioìie della Giunta provinciale.
La scienza del governo, come ogni ramo
dell'umano sapere, col soccorso dell'analisi da
empirica si è fatta razionale.
L'analisi del corpo sociale è la statistica,
come l'anatomia Io è del corpo umano.
Sussidio indispensabile essa è del governo
costituzionale, che deve conoscere la nuda ve--
rità in tutti i suoi aspetti, e farla conoscere a
tutti i cittadini, perchè loro serva di guida nel-
l'esercizio dei diritli politici.
N. 42. Zara-Sabalo 19 OllÉre 1861. illDO II.
ATIGA
GIORNALE EGONOmCO-LETTERARIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — Il prezzo d'associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V, A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pag-amenli potranno farsi per T annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coir indicazione del nome, cognome, e domicilio
deir associato. — Lettere, libri, articoli, devono ail'rancarsi. •— I reclami si mandano con lettera aperta, senza alfranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig-, Pietro Ahelkh. — Un numero separato vale s. 15.
SOIflMARBO. — Indirizzo al Deputato Lapenna. —
Sulla questione relativa ai lurbamenli di possesso, ed
alla mancata corrisponsione di quote dominicali. — Le
vere cause dei danni risentili dalla pescagione in Dal-
mazia. — Archivio Capitolare di Traù. — Articolo co-
municato. — Varietà: nuova cometa; igiene. — Gaz-
zettino di città.
CHE
GLI AUTONOMI DIRITTI DELLA PATRIA
IL DÌ 11 SETTEMBRE 1861
NELLA CAMERA DEI DEPUTATI AL CONSIGLIO DELL' IMPERO
DOTTAMENTE ED ENERGICAMENTE
PROPUGNÒ
& X G- isr
SUPERBA D' AVERE AD UOMO SÌ DEGNO
DATO I NATALI
E DALMAZIA TUTTA
IN SEGNO D'AMMIRAZIONE
E
DIj RICONOSCENZA PROFONDA^IENTE SENTITA
OFFRONO
JLnfonio Ilamianovich»
Sulla questione relativa ai turbamenti di possesso,
ed alla mancata corrisponsione di quote dominicali.
La mozione 31 agosto della nostra Giunta
suir argomento delle turbative di possesso, e di
mancata corrisponsione delle quote dominicali,
publicata nel foglio n. 37 della Voce Dalmatica^
è di troppo vitale importanza noli' interesse dei
proprietari, quindi di tutti, perchè Ja publica opi-
nione rimanda silente. Non o-ià che io intenda
esserne l'interprete; mosso però, oltreché da quel
motivo, anche dalla naturale tendenza a credere
buone le proprie idee, e dalla brama di prendere
benché lievissima parte a cose degne di encomio,
mi determinai a piiblicare le mie opinioni.
Chiamato troppo spesso ad ingerirmi in affa-
ri reliUivi a turbamenti di possesso, ed a man-
cate corrisponsioni di quote dominicali, ritengo
avermi formato un criterio sugli inconvenienti
congiunti alla pratica applicazione delle notifica-
zioni governiali 9 novembre 1830, e 6 decem-
bre 1843.
Ed entrando in argomento non esito a dire,
che quelle disposizioni non sono che in parie
conseguenti al principio proclamato col §. 339
codice civile, che cioè qualunque siasi il pos-
sesso., a ni uno sia lecito turbarlo di propria
autorità. Quest' ultima saggia disposizione allon-
tanandosi alcun poco dal cerchio della legisla-
zione di stretto diritto civile, andrebbe ad inva-
dere il campo delle leggi penali, perchè dichia-
rire • un' azione è quanto emettere mi
divieto legale, e questo, senz' altra sanzione che
la nullità dell' atto, manca al suo scopo. Gli
effetti delle governiali notificazioni si limitano alla
cessazione della turbativa, alla prestazione del-
l' indennità, e tutto al piìi al pagamento delle
spese di lite. Il primo effetto se anche si rag-
giunge, lo si raggiunge spesso assai tardi; il se-
condo diffìcilmente, perchè il più delle volte una
giudiziale perizia arriva fuori di tempo, difficih's-
sima la prova sul quantiun del frutto avrefabesi
Necessità di una riforma nelle Parrocchie.
