Allo champagne il prosindaco Persicalli
fece un fervido brindisi in onore degli ospiti,
chiudendolo con parole di glorificazione alla
grandezza d’Italia.
Carlo del Lungo, figlio dell’ illustre e ve
nerando scrittore che onora Firenze e l’Italia,
ricordò con nobili parole i suoi contatti a
Venezia, nella sala dei Pregadi, cori la de
putazione dalmata affermante il diritto di
unione della Dalmazia alla madre patria, e
poi con gli studenti dalmati, pellegrini di
amore a Firenze e in Italia, onde proseguire
1’ opera patriottica dei padri. E a nome della
gioventù studiosa di Firenze —e disse la
gioventù il terzo grande fattore della magni
fica vittoria italiana — portò il saluto a
Zara, non pur di diritto ma di fatto rido
nata all’Italia, citando in chiusa i versi del
Carducci:
Salute o genti umane affaticate!
Noi troppo odiammo e sofferimmo, amate ;
il mondo è bello e santo è l’avvenir.
Il prof. Domiacusic, glorificando la città
di Dante, che diede suggello al nostro idio
ma, invitò a rendere altissimo onore ad
Isidoro del Lungo, e pregò suo figlio, che
ne portò a Zara il nobilissimo messaggio,
di farsi interprete a lui del plauso e della
gratitudine più viva e profonda della nostra
cittadinanza.
Il prof. Marcocchia parlò a nome di Spa
lato, rilevando con robustezza appassionata
d’ accento come numerose famiglie fiorentine
vi avessero preso dimora nel passato,' e co
me a Spalato viva la fiamma più pura e
più gagliarda dell’ italianità ; a Spalato, sem
pre dolorante e sempre in attesa della li
berazione.
Il prof. Garoglio, assentendo alla parola
del prof. Marcocchia,, accennò alla necessità
di intensificare l’azione per la redenzione
di Spalato e quella di diffondere maggior
mente, a mezzo di libri, la coltura italiana
in Dalmazia. E, manifestando viva ricono
scenza per le accoglienze avute a Zara dalla
deputazione fiorentina, eruppe in un fervi
dissimo evviva a Zara.
Il consigliere Smirich portò un brindisi
agli ospiti, servendosi di un bicchiere di
2000 anni, un prezioso cimelio, dell’ epoca
greco-romana, scoperto a Nona ; cimelio,
che è documento e simbolo dell’antichissima
civiltà della Dalmazia.
L’ on. Krekich fece un brindisi ai fioren
tini nobilissimi, che recarono in dono a Zara
il sacro vessillo della patria, fra i quali ri
cordò i Serragli, di quell’ antica famiglia
Serragli, un ramo della quale venne trapian
tato da Firenze in Dalmazia, con figli che
furono e sono patrioti esemplari.
Tutti questi brindisi, dei. quali non pos
siamo dare che un brevissimo cenno, ven
nero accolti con entusiastiche acclamazioni,
in uno scambio di cordialità veramente
fraterna.
La serata in onore degli ospiti
Per-cura del- „Fascio nazionale femminile"
iersera s> diede un tè agli egregi ospiti fio
rentini nelle sale a pianterreno dell’ Hotel
Bristol. L’ elegante ambiente verso le 21
rigurgitava di signore e signorine in sfar
zose toilettes di gala e di signori in abiti
neri di rigore.
Erano rappresentate largamente anche
tutte le autorità civili e militari di Zara. Le
nostre signore e signorine facevano gli onori
di casa, e in breve V ambiente si venne ani
mando della più squisita e distinta giovialità.
Poco dopo le 23 cominciarono le danze
animatissime che si protrassero per qualche
ora. Così si chiuse degnamente questa ma
gnifica indimenticabile giornata di Zara in
onore della deputazione di Firenze. Sappia
mo che gli ospiti partirono entusiasti delle
accoglienze festose.
Il diffondere
„LA VOCE DALMATICA**
è dovere patriottico
Nostre corrispondenze
Da Spalato
Società Operaia. Domenica 23 corr. ebbe
luogo, nei locali sociali 1’ adunanza generale
di questo patriottico e glorioso sodalizio,
sotto la presidenza del sig. Leone Calebotta.
Erano presenti oltre 500 soci fra i quali
una settantina di nostri borghigiani ; tutti i
locali erano gremiti, cosicché parecchi dovet
tero rimanere all’ uscio dell’ ingresso e sulle
scale.
Alle ore 10 ant. iJ presidente dichiara
aperta 1’ assemblea e con bellissime parole
commemora i soci defunti e principalmente
ricorda 1’ ex direttore sociale e benemerito
patriotta, Alessandro Jellicich Martinis-
Marchi.
Quindi si passa all’ ordine del giorno.
Viene eletto il verbale dell’ ultima assem
blea che viene ad unanimità approvato.
Poi il cassiere sig. Mario Valle dà lettura
dèi bilancio prò 1918 che ha un civanzo
di cor. 1340. Quindi il segretario sig. Italo
Puisina fa presente all’ assemblea che du
rante la gestione dal 25-8 al 31-12 1918 si
ebbe da oblazioni in sostituzione di torci
la cospicua somma di cor. 3500, e racco
manda ai soci di versare in appresso esclu
sivamente le loro oblazioni alla società, e
non ad altre istituzioni, le quali poi con
nostri denari fanno la propaganda antiitalia-
na. (Applausi).
Al terzo punto dell’ ordine del giorno
venne assegnato il legato Vuscovich Costan
tino (cor. 600) alla figlia del socio Paolo
Matessich, che passò a matrimonio.
Si passa alla nomina della direzione, ed
il dott. Tacconi ottenuta la parola, a nome di
tutta 1’ assemblea, ringrazia la direzione in
carica per la sua patriottica attività spiegata
per l’andamento così florido della società.
E ricorda come nei momenti critici, quando
si stava riorganizzando la società, nessuno
volesse assumere il grave compito di accet-
■ tare le cariche. „Essi, invece— dice — rivol
gendosi verso il tavolo ove stava la presi
denza, 1’ assunsero sfidando eroicamente
ogni e qualsiasi difficoltà, e l’assunsero
non per ambizione, ma vero cuore, perchè
oggi qui lovediamo: vediamo il frutto della
" loro opera, che con sentimento patriottico
condusse la società da’ 250 soci a 1030.
(Vivissimi applausi).
Si deve quindi in special modo ringraziare
il noto patriotta ed instancabile segretario
sig. Italo Puisina per la sua meravigliosa
ed esemplare attività che contribuì al benes
sere ed incremento della società e della
patria.
Dietro proposta dell’ avvocato dott. Tac
coni venne ad unanimità e per acclamazione
eletta la nuova direzione così composta:
Selem avv. dott. Stefano presidente, Poduie
Salvatore, macellaio, vice presidente, Pavazza
Simeone impiegato, segretario, de Chmie-
lewsky Giorgio, contabile, cassiere, Savo
Riccardo industriante, Fradellich Andrea con
tadino, Seveglievich Ernesto negoziante, Go-
spodnetich dott. Giovanni direttore di banca
e Terzich Carlo, macellaio, direttori.
All’eventualia il dott. Tacconi illustra e
dà relazione dell’ intensa azione spiegata
dall’ avv. dott. Salvi in Italia per la nostra
causa comune, nonché per i nostri sacri
diritti ; ed inoltre elogia i meriti deh dott.
Salvi anche quale presidente della società
per ben 10 anni, e perciò propone all’as
semblea di nominarlo in segno di ricono
scenza presidente onorario. Qui il dott.
Tacconi venne interrotto e tutti, con in
terminabili acclamazioni all’ Italia, a Spa
lato italiana e al dott. Salvi, accolsero la
proposta.
Venne dall’ assemblea deliberato d’inviare
al dott. Salvi un telegramma con la firma
d’ ogni singolo socio.
Non chiedendo alcun altro la parola, il
presidente alle ore 11 e mezzo dichiara
chiusa 1’ assemblea.
Da Sebenico
Preziosi autografi del Tommaseo salvati
dai nostri marinai. Nella casa di Paolo
Mazzolerò, 1’ eminente dalmata patriotta ita
liano, ora profugo a Roma, il quale dedicò
tutta la sua vita alla lotta per l’italianità
della sua Patria, si è sviluppato un’ incendio
che ha distrutto il terzo piano e danneg
giato il quarto. L’incendio avrebbe potuto
causa il forte vento prendere proporzioni
ben maggiori senza il pronto efficace inter
vento dei valorosi marinai e soldati del no
stro esercito. I marinai Delfino Francesco
e Cestani Gustavo, unitamente al sotto-capo
furiere Pepe Carlo, salvarono dalle fiamme
la vecchia signora Elena Koštan e la signo
rina Amalia Ticulin. Anche il motorista d’a
viazione Cufini Silvio fu uno dei primi ad
accorrere e contribuì a mettere in salvo le
suppellettili di casa della signora Ida In
chiostri.
Coll’ aiuto delle potenti pompe della R.
Marina si impedì che il fuoco si propagasse
al secondo e al primo piano, abitato dalla
famiglia Mazzolerò. Così venne salvata la
preziosa biblioteca contenente quasi tutte le
opere di Niccolò Tommaseo, nonché scritti
inediti ed autografi del grande dalmata che
il sig. Paolo Mazzoleni, quasi novantenne,
amico ed ammiratore del Tommaseo, rac
colse con amore fervente di apostolo.
Venne pure salvato l’appartamento di sua
figlia, l’artista lirica Ester Mazzoleni.
Lo slancio fraterno e l’abnegazione con
la quale i nostri bravi marinai e soldati si
accinsero all’ opera di salvataggio vennero
molto apprezzate dalla cittadinanza di Se
benico.
Decesso. L’ingeniere Zouleger nel pieno
rigoglio della vita, vittima di un acci
dente di miniera, mancava ieri ai vìvi, la
sciando desiderio di sè per le doti dell'in
genio e per la rara competenza professionale,
che appena trentenne lo aveva portato a
dirigere le miniere di Monte Promina.
Deponiamo un fiore sulla bara di lui,
morto come un soldato al suo - posto di
dovere.
Ringraziamento. La Direzione del „Fascio Gio-
vanile** ringrazia gentilmente per i doni inviati per
la lotteria con i quali cooperarono al felice esito
della festa: il sig. Niccolò Bossi, il sig. Giuseppe
Chirigin, il sig. Ugo Fosco, la sig.ra de Grisogono
ved. Giuseppina, la sig.ra Fanny Cace, la sig.ra
Antoniettà ved. Radetich, il sig. dott. Luigi Pini, il
sig. Niccolò Delich, la sig.ra Marinella de Mat-
tiazzi, il sig. Simeone Jurin, i sig.ri fratelli Simeone
e Dorino Descovich, il sig. Antonio Bontempo e il
sig. Ettore Zorzenoni.
I doni sono da prelevarsi alla società „Casino“
fino ai 28 corr. *
Pro Memoria. Siccome la Lega Nazionale si chiama
oggi „Fondo Nazionale** fa d’uopo devolvere obla
zioni a beneficio di questa istituzione in tutte le
occasioni liete e tristi.
Visto che fin’ ora questa consuetudine non viene
ripresa, si raccomanda caldamente a tutti i patriotti
dr ricordarsi in ogni contingenza delle associazioni
patriottiche che hanno bisogno d’ aiuto.
Necrologio. Ai 18 corr. è morta improvvisamente
la signora Emilia ved. de Sisgoreo nata Comici.
Donna di rare virtù e di eletto sentire, moglie im
pareggiabile, madre affettuosa, lasciò nella cittadi
nanza il compianto generale. Ai funerali prese parte
uno stuolo di amici e conoscenti. Questa manife
stazione di cordoglio possa essere di conforto alla
desolata famiglia, colpita da sì grave sciagura, alia
quale porgiamo le nostre condoglianze.
Da Arbe
Festa dì ballo. Per iniziativa del Fascio
nazionale italiano si tenne il 21 febbraio,
nei locali del Grand Hotel, artisticamente
addobbati per gentile cooperazione delle
graziose signorine di Arbe, una festa di ballo
magnificamente riuscita. Le danze, allietate
da una valente orchesta venuta da Zara
sotto la direzione deL bravo maestro Zink,
si protrassero animatissime fino al mattino.
Il genetliaco di S. E. viceammigllo Cagni.
11 24 febbraio, in ricorrenza del genetliaco
di S. E. il viceammiraglio Umberto Cagni,
il Circolo Italiano di Arbe allestì una festa
di ballo nei locali sociali, alla quale inter
vennero i marinai del presidio e gli ufficiali.
Durante la festa il regio residente tenente
di vascello Gino Sabattini pronunciò un ef
ficacissimo discorso ai marinai e cittadini di
Arbe ricordando la famosa spedizione al
Polo nord, ove il Duca degli Abruzzi pre
scelse il capitano di fregata Umberto Cagni
a compagno ; rievocò di poi l’epico sbarco
a Tripoli nell’ottobre del 1911, che destò
1’,ammirazione del mondo ed infine accennò
all’ opera politica e militare svolta dopo l’ar
mistizio. L’oratore riscosse fragorosi ap
plausi e la festa continuò animatissima fra
danze e canti patriottici.
La Cronata
Giornalisti americani a Zara. Oggi nel
pomeriggio verso le 16 è arrivata a Zara
col caccia „Francesco Nullo" una missione
di giornalisti americani.
Ne fanno parte i rappresentanti dei se
guenti giornali : Chicago Daily News, Bal
timore News, New-Jork Evening Post, Les-
lie's Weekly, Boston Advertiser, Magazine
of California, Erano ad attendere l’arrivo
degli ospiti i rappresentanti delle autorità
civili e militari, il prosindaco Persicalli, una
rappresentanza del Fascio nazionale e del
Fascio femminile e una gran folla di gente,
che fece agli arrivati una calorosa acco
glienza. A dare maggior solennità all’ acco
glienza c’ era anche la Banda municipale
che, quando gli ospiti sbarcarono, intonò
l’inno americano che la folla ascoltò a capo
scoperto, tra applausi entusiastici.
Le signorine e i signori componenti la
missione, appena che furono scesi a terra,
si recarono — sempre vivamente acclamati
dalla folla — alla sede del comando della
Difesa marittima, dove fecero visita al signor
contramm. Galleani.
Poi si recarono con le automobili messe
a loro disposizione all’ Hotel Bristol, pren
dendovi stanza. La folla faceva ala al loro
passaggio sempre acclamando, sventolando
bandiere americane e tricolori e cantando
inni patriottici. Poco dopo i giornalisti si
sono recati a visitare i musei e i monumenti
della città.
Questa sera alle 20 il comando militare
offre loro un pranzo nella sede dell’ ex So
cietà del Bersaglio e dopo il pranzo pren
deranno parte assieme agli ospiti forestieri
al trattenimento della Società del Casino.
Lega navale italiana (Sezione di Zara).
Tutti gli inscritti alla Lega navale sono pre
gati di intervenire domenica prossima 9 corr.,
nella sala della Società del Casino, gentil
mente concessa, per passare alla costitu
zione ufficiale della Società.
Verrà eletta la direzione e il Consiglio
direttivo. Il Comitato.
La nostra biblioteca comunale Paravia,
a mezzo del bibliotecario-capo, sig. F. Carta,
della Nazionale di Brera, ha avuto in dono
una cinquantina di volumi di amena lettura,
ciascuno dei quali porta il motto : Az valo
rosi soldati della nostra Santa guerra invia
il Comitato milanese. Veramente i volumi
avrebbero dovuto essere ottanta, ma uno
dei tre pacchi non giunse ancora a desti
nazione.
Il nostro istituto ha ringraziato con lettera
1' egregio bibliotecario di Milano, ed ha vo
luto che il ringraziamento fosse anche pub
blico, in quanto che, il dono era accompa
gnato dalla frase patriottica : A Zara dilet
tissima, Milano bene augurando.
Doni alle nostre biblioteche. Il R. Mini
stero degli affari esteri, a mezzo del sig.
Luigi Siciliani, capo della Sezione-Libro, ha
rimesso alla biblioteca Paravia e a quella
del nostro Liceo venti volumetti di un Corpus
scriptorum Latinorum, Parpvianum, che Si
va pubblicando a Torino dalla ditta Paravia
per la «gioventù studiosa.
La R. Accademia delle scienze - Classe
scienze morali, storiche e filologiche, di cui
è presidente S. E. Boselli, ha approvato a
pieni voti tale pubblicazione, ed ha incuo
rato la ditta anzidetta a proseguirla, perchè
così gli italiani saranno liberati dal contri
buto, che di libri siffatti loro veniva dagl’ im
peri centrali. L’ha consigliata ancora di
provvedere alla lessicografia classica, rifa
cendo anzitutto i vocabolari già esistenti del
Bazzarini e del Vallauri. I volumetti sono
adattatissimi anche ai nostri ginnasi-licei,
perchè, legati elegantemente in cartoncino,
offrono il testo in veste tipografica nitidis
sima, e sono arricchiti di una dotta prefa
zione e di un apparato critico, estesi dai
più riputati e noti filologi.
Merita che qui sia riprodotto l’affettuoso
viglietto, con . cui il sig. Siciliani ha voluto
accompagnare il dono del Ministero:
Roma, 9 febbraio 1919.
D'ordine di S. E. il Ministro, come pegno
d'amore verso la città redenta, ho Ponore
di inviare a codesta Spettabile Biblioteca i
primi venti volumi d'un Corpus Scriptorum
Latinorum, edito in Italia durante la.guerra:
Quae voS a stirpe parentum
prima tulit teìlus, eadem vos ubere laeto
accipit reduces !
Il Capo della Sezione Libro
LUIGI SICILIANI.
Gli esametri latini, all’ uopo citati, si leg
gono ne\\' Eneide di Virgilio (IH 94-96), e
sono parte del vaticinio di Febo ad Enea;
solo che il futuro accipiet dell’originale fu
mutato per noi nel presente accipit. Il aro>
quasi presagisse la realtà^degli eventi, aveva
tradotto: > ' 'Onde l origine
Traeste in prima, ivi ancor lieto e fertile
di vostra antica madre il grembo aspettavi.
La direzione della biblioteca Paravia e di
quella del nostro liceo ringraziano per il
dono e per 1 augurio.
Sala libera per operai alla Scuola d Arti
e Mestieri. Lunedì 10 corr. alle ore 20 viene
aperta la Sala libera. Vi si può iscrivere
qualunque operaio pagando la tassa d istru
zione di Cor. 5, dalla cjuale i poveri po
tranno essere esentati. Le iscrizioni si assu
mono domenica 9 corr. dalle 12-1272.
L’insegnamento durerà quest’ anno da 3
a 4 mesi e verrà impartito ogni sera dalle
19 Va alle 20 7ž rispettivamente 21.
Oltre all’ insegnamento professionale (di
segno, aritmetica, corrispondenza e tenitura)
verranno tenute delle lezioni di fisica e chi
mica ed altre lezioni d’argomento vario e
di attualità
La sala libera si riapre così, dopo quattro
anni, con un contenuto più vario e speriamo
più adatto alla classe operaia locale. L o-
peraio nostro che sa quanta grande impor
tanza abbia l’istruzione nel mondo moderno,
speriamo che vorrà, con un numeroso con
corso alle lezioni, dimostrare che sente real
mente questa importanza e questo bisogno.
