33. Zara-Sabalo 17 Agoslo 1861. Anno II.
LA VOCE DALMATIGA
GIORNALE EGONOmCO-LETTERARIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — Il prezzo d'associazione per Zara è di fior. 5 .sol. 40 V. A.; pel resto
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per V annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coir indicazione del nome, cognome, e domicilio
deir associato. — Lettere, libri, articoli, devono alfrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza alfranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vale s. 15.
— Risposta di mons. Arcivescovo. —
Sui pascoli comunali. — Letteratura patria; Simeone
Budineo. — Altra gentile risposta. — Annunzio per a-
qnisto di gelsi. — Errata-corrige.
Risposta di S. E. Rev. Moiis. Arcivescovo di Zara
fatta mediante quesf onorevole .Municipio
all'indirizzo speditogli dalla città stessa
(v. nostro num. 23).
Onorevole Municipio !
Ai primi del corr. agosto mi fu presentato
r afFetluoso addrizzo, che gentilmenlo ini diri-
g-evano i molli signori dei vari celi, a nome
dell'intera popolazione della diletta mìa Zara
Il nobile e generoso sentimento che suggerì
e dettò quello scritto, è ben degno che venga
corrisposto col più cordiale ringraziamento, e
coir assicurazione del mio costante affetto per un
popolo, con cui già da lunghi anni condivido le
gioie e i dolori.
Prego pertanto esso onorevole Municipio, di
farsi interprete presso quella popolazione, che
così degnamente rappresenta, di questi sentimenti,
che mi fanno pronto a consecrarle tulle le mie
forze ed il rimanente de' miei giorni.
A contrassegno di affello paterno, il lon-
gevo Pastore invia a lutti la pastorale benedi-
zione, col saluto: Viva Balinazia!
Vienna, 8 agosto 1861
Ciiuseppc Ciodeassi Arcivescovo di Zara
Mi tropolita della Dalmazia.
pascoli eoiiiiinaìì.
Mozione della Giunta provinciale dalmata.
Essendo già stato inviato da molto innanzi quest'indiriz-
zo, il ritardo nella consegna deve soltanto aver dipenduto
da trascuranza di chi erane incaricato.
Da molli anni addietro si fece sentire in
questa provincia il bisogno di un prudente prov-
vedimento relativamente ai pascoli comunali.
Abbandonati tali pascoli senza restrizione e
senza regola all'uso generale dei comunisti, per
lo che appunto si dissero comunali nella legale
significazione del vocabolo, l'esperienza deglia-
bitatori della provincia, e lo misure attivate su
ciò altrove con esilo fortunato, avvertirono che
anche mantenendone l'uso, pure da essi poteva
ritrarsi una ulililà mollo maggiore, qualora Tuso
stesso, anziché esteso com' è a tulli i comunisti
in relazione a tulli indistintamente i pascoH dei
Comune, assoggettalo si fosse a ben ponderate
limitazioni.
Quindi lunghe e ripetute perlrattazioni se-
guirono, nelle quali le Comuni e le locali poli-
tiche Autorità interpellale risposero, senza che
per anco si raggiungesse uno scopo in oggetto
di tanto interesse.
Preme alla Giunta di poter assoggettare in
tale riguardo concreta proposizione alla Dieta,
ed è perciò eh' essa rivolgesi alle Comuni della
provincia, e no provoca l'opinione, a ciò inco-
raggila pure dalla favorevole circostanza, per cui
oggidì a proporre ed a discutere havvi base so-
lidissima, che mancava dapprima, quella cioè delle
mappe catastali.
In questo argomento dei pascoli vanno di-
stinti quegli spazi, i quali, comunque si qualifi-
chino pascoli, sono nondimeno suscettibili di col-
tura, che molti fra essi ebbe anche altre volte,
ina fu abbandonata dappoi; e vanno altresì di-
stinti quegli spazi in cui fuvvi bosco e la ripro-
duzione del bosco è possibile, sotto condizione
di presumibile importante vantaggio.
Degli spazi dell' una e dell' altra categoria
ora non trattasi, ed essi formeranno oggetto di
che ora del giorno riesce non solo all' uso
già detto, ma anche bevibile, alterando le ore
del suo assottigliamento a misura delle sta-
gioni, delle crescenze e decrescenze del mare,
e forse anche de'moti lunari. Ad ogni caso
di penuria, si dovrà nelle ore più opportune
far cavare 1' aqua necessaria al bevere, ed as-
sicurare, garantire, o almeno minorare quegli
effetti perniciosi, che dall' uso dell' aqua grossa
potrebbero esser causati in quelli, che doves-
sero beveria continuamente^. —
Sull'esistenza reale d'un altro antico aqui-
dotto, oltre quello detto di Trajano, derivante
da Malpaga, nel lunario zaratiuo U astronomo
della forre di Boco d' Arilo na pel 1854, si
leggono i cenni seguenti : "Dell' altra consimil
opera si rinvennero le vestigia l'anno 1657,
iieir escavare la fossa ed erigere il fortino sot-
to la Spianata. In quel sito allora si scoper-
sero degl'indizii di terme, ed un aquidotto vi
si vide far capo, del quale esaminato diligen-
temente il corso e la sorgente, si potè rile-
vare che derivava da poco lontano della villa
Malpaga. E ciò si venne a confermare nella
costruzione del nuovo nostro aquidotto. In ta-
le circostanza si denudò per lunghi tratti l'an-
tico canale, che si trovò formato da una gron-
da di viva pietra, diligentemente tagliata, e
consolidata nel fondo, con le sponde piìi o me-
no rialzale di muro in cemento, e con la co-
perta di grosse pietre greggiamente lavorate.
