SI sto I, Sara Ì2> Cieimalo 1S51 m. 39.
LIGROMP RKCOGLITORE
(li Economìa rurale, intento a promuovere in \'ia istruttiva popolare il progresso
dell'agricoltura ed altri oggetti economici di patrio interesse.
Questo foglio viene redatto e puLIicato sotto gli auspici della Società agronot.iica centrale di Zara.
somauiitio.
Dei pascoli comunali in Dalmazia conside-
nei loro rapporti colla pastorizia e coli' a-
gricoltura — Sul drenaggio (Conlinuaz.) — Delle
piante algose adopratc ad uso d' ingrassi. —
Varietà.
Dei pascoli Comunali in Dalmazia
considerate nei loro rapporti
colla pastoriz-ia e coW agricoltura.
AVVERTIMENTO.
In altro tempo, quando io neppur sognava
di scrivere in un giornale di economia, e quan-
do una crudele necessità mi condanava ad un
molesto ozio, per fuggire la noia di quello, scris-
si questa memoria, ed in pari tempo cercai di
soddisfare di un innocente sfogo il mio cuore.
Compiuta, la riposi nel mio scaffale e la lasciai
dormir tianquilla, forse destinata a non uscir di
là, se non per finir nelle fiamme; quando questa
non mai preveduta circostanza venne a destarla
dal sonno, trarla di mezzo aUa polvere in cui
sepolta giaceva e farle vedere la luce del mon
do. Forse sarebbe stato per lei assai meglio
non le avesse toccato mai simile fortuna : si
tacuisses philosophus rnansisses ! Pure, per quella
benedetta influenza che Bìlauzio esercita sopra
tutti, e per queir amore, cui ognuno porta ai
propri parti anche sconci, che tali non si mo-
strano ai di lui occhi, non mi resse il cuore a
distruggerla od abbandonarla ; onde, con qualche
piccola modificazione, mi farò ardito renderla
di ragion pubblica, secondo le circostanze del
del tempo lo consentiranno. Siccome però, come
ebbi già a dire, nello scriverla uno dei principali
stimoli, che mi vi indussero, fu uno sfogo di af-
fetto alla mia patria ; così nel pubblicarla non
altro supplico che un benigno aggradimento, se
alcun che di utile per fortuna la si trovasse
contenere, ed un generoso e pronto obblio di
quanto avessi errato. Ma se alcun che di buono
la potesse contenere ; se le mie povere fatiche
potessero per un solo istante rispondere ai fer-
vidi voti del cuore, e ridondar ad un prò qua-
lunque della ima diletta Dalmazia, ed a me toc-
casse 1 ultima parte del merito di quanti si af^
faticano per sollevarla dalla sua miseria, per ve-
derla prosperare e felice, io mi crederei ad esu-
beranza compensato, e troppo fortunato nelle co-
E sappia pur ciascun i-ke /' erbe e i fieni
Son che fan ricche le ct^npayne e i colli-
Alamanni. Coltivai!. Lib. I- v.
Chi abbonda di fieni, abbonda di
bestiamej chi è riceo di bestiame, e co-
Ci diamo premura inoltre di noit(i-
care a quanto in proposito fu comunicato
alle camere di commercio della Dalmazia
perchè ciascuna esponesse la libera ed
isolata sua opinione.
In esecii/ioiie del decreto 22 decern-
bre a. p. N. 3117 del irilnistero del Com-
mercio fu alle Camere di commercio
dalla c. r. amministrazione presidenziale
locale in lingua tedesca comunicato un
esemplare del progetto delia nuova ta-
riffa generale austriaca d'introduzione,
esportazione e transito ed in italiano un
esemplare della circolare contemporanea-
mente rilasciata dal sullodato ministero
alle casriere di commercio e d^ industria
già costituiti ed alle deputazioni di borsa
rispetto air elezione dei periti.
