BAR — 835 — BRE
Barut, m. c. della Siria, Ba
rut ti.
Baška, f. b. suit’ isola di Ve-
glia, Besca.
Bavaria, ) ,. „
Bavarska,) f> Bavtera-
Bažanin, m. uno di Curlobago.
Beč, m. Vienna.
Bečanin, m. Viennese.
Bečej, m. 1) stari, b. della Ba-
cia; 2) novi, ili turski, b.
nel Banato.
Bela, f. c. deH’ alta Ungheria,
Belabanja.
Belgianska (zeinlja),) f' Bel9io-
Bcli, oga, m. v. sull’ isola di
Cherso, Caisole.
Berdo, a, n. v. della Carnia,
Egg.
Berno, a, n. c. della Moravia,
Brünn.
Bezansa, f. Besanzone.
Biela, i. c. del Friuli, Re-
sciutta.
Biela Cerkva, f. c. del Banato,
Weisskirchen,
Bielak, m. c. della Carinzia,
Villaco.
Biela stolica, f. V. Stolni Bio
grad,
Bieli Kamen, m. b. della Car
nia, Weissenfels.
Bielo More, n. mare di Mar
mara,
Bier, m, c. della Macedonia,
Caraferia.
Biograd, m. 1) c. nella Serbia,
Belgrado; 2) c. antica in
Dalmazia, Zaraveccliia; 3)
Stolni —, c. nell’ Ungheria,
Alba reale.
Bistrica, f. nome di varj fiu-
tni.
Bistrica, f. c. della Stiria, Win-
disch-Fe istritz.
Bistrica nad Vagom, f. b. del-
1’ alta Ungheria, Wag-Be-
sterze.
Bistrica banska, f. V. Banska
Bistrica.
Blatno Jezero, n. lago di Ba
laton.
Blatovsko more, n. mar Baltico.
Bogdanska (zemlja), f. Mol
davia.
Boka kotorska, f. Bocche di
Cattaro.
Bokelj, m. Bocchese.
Bolsan, m. c. del Tirolo, Bol
zano.
Bor. m. b. della Boemia, Haid.
Bosna, f. Bosnia.
Bospor, m. Bosforo.
Bošnjak, m. Bosniaco, Bosnese.
Brač, m. is. in Dalmazia,
Brazza.
Brani bor, m. c. della Germa
nia. Brandenburg.
Braničevo, a, n. distretto in
Serbia.
Braslav, m. b. dell’ Ungheria,
Porosslo.
Brašov, m. c. della Transit-
vania, Kronstadt.
Breslava, f. V. Vratislav.
Brezno, n. c. deli alta Unghe
ria, Briesen,
svakom obziru veće bi vriedile Engleskoj plodne i
krasne egipatske ravnine nego i sam Carigrad.
Francuska od kada se je u njoj novo ministar-
stvo ugniezdilo daje riedki primjer odlučna postu-
panja i u vanjskim poslima. Sto se uz unutrnji ne-
red nemogućim činilo, da će naime Francuska stat
uplivati na istočne stvari, to se evo sada obistinjuje.
Ako je vjerovat poglavitim engleskim novinam, Wa-
dingtonova istočna politika slaže se u mnogo čemu
s politikom triju careva. Dočim pak Gambetovići
složno rade na propast Francuske, njihovi jednooki
vodje putuju po Italiji i uče možda ondješnje mini-
stre kako će republikanskoj misli i u monarkiji Vik-
tora Emanuela prokrčiti put.
17 armistizio.
L'opinione pressochè generale che la Porta
dopo la caduta di Plevna avrebbe invocato, anche
a costo di gravi sacrifizî, dalla diplomazia europea
un armÍ9tizio era senza dubbio ben fondata, e 1' im-
plórate armistizio dovrebbe, stando alie relazionidei
fogli meglio informati, essere fra breve un fatto com-
piuto. L' Inghilterra teñera ma tutt' altro che disin-
teressata tutrice della Turchia, scongiurata ripetute
volte da questa, avrebbe fatto da inediatrice per ot-
tenere la tregua e, se meritano fede le reccnti noti-
zie telegrafíete, Lord Loftus sarebbe di già fortu-
natamente riuscito a rendere propenso lo stesso Czar
alia idea di una tregua.
In seguito al grosso torrente di sangue di circa
cento mila vittime sgozzate all' ara del fiero marte,
sarebbero per avventura già tant' oltre proceduti gli
eventi, da trasportarci oramai, e quasi per incanto,
alia ben sospirata vigilia di un definitivo combina-
mento delle faccende orientali? Cosï pur fosse! oh
quanti cuori cesserebbero dal trepidare, e chi mai
potrebbe ridire quante lacrime e quanti dolori sa-
rebbero COSÍ risparmiati! Noi pero fortemente dubi-
tiamo che questo armistizio possa essere il nunzio
della pace; anzi ne tormenta il pensiero, che esso
sia del tutto somigliante a quella cupa calma, che
succédé alla proeella e che sta nel suo seno elabo-
rando un' altra ancor più spaventevole e funesta.
La pace dopo un prolungato spettacolo di tutti
gli orrori di una guerra colossale e disastrosa di-
venta un bisogno per ogni cuore che non sia affatto
spoglio di tutti i sentimenti di umanità, e ció ben ci
spiega come fin d' ora da molti ella venga salutata
con entusiasmo e con gioja fors' anco prematura.
> « Se non che quanto più ci sforziamo questa volta
di rimanere „ottimisti, tanto più ardua impresa diventa
per noi il íintracciare sul fosco orizzonte un solo
raggio che ci conforti a speranza. Persuadersi che
qui si tratta di un armistizio precursore di uno scio-
glimento definitivo della secolare question| orientale
sarebbe un mettersi in aperta contradizione con quanto
fu detto e fatto últimamente da chi è chiamato più
di ogni altro a pronunziarsi in argomento.
