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Nr. 1. Zara, 19 luglio 1893. Anno I
Organo delia società agraria deila Dalmazia
Esce il primo ed il terzo mercoledì d'ogni mese. L'abbonamento annuo è di fiorini 2 anticipato. Per l'estero franchi 6. Semestre in
proporzione. Dirigere le lettere e gli assegni alla Eedazione del giornale.
à Ul mm Ub lÉm
Per venire incontro ad uno dei più sentiti bisogni
del paese, do|)o due anni đi Sudio e di lavoro, si è po-
tuto finalmente fondare la socieià agraria della Dalmazia.
Scopo della Società è il nnorale ed economico
nfiig-lioramento della popolazione dalmata, lo sviluppo
dell'agricoltura e di tutto ciò che all'agricoltura si
riferisce.
A conseguire praticamente lo scop^, nel § 3 dello
Statuto sono indicati i 6 punti intorno ai quali la Socieià
spiegherà la sua azione, e concentrerà il prog-ramma
della propria attività.
La Dalmazia da molto tempo sentiva il bisogno
di una società tendente al suo miglioramento econo-
mico ; ma specialmente dopo il discorso del trono 11
aprile 1891, e le dichiarazioni fatte ai 2 decembre
1892 dall'eccelso i. r. Ministero alla Camera dei de-
putati, era divenuto ormai un' assoluta necessità, perchè
anche la Dalmazia nel comune lavoro di tutti i partiti,
il Governo trovasse il più sicuro mezzo per formare
una forte maggioranza, la quale consecrando le sue
forze ai veri e reali bisogni della provincia, potesse
rigenerare la Dalmazia economicamente.
Sebbene la neo-costituita società non abbia ten-
denze politiche, nelle presenti condizioni delle cose,
ha però uno scopo altamente polit'o. Poiché i partiti
politici della Dalmazia, hanno diviso grandemente gli
animi, ed occupandosi in lotte vacue ed insane, di-
stolgono la popolazione a concentrare le proprie forze
per conseguire quei mezzi proficui di progresso e di
benessere morale ed economico, che fanno farti e
benestanti altre provincie della iWonar<?hia. Bisogna
vivere in Dalmazia e toccare col dito le cose, per
comprendere come le migliori intenzioni del Governo
e le più sicure prospettive di benesser«', rimangono
sterili ed infruttuose; perchè sono i partiti politici
che difficultano le tendenze, e distolgono gli animi a
goderne i frutti.
La società agraria della Dalmazia, non avendo
né scopo, nè tendenze politiche, accetta nel suo grembo
qualunque, a qualsiasi partito politico appartenga, pur-
ché cooperi colla Socieià al benessere economico della
popolazione ed allo sviluppo pratico dell' agricoltura.
La società però non vuole illudersi ; poiché seb-
bene il suo scopo sia pacifico, e coli'accogliere qua-
lunque, non urtò nè contraddica a nessun partito po-
litico, tuttavia nei primi momenti dovrà superare molte
difficoltà, per acquistarsi un credito generale, ed en-
trare nel convincimento dei più, e a persuaderli, che
collo sviluppo del suo programjna, la Dalmazia potrà
conseguire reali e positivi vantaggi, quali praticamente
non potrebbero coi migliori successi offrire nessuno
dei partiti politici.
Se però la messe non sarà nei primi momenti
così abbondante, quale si potrebbe ripromettere la
nostra socieià, noi però siamo molto soddisfatti dei
primi frutti raccolti. E davvero, in soli 15 giorni, do-
poché venne annunziata la formazione della Società,
circa 200 persone s'iscrissero. Il qual numero, tenue
pella qupiità, ha granie valore nell'entità; poiché
s'iscrissero persone di tutti i partiti politici ; sOno rap-
presentati tutti i ceti : parrochi, possidenti, maestri,
agricoltori, legali; vi figura tutta la provincia, poiché
non c' è distretto, e si potrebbe dire, non ess'ìrvi
Comune nel quale già la società non abbia i suoi soci.
Si dica dai maligni e dai turbolenti quel che si
vuole, ma resta fatto incontestato che la Dalmazia è
rimasta indietro nelle risorse economiche, non già per
colpa del Governo, come vorrebbero gli uni, nè per
la povertà del suolo, come lo dicono altri, sì bene
per l'incuria del ceto colto, il quale dedicatosi esclu-
sivamente alle lotte di partito, ha respinto qualunque
mezzo di propostogli mig-lioramento, o non ebbe nè
modi, né mezzi per aprire quelle molteplici fonti di
ricchezza economica, delle quali la natura ci fu larga
e generosa.
Senza aver bisogno di numerare con quante ab-
bondanti fonti di ricchezza, la Dalmazia poteva porsi
almeno al livello d'elle altre provincie della Monarchia,
basta un fatto solo, il quale pienamente addimostra
chi è la vera causa della decadenza economica della
popolazione: la mancanza assoluta di spirito d^associa-
zione.
La Dalmazia ricchissima di associazioni politiche,
difetta
Ancora 50 anni addietro (1843) un benemerito
patriota scriveva nel giornale La Dalmazia snì bisogno
che già Jtllora si sentiva dello spinto d'associazione;
e raccomandare ai dalmati perchè tutti indistintamente
ben comprendessero la forza ed i portentosi effetti del-
l' associazione a fine di pubblica utilità; dimostrava come
le sole associazioni sono capaci a far cangiare faccia ad
un paese, e a schiudere i suoi preziosi tesori; dichia-
rava che alle associazioni sole è riservato a trovare nuovi
prodotti; di moltiplicare e perfezionare gli esistenti; dar
loro vita e moto; e concludeva che alle associazioni
sole finalmente è riservato di trarre dalla Dilmazia quei
vantaggi, quei frutti, i germi di cui la natura vi ha si
generosamente disseminati; conclusione profetica, che
oggi dopo 50 anni la Dalmazia, lamentandone la man-
canza, può unicamente ed esclusivamente ascrivere la
propria miseria.
E si è in questo modo (soltanto io questo) che
si potranno da noi istituire dovunque banche di cre-
dito e casse di risparmio; si è in questo modo che
Je utopie dell'oggi, in pochi anni saranno realtà; —
realtà il possedere anche noi un qualche milione di
fiorini; si è in questo modo che ì capitali raccolti
senza sforzi ed abneg-azioni, daranno vita alla nostra
industria, al commercio, all'agricoltura; si è da ul-
timo in questo modo che coi capitali raccolti nelle
nostre casse di risparmio, anche le nostre aspirazioni
sociali e politiche avranno un valore ed una forza
relativa.
Dalmati industrianti, commercianti e possidenti !
per quanto modesto sia il vostro capitale, createvi
una cassa di risparmio, poiché questa è quel tesoro
nascosto che noi tutti cerchiamo; questa la precipua
fonte del nostro risveglio, della nostra futura rigene-
razione.
Una società eiiolog;i€a dalmata.
(Brano di una relazione)
....Voglia la spettabile direzione della Società a-
graria prestarsi affinchè sieno energicamente combat-
tuti ì principali distruttori della vite, l'oidium tuccheri
e la peronospora e che sia tenuta lontana la philoxera.
Per ottenere ciò e per impedire l'invasione della phi-
loxera, occorre prendere energiche e radicali misure.
Poiché V Eccelsa Dieta non ha potuto trattare
argomenti di si vitale importanza, sarebbe bene che
la società agraria provocasse dall' Eccelso Governo
centrale un ordinanza coli'obbligare i possidenti e gli
agricoltori a solforare le viti appena pampinate, poi
appena spogliate del fiore pella difesa dell'oidium,
ed a dilavare le viti stesse con una soluzione del 67o
di solfato di rame ancora prima della pampinaggione,
e col 3^0 associato alla calce dall'epoca del primo
giugno in poi; e quando singoli possidenti ed agri-
coltori, come pur troppo avviene, non se ne curas-
sero. fossero obbligati 1 comuni a farlo a spese dei
renitenti. Onde evitare i pericoli di essere invasi dalla
philoxera, si dovrebbe severamente vietare l'importa-
zione dei bulbi, dei legumi e di qualsiasi pianta da
tutti i paesi infetti dal flagello.