In qualche luogo si rinvennero le gronde di
forme diverse, parte in pietra e parte in cot-
to, ed una qualche diversità nei muri di spon-
da, lo che fu attribuito a ristauri fatti in e-
poche disgiunte. Rinvennesi pure in vicinanza
alla linea della doccia un pavimento di cotto
ed alcuni pezzi di muro, indicanti una delle
vasche, che fino dai più antichi tempi di tratto
in tratto si usarono, perchè le aque avessero
spazio di espandersi e di spogliarsi delle ma-
terie eterogenee. Ma nè lapidi, nè segni par-
ticolari, che somministrassero lume sull' epoca
della primitiva costruzione, fatto non venne di
ritrovare, e soltanto si giunse a conoscere,
che serpeggiando arrivava presso le falde del
monte di Malpaga, ov' esistono un pozzo ed
alcune sorgenti, che, a memoria di vecchiardi,
si mantengono abbondanti anche nella più o-
stinata siccità, e dove pure s'incontra una
grande vasca, ora imbonita, con mura solide,
ed intonachi ben conservati, di finissimo ce-
mento impermeabile. Da di là, e non d' altro-
ve, giudicasi che prendesse origine tale se-
condo aquidotto, che fosse dall' altro affatto
indipendente, e che, al par di quello, ora chiuso
sotterra, ora elevato sopra muraglie, ma per
via diversa, giungesse al sito preindicato, vi-
cino a cui, dove sono gli orli dei borghigia-
ni^ è tuttodì visibile una vasca rettangolare,
con altre contermini minori, di forma elittica,
forse ad uso di bagni. E diciamo forse poi-
ché, per sentimento d'un classico, là dove di
cose tanto antiche si tratti, se ciò che appar
verisimile accollo viene per vero, è abba-
stanza,,. —
{Speranze nella G^iunÉa.
La questione fatta insorgere inopinatamente
dell' unione della Dalmazia alla Croazia, ollrec-
chè ne' suoi primordii tenne agitati gli spirili di
questa tranquillissima provincia, ci privò delle
benefiche istituzioni, concesse da S. M. l'Impe-
ratore a tutti i suoi popoli colla patente 20 ot-
tobre 1860, nè ora tutte le possediamo, stante
la pendenza della sua decisione; ed appena da
pochi giorni, in grazia a Sovrana risoluzione, la
Giunta dalmata si è potuta costituire.
11 programma ch'essa indrizzò alle Comuni
dalmate fa conoscere che gli uomini che la com-
pongono all' amore patrio ed a soda dottrina con-
giungono senno pratico. Essi stabiliscono su basi
solide e reali i principii di prosperamento di que-
sta provincia, promettendo l'opera anzitutto ai
suo miglioramento naturale ed ai rami d'industria.
Saggio pensiero: 1' agiatezza e la ricchezza con-
ducono allo sviluppo morale ed all' aquisto di
cognizioni di popoli civili; la miseria genera i-
gnoranza. Qui non si comincia dunque con ac-
cademie meridionali e set lenir ionali^ le quali so-
no tra gli ultimi effetti dei beni sociali che go-
dono nazioni progredite in civiltà, ma si va se-
condo il corso naturale nell' aquisto di tali
bepi.
I Comuni sono chiamati dalla Giunta a coo-
perare specialmente, come elemento nazionale,
all' effetto della sua istituzione. Risponderanno essi
pronti air invito ? entreranno nella nuova via senza
pregiudizi, e dimettendo gli abusi che impaccie-
rebbero l'azione della Giunta?.. Primo assunto
di questa sarà rilevare le condizioni attuali della
Dalmazia, i suoi germi di risorsa, ed i mezzi atti
a svilupparH. I Comuni, che sono i migliori in-^
terpreti dello stato e dei bisogni dei luoghi da
loro amministrali, attenderanno specialmente a
quest' opera, partecipandoli per iscritto diretta-
mente alla Giunta, oppure (ciò che sarà più pro-
ficuo) li renderanno di publica ragiono sul no-
stro patriottico giornale la Voce Dalmatica. La
publicazione di tali atti, e di quelli di maggior
entità relativi all' amministrazione, farà meglio
conoscere le specialità di ciascun distretto, istrui-
rà i cittadini che saranno chiamati a sostituire i
sortili dall'incarico comunale, e nella loro va-'
N. 3S. Zara-Sabato 31 Agoslo 1861. Anno II.
LA VOCE DALMATICA
GIORNALE EGONOMIGO-LETTERARIO.
Il Giornale si publica ogni Sabato. — 11 prezzo d' associazione per Zara è di fior. 5 sol. 40 V. A.; pel resta
della Dalmazia e fuori, di fior. 6 V. A. — I pagamenti potranno farsi per T annata intera, ed anche per semestre, anti-
cipatamente, e dovranno da fuori di Zara essere inviati franchi per la posta, coir indicazione del nome, cognome, e domicilio
deir associato. — Lettere, libri, articoli, devono affrancarsi. — I reclami si mandano con lettera aperta, senza affranca-
zione. — In Zara le associazioni si ricevono anche al negozio librario del sig. Pietro Abelich. — Un numero separato vale s. 15.
di Pirano ; un sale alto all' esportazione per la
Turchia ed altri paesi?
5.° Si sono mai fatti studi o progetti su (jiial-
che località che credevasi conveniente al salifi-
cio ? Da che provenne 1' abbandono di tali pro-
getti? E se qualche parere fu emesso da per-
sone intelligenti, potrebbe riferirlo, o indicarne
le traccle?
6." Supposta r attitudine del luogo ed il
tornaconto, vi sarebbero in codesta Comune o
nel Circolo capitalisti che, data la superiore con-
cessione, volessero o potessero affrontare una
simile intrapresa ?
Zara. 20 agoslo.
- Sulla fabbricatone del sale marino.
— Un po' di diritto costitux,ionale. — La Giunta •pro-
vinciale (continuazione). — Croazia e Dalmazia. — Co-
municazioni : da Spalato; da Ragusa. — Atto di publico
ringraziamento. — Annunzio. — Fornitura di gelsi.
Sulla fabbricazione del sale marino.
Mozione della Giunta provinciale dalmata.