Fu aggiunto che questa circolare non
è stata comunicata alle camere di com-
mercio della Dalmazia dal ministero e
die neppure a questa discussione ver-|
ranno invitati dei deputati dalmati, per-
chè la "particolare posizione di questo
domiiiio difficilmente permetterà di ap-
plicare anche al medesimo la tariffa in
discorso. Nullameiìo essere invitate le
dette camere di commercio di' produrre
direttamente alP Eccelso Ministero di com-
mercio, alla pili lunga sino al 15 feb-
braio 1851, le eventuali loro osserva-
, zioni neir interesse della Dalmazia su
tale particolare.
L'i. r. ministero del commercio poi
mediasite Circolare porta a conoscenza
delle suddette camere un esemplare del
progetto deJla nuova tariffa generale au-
striaca d'importazione^esportazione e tran-
sito. Dichiara questo progetto essere ap-
poggiato a discussioni più che biennali di
persone esperte in tale argomento e ad
accurate é moltiplici indagini che per molti
articoli vennero estese a tutti i domini della
corona; ed il consiglio dei ministri aver
di già potuto con piena sicurezza fis-
sare su tali basi le sue proposizioni e
sottoporle alla Sovrana sanzione. Ma
niillameno ciò , stimare opportuno e
239 —
conforme alle antecedenti promesse di
dover sottoporre ancora una volta tale
progetto alle discussioni di pratici co-
noscitori chiamati da tutti i domini, e
di dar così una attendibile prova, come
stia a cuore del Ministero T approfittare
in tale importante argomento del consi-
glio del ceto mercantile industriale e dei
rappresentanti V industria agricola. Per-
ciò che riguarda le persone del ceto
mercantile ed industriale esperte in tale
argomento, ogni camera di commercioe
e di industria ed ogni deputazione dì
Borsa, cui viene diretta quella circolare,
dover scegliere dal proprio seno un de-
putato a tale oggetto.
Per alcuni domini della corona, e
Circoli dove le rispettive camere di
commercio efi industria non peranco en-
trarono in attività, venir disposto per
r elezione d' un deputato dai signori luo-
gotenenti, e presidenti circolari col mez-
zo dei magistrati mercantili dei gremf
commerciali, od associazioni industriali.
Oltre ai rappresentanti V industria
ed il commercio dover essere chiamati
a tali discussioni anche esperti rappre-
sentanti degT interessi delP industria a-
gricola, come pure restar riservato, pel
caso che nell'eleziosii che avverranno non
appariscano rappresentati singoli rami
importanti d'industria e commercio, di
completare opportunamente l'adunanza
rafforzandola del consiglio di persone
della scienza.
Colla pubblicazione del progetto
della tariffa e coir esser resa nota con-
seguentemente r intenzione del ministero
di sottoporlo colle modificazioni che ri-
sulteranno dair ultima discussione sul
medesimo, alla suprema sanzione a te-
nore del §. 120 della costituzione del-
l' impero, succedere inevitabilmente wna^
specie d' incaglio nel commercio. Peiv
abbreviare quindi per quanto è possi-
bile tale stato di cose esigersi la mag-^s
gior sollecitudine di tali discussioni. - AI-
relezione dei 'deputati dover quindi es-^
ser data mano subito dopo ricevuta la
mente, non avere la Dalmazia nè ne-
cessità ne utilità di unirsi a quello. Di
più la Turchia consumando pochissimi
de' loro prodotti soì^rabbondanti^ non
assicurare lo smercio di questi.
III. — Unita air Impero : e qui viene
esposto che questo a provederla di gra-
naglie le apre franco il Banato e V I-
talia^ e per altri oggetti le offre tutti
i prodotti della sua industria, e che
d' altronde mancando quello di tutti
i generi ad essa sovrabbondanti^ lèf as-
sicura ricco e facile smercio di questi:
oltre vari altri riguardi d'utilità pro-
vinciale 5 come delV impero stesso nel
comprenderla.
Gioverà qui il riprodurre sotto qua-
le aspetto vengano presentale le attuali
relazioni commerciali della Dalmazia
colV Ottomano e perciò pubblichiamo
i seguenti brani:
può sperare che gl'interessi del
dalmato territorio doganale saranno an-
teposti a quelli del territorio dell' impero?