Pratica d’officiante postale per l’anno
1919. La direziona delle Poste e dei Tele
grafi in Zara è intenzionata di ammettere
candidati d’ambo i sessi alla pratica diffi
dante postale per la durata di tre mesi a
partire dal l.o aprile 1919. Le istanze, re
golarmente bollate, devono venir presentate
al più tardi fino al 20 maržo a. c. ed esser
corredate dai seguenti documenti: 1. fede
di nascita ; 2. legittimazione d’incoiato ;
3. certificato medico sull’ idoneità fisica, e-
steso e confermato da un medico dello stato ;
4. certificato d’assoluzione con buon esito
di 4 classi d’una scuola media o di una
scuola commerciale d’almeno due classi, o
due corsi d’un istituto magistrale, o quello
di licenza di una scuola civica compieta-
mente assolta. Nell’ istanza il petente dovrà
indicare il proprio regolare domicilio e presso
quale ufficio postelegrafico intende fare la
pratica prescritta. Già al principio di questa
i petenti devono aver raggiunto il 17.o anno
d’età e non aver oltrepassato il 35.o. Istanze
presentate dopo il termine sopraindicato co
me quelle che non fossero munite dei pre
scritti documenti non verranno prese in con
siderazione. La pratica sarà divisa in due
parti, vale a dire nella pratica propriamente
detta presso un ufficio postelegrafico era-
riala di I o li classe, che durerà due mesi,
e in un corso teorico accelerato di un mese,
che sarà tenuto presso questa direzione in
lingua italiana.
Tariffe telegrafiche. Giusta disposizioni
date dal Comando Supremo del R. Esercito
per lo scambio di corrispondenze e di te
legrammi col Regno da parte degli uffici
postali preesistenti nei territori occupati, si
debbono, fino a nuovo avviso, applicare le
tariffe interne postali e telegrafiche vigenti
sotto il cessato regime, e non già le tariffe
internazionali.
Telegrammi per la Serbia. Giusta comu
nicazione pervenuta dal Comando Supremo,
l’Amministrazione serba ha avvertito che
non sono ammessi telegrammi privati per
l’antico Regno di Serbia.
Gli uffici pertanto che, secondo la pre
cedente comunicazione, sono autorizzati dal
l.o marzo allo scambio di telegrammi pri
vati nel territorio occupato, rifiuteranno
l’accettazione di qualsiasi telegramma che
fosse diretto a quello Stato.
Associatevi alla
„LEGA NAVALE".
R. Stazione Aerologica di Zara
Bollettino metereologice.
del 8 marzo 1919 (ore 8)
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762.5 7.7 88 10 liscio m. 1.3E 13.5 6.0 9.2
Società degli Studenti italiani della Dalmazia
AVVISO.
La scrivente Società, nella seduta dire
zionale dd. 27/11 a. c., ha deciso di mettere
in concorso 15 sussidi di Cor. 500 (cinque
cento) l’uno per quegli studenti poveri e
bisognosi, membri di questa società, che
intendono ancora nel corso di quest’ anno
scolastico iscriversi o freguentare le Uni
versità. Scuole superiori tecniche e com
merciali.
Le domande in iscritto debitamente cor
redate di un regolare certificato di povertà
e dei documenti comprovanti gli studi fatti
e la diligenza del petente, sono da prodursi
al più tardi entro il 10 (dieci) marzo a. c.
all’Amministrazione del Fondo Sussidi per
il tramite della Direzione della Società, a
mani del collega Giovanni Tolja junior.
Zara, addi 28 febbraio 1919.
La Direzione della Società degli studenti
italiani della Dalmazia.
Giovanni Tolja junior Ugo Galessich
Direttore responsabile: Gaetano Feoli.
Editrice la Tipografia : E. de Schonfeld & Co.
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vatte, Busti, Scarpe, Ombrelli, Sa
poni, Maglierie, Portafogli ecc. ecc.
IfiRfl - Calie Larga, angolo S. Antonio - UU
sorelle arbensi. Ecco il testo del messaggio :
„Due nostri concittadini che il 19 dicembre*
ultimo scorso nella sede della Società operaia
triestina avevano la ventura di recare alle
italiche terre gloriosamente liberate F omag
gio di devozione e di fede della repubblica,
di Marino, come presso F eccellentissima
Reggenza adempivano all’ incarico loro affi
dato dall’ illustre dottore Ugo Inchiostri di
dire che Arbe nel nome del suo Santo, che
la Dalmazia tutta vuole ricongiungersi al-
F Italia, cosi a noi porgevano il grazioso
saluto che alcune di Voi, presenti al Con
vegno, interpreti gentili del sentimento di
tutte le donne dalmate, vi compiaceste in
viarci. In questo giorno commemorativo, che
in tutta la Diocesi di Veglia da circa quattro
secoli si celebra F Ufficio proprio di San
Marino e per la festa solenne nella magni
fica vostra Cattedrale tutte le campane di
Arbe suonano a musica, dall’alto del nostro
scoglio, tendendo il nerbo della vista sulla
stesura delle acque a scorgere le materne
sponde d’llliria, porgiamo attento F orecchio
quasi per udire il concento delle sacre squille
e le vostre voci imploranti dal Santo la fi
nale redenzione. Col cuore che trema di
tenerezza, alle vostre uniamo le nostre fer
vide preci, e scelte giovinette vanno attorno
per la città e per i sobborghi a dire la
Vostra passione e raccogliere da ciascuna
sposa, da ciascuna figlia la firma votiva, che
in più elenchi Vi mandiamo insieme col
presente messaggio. Sorelle! Come voi del-
F isola di Marino, come tutti i nostri fieri e
leali fratelli Dalmati, in quest’ ora piena di
fati, da questa oasi dal nostro Santo sacrata
alla pace e alla libertà perpetua, noi pure
angosciate ma fidenti protendiamo le braccia
oltre l’Adriatico mare, il mare nostro, "per
stringervi per sempre nel nome augusto
d’Italia in un lungo fratellevole abbraccio
di gioia e d’amore. Dalla Repubblica di S.
Marino, il 28 gennaio 1919.
Il messaggio, su artistica pergamena, por
ta le firme di parecchie distinte signore e
signorine di S. Marino, fra cui quella della
presidentessa del Comitato femminile „Pro
combattenti", signora Marietta Fattori.
L’arrivo del „San Giorgio". Addì 6 cor
rente gettò le ancore nella rada di Arbe
F incrociatore corazzato „San Giorgio". La
sera venne allestito nei loceli del Grand
Hotel un thè d’ onore, offerto dal Circolo
Italiano. Vi presero parte tutti gli ufficiali
della nave col contrammiraglio Notarbartolo
e gli ufficiali del Presidio. Al saluto rivol
togli a nome degli italiani di Arbe da parte
del presidente del Fascio nazionale Lauro
Galzigna il contrammiraglio rispose ringra
ziando per F accoglienza fattagli ed augu
rando che tutte le antiche terre italiane
ritornino alla Madre patria. Indi la festa
trascorse animatissima, lasciando negli ospiti
graditissimi un dolce ricordo del nostro
paese e del forte patriottismo che vi regna.
D ì Tenin.
Fascio Nazionale. Gli italiani di questa
borgata sono in pieno risveglio. E, appena
accolte e salutate con entusiasmo le truppe
liberatrici, pensarono di costituirsi in un
„Fascio Nazionale". La costituzione del Fa
scio riuscì solenne. Agli animosi discorsi si
alternarono le acclamazioni più entusiastiche
all’ Italia redentrice e ai suoi vittoriosi sol
dati. A presidente del Fascio venne nomi
nato 1 egregio dott. Stefano Borovich.
Un banchetto. La sera del 27 febbraio,
a suggellare la perfetta, amorevole cordia
lità che regna fra gli italiani e gli ufficiali
del presidio, il „Fascio Nazionale" offerse
un banchetto alle autorità militari; banchet
to che riuscì splendidamente per la patriot
tica fusione degli animi e degli intenti e
per la scelta ricchezza del menu.
Vi presero parte, invitati, 25 ufficiali, e
35 erano gli italiani della borgata interve
nutivi.
Allo champagne pronunciarono belli e
vibranti brindisi il presidente del Fascio,
dott. Stefano Borovich, il colonnello Vacca-
rono, comandante del presidio, il consigliere
dott. Francesco Madirazza, il dott. Roberto
Hoffmann, Giovanni Scopinich, il tenente
colonnello Zina e il dott. Giuseppe Portada.
Notevole su tutti riuscì il brindisi del
dott. Francesco Madirazza. Il quale, por
tando un caldo saluto ai fratelli italiani,
mise in rilievo come sia finalmente risorta
la vecchia bandiera dalmata dai tre leopar
di, eh’ era divenuta un semplice pleonasmo
decorativo, relegata nell’ ufficio della Giunta
e degli ospedali e proscritta da una gran
parte di Dalmati, dimentichi del loro glo
rioso passato. Perfino San Gerolamo, il vec
chio patrono ufficiale della Dalmazia, aveva
dovuto di fatto cedere il posto ad altri
santi. E rilevò come Leonardo Foscolo e
Girolamo Cornar, con gli ausili dalmati,
condotti dai Difnico, dai Veranzio, dai Fen-
zi e dagli Alberti, avessero liberato il di
stretto dai Turchi e dotato riccamente il
convento Francescano di Tenin. Ricordò
infine che l’antico nome delle porte del
Castello — Porta Cornerà e Porta Loreda
na — seppur caduto in dimenticanza, non
venne arbitrariamente cambiato come tante
altre cose: nome fatidico di condottieri ita
liani, salutato con reverenza dai soldati
d’Italia.
Ai brindisi si alternarono le acclamazioni
più fervide alla grande Italia, al Re, all’ e-
sercito ; e la bellissima riunione, che lasciò
memoria incancellabile negli intervenuti,
durò sino a notte bene inoltrata.
Da Pago
R. Commissario. Giorni fa giunse fra noi
il neonominato Commissario regio al Co
mune di Pago, avv. Pompeo Allacevich di
Zara. Tale nomina seguì in seguito alle di
missioni date dal precedente gerente, sig.
A. Grimani, il quale — contrariamente alla
versione data nel giornale ufficiale croato —-
fu costretto à .tabpapso, non- per i motivi
ivi, indicati, perchè la suà posizione si
era addimostrata. ulteriormente insostenibile.
Ed in questo senso la sua sostituzione ebbio
F adesione e il plauso della popolazióne.
A S. E. Mitto vennero inviati telegrafica
mente gli; auguri della popolazione italiana
in occasione del. suo onomastico ; e S. E.
gradendo le felicitazioni rispose con un te
legramma di ringraziamento.
Una giornata memoranda per Pago sarà
quella del 17 febbraio. Al mattino, essen
dosi trasportato nell’ edificio comunale il Co
mando del presidio, a ore 8, presente un
picchetto di marinai che presentarono le
armi e un buon numero di cittadini a capo
scoperto, al segnale „alza bandiera", venne
issata per la prima volta sull’ edificio del
Comune il bel tricolore della Patria, che
per sempre garrirà al vento, tutela e spe
ranza nostra. Il Comune diede di ciò par
tecipazione telegrafica a S. E. Millo, che
rispose ringraziando per gli omaggi fattigli
pervenire.
Al pomeriggio si tenne nella sede della
„Società Dalmata", che si avvia a sempre
maggiore e più proficua attività, una nume
rosissima adunanza degli Italiani di qui.
L’adunanza venne aperta dal presidente,
che espose lo scopo della radunanza. A lui
segui F avv. Pompeo Allacevich, che tracciò
un programma di lavoro nell’ interesse della
causa nostra, che deve comprendere, oltre
F attività politica, anche quella nel campo
scolastico e nazionale. E propose la costitu
zione di un „Fascio nazionale" e di una
sezione della „Lega Nazionale."
Dopo che da parte di tutti gli interve
nuti vennero approvate le proposte fatte,
calorosamente appoggiate anche dal cons.
dott. Testa, si procedette alla costituzione
della direzione del „Fascio nazionale." Riu
scirono eletti i cittadini : Calebotta Gio
vanni, Custich Antonio, Palcich Francesco,
Paro-Vidolin Francesco, Testa dott. Giro
lamo, Usmiani Giuseppe iunior, Valentich
Andrea. Si elesse anche un comitato pro
motore della sezione locale della „Lega Na
zionale" formato dai signori : Calebotta Gia
como, Custich Giovanni, Dessanti Francesco,
Jurina Enrico, Palcich Biagio e Pocorni Ro
dolfo.
Dopo approvata la proposta di comuni
care corporativamente al comandante del
presidio e telegraficamente a S. E. Millo la
costituzione del „Fascio nazionale," fra ap
plausi incessanti e con un „Evviva F Italia"
venne chiusa 1 adunanza.
Mutamenti nel presidio. A succedere al
tenente di vascello Sur di, che ritorna al
campo d’ aviazione, giunse fra noi graditis
simo il maggiore del R. esercito cav. Con
forti, un eroe anche lui della grande guerra,
che ha il petto fregiato di parecchie me
daglie al valore, poiché fu per ben tre volte
gravemente ferito, e porta ancora le cica
trici visibili.
A dimostrare al partente comandante tutto
F amore e la stima di cui era circondato ed
al nuovo il compiacimento per la sua venuta
tra noi venne da un volonteroso comitato di
giovani allestita una cena d’addio, a cui
parteciparono tutti gli ufficiali del presidio
e le più cospicue personalità del luogo.
La cena venne servita brillantemente. Allo
spumante il sig. B. Palcich in nome della
sezione della „Lega Nazionale" diede il sa
luto ai due comandanti, che ringraziarono
commossi, il primo dicendosi dispiacente di
dover abbandonara Pago, F altro assicurando
di tutto il suo appoggio. In nome di tutta
la popolazione del Comune beneficata con
tinuamente dal comandante Surdi porse
l’addio commosso il commissario R., avv.
Pompeo Allacevich, e a nome del „Fascio"
il dott. G. Testa, che volle ancor una volta
accentuare tutte le ragioni militanti a favore
dell’ unione dei nostri paesi all’ Italia.
Tutti i discorsi erano improntati al più
alto patriottismo e dalla sala della „Società
Dalmata" che il coni. Surdi chiamò una
„sala storica" per Pago, echeggiarono fin
sulla Piazza gli „Evviva" all’ Italia, ai Sovrani,
all’ Esercito, alla Marina, e a Pago per sempre
italiana.
Partenza del Comandante. Lunedì con la
„Vedetta G. 38" partirono per Zara il
comandante Surdi, il tenente di vascello
L’Abate, il S. T. di vasc. Marini, che per
qualche tempo resse molto bril!antemente il
presidio di Novaglia, e numerosi marinai
aviatori.
A prendere congedo dai partenti conven
nero alla riva numerosi cittadini, che vollero
così ancor una volta esternare ad essi
tutto il loro rincrescimento e insieme la loro
gratitudine. Sollevò vera commozione il ta
cito, ma ardente saluto di un povero mu
tolo, beneficato ripetutamente dai partenti;
fu una vera lezione di educazione per molti
maggiorenti del partito avversario, che facil
mente avevano dimenticato le prestazioni
del comandante Surdi anche a loro favore.
Echi deL carnovale. Le ultime due do
meniche e F ultimo giorno di carnovale eb
bero luogo dei riuscitissimi balli improntati
alla più alta cordialità e democrazia nei lo
cati della „Società Dalmata", che anche in
quaresima pensa di dare ai propri soci
dei piccoli divertimenti.
Durante i balli vennero cantate molte can
zoni patriottiche e si inneggiò all’ Italia e a
Pago italiana.
Da Stretto
Per una partenza. Mercoledì scorso, in
occasione della partenza del comandante il
distaccamento di Betina, tenente Chini, ri
chiamato ad assumere altro più importante
servizio alla capitale, gli venne offerto un
„lunch",
La sala, addobbata artisticamente, pre
sentava un aspetto gaio. All’ entrare del
sig. Chini F orchestra intonò, fra calorosi e
incessanti applausi, la WWa reàfe> che venpe
ascoltata ija; piedi dai ^jjenti. -,
Disse senate parole $ sindaco sig.
mun> che* il sÌ£. Chini, icqtnroóissp, ring-ras»^
per F onore; tributatogli» promettendo di
portare all’ eterna Rom$ Lsaltìtf, Italiani
di questa sponda e ricordare quanto Sia vivo
ed intenso l ’affeWi che* essi nutrono per
F Italia.
Il giorno dopo seguì la partenza, alla
quale assisteva molta gente che volle salu
tare ancora una volta il caro comandante,
il quale durante il viaggio per Roma ha in
viato il seguente telegramma: „Sindaco Sa-
lamun, Stretto. Memore entusiastica manife
stazione simpatia invio Lei e fratelli italiani
Stretto cordialissimi e affettuosi auguri. Te
nente Chini".
Lega Navale. Si è costituita qui una se
zione della Lega Navale Italiana che conta
già 100 soci. L’iscrizione continua; ma in
tanto alla neo-istituita sezione vadano i no
stri più fervidi auguri ed un plauso ai- pro
motori.
La Cronaca
Congresso prò Dalmazia e Fiume a Mi
lano. Ieri ebbe luogo a Milano un grandioso
congresso prò Fiume e Dalmazia sotto la
presidenza del principe Colonna. Al con
gresso intervennero Gabriele d’ Annunzio e
moltissime altre personalità.
Il nostro Municipio vi si è fatto rappresen
tare, e la Camera di commercio nonché tutti
i sodalizi cittadini hanno spedito telegrammi
di adesione e di plauso.
I fiorentini a Zara. La signora Maria
Ziliotto ha ricevuto questo telegramma :
„Toccando il suolo della madre pratria, Le
inviamo un saluto affettuoso e F augurio
fervido all’ Italia nuova, riconoscenti per le
accoglienze ospitali. Capponi, Santarelli
Pachò, Biaciocchi".
Seduta comunale. La seconda seduta del
consiglio comunale si tiene stasera nella Biblio
teca Paravia col seguente ordine del giorno:
Conti consuntivi del comune e delle
aziende comunali prò 1917. — Preventivi
comunali prò 1919. — Nomina del comitato
finanziario. — Elezione di un assessore co
munale in sostituzione del defunto N. Cat-
tich. — Domande di sanatoria per delibe
rati dell’ amministrazione comunale. — Con
ferimento di borse di studio. — Domanda
di esenzione dalle addizionali comunali. —
Domanda di alcuni òrgani comunali per
un’ aggiunta di carovivere ed aumento di
competenza di vestiario. — Domanda del
sottoispettore M. Maghich per collocamento
nel permanente stato di riposo. — Appro
vazione di contratti. — Domande di confe
rimento di pertinenza. — Pareri in oggetto
industriale. — Domande di condono di spe
se ospitalizie. — Parére circa la proposta
di una tariffa per i servi di piazza. — Pa
rere circa il completamento della tariffa per
il trasporto a domicilio di legna e carbone.
L’ on.~Salvi ci scrive: „Nella mia lettera
al D.r Cingrija, che avete pubblicato nel
N.ro 14 del 26 febbraio, laddove mi riferivo
alla pretesa deposizione del conte Attems
dicevo : „non credo che un uomo, per quanto
debole e coartato, possa aver inventata di
sana pianta una tale sozzura". Le parole
,,e coartato" furono omesse, nella stampa,
per inavvertenza del proto, il che lascia
men chiaro ciò che volevo dire. Compiace
tevi di rilevarlo".
Ecco fatto.
