Zara-Sabalo 16 Novembre 1861. Anno II.
LA VOCE DALMATICA
GIORNALE ECONOmiGO-LETTERARIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — Il prezzo (P associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior, tì V. A. — I pag-amenti potranno farsi per 1" annata intera, ed anehe per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, eoli'indicazione del nome, cognome, e domicilio
deir associato. — L'attere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza aflranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vale s. 15
SOlflWlARlO — Indirizzo del Comune di Boi al
Deputato Lapetma. — Le montagne della Dalmazia nei
rapporti colle a^ue (cont. e fine). — Scuole reali ed
elementari (continuatone). — QrQmi^iazione degli
^c» — Camera di commercio ed
Mdustria di Zara. —
AW Mìmirissimo signore
D.f liHlgrl l^apeiina i- r. Consigliere
d'ipp^D e imputato della Dalmazia al Consii|[Iio
dell' Impero in Vienna
Le potenti parole testé pronunciate da V. S
illustrissima nel consesso di cotesta Camera de*
Deputali, destarono i più vivi sensi di ammira-
zione, di gratitudine e di conforto nel cuore di
ogni Dalmata, cui 1' autonomia della patria è que-
stione di vita 0 di morte.
Finché sarà rispettato il Sovrano Diploma
20 ottobre 1860, e finché la Dalmazia si gio-
rierà di avere nel Consiglio dell'Impero sì va-
lenti figli, essa non sarà costretta di soggiacere
alle altrui prepotenti voglie.
Per la qual cosa la borgata di Boi, gelosa
quanto altra mai del più sacro dei diritti e del
patrio onore, ringrazia cordialmente V. S. illu-
strissima di lutto quello die sì generosamente ha
voluto e saputo fare per la salvezza della co-
mune patria, e la invita a volerne sempre con
pari coraggio e sapienza propugnare ogni diritto,
e difenderla da qualsivoglia sopruso od attacco.
Da/ Sindacato comunale di
Boi, li 20 ottobre 1861
Il Sindaco
<niuseppe Yusio.
"•) Ricevuto soltanto il 13 corrente. ned.
liC montagne della Dalmazia
nei rapporti colle aque.
(Cont. e fine. v. n.ri 34, 36", 45).
Il fenomeno delle aque, consideralo in tutte
le sue fasi, viene ad essere questione di fisica-
matematica, che si riduce nella parte pratica a
questione dinamica.
Infatti, i' effetto benefico delle pioggie su di
un territorio dipende dalla quantità d' aqua caduta,
e dalla durata di sua presenza allo stato liquido
0 a quello di fluido aeriforme. L'elfetto quindi
delle pioggie su di un territorio comprende i
faltori: quantità di pioggia caduta, e conserva-
zione in favorevoli condizioni dell' aqua caduta.
Ammetto in nostro arbitrio ambedue i fat-
tori. Suppongo, come dissi, che i monti diboscali
aumentino il fattore pioggia caduta.
Rimane l'altro fattore: conservazione in fa-
vorevoli condizioni dell' aqua caduta.
Ambedue questi faltori devonsi considerare
relativamente alla nostra provincia.
Non mi fermerò a dare una descrizione della
Dalmazia. Dirò soltanto che per la posizione geo-
grafica della nostra provincia, la quale si esten-
de dal 42." 10' al 44." 10' in latitudine nord,
e dal 12." 15' al 16." 37' in longitudine est
dal meridiano di Parigi; per la sua vicinanza al-
l'Adriatico che la fiancheggia per tutta la sua
lunghezza da mezzogiorno e da occidente; per la
posizione dei monti delle provincie confinanti della
Bosnia e dell' Erzegovina a settentrione ed oriente;
per la disposizione felice de' suoi altipiani e di
quelli della Bosnia e dell'Erzegovina rispetto alla
costa; per la collocazione de' suoi monti; per la
natura geognostica del suo suolo, dovrebbe es-
sere abbondantissima di sorgenti d' aqua da per
tutto, godere d'una temperatura mite d'inverno,
dei benefici effetti dei venti periodici di mare e
di terra durante la stale, e dei vantaggi delle
rugiade nelle notti placide e serene di giugno,
N. 41 Zara-Sabato 23 Novembre {861. Anno II.
LA VOCE DALMATICA
GIORNALE EGONOMIGO-LETTERARIO.
II Giornale sì publica ogni Sabato. — li prezzo d'associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel reato
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per T annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coli'indicazione del nome, cognome, e domicilio
deir associato. — Lettere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vale s. 15
SO MI IH ARIO. — Circolare della Giunta provinciale
dalmata. ~ Risposta del Deputato D.r Lapenna all' in-
diritm del Municipio di Spalato. — Scuole reali ed e-
lementari (continuazione e fine). — SuW esposizione di
Firenze (continuazione e fine). — Poesia. — Teatro di
Zara. —• Rettifiche.
Circolare della Giunta provinciale Dalmata.
Con nota 11 ottobre ultimo decorso n. 334
la Giunta, rimettendo a codesto Spettabile. . . .
il budget provinciale della Dalmazia peli'anno
amministrativo 1862, faceva conoscere come in
riflesso alla carestia, le cui conseguenze si fanno
già sentire in vari punti del paese, e minacciano
di assumere proporzioni straordinarie nel prossi-
mo inverno e nella successiva primavera, avesse
nelle due rubriche strade provinciali e costru-
zioni idrauliche spinto il preventivo a quel più
largo limite ch# per lei potevasi, ed avesse pro-
vocato rassegno di fior. 20,000 da parte dello
stato, e calcolasse nell' attiva cooperazione dei
Comuni onde offrire lavoro e pane a chi ne a-
vrebbe abbisognato, e prestare quei soccorsi che
fossero indeclinabilmente richiesti da stringentiS-
sima penuria.