Uno degli uomini più virtuosi che visse in
tempi corrotti presso la corte di un re prepotente
e dispostico, e che con sapienti scritture e col
buon esempio illuminava i contemporanei ed i
posteri, Fenelon, soleva predicare di' egli pre-
feriva gli amici a sè stesso; la patria a sè ed
agli amici; e l'umanità agli amici, a sè ed alla
patria. E questa preferenza verso 1' umanità si
manifesta col procurare il suo benessere, coll'e-
manciparla dal vizio, dai pregiudizii e dall'iner-
zia, per ottenere le quali cose richiedesi istru-
zione ed educazione, i soli elementi atti a ricon-
durre il nostro popolo alla dignità e floridezza
di cui è capace. Ma per conseguire sì utile scopo
nelle condizioni attuali della nostra Dalmazia,
quale deve essere il punto di partenza? — 11
clero. — Molti anni fa lo scrisse il nostro Tom-
raasèo nell' aureo libriccino : Dell' animo e del-
l' ingegno di Antonio Marinomch^ ove da quel
maestro di stile eh' egli è, condensando molte
cose in poche parole, dipinge gli usi, i costumi
e le abitudini dei Dalmati, e ne viene a conclu-
dere che il solo clero potrà incivilire la nostra
provincia. Fra il clero non intendo parlare dei
frati, perchè costituiscono una casta; non dei
Vescovi, non dei Capitoli; ma dei parrochi, e se
facesse duopo convalidare il mio asserto colFau-
torità d'uomini celebri, potrei citare san Carlo
Boromeo ed il nipote Federico, Lamartin, Cesare
Cantù, e quella inente omerica di Domenico Ro-
magnosi, e tanti altri, che inculcano l'importanza
e la necessità di buoni parrochi per promuovere
queir indefinito progresso civile e cristiano, che
ci condurrà al conquisto della libertà politica.
Ma perchè il clero curato sia in grado di
arrecare tanti benefizii alla nostra provincia, fa
d'uopo pensare anzi tutto a migliorare le sue
condizioni economiche. Perciò i parrochi dovreb-
bero essere provveduti tutti indistintamente di
comoda abitazione, nel centro della loro popola-
zione per quanto sia più possibile. Dovreiibero
inoltre, senza distinzione, poter divenire inamo-
vibili, quindi tutti effettivi, come si dice nel gergo
burocratico. Non vi dovrebbero essere denomi-
nazioni diverse nei titoli delle parrochie, quindi
assolutamente bandirsi i nomi di cappellanie esposte
0 curazie; ma se si voglia aver riguardo alla
posizione dei luoghi, al numero della popolazio-
ne, alle reminiscenze storiche ecc. ecc. si po-
trebbero ridurre a parrochie di I, li, e se si vuol
anche di IH classe; ma sempre colla sicurezza
per quei che le coprono di divenire inamovibili,
dopo eseguite le prescrizioni volute dai canoni
ecclesiastici e dalle vigenti leggi politiche.
Non fa di mestieri che si dimostrino i van-
taggi che ne deriverebbero a molte popolazioni
pella stabilità dei loro curatori spirituali; e molti
cappellani esposti o curati con quanta maggior
attività ed alfetto promuoverebbero il bene ma-
teriale e morale del popolo, se non temessero
ad ogni capriccio d'un superiore d'essere rimos-
si! Qui in Dalmazia i cappellani esposti o curati
fungono tutte le mansioni parrochiali indipenden-
temente. Essi tengono registri, carteggiano colle
autorità, applicano i sacrilizii pel popolo, hanno
tutte le mansioni e i pesi parrochiali, senza a-
verne i vantaggi, il principale dei quali è l'ina-
movibilità.
Ridotte e classificate se si vuole le parro-
chie, i parrochi dovrebbero avere uno stipendio
fisso e generoso, da prelevarsi sull' imposta fon-
diaria, per avere la publica estimazione, ed es-
sere in istato di fare del bene a' loro parrochiani.