Sarebbe pazzia il supporlo.
5,Dopo che le arti presero un più
esteso sviluppo nelP impero austrìaco, le
Provincie ottomane a noi prossime più
non ebbero reale bisogno della via di
mare, se non pelle produzioni meridio-
nali, che non possegono^ come sareb-
bero i generi coloniali, gli agrumi ecc.
ed alcune manifatture ottenibili a note-
vole miglior prezzo. Durante F epoca che
le carovane furono interrotte in Dalmazia
ed i rigori sanitari impedivano le libere
comunicazioni, V ottomano si accorse, che
la via più sicura, breve e facile per
provvedersi di ciò che gli abbisognava,
era quella di terra e dei fiumi. Diffatti
mentre 1' anno 1847 nel territorio do-
ganale dalmato introitavasi dalla Tur-
chia merci pel valore di fiorini 422,613,
ed estraevasi per fiorini 89,019, com-
preso il sale, il che in tutto formava un
movimento commerciale di fiorini 511,632;
pella via di terra venivano introitate dalle
provincia finitime ottomane nella linea
doganale deir impero merci pel valore di
fiorini 15,904,059 - ed estratte per fior.
12,540,283; piìi il commercio col terri-
torio doganale ungarico che importava
circa fior. 10,000,000. Qnìndì il territorio
doganale dell' Impero presentava con esse
in totale un movimento commerciale di
fior. 38,444,342, mentre la Dalmacia di
soli fili. 511,632.
„E cosa troppo cognita che se la
Dalmazia fosse tutta franca od avesse
almeno un porto franco, buona parte
di questo commercio coir ottomano si av-
vierebbe al suo lido, attratta dal basso
prezzo dei prodotti esteri, e ciò a danno
dell'Impero. — Alto ed importante riguardo
fu maisempre attribuito dall' amministra-
zione austriaca per ovviare un tal fatto:
ed è perciò che mentre a tutte le provincie
marittime austriache si concedeva un poi'-
to franco, alla Dalmazia sola fu sempre
negata la concessione di alcuno ; ed il
solo arpio 1848 potè abbàttere le fata-
lissime barriere sanitarie che dall' otto-
mano ci dividevano, ad onta che tali pre-
cauzioni fossero state riconosciute vessa-
torie, inutili, ed allaDalmazia danosissime.
Per facilitar ed avviar questo commer-
cio testé fu decretata una strada ferrata
da Vienna verso la Croazia, e per a-
nimare le relazioni ora si creano due
corsi postali da Serajevo verso Vienna
pella via terrestre; e si vieta ad ogni
costo r uso dei due porti di Klek e Suto-
rina sulP Adriatico.
„11 principe di Metternich non ha mai
posto un consolato nelle vicine provincie
ottomane, ad onta che la Dalmazia istan-
temente e ripetutamente lo ricercasse, e
ciò per non indurre le altre potenze a
fare altrettanto, e per tal via a discoprire
questa fonte di ricchezza; precauzione
resasi inutile dopo la pubblicazione dei
prospetti commerciali dell' Austria.
„Siccome ritengo irragionevole ed in-
giusto che V interesse del tutto venga
posposto a quello di una minima parf®
deir Impero, che vantaggi dell' industri»
propria ceder si possano ad altri con la
vista soltanto di auiniarue il transito?
buono pe' temperamenti ai quali gli ali- col censo del 5 per 100 per olio
menti succosi possono cagionare e dar consegnabile a prezzo di piazza ad e-
luogo ad infiammazioni
Affermano molti naturalisti che tra
tutti i pesci di mare il meiluzzo sia il
più salutare, e che quello che si pesca
dal mese di febbraio sin al mese di
maggio sia il più sano , e soprattutto ,
dicono essi, perchè la stagione divenen-
do più calda non sì può più preparar
questo pesce per conservarlo.