Per dimostrare che lo Czar, da un ora all' al-
tra mutando consiglio, sia disposto a smentire col
fatto quel che affermé troppo chiarámente ai 24 p.
p. décembre, ci vogliono ragioni ponderose, e queste
finora non furono allégate da nessuno. Quel famoso
„troppo ci resta da fare ancora" per certo non ci
sembra proferito dall' autócrata russo per semplice
trastullo, e le forti espressioni dal medesimo úsate
di fronte alia minaccia d' un intervento inglese, nel
tempo stesso che la Russia si dichiarava sicura ab-
bastanza contro qualsiasi ipotetica coalizione a suoi
danni, non erano davvero espressioni di chi spasima
perché si ponga un fine al micidiale rimbombo del
cannone in Asia e su per i greppi dei Balcani. Né
riteniamo degne di minore attenzione quelle altre pa-
role con cui lo czar recentemente rispondeva a una
deputazione di generali. „Mi coslringotio, egli diceva
riferendosi alia campagna in Bulgaria, a portare la
guerra al di là dei Balcani". Supponiamo pure che
siano i turehi quelli a cui allude l'imperatore, eche
la loro ostinata resistenza sia quella, che sforzi i
Russi a procedere innanzi ; pero non appare cosi chiaro
che Alessandro faccia in questo suo discorso le parti
del lupo della favola, e non saremmo lungi dal vero,
se di questo modo di esprimersi ricercassimo ragione
sufficiente nella ferma decisione della diplomazia eu-
ropea, di consenso fors' anche della stessa Inghilter-
ra, di modificare radicalmente i rapporti nella peni-
sola balcanica. Qualunque calcolo si faccia del nostro
modo di vedere su questo punto, certo é che i ministri
della regina accentuarono finora più volte quali inte-
ressi intenda garantiti la speculatrice Albione; Wa-
dington, come si dice, non vedrebbe lesi quelli della
Francia nemmeno nel caso la penisola scuotesse ad-
dirittura il giogo e riaequistasse assoluta indipen-
denza. Sono poi note a tutti le intenzioni e le aspi-
razioni degli altri gabinetti, e se taluno dopo tutto
ció venisse a sospettare che forse la Turchia viene
di progetto spinta innanzi, perché senza speranza di
risorgimento s' impegni e soccomba in una lotta tli-
sperata ed ineguale, nessuno potrebbe chiamare sif-
fatto sospetto azzardato e meno ancora privo di fon<
damento; e quindi tutt'altro che privo di fondamento
sarebbe 1' assorte che altri rivi di sangue dovranno
scorrere ancora, prima che risplenda sul tetro oriz-
zonte orientale 1' astro della pace. L' anticipata con-
V ja??
vocazione del parlamento brit^j||ico, a detta del Times,
avrebbe per fine di mcoraggjfítrc la Porta ad una
resistenza ad oltranza, ma 1 jlngftilterra sarebbe le
mille miglia lungi da un intei-vento armato in favore
della mezza luna; si mostrerebbe soltanto verso di
lei prodiga di consigli e di buone grazie, e arrischie-
rebbe tutto al più una interes&aia elemosina in denaro.
Le stesse condizioni dejl' armistizio che si pre-
tende imminente diráostrano ad evidenza quanto poco
di bene egli ci lasci a spe^are. Rettificazione dei
confini neir Asia, libero passsiggio dei Dardanelli, in-
dipendenza della Rumenia, ariiministrazione autonoma
per i Bulgari; e dopo tutto questo, che parrà già al
prepotente fanatismo musulmano almeno tanto grave,
quanto parvero a Cartagine !gravi le esigenze deli'a-
quila romana, e dopo tutto questo, ripetiamo, la que-
stione vitale delF integrità della Turchia rimane in-
tatta ed è rimessa ad altro tempo ! E chi non vede
che anche qui si ha da fai-e con quell' inesorabile
„Porro Carthago delenda" e che quell' altro tempo
indeterminato per trattare dell' integrità potrebbe es-
sere assai vicino, finché ciot) i 900 nuovi battaglioni
che brulicano per le nevóse steppe nordiche non ab-
biano ben fornite le patrone e assettati gli stivali per
la marcia?
Dal teatro della guerra.
Il principe Carlo, seguendo 1' esempio dello
Czar, ritornó alla sua capitale portando seco i trofei
ottenuti a Plevna. La popolazione di Bukarest lo ac-
colse con molto entusiasmo e lo salutó come ultimo
suo liberatore dal giogo turco. Le truppe rumene
unité colle serbe s' avvicinarono già a Viddino per
cingere d'assedio questa 'potente fortezza, che fu
sempre il baluardo dei T*urchi sul Danubio, e la
quale non fu mai espugnata. In essa perció i Turchi
pongono ancora la loro speranza; giacchè, perduta
questa piazza, secondo una protezia, che pare si basi
sul fatto, la Mezzaluna pOrderebbe il suo dominio
sul Danubio. In ogni caso le truppe serbo-ruçneijfi
dovranno superare molti ostacoli prima d'imposses-
sarsi di questa fortezza di prima classe, difesa da
circa 20,000 soldati e appro-ngionata di vettovaghe
per tre mesi. Ma i Turchi, se «tiche saranno in grado di
opporre resistenza per quaïche mese ail' esercito unito
dei Russi, Rumeni e Serbi, difesi dalle loro fortezze,
dovranno finalmente arrendersi alla forza preponde-
rante, come ha fatto Osm!an chiuso a Plevna.
I Serbi ai 27 del mese passato, uniti coi Russi,
dopo un accanito comb?Uimento da ambe le parti,
s'impossessarono della ir- portante posizione di Pirot ;
il giorno., seguente feser^ *' loro ingresso nella città
e furono accolti entusiásticamente cía tütta" la^ popo-
lazione. Continua tuttora il bombardamento contro
Ni§ che costitusce la chiave della vecchia Serbia, a
cui agognano i Serbi. I Russi si avvicinano sempre
più a Sofia, e si tro vano già nelle pianure di questa.
A Sipka, sebbene il freddo sia molto intenso, ai 23
m. p. i Turchi aprirono un forte cannoneggiamento
contro il forte S. Nicoló senza pero ottenere alcun
risultato decisivo. Suleiman pascià non ha ancora
lasciato del tutto la linea del Lom, anzi pare che
nuevamente voglia opporre energica resistenza al corpo
dello Carevic, il quale tende a circuiré Ruscuk. In-
tanto la famé e specialmente il freddo fino ai 18.°
sotto lo zéro miete moite vittime specialmente nel-
1' esercito turco non bene proveduto. Il ponte presso
Braila fu distrutto da masse di ghiaccio e peí mo-
mento furono rotte le comunicazioni coll' esercito
della Dobruca. Bucarest è ancor sempre spettatrice
del passaggio di nuove truppe dirette per la Bulgaria.
Secondo notizie da Costantinopoli dei 20 m. p.
Muktar avrebbe sgombrato Erzerum e si sarebbe
ritirato a Baiburt verso Trebisonda. I Russi strin-
sero d'assedio anche Batum e aprirono un vivo fuoeo
contro le sue fortificazioni.