Neir intenzione di por mano all' opera, essa
ora interessa codesto Spettabile .... a deter-
minare, ed a render note con esattezza quelle
strade vicinali del suo distretto, di cui sarebbe
opportuno d'imprendere la riattazione o la co-
struzione, e quei lavori idraulici di cui presen-
terebbesi vantaggiosa e non soggetta a gravi
difficoltà e dispendio 1' esecuzione.
Per ciò che il dispendio concerne, è natu-
rale il riflettere che la Giunta, come consta dal
preaccennato budget, all' infuori dei redditi del
fondo domesticale, che ascendono annualmente a
fior. 2104, ed all' infuori dei redditi degli ospe-
dali e del fondo degli esposti, che si devolvono
esclusivamenle ai riSpeUivl due istituti, non ha
altri mezzi pecuniari oltre a quelli che le deri-
vano dalla sovraimposta provinciale e circolare^
già portata nel budget a grave misura; ed è na-
turale il riflettere che di pari risorsa dispor pos-
sono le Comuni, sotto denominazione di sovrim-
posta comunale.
Da ciò una deduzione, quella cioè, eh' es-
sendo afi'atto eguale pel contribuente se paghi
la sovrimposta sotto l'una o sotto l'altra deno-
minazione, non è giusto che il peso venga im-
posto esclusivamente dalla Dieta, e ciò deve anzi
accadere tanto meno, quantochè la Dieta nel-
r imporlo non ha presente che il bisogno gene-
rale della provincia, e nell'impiego deve curare
che una delle sue parti muover non possa do-
glianza d' essere stata ad altre posposta, mentre
le rappresentanze comunali invece traggon mo-
tivo air aumento della sovrimposta comunale^ ed
alle maggiori o minori sue proporzioni, dagli spe-
ciali bisogni del Comune, a di cui vantaggio tale
sovrimposta devolvesi esclusivamente, e tali bi-
sogni varian di molto da Comune a Comune, co-
sicché ogni rappresentanza comunale ha sotto
questo, come sotto altri rapporti, una gestione
affatto distinta da quella delle altre.
Siffatte riflessioni non hanno per iscopo d'in-
durle ad aumentare il peso del possesso fondia-
rio, già tanto aggravato, ma dirigonsi invece a
suggerire una necessaria moderazione nelle pro-
posizioni che verranno fatte relativamente a la-
vori stradali ed idraulici, onde non ne seguan
poscia, doglianze che molto sia stato proposto e
poco 0 nulla eseguilo.
Da un lato le imposte onerosissime, dal-
l' altro le terribili conseguenze della carestia e
r obbligo in chi può di prestarsi a soccorso.
In questo bivio, ov' è così difficile la scelta,
le rappresentanze comunali hanno fuor di dubbio
facoltà di rivolgersi allo stato, e di provocare
sussidii da sè, indipendentemente pure da quel-
r appoggio che, anche per questa via, è sempre
pronta a prestare loro la Giunta.
Esse possono attendersi che la Giunta stes-
^ ma insieme gli lascia libertà e gli infonde animo
di volare da sè, e a ciò gli apre campo. Or a
questo è conducevole mirabilmente T indetermi-
nato de' suoni; che ciascuno uditore può non so-
lamente applicarli al sentimento proprio e ai gradi
del suo sentimento, ma sì a nuove idee; e quelle
melodie convertire ad altre parole dell'anima sua,
così come altri maestri potrebbero quelle stesse
parole avvivare ciascuno di nuove armonie. L'in-
, definito eli' io dico, tiene dell' infinito anche in
questo, che, siccome nel punto medesimo quattro
e sei voci e anime diverse accompagnano al
medesimo concetto musicale diversi e contrari
sentimenti, così l'uditore nel punto medesimo ac-
cogliendoli neir unità dello spirito, sente in sò
Dio, in cui non è successione di tempi. Così la
scienza de'numeri e l'arte del numero si colle-
gano in vincolo sacro; e se 1' architettura è la
matematica delle forme, la musica è F algebra
sublime de' suoni; e da ogni moto, siccome da
ogni forma, gli antichi sentivano spirare armonie.
Così intendesi in parte, come i paesi meridionali
d'Italia, al paragone men ricchi nelle arti del
bello visibile, vantino, insieme con matematici e
pensatori valenti, musicanti sovrani; e come l'i-
stinto musicale, più che altrove, sia ivi proprietà
popolare, (Confinila].
TSf. 'S'ummaséo*
Il Pepatalo Lapenaa al Redatlore del ''Tempo,,.
Onorevole sig. Redattore.
Una corrispondenza da Zara, riportata nel
n. 48 del Tempo^ parlando di Dalmazia e di
dalmati non può, come essa si esprime, non con-
sacrare qualche linea alla mia persone. V ano-
nimo autore si manifesta del partito annessioni-
sla, e disapprova con modi ed in termini ornai
di moda fra molti di quel partito, le direzioni e
le aspirazioni di coloro, i quali combattono per
r autonomia della propria patria. Io, che disde-
gno r avversario mascherato, non prenderò la
penna per occuparmi di lui, quand'anco meno ba-
rocche ne fossero le argomentazioni, meno igno-
bili le frasi usate sul conto mio. Le mie con-
vinzioni politiche io ho formulale chiaramente
neir assemblea, di cui mi onoro far parte, e nei
publici fogli, sempre a ^visiera alzata, senza la
maschera dell' anonimo o del pseudonimo.
I numerosi indirizzi delle comuni di Dalma-
zia e de'suoi piìi rispettabili cittadini, se non mi
fanno prender illusione sulle mie forze, mi ras-
sicurano però che io ho rettamente interpretati i
sentimenti della grande maggioranza de'miei com-
patriotti, ed ho data a questi sentimenti la giusta
espressione. Se trovo tuttavia, di non passare
sotto silenzio la corrispondenza suaccennata, gli
è solamente perclr essa si richiama — per ve-
rità con poca buona fede di citazione — ad una
data {!LQVC Algemeiue Zeitunrj^ la quale mette in
rapporto con scopi politici la*mia recente gita a
Venezia. L'improbabilità di questa notizia, una
delle tante fole, onde si abbellano talvolta i fo-
gli stranieri, era tanto manifesta che verun foglio
austriaco trovò di accoglierla nelle sue colonne.
