lasciano esposti, le pessime stalle, lo scarso, ed esi-
le alimento, il maltrattamento, la nessuua igiene
veterinaria, inconvenienti che rendono viemaggior-
mente necessario Tuso del sale, i)
Che se ancor mancasse 1'animo di penetrar-
si del mérito grandissimo del progetto, cosi minuta-
mente chiarito, tanto riguardo al principio che al-
l'interesse generale cui tende , desideriamo se ne fac-
cia almeno una prova per un triennio, che alia fine
l'argomento ben mérita da occuparsene con impegno
e sollecitudine.
Finalmente non si ricerca che di rendere age-
vole pel distretto di Knin , ed a mezzo di questo
anche pei distretti affini (locchè si dee certamente
ottenere dalla sua particolare posizione topográfi-
ca) la provista del sale al prezzo fiscale attuale,
benefizio che si ha fondamento di sperare oggidi
che tutti gli studii sono diretti a migliorare lo stato
delle primitive arti indivisibili, l'agricoltura e la pa-
storizia, onde tener lontano il ílagello della carestía,
della quale la Dalmazia riceve continue periodiche
piaghe mortali. Non è perció che la dimínuzione
del prezzo di questo genere non sia un voto co-
stante di questi poveri abitanti locati lungo la fron-
I tiera, che nella infelicitá delle loro limítate risorse
!, scorgono nel mare , che bagna le coste della pro-
pria terra, un dono ad essi fatto dalla providenza
anche pel sale, che offre e costituisce un prodotto
nazionale, e che essendo di prima necessità pelle
ragioni sopra sviluppate (tra le quali non si annove-
ro la pesca propria delle parti marittime ed insulari),
puö aspirare a quel prezzo limitato di vendita che
è sopportabile con la facoltâ economica dei bisogno-
si utenti e consumatori. Questa diminuzione di prez-
zo del sale, alla quale fu rivolta l'attenzione dei go-
verni in questi uitimi tempi con adesivo impegno,
non sarebbe per risultare dannosa all'erario, avendo
dappertutto insegnato l'esperienza, che il maggior
consumo supplisce di gran lunga al minorato prezzo
del genere, come l'abbassamento delle tariffe dazia-
rie accresce i redditi della finanza. Se altrove, cioè
nel Tirolo, venne accordata una sufficiente quantité
1 di sale per la pastorizia a prezzo inferiore del cor-
rente , è sperabile che almeno iu via eccezionale sia
per essere applicato alla Dalmazia, la quale abbisogna
più di qualunque altra provincia della monarchia, di
ajuto, di facilitazioni, d'incoraggiamento.
Chiuderô questo articolo con una digressione ;
¡ ed è che formando la Dalmazia un proprio territo-
rio doganale della estensione di 222 leghe quadrate
austriache, mentre il territorio delle rimanenti pro-
vincie della monarchia arriva a ii,63i, potrebbe
la publica amministrazione ammettere in via di espe-
rimento nel piccolo territorio dalmata il ribasso del
prezzo del sale per valutare dopo un periodo di al-
1) Torna inutile il sovvenire come tutte queste osservazio-
ni economico igieniche trovano applicazione anche negl'altri
distretti in Dalmazia posti in eguali condizioni.
cuni anni le conseguenze di tale importante misura
fiuanziaria , e quindi estenderne 1' applicazione. Fin
d'ora è lecito presagire un buon risultato della pro-
va, e molto più che essendo la costa marina della
provincia dali'isola di Arbe ai confini della Albania
ottomana miglia 248, il contrabando è inevitabile
e questo andrebbe a cessare, sapendosi che 1'abbas-
samento dei prezzi fiscali è 1' immancabile assicura-
tore dei régi diritti, ed il più forte ed irresistibile
avversario del contrabando, che nasce soltanto dal-
la sicurezza di considerevoli guadagni, e quindi dal-
la sproporzione del prezzo legale con il consumo.
Giova dassezzo osservare che il sale è una merce, e
come tale il suo prezzo resta influenziato necessaria-
mente dalle ricerche del consumo, dalla produzione,
e dalla concorrenza de'venditori. Per superare questa
ultima che viene fin dalle foci del Danubio, e nul-
r ostante le forti spese del lunghissimo viaggio, trova
il suo buon tornaconto nell' ottomano, convien ri-
correre all' abbassamento del prezzo. Se questo fosse
adottato come lo esígono le presentí circostanze,
è certo che la finanza dalmata potrebbe aspirare nue-
vamente a quelle vistose vendite nell' ottomano, che
ai tempi della república Yeneta e Ragusea sussiste-
vano, formando uno dei principali, se non il prin-
cipale reddito finanziale, con cio innoltre che la mag-
gior produzione in questa provincia è possibile e de-
siderabile pel vantaggio dei proprietari delle saline,
e che jl consumo per la accresciuta popolazione, e
produzione pastoreccia si è reso di gran lunga mag-
giore che ai tempi delle republíche surricordate , ed
o'ggidi viene coperto dall' estera concorrenza, sebbe-
ne abbia da superare tanti ostacoli, e tante spese
nel lunghissimo trasporto.
Dalle sponde del Tizio nel 1847. P*
ECO DE' GIORNALI.
— Si esaltano a' sette cieli gli occhi artificiali
che fabrica un tal professore di Parigi — Egli mette
gli occhi di smalto senza il più piccolo dolore , e
senza particolari operazioni chirurgiche. Modellato lo
smalto sulla lampada acquista e forma e colore , co-
me si vuole, e si applica ail' occhio esaurito si, che
ne acquista i movimenti deir occhio reale — L'o-
perazione non è congiunta con dolore di sorte, per-
ché l'occhio privo della sua sensibilité , più fácilmen-
te sopporta questa misura di vano ripiego.
— Il Papa ha incaricato un pittore di dipin-
gere per lui il Sultano in grandezza naturale.
— Curiosa maniera di proteggere gli animali contro il
maltrattamento. La Signorina Martin figlia ed erede
delle opinioni e dei beni dell'apostolo della prote-
zione suddetta in Irlanda , annunzia in un giornaie,
essere divietata sulle sue terre ogni specie di caccia,
ed avvisava in oltre ogni pastore a schivare quelle ter-
re per aver essa avvelenato varie sorgenti, e sparso
qua e là del veleno.
colorito dei Bosnesi e dei Turchi Serbi; vanno tut-
ti armati con al cinto pistole e coltelli, e trapassa-
no nella più crassa ignoranza. La kervarina o ven-
detta ereditaria occupa spesso i tribunali. Una vita
sregolata li getta sovente nella più squallida povertà.
Senza un tozzo di pane, amano meglio nei di fe-
stivi imbandire banchetti colla prodigalità ed abbon-
danza orientale, che colla ragionevole ospitalitá euro-
pea. Generalmente alcuna famiglia non tiene in de-
naro più di pochi fiorini, e, onde provvedersi per un
giorno di festa, porta grano e bestiame a Sebenico,
che è il porto di questo distretto. Procacciasi cosi
i mezzi ad una soverchia crapula, a cui inevitabile
consegue la miseria. Chi poi non ha prodolti agri-
coli fa prestili ad usura.
Che 1' incivilimento di questa popolazione formi
una delle più serie cure del governo, lo è facile
comprendere, ma gli è questo un problema assai
più scabroso che dalle prime non sembra, anzi io
confesso sinceramente non avervi gran che a ripromet-
tersi dalla presente generazione. E di primo ostacolo
Tinveterata avversione ad ogni innovazione, avversio-
ne che mostra il morlacco anche là dove il più e-
vidente vantaggio seguirebbe al mutamento : e con-
serva colla più grande tenacità il modo di vivere
dei suoi padri. Un giovane intraprendente, che é
podestà di Sign, aveva fatlo venire dall' Olanda i mi-
gliori strumenti d'agricoltura, e mostrato, che il si-
stema del cangiare seminato tornava ad immenso
profitto d'un agricoltura basata su principii scienti-
fici ; ma in vano — egli non trovo seguaci. La rispo-
sta del morlacco era: Cosi mai non facevano i no-
stri padri. Nulla potrebbe essere alla Dalmazia di
più vantaggioso del piantare gelsi — eppure i pae-
sani svelsero ad un possidente 3oo piante ; (codesta
barbarie pero mi venne fatto vedere anche in Ger-
i mania presso Augusta.)
A quai partito appigliarsi? Il disarmarli produr-
rebbe diï'ficilmente lo scopo desiderato, finché sta-
rà armata la fanatica popolazione della Bosnia ed
Erzegovina, di nome solo suddita alla Porta. Coll'e-
ducazione si farebbe molto, e già ogni anno si apro-
no nuove scuole ; ma la popolazione che è troppo
sparsa, nè mai vive assembrala in villaggi anzi in
massima parte a gruppi di poche capanne, ne ren-
de difficile e dispendioso questo mezzo ; e le spese
della Dalmazia attuale oltrepassano di molto le en-
\ trate.
Il migliore método pare sia l'incivilimento nel
senso letterale della parola — cioè la creazione di u-
no stato di cose che riducesse la popolazione a vi-
vere piuttosto raccolta in cilla e villaggi. A Sign,
che è una piazza commerciale, il morlacco, benché
assai inferiore per coltura all'italiano della marina,
gli stà sotto nel!'agricoltura (come lo mostra 1'esem-
pio testé addotto) è pure men barbaro che altrove:
quindi è evidente che tutto quello che darebbe un
maggiore sviluppo al commercio della Dalmazia po-
tentemente servirebbe ai piani governalivi di educazio-
ne. Già dimostrammo nell'articolo sopra Spalato,
T innegabile vantaggio d'un commercio libero perla
popolazione littorale ; ora le indagini nelle regioni
montane mi convinsero che nella libertà del com-
mercio, e nella immigrazione, ove queste vadino di
concerto, riponesi il mezzo pei piani d'incivilimento
del governo, di mutare cioè totalmente la Dalmazia,
quanto al suo materiale , nel corso di un mezzo se-
colo. Presso la Cettina e persino nel circolo di Zara
immensi tratti di eccellente terreno rimangono in-
colti per deficienza di individui. Centinaia di Svevi,
specialmente del Wurtemberg, annualmente passano
in America per la troppa popolazione della Germa-
nia: e perché non vengono invece in Dalmazia che è
tanto vicina alla patria loro, ove trovansi tuttora co-
si vasti tratti di terreno il più vergine? Di capitali
e di travaglio abbisogna la Dalmazia; al travaglio
si provvede coli'immigrazione, al capitale animando
il commercio e facendo quei cambiamenti ai quali
già accennammo nel nostro articolo sull'importanza
commerciale di Spalato. Anche le leggi usurarie do-
vrebbero essere altre che nel restante della monar-
chia. Lo sconto sul denaro pei mercati della Dalma-
zia è almeno del i6 per cento, ad onta che avanti
ai tribunali non si possano stipulare censi maggiori
del 6 per cento. Ne risulta che un morlacco il qua-
le vuol prestare ioo fiorini al 6 o[o, deve accondi-
scendere ad un compenso in grano ed olio del va-
lore di 2o fiorini, cosicché ei realmente paga sul-
la somma il 3o ojo, e di continuo viene tergi-
versato da usurai. Che se venisse concesso il 12
ojo come censo legale annuo, non solo i capita-
lisa di Vienna e Milano avrebbero ottima occa-
sione di collocare le loro somme, ma si guada-
gnerebbe eziandio, venendo impiegato tutto il dena-
ro che entrerebbe nella Dalmazia a procacciare ter-
reni incolli , importo maggiore della decima o con-
tribuzione fondiaria: giacchè il mercante ritirato da-
gli affari ama meglio mettere al sicuro il denaro su
possessioni, anziehe su d'un censo più lucroso ma
vacillante. L'addentrarsi in particolarità quanto al-
l'esecuzione di una tale misura non istà ad un sem-
plice viaggiatore; ma per quanto io possa sentenziare
dell'amministrazione locale dalmata, la sua inlelligen-
za scevra di pompa e la sua rigida probilà e giusti-
zia forse le meriterebbero una confideuza assai più
grande del sistema d'invigilazione austríaco. Tali
riguardi le danno la sua posizione eccezionale rim-
petto aile altre provincie dell'Impero per la sua si-
tuazione fisica e politica.
ECO DE' GIORNALI.
— Diversità nel qnantitativo che dà il frumen-
to seminato. Nella parte settentrionale della Francia
da un grano seminato se ne ottengono 6 — nella
Ammo m.