Un altro argomento vitalissimo, del quale la so-
cietà agraria dovrebbe seriamente occuparsi, si è il
riparare alle terribili conseguenze apportateci dalla
fatale clausola dei vini nel trattato coli' Italia. Sebbene
in un separato lavoro mi riservi di mandarvi un ar-
ticolo diffuso in proposito, dirò qui c ò che la società
agraria dovrebbe proporre all'Eccelso Governo. Il
progetto di sovvenzionare p^li esportatori io non lo
credo troppo efficace, perchè non avvantaggerebbe che
quelle regioni che producono una qualità di vino
migliore ed atto all' esportazione. Generalmente la Dal-
mazia, per la composizione chimica del suo suolo,
produce vini di sapore ed aroma eccellenti. Sola-
mente alcune regioni della Spagna, della Francia, del
Caucaso, dell'Africa meridionale, e piccolissime del-
l'Italia, potrebbero competere coi nostri vini.
Il progetto che io proporrei sarebbe il seguente :
Sotto il controllo dell'Eccelso Governo, ed auspice
la società agraria in Dalmazia, dovrebbe essere fon-
data una società dalmata per la confezione e l'espor-
tazione dei vini. Necessariamente la Società dovrebbe
disporre di un grosso capitale. Il Governo a titolo di
indennizzi pei danni procurati dalla clausola, dovrebbe
sovvenire la società con un generoso annuo sussidio.
La società dovrebbe stabilire un prezzo di tariffa
pei mosti secondo la loro gradazione zuccherina. La
medesinia dovrebbe poi confezionare i vini Dalmata
da esperti enologhi in 4 differenti q jalità, e fondare
degh spacci in tutte le grandi città dell'impero.
La società enologica Dalmata dovrebbe essere
composta da tutti i produttori grandi e piccoli della
provincia. In pochi anni la stessa fiorirebbe, diver-
rebbe gigante; la provincia risorgerebbe ed i danni
della clausola sarebbero nulli, né ci potrebbe essere
il pericolo, un'altra volta, che singoli speculatori e-
goisti sfruttassero a proprio vantaggio la società.
Oltre il beneficio del sicuro consumo del nostro
vino, avressimo un bel numero di posti da far coprire
alla nostra gioventù, donde la necessità di scuole
eno-chimiche, commerciali, industriali-agrarie.
Dalle graspe dei vini deboli, si otterrebbe um
qualità di cognac non inferiore a quello che viene
distillato in Francia, con nuovi processi da me pro-
vati in piccole proporzioni, e di buonissima riuscita,
che non ho potuto mettere in pratica per mancanza
di mezzi.
Boi, 25 Luglio 180S.
Girolamo Vnsìo>
AWaio kim ii ke strale
Uno dei primi bisogni che sente una società
umana è quello di aprire all'uso comune una parte
del territorio destinata a servire di comunicazione fra
le altre parti; ciò che le vene e le arterie sono nel cor-
po degli animali, sono le strade nel corpo delle nazioni
Non v'ha esempio nella storia che un popok
avente ferma stanza in una contrada, non abbia di
buon, ora cercato di stabilire più o meno reg-olari vie
di trasporto. L'addomesticamento degli animali e Tin-
venzione del carro, risparmiando la forza dell'uomo,
e non facendo più pesare il carico sul motore, diedero
alle strade un carattere di molto maggiore e di più si-
cura utilità.
La civiltà e la potenza d'un popolo possono fina
ad un certo segno misurarsi dalla quantità e daih
bontà delle sue vie di comunicazione.
Roma non avrebbe potuto conservare sotto la
propria giurisdizione il mondo conquistato, se a guisa dì
immense braccia, non avesse esteso ai confini del-
l'impero le maravigliose sue strade delle quali ci ri-
mangono tutt'ora così stupendi gli avanzi. IlVlessicaRà
ed i Peruviani nel nuovo mondo, i Cinesi e g-l'In-
diani nell'antico, furono g^randi costruttori di strade,
la cui lunghezza e le superate difficoltà riempiono
oggi ancora di ammirazione il viaggiatore.
É ormai incontestato che le facili vie di comu-
nicazione sono fattori di civiltà, di progresso moral«
ed economico delle nazioni; e con facili comunica-
zioni la civiltà progredisce e lo scambio dei prodoWi
diviene maggiore.
0 II seguente articolo venne spedito dalia Direzione delia
Società a^fraria all' Eccelsa Luogotenenza in forma di rapporto
sub N. 126 di data 26 luglio a. e. N. d R
A porre in pratica il programma, la Direzione
della Società nella seduta del 23 luglio ha nominato
un comitato di tre persone, formato dai sottoscritti,
coli'incarico di formulare le questioni più urgenti di
economia, ed invitasse poi là stampa provinciale ad
un convegno per porsi d'accordo sul modo che si
dovrebbero al bisogno trattare.
Il sottoscritto comitato esegui il detto incarico,
col fori»aIare il seguente programma ; e fiducioso si
rivolge al patriottismo di Essa spettabile Redazione»
affinchè voglia compiacersi d'indicare alla Direzione
della Sccietà agraria della Dalmazia:
1. Se accetta l'invito per un convegno, e se lo
stesso Redattore sia disposto ad intervenire alla di-
scussione, oppure delegare uno o più rappresentanti;
2. se trova necessario che al convegno vengano
invitati tutti i podesià della provincia, ed eventual-
mente quali altri rappresentanti del popolo; e
3. in quale mese del corrente anno preferirebbe
che il convegno avesse luogo.
Appena il sottoscritto comitato avrà evasiva ri-
sposta, con apposita lettera Essa spett. Redazione ri-
ceverà l'invito pel giorno del fissato convegno.
Zara, 20 agosto 1893.
II Comitato:
Batistié prof. N.; Nimira prof. A.; Vusio sac. E. M.
NB. L'invito venne spedito alle seguenti redazioni:
Narodni List, Dalmata, Katolička Dalmacija, Srpski
Glas, Gospodarski Poufnik, Narod, Smotra Dalmatinska,
Seljak, Crvena Hrvatska, Pučki list, Dubrovnik, Econo-
mista, e Corriere Dalmatino.
PROGRAMIMA
da discutersi nel convegno della stampa provinciale
ed eventualmente dei podestà ed altri rappresentanti
del popolo.
1. Elezione del presidente, vicepresidente e se-
gretario;
2. Quale sistema o piano dovrebbe adottare il
Governo per lo sviluppo dell' agricoltura e pel miglio-
ramento delle condizioni economiche della Dalmazia.
3. Quali leggi agrarie sarebbero necessarie di
raccomandare alla Dieta ed alla Giunta.
4. Quali cure dovrebbero impiegare i Comuni pei
progresso agricolo e di quali mezzi pratici servirsene.
5. Quale interesse dovrebbero avere i parrochi
ed i maestri per aiutare il ceto agricola, e di quali
mezzi si dovrebbero servire pel pregresso agricolo.
6. Quale piano si dovrebbe adottare per estendere
l'istruzione agraria, e come praticamente diffonderla.
7. Quale sarebbe il mezzo più utile e più pra-
tico per fondare nei villaggi le società villiche.
8. Come si dovrebbe applicare la legge sulla
divisione dei beni comunali.
9. Come si potrebbe garantire l'avvenire del no-
stro vino, e quali mezzi si dovrebbero adoperare per
spacciarlo.
