Per Inserzioni e Avvisi rivolgersi presso SPIRIDIONE AETALB.
la maggioranza assoluta di voti, si pro-
cederà air elezione ristretta.
Telegrammi particolari
del "Dalmata.,,
Boma 9. Depretis presentò al Re le
dimissioni del gabinetto che furono
accettate.
Boma 10. Il Re conferì con Cairoli
incaricandolo della formazione del ga-
binetto, vi pone però tre condizioni, la
continuazione della stessa politica e-
stera» il mantenimento della legge sulle
garanzie, e ohe (le riforme da introdursi
non portino alterazione alle leggi fonda-
mentali dello Stato. Cairoli accetta.
Mene 10. Gli insorgenti Cretesi ac-
cettarono r armistizio loro proposto
dalia Turchia,! ed attenderanno le ri-
soluzioni del congresso, dalle quali di-
penderà la ripresa della ostilità.
Pest 10. L'espositiva e la politica
del conte Andrassy sono criticate, nei
circoli parlamentari si riconosce però
la necessità di accordare il credito,
Boma 12. La composizione del nuovo
gabinetto non è ancora riuscita. Si dice
che Cairoli abbia aperte trattative colla
destra.
Vienna 13, La riunione del con-
gresso a Berlino si considera come as-
sicurata, e si ritiene che «ara fissata
pel 31 marzo. É probabile che dopo il
congresso abbia luogo un convegno dei
tre Imperatori.
Servizi Postali della Società
I. e V. FL0R1%& Comp.
Partenza da Zara:
Per Ancona e Trieste ogni venerdì alle ore
3 p. — (Arriva ad Ancona sabbato
alle 1 a. m. e parte sabbato alle
6 p. m. per Trieste, ove arriva la
domenica mattina alle ore 8.)
Per Bari, Brindisi e Corfù ogni venerdì alle
ore 2 p. — (Arriva a Bari sab-
bato alte 3 p. m., parte a mezza
notte per Brindisi, dove arriva do-
menica alle 7 di mattina, parte la
domenica a mezza notte per Corfù,
dove arriva il lunedì a mezzo
giorno.)
Arriva a Zara:
Da Ancona e Trieste ogni venerdì alle ore
10 m.
Da Bari, Brindisi e Corfù ogni venerdì alle
ore 10 m. (12)
VARIETA'.
MetiO milione in cinque mesi!!! — C è
da farsi... turchi a pensare che alla fine di
marzo l'Italia avrà speso quasi un milione
per la diva ed essa avrà guadagnato quasi
mezzo milione in cinque mesi.
Perchè non si creda un' esagerazione, ecco
il conto:
9 rappresentazioni a Milano a 10,000 fr.,
5
3
3
7
4
10
m oro,
Venezia
Genova
Firenze
Napoli
Boma
Milano
Fr. 90.000
42.000
30.000
50.000
70.000
4Q.OfO
100.000
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raccomandiamo di' porre attenzione alla nostra
Marca di Fabbrica giudizialmente registrata,
ed alla nostra firma, le quali cose assicurano
la genuinità del nostro prodotto.
Vittorio 8cliinidt & Sdirne
i. r. Fabbricatóre prlvi|eglato.
Vienna, Wieden Alleegasse N. 48.
Deposito per Zara prèsso la Farmacia di Ti: Tf^^^^'LÀ (26-50) Carlo Pietro Bianchi
La scattola ha il prezzo di soldi 35.
Fr. 422.000
in oro, ciò che corrisponde a it. L. 460.000
Per queste rappresentazioni s'incassarono
(e quindi il buon pubblico paga):
A Milano L. 225.000
A Venezia „ 102.000
A Genova 65.000
A Firenze „ 125.000
A Napoli 196.000
A Roma „ 85.000
A Milano 200.000
(N. T.)
Piceola Posta.
Sig. Francesco Ginras i. r. impiegato steu-
rale. ~ Spediteci ì. 1;58 che ci dovete p«r
V inserzione del Bingraziamento pubblicato nel
N. 94 a. d. giusta vostra lettera di data —
Derni» 20 novembre — e per il quale im-
porto vi abbiamo scritto di già tre volte.
Sic. U. — Oattaro. — Spediteci t 4:98
per r inserzione eseguita nel N. 95 a. d.
Sig. M. B. — Ragusa. — Spediteci f. 7:74
per T inserzione eseguita nei N.ri 95, 06,
97 a. d.
Sig. E. S. — Obbrovazzo. — Spediteci f.
2:50 per l'inserzione eseguita nel N. 23 a. d.
LAmministrazione del Giornale.
Si trova in vendita un un nuovo
ed eccellente cammino economico
{Spar-Herd) di costruzione di ultima
invenzione, che si riscalda a carbone
fossile od a legna ed ha due forni e
la caldaia per T acqua. — Può ser-
vire per numerosa famiglia o per
trattoria. — Rivolgersi da Giov. Batt.
Mummi presso V Ospitale Civile in
Zara. 5
Da Zara in Ancona il I. posto costa it. 1. 31.
!!.„„„ 21.
III. „ „ „ 11.
{Compreso il vitto.)
Da Zara a Trieste il 1. posto costa it. 1. 31.
r> n II- B « 77
m. „ „ „ 11.
(Senm vitto.)
BOlBOn PETTORALI
di PLANTAGINE,
efficacissimi nelle affezioni polmonari e
del petto, nelle tossi, tossi convulse
raucedini, e catarri bronchiali.
Questa inapprezzabile pianta
che la natura produce pel bene
e la salute dell'umanità, con-
tiene in sè il segreto fino ad
oggi occulto, di mitigare i
processi infiammatori della
mucosa del sistema tracheale,
e procura con ciò la pronta
guarigione de-
gli organi am-
malati.
Siccome noi
con questo nostro prodotto garantiamo la pura
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IL
DALMATICO
LUNARIO
CATTOLICO GRECO ed ISRAELITICO
PER L' ANNO
1878
Corredato di Mojte Interessanti Notizie Patrie.
ANNO lì.
ZARA — S. ARTALE.
Prezzo soldi 22.
• Il suddetto Lunario si distingue per 1' e-
sattezza tanto in riguardo alle fasi lunari, che
all' indicazione delle feste e alle prescrizioni
della Chiesa.
Si vende in Zara dall'Editore e dai Librai. In
Sebenico da P. Artico, in Spalato da V.
Morpurgo, in S. Pietro da Ant, Rendich, a
Rnin da G. A. Matcovich, a Cittavecchia
G. Godoj, a Cattaro Eredi di M. Finzi.
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trovansi in vendita a grande ribasso i
due Vocabolari italiano-slavo e slavo-
italiano del P. Carlo A. Parete, dal
prezzo di fiorini sei, ridotti entrambi a
fiorini tre.
Le commissioni si eseguiscono verfo
rivalsa postale. Chi spedisce il denaro
anticipatamente, riceve i volumi franchi
di spesa.
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DI FEGATO DI MERLUZZO
DI J. 8ERRAV4LL0
Preparato a freddo
IN TERRANUOVA D' AMERICA.
É un faito deplorabile e notorio come al comune Olio di pesóe del commercio,
comperato a vii prezzo, si giunga, con particolare processo chimico di raffinazione, a
dare 1' aspetto dell' Olio bianco di fegato di Merluzzo, che poi si amministra per uso
medico.
La difficoltà di distinguere questo grasso raffinato, dall' Olio vero e medicinale
di Merluzzo indusse la Ditta Serravallo, a farlo preparare a fredde con processo af-
fatto meccanico da un proprio incaricato di piena fiducia sul luogo stesso della pesca
in Terranuova d' America. Essendo in tal modo conservati tutti i caratteri naturali a
questa preziosa sostanza medicinale, V Olio di Merluzzo di Serravallo può con sicu-
rezza essere raccomandato e quale potente rimedio e quale mezzo alimentare ad un
tempo, conveniente in tutte le malattie che deteriorano profondamente la nutrizione,
come a dire le scrofole, il rachitismo, le varie malattie della pelle, e delle membrane
muscose, la carie delle ossa, i tumori glandulari, la tisi, la debolezza ed altre malat-
tie dei bambini, la podagra, il diabete ecc. — Nella convalescenza poi di gravi ma-'
lattìe quali sono le febbri tifoidee e puerperali, la miliare, ecc. si può dire che la ce-
lerità del ripristinamento della salute stia in ragione diretta con la quantità sommini-
strata di quest' Olio.
CARATTERI DEL VERO OLIO DI FEGATO DI MERLUZZO
PER USO MEDICO.
V OLIO DI FEGATO DI MEKLUZZO MEDICINALE ha un colore verdiccio-aureo, sapore
dolce e odore del pesce fresco da cui fu estratto. E PIÙ* EICCO DI PEINCIPJ MEDICAMENTOSI
DELL'OLIO EOSSO 0 BRUNO: QUINDI PIÙ' ATTIVO, SOTTO MINOE VOLUME. Perfettamente
neutro, non ha la rancidità degli altri olj di questa natura, i quali oltre alla minore loro efficacia,
irritano lo stomaco e producono effetti contrari a quelli che il medico vuoi ottenere, epperò DAN-
NOSI in ogni maniera.
... Depositah: Cittavecchia, ConfaloDieri ; Lussinpiccoìo : Viviani; Macarsca\ Pojani; Chirzola,Zo-
yetti ; Spalato : de Grazio; Scardona: ComboJo : Zara: Bereich; Traù ; Aiidrich ; Magusa: Drobaz;
òeoemco Beros; Verlica AJjinovich. 21.
Farmacia e Drogheria SERRAVALLO
in TRIESTE.
Unguento lolloway.
Emmorroidi, fistole, ed inlìamniazioae
interna.
Quedi malori tristi e debilitanti possono essere ^
curamente guariti dai sofferenti, se vogliono adoperwrB
V'Unguento Holloway. ed osservare, con attenzione ni-
nuta. le stampate irruzioni. Beve fregarsi bene suùe
parti al ddntorno del male, onde ogni materia note-
vole venga radicalmente espulsa, fin cataplasma di
pane ed acqua, applicato al coricai si. saràvantaggioso
La più gran pulizia è necessaria alla cura. Se coloro
che leggono questo paragrafo, lo porteranno àUa co-
noscensa degli amici loro cui esso possa importare
renderanno un servizio che non si dimenticherx tnai
più,, perchè la guarigione è sicwra.
Tanto l'Unguento, come le Pillole, debbonsi adope.
rare per le seguenti malattie:
Cancheri Lombaggine Reumatismo
Contratture Mal di capo Risipola
Emmorroidi „ di gola Seorbruto
Elefantias „ delle mamelle Scottature
Fistole „ dei capezzoli Screpolature snllt
Ferite di gambe labbra
Gotta Morsicature di Screpolature sulle
Gonfiamenti Mosquisito, mo- mani
glandulari sehe di rena eoe. Tumori
Infermità cutanee Pedignoni
Questo meraviglioso unguento elaborato sotto Id so-
prainiendenza del professore Holì^wwy si vende ai
prezzi di Horini 3 e fiorini due e soldi 90 per vaso
nello stabilimento centrale 144 Strandla Londra, d
in tutte le farmacie e Drogherie del mondo. (4) 2
Grande deposito di oggetti
di gomma elastica vulcanizzata
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artificiale. Clisteri a fero. Pessari di diversi sistemi
Vesciche pel ghiaccio. Coppette per estrarre il latte
Siringhe. Cinti. Sospensori ecc.
Inalatori a vapore del dr. Levin, Apparati per
V anestesia del dr. Eichardson. Schizzettini per inie-
zioni sottocutanee del Dr. Prawaz. (4) 2
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Senza odore, ,ne sapore, purga prontamente e non
cagiona do|ori. È preparato con semi eletti e di prima
spremitura. E'inalterabile; quindi ogni famiglia dere
essere provveduti!. Vendesi in piccoli recipienti da 30
grammi l'uno ben chiusi e ben pieni. Questa dose basta
per un adulto ed in quantità proporzionatamente mi-
nore per un bambino Una fiaschetta vale sol. 20 {4) 2
Pezze di Brescia.
Deposito in Trieste presso la farmacia J. Serravallo, 2
TINTURA D' ASSENZIO
del MANTOVANI.
NB. Le boccette genuine, devono avere le parole
Tintura d'Assenzio dei Mantovani- incrostate sulla
boccettina. 4) 1
Pastiglie di Gomma canà'te
dei farmacista SERRAVALLO. (4) 1
La gomma ha una provvida azione sui nostri or-
gani ed è essenzialmente raddolcente, calmante.e ri-
storatriee. Essa conviene in tutte le infiammazioni-
irritazioni e i languori, la si dà sopra tutto nelle
malattie di petto, degli intestini e delle vie winarie.
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Adottata in tutti gli Spedali di Parigi. Ambulanze
e Spedali militari dalla marina francese e daquéUa
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Per assicurarsi dalle contraffazioni, esigere la firma
qui in calce. RiGOLLOT.
TH questa importante spedalità, la Gazzetta si oc-
cupò negli anni J868. p. 6. e 1869 p. 38.
Trieste : Deposito generale di spedizione da J.
Serravallo. (4) 1
Depositari: Cittavecchia, Confalonieri; Lussinpic-
coìo : Viviani ; Macarsca ; Pojani ; Curzola : Zovetti ;
Spalato : de (ìrazio; Scardona •. Corubolo : Zara : Ber-
oich; Traù: Andrich ; Magusa: Drobaz; Sebenico
Beros; Verlica Aljinovich.
Corso degli Effetti e dei Cambi
all'i, r. Borsa pubblica in Vienna
Corso medio inv. a
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Rendita in argento . . .
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credito
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Borsa medesima.
Londra, per 10 lire sterline
Argento, {)er 100 fiorini .
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100 marchi imperiali va-
lute germanica ....
U
mar?o
62 85
67
74 50
111 75
mar?!0
62 65
66 90
74 50
13
62 66
66 60
74 35
111 25111 40
800 — 800 — 798 -
232 50 231 50 280 80
118 80
104 90
5 59
9 48
118 95
105 20
5 59
9 49
58 hO 58 55 58 60
119 10
105 50
5 60
9 51
Dr. VINCENZO de BENVENUTI imprenditore editore e redattore responsabile. Tipografia SPIEIDIOÌ^E ABTA3J.
Ir. 37. ZAEA, lercoledi 8 Maggio. 1878. Anno XIII.
Condizioni d' Avssociazione.
Per Zara fior. 8 anticipatamente, se-mestre e trimestre in proporzione. Per l'Impero Austro-Ungarico fior. 1); semestre fior. 4:50 trimestre fior. 2:50. Per gli Stati appartenenti all'U-nione postaie fior. 12 all'anno semestre e trimestre in proporzione. Per gli Stati non appartenenti all'Unione postale fior. 8 e di più r aumento delle spese postali, seme-^^fStie e trimestre in proporzione. I pagamenti si fanno in banconote austr. oppure in moneta d' oro del paese.
IL DALMATA
Giornale politico, economico, letterario. « Esce il mercoledì e il gabbato.
Le associazioni e , gli importi di de'
naro, in assegni postali, si dirig
all' amministrazione del "Dalmata
Zara. Chi non respinge il foglio d
.scaduta r associazione s'intende blfgato per il trimestre susseguente:
Le corrispondenze devono dirigerà
affrancate esclusivamente al Eedattore.
lie lettere non affrancate saranno re-
spinte. 1 comunicati sì inseriscono al
prezzo di soldi 10 la linea. Avvisi ed
inseizioni a prezzo inoderato da con-
venirsi. Un numero separato costa s. 8.
Zara, 8 maggio.