Si publica ogtii giovedl. Il prez-
zo annuo per Zara è di fiorini
4; per semestre fiorini 2; per
fuori franco di porto fiorini 5;
per semestre o trimestre in
proporzj^ne.
LA DALMAZIA
FOGLIO LETTER ARI O ECONOMICO
m. 50.
Le associazioni si rîceyono in
Zara dai proprietari, fuori da
tutti gl' II. RR. Ufficii postali.
Si riceve in cambio qualuoque
giornale austríaco od estero.
Giovedi x5 Decembre 1847.
Contenuto. Le trc sorelle — Gallería Dalmata. Nicolô Chierlo. — Eco
de'Giomali. — Zara. — Spalato.
LE TRE SORELLE.
Racconto di Mad. G. Sand. (Bal giornale:
La Dimanche
m
II curato di una piccola cittá di Lombardia,
ove mi trattenni per qualche tempo, aveva Iré nipo-
ti, tutte amabili ed accuratamente edúcate. Orfanelle e
senza beni, vennero accolte dal loro zioj poi colla
loro economía , colla buona Índole , e premura per
le cose domesliche recarono nella canónica la felicita,
Y allegrezza, unitamente ad uno stato economico di
molto migliorato. II buon vecchio in cambio seppe lo-
ro inspirare colle sue lezioni tanta saggezza , ch' esse
rinunziarono all'idea, sino allora forse un tantino
coltivata, di.... prender marito. Fece loro'com-
prendere, ch' essendo povere , non troverebbero che
mariti ad esse inferiori per educazione, ovvero tan-
to poveri anch'essi, che altra sorte ¡n seguito della
nuova famiglia non sarebbe stata che la piü grande
miseria. » La povertá non é obbrobrio, diceva loro
sovente in mia presenza; cuopra [' infamia coloro
che non mostrerebbero doppio rispetto verso quegli
infelici, che ne sono oppressi! Ma chi ha bisogno,
viene posto a ben dura prova! E non é la massirna
temeritá 1' arrischiare la pace e la tranquillitá del
suo animo in un pellegrinaggio si terribile ? « In
somma parlo si energicamente, che sollevó il loro spi-
rito ad uno stato di calma e di dignitá veramente
ammirabile. Allorché scorgeva il volto dell'una o del-
r altra conturbato: che avete nipotina? domando con
quella liberta propria alio scherzo italiano; levatevi dal-
la finestra; che, se i gíovanetti che passano per la
contrada vi vedranno corrucciata, crederanno che so-
spirate per aver marito, «e tosto il sorridere dfell'inno-
cenza e di un giustoorgoglio ricompariva sul viso melan-
conico. Credetemi che questa famiglia viveva nel piü au-
stero ritiro. Le gíovanette sapevano benissimo che do-
veano evitare persino lo sguardo degli uomini, essen-
dosi dedícate al celibato. Se secretamente sorgeva
qualche inclinazione, secretamente del pari veniva
signoreggiata e sofFocata. Se aveva luogo qualche d¡-
spiacere, l'una non sapeva che cosa sentisse 1'altra,
quantunque si amassero teneramente; ma la fermez-
za ed il rispetto verso sé stesse eran si forti, che
vi era una specie di emulazione tacita affine di sof-
focare qualsivoglía germe di debolezza onde nessuna
se ne accorgesse. L' amor proprio, ma amor proprio
commovenle e degno di rispetto, teneva in vigórela
virlù di queste giovaní solitarie.
E convien credere, che la virtù non è uno sta-
to violento nelle anime belle, ch'essa vi germoglia
naturalmente e fiorisce in un'aria pura,poichè non
vidi mai faccie meno smunte, sguardi meno tetri,
aspetti meno misantropici. Fresche come tre rose del-
le alpi, andavano e venivano continuamente, inten-
te all' economía ed aU'elemosína. Qtiando s' incontra-
vano sulla scaia della casa o nei víali del gíardino,
dirígevano sempre Tuna all'altra qualche detto gio-
condo ed ingenuo, e si stringevano la mano con cor-
dialitá. lo dimorava nel vicinato e sentiva le fresche
loro voci gorgheggíare nei giorni di festa, si riuniva-
no in una sala terrena per fare qualche pia lettura
a voce alta, una alia volta per turno; dopo ció intuona-
vano in parte qualche cántico. Essendo le finestre
socchiuse , io vedeva ed udiva questo bel gruppo a
traverso le ghirlande di rose bianche e vilucchi scar-
lati che circondavano il balcone. Colle loro ricche
capíglíature bionde, ed i mazzetti di fiori naturali
con cui si adornano le giovani lombarde , rappresen-
tavano eíFettivamente il terno delle grazie cristiane.
La più giovane era la più bella. Yi era raag-
gíor eleganza naturale nelle sue maniere, maggior
finezza nel suo brío, dírei anche maggior magnanimi-
tà nel suo carattere, se non temessi di distrugge-
re nella mia mente T ammirabile unitá di queste
tre persone, non ammettendo, che il tratto d'eroi-
smo, che sono per raccontarvi, fosse stato possibile
a tutte e tre egualmente.
Arpalíce era il nome della più giovane. Amava
la botanica e coltivava un'ajuola di fiori esotici lun-
go un muro del gíardino, che riceveva i pieni raggi
del sole, e ne conservava il calore sino alia notte.
Daü'altro lato del muro vi erano a poca distanza
le finestre d' una casa vicina , che una ricca famiglia
inglese aveva presa a pigione per la state. Lady C
avea seco due figli, Tuno tisico, ch'essa procurava
di ristabilire all* aria pura delle campagne alpestri ;
l'altro, deir età di venticinque anni, pieno di spe-
ranza , bello in volto, e dotato d'uno épirito accor-
tissimo, d'un carattere equo e generoso. Questo gio-
vane vedeva dalla- sua finestra la giovane Arpalíce
inaffiare i suoi fiori; e, teniendo di porla in fuga,
Carattere del secolo 19.0 2g.
Carne di cavallo 32.
Carlstadt, prezzo de' cereali 44»
Cassa di mutuo soccorso a Milano 27.
Cas sett a della limo s ina 82.
Castelnuovo e suo stato economico 26 27.
Cattaro. Introduzione dei generi in un trien-
nio 27.
» Raccolta dell'olio in un quinquennio 27.
« Castradina 27.
« Prezzi del mese di luglio 33.
" Bozzoliy Bazar 3.° trimestre 33.
» Bazar nel 4«° trimestre 5i.
Chierlo 5o.
Cimitero del p. Lachaise 29.
Coltura de' prati ed allevamento del bestiame
35 36.
« dell' ulivo e fattura dell'olio nel terri-
torio Raguseo 5o 5i.
Congressi scientifici 9 e loro numero 48.
Conservazione delle uova 29.
» «ve 2g.
Curzola. Prezzi in novembre 47-
Doctorum virorum conventus Venetiis 5q.
Dominio veneto in Dalmazia 48 49»
Danaro ed abbassamento del suo prezzo 26.
Disciplina militare in Russia 47»
Economía agrícola dalmata 3i Š2 33.
Equivoco. La morta v'wa 47.
Farina delle ossa, concime 28.
Fiera di Sinigalia 33.
Fiume, prezzi de1 cereali 44-
Foglia de'zigari amerícani 28.
Formazione del carbone fossile 34»
Forze commerciali della Dalmazia 3g 4o-
Funghi artificialmente riprodotti 3o.
Galleria dalmata. V. Bujovich, de Cambii; Chier-
lo.
Galvanismo contro gV insetti 32.
Giornata più acconcia per pagar gli opérai 26.
Girasolé, 0 sua utilità 28.
Grano ammuffito e modo di sanarlo 89.
Influenza de' boschi sulla fertilità de' terreni 41.
Jodio nelle piante marine in Dalmazia 34 35.
Irriverenza nelle chiese 38.
Istituto di educazione femminile a Zara 47.
Istruzione publica in Dalmazia nel 1846 87. 38.
Istruzioni popolari intorno la malattia delle pa-
tate 3 g.
Ive ene h M. Il canto 5.° dell' inferno d' Alighie-
ri 26. 27.
Knin raccolti. Pozzi. Prezzi de' viveri 31.
« guasti per le piogge dirotte, prezzi de' ce-
reali , uva y salute publica 3g.
« raccolti e prezzi de9 viveri 46.
Lapidi illustrate 33. 36.v38. 44.
Lésina e Lissa pescagione 32.
Lesina pescagione. Delfini. Ricolti 43.
Letter e adriatiche. I. Cattaro 33.
» » IL Ra gusa 34.
« III « 35. 36.
» « IV. Narenta 36. 3y.
» » V. Amministrazione 37. 38.
» » VI. Importanza commerciale
di Spalato 41»
« " VII. Letteratura e storia di
Spalato 4a. 43.
» VIII Salona 45.
» 55 IX. La Dalm. montana 46.
v> « X. Zara 47.
Licenze di viaggio per un anno 34.
Locuste 36.
Magazzino di sale a Knin, e sua importanza
42. 43.
Magnetismo in medicina 45.
Malaria, ed i suoi generatori 34.
Malattia delle patate, ed istruzione popolare
relativa 3g.
Mancanza di monumenti in onore de' magistra-
ti veneti 3g. 4°»
Maniera di propagare i gelsi in Dalmazia 43.
Minis ter o d' agricoltura in Francia 5o.
Napoleone catechista 3o.
Navigazione a Vapore in Dalmazia nel 1846
26. 27. 28. 3o.
Nazione italiana 45.
Ode a Maria 35.
« L. IJnica. Poesía di Preradovich 38.
Pago, e sua condizione economica 34.
Patate e loro coltura invernale 38.
e loro malattia 3g.
Pesca del corallo in Dalmazia 48 49 5o.
Pietismo in Iscozia 47-
Pitture antiche in Traù 3o.
Polligrafo, nuovo giorríale di Vienna 49.
Predica (una) di 10 minuti 39. 4o» 41- 43» 43.
Prete (un bravo) 26.
Proprietà campestri 44»
Protezioni 38.
Puntura delle api 29.
Quadro (un) d Imeneo 49»
Quantità del frumento cresciuto da un grano
in diversi paesi 45.
Ragusa. Movimento commerciale nel lazzaretto
i.° semestre 1847 29.
» suoi raccolti 33.
« ragguagli economici 46.
« movimento nel 4»° trimestre 48.
Ratto 44. 45. 46. 47. 48.
Rettile domestico 27.
Rivista dalmata. Jancovich 34-
» Slava 4o. 41. 42. 45. 46. 47- 48« 49-
Sale in agricoltura 3i 5o.
Salmi (5) di Davide , versione dell' abate Gru-
bissich 29.
Sca vi di Salona 44«
Br. 2. / Zadar, Ponedjelriik 5 Sječnja 1880. God.
Veritatem facicntes in charit&te, crescamns in
¡lio per omnia, qui est capnt Christue.
(S. Paul. Efh. IV. 15.)
Izhodi u Poiiedjelnik i u Ego interim o)«mite: Si quis Cathedrae Petri jnngitur, roeue est.
(S. Hieronym. Epis. X VI. ad Dam.)
Vos ipsos, auiliante Deo, in dies alaoriter operam Vestram impensuros in taenda salu tari Ecclesi® dootrina, animisqne in Religionis amore et in ver® fldei professione
roborandis,.... (Pio IX u fapinsk. listu, 21 veljače 1872 pisaocim Katoličke Dalmacije.) '
Uvjeti pređbrojbe. — U Zadru, unapried 6 fior. na godinu. — Za ostalo carstvo 7 fiorina. — Za inozemstvo 7 fior. i poštarski troškovi. — Predbrojba biva za
cielu godinu; tko na svrhu jednoga godišta ne odbije list smatran je predbrojnikom i za nastajuću godinu. — Pređbrojbe i novac, najbolje poštarskom doznakom, ¿aljfi
se na Upravu Katoličke Dalmacije u Zadar, a dopisi „franco" na Uredništvo — Uvrstbe po 10 nove, redak. Objave na 4 strani ur. veoma niskih cienn.- Svaki broj
napose 8 novčića. Rukopisi se ne vraćaju.
Zadar, 5 sječnja.
I I ođjelo nešto odlučuje u ponašanju. Dužni
smo Časti svomu zvanju, svomu položaju, al
ni ođjelo nije pri tom zaboravit.
Odjelo se „Katoličkoj Dalmaciji" evo
mladim ljetom nešto promienilo, sasma se
pohrvatilo, ona se kape prihvatila.