10. Quale piano si dovrebbe addottare per mi-
gliorare e sviluppare l'allevamento del bestiame —
ed eventuali proposte sui pascoli e prati artificiali.
11. Come sviluppare: 1. la pollicoltura; 2. la se-
ricoltura; e 3. l'apicoltura.
12. Eventuali proposte e deliberazioni.
I I I I U mie Ilei m coiEiiaai!
Una legge severa colla quale si obbligassero i
Comuni ad effettuare la divisione dei beni comunali,
si rende ormai indispensabile e di urgente necessità.
Sebbene la slampa provinciale agraria si occupi
da tre anni su questo argomento con preferente inte-
resse, pure la scrivente si rivolge con fiducia ad Essa
eccelsa Giunta, onde voglia compiacersi di pren-
dere in serio esame la questione, ed approntare per
la prossima sessione dietale un progetto di legge, af-
finchè la delta divisione possa effettuarsi il più presto
possibile e col miglior utile risultato.
Secondo la statistica, in Dalmazia si hanno 266
mila e 607 ettari di terreno coltivato; 593,900 ettari
di pascolo e 381,762 ettari di bosco.
Riservando i 381,762 ettari per i boschi, nelle
condizioni economiche poco felici nelle quali vive il
ceto agricola, i 593,900 ettari di pascolo, come beni
comunali non solo non hanno titoli per essere con-
servati come tali, ma inceppano grandemente e con
grave danno l'economia della popolazione dalmata.
In Dalmazia vivono 399,054 abitanti col solo la-
voro della terra. Secondo la statistica dell'anno 1892,
si calcola a 36 milioni il prodotto medio dei 266.000
ettari di terreno coltivato, i quali corrispondono perciò
a 720 milioni di capitale. Divisi i 36 milioni di pro-
dotto fra i 400,000 agricoltori, risulta una media di
25 soldi a testa di guadagno a! giorno, media che
è assolutamente inferiore ai bisogni della vita giorna-
liera. Questa media poi in appresso sarà ancora più
bassa, perchè fra i 36 milioni di prodotti, quasi la
metà (17 milioni) si introitano dal vino. Ora colla
clausola, è ben noto che questa media d'introito del
vino, verrà sensibilmente diminuita.
La sproporzionata estensione dei beni comunali
è la causa precipua per cui l'agricoltura in Dalmazia
debba essere a priori passiva; essendoché per ogni
singolo agricoltore risulti una media di poco più di
mezzo ettaro di terreno coltivato. Ora si sa, che I»
media minima per assicurare una discreta esistenza,
dev'essere almeno di un ettaro a testa. Se la Dalmazia
è quindi passiva ; se la rendita giornaliera risulta di
25 soldi a testa, ciò lo si deve principalmente ascri-
vere al motivo che vi mancano ancora 134,000 ettari
di terreno coltivato. Dunque anche sotto questo ri-
guardo, o devesi introdurre la coltura intensiva (ciò
che per ora è un assurdo il pretendere) o si deve
addivenire alla divisione dei beni comunali, affinchè
la popolazione agricola possa raggiungere il necessario
quantitativo per poter coltivare ancora i 134.000 di
terreno necessario.
Il bisogno di venire a questa divisione dei beni
munali, si presenta ancor più ragionevole, quando si
riflette al meschinissimo utile che si ritrae dai 593.900
ettari di pascoli; poiché questi non servono ad altro
che a mantenere il bestiame il quale, giusta i prezzi
medi che si tengono in Croazia, rappresenta un ca-
pitale di soli 14 milioni di fiorini. Se quindi 266,000
ettari di terreno coltivato rappresentano un capitale
di 720 milioni di fiorini, e 593.900 ettari di pascolo
un capitale di soli 14 milioni, devesi venire alla con-
ni *\ ^^ JPf®®®^^« ^Ttìcolo venne spedito in forma di rapporto
ali eccelsa Giunta dalla Società agraria della Dalmazia in data
2 agosto a. e. N. 188.
Nr, 6. Zara, 4 ottobre 1893. Anno I
Organ« della società agraria della Dalma/Ja
Esce il primo ed il terzo mercoledì d'ogni mese. L'abbonamento annuo è di fiorini 2 anticipato. Per l'estero franchi 6. Semestre in
proporzione. Dirigere le lettere e gli assegni alla Redazione del giornale.
L' Esposizione permanente.
Discorso tenuto dal Presidente della Società Agraria della Dal-
mazia nella sala della Biblioteca Paravia il 1 ottobre 1893.
Spettabile Direzione, onorevoli Signori!
La Società agraria della Dalmazia istituita al
nobile compito di migliorare il benessere morale
ed economico della nostra popolazione, e per pro-
muovere il necessario sviluppo dell'agricoltura, fin
dal primo momento senti il bisogno di effettuare
praticamente la prima parte del proprio programma,
colla fondazione di un'Esposizione permanente.
A facilitarne il compito, le vennero incontro
da molte parti della Dalmazia numerosi Soci di
ogni ceto e partito, e specie la nobile città di Zara
che, come sempre, volle pure anche in questa oc-
casione distinguersi nel favorire gli urgenti, reali
interessi della nostra patria comune.
Ed è perciò che la Direzione della Società,
incoraggiata dall' incontrato favorevole appoggio,
dopo solo tre mesi di vita, trovossi og-gi in grado
di indire una speciale Seduta, e di invitare alla
stessa una parte dei Soci locali, presi da tutti i
ceti, affinchè col consiglio e con saggie proposte,
apprestino alla Direzione gli ajuti opportuni per
stabilire definitivamente l'apertura di tale perma-
nente Esposizione.
È questa, o Signori, un' utilissima e molto
pratica istituzione che già tutte le capitali delle
Provincie della nostra Monarchia possiedono, e che
qui a Zara, fra tante sociali ed umanitarie istitu-
zioni, delle quali la capitale dalmata può menar
vanto, verrà ad empire pure un sentito e neces-
sario bisogno.
L'Esposizione permanente tende a conseguire
tre scopi ; il primo si è la diffusione di macchine,
attrezzi agricoli ed industriali; il secondo, la fon-
dazione di un museo nazionale; e finalmente il terzo,
l'unione di tutti i ceti, senza distinzione di caste
e di partiti politici, all'intento di lavorare con
forze unite per gl'interessi morali ed economici
della provincia.
A conseguire il primo scopo, l'Esposizione
permanente si porrà in relazione coi principali sta-
bilimenti di macchine ed attrezzi, tenendo sempre
esposti i campionari, onde i visitatori possano coi
propri occhi accertarsi dell' utilità per 1' acquisto,
il quale verrà facilitato collo smercio a prezzi di
fabbrica e con pagamenti a ratazioni, onde per tal
guisa cooperare alla diffusione di un mezzo asso-
lutamente indispensabile all' economia nazionale e
per cui la Dalmazia quasi di esso affatto sprovista,
deplora una gravissima mancanza nella mano d'o-
pera, e una più deplorevole passività tanto nella
produzione dei prodotti, che nell'industria agraria.