La Russia, sebbene quasi sicura della vittoria,
dovrebbe ancora fare molti sacrifizî per estenuare
del tutto le forze di chi credeva ammalato prima di
attaccarlo ; perciô anch' essa vedrà con piacere la
fine d'una guerra che le costó tanto sangue e tanti
denari. Crediamo quindi che fra breve s'avvieranno
trattative di pace. Questo si conferma dalle ultime
notizie circa le trattitive d'armistizio, che furono
iniziate colla mediazione dell' Inglilterra e le quali
saranno forse a quest' ora definitivamente stabilité. Cosi
si vedrà la fine d'una guerra, dalla quale la Prov-
videnza saprà ricavare molti frutti per la società,
nominatamente per il suo regno spéciale in terra.
Rimski Pape i iztocno pitanje.
Odkad je buknuo rusko-turski rat politički sviet
htio bi znati uz koju li stranu tko pristaje, pa jaoh
po te neslažeš li se u načelih s tvojim protivnikom, jer
te u tom slučaju počaste svakojakimi oštrimi sudovi,
a treba li, i nepristojnim psovkami. Mi bismo me-
djutim rekli da ako je i kad bilo, to bi zaista mo-
ralo biti u našem vieku — vieku prosvjete i slobode
— svakomu slobodno sliediti koga mu drago; pa je
to velika neuljudnost, da nerečemo ludost, silom na-
metati svoje mnenje drugomu. To sve, razumimo se,
dok se radi o mnenju, jer je drugi posao, radili se
o stvari, koja se povjestnimi nepobitnimi dokazi mo-
že uztvrditi, tu brate valja se svakoj glavi — samo
ne suludnoj-pokloniti. Tako već na početku današ-
njega rata ili bolje na početku hercegovačkoga u-
stanka nastala graja liberalaca proti Papi i katoli-
kom, što oni tobože pristaju uz nekrst, a zaborav-
ljaju na sve ono što su njihovi predšastnici učinili
da zataru Turčina, pa i danas još viču na katolike.
Ali sve to mi bismo jim još rado oprostili, dok oni,
Papu i katolike proglašuju turkoljubi, jer smo
osvjedočeni da i vlade i pojedinci ako jesu tur-
kofili ili rusofili, to su bez dvojbe iz kakve strasti,
a na katolike se viče, ne zato što su možda turko-
fili, već zato štt) su, mi bismo rekli vjeroljubi. Sve to
velimo mi bi jim oprostili al nemožemo onim koji
bi tvrdili da Papa i katolici žele-pobjedu Turčina,
dosljedno propast Rusa najviše zato jer se odtud ka-
kvoj koristi nadaju. Mi dakle ovim člančićem, sle-
deć u tom što smo bili čitali u nekom talijanskom
listu, ne kanimo drugo van dokazati, da ona ista mi-
sao, koja je u prijašnja vremena poticala rimske Pa-
pe na čvrsti odpor Osmanstvu, ta ista misao si-
luje jih danas ne da brane nekrst, al da tužnim
srcem i nepristrano motre današnji pogubni rat, na-
pominjujuć mimogred zašto katolici nemogu odušev-
ljenjem pratiti rusku pobjedonosnu vojsku.
Nećemo ovdje razpravljati koliko li su nasto-
jali rimski Pape kroz prošle vjekove nebili na pra-
vi put priveli zabludjelu iztočnu crkvu, već samo to
jeli bio koji vladar koji se je više nego li oni tru-
dio da obrani kršćanstvo proti Muhamedanstvu, ne-
nadajuć se (ovu valja dobro utuviti) odtud ni naj-
manjoj koristi. Sjetimo se samo god. 1456. Komu
nije poznato, kako je Muhamed II, zauzev Carigrad,
sa 150 tisue svoje tobože nepredobive vojske, obsje-
dnu Biograd, o kom se bilo skršilo oružje otca mu
Murata, kaneć tim osvojiti ne samo taj zadnji bra-
nik kršćanstva, dali i svu Njemačku i Italiju? On
bi u svojoj bahatoj nadutosti već krat rekao: jedan
je sami Bog na nebu, pa jedan valja da bude i vla-
dar na zemlji Muhamed. A daje bio Turčin hametom
potučen, ostaviv na bojnom polju do 40 tisuć mrtvih,
to se ima pripisati jedino pomoćnici vojsci, kojuno sa-
kupiše: Ivan Hunijad gjeneral kralja Ladislava, Ivan
Carvajal kardinal, papin poslanik, al najviše ohra-
bri ju križem u ruci glasoviti fratar Ivan Kapistran.
Kada je naime bieli Biograd bio već u skrajnoj o-
čajanosti nahrupe ta trojica sa svojimi slabo uvjež-
banimi vojnici na Tursku žestoku vojsku, pa ti ju
jed j pomoću božjom raztjerali i predobili, izbaviv
tako ne samo Biograd dali i susjedna kraljestva od
strahovite turske poplave. Papa Kalisto III, da uvje-
kovječi uspomenu te očite božje pomoći naredi da
se na uspomenu te slavne pobjede nad nekrstom,
-slavi i časti po svem .svietj^6ii^ kolovoza dan Preo-
braženja Gospodinova, pokle je sam sasta^iT^izbu7'
priklopiv joj ona ista prošćenja, što no su bila po-
dieljena i blagdanu Presv. Sakramenta.
Nastojala je da rimska stolica u ova 4 vieka
ne samo ovaj put dali više puta, nebi li Muhame-
danstvo izkorienila, te Turčina iz Europe na sveob-
ću korist iztjerala, pa ako on još dan danas go-
spoduje na krasnom balkanskom poluotoku, krivi
su te jedino europejski vladari, koji su uviek
priečili i prieče riešenje iztočnoga pitanja iz sebi-
čnosti te iz zavisti da taj krasni prediel Europe
po turskom zatoru, drugoga ne zapane; kriva je di-
plomacija spletkarica, ako se još žalibože danas Tur-
čin bani po Kostantinovom gradu, te ako se još da-
nas njegov polumjesec bliešti na crkvi Sv. Sofije/
Da i šutirao o Papi Piju II., Pavlu II._, Sikstu iV.,
Inocencu VIIL, Aleksandru VI., Juliju II., Lavu X.
i drugih, koji su svimi mogućimi načini, nagovarali
kršćanske vladare na složnost proti Turčinu; česa
li nije učinio sv. Pijo V.? Njemu se ima pripisati
ako je savezna vojska potukla Turčina kod Lepan-
la tako sjajnom pobjedom, da je od onda zaista O-
smanstvo počelo padati; pa ako se je dalji uspjeh
te pobjede izjalovio, tomu opet krive mržnje medju-
sobne kršćanskih vladara. Filip bo II mjesto ela slo-
žno udari na Sultana, kojino je prestrašen dan po
dan izčekivao izpred Carigrada saveznu vojsku; bo-
je se da Mlečići svoju vlast tim ne rašire, opre se
daljemu ratovanju, te tako savez se razpade.