Fra le risorse possibili della Dalmazia vuoisi
da molti annoverare la fabbricazione del sale
marino. Intenta a raccogliere e valutare tutte le
aspirazioni della pubblica opinione, per rilevare
che vi sia in esse di vero, che di vano; la Giun-
ta si propone di studiare questo argomento, e
prima di tutto ricorrere per informazioni agli or-
gani più interessati al bene del paese, alle Co-
muni, che colla Dieta e colla Giunta costituisco-
no l'azienda degl'interessi provinciali.
La Giunta chiede perciò (dalle Comuni ma-
rittime principali') compiacente e sollecita rispo-
sta, per quanto è possibile, ai seguenti quesiti :
1.® Havvi in codesta Comune, o nelle mi-
nori vicine, qualche vasta pianura prossima al
mare, di poco superiore al suo livello, infecon-
da, non suscettibile, per la troppa spesa, della
coltura ordinaria?
Hannovi dei vasti seni marittimi di poca
profondità, che possano chiudersi per formare del-
le saline?
Esistendo una plaga di tal natura, atta al
salificio, quale ne sarebbe all'incirca la superficie?
2.° Andrebbe immune dalla violenza del
mare, o delle acque correnti, o dall'infiltrazione
delle acque dolci
3.° Avrebbe un fondo limaccioso o argil-
loso, oppure subbionaceo, per cui si potesse
sperare di ottenere un sale bianco e puro?
4." È tale la forza del sole da potersi ri-
promettere un sale di grana grossa, ben cristal-
lizzato, non già minuto come quello di Pago e
Un po* di diritto costituzionale.
La diversa condizione degli elementi che
compongono lo Stalo austriaco possono dare e
danno origine a delle questioni di diritto publico
interno, delle quali non si ha esempio nelle al-
tre società politiche più omogenee nella loro sto-
ria e nella loro nazionalità. L' Austria sperò di
schivarle, e forse con troppa ostinazione, mercè
il così detto principio del concentraniento ; ma
questo sistetna fallì compiutamente, e la Pa-
tente imperiale 20 ottobre ò appunto la sentenza
definitiva che lo condanna, giova sperarlo, per
sempre. Con questa Palento fu innalzato in Au-
stria un nuovo edifìzio costituzionale, a cui serve
di base da una parte il principio delP unità della
monarchia, dall' altra il principio che ogni do-
minio dell' impero sia in grado di sviluppare li--
beramente la sua esistenza, in conformità al pro-
prio diritto storico e nazionale.
In armonia alla suddetta Patente, colla No-
tificazione 26 febbraio 1861 venne publicata la
legge per la rappresentanza dell' impero, unita-
mente ai regolamenti provinciali ed elettorali, e
tanto alla prima come ai secondi venne in pari
tempo impartita per tutto il complesso dei regni
SOIWLIWIARIO. — Sui furti delle me. — Le mon-
tagne della Dalmazia nei rapporti colle aque (continua-
zione). — La fiera d' Arbe. — Accademia della società
filarmonica di Zqra. — Altre comunicazioni: da Zara-,
da Spalato; soglio o son desto?
Sui furti delle ure.
Mozione della Giunta promnciale dalmata.
Le doglianze di molti proprietari, e de^li
stessi coloni di terreni vitati, e quelle pure d'in-
tieri Comuni sul difetto di provvedimenti neces-
sari a repressione dei furti delle uve, che spe-
cialmente negli ultimi tempi si commisero anno
per anno, in proporzioni sempre più allarmanti,
indussero la Giunta ad occuparsi d'un prodotto
che costituisce la principale risorsa della provin-
cia, ed a cui il paese sembra essere stato pre-
cipuamente destinato dalla natura.
In oggetto così interessante si è trovato anzi
tutto necessario di esaminare quelle norme che
furono finora attivate, onde dar regola in genere
alla vendemmia, ed impedire che per quell' im-
previdenza e queir inconsideratezza, con cui da-
vasi ad essa principio avanti che le uve fossero
giunte a perfetta maturità, la qualità del vino rie-
scisse di gran lunga inferiore, ed esso si gua-
stasse assai facilmente, con diminuzione gravis-
sima, e con perdita talvolta quasi totale del suo
valore.
Sotto tale rapporto ritiensi sia stato con-
venientemente provveduto dalia Notificazione go-
verniale 3 aprile 1844 n. 6534-1307, la quale
stabilì che nel mese d' agosto d'ogni anno, ed
anche prima, a cura delle Autorità comunali, do-
vesse aver luogo un convocato, composto dal
capo-comunale e da quattro o sei possidenti, onde
stabilire 1' epoca in cui potesse intraprendersi in
ogni villa la vendemmia, avuto riguardo alle
particolarità della stagione, e ad altre circostanze,
ed interpellati previamente, in quanto occorresse,
i capi, od altri possidenti e coloni dei luogo.
Al convocato poi venne data facoltà di ac-
cordare per avvenimenti straordinari eccezioni
parziali, onde taluno intraprender potesse la ven-
demmia prima dell' epoca stabilita.
La Notificazione determina pure le commi-
natorie di multe o di arresto nelle quali incorrono
i contravventori, e pare che in questo primo stadio
dell' affare, ove i capi-comunali, i quali presie-
dono a vasto circondario, si diano cura di com-
prendere nel convocato anche persone meritevoli
di fiducia dell' uno e dell' altro villaggio piìi di-
stante, e posto sotto condizioni che reclamino
speciale riguardo, ed ove attendano diligente-
mente affinchè la legge venga eseguita, e dispor
possano dei mezzi necessari a tal fine, debba con-
siderarsi soddisfatta ogni ragionevole esigenza.
La cosa procede affatto diversamente ri-
guardo ai furti, essendoché comunque in vari
tempi varie disposizioni siano state emesse di-
rette a repressione, pure esse o furono abrogate
dappoi espressamente, o lo furono tacitamente per
inefficacia d'ogni reclamo, e per divieto a mi-
sure aventi per iscopo di renderle applicate.