Di non minore importanza potrà riescire il
museo nazionale; essendoché in questo, parte con
obblazioni e sussidi, parte con doni e contribuzioni,
si potrà concentrare come in un quadro tutta la
ricchezza naturale della provincia, che in tutti i
tre regni della natura, animale, vegetale e mine-
rale è la più feconda, e tiene il primato fra tutte
le Provincie della Monarchia Questo museo servirà
non solo a mostrare al forestiero le esuberanti ric-
chezze della nostra provincia, ma in modo princi-
pale si renderà a noi utile per farne degli studi
e confronti; per utilizzare e perfezionare tutti i
rami dell' agricoltura e dell' industria agraria, e
per ricavarne quegli utili che noi, pur troppo, ab-
biamo fino ad ora negligentemente trascurato. Al
detto museo si darà poi una .speciale importanza
coir Esposizione annuale di tutti i prodotti del suolo
e dell'industria agraria provinciale. S'inviteranno
quindi ogni anno tutti i producenti della Dalmazia
a spedire i campioni dei loro prodotti, coi prezzi
relativi e colle quantità disponibili per la vendita,
e si ricompenseranno con premi i migliori produ-
centi. Per tal guisa si aprirà un vasto campo a
confronti e gare; una palestra ove i singoli pro-
prietari potranno istruirsi circa la varietà delle
produzioni, le migliori qualità di sementi e prodotti,
e finalmente sui metodi economici per ottenere il
massimo prodotto colla minima spesa. Questo spe-
diente tanto pratico e semplicissimo, venne appli-
cato su vasta scala in tutte le provincie della
Monarchia; e con questo mezzo, principalmente,
r economia nazionale si va sensibilmente miglio-
rando tanto nella qualità che nella varietà e quantità
dei prodotti. Noi dobbiamo quindi sperare, che
con questo mezzo, per noi nuovo, la Dalmazia pure
andrà a raggiungere lo scopo di migliorare le sue
condizioni agrarie.
L' Esposizione permanente ha da ultimo l'im-
portante intento di tenere aperti i locali sia per
lettura, che per convegni e conferenze. Tali luoghi
di radunanza esistono numerosi in tutte le Pro-
vincie, ed hanno esclusivamente per fine gl'interessi
economici del paese, — i soli interessi economici —
E lì accedono persone d'ogni partito e condizione;
li convengono ricchi possidenti e semplici agricol-
tori ; industrianti e impiegati; commercianti e le-
I SOCI che viaggiano coli' abbuono presentino presso le Agenzie la tessera.
La tessera si spedisce ai soci che pagarono fior. 2 più 5 soldi, el è valevole per
un anno, Le società che accordarono l'abbuono sono indicate nel nostro giornale.
Nr. 9. ZarsH 15 novembre 189;: O 0. Aauo I
Organo della società agraria della Dalmazia
Esce il primo ed il teriio mercoledì d'ogni ause. L'abboiatneato annao'è di fiorini 2 anticipato. Per l'estero franchi 6. Semestre in
proporzione. Dirigere le lettere e gli assegni alla Redazione del giornale.
I P. T. signori soci sono pregati
di regolare quanto prima l'abbonamento.
KS scie mm e amiiFa
Airillustrusslmo Signor Barone
Bruno Fluck de Leidenkron
Presidente della Luogotenenza dalmata in Zara.
Sono molti anni che l'Imp. Governo si studia
di migliorare in tutti i modi possibili le condizioni e-
conomiche della Dalmazia e a tale scopo furono adoprate
finora vistosissime somme. Fra le fonti di ricorsa na-
zionale che si vollero usufruttuare non ultima fu l'agri-
coltura — che forse avrebbe dovuto essere la prima.
È dessa che agevolata e protetta offre alle famiglie,
ai comuni, ai distretti danaro ed agiatezza, ed alle
Provincie ed agli Stati i mezzi più potenti ad intra-
prendere con coragg-io ogni altra opera utile e buona.
Il suolo della Dalmazia, favorita da natura in modo
mirabile, è campo vastissimo ad ogni sorta di studi e
prosperamenti. Essa però non ha prodotto finora nè
una cinquantesima parte di quanto se ne potrebbe ot-
tenere a mezzo d'una cultura intelligente. Tutto che
si è finora tentato in questa direzione e costò moltis-
simo all'Imp, Governo, è il più eloquente argomento
delle provvide intenzioni dello stesso a prò di questa
Provincia. Nè mancherà il frutto di tanti sagri6zi.
Però a goderli ci vorranno degli anni. —
Occupato di questi giorni a viaggiare la Provincia,
collo scopo di migliorare l'istruzione popolare, veggo
còme questa in confronto di altri paesi rimarrà sempre
e di molto al di sotto delle più modeste esigenze,
causa la povertà dei Comuni.')
Eovistando degli atti per compilare una biografia del-
nil.mo e E.mo Mons. Dr. Luigi Cesare eav. de Pavišie insigne
e benemerito nostro patriotta, ebbi la fortuna di trovare una
lettera da ilSò diretta al barone Fluck. Avendo questa un grande
valore, s combinando perfettamente sopra un argomento ch'io
da più anni continuamente scrivo, prego la gentilezza del signor
Bedattore, di riportarla per intero nel prossimo numero del
giornale della nostra Soeietà. ^ ,, tt- • Dvmo E. M. Vum.
2) E più ancora, perchè non vengono riformate in modo
che corrispondano ai bisogni reali e pratici della provincia, vale
a dire collo studio dell'agricoltura come materia prima e prin-
cipale; ne più ne meno come vennero riformata nel Belgio,
sebbene cento volte più progredito di noi. .
Per regolare le scuole popolari a senso delle
leggi attuali ci vorrebbero in complesso almeno
* 200.000 (duecento mila) fiorini all'anno. Ma da che
fonte ricaverassi questa som^ma?
L'I. R. Governo darà vistosi sussidi; i quali però
non sorpasseranno il terzo del necessario dispendio.
Il rimanente dovrebbero contribuire i Comuni; ma
poveri come sono, noi faranno ed è molto a temere
che abbiano a passare ancora parecchie generazioni
pria che l'istruzione scolastica in Dalmazia veggasi
regolata e prosperosa come in altre Provincie.
Poiché supposto pure che l'L R. Governo senza
chiamare a contribuzione i comuni volesse esso eri-
gere e conservare unicamente con propri mezzi tutte
le scuole popolari occorrenti alla Dalmazia, oso asse-
rire che le scuole continuerebbero ancor sempre al-
mefio in moltissime località campestri ad essere di
pochissimo giovamehto per la semplice ma importan-
tissima ragione che poco e irregolarmente le sareb-
bero frequentate a motivo della miseria estrema della
massima parte'degli ahitantL La miserabile esistenza
a cui è condannata la povera popolazione delle cam-
pagne è, secondo me, la prima causa della neglezione
delle scuole, e primo studio di chi si prefigge una
meta quello è di rimuovere dalla via' gli ostacoli i
più serii. Egli è per questa ragione ch'io mi credo
obbligato a rivolgermi a V. S. J. per supplicarLa a
voler appoggiare un mio progetto, che attuato-giove-
rebbe direttamente a migliorare l'agricoltura in Dal-
mazia, e condurebbe indirettamente a diminuire la
povertà di tanti comuni e a preparare coli'andar degli
anni una vita più vigorosa alle scuole popolari.
Perchè l'agricoltura possa prosperare occorrono:
1.0 uomini intelligenti che vogliano istruire il popolo
in questo ramo, e teoricamente e praticamente colla
parola cioè e coir esempio. 2.o premi da parte del
Governo a quegli industri coltivatori di terra, che col
proprio esempio avessero più influito sul progresso
dell'agricoltura nel loro comune.
Ad 1.0 Per formare intelligenti e dotti agricoltori
si cominciò ad istituire apposite scuole; In Dalmazia
non ne abbiamo ancora, e le scuole popolari eone
sono, poco 0 nulla possono giovare. Una scuola agraria
superiore e ben diretta che può soddisfare a aio te
esigenze esiste a Gorizia. In questo Istituto dovreb-
bero venire educali 24 giovani dalmati i quali ritor-
nati in patria, dopo uno stadio di tre aiuii, sarebbero
i più validi promotori degl'interessi agricoli.')