Nè io credo che il corrispondente di Zara, se
dalmata, ha diversamente giudicala quella notizia.
Nella piccola Dalmazia, ove abbiamo la fortuna
di conoscerci pienamente nelle nostre relazioni e
nelle nostre tendenze, era notorio lo scopo del
mio viaggio — modestissimo privatissimo: era
allettuosa sorpresa al mio vecchio genitore, il
quale vive una vita privatissima, modestissima,
in quella città meravigliosa. Siccome però code-
sta notizia, richiamata in una corrispondenza, ac-
colta da un giornale riputato e diffuso, potrebbe
0 in buona o in mala fede trovar lettore dispo-
sto a farne capitale, credo opportuno sraentirla
formalmente dichiarando mancarci ogni fonda-
mento di verità.
Non dubito, sig. Redattore, eh' ella colla
imparzialità che la distingue, e alla quale io
delibo grazie per la gentile accoglienza fatta, non
ha guari, nel suo periodico all' indirizzo, onde
mi onorava il Municipio di Spalato, in proprio ed
in nome de' miei elettori, vorrà accordare un po-
sticino nelle stesse colonne anche alla presente
mia dichiarazione. — Vienna^ 30 noDemhre.
D.r fljBiigi Eiatienna.
Deputato dalmata al Consiglio deW Impero.
Altra dicliléiraaloise.
Signor Redattore della Voce Dalmatica.
Nel n. 285 della Gazzetta di Fiume è in-
serito un articolo comunicalo da Zara col titolo:
Un contrattempo.—La proprietà letteraria è sa-
cra a qualunque miseria si riferisca : debbo perciò
declinare 1' onore che mi viene attribuito da in,-^
genui o perspicaci amici, d'essere l'autore di
quello spiritoso articolo. Io non comprendo il giu-
sto valore della teoria sulle macchine proclamala
dal sig. -S., per poterla professare ; non sono tanto
papista^ da lanciare sarcasmi all' indirizzo di nes-
sun ortodosso; non dò importanza a problemati-
che fischiate morali^ per parlarne con tanto ca-
lore. Le parole d'encomio riguardo ai membri
attuah della Camera di commercio sono le sole
a cui potrei sottoscrivere.
La prego d'inserire nel suo giornale ques;ta
dichiarazione.
Zara, 5 dicembre 1861.
D.r ff^» Buiat
Segretario della Camera di commercio.
covero, converrebbe intanto che se non impe-
dito ai veri poveri di fruire della carità cittadi-
ha in certe giornate, sia però posto un freno
air abuso che delia medesima viene fatto da una
questuante ciurmaglia, ed al modo con cui da
certi benefici essa vien praticata.
— La sera del 26 cominciò le sue recite
la compagnia drammatica Ligure diretta dall' ar-
tista Tommaso Massa^ e quantunque non nuove
per queste scene le produzioni finora esposte, le
prime impressioni fatte nel publico furono in pieno
soddisfacenti.
Per morte.
Il 22 cadente mancò a' vivi nella città no-
stra Pietro Bottura, canonico onorario della me-
tropolitaua, fu professore di filosofia nel Liceo,
e direttore generale dei ginnasi di questa pro-
vincia. I chiari meriti aquistati da questo valen-
tuomo neir istruzione publica durante il corso
lungo della sua vita, che passò per la massima
parte fra noi, amando la patria nostra come sua
propria, ed a vantaggio della medesima i ricchi
lumi della sua mente impiegando, ne resero a
tutti dolorosa la perdita, e fecero nelle di lui
esequie spiccare quei sentimenti di gratitudine,
con cui furono sempre dai Dalmati retribuiti co-
loro che fecero ad essi del bene. Tutte le con-
fraternite, la scolaresca tutta coi rispettivi corpi
insegnanti, ed un numeroso clero secolare e re-
golare, preceduti dalla musica militare, concor-
sero a rendere quant' era più possibile decoroso
e r accompagnamento ed il successivo uffizio
ecclesiastico. Ma specialmente si distinse il no-
stro imp. reg. Ginnasio, che non solo col suo
pieno intervento, e col corteggio alla bara di
quattro signori professori, e di sei alunni con
torcie, ma eziandio, con tre iscrizioni stampate in
diverse lingue, e con versi che in vari siti leg-
gevansi manoscritti, render volle ben giustamen-
te onore al dotto uomo, che tanto fu all' istituto
medesimo d' ornamento. Dietro alla bara veniva,
con a capo il signor Presidente della nostra Die-
ta ed il signor Podestà, uno stuolo di citta-
dini e publici funzionari, stati amici ed in gran
parte discepoli a lui, che tanti potè contare e
degli uni e degli altri per ogni dove della pro-
vincia nostra. Stupiron taluni dell' assenza di certe
notabilità, che talvolta s'incomodano per molto
di meno; giova però credere che qualche indif-
feribile occupazione, o la rigidezza straordinaria
dell' atmosfera, sia stata loro d'impedimento. —
Un' altra volta daremo dell' esimio defunto qual-
che cenno biografico, ed intanto le iscrizioni ri-
porteremo che i funerali suoi decorarono.
Dell' i. r. Ginnasio.
A
PIETRO BOTTURA
Canonico Onorario Della Metropolitana
Delle Discipline Filosofiche
Professore Egregio
Promotore Della Dalmata Economia
Solerte Indefesso
Dal Fior Degli Anni All'Estrema Canizie
Maestro E Moderatore
Della Patria Gioventù
Mentissimo
Il Ginnasio Di Zara
Memore De' Bene fatti
Nelle Solenni Esequie
C.