Fra tali norme quelle comprendonsi della
Circolare governiate del 27 luglio 1824 num.
12268-3130, per cui la vendita delle piccole
partite d'uva non poteva farsi fuorché dopo fis-
sato e publicato dall' Autorità comunale il tempo
della vendemmia, e non poteva eseguirsi da parte
dei figli di famiglia; e fra dette norme si com-
prendon pur quelle del Decreto governiate 16
agosto 1844 num. 14518-2928, per cui uve
mature non potevano introdursi in città fuorché
mediante viglietto del proprietario del fondo, od
annunziando la proprietà del fondo in colui che
se ne costituiva introduttore, tutto ciò sotto de-
terminate formalità, di cui la pratica ha dimostrato
0 r inefficacia, o la lesione che ne derivava a
diritti che devono essere rispettati.
E così essendo, e volendo la Giunta evi-
tare da un canto quegl'inconvenienti che deri-
varono dalle repressive disposizioni di cui ora
si ebbe a fer cenno, e volendo pur rispondere
a giuste doglianze, e por argine ad un disordine
che, gravissimo in se stesso, minaccia sempre
più di propagarsi e di estendersi, ha pensato
se, ferme le regole sussistenti sui convocati co-
munali da cui vien stabilito il tempo della ven-
demmia, fossero da proporsi alla Dieta tali dispo-
sizioni per cui :
1.° La vendita delle uve non dovesse aver
luogo prima del tempo stabilito alla vendemmia;
2.° Da ogni singolo terreno vitato non fosse
permesso 1' asporto d'uve ad oggetto di vendita
od altro uso qualsiasi diverso dalla vendemmia
fuorché dal giorno in cui in esso si eseguisca
la vendemmia;
3." Nelle città e nelle borgate fosser de-
stinati uno 0 più luoghi appositi alla vendita delle
uve, vietandola altrove.
La prima disposizione si appoggia al natu-
rale riflesso pel quale, se il giorno della ven-
demmia é quello in cui le uve devono presu-
mersi giunte a maturità, riguardi dovuti alla pu-
blica salute esigono che prima di quel giorno la
vendita ne venga proibita.
Fuor di dubbio può opporsi, e nessuno ri-
terrà che in via di fatto, quand' anche le uve in
determinati siti non siano pervenute nel loro com-
plesso a maturità, però fra le medesime esservi
possano grappoli maturi, ed accettabili a vendita
senza pregiudizio, ed anzi con vantaggio della
salute.
Questa verità, rispettata pure come tale,
dizione il portarono a risplender tanl' alto sul
candelabro della Chiesa, e nel consiglio dei Prin-
cipi; virtù e meriti, cui speriamo di veder qual-
cuno rendere il conveniente onore mediante una
biografia dell' illustre prelato, che dettagliatamente
li narri.
Copiose limosino furon distribuite quel giorno
ai poveri, ed in quelli appresso tutte le chiese
nostre suffragarono con particolari ufficii di requie
l'anima benedetta. Fra gli altri, nel giorno 11, i
RR. PP. di san Francesco celebrarono solenni
esequie con messa cantata in musica, per la
quale si prestarono gentilmente i signori dilettanti,
col maestro Ravasio, intervenendo tutti i confra-
telli della scuola del Carmine, vestiti in cappa
col cereo in mano, per essere stato l'illustre
defunto e confratello della detta scuola, e pro-
tettore della medesima fin da quando era qui
Consigliere referente del culto.
Iscrizione che si leggeva sulla porta della chiesa
metropolitana per cura del rev. Capitolo,
JOISEPHO OODEAISISI
ARCHIPRAESVLI. VIGILANTISSIMO. PIISSIMO
PATRI, PAVPERVM. MVNIFICENTISSIMO
DALMATIiE. IVRB. TVENDO. NVLLI. SECVNDO
VIRO. FORMA. GREGIS. EX. ANIMO. FACTO
CANONICORVM. COBTVS. VNIVERSVS. CLERVS
MAGISTRATVS. OMNEISQVB. CIVES. JADRENSES
J V S T A
MOERENTES. PERSOLWNT.
VrC altra latina^ che non ci venne comunicata^
$tava sopra la porta dell' istituto teologico^ e per
tutte le contrade vedemnsi le seguenti:
CJirSEPPE OODEA!§!$I
Arcivescovo Metropolita
Per Saggezza Pietà Rettitudine Vigilanza
Cospicuo
II Popolo Zaratino
Delle Cure Di Lui
Peli' Eterno Ed Insieme Pel Temporale Suo Bene
E Dell'Affetto Vivissimo
Che A Morire II Condusse Nelle Sue Braccia
Non Iscordevole Mai
Quest' Omaggio Consacra
Fra Le Preci Solenni Per Lui Rivolte
All' Ottimo E Massimo Iddio
Coronatore Celeste Dei Chiari Meriti
Che Gli Guadagnarono In Terra
La Fidu^cja Dei Grandi L' Applauso Dei Buoni
L' Ossequio Del Clero La Benedizione Del Povero
La Stima Di Tutti.
Accolga
L'Anima Tua Benedetta
GIUSEPPE G^ODEASSI
Arcivescovo Nostro
Questo
Di Cordoglio D'Affetto Di Riverenza
Generale Tributo
Che
La Citta di Zara
Dell' Indole Tua Benigna
Del Pastorale Tuo Zelo
Dell'Esimia Tua Carità E Prudenza
Per Anni Lunghi Testimone Fedele
Ma Sopra Tutto
Dell' Amore Ad Essa Portato
E Più Volte Con L' Opera Utilmente Dimostro
Ricordatrice Gratissima
Con Lagrime T'Offre
Per Te Porgendo
Air Eterno Retributore Dei Bene
Supplicazioni Ferventi.
Sulle questioni per turbamento di possesso.
Mozione della Giunta provinciale dalmata.