Nuovo plebiscito. Lunedì nel pomeriggio si
sono recate dal Capo dell’ Ufficio affari ci
vili della Dalmazia, cav. Umberto Ricci, le
rappresentanze di tutte le associazioni di Zara
per comunicargli il voto unanime dei ri
spettivi soci che la provincia di Dalmazia
venga quanto prima annessa all’ Italia. E
nello stesso tempo le rappresentanze delle
società pregarono il cav. Ricci di trasmettere
questo voto a S. E. il Governatore. Il cav.
Ricci si mostrò oltremodo sodisfatto da
questo atto patriottico e promise di portarlo
tosto a conoscenza del Governatore.
Sappiamo poi che gli impiegati italiani
della Dalmazia hanno, presentato un me
moriale, col quale chiedono essi pure la
immediata annessione della Dalmazia al-
F Italia.
La partenza degli Italiani. Gli jugoslavi
si dilettano, con intensità e con insistenza,
a diffondere la voce della prossima partenza
degli Italiani, che starebbero già, facendo
fagotto, per lasciar la Dalmazia. E un de
siderio umano e nessuno può impedire a
chicchessia di sperare o anche di sognare.
E si sogni pure. È precisata anche la data
della agognata partenza, il 28, il 30, o giù
di lì, di questo mese. Una, quindicina di
giorni, ancora, da soffrire.
Informazioni esattissime hanno quei signori 1
Noi potremmo, a nostra volta, opporre
la certezza. E la certezza, salda quanto la
nostra fede, è che non solo gl’ Italiani non
se ne andranno, ma ne giungeranno degli
altri, baldi e fieri, per restarvi, finché du
rerà, fra le alpi e il mare, la divina Italia,
La quale promette di durare un bel pezzo...
Echi, del ballo accademico. Il comitato
dèi ballo accademico porge a mezzo nostro
i più sentiti ringraziamenti a tutti coloro
che tanto con oblazioni che in qualsiasi altro
modo hanno cooperato alla buona riuscita
della festa.
Siamo rincrescenti di non. poter pubblicare
quest’ anno la lista delle oblazioni*; pér la
assoluta mancanza di spazio»
II comitato stesso ci prega di avvisare
che nella notte della; fèsta vennero scambiati
degli scialli. Coloro che hanno scambiato
involontariamente lo scialle sono pregati di
portarlo dal custode della società del Ca
sino, dove sono depositati gli scialli scam
biati.
■f* Matteo Matcovich. Ci giunge da Stretto
la notizia della morte di Matteo Matcovich,
nostro vecchio e buon consenziente.
Fu marito e padre impareggiabile e pa
triotta integerrimo, pronto alla lotta nei mo
menti più difficili,, vigile e laborioso sempre.
Con grandissima giòia egli, che discendeva
da vetusta e cospicua famiglia di Stretto,
salutò la redenzione recata dall’ Italia.
Associandoci ai nostri amici e connazio
nali di Stretto, porgiamo alla desolata fa
miglia dell’ estinto le più profonde condo
glianze.
Borse di studio. Abbiamo per telegrafo
da Roma:
„Per disposizione del comando supremo
furono istituite a beneficio degli studenti
universitari e dei giovani licenziati dalle
scuole medie delle terre redente e di quelli
di nazionalità italiana appartenenti al residuo
territorio della cessata monarchia austro-
ungarica, i quali frequentino e intendano di
frequentare le scuole superiori del Regno,
100 borse di studio di Lire 100 mensili
ciascuna, e 50 mezze borse.
Le domande devono esser subito pre
sentate, eoi dati e documenti necessari, dai
giovani già inscritti a scuole superiori del
Regno, ai rettori ed ai direttori di esse, da
quelli che risiedono nelle terre redente ai
rispettivi governatori e ai commissari civili,
da quelli che risiedono in altre parti del
territorio della cessata monarchia austro-
ungarica alle autorità e missioni militari che
rappresentano F Esercito e lo Stato Italiano
al di là dei confini d’ armistizio."
Nomina. L’ „Agenzia Stefani" comunica
la nomina del comm. Francesco Salata a
prefetto a disposizione.
Questa nomina non può che rallegrare
vivamente tutta quanta la popolazione delle
terre redente. Francesco Salata, ex-deputato
alla Dieta dell’ Istria, è una delle menti più
illuminate ehe noi possediamo. Ed è stato
sempre e specialmente durante la guerra —
come fuoruscito — assieme agli altri pa-
triotti uno dei più tenaci assertori dei no
stri diritti sull’Adriatico.
Francesco Salata copre da qualche anno
ormai la carica di segretario generale per
gli affari civili presso il Comando Supremo,
e fa parte, quale consulente tecnico della
Delegazione italiana alla conferenza di Parigi
Senza cibo ! Il „Narodni List" non smette
ancora il suo vezzo delle bugie, del quale
neppure F Italia è riuscita a curarlo.
Nel numero 10 di quest’ anno pubblica
questa notizia: „Sono 15 giorni che Oltre,
Pogliana e Sant’ Eufemia non ricevono generi
alimentari. E ciò una vendetta, un ripicco
o cos’ altro ? In qualunque caso portiamo
questo a conoscenza dell’ Intesa, perchè sap
pia come si proceda con noi".
A smentire questa tendenziosa informa
zione stanno le seguenti cifre relative ai
generi alimentari forniti a quelle popolazioni
dal 19 febbraio al 19 marzo : kgr. 98.000
di farina, kgr. 9.600 di riso, kgr. 2000 di
fagioli e kgr. 294 di zucchero.
Riteniamo che di un rifornimento di viveri
così generoso quei villici debbano essere
contenti. Che ne dite, sereni gazzettieri
croati ?
Fabbrica di notizie false. La psicologia
dei nostri avversari è svelata, o meglio
smascherata, dalla indegna fabbricazione di
notizie false, con le quali si illudono di gal
vanizzare un poco i lettori dei loro giornali.
Ieri, nella vetrina della cosidetta libreria
croata, e di due altre rivendite di giornali,
venne esposto un cartello, una specie di
sommario degli articoli, che avrebbero do
vuto comparire la sera in un giornaletto ju
goslavo, redatto da certo Malenizza e stam
pato dal troppo noto Vitaliani.
Nel sommario, fra altro, era annunciato
che la rivoluzione era scoppiata in Italia (!!!)
e che l’esercito, ammutinato, aveva niente
meno che proclamata la repubblica.
L’annuncio, quantunque balordo, destò
indignazione; quell’indignazione che gli av
versari, appunto con intenzione provocato
ria, desideravano.
Ma per F intervento dell’ autorità militare
— che procede contro i propalatori della
stolta notizia e contro i contravventori alle
norme della censura — il canagliesco car
tello venne confiscato.
L’illuminazione elettrica. Gli industriali,
che fanno uso dell’ energia elettrica con
motori, seguitano a lagnarsi che la corrente
venga distribuita appena alle 17, in modo
che cogli orari, sempre invariati, la possibi
lità di utilizzazione non ascende che a sole
due ore> affatto insufficienti per poter rica
vare, colla produzione in questo breve ter
mine, le ingenti spese sostenute. Dovendosi
supplire ai bisogni con ore straordinarie,
che, oltre al maggior costo, nocciono al-
1 igiene dell’ operaio, gli industriali si rivol
gono a mezzo nostro alla direzione della
Centrale elettrica con la istanza di distri
buire F energia almeno alle 16, anticipan
done la chiusura alla mattina.
N. 141/19.
AVVISO DI CONCORSO
a due stipendi di Corone 400 (quattrocento)
l’uno dai fondi generali detta Camera, uno
per studi commerciali e F altro per studi
industriali.
Gli' aspiranti devono presentare le loro
istanze, corredate dai relativi documenti, alla
Camera di Commercio e Industria fino al
20 marzo 1919.
Dalla Camera dì Commercio e industria.
Zara, li 2 marzo 1919.
Il Presidente II Vicegretario
Luxardo D.r Tolja
AVVISI ECONOMICI
»Provvista dei necessari accessori la sott^.. scritta rimoderna, pulisce e ripara cap^jy di qualsiasi genere di feltro o paglia per sigaofè signori e bambini con garanzia di ridurli a nuovo’
Prezzi moderati. Si assume anche ordinazioni Der L provincia. MARIA Ved. DURO - 2<
Direttore responsabile : Gaetano Feoli.
Editrice la Tipografia : E. de Schonfeld & Co.
Continui importami arrivi di tessuti.
Recapito presso:
A. Magnelli e Marsan - Zara
Calle del Tribunale N. 3
dirimpetto al palazzo Fozza
Vendita esclusivamente all* ingrosso.
2—6
^AAAAAAAAAAAAAAAP
txxxxxaxoxxxx»
I Glomeruli Ruggeri
sono pillole miracolose, infallibili, sorprendenti
contro l’Anemia. Non vi è rimedio al mondo
che per effetto possa vincere questo preparato.
In 15 giorni la persona anemica, la clorotica la
più grave sente rinnovarsi la propria vita. Torna
la forza, il colore, la gaiezza, 1’ appettito, la sa
lute come prima, insomma; e chi rivede la per
sona resta sorpreso del cambiamento quasi istan
taneo. Dopo il settimo giorno che l’ammalato
prende i Glomeruli, già sente um miglioramento
grandissimo. In seguito in breve tempo, la salute
viene e completa. E si noti: senza avere riguardo
pei cibi, la fatica, niente. Si può mangiare male,
si può nutrire d’ insalata, di erbe, di polenta, di
ciò che uno crede.Tanto il rimedio agisce lo stesso.
I Glomerulii Ruggeri vanno usati solamente
contro 1’ Anemia.
Nessuno deve illudersi che possano giovare
in altri mali esaurienti, come 1’ etisia, ecc. \
L’ Anemia à uno di questi segni :
1. Pallidezza del viso, delle labbra e delle gen
give : 2. Dolore dì capo ; 3. Respiro affannoso e bat
ticuore salendo le scale ; Poco appetito e dolori
di stomaco; 5. Debolezza nelle gambe ; 6. Qualche
doloretto di ventre; 7. Pochi od eccessivi mestrui.
Quindi chiunque può conoscerla. E poi quan
do una ragazza è pallida eome cera, c’ è poco
da sbadigliare : quella è anemica, lo dice il viso.
I Glomeruli Ruggeri costano L. 4 (tassa spe
cialità compresa) la scatola di 100 pillole suffi-
niente per una cura di 15 giorni.
Per averli, inviare ordinazioni alla
Ditta 0. RUGGERI - PESARO, Marche
Chiederli in tutte le farmacie.
•smotGooocxxxxxx«
BEI y
mani di persone inette. Specialmente il ceto
operaio della borgata, che molto ha risentito
in seguito alla sospensione dei pagamenti
delle sovvenzioni di guerra, è irritato contro
i signori dell’ approvvigionamento. Conse
guenza di questo stato di cose fu, che un
comitato di operai della locale neocostituita
società „Radničko društvo", dopo aver pro
clamato lo sciopero in paese, si recò cor
porativamente con bandiera rossa e banda
in testa a chiedere ai signori dell’ approvvi
gionamento la consegna dei libri e dei re
gistri, per prenderne ispezione. Questi libri
furono dai, suddetti signori, per non provo
care 1’ ira del popolo, tosto consegnati. Se
non si migliorano le condizioni economiche
dell’ operaio e del contadino si an^Rin
contro a brutti guai. Al contadino intéressa
il suo miglioramento economico, in prima
linea il prosciugamento della campagna di
Imoschi, che venne tante volte promosso
dal famoso, or defunto deputato Perié. Al
contadino poco importa di politica/ special-
mente di politica jugoslava ; prova ne sia
che tutte le mene dei capoccia croati di
raccogliere firme per la Jugoslavia, non
ostante 1’ agitazione dei preti e dei maestri,
non approdarono a nulla, perchè di 45.000
abitanti che conta il distretto di Imoschi,
non riuscire no a raccogliere che appena un
migliaio di firme.
La Cronaca
Il plebiscito per l’annessione. Non ap
pena dai giornali si apprese, che a Parigi
in seno al consiglio dei rappresentanti delle
grandi potenze era imminente la discussione
sulle rivendicazioni italiane e sui nuovi con
fini orientali d’Italia, gli impiegati italiani
dei territori occupati sentirono unanimi il
vivo bisogno di esprimere in un momento
storico così notevole il loro ardente desiderio,
che le nostre terre siano al più presto an
nesse alla Madre liberatrice, troncando il
periodo della fiduciosa, ma pur sempre an
siosa attesa. Il memoriale col voto e le fir
me degli impiegati di tutti i dicasteri fu
sollecitamente trasmesso in luogo compe
tente, con la preghiera di portarlo a cogni
zione dei rappresentanti d’Italia alla confe
renza di Parigi.
E l’impazienza di vedere finalmente com
piuta con una sanzione definitiva l’aspira
zione più viva del patriottismo dei Dalmati
italiani trovò la più eloquente espressione
anche nei voti e memoriali trasmessi di questi
giorni a S. E. il Governatore dalle seguenti
società cittadine : Lega Navale, Società O-
peraia, Società del Casino, Camera del La
voro, Società Filarmonica, Camera di Com
mercio, Società dei Pensionati, Nuova Italia,
Società Ginnastica, Circolo Canottieri Dia
dora, Società Dalmata di Pago.
Sappiamo poi che, a Pago si associarono
al plebiscito per 1’ annessione anche il Fascio
nazionale, la Cassa agricola e la sezione
della Lega Nazionale.
A tutti questi sodalizi, assieme a una au
torevole parola di plauso, giunse già da S.
E. V Ammiraglio Millo l’assicurazione, che
i voti espressi furono con tutta sollecitudine
portati a conoscenza del Governo centrale.
Lega Navale. Alla Sezione di Zara della
Lega Navale italiana pervennero ancora
questi telegrammi:
„Alla nuova Sezione della Lega Navale,
sorta sotto i migliori auspici in cotesta ita
lianissima città, S. A. R. il Duca D’Aosta
rende vivissime grazie per 1’ affettuoso pen
siero rivoltogli e ricambia alto fervido l’au
gurio di fecondo lavoro per la maggiore
grandezza d’Italia. — Il primo aiutante di
campo Colonnello Montasini".
„Con animo esultante saluto la costitu
zione della vigorosa sezione della Lega Na
vale di Zara, che, nel suo sorgere, da fremiti
di alta ed inflessibile italianità. — Presidente
Presbitero".
„Ringrazio vivamente per il cortese tele
gramma. — Sonnino".
„Ringrazio della gradita comunicazione e
sono certo che la Lega Navale sarà valida
collaboratrice del risorgimento marinaro di
queste terre tanto italiane. — Ammiraglio
Millo".
Società ginnastica Zara. Questo fiorente
sodalizio sportivo ha iniziato la sua attività
su larga scala. Dopo aver allestito durante
la stagione carnovalesca una serie di riu
scitissime feste di ballo, ha rivolto ora la
sua attività alle altre sezioni, che si jstanno
appena costituendo.
La scuola di ginnastica ha già incomin
ciato e vi prendono parte ormai più di 500
allievi d’ambo i sessi. E’ prossima la ria
pertura della scuola di scherma, del gabi
netto di lettura e del gabinetto giuochi.
E quanto prima, non appena saremo en
trati in primavera, riprenderà la sua attività
la sezione giuochi all’ aperto, senza dimen
ticare poi che la sezione del* giuoco della
palla al calcio è in attività continua, anzi
della sua attività diamo più giù relazione.
Ricorderemo poi che si sta iniziando una
scuola di recitazione per bambini e per
adulti e in breve tempo se ne potranno
constatare i risultati.
Noi raccomandiamo caldamente a tutta la
cittadinanza di prestare alla „Ginnastica"
tutto F appoggio materiale e morale, che
essa incondizionatamente merita e per il suo
passato e per i fini nobilissimi a cui tende.
Gara al gioco del calcio. Domenica nel
pomeriggio ebbe luogo in Campo Marzio
V annunziata gara al giuoco della palla al
calcio tra due squadre della „Società Gin
nastica".
Una di queste squadre — la prima —-
non è nuova ai cimenti sportivi. Essa ha
battuto pochi giorni fa una squadra della
„San Giorgio" e qualche settimana fa una
squadra della H. M. S. „Diamond" che era
di passaggio per Zara in occasione della
visita delia commissione interalleata degli
ammiragli.
Purtroppo la gara non venne favorita dal
tempo. 11 vento fresco di borea divenne
sempre più violento* tanto che, prima che
il secondo tempo avesse fine, il giuoco do
vette venir sospeso.
La gara incominciò „poco dopo le 16. La
superiorità della prima squadra (bianchi)
emerge fin da principio. Essa invade tosto
il campo avversario, trovando però tenace
resistenza nella difesa della seconda squa
dra, che è formata da giovani molto pro
mettenti, mentre gli assalitori mancano di
fusione e di slancio.
Gli assalitori della prima squadra invece
muovono con sicurezza all’ assalto, sono
abili nei passaggi ; promettono insomma di
diventare dei buonissimi giocatori. Ed anche
la difesa è buona.
1 due portieri sono provetti, specialmente
quello della prima squadra, che ha un calcio
molto sicuro e potente.
La gara — come era facile prevedere —
venne vinta dai bianchi con 3 goals e zero.
1’ neri hanno tentato parecchie volte di lan
ciare il pallone nella porta avversaria, ma
senza successo.
La brava banda del ricreatorio ha ralle
grato V attraente spettacolo col suono degli
inni patriottici e di altre marce.
Così, grazie alla solerzia della „Società
Ginnastica", sono state riprese a Zara an
che le gare sportive, che speriamo si sus
seguiranno 1’ una all’ altra con grande pia
cere della cittadinanza tutta.
Distribuzione di sementi agrarie. L’Italia,
nazione eminentemente agricola, svolge un
programma di redenzione economica anche
nelle sue nuove provincie. Il Governo di
Dalmazia, interessandosi vivamente all’ avve
nire della nostra agricoltura, dispose che
per la veniente primavera venisse facilitato
agli agricoltori dalmati V acquisto di sementi
di granturco, fagioli e patate a prezzi di
massima convenienza.
Le domande per l’acquisto di sementi
sono da prodursi al rispettivo comune, se
si tratta di comuni foresi : mentre per gli
agricoltori del Comune di Zara assumono
le prenotazioni il Presidente del „Consorzio
agrario cooperativo della provincia di Dal
mazia", dott. Carlo de Hoebert, ed il vice-
presidente del „Comitato agricolo distret
tuale”, cav. Venceslao de Stermich.
Per l’assegno delle qualità richieste si
darà la preferenza agli agricoltori che ga
rantiscono di seminare il quantitativo rice
vuto.
La distribuzione della prima partita di
patate seguirà entro la settimana nel magaz
zino delle susistenze militari al Campo Ca
stello.
Lagni del pubblico. Una disposizione presa
una quindicina di giorni fa dal regio Go
verno assicurava alle vedove dei caduti in
guerra, ai soldati malati, alle famiglie dei
presunti dispersi e dei prigionieri di guerra
una congrua sovvenzione, previa legittima
zione e prova del diritto di percepimento,
sulla base di attestazioni rilasciate dai sindaci
del luogo di pertinenza di chi chiedeva le
sovvenzioni.