I consigli ministeriali a Vienna si succedono V uno all' altro, senza che ancora sia riuscito di trovare il modo di sciogliere le esistenti differenze e superare le difficoltà che si incontrano neir accordo auslro-ungarico. L' oppo-sizione ne approfitta e nell' uno e Del-l' altro parlamento per combattere i ri-spettivi ministeri, la cui posizione si va facendo sempre più critica. La questione dell' occupazione della Bosnia va prendendo sempre più con-sistenza, e perfino il Pester Lloyd in tale proposito ora scrive: Ove riesca senza effetto ia [(ressione che si fa a Costantinopoli pel ripatrio degli emi-grati; sia perchè la Porta rifiuti di provedere alla garanzia dei reduci; sia perchè alle nostre domande si diano risposte unicamente dilatorie; in tal caso si avvanzerà la donìanda di affi-dare tale compito all' armata austriaca; ed ove tale concessione fosse] negata, od unita a condizioni impossibili, si dovrebbe ricorrere al mezzo estremo, e gli emigrati verrebbero ricondotti in patria sotto scorta militare, attendendo poi successivi avvenimenti nelle nuove posizioni. Ad un' opposizione, o ad una protesta deila Porta non si pensa, né' si cureranno le eventuali riserve di di-rilto. Quando il Pester Lloyd assume tale tuono, non si può più dubitare sulla presa risoluzione, e ciò, tanto più, se come si dice, è vero che l'Inghil-terra non si opporrà ad una simile mi-sura.
Le speranze pel mantenimento della pace, vanno sempre più dileguandosi, e tale tatto viene constatato da tutti i periodici, quantunque 1' attuale sospen-sione delle trattative potrebbe esser giu-stificata anche colla malattia dei due cancellieri, e specialmente di Gorcia-kofl. La stessa Corrispondensa provin-ciale di Berlino, sebbene assicuri che le trattative continuano, riconosce che la mediazione germanica è fallita. La Kussia frattanto si apparecchia alla guerra e ricorre a mezzi i più il-leciti. In America arruola i Fecci, as-
APPEimiCE.
BIBLIOGRAFIA.
Se uno de' più cari servigi, che possa ren-dere un colto ingegno alla sua patria è quello di offrire ai pubblico la storia della patria medesima, tale onore e tal gioia procacciò senza dubbio a questa classica terra l'Autore, che d' altro nome non volle fregiarsi tranne quello Mi "un Dalmata,, nella sua opera re-centemente alla luce. É questa il "" Prospetto Cronologico della Storia della Dalmazia con riguardo alle Provincie slave contermini», seconda edizione notevolmente accresciuta ; un bel volume in 8.0 di 428 pagine a nitidi e grandi caratteri, pubblicato ih quest'anno medesimo 1878 a Zara pei: i tipi del sig. Spiridione Artale. L'imfortatìza di qnesto aee«ratÌBSÌQao la-voro, eorae l)en fa osservare il Librajo Edi-tore, si appalesa dal titolo i^sso, il quale
sociando alla sua bandiera la rivolu-zione comunista per minacciare con quella i possedimenti inglesi; e seb-bene essa sia una delle potenze che aderì al trattato di Parigi, col quale si abolisce, come contrario al diritto pub-blico, il corseggio procura di armare bastimenti corsari, onde danneggiare il commercio inglese, e far la guerra alla proprietà dei privati, ed a tal' effetto si fanno per tutto 1' impero pubbliche colette onde sostenere le relative spese ; senza che l'Inghilterra si allarmi per tale minaccia. Intanto cresce la rivolu-zione in Bulgaria, che minaccia di e-stendersi anche alle altre parti delle Provincie occupate, e già si parla di sanguinosi conflitti fra Arnauti e Serbi nel distretto di Konja e Nisch. Non è una semplice rivoluzione, ma una guerra di razze, e religioni che si scatena nell'Oriente, e che è la prima conseguenza della guerra di liberazione russa e dalla quale ora ritorno a Pie-troburgo il granprincipe Nicolò rice-vuto ed acclamato nel suo passaggio. Da Parigi si hanno le prime rela-zioni suir apertura dell'esposizione, che non ostante al cattivo tempo ri usci splendida. Nel banchetto dato in onore al principe di Galles si fece un brindisi all'amicizia delle due nazioni, una volta rivali, ed ora per sempre amiche.
Dall' Unità Cattolica togliamo i! se-guente articolo : Lo Czar AleisHandro II e ia parola di un imperatore.
Nella risposta dello Czar Alessandro II alla partecipazione fattagli dal Papa Leone Xlll della sua assunzione al Pontificato, e che noi abbiamo riferita nel numero 82 dell' Unità Cattolica, del 5 aprile, si leggono le seguenti parole: "La tolleranza religiosa è un principio consacrato in Russia dalle tradizioni politiche e dai costumi nazionali. Non dipendette da noi che la chiesa cattolica romana, al pari di tutte quelle che esistono nel nostro impero, sotto la protezione delle leggi, non compiesse con piena sicurezza la missione che la reli-gione, straniera alle influenze politiche, è chia-mata ad esercitare per la edificazione e mora-lità dei popoli.,, Consideriamo davvicino que-sta imperiale risposta e non sarà nostra colpa
annuncia la fedele e concisa esposizione dei principali avvenimenti, di cui nelle varie età fu la Dalmazia campo glorioso. Ciò sembrerebbe dover bastare a commen-dar quest' opera e renderla pregevole a tutti. Nientedimeno non sarà discaro ai lettori del nostro Periodico, se, a vantaggio specialmente di quelli, a cui mano non fosse tuttavia per-venuta, ci proviamo a darne qui una succinta notizia. Nella dotta sua Introduzione, parlando dei primi abitatori di queste regioni illiriche, il chiaro Autore non omette i Vlachi. E certa-mente senza che altri li abbia a confondere coi Daci e Valacehi, (onde gli odierni Eu-meni), i Vlahi 0 Vlassi furono Slavi, ed una delle stirpi slave primigenie più estese, la cui età risale alle remote migrazioni dei Celti: sebbene sia vero del pari, che a cagione del trovarsi diffusi nelle terre romane, così quelli, che procedevan dai Daci, come quelli eh eran di schiatta slava, in progresso di tempo si denominass.ero Vlahii e tal promiscuo voca-bolo passasse a suolare altrettanto che latini •0 romani. Da questo poi si formò .anche l'àl-tr» voce men'vtaoM e morlmehi: deUa orìgine de* quali, volendo stare ail'jetiz&ologia, e ieg-
se essa apparirà priva del suo carattei'e es-senziale e desiderabile, quello della sincerità. Negli ultimi trent' anni, numerosi e intelli-genti osservatori d' ogni nazionalità e religione hafino percorso la Russia, parlando con gente d'ogni classe, per farsi un concetto dei costumi e (Ielle consuetudini dell' Impero. In Germania, in Francia e in Inghilterra si è moltiplicata la letteratura russa, e da tutti quegli scritti appare ciò che è pure ammesso dai più alti personaggi della Russia, che essa è uno stato, nel quale domina abitualmente la più sfac-ciata ipocrisia. Il principe Kozlowski dice: Ogni parola in questo paese è V espressione della più spudorata ipocrisia sì religiosa che politica. (Tendances catholiques dans la so-ci&té russe, par le prince T. Gagarin, fase. VII, p. 35); il principe Dolgoroukow scrive: La Russia e il paese della menzogna offi-ciale ed organisgata. (La vérité sur la Rus-sie, par Io prince Pierre Dolgoroukow, pag. 9.) In conseguenza di questo fatto il citato principe Gagarin, nella prima parte dell' o-pera citata, dà il seguente consiglio: Non si debbe leggere quello che è scritto, ma si deve ascoltare quello che si dice. Che se quest'asserzione avesse bisogno di altra conferma, la storia intiera dell' Impero russo ne prova abbondantemente la verità ; ma basterà ^ esaminare brevemente gli avveni-menti dell' anno scorso e del presente. Sotto il falso pretesto di adempiere ad una santa missione, di liberare i cristiani della penisola balcanica oppressi dal giogo dei Mussulmani e migliorare la loro sorte, scese lo Czar in campo contro la Turchia, dx>po una solenne pvaiesta e dopo avere impegnato la sua pa-rola d' onore eh' egli non aspirava a con-quiste. Ma oggi è manifesto che solo questo spirito di conquista, solo il desiderio di ra-pina fu il motivo di quella sanguinosa guerra ; e le belle parole di "amor fraterno,,, di "cri-stiani,, nascondevano i piìi neri progetti, pro-getti che strapparono la maschera dal viso dell' Imperatore. E questo basterebbe a scusare la nostra dif-fidenza verso le promesse della Russia; ma dobbiamo e vogliamo aggiungere che ogni parola del governo russo, e ve n' ha una lunga serie, fu ed ò pura ipocrisia religiosa e poli-tica, finché la storia racconta appunto il con-trario di quelle parole. La storia dimostra che la tolleranza religiosa nella Russia non è "una tradizione politica,,, nè "un principio conse-crato,„ anzi la persecuzione e lo sradicamento del cattolicismo fu sempre il solo scopo della politica russa; e che la Russia lavorò sempre a piegare tutti i sudditi dell" impero, quali si fossero il loro carattere e i loro costumi, ad un sistema dominante e inflessibile, affinchè colV aiuto di questa Agenzia fosse bene sta-bilita r egemonia dello Czar di tutte le Russie. Ad ogni jaodo esiste una serie di docu-
gendovi chi mor-vlahi, quasi slavi abitanti le parti marittime, o venuti dal mare, e chi moAirovlachi, quasi latini nigri, dal color dei capelli, discussero tanto gli etnologi, e, con-vien dirlo, non in modo concorde, nè a pieno soddisfacente. Checché ne sia, questa porzione di slavi si merita pure una speciale conside-razione, essendo essi, che non solleticando mai la cupidigia di voraci conquistatori, ser-barono fino ai dì nostri inalterato il lor tipo, e formano anche oggidì la parte più vigorosa della popolazione slava stanziata in Dalmazia, tranne poche migliaia verso le frontiere della Croazia. E di questi coraggiosi abitanti della Dalmazia e dei vari lor movimenti il chiaro scrittore, appoggiato sulle più dotte Autorità, parla ancora di poi nel Prospetto all' anno 300 e all' anno 501. Quanto agli Slavi meridionali presi nel loro complesso egli li fa col Du-Cange discender dai Sarmati (pagine 9, 55 e 61). Segue poi saggiamente 1' Hilferding, come questi il Du-Cange suddetto, neir assegnare le primitive dimore delle tribù slave, e 1' epoca in cui pare, ehe posterionaente incomiaciassero quei po^ a colonizaare ^e contrade situate tra i CaPiìfttì e r Adfintìeo, oocapindo a poco a
menti officiali, in cui è solennemente garan-tito il libero esercizio della religione cattolica. I Sovrani Russi, sotto l'invocazione di Dio e per mezzo di Carte firmate dì mano propria, affermarono sempre che non solo non perse-guitavano i cristiani cattolici, ma li volevano proteggere. Appoggiato a codesti atti ufficiali, potè dire benissimo lo Czar che la tolleranza religiosa è una "tradizione politica» nella Rus-sia ; ma questa tradizione esiste solo sulla carta. La pratica invece smentisce la parola dello Czar, e noi possiamo a ragione dire col principe Gagaiin: Non si deve leggere ciò che vi e scritto, ma si deve ascoltare quello che si dice;„ e noi aggiungiamo Bisogna ve-dere quello che si fa. Nell'articolo 8.o del Trattato di Grodno, conchiuso dopo "la seconda spartizione della Polonia, r imperatrice Caterina promette con firma di propria mano: "Voi (Polacchi), i vo-stri eredi e discendenti, sarete irrevocàbil-mente c sempre mantenuti nel possesso delle vostre proprietà, dei vostri diritti e privilegi, non che nel libero esercizio della vostra re-ligione e della sua disciplina.,, Ma, appena fu stipulato il trattato, un esercito russo apparve in Polonia per metterlo in esecuzione alla moda russa, cioè per estirpare la fede cat-tolica. 11 principe Dolgoroukow ha detto bene: — La Russia è il paese dell' ipocrisia uffi-ciale ed organizzata. "Una crudele persecu-zione fu la conseguenza di quei sacri prin-cipi consecrati di tolleranza religiosa, „ di cui ha parlato lo Czar Alessandro nella sua risposta a Papa Leone XIIL E, sicome in seguito di tale rispetto ai so-lenni trattati conchiusi da Caterina II, da Paolo I, da Alessandro I, Papa Gregorio XIV, riescite vane le pratiche fatte presso la Corte di Pi(;tioburgo (Vedi la Nota ufficiale ponti-ficia deir anno 1842, che protesta contro la persecuzione. Einsiedeln, 1842), citò lo Czar Nicola I a comparire dinanzi al tribunale di Dio (Vedi Wiseman, Ricordi dei quattro ul-timi Papi; pag. 382 e seg.), lo Czar scrisse al Papa una lettera, in cui si legge il seguente passo: "Lo Czar supplica 11 Papa a persua-dersi chfe a nessuno sta più a cuore di ono-rare e proteggere la chiesa cattolica e nella Russia e nella Polonia che all' Imperatore. La parola imperiale dovrebbe essere per Sua Santità la prova di tale sincera intenzione, f, Ed in altra occasione scrisse lo stesso Czar : "Il mio figlio mi ha riportato le cordiali pa-role che Vostra Santità si è degnata nella sua bontà di mandarmi ; è una soddisfazione per me rispondere a quelle parole colla nuova as-sicurazione che io non cesserò mai di con-tare fra i miei più imperiosi doveri il dovere di procurare il bene de' miei sudditi cattolici, ed assicurare la loro pace.,. Ed il fatto che seguì tale assicurazione qual fu ? La più cru-dele delle persecuzioni, i cui terribili partieo-
poco i luoghi delle popolazioni romane e de-gl' Illirici latinizzati. ^ Per ciò, che -riguarda la forma e costrut-tura dell' opera, essa è divisa in due parti, delle quali la prima comprende la storia ci-vile, r altra la storia ecclesiastica; e ambedue con metodo cronologico espongono per anni e per date la serie successiva de'più notevoli avvenimenti. La storia civile, ossia il "Prospetto crono-logico della storia della Dalmazia, con ri-guardo alle Provincie slave contermini,, si compartii in dieci Epoche. La La va dalle prime immigrazioni dei popoli nell' Illlrio, a Genzio ultimo re degli Illiri —• >dal lòio'al 180 — av. Cristo. La Il.a dall' origine della Repubblica Dalmata sotto Genzio fino a Ot-taviano Augusto, in cui la Dalmazia è di-chiarata Provincia Romana — dall' anno 180 av. C. fino al 9.o dopo C. — La Ill.a dal tempo in cui la Dalmazia marittima e medi-terranea divenne Provincia Romana fino alla caduta dell' Impero Romano — dall'anno 9 o fino al 476. — La IV.a Dalla caduta dell'Im-pero Romano d' occidente fino alla distruaioae di Salona da parte degli Avari ossia dal 476 al 636. — U V.a Dalla detta distruzione
Ir. 3 0 . mi, Sabbato 12 Aprile 1879. Anno
Condizioni d' Associamone.
Per Zara fior. 8 anticipatamente,
mestre e trimestre in proporzione.
P«r l'Jmperu Austro-Ungarico fior.
9; semestre fior. 4:50 trimestre
fior. 2:50.
Per gli Stati appartenenti all'U-
nione postale fior. 12 all' anno-
semestre e trimestre in proporzione.
Per gli Stati non appartenenti
air Unione postale fior. 8 e di più
r aumento delle spese postali, seme-
gtie e trimestre in proporzione.
I pagamenti si fauno in banconote austr.
oppiire in moneta d' oro del paese.
IL DILIMTt
Giornale politico, economico, letterario.
Esce il mercoledì e il sabbato.