La notificazione governiale 9 novembre 1830
num. 22534.-4641 ha promulgato in questa pro-
vincia un regolamento di sommarissima proce-
dura nelle questioni per turbamento di possesso.
Comunque tale regolamento si dichiari e-
spressamente esteso ai turbamenti di possesso
d'ogni specie^ e nel suo § 2 stasse anche a
favore di chi aveva sofferto pregiudizio nel pos-
sesso di un diritto^ pure posteriore notificazio-
ne governiale del 6 decembre 1843 al numero
27090-2171 ebbe ad estenderne espressamente
r applicazione alle controversie sulle annue pre-
stazioni coloniche in corso.
Siffatte norme riportansi, come a loro fon-
damento, oltreché ad altri paragrafi del codice
civile, che compaiono come accessori, anche al
§ 339 del codice stesso, che stabilisce il prin-
cipio cardinale per cui, qualunque siasi il pos"
sesso^ a niuno è lecito di turbarlo di propria au-
torità.
Ed appunto perchè fondali su questo prin-
cipio, i citati due regolamenti non ammettono a
discussione e ad apprezzamento gli eventuali di-
ritti del turbatore dell' altrui possesso, fossero
essi pure prevalenti, ma hanno per esclusivo lo-^
ro scopo di reprimere in lui l'atto violatore della
legge, per cui al ricorso al giudice sostituì il
privato suo arbitrio.
Je future speranze del popolo nostro. Pregava il
Signore di far salvo il popolo suo, e di bene-
dire la santa sua eredità.
A queste mie premure e a questi doverosi
miei sentimenti, voi pure con pari affetto, e con
piena riconoscenza corrispondeste, fratelli e fi-
gli miei dilettissimi. Infatti, il venerabile Clero, il
degnissimo Collegio teologico, e tutto il popolo
di Zara inviava dolci saluti e conforti al loro
Pastore, presentandogli i loro alFcUi, VOll, CUOrl.
Le preghiere che faceste e fate per me ascen-
dono qual soave profumo al trono dell' Eterno,
e la loro efficacia quasi placida rugiada ricade suir anima mia, e la ristora. Aiutato da queste,
mi dispongo a volare di nuovo fra le vostre
braccia, nel vivo desiderio di rivedervi, di con-
fortarmi del vostro amore, e quando piacerà a Dio,
di chiudere i miei occhi fra la corona dei figli
miei, all'ombra della vetusta mia Chiesa.
Oh sì! quando io sarò tra di voi ripeterò
alla guisa del vecchio Giacobbe: che muoio tran-
quillo; e col venerabile Simeone intuonerò il can-
tico della speranza, il cantico della sera della
mia vita.
Io spero che il clementissimo Iddio si de-
gnerà di appagare questo mio desiderio, che è
pure il vostro. Intanto a prova del mio paterno
affetto, v' invio la pastorale mia benedizione. La
grazia del Signor nostro Gesù Cristo, e la co-
municazione dello Spirito Santo sia con voi tutti.
Così sia
Dato in Vienna gli ultimi d' agosto 1861.
f Giuseppe Arcivescovo.
Sulla coltivazione del tabacco.
Mozione dalla Giunta provinciale dalmata.
Lo studio intrapreso dalla Giunta sulla col-
tivazione del tabacco da molto tempo progettata,
esige la conoscenza di alcuni dati per determi-
nare r importanza economica di questo genere
di coltura.
L' attitudine del luogo e del terreno che le
vorrebbesi dedicare non si può meglio determi-
nare, che coir esperienza dei tempi in cui legal-
mente 0 illegalmente il tabacco vi si piantava.
Ove r esperienza non abbia stabilito un prece-
dente, puossi ricorrere al parere degl' intelligenti.
I libri che trattano di questa materia dicono
esigere il tabacco un terreno leggiero, facilmente
permeabile, piuttosto umido, e non soggetto a
inondazioni. Località opportune ritengonsi le valli
circondate da monti, e di queste la Dalmazia
certamente abbonda.
Dietro queste indicazioni, e meglio dietro
quelle di un'antica esperienza, potrebbe codesto
Spettabile . . . accennare se vi abbiano nella sua
Comune terreni veramente adatti a questo genere
di coltivazione, e quale ne sarebbe la superficie?
Dal suo patriottico concorso bramasi altresì
di rilevare :
I terreni altre volte coltivati a tabacco qual
risultato davano in quantità relativamente a una
data superfìcie ? A quanto ascendeva la produ-
zione annuale media di codesta Comune quando
la coltivazione era legalmente libera ?
Erano sempre gli stessi terreni impiegati a
questo uso? venivano concimati? o avvicendati
con qualche altro genere di cultura, e a quali
intervalli?
La qualità era una sola o varia? Nel pro-
dotto totale in qual proporzione si dividevano?
II merito di quel tabacco come potrebbe
classificarsi? Era di un aroma forte o delicato?
Somigliava al Trebigne o all' Albania, o a qual-
che altra specie nota?
A tali quesiti un riscontro riescirà tanto più
grato quanto più sollecito, essendo le circostanze
propizie a questa pertrattazione '}.
Zara, 31 agosto.
Iniziativa
della Congre^razione Sfunicipaie di Spalato
per r imtituziorie di un corso completo di scuole
reali., accolta ad unanimi voti dal Consiglio nella
tornata de' 27 luglio a. c.
L'istruzione e l'educazione senza dubbio
formano la base d'ogni consorzio civile. Tanto
una società è più prospera, quant' essa è più
colta; è osservazione tant' ovvia cotesta, da non
essere d' uopo di lunghe dimostrazioni a provarla.