Ima dakle dvostruko sada razloga „Ka-
tolička Dalmacija", poput katoličkog hrvatskog
naroda, držat se Čvrsto, što ikad Čvršće onih
predaja, koje hrvatska majka sincim svojim
mliekom u dušu prelieva: nepokolebive lju-
bavi i odanosti napram vjeri svetoj i rodnomu
kraju: sve za vjeru i za dom.^
Da se prvoj svetoj dužnosti kakogod
odužimo, da red ljubavi sliedimo, da s Božjim
blagoslovom nastavimo vršenje težke ali uz-
višene svoje zadaće i u novom ovom odielu
a novim ljetom, deder najprije odmah ljetos
još jednu svečanu priliku svietu pružimo, da
spozna: kako mučenički hrvatski narod, buduć
junak mimo junake na bojnom polju, nije zato,
r ni sada, manje junak u borbi za vjeru svetu;
j za koju su mu sinovi u prvom redu na Istoku
za toliko vjekova siromašna al plemenita i
poštena prsa svoja pušćanomu zrnu i oštromu
macu dragovoljno, s uzhitom izlagali.
Naš bogobojeći, daroviti narod još je,
usljed starih predsuda, potičucih od nepozna-
vanja ili zlobe, od mnogih preziran i najo-
pačnije opišivan. Kad ni najsjajniji alem koji
se u kruni njegovoj zrcali: tvrda vjernost
vječnomu Rimu, nepokolebiva odanost Rim-
skoj Stolici, nije od svake sumnje čist!
Da te magluštine izčeznu na jedan mah
pred suncem čistih iskrenih srdaca katoličko-
hrvatskog naroda u Dalmaciji, a ujedno, što
je takodjer, ako ne nuždno, a ono barem veoma
koristno, ojača se u našem puku katolička sviest
napram razkolničkom duhu koji nam na žalost
primorski i zagorski naš zrak sve to gore
kuži; dobro bi bilo, i mi to želimo i u velike
ovim hrvatskom katoličkom narodu pelimo, da,
po mogućnosti, kako mu siromaštvo dopušta,
javno vjeru svoju posvjedočuje a ljubav svoju
sv. 0. Papi izkazuje redovitim godišnjim Pe-
trovim novčićem.
To je za nas ne mala čast moć branit
Isnkrstovog Namjestili ka na zemlji a moć
obćeg Pastira svete katoličke crkve obskrblji-
vat onim sredstvima, kojih ga je lišila bun-
tovnička lupežka ruka.
Koliko tko može, al neka niko ne zao-
stane u tom plemenitom podhvatu: svi pravi
sinci imaju hrlit na pomoć zajedničkom Otcu
svomu.
Mi smo pak katolici Hrvati osobito Rim-
skoj Stolici dužni, jer nam je svedj ona bila
najbrižljivija majka i, dočim nosila pred nama
zublju vječnih istina, nije ni našu vremenitu
čast i moć zanemarila; i na naš se je ugled
svojevoljno obraćala, i krunu mu slala. Petrov
novčić neka dakle bude znak osobite naše
harnosti, i nade.
Milodare mi ćemo dragovoljno bilježit
kao i došle u našemu listu, pa bilo da se
izravno na nas slali, neka ih preko nuncija
Rimu poklanjamo, ili se dotičnim Crkovnim
starešinam dostavljali.
II lupo a difesa delF ovile.
Il Dalmala, quel famoso Dalmaia d' onde
si rovesciarono tante offese alie credenze ed
a' costumi délia grande maggioranza de' Dal-
mati e tanto vitupero a pubblici funzionarii ;
il Dalmata, eco i'edele de' periodici d'oltre
mare in quanto contengano di ostile a Roma
papale, o di canzonature agi'insegnamenti del
Sillabo; il Dalmata — stupite o cieli ! —nel
suo N.o 1 dei 3 eorr., tutto tenerezza pella
fede e moralità pubblica, tutto riverenza verso
i nostri Padri e Pastori, tutf ossequio verso
le legittime autorità civili ; si commuove e grida
I' aliarme contro 1' organo religioso, che, liorri-
bile dictu ! a tutti ed a tutto ordï F estremo
eceidio semplicemente coll' eliminare il suo
titolo italiano La Dalmazia Vattolica e pre-
sentare in fronte col nfrjvo anuo il solo slavo,
esattamente corrispondente, Katolička Dalma-
cija. Non è forse questo il caso di ripetere :
„praeclarum custodem oviumu ! e dire al vec-
chio istrione: va, forbiti almeno le fauci dal
sangue, copri le zanne, fa che sieno dimen-
ticati, se non riparati, i tanti danni che ar
recasti ail' ovile di Cristo in Dalmazia e
poi allora, Demonio fatio Frate, snoeciolando
paternostri, potrai scimiottare il eredente, lo
zelante, il divoto, con qualche speranza di
successo, almeno presso i semplici. A prolun-
garsi di qualche istante la vita che gli fugge
(colpa quel Bruto di Katotička Da'mac ja cui
grida : Tu quoque), novello Luigi XI.. il po-
vero Dalmata si dibatte convulso in ismorfie,
delle quali sarebbe crudeltà domandargli ra-
gione. Qualis vita finis ita, come visse cosi a
suo tempo morrà il Dalmata, evitando sempre
la seria polémica con noi, e gigante invece
asserendosi e trionfando in insinuazioni contro
a; supposti autori de' nostri articoli, ed in
iscambiare l'accessorio col principale, la forma
colla sostanza.
Come più e più volte per 1' addietro, cosi
anche oggi a si leale e terribile av versan o
noi ci limiteremo a rispondere semplicemente:
che v'importa di sapere chi è che scriva?
badate che cosa abbia scritto ; che conta a
favor vostro il titolo del nostro Periodico?
leggete e giudicatene il contcnuto. Sul campo
oggettivo saremo, come sempre. a vostra di-
sposizione. Finché lutto il vostro forte sarà:
versare anche su noi la vostra inesauribile
cornu-copia d' insulti vi lasceremo fare 1' Or-
lando furioso, quanto mai vi piaccia.
Ci consta positivissimamente che un co-
mitato, troppo poco nobile ed appassionatis-
simo, costituitosi in questa cattolica città, si
di verte a denigrarci e cerca di persuadere i
nostri abbuonati a non sostenere ulteriormente
il nostro giornale, adducendo a pretesto che
quest'organo cattolico della provincia, si sia
scostato dal suo sacro programma, e, „dato
un calcio al Ve iyelou sia disceso a fare pro-
paganda di „panslavismo"! Noi per grazia
del Cielo non abbiamo bisogno di difenderci:
la Chiesa ed il popolo h con noi, noi ed il
popolo siamo colla Chiesa e tutti colla Sua
Pietra Angolare. Abbiamo un Dio per nostro
giudice ed i nostri Superiori ecclesiastici: essi
conoseono bene le nostre opere, che non ven.-
gono consúmate nelle tenebre, ma in piena
luce. Preghiamo quindi pubblicamente i signori
componenti il comitato e 1' autore o gli autori
dell' infame e maligna calunnia lanciataci
contro a portare un solo falto, una sola parola
in conferma delle loro asserzioni. Frattanto
le rigettiarao con isdegno ed orrore. — Con
sommo rincresciniento ci siamo decisi a ver-
gare queste poche linee. Vae illi per quem
scandalum renit!
—_
Pogled po svietu.
Zadnjih dan», kako je paia sluđen, led i
snieg počeše kopniti po svoj srednoj Europi.
Ti em voda u prilocim raznih neka, a najskoli
Dunava, silno nabrekli» le prieti potopom mje-
stim na nizku. Gdje gdje tolika se je silna voda
u rieku izlila, da je do desel i do dvadeset se
noga nad obično podigla. U Bocu s toga podu-
zimlju n-i vas mah radnje, da osiguraju kuće i
skladišta što su u pogibelji. 0 Ugarskoj ovaj
put nema rdjavih viesti, jer sn planine daleko
od nje, te ondje ne odlučuje kopneći snieg i
led nego povodaji, a lieh u ovaj čas nema, pa
ni užasnih njihovih posljedica.
Na 31 prošloga mjeseca bio je podpisan
u Beču od austrijskih i njemačkih punomoćnika
privremeni austro-njemački trgovački ugovor.
Nema tek ništa nova u njoui, jer privremeni
ugovor nije nego dosadašnji ugovor, koji će,
s molim, odnosno neznatnim, preinak.im vriedit
još za nekoliko mjeseca, od 1 tekućega do 1
srpnja 1880.
Ruska se spominje progonit Poljake, sad u
jednom snd u drugom kraju njihove tužne kra-
ljevine, al eto se spomenula nazad dana učinit
joj i nešto dobra, premda ne jamačno iz veliko-
dušja, koliko od straha. Nihiliste, ova opaka sekta,
neriaju vladi u Petrogradu, eto ima već neko-
liko godina, nikada mira, pa Vlada nije rek bi
voljna stvarat sebi novih neprilika i šija u pro-
ganjanju katolika Poljaka. Ona ih sada ina/e i
za drugi razlog, jer naime boji se da joj Au-
striju u dogovoru s Njemačkom u zgodan č«s
ne iznese na sriedu poljačko pitanje. A i treća
je: Austrija se primiče federalizmu, te si tiein
stiče sve to jače kako vjernost Galicije tako i
simpatije poljačke kraljevine u Rusiji. Nego slabo
će pomoć Rusija samoj sebi i nepoznatomu
svomu ugledu, podieliv Poljacim nahodećim se u
carstvu jedino obćinsku samoupravu i novi
red u sudbenom postupanju. Ali eto bolje išta
nego ništa ; od zla dužnika ....
Crna gora pita odšetu od Turske zato što
joj čini držat vojsku na nogama, i hoće da joj
pripukli Carigradski siromah izbroji 2 milijuna
franaka. Uz toliko, kako sam Muktar paša br-
in successo del tempo ora ad Unglieria, ora | radnje, utvrdit te točko to se može u inalo
alla Oroazia trieridionale, ehe fra indipenden- i vremena i kad se hoće
za e v*s&allaggio greco e veneto alternava. II
primfr territorio fu sotto Andrea preso niiova
Ceh Jireček predložio je u odboru za
proračun zaključak, da ravnopravnost češkog i
menfey ma da Bela dato in dote alla figlia njemačkog jezika na sveučilištu u Zlntnom Pragu, j licajni pristav Miiller i pomoćnik mn Effenbach,
koji su pogibelju života uapsili stanovnike, pio
— nu bez uspjeha.' Uhvatiše dvie žene i dva
mužkarca, treći mužkarac, neki Deutsch, ustrielio
se sam. Stan bijaše na 5 podu te je zaplienjeno
3ijaset novina pisma, otrova i drugih stvari. Po-
Ele<j*y gpoaata con Zvonimiro, principe croa- j prodje a karte u djela. Ministar Stremayr nedao
to. $0n cib, e mcdiante 1'affiniti\ coi Re d'Un- |o tom ni opepelit, jer da pražko sveučilište nosi
Al —r/—njemačko načelo, pa da sveučilište nema izgubit
svoje njemačke oznaka Da jo gosp. Stremayr i
n drugom kao u ovom konservativan! A1 ima
ljudi za koje je dosljednost prekrusna pripukJ«
frazo. Je li u toj kiti gosp. ministar, to on za
stavno zna bolje noge mi. On će takodjer naj-
bolje znat kako je tfoguće, što on govori, da
vlada nastoji bit pravedna sa svim narodnostima,
pa da baš zato ai če^ko ni Lavovsko svečilište
nema postat ulrakvisf no. Liepa pravda dat sve
jednomu, to je u glavu po onoj imicuique
suum! Al blaženi federaliste neće da slušaju
ministrove razloge, pa prihvatili Jirečekov za-
ključak kakav takav listavovjerci su, svi do-
jednoga, glasovali proti utrakvizmu.
Javljeno je bilo da će kraljevinsko hrvat-
sko i ugarsko odaslanstvo na sastanak na 15
tekućega mj., a neće po novijim viestiina nego
istom koncem ovoga mjeseca.