In Parentalibus
PETRI BOTTURA
Genere Ore Itali
Vita Opere Dalmatae
Universis
Doctrina Morum Gomitate Conspicui
In Juventute
Piotate Literis Scientiis Instituenda
Sibi
Olim Praepositi
Archigymnasii Jadrensis
Rector Doctores Discipuli
PETRA BOTTURA
Popa Kanonika Začastnoga
Učitelja Mudroslovja Na Liceju
Ravnatelja Glavnoga Gimnazijah Dalmatinskih
Upravitelja Pragimnazija Zadarskoga
Talijanca Dalmaciji Slovom I Perom
Zaslužnoga
Nakon Duge Službe Zamirenoga
Učitelji I Učenici
Mile Uspomene Radi
Učitelja Druga Glavara
U Pokoj Viečnji
Počitanjem Sprovode
Na Badnji Dan Božićnji
1861.
N. 2. Zara-Sabato li Gennaro 1862. Anno ni.
LA VOCE DALMAm
GIORNALE ECONOMIGO-LETTERARIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — Il prezzo d'' associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pei resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per T annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi perla posta, coli'indicazione del nome, cognome, e domicilio
deir associato. — Lettere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vi)le s. 15
SOMMARBO. — Sul servizio delle ronde comunali.
— Il rovescio della medaglia sulla proposta de Ponte
nella seduta municipale del 3 dicembre. — Il nuovo
Podestà di Sebenico. — Archivio capitolare di Traù
(continuazione). — Società filarmonica di Zara. — Be-
neficenm publica. — I topi dei piroscafi. — Varietà.
Sul servizio delle ronde comunali.
Mozione della Giurila provinciale dalmata.
In avvertita relazione col regolamento pel
servigio delle ronde comunali, promulgato colla
governiale notificazione 24 settembre 1845 num.
20863-1866, venne disposto con circolare go-
vernativa del 23 gennaio 1852 n. 19728-8083:
a) che per qualsiasi reclamo portato alla
gendarmeria in oggetto di danni campestri, o pa-
scoli abusivi, la medesima avrebbe prestato alle
parti r occorrente assistenza ;
b) che ogni capovilla destinar dovesse al-
cuni rondari, perchè in turno si occupassero e-
sclusivamente della sorveglianza necessaria a re-
pressione dei ^anni campestri, agendo in caso di
contravvenzione a senso dei vigenti regolamenti,
e provocando all' evenienza di qualche ostacolo
od opposizione 1'appoggio della c. r. gendarmeria;
c) che i rondari venivano autorizzati, per
maggior elTicacia nell' esercizio di detta sorve-
glianza, ad unirsi alle ordinarie pattuglie che en-
tro il territorio del villaggio fossero fatte dalla
stessa gendarmeria;
d) che ogni capovilla mediante apposito ron-
daro dovesse render noti ogni terzo giorno al
capo del più prossimo appostamento di gendar-
meria 1 rondari da lui destinali a sorveglianza,
nonché se, e quali danni fossero nel frattempo
avvenuti nelle tenute del villaggio ;
e) Che dei danni campestri avvenuti e delle
riferte avute dai capovilla dovendo la gendar-
meria far relazione giornalmente, sulle mancanze
dei capovilla e dei rondari, che venissero per
questa o per altra via constatate, sarebbesi pro-
ceduto dal pretore in via sommarissima, e pro-
nunciata a senso del § 23 del citato regolamento
delle ronde villiche una multa da uno a sei fio-
rini; ed
P che in fine quelle Comuni che avessero
ritenuto gravosi od anche non necessari i preac-
cennati provvedimenti, erano autorizzate a pro-
vocarne la cessazione, od anche la parziale mo-
dificazione.
Le disposizioni della circolare ora riferita
vennero approvate dall' i. r. Ministero dell' inter-
no, con avviso che da parte pure dell'imp. reg.
Comando superiore di gendarmeria era stato in-
caricato il c. r. reggimento di gendarmeria a
darsi particolare premura per tale servizio di po-
lizia campestre.
Più tardi, e precisamente con nuova circo-
lare dell' i. r. Luogotenenza 28 settembre 1855
num. 13632-2601, venne tolto 1' obbligo ai ca-
povilla della giornaliera riferta sui danni campe-
stri di cui si fece sopra menzione sub e, e venne
inoltre sospeso il continuo servigio in turno delle
ronde, perchè grave all' economia domestica dei
rondari, e non necessario in circostanze ordina-
rie, ed in tutti i tempi dell' anno.
Così essendo, ha riflettuto la Giunta, che
colla prima fra le citate due circolari venne, sot-
to la lettera f)^ impartita autorizzazione alle Co-
muni di provocare, oltreché la cessazione del
continuo servigio in turno delle ronde, anche la
modificazione delle relative disposizioni; nonché
ha riflettuto ulteriormente: che la stagione inver-
nale non è stagione di frequenti lavori campe-
stri, e non è quindi a temersi che dal servigio
in turno delle ronde derivar possa grave disse-
sto all' economia domestica dei rondari; che palla
carestia la quale affligge tutta la provincia le
circostanze non possono dirsi ordinarie, e vuole
anzi ragione sia provveduto per quanto si possa
energicamente a tutela della publica sicurezza;
che la Dieta fece espressa ingiunzione alla Giunta
N. 3. Zar a-Sabato i 8 fiennaro 1862. Anno III.
LA VOCE DALMATICA
GIORNALE EGONOMIGO-LETTERARIO.
Il Giornale si piiblica ogni Sabato. —• Il prezzo d'associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pag-amenli potranno farsi per T annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coli'indicazione del nome, cognome, e domicilio
dell' associato. — Lettere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza alTranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vale s. 15.
— Sulla solforazione delle tili. — Al-
cune consideraiioni e relti^cationi. — Meno sicuro d'in-
cremento economico per V Istituto di publica beneficenza
in Spalato. — Scontro della publica fona coi malvi-
venti. — Cronaca urbana. — Nuovo Deputato. — Tributo
di riconoscenza. — Un grato annunzio. — Varietà.
Sulla solforazione delle viti.
Mozione della Giunta provinciale dalmata.