* i Ventitré anni addietro io pure sarei^ stato di questo
parere, ma oggi che i maì^^i e le scuole si sono iMtiplieati^
gli stipendi si dovrebbero dare ai maestri effettivi, dodici ogni
anno, perchè andassero a studiare dae anni 1* agricoltura a
/ sod che viaggiano coli' abbuono presentino presso le Agenzie la tessera. La tesaepa si
spedisce ai sod che pagarono Hop, 2 piM 5 soldi, ed è valevole per un anno. Le società che accor-
darono t abbuono sono indicate nel nostro giornale.
laggio della Dalmazia dove non si trovi la marasca,
ma specialmente poi il mandorlo. La dove sopra
tratti di terreno sassoso sarebbe impossibile che
alligni una qualsiasi pianta da bosco o da frutto,
si vede invece la marasca, e meglio ancora il man-
dorlo, crescere rigoglioso e gig-ante fra rupi e
macigni.
Se la marasca quindi e il mandorlo allignano
e prosperano dovunque, perchè la loro coltura che
è presentemente limitata agli orti o a pezzi di ter-
reni incolti e sassosi presso ai villaggi, non si
potrebbe estendere dovunque la loro coltura, e
formare dei boschi? E tanto più si raccomandano
queste due piante, perchè al valore del legno, ag-
giungono quello del frutto ; la marasca, il cui frutto
si vende a caro prezzo e mai basta pei bisogni,
perchè si fabbrica il maraschino, che è appunto
una specialità della Dalmazia; la mandorla, poiché
il frutto trova dovunque un facile e pronto smercio,
A questi vantaggi si deve aggiungere un altra
circostanza di grande momento, la quale si rende-
rebbe grandemente favorevole per un imboscamento
più celere e molto meno dispendioso da parte dello
Stato. I 300,000 ettari destinati per l'imboscamento,
essendo in buona parte terreni comunali, questi,
nelle condizioni economiche poco fehci nelle quali
versano, non sono in grado di sostenere una spesa
per imboscarli. Quando invece venisse stabilito
l'imboscameato con mandorli e marasche, gli stessi
comunisti in società col loro Comune si accinge-
rebbero per imboscare vastissimi tratti. Poiché per
r imboscamento con alberi boschivi, dovrebbero
attendere almeno 30-40 anni per ricavare il primo
utile, mentre 1' imboscamento con mandorli e ma-
rasche, darebbe loro un prodotto già dal 4.to
anno in poi, come lo hanno nell'impianto di vigneti.
La scrivente sulla base di numerosi dati rica-
vati da moltissime località della provincia, deve
da ultimo presentare alla seria ..^considerazione di
Esso Eccelso Ministero il fatto che la coltura del
mandorlo e della marasca, offre un prodotto netto
del doppio a quello della vite; e che, mentre un
agricoltore non potrebbe arrivare da solo per i
molti lavori che deve eseguire, a coltivare un ettaro
di vigneto, ne potrebbe invece coltivare almeno
cinque di mandorle o di marasche. Calcolando il
fruttato del mandorlo ogni 4 anni, ed il medio
prodotto annuo a soli 2 fiorini per pianta, con
150,000 ettari imboscati in rag-ione di loo piante
per ettaro, la Dalmazia avrebbe un introito annuo
ili 30 milioni di fiorini, vale a dire il doppio che
fino ad ora otteneva dal vino.
Tutti questi titoli quindi persuadono e con-
vincono pienamente per adottare su vasta scala
r imboscamento della Dalmazia con marasche e
mandorli.
Anche dal lato economico questo mezzo di
imboscamento si renderebbe utilissimo. Poiché am-
bedue le piante richiedendo pochissime cure (quali
forse nessun' altra pianta), ciascuna a due e tre
anni di età costerebbero nel vivajo 3 soldi. Con
10,000 fiorini di spesa annua, si potrebbero di-
stribuire annualmente 333,000 piante di 2 o 3 anni;
quindi ogni anno imboscare 3330 ettari di terreno.
Quando poi alla distribuzione gratuita delle
piante, si aggiungesse un premio, in soli venti anni
si potrebbe calcolare tutta la Dalmazia imboscata.
Si dovrebbe quindi stabilire al minimo 300 piante
per singoli impianti con un premio di 2 soldi per
pianta; e quando dopo 405 anni venisse con-
statato che V5 delle piante attechirono, allora as-
segnare un secondo premio in ragione di 3 soldi
per ogni pianta attechita.
Con una spesa di 27,000 fio. all' anno si a-
vrebbero ogni anno 3330 ettari di terreno imbo-
scato con 333,000 piante fra marasche e mandorle.
La scrivente quindi si rivolge con fiducia ad
Esso Eccelso Ministero, affinchè in considerazione
ai suesposti titoli, si compiacesse :
1. di adottare su vasta scala 1' imboscamento
con marasche e mandorle;
2. di ordinare la formazione di grandi vivaj
di mandorle e prunus mahaleb innestato, o affidarne
r impresa a privati con obbligo di comperare ogni
anno uno stabilito numero di piante; e
3. di stabilire dei premi per l'impianto di ma-
rasche e mandorle in ragione di 2 soldi per piante
e rispettivamente altri 3 soldi per pianta dopo il
4.to o 5,to anno.
Dalla Direzione della S. A. d. D.
*) Questo articolo venne spedito dalla Società agraria della
Dalmazia in forma di rapporto all' Eccelso 1. R Ministero d' agri-
coltura ai 19 decembre 1893 N. 595,
La divisione delle terre comanali
della Dalmazia
II.
(Simeone M. Pjerotié, maestro d' agricoltura)
È opinione generalmente professata dai dotti,
dice l'avvocato italiano Dalmasso, che l'uomo è quale
la terra lo produce. Tanto vale adunque l'uomo,
quanto la terra rispetto alle attitudini naturali. Senza
portare all' esagerazione questa teoria che le condi-
zioni fisiche della terra e del clima influiscono non
poco, come già fin dai suoi tempi osservava Cice-
rone^ allo sviluppo delle facoltà più nobili dell'uomo;
e lo spirito inventivo che caratterizza da tempi più
remoti il genio dalmate, non è certamente dovuto al
caso. Le attitudini quindi ad una grande produzione
industriale-agricolo-commerciale che possiamo trovare
nella storia dalmata dei secoli passati, io le scorgo
nella natura fisiologica, intellettiva e morale di quei
felici tempi, e alla fisica influenza della terra natia.
E tra le note caratteristiche che parmi d'aver
studiato osservando continuamente i fatti dell' espe-
rienza quotidiana, trovai allignare in noi dalmati il
buon senso e l'attitudine imitativa che ci predispone
mirabilmente ad ogni forma dell' incivilmento, e quindi
anche al progresso economico-agricolo.
Noi quindi predisposti al progresso economico-
agricolo abbiamo assoluto bisogno di terra da colti^
vare, ed abbiamo anche bisogno di lavoro.
I libri, che trattano di agricoltura, non abbon-
dano per certo nella letteratura dalmata, e quei che
esistono, spesse volte, a mio giudizio, si contradicono.
Le macchine, indicate per un dato ramo d' agricol-
tura, variano tra loro da forma; di ciò nasce incer-
le molteplici fonti di risorse economiche del paese.
Essa ne intende ne vuole che il Governo la sorregga
per costituire deli' agricoltura e delle risorse econo-
miche del paese un monopolio odioso e nfiolto naeno
dimoralizzatore; ne che cooperi e la satolli a danno
della provincia perfdarda mangiare ad un affamato, per
dar da bere ad un assetato, o per vestire un ignudo
e prodigo: ma intende e vuole ciò che in altre pro-
vince si fa pel risorgimento economico e pel pro-
gresso agricolo; casse di risparmio, istruzione agraria,
mostre, concorsi, premi, leggi ed ordinanze economiche
agrarie.
Su questa base la Società agraria della Dalmazia
sarà un anello di congiunzione fra il Governo che ge-
nerosamente e saggiamente spenderà, e la popolazione
dalmata che con gratitudine saprà usufruire.