Il merluzzo verde, conosciuto sotto
il nome di merluzzo bianco, non pesca-
si che su' banchi di Terra Nuova 1).
11 merluzzo «ecco, chiamato bac-
calà, viene pescato dai Normanni i quali
lo pigliano negli spazi di questi banchi,
e dopo essere passato da una ventina
di mani T imbarcano e vengono a ven-
derlo a noi.
Il merluzzo fresco di Terra Nuova
è un eccellente mangiare : i maschi sono
preferibili alle femmine per essere più
bianchi, più teneri e di miglior sapore.
(ContimiaJ.
STABILIMENTI .OLEARII.
Un signore napoletano incaricato
della casa francese Ravanas possedi-
trice di 14 stabilimenti oleari in Puglia
e che diede nome e prezzo a quegli oli,
ritenendo che la Dalmazia verrebbe unita
al territorio doganale dell' impero, si era
qui recato coir ultimo vapore dei 25
corrente con Io scopo di stabilire anche
in Dalmazia vari di simili stabilimenti
destinati al perfezionamento deir olio.
Le utilità che proponeva erano :
anticipazione di capitali ai proprietari
ì) 11 gran banco all'oriente di Terra Nuova
è quello sul quale l'Europa e l'America forni-
sconci di merluzzi.
poca determinata, con condizione però
che, non aggradendo fare tale consegna,
potesse essere revertito il capitale col
relativo censo: diminuzione notevole di
spesa nelP estrazione dell' olio : acquisto
d'oli spesso a prezzo superiore'del co-
mune, e ciò perchè colT usato sistema
di perfezionamento l'olio va ad acqui-
stare talvolta un quarto e talvolta un
terzo, di valore maggiore del comune :
nulla veniva ricercato in ricambio, nè
esclusiva, nè privlleggio, se non che,
chi vi avesse trovato il proprio conto,
volesse spontaneamente approfittare di.
questi stabilimenti, come fa la Puglia.
Avendo inteso però essere la Dal-
mazia esclusa dal territorio doganale
dell' impero, sospese la prosecuzione del
suo viaggio, e col vapore dei 26 corr.
fece ritorno immediatamente: essendosi
limitato di raccomandare il suo progetto
all'Eccelsa Presidenza Governativa, pel
caso l'i. r. Ministerp fosse disposto a
concedere piena esenzione di dazio di
introduzione nell'impero dell'olio derivante
dagli stabllirnentl della casa Ravanas
che venissero eretti in Dalmazia, e ciò
perchè senza tale esenzione non sa-
rebbe stato possibile 1' effettuare questo
grande progetto.
Esponeva anche l'idea di poter in
seguito accoplare ai primi degli stabili-
menti vinari col sistema francese o si-
culo, onde apparecchiare i vini dalmati
all' esportazione. Ecco un fatto vantag—'
giosissimo che ormai sarebbe stato qua-
^i compito,~il quale per effetto dell'iso-'
lamento doganale passò nel gran campo
delle speranze; e chi sa ancora per quan-
to tempo vi avrà a rimanere!
l^rafelli Baftara
Tipografi Editori. 9liclii>le mif'dich ReduUore responsabile
deleg per la Soc. Agr. centr di Zara.
iSulla Muova tariffa dog^anale
della Dalmazia.