Onde recare diminuzione alle conseguenze
della crittogama così pregiudizievole a questa
provincia, che per clima, per meridionale espo-
sizione, e per qualità di suolo è paese eminen-
temente vinicolo, la Giunta vario tempo addietro
erasi rivolta al benemerito patriota il professore
d' agraria presso 1' Università di Padova D.r An-
tonio Keller, onde ritrarre da lui precise ed au-
torevoli informazioni sulla solforazione, su que-
sto rimedio la cui efficacia contro la muffa delle
uve è ormai ridotta a tale verità su cui sarebbe
irrazionale ogni dubbio.
Il benemerito professore colse tosto l'occa-
sione a nuova prova di quell' affetto solerte ch'e-
gli nutre pel suo paese, e diresse quindi alla
Giunta la risposta che qui si annette, la quale
richiama due alti che le regole comprendono da
osservarsi nella solforazione, su di che da parte
della Giunta sarà fatta compilare, e verrà publicata
nelle due lingue italiana ed illirica dettagliata i-
struzione, tostochè ottengasi prova che l'ecci-
tamento dato colla presente circolare abbia pro-
dotto qualche effetto.
Ed ora che il rimedio è certo, ed agevole
ne riesce l'applicazione, altro non rimane fuor-
ché la virtù delle prime mosse e dei primi co-
nati; nonché, per quanto sia possibile, la dimi-
nuzione degli ostacoli, 1' appianamento delle dif-
ficoltà.
La prima parte spetta manifestamente alle
Comuni, essendoché è ad esse demandato l'in-
carico di dare impulso all' agire, di promuovere
quello spirito d' associazione di cui è tanto ne-
cessario che cominci a dare qualche segno di
sé, di dimostrare come la spesa, ove più possi-
denti si uniscano a sostenerla, sia modica, anche
in relazione ad uno o più istruttori, non trat-
tandosi d'istruzione che vada pelle lunghe, ma
bastando invece a renderla completa il fatto pra-
tico di qualche ora, anche in riflesso alla spe-
ciale attitudine della popolazione rurale della
provincia.
Un istruttore per ognuno dei due circoli di
Zara e Spalato, ed uno pei due di Ragusa e
Cattare, potrebbero riuscire suflicienti ove le Co-
muni, e private associazioni disponessero ad ef-
fetto dell'invio di più persone ad un tempo che
in determinato giorno e sito prestassero mano a
solforazione per più ore protratta, e si ponessero
quindi in condizione di estendere ai propri ed ai
contermini villaggi l'istruzione loro impartita.
Per ciò poi che la seconda parte concerne,
la Giunta offre la propria cooperazione ed assi-
stenza riguardo all' aquisto di zolfo od istrumenti,
al rinvenimento ed alle mercedi degl' istruttori,
alla previa cognizione e determinazione della spesa,
ed a quant' altro potesse occorrere, ed esser
fatto da lei, ritenendo fermamente che, anziché
derogare alla dignità delle sue incombenze, siavi
per essa adempimento di rigoroso dovere nel
dare appoggio colla massima operosità a quanto
in sé racchiuda l'idea dell'azione del paese di-
retta a proprio miglioramento, ed a favorire le
speranze e le condizioni del suo avvenire.
Faccia ora di tutto ciò codesto spettabile
. . . . queir uso che reputerà più conveniente nel
compilo del tornaconto della provincia in gene-
rale, e del suo circondario in ispecialità.
Zar«, 11 gennaio 1862.
N. I Zara-Sabato 2S Gennaro 1862. Anno HI.
LA VOCE DALMATICA
GIORNALE EGONOMICO-LETTERARIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — Il preizo d'associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per P annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coli'indicazione del nome, cognome, e domicilio
dell' associato. —• Lettere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separalo vale s. 15
SOTUfl/^KIO. — Sulla rialtivamento in Zara d' una
completa istituzione di studi legali. — Una lezione d'a-
baco agli annessionisti. — Marcellino re. — Stime di
gelsi. — Poesia. — Notizie teatrali. — Industria rurale.
— Rettificazione.
Sul riattirainciito in 2Sara d'una
coniplcla istituzione di studi
Icg^ali.
Mozione della Giunta provinciale dalmata.
AH' eccelso i. r. Nìiiìslero del culto
e dell' istruzione publica.
È da molto tempo che la Congregazione
municipale della città di Zara supplica ed insiste
pella riattivazione nella cilla stessa di una com-
pleta istituzione di studi legali, sotto il quale,
rapporto, oltre all' aver prodotto tutti gli alti ne-*,
cessari a dimostrazione delle rendite da letnpo
assai lontano devolute a tal fine, ed oltre al ri-
cordo da lei fatto dell' utile ed encomiala esi-
stenza in Zara nel periodo di tempo decorso dal
1808 al 1811 inclusivamenle di quelle scuole
centrali che comprendevano • completo insegna-
mento di teologia, legge, medicina, matematica,
chirurgia, e farmacia; spedi apposita deputazione
a provocare dalla grazia Sovrana tale delibera-
zione, che ponesse termine alla giacenza di rei-
terate domande, ed alla lunga ansietà di giusti
desideri!.
L'impedito e dilTicollato corso degli studii
presso l'i. r. Università di Padova; la diversità
della lingua presso quelle di Gratz e Vienna; gli
ostacoli che relativamente all' una ed alle altre
derivano da insulficienti risorse economiche; la
convenienza di promuovere lo sviluppo ed il pro-
gresso della lingua slava; e, quand'anche altro
non fosse, il proposito di emancipare .per quanto
puossi la provincia dal bisogno di ricorrere ad
altri riguardo ai mezzi d'istruzione, concentran-
doli invece in sè stessa, prestano solido fonda-
mento a quel reclamo che dirigesi a cessazione
d' ogni indugio ulteriore.
Quei redditi che a tutto l'anno scolastico
1811 furono suflìcienti ad una istituzione che,
come fu esposto, relativamente ad insegnamento
molto pili esteso, ha esistito con pieno successo,
ed ha contato e conta tuttora viventi tanti allievi,
che nelle publiche cariche e nell' esercizio di
libere professioni lasciarono ottima fama di sè,
0 ne godono, sufficienti si dimostrano molto più
presentemente pel riflessìbile incremento derivato
dall' accumularsi che fecero nella decorrenza di
quaranta anni e piit.