Le associazioni e gli importi di de-
naro, in assegni postali, ^si dirigano
all' amministrazione del "Dalmata,, in
Zara. Ohi non respinge il foglio dopo
scaduta 1' associazione s'intende ob-
bligato per il trimestre susseg ir ute.
Le corrispondenze devono dirigersi
affrancate esclusivamente al Eedattcre.
Le lettere noli affrancate saranno re-
spinte. I comunicati si inseriscono al
prezzo di soldi 10 la linea. Avvisi ed
inseizioni a prezzo moderato da con-
venirsi. Un numero separato costa s. 8.
1 manoscritti non si restituiscono.
JiUl!lUJg|l
Zara, aprile.
In alcune provincie e specialmente
in Boemia oominoia già 1' agitazione
pelle prossime elezioni del Oonsiglio
dell' Impero. A Praga durante le ferie
Pasquali vi sarà una conferenza dei
deputati del partito costituzionale, collo
scopo di organizzare l' azione. Si vor-
rebbe istituire un comitato ^centrale
colla sede a Praga e comitati filiali
sparsi in tutto il Regno. Sembra però che
anche il partito czeco non sia inattivo.
Il Narodny Listy di Praga dell'8 corr.
porta la seguente dichiarazione di Slad-
kovsky : "In seguito a fattami domanda
devo dichiarare pubblicameate, che nè
per deliberazione, nè in nome del par-
tito liberale nazionale fu chichessia inca-
ricato di eccitare le società politiche
ad iniziare un' agitazione peli' ingresso
nel Consiglio dell' Impero. Qualunque
pertanto, e sia esso chi si voglia, il
quale diede, o dovrebbe dare un simile
incarico agisce di suo arbitrio, e non
per autorizzazione degli uomini di fi-
ducia del partito liberale nazionale.,,
Tale dichiarazione pubblica deve far
ritenere che nel partito czeco si inizia
un' agitazione indipendente dagli uo-
mini di fiducia, e la quale avrebbe lo
scopo di cessare la politica passiva.
La Turchia ha accettato il progetto
dell' occupazione mista nella Rumelia
orientale. Oon ciò però non può dirsi
ancora assicurata la realizzazione del
progetto stesso. Le trattative entrarono
in nuova fase, ma non sono ancora
condotte a termine. La Turchia accet-
tando quel progetto abbandonò il campo
del trattato di Berlino, ma entrò in
quello in cui si sono poste l'Inghilterra
e l'Austria, secondo le quali lo scopo
dell' occupazione sarebbe di evitare
nuove complicazioni ed assicurare alla
Turchia il possesso nella Rumelia. Le
condizioni quindi che essa pone al-
l' occupazione sarebbero: l'attivazione di
una nuova amministrazione con alla
testa un governatore nominato dalla
APPEUDIGE.
Porta, sotto il controllo della commis-
sione internazionale. Essa vuole quindi
garantito il suo diritto di sovranità ed
assicurato il possesso della provincia.
]']' dubbio però se la Russia accetterà
tali condizioni. E' noto che la Russia
realmente mai abbandonò il piano del-
l'unione della Rumelia alla Bulgaria, e
della costituzione di un principato bul-
garo che si estende dal Danubio al-
l' Egeo. E noto che la circolare, che
proponeva l'occupazione mista non era
sottoscritta da Gortschakofi, e quella
proposta fu interpretate per un trionfo
di Scuvaloiì sulla politica del cancelliere
russo. Non sarebbe quindi da stupire se
ora insorgessero nuove e tali difficoltà
che potrebbero fare abortire tutto il
progetto, essendo tanto diversi gli scopi
che coll'occupazione si volevano seguire.
Continuano i commenti sul brindisi
del conte Karoly. A Londra viene in-
terpretato in senso favorevole, e la
stampa di Berlino non vi vede alcuna
allusione alla Germania, Anche a Ou-
stantinopoli fece una buona impressione,
ed allo stesso si vogliono attribuire le
migliorate relazioni coir Austria. Da
Costantinopoli giunge difìatti la notizia
essere state superate lo difficoltà pel-
r occupazione del distretto di Novi-
Bazar, e la relativa convenzione do-
vrebbe essere stata anche sottoposta al
Sultano pella firma.
Rispetto alla Grecia la Porta si mo-
stra pronta a nuove concessioni, e ce-
derebbe alla Grecia. Arta, Locisse, Volo
ed Agrafe nella Tessaglia, restando però
ferma rifiutare Prevesa e Janina, il go-
verno ordinò ai suoi delegati di fermarsi in
Prevesa in attesa delle nuove istruzioni.
La Grecia insiste però nelle sue pre-
tese anche relativamente a Janina.
Nuove complicazioni si annunziano
da Tirnova, dove l'assemblea bulgara,
si sarebbe dichiarata incompetente al-
l'elezione del Principe, ma contempo-
raneamente avrebbe rimesso alla futura
rappresentanza popolare il diritto di
stabilire i confini del principato, ed a-
vrebbe dichiarata ereditaria la dignità
del principe, violando con ciò aperta-
mente il trattato di Berlino, e per con-
seguenza il delegato della Porta avrebbe
insinuata la sua protesta contro quelle
deliberazioni.
Più gravi ancora sono le notizie che
giungono dall'Egitto. Il Khedive con
un colpo di Stato volle svincolarsi da-
gli obblighi assunti verso l'Inghilterra
e la Francia, licenziando i ministri c-
steri Vilson e Blegnieres e costituendo
un nuovo ministero composto da in-
digeni sotto la presidenza di Soheif
pascià, avendo il principe Teufik pa-
scià rinunziato alla stessa. Quella no-
tizia produsse una grave sensazione
tanto in Inghilterra che in Francia, a
Londra si radunò tosto il Consiglio dei
ministri e le risoluzioni prese furono
comunicate tosto a Parigi. Tutti i gior-
nali di Londra convengono che l'In-
ghilterra non può tollerare quell'insulto,
e che "qualche cosa deve esser fatto.
Lo stesso Baly News è d'avviso che la
Francia e l'Inghilterra non possono tol-
lerare quella provocazione ed aggiunge:
"Noi non possiamo permettere che il
Khedive si liberi dalla nostra influeza.
Egli -^OVfcJfHa itnioo/mento por ari-ìo
chirsi ma non ha alcun apoggio nella
popolazione.- Il Daily Telegraf vede l'u-
nico mezzo di salvezza nella destituzione
del Viceré. Lo Standard consiglia a
non precipitare, ed agire d'accordo
colla Francia. Il Times crede che forse
il Khedivè dovrà esser allontanato. La
quiestione importante sarà pelò la sceltà
del sucessore, ed una cosa è sicura : o la
dinastia, o la persona devono cangiarsi.
Il Globe del resto quasi sempre bene
informato scrive : Il procedere del Khe-
dive giustifica le più rigorose misure
per parte delle potenze offese; non è
possibile un'ulteriore pazienza, sarebbe
vergognoso se la Francia e l'Inghilterra
retrocedessero dinanzi a questo piccolo
falletto.
PER UN FIORE.
RACCONTO.
(ContinuRZÌon» vedi N.r 29.)
IV.
Dunque era vero? la contessa Irene di
Moncalvo, lei che giurava e spergiurava di
rimanere vedova per tutta la vita, [ripigliava
marito !...
Sicuro era proprio cosi! La farfalletta a fu-
ria di ronzare intorno al lume aveva finito
per bruciarsi le aluzze dorate. Amore, quel
briconcello, ne aveva fatta una delle sue :
prese 1« forme di un bel capitano dei bersa-
glieri e ferì il cuore della contessa. Ritornava
a galla l'antico idillio di Marte e Venere.
Le amiche di Irene, dal momento che sep-
pero del suo prossimo matrimonio, comincia-
rono al soHto, ad arruolare le loro lingue alle
spalle della povera Irene. Quando esse si tro-
vavano insieme, apriti cielo! Prima, ne dice-
vano il diavolo e peggio criticando la di lei
libertà di vedova: ora che ripigliava marito,
non erano contente e seguivano a dirne sem-
pre male.
Sentite quelle belle ciarliere come parlano
della loro amica la contessa.
— Già quello scandalo doveva finire una
volta: era proprio una vergogna!
— Si, sì, ha fatto bene a ripigliare marito,
Irene non poteva durare in quella vita dà
scapata,
— Basta, che il povero capitano non si
abbia poi a pentire di avere domato quel cuore
tiranno.
— Eh! eh! il lupo perde il pelo, ma il
vizio mai !
—' Hum, per rne non vorrei essere nei
paùni del capitano.'
E seguitavano su questo metro per un'ora.
Oh! donnine, donnine! pare impossibile che
le vostre rosee bocche, fatte per i baci, deb-
bano racchiudere tanto fiele !
Quando poi si trovavano con la contessa,
allora mutavano linguaggio.
— Cara Irene — dicevano — dunque
quello scellerato di un capitano ti ci porta via?
— E come faremo senza di te ? dove pas-
seremo delle serate così belle come in casa tua?
— Ed hai proprio rinunziato alla tua libertà?
— Ma dimmi, hai pensato a quanti sacri-
fizi va incontro la moglie d' uà militare? Ora
qua, ora là, mai uq mom^ato di riposo.
COSE VECCHIE.
Nell'ultimo numero del vostro pre-
gialo giornale vi meravigliate delle in-
giustizie, che va commettendo il consiglio
scolastico provinciale e dei favori che
va spargendo sopra alcuni individui,
che non hanno merito alcuno per rice-
verli. Dio mio ! è questa una cosa,
che già ha principiato nel 1870, e che
in questo anno di grazia raggiungerà
j-robabilmente il suo colmo, dopoché
i maneggi dei nostri avversari han po-
tuto sbalzare di seggio ogni nostro
rappresentante politico.
Se nei tempi andati il merito perso-
nale era nulla, e le protezioni eran
tutto; ora sopra ogni altra qaalita si
richiede la fiducia politica della più
pura e verginale nazionalità slava, in-
nanzi alla quale ogni grado accade-
mico, ogni forma letteraria, ogni nome
scientifico impallidisce e si dilegua. Non
sappiate neppure una sillaba di lingua
croata o serba che sia, infischiatevi
anche in cuor vostro di tutte le gram-
matiche e letterature slave di questo
mondo; basta che nei cafiè e nei cir-
coli vi professiate sacerdoti di Marco
KvoiljovioK ori ammiratori dol CloranO.
stampato per cura e per opera della
colonia cittavecchiana, insediata in Piaz-
zetta Marina, ed allora, siatene si-
curi, avrete ogni ben di Dio. Ma una
volta che avrete messo il piede in qual-
che palazzo burocratiòo, non abbiate
mica la pretensione di venir fuori con
idee vostre, o con progetti e disegni
nuovi di zecca. No, signori ! Voi non
dovrete mai permettervi di avere delle
idee ; ma, come gì' Indiani che si la-
sciano assorbire ed annientare dalla
loro terribile divinità, voi dovrete par-
lare ed operare a detta dei vostri im-
mediati superiori, che vi hanno con-
cesso neir alta loro munificenza il bra-
mato osso, da poter rosicchiare.
Ed infatti date un' occhiata a tutti
quest' intrusi, che hanno tolto a tanti
galantuomini la possibilità di fare del
— lo vorrei sapere come ha fatto ad in-
namorarti.
— E vero, il capitano non è brutto, ma
degli uomini più belli di lui ce ne sono a
migliaia a Firenze.
— Son forse i suoi baffi neri che ti hannt)
rnbato il cuore?
— 0 le spalline luccicanti?
—- 0 il piumetto del cappello?
— 0 il tinnio della sciabola?
— 0 il racconto di qualche battaglia?
— Va' là, Irenuccia, che questo tiro tu non
ce lo dovevi fare. Il giorno delle tue nozze
Firenze pigllerà il lutto, perchè è proprio una
sventura per noi tutte il doverti perdere. Si
vorrebbe sapere perchè ti sei innamoirata.
Irene le ascoltava, e sorridendo rispondeva;
— La colpa è tutta sua, di lui, del capi-
tano. — Intanto ricordatevi di non mancare
giovedì sera. Lo sapete che giovedì è per
r appunto il giorno della mia nascita. Sarà
forse r ultima festa che io darò da vedova.
In quella sera mi ritroverete ancora l'Irene
di una volta. Eccovi un bacio e a giovedì:
siamo intese.
V.
Venne il giovedì. Fino dalle prime ore del
mattino il palazzo della contessa Irene di
MoBcaho pareva una serra gigantesca. Si ve-
devano fiori da per tutto. Irene aveva rice-
vuto dei mazzi bellissimi accompagnati da
profumati bigliettini, nei quali era scritto o
una frase galante, o un motto di circostanza.
— Venne poi la volta della poesia e non vi
so dire gli acrostici, i sonetti e le odi che
ingombravano il tavolino della contessa: ce ne
erano tanti e tanti di quei versi che a met-
terli insieme avrebbero fatto un grosso volume.
Tutti quei versi cantavano — alcuni stuona-
vano in vario metro le bellezze della con-
tessa. Certi poeti poi, alludendo al dì lei pros-
simo matrimonio, accendevano le faci d'Imene
e facevano lume alla coppia eletta, ecc. Oh!
i poeti, di che non sono capaci in uno slan-
cio di lirismo?
Arrivò la sera, e la festa, una splendida
festa, incominciò. Non mancava una delle
tante conoscenze della contessa. Si ballò fino
a mezzanotte. Dopo il ballo, gl'invitati passa-
rono in una stinza dove era imbandito il
buffet.
Presto l'allegria si comunicò a tutti gli in-
vitati. Ad ogni bottiglia di champagne si gri-
dava evviva alla contessa, e c' era sempre
qualcuno che accompagnava questo evviva
con qualche discorsetto, o con un brindisi
improvvisato lì per lì.
(Contmm.)
Nr. 44. ZARA, gabbato 7 Giugno 1879. Anno
Condizioni d' Associazione.
Per Zara fior. 8 anticipatamente, se-mestre e trimestra in proporzione. Per rCmpero Austro-Ungarico fior. 9; semestre fior. 4:50 trimestre fior. 2:50. Per gli Stati appartenenti all'U-nione postale fior. 12 all' anno semestre e trimestre in proporzione. Per gli Stati non appartenenti air Unione postale fior. 8 e di più r aumento delle spese postali, seme-fitie e tiimestre in proporzione. I pagamenli si fauno in banconote austr. oppure in moneta d' oro del paese.
IL DALMATA
Giornale politico, economico, letterario.
£8ce il mercoledì e il gabbato.
Le associazioni e gli importi di naro, in assegni postali, si dirigan air amministrazione del "Dalmata» in Zara. Ohi non respinge il foglio dopo scaduta 1' associazione s' intend(f ob-bligato per il trimestre sussegi 'J)te.
Le corrispondenze devono diri gersi affrancate esclusivamente al Redattore. Le lettere non affrancate saranno r(-spinte, l comunicati si inseriscono al prezzo di soldi IO la linea. Avvisi ed inseizioni a prezzo moderato da con-venirsi. Un numero separato costa s. 8. 1 manoscrilti non si restituiscono.
Zara, 1 ^iuj^no,
Le prossime elezioni occupano esclu-sivamente la politica interna. Quanto più si avvicinano, tanto più cresce il movimento ; ed aumentano i club ed i candidati. La soia città di Vienna su 12 deputati che essa elogge ne conta ormai 29, ed in qualche collegio per un solo deputata si hanno già fin ora 7 candidati. In Boemia l'accordo fra crechi e tedeschi fa sempre maggiori progressi, e viè tutta la probabilità che che anche i czechi della Boemia ab-bandoneranno la politica di astensione, ed entreranno nel prossimo parlamento.