Notoriamente tutte queste categorie di
beneficati dalla disposizione del r. governo
non percepiscono alcuna sovvenzione dal 10
decembre dell’ anno scorso, ed è facile im
maginare le disastrose condizioni economiche
di tante famiglie, che, private dei loro cari
e spesso dell’unico sostegno, campano da
tre mesi e mezzo a forza di spedienti, in
attesa d’un aiuto, sul quale contano come
debito di giustizia. Desta pietà specialmente
la sventura di tante povere vedove che col
cuore sanguinante per la perdita del capo-
famiglia devono sostenere una numerosa
figliolanza in tempi così difficili.
Ora a chi soffre e si dibatte fra le più
dure asprezze della fame non è indifferente
l’indugio nel liquidare e pagare le sovven
zioni. Il decreto c’è e dev’essere tradotto
sollecitamente in effetto; gl’indugi e i tem
poreggiamenti non fanno che inasprire gli
animi. Il verificare chi abbia diritto al per
cepimento dei sussidi può e deve procedere
alla lesta, dato che non occorrono molte
pratiche burocratiche. I danari, come da in
formazioni attinte in sede competente, ci
sono e 1’ ufficio incaricato del pagamento ha
avuto 1’ ordine di prendere in tempo i prov
vedimenti opportuni se venissero a mancare.
• Censurato
Circolano biglietti austro-ungarici falsi.
Questi sono ordinariamente biglietti da due
corone. La falsificazione è molto appari
scente, perchè nei biglietti falsi la stampa
è molto confusa, sicché il disegno apparisce
come se il biglietto fosse stato mosso nel
momento della impressione ; e, inoltre, il co
lorito rosso del biglietto si presenta assai
vivo.
Si avverte poi che esiste qualche raris
simo esemplare di biglietti falsi da 100 co
rone, messi in circolazione molli anni ad
dietro, facilmente riconoscibili al tatto, perchè
i due lati del biglietto sono egualmente lisci,
mentre, in quelli veri, una delle due superfici
è più ruvida e l’altra più liscia.
Vaccinazione obbligatoria. Il bando nr.
34, relativo alla vaccinazione, è del seguen
te tenore :
Noi Vice Ammiraglio Enrico Millo, Sena
tore del Regno, Governatore della Dalma
zia e delle Isole Dalmate e Curzolane, con
siderato che la comparsa del vaiolo in al
cuni Comuni della Dalmazia rende necessaria
l’adozione di speciali misure profilattiche
per impedire la diffusione della malattia ;
visto l’art. 19 dell’Ordinanza del Comando
Supremo in data 16 ottobre 1916 N.o 311
sull’ ordinamento dei servizi igienici e sani
tari per la popolazione civile ; in virtù dei
poteri a Noi delegati ordiniamo : Art. 1. E
obbligatoria la vaccinazione antivaiolosa di
tutti i nati nel primo semestre della vita,
ed è obbligatoria la rivaccinazione per i
fanciulli frequentanti le scuole dopo il de
cimo anno di età. Art. 2. E’ resa altresì
obbligatoria la vaccinazione e rivaccinazione
per tutta la popolazione di quei Comuni
dove si verificano casi di vaiolo. I Capita
nati distrettuali provvederanno per V appli
cazione di questa disposizione nei rispettivi
Comuni non appena verrà segnalato il pri
mo caso di vaiolo e le Amministrazioni
Comunali dovranno disporre che le relative
operazioni di vaccinazione vengano compiu
te nel più breve termine possibile. Art. 3.
Le contravvenzioni alla presente ordinanza
e alle disposizioni emanate in forza della
stessa saranno punite dai Giudizi Distret
tuali con ammenda estensibile a L 1000 e
con 1’ arresto fino a sei mesi. Art. 4. La
presente ordinanza andrà in vigore dal
giorno della pubblicazione. Sebenico, 8 mar
zo 1919. Il Vice Ammiraglio Governatore:
E. Millo.
Gli abitanti di Cereria e Barcagno co
stretti a servirsi giornalmente del vaporetto
interessano a mezzo nostro la direzione di
quell’ impresa, perchè nel fissare V orario
giornaliero per la pulizia e il rifornimento
dell’ acqua si tenga ora conto del mutato
orario delle scuole medie. Il vaporetto si
nora stava ormeggiato alla Cereria fra le
15 e le 16. Poiché la scuola comincia alle
15’30 basterebbe ritardare di una mezz’ora
1’ orario della sosta per dar modo agli sco
lari di quella plaga, che sono numerosi, di
poter arrivare in tempo alla scuola, senza
bisogno di servirsi delle barche, che rappre
sentano un incomodo grave per l’incertezza
del servizio e la variabilità del tempo e una
spesa non indifferente. Si pensi che, per
esempio, una famiglia che mandi a scuola
tre studenti dovrebbe spendere per il solo
passaggio nel pomeriggio circa 18 corone
al mese, che aggiunte alle altre 9 dell’ab
bonamento darebbero 27 corone mensili per
soli tre figlioli.
La richiesta ci sembra più che legittima
e noi la raccomandiamo alla nuova direzione,
perchè provveda.
11 servizio di sorveglianza sull’ esporta
zione di generi alimentari a bordo dei pi
roscafi che partono per Fiume, in seguito
ai ripetuti lagni mossi dalla stampa e dal
Fascio nazionale, fu intensificato e dà buoni
frutti. Anche sul ,,Knin“, venerdì scorso,
gli organi municipali dkvigilanza hanno fatto
un discreto bottino. Si sequestrarono 300
litri d’ olio, quattro sacdht di zucchero,, quat
tro sacchi e tre cesti ‘d’insalata finissima
— i buongustai dicono che di sì bella e
tenera in piazza non se ne vedeva da un
gran pezzo — inoltre 6 agnelli.
Un particolare piccante : lo zucchero pro
veniva da Stretto ed era di proprietà di un
ex-ispettore di polizia austriaca, che ai suoi
tempi migliori . . . era incaricato della visita
piroscafi per il controllo sulle merci di vie
tata esportazione.
Tutto sta che il sequestro, specialmente
dell’ olio, venga mantenuto dall’ autorità po
litica. Conviene opporsi all’ emigrazione ar
tificiosa dei generi di prima necessità, che
conservano ancora prezzi altissimi, non spie
gabili se non con le manovre degli incetta
tori di contrabbando, che pagano la merce
a caro prezzo, sicuri di rivenderla altrove
con lauti profitti ; e intanto per il loro in
teresse privato contribuiscono alla carestia
del mercato locale, esportando ciò che è
necessario per noi. Nè basterà appioppare
a questi speculatori la multa prevista da
chi trasgredisce le disposizioni dell’ autorità;
conviene mantenere la confisca e vendere a
prezzi convenienti la merce. I succhioni
vanno puniti a dovere.
Per chi telegrafa. Il Comando Supremo
del R. Esercito ha disposto che deve rite
nersi vietato lo scambio di telegrammi pri
vati coi paesi dell’ ex Impero Austro-Unga
rico (compresa la Bosnia,» Erzegovina) nonché
con la Serbia, Germania (eccetuata f Alsa-
zia-Lorena), Montenegro, Russia di Europa
e Caucaso (eccettuati la Finlandia ed i
porti russi del Mar Nero).
Per ora e fino a nuovo avviso è vietato
lo scambio di telegrammi anche con la Re
pubblica Czeco-Slovacca e con la Polonia.
Nel divieto dello scambio di telegrammi
eoi territori dell’ex Impero Austro-Ungàrico
non deve ritenersi compreso Spalato.
R. Stazione Aerologica di Zara
Bollettino metereologico.
del 18 marzo 1919 (ore 8)
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757.0 7.2 51 10 legg. mosso 4.0NNE 13.0 6.6 —
ULTIMA ORA
(Nostro servizio telegrafico).
11 messaggio di Trieste a Spalato.
ROMA 16. Ecco il messaggio del comu
ne di Trieste alla città di Spalato, letto
dall’ ing. Doria, vice sindaco di Trieste, du
rante la grandiosa manifestazione di ieri
per la consegna della bandiera da portare
a Spalato : „Memore dei giorni quando sulla
sponda orientale dell’ Adriatico tutte le città
della nostra stirpe affratellate C°"_
tro l’oppressione nemica, invocando la p
tria contro la lenta morte, il;
Trieste, assurto oggi fra le sorelle d ta^m,
.tende a Spalato le braccia anelanti la
plesso dell’ultima contrastata ?ore1^' .
•città gloriosa dei suoi antichi in
e di sua antica anima raggiante d fede
Trieste manda in pegno d amore i augurio
che la giustizia del mondo sancisca alfine il
decreto della giustizia eterna .
L’Istria per la Dalmazia.
PARENZO 16. Dopo il grandioso comi
zio di ieri prò Dalmazia è stato »nvmto i
seguente telegramma al generale i a i ,
primo aiutante di campo di o. 1 • 1
„Il popolo di Parenzo, Buie, Cittanova,
Montona, Orsera, Portole, Umago, Verte-
neglio, Visignano e Visinada, adunato a a
renzo a un comizio imponente, riaffermando
il diritto italico^sulla Dalmazia, invia al Ke
soldato, primo cittadino d’Italia, atti di plau
so e di devozione".
Il comitato „Trento-Trieste" di Parenzo
ha pure inviato il seguente dispaccio al
presidente del consiglio on. Orlando : „11
popolo di Parenzo, Buie, Cittanova, Mon
tona, Orsera, Portole, Umago, Verteneglio,
Visinada e Visignano, unite per protestare
contro la minaccia di non vedere piena
mente riconosciuto per un non necessario
compromesso diplomatico il diritto integrale
d’Italia sulla Dalmazia, confida che V. E.,
quale capo della delegazione italiana, saprà
far valere e trionfare i diritti della nazione .
Infine è stato inviato questo telegramma
al signor Clemenceau, presidente della con
ferenza della pace : „Il popolo istriano ra
dunato a solenne comizio a Parenzo, centro
amministrativo della provincia, riaffermando
unanime il diritto inoppugnabile d’Italia
sulla Dalmazia, invia i suoi voti a V. E.,
campione di giustizia, amico sincero ed entu
siasta della nostra nazione, fraternamente
avvinta da eterni le trami alla odori
L* on. Foscari per il nostro diritto.
LIVORNO 16. Ecco il sunto del discorso
dell’ on. Foscari, sottosegretario di Stato per
le colonie. L’ oratore, parlando in nome dei
governo, rileva l’alta significazione simbo
lica di Nazario Sauro, il quale impersona
ciò che fu l’Italia prima della guerra, lo
sforzo della nostra marina durante le osti
lità e ciò che sarà domani la grandezza del
nostro paese. Rivolto agli allievi dell’ acca
demia ricorda la triste situazione umiliante
del nostro paese quando per non dispiacere
al governo di Vienna era vietato alle nostre
navi di passare in vista di Lissa, e cita 1’ e-
pisodio dell’ ammiraglio Paìumbo, costretto
a lasciare il comando della squadra per aver
infranto quel divieto. Dice che le onoranze
rese a Nazario Sauro sono atto di omaggio
e di riconoscenza a tutti i marinai morti
per la patria. A quei marinai e a tutti coloro
che caddero per la grandezza d’Italia si
deve se il tricolore sventola su Pola, su
Lissa e Sebenico e se potrà sventolare do
mani su Spalato,
Così nel Mediterraneo, sino a pochi anni
or sono a noi completamente conteso, il
nostro avvenire è ormai sicuro.
Manifestazione patriottica a Pisino
TRIESTE, 16. Sotto gli auspici del cir
colo prò coltura si tenne ieri a Pisino un
imponente comizio pio Dalmazia nel teatro
comunale affollatissimo, con l’intervento di
delegati di tutti i comuni e rappresentanze
di tutti i sodalizi del distretto, fra le quali
si notava la direzione centrale della società
Monte Maggiore. Aprì il comizio il prof. Neri
invitando Pisino, rocca forte d’italianità du
rante la dominazione austriaca contro lo
slaviSmo incalzante, oggi libera, a mantenere
il patto che lega l’Istria alla Dalmazia. Ten
nero esaurienti relazioni sulla questione
dalmata il prof. Sehnidersitz e monsignor
prof. Monti per la „Trento-Trieste". Parlò
poi il dott. Bruno Coceancig, illustrando
l’attuale momento politico, affermando che
dopo il tradimento di Trumbić e le siste
matiche violenze degli jugoslavi, incapaci di
reggere civilmente la Dalmazia, questa
Parlarono,
portando l’adesione del comune di Pisino,
il sindaco avv. Costantini, per il comune di
Albona il venerando patriotta Ernesto Na-
cinovich, per i rumeni della Val d’Assa il
maestro Glavina. La manifestazione patriot
tica culminò colla votazione del seguente
ordine del giorno: ,,I cittadini di Pisino,
Antignano, Àlbona, Bogliuno, Fianona e
Gimmo, raccolti a pubblico comizio, prote
stano contro la follia del jugoslavo
il quale tenta di sovvertire ogni principio
di libertà e di giustizia, e chiedono al governo
d’Italia che la Dalmazia, dolorante per il
lungo servaggio, non sia sacrificata all’in
gordigia del croato, ma restituita integral
mente all’ Italia." Seguirono dimostrazioni
attraverso le vie della città al grido di „ev
viva la Dalmazia italiana".
Un comizio a Gorizia
TRIESTE, 15. Ieri a Gorizia ha avuto
luogo un imponente comizio delle donne
goriziane, radunate per cura dell’ associa
zione nazionale „Trento-Trieste", sezione
Gorizia, nella palestra dell’Unione ginna
stica goriziana. E’ stato votato il seguente
ordine del giorno :
„A voi, eroiche donne italiche di Fiume,
di Spalato e delle altre città italianissime’
della Dalmazia non ancora redente, giunga
il fatidico ,,ti con nu, nu con ti" e forte
talmente da esser udito in tutto il mondo.
L’indomito nostro ardore mai illanguidito
nemmeno sotto la sferza implacabile della
barbarie teutonica, perchè fede ed amore ci
spingevano, non indietreggiò dinanzi la soz
za e famelica razzamaglia feroce ; e facciamo
sagramento di essere con voi contro 0? .
ostacolo di uomini e cose, con 1 ani ino
vince ogni battaglia .
Sem Benelii a Trieste.
TRIESTE, 17. La venuta del Capit
Sem Benelli a Trieste per parlare dell’A
driatico ha acquistato per l’adesione dj
tutta Trieste un’importanza solenne. Il pOeta
soldato parlerà martedì sera al Politeama
Rossetti. L’amore d.ei triestini per il poeta
e l’ora grande che attraversiamo daranno
all’ avvenimento- un valore che tutti sentono.
L’ attesa è grandissima.
Un professore russo alla Sapienza illustra
P italianità della Dalmazia.
ROMA, 17. Il prof. Zabughin, russo, tiene
un corso di lezioni ogni mercoledì, alle ore
17, alla Sapienza su „La Dalmazia e il Rj.
nascimento". Con ricchissimo e prezioso ma
teriale storico e letterario 1’egregio profes
sore Zabughin illustra nelle sue interessan
tissime conferenze il contributo mirabile
per mole e per qualità — dato dalla Dal
mazia e specialmente dalle italianissime città
di Spalato e di Ragusa al Rinascimento
italiano, documento anche questo — dice
il russo prof. Zabughin — dell’ appartenenza
della Dalmazia ali* Italia.
Direttore responsabile: Gaetano Feoli.
Editrice la Tipografia : E. de Schònfeld & Co.
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X
Sarebbe cosa assai audace il riepilogare
una conferenza letteraria di tanto valore ;
e quindi per iniziativa del Fascio Nazionale,
grato all’ illustre colonnello Fulvio, la stessa
verrà pubblicata in apposito opuscolo a
perpetuo ricordo della indimenticabile se
rata, in cui ebbe a costituirsi il primo cir
colo italiano in Tenin, dopo la redenzione.
Alla conferenza segur un breve ma sim
patico discorso del presidente del Fascio
Nazionale, dott. Stefano Borovich, che ebbe
cortesi parole di ringraziamento per gli ora
tori e per gli intervenuti e che chiuse il
suo dire con fervidi auguri alla bella isti
tuzione.
Vanno qui particolarmente rilevati anche
i discorsi riuscitissimi, di forma assai eletta,
del sindaco Scopinich e del ten. colonnello
Zina, riboccanti dei più nobili sensi di pa
triottismo.
Alla festa interv.ennero numerosi tutti gli
i taliani di Tenin con molte avvenenti signóre
e signorine gentili in belle ed eleganti toi-
lettes. Intervennero anche gl» ufficiali del
presidio con a capo il Generale-cav. Sac-
comani, comandante la Brigata „Taranto",
che ebbe altissime e spontanee parole di amore
all’Italia ed alla Dalmazia e che chiuse il
suo discorso col grido di „Viva il Re", cui
fecero eco col più grande entusiasmai? tutti
i presenti. Nella seconda parte del ricco
programma concertarono le signore e signo
rine italiane di Tenin, accompagnate da una
scelta orchestrina organizzata dall’ infatica
bile dott. Valenti. Emerse per dolcezza di
voce e maestria nell’ arte del canto la signora
Lidia Borovich. Nelta Nona rapsodìa di
Liszt la signora Raffaella Hoffmann ebbe
campo di mostrare somma agilità e perfetta
tecnica nella difficile esecuzione. Seguirono
graziosi couplets, eseguiti con valentia dal
provetto sig. Specchia, ed esilaranti danze
eccentriche dal sig. Dionisi. Le danze ani
matissime, cui fu opportuno complemento
uno squisito e ricchissimo buffet, si protras
sero fino a tarda ora.
Se il comitato promotore è stato in grado
di organizzare una simile festa ne va in primo
luogo il merito al generale cav. Saccomani,
che fu largo di consigli ed appoggi. Il ge
nerale Saccomani per le sue grandi bene
merenze, in questo breve tempo, seppe .cat
tivarsi non solo gli animi degli italiani; ma
ben anco le simpatie di tutta la popolazione.
La splendida festa resterà indimenticabile
per tutti coloro, che ebbero la’ fortuna di
intervenirvi, e ne rimarrà indelebile l’im
pressione anche fra i numerosi ragazzi ita
liani presenti, che purtroppo fino ad ora
non venivano educati al culto della Patria
italiana.
.. — ------------------ —à---------- ----------------------------------- -----------------—--------
Cronaca
Bruxelles a Zara. La nota patriotta belga
Ermeline Ruelle, che dopo la rotta di Ca-
poretto percorse le città d’ Italia per narrare
le atrocità commesse dalla rabbia tedesca
nel suo paese e incitare i fratelli latini ai-
fi unione e alla resistenza, invia al Sindaco
di Zara il seguente telegramma da Bruxelles :
„Beìges reunis reception soldats italiens
arrives Bruxelles aujourdhui envoient fervent
ve jux solidarietè Dalmatie, terre sacrèe de
Risroondo martyr de Spalato/*
Un telegramma del nostro Municipio.
Il nostro Municipio ha inviato questo tele
gramma :
„A S. E. Vittorio Emanuele Orlando, Pre
sidente del Consiglio dei Ministri, Parigi.
Nell’ ora storica in cui la Gran Madre, rac
cogliendo i frutti della Sua incomparabile
vittoria, s’ appresta a stringere al suo seno
lutti i suoi figli, il Municipio di Zara, ca
pitale e cuore di questa terra martoriata,
legittimo interprete di tutti i fratelli dalmati
aspettanti con fede sécura il loro definitivo
riscatto, invia all’ Eccellenza Vostra, strenuo
tutore dei diritti e dell’onoré della patria
ed ai suoi valorosi, collaboratori un fervido
e riverente saluto augurale. — Prosindaco
Persicalli."