Zar nebi bilo već davno riešeno iztočno pita-
nje pomoću Grgura XIII., da ga nisu lukavi Mlečići
i Španjolci prevarili? Nebi li Turci već bili protjera-
ni, da su Ljudevit XVI., Filip IV., i Ferdinand III.
slušali Papu Aleksandra VII. koji jih je zaklinjao da
pomognu MleČićem slavodobitnikom Turaka? Tko je
oslabodio Beč od razora i propasti, ako ne Papa I-
nocenco XI. pomoću cesara Leopolda II., Ivana So-
bjeskoga kralja poljskoga, te Karla IV. terenskoga,
pače pomutiv i oboriv otmansku objest, primi stjeg
od istoga Muhameda, a na uspomenu toli slavne po-
bjede utemelji blagdan Marijina Imena. Da ista po-
bjeda kod Petrovaradina 5 kol. god. 1716, i oslo-
bodjenje Biograda god. 1717, ima se dielom pripi-
sati Klimentu XI.; a krivci Filip V. i Karlo VI. svo-
jom neslogom, ako nisu te pobjede imale koristnih
posljedica. Eh koliko li zapreka nisu imali naslje-
dnici sv. Petra koliko težkoča, kada su nastojali iz-
triebiti Osmanlije, a opet primati u krilo sv. crkve
stanovnike toli turskih koli razkolničkih zemalja!
Sada pitamo mi današnje liberalce i vikače, gdje je
taj vladar, koji je više nastojao da izbavi Europu
Sada pak „Deutsche allg. Zeitung" javlja đa
se još ništa u tom obziru odlučilo nije. Nešto
je po sriedi, kad su tako neodlučni vladini
krugovi. Možda njemačka vlada nije do tada
još svoj novi položaj dobro proučila bila i
prema njemu svoju politiku udesila, te se
s toga Čuvala prenaglosti. Svakako je znak
đa je vjetar u krmu slab, kad se vladina ladja
tako polako napried pomiče.
Il Santuario di Loreto e i pellegrini
Dalmati.
Allorchè neir anno p. d. anche dalla Dalrnazia
si mossero alcuni pellegrini alla volla di Roma, per
celebrarvi cogli altri fedeli accorsi da ogni parte del
cattolico mondo il Giubileo Episcopale dell' ora com-
pianto immortale Pontefice Pió IX ; la divozione nu-
trita sempre dai Dalmati verso il Santuario di Lo-
reto, che contiene 1' umile ma preziosissima casa do-
ve fu concepito e abitó il Verbo Eterno, indusse i
pellegrini Dalmati a recarsi a quella magnifica e
sorprendente Basílica per compiervi quegli atti che
la fede ispira. Quali pensieri s' impadroniscano della
mente, e quali effetti concepisca in quell' istante il
cuore di chi crede nel Figliodi Dio, disceso in terra
per tranformare 1' uomo, e ridurlo vero membro d' u-
na società diversa dalla pagana antica e moderna,
lo sanno bene quei che furono lieti di poter visitare
quel Santuario, innalzato dalla pietà e sapienza dei
Sommi Pontefici col concorso dei fedeli dell' Orbe
cattolico. Visitándolo ogni pellegrino chiede notizie
per dir cosi d' ogni pietra che vi si riscontra, e non
pu¿> non arrestarsi davanti a quegli oggetti che ri-
cordano le grazie straordinarie ricevute per 1' inter-
cessione della Madre di Dio. Uno di questi è una
pittura di valente artista che ricorda un fatto pro-
digioso accaduto a un prete dalmato, durante il glo-
rioso Pontificato di Leone X, allorchè il barbaro ot-
tomano era venuto a contaminare colle massime del
Corano la nostra religiosa provincia, che martoriato
a morte dai seguaci di Maometto poté coll'invoca-
zione della Madre di Dio portarsi fino a Loreto, e
colà giunto moriré ai piedi dell' altare consacrato al-
ia Santissima Vergine, lasciandovi il cuore che fu
sepolto in una delle cappelle. Affinchè poi il prodigio
fosse ognora rieordato, fu inciso in una pietra mar-
mórea un cuore, il quale è visibile a chiunque segue
con attenzione la leggenda del martire conservata in
una tela. Tosto che i pellegrini si avvidero che la
tela aveva grandemente patito per 1' influenze atmo-
sferiche, per iniziativa di S. E. Ill.ma e R.ma Mons.
Arcivescovo di Zara, Preside del pellegrinaggio, de-
liberarono di farlo ristaurare. A questo fine apriro-
no subito una colletta fra di loro. II ristauro, che riu-
sci soddisfacentissimo, ebbe luogo non ha guari per
le premure di quel Éeverendissimo Mons. Custode
della Santa Casa, Gereone Moroni. Furono anche
prese varie copie fotografiche *). Non possiamo quin-
di a meno dai non renderci interpretó dei sentimenti
dei signori pellegrini Dalmati ed esprimere al Rev.mo
Monsignore i più sinceri ringraziamenti.
—-easfc*®-—
Pastorale di Mons. Dupanloup sul Denaro
di S. Pietro.
L'Episcopato cattolico s' occupa da qualche
tempo con ispeciale interesse del Denaro di S. Pietro.
Abbiamo lette in questi ultimi tempi molte lettere
pastorali dettate eolio scopo di eccitare i fedeli del-
*) Esse trovansi presso F Amministrazione del nostro
giornale, per cui i signori Pellegrini, che desiderano acqui-
starne qualcuna, potranno rivolgersi alia medesima. Col ri-
cavato sarà supplila l'altra metà della spesa complessiva
(lire ital. 100) falta peí ristauro della tela. L'eventuale
importo maggiore che si fosse raccolto sarà spedito al
Santuario di Loreto a nome del pellegrinaggio dalmato.
l'orbe cattolico a mostrarsi generosi dei loro Obolo tutto, nelle campagne come nelle città, nelle officine
POPUŠTAH,
Sv. Stana hrvatska Kneginja.
Crta iz hrvatske-crkvene po vješti.
(Piše za „K. D.u 0. Petar K. Batid.)
Skradin.
Skradin je bio i za Rimljana grad velik i pre-
liep, Cohventus Zbor setu držao kao u Norinu, Pro-
moni i Solinu. U Skradinu sjedalište bilo katolič.