La Triester Zeitung porta la notizia avere il ministro Taafe ingiunto alle autorità politiche la massima neutralità nelle elezioni, e ciò specialmente nelle Provincie di nazionalità mista, espri-mendo il desiderio che i luogotenenti non accettino candidature, e gl'impie-gati politici,non subalterni^ non si pro-curino candidature. La Dieta Croata è convocata pel 14 giugno. Nella Rumelia orientalo il governo autonomo è definitivamtìiite costituito Aleko pascià dopo avere in forma so-lenne pubblicati i firmani del Sultano sulla sua nomina, ed un suo ploclama ne' quale avvertiva: che dal contegno della popolazione dipenderà V ingresso delle truppe turche nella provincia, egli la eccita quindi all' ordine ed alla tranquilità. Nominò già anche i membri componenti il nuovo diret-torio, i quali sono tutti bulgari ad ecce-zione di Vitalis e Schmidt che furono incaricati uno degli affari militari e l'altro dei finanziari. Il fatto però che Aleko pascià al fez turco sostituì il capello bulgaro e che durante la so-lennità dell'installazione non venne inal-berata la bandiera, ma fù unicamente per formalità inalzata, per essere tosto abbasata, fece una sinistra impressione a Costantinopoli; ed il Divano diresse già un decreto ai nuovo Governatore inculcandogli di tutelare l'osservanza
APPEMICE.
CORTE D'ASSISE DI ZARA.
PROCESSO RRALIEV.
(Continuazione vedi nr. 4.3 sapplemento.)
Presidente. Accusato Kraliev ; avrete ap-preso dal contenuto dell' atto d'accusa, che venite indicato quale uccisore di Catterina Sardelich ; siete di ciò colpevole ? Accusato. Non lo sono. Presidente. A sensi del §. 245 R. p. p. spetta a voi il diritto di oppo'-re all'accnsa un concatenato schiarimento del fatto e di pro-durre le vostre osservazioni dopo le deduzioni di ogni singolo mezzo di prova. Accusato. Non ho altro da opporre, se non di essere innocente del fatto che mi viene ad-debitato. Presidente. Conoscete di chi sia questo ri-tratto ? {Gli viene presentata ma fotògirafia.) Accusato. Deve essere la fotografia di Cat-
piena dello Statuto, ed il rispetto alla sovranità del Sultano. A Costantinopoli si vosifera inoltre di un altro fatto importante, Mahmud Reddim pascià, l'amico ed il parti-giano d'Igniateiì verebbe richiamato; ciò che non potrebbe spiegarsi altri-menti che con un progresso dell ami-cizia tra la Eussia e la Turchia. Se-condo notizie che la Standard riceve da Costantinopoli, il principe Lobanov sarebbe ritornato da Livadia con un formale progetto di alleanza, sulla cui accettazione per parte della Porta non SI dubita.
Minaccia però un nuovo conflitto tra la Bulgaria e la Serbia. Ai 23 maggio il principe Dondukov-Korsakof diresse una Nota al governo serbo, nella quale lo eccita a sgombrare com-pletamente entro giorni 15 il territorio bulgaro che è ancora occupato dalle truppe serbe. In seguito a tale eccita-mento 5000 abitanti dì Trn e Brzenik si presentarono alla commi
^ vjj'^.tuAjiijUo ufi CiUtxiii.., x^iiTTj/^ contro la cessione del iurf/ J. ^nivrnq. Tutti i commissari ricevettejflfe^ie'^^ iazione con eoccziiuiie ilul SÒ!0 rusSO, il quale invece parti tosto per Sofia onde eccitare il principe Dondukov-Korsakofì ad inviare tosto in quei distretti milizie ed impiegati bulgari. IQ Russia alle difficoltà finanziarie, si aggiunge la continuazione degli in-terni disordini. Onde provvedere alle prime, un decreto dell'imperatore auto-rizza il ministro a contrarre un nuovo prestito di 300 milioni di rubli. Lo stato di guerra, ed i rigori di polizia non bastano a ristabilire la tranquillità. Di recente furono giustiziati a Kiew 3 nihilisti e ad una ragazza che era stata condannata a morte fu commutata la pena in 20 anni di lavori forzati. Ma con tutto ciò il governatore di Odessa si vidde nella necessità di estendere lo stato d' assedio ad altri due go-verni, e fu disposto che tutti gli agenti di polizia debbano andare armati di revolver.
terina Sardelich, giacché così sta detto nel-r atto d' accusa. Presidente. Ammettete di conoscere questa donna ? Accusato. Si. Presidente. Dinanzi al giudice istruttore, dichiaraste di non averla conosciuta. Accusato. La conobbi durante il mio sog-giorno a Gorizia, però essa non fu mai mia amante, come si pretende. Non ebbi colla stessa, altra relazione, che quella che si può avere con una meretrice; ed in allora non sa-peva neppure come si chiamasse. Presidente. Durante la vostra fermata a Gorizia, avete avuto relazione amorosa con altra donna? Accusato. Sì; amoreggiava con Nane Ivan-cig ; e ciò era notorio. Presidente. Avete mai tenuta corrispon-denza colla Sardelich, durante il vostro sog-giorno in Bosnia? Accusato. No ; trovandomi a Banjaluka, ebbi una lettera dalla Ivancig? {Gli vengono offerte ad ispezione alcune buste da lettera.) Presidente. Osservate, se vennero scritti di ' vostr^^ mano, gli indirizzi a Catterina Sar-delich? Aecusaio. Questo non ò mio carattere, e
La Camera dei deputati di Parigi ha req.)into con 372 contro 33 voti la proposta Clemenceaii perchè sia con-fermata la elezione di Blanqi. Quella vo-tazione fu più un trionfo di Gambetta che del ministero. Cltmenceau ideava di farsi il capo del partito repubbli-cano, esso però fu sconfessato perfino da molti dei membri dell'estrema sini-stra. Quella votazione ha inoltre un'altra importanza quella cioè di respingere l'ac-casa dei reazionari, che il partito re-pubbli-cano tenda al radicalismo, que-sta partito dimostrò invece che essa ri-spetta la legge, e confermo Ja parola di Thiers : che la repubblica sarà mo-derata, 0 eesserà di esistere.
Le elezioni pei Con^^i^lio dell Impero.
Mentre nelle altre provincie ferve
già Viva la lotta elettorale, e si moiti-i comitati, le radunanze f'^'j^p/gi^^mi; da noi regna la calma '"^Sii l^jaiicora prosentire che ci j .nim-t^' , -ti J 1 ^-ìatìftiWi-H i^il^ vigilia eli un ano t'Ji.nio imtx^rtHiito nella vKh nnn J^fato co-stiiuzio'iiaie, quale è quello, delle elezioni generali pella rappresentanza parlamen-tare. Lodiamo la calma che è l'espres-sione del riflesso, e l'abdicazione delle passioni, ma vogliamo sperare che dessa non sia indizio di apatia e di stan-chezza. Da 19 anni troppo spesso si rinno-vano fra noi queste lotte fatali. Il paese è stanco di esse, anela alla concordia, ed ha il diritto di esigerla. Motivi reali di disaccordo fra gli uo-mini politici della Dalmazia non pos-sono esistere; e quelli, che ad alcuni ambiziosi, erano di pretesto all' agita-zione, sono scomparsi. La parificazione delle lingue e nazionalità, mai contra-stata dal nostro partito, è raggiunta, più di quanto gli stessi sedicenti apo-stoli delia lingua slava, la ideassero ; r istruzione del popolo nella lingua materna, voluta da ogni vero patriotta, è tradotta in atto; l'annessione a Crea-
lo ripeto, non ho mai tenuto corrispondenza colla Sardelich. CU Presidente fa scrivere Vaccusato sotto dettatura^ e lo scritto nonché le buste da lettera fatte vengono circolare fra i giurati.) Presidente. Vi potreste ricordare del giorno in cui siete arrivato a Zara? Accusato. Proveniente da Spalato, arrivai in questa città, col piroscafo del Lloyd, nella sera del giorno 3 decembre del decorso anno, e precisamente verso le ore sette. — Fui o-spittato da Nicoletta Filetich la quale tiene un botteghino in contrada S. Domenico. Presidente. Fino a quando, rimaneste a Zara? Accusato. Mi soffermai fino alla sera del giovedì (5 desembre) nella quale partii per Bagno mia patria. presidente. Durante il vostro soggiorno a Zara, veniste informato che la Sardelich pure trovavasi in questa città? Accusato. Il mio amico Matteo Zorich mi disse che era qui arrivata quella dalmata da noi conosciuta a Gorizia ed avere seco lei parlato, e così pure alla sera, venni avvertito dalla Filetich che due donne domandarono di me. Presidente. A tale annunzio, che cosa avete risposto?
zia, spauracchio pegli autonomi, e [)re-testo agli agitatori, da nessuno è pili ritenuto cosa seria; e' la costituzione è ormai diventata campo comune, che raccoglie tutti i Dalmati. I principi sempre propugnati dagli autonomi, la bandiera che fu sempre tenuta alta dal Dalmaia non oflendono alcun figlio di Dalmazia. Come nes-suno anella al privilegio ed all' ege-monia di una casta, ma tutti vogliono r eguaglianza di tutte; così nessun pa-triotta sincero od onesto «rorrà com-battere nè r autonomia della Dalmazia nè la sua civiltà e coltura. Diciannove anni di lotta ci condussero finalmente al punto da persuaderci che noi ab-biamo degl' interessi veri e reali a tu-telare, che le finzioni e le utopie dan-neggiano e non giovano al nostro pro-gresso. Non vogliamo fare recriminazioni, nè esigere dai fomentatori di quelle lotte, il bilancio degli ottenuti risultati; ed in quella vece, senza abdicare al no-stro [)rogramma, ma anzi restando sem-pre fedeli allo stesso facciamo appello alla concordia ed aiVassennatezza degli oieiton, eccilaiidoli a all'atto solenne, al quale saranno quanto prima chiamati, per dare unanimi i loro voti < a quelli tra i loro concittadini, che ^^ sempre per senno e per amore patrio si distinsero. II partito autonomo, che sempre si arruolò fra il possesso e l'inteligenza del paese sebbene vegga sempre più raggiunto il trionfo dei principi da esso propugnati, non può però nè deve abdicare alla sua posizione. Quantun-que non retto da una rigida organi-zazione, naturale unicamente ai par-titi innovatori, è però sempre stretto alla stessa bandiera ed a quella deve esso raccogliersi. L'interesse reale della Provincia ed il di lei benessere furono sempre il suo scopo, e questo deve guidarlo competto ed unanime all'urna. A questo ^devono cedere le questioni locali e personali. Ogni qualvolta regnò tra esso la concordia e l'armonia ; esso
Accusato. Dissi che non me ne importava, però ciò dicendo, non mi mostrai adirato, come si pretende. Presidente. Avete incontrato la Sardelich, ed incontratala le parlaste? Accusato. Durante la mia fermata a Zara non ebbi punto occasione di vederla? Presidente. Come, e quando risapeste che erasi rinvenuto sulla spiaggia, dappresso il bastione della ciUadella il cadavere della Sar-delich? Accusato. Lo appresi dal sig. Giudice i-struttore allorché si portò a Bagno per inter-rogarmi. Presidente. Trovandovi a Gorizia, foste in-formato che la Sardelich erasi recata a Trie-ste, e sapreste dirci quale causa avevala in-dotta ad abbandonare Gorizia? Accusato. A me non consta, che ella ab-bandonasse Gorizia. — lo non era informato dei fatti suoi, giacche come dissi, ella non fu la mia amante, bensì tale lo era solo la Ivancig. Presidente. Vorrete dirci ora, per quanto vi potete ricordare, come avete passata la gior-nata di giovedì 5 decembre? Accusato. , Svegliatomi il mattino del gio-vedì, velini informato dalla Filetich, mer&^O venuta a cercarmi Maria Vocich, per invi ^^
Ur. 56. ZAEAf Mercoledì 13 LugHo ; • • kk ìLJJj: —j. sxLìLLL-'ir - ^ v - r r l •>. a
Condizioni d' Associazione*
P«r. Zara fior. 8 anticipatamente, se-
mestre e trimestre in proporzione.
Perl'lmpero Austro»Ungniloo fior.
9; semestre tior. 4:50 trimestre
tìor. 2:50.
Per gli Stati appartenenti all'U-
nione postale fior. 12 all' anno
semestri» e trimestre in proporzione.
Ter gli Stati non appartenenti
all'Bilione postale fior, 8 e di più
1' aumento delle spese postali, ..seme-
stre e trimestre in proporzióne.
I pagamenti si fanno in banconote austr.
oppure in moneta d' oro del paese.
Giornale politico, economico, letterario.
E sce il mercoledì e il sabbato.
he associazioni e gli importi di
naro, in assegni postali, si dirig-
ali* amministrazione del «Dalmata« in
Zara.; Chi non respinge U foglio dopo
scaduta T associazione s'intende ob-
bligato, per il trimestre susseguii te.
Le corrispondenze devono dirigersi
affrancate esclusivamente al Redattore.
Le lettere non affrancate saranno re-
spinte. I comunicati si inseriscono al
prezzo di soldi 10 la linea. Avvisi ed
insei zioni a prezzo moderato da conve-
nirsi. Un numero separato costa s. 10.
I manoscritti non §i restituiscono.
Zara 13 luglio.
L'ufficioso FremdenblaU nel suo pri-
mo Vienna parla dello querimonie tur-
che che Ri fanno udire a Costantinopoli.
I turchi e i loro amici prorompono in
amare grida di dolore per l'ingiustizia
usata alla Porta. I lamenti sono al-
trettanto vecchi quanta le minaccie.
Ogni qualvolta l' Europa ricordò alla
Turchia che nel proprio interesse era
giuocoforza si risolvesse a fare dei sa-
crifici, questa si appellò- al sentimento
di giustizia ed alla paura dell' Europa,
calcolando sulla reciproca gelosia delle
potenze. Non si può però negare che
in qualche maniera il lamento sia giu-
stificato. Riesce dura ad un impero il
dover cedere due- provincie ad un com-
petitore senza por mano alle armi, e
non devesi dimenticare altresì che vi
è molto di vero nel sostenere essere
ingiusto il rammentare alla Turchia
sola 1' adempimento degli obblighi as-
sunti nel trattato di Berlino, Del'resto
i lamenti e le minaccie non avranno
nessun valore sulle risoluzioni delle
potenze. Dopo che l'Earopa si è deter-
minata ad interporre la sua mediazione
se ne dovranno »trarre altresì le con-
seguenze delle decisioni prese dalla
conferenza. L'organo suddetto conclude:
Se in Costantinopoli si vuol accettare
una politica suicida allora non si ot-
terrà altra cosa che quella di obbligare
le potenze conservatrici a considerare
sotto tutt'altro punto jdi vista di quelio
dell' impero degli osmani i tentativi di
riorganizzazione nella situazione della
penisola balcana.
La Deutsche Zeitung di Vienna trat-
tando nuovamente dell'amnistia e dei
decreti di marzo scrive: Se l'amnistia
fosse respinta dal Senato per la se-
conda volta altererebbe tale decisione
in qualche modo la repubblica? L'o-
diato Gambetta sarebbe sconfitto ? Non
ricadrebbe come odio sul capo dei loro
autori? Gambetta ha già riportato vit-
toria; il suo capo è circondato dall'au-
reola popolare per aver voluto l'amni-
stia ed averla* virilmente sostenuta.
Questo favore popolare non potranno
rapirglielo nè i Dufaure, nè i
Simon, essi si attireranno tutto al più
l'odiò del popolo. ' :
Anche il ministèro Freyòinet sarà
difficilmente costretto a ritirarsi per
questo conflitto, e nel caso che si ri-
trasse Grévy sceglierebbe da ultimo J
Simon ed i Duf&ure per dirigere la
Francia tutt' al più chiamerebbe Gam-
betta, o se questi non lo credesse op-
portuno si rivolgerebbe a Brisson per
la formazione del gabinetto.