U prošli su utorak u carev. Vieću birali
državno sadiste. Svi su kandidati ustavovjerci
ostali po krmi a izabrani: dr. Ivčević u Zadru,
Vitoz Krainski i Sehenk n Lavovu, profesor dr.
gltgrtft, divenuto più potente, Zvouimiro nel
1076 prèse il titolo di Re, colF assenso di
Papa Gregorio VII, e governó tranquillamen-
tu fino alla sua morte nel 1089. L'único suo
figlro fladovan morí prima di lili. Ora si sol-
le?arono più contendenti al vacante trono, fra
cui il più forte era Stefano, del quale han-
novi documenti. II paese divenne teatro di con-
fuaioné e lotté. La védova Elena chiamô fi-
naïméntë insiérriè con alcttm grandi del paese
il frkèîîo Ladislao,' pôtfehè venga a ristabilire
1' ordine e la tranquillité. Seuza incontrar re
sistenza condusse egli l'esercito ungarico ol-
tre la Drava çd il monte Ralnik batte gli op-
positori in più scontri, conquistó i loro ca-
stelli, e sottomise al suo regime tutta la Croa-
zia, fino alla costa dalmata, che rimase parte
sotto il dominio greco, e parte sotto il vene-
to. II paese ricevette la costituzione ungarica,
le ánpaniefurono soppresseed introdotti i Co-
mitati. Per rafforzare il cristianesimo egli fon-
d5 il Vescovato di Zagabria, e nominb il boe-
mo Duh in vescovo. L'amministrazione fu af-
fidata a suo ñipóte Almos.
Cosí lo storico. lo non vidi la cronaca
dell' oscuro Zavoreo, che avrà forse udita la
favola riportata dal Marulo, o da altro più
oscuro cronista, che Lucio, Fessier, Horvath
non degnarono consultare, e neppure il Raôki.
Questi anzi riporta il documento di quel Ste-
fano nei suoi „Odlomci" pag. 84 apud LU-
CÍ um II. ap. Farlati Illyr. Sacr. III. 138, sen-
za che nessuno imputasse a violenza la mor-
te di Re Zvonimiro, e molto meno la pretesa
maledizione. Per cui lo scrittore del „Dal-
mata", senza critico studio, ci venne a rega-
lare una leggenda per storia, quasi questa fos-
se un romanzo.
Ma cié che più monta in questo uñare,
si è V effetto della pretesa maledizione di quel
Re al popolo croato. Dessa in vero, se fosse
stata vera, si sarebbe convertita in vera be-
nedizione. DiíFatti coll' elezione di Colomano,
dî Fërdinando, di Carlo III, i Croati ebbero
quella difeaa della patria e della religione, che
se fossero jrtatj indipendente regno, avrebbero
Benz'altro perduta, come la Bosnia, la Ser-
bia, lft Bulgaria, la Grecia, per seeoli, e for-
se fino adoggí. Anche I'Ungheria ben più
potente pensó di eleggere i Re di Boemia. indi
quelli di Habsburg, per poter essere protetta
dal!' Impero detto Romano. È mistificazione
poco leale, e che puzza d' irredenzione il dire
che i Croati non hanno un proprio Re! Essi
lo hanno, t' eletto Re Apostolico, e sono feli-
ci di averio, come i Dalmati stessi, e non a-
spirano ad HIJO scomunicato o ad un eretico,
come sembra stia nel desiderio del „Dalmata"
maknuti su i odlikovani Vlndimirovim redom.
Rand», Havelka i grof Schonborn u Pr;>gn, dr.
Kozanek u Kremsieru, dr. Porcer u Beču, Do-
minkuš u Mariboru, dr. Zyblikiewicz u Krakovn
i dr. Naschberger u Linču.
Još gledaju iztisnut ministra Stremnyra iz
kabineta. Ako se dodje do uspjeh:), rieč je da
će no njegovo tnjeslo Kriegsau, o kojem kažu
da jo konservativac bez ikakvo smjese, U slu-
čaju pak da se Taafe ne makne za popunjenje
ministarstva, mnogi u jedno grlo pjevaju da će
mu trebat odstupit, jer da će ga ostavit u buduće
sadašnja autonomistična većina.
Ugarski jo manink i za minulo godište bio
viši nego se je Vlada nadula. Ukupno dahodaka
je bilo 220,703.248 fior. a tmšaka 248,989.659
fior., te faktični manjnk za lani iznosi 28.286.405
fior, t. j. za milijun i po fiorina viši nego je
Vlada očekivala.
Viesti iz Carigrada priobćuju, da se izmedju
Yrisoke Kapije i Crnegore stavio talijanski po-
klisar, da pomože riešit razmiricu mirnim putem.
Talijanski poklisar svjelujo nokn Turska i Cr-
nagora zamiene Kuči-Kraine s Gusinjem. Uz to
se je crnogorska vojska na granici, po želji
velikih vlasti, znatno umanjila i povukla se ne-
koliko kilometara natrag, te do proljeća rek bi
da će s ovu stranu obzorje bit čisto.
Otvoiio se je na 5 tekućega engleski Sa-
bor. Prestolni govor naglušaje prijateljske odno-
šaje sa svakim, a da u Afganistanu nemože se
s vojskom natrag prije nego se Afganistiin ne
umiri i s njun se ne uzpostave dobri odnošaji.
0 grčkom i crnogorskom pitanju kraljica-carica
ni slova, al je o tom nešto ministar Beacons-
field, koji popuni prestolni govor, rekav o tur-
sko-crnogorskoj razmirici da je sada u najboljem
stadiju, a o grčkom pitanju da je Engleska nešto
(što?) predložilo, i lako da brzo i to pitanje
sretno svrši»
Izmedju Sv. Stolice i Berlinskog Dvora
dogovori o crkevnim poslima idu napricd liepo.
Knez Alois Lichtenstein, poduprt i od pri- ! Ministar javno, u Saboru, pohvali katoličanstvo
sutnih naših zastupnika, iznio je pred Carevinsko j i očitova da on žali što se je bilo pomutilo
Vieće predlog, da so s temelja promieno posto- j izmedju Kima i Berlina, a da se živo nastoji
jeći zakoni o pučkim učionam u smislu vjero- j svesti stvar na bolje.
zakonskog i narodnog uzgoja. Čast mu! Gdje | Tko će s bogatim Turcima! „Daily Teh -
se pak ovako liepi predloži prikazuju, nije bez j graph* javlja, da je englezki vojvoda Biddulph
osnove nada da će s temelja bit prOmjenjeni i j hotio Turskoj uslied ciparske konvencije izručiti
zakoni koje bi nam htio nametnut na vr.it Dr. j višak od dohodaka otoka, nu Porta daje odbila
e suo scrittore.
Un secolare.
Pogled po svietu.
Stremayr. Kiselo je, gospođino ministre ! i novce, a na to da se je vojvoda vratio iz Ca-
Pronio se je bio glas ovih dana da naša I rigrada natrag s novcim na Cipar.
Vlada misli opet utvrdit Beč. To je izmišljotina, Viesti iz Londona javljaju, da je poznati
al koja je navela ministra za posle ratne, u j englezki admiral Filip Hornby, koji je zapovje-
austrijskom odaslanstvu, da kaže koju, što se
inače ne bi Iako bilo doznalo. Ministar naime,
očitova da su nazad dvije godine sve važne
bojne točke po cieloj carevini bilo proučene, da
so vidi mogu li se do potrebe utvrdit. Zato,
nadostavi ministar, buduć gotove preliminarne
dao sredozemnom flotom, opozvan i da će ga
zamieniti admiral Frederik Seymour. *
U Petrogradu odkrita je od 29. na 30 ob-
noć pr. mj. tajna tiskara, gdje se jo štampavao
nihilistički list „Narodnaja volja". Kad je poli-
cija provalila u kuću, stali su stanovnici pucali,
Isusovci i Leopardi n Zagrebu.
Liepo je i dobro razglasiti poučni način, kako
je neki Gattin (nezna se, je li domaći?) dokazao
protnslovje u pimih dvijtih (!) istih (?!) lsusomca.
Tomu čovi, kojemu je puna glava Voltaire-a i By
rona, sudjeno bijaše tunedavno čitati bahat govor o
Jakovu Leopardi-u, u Hrvatskom domu u Zagrebu,
pred vjerojatno brčniem obćinstvom \ pa je s tiem
govorom Obzor uresio dva Listka (br. 8 i 9j.
Govornik opisa Leopardijev život, i spomenu
književna njegova djela, i višekrat odprto iztaknu,
da je bio skeptik, što, mislim, znači, da nije u ništa
vjerovao. A qualis vita, finiš ita. Pri smrti prijatelj
njegov i dobročinac „pošalje zasebice nekoliko putili
„(gle brižljivosti V) po izpovjednika", ali mu se do-
godi, kao obdenito onim, koji preziru, ili do svrhe
odmiču obraćenje; izpovjednik, bosonog Augusti-
novac, clojde kasno. „Nedospie da se izpovjedi, ali
,,ništa zato, baš kad izdisaše, klečaše uz njega po
„božni svećenik u dugom i dubokom mišljenju".
Dobre li smrti, misli govornik ! Pa ima svjedočanstvo
i nekoga Isusovca u časopisu Scienza e fede, koji
kaže „da je god. 1836 izpovjedio pjesnika, i da mu
„je (ovajočitovao želju, da stupi u družbu Isuso
„vaca". Sto ćete više?
A ipak „posije smrti (rieči su govornika) Isu-
sovci sudili su o Leopai-diu nepravedno (a što je
„čudnovato, upadoše u golemo protnslovje). Prošle
„godine (sliedi govornik) u jednom broju od Civiltd
„Cattolica, časopis koji izlazi u Rimu (ljetos ka i
„lani), i za koga mi je žao da neimam sada pri
„ruci, sjećam so (to je dosta) da sam čitao jednu
„razpravu njekoga isusovca, koji htjede, medju
„ostalimi, da pokuša dokazati, da je Leopardi naj-
pokvareniji čovjek na svietu (zbilja nešto iperbo-
„ličkoga, prem tekar pokušaj), pjesnik poguban
„osobito za mladež, pa da na smrtnom času nije
„vidio nikakvoga svećenika, obasuvši uz to siro-
mašnoga pjesnika sa sijaset priekora".
Dakle onaj Isusovac, koji spominje, da je Leo-
pardi, pokle se je izpovjedio, očitovao (možda od
šale, ili s dvojnosti) želju stupiti u družbu Isusovaca
(za što? izim da bi s njim napravili kakvu slobod-
njačku moćnicu), tiem oprovrgava mnenje drugoga
Isusovca, koji nalazi, da su Leopardijeva pisma
pogubna osobito za mladež, i da bijaše do mozga
;pokvaren? Ili zar ovaj drugi nieČe, da se Leopardi
jodnoč prvomu izpovjedio? Ni jedno, ni drugo. Gdje
je tu dakle protuslovlja? U samoj glavi i riečih
gospara Gattina. Znamo, da se je i Voltaire više
putih izpovjedio, i da je pače na 2. ožujka god.
1778 pismeniern očitovanjem pitao Bogu i Crkvi
proštenje za sablazni, što bijaše uzrokovao, ali i svi
znadu, izvan govornika, da je Voltaire poguban i
za dorasle Gattine, nekmoli za mladež.
Nu reći će se: Mnogi (liberalci) i danaska
viču (po staroj navadi) na Isusovce; a pošto je
primljena ona poslovica « lepre leoata tutti i cani
abbajano, pri pasjoj igri rii macam se neima uzkra-
titi srodnieh prava*
A kako li Gattin brani Leoparda? kako li
suzbija tobožnje potvore pisca od Cioilth Cattolica,
komu se imena ne sjećat On će bit dokazao, pomislit
će tkogod: 1. Da je Leopardi na smrtnom ćasu ba
rem vidio svećenika; 2. Da bijaše pravovjeran i
nepokvaren kršćanin; 3. Da pisma njegova niesu po-
gubna za mladež. Da vidimo.
Evo mu prvoga dokaza :
„Predstavite si, veli govornik, kako siromah
„Leopardi težko drhtaj ući, otvara za časak oči, si-
„pajuć iz njih prijatelju od srdea zadnji pogled,
„i ... nevidim te vise uzkliknu tiho i prestane di-
„sati .. . Ali on neodgovaraše više; a činjaše se, da
„ipak uvjek gleda". Zatiem dolazi svećenik, kako
sam gori rekao.
Nu kako li dokaziva, da je Leopardi bio pra-
vovjeran kršćanin? Ovo su moje rieči; jer gdje ćete,
da ih liberalac pravi samo izusti?!