Biskupa. Sami grad u prvoč je bio na zapadu da-
našnjega, negdje okolo Biéiná, koga razoriše divlji
Avari, 7 vieka po Isusu. Strabo opisuje ga velikim
udivljenjem; da je bio prebogat i velevažan i tvrd
grad ondašnjih vriemena. Da je u njem bio Bisku-
pov stan, to nam jasno dokaziva i to, što, kad go-
dine 530 Solinski Nadbiskup Onorij III, prvostolnik
tadašnje Dalmacije, sabra sve države Biskupe, na-
lazimo u spisih zapisano: Constantinus Ep.us Eccle-
siae Scardonitanae. Na crkvenom hrvatskom Saboru
u Davnu obdržavanom god. $77, napominje se Bi-
versó 1' augusta povertà del Pontefice Romano. Le
grandi gravezze a cui soggiacciono i popoli negli
stati moderni; le mille ppposizioni che al ben ope-
rare dei cattolici si sono ovunque suscítate ; la guerra
or sorda od or aperta 4i cui si fa bersaglio la Chiesa,
hanno quà e là affievolito quello slancio d* amore,
che in tempi a noi ancora vicini avea fatto meravi-
gliare fino i nemici della S. Sede.
Se a tutti i cattolici del mondo, ai figliuoli
della Chiesa riesce doîôrosa la presente condizione
della Chiesa, non puó non riuscire dolorosissima al
cuore dell' illustre e venerando Vescovo d'Orléans,
mons. Dupanloup, il quale ha sempre combattuto e
combatte con tutte le sue forze per la libertà e per
la prosperità della Chiesa di Cristo. E come si è
rallegrato grandemente che Iddio onnipotente abbia
in modo straordinario abbreviati i giorni della ve
dovanza di essa colla pronta elezione di un Pontefice
non meno del suo antecessore pió, nobile, ama bile,
dolce nella fermezza, zelante nella prudenza, dotto
e laborioso, sino a sacrificare agli affari della Chiesa
la salute e le forze, costado ve va sentire più d' ogni
altro . una tristezza pencrea, pungente, al vedere le
necessità a cui è ridotto il Sommo Pontefice. A lui,
alla sua religione, alla sua delicatezza, al suo onore
ed al suo operosissimo zelo, a lui che, come dice,
non ha il gusto della rassegnazione tranquilla nel
1'impotenza, che non ama disperare, doveva natu-
ralmente presentarsi la questione, se i cattolici non
possano provvedere ai bisogni della Chiesa, se nulla
più resti a fare od a provare per sollevare la po-
vertà in cui si trova il suo Capo di fronte agli iin-
mensi pesi che gli impone il governo della Chiesa.
Quindi è che mons. Dupanloup pubblica una
sua lettera pastorale, di cui troviamo alcuni brani
nell' U. C. n. 207, intorno^ll' Opera del Danaro di
S. Pietro, a questa antica e veneranda istituzione
cattolica, che sola puó venire in aiuto al Santo Padre.
Quest' opera, uscita dai cuore dei cattolici in uno
slancio di amore, tende a rallentarsi ora appunto
che sarebbe necessario un raddoppiamento di gene-
rosità, per le difficoltà sempre crescenti di un no-
vello Pontificato. II venerando Prelato dice che il
Danaro di S. Pietro riceva 1' oro del ricco, ma senza
respingere l'obolo del poverft . cosi prezioso agli occhi
del Signore e che moltipliqandosi si cambia in oro,
e cosí col danaro d'oro, cól danaro d'argento, col
danaro di rame; col danaro del ricco, e con quello
del povero; col danaro de|la povera vedova tanto
lodata da Cristo nel Van|elo, il Santo Padre puo
formarsi un modesto ma glorioso appannaggio; „si,
veramente glorioso, e ^ale Ihe non ne possederanno
i re della terra, perché s,rà il dono dell' amore,
l'elemosina del cuore! e duesto appannaggio sarà
tanto più sicuro in quanto la carità che 1' offre non
si stanca mai".
Il Vescovo d'Orléans si rivolge alia nobile
ispirazione dei sentimenti generosi e delicati, al
sentimento dell' onore cristiano che trovasi assopito
sotto uua molle inerzia, ma non è ancora spento, e
deve alla fine scuotersi e suscitare nei cristriani la
vergogna di una indegna indifferenza di fronte ai
nostri nemici che ci riguardano e ne giudicano ere
dendosi in diritto di deridôrci e disprezzarci. „La
lógica della fede e dell' amore è semplice e chiara
II nostro Padre è afflitto, dobbiamo compatirlo ; è assa-
lito, difendiamolo ; è spogliato, assistiamolo ; lo ru-
bano, e noi diamogli quanto possiamo ; gli rapiscono
molto e noi diamogli molto; lo terranno per lungo
tempo nelle strettezze, e ntii prestiamogli il soccorso
per tutto il tempo che dureranno le sue necessità.
— Sire, scriveva Montaigne ad Enrico IV nel 1590,
Vostra Maestà mi íaccia la grazia di credere che
non compiangeró mai la mia borsa nelle occasioni in
cui sarei pronto a daré la vita. „Quello era ungrido
di patriottismo ! Che questo grido sia quello della
nostra fede e del nostro amore."
,,E vero che i tempi sono cattivi, e parrebbe che
il momento di daré sia male scelto ; è que3to un mo-
mento in cui l'empietà cerca di spandere dapper-
corae nelle capanne, le più false e le più odiose ca-
lunnie contro il Papa e contro la religione di Gesù
Cristo. Ma il degno "Pasíore non si scoraggia per
questo, ed esclama:
„Ah, mi sentó pieno di sdegno! i miei occhi
si bagnano di lagrime al pensiero ehè tanta buona
gente è fuorviata! Sono ben colpevoli coloro che si
guadagnano il pane in si brutto mestiere! Ma fac-
ciano pure, chè non riesciranno ; il popolo è ancora
più cristiano e più buono di quello che si creda.
Quanto mi sarrebbe caro il passare qualche giorno
ira voi, buoni abitanti delle campagne, nei casolari,
nelle cascine, e parlare cuore a cuore, sul piazzaie
del villaggio, con voi, onesti opérai, laboriosi coloni,
cui audaci e menzogneri apostoli cercano di ingan-
nare cosi indegnamente ed inviperire contro la Chiesa*
Voi andate al lavoro quotidiano; salutate, pregando
in silenzio, quel Dio che fa germogliare le Jvostre
messi, quel Dio che fa germogliare nelle vostre man i
il ferro, il legno e la terra: quel Dio che vi dà il
pane, ed il vino; e se una croce di pietra sta al
confine del vostro campicello, se un crocifisso adorna
la párete della vostra officina, voi salutate ancora a
voce bassa il Signore Gesù, che viene a dire agli
uomini : — Amate vi, siate fratelli! Perdónate, e Dio
vi perdonerà! — Cosi passa la vostra vita, nei la-
voro benedetto da Dio e nella fede che vive al fondo
dei vostri cuori. Soldati, quando tornate al villaggio,
voi salutate da lungi il campanile della vostra piccola
terra! Vecchi, voi deponete sulla tomba di coloro
che vi furono cari una croce ed una preghiera!