Anche la lotta cogli ordini religiosi
sarà difficilmente di danno alia libertà.
Gli ultramontani si sono scagliati con
tutte le loro forze contro la repubblica,
ma il papato non realizzerà mai le sue
minaccie; egli non la romperà giam-
mai colla Francia, con quella sua "più
vecchia figlia della Chiesa,,, che nel
medio evo già difese energicamente il
suo diritto gallico di fronte al Vaticano.
In ogni modo la repubblica è oggi tanto
forte da non temere la lotta coi veri
suoi oppositori. La forza di questa re-
pubblica basa sulla pace, l'ordine e il
benessere materiale, e sulla piazza delia
Bastiglia non vi saranno affamate masse
giubilanti, che hanno rotto al momento
le loro catene ; là solennizzerà la festa
un popolo felice, libero e ricco.
UN' ESQUBSIONE IN PALESTINA.
(Cont. e fiflfi vedi nr. 58).
La terza ohe doveva essere la più bella, è
•quella .di Abramo. Era formata di una gran
camera éntro la montagne e nel centro vi si
era eretto il mausoleo; è quadra e termina
in piramide. Dicesi che tosse la tomba sua e
di sua famiglia. Ora un lato delia stanza più
non esiste e con essa il tetto naturale e lo
spazio tra il mausoleo e le tre pareti che ri-
mangono sono riempiti di tombe odierne sem-
ài intende di ebrei.
Vidi il Monte Oli veto, luogo prediletto a
Gesù. Vi sono due convenìi, chiese e mo-
GLl IMPIEGATI POLITICI.
Se siamo bene informati, e riteniamo
di esserlo, un certo malumore serpeg-
gierebbe tra le fila degli impiegati po-
litici della Dalmazia, pella circostanza
specialmente che da qualche tempo ri-
tenevano si procedesse al cuoprimento
dei posti rimasti vacanti.
Il fatto è certo, che mentre alla Luo-
gotenza dalmata le condizioni del per-
sonale sono tali, che (cosa che presso
altre Luogotenenze crediamo giammai si
sia avverata) esiste un Dipartimento
importante, il quale da oltre un'anno
non ha veduto nè un consigliere nè
un segretario, vi sono vari pošti va-
canti da lunghissimo tempo i qijali
non vennero posti in concorrenza, ed
altri che non vennero peranco con-
feriti, quantunque per alcuni già da
un'anno sia spirato il relativo' con-
Priraa di salire a quello si visita l'orto di
Getsemani, ove egli discuteva e arringava i
discepoli. Appartiene alla chiesa latina e fa
chiuso con muro a spese di una.rMfg/^pa-
gnuòla. E tenuto atamirabilmeàte e ti sono
degli olivi venerabili per vetustà. Vicino all'or-
to vi è la chiesa di Mafia, e la di lei tomba,
o per meglio dire la chiesa, fu fabbricata in
quel luogo perchè si crede che lì fosse sotterrata.
Sempre nella valle di Giosafat, lasciando i
sepolcri, siede l'antica Siloe ; non si vede che
casupole turche (che soli turchi vi abitano),
erette sopra avanzi di stupènde opere. — Il
Cedron che non fa da fiume se non per rac-
cogliere le acque di questa valle le deposita
ora in grandi pozzi al di là di Siloe, che
Servono nell'estate a dare l'acqua a Gerusa-
lemme, la quale ne è scarsissima. Ai tèmpi
di Salomone ciò non accadeva. Egli |vea for-
inato delle granii vasche a due ore 'da Ge-
rusalemme sulla balza degli altipiani dei
grandi monti dèlia Giudea, che raccoglie-
ranno più del necessario di acqua e per ap-
positi canali scavati nei massi la portavano
nelle fontane della città. Esistono tuttora parte
di queste vasche, che portano sempre il suo
-pome : sono opera titanica. Bastono pure gli
avahži dei condotti. Mi dfccjftò. che i taciti
tritassero rdi ristabilire cbBfjfgtti, ma al
kfclftft fnafiètó t ijuatoinii^ -
PéPÌmi«tìÉéttóntìiiè/ ti
cq£so, Ai tem^i che corrono, in cui
rattissime sono le vacanze, pelle circo-
stanze specfflteeate ohe una legge re-
cente ha s*pt*to ingegnosamente pre-
valersi di' tiri ' talismano per rendere
é|p e ffes^i ; mpltl Vete^ni, che sotto
allji cirei^Ungiei^roitestaii^o mille ac-
ciacchi già si sarebbero, fitiratj daj
servizio, è cosa che può'dirsi addirit-
tura crudele il far attendere per tanto
te^f>o senza alcun motivo la meritata
proporzione ad impiegati, i quali da
aaìn ed anni la sospirano. E questo
stata di cose deve mortificare tanto più
gli Interessati, inquantochè è pur troppo
noto,' che quando trattasi di certi pro-
tetti,; di certi predestinati allora non si
attende nemmeno che un posto rimanga
vacante, ina per essi si procurano, si
creano i posti. Coloro che sono assisi
nell'Olimpo governiale dovrebbero pur
riflettere che se tanto poco cuore essi
dimostrano por coloro con cui si at-
trovano a giornaliero contatto, e che
in sostanza devono impiegare la loro
forza per strascinare con essi un mede-
simo carro, la turba degli amministrati
dovrà pur temere che l'interesse e l'af-
fetto per essi sia ancora minore.
Non si occupano i posti per econo-
mia-forse? Buon Dio che malintesa, e-
conomia è mai quella di rendere mal-
contenti e sfiduciati i propri subalterni,
perchè alla fine dell'anno si possa di-
sporre di qualche centinaio di fiorini
di sopravanzo nel fondo relativo. E-
conomie sarebbero da farsi in molte
cose, incominciando da certe commis-
sioni che sembra debbano durare in
eterno, e terminando con certi impie-
gati di lusso che vengono in Dalmazia
per far carriera bordeggiando — ma e-
conomie che si vogliono fare col ter-
giversare nell'accordare le sospirate
promozioni ad impiegati che se le sono
meritate colle proprie fatiche, — que-
ste economie, diciamo il vero, ci sem-
brano pei lo meno strane e pel fatto,
tutto sommate, devono essere anche
poco economiche.
I E giacché siamo a parlare di questo
argomento, crediamo di esprimere al
governo provinciale della Dalmazia,
fedeli interpreti dell'opinione pubblica,
dirò che sul monte Sion, dove erano i palazzi
di David, i turchi mostrano una tomba, che
essi dicono essere quella di Sidi Daud (del
profeta David); ma ciò non può essere perchè
egli deve riposare nelle tombe dei Re alla
uscita della valle di Giosafat. Accanto al luogo
ove i turchi mostrano questa tomba, i cristiani
poi, in una sala del tutto di ordine saraceno,
ti dicono: qui fu il Cenacolo.
Il mercoledì, nel dopo pranzo, partii col-
l'amieo in carrozza, alla volta di Bertlem. Vi
si giunse in un'ora e mezzo la strada è tutta
sulla montagna e cattivissima. Mi ero munito
d'tra biglietto per avere l'alloggio nel con-
vento latini, fummo ben ricevuti: Visitai su-
bito il Presepio, cogliendo il momento che
non vi era ancora nessuuo. Qui pure come
per il Santo Sepolcro le solite visioni di sito.
La chiesa cristiana che dicesi fondata da Sant'fi-
lena, è la prima della, cristianità. Fu incen-
diata, mi sembra, nel 1854, per cui ài per-
derai, ricchi mosaici che la rivestivano e
di <har si sono conservati qualche frammenti.
Il t$tto che era di legno di cedro intagliato
aadò intieramente distrutto, come pure tutte
le cappelle. Non restano che le colonne a di-
una speranza. Tutti gli onesti e ben-
pensanti sperano che nel cuoprire i
posti vacanti, si avrà riguardo alla
capacità ed al merito, in ispecialità
che non si faranno torti a persone
generalmente stimate pella lóro intel-
ligenza ed onestà, ma che agli occhi
di taluno hanno il grave torto di es-
sere rimasti uomini di carattere, e di
non aver fatto getto della loro convin-
zioni nell' onda irruente del Pansla-
vismo. Vi sono anche tra le file degli
impiegati politici della Dalmazia (e lo
diciamo con convinzione e compiacenza)
uomini troppo intelligenti per non in-
tendere a cosa tendono le velate pa-
role di certi Apostoli di un Regno di
là da venire, troppo austriaci per non
opporsi alla propagazione di certe teo-
rie che trovano ricetto nelle colonne
del Narodni List, troppo onesti ed a-
manti della propria patria per associarsi
agli eunuchi di mestiere ed intuonare
il Grucifige alla lingua e coltura italiana
in Dalmazia.
Se in ogni tempo l'Austria ha avuto
bisogno di una eletta schiera di im-
piegati amministrativi, in oggi, e spe-
cialmente da noi in Dalmazia, essa ne
ha più bisogno che mai. Col moto cen-
trifugo che si vuole imprimere da certi
messeri all' azienda dello Stato, tutto
pur troppo fuggirà dal centro e si
slancierà verso la periferia, tutto ten-
derà a staccarsi, a disgregarsi, a de-
comporsi, a sfasciarsi. Ben lo sanno
coloro che avversano sistematicamente
la lingua tedesca, ed il dr. Klaich pel
primo, cosa avvenga di un edificio
quando si vuol riedificarlo senza im-
piegare alcun cemento. Ed agli impie-
gati politici spetta in prima linea di
infrenare questo vertiginoso moto ro-
tatorio, di porsi alle vedette per an-
nunziare per tempo i danni e guasti
possibili, di vegliare giorno e notte per
impedire che si aggiustino alla sordina
dei colpi di scure agli ultimi cerchi,
che tengono ancora assieme il tutto
Ma per questo ci vogliono uomini
di ingegno, di carattere e di coraggio,
non di già di quelli c^e interessano il
pubblico soltanto peli' elasticità delle
loro vertebre, e che gongolano di gioia
mostrarne la bellezza. La chiesa greca che la
possiede ne, separò le navate dalla crociata
dell'aitar maggiore, non volendo ora fare la
spesa di riedificare riccamente la chiesa fon-
data dalla madre di Costantino.
Sotto 1' aitar maggiore vi è il famoso pre-
sepio. Accanto al detto altare vi è poi la
chiesa latina, da un lato della quale si scende
pure nel Presepio: i conventi poi greco o la-
tino sono addossati alle singole chiese, ma i
greci posseggono la miglior parte,
Il Presepio è una specie di cantina oblunga
alla quale si accede da due escale poste ai due
lati dell' altare della chiesa greca: appena si
scende, sia da un lato che dall'altro, si trova
il posto della nascita. Vi si è formato un al-
tare diviso nella sup altezza in due. In quello
di sopra officiano i greci, in quello di sotto i
latini. Di contro vi è il bacino di marmo che
diceei raccogliesse Gesù a dove ebbe l'adora-
zione dei Magi. Come ti ho detto più sopra
il luogo è arricchito d' arazzi dei Gobelin ed
è ricchissimo per ori e argenti.
11 f?Uo di pochi anni faper la rivalità ddle é&e chiese, i turchi fcengoao continua-
ttfcté»Uu* m&Ml* t»\ VkmŠpSZ
nelle ricognizioni. Al parco d'assedio ven-
lero aggiunte 100 di queste granate a stelle."
* * *
L' Egyptian Gaiette che si pubblica in
Alessandria dà i seguenti particolari sulle for-
tificazioni di Abukir :
„Il forte Mandari ha 5 cannoni; Abukir
vecchio e Kosseh-Paseià ciascuno due pezzi
di 10 polici, tre da 7, ft 5 altri pezzi di mi-
nor calibro; il forte nuovo quattro cannoni da
7 e tre più piccoli; Eamleh quattro da 7,
dieci altri più piccoli e quattro mortai; quat-
tro ridotti dei quali ciascuno è armato con 9
cannoni, e di questi uno da 7. Kohm-el-Akmae
ha quattro pezzi da 10, e quattro più piccoli;
Mandieh cinque pezzi da 7 e cinque allri più
piccoli, due più piccoli forti armati con due
da 7 e sette più piccoli; li ridotto di Edker
ha due cannoni da 7 e cinque più piccoli, il
forte Edker tre da 7 e cinque più piccoli; e
finalmente due altri forti, ciascuno tre da 7 e
sei di calibro più piccolo. In complesso quindi
tutto il sistema di fortificazioni di Abukir ed
Edker è armato con 6 cannoni da 10 polici,
42 da 7, 149 di calibro più piccolo e 4
mortai."
* *
Il corrispondente dello Standard telegrafa
nella sera del 31 agosto:
„Da quanto rileviamo dopo che fu fatto pri-
gioniero Mahmed Fehmi, il fcomando delle
truppe in Tell-el-Kebir fu assunto da Reschid-
Bey. Egli continuamente erige trincee alla sua
ala sinistra lungo le fila dei colli di sabbia di
Kairam, al di là del canale d'acqua dolce di
fronte a Teli-el-Kebir. Per alcuni giorni l'ac-
qua nel canale è in decrescimento, non esiste
però pericolo di una totale mancanza, avendo
noi occupato un grande tratto del canale. La
momentanea diminuzione dell' acqua dipende
da una rottura dell'argine al di là di Tell-el-
Kebir, colla quale furono inondate alcune bos-
sene, ciò che copre 1' ala destra del nemico.
Evidentemonte special pensiero gli dà la sua
ala sinistra, ed estende sempre più in questa
parte la sua già troppo lunga linea di difesa.
Ora già è troppo estesa per le truppe, che
stanno a sua disposizione, ammenoché non vo-
lesse interamente sguarnire le fortificazioni di
Kafr-el-Devar. In ogni caso avrebbe bisogno
di una forte armata per sostenere una posi-
zione, com' è quella degli Egiziani. La supe-
riorità nell'artiglieria, che fino ad ora stava a
vantaggio dei nemici, quando le nostre batte-
rie saranno giunte sopraluogo si convertirà in
nostro favore."
Il corrispondente descrive quindi gì' incon-
/enienti che si hanno nei trasporti, e le dif-
'ìcoltà che si dovettero superare per regolare
tale servizio dell' armata.
tagliare il canale dell' acqua, e con danno
della società procurare un difetto d'acqua,
eiò che essi fino ad ora si era astenuti di
fare per stima verso la società, ad onta del-
l' occupazione inglese. L' ammiraglio domandò
spiegazioni sulla neutralità del canale e sui
reciproci diritti ed obblighi della società e
del governo egiziano. Gli dimostrai quanto
fosse stato in Inghilterra falsamente rappre-
sentato il contegno di Ferdinando de Lesseps
e della società, e quanto questa, difendendo
la neutralità che è la base della concessione,
si fosse mostrata amica anche degl' inte-
ressi inglesi, avendo impedito al governo di
questo regno d'intraprendere atti, che avreb-
bero avuto le più deplorabili conseguenze pel
commercio mondiale, e quindi anche per l'in-
glese, che forma la parte principale del mo-
vimento lungo il canale. La compagnia colle
sue proteste contro numerose violazioni al re-
golame.ito commesso dalla marina di guerra
inglese non dimostrò ostilità qualsiasi contro
r Inghilterra, mentre per simili eventualità
essa avrebbe dovuto egualmente protestare
contro la marina di qualsiasi altro Stato. Il
Khedivè come qualunque altro non ha di-
ritto di porsi fuori del regolamento. Le navi
egiziane sono trattate egualmente alle altre
bandiere, e perciò anche la marina inglese
non può in nome del Khedivè sottrarsi al
principio della neutralità, che fu solenne-
mente riconosciuto dal Sultano, ed al quale
egli stesso deve assoggettarsi.