L'i. r. Ministero del commercio ha disposto che un apposita commissione, composta di un deputato di cadauna delle tre camere di commeicio e d'industria, e delle . tre società centrali d'agraria venga unita ad oggetto di poter discu-tere circa la redazione della tariffa do-ganale pella Dalmazia — con ciò però, che le proposizioni di questa commis-sione dovranno riguardarsi come semplici inchieste e non come progetto di tariffa. Veramente con dolore non vediamo in questa verun deputato delle Isole, del-la Dalmazia, che pure rappresentairo importanti speciali interessi. Utile in ogni caso sarebbe che r unione di questa commissione fosse preceduta da serie discussioni private, esami collettivi locali, esposizioni d'idee mediante la stampa; insomma non fosse ommesso tutto quello che potrebbe esten-dere la sfera delle coguizioni e delle considerazioni in proposito : poiché Tar-gomento pella Dalmazia è della massi-ma importanza. Dal momento che lo Stato intende d'escludere la Dalmazia dal territorio doganale delP impero , egli dev' essere certamente disposto ad ogni più larga concessione per indennizzarla almeno in pai te degr immensi danni che le ven-gono recati con tale esclusione : perciò ogni ragionevole j'icerca deve trovar favore. La Dalmazia viene costretta a for-mare un territorio doganale isolato da quello ideilo Stato: perciò dévono com-peterle almeno tutti que' favori, ed ec-cezioni che Io Stato attiva nel territòrio: perciò se lo Stato porti-franchi, deve averne anche k mazia. Difatti^ se i porti franchi sono dannosi^ perchè Io Stato li crea? e se sono utili, può egli negarli senza ingiu-stizia alla Dalmazi^?
Lo Stato fondò una tariffa dazia-
propno ha tre a Dal-
na sua propria, basata sopra principi desunti dalle proprie condizioni econo-miche 5 la Dalmazia ha diritto di esi^ gere che sia fatto altrettanto per lei. La Dalmazia in generale , eccetto r agricoltura e la pesca non ha altre industrie notevolmente sviluppate: perciò il sistema proibitivo è impossibile 5 il protettivo inutile e dannoso , come più di 30 anni di esperienza lo han dimo-strato : quindi non rimane ad adottare che il principio di libero traffico ; però con qualche necessaria eccezione per rendere possibili i propri vantaggiosi rapporti con lo Stato. Uno Stato che adotta il sistema di libero traffico non ammette veruna rr.er-ce proibita nelP introduzione ed esù-a-zione, eccetto quelle di privativa dello Stato 5 non stabilisce dazi differenziali fra una merce e P altra, tra un prodotto 0 r altro : ma permette il libero movi-mento di ogni oggetto commerciale sen-za distinzione. Nel caso poi occorresse una rendita pubblica, lo Stato propor-ziona i dazi al valore degli oggetti, lo che non altera il sistema.
Con r esclusione dei metodi proi-bitivi e protettivi, nonché col fondare i-dazi sul valore delle merci, e non sulle pretese degP industrianti , si parte dal principio, che 1" industria è fatta pei po-poli, e non i popoli per V industria : si e-sclude la possibilità, che questi vengano aggravati irragionevolmente per favcnire un individuo od una fabbrica, e più spesso pella possibile introduzione d' ua industria, e talvolta perfino peli'impos-sibile, come avvenne in Dalmazia finora. Viene tolta pure la facilità di abbas-sare od accrescere il dazio a singoli articoli speciali, nonché chiuso il can»po air arbitrio, al maneggio ed al conflitto continuo d'interessi fra grindustrlaiiti per far aumentare le proibizioni ed i dazi j dei quali è sempre vittima il popolo. S'imbriglia con freno ferro quella tendenza consueta di vari impiegati do-ganali di proporre .. , . ^ aumenti daziari a
qualunque a favorirlo de' loro lumi, elei
loro consigli, delle loro cognizioni tanto
teoriche che pratiche.
liO confortava questo pensiero, che
sarebbe così divenuto di importanza ed
utile ad ogni angolo della provincia e ad
ogni classe di persone, perchè meglio
informato di tutti i bisogni della Dalma-
zia desunti dalla cognizione delle varie
circostanze locali ed esigenze di ogni
suo punto , svariatissime e nioltiplici al
certo 5 si per la natura del suolo, sì an-
che per la significante differenza del suo
clima, e pel concorso di tant' altre par-
ticolarità , che non possono essere inda-
gate da un solo, per quanta diligenza
ci si ^ porga nel farlo.