„Istina je nepobitna (nastavlja govornik), da
„tko trpi, taj i vjeruje (da trpi). A Leopardi vjero-
„vao je u Italiju...; vjerovaše u slavne talijane
„prošastih vremena, u Cicerona" itd. itd. A u Boga,
a u Spasitelja Isukrsta, a u Crkvu Katoličansku ?
Mani se, čovječe, dosadna i neumjestna pitanja. „On
„se je (rieči su Gattinove) bez dvojbe divio spome-
nikom staroga Rima i njihovim uspomenam"; ali
„svetčanosti katoličke činile mu se čuđnimi.. Krie-
„post nije dakle mogla biti samo prazno ime za
„ovoga obožavatelja Brata". A pak, da je baš Leo-
pardi i vjerovao u Boga, i kad bi se govornik u
tom s njim slagao, bi li, molim vas, dostojno bilo
to spomenuti pred onim izbranim slišaocima? Jer,
cienini, nevalja zahtjevati šta nesputna u toli vješta
učitelja; a ovaj će biti dobro promjerio želje i oče-
kivanja dobrovoljnieh slušalaca. bakle i U OVOJ
drugoj točki Gattin tulit punetum.
•y?
loro inteliigenza, non é in faccia all* uorao che di
| perché non ^jMituiscono tribunali per le
^>rftffltf e castij^hi non altrimenti che per
|t*a véritá oltraggiata si vendica col ridicolo.
assurdi per sostener un primo assurdo! Non
che tino espediente, negare affatto il libero
níy anindi ^a voloi#t che si esercita per mezzo di
\k facoltiffódel giuHiaio, la pereezione, insomma
r ñio. afaepi... Posteo (joncepir 1' uomo altri-
menti cííe come ente inórale, * arbitro delle proprie
azioni? Su questa nozione poggia tatto qaanto l'edi-
fizio sociale. Büchner-a pag. 31y. prosegue: „L'uomo,
„come esse're físico é intelligente, e opera delia na
J „tura, donde ne segue, che non soltanto il suo es-
f - „»ere, ma le stesse sue azionif i suoi pensiert, tutti i
, „sttoi sentimenti sono fatalmente soggetti alie leggi
regolatrici dell'Universo". (II fatalismo perfino nel
„mioipensiero!)". Non vi ha libero arbitrio, od atto
„yoloníjario ifjdipendente da quelle influenze che de-
„terminauo 1' nomo ad ogni istante, e che circoscri-
„vono la líberti. d' azione, anche al piü potente".
Chieggo a me stesso, se il Governo abbia mai pen-
sato ad essere logico, se egli ha dirito di condan-
nare un reo che é piü logico di lui, ha confórmate
le B-iie azioni a questi principi insegnatigli utíicial-
mentfe? Per mettere in accordo i, vostri codici, i vo-
stri trattati, chiudete i tribunali, spalancate le ear-
ceri, aprite invece ospitali e manicomí. Di piú ; a
che isti^uite scuole, per educare un automa, il quale,
privo 'ín voíontk quindi di libero arbitrio, non é
Capare di educazione, oltre quanto puó esserlo unaj
marmotta, una scimmia od un cañe sapiente ? Anzi
ljopisu, koji se može koristno upotrebiti na po-
punjenje byzanlirigkih pisaca, osobito glede Du-
klje i Rašije.
Sad palo pitamo Dalmatu, gdje je ta viest
o smrti kralja Zvonimira u Kronaki Popa Du-
kljanina, a kojoj, kako on veli. tu je viest cr-
pio ? Mi je n njoj nigdje nenadjosmo!
Po onom što smo rekli o, dvama dielima
ove Kronake, čitatelj će biti uvidio da ~o smrti
Zvonimirovoj nemože biti govori u Kronaki popa
Đukljanina. Ne h prvom diehi, - jer -u oVorose
pripoviedaju dogodjaji, koji se sbiše u bieloj
Hrvatskoj, i ovo do smrti ćaslava. Ne u dru-
gom, jer u ovom pisatelj ne nastavlja poviesii
biele Hrvalske, nego prelazi na Srbiju ili na cr-
venu Hrvatsku, kako on sam veli, a svršuje
sa knezovim Radošavom i Dešom.
Pa će DalniL i infati srdea reći, da je cr-
pio pripoviest o smrti Zvonimirovoj i iz Kronake
popa Đukljanina!
Mi znamo odakle ova pometnja u glavi Dal-
matova povjestničara. On negdje čitao da Kro-
naka Popa Dakljanskoga i Regum Dalmatiae et
Croatiae Gesta M. Marulića jesu jedna te ista
stvar samom razlikom jezika. To je istina no
samo donekle.
Da Doimala bude zavirio u Gesta M. Ma-
rulića t. j. u Kroniku Hrvatsku XII vieka, pre-
vedenu od njega iz slavenskoga na latinski je-
zik, kako ćemo niže vidjeti, bio bi se uvjerio
da se ova Kronika slaže sa Kronakom Popa
io ponzolo chiederö a Büchner stesso, perehe ha
scritto il suo libro? Come spera che il popolo, tra
ein vorrelobe difhisi i suoi"principi, riesca a staccarsi
(lalld'fcilđelle delia Ctiiesa, per attaccarši alle sue,
dhpoiv^disbmedesimo, se i piii intimi suoi pensieri ,
edhaflfeiti dipendono da tutt' altro che dalla sua vo- | Đukljanina samo u libellus Gothorum, t. j. u pr-
lantjä? Se gli uomini e i{ loro destino non sono altro | vom dielu Kronake, do smrti Caslava, a da se
clie il rimUato di naturali rapporti, non importa kasnije razilaze. U kojem odnošaju stoje ove
agire'¿¿zitutt^ su ^e^ rapporti naturah d' onđe dvie Kronike, mi ćemo Dalmati sada kazati, samo pmfdößo ori&tne e oiralita le opere nostre? Se gli j , . ... . . j
uonÄöi <iorid^vmqueegualmente sottomessi alle leggi budejmao toliko ustrpljenja, da nas slio-
^«^ciM ije> subiseono questa stessa neeessitä rigida ed
ii\flf^sibi)e ^be dooqina ogni esistenza, pag. 85, non
importa anz^uljto vader modo di sottrarli a questa
férrea 'nécessité? Se le nosttè risoluzioni, pag. 325
oïiWario col'Sà'rômetrô) non bisognerebbe anzitutto pa
râàbgâtfèlë iorzé-esèernej Che'agisconO sul Barome-
tr^ igîaocbè jle. azíiohK dell' uómo più non sarebbero
cUe; ^f^etti ? Mét^t^sio aveva ragione di prendersela
cofle stalle, ti' uorpo di Büchner rassomiglia a quel
fattt|)céiO di éártóné, che posto a capo del Baromètro
abbàslàa o soleva il cajJúddfo 'secondo che domani
avremo Jíioggiá o bel tempô. jíon c'è male! Da ci6
riinlta} pho le dué j)îù. grandi menzogne sono le pa-
dom sliedi.
U Vatikanskoj Knjižnici u Rimu čuva se
pod br. 7019 rukopis, u kojem od str. XCVII
do CXVI Čita se Kronika na hrvatskom jeziku
a latinskim pismenima. Ona završuje ovako:
Gospodin dmine papalie najde ovoj pismo v krajni
v markomć v jedne knjige stare pisane hrvač-
kim pismom. Izpisa rečeni dmine rit po rić, a
ja Jerolim Kaletić ovoj pripisah iz rečenih knjig
na tisuća i pet sat i četardeset i šest na sedam
dan otubva miseca v omišu, Bogu hvala. Od
rolP-mM,e tfrfyhÀW cose più ingiuste premio | ovoga Kaletića dobi Kroniku slavni povjestnik
e castigo, la piu grande ipocrisia la storia, ohe .^a . j Lučić ,{oji • poni u Rim pr.igodom svo_ il corafferio di chiatnarsi mçestra della vita, su cui ! . 7. J J .r.
non puè agire, e si àrrbga dispensar biasimo e Iode ! ^ putovanja uz njezm latinski prevod i uzje-
ad esseri, il cui pensiero, le cui azioni, il cui de-I dan prepis Solinske poviestii Tome Arcidiakona.
stino altro non sono che il risultato di naturali | sa više bistorickih spisa. Pô njegovoj smrti svi
rapporùjygàràhiâii da necessifà rïgida edïnflesnbile, ovi rukopisi, ne izuzamši Kronike, dodjoše u che domina ogni esistenza; cacciamo via la storia se
non la abbíámo gia cacciata ! Quel buon diavolo di
Neroné non' váie riienfce meno di Marco Aurelio, S.
Vinpenzo niente meglio di Robespierre. Come Ella
bej» ve4eM;9®í0 anwco, la nozione dell'uomo è di-
strutita completamente nella teoria di Büchner, per-
ché, ripeto, io non posso concepir altrimenti 1'uomo,
ene copae essere dotato di liberta, di ragione, quindi
responsabile degli atti proprî. La società è distrutta,
perché se 1' uomo non è responsabile, la cosa più
assurda è la legge. Panteísmo cosi brutale a che
riçsce? Quali ne sarebbero innevitabilmente le con
seguenze, se dal campo scientifico si trasportassero
nel sociale? Procedano pure nell'opera altamente
civile, la compiano. Vedremo, come il conte di Revel
diceva un giorno in parlamento, chi allora governerà
e come si potrà governare. E la barbarie, che si
avvanza sotto lo stendardo della civiltâ e della
scienza, insomma è il socialismo. M
(Continua.)
—•¿'fáfrfC
Zvonimir kralj hrvatski
i „Dalmata" u svojem broja 7 ove godine.
(Piše pop F. Bulić.)
(Nastavak.)
Drugi dio Kronike popa Đukljanina, što no
ju sam pop sastavi, kako gori vidjesmo, po ust-
menim predajam i po pismenim bilježkam sta-
rijih, ograničuje se na pripoviedanje prošlo-
sti kneževine Zetške napose, a zahumske, i Tra-
vanjske, Podgorske u obće, isto tako županije
Raške, ti koliko ova bijaše u doticaju sa Zetom.
Za onovremenu poviest ovih zemalja imademo
autentičnih dokumenata svake vrsti. Prispodobi
li se Kronika š njima, lako se spozna, da ni
drigi dio njezin nema nikakve historićke vried-
nosti. Njegova vriednost sastoji jedino u zem-
Vatikanski* Knjižnicu.
Odavle sliedi, da je Vatikanski rukopis ove
Kronike od god. 1546, da polazi iz pera Jerolima
Kaletića, a da ju je isti Kaletić latinicom pre-
pisao iz knjige stare pisane hrvačkim pismom, na-
djene od kneza poljičkoga Dmine Papalica v Krajni
v Marković t. j. kako Crnčić (l. c. pag. III-VI)
dokazuje u spljetskim Poljicim.
Na prošnju Papalića ovu Hrvatsku Kroniku
prevede na latinski jezik Spljećanin Marko Ma-
rulić god. 1510, kao što sam govori u pred-
govoru k svomu prevodu, u kojem ujedno, i on
svjedoči, da je nadjen „v Krajni:" Marcns Ma-
ruius Dominico Papali Salutem. Commentariolum
a te in Craina nuper reperlum inter veslustis-
simas gentis illius Scripturas Dalmatiaeque idio-
mate compositum, tuo rogatu Iatinum feci, Croa-
tiae Dalmatiaeque Regum gesla continentem."
Ovaj prevod bi tiskan u knjizi Ivana Lučića (Lu-
cius) ,,de Regno Dalmatiae et Croatiae".
Kalelićev prepis nije drugo nego prepis
latinicom glagoljskoga izvornika, izpisana od
Papalica iz stare Knjige „riČ po rič." Maruli-
ćevo djelo dakle Regum Dalmatiae et Croatiae
Gesta nije drugo nego latinski prevod Papali-
ćeve, odnosno Kaletićeve Hrvatske Kronike. U
koliko se je Marulić držao izvornika prevodeć
ovu Kroniku, vidi se iz same njegove izjave
pri koncu prevoda: „Hucusque historiam ver-
náculo gentis nostrae ') sermone compositam
vidi, et quod potui diligenter fideliterque in la-
Željeli bi mimogred da Dalmata zapamti
ovaj izraz Marulióev „vernáculo gentis nostrae ser-
mone".
tinum transposui, nihil de senten^a dimittens,
lic«t aliqua de verbis, qiif»e supe^fcflt videban-
tur inutilans, ne ieetori oaeri es^^, po čemu
se dade zak lučiti da je Mi^ulićeC|fevod točan
samo u smisla, a ne nečim»; • da^^ nešto pri-
dodao i iz pravio Sto mu seoinjHe pogrješno u
hrvatskom izvorniku.