L'ammiraglio promise di relazionare tutto
ciò in Inghilterra. Un' ora dopo non v' era
più un soldato nella stazione. Ai 16 agosto
il capo del transito, signor Ronville, ricevette
una lettera del eapitano Fitzroy, colla quale
faceva conoscere, che 1' ammiraglio Hoskins
non era bene informato sui rapporti tra il
governo egiziano e la società. Ebbi perciò
una conferenza con Hoskins. La mia acco-
glienza presso allo stesso era altrettanto di-
spiacente, quanto piacevole si fu quella presso
r ammiraglio Hervett. Con quanta maggior
cortesia ed interesse mi ascoltò Hervett, tanto
più Hoskins dimostrò 1' intenzione, di voler
restare sordo alle mie ragioni.
Io per più d'un ora gli diedi spiegazioni.
L' ammiraglio però non mi volle ascoltare,
bruscamente ogni momento m'interrompeva e
ripeteva sempre le sole due frasi: „Lesseps è
nemico dell'Inghilterra" e l'altra „Io vedo qui
unicamente la bandiera egiziana." Tutti i miei
sforzi per convincerlo che noi non siamo ne-
mici dell' Inghilterra, e che la bandiera egi-
ziana non dava qualsiasi diritto alla marina !
inglese di non rispettare il regolamento; erai! - i
inutili. Egli restava fermo in ciò, che noi e^ I
ravamo nemici e che Porto Said ed il ì&f j
Timsoh erano acque egiziane, ed egli poteva
fare quindi eiò che voleva.
depatazipni che saranno ammesse al
ricevimento non dovessero formare un'o-
stacolo; Ieri S. E. il Luogotenente in-
viava al Podestà la seguente risposta
telegrafica :
Sua Maestà si è compiaciuta di
prendere con soddisfazione ^noti-
zia deW attenzione da lei telegra-
ficamente significatami, di voler
presentare a Sua Maestà V Impe-
ratore in Trieste mediante una
deputazione, V omaggio della ca-
pitale della Dalmazia. Per inca-
rico Sovrano le viene espresso il
ringraziamento per questa rinno-
vata manifestazione di leali sen-
timenti, Colt aggiunta che la de-
putazione di Zara in considera-
zione del grande numero di al-
tre deputazioni non venga in-
viata a Trieste,
JOVANOVICH Flmt.
Si crede la dichiarazione del sul
tano non porterà effetb suH'armata e-
giziana.
Porto Said 6. Mancano notizie sui
movimenti delle truppe inglesi.
Credasi imminente un assalto im-
provviso su Tel-el-Kebir.
Pietroburgo 7, Nelidow si associerà
ella Francia nel fare una rimostranza
alla Porta circa le condizioni turbo-
lenti della Siria.
Assicurasi che Tolstoi rassegnerà
quanto prima le sue dimissioni.
Costantinopoli 7. La convenzione mi-
litare anglo-turca verrà firmata nel
corso del giorno d' oggi.
Baker pascià fu nominato secondo
comandante dei corpo di spedizione
turco.
Rapporti di Ferdinando Lesseps
alla Compagnia del Canale di Suez.
Ferdinando de Lesseps al suo ri-
torno a Parigi presentò alla compa-
gnia del canale di Suez la seguente
relazione :
Relativamente all' occupazione della stazione
di Suez ordinata dall' ammiraglio Hervett, nel
giorno 14 agosto ebbi una conferenza collo
stesso. Convinsi il generale che egli oltre-
passò i diritti dei belligeranti, in quantochò
r alto ostile intrapreso contro di noi era im-
posto da un' immediato pericolo, e perchè gli
Egiziani vedendo che gì' Inglesi aveano oc-
cupata la stazione potevano in ogni momento
mento in cui in un sol colpo potrei schiac-
ciarlo ... Parlate, è d' uopo eh' io raddoppii
la somma, la triplichi, la quadrupli...
— Otto mila lire ! calcolò a voce bassa il
vecchio Alano.
— Otto mila liie, mio buono, mio vecchio
servitore, ripetè affettuosamente Vaunoy ; se
tu vuoi anco diecimila, e oltre ciò la mia ri-
conoscenza e...
— Un rogo in un canto della foresta, l'in-
terruppe Lapierre. Fa proprio tentazione !
Vaunoy, afferrando violentemente la mano
di Lapierre :
— Almeno, gli disse sotto voce, non par-
lare che per te, non influenzar quest'uomo...
Ti pagherò, se vuoi, anco il silenzio ...
— Alla buon' ora, rispose Lapierre. Non
occorre che spiegarsi.,. Cosa mi darà ella ?
— Dieci luigi.
L' ex-saltimbanco divenne allora muto ; ma
era troppo tardi, il colpo «ra partito. Il vec-
chio maggiordomo, abbagliato in sulle prime
dalle diecimila lire, rinculò poscia al pensiero
di morte. Vaunoy ebbe un bel ricominciare
la tentazione con ogni sorta di offerte, ma
nastro Alano più non rispose, e serbò un
nisterioso silenzio.
— Dunque rifiutate tutti e due ! gridò alla
tie il signor di Vaunoy, levandosi di nuovo.
— Per parte mia rifiuto, disse Lapierre.
Gazzettino della città
e della provincia*
Neil' occasione dell' arrivo di S. M.
r Imperatore a Trieste, desiderando an-
che il Comune di Zara d'inviare una
deputazione, che facesse atto di omaggio,
e si renuesse interprete presso S. M.
r Imperatore dei sentimenti di fedeltà
e devozione di questa cittadinanza ; il
Podestà telegrafava a S. E. il Luogo-
tenente, con preghiera di ottenere il per-
messo dì presentarsi, ove le molte altre
Ci viene riferito che in molti villaggi
de! contado, i contadini, probabilmente
sobillati da qualche speculatore, si at-
teggiano a rifiutare nell'imminente rac-
colto la contribuzione delle domenicali
ai proprietari, e che non si tratta più
di casi singoli, ma di un concerto in
massa, al quale alcuni avrebbero già
data esecuzione. — II fatto è serio, e
dallo stesso minaccia fra noi una nuova
questione agraria, che potrebbe avere
le più fatali conseguenze per tutta la
Provincia. In tali condizioni di cose,
che non si possono riguardare come
questioni di puro diritto privato, ma
che toccano 1' ordine e la tranquillità
pubblica nella sua essenza, ed atten-
tano al diritto proprietario, che è la
basa di tutto, 1' ordinamento sociale.
L' autorità politica non può, nè deve
restare indifferente, e crediamo perciò
che essa interverrà con tutta queir e-
ni:.pgla che è richiesta d^lle gravità
ùell® cose, per reprimere questo gra-
vissimo disordine nel suo nascere, ed
investigare quali sieno gli autori mo-
rali e responsabili di fronte alla giu-
stizia punitiva.
Telegrammi particolari
del „Dalmata."
ISMAILIA 9. Le quattro rico-
gnizioni fatte ieri mattina dai cor-
pi misti della divisione indiana, in
direzione sud-ovest, s' imbatterono
nel nemico che respinsero.
LONDEA 9. Il console generale
Malet fece noto a Lord Grand-
wille, avergli il Khedivè dichia-
rato, essere infondata la notizia
che i prigionieri di guerra sieno
stati torturati.
COSTANTINOPOLI 9, — La
Porta diresse una seconda nota
air ambasciatore greco Conduriot-
tis sui crescenti armamenti della
Grecia minaccianti la Turchia.
Mastro Alano non rispose.
— Va bene! naormorò Vaunoy. Doveva tanto
aspettarmi da voi. Spesso nel momento deci-
sivo si spezza l'arme nella mano del soldato:
è d'uopo allora combattere corpo a corpo e
pagar colia persona ... Mastro Alano, sog-
giunse con voce breve ed imperiosa, prepara-
temi i vestiti da viaggio e le pistole... La-
pierre, fatemi insellare il cavallo ...
Mastro Alano s'affrettò ad obbedire. La-
pierre non si mosse, e guardando in faccia
Vaunoy con uno spavenjo inesprimibile:
— Ho io ben capito? disse dopo un po' di
silenzio; penserebbe ella mai arrischiarsi ad
un tal passo?
~ Fa insellare il mio cavallo, ti dico!
— Se fossi in lei avrei meno fretta . . .
Ebbene vado... la cosa dal resto riguarda
lei solo, e qualora ritorni colla testa sulle
spalle, converrò allora che il capitano è tra
i più.
Fe' quindi vista di uscire, ma giunto sulla
soglia retrocesse.
— Ella è più coraggioso di quello eh' io
credevo, proseguì. Il diavolo le deve prote-
zione, e forse... Non fa nulla, il giuoco è
arrischiato, ed io amo meglio che lo sia per
lei che per me.
(Continua).
Eiceviamo e pubblichiamo:
Spettàbile Redazione!
Viene pregata d'inserire nel prossimo nu-
mero del pregiato suo giornale la seguente
Dichiarazione:
Per quanto mi si riferisce nel N. 69 di
data 30 Agosto a. c. del Dalmata circa la
Conferenza scolastica distrettuale di Zara mi
riporto ai protocolli d'ufficio della Conferenza
stessa; dichiarando assolutamente falso come
asserisce il Narodni List, ch'io sia stato l'au-
tore 0 l'ispiratore dei cenni stampati nelpre-
mèntovato numero del Dalmata.
Zara, 4 Settembre 1882.
Giuseppe Travirha,
Rir\grazlamer\to.
A tutti quei pietosi concittadini i quali
nella luttuosa circostanza della morte e fune-
rali della nostra indimenticabile Rosa nei
modi più squisiti e nobili cercarono di lenire
l'intenso nostro dolore pell'irreparabile perdita,
porgiamo, coll'attestato della nostra imperitura
riconoscenza, i più sentiti ringraziamenti.
Zara, 7 settembre 1882.
Gli addolorati eonjugi
Ferdinando e Adelaide Mihoevié.
RECENTISSIME.
Vienna 7, L' arresto recente dei 26
operai socialisti-radicali fu causato u-
nicamente dai tumulti avvenuti nella
radunanza operaia di pochi giorni fa.
Assicurasi che le persone arrestate
non stanno in veruna relazione col
crimine commesso contro Merstallinger.
Uoma 7. lY Fanfulla reca la noti-
zia che il principe ereditario d' Au-
stria si recherà in Italia dopo la vi-
sita a Trieste.
— L'accomodamento ottenuto fra la
Grecia e la Turchia devesi all'attiva o-
pera dell' ambasciatore italiano conte
Corti.
Alessandria 6. Il khedivè si recherà
alla moschea in forma solenne per ri-
cevere'1'omaggio dei credenti in se-
guito air iradè del sultano ohe piw-
clama Araby ribelle.
Col cuore straziato dal più intenso dolore
pw l'irreparabile perdita dell' amata mia con-
sorte, Luigia Tripalo, mancata, ahi! troppo
presto all'affetto deJ marito desolato e di due
figlie ancora tenere, devo esternare i senti-
menti della più viva mia gratitudine « rico-
noscenza alla mia patria, che onorando la
naemoria della indimenticabile trapassata, mi
si mostrò in quest'infausto incontro generosa
di conforti. — In ispecial modo si abbiano i
miei più sentiti ringraziamenti il M. fì. Clero
e la spettabile Amministrazione Comunale di
Cittavecchia, gli ii. rr. signori Impiegati, la
Venerabile Confraternita del SS.mo Sacra-
mento, la benemerita Banda Cittadina.
Ringrazio del pari le gentili signore e tutto
lo stuolo di amici e conoscenti che vollero
tributare gli estremi onori all'amatissima mia
Ijuigia, accompagnandone i mortali avanzi
all' ultima dimora. — Specialissime grazie al
Venerabile Capitolo e Clero della citta di Le-
sina, che nel giorno dei funerali della defunta,
spontaneamente ne celebrarono solenni esequie
nella Chiesa Cattedrale. — Grazie di cuore in
ultimo ai M. E. Parroco di Verboska, all' a-
mico signor Giuseppe Plancié, nonché a tutti
gli amici presenti e lontani che con modi
svariati e del tutto speciali cercarono di ap-
portare lenimento al mio dolore.
Cittavecchia, 20 Agosto 1882.
Stefano lUé a nome anche
delle figlie e parenti.
D'AFFITTARSI
Una Camera
Signorilmente Ammobìgliata
Con 0 senza Pensione
in Faiiiglk.
Dirigersi alla Direzione del Giornale.
Ur. 88. ZAEA, Sab1)ato 4. lowbre 18S2. Anno
Góiìdizioni đ' Associazione.
Per Zara fior. 8 antieipatamente, sé-
mestre e trimestre in proporzione.
Per l'Impero Austro-Ungarico fior, 9;
semestre fior. 4:50 trimestre fior. i-SO-
Per gli Stati appartenenti all'Unione po-
stale fior. 12 all'anno semestre e tri-
mestre e in proporzione. Per gli Stati
non appartenenti air nirione poetale fior-
8 e di più l'aumento delle spese po-
etali, semestrQ trimestre in proporzione-
I ^gamentl si fanno in banconote austr'
oppure in monete d'oro del paese.
Giornale politico, economiGO, letterario.
Esce il mercoledì e il nabbato»
Le associazioTii e gli import» di
tiara, in assegni postali, si dirigano al-
l' atìiministrazionedel "Dalmata,, m /-ara.
Chi non respinge il foglio dopo scadu »
rassociazione s'intende obbligató per U
trimestre susseguente. ^ .
fireorrispondenze devono dirigersi ai-
francate ekclasivamente al Kedattore. Le
lettere non affrancate saranno respinte
X comunicati si inseriscono al prezzo di
soldi IO la linea. Avvisi ed inserzioni a
prezzo moderato da convenirsi. ^
Un numero separato costa s. IO.
tJn nomerò arretrato s. 16-
I manoscritti non si restituiscono.
LE DELEGAZIONI.
Il comitato per gli affali esteri della dele-
gazione ungherese nel giorno 31 ottobre p.
p. tenne una seduta, alla quale fu invitatò a
comparire il ministro degli esteri, onde ri-
spondere ad alcune interpellanze. Sembra però
che alcune di quell' interpellanze fossero state
prima concertate col Ministero, ed anzi dallo
stesso desiderate, e perciò acquistano tanto
maggior importanza. Dal corso di quella se-
duta togliamo quanto segue :
Dopo alcune interpellanze e relative risposte
suir accademia orientale, e sul servizio dei
Consolati nell' Oriente ; il delegato e refe-
rente del Gomitate d.r Massimiliano Folk
dirige al ministro degli esteri la seguente do-
manda :
Addietro un' anno circa la Copia Reale d'I-
talia fece una visita alla nostra Corte, la cui
restituzione fu bensì replicataniente posta in
vista, ma ancora non ebbe luogo. Con ri-
guardo alla conosciuta squisita delicatezzi e
straordinaria cortesia in tali questioni di S. M.,
tanto il pubblico, che la stampa immaginarono
le più svariate combinazioni sui motivi pei
quali quella visita non fu restituita, combina-
zioni, che non vuole ripetere. Si limita a
domandare unicamente se ciò debba attri-
buirsi a motivi di natura puramente perso-
nale, nel quale caso le delegazioni non in-
sistono a domandare schiarimenti ; o se la re-
stituzione della visita fu prorogata per mo-
tivi politici, ed in caso affermativo di qua!
natura siano tali motivi.