Fanciulle e spose, voi avete offerto i vostri voti e
pronuncíate i vostri giuramenti dinanzi agli altari
cattolici! Siate sinceri e non mostratevi ingrati; la
religione e la Chiesa non vi hanno mai fatto altro
che bene!
„Eppure si verrà a dirvi con grandi e menzo-
gnere parole che il Capo della Chiesa, colui che
si chiarna il Santo Padre, il rappresentante di Colui
che chiamate il buon Dio, è un oppressore che mé-
rita di essere abbandonato ed espulso dalla sua Roma,
ove la sua dolce e paterna autorità succédé, or son
più di mille anni, a quella dei Cesari, despoti e ti-
ranni del genere umano ? Sappiatelo adunque, o miei
cari : quei bei discorsi coprono le ingiustizie e i tra-
nelli. Voi pagate quei eiarlatani, quelli scrittori che
non conoscete e che vi insegnano ad ingiurare la
Chiesa vostra madre, a calunniare i preti, che sono
vostri amici, che vivono tra voi, che istruiscono, e-
ducano i vostri figli e loro insegnano a recitare „tu
adorerai un solo Dio ed onorerai il tuo padre e la
tua madre.... " mentre quei signori scrittori si acqui-
stano la fama e le rendite a Parigi col danarq con
cui pagate i loro scrittori e corruttori, e coi voti che
essi vi domandano nei giorni delle elezioni.
„Abitanti delle città e delle campagne, delle
capanne e delle officine, ascoltate il vostro Vescovo.
Amate la Chiesa come la patria; amatela nelle sue
affezioni come nella vostra gloria. II nostro Pontefice
soffre, preghiamo per lui; è spogliato soccoriamolo;
è calunniato, difendiamolo. II vostro cuore, la vostra
intelligenza non si lascieranno più ingannare, nè in-
timidire Il Papa è il Padre delle anime nostre.
Capo della grande società delle anime, il rappresen-
tante di Gesù Cristo: tutti i grandi interessi della
Chiesa sono nelle sue maní; egli n'è la testa ed il
cuore; egli è il focolare della vita cattolica, non lo
dimentichiamo giammai!"
Abbiatno voluto riportare per intero questi e-
loquenti tratti della Pastorale dell' insigne Vescovo
d'Orléans perché sieno di sprone ai buoni cattolici
della nostra provincia, in questi tempi specialmente,
nei quali, pello sviluppo degli importantissimi avve-
nimenti d' Oriente, la S. Sede ha. tanto bisogno di
mezzi umani,.che, come da una parte ne guarenti-
scono 1' indipendenza, cosi d' altro canto le íacilitano
il compito di stenderne sempre più la sua salutare
influenza.
I Dalmati per mezzo del nostro giornale han-
no fino ad ora deposto a' piedi di Pío IX di s. m.,
skupija Skradina, zavisna o Spljetskom Prvostolniku
Kroz one burne zemane, nezna se kako se utrže
Biskupija skradinska.
Kad oholi Mletčani pod izlikom svetog rata ra-
zoriše prvu prestolnicu Hrvatsku, Biograd na moru,
tada Biskup Biogradski pobježe s kanonici u Skra-
din, i tute se nastani, i uzkrisi iznova prestavšu Bi-
skupiju. Na Saboru Državno-crkvenom u Spljetu go-
dine 1185, Skradinskoj Biskupiji bila su opredielje-
na ova mjesta: Episcopus Scardonensis habeat: Scar-
donam, Briber, Belgrad ćum tota Sidraga, itd.
Skradin je imao liepih Crkava i Samostana, u
njem evala pobožnost i sve krieposti svetog življe-
nja. Kao što su Subići podigli Samostan Franovcim
u Bribiru, gdje počiva i * danas sveto tield, i u kom
dovrši sveti život Bartul, Biskup Skradina, koji se
ođreko biskupske časti, i sveto živio u Samostanu;
tako podigoše i u Skradinu liepi i ukusni Samostan
sv. Jelisave, za duvne, a osobito za St^nu. Kad ova
plemenita gospojica unidje u novi Samostan sv. Je-
lisave, s njom udjoše mnoge skradinsko-hrvatske go-
spoje, koje željahu u samoći hvaliti Boga. Ona i nje-
zine sestre Dfivne, bile su reda sv. Frane, to j. Kla-
revke (Clarissae). Misli se da je sama pobožna Sta-
nislava zahtjevala da se u Skradinu zavede Samo-
stan duvná sv. Klare, i da bude crkva posvećena na
čast sv. Jelisave kneginje Turinžke, kćeri Andrije
drugoga hrvatskoga kralja, što je prva kneževskog
kraljskog roda obukla odjeću sv. Frane trećeg reda,
i koje su se taman tih godina slavila čudesa po svie-
tu katoličkomu, porad kojih malo godiná po smrti
joj (god. 1231) Papa Grgur IX proglasi ju sveticom.
Ban Pavo jSubić brat Stanin obdari Samostan
baš velikaški. Ima i pismo Kaptola Stolne crkve
skradinske kojim obećaje da će davati neka uzdarja
Samostanu svete Jelisave. Radi njegove važnosti sa
pogleda povjestnoga, ovde ga donosim do&lovice, i
glasi:
Nos Capitulum universum cathed. EcclesiaeB.
V. Mariae de Scardona, significantes memoriae com-
mendamus universis, quibus expedít, praesentem pa-
ginam inspeeturis, quod accedentes ad nostram prae-
sentiam viri nobiles cives Scardonae, videlicet: Lju-
bavac filius quo. Bartoduči, Kuzman et Michael filii
q. Dobrošii cognomento Tvrdko Pribinja et Bosanuš,
Berislavuš, Dominicus, Laurentias etZane pro parte sua,
suorumque civium omnium Scardonae; pro parte vero
altera V. Nobi. nomine Purchio q. Stroimiri in per-
rallegrati e innalza grida di gioia e di ringraziamen-
to, d'affetto al trono del Dio deg-li eserciti. Poi in-
treccia corone e offrile ai prodi che ancor combatto-
no per la tua vera liberta e per la salvifica fede dei
tuoi padri, e riverente e sommessa prostrati innanzi
al Magnánimo e Generoso che regge i tuoi destini e
giuragli eterna riconoscenza. Il laccio che ti fa teso
e stnto spezzato e tu sei salval
Lukoran, 10 setiembre.