K egli però nella spiacevole con-
dizione di dover confessare che, se si
eccettui questa Società Agronomica Cen-
trale , ed alcune poche persone, e tanto
poche che il numero non ne passa il
due, da nessun punto della Dalmazia fu
onorato non di uno scritto , ma neppur
di un consiglio, di una parola. Eppure
gli consta da indubbia fonte, che varie
dotte memorie in diversi punti furono
lette sulle cose nostre; e quegli stessi
che sogliono regalarci con strana nv-
veiiltiggìiie il nosne di barbari^ pur son
costietii confessare esser la Dalmazia
fertile di ingegni quanto altro paese qua-
lunque, se se ne pongono a raffronto gli
abitanti.
Però, se pur è vero che questo
benedetto progresso lo si vuole e lo si
desidera, rispondano una volta i fatti
alle parole, e le cognizioni atte a pro-
muoverlo non si custodiscano con gelosia
di avaro proprietà di particolari, quasi
legato fideicommisso, ne le si soffran
più ristrette negli angusti limiti delle fa-
miglie 0 di municipf. Air apatia del ben
essere universale della provincia, agli
sforzi isolati, agP interessi particolari
subentri la cooperazione concorde, una-
nime ed indefessa di tutti a figli della
Dalmazia alla sua prosperità. Sì sten-
dati fraterno la mano le città ed i mu-
nicipi, s'intendano ed abbraccino i cap-
pelli e le barette, e si ricordi che la
discordia distrugge le grandi cose, colla
concordia le piccole si aggrandiscono
maravigliosamente.
Persuaso V Agronomo Raccoglitore
che soltanto le forze tutte della Dalma-
zia unite possono giovarla a risorge-
re ed inalzarsi a quel seggio, che e
per la sua posizione, e pel suo cielo e
per r indole de' suoi abitanti le spetta-
no ; persuaso e convinto che non si dia
ragione, che valga giustificare l'apparente
indetferentismo, che si osserva in pro-
vincia pei di lei interessi generali j ri-
volge le più calde preghiere a tutte le
rispettabili Società Agronomiche e Ca-
mere d" Industria e Commercio, come
pure a qualunque persona in particolare,
cui balla in petto un cuore patriota ad
onorarlo di scritti, memorie, consigli,
idee e quant'altro si riferisse air eco-
nomia patria, sia svellando i difetti de'
sistemi attuali, sia additandone de" nuo-
vi, e segnando le vie ])er conseguirne
il perfezionamento; ed egli non man-
cherà di difonderli a notizia del pubbli-
co colla più scrujH)losa esattezza, ed
osservanza di tutte le ragionevoli con-
dizioni che gii a!il(H-i di simili scrisii cre-
dessero di annettervi. lied.
INDUSTRIA AGRICOLA.
Piante legmniuase o baccelle (a ) i cui
semi servono di nutrimento all'uomo
ed agli animali,
Queste piante leguminose conten-
gono in grande quantità una sostanza,
che l'erudito chimico ed agricoltore Min-
hùf ha distinto sotto il non>e di sostanzia
vegeto animale. Sotto questo riguardo i
legumi a baccello sorpassano di mtjito i
(«) (Juscio ri"! tjualf* na.icono i pmtellt ile'lefU"
mi 5 t detto assnltHiunrnte «' intende sol»
pieno delle fave fresche.
Siilo I, Xara 4 Wasfsfio 1S51 IV. 44
L'ilGROPMO RiCCOGLITORE
(li Ecoiioiìiìa rurale, intento a promuovere in via istruttiva popoiare il progresso
dell'a^-ricoltura ed altri oggetti economici di patrio interesse.
Questo foglio viene redatto e publiealo sotto gli auspici della Società ag:rono[.ìica centrale di Zara.
Del nuovo sulema doganale della Dalmazia.
(^Cont.) — Osservazioni ed esperimenti sopra un
fungo entomotono, ossia storia botanica del cal-
cino. —
Bel nuovo sistema doganale della
Dalmazia.
( continuazione )
4. Fu scritto ancora, volendo dimo-
strare rinapplicabilità della nuova Tariffa
generale protettiva, che la Dalmazia
non possiede notevoli industrie proprie, ed
essere i suoi prodotti per qualità e quan-
tità di poco conto.