Il ministro degli esteri, conte^EaŽ>^o%, deve
prima d' ogni altra cosa dichiarare; che mo-
tivi personali non possono venire in conside-
razione, trattandosi qui dell' azione del mi-
nistro responsabile. La visita segui notoria-
mente per due motivi ; primieramente per
dar espressione a quei sentimenti d' amicizia,
che la Copia Reale d'Italia nutre pella no-
stra Casa imperiale; secondariamente onde far
noto a tutto il mondo, che 1' Italia desidera
di unirsi alla politica conservativa e pacilica
della Monarchia austro-ungarica. Questi due
scopi forono non solo raggiunti, ma dopo la
visita della Copia Reale furono continuate
quelle fila, ed i rapporti fra i due Stati si
svilupparono nella maniera la più amichevole.
La restituzione della visita naturalmente non
poteva avere che gli stessi due scopi ed era
perciò impòssibile che si avess». 1' intenzione
di confondere una terza questione completa-
mente estranea a questi scopi ; quando si
trattò della scielta del luogo pel convegno dq-
veano essere bilanciate queste considerazioni,
e doveano venire io riflesso le straordinarie
APPEMICE.
IL LUPO BIANCO
ROMANZO
DI
PAOLO FÉVAL.
(Continuazione, vedi Nr. 87).
— Ho letto per avventura in que' libri fri-
voli e menzogneri, di cui tanto si diletta la
mia povera zia, mormorò Alice parlando tra
sè, che i vigliacchi talora addormentano il
vdoroso che vogliono colpire a man salva. ..
Durante la cena... io non c'era! Forse han
mesciuto ai capitano... Senza ciò noù si sa-
rebb' egli svegliato ai tanti diversi rumori?
— Ma guardate, Alice! gridò Maria. Bi
proprio non si muove!
Ed impallidì e tremò dà capo ai piedi,
soggiungendo:
— Questo sonDLO spm'iglij^ alla mòrte.
— polrep^e 'eòndùrr«^ Ma
spose Alìce, i' fineamiénti VagM lei èui "Voltò
avean perduto l'impronta della giovinezza, e
condizioni della capitale d' Italia, che non si
trovano in qualsiasi altra residenza, e che
presentavano il pericolo, che, indipendente-
mente anche da altre difficoltà, si volesse u-
sufruttuare l'altissima personalità del Monarca
a scopo di dimostrazioni da entrambi i par-
titi, per dare alla visita un significato ed un
importanza del tutto diversi, da quelli che e-
rano nelle intenzioni dei Monarchi e dei loro
governi. Il ministro perciò non poteva assu-
mersi la responsabilità di consigliare a S. M.
la restituzione della visita a Roma, quantun-
que i ministri italiani da parte toro non po-
tevano decidersi alla destinazione di un altro
luogo. La visita restò frattanto sospesa. Le
relative trattative, come il ministro espressa-
mente rileva, furono condotte nella torma la
più amichevole e la proroga del progetto non
portò qualsiasi influenza che turbasse in qual-
siasi modo gli amichevoli sentimenti delle
Corti, nè le costami cordiali relazioni fra i
governi.
Delegato Csermtony osserva: La restituzione
della visita egli la considera come un atto di
cortesia. Dopoché fu accettata la visita del Re
d'Italia, che indubbiamente non segui senza
precedente domanda; doveasì attenderne la re-
stituzione. Da parte sua egli può accettare un
solo punto di vista, che abbia potuto moti-
vare il ritardo, cioè la sicurezza personale del
Monarca. Apprezza come pienamente giusto il
desiderio che la visita sia restituita a Roma,
lo Italia possono ovunque organizzarsi dimo-
strazioni, qualunque sia il luogo del convegno.
Delegato vescovo Schlauch: diìndQ il punto
di vista del governo, che non sia pregiudicata
una questione ancora pendente.
Conte Antonio Szecsen osserva, che solo
in Roma può insorgere la questione, se si
debba visitare anche qualche altra persona
oltre il principe regnante. Questa difficoltà si
incontra solo a Roma, e perciò divide il punto
di vista del governo.
Presidente dei ministri Tis^a dichiara: che
si unisce colla politica del ministro degli e-
steri. Il ministro non disse che Roma non
appartenga all'Italia. 1 motivi personali accen-
nati da Csernatooy non esistono pel Monarca.
Ciò che egli trova giusto, e ciò che i suoi
consiglieri considerano necessario, ciò Egli
anche eseguisce, senza riguardo alla sua pei-
sona. Del resto la visita a Roma forse allo
stesso governo italiano non sarebbe del tutto
desiderabile, mentre l'Imperatore non potrebbe
totalmente ignorare la presenza del Papa a
Roma. La più retta via quindi era, di dimo-
strare il desiderio di restituire la visita, pro-
rogandola però fino a che non riesca di to-
gliere le esistenti difficoltà politiche.
Delegato Csernatony crede, che il Monarca
sembrava si fosse dal giorno, innanzi invec-
chiata di dieci auoi; sei tu forte?
— Ntìn so... Ih nome di Dio! aiutatemi a
svegliarlo.
— Egli non si sveglierà; aiutami piuttosto
a salvarlo.
Fior di Ginestra, sommettendosi alla intel-
ligenza superiore della sua compagna, le si
accostò, e supplicandola dello sguardo attese
da lei la salvezza di Didier. Alice soffriva cru-
delmente, nè polea riposarsi un momento nei
suoi patimenti. La vista di quella fanciulla il
cui felice amore le toglieva ogni speranza,
del che 1' altra nemmeno s' accorgeva, le tor-
turava r anima senza potervi gettar 1' odio o
l'invidia. Era una nobile fanciulla che avrebbe
meritato un padre migliore. Ella si chinò su
Fior di Ginestra, le impresse sulla gota un
bacio materno, e le disse:
— Quand' egli f avrà fatta sua moglie, tu
sarai buona e dolce, non è verò? Pel suo
amore tu gli darai tiitto il tuo cuore ... Si ...
è meglio così. Tu lo renderai felice.
— Non vi comprendo, Alice, rispose Maria;
dicevate di salvarlo ...
Madamigella di Vaanoy trasalì, ed:
—- Hai ragione, le disse; teptiafflo è rr-
chiama il tuo ctìrtó^, figlia ftìià; ' ; .
SI iiàs(/o!sé qàìn'dTtà^idàtnéiitiB uMIi' -citftói^
il pugnale di Giuda, e diede quello di La-
nen sia preočcapato della sua perst^a, io sono
però i suoi ministri. Per l'oratele l'importante
si è che il ministero non fu in condizione di
consigliare la restituzione della visita. Del re-
sto il governo italiano dovea attendèrsi, che
non verrebbe ommessa la visita al Papa.
Delegato conte Giulio Andrassy. Che Ro-
ma sia la capitale d'Italia è un fatto compiuto,
ciò che si dichiara quindi come questione
pendente, si può per ora riferire unicamente
ai rapporti ftà il Pa^a ed il governo italiano.
L'oratore approva che, fra circostan^ di na-
tura cosi delicata, sia stata differita la restitu-
zione della vìsita. Ricorda che fra Vittorio
Emanuele ed il Papa Pio IX vi fu una viva
corrispondenza epistolare, senza che si visitas-
sero. Le condizioni sociali di Roma erano tali,
che una visita in quella città dovrebbe senza
altro portare molti inconvenienti.
L'altra interpellanza del dr. Mammilimo Folk suona:
Il rapporto tra la nostra Monarchia ed il
Montenegro preoccupa già da mesi in prima
linea la pubblica opinione, e aullo stesso non
corrono le migliori notizie. Domanda perciò
spiegazioni in due sensi: e cioè primieramente
dal ministro degli esteri sulla parte diploma-
tica vii questi rapporti, essendosi di recente il
ministro trovato in personale contatto col
principe del Montenegro, ed inoltre sarà in-
dubbiamenta informato dal nostro rappresen-
tante in Cettinie — e poi anche dal ministro
delle finanze comuni, il quale per tale motivo
fu pregato ad intervenire alla presente seduta
dei'còmitato, inquantochè avendo egli di re-
ceota viaggiato la B(K3nia e 1' Erzegovina po-
trà per esperienza propria informare, se ed in
quanto tn vero che il Montenegro in quei
paesi agiti contro di noi; che in causa di tale
agitazione specialmente si rende più diffìcile
il ristabilimento dell'ordine e della quiete in
quel territorio.
Ministro degli esteri conte Kalnoky: Il
rapporto diplomatico con questo piccolo Stato
in generale è buono, sebbene si abbiano de-
gli episodi, che creano difficoltà. Le principali
difficoltà col Montenegro derivano dai rifu-
giati che si trovano in quel territorio. Il
principe è impegnato di condurre anche tale
questione ad un felice scioglimento, inquan-
tochè il principe Nicolò vede, che un rap-
porto amichevole colla Monarchia è anche per
lui la cosa migliore. Il contegno però dei suoi
sudditi gli procura varii e non pocM imbarazzi.
Essi sono gli abitanti di uno Stato* che fino
aP trattato di Berlino non avea una posizione
politica definitiva, per secoli essi non cono-
scevano altro che la lotta pelF esistenza. Il
trattato di Berlino appeùa colla sovranità diede
al Montenegro una posizione giuridica, gli
pierre a Maria, che spalancava gli occhi dallo
stupore, non indovinando il progetto della
compagna.
— Tu sei figlia della foresta, riprese Alice:
sai quindi montare a cavallo; tu ami; dun-
que sai esser forte... Noi questa volta dobbiamo
agire da uomini, figlia. Imitami dunque, e se
nel corridoio si levasse un' arme su Didier,
fa pure come me, muori difendendolo.
Mentre Alice parlava di tal modo un fuoco
da eroina le brillava negli occhi. Fior di
Ginestra la contemplò un istante, poscia chinò
il capo in silenzio.
— Hai paura a forse? chiese madamigella
di Vaunoy provando pietà.
— No, ma credo che voi, Alice, lo amiate.
L' entusiasmo di costei cadde come per iii-
canto.
—- Tu credi eh' io 1' ami ! ripetè 'con voce
soffocata; ma tu pensi a te nel momento in
cui egli sta per morire !... Tu credi eh' io
r ami... ma io so che tu 1' ami, eh' ei ti ri-
ama, e pur non penso che a salvarlo ! Ascolta,
Maria, è già da un anno eh' io sono molto
infelice ; ma soffrirei troppo, se io ti credessi
indegna di lui. L'amavo! sòggianse con re-
pentino sforzp; si, l'amavo pnma đi te, più
di te, t'imMta? ' ' ,
' 0!i tei šieie tantb belici iriòirtóorè pian-
gendo Fior di Ginestra la poveretta.
diede certi e regolati confini e vicmi, aai
quali non deve temere. Il Montenegro non
ha quindi più motivo a continuare quella
lotta. Gli abitanti difficilmente sanno abituarsi
nella nuova situazione, col tempo però lo ap-
prenderanno, e divideranno le vedute del loro
principe, comprendendo di dover cercare il
loro benessere sopra una via pacifica nel la-
voro. La iiaturale influenza della nostra con-
finante Monarchia si farà allora anche la sen-
tire, e tanto più non essendovi qualsiasi altra
potenza, alla quale il Montenegro sì possa
appoggiare.
Il ministro delle finanze comuni de Kallay
avverte che egli avea occasione nel comitato
dei quattro di parlare diffusamente sulle Pro-
vincie occupate. Toccherà ora solo le condi-
zioni ai confini. Tutte le relazioni a lui per-
venute pongono fuori di ogni dubbio che l'in-
fluenza della popolazione del Montenegro nel-
V Erzegovina meridionale sia un fattore, la
cui azione in oggi non è ancora completa-
mente cessata. Del resto nell' Erzegovina re-
gna un patriottismo locale assai marcato. Gli
abitatori hanno 1' ambizione di esser erzego-
vesi, e non hanno qualsiasi desiderio di es-
ser uniti ai Montenegro; se ad onta di ciò
r influenza di questo è ancora tanto grande,
ciò deve riguardarsi come una conseguenza
dell' ultima guerra fra la Turchia ed il Mon-
tenegro, nella quale gli abitanti dell'Erzego-
vina di regola prendevano parte pel Monte-
negro. Deve inoltre esser rilevato, che tra il
Montenegro e l'Erzegovina meridionale non
esiste un confine naturale, ed in molte loca-
lità si trova che un villaggio per una metà
giace nel territorio dell' Erzegovina, e per
l'altra in quello del Montenegro. I fuggia-
schi trovarono sempre nel Montenegro un
luogo di rifugio ; e 1' unione fu sempre man-
tenuta mediante parenti. Anche l'oratore è
convinto della buona volontà del principe, al
quale prima o dopo riuscirà di tenere in freno
il suo popolo. Il ministrò dichiara quindi che
le notizie, sopra un nuovo accrescere del mo-
vimento, sono infondate, ed in prova legge la
recente relazione del generale Appel. Tro-
fandosi 1' oratore in Erzegovina, venne più
volte al contatto con ex-insorgenti, e con stu-
pore rilevò con quali immaginari ed incredi-
bili racconti essi furono indotti in errore. Si
diffuse p. e. tra essi la notizia che tra 1' In-
ghilterra, la Russia e la Turchia era stata
stipulata un alleanza allo scopo dì riprendere
alla Monarchia quelle provincie. Ai Montene-
grini rincresce che il trattato di Berlino as-
segnò loro solo un piccolo tratto dell' Erze-
govina, mentre le loro speranze si estende-
vano a tutta quella provincia. Noi senz' altro
dobbiamo e ssere attenti, il ministro però non
Gli occhi di Alice non aveano più lagrime.
Ella richiamò sulle labbra uno di que' sorrisi
pieni di cor^giosa sofferenza che fanno ai
deboli paura e compassione, tanto essi pale-
sano e dolore e forza.
—• Dammi la mano, fanciulla, diss' ella.
Egli è tuo, io non 1' amo più l
— Ma lui?
— Non mi ha mai amato! Tieni! io ti
sagrifico il mio ultimo pensiero.
A quelle parole passò al collo di Didier
tuttora addormetnato la medaglia di rame che
avea prosa Lapierre la notte che avea tentato
di assassinare il giovine capitano in sulle vie
di Rinries. Maria non ebbe neppur il tempo
di vedere in che consisteva questa offerta
giacché Alice tosto riprese con energia.
— Ora, mia cara, mettiamoci all' opera.
Bisogna che Dieder si svegli fuori della casa
di mio padi'e.
Alice con una vigoria di cui nessuno 1' a-
vrebbe creduta capace, sopratutto nel momento
in cui aveva abbandonato il letto ove la tenea
legata la febbre, sollevò le spalle di Didier,
e accennò a Maria di prendere il capitano pei
piedi. Maria obbedì passivamente come un
fancitìllo che eseguiscagli ordini del suo mae-
stri» eeaaa dkMuteriii II corpo di Dieder fu
ntvVolto flella coperta, e due giovani pren-
dendola pei quattro lembi come una barella,
ST. 80. (Supplemento) zam, ÌO
Condizioni d' Assòciazione.
Pw Zara flor. 8 antioipatemente, ié-
mestre s trimcitro in proporziono.
PM r impero Aastro-Ungarico fier. 9;
aemMtre fior. 4:50 trimcitre fior. 2;50.
Per gli Stati appartenenti all' Unione po-
stale fior. 12 all'anno semestre e tri-
mestre e in proporzione. Per gli Stati
non appartenenti ali unione postale fior-
fi « di più l'aumento delle spose pè-
atali, semestre trimestre in proporzione-
I pagamenti si fanno in banconote austr-
oppuri in monete d'oro del paese.
Giornale politico, economico, letterario.
i V- Esce il mercoledi e il gabbato.
Le aM«fll«6Ìoai e gli importi di pa-
nare, in assegni postali, si dirigane al-
l' amministrazione dei "Dalmata« in iara
«hi nen respinge il fogllQ dopo seaduta
l'assoeiaaiOQ« sUnUnde obbl^ati» par il
trimMtre sossegueate. ,
Le «orrispoodenze devono dirigersi af-
trancate esolusiTamente al Redattore. Le
lettere non affrancate saranno respinto.