Da sabato p. p. fino oggi abbiamo avuto la
grazia di ospitare ira di noi il nostro amatissimo
Mons. Arcivescovo, il quale, non attendendo aile
gravi fatiche, venne a consolarci colla sua visita
pastorale ed a consecrare il nostro tempio testé
eretto. Il solenne rito ebbe luogo Domenica, festa di
Maria Santissima. La funzione ebbe principio la sera
antecedente alie ore 7 y2. Pórtate proeessionalmente
le reliquie de' martiri dalla casa parochiale alla cap-
pelletta eretta dirimpetto alla porta maggiore, quivi
fu solennemente cantato il Mattutino e le Laudi de
comm. pl. mart., indi a turno i sacerdoti che vi si
trovavano facevano le vigilie fino aile 4 a. m. di
Domenica; cominciarono di poi le ss. Messe e nello
stesso tempo si recitava F ufficio del giorno. Aile
7 a. m. S. E. Reverendissima iniziô la consecrazione ;
indi fu messa solenne, durante la quale un sacerdote
terme un discorso relativo alla circostanza. Verso le
6 p. m. S. E. diede al popolo giulivo ed esultante
di gioja la benedizione col SS. ¡Sacramento. Non vi
fu qui anima, che in questo giorno non accorresse a
vedere questa funzione prima mai veduta. Si vede-
van'o vecchi e giovani e madri coi loro bambini. Inter-
vennero non pochi anche dai villaggi circostanti.
Diede maggior lustro alla sacra funzione un' eletta
comitiva di signori e di signore venuti qui a respi
rare l'aria sana de'nostri monti. L'addobbo esterno
délia chiesa fu eseguito con molto gusto dal M. R.
párroco del luogo Don Luca Krasié, le cui presta-
zioni ed il cui zelo meritano spéciale Iode. Da ogni
parte si vedevano bandiere simroetricamente disposte,
e festoni di mirto circondavano tutta la chiesa nnen-
dola alla vicina cappelletta.
Questi villici conserveranno imperitura memoria
dei pii benefattori, che cooperarono ail* adornamento
del nuovo tempio. Pregheranno eterno riposo alla
grande anima di Pió IX, il quale pochi giorni
prima di volare a Dio élargi un ricco calice per
questa Chiesa. lnalzeranno caldi voti al Signore af-
finchè conservi e dia vittoria al generoso nostro Im-
peratore e Re, il quale dalla sua cassetta privata
provvide questa chiesa di ricchi apparati. Non di-
menticheranno I'amato Pastore S. E. F Arcivescovo,
il quale prima di lasciarci élargi allo stesso scopo
una generosa oblazione. Siano poi rese grazie aile
distinte signore Perina Tolié, Marietta Salghetti,
Antonia Cigala, Antonietta Perini, Carolina Fortis,
Marietta Rolli, e Marietta Ponte, le quali e con ar-
redi sacri e con denaro soccorsero largamente la
neoeretta nostra Chiesa.
Il giorno 8 setiembre resterà sempre impresso
nel cuore di questa popolazione e questo nuovo
tempio le sarà, di certo, sprone per farla progredire
sempre più sotto F aspetto spirituale e materiale.
le miserie del poverello. Coito e distinto conoseitore
dell' arte chirurgica il signor Dimitri, non ostante
F eta avanzata, fu instancabile nelF eserzizio della
professione. Egli dopo molti anni di assenza, invita-
to dal Comune, non a guari faceva ritorno fra noi;
ma per pochi mesi soltanto, non potendo di piü.
Ora delle sue utili prestazioni parla il popolo colla
commozione che dimostra oggi mentre si accomiata
da un medico galantuomo. La stima che il Dott. Di-
mitri gode in tutto il paese, produsse spontanee ma-
nifestazioni d' affetto in occasione della sua partenza
da qui. L. S.
11 comitato delle dame costituitosi a Zara fin
dal principio dell1 insurrezione Erzegovese eolio scopo
di raccogliere oblazioni per i profughi nel nostro
territorio, ha stabilito di continuare la sua opera
raccogliendo filaccie, biancheria ecc. a favore dei
nostri prodi soldati, che restaño feriti nella guerra
di liberazione delle provincie sorelle. II compito as-
suntosi dalle caritatevoli signore e cosi cristiano da
non aver bisosrno delle nostre raccomandazioni.
Oggi è parti ta per Sinj la 1.a compagnia della
Landioelir sinora qui di stazione. Fu rimpiazzata
con una compagnia proveniente da Knin, la quale,
lo siamo sicuri, lascierà fra noi, sotto ogni aspetto,
la stessa ec.cellente memoria, come F altra, che, per
superiore disposizione, ci abbandona.
Ieri, munito dei conforti religiosi, passava da
questa a miglior vita il Consigliere di Luogotenenza
protomedico Dr. Michele Milkovic. ,
Ci scrivono da Orebic, 9 corr. : Ieri, appena a-
vuta la notizia della presa di Trebinje, il rev.mo
decano D. M. Stuk invitava le Autorità del luogo
al solenne Te Deum. Le Autorità corrisposero volen-
tieri alF invito ed al dopopranzo ebbe luogo la sa-
cra funzione col concorso di popolo numeroso. Sul
campanile della chiesa sventolava il vessillo impé-
riale. Fu splendida F illuminazione delle case degli
impiegati qui residenti e delle seuole fatta ieri sera
stesso.
Elatta, 7 setiembre.
Si, la religione é F egida sicura per ben ope-
rare. Tributiamo il ben meritato encomio all' esiraio
medico signor Dimitri, che si restituisce a Curzola
sua patria. II Dottor Dimitri dimorava qui ancor gio-
vine per oltre dodeci anni, prodigando le salutari sue
cure con generale soddisfazione. II di lui cuore nu-
tre sentimenti nobili perché non dimenticai principi
religiosi, e come parti da qui uno strenuo propugna-
tore della veritk, parti pure un anima teñera verso
pana za BVanovce III Reda obreda staro hrvatskoga,
podignut od Biskupa Nikole VI godine 15LI, i to
novcem: viri speetabilis Petri de Draganich patricij
sibeniccnsis. ,.Da im je dao Samostan (bit će po svoj
prilici bio na mjestu gdje je danas crkva sv. Jere
sa grobištem) cum ejusdem coemeterio et turri aereo-
que tintinnabulo, itemque domum exiguam eidem. ad-
nexamu. To da se mjesto tada zvalo „Sustipan" ad
caput vallis Macherinae (l)
Bože moj težke li su štete Mletčani Hrvatim
i cieloj Hrvatskoj nanieli! Oni na vjeru i prevaru
s križem u ruci razoriše Zadar; oni s križem u ruci sa
zemljom sraziše našu dičnu prestolnicu Biograd, hr-
vatsku perjanicu na moru! Oni, da nepredadu Tur-
cim naš dični, znameniti hrvatski grad Knin, zapa-
liše ga i porušiše, u kom ostade na garištu stotina
samih plemićkih porodica i to koncem šestnajstoga
vieka (!!); oni, ključ posliednjeg zaklona, grad na Ci-
koli „Ključice", takodjer porušiše! itd. Turci su zau-
zeli bili Skradin godine 1523, i držali ga više od
160 godina, ali ga ne porušiše. Ali medjuto, to go-
dine 1537, dodje Admiralj brodovlja mletačkoga „ Pi-
saurus" i za čas predobiv Skradin do temelja ga ra-
zori — golo aequavit. — Eto nam dike sjajne Skra-
dina u ruševinah od Bićina do mora! Turci uklo-
pivši mir s Mletčani iznova grad podigoše, donji diel
do mora i uzduž brda (urbem raedificarunt) i nešto
ga utvrdiše. Ni Stolna Crkva neostade uzgor: Aedes
Javljaju nam iz Hrvatske, da je na obćoj uči
teljskoj skupštini bilo preko 700 učitelja iz svili juž-
nih pokrajina. Preko zasiedanja doliećalo je odasvud
silu brzojavaka, neke od nafbdličnijih osoba, kao od
preč. biskupa Strossmayera, od hrvatskog bana Ma-
žuranića, od bar. Filipovića, Jovanovića i Brandau-a.