Un dotto personaggio di fama europea si con-
gratulava pochi giorni or sono colla nostra Società,
poiché in questa trova tutti gli elementi per ripren-
dere i' opera iniziata da Dandolo, ma d' allora ntìai più
continuai?. La burocrazia, scrive egli, skvesi intorpidito
le forze vitali fiella Dalmazia. ; la Società così organizzata
potrà dare lustro al Governo e vita al popolo.
Il popolo ha dato il primo saggio coli'aggregarsi
numeroso alla nostra Società.
Il Governo è venuto incontro nella persona del-
l' illustre presidente onorario della Società.
Ora ai fatti.
Noi abbiamo parlato chiaro.
La Società agraria della Dalmazia*)
IVli gode l'animo di potervi oggi parlare a ri-
guardo d'un' istituzione utile ed importante e che
rivela un Indizio serio di progresso in questi nostri
disgraziati paesi.
Intendo parlarvi della neo-istituita società Agraria,
fondata al ccbile intento di migliorare le sorti della
nostra Dalmazia, col sollevare l'agricoltura a quel
posto che le si addice nel!'ordine dell'azienda sociale,
e col promuovere tutti quei mezzi atti a dar nuova
vita, nuovo inopulso, alle nostre naturali risorse.
Ed era Iben giusto che fra tante società pohtiche
e di vario stampo che pullulano fra noi, e di un va-
lore enigmatico, dovesse finalmente sorgere questa
necessaria, utilissima istituzione, invocata e dalle esi-
genze de' tempi, e dalle nostre miserande economiche
condizioni.
E un fatto incontestabile questo, che la nostra
Dalmpzia a petto delle altre provincie della Monarchia,
si mantiene tuttora stazionaria e di molto inferiore sia
dal lato morale che economico, e che specie l'agri-
coltura, questa fonte precipua d'ogni sociale benessere,
viene contemplata fra noi come una fra le più ultime
dozzinali professioni, e s'abbia di essa un concetto
tale, da condurre il paese a fatali conseguenze, a fal-
sate ed erronee posizioni.
E ciò noi lo scorgiamo tuttogiorno in quei tanti
possidenti, in quei tanti benestanti contadini i quali,
in luogo di far apprendere ai propri figli la nobile il
suprema coltura de' campi, retaggio degli avi loro, e
mandano in quella vece nelle città a studiare per farne
*) Riportiamo dall' Eco di Pola questo interessante arti-
colo, approvando pienamente le esatte osservazioni che vi si
fanno sulle nostre tristi condizioni economiche. (N. d. R.)
poi tanti medici, tanti avvocati, tanti legulei e buro-
crati d' un valore incognito, aumentando così di giorno
in giorno il loro numero che poi s'impone nell'azienda
sociale con lotte di gare biasimevoli, d'invidiucce, di
gelosie e di basse arti per raggiungere la meta am-
bita, il lucro agognato.
Io non intendo certo, nè ho la pretesa di erigermi
qui a critico e a profeta dell' av^venire, ma se ho da
dire il vero e spiattelarla franco, a me, questo aumento
strabocchevole di giovani calati dai piani e monti nelle
città per divenire unti dottori, tanti legulei e burocrati,
dà non poco a pensare ; anzi seriamente a dedurre,
eh»» venga un tempo in cui, in seguito a tale e tanta
attinenza di personalità colte e raffinate, non possa
mancare 1' ambiente adatto, la vagheggiata posizione
sociale....
E così in questa nostra grama Dalmazia, a causa
dei partiti politici, e per la smania di emergere su-
blime i:ella gerarchia degli ottimati, l'agricoltore
langue, e con esso languono le arti e le industrie,
producendo quell'ordine di cose che fanno tanto lieta
e felice fra noi l'esistenza quotidiana.
La politica poi che invade tutto nelle nostre di-
sgraziate regioni, e tutto sconvolge a fini di partig-iane
aspirazioni, di personali interessi, è un altro incubo
fatale al progredimento delle nostre condizioni morali-
economiche, e specie dell' agricoltura, la quale viene
trascurata fra noi fìnanco nelle scuole, ove lo studio
di esse si riduce ad obbligo d' quasi mero passatempo,
di poca 0 niuna utilità pratica.
La mancanza poi d'una banca di credito pel
povero agricoltore è un'altra piaga che infesta l'av-
viamento sereno della nostra agricoltura, essendoché
il misero contadino, che costretto dalla necessità,
prende a prestito, vedesi in fin de'conti dissanguare
dall' ingorde brame di spietati usurai, i quali, coi censì
duplicati e triplicati e con relative spese esecutive, Io
traducono dinanzi a' giudizi per togliergli fin 1' ultima
sostanza che gli rimane, 1' ultimo tratto di terra man-
tenuto con tanti sudori, con tante trafitture dell'anima.
Ma infranchiamoci ormai. — La società Agraria
è finalmente un fatto compiuto. Essa ormai conta nel
suo grembo personalità distinte, individui appartenenti
ad ogni partito, e sta bene, poiché ove si tratta del
benessere generale, chiunque animosità partigiana
deve sparire per lasciar posto alla vera aspirazione,
unica anzi, del leale patriota. Il miglioramento delle
condizioni morali-economiche della sua terra natale, la
rigenerazione della povera Dalmazia*).
Io quindi saluto coli* espansione più viva del
cuore quest' utile e nobile istituzione, questa società
Agraria che ha per supremo compito di rigenerare
la provincia, di elevare 1' agricoltura all' apice che le
si compete nel mondo colto e civile, e per di più
venire incontro alle miserie del povero agricoltore,
col fondare una banca di credito per le sue eventuali
necessità, onde per simil guisa infondergli una vera
e giusta morale, un valido sprone alla sua attività,
una disposizione di concorrere anch'esso al comune
generale benessere, alla comune e generale intrapren-
denza.
*) E quando il nostro Governo appoggierà moralmente
questa Società, che ormai è la più forte e robusta in Dalmazia,
allora certamente si aprirà un era novella di prosperità econo-
mica anche per noi, che ci troviamo all' orlo di una catastrofe.
Persone dotate di coscienza e di buona volontà, ecco quanto ci
manca, e quanto dall' unanime consenso si richiede.
(N. d. B.)
46 L'ECONOMISTA
Direttore della filiale di Lesina e collaboratore dei nostri
giornali, al caro defunto la nostra Società conserverà perpetua
riconoscenza, poiché fra i pochi che ancor 4 anpi addietro
r andavano formando preparandovi il terreno, egli appunto fìi
ono. Soli 3 giorni prima della morte ci scrisse poche righe, in-
coraggiandoci di perseverare nell' impresa assuntaci, perchè darà
nuova vita alla Dalmazia, e potrà rimarginare molte piaghe che
r affliggono. E. i. P.
* *
Inyito. — La Direzione della Società agraria ha spedito
in foglio volante il seguente invito.
P. T. Onorevole Signore!
La Società agraria della Dalmazia ha aperto a Zara T E-
sposizione permanente, con un Agenzia di macchine agricole
ed una mostra di tutti i prodotti della provincia. Alla stessa
venne destinato un locale di riunione e di lettura pei soci, il
quale è giornalmente aperto,
Socio può essere qualunque il quale contribuisce fiorini
due alV anno; e come tale: 1. riceve gratuitamente uno degli
organi della Società; 2. ha diritto di frequentare i locali del-
l' Esposizione e 3. gode tutti i diritti contemplati dallo Statuto.
Avendo la Società uno scopo altamente patriottico, ed es-
sendo rigorosamente estranea a qualsiasi partito politico, gen-
tilmente invita V. S. di associarsi.