Che seppure in un' epoca recente insorsero
pretese dirette a sottrarre una parte di questi
redditi e dei relativi capitali alla loro devoluzio-
ne cosi validamente e legittimamente stabilita ol-
ìtre a quaranta anni addietro; e seppure in tale
risguardo progetti si ventilarono, ed alla realiz-
zazione di uno fra essi 1' augusto nostro Monarca
con Sovrana risoluzione ebbe ad impartire il suo
assenso; sussiste sempre che questo assenso non
dirigasi a coercimento della volontà di coloro a
cui spetta di disporne; di che fa prova il fatto
per cui ogni provvedimento rimase e rimane in
sospeso, ed a risolvere eventuali divergenze si
fece riserva della via ordinaria di giustizia.
Ciò nulla ha in sè di straordinario, e la ri-
serva è tale i di cui elTetti stanno già da sè;
ma frattanto avviene che, indipendentemente pure
da ogni esame di titolo atto a render ragione di
un diritto mai dapprima contrastato, e quindi in-
dipendente dagli alti fondazionali, dalle delibera-
zioni del veneto Senato, e dai fatti del primo
dominio austriaco, e del succedutogli reggime
francese, che, a parere della Giunta, prestano
base irremovibile al diritto stesso, il menzionato
istituto di publico insegnamento, pacifico posses-
sore come fu negli anni 1808, 1809, 1810,
1811, venne poscia in tale possesso sostituito e
rappresentato per vario tempo dalla Congrega-
SOMMARIO. — Circolari della Giunta provinciale
dalmata: sulle imposte addizionali pel 1862; sulla col-
timùone del tabacco. — Quesito d' economia. — Un
articolo politico sema fondo. — Seduta publica del Mu-
nicipio di Zara. — Scoperte utili: pane setiM lievito.
Circolari della Oiniita provin-
ciale dalmata.
I.
Sulle imposte addizionali pel 1862.
Dal budget provinciale per l'anno ammini-
strativo 1862, posto a confronto il reddito della
provincia coi bisogni da sopperire, risulla un di-
savanzo di fior. 73,141, da coprire con sopra-
imposta provinciale. L' imposta diretta, esclusa
r addizionale di guerra, ascendendo a fi. 447,000
pei>-tutta la provincia, il predetto disavanzo viene
a costituire un' addizionale del 16 per 100
dell' imposta suddetta.
Come rami del fondo provinciale figurano
nel budget le concorrenze circolari, con destina-
zione eslusiva agli istituti degli infermi della pro-
vincia.
Le esigenze e le risorse dei singoli Circoli
non sono le stesse per tutta la provincia. Alcuni
Circoli, 0 avendo minori passività, o avendo mag-
giori risorse di reddito proprio, non comportando
un' eguale misura di sopraimposta, esigono nella
determinazione delle addizionali una cifra diversa.
E appunto per questo che pei circoli di Za-
ra e Spaiato, il disavanzo essendo di fi. 52,926,
da coprire con sopraimposta circolare sopra fior.
341,000 d'imposta diretta, 1'addizionale relativa
ascende a soldi 16 per fiorino, mentre pel cir-
colo di Ragusa essendo il disavanzo di fiorini
7,552 sopra 73,000 fiorini d' imposta diretta,
r addizionale circolare viene ad essere di soldi
10 y^ per fiorino, e pel circolo di Callaro, cui
corrisponde il disavanzo di fiorini 695 sopra
33,000 fiorini d' imposta diretta, 1' addizionale
ascende a soldi 2 per fiorino.
Risulta quindi, che per tutta la provincia
r addizionale provinciale propriamente detto si è
per l'anno camerale 1862 di soldi 16 per
fiorino, e l'addizionale circolare pei circoli di
Zara e Spalato di soldi 16 per fiorino; pel cir-
colo di Ragusa di soldi 10 % per fiorino; e pel
circolo di Cattaro di soldi 2 per fiorino.
Sua Maestà I. R. A. con risoluzione 10 m.
s. si è compiaciuta d' approvare l'addizionale pro-
vinciale stabilita in via ecciezionale dalla Giunta
provinciale con soldi 16 % sopra ogni fiorino
d'imposta diretta (esclusa l'addizionale di guer-
ra); e l'eccelso Ministero di Stato ebbe a di-
chiarare non esservi alcuu obbietto contro la ri-
scossione delle addizionali circolari per gli o-
spedali, indicate nel budget provinciale per l'e-
sercizio 1862 e nella misura precitata.
In relazione al premesso, venne dalla i. r.
Direzione provinciale delle finanze incaricata l'i.
r. Cancelleria dei conti di completare immedia-
tamente le ripartizioni sommarie relative all' im-
posta fondiaria, come pure vennero incaricati
gì' ii. rr. Capitanati circolari di conteggiare le
addizionali nella misura sopra stabilità nei ruoli
del casatico fassionale, e gì' ii. rr. uffizi di ris-
cossione quelle relative all'imposta sull'industria
e sulla rendita, imposta che dovrà venire riscos-
sa sulla base dei ruoli emessi pel decorso eser-
cizio, fino all' emissione di quelli che all' anno
corrente si riferiscono.
Nel mentre si pregia la Giunta provinciale
di portare a notizia di codesta spettabile ....
quanto venne disposto, s'interessa la di lei com-
piacenza di procurare la più sollecita compila-
zione degli elaborati relativi all' imposta sulle ren-
dite, alfinchè, rassegnati alle rispettive autorità,
possano gì' ii. rr. Capitanati circolari emettere
entro il p. v. febbraio i ruoli, e le ingiunzioni di
pagamento.
Zflro, 25 gennaro i862.
II.
Sulla coltivazione del tabacco.