Attualmente vi sono dei parrochi che hanno un
salario minore di un fante o d'un carceriere; ed
altri che sono costretti di far esecutare i loro
parrochiani, perchè le famiglie soddisfino la quota
che devono in lana, formaggio, biade, vino ecc.
Qual riverenza si potrà avere d'un sacerdote
che in nome di Dio esercita il suo ministero, se
avrà oppignorato un qualche suo parrochiano del
pane che forse gli era necessario per isfamare
la sua famiglia?
V agricoltura è il fondamento del benessere
di un popolo: l'industria ed il commercio non
possono prosperare se 1' agricoltura non è in
fiore. Sappiamo che alla Dalmazia, perchè pro-
gredisca in quest' arte, tre cose mancano : 1' u-
nione dei fondi, una legge agraria, ed un capi-
tale destinato all' agricoltura; ma tutto ciò sareb-
be nulla quando vi fessela necessaria istruzione
pratica. Chi potrebbe meglio procurarla del par-
roco.^ Egli percorrendo il ginnasio s'informa del
diversi rami della storia naturale, e quindi fticile
gli è farne 1' applicazione alla coltura dei campi.
Ricca si è l'arte agraria di ottimi catechismi. Il
parroco userà delle pratiche confermate dal tempo
e dalla sperieiiza, e se si facessero delle nuove
scoperte, potrà sperimentarle, per poi farne go-
dere i vantaggi a'suoi parrochiani. Nello stato
attuale della nostra agricoltura, le cattive strade,
la mancanza nel montano e nelT isole di aqua
potabile, la scarsezza di capitali, il frastagliamento
dei fondi, la siccità, la distruzione dei boschi, la
tenacità, F arridità e la magrezza dei terreni per
deficienza di bestiami, i geli, le brine, i venti,
le tempeste, le soverchie pioggia di autunno, la
crittogama, i cattivi istrumenti agrarii, non sono
tanto dannosi quanto la pertinacia, i pregiudizii,
e r ignoranza, che mantengono 1' agricoltura ap-
presso i nostri contadini in una condizione mi-
seranda, tranne poche eccezioni.
Quando Napoleone I, primo console in Fran-
cia, dopo percorso dal 1789 al 1802 quel ma-
N. 45. Zara-Sabato 9 Novembre 186(. Anno II.
LA VOCE DALMATICA
GIORNALE ECONOMIGO-LETTERARIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — Il prezzo d'associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per T annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviali franchi per la posta, coir indicazione del nome, cognome, e domicilio
deir associato. —• Lettere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vale s. 15.
ISOÌIlìIytRIO. — Circolare della Giunta provinciale.
— Pareri offerii alla Giunta sui fedecommessi del Circolo
di Ragusa, I e IL — Le montagne della Dalmazia nei
rapporti colle aque (continuazione'). — Il brigantaggio.
— Al sig. de Begna Podestà di Zara. — Avvertimento.
Circolare della Giunta provinciale
alle Comuni del Circolo di Zara,
Per disposizioni emesse dalla competente
Autorità politica, vengono destinate ad insecuzione
ed arresto de' malviventi due colonne di panduri,
r una delle quali, di dieciotto uomini, agirà spe-
cialmente nel distretto pretorile di Knin e nella
parte montana del Circolo, e 1' altra, di dieci uo-
mini, agirà invece specialmente nei distretti dì
Zara, Obbrovazzo, Bencovaz e Scardona.
Nel mentre di ciò pregiasi la Giunta di ren-
dere intesa codesta Spettabile . . . sente essa
r obbligo di raccomandarle vivamente onde per
quanto sta in suo potere si adoperi ad effetto che
nel suo circondario la popolazione della campa-
gna si presti energicamente, a fine di facilitare
agli organi della publica forza il conseguimento
di quello scopo a cui tende, ottenuto il quale,
ridonata verrebbe al Circolo di Zara quella tran-
quillità e sicurezza che sono tanto compromesse.
Zara 13 o'iobre 1861.
Pareri offerti alla Giunta provinciale
sui fedecommessi del Circolo di Ragusa.