Secondo relazioni del 3.0 corpo d' armata da
Doboj, le perdite subite dagl' insorti il giorno 5 corr.
superano i 600 uomini. Sjena, luogo all' est di Ka-
torsko, ribocca di feriti turehi.
Annunziano da Berlino, in data 10 corr. Nobi-
ling e morto quest' oggi, alle 2 3/i del poineriggio, in
seguito ad una paralisi polmonare.
Annunziano da Leopoli 11 corr: II principe
Leone Sapieha, fu maresciallo provinciale, e morto
questa notte in Krasiszge presso Przemysl.
Naši su domobranci u bitci kod Livna, 15 kol.,
potvrdili junačke predaje svoga zavičaja, te: Nikola
Dedić, Ivo Šimurina i Alekša Novaković biše odli-
kovani srebrnom kolajnom hrabrosti I reda: Pavao
Labor, Mate Zunić i Ivan Marenzi biše odlikovani
srebrnom kolajnom hrabrosti TI reda: a biše javno
cathedralis, quae bellorum turbinibus labefacta cor-
ruerat, nihil p.taeter rudera et aliquid parietum (!)
semirutorum extaOat. Nu pretvoriše crkvu sv. Frane
iz džamije u Stolnu, godine 1697, a ta je ista i dan
danas prosta župnička crkva s naslovom Opatovska.
Uzgredno čini mi se shodno navesti ono što go-
vori o žalostnom i porušenom Skradinu, očevidac on-
dašnjih nesgoda skrarlinskih, nad-djakon Karlo Ru-
beis: „ . ... Ferreo temporis dente attrita (civitas)
vix abjeeti ruris faciem demonstrat. Tribus ex par-
tibus Titiov flumine alluitur (jer se Krka izlieva u-
prav pod Šibenikom, a prije, gdje su sada perivoji
i šetnja sjeverno od grada, čak do „Bažane" razliev
je bio rieke Krke, te je činila poluotok skradinskij
Decern millia et ultra haec civitas olim inco-
larum pascebat. . .. nunc ducentos! Cathedralis pro
nunc assignata olim Turcarum delubrum; nam anti-
quae t.ot tantisque bellorum fragoribus concussae, vix
vestigia apparent Extat unica Abbatia, nuncu-
pata s. Joannis Baptistae in castro Bribir, (još je
ciela, ali pod imenom ss. Joakitna i Ane; do neda-
vno bila katolička, sada na žalost grčka, kao što je
pretvorena crkva sv. Petra u Klancu kod Drniša!)
a fratribus Subić, Comitibus dicti castri ereeta et
fundis satis provisa perpetuis, nunc nec fundos, nec
reditus habet (crkvena oprava i ruho misničko pre-
neseno je u crkvu skradinsku. Dobra crkvena gdje
su? Znam da još nije pukla parnica, koju vode Fra-
pohvaljeni: Miho Dujaković, Jakov Jerković, Nikola
Triganović, Filip Malenica i Nikola Zec.
Annunziano da Belgrado che nel territorio fru
Novavaroš, Sjenica e Novibazar vi sono 15.000 mao-
mettani insorti, che fortificano dapertutto le loro po-
sizioni.
L' ufficio telegráfico Sventska dichiara che la no-
tizia della comparsa del choléra in Isvezia è priva
di fondamento.
II numero delle persone che annegarono presso
Londra col vapore Principessa Alice sarebbe di 700.
I palombari dicono d' aver trovato gruppi di 5 e 6
cadaveri.
Na tek. oko podne, udare turci Livnjani na
bataljune Cikoševe brigade kod Han Prologa, al na-
padaj bi sjajno odbijen od 3. bataljuna 21. pukovnije,
bez gubitaka.
11 P. Denza é stato di questi giorni a Parigi
per assistere alle conferenze metereologiche, di cui
fu presidente. Prima che i membri della conferenza
partissero, il ministro Bardoux li invito ad un pran-
zo solenne, in cui si fecero molti brindisi alia scien-
za metereologica, la quale, per i progressi che gior-
nalmente va facendo, massime in Italia, per gli studi
dell' umile frate P. Denza degno continuatore del
compianto maestro ed amico P. Secchi, sembra de-
stinata a portare in un tempo non lontano preziosi
vantaggi anche materiali a tutte le nazioni. E poi
si dirá che gli ordini religiosi non coltivano le scienze!
11 Mo mingpost annunzia: Midhat pascik parte
per Parigi. II colonnello del genio Home fu nomi-
nato a delegato inglese nella commissione per lare-
golazione dei confini bulgari.
II Times ha da Costantinopoli 10: II ministro
delle finanze, Kiani pascià, fu sostituito da Ruhdi
Eífencli.
La Pol. Corr. ha i seguenti telegrammi :
Costantinopoli, 9. L'uccisione di Mehemed-Ali
ha provocato una vera costernazione. La Porta ha
deciso di prendere energiche misure militari contro
gli agitatori della Vecchia Serbia ed Albania. Rin-
forzi verranno spediti anche nella Macedonia, dove
pure si notano gravi indizî di possibi perturbazioni.
Finora sono partiti 35,000 russi.
A teñe, 9. Condurioti ebbe îstruzione di dar no-
tizia alia Porta della circolare greca spedita F altrie-
ri alie graadi Potenze, chiedendone la mediazione, e
di dichiarare che la Grecia non rinunzierà giammai