L’ arrivo di S. E. il Generale Montanari.
Proveniente da Sebenico, dalla visita ai pre
sidi dì Dalmazia, è giunto oggi, verso sera,
e sarà ospite tra noi, S. E. il Tenente Ge
nerale Umberto Montanari, comandante il
XXX Corpo d’ Armata, che fu tra i più
solerti e forti preparatori della resistenza e
drila riscossa italiana.
Al Montello, nel svigno 1918, quando già
gli austriaci avevano passato il ' Piave e,
sfondate le linee italiane, tendevano ad al
largare la breccia, il XXX Corpo con vio
lenti combattimenti corpo a corpo in una
brillante controffensiva riuscì a fermare e
ricacciare, indietro 1’ avversario, che premuto
contro il fiume e battuto dalle artiglierie,
si dava a fuga precipitosa e disastrosa.
Al Grappa, il Monte ormai sacro alla
Patria, ritornava dopo poche settimane il
XXX e dopo una strenua difesa preparava
1’ offensiva, che doveva portare V Italia alla
vittoria finale. Il 24 ottobre il XXX Corpo,
prima che la battaglia generale si accendesse
fra l’Astico^e il mare, iniziava il bombar
damento e continuava poi V azione sua po
derosa, strappando al nemicò fino al 31
ottobre una serie di importantissime posi
zioni di montagna, tenacemente difese. Poi,
determinato lo sfondamento, si precipitava
alle calcagna del nemico in fuga attraverso
le aspre giogaie montane della conca di
Schievenin e nel solco di Feltre ; e la sera
di quel, giorno il XXX separava definitiva
mente gli scacchieri strategici del Trentino
e del Cadore e ridonava la libertà al Fel-
trese, lungamente martoriato.
Al valoroso generale, che fu anche sot
tosegretario di Stato alla guerra, all’ ospite
illustre, vada il saluto d’ ammirazione e di
affetto della nostra città.
Per nn donò. La „Società dei Bersaglieri"
di Zara, all’ atto del suo spontaneo sciogli
mento, donò alla fanfara del 16.o Reggi
mento di Fanteria qui di guarnigione un
istrumento musicale. Il tenente colonnello
comandante del Reggimento ha inviato alla
direzione.della Società questa lettera:
„Il dono che con animo gentile questa
benemerita Società ha voluto fare alla fan
fara della nostra eroica Brigata, ci ha infi
nitamente commossi. In questa primavera' di
vittoria, fra le prime benefiche aure di pace,
esso, insieme ai fratelli maggiori e minori,
canterà a voi, martiri dell’ italianità, gli inni
de la redenzione, e a noi, fratelli vostri,
F inno de la vittoria. A noi e a voi, agli
Italiani tutti, canterà l’inno de la compiuta
quarta Italia. Gradiscano pertanto infiniti
ringraziamenti. II Ten. Colonnello comandante
Int. del Reggimento G. Cirillo".
Il „Veloce Club zaratino" ha ripreso la
sua attività, richiamando a sè quel nerbo
di gioventù ardita che anche in bassi tempi
aveva saputo portare alto il prestigio, della
nostra città, trionfando in varie corse inter
nazionali, affermandosi nei più aspri paragoni
dello „start". Ma ben più profondo signifi
cato assumevano allora quegli aspri cimenti,
quella indefessa preparazione muscoli e
di garretti, quel gonfalone portato con tanto
amore e con tanto orgoglio. I forti giovani
avevano la missione nobilissima di far sen
tire la voce dei combattenti e dei martiri
oscuri all’ Italia, e scopo dei loro certami
non era il briciolo di gloria, ma fi orgoglio
di poter dimostrare che anche oltre la di-
stesa dell’ Adria c* era una legione pugnace y Zagabria che a Spalata venhe celebrato un
d’Italiani, che armandosi aspettava
11 „Veloce Club zaratino", vanto della
città nostra, è risorto. Si propone ora dì
essere un vincolo d’amore fra noi ed i
fratelli d’ oltre mare, accanto ai quali saprà
dovunque vincere nel santo nome d’Italia.
Nella seduta del 13 m. c. fu eletta la dire
zione composta dai seguenti signori : Dr.
Ugo Inchiostri presidente, Giovanni Devetak
vicepresidente, Giuseppe Ballarin segretario,
Chimmer Isidoro cassiere, de Denaro Gu
stavo e Giovanni Mestrovich direttori, Be-
nevenia Dante e Paparella Marcéllo revisori.
La novella direzione, che si propone
un’ attività indefessa , e seria, mentre incita
i soci a una collaborazione compatta e te-'
nace, esorta i cittadini a tributare al soda
lizio l’onore che si merita, aiutandolo con
tutti i mezzi e prendendo parte attiva al
suo sviluppo e al suo benessere.
Salutiamo con sincera sodisfazione la
rinascita di questa società, che continuerà
ad essere, come fu nel passato, fiorente e
utile. *
li martire confessa, li discorso tenuto
alla Skupòina da don Biankini, se riesce
sollazzevole dal punto di vista del suo mar
tirio, è altrimenti degno di rilievo per una
confessione.
Don Biankini, deputato alla Skupòina e, di
chissà qual collegio ideale, ha gridato che
appunto per il loro odio indomabile verso
l’Italia, i soldati croati sono stati fino ai-
fi ultimo i » più fieri e terrìbili combattenti
contro fi esercito italiano. E, naturalmente,
intendeva di glorificarli per quest’ odio e
per questo valore.
Le parole, sfuggite nell’ impeto della pro
testa al protomartire, abbattono, se ce ne
fosse ancora bisogno,. la leggenda di quella
fiacca resistenza delle truppe croate, che
avrebbe cooperato allo sfacelo dell’Austria.
Don Biankini, pur sulla foga del discorso,
ha chiaramente prospettata la posizione di
combattimento dei croati e degli sloveni:
feroci e obbedienti scherani dell’Austria,
sino all’ ultimo, contro fi Italia,
Un altro fatto — che avvalora queste
considerazioni — non venne posto a suffi-
cenza in rilievo.
Due mesi circa prima del finir della guerra,
quasi tutti i giornali del crollato impero
pubblicarono, tra gli altri, un comunicato
del supremo comando a.-u., nel quale si
assicurava che tutte le pressioni ušate dagli
italiani nei campi di concentramento dei pri
gionieri austriaci per tentare di costituire
delle legioni di volontari croati, dirette contro
l’Austria, erano miseramente fallite.
Lo stesso organo di don Biankini, il
„Narodni List", riportò questo bollettino,
che combina magnificamente, nel significato
e nel risultato, con le parole da lui tuonate
all’assemblea di Belgrado.
L’Italia, nei Croati, ebbe sempre davanti
a sè dei nemici. Nè la mascheratura serba,
nè il trucco dello jugoslavismo valse a mu
tare la loro fisonomia e a dar loro un
aspetto meno indecente. L’Italia avrebbe
dovuto considerarli subito come dei nemici
vinti.
E invece no. Se l’Italia fosse rimasta neu
trale e gli Imperi centrali avessero vinto la
guerra, molto probabilmente l’Austria non
avrebbe concesso ai Croati più di quel regno
trino, 'che costituì sempre il loro massimo
programma unitario. Invece, abbattuta l’Au
stria a Vittorio Veneto, l’Italia in un oblio
generoso consente ai Croati — agli stessi
nemici viriti, su cui poteva gravare la mano
— tanto spazio di terre e tanta ricchezza
z di porti e di, fiumi, che sarebbe stato
demenza solo il sognare, quando i Croati
si armavano con entusiasmo in nome e a
sostegno dell’ Austria contro la Serbia e
l’Italia. ,
Ma andate un po’ a far contenti i Croati I
Sono gli stessi di cinquant’ anni or sono,
quando il governatore austrìaco Mamula di
ceva : „date loro un dito e vorranno la
mano; date loro la mano e vi vorranno af
fettare tutto quanto."
Campione tipico della ingordigia e della
megalomania croata è 1’ on. Biankini.
z
Le solite menzogne jugoslave. Leggiamo
nell’ „Obzor", in una corrispondenza da
Selve :
„II popolo dell’Isola è affamato, perchè
il governo di occupazione solo una volta
distribuì un po’ di viveri, e, da allora, mai
più." . ■
Facciamo grazia al lettore delle furfanterie
contenute nel carteggio, a denigrare l’oc
cupazione italiana. Ci limiteremo all’ essen
ziale, con date e cifre- alla mano.
Il governo di occupazione ha fatto fin’ ora
cinque spedizioni regolari di viveri nell’ isola
di Selve. La prima — del 13 dicembre —
comprendeva 500 chili di riso, 1400 di fa
gioli, 2900 di farina; la seconda — del 4
gennaio — 2000 chili di riso, 1660 di pasta,
Z900 di farina, 206 di zucchero ; la terza —
del 25 gennaio — 8600 chili di farina, 1720
di riso, 860 dì pašta’e 400 di fagioli; la
quarta — del 17 febbraio — 5000 chili di
farina, 1000 di riso e 1000 di legumi, il
tutto distribuito gratuitamente alla popo
lazione; la quinta spedizione comprendeva
3870 chili di farina, T290 di riso, 129 di
zucchero, 50 di lardo e 25 di caffè. Ora è
imminente l’invio di altri generi alimentari
per la popolazione, e, gratuitamente, per la
refezione degli scolari.
Occorre altro? :
Occorre altro a smascherare la spudorata
campagna di calunnie è di denigrazioni, so
stenuta negli ultimi tempi contro l’Italia
dalla stampa jugoslava?
L’isola di Selve non,ha ricevuto in quattro
anni di guerra dall’Austria quanto ha rice
vuto in cinque mesi *-di occupazione dal
l’Italia.
Spigolando. Leggiamo nella „Riječ" di
solenne ufficio (parastós) funebre per i sol
dati Serbi caduti in guerra.
Chissà quanti di questi soldati sono ca
duti sotto il piombo dei soldati croati!
= Dallo stesso giornale traduciamo queste
linee :
„I malefici antijugoslavi, per portarci via
Fiume, sono veramente diabolici. Ma noi
pensiamo che si possa, confidare in Wilson,
Clemenceau ed in Lloyd George, i quali
consentiranno al volere della cittadinanza
fiumana."
• Bravo. E quello che diciamo noi.’ Ed è
quello che appunto desidera la cittadinanza
fiumana. Esser sodisfatta nel suo volere
supremo di veder annessa Fiume all’ Italia.
—‘ Nell’„Obzor", a proposito di Fiume,
è stampata questa noìizietta. Un patriota
(croato) ha consigliato un - membro della
compagnia drammatica^ di’ Zagabria di pre
pararsi, coi suoi compagni, per venire a
dare un corso di recite al „Teatro Comu
nale" di Fiume, redentà alia Jugoslavia.
Che invece di fare i .bauli, la compagnia
drammatica dì Zagabria non abbia piuttosto
ad impagliare dei fiaschi?
A proposito del cambio delle corone
circolava ieri e oggi in città con insistenza
la voce, che sarebbe ^arrivata telegrafica
mente un’ ordinanza ch^ intimava il cambio
forzato delle corone in lire coi solito rag
guaglio del 40% entro tre giorni. Possiamo
assicurare, per informazioni assunte a fonte
competente, che questa notìzia è per ora
destituita di qualsiasi fondamento. Se una
ordinanza simile arrivasse, è naturale che il
pubblico ne sarebbe subito reso avvertito
dalle autorità preposte.
Tribunale di guerra. Di questi giorni, al
locale Tribunale di guerra, ebbero luogo
parecchi dibattimenti per detenzione d’armi,
spaccio di note di banca timbrate, ricetta
zione di oggetti militari da parte di borghesi,
eccetera. Alcuni degli imputati vennero as
solti, altri condannati a pene non eccessive.
E se non ridi... Un ufficiale della Regia
Marina ritornato da una breve licenza presso
Napoli spediva un telegramma da Zara alla
sua famiglia di questo tenore:
„Arrivato felicemente segue lettera saluti."
Il telegramma invece arrivato alla famiglia
a Napoli diceva:
,,Lm Colli 22 G 4 colli due diretto cav.
Longoni rispondete Parisi." Tableaux!
Al Parco di città. Molti si lagnano che
il Parco di città, una volta vanto e decoro
di Zara, ora sia abbandonato e lasciato in
balia dei devastatori.
Peccato. I fanti, che occupano la grande
caserma del Parco, non hanno incombenze
di polizia. E ancora fi autorità non ha prov
veduto alla manutenzione del vasto ed om
broso recinto.
Però, pare a noi, che finche le cose non
vèngano definitivamente assettate, le senti
nelle farebbero bene a vietare l’ingresso al
parco alla ragazzaglia, la quale o per scon
sideratezza o per mal animo commette delle
devastazioni, e a permetterne la frequentazione
solo a persone civili e rispettose del decoro
cittadino. ■
Il servizio telegràfico per privati viene
riattivato. Il servizio telegrafico dei privati
è riammesso da e per le seguenti località:
Venezia Giulia e Dalmazia : e, cioè, Trieste,
Trento, Fiume, Pola, Bolzano, Gorizia, Zara,
Sebenico, Ala, Avio, Borghetto e Storo;
Repubblica Czeco Slovaca (Boemia) ; Al
sazia Lorena.
Lussenburgo, Finlandia, Russia d’Europa,
cioè per le sole località di Alessandrowsk,
Arcangelo, Burmansk ed i porti russi del
Mar Nero e la Russia d’Asia : Rumenia, Bul
garia, Turchia d’Europa e d’Asia, comprese
in quest’ ultime la Siria, l’Armenia, il Kur-
gistan, la Mesopotamia e la Palestina.
Associatevi alla
„LEGA NAVALE".
ULTIMA ORA
(Nostro servizio telegrafico).
L’Italia non cede
PARIGI, 16, 1 colloqui t^a Wilson e Or
lando continuano. Si telegrafa al „Giornale
d’Italia" che la delegazione italiana respin
gerà una cattiva pace. Rimarrà patrimonio
nazionale quanto l’esercito ha conquistato.
Il bel trucco jugoslavo
La firma dell’arcivescovo di Zara falsificata
PARIGI, 16. Gli Jugoslavi si vantano di
aver inviato un memorandum a Parigi per
dimostrare che fa Dalmazia chiede con voto
plebiscitario di essere annessa alla Jugosla
via. Si tratta di poche firme autentiche e
molte croci di illeterati. L’arcivescovo di
Zara e qualche canonico dichiarano falsifi
cate le loro firme.
Oliando a Gatt D’Annunzio
PARIGI, 16. Il presidente del Consiglio
ha inviato al Poeta della Patria questo si
gnificativo dispaccio: ,,E* mio dovere
supremo di restar solidale con la
fierezza italiana, anche nelle ipotesi
estreme, che auguriamo ci siano ri
sparmiate. Orlando”4.
Un generale francese per il diritto
d’Italia sull’ Adriatico.
PARIGI, 16. Il generale Corville in un
articolo sulle rivendicaziuni italiane nell’ A-
driatico scrive : „Il dominio dell’ Adriatico è
una questione vitale per fi Italia. Sono ri
vendicazioni legittime". E dopo aver dimo
strato che la popolazione si è . pronunciata
per fiunione all’ Italia e che il suo appello
ha avuto una eco nell’ Italia intera, Cor-
ville conclude : „Stiamo in guardia ! Sareb
be pericoloso lo scherzare con un tale sen
timento. Se gli interessi degl’ italiani e quelli
degli jugoslavi sono opposti, riteniamo che
quelli italiani debbano avere la precedenza,
che, si intende, va data con tutti i tempe
ramenti possibili per gli altri; poiché infine
se i serbi combatterono con noi non pos
siamo dimenticare che i croati furono gli
avversari più risoluti dell’ Italia, i soldati
più fedeli dell’ imperatóre d’Austria. Fra
gli alleati diversi, che fecero le loro prove
al nostro fianco sulie Alpi e sul Piave e
che la preoccupazione della comune difesa
contro il germaniSmo manterrà uniti a noi,
e gli alleati di domani, che appena si svegliano
all’unità nazionale possiamo noi forse titubare?
Ciò che il cuore ci consiglia, ee lo ordina
.anche la ragione. Per la stabilità della pace,
la Francia deve andare al Reno e l’Italia
deve essere sull’ Adriatico. Questa tesi, che
per noi latini è l’evidenza stessa, finirà per
prevalere ? Una tale domanda dovrebbe es
sere inutile. Tuttavia bisogna farla. Ah! che
cosa è divenuto quel magnifico slancio di
fede Cori cui furono sollevati L nostri c/ori
all’ indomani della vittoria!" 1
la ..Mornina Post“ per la sicurezza Seli’Italia
LONDRA. 16. La „Morning Post", com
mentando in un articolo editoriale i lavori
della Conferenza della Pace, dice: ,,È una
buona notizia che la questione adriatica sta
per essere rapidamente risolta in modo so
disfacente e speriamo di poter felicitare i
nostri alleati italiani che i loro interessi sono
stati finalmente tutelati. La sicurezza dell’ 1-
talia è per 1’ Inghilterra un’ interesse d’ im
portanza eguale alla libertà del -Baltico,
perchè fi Italia è la naturale alleata dell’ In
ghilterra nel Mediterraneo. L’ Italia, perchè
desidera di ottenere i passi delle Alpi Giulie
e Dinariche è stata scioccamente qualificata
come sciovinista e imperialista nel cattivo
senso di queste parole, delle quali è stato
fatto un grande abuso ; ma noi non pos
siamo vedere nulla di aggressivo nè di cu
pido nel desiderio di una nazione di garan
tirsi la propria sicurezza."
In fascio
— Dei sommergibili germanici assegnati
all’Italia come preda di guerra due sono
arrivati nelle acque delia Sardegna e visita
no i porti dell’ isola tra I’ entusiastico con
corso delle popolazioni.
— Gli alleati hanno costituito nel settore
della Bessarabia una nuova fronte sulla riva
destra del fiume Dtyiester.
— L’agitazione nel Giappone per otte
nere alla conferenza di Parigi l’equiparazione
delle razze continua. Trentasette grandi as
sociazioni giapponesi hanno mandato in que
sto senso delle dichiarazioni.
PICCOLA POSTA
„Dalmata" Sebenico. Non abbiamo potuto pub
blicare quelle due bellissime relazioni, a cui Ella
accenna nell’ultima lettera, perchè ci vennero re
capitate troppo in ritardo. La preghiamo di spedire
in seguito tali importanti notizie con sollecitudine,
premendoci che abbiano non soltanto valore di
contenenza e di forma, ma anche sapore di novità.
Direttore responsabile: Gaetano Feoli.