* * «
Soci Peotettori. - A norma del §. 5 dello Statuto
sociale abbiamo il piacere di partecipare che quali Soci pro-
tettori si iscrissero versando la somma di fior. 100 i seguenti :
1. Mons. D.r Luigi Cesare cay. de Payissicli
Protonotario apostolico — Gorizia.
2. Eryino nobile Cseh
Presidente della Società agraria della Slavonia — Osiek.
* * «
Oggetti donati all' Esposizione Permanente. — Una
lampada a petrolio della forza di 60 caqdele del valore di co-
rone 20, dono del Sig. Marco Pavišić.
Una lume a petrolio del valore di corone 6, dono di E.
M. Vusio.
Uno specchio da muro del valore di corone 20, dono del
Sig. Antonio Spada.
Un appicca-mantelli del valore di corone 6, dono del
Sig. Marco Pavišić.
* * *
Giorno fisso. — A sviluppare sempre più lo scambio
d'idee in questioni economiche, la Direzione della Società
agraria della Dalmazia ha stabilito un giorno fisso di radunanza
per tutto r anno nei propri locali dell' Esposizione permanente.
Questo giorno sarà il
Lunedì.
L' ora varierà secondo la stagione,, e verrà annunziata nei
nostri giornali.
Per marzo ed aprile è stabilito
dalle 7 alle 9 di sera.
Eaccomandiamo caldamente a tutti i signori soci di far
atto di presenza, e di cooperare per tal guisa col consiglio, con
proposte e con notizie relative, al buon andamento della nostra
Società. E' inutile l'illudersi, le buone istituzioni ed i fatti
compiuti non si operano, se prima non ebbero il battesimo della
pubblicità. Bisogna unirsi, e uniti scambiare le idee, ed allora
troveremo anche noi la strada per fare del bene alla nostra
cara patria. Il giorno fisso entri nell'abitudine di tutti i soci;
tutti i soci lo stabiliscano come sacro dovere, e queste radu-
nanze apporteranno dei frutti.
* * *
Donatori dell'Esposizione Permanente i quali a norma
del Eegolamento contribuiscono una volta tanto almeno 10 corone.
Eccelsa Dieta Dalmata corone 200 — Sig. Marco Pavišić
50 — Sig. Michelangelo Luxardo 50 — Sig. Eomano Vlahov
50 — Eev. D.n Eugenio M. Vusio 10 — Sig. Antonio Spada
20 — Eev. D.n Marcello Mondìni 10 — Eev. D.n Simeone
Torié (Borgo-Erizzo) 10 — Sig. Demetrio Luiardo 10 — Eev.
D.n Antonio Devescovi 10 — Sig. Cristoforo Mazzocco 20 —
Sig. Manfredo e Cirillo Cattich ^ — Sig, Nicolò'Androvié 20.
* «
Seduta della Direzione della Società agraria della
Dalmazia. — Sono invitati i signori membri componenti la
Direzione, come pure tutti quelli che hanno diritto d'intervenire ^
in base allo Statuto sociale, alla Vili seduta della Direzione che
avrà luogo nei propri locali dell' Esposizione permanente sabato
7 aprile. All' ordine del giorno si pertratteranno i seguenti
argomenti:
I. Come le scuole popolari potrebbero cooperare allo svi-
luppo dell' agricoltura,
li. Sulla istituzione di Società villiche.
ni. Proposta per l'istituzione di una scuola industriale
pratica per la confezione di manufatture e vestiti nazionali.
IV. Eelazioni delle filiali.
V, Eventuali proposte ed evasione di atti.
* its
La nuova irroratrice „Dalmatia". — Una grata, una
superba notizia siamo in grado di comunicare ai nostri soci. Un
capacissimo meccanico da poco domiciliatosi a Zara — Giuseppe
Jesch -- ha costruito una irroratrice in rame ed ottone, la quale
per solidità, economia, semplicità e perfezione è di molto supe-
riore alle migliori riconosciute.
11 giorno 16 corr. il detto meccanico si presentò colla sua
nuova pompa nei locali dell'Esposizione permanente, ed alla
presenza di una ventina fra specialisti e possidenti, spiegò pezzo
per pezzo il meccanismo e ne fece delle prove cha riuscirono
a meraviglia. Il giorno seguente dei delegati esaminarono di
nuovo attentamente l'irroratrice, e dopo fatte altre prove si ri-
confermarono neir opinione che la nuova pompa sottomessa alla
loro ispezione nulla lascia a desiderare Intanto alla presenza
di numerosi astanti T irroratrice venne battezzata Dalmatia —
ed i possidenti presenti, ordinarono al bravo ed ingegnoso mec-
canico un rilevante numero di irroratrici. —
Non c' è dubbio che l'irroratrice Dalmatia dovunque si
estenderà e godrà il primato sopra tutte le altre tino ad ora
conosciute.
Intanto V onesto meccanico d' accordo colla nostra Società
ha limitato il prezzo per T acquisto a soli fiorini — Il — posto
a Zara. —
Ohi desidera acquistare la pompa irroratrice Dalmatia —
i si rivolga alla Società agraria della Dalmazia, ed aggiunga al
prezzo s. 50 per l'imballaggio in cassetta di legno. —
* * Hs
N.ro 539.
Invito di sottoscrizione ai soci per l'acquisto del
Solfato di Rame. — Per facilitare ai soci viticoltori
r acquisto di solfato di rame per le irrorazioni nella
prossima stagione riusci alla Società Agrana della Dal-
mazia di venire ad un contratto per tale fornitura con
ditta primaria che garantisce
il solfato di rame di qualità extra
del contenuto di 99-100^IQ di solfato di rame puro.
La Società apre quindi una sottoscrizione fra i suoi
soci viticoltori della provincia raccomandando nell'inte-
resse economico di fare ogni sacrificio p^r combatter ua
flagello che annoila la nostra più importante produzione.
Le condizioni di sottoscrizione sono le seguenti:
1. Il prezzo è fissato con fiorini 26 per 100 kili.
2. La consegna della merce si fa a Zara franco
magazzino oppure si spedisce in provincia franco Bordo
posta 0 carro e c ò alla più longa al principio di Maggio.
3. Si accettano sottoscrizioni anticipando fior. 5 per
ogni 100 kg. cioè soldi 5 per kg.; altrimenti la preno-
tazione non verrà accettata.
4. Il pagamento definitivo si fa a Zara alla con-
segna della merce che „il comittente preleverà di^l ma-
gazzino dell' Agenzia della Società per la vendita del
solfato di rame*; per le spedizioni in provincia il pa-
gamento viene effettuato mediante rivalsa sulla merce
diffalcando V anticipazione fatta.
5. Zara sarà il luogo d' adempimento del contratto.
6. Per botti originali di 250 kili T imballagio è
gratuito e per quantità minori verrà conteggiato a prezzo
di costo.
della cortesìa asategli, gli promise che fra due mesi ritorne-
rebbe con parecchi membri della Direzione per rilevare i primi
risultati dei lavori del campo, e l'impiego delle macchine che
fra breve arriveranno. 11 padre superiore gli rispose che li ac-
cetterebbe col massimo piacere.
* * * N.o 699.
AVVISO.
Ai P. T. signori Ispettori della Società agraria della
Dalmazia, ed ai direttori delle filiali.
Le Direzioni del Lloyd austriaco di Trieste e dell'Ungaro-
eroato di Fiume per aiutare la patriotica impresa della Società
agraria della Dalmazia, con generosità accordarono a tutti gli
ispettori e direttori delle filiali provinciali dietro domanda da
farsi dalla Presidenza di volta in volta per definiti viaggi in
provincia il passaggio del I posto pagando il li, oppure il pas-
saggio del li pagando il III posto.