Trebalo nam je ovako visoko zasjeći, da
bude jasnije što sliedi.
Ako se prispodobi Papalićeva Kronika sa
Kronikom Popa Đukljanina, vidi se da se malne
od rieči do rieči slažu do smrti Časlava t. j.
u libellus Gothorum. Odavle unaprieda Kronike
se razilaze. Doćim se Dukljanska bavi, kako vi-
dismo, o Srbiji i svršuje sa knezovim Radoša-
vom i Dešom, Uroševim sinovima, Kronika Kra-
jinska (ili Papalićeva, ili Hrvatska) prelazi na
poviest čislo hrvatsku, te pripovieda o kralju
Radoslavu, o Kolomanu, o Krisimiru, o Zvoni-
miru, i sa smrću ovoga dospije.
Uzajemni odnošaj ovih dviju Kronika sada
je Jako uvidjeti. Piscu Kronike Papalićeve iliti
Hrvatske i popu Dukljaninu bijaše pred očima
jedan te isti izvor, t. j. ona knjiga, koju pop
Dukljanin zove libellum Gothorum, koja nam se
ovdje u latinskom prevodu sačuva, a u Krajin-
skoj Kronici u izvornom jeziku hrvatskom „(scla-
vonica liltera"), a ovo do. pogl. XXIII. Nasta-
vak pako ove gothsko-slavenske Kronike, toli u
Đukljanina koli u Papalića jest samostalno djelo
dvaju različitih pisaca.
Ostavivši na stranu pitanje tko je napisao
nastavak ove Kronike u hrvatskom jeziku; jue-
uzamši u obzir niti doba u kojoj bi bio pisan,
jer ovo ne zasieca. direktno u našu razpravu.
vidimo, koje je povjestničke vriednosti nastavak
Kronike Papalićeve, koja nam nosi poviest hr-
vatsku, pa i samu smrt kralja Zvonimira.
Što smo o vriednosti nastavka Kronike popa
Đukljanina rekli, to možemo opetovati po pri-
lici i ob ovom. Nego ovdje je mnogo gore. Ovdje
ima tako smiešnih anakronizma^ tako poreme-
ćenog nagomilanja imena, da bise čovjek morao
čudom čuditi, kako se je mogao tko podvrći
ovomu neharnomu trudu, bilježiti Ovako neistinite
i pomješane stvari, kada ne bi znao da se je
u ono vrieme sve onako pisalo, kako su starci
pripoviedali ili pjevali, pa da su ljudi onda tako
stvarali poviest, kao što dandanas naš narod
stvara narodne junačke pjesme.
Da samo neke netočnosti iztaknemo. Poz-
nato je da po smrti kralja Zvonimira stupio je
god. 1088-9 na fcivatsko priestolje Krešimirov
sin Stjepan II, zadnji kralj hrvatski iz narod-
ne dinastije, iza smrti kojega (1090) umješa se,
uslied strančarskih prepiraka, u poslove hrvatske
države ugarski kralj Ladislav (1095). Prvim kra-
ljem hrvatskim iz kuće Arpadovaca iza 7 godišnjeg
prepiranja bi sinovac Ladislav Koloman (1095-
1114). Ovo je zgoljna istina, crpljena iz listina,
povelja i vjerodostojnih povjestničara.
Nego što Hrvatska Kronika kaže?
Po njoj Koloman, Arpadovac, Ugarski kralj
bio je Hrvat, sin hrvatskog kralja Radoslava
(koga hrvatska poviest nepoznaje) dakle iz na-
rodne hrvatske dinastije; bio je otac hrvatskog
kralja Krešimira a djed kralja Zvonimira. Zvo-
nimir je uinro god. 1088-9, a Koloman god.
1114, pa Kronika ipak veli da je Koloman bio
Zvonimiru djed. Za Zvonimirom stupa po Kro-
n ci na hrvatsko priestolje Ugarski kralj Bela I.
Krupnijih pogrješaka u poviesii mi doduše
ne bi mogli pomisliti! Po Kroniki Bela I, koji
je vladao u Ugarskoj god. 1061-1063 dakle za
hrvatskoga kralja Petra Krešimira IV Velikoga
(1050-1074,) a bijaše otcem sv. Ladislavu I,
bio bi, po smrti Zvonimirovoj, zauzeo hrvatsko
priestolje. Ona pripisuje otcu, što je tek pone-
što sin učinio!
Ako je ovako dopušteno piscu ove Kro-
nike grješiti, imena miešali,! kronologiju pore-,
mećivati, za stalno biti će miu još slobodnije i
jednortm i drugomu i trećemu kralju kojekakve
dogodjaje prišivatr, pa kititi na svoju ruku i smrt
kralju Zvonimira. A Dalmati biti će dopušteno
još više, naime ne samo sve ovo za zgoljnu
istinu držati, nego još i pridodavati pogrješaka.
bitrío dei capi dello Stato, riservando alia Chiesa le
ragioni del sacramento. — Imperocché non puossi
apprbvare una aiffatta diatinzione, e piü veramente
saparazione; essendo manifestó che nel matrimonio
cristiano il contratto non puó sc'ompagnarsí dal sa-
cramento; e peró non puo sussistere un vero e le-
gittimo contratto, che non sia al tempo stesso sacra-
mento. Poiché fu il matrimonio che da Cristo Signore
venne arrícchito della dignita di sacramento; ora il
matrimonio é lo stesso contratto, quando sia fatto
8mmdo le norme volute. — S'aggiunga, che il ma-
trimonio é sacramento per questo, che é un segno
sacro, che produce la grazia e rende immagine delle
miatiche sponsalizie di Cristo con la Chiesa. La forma
poi e la figura di queste viene espressa da quello
stesso vincolo di perfetta unione, col quale l'uomo
e la donna si congiungono tra loro, e che non e
altro, se non il matrimonio medesimo. E adunque
chiaro, ogni giusto connubio tra Cristian i essere in sé
e per sé sacramento: e niente essere piü contrario
alia veritá di questo, che il 'sacramento sia un cotale
ornamento aggiunto, od una proprietá estrinseca, la
quale si possa ad arbitrio degli uomini disgiungere
e separare dal contratto. — Laonde né con la ra-
gione si giunge a persuadere, né con la storia, te-
stimone del tempi, a provare, che il potere sui ma-
trimoní dei cristiani sia a buon diritto trasferito nei
capi dello Stato. Che se in questo caso fu violato
Y altrui diritto, niuno per ferino dirá che fosse vio-
lato dalla Chiesa.
Dio volesse poi che le dottine de' Naturalisti,
come son piene di falsitá e d'ingiustizia, cosí non
fossero eziandio di danni e di calamita feconde. Ma
é íacile conoscere quanta ruina abbiano arrecato i
connubi profanamente celebrati, quanto sieno per ar-
recarne all' ítniversale famiglia degli uomini. In
nanzi tutto é legge divinamente sancita che le
cose istituite daHa natura e da Dio si sperimentino
da noi tanto piü utili e salutari, quanto piü riman -
gono intere ad. immutabili nel loro stato naturale;
essendoché Iqldio creatore di tutte le cose ben co-
nobbe ció che alia istituzione e al mantenimento di
ciascuna sia espediente, e tutte colla volonta e mente
le ha in guisa ordinaté, che ognuna debbe conve-
nientemente raggiwngere il suo fine. Ma se la teme •
ritá e malvagitá degli uomini voglia rimutare scon-
volgere l'ordine delle cose provvidissimamente stabilito,
allora anche le cose con somma sapienza ed altret-
tanta utilitá istituite o cominciano a nuocere, o
lasciano di giovare, sia perché coi mutare abbiano
perduta la virtü di íar bene, sia perché Iddio stesso
voglia piuttosto prendere siffatti castighí deiF orgo-
glio deir audacia dei mortali. Or que' cotali che ne-
gano il matrimonio esser sacro, e spogliatolo d' ogni
santitá, lo cacciano nel novero delle cose profane,
rovesciano le fondamenta della natura, e come si
oppongono ai consigli della provvidenza divina, cosi
ne abbattano a quanto e da loro, le istituzioni. Per-
locché non dee esser maraviglia, che da questi sforzi
forsennati ed empi si generi quella moltitudine di
mali, di cui niente v1 ha di piü pernicioso alia salute
delle anime, ed alia incolumitá degli Stati.
Zvonimir kralj hrvatski
i „Dal tu ata" u svojem broju 7 ove godine.
(Piše pop F. Bulié.)
(Nastavak, vidi br. 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18.)
* Evo kako Dalmata pripovieda dolazak Ar-
padovaca na priestolje hrvatsko : „la regina Lepa,
(sorella di Geiza e di Ladislao figli di Bela I
re d' Ungheria e moglie di Zvonimir«) perseguí-
tata dai ueinioi e specialmente dali7 illegittimo
figliastro Radovano, dimandó ajuto »I proprio
fratelio Ladislao, re cT Ungheria; il quale accorso,
li sbaraglió e la rimise in possesso del regno.
Morondo essn t?enza figli, lascio i regni di Dal-
mnzia e Croazia alfo stesso suo fratelio Ladislao,
che li incorporo nelP onno 1094 »11a «orana
ungarica".
Koliko u ovo malo Datmatocih rieči ima
krupnih puvjestničkih pogrješaka, dakazati će
sliedeće kratko golo poviedanje dogodjaja sbivsjfo
se po smrti Zvonimirovoj.
Preko slo godina bijaše sjala kruna hrvatska
na glavi jedne obitelji kraljevinske, naime od
Tomislava (914) do Petra £1201), koja obitelj
bijaše jamačno prije i kneževski vienac nosila.
Ovaj red bi prekinut samo vladavinom
kralja Slavica, i kralja Zvonimira.
Obitelj Zvonimirova bijaše hrvatska rodom,
a imala je svoj posjed u obsegu dalmatinske
Hrvatske. Ujak Zvonimirov Striezo bio je vla-
stelin pod Mosorom i imao posjed kod Solina i
Bijača. t. j. u neposredonj okolici grada Splje-
ta '). Od Jelene Liepe, sestre ugarskoga kralja
*) Sr. dragocjene listine kod Carrare Archiv,
cap it. p. 61.
Ladislava I, s toga kćeri Bele I, koja je pre
živjela svojeg supruga, imao je Zvonimir sina
Radovana, koji je imao umrieti u cvieto mla-
dosti, jer o njem u žalostnim dogodjajim na-
a talim za hrvatski narod po Zvonimirovoj smrti
nestaje svakog spomena; a njegovo bi se ime,
ako ne prije a to poslije smrti otčeva mu na-
sljednika Stjepana U, jamačno odazivalo, da
bude on još živ bio.
Po Zvonimirovoj smrti (1087-1089) koji
dakle nebijaše ostavio od sebe poroda, „omnibus
Chroacie et Dalmade nobilibus collaudantibus ')
bi izabran dne 8 rujna 1089 u šibeničkom saboru
kraljem hrvatskim sinovac Petra Krešimira Stjepan
II, koji primi krunu od Lovre, nadbiskupa spljetskog».
Nego za slaba, tjelesno i duševno oslablje-
nog Stjepana buk nule u Hrvatskoj stranačke
prepirke o priestolju, ilojo se po njegovoj smrti
(109i) izrodile u gradjanski rat. Hrvatska se
razdiefila na stranke, na ugarsku i na narodnu
hrvatsku. Po suglasnoj predaji ncostnvi ni Stje-
pan, ni ikoji u nie|ovu rodu poroda, koji bi
po pravu bio stupio na hrvatsko priestolje. Za-
bunom, koja je uslied toga nastala u hrvatskoj
državi, okoristila se naravski svojta kraljice
Jelene Liepe udove Zvonimirove. Njezina stranka
osloni se na Ugarsku, te izasla po izričnom
svjedočanstvu domaćeg povjestničara Tome Ar-
cidiakona Q) jednoga velikaša ka kralju Ladislavu,
komu podje za rukom prodrieti u razrovanu zem-
lju hrvatsku do Gvozda („usque ad Alpes quae
dicuntur Ferreae"), odakle, čuvši da se približaju
hrvatske čete, vrati se u Ugarsku, nametnuvdi
ipak sinovca Alma, bud kano kralja hrvatskoga,
bud kano suvladaoca Zvonimirove udovice Ovaj
nametnik nebijaše dakako obće priznan. jer sam
Ladislav nebijaše prekoračio granica posavske
Hrvatske, te ni vidio one zemlje, koja bijaše
srdcem hrvatske države. Druga stranka, koja
htjede sačuvati neodvisnu svoju domovinu od
svakoga tudjinskoga upliva, podiže na priestolje
bana Petra, Slavicova sinovca. Ovako Petar bio
bi došao oa hrvatsko prjestolje onim načinom,
kojim dodjoše SlaVio posije Petra Krešimira, a
Zvonimir poslie Sia ica, naime izborom hrvat-
skih zastupnika. Pos i se je lima mogao odr-
žati samo u manjem lielu hrvatske države, naime
u posavskoj Hrvats oj onkraj Gvozda, i pošto
mu i ovdje vlast nije dugo trajala, zaključit je
da je Petar većinom hrvatskoga naroda bio pai-
znan za pravoga i zakonitoga kralja, te da je
on stupio na priestolje nekako 1091 god.