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sono pillole miracolose, infallibili, sorprerden
contro l’Anemia. Non vi è rimedio al mond
che per effetto possa vincere questo preparati
In 15 gioirli la persona anemica, la clotzitica
più grave sente rinnovarsi la propria vifOrori
la forza, il colore, la gaiezza, P appettilo, la s;
Iute come prima, insomrna; e chi rivede la pe
sona resta sorpreso del cambiamento quasi ista-
1 settimo giorno che P ammalai
prende i Glomeruh, già sente um miglioramenl
grandissimo. In seguito in breve tempo, la salu
viene e completa. E-si noti: senza avere riguarć
pei cibi, la fatica, mente. Si può mangiare mal
può nutrire d insalata, di erbe, di polenta,
ciò che uno crede.Tanto il rimedio agisce lo stess
contro ™nn9 "Sati Sol!lmcn
. Nessuno deve illudersi che possano aiova
in altri mah esaurienti, come P etisia, ecc
L Anemia a uno di questi segni •
• h. Prezza del viso, delie labbra’e delie ee
give. 2. Dolore di capo ; 3. Respiro affannoso e ha tieuóre salendo le scale ; Poco appetito e do^
di stomaco; 5. Debolezza nelle gambe ■ 6 Quale?
doloretto di ventre;. 7. Pochi o/eSvì mesta
Quindi chiunque può conoscerla. E poi qua
do una ragazza è pallida eome cera, c’è poi
oa sbadigliare; „„ella è anemica, lo dice il v?s
. 1 Glomeruh Ruggen costano L. 4 (tassa sn
cialda compresa) la scatola di 100 pillole suf
niente per una cura di 15 giorni. *
Per averli, inviare ordinazioni alia
Oc’h^G,GERI ■ PESARO, March,
h.ederh in tutte le farmacie.
Ambo 2. * N. 35 Irta, 24 aprile IMI
LA
Abbonamenti per ora non si ricevono.
Un numero centesimi 30 di corona
DALMATICA
Per le inserzioni rivolgersi all’Amministrazione
— Pagamento anticipato — — —
Redazione ed Amministrazione provvi
soriamente nella Tipografia Schonfeld.
Zara a Firenze
Al nobilissimo Messaggio del Regio Com
missario Serra Caracciolo, letto in mezzo
all’ entusiastico plauso della nostra cittadi
nanza il 7 marzo a. c., giorno memorando,
in cui Firenze donava a Zara un magnifico
tricolore, il nostro Municipio ha risposto
,eon la seguente lettera :
„Zara, 15 marzo 1919.
„Signor Commissario Regio,
Con gioia divina abbiamo accòlto in gi
nocchio il vessillo adorato, trapunto dalle
mani gentili delle donne di Firenze; e con
commozione profonda, che ci strappava le
lagrime, abbiamo inteso il nome dolcissimo
di sorella, dato da Firenze alla nostra città.
Sorelle davvero, poiché, figliole di Roma,
.colonie del popolo romano, ne mantennero
•entrambe la lingua, che piegarono poi mol
lemente sui colli fiesolani, a pie’ dell’ Apen-
nino, nel volgare glorioso dell’ Alighieri, sui
colli iadertini, a pie’ de’ Bebii e del Dinara,
nel» rubesto volgare dalmatico, intrecciatesi
nel corso de’ secoli, a mezzo del dolcissimo
dialetto di Venezia, agli altri parlari d’ I-
<alia, che ora fanno corona alla favella é-
teletta, risonante sull’ Arno.
Sorelle per civiltà più di due volte mìL
lenaria, perchè, mentre fra le Alpi e oltre
le Alpi, sul Danubio e oltre il Danubio, le
genti, che ora dovrebbero dominarci, s’ ar
mavano, balbettanti appena, d’ ascie di pie
tra, da noi, dopo l’impero, dava vita a que’
Comuni, che si reggevano con la sapienza
del diritto romano. Da noi e da Voi soyrano
il Cornane, il suo Statuto informato a libertà
e all’ amore di patria, spiegato a giovanetti
nelle pubbliche scuole, da valorosi gramma
tici, da insigni umanisti.
Da noi come da Voi le Laudi de’ Flagel
lanti, che nella mariègQla loro ci lasciarono,
prima che la Comedia fosse impressa, alcuni
versi del cantico soave e
Vergine madre, figlia del tuo figlio ;
£ fra le regole del poverello d’Assisi, i
fraticelli fuori porta, le nènie religiose, fog
giate nello spirito ingenuo di Jacopone.
È vero, per ua Li rigo corso di secoli, Venezia
significò per noi i’ Italia ; ma i’ Italia era per
noi nello stesso tempo impersonata nella
colta e industre Firenze. E Firenze nei tempi
di mezzo sapeva di Zara, che i Vostri cro-
nacisti del trecento dicevano toscanamente
Giara, ove trovavano ospitale accoglienza i
lavoratori e i merendanti Vostri, anche quelli
delle arti maggiori. Portavano fra noi 1 uso
dell’ anno fiorentino i Vostri notai, dei quali
un Matteo da Samminiato con l’arguzia
patia informava delle cose nostre Coluccio
Salutati (1403). Giovanni Bocca (1300), Fi
lippo Lupiani (1382), Nucio di Pacino, Giq-
' vanni Cecchi (1398), aromatari fiorentini,
mescevano nei fondachi loro le spezie sa
lutari a vantaggio degli avi-nostri; e, forse
a loro riconoscente, Niccolò de Ghinano,
zaratino, chiamava una Sua villetta La Fio-
.renzuola (1384). E i denari del nostro Co-
mune — i soli che ci sieno rimasti. — ve
nivano battuti da un Vostro artista, Pietro
di Giovanni monetario (1385). Nè i Vostri
concittadini, vivendo tra noi, dimenticavano
la patria e ìa chiesa del loro :
Alberto di Matteo Compagni, testando (1382),
lasciava soldi quaranta di piccioli all ope^a
di 3>. Liperata, /e lire due di piccioli alla
fabbrica delle mura di Firenze,
Lo splendore poi delle arti plastiche e
delle lettere belle illuminava dall’ Arno anche
fa nostra città, la quale, come da Voi, nel Qne
cinquecento, mutava le scuole latine m iscuole raDDOrj.j
italiane. Chè i cittadini di Zara non ebbero
mai scuole barbariche : spettava all Austria
la trista nomea di avérle imposte loro per
forza, frequentate solo da stranieri, come
era straniera la lingua in esse adoperata.
E così, in sugli albori del rinascimento, i
Laurana, gli Orsini, i Meldola, usciti da Zara,
incontravansi coi Vostri artefici, usciti da
Firenze, per ornare insieme di radiose crea
zioni le nostre cento città. E così Gianrran-
cesco Fortunio, uscito da Zara, pubblicava
in Ancona (1512) le regole della lingua
nostra, da lui raccolte per il primo dai Vo
stri grandi scrittori del trecento. cosi
fiorirono a Zara italiana, come da Voi, ac
cademie italiane : Gli animosi? i cinici, 7
incaloriti, I ravvivati, freschi verzieri diversi
leggiadri, coltivati da cavalieri dalle seriche
zimarre e da dame in guardinfante. . .
il corso dei secoli
leggiare di Arcadia, con la versatilità del-
1 ingegno, ornava le cattedre e i pergami
di Firenze, di Pisa e di Siena, e con la li
bertà di pensiero, castigato dalla Curia
papale, annunziava degnamente 1’ aurora di
quei tempi, attegi nell’ ansia di una lunga
speranza.
Sì, o Firenze sorella, rame di rose ci
hanno uniti dolcemente per il passato, ed
ora alle rose della civiltà e della lingua
comune, si aggiunge l’abbraccio fraterno,
scambiato sotto il glorioso tricolore d’Italia.
Qttfci giorni nei quali udimmo la voce dei
Tuoi illustri figlioli, delle Tue dame gentili,
che ci affidavano il labaro santo, da Te
donato alla sorella dell’ Adria, quei giorni
rimarranno eterni nel Cuore nostro e dei
nostri nepoti, eterni come 1’Italia, che vede
finalmente unite a sè dintorno tutte le genti,
che parlano il divino Tuo idioma, sonante
e puro.
Il Prosindaco Persi calli".
Telegrammi della giornata
(Servizio particolare della „Stefani")
La Stillo Sello ÌOIllaMi italiano Un,altra vittoria dei Siberiani
ed alle qualità canore accoppia la perfezione
tecnica. lì pubblico le fece le più festose
accoglienze.
\ =b Lenedì 21 aprile venne inaugurata la
stagione di primavera a un grande spetta
colo di varietà. Il teatro età affollatissimo.
Il ricco e svariato programma venne svolto
dalle sig.re Gloria stella lirica — Betty De
santi divetta — Dawis canzonettista — Da-
mery canzonettista, dai signori Nardos co
mico — Lunardi illusionista — Musiani me
lodista — Gigolò cantante comico.
Tutti furono applauditissimi e riportarono
un entusiastico successo. Durante la rappre
sentazione suona 1’ orchestra. La compagnia
rirbarrà a JJebenico fino agli ultimi di questa
mese;
PARIGI, 23. I giornali continuano a di
scutere la questione delle rivendicazioni ita
liane. Dicono che evidentemente è una si
tuazione spiacevole dalla quale bisogna
uscire al più presto e se ne uscirà con un
di buona volontà. La Francia farà tuttipo
i suoi
zione.
Il „Matin" scrive: Non si può far colpa
agli italiani se essi credono che la loro
presenza a Versailles diverrebbe paradossa-
e ove un rifiuto formale fosse opposto alle
oro domande. Quando i tedeschi arrive
ranno essi devono trovarsi di fronte ad un
blocco completamente solidale. La Francia
con molti sforzi è giunta nel campo delle
garanzie territoriali a soluzioni intermedie,
delle quali i suoi plenipotenziari si dichia
rano contenti. Tutti si potrebbe ammettere
che V Italia abbia una posizione inferiore e
che debba allontanarsi dalla conferenza,
nella quale le sue aspirazioni non avrebbero
trovato consenso. %
Feste ai cavalleggeri
liberatori di Trento
MASSA CARRARA, 22. E’ stato qui di
passaggio il 14.o Reggimento Cavvalleggeri
di Alessandria che per il primo entrò in
Trento, accolto entusiasticamente dalla citta
dinanza. Sulla vasta Piazza Umberto le as
bandi ere e una grandissima
sforzi perchè si arrivi ad una solu-
HOMS, 23. I Siberiani si sono impadro
niti dell’, importante città di Izhevik dopo
un violento combattirhento. Si sono pure
impadroniti di Vougolmal e di Bourgurusfv
a Sarapul. I siberiani hanno fatto 25,000
prigionieri e si sono impadreniti di un treno
blindato, di 6 cannoni e di un* enorme quan
tità di viveri e di materiali.
Gravi disordini aCostantinopoli
La repubblica turca?
PARIGI, 23. I giornali hanno da Atene,
che, secondo notizie da Salonicco, sareb
bero scoppiati a Costantinopoli gravi di
sordini. I partigiani del comitato „Unione e
Progresso* si sarebbero sollevati contro il
governo turco e avrebbero proclamata la
repubblica. Nessun suddito estero sarebbe
stato molestato. Il movimento avrebbe un
carattere prettamente interno e antigover
nativo.
I nuovi stipendi in lire
per gli impiegati
ROMA, 22. Il seguito all* introduzione
delle valute italiane nella Venezia Giulia e
nel Trentino è stato provveduto dal Segre
tario generale per gli affari, civili alla siste
mazione economica dei funzionari e pensio
nati dei territori precetti, già dipendenti dal
cessato regime, accordando ai medesimi il
pagamento degli assegni in moneta italiana.
sociazioni con a dec9rre„ dcd 1 JQ19 gli stipen
voUa attendevano i gloriosi. hberatort
Trento. Erano anche presenti la vedova di
Battisti e due figlioletti del martire.
Jl prefetto della provincia, com. Moro, ha
pronunciato un discorso rievocando le glo
rie dei reggimento e la nobile figura di
Battisti. Ha parlato poi il comandante del
reggimento, colonnello Tarditi, che fra la più
viva commozione della folla ha invitato i
figlioli di Battisti a baciare il vecchio e la
cero stendardo. La patriottica cerimonia,
svoltasi fra 41 più grande entusiasmo, è riu
scita imponentissima. Indi ha avuto luogo
un ricevimento in Municipio.
Il comm. Moro ha spedito telegrammi ai
Duchi di Pistoia e Bergamo, al ministro
della guerra, ai comandanti i corpi d’arma
ta e alla divisione militare, i quali hanno
risposto associandosi alla patriottica mani
festazione.
La fimnia m io’intasa siila Rancia
ZURIGO, 22. Si ha da Berlino: Rispon
dendo ad una domanda di Richtofen, Erz-
berger dichiara che la commissione di armi?
stizio ha evitato accuratamente di aggravare
le divergenze fra la Germania e la Francia,
e che il governo accoglierà con gioia l’oc
casione di giungere a stabilire i migliori
con la Francia. Ma ciò non dipen
de dal Governo tedesco, il quale man
tiene sempre il punto di vista, che risulta
dallo scambio di note con Wilson e si
sforza di concludere una pace giusta, e du
revole con tutti i popoli, compresa la Francia.
Circa la questione delle responsabilità,
Erzberger dichiara che non può essere con
sentito che-la sola Germania renda pubblici
i suoi documenti, ed aggiunge che il gover
no tedesco deve mantenere il suo punto di
vista, che ogni questione, e non soltanto
quelle degli ultimi 15 giorni^ anteriori ^allo
scoppio della guerra,
same di un
via
normale, vale a dire indipendentemente da
provvedimenti straordinari di favore concessi
dal cessato regime durante la guerra, sono
stati mantenuti al ragguaglio di una lira
per ogni corona. Si è disposto invece che ì
caroviveri accordati dalla cessata monarchia
in rapporto alle condizioni economiche e fi
nanziarie subentrate durante la guerra siano
commisurati, tenuto conto della mutata si
tuazione, al ragguaglio di lire 0.40 per ogni
corona.
---------------------------------------------- ——--------
Nostre corrispondenze
Da Fiume
Giuseppe Lipparini parla di D* Annunzi«.
Al Teatro Filarmonico di Fiume, Giuseppe
Lipparini, dell’ Università di Bologna, ha
tenuto una conferenza sulla passione pa
triottica di Gabriele D’Annunzio.
L’ oratore infiammò il pubblico purifican
dolo attraverso la poesia del poeta eroe che,
con animo puro e forte, seppe forgiare la
vittoria della grande Italia.
Dopo la conferenza «oronata da applausi,
Giuseppe Lipparini fece approvare l’invio di
telegrammi da parte della „Dante Alighieri*
a Wilson ad Orlando e Sennino riaffermanti
la incrollabile volontà di Fiume di essere
unita alla Madre Patria ad ogni costo. La
lettura dei telegrammi diede5 luogo ad una
grandiosa dimostrazione patriottica.
m guv..«, — sottoposta all’ .
tribunale neutro indipendente.
sia
Sì. è vero, attraverso
la Regina delle lagune significo per noi
l’Italia, ma, insieme, l’Italia era per no.
impersonata in Firenze. E Pnma ,c.e ■
colò Tommaseo rilegasse per tutti i .empi
Firenze alla Dalmazia e con Firenze 1 l ata
entro la veneta cerchia aelle mura . i
romana risonava il Vostro armomoso lin
guaggio, e, nell’ aurea cornice del Vostro
armonioso linguaggio, si svolgeva, a
minata, la bella civiltà italiana, amore^nostro
perenne, tormentoso nostro amore, c
nostro soave in mezzo ai dolori s ‘ ’
che, dopo la caduta di Venezia, assi lavano
senza posa l’animo n^tro. E se col lom-
maseo si affermavantì*tó>$entemente
nuovi, ,una cara figura casanoviana,
Strafico, figliolo di Zara italiana
dalmati ledesti» saranno accolti il 28
a Versailleg
PARIGI, 23. I giornali annunciano che i
governi alleati hanno fatto sapere al governo
tedesco per il tramite dei giornali che sono
disposti a ricevere i delegati tedeschi il 28
corrente a Versailles.
i tempi
G. D,
tra il fol-
La prima armata bolscevica si arrende
PARIGI, 23. L’Agenzia Havas ha da
Berna: Un comunicato da Kovno dice che
la prima armata bolscevica, che operava
lungo il fiume Pripet,.si è arresa alle truppe
nazionali ucraine, le quali si sono impadro
nite di ventimila fucili, di 35 cannoni e di
200 mitragliatrici. Distaccamenti di truppe
si sono offerti di combattere contro i bol-
scevichi ed hanno già preso parte colle
truppe ucraine all’ aziono impegnata contro il
nemico a Jitotnir. )
Da Sebenico
Settimana Santa. Nella settimana di pas
sione mercoledì, giovedì è venerdì santo un
eccellente corpo corale eseguì egregiamente
nella Basilica, gremita di fedeli, il Miserere
a tre veci del Mayer sotto V abile direzione
del geniale Maestro di Cappella sig. Pietre
Zuliani. z
Nella festa di Pasqua alla cattedrale^ gli
stessi cantori eseguirono efficacemente la
Messa del Perosi a tre voci. L’ accurata e-
secuzione fu piena dj colorito e di fusione.
|1 merito, oltre ai bravi esecutori, ne va
ascritto all’instancabile maestro, il quale seppe
istruire in pochi giorni i cori, dando ancora
una volta prova di eccellenti qualità artistiche.
Note personali. Sabato 19 corr. è ritor
nato da Parigi l’onorevole dott, L. Pini.
Teatro Mazzoleni. Sabato venne rappre
sentato al Teatro Mazzoleni uno splendido
dramma, vero capolavoro dell’ arte cinema
tografica. La film ebbe grandi’pregi tecnici
di messa ìn scena e d’interpretaziono ed
era ricca di effetti drammatici.
Finito il dramma apparve al proscenio
1* eccentrica stella lirica sig.na Gloria. Eseguì
encomiabilmente diversi pezzi d’ opera e la
Leggenda dei Piave, suscitando calorosi ap
plausi e acclamazioni vivissime. '
La cantatrice è dotata di una bellissima
voce di soprano, duttile, pastoia, intonata
Da Almissa
! Svaghi croati. Vivere in una città, tiran
neggiata dai terroristi jugoslavi, significa
per gl’ Italiani essere esposti ad ogni sorta
di vessazioni,- quando anche si possa sfug
gire alla civilissima pena della fustigazione.
H ipigliore ripiego che un povero uomo
possa escogitare è di star rintanato a casa,
in attesa di eventi migliori. Ma non bisogna
tuttavia credere che tutta la nostra vita cit
tadina sia colorita di tragico : la Jugoslavia
ama i chiaroscuri, e di tratto in tratto ci
regala qualche scenetta comica o umoristica.
Variatio delectat.
Giorni fa i capoccia jugoslavi organizza
rono una gita a Duare, accompagnati dal
Capo della Vlada di Spalato e da un fun
zionario del ministero serbo. Della comitiva
facevano parte anche due giornalisti francesi,
un inglese e un americano : intesa cordiale !
Mancavano gl’ Italiani del paese e della pe
nisola : gli jugoslavi di Almissa non vogliono
saperne della compagnia dei „nemici* ita
liani, anzi si armano, quei baldi ed invitti
eroi, a intimarci guerra.
11 comitato croato di Almissa aveva preso
tutte le necessarie misure, perchè la festa
riuscisse spettacolosa. Lungo la via si tro
vano parecchi contadini per gridare : „Živila
Jugoslavia* e pochi bambini per gittare fiori
nelle automobili. Naturalmente i contadini
non capivano niente di quel pandemonio :
per allettarli meglio a urlare, gli agitatori
dispensarono vino e quattrini e fecero loro
intendere che quei grandi signori avrebbero
aperto molte fabbriche e che i luoghi eh-~.
convicini avrebbero fatto guadagni colossali-
E i contadini bevevano, intescavano denaro
e gridavano come indemoniati, pregustando
V era promessa del facile arricchimento.