Colle più calde persuasioni questa Giunta
rivolgesi all' i. r. Direzione delle finanze, onde
vengano estesi quest' anno a vari punti della Dal-
mazia gli esperimenti di coltivazione del tabacco,
alfine di rilevare quali siano le parti per qualità
del terreno e condizioni atmosferiche più atte a
produrne qualità elettissime, e tali, da rimpiaz-
zare le più distinte che T Erario aquista dalla
Turchia.
Essa fecesi pure interprete del desiderio da
taluno esternato di provare la coltura de' semi
americani, di cui trovasi provista l'i. r. Direzione
delle fabbriche tabacchi.
Incalzando la stagione della semina, e nella
speranza che una sollecita decisione venga in-
contro ai voti della Giunta, sarebbe opportuno
ch'esso spettabile .... eccitasse qualche pro-
prietario intelligente, e soprallulto incapace di
abusare della fiducia della (ìnanza^ a domandare
la licenza di fare un esperimento su breve tratto
di terreno. Ei dovrebbe rivolgersi all' Intendenza
di codesto distretto camerale, e. per eliminare
ogni difiìcoltà e diffidenza, dovrebbe assoggettarsi
a qualsiasi ragionevole controlleria, ed alla fis-
sazione del prezzo che verrebbe fatta secondo
il merito del tabacco. E non dovrebbe tener conto
di qualche disturbo, nè badare all' utile di questa
san Girolamo degl'Illirici esistente in Roma, ed
in seguito venimmo a sapere che già da Zaga-
bria si chiedea conto per via privala dei pos-
sessi, titoli e diritti del medesimo; il lutto con
la solita garbatezza fraterna, senza intendersela
punto co' Dalmati, quasi che nulla ci avesser e-
glino in tal fondazione di proprio, o eh' altri a-
vesserò le facoltà necessarie per legittimamente
rappresentarli. Avendo ciò risvegliato in qualcuno
il desiderio di conoscere l'origine e l'andamento
d'istituzione siffatta, per poter meglio valutare i
diritti che ne rampollano, e gli obblighi che vi
sono congiunti, abbiamo cercato di metter assie-
me le notizie seguenti, da più parli raccolte, ed,
infra le altre, da un libriccino uscito nell' occa-
sione di recenti abbellimenti praticati alla chiesa
dell' istituto suddetto, col titolo : Della Congre-
gazione illirica^ e de' nuoci affreschi da essa,
falli eseguire nella sua chiesa di san Girolamo^
Narrazione di Filippo Maria Gerardi^ Roma, tip.
Salviucci, 1853, di fac. 22, estratto dal Giornale
di Roma^ dei 26 gennaro, 14 e 15 marzo anno
stesso.
Verso la metà del secolo XV, trovandosi
domiciliati in Roma molti della nazione illirica,
parecchi di essi, formata una pia società, si rac-
colsero a vivere in una casa donata loro da un
Dalmata, che agiatamente colà dimorava, e sotto
la direzione si posero del sacerdote, pur Dalma-
ta, Girolamo di Polonia, in compagnia d'alcuni
eremiti, parimenti dalla Dalmazia, uomini, come
dice il Gerardi, di specchiata vita, e però avuti
in certa tal quale venerazione dai romani.
Era quello il tempo in cui lo spirito d'as-
sociazione ad opre volgevasi di carità e di pietà,
col fervore stesso con cui volgerebbesi oggi ad
un' impresa industriale. Non sì tosto quindi an-
che tale consorzio fu istituito, che pensò ad a-
prire un ospizio, dove 1 pellegrini di sua nazio-
ne, che portavansi a Roma per la visita dei san-
tuarii e per l'aquislo dei giubilei, trovar vi po-
tessero quei comodi e quel soccorsi, eh' ai pel-
legrini d'altre nazioni cristiane già s'appresta-
vano in luoghi siffatti. A secondare tali buone
intenzioni concorse il pontefice Nicolò V, accor-
dando con suo breve del 20 maggio 1453 la
chiesta fabbrica dell' ospitale, ed a questo asse-
gnando pel servizio divino una chiesuola delta
di santa Marina, l'uno e l'altra dei quali do-
vevano essere governali da una Congregazione
d'Illirici, a beneficio dei pellegrini poveri di lai
nazione, che, come dice una scrittura presentala
in questo proposito nel secolo scorso al Princi-
pe veneto, e come ripete anche il Gerardi,, era
composta dalie quattro provincie di Dalmazia,
Croazia, Slavonia e Bosnia. Illyricum sumilur
stride prò Dalmalia^ Croalia^ Slavonia et Bo-
snia^ scrive anco lo Pfiaczevich, riportato dal
Bel neir edizione del Lucio tra gli Script, rer.
huiig. t. Ili, fac. 785.
Eretto r ospitale, fu rislaurata pure alla me-
glio la chiesa, e dal nome del Massimo Dottore
a cui si vanta Dalmazia d'avere dato i natali,
san Girolamo intitolala, concorrendo nell' una e
nell'altra opera con pie largizioni gl'individui
della nazione, e i Dalmati specialmente, fra cui
si distinse Fantino de Valle da Traù, Uditore
di Rota, che giunto a morte nel 1475, lasciò
egregia somma per tale fabbrica, sulla quale ven-
nero anche posti a memoria di gratitudine i di
lui stemmi (Lucio, Mem. di Traù., fac. 527).
Alla chiesa volle indi aggiunger Pio V no-
vello fregio coir innalzarla nel 1566 a titolo car-
dinalizio, ed uno dei primi a portarlo fu il car-
dinale Felice Perelti, Dalmata d' origine, il quale
si mostrò d'essa chiesa cosi tenero, che, se cre-
dere si potesse al di lui biografo Gregorio Leti,
vedendo lo slato rovinoso in cui era col tempo
caduta, non polea visitarla senza sparger lagrime.