Petru, vladavina kojega zastrta je gustom
koprenom neizvjestnosti, nepodje za rukom bud
umiriti bud uklonili protivne stranke. Ovim me-
težom u Hrvatskoj okoristi se sin Ladislavov
Koloman, te sabravši vojsku dopre do Drave
(1102). Petar sakupiv oko sebe svoje vjerne,
opre se Kolomanu u Gvozdu, i voli junački
poginuti, nego li vidjeti todjinca na priesiolju.
Koloman, u prilog kojega mi vidjesmo već snažnu
stranku ugarsku u Hrvatskoj, posla svoje po-
slanike k Hrvatima, da se pogode, nudjajući im
se za kralja. Hrvati prihvatili njegovu ponudu, i
odpremili mu na dogovor 12 zastupnika narod-
nih, načelnike naime svojih dvanaest plemena,
koji bijahu po imenu : Gjuran Kučić (Primorac),
Ugrin Kučac, Mrmonja Su bio (Kotarac), Pribislav
čudomirić, Jura Svačić, Petar Murić, Pavao
Gusic, Martin Karinjanin-Lapčanj (Podvelebićanin),
Pribislav Polić (Zagorac), Obrnd Lazničić (Za-
humljanin), Svan Jamometić (Bošnjak), Mironja
Tugomirić. Ovi uime narode sklopili s kraljem
Kolomanom državni ugovor pod imenom Nagodbe
{pacta cohvenla): „da nijedan Hrvat neće ugar-
skomu kralju poreza plaćati; da će kralju u
junačkoj potrebi u pomoć priteći, do Drave o
svome, preko Drave o kraljevu trošku; da bi-
skupe bita svećenstvo, a narod župane, a kralj
ih pohtfSjiJe; da nikakav Ugrin ili čovjek lu-
djeg1 jezika neće se u Hrvatsko nastaniti ; uvoz-
nine na luke, što tudjin plača, dva diela kralju,
a treći županu; biskupu desetina; da će se
kralj glavom a Hrvatskoj kruniti, i glavom sa
saborom po starom zakonu hrvatskom; razprav*
ljati posle hrvatske".
*) Kukuljević Ctidex điplom. 1,181.^
») Thorn. Archid. Hist salon, c. XVII,
Tad Hrvati primili u Hrvatsku kralja Ko-
lomana. poveli ga u primorski Biograd (Zara-
vecchiu); i primiv zakletvu pred saborom da
neće u ničem staroj hrvatskoj slobodi nikakva
ušlrba nameti okrunili ga slavnu krunom Zvo-
nimirovom ') za svoga kralja (1102),
Ovako po medjunarodnom svetčanom ugo-
voru. osta Hrvatska podpuno samostalna i neod-
visna od Ugarske države imajuć ona svoju krunu,
svoj novac, svoju vojsku, svoju upravu, i porez
različan od Ugarske. Ova dakle ne bi prosto utie-
lovljena ugarskoj kruni, kako Dalmata veli.
Evo na koji način, po izumrćn narodne
kraljevske dinastije u Hrvatskoj, stupiše u osobi
kralja Kolornana Arpadovci na hrvatsko priestolje.
Mi smo vidjeli dakle da Zvonimir nije bio
zadnji hrvatski kralj iz narodne dinastije, jer
za njim nalazimo na hrvatskom priestoiju Stje-
pana II (1089-91^, pa Petra (109!-1201); da
smrt kralja Zvonimira, da bude liepo onaj po
Kronici Hrvatskoj svoj život dovršio, nije uzrok,
što hrvatska kruna predje na dinastiju tudje
krvi; da su Hrvati svojevoljno izabrali ugarskoga
kralja svojim kraljem, i kao takova okrunili ga
u hrvatskom Biogradu; da medju poslanicim
hrvatskim ima do šest dalmatinsko-bosansko-
ercegovačkib zastupnika; da dakle hrvatsko hi-
storičko pravo, sa svom promjenom vladajuee
dinastije, ostaje u svojoj bitnosti nepromenjeno.
Nego metnimo za čas, da je sasviem isti-
nita tragična smrt kralja Zvonimira. Sto bi iz:
ovog sliedilo ? Zar da je historičko hrvatsko
pravo, promjenom dinastije, propalo? da je ovo
hrvatsko državno pravo u Dalmaciji prestalo?
Nije li se kralj Koloman okrunio u Dalmaciji
hrvatskim kraljem? nije li dakle «istupio u sva
prava, koja je Zvonimir imao i nad hrvatskom
i nad romanskom Dalmacijom F Pa što zar kra-
ljevi, a ne narodi, nosioci su državnog prava
jednog naroda? Kada se ikada u poviesti čulo,
da o jednom kralju visi državno pravo jednog
naroda? Da je ovo istina, jaoh ti ga se naredim
u Evropi! Koliko nam povjest ne bilježi kraljeva,
kpji su jbili na sramotu i sebi i narodu, pa po
njihovoj smrt« narod ostao narodom. Koliko ih
silnom srnr ne dokončalo, pa po njihovoj smrti
narod ostao narodom. Koliko promjena dinastija
ili vladajućih obitelji u jednoj državi, pa uz sve
ove sramotne kralje, uz sva izdajnička umorstva,
uz sve promjene vladajućih dinastiju, narod ostao
narodom, država državom, državno pravo jednog
naroda ostalo mu, jer mu je ovo kao narodu
prirodjeno. Historičko pravo, uz sve ove pro-
mjene, ostalo nedirnuto, jer 3 osniva na unu-
trnjein životu samoga narodu, na predajam, na
domaćim svetinjam, na zakonito uredjenoj zemlji,
na onomu što narod narodom čini, zvao se kralj
Amedej ili Alfonz, bio on iz talijanske ili iz
narodne španjolske dinastije, bio on tali jun ili
Španjolac, Hrvat ili Ugar; Magjar ili Habsbur-
govac. Sto se komu mari za narodnost kraljevu,
veli Francuz Leouzon Le Duc 2), kad narod
može živjeti po svojoj narodnosti? Nije li zar
grčkoj kralj danežac? Belgiju saksonac? Sveoiji
i Norvegiji Francuz ? pa jesu li Grci prestali
B toga Grčim biti, Belžani Belžanim, ili su zar
Švedi i Norvegi s toga Francuzim poslali?
Pošto dakle promjenom vladaj u će dinastije
u Hrvatskoj, hrvatsko državno pravo i s ovu i
s onu stranu Velebita niti je prestalo, a niti se
uzdrmalo, da vidimo, kako se je ono tekom
viekova uđesivalo, da vidimo, kako u nepreki-
nutom sliedu kraljeva hrvatskih ono živi u sa-
momu narodu. (Sliedi,)
AI M. R. Padre Stefano Zlatović.
(Cont. v. n. 92, 94, 95, 96, 97, 98, a. 1879, e n. 1, 2, 4,
5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16,
17, 18, 1880.)
* Büchner prosegue: I Greci non conoscevano
„che V impero delle ombrea. E l'impero delle ombre
6 forse quello dei vivi? La credenza in una vita
futura, quindi la responsabilitä dell' anima uraana
era di tati ta importanza per essi, che 1' avean con-
vertita, come Platone ci attesta, in legge dei paese:
Po nekim povjestnicim krunom Tomislavovoua.
La Chroatie et la Confederation italienne,
Paris 1869 str. VII.
U Sutomoru u Špici otvorena je područna br-
zojavna postaja sa službom obdan.
* Apprendiamo oke verra atterrata anche la parte
dei bastioni detta i Quartieroni. Con cio la nostra
riva acquisterd un nuovo importante tratto di ter-
reno che accrescendo 1' estensione della marina, con
ferira, senza dubbio a renderne piu salubre e pura
l'aria, essendovi corrotta non poco per diffetto di una
ben regolata canalizzazione. Ma anche qui, ci dicono,
sara fra breve posto riparo.
hvoz dužica iz Hrvatske god. i879. — U služ-
benom izkazu čitamo, da je iz svih hrvatskih kolo-
dvora tečajem g. 1879 dovezeno u Trst 3,384.203
komada dužica osim Siska, za koji se napose kaže,
da je odanle dovezeno 15,222.854 komada. Iz Barcsa
dovezeno je 3,867.080 komada (i to je naše drvo),
a iz svih ostalih ugarskih kolodvora 6,350.944
komada.
vie locali nella Boemia da eseguirsi entro cinque
anni senza sovvenzione dello Stato.
* II Luogotenente ai S. M. in Dalmazia ha no-
minato il praticante di concetto Francesco Krater
a concepista luogotenenziale.
II ministro pel culto ed istruzione ha norainato
il capomaestro in Imoski Matteo Markovic adispet-
tore scolastico distrettuale pel distretto scolastico di
Imoski.
* lfogli di Vienna seguendo la „Bohemia," nar-
rano che dietro giorni, in seguito ad una perquisi-
zione, furono ritrovati presso il ventenne Raimondo
Battara, nato a Zara e dorniciliato a Trieste, in una
a delle carte compromettenti, circa 70 esemplari del
numero 4 del foglio rivoluzionario V Italia Irredenta,
Gli esemplari erano rinchiusi in due pacchetti che do-
veano essere proseguiti per Gorizia. In seguito tu
fatta una perquisizione domiciliare presso parecchie
altre persone sospette a Trieste e Gorizia. L' esito di
quest' ultima /¡erquisizione non é peranco conosciuto.
Si apre il cancorso pel cuoprimento d' un posto
di capo maestro presso 1' istituto magistrale femminile
in Ragusa e pel conferimento di un posto di aggiunto
degli ufficizi d1 imposte.
Rileviamo dall'4. di <8palato che il giorno 14
corrente l'aqua del Jadro fece (dopo quattordici se
coli) il suo ritorno a Spalato. Numerosi cittadini
erano accorsi ad assistere al primo zampillo.
* II ministro del commercio ha nominato il di-
rettore dell'esercizio della ferrovia di Stato dalmata,
Federico Neumann a sostituito dell'i. r. amministra-
tore dell'esercizio della ferrovia Kronprinz-Rudolph
ed in suo luogo ha affidato la dirigenza della dire-
zione dell'esercizio della ferrovia di Stato dalmata a
Gustavo Gerstel, commissario, della ispezione gene-
rale delle ferrovie austriache.
Leggesi nel Diritto: II ministero italiano a
Costantinopoli ha comunicato ufficialmente al Go
verno in Roma, il decreto col quale la Subblime
Porta, a cagione della apparizione della fillosera ha
esteso a tutte le provincie dell' Impero il divieto d' im-
portazione degli arbusti, alberi, piante, frutti o se-
menze di provenienza estera, che giá esisteva per
il vilayet di Aidin. —
Ci consta poi che la filossera si é manifestata
anche in Sicilia, per cui si vede che neppure le isole
vanno esenti dal terribile flagello.
Raccomandiamo quindi caídamente al pubblico
a cessare dall' importazione di piante dall' Italia.
* La presidenza della Direzione provinciale di
Finanza ha nominati in definitivi aggiunti d' im-
poste gli aggiunti provvisori Luca Florentù e Luigi
Pavisié, ed in provvisori aggiunti i praticanti steu-
rali Pietro Rafaelli e Giorgio Irojanis.
Lo scima suscitato fra gli armeni cattolici
volge omai al suo termine.
Al Santo Padre Leone XIII è giunta la con-
solante notizia che gli ultimi due Vescovi armeni
che avevano aderito a questo scisma arriveranno fra
breve a Roma, e ai suoi piedi deporranno l'omag
gio della loro sommessione.