Oss. Da tutto ciò sì dovrebbe con-
cludere non esservi quasi prodotto da e-
strarsi.
Non ogni paese è suscettibile delle
stesse industrie : la Dalmazia ha le
sue proprie, come lo dimostra la quan-
tità dei prodotti eh' essa estrae , che
«è soli nascono, ne dal caso deriva-
no 5 ed i quali , oltreché non riusci-
rebbe difficile r aumentare , basterebbero
a costituirla una Provincia a sufficienza
ricca, se avessero* prezzo conveniente.
Per tal motivo i nostri rapporti commer-
ciali devono essere in principalità diretti
a facilitare, estendere , e proteggere
r eslrazìone, unico mezzo per conseguire
questo integrante aumento di prezzo.
Molto opportunemente il chiarissimo
sig. dott. G. Battista Macchiedo, mediante
una dimostrazione accuratissima e pro-
fonda, spedita alP i. r. Ministero, ha com-
provato, che in fatto economico la Dal-
mazia non è poi una Provincia tanto
spregevole e misera, come oltre misura
la si vuol fare apparire; mentre, se vi
si trovano poco estese le arti manifat-
turiere, non perciò si può dire, che vi
manchi ogni industria. E qui venne fatta
una scrupolosa enumerazione dei vari
suoi prodotti, con un calcolo rigoroso
del valore, al quale ascendono nelle at-
tuali condiziojii. Un 31 diligente ed im^
portante lavoro, degno della distinta in-
telligenza che lo dettò, che rivendica alla
Per la coltivazione del navoni, bar-
babietole, carote ed altre radici s'im-
piegherà il perfosfato, che si spargerà
nel tempo stesso della semente,5 a 600
chilogr. per ettare ed una mezza leta-
luinazione.
11 perfosfato di calce è pure il mi-
glior ingrasso pei pomi da terra ^ ma
bisogna prima aggiungervi due volte il
suo volume di gesso nuovo in polvere,
ed una volta il suo volume di cenere
qualunque.
L'ingrasso azotato conviene prin-
cipalmente alle mediche, trifogli, lupi-
nelle, ed alle praterie in generale, ag-
giungendovi tre 0 quattro volte il suo
volume di gesso nuovo in polvere.
Il perfosfato di calce si vend'f 125
fr. li 1,000 chilogr. L'ingrasso azotato
150 fr. il 1000 preso alla mia fabbrica
e condotto a Parigi.
Questi due ingrassi sono in istato
di polvere grossolana, e si spediscono
in sacchi che si pagano a parte.
Una mescolanza di 400 chilogr. di
perfosfato e 200 chilogr. dell'ingrasso
azotato, è il migliore concime per la col-
tivazione dei cereali ; questa quantità ba-
sta per un ettare di terra, che deve in-
oltre ricevere una mezza concimatura.
Si può dare tutta questa quantità
durante la seminagione , dopo d' avervi
aggiunto due o tre volte il suo volume
di cenere di torba o d'altro combusti-
bile, ovvero se ne può conservare la
metà per spanderlo alla primavera sulla
superficie della terra dopo la germina-
zione. (Rep.d'Agr.)
Economia Domestica.
Del modo di fare il formaggio.
ITra gli oggetti del nostro traffico
di lucro, ossia di esportazione, il for-
Jiiaggio figura annualmente per un"* im-
porlo complessivo, medio, netto di fiori-
jii 10,000. Nessun buon patriota però
non può non sentirsi stringere il cuore
nel leggere in calce ai Prospetti stati-
stici commerciali della Dalmazia riferi-
bilmente a quest'articolo la seguente an-
notazione : Il prezzo pelV introduzione
fu calcolato col ragguaglio di fior. 50
per ogni cento fanti di cacio impor-
tato in Dalmazia^ quello delV espor-
tazione^ con quello di fior. 24 a pari
misura, e etò, perchè nelV introduzione
pella maggior parte si presentano for-
maggi di più fina qualità^ mentre Ve-
sportazione segue per la maggior di
formaggi di qualità inferiore.