Nessuno stupore adunque se, fino da primissimi
tempi, fu ad essa dedicata ogni cura, e se, in
questi ultimi, governi e publicisti vi dedicarono
itidefessi studi. Però, come l'indirizzo del publico
insegnamento deve seguire lo spirito de' tempi,
così esso deve eziandio informarsi alle condizioni
speciali de' vari paesi. In una parola, armoniz-
zare gli studi publici ai tempi, alla società ed
a'luoghi, cotesta dovrebb'essere massima supre-
ma da seguirsi in argomento di sì rilevante im-
') Molti studi sopra quesf argomento si devono trovare negli
archivi nostri del tempo veneto. Abbiamo anche in istam-
pa: Zucchini Andrea, Lettera sopra lo Stabilimento a
tabacchi di Nona in Dalmazia, Yen. 1790; P. Giambat-
tista da S. Martino, Saggio epistolare contenente in ri-
stretto la relazione dello Stabilimento de' tabacchi in Nona
fatta dal co. Rados-Antonio Michieli-Vitturi, Yen. 1792.
Alla prima va unita anche la pianta di quel magnifico fab-
bricato, che da un misterioso incendio venne a' dì nostri
sciauratamente in gran parte distrutto. ' Red.
Sui vincoli fedecoiiimesisarii.
Mozione della Giunta provinciale dalmata
alle Commi del Circolo di Ragusa.
Col decreto dì San Cloud 4 settembre 1806
r imperatore Napoleone annullava in tutta la Dal-
mazia ed Albania ogni vincolo fedecommessario,
sotto qualsiasi denominazione esistente, e quando
col decreto imperiale 15 aprile 1811 organiz-
zava le Provincie illiriche, delle quali facevano
parte le due provincie della Dalmazia propria-
mente detta e di Ragusa e di Cattaro, ordinava
all'articolo 44 che le sostituzioni, del genere di
quelle che sono proibite dal codice Napoleone,
cesseranno di aver il loro effetto a computare
dal giorno 1 gennaio 1812. Il secondo soltanto
di questi decreti fu pubblicato a Ragusa, chè al-
l' epoca del primo questa reggevasi ancora da
sè. Sorvenuto il reggime austriaco, con sovrana
risoluzione 7 luglio 1817 i fedecommessi furono
ristabiliti, ma come rilevasi da successiva dfe-
claratoria, nel circolo di Ragusa soltanto, sempre
che sino alFattivazione della legislazione austriaca,
1 gennaio 1816, non fosse nato un cambiamento
nel possesso. Quanto fosse razionale ed oppor-
tuno un tale ristabilimento, che contrastava colle
grandi riforme del secolo, e che declinava anche
dai più moderati principii del codice civile vi-
gente, il quale non ammise aitrimenli le sosti-
tuzioni fedecommissarie ed i fedecommessi (§§.
612. 627.) che con saggie restrizioni, non monta
il discutere ; ma non si può disconoscere, che
simili istituzioni conservano bensì i patrimoni nelle
famiglie, ma sagrificandone gli altri suoi membri
alla fortuna ed al lustro d'un solo o d'alcuni —
che tali ingiuste spogliazioni furono germe mai
sempre di discordie e di liti — che l'inaliena-
bilità de' beni è un varco continuo alle frodi
contro facili ed onesti creditori — che il gra-
vato dalla sostituzione non si presta ad alcun
miglioramento, ma tende solo a sforzare i pro-
dotti in danno degli ultimi chiamati — che final-
mente troppi sono i vantaggi e morali ed eco-
nomici, che dalia libertà dei beni provengono, per
preferirvi una sterile immobilità, colla quale mal
si presume di assicurare alle famiglie quel de-
coro e quegli agi, che si devono invece ripetere
dall'ordine, dall'operosità, dall'economia, e dal-
l' amore del giusto. I fedecommessi a Ragusa in-
ceppano poi non pure la libertà dei beni che vi
sono colpiti, ma quella altresì degli altri, la cui
circolazione viene troppo naturalmente arrestata
dal solo dubbio, che tale un vincolo possa ag-
gravarli, e dalla difficoltà delle indagini dirette
a scuoprìrlo. Questi riflessi indurebbero la Giunta
provinciale a proporne l' abolizione, con ciò che
restino rispettali i diritti aquisiti dai chiamati già
nati, ma desidera di sentire previamente anche
la riputata opinione d' Essa , per cui la
prega di volergliene essere quanto prima cortese.
Zar«, i4 settembre.
Gli unianltarli, la pace perpetua, e la
fratellanza dei popoli.
In difetto di cose nuove 1' epoca nostra rie-
chissimamente abbonda di nomi nuovi, di parole
sonore, che colpiscono 1' orecchie, e stordiscono
le masse : la sostanza non muta, ma sibbene l'ap-
parenza, le idee vecchie si vestono con frasi di
conio recente, e si gettano in faccia alle molti-
tudini, a saziare la smania che le divora di sen-
sazioni forti, e non ancora provate.
Umanitarii esistevano prima e ben prima che
questo vocabolo fosse inventato: le loro idee, i
loro principii non contano una data tanto recente
quanto il loro nome.
Come la maggior parte di queste parole
sonore, l'umanitarismo non ha un significato pre-
cisamente fisso e determinato: generalmente si
intende con questo vocabolo di indicare i prin-
cipii di quelli che aspirano alia definizione paci-
fica delle liti fra li vari stati, ed alla concordia
delle varie nazioni. Esposta in questo modo, nien-
te di più santo, niente di più giusto di una tale
dottrina, e felice il giorno che la vedesse atti-
vata. Subì però anch' essa, come le altre tutte .
che partono da un principio giusto, delle esa-
gerazioni, e delle modificazioni che la snatura-
rono.
Dacché lo sviluppo del commercio e del-
l' industria reclamò la pace e la tranquillità, senza
cui non poteva sussistere, dacché la civiltà e la
religione predicarono contro questa fatale aber-
razione che spinge l'uomo a trucidare un altro
uomo, la guerra trovò degli accanili nemici che
ne mostrarono a nudo T ingiustizia ed i danni
terribili.