Sulla base di questo abbuono ottenuto, ogniqualvolta i
P. T. signori ispettori e direttori di filiali si compiaceranno di
fare un viaggio o per assistere a sedute, o per tenere prele-
zioni, 0 per lo smercio di articoli esistenti presso le agenzie
della Società (concimi chimici, solfato di rame, zolfo, macchine
ed attrezzi, raccolta campionari per l'Esposizione permanente
ecc.) dovranno rivolgersi alla Direzione della Società e con car-
tolina postale indicare :
1. il proprio nome e cognome;
%. a quale delle due Società a vapore domandare l'ab-
buono;
8. indicare con precisione il viaggio di andata e ritorno
(eventualmente con fermata, come p. e. Zara, Sebenico — Se-
benico, Spalato, e Spalato Zara) ; e
4. designare il tempo o almeno il mese entro il quale in-
traprenderanno il viaggio. In questo incontro la scrivente rac-
comanda caldamente di approfittare di questo generoso abbuono
accordato alla nostra Società per viemmaggiormente promuo-
vere gl'interessi economici della Dalmazia; mentre alle due
spettabili Società la scrivente fin d' ora protesta speciale grati-
tudine e riconoscenza.
Zara 15 aprile 1894.
La Direzione.
* * *
Ai M. R. parrochi dei distretti politici di Zara,
Benkorac e Sebenico. -- Essendo l'istruzione il mezzo più
efficace e potente perchè anche l'agricoltura progredisca, ed
avendo la nostra popolazione agricola grande bisogno di venire
istruita, onde allontanarla a poco a poco dai vecchi sistemi ed
eccitarla a seguire i principi razionali, la Società agraria della
Dalmazia ha stabilito di tenere nei propri locali, sotto l'orolo-
gio in piazza dei Signori ogni dommica e festa di precetto
dalle ore 8 alle 9 ant. delle prelezioni ed istruzioni popolari a
tutti gii agricoltori i quali numerosi affluiscono a Zara nei detti
giorni.
Gli argomenti che verranno trattati da persone abilitate
nell'agricoltura, saranno sempre d'occasione, e si riferiranno
alle colture ed ai lavori che durante quel mese si praticano.
L'istruzione comincierà colla Domenica 6 maggio e du-
reranno tutto r anno.
La scrivente si rivolge perciò ad Esso Molto Eev. signor
parroco, perchè nell' interesse della sua popolazione si compia-
cesse di avvisare la detta disposione dall' altare a tutti i suoi
parrochiani eccitandoli ed incoggiandoli perchè trovandosi a
Zara, ne prendano parte. E per spronarli maggiormente, abbia
Esso M. E. signore la bontà di avvertire, che tutti gli agricol-
tori che prenderanno parte all' istruzione, terminata l'ora a-
vranno un viglietto col quale verrà fra i presenti estratto a
sorte qualche premio consistente in oggetti, apparecchi e ma-
chine appartenenti all' agricoltura, il quale verrà ad essi gratui-
mente donato.
La Diresione della Società agraria della Dalmazia. * « H: Fieno. — Presso il sig. Antonio Spada trovasi in ven-
dita una partita rilevante di fieno di primissima qualità al prezzo
di fior. 2.50 la balla.
* « *
11 nostro rappresentante all'adunanza di Gorizia. —
Onorato col Suo riverito scritto del 17 marzo a. c. N. 523
del gradito ufficio di rappresentarLa alla Eadunanza generale
di questa i. r. Società agraria del 29 marzo a. c., è mio do-
vere di porgerLe vivi ringraziamenti della fiducia in me ripo-
sta, e prego di aggradirli benignamente.
La Eadunanza ebbe luogo in detto giorno.
Dichiarata aperta la seduta da Sua Eccellenza il signor
presidente conte Francesco Coronini Cronberg, ebbi l' invito
a compiere 1' ufficio mio di rappresentante.
Dissi breve allocuzione. A questa soggiunse S. Eccellenza
nobili parole d' encomio alla Società che rappresentavo; risposi
ringraziando e dicendo che le sue parole risapute a Zara, sa-
rebbero di certo con molta riconoscenza apprezzate.
Si pas£Ò poi alla discussione degli argomenti notati nel
programma, dì che, come di quello che dissi io, e Sua Eccel-
lenza tbbe a ricordare a lode delia dalmata consorella, sarà
fatta esatta menzione nel prossimo numero del periodico so-
ciale „Atti e Memorie'' del quale Essa nobile presidenza rice-
verà un esemplare.
M' astengo perciò da più minuti ricordi e lieto di aver
fatto il dover mio, ho 1' onore di dirmi d' Essa onorevolissima
Presidenza.
Gorizia 2 aprile 1894.
umilissimo Servitore
Luigi Cesare Payissich.
* * Orto e sperimentale. — La Società agraria della Dal-
mazia oltre air orto gentilmente concessogli dal signor E.
Vlahov, potè ottenere dal signor Ant. Spada un pezzo di ter-
reno nella sua villa per fare degli esperimenti di coltura for-
zata con parecchie specie di piante da orto. Le quali esperienze
siamo in grado di partecipare procedono assai bene, e già fino
ad ora si può dire assicurato che alcune specie come piselli,
pomidori e fagioli saranno maturi molto prima dell' ordinario.
Questi esperimenti semplicissimi e cosi bene riusciti proveranno
una volta di più quanto da noi l'orticoltura potrebbe essere
una nuova fonte di guadagno, e portare sui mercati di Trieste
ed altrove ortaglie primaticce, che si potrebbero vendere a
prezzi piuttosto generosi.
* * *
Un bosco di cipressi da utilizzare. — Un possidente
della provincia possiede in riva al mare un bosco di cipressi
quasi secolari in numero di cirea 10.000 (dieci milla) e li vor-
rebbe tagliare. Ohi avesse bisogno di utilizzarli, si rivolga alla
nostra Eedazione.
* * *
Seduta della Direzione della Società agraria della
Dalmazia. — Sono invitati i signori di diritto alla IX seduta
della Dirtzione (he avrà luogo nei propri locali dell'Esposizione
permanente venerdì 4 maggio alle ore 8 pom. per trattare so-
pra i seguenti argomenti.
1. Costruzione di un'edifizio apposito pei bisogni della
Società.
2. Come utilizzare in commercio la massa invenduta di
vino dalla Dalmazia.
3. Eelazione delle filiali.
4. Eventuali proposte ed evasione di atti.
*
Consiglio. — La sera del 13 corr. la Direzione della
Società agraria tenne consiglio. Si sbrigarono parecchi affari
amministrativi, e specialmente si trattò suH' agenzia sociale dei
concimi chimici. Assistevano al consiglio 18 membri della Di-
rezione. » * * AVVISO.
La Società tiene ancora disponibile una partita di solfato
di rame qualità ixtra garantita dal 99-1007o a fiorini 26 iì
quintale per barilli originali di 204 kg. ed a soldi 28 il kg.
per partite minori. La Direzione. H: ^ si*
Vendita Solfato di rame al minuto. — Per facilitare
ai piccoli possidenti ed agli agricolturi l'acquisto del solfato
di rame, l'Agenzia della Società Agraria tiene in vendita sac-
chetti di 5 Eili compreso imballaggio e li spedisce a mezzo
postale, franchi in tutta la provincia verso rivalsa di f. 2.
Vende pure al minuto nei locali dell' Esposizione perma-
nente in piazza dei Signori sotto l'orologio, partite piccole in
poi al prezzo di soldi 28 il chilo.
I. m. E. parrochi ed i maestri sono pregati di avvisare le
rispettive popolazioni di queste facilitazioni. * *
Concimi chimici per prova. — L'Agenzia della So-
cietà agraria della Dalmazia allo scopo di divulgare sempre più
in provincia 1' utilizzazione dei concimi chimici, pone in vendita
cassette contenenti 5. chilogrammi di concime chimico, per ora
soltanto per far prove sulle viti, fiori e tabacco.