I gitanti jugoslavi e alleati furono attesi
al ritorno dalle autorità civili ed ecclesia
stiche di Almissa al ponte, ove il načelnik
(sindaco) dette loro iL,benvenuto. Terminato
il discorso d’ occasione, si formò un corteo
di sokolaši e di hrvatice che, al cantex dì
inni antitaliani, percorse la città per avviarsi
al Sokol. Là fu imbandito il gran pranzo,
durante il quale i capoccia suggerivano a
don §ime, il parroco del luogo, di dire che
fra la religione serba e quella cattolica non
v’ era nessuna differenza. Il buon parroco si
rifiutava ; ma alla fine del banchetto, al
quanto brillo, si alzò e dichiarò che per
conto suo tra greci-ortodossi e cattolici non
c’ eraw la più piccola diversità. Come si vede,
don Sime è un portento di coltura teologica :
un sagace sommovitore di idee. I prelati dei
concili di Ferrara e Firenze non erano riu
sciti a sciogliere quel difficile problema e
don Sime, tra una boccata di fumo e un
sorsetto di vino, lo sciolse a njeraviglia.
Orazio aveva ragione : „nulla sì saggio pos
sono fare i bevitori d’ acqua 1 — Finito il
pranzo, altra processione per città con banda,
preti, impiegati, sokolaši e hrvatice.
Il signor Giulio Pessich aveva esposto su
una finestra della sua abitazione la bandiera
dalmata ; mayrf giudice Pera (promosso per
V occasione a capo dei gendarmi) diede
V ordine di levarla, osservando che quella
„bandiera nemica* non era più* permessa.
Si preparano altre provocàzioni e nuovi
spettacoli.
Il prof. Bertolinl al Fascio Nazionale.
Aderendo di buon grado pii’ invito della
presidenza, l’egregio nostro èoncittadino sa
bato scorso prese parte alla seduta che si
tenne dal Fascio nazionale nei locali del
Casino, tanto j>iù che era suo vivo deside
rio di rivedere vecchi amici dopo tanti anni
d’ assenza dalla città natale, e di interessare
ai problemi economici, di cui egli partico
larmente si occupa, una larga cerchia di
concittadini.
Presentato dal vicepresidente cons. Bar
bieri, il quale rilevò i meriti del prof. Ber-
tolini come scienziato e come efficace col
laboratore dell’ on. Ghiglianovich nel far
conoscere in Italia le aspirazioni e gl* inte
ressi di Zara e della Dalmazia, egli tenne
uria famigliare conversazione ai soci sullo
scopo della sua missione tra noi e si disse
lieto di poter avvalorare con lo studio di
retto e con 1’ aiuto e il consiglio dei fattori
competenti e di quanti vorranno illuminarlo,
quelle idee che egli aveva già svolte alla
società Geografica di Roma nel 1916 in
torno alle condizioni economiche della Dal
mazia in rapporto coll’Italia.
E’ interesse nostro e dell’ Italia che le
relazioni fra le due sponde s’intensifichino
e che i due paesi uniti politicamente, 'ri sen
tano avvinti da comunanza d’intenti econo
mici per il bene di tutta la nazione.
Perciò egli si appella a tutti quelli che
sono in grado di farlo, di dargli informa
zioni e notizie in argomento, di esprimergli
desideri, di discutere problemi, perchè egli
possa vagliare, esaminare e portare a cono
scenza del Governo il frutto delle sue ri
cerche e fare le opportune proposte. Istitu
zioni, enti e cittadini privati lo troveranno
sempre disposto ad ascoltarli, tanto più che
il lavoro da compiere nel nostro paese nei
riguardi economici è rilevantissimo. Basti
dire che, dal più al meno, la Dalmazia eco
nomicamente si trova ancor oggi in quelle
condizioni di un secolo fa, che ci restano
descritte in una relazione presentata dal
Dandolo a Napoleone al tempo dell’occu
pazione francese e confermate in uno studio
diligente compiuto nel 1888 da una com
missione di professori deli’ università di
Vienna. Onde sin da oggi tocca al Gover
no il grave compito di mettere la Dalmazia
in condizioni di sviluppare tutta la sua mol
teplice ricchezza potenziale e di risolvere
un’ infinità di problemi, che si vanno trasci
nando da più di un secolo.
Bisognerà anzitutto studiare gli elements
sfruttabili del sottosuolo, le forze d’acqua
delle cascate e la loro, applicazione e di
stribuzione, favorire quelle industrie per cui
c’ è in paese la materia prima, come l’olio,
il pesce, la creta, il materiale da calce, le
marne. L’industria serica avrebbe il clima
favorevole, ma oggi essa attraversa anche
in Italia una crisi per gli alti.salari agricoli
e industriali e la forte produzione dei cen
tri lombardi ; e poi bisogna tener presente
che tutte le industrie passano attraverso,
fasi storiche e un paese non può improvvi
sare di punto in bianco le sue industrie.
Sarà questione di studio c di pazienza.
In ogni modo convien rivolgere l’atten
zione della nostra gioventù a due fattori di
rigenerazione è di vita : l’agricoltura e il
mare. Per i commerci sul mare Adriatico
s’ è fatto assai poco qui e in Italia ; prima
d^Ua guerra una sola società italiana man
dava i suoi piroscafi si questa sponda. Bi-
àogna t’ornarè alle ‘Rusti e più pure e grandi *
tradizioni marinare; »Trieste e Fiume in mano
dell’ Italia eserciteranno una forza di propul
sione notevolissima in questo riguardo. E
altrettanto si potrà dire della Dalmazia,
quando col lavoro avrà migliorato le sue
condizioni agricole e commerciali.
A quest’ esposizione sintetica dei più pon
derosi problemi economici del nostro paese
il prof. Bertolini aggiunse qualche conside
razione sul presente momento politico e nel-
V imminenza dell’ annessione ricordò che noi,
come latini siamo i discendenti e i vessilli
feri d’una grande civiltà in Europa, anche
se certi popoli arricchiti dell’ ultima ora e
cresciuti con la presunzione dei parvenus.
se ne dimenticano. Ma appunto per ciò noi
abbiamo l’obbligo di dimostrare a tutto il
mondo che ci guarda attentamente in questi
momenti storici, che anche nell’ ora delle
supremq commozioni sappiamo conservare
un contegno dignitoso e tollerare tutti nella
convivenza comune.
In fine, rievocando l’opera civile svolta
nei mesi dell occupazione dai nastri soldati
che sono anche in questo ammirati da tutta
la popolazione italiana e slava, il prof. Ber-
tolini chiude la sua interessante conversa
zione con un evviva al soldato nostro, pio
niere di civiltà e di grandezza, a S. E.
l’Ammiraglio Millo e al primo soldato d’ I-
taìia, il nostro Re.
Pasqua* Le feste vennero celebrate dalla
«hiesa con le funzioni di rito. La cappella
cittadina, diretta dal prof. Perich, eseipì
egregiamente, a piena orchestra, la bella
messa del m.o Luigi Bottazzo e 1* Offertorio
„Terra tremuit et quievit* del Perich stesso.
Molto ammirate la perfetta fusione «orale e
1’ eccellente orchestrazione del m.o Zink.
I mercati, abbondantemente provvisti, ri
fornirono lautamente le mense. 11 pubblico
consumatore volle rifarsi una volta tanto dei
lunghi digiuni di guerra anche a costo dì
qualche sacrificio pecuniario, poiché se ce
dete solo un tantino alle seduzioni delle
vetrine dei negozianti di commestibili è il
caso che ci lasciate mezzo il portafoglio.
Le due sere di Pasqua tutti i pubblici
spettacoli — teatro, teatrini e cinemato
grafi — furono straordinariamente affollati.
E cosi i caffè e gli altri locali pubblici.
La temperatura negli ultimi giorni si è
rifatta cruda, invernale.
Provocazione. Il tribunale provinciale
Zara non lede soltanto il diritto degli ita
liani. Ma, addirittura, provoca.
Guglielmo Schneider, tipografo, italiano,
nato e cresciuto a Zara, ha ricevuto una citazio
ne di comparsa estesa esclusivamente in croato.
Ma v’ ha di più. Dalfa busta ufficiosa venne
ostentativamente cancellata la dizione „Tri
bunale provinciale di Zara* per lasciarvi
intatta e sola quella in croato.
Al Tribunal« si divertono, come si vede*
n«l ripicco, o, peggio, nella provocazione
Ao»e 2. - N. 50
Abbonamenti per ora non si ricevono.
Un numero centesimi 30 di corona Per le inserzioni rivolgersi all’Amministrazione
— — Pagamento anticipato — — _
fi li EIIIBB
La relazione del prof. Bertoìini
E’ noto che il nostro egregio concittadino È da supporre che quelli di Pago e Se-
enico non siano i soli giacimenti rnt-Krcnifc»-;prof. Àngolo Bertoìini ebbe mesi addietro
dal Governo un importante missione per ìa
najm3ZÌa e che, venuto tra noi studiò mi
nutamente tutti gli svariati problemi econo
mici che riguardano ìa nostra terra e rac-
olse una larga messe di dati e informazioni
r presentare a suo tempo una dettagliata
relazione sull’ argomento ai Governo cen-
, . - - soli giaci enti carboniferi
della Dalmazia. Altri se ne trovano nell’I-
stria, ed è quindi ammissibile — dato che
la natura non procede a salti — che lo
rac- strato carbonifero si estenda dal nord al
sud, per tutta la Dalmazia. Lo stesso sfrut
tamento delle attuali miniere ci potrà dare
1 indirizzo dello strato che si potrà rintrac
ciare.
Come segretario generale della Camera Un altro minerale di grandissima impor
ci Commercio di Bari, il prof. Bertoìini fece tanza, che si trova abbondante in Dalmazia
intanto alcuni giorni addietro^ una lucida è la „bauxite«, minerale di alluminio, me^
tallo oggi usato in moltissime industrie e
nell’uso domestico. La bauxite dalmata è
la migliore che si trovi nel mondo, almeno
hnora; e ben lo sapevano i germanici che,
durante la guerra avevano mandato una
commissione con il preciso compito di portar
via il minerale nella maggior quantità pos
sibile, tanto che era perfino stabilito il
. , . f quantitativo minimo che doveva essere sca-
assunse particolare importanza perchè ratta vato ogni ora per esser poi mandato a Fiume
alla presenza di numerosi commercianti, agri- e di là in Germania. I giacimenti di bauxite
coltori, banchieri e direttori di istituti di sono ricchissimi, estesi e di facile estrazione
credito della citta e della provincia di Bari, perchè affiorano alla superficie.
t, • n i i » • Vi è poi abbondanza di marne, già noteL’agricoltura e la pastorizia in Puglia per i cementi, e che potrebbero
11 prof. Bertoìini cominciò con l’illustrare essere lavorate sui posto ; di argille ottime
le condizioni attuali della Dalmazia, e os- per le cretagììe, argille che una volta cotte,
servò che questa regione si trova ancora diventano durissime, al punto che i conta-
in uno stato primitivo, perchè l’Austria, per dini, che fabbricano da sè le proprie sto-
paura che lo sviluppo economico desse mag- vigile, contri-’'ano oggetti di creta ricevuti
glori aspirazioni di libertà politica agli ahi- dai nonni; /uEne sabbie ricche di sìlice per
tanti, nulla fece per migliorare le condizioni la fabbrica dei vetri. Esiste una sola vetreria
esposizione riassuntiva dei risultati delle sue
ricerche in Dalmazia, della quale daremo
relazione sia per V importanza delle osser
vazioni in essa contenute per la nostra fu
tura vita economica, sia come riprova del
vivo interesse e del fervido amore che que
sto figlio della Dalmazia nostra sente per
la sua terra natale.
Da notarsi che 1’ esposizione del relatore
- ■ ... . --
Žara, 31 maggio. 1919
=sfc
Redazione ed Amministrazione provvi
soriamente nella Tipografia Schònfeld.
lire, almeno entro ! limiti, la circolazione
monetaria della Dalraazia.- Fu osservato che
anche l’incerta politica economica dello Stato
contribuisce a mantenere il mondo commer
ciale nell incertezza,; per cui non è facile
oggi prendere iniziale.
Nondimeno, per nàn lasciare senza imme
diato risultato lo studio fatto sul luogo dal
prof. Bertoìini, il presidente della Camera
di Commercio, sig. Antonio De Tullio, pro
pose di completare Cattività dell’ attuale Co
mitato „Pro Dalmazia« con una sezione che
s interessi paramenti del programma eco
nomico, e studi e faciliti in ogni senso qua-
unque iniziativa possa sorgere per lo svi
luppo economico dela Dalmazia.
È grandissima l’agitazione di tutta la
Sìavonia contro la Beleg’aziohe serbo-jug*o*
slava alia conferenza* nìi Bangi, 4e specie
contro Pasic, che loffio venski Narod« ac
cusa di tradimento, perché vuole sacrificare
Trieste, e Gorizia agli italiani, per i suoi
piani in favore defa grande Serbia con
compensazioni in Ddmazia e Macedonia.
In una grande radunanza tenutasi dome
nica a Lubiana, venie deciso di mandare
subito, a Parigi parecchi uomini politici on
de agire presso ìa delegazione serbo-jugo
slava imponendole dS sostenere gli interessi
sloveni e le pretese su Trieste e Gorizia.
La deputazione è partiti martedì per Pa
rigi con alla testa 1 Arcivescovo di Lubiana
dottor Jeglich.
In considerazione poi della vivissima agi
tazione contro i serbi che, come è noto,
sono apertamente accusati di tradimento
«'agricoltura è dell’industria e le coma- a Zara, che serve per fabbricare le bottiglie tórnlVe -E sEEi;sìf!H<EvcnnE'pEcIaraato
nicazioni stradah e ferroviarie ; tanto cne la dei maraschino, ma m tutta la Dalmazia si ............ -
Dalmazia non comunica che per via maritti- trovano sabbie silicee che potrebbero dar®
ma col resto dell’ ex impsro. Per queste un grande sviluppo all’ industria vetraria,
condizioni i prodotti del suolo servono solo Abbondantissime sono poi le pietre tra
per il consumo locale, il contadino non ha sformabili in ottima calce con una semplice
alcun interesse a migliorare le colture e re- cottura.
sta in un grado di ignoranza che ne ritarda
ogni ascensione morale e intellettuale. Non
vi sono scuole agricole ~ i.,’
tutta la regione, marittimi p.T t?e-riki
5 non c’è che una mođesosP-ns t.u* n-m-
, La Dalmazia ha un clima meridionale ma
òttimo per cui tanto sulle *•: t ■•»•••
ferma si hanno gii stessi prodotti che nel-
l’Italia meridionale; vini, olii, frutta, e in
qualche punto, cereali. Tali culture però
sono in generale alio stato primitivo ed i
prodotti che se ne ottengono sono scadenti,
quantunque suscettibili di miglioramento.
Così i vini potrebbero essere opportunamen
te tagliati per il loro più facile smercio, gli
olii e le industrie derivate perfezionati ecc.
Occorre rinnovare i sistemi di cult ra e in
vestire capitali sufficenti per dare un forte
impulso all’ esportazione.
Ma più che in qualsiasi altro ramo del-
> l’agricoltura, molto vi sarebbe da fare per
la pastorizia. Questa, per antichissima tra
dizione, viene esercitata tenendo le pecore
allo stato brado, per cui gli animali ven
gono a soffrire nel loro sviluppo fisico,
specie quando soffia la bora, e per conse-
G»
oc
.e coste .ras;
G r» r»/->, r ì s* /s H .o
il giudizio statario e la direzione della po
lizia ha ordinato ai' privati la immediata
consegna delle armi ; e delle munizioni, mi
nacciando gravi pen^ contro i renitenti.
Intanto secondo f giornali sloveni i te
deschi progettano di riprendersi colla forza
La Marburgo e nascosamente distribuirebbero
. —’ f- - E- ’
,, neutra, fra Sn.Gu.. . ..■ir
li bano di Croazić
han-a che vieta. '*r.
interessamento che prendono a molte delle
questioni che costituiscono il programma del
Convegno mandando loro .apposite relazioni.
E, in breve, tutto' un fervore di attività,
che offre la prova più evidente non solo
dell’ importanza assunta dal Convegno, ma
anche dall’ aspetto nazionale oggimai rico
nosciuto ad esso, perchè la significazione
sua più bella proviene dall’entusiasmo di
lavoro che vi portano Enti e persone da
Trieste, Fiume e Zara, le città ognora più
care al cuore degli italiani.
------------------ — ----------------- ------
Dalla Provincia
Da Nona.
Arrivi di troppa. Negli ultimi giorni la
nostra cittadetta festeggiò F arrivo di 170
uomini di truppa. I soldati qui distaccati
appartengono al 15.o fanteria e sono agli
ordini di un capitano e di un tenente, due
distintissimi ufficiali. Al loro arrivo le case
erano abbondantemente pavesate coi colori
nazionali e il tricolore sventolava dalla sede
del Municipio. Siano i benvenuti in questa
terra, che è fiera dopo tanta attesa di salu
tare i figli di quell’ Italia, dì cui ' tante ro
mane e venete vestigia attestano il glorioso
passato.
....
L’ opera benefica dei poldatìny d’ Italia.
I soldati si sono dimostrai qmE.dei veri
pionieri di civiltà e di progresso; sono i.
discendenti di quei legionari gl&riosi di Ro
ma, che portarono la * civiltà nelle regioni
più remote del mondo e lasciarono, con le
opere costruite dalle loro mai$ ricordi che
il tempo non riuscì per anco a cancellare.
Bisognava vedere in che stàtb dì deperi
mento e di rovina lé pubblichi vie della
città si trovavano prima che. yenissero i no
stri bravi soldati. Oggi, grazie1 alle loro cu
re e al loro indefesso lavoro tutto s’è
cambiato come d’incanto : oMine, pulizia
regnano per tutto, tanto sulla via provin
ciale, che nelle strade fra l’abitato.
Le cure del governo però non si limitano
a questo. E’ già in lavoro un nunvn h-nnòn
in tutto e per tutto erede e continuatrice
dei sistemi austriaci.
La nostra società sportiva contava molti
anni di vita e raccoglieva ih un sol fascio
tutte le forze giovanili italiane della città.
Uno dei soci più attivi ed entusiasti era
stato il martire nobilissimo Francesco Ri-
sniondo, che eccelleva in tutti gli esercizi
sportivi.
Senza commenti.
;ìme. Se ; strie, enunci ■
■>- 3 7 - r-, visite
qui
o ;; atuit • a
o
m re
li.MttUi.lt «»4 3^ »w'i. Li vi . V - t/ C 4 đ Li 4Ì
orezzo. Ma sono ancora ricche di pesci aiti
ad essere conservati, perchè per le coste
dalmate passano numerosi banchi di sardelle
e di tonni.
A Lissa esiste già una piccola impresa
per le sardelle in scatola, ma siamo appena
all’ inizio. Il tonno invece si pesca solo per
venderlo fresco e al minuto sui mercati
locali.
Avendo sul luogo 1’ olio e il combustibile
è facile prevedere quale rendimento avrebbe
una moderna impresa peschereccia nella
Dalmazia.