I eomnnloatì si inserisoene »I preaae di
soldi IO la linea. At?Uì ed iawrzioai »
prezeo moderato da conTonirsi.
Un numero separato eosta s. It.
Vn numero arretrato s. 16.
I maaoaoritti non si restitniseono.
Ricorrendo ieri i' altro la Fešta
dl S. Simeone, quest'Oggi ii gior-
nale esce dimezzato.
Il nuovo ixxinistero serbo.
Tutte le notizie sul nuovo Gabinetto serbo
si accordano nel rappresentarlo quale Mini-
siero della lotta e dell' opposizione contro le
pretese dei radicali e del liberali. Nicolò Kri-
stich si circondò di nomini, i quali o sono in
intime amichevoli ralazioni col Be, e quindi
sono allo stesso lealmente devoti; o che fino
ad ora si tennero lontani dalla lotti dei par-
titi e saranno disposti còme ministri ed ese-
gaire fedelmente gii ordini, come lo erano
quali impiegati. Nicola B^isjicl^.-avrebbe^ co-
minciato la sua carriera quale sotl^ffici^e
dèi reggimento confinario di B^tariràracììno.
Assolto l'obbligo militare passò in SerFia, en-
trò in servizio dello Stato e coprì parecchi
posti, fra cui quello di capitano .civico di
Belgrado. Dopo la dimissione di Oaraschanin,
sotto il principe Michele assunse la direzione
del ministero, ed ucciso il principe entrò nelle
fila dei più attaccati aderenti del principe Mi-
lan, lottò in queir epoca con tutta energia
contro l'agitazione del metropolita Michele, ii
quale voleva spianare la via al principato ad
un granprineipe russo. Stabilita la reggenza si
ritirò dalla vita pubblica, tutti però, anche gli
stessi suoi avversari, riconoscono pure che la
sua azione fu sempre corretta e leale.
Il corrispondente da Belgrado della Politi-
sche Correspondem scrive di lui:
Il nome di Nicola Kristich significa non
solo un principio, ma un programma coŠ pre-
cisione definito, ija Serbia lo conosce da luogo
tempo. Neil' anno 60 egli era Ministro del-
l'interno e per breve tempo fu a capo di un
gabinetto, nel quale figuravano i conosciuti e
stimati nomi di Cukich, Blaznavaz e Leschia-
nin. Fin da quell'epoca il sig. Kristich è co-
nosciuto come nomo d' azione, di un' azione
franca e risoluta. Egli non è un teoretico ed
è loQUno da ogni dottrinarismo ; ha due soli
principi : ferm^a ed onestà. Il sao program-
ma può riassumersi nelle seguenti poche pa-
role: Disciplina e leale adempimento dei do-
Teri del corpo degl' impiegati ; incrollabile
diftìsa della legge; rispetto a tutti i diritti;
incondizionata dtivozione al Be ed alla Dina-
stia; massima cura pegl'interessi generali. Fu
perciò egli anche sempre rigoroso Terso quelli
che nel servizio dello Stato si rendevano col-
pevoli di traseuranza o parzialità. Un impie-
gato che Tolésse esser agitatore radicale p li-
berale, sotto il regime di Kristich termine-
rebbe in breve la sua agitazione; ed egual-
mente non tollererebbe, che un cittadino di
qualunque partito esso si sia, turbi i' ordine
legale. Agii elementi turbolenti fra i radicali
non sarà più certamente concessa quella li-
bertà d' azione, della quale essi abusavano a
danno di tutte le istituzioni. Quello ohe so-
pra tutto distingue il capo del gabinetto è la
prestezza nella decisione, alla quale segue to-
sto r esecuzione. Ove egli scopra una viola-
zione della legge, la legale prescrizionfj presso
di lui non si fa attendere a lungo. Quello
che deve succedere, succede prima che lo si
aspetti. Egli è un carattere di grande seve-
rità, che parte in lui da un sentimento del
diritto fortemente sviluppato. Non essendo e-
gli mai stato propriamente un uomo di par-
tito, così nemmeno si lascia guidare da inte-
ressi di partito, che sono a lui sconosciuti,
ma unicamente dal bene generale. Un tale
carattere non può calcolare su simpatie, ohe
pel fatto egli non gode in abbondante mi-
sura; però egli sa imporre la generale stima
Énche verso i suoi più appassionali avversari.
|ja. missione, che gli fu affidata è altrettanto
importante quanto semplice, e dovrà conso-
lidare le fondamenta della società alquanto
scosse. Fello scioglimento di tale compito
sembra che egli offra tutte le desiderabili ga-
ranzie. Egli ha coraggio, costanza ed ener-
gia abbastanza onde assumere la lotta contro
gii elementi distruttivi. In ogni caso un Mi-
nistero Nicola Kristich dovrebbe senz' altro
significare 1' opposto di quello, chfì voleva il
partito radicale.
Milan Bogicevich fino ad ora ambasciatore
alla Corte di Vienna, nominato a ministro
degli esteri, passa per un amico dell' Austria,
e la sua chiamata nel gabinetto sembra che
voglia significare che la politica estera della
Serbia continuerà nell' attuale indirizzo.
Il sig. Spasich, nuovo ministro delle fi-
nanze, era pure per qualche tempo impiegato
air ambasciata serba a Vienna, ed in seguito
fungeva da capo-sezione nel min. degli esteri.
Il nuovo ministro della guerra, colonnello
Petrovich, era ministro delle pubbliche co-
struzioni nel ministero Pirotschanaz.
Gli altri ministri sono poco conosciuti, non
appartengono ad alcun partito, e possono qua-
lificarsi unicamente quali fedeli aderenti della
dinastia Obrenovich; ciò che specialmen te deve
dirsi del nuovo ministro pelle pubbliche co-
struzioni, colonnello Protich, il quale fino ad
ora era il secondo aiutante d' ala del Be.
Giorgio Fontelich, che ha il portafogli della
giustìzia, nonché del culto ed istruzione, era
fino ad ora consigliere presso la suprema
Corte di cassazione, ed ò calcolato come un
eminente giurista.
n JtmM Uft" oaliumktd.
Abbiamo ricapitolato la storia delle
smeatite, perchè anche le stesse dime-
APPENDICE.
strano un certo nesso fra gli avvenimenti
della Dalmazia e Croazia, fra il contegno
di questo partito croato con quello dei
diritto dì Zagabria, anzi una dipen-
denza del primo, il quale sembra quasi
muoversi ad una parola d'ordine.
Come siano state valutate le smen-
tite dei signori Readich, Kovacevich e
Folnegovich; l'abbiamo veduto; uè hanno
maggior valore per certo le rettifiche
e gli sfoghi del Narodni List. Anziché
lanciare a nostro carico la ridicola in-
sinuazione, che ii nostro primo articolo
sia stato scritto per inspirazione supe-
riore, dovea dimostrare, ohe abbiamo
avuto torto a scriverlo. In quòll' arti-
0010 noi ci siamo astenuti da ogni
spiegazione, ci siamo limitati, ad una
ricapitolazione di fatti ; e se da questi
risultava il nesso fra 1'azione dei due
partiti delia Dalmazia e della Croazia,
era forse nostra la colpa ? Ha potuto
11 Narodni List smentire forse uno solo
dei fatti in esso accennati? e se essi
sono veri, non è forse anche vera la
logica conseguenza ohe dagli stessi ne
derivava.
11 Narodni List chiama invece ma-
ligne invenzioni le notizie, che non da
noi, ma dai giornali esteri, furono pub-
blicate sul viaggio iu Dalmazia di Smi-
ciklas e compagni, e dice maligna in-
venzione il convegno a Spalato dei
detti capi-partito croati coi nostri ono-
revoli deputati ed assessori della G-iunta.
11 troppo zelo però insinua. appunto
il sospetto, che il Narodni List eolie
sue imprudenti rettifiche, negative e giu-
stificazioni vorrebbe allontanare.
La ricerca di documenti, e gli studi
storici sarebbero stati lo scopo del viag-
gio dei signori croati in Dalmazia.
Domandiamo però, si può credere che
per cercare documenti e per fare studi
storici, si faccia il viaggio a Macarsca,
si arrivi a tarda ora di sera e si ri-
parta nella mattina successiva? si può
credere ohe per fare degli studi storici
si vada a Sfirce fermandosi poche ore?
A Sfirce dove pochi giorni prima avea
avuto luogo una specie di meeting r„0-
mladina Hrvatska!^
Se i signori croati fossero venuti in
LOVRE ZAV0JA]«Č4]«I.^
I
FAVA POLJIČAI^II«
na sajmu o Gospojini
(Continuazione, e fine, vedi N. 79).
Xovre. Tamburovié zametnu lakrdiju kadje
svaka opremio podje s'njimam na polje gla-
sovanja, sastavise strankom protivnom pak
sva četiri glasovaše protiva stranki Popovski,
to bijaše preveè Popa ra^srdilo, koji je novce
dao, pak sa onom knjigom naredio je da
sudbeno ištu povratak; neki dan ja sam se
dogodio u Vrgorcu kad hjim je razprava
bila, kad sa je Sudac obavjestio od stvari
kako stoji, izdao je odluku da Tamburovié
neioa hjim novce pofratiti, »eè dft trtósaiei
imitai ma piatiM 5a z» paroiéke
UoSkove.
Pava Sađ vi4ja dasi imao uzrok smijati se,
Dalmazia quali semplici toms^«, e se lo
scopo dei loro viaggio fosse stato del
tutto innocente e lontano da ogni mo-
tivo politico, perchè a quel fatto attri-
buire uno scopo manifestamente falso,
ed elemosinare una giustificazione ohe
da nessuno può essere creduta? perchè
non rappresentarlo quale un viaggio
di diporto e di una visita agli amici ?
perchè con tanta insistenza negare il con-
vegno a Spalato coi signori Klaich e
Vrancovioh? È probabile e può cre-
dersi, che essendo di passaggio per
quella città i nostri membri delia Giunta,
e trovandosi ivi Smioiklas e compagni,
non abbiano essi cercato di trovarsi
con loro, e vedersi? Perdhè negare
quindi tale fatto, ohe ove non avesse
avuto anche un motivo secondario, sa-
rebbe stato invece magnificato dal Na-
rodni List, e pubblicato come un' av-
venimento patrio? Quale spiegazione si
dovea dare alle imprudenti negative ed
alle giustificazioni del Naródni List il
quale, forse sperava, ohe tali fatti sareb-
bero rimasti per tutti un segreto, e
ohe nessuno avrebbe osato portarli alla
pubblicità.
Quello che noi volevamo dimostrare
coi nostri articoli si era l'intima rela-
zione che regna fra il partito croato
della Dalmazia, ed il partito d' azione
di Starcevich nella Croazia. Può forse
il Narodni List negare tale relazione ?
Il programma di Starcevich e compa-
gni si è r unità e l'indipendenza della
Croazia — cielokupnost i nezavisnost.
Non era questo forse anche il pro-
gramma sviluppato da Paulinovich in
Dieta? Nella conferenza deir„Omladina
Hrvatska" a Sfirce a cosa s'inneggiò se
non appunto alla cielokupnost e neza-
visnost hrvatske I telegrammi
di felicitazione ohe da tutte le parti
della Dalmazia dagli aderenti del par-
tito Croato si diressero a quella con-
ferenza, tutti senza eccezione, espri-
mevano i più ardenti voti pella realizza-
zione di quel desiderio nazionale, ed
inalzavano allo Staroevich i loro Mvio.
Quei telegrammi furono pubblicati dal
Narodni List, avvertendo ohe ommet-
ieva la pubblioaziono di alcuni, perchè
zar nemogu se novci sudbeno naplatiti koji
se za izborne glasove daju.
Lovre. Eto razumi, još je prilični dogodjaja
bilo, zato Pop upravitelj občmski novaca
hotio je sadb<>no damu se povrate, što nei-
zadjemu za rukom, zašto izgled Tamburovié
ča sve završi.
Fava. Kadsmo od svačemu govorili deder date
još nešto upitam.
Lovre. Govori.
Pava. Od prvi godina običajno sam platjao
u Občinu za travarinu svake godine 2 ili
3 fiorina; u današnji dan na sajmu prodao
bi jednu kozu s'kojom bi smirio svu tra-
varinu i još bi mi ostao koji banovac za
napiti se, a "danas u ta svrhu prodaosam
četri koze pak još nemožemi zaleči, a bra-
vimi svaka godine ako ne smanjkaju doisto
nenapriduja.
Lovre. To jest Občina povišila namet na svaki
zub; u vrime prvi Načelnika plačalose je
na kozu novčiča 5 a sada se plača 12, vi-
diš koliko to odnosi.
^ haram trihaje oamet aa stoku,
kad hjim oniki norae od pririza na k^-
patik spiiva.
Lowrt. Polepuosti popovskoj nebi đotekla sva
Dalmacija kamoli če naš ufoožni Kotar; još
se glasa da sastavljaju s' Hrvatim nekakvu
haznu za njihovo rasplodište.
Pam Jesuli mogli Vitjajei zabraniti povišenje
tro vari ne.
Lovre. čujasi jurve od mene kakva je vrago-
lija ustrojena u sjednici, zapisnik odredbe
viča upisan bude uvjek koji dan prvo nego
se vjuče sastavi, pak ga Tajnik izpiše kad
je njemu drago, a Vitnici nespračeni vratese
kuči, gdi si bio, nigdi, štasi radio, ništa.
Pava. Nazad dvi godine glavari sa Rondom
pobraša mnogi nov-ac od naroda neznase
zašlo ni kako, neki su plačati do 60 fio-
rina i od mene uzeše 120 groša, čijajeono
zadorica bila? Kudli su oni novci otišli?
Lovre. To je odredba Prfpova, a novci su po-
šli kud i ostali od prireza i travarine, pak
ujdeli vuk kenjca?
Pava, Ajde okanise brezposlice, ta nije ni
Pop tako moguč da može mečati očito na-
met na vilajet, veČ valja reč da q to i
Vlada ulazi, kao kada smo sagrišili što i
Krivošijani.
Xdvre. Ti si tvrde glave, očeš svašto inati «
malo vjerovati. Pava. Ti mislii stosi često u grada i Sto
s gospodom kadgod občiš, dasi popio uji.
hovu pamet, zato uzdržiš dasmo mi brdiani
do konca ludi, neznašli da kadgod iz stru-
njave torbe izvalise pogača; medjuto osta-
vimo lakrdiju, već isporavimi u koji naslov
one se novce pobraše.
Lovre. Onosu bili ostanci travarine za 12 tro
dma što nisu naplaćeni pod l^adelnistvom
Fran.ča I Pervana. jer su jih oni pučanstva
propustili, nebuduči Občini bila potreba sad
pak današnjem Opraviteljstvu sve ie m.lo
pokupi od naroda sve do košulje, ovoii
činjeno protiva zakonu, buduči da niie do
pustjeno naplititi na brzu ruku nijadan ob-
čmski danjak potla tri godine.
Pava Po čijemu vitru lanjske godine glavari
pokupiše od svake kuče u svim selim DO 4
banovca; jeli ono bila glavarska posebica. ali
hjim je Vlada naložila. '
W ^i uvjek 0 Vladi kao gluv Turčin o
medjedu, razumime jednom dasu ovo sve
občmki posh, kojaja onda novi danjak na
vas Kotar najetnula i od svake kačž^nuJ
je uzeti po 40 novčiča, brojise usve S
kače ^40 t^D jpadv fiMina MMada.
Jeh dopastjeno Obfiini ùovi đanij mecAti. danjak na
/čl