Stando adunque ai pubblici calco-
li , il prezzo del nostro formaggio sta
a quello del estero come 1:2 %4. Don-
de ne risulta che l'attuai somma, va-
lore del nostro venduto, in quanto alla
sua quantità da 10,000 fior, annui senza
alcun dubbio potrebbe elevarsi a 20,833.
A questo si aggiunga che il quantitativo
del formaggio prodotto da noi potrebbe
essere per lo meno quintuplicata, se non
forse anche aumentata in maggior pro-
porzione, e tutto ciò col numero attuale
del bestiame, ridotto appena alla metà
di quello lo era 40 anni addietro.
Vogliamo supporre^ che le spese di
tale produzione aumentata verrebbero a
stare fior. 10,000. Sicché alla fine, fatti
i giusti calcoli, una semplice cura più
attenta nell'allevamento del bestiame, e
nel trattamento del formaggio verrebbe
ad importarci un'annuo capitale di circa
80,000 fior.; e se vi aggiungi i 10,000
di cambio annuo, che si pagano agli
esteri pei formaggi di miglior qualità
e consumati in Provincia, l'importo an-
nualmente perduto si ijuialza alla marcia-
lissima somma di fior. 90,(MK). Ed il burro
atto a ritrarsi dal latte , prima della
confezione del cacio non vogliamo che
produca che la metà dell'importo del for-
maggio; avremo sempre 45,000 fiiuini,
che uniti ai precedenti danno il capitate
complessivo di fiorini 35,000.
Ma noi vogliamo supporre che il
prezzo decresca coli'amueutar del prò-
/timo 1. sa Olugito 1§51 ir. 51
L URONONO RICCOGLITORE
di Economia rurale, intento a promuovere in vìa istruttiva popolare il progresso
dell'agricoltura ed altri oggetti economici di patrio interesse.
Questo foglio viene redatto e publieato sotto gli auspici della Società ao-ronoMica centrale di Zara.
àon^tiitraio.
Decisione della Commissione incaricata del-
l' odierna questione doganale della Dalmazia. •—
Economia politica. Dell' influenza delle cognizioni
economiche sulla sorte delle nazioni, {coni.) —
Sugi' influssi lunari. — Industria. — Lode al me-
rito e speranze. — Knjizevno objavljenje.
DECISIONE
della Commissione incaricata delVodier-
na questione doganale della Dalmazia.
La Commissione, che dietro Mini-
steriale disposizione si raccolse presso
ri. r. Governo in Zara allo scopo di o-
pìnare se più conveniva T unione di que-
sto dominio della Corona al nesso do-
ganale generale dell' Impero, ovvero il
continuare costituire un territorio doga-
nale isolato 5 si componeva di dodici de-
putati pella Dalmazia e tre pelP isole del
Quarnero, e nel giorno 17 corrente po-
neva fine al suo incarico.
Undici voti contro quattro decisero
peir unione della Dalmazia al nesso ge-
nerale dell'Impero.
Diffatti lo stato d"^ isolamento non
può convenire a questa Provincia cosi
piccola, la quale manca di molti oggetti
di prima necessità, non meno che fo-
gni industria manifatturiera.
La continuazione poi di linee do-
ganali neir interno, V eccezione doganale
di questo solo ed intero regno, il fatto
d'un estraordinario tributo daziario im-
postogli quale condizione indispensabile
per esercitare il diritto di scambio dei
suoi prodotti con le altre Provincie del-
l'Impero, diritto da esse goduto libero
e franco; sono condizioni ulteriormente
inccmpartibili col suo interesse, e coi
princìpi d'uniformità stabiliti dai §§ 7 e
24 della Costituzione dell' Impero.
I (lue sigg. Deputati di Spalato ed
«no di Cattaro proposero V applicazione
di una moderata tariffa daziaria."
Questo voto non trovò appoggio
nella Commissione ^ perchè per quanto