(V. nostro num. 39).
I.
L' istituzione dei fedecommessi in Ragusa
(unica città libera ed indipendente in Dalmazia
fino all'anno 1808, e che reggevasi a sistema
republicano aristocratico), questa istituzione era
la conseguenza ben calcolata di due principi!.
Tendeva il primo a concentrare la possidenza
tutta del paese in famiglie nobili ed alquante cit-
tadine, per istabilire così la supremazia sul po-
polano e sul villico, che quai sudditi aver doveano
una dipendenza territoriale dai padroni delle due
caste privilegiate, essendo notorio che fra noi la
parola cilladino non indicava la persona nata e
domiciliata in città, ma bensì una casta da cui
d' ordinario si estraevano i publici impiegati su-
balterni. Tendeva il secondo a conservare a queste
famiglie il lustro della nascita per governare, ov-
vero per essere attaccate al publico servigio, al
quale preferentemente venivano chiamate.
Questi principii, a quell' epòca con molto
criterio messi ad esecuzione, non mancarono col-
r andar del tempo di produrre dei riHessibili in-
convenienti. E per il fatto, si introdusse anche
nel popolo basso l'ambiziosa smania dell' imita-
zione; a tal che il commerciante, il marittimo,
r ecclesiastico, ditenuti possessori di meschine
realità, ritenendosi in diritto anche essi di per-
petuare il nomo delle proprie famiglie, facevano
a gara di vincolare colle istituzioni fedecommis-
sarie i beni propri a perpetua servitù, incep-
pando così la libertà dei propri discendenti.
Conseguenza immediata di sì enorme abuso,
si è l'incertezza ai tempi presenti in cui si versa
fra noi nel riconoscimento della libertà dei beni
in generale, riconoscimento tanto più incerto e
pericoloso, quantochè non suffragato da verun
registro regolare delle istituzioni fedecommissa-
rie, a cui appena si potè por mano in questi
ultimi tempi, senza speranza nè di ben comple-
tarlo nè di conformarlo con la indispensabile es-
sattezza.
Per non dipartirci però dalla parte storicfi
dei falli, che in questa materia ci riguardano, è
essenziale il conoscere :
Che colla caduta del governo republicww
aristocratico (a cui nel 1808 succedette la reg-
genza francese) i proprietarii delle realità, gHn-
teressi dei quali avevano un nesso indisp^iw«-
bile colle grandi risorse di una estesa e projpew
Zara-Sabalo 16 Novembre 1861. Anno II.
LA VOCE DALMATICA
GIORNALE ECONOmiGO-LETTERARIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — Il prezzo (P associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior, tì V. A. — I pag-amenti potranno farsi per 1" annata intera, ed anehe per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, eoli'indicazione del nome, cognome, e domicilio
deir associato. — L'attere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza aflranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vale s. 15
SOlflWlARlO — Indirizzo del Comune di Boi al
Deputato Lapetma. — Le montagne della Dalmazia nei
rapporti colle a^ue (cont. e fine). — Scuole reali ed
elementari (continuatone). — QrQmi^iazione degli
^c» — Camera di commercio ed
Mdustria di Zara. —
AW Mìmirissimo signore
D.f liHlgrl l^apeiina i- r. Consigliere
d'ipp^D e imputato della Dalmazia al Consii|[Iio
dell' Impero in Vienna
Le potenti parole testé pronunciate da V. S
illustrissima nel consesso di cotesta Camera de*
Deputali, destarono i più vivi sensi di ammira-
zione, di gratitudine e di conforto nel cuore di
ogni Dalmata, cui 1' autonomia della patria è que-
stione di vita 0 di morte.
Finché sarà rispettato il Sovrano Diploma
20 ottobre 1860, e finché la Dalmazia si gio-
rierà di avere nel Consiglio dell'Impero sì va-
lenti figli, essa non sarà costretta di soggiacere
alle altrui prepotenti voglie.