Cosi il tentativo di destare nell' Oriente e nel-
1'Occidente uno scisma a danno dell'unità della
Chiesa cattolica, che è quanto dire lo scisma armeno
in Oriente e la setta dei vecchi cattolici in Germa-
nia ed in Isvizzera è svanito in meno di un lustro,
di fronte alla fede delle popolazioni, e gli scandali
dati da quei pochi sciagurati, che colla fede avevano
perduto ogni pudore.
Giusta il Fremdenblatt un gruppo di deputati
della Boemia di ambedue le nazionalità si pose d'ac-
cordo per la costruzione di 600 chilometri di ferro-
1 benedettini in Austria. Quest'anno, come ai
; lettori sara noto, si festeggia il XIV centenario della
; nascita di S. Benedetto; sul qual proposito leggiamo
' che il 4 marzo i rap presen tanti dell' ordine benedet
tino in Austria si radunarono in conferenza a Vienna
• per concertare gli omaggi che intendono di offrire
al loro fondatore. In questa conferenza fu stabilito
che in tutte le Badie esistenti nell' impero, come anche
nelle parocchie incorporate all' Ordine, si celebrera
un triduo nei giorni 4 6 aprile. Contemporáneamente
incomincera la pubbiicazione d' una rivista scientifica,
redatta da membri dell' Ordine e, affine di perpetuare
I con un nobile lavoro la memoria del centenario, sará
i data in luce una collezione dei Scriptores O. ti. B.
i imperii austriad hungarici.
Petrov Novčić.
P. Girolamo Mircetta 'Amm. di Slivnica f. 1,
i D. Giovanni Motusié Párroco di Benkovac f. 1,
! Popolazione di Benkovac f. 2, Canonico D. Simeone
PuliSić Párroco S. Eufemia f. 1, Popolazione S. Eu-
j femia s. 50, Parrocchia di Nona f. 4:10, Canonico
I Giacomo Bellan Párroco di Nona f. 1, Cappellano e
I parrocchiani di Bibinje f. 1:30, Parrocchia di Pole-
snik f. 2:50, Parrocchia di Calle 1:251¡,¿, Parrocchia
di S. Cassiano 2.10, Parrocchia di Oltre 1:8, Parroc-
chia di Dobropoljana f. 1:10, Parrocchia di Banjo f. 1,
j Párroco e Parrocchia di Melada f. 2, D.n Pietro
Silvestrié Curato di Zapuntello f. 1, Villici di Za-
puntello s. 66V2, Parrocchia di Selve f. 2, Parroc-
chia di Ulbo f. 1, Parrocchia di Diklo f. 2, Popola-
zione Popovié f. 2, Dn. Stefano Profes. Roglié. arg. 5,
Alcune scolare di S. María 3.6, Popolazione di Po-
lesnik e Suvare f. 1:72, Popolazione di Bocca-
gnazzo f. 1, Canonico D, Simeone Pulisió f. 1, Par-
rocchia di S. Eufemia sol. 80, Parrocchia di Calle
f. 1:14, Párroco e Parrocchia Uglian f. 1. Párroco e
Parrocchia Skabrnje f. 4:41/2, Párroco e Parrocchia
Puntebianche sol. 241/,2) D. Angelo Piasevoli párroco
di Sale f. 1, Parrocchia di Sale f. 1:7, Cappellano
e villici di Bibigne sol. 90, Parrocchia di Savro sol. 44,
Parrocchia di Uglian f. 1:22, Parrocchia Lukoran f. 1,
Parrocchia Kuklica sol. 30, D. Simeone Ušalj pár-
roco Possedaria f. 1, Parrocchia di Possedaria, sol. 941/2
Parrocchia Murvica sol. 59, Parrocchia Brisevo s. 21 Va
Parrocchia Božava sol. 44, Parrocchia Pasman f. 1:20,
Parrocchia Eso piccolo sol. 68, Parrocchia Rastevió
s. 50, Parrocchia Galovac f. 2:1172> Canonico D.
Giacomo Bellan Arcip. Nona f. 1, Parrocchia di
Nona 4:19, Parrocchia di Zaton f. 9, Parrocchia di
Poljica f. 2:7, Parrocchia Verke f. 1 :14V2, D.n
Francesco Marin Capp. Verke sol. 50, Parrocchia
di Brevilacqua f. 2: 50, Parrocchia di Polaca f. 1,
Parrocchia di Selve f. 3, Parrocchia di Ulbo f. 1:75,
Parrocchia di Pago f. 1: 16'/„, D. Vincenzo Segarió
Arcip. Pago f. 1, Cappellania Dignisca sol. 50, Cap-
pellania Gorizza sol 50, Cappellania Vlašić sol. 40.
Moviimto della marina auslro-ungarica.
* Alessandria: a. 23 fob. Aquilone, Mohovié.
Amburgo: a. 29 feb. Arturo, Kosovié. Bordeaux:
p. 26 feb. Enrica, Flamin, Cardiff. Brindisi: p.
26 feb. Sors, Zazevic, Ravenna. Cette: p. 26 feb.
Nada, Sodic, N. York. Cardiff: a. 28 feb. Sulin,
Perovió; Amor, Premuda. Costantinopoli: a. 5
mar. Giordano, Buic Dunkerque: a. 27 feb. Figlio,
Ferian; 29 feb. Milan, Milinovic. Falmouth: a.
29 feb. Hrvat, Perovic. Filadelfia: a. 17 feb.
Mimi, Tominic. Lisbona: p. 25 feb. Cibele, Pre-
muda, N. York; Girolamo, Zagabria. Londra. Ma-
laga: a. 22 feb. Lussignano, Gladulic. Marsiglia:
a. 2 mar. Vodja, Katarinié; 29 feb. Ara, Harabalja;
Drago G., Galovic; — p. 29 feb. Giuseppina C.,
Andreis, Berutti; 1 mar. Caterina Stuk, ötuk, Ca-
gliari; Ljubidrag, Miljan, Costantinopoli; Antal Baóic,
Ragusa. N. York: a. 18 feb. Emilia,T., Radonicic;
Vela, Geletic. Pireo: p. 24 feb. Cosimo G., Gamulin,
Galatz; Catina S., Sarinic, Taganrog. P. Bads : a.
20 feb. Bakran, Pavletic; — p. 14 feb. Blandina
P., Soic, Havre; 15 Conté G., Szapary, Kosulic,
Rouen. Port-a-Prince: a 28 gen. Virginia, Cor-
sano. Rouen: a 28 f. Washington, Kosulic. Sa
vannah La Mar: p. 24 gen. Sollievo R., Morin,
Trieste. Shields: a 28 feb. Amor Fraterno, Krelió.
St Nazaire: a. 25 feb. Anna, Busanió. St. Pierre:
28 gen. Souvenir, Zazevié, Guadalupa-
Priobćeno. *)
S Brača, 15 ožujka.
Bijah jučer u Sutivanu, u nekdašnjoj koljevci
zgoljnih Hrvata. Govoreć s poštenim narodnjakom
Stivanskim o narodnosti, reče mi: „Moj prijatelju!
narodnjaci Stivanski, dobrim dielom, otudjili se rodu,
te jedva ostalo desetak značajnih narodnjaka, koji
ne žale truda niti žrtva, boreć se lavski proti pro-
tivničkoj bujici".
Nu što mi i gore žao bilo jest, kad mi rekcše:
da je protu-narodna stranka odposlala u Zadar u
odaslanstvo nekoga tobož nekdašnjega narodnjaka
„N. L.", namjerom, da naime radi proti istoj na-
rodnoj stranki. Narodna stranka Stivanska upravi
utoke proti carinaru što bi silom snimljena naša na-
rodna zastava (Vidi „Nar. List." br. 11) i još proti
postarsko-brzojavnomu Činovniku. A odaslanstvo podje
predjučer put Zadra namjei om, da valjda zavede la
žitna starije Oblasti, nadom, dakako, ne bi li kod
njih uspjeli naime, da narodnoj stranki dotične Vi-
soke Oblasti povrate utoke, bez ikakvoga uspjeha.
Upozorujem zato na slavu istine i na korist
narodne Stivanske stranke, Visoko C. K. Ravnatelj-
stvo Brzojava, Visoko C. K. Financijalno Ravnatelj-
stvo, Visoki C. K. Zemaljski Odbor, Visoko C. K.
Namjestničtvo i Slavno Uredničtvo „Narodnoga Lista"
i pojedine uglednije činovničke osobe, kojimi nazovi
narodnjak bude izmljoštinami prišpjeo, da se uzmognu
muški i odvažno vladati: P, U. C.
•^Cftfr.ž-'—•
Javna Zahvala.
* Sviem milostiviem gradjanimn, sveštenslvu,
gospodi činovnicima, učiteljstvu, učionama i bra-
fovšlinomo blagodarimo iskreno iz dubanca srdca,
jer su prisustovali zadušnicom i ukopu našega
nezaboravijivog ,|OZtf, te tješili svakom zgo-
dom naše neutješivo roditelsko srdce.
U Korčuli, dne 7 ožujka.
Mile i Vicko Lovrićević.
Ođpisi K D."
* C. gosp. — ,,Un ammiratore" — Korčula — Primismo
cienjeno Vaše pismo. Ne tiskamo ga ciela i med osmrtnicain,
jer bi imao, sliedeć načela Uprave, zapasti Vas po toliko
redak. Hvala pak na mnienju, al je prekasno. Glede „mnogih
dobrih katolika" molimo recite im, da su oni dobri svjetovat
a ne podpomagat. Ni jedan od njih neće bit bio jamačno
predbrojnikom ovoga lista ni onda kad je ovaj nosio samo
talijanski naslov, te njihovo mnienje, tko su da su, nijesmo
mi nimalo držani uvažit. Po njihovom bi mnienju bio stoput
list propao, da nije bilo ljudi koji, osim što svojim mnie-
njem, znadoše i novcem podupirat jedini list što brani onu
sv. vjeru koja je tim mnogim katolicim toliko na srcu.
Za nalog koji ste nam dali, težak nam je s više raz-
loga, pa Vas najuljudnije molimo, da nam ga hlagoizvolite
uztegnut. Ostajemo u nadi da ćete nas i unapried vriednim
Vašim perom počastit. Uz to duboki naklon.
Ć. gosp. V. .1. S. — Šibenska okolica — Nije Vam
došo, jer uzapćen. Nezaboravite nas. Srdačni odpozdrav!
*) Za pisma pod ovim naslovom Uredništvo ne uzimlje
na se nikakve odgovornosti, osim koliko zakon iziskuje.
Alessandria. 2 marzo. (Tel.) Oggi arrivó qui
felicemente da Livorno carico merci diverse il brik-
scooner a.-u. Pola, cap. Pietro Begna.
Havre, 28 febbraio. La nave austro-ungarica
Aurora 1 cap. Ivanéic, qui arrivata da Nuova Or-
leans con granone, ébbe una traversata burrascosis
sima che la fece íaticare in tutte le sue parti. Le
pompe agottarono acqua mista a granone e la ruota
del timone fu rotta da un colpo di mare.
Deposito Apparati ed Arredi ecclesiastici
di
FERDINANDO BONICELLI
in Lussinpiccolo.
Il sottoscritto si pregia di rendere noto clie
ond' essere in grado di poter pienamente corrispon-
dere a qualsiasi ordinazione, ha fornito testé il Suo
Deposito di ogni Sorta di Stoffe e broccati per Pa-
ramenti, come pure di Baldacchini, Bandiere, Sten-
dardi, Piviali, Pianete, Dalmatiche, Veli Ornerali,
Ombrelli, Cuscini, Stole, Strati mortuarî; ed inline
di qualunque articolo per uso di Chiesa, nonchè di
oggetti si in legno che in métallo, come : Candelieri,
Crocefissi, Lampade, Ostensorj, Reliquiarj, Fanali ecc.
Le commissioni si eseguiscono con tutta solle
citudine a prezzi modici e franche di ogni spesa
d'imballaggio.
FERDINANDO BONICELLI.
FABBRICA CANDELE Dl CERA
della
Ditta Giovanni fratelli Millin
Perzagno - Dalmazia
Forma e bellezia esterna — Bonlá
intrínseca della cera — Stoppini preparati
chimicomente, in modo che le cándele non
colana mínimamente. — Prezzi ridottissimi.
D. Ivo Prödas, vlastnik; izdavatelj i odgovorni urednik. Tiskarna Ivana Woditzke.