Salito indi al pontificato col nome di Sisto V
(1585), si prese cura di rifabbricarla dai fon-
damenti, riducendola con 1' opra di valenti artisti
pili maestosa ed elegante, l'arricchì d'indulgenze,
e vi fondò una Collegiata composta d' un arci-
prete, di sei canonici e di quattro beneficiali, as-
segnando loro per dotazione alcuni così delli
luoghi di monte., ed alcuni beneficii ecclesiastici,
due dei quali nello Stalo veneto; fece inoltre u-
na bolla con cui dichiarava che a tale arcipre-
tura, canonicali e beneficii non potessero esser
ammessi che 1 soli nazionali delle suddette quat-
tro Provincie, riservando alla propria casa il di-
ritto delle nomine. In questa bolla, come dice il
P. de Cesare nella sua Vila di Sisto (Napoli,
1755, fac. 4 e 256), avrebb'egli fatto espressa
menzione dell' origine sua dalmatica; lo che ren-
derebbe tal documento per noi doppiamente im-
portante.
Primo arciprete della nuova Collegiata fu
Alessandro Comoli da Spalato, sacerdote valente,
che dopo avere prestato all' apostolica Sede ri-
levanti servigi con più legazioni sostenute in i-
slraniere contrade per interessi di religione, ve-
stì l'abito di sant'Ignazio, e mori nel 1608 in
Ragusa.
Con r erezione della Collegiata nessun al-
leramenlo sofferse lo slato della Congregazione,
che restò nel pieno possesso dell' ospitale e del
tempio, governandosi coi propri statuti, senz'al-
cuna ingerenza de' canonici, la cui nomina, per
la disposizione di Sisto, passò indi ai duchi Sforza
Cesarini, di lui eredi. Siccome però il generoso
pontefice alla sua morte (1590) ned avea dato
compimento alla nuova chiesa, ned assegnato a-
vea per intiero la rendita della mensa capitolare;
così la Congregazione caricò sé slessa dell' oc-
7. Zara-Sabato 15 Febbraro 1862. Anno HI.
LA VOCE DAllHATICA
GIORNALE ECONOmCO-LETTERABIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — II pre/.zo d'associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per 1' annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coli'indicazione del nome, cognome, e domicilio
dell' associato. — Lettere, libri, articoli, devono alTrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un nnmero separato vale s. 15
SO^BflARSO. — Nomina. — Estratto d'operazioni
della Giunta provinciale. — Corrispondenza da Spalato.
— Archivio capitolare di Traù (continuauone). — Lo
zolfo applicato alle viti per innesto. — Ricordi funebri.
— Varietà. — Annunzio.
Quind' innanzi avrà la Dalmazia presso
la Camera dei Signori nel Consiglio dell'Im-
pero, olire ad un membro di dirillo, com' è
l'Arcivescovo di Zara, un allro rappresen-
lanle proprio, nella persona del nobile signor
conte Giovanni de Fanfogna, pure di Zara,
che di lale nomina fu onoralo dall'Auguslis-
simo nostro Monarca mediante il seguente
sovrano rescritto :
Caro Conte Fanfogna!
Io mi trovo determinalo, in forza del
§ 5 della legge fondamentale sulla Rappre-
sentanza dell'Impero, di chiamarla vita sua
durante a membro della Camera dei Signori
nel Con.sigh'o dell'Impero.
Vienna, 7 febbraro 1862.
FRANCESCO GIUSEPPE m. p.
Estratto d'operazioni della Giunta
proYinciaie dalmata.
1. L' Amministrazione comunale d' Almissa
comunica alla Giunta provinciale copia di un rap-
porto rassegnalo all'autorità per ottenere la ven-
dila del sale bianco presso quell' i. r. Dogana, e
la interessa di prestarsi per la favorevole eva-
sione della di lei inchiesta.
La Giunta provinciale considerato che il
movimento commerciale interno della provincia
riferibile al territorio del distretto d' Imoschi,
d' una parte del distretto di Sign, di quello d'Al-
missa, e delie provincie ottomane della Bosnia
ed Ercegovina, tende ad aver sbocco al mare
per la via la più breve e la più comoda da
Duare in Alraissa, che perciò devesi considerare
come scalo dei prodotti del suaccennato territo-
rio; consideralo il commercio rilevante d' animali
che fa Almissa con la Turchia, e le isole di
Brazza, Lesina, Lissa, Scita, e nel riflesso che
la chiesta concessione della vendita del sale bian-
co s' accorda col vantaggio dell' Erario, con
quello d'Almissa e di una parte rilevante della
provincia, col principio della convenienza e ne-
cessità di presentare al commercio su tutti i punti
della costa un' opportunità di sviluppo, lascian-
dolo libero di scegliere la via la piìi consenta-
nea alla sua indole, nella certezza di vederlo
prosperare libero a vantaggio di lutti, e non in-
tisichire inceppato nelle pastoie d'un monopolio
ingiusto e dannoso, appoggia ad unanimità la do-
manda dell'Amministrazione comunale d'Almissa,
ed insta presso l'i. r. Luogotenenza per la chie-
sta concessione.
2. La Comune di Comisa, vedendosi respinta
dall' i. r. Luogotenenza la proposta di una legge
che prescrivesse la grandezza dei barilli di sar-
delle, e la marca del confezionatore, si rivolse
alla Giunta perchè questa si facesse propugna-
trice di tal misura, da cui si ripromette soppres-
sione di frodi e grande credito alla merce. Parve
alla Giunta che lesa ne verrebbe la libertà del-
l' industria, ma lo scopo ugualmente potersi con-
seguire organizzando un libero consorzio che la
sua marca apponesse sui barili per forma e con-
tenuto incolpabili, invocando i benefizi della leg-
ge sulle marche industriali. Tal consiglio diede
a quella Comune, cui ancora suggerì d'introdurre
nel consorzio la mutualità dei soccorsi, e di fon-
dersi in uno con quello di Llssa, dandosi cosi il
vanto d'iniziare in Dalmazia le associazioni di
tal natura. Alla Camera di commercio di Spalato
raccomandò di sorreggere, come per la legge
industriale le incombe, co' suoi consigli e col
suo voto il progettato consorzio.