Per la qual cosa la borgata di Boi, gelosa
quanto altra mai del più sacro dei diritti e del
patrio onore, ringrazia cordialmente V. S. illu-
strissima di lutto quello die sì generosamente ha
voluto e saputo fare per la salvezza della co-
mune patria, e la invita a volerne sempre con
pari coraggio e sapienza propugnare ogni diritto,
e difenderla da qualsivoglia sopruso od attacco.
Da/ Sindacato comunale di
Boi, li 20 ottobre 1861
Il Sindaco
<niuseppe Yusio.
"•) Ricevuto soltanto il 13 corrente. ned.
liC montagne della Dalmazia
nei rapporti colle aque.
(Cont. e fine. v. n.ri 34, 36", 45).
Il fenomeno delle aque, consideralo in tutte
le sue fasi, viene ad essere questione di fisica-
matematica, che si riduce nella parte pratica a
questione dinamica.
Infatti, i' effetto benefico delle pioggie su di
un territorio dipende dalla quantità d' aqua caduta,
e dalla durata di sua presenza allo stato liquido
0 a quello di fluido aeriforme. L'elfetto quindi
delle pioggie su di un territorio comprende i
faltori: quantità di pioggia caduta, e conserva-
zione in favorevoli condizioni dell' aqua caduta.
Ammetto in nostro arbitrio ambedue i fat-
tori. Suppongo, come dissi, che i monti diboscali
aumentino il fattore pioggia caduta.
Rimane l'altro fattore: conservazione in fa-
vorevoli condizioni dell' aqua caduta.
Ambedue questi faltori devonsi considerare
relativamente alla nostra provincia.
Non mi fermerò a dare una descrizione della
Dalmazia. Dirò soltanto che per la posizione geo-
grafica della nostra provincia, la quale si esten-
de dal 42." 10' al 44." 10' in latitudine nord,
e dal 12." 15' al 16." 37' in longitudine est
dal meridiano di Parigi; per la sua vicinanza al-
l'Adriatico che la fiancheggia per tutta la sua
lunghezza da mezzogiorno e da occidente; per la
posizione dei monti delle provincie confinanti della
Bosnia e dell' Erzegovina a settentrione ed oriente;
per la disposizione felice de' suoi altipiani e di
quelli della Bosnia e dell'Erzegovina rispetto alla
costa; per la collocazione de' suoi monti; per la
natura geognostica del suo suolo, dovrebbe es-
sere abbondantissima di sorgenti d' aqua da per
tutto, godere d'una temperatura mite d'inverno,
dei benefici effetti dei venti periodici di mare e
di terra durante la stale, e dei vantaggi delle
rugiade nelle notti placide e serene di giugno,
sa, neir accogliere le loro proposizioni a lavori
stradali od idraulici, promuova esame ed assi-
stenza tecnica, si faccia intermediaria a coope-
razione dell' Autorità politica, riduca a dimostrar
zione prospettica i risultati di quel!' associazionè
di parti interessate a di cui merito può conse-
guirsi mollo nel complesso con lieve aggravio
dei singoli, se con giusta proporzione il tributo
venga ripartito ; ed in fine, ove sia conciliabile
il vantaggio della provincia, intervenga pure con
sovvenzioni pecuniarie.
Ma, dopo tutto ciò, le rappresentanze co-
munali non devono preterire essere suonata tale
ora, da cui sono chiamate ad agire da sé, con
assiduità, energia, e matura ponderazione, senza
che considerarsi possano sollevate da ogni respon-
sabilità per ciò solo che all' azione propria so-
stituiscano la ricerca d' assistenza altrui.
Ciocché va detto in via d' osservazione, nella
quale havvi tale verità, che si manifesta da sè,
e non ha bisogno d' essere dimostrata, e di cui
si ha certezza che sono profondamente compre-
se tutte, senza distinzione, le rappresentanze co-
munali, da ciascuna delle quali, come da codesto
Spettabile . . . si starà quindi attendendo, con
quella maggiore sollecitudine che verrà assentita
dalle difficoltà della pertrallazione, le preaccen-
nate proposte di lavori comunali sfradali ed i-
drUulid^ dandosele notizia essersi promossi tali
provvedimenti, in risultato dei quali sperasi che
quind' innanzi sarà con esattezza determinato e
distinto quali strade della provincia abbiano a
considerarsi erariali^ quali provinciali^ e quali
comunali,
Zara^ i3 novembre 1861.