In mezzo al flagello della guerra generale,
' abate di Saint-Pierre sognò un progetto di pa-
cificazione generale, col mezzo del quale otte-
nere una pace perpetua (Parigi 1713}. Questa
utopia fu accolta con sommo entusiasmo, e tro-
vò de' seguaci in gran numero. Rousseau nel
1760 publicnva un estratto di quel progetto con
alcune modificazioni ed illustrazioni, e Kant nel
1795 compose anch'egli un trattato sulla pace
perpetua, indicando le principali condizioni, sulla
base delle quali, giusla la sua opinione, può es-
sere essa stabilita.
Il progetto del Saint-Pierre è semplicissimo:
esso crea una confederazione generale degli stati
cristiani, e la regola con cinque soli articoli:
Secondo il primo, i sovrani, contraenti segneran- j
ili
jaiio. Donde ne veirebbe che il vero nome latino
sia non Drubelis^ ma Drobeta.
li' arca trovasi ora nel beli' orto che il sig.
Sillovich fece a poca distanza dalla città di Traù
a diletto' proprio e degli amici. Kiiibin.
liOdc al merito.
La sera dei 2 ottobre corr. verso le ore
9 un incendio spaventevole sviluppavasi in nn
magazzino nel centro del villaggio di Zaravec-
chia, con entrovi una buona quantità di paglia
ed altri oggetti combustibili. Rapidamente si di-
latava il fuoco, e le di lui faville cadendo sopra
un fenile, eh' era prossimo al magazzino, avreb-
ber apportato un' orribile desolazione, se a questo
ancora si fosse appreso. I paesani tutti adopra-
ronsi con ogni fatica e studio per estinguere la
vampa distruggitrice, distinguendosi fra gli altri
il sindaco Pelizzarich, il capovilla Jollich, i gen-
darmi, le guardie di finanza; ma specialmente si
distinse il signor Giacomo Maddalena, ora perito
demaniale a Zaravecchia, per la non comune sua
desterità e solerzia. Uomo non nato nè domici-
lialo in questo luogo, si prestò nel modo il più
valido, senz'alcun interesse, ma soltanto per gio-
vare altrui, e per soddisfare alla propria filan-
tropia; vuole quindi giustizia che tributata gli venga
riconoscenza e lode per la chiara prova data
in questa occasione così del suo pronto ingegno
che del cuore suo nobile e generoso.
_____ Ci. Santini.
UH desiderio.
Mentre che nelle puhliche solennità vediamo
da ogni parte sventolare bandiere sopra gli e-
dificii dove risiedon le publiche magistrature, la
sola residenza della Giunta provinciale dalmata
non avrà la propria.^ Nella festa del 19 agosto
ve r abbiamo invano cercala; ma si poteva cre-
dere allora, che attesa la da poco seguila sua in-
stallazione, mancato le fosse il tempo necessario
per approntarla. Nella ricorrenza però del 4 ot-
tobre la stessa mancanza ci venne fatto di rimar-
care; e quindi crediamo rendere manifesto il de-
siderio nostro che a ciò pure sia provveduto, fa-
cendo che alla prima opportunità si possa vedere
sopra la residenza suddetta quella gloriosa inse-
gna delle tre teste d'oro di leone coronate in
campo azzurro, dalla quale scortati, raccolsero
tante volte gli avi nostri le palme della vittoria,
ed air ombra della quale speriamo noi di conti-
nuar a godere le benedizion della pace éd i
frutti gustare di liberali e patriottiche istituzioni.
Co. di IT.
Varietà.
Il Còsmos descrivendo un' esposizione di or-
ticoltura fatta questi giorni a Parigi, così si e-
sprime riguardo alle uve: Non dobbiamo passare
sotto silenzio i diversi sarmenti carichi dei loro
frutti esposti dal sig. Bourgeois, ed il cui para-
gonò sembra confermare una volta di più i ri-
sultati costantemente favorevoli che questo viticul-
tore ottiene coli' aiuto dell'incisione anulare eh' egli
pratica da più anni. Si può vedere dai grappoli
che figurano nell' esposizione, che quelli sotto-
messi a tale operazione sono d' una bellezza ri-
marchevole, e che l'aumento del volume dei grani
è dei più sensibili. Numerose esperienze hanno
permesso di constatare che gli effetti dell' inci-
sione sono gli stessi quando si pratica sopra il
legno di due o tre anni, e che d' altronde si
producono egualmente su tutti i grappoli portati
dal sarmento di vite nella parte superiore dell'in-
cisione. Si può cosi dispensarsi d'incidere cia-
scun ramo se si vuole abbreviare il lavoro, ge-
neralizzando più facilmente l'azione. Non si deve
in tutti i casi temere alcun pregiudizio per la
vite, avendo cura che T anello di corteccia che
si leva non ecceda un mezzo centimetro di lar-
ghezza, e che il legno sia in pieno succo quando
si opera, acciò l'interstizio denudato possa sempre
ricoprirsi completamente. Questo metodo è soprat-
tutto commendevole per tutte le uve da tavola,
che si otterranno così più precoci.; più belle, e
per conseguenza migliori.
Il Times dà questo prospetto degli e-
serciti delle grandi Potenze : l' Austria ha 738,444
uomini, 1088 cannoni; la Prussia, 719,092 uo-
mini e 1444 cannoni; la Russia, 850,000 uomini
compresovi Cosacchi e truppe irregolari e 1160
cannoni; la Francia, 626,482 uomini e 942 can-
noni tulli rigati; l'Inghilterra 228,240 uomini e
274 cannoni.
Errala corrige.
li primo articolo sulle scuole reali citato
alla prima linea di quello inserto nell'ultimo no-
stro foglio, si trova sotto il n. 29, e non 21,
come nel medesimo venne indicato. — Neil' ar-
ticolo suir Esposizione di Firenze, fac. 326, col.
1, lin. 20, invece di: Le pareti della sala sono
ecc. leggi : Le pareti della sala del trono sono ecc.
Tip. Deniarelii-Roui^ler, J).r COSIMO BEGNA DI POSSIPARIA e GIUSEPPE FERRARI ClIPILLI, Redalleri responsabili.