I Dalmati attesìdosw
Malgrado queste risorse, malgrado che i
Dalmati accolgano con entusiasmo, come
invece non avviene in altri paesi, chiunque
si rechi colà con buoae iniziative e capitali
guenza danno uno scarso rendimento di lana, c!ìe facciano prosperare la regione, malgrado
anch’essa di qualità secondaria e quindi di |a nosfra occupazione che dura ormai da
scarso valore. Inoltre le pecore vengono to
sate solo una volta all’ anno dai contadini
.stessi con semplici forbici, per cui si ha upa
grande quantità di cascame; mancando poi
• lanifici (non ve n’è uno in tutta la Dal
mazia malgrado 1 abbondanza di forze idrau-
oltre sei mesi, finora non si è fatto tutto. Non
vaie il dire che iì tempo sia ancora troppo
breve ; basta ricordare con quanta rapidità
e solerzia abbia saputo nei secoli scorsi
sfruttare le risorse del paese la Repubblica
Veneta. Occorre che se ne interessino il
fiche) il contadino, o iì proprietario è co- Governo gli enti pubblici e i privati e che
stretto a vendere questo prodotto ad incet- sj faccia presto, poiché bisogna tendere a
latori, usando per sè solo una limitatissima legare la Dalmazia fin d’ ora — anche quella
quantità, che fila e tesse in casa propria per
i bisogni domestici.
Lo stesso dicasi delle pelli, che vengono
semplicemente disseccate al sole, non esi
stendo alcuna conceria, e cedute agli stessi
incettatori che vi fanno grossi guadagni.
Lo sfruttamento industriale
Più ancora che nell’ agricoltura, la Dal
mazia presenta un vasto campo allo sfrut
tamento industriale. Prima di tutto vi si
trova dell’ ottimo carbone che, se non può
competere con quello inglese, può però ser-
yire benissimo per la maggior parte delle
industrie. Di questo carbone ve ne sono
oue miniere : una vicina a Sebenico, già in
esercizio per i bisogni del nostro J corpo di
occupazione, iniziativa dovuta al nostro Go
vernatore, ammiraglio Millo. L’ altra si trova
Pi« a nord, nell’isola di Pago, ove già una
società zaratina ne aveva tentato lo sfrut-
amento. Per deficenza di capitali l’impresa
n°n fu potuta proseguire e siccome con il
governo austriaco non era permesso diri
gersi alle banche e ad altri privati per ot-
enerii, }a società zaratina si rivolse allo
non occupata — con relazioni e vincoli e-
conomici, che sono assai più saldi e dure
voli che non quelli politici. (
Finora non si è risolto ancora il proble
ma della moneta austro-ungarica; e benché
Ì dalmati, per iì loro profondo patriottismo
non si lamentino e nulla chiedano, ciò non
toglie che tale stato di cose soffochi ogni
attività economica, tanto che, nei traffici si
è quasi ritornati alla forma primitiva del
baratto, e le banche, come quella di. £ara,
hanno dovuto sospendere le operazioni di
cambio e di interesse su depositi.
ì dalmati sperano molto sulla nostra atti
vità, e sopratutto sui pugliesi, sia per ra
gioni geografiche, sia perchè i pugliesi sono
già favorevnlmente noti in quella regione, dove,
anche prima della guerra, avevano buone
ed estese relazioni commerciali.
Ed è da augurarsi che l’attività dei pu
gliesi sia la prima a concorrere allo sviluppo
economico della Dalmazia.
La questione della moneta
Dopo la lucida esposizione del prof. Ber-
tolini, seguì una breve discussione, che si
e§so governo austriaco, il quale mandò aggirò principalmente sulla ques o-ran-
u®/ùnrionari competentissimi a Pago per taria della Dalmazia, che oggi m PP *
odiare V importanza del giacimento, e fu demente qualsiasi iniziativa. q
Con°sciuto che la miniera avrebbe dato posilo anzi si prego 1 prò . ,mnrov-
n 8yande rendimento. Senonchè il governo deve recarsi a Roma, i so intervenga
. siriaco, avendo sempre timore dello svi- vedimento dal governo, (sia , kanche
‘UDnarcj u- . . E . . . j. .. c’n nh® autorizzi le oancne
merce dali' Italia, ci ;< pure i,
-'ri or.esi, -utlc
__ iìan&.jv. wvì esistenti tiene stazioni
di transito devono venire rimandate senza
riguardo a chi sono dirette. Le merci pro
venienti da altri paesi, dice l’ordinanza,
devono essere severamente controllate, così
pure i documenti di scorta, onde con false
dichiarazioni non vengano contrabbandate
merci italiane.
Si vede come ìa Serbia ripaga ed usura
l’Italia per quello che essa le ha fatto,
quando la Serbia era sul punto di sparire
del tutto.
Il giornali semiufficioso „Samouprava« di
Belgrado, attacca il governo romeno per
nuove supposte pretese territoriali a danno
della Jugoslavia. L’articolo, che credesi
ispirato dal governo, dice che ia Serbia a
rischio di un conflitto armato con la Ro
mania non permetterà mai il trionfo del-
l’imperialismo romeno sul Banato.
:.-i U!< < oijiiGii'n
*.perta qaV’ rutteriià militar® una
egregiamente e
Cronaca
Arrivo di S. E. il Governatore. Mercoledì
verso le ore 14, arrivò con un'automobile
da Sebenico, S. E. il Governatore Enrico
Millo. La città era tutta imbandierata: jnh
riadi di tricolori salutavano festosamente il
glorioso, Vice Ammiraglio che ora da Zara
fedele reggerà le sorti di tutta la Dalmazia
italiana.
Nel pomeriggio accostò alla Riva Derna
la R. nave „Europa«, sede temporanea dì
tutti gli uffici militari.
Così Zara ridiventa l’antica capitale della
Dalmazia, ma sotto ben diversi e più jsaeri
auspici.
La presenza nella nostra città di S.4L. il
Governatore, che ha cuore fervido di patriotta
e mente illuminata di uomo di Stato, ci è
sicura garanzia che nuova era di con
cordia civile e di pt^^sso si schiuderà per
questa terra redenta» WR
La festa dello S^étnto. Il giorno l.o
giugno, nella ricorrenza della festa dello
Statuto, avrà luogo una rivista militare della
truppe di terra e di mare alla presenza di
S. E, il’ Vice Ammiraglio Enrico Millo, Se
natore del Regno, Governatore della Dal
mazia e delle isole Dalmate e Curzolane.
, La rivista avrà inizio alle ore 9 e si svol
gerà a Riva Nuova in corrispondenza del molo.
Prima dello sfilamento delle truppe sarà
celebrata la messa da campo e saranno con
segnate alcune ricompense al valor militare.
Nel pomeriggio, alle ore 17 in località
Spianata, si svolgeranno -le, gare ginnastico-
.. le squadre militari dei vari Corpi
a Zara e della Regia Marina.
; ?ti eretti in Piazza Delauranna
.. cali ai lati e di fronte al palco
«•^vR post«' le
e civili ci^e hanno ricevuto inviti
personali. Lo steccato A (situato all’angolo
della casa Trigari) sarà messo a disposizione
del Governo affari civili per la Dalmazia;
lo steccato B (situato accanto al Caffè Lloyd)
a disposizione del Municipio. Lo steccato
C (di fronte allo steccato A) è riservato
alla Società ginnastica, al ginnasio-liceo,
alla scuola tecnica, alla scuola d’arti e
mestieri e alla scuola civica di S. Demetrio.
Lo steccato D (di fronte allo steccato B) è
destinato alle scuole elementari maschile e
femminile della città e alla scuola popolare
di Borgo Erizzo. Ci sono inoltre due altri
steccati (E, E), posti ai due lati del molo
di fronte all’altare, per i bambini dell’asilo
d’infanzia e puerizia.
Il pubblico sarà ammesso ai fianchi esterni
degli steccati. Si raccomanda di arrivare al
ui pies;
■u» versi
iiiiìi
in
11 ìSMÌI
Il rinvio non è stato per nulla motivo di ral
lentamento nel lavoro del Comitato promotore.
Anzi si direbbe che esso sia stato causa di
un’attività più alacre negli Uffici dell’Istituto
Italiano per F espansione Commerciale e Co
loniale, che, come è noto, è il promotore
del Convegno Adriatico. Sono adesioni con
tinue che giungono da tutta Italia: è l’an
nuncio dì altri temi da essere portati alia
discussione del -convegno. Tutto questo a
dimostrazione sempre maggiore che il Con
vegno è inteso nella sua completa impor
tanza ; importanza nazionale e storica, data
l’ora in cui esso avviene.
L’impronta complètamente nazionale as
sunta ormai dal Convegno si accentua an
che per il fatto delle personalità che già fin
d’ ora hanno mandato le loro relazioni sui
tèmi più diversi e involgenti tutta quanta
l’attività nazionale nei suoi rapporti con
1’ Adriatico. Non è possibile, per ragioni di
spazio, dare l’elenco di tutti i temi che già
sono pervenuti al Comitato.
Non possiamo tacere che l’onorevole
Luigi Luzzatti sarà pure uno dei più emi
nenti relatori che daranno lustro e autorità
a! Convegno, e mentre non possiamo non
mettere in rilievo che Enti pubblici del
l’Umbria e della Toscana hanno, tra l’altro
mandato importanti relazioni sulle traversali
unenti il Tirreno e l’Adriatico, quali ad
esempio quella di Livorno, Siena, Iesi, An
cona e diramazioni, dobbiamo limitarci ed
avvertire, che quasi tutte le principali Ca
mere di Commercio, prime fra esse quella
di Trieste^ Fiume e Zara hanno, mandato
loro relazioni, che verranno illustrate da
appositi rappresentanti e che talune delle
maggiori Case Industriali, quali la Fiat di
Torino, per limitarci a un unico esempio,
breve si pensa d’inaugurare anche una sar
toria. Non vi so dire le benedizioni dei
popolo così largamrnte beneficato da quest’o
pera di civiltà e carità.
Refezione scolastica. Anche a sollievo
della gioventù delle scuole popolari s’è già
fatto molto. Per le cure solerti del Sindaco
sig. Marincovìch, il quale trovò largo e pronto
appoggio nel Ten. col. Cirillo, fu già inau
gurata la refezione scolastica in tre luoghi
di questo distretto; a Nona, a Verkè e a
Bevilacqua. Ci fu, è vero, da principio,
specie nel villaggio di Verkè, qualche diffi
denza e qualche tentativo d’ostruzione contro
quest’ opera umanitaria e caritatevole ; ma le
agitazioni inconsulte di qualche famigerato
maestro e
a nulla. 1 genitori degli scolari e gli alunni
stessi finirono per comprendere la bontà e
la civiltà di questa istituzione e ora la re
fezione è frequentatissima e tutti ammirano
1’ opera benefica dell’ Italia. Nelle stanze delle
scuole oggi fa bella mostra F immagine di
S. M. il Re, come nume tutelare di queste
popolazioni, così derelitte dal cessato obbro
brioso governo.
Da Sebenico
Sponsali. Mercoledì scorso si celebrarono
qui le nozze della simpatica signorina Paola
Carmen Isler col sig. Alessandro cav. Cor
tesi, Caposezione al Ministero del Commer
cio e ora addetto come tenente di comple
tamento al locale Ufficio delle RR. Poste.
Al passaggio delle automobili una folla
di gente faceva ala dalla casa della Sposa
alla Basilica di S. Giacomo e il corteo nu
ziale fu ricoperto di fiori. Alle 10 si svolse
la cerimonia in Chiesa, dove il M. R. par
roco Don Cristoforo Caragiole dopo la
funzione di rito tenne agii sposi un vibrato q pieno conseguimento delle nostre aspira-
discorso d’occasione. zioni nazionali — ho ricevuto il gradito
Seguì un santuoso ricevimento al Casino, incarico di ringraziare, anche a nome della
I1GUAIOU1LC U1 UU<UW1C IdUIlVvIuLU " O . 1 . Il O A Cprete fanatico non approdarono P°s‘° assegnato puntualmente alle ore 8.45.
r rr - Uguale disposizione per steccati, contras-
segnati dalle medesime lettere, ci sarà anche
in Piazza d’ armi per le gare del pomeriggio.
Domani alle 21.30 ci sarà a bordo della
r. nave 5. Giorgio, un trattenimento, per il
quale furono diramati dal Governo della
Dalmazia speciali inviti.
* *
S. A. R. il Duca d’Aosta ha inviato al
Comando della 66.a Divisione la somma di
lire 500 perchè sia distribuita alla popola
zione civile. 11 Comando si riserva di far
conoscere in seguito il modo e il giorno
della distribuzione.
S. E. V on. Orlando ringrazia. Dal Se
gretariato generale per gli affari civili del
Comando Supremo giunse al nostro Sinda
co la seguente lettera :
,,D« S. E. il Presidente del Consiglio dei
Ministri — impossibilitato a rispondere agli
enti o privati cittadini che, con sentimento
altamente patriottieo, vollero fargli perveni
re calorose attestazioni di simpatia e di so
lidarietà, formulando i più fervidi voti per
apparsi di centri industriali ed operai, mise direttamente, sia che autorizzi e «^ri«rt»bi~ hanno esse pure voluto dimostrare il vivo
la C08a a dormire. fare anticipi versa corone) che valga a nstaoi nanno e h
al quale, oltre gli sposi, parteciparono il
Generale comandante la piazza e numerosi
ufficiali del presidio. Uno stuolo di bambine
bianco-vestite distribuivano fiori agli invitati.
In tale occasione S. E. il vice-ammiraglio
E. Millo fece distribuire dei sussidi ai poveri
Delegazione italiana per la Pace, i Comuni,
i Sodalizi e i singoli firmatari indicati nel
l’unità nota e di inviar loro il saluto più
cordiale per la magnifica manifestazione
d’italianità.
Prego la S. V. di volersi rendere inter-
della città. Gli sposi partirono per il viaggio prete di tali sentimenti.
tri a mamma m a 4- JU. a L*/-vv«rì In •"» 4-TI »-> n rtì/VIlAArA 1* a m « a • a •di nozze diretti a Roma la mattina seguente.
Li accompagnano i voti sinceri di felicità
di tutti i numerosi amici.
Da Spalato
La Società Ginnastica sciolta. Vi segnalai
già F ultima prodezza compiuta dal governo
della Jugoslavia : fu sciolta con decreto
dell’ autorità politica la società ginnastica
locale.
Quello che non ha fatto F Austria lo
compie la Jugoslavia, dimostrando di essere
Con distinti ossequi
Il segretario, Adamo.
Nella nota si accenna al Presidente del
Fascio Nazionale, al Fascio Nazionale e al
Fascio femminile.
Note personali. 11 nostro Sindaco è par
tito domenica scorsa a bordo deli’ „Eritrea«,
chiamato dal regio governo. Probabilmente
si porterà anche a Parigi, per fornire ai
nostri delegati informazioni importanti |pl-
F assetto politico ed economico di queste
terre.
cario generale nel 1478, lavorò in Venezia,
e dal 1473 al 1488 parecchie si trovano sue
edizioni, la maggior parte di classici latini.
Bonino de Bonini sembra che per qualche
tempo fosse compagno al primo, trovandosi
una edizione di Venezia del 1478 col nome
di entrambi, ma poi lavorò da sè in Verona
ed in Brescia, come lo dimostrano le opere
da lui colà stampate entro gli anni 1481
1490, nelle quali ordinariamente egli si dice
da Ragusi, quantunque da ultimo usasse il
generico appellativo di Dalmata. Delle molte
opere pubblicate da questi due tipografi ci
piace ricordare le seguenti:
L'Italia illustrata, Verona 1482, per Bo-
ninum de Boninis de Ragusio. — Dell'arte
militare di Roberto Volturio, tradotta in vol-
gare da Paolo Romusio, id.. Verona 1483. —
Pompejus Festus, id., Bi'ixiae 1483. — Ter.
Varo, de lingua latina, id., Brixiae 1483. —
Plutarchus, de Virtute mulierum, id., Brixiae
1485. — Dante Alighieri, la Divina Com-
media col comento di Cristoforo Sandino,
Brescia, id., 1487. — C. Cornelii Taciti, liber
de moribus germanorum. Venetiis, Andrea
Catharense 1476. — M. T. Ciceronis, Epi-
Milano, Treves 1878 pei dalmati degna di grande at-
tenzione, comparve di recente i' opera „La terra e
V uomo", del sig. professore Gustavo StrafForello, nella
quale fa delle Bacche di Cattaro una descrizione da
eclissare qualunque altra far si potrebbe delle più
barbare ed inospiti contrade. li' egregio professore
Giuseppe Gelcich nei N.ri 18, 19 e 20 del periodico
„l'Avvenire", spinto da patria carità ha dato tre im-
portantissime lezioni all'autore, il quale si è creduto
in dovere di dichiarare che quella parte del suo la-
voro che riguarda le Bocche non era parto della sua
penna, bensì di certo sig. barone Federico Helhvald
dimorante a Cannstadt. Comunque sia, il sig. Straffo-
rello, se non d'altro, ha commesso un peccato gra-
vissimo di legger&K-z.a prendendo per oro purissimo la
scoria raccolta da una testa baronale qualunque. Lo
scritto si riferisce alle Bocche di Cattaro, ma lo stu-
pido insulto offende Dalmazia tutta; egli è pertanto
che noi, tenerissimi e gelosi dell'onore della comune
patria, dedicheremo d'ora innanzi tanto all' egregio
prof. Strafforello quanto al barone Hellwald queste
memorie.
1) Illyr. sacr. Voi. VI p. 427.
stolae familiares cum comentario libertini
Clarici Crescentinatis, id., 1487. — Tibullus
cum Commentariis Bernardini, id., 1488. —
Juvenalis, Satyrae cum Commentaxàis Donati.
Come gli accennati due dalmati furono i
primi ad esercitare l'arte tipografica in Ita-
lia, così altro dalmata, Fortunio Gian Fran-
cesco, fu il primo che fissò le leggi gram-
maticali dell' italica favella e che il Bembo
poi condusse a perfezione. Nel Dizionario
biografico degli uomini illustri della Dalma-
zia, compilato dall'abate Simeone Gliubich
e pubblicato nel 1856, del nostro Fortunio
si ritrovano le seguenti notizie : „secondo Apo-
stolo Zeno nelle sue giunte alla biblioteca
dell'eloquenza italiana di mons. Fontanini,
schiavone di nascita, discepolo di Marcanto-
nin Sabellico. La sua professione è stata di
giurisprudenza. Trattò cause per qualche
tempo nel Foro Veneziano. Ne' momenti d'o-
zio occupavasi nella lettura di Dante, del
Petrarca e del Boccaccio, e da queste fonti
triisse le regole di quella grammatica vol-
gare, eh' egli pensava di estendere a cinque
libri, ma per timore di essere prevenuto dal
Bembo e da altri, e di perdere con ciò la
gloria di essere il primo, si affrettò a darne
fuori due soli. In quei due insegnò il modo
di direttamente parlare e correttamente scri-
vere in italiano. La prima edizione dell'o-
peretta succitata del Fortunio, intitolata :
Regole grammaticali sulla volgare lingua,
uscì in Ancona per Bernardini Vei-udese nel
1516. Dal 1516 al 1552 ne furono fatte altre
quattordici edizioni, tre di queste da Aldo."
Fortunio fu anche podestà di Ancona dove
cessò di vivere.
(Continua).
j^EI^AE^-pUPILLI.