Risposta de! Depiitaio P.r Lapnina air Indirizzo
del iiinicipio di Spalato.
(v. nostro n. 39)
Spellabile Municipio !
Con animo commosso lessi l'onorevolissimo
scritto, che codesto Spettabile Municipio si com-
piaque dirigermi in approvazione delle parole da
me pronunciate nella seduta dell' 11 p. p. alla
Camera de' Deputati in Vienna, a difesa de' sacri
diritti della nostra patria.
Le mìe parole non furono che F eco debo-
lissimo de' miei sentimenti. Io so che tra i ge-
nerosi campioni dell'autonomia di Dalmazia molli
avrebbero ben più valorosamente di me corri-
sposto all'assunto; e l'indulgente accoglienza fatta
al mio discorso io non posso atlribuire se non
alla persuasione, che se i più mi avvanzano nel-
l'ingegno, a niuno io ceda il primato nel cal-
dissimo, illimitato amore del mio paese. Questo
amore di patria guidò finora i miei passi, e mi
sarà anche nell'avvenire unica guida nella mia
azione politica.
Io divido pienamente i principii di codesto
'Kfièttabile'laddove proclamano in-
tangibili ie dure hazionalità che in bella concordia
si-trevateO;., da secoli sui nostri monti ed alle
nostre marine, e laddove aspirano mHo sviluppo
delle civili e politiche libertà. Codesti principii
stanno raccolti nel mio programma : ''piena au-
tonomia della Dalmazia nel suo nesso immediato
coli'Austria ; sacre le sue due nazionalità, la
slava e l'italiana; sviluppo di libertà coslituzio-
nalmente regolata,,.
Anch'io deploro che le tendenze politiche
di una parte de' nostri fratelli Slavi nella Ca-
mera ci obbligano star loro di fronte. Io per me
nelle quistioni paliliche non farò mai causa co-
mune con un partito, che alla costituzione del
26 febbraio preferisce il medio-evo co' suoi
Conti e Baroni, ed i privilegi evocati a nuova —
grazie a Dio brevissima — vita dal Ministero
anteriore; ma non perciò apprezzo meno alta-
mente le aspirazioni nazionali della nobile schie-
ra, che siede alla destra, e che presto vorrà per-
suadersi, essere ormai troppi gli sperimenti fatti
nella breve vita costituzionale de' popoli d'Au-
stria,. ed essere tempo che le diverse sue na-
zionalità si stendano amica la mano, e rispet-
tando reciprocamente l'autonomia de' diversi regni
e paesi, che compongono l'Impero, avvisino con-
cordi al grande scopo comune: quello di consolidare
la libertà in un'Austria forte ed unita.
Anch'io deploro che siasi lasciato da sì lunga
pezza sospesa su Dalmazia nostra la spada di
Damocle, dando per tal modo agii avversari no-
stri facile argomento ai più tristi supposìti. Ma
10 credo fermamente che il Governo dell'Austria
non darebbe mai l'assenso e molto meno pre-
sterebbe r inizidtiva al turpe mercato dei nostri
diritti; — io sono persuaso sapersi bene dagli
uomini che siedono nei consigli di Sua Maestà
r Imperatore, che una politica, la quale leda ma-
nifestamente il diritto de'popoli, una politica che
ne conculchi le giuste aspirazioni al manteni-
mento della vita autonoma goduta da secoH, u-
na tale politica avrebbe per figlio legittimo il
disgusto e il disamore de' sudditi, per legittima
conseguenza una reazione fatale ai governanti e
ai governati;—io sono persuaso che della lunga
lotta r esito non può essere incerto per noi: chè
con noi sta la giustizia, e della giustizia è certo
11 trionfo.
Vienna^ 5 ottobre 1861
Đ.r liuig^i liftpenna
Deputalo dalmata alla Camera di Vienna.
Ricevuta pel giornale soltanto in questi ultimi giorni.
Hed.