Spese di viaggio dei Deputati dalmati non do-
miciliali in Zara:
pel Circolo di Zara numero 7 a lì. 30, fi. 210
„ „ „ Spalato „ 10 „ 45, «450
„ „ „ Ragusa „ 4 „ 60, „240
^ „ „ Caltaro „ 4 „ 80, „320 ^ f 220
Simile dei due Stenografi:
1 da Spalato con fior. 19
1 „ Ragusa „ ,, 26 . . . . „ 45 p jggs
Diete dei Deputati:
N. 38, a fi. 5 al giorno, fi. 190, per g.ni 75 fi. 14,250
Diarie degli stenog:
1 con giornalieri „ „ 4, „ 75 „ 360
1 „ „ „ „ 3, „ 75 „ 270 14,880
per un giorno fior. 197 Totale fior. 35,145
Mozione relativa
della Giunta provinciale dalmata.
Nella brevità del tempo da cui ebbe prin-
cipio l'esistenza della Giunta, ed una ammini-
strazione nella quale essa è nuova affatto, e
mancandole d'altronde esalta cognizione di tutti
gli avvenimenti ed atti precorsi, fu forza eh' es-
sa nel redigere l'annesso Budget provinciale della
Dalmazia peli'anno amminislrattivo 1862 si at-
tenesse in parte a quello stato di cose che tro-
vò praticamente sussistente; e siccome non era
per lei possibile di fare altrimenti, così nel di-
rigerlo all'i, r. Luogotenenza dichiarò nel modo
il più solenne che il di lei operato in tale ri-
guardo non comprendeva qual siasi riconosci-
mento obbligatorio, e non recava qualsiasi pre-
giudizio sia al fondo provinciale, sia a quella
discussione che potrebbe essere promossa dalla
Dieta e dalla Giunta stessa sull'irregolare ap-
plicazione a peso del fondo medesimo dell'uua
o dell'altra fra le rubriche preaccennate.
Giusta il Budget, le condizioni del fondo
provinciale vanno a peggiorare in proporzioni
molto onerose nell'anno 1861-62, ed avviene
che le addizionali ascendano dall'o/fo al sedici e
mezzo per cento^ ciocché, a norma del §. 22
dello Statuto, rende necessario il ricorso all'ap-
provazion^ sovrana. Tale aumento è inevitabile
conseguenza in parte di quelle spese maggiori
che vengono richieste dal nuovo ordine di cose
dipendentemente dall'attivazione della Dieta e
della Giunta, ed in parte del caro dei viveri, e
di altre circostanze, a cui deve essere esaen-
«ialmente attribuito se le spese degli ospedali si
accrebbero di fiorini 20,000 all'anno.
La Giunta non poteva ommettere un asse-
gno di qualche importanza nello scopo di pro-
muovere la conoscenza e lo studio della lingua
slava. Era questa volontà espressa della Dieta,
^ra risposta a gravissime esigenze, era mezzo,
nonché idoneo, ma necessario a ripristinare nel
paese la concordia e la pace.
Nelle due rubriche strade provinciali e co-
struzioni idrauliche gl'importi furono preventi-
vati entro quei maggiori limiti a cui poteva spin-
gersi la Giunta. La siccità ed il critogama pri-
varono quest^anno la provincia d'una grande
parte degli ordinari prodotti del suolo, e le
congeneri vicissitudini atmosferiche, che hanno
destato così grande allarme in altri punii d'Eu-
ropa, e promossero l'attivazione di dispendiosis-
simi provvedimenti a sussidio delia classe po-
vera della popolazione, sono ancor più merite-
voli di riguardo in Dalmazia peli' ordinaria scar-
sezza delle sue risorse economiche.
É giusto quindi che il paese si assoggetti
ad un qualche sacrifizio, Onde manifestandosene
la necessità offrire lavoro e pane a chi ne ab-
bisogna.
Né ciò far meglio potevasi di quello che
riservando un fondo, per quanto si poteva mag-
giore, a costruzione o riattazione di strade vi-
cinali, ed a lavori idraulici che, dando libero
corso ad acque stagnanti con tanto pregiudizio
della pubblica salute, chiamino a redenzione ed
a prodotto estesi spazi di ubertoso terreno.
E siccome anche altrove hanvi esempi di
sovvenzioni di parecchi milioni che a tal fine
vengono fatte dallo Stato, il quale per questa
via, anziché privarsi del danaro, lo investe a fu-
turo vantaggiosissimo censo ; e siccome dalle più
facili comunicazioni anche lo Stato trae imme-
diato profitto, e più sollecita ed energica riesce
l'azione delle Autorità preposte al paese; e sic-
come infine sotto più rapporti ad un tempo vuole
ragione, ed è praticamente accettato da tutte le
nazioni incivilite, che lo Stato accorra a sussidio
neir avverarsi di disastri che da cause atmosfe-
riche derivano ad una provincia, e ciò tantopiù
se essa è povera bensì, ma sotto molti rapporti
di grande interesse; così la Giunta reputò con-
veniente di far appello all'intelligenza ed alla
saggezza dell' i. r. Luogotenenza, ad affrontare
quella carestia che col progredire della stagione
si avanza, e fa fondatamente presumere propor-
zioni molto allarmanti, e la invitò a provocare
da parte dello Stato, sotto le rubriche delle stra-
de provinciali e dei lavori idraulici, o sotto quel-
r altra qualunque che meglio avesse creduto, una
dotazione straordinaria di fior. 20,000, nella fon-
data fiducia che ove opposizione non fosse fatta
dal Ministero delle finanze— ciocché riesce tut-
t'affatto impresumibile in riflesso alle qualità che
rendono così pregevole ed onorata il Ministro
che vi presiede — opposizione non verrà nep-
pur fatta dalla maggioranza del Consiglio del-
l' impero.
Resta da ultimo a dirsi d'un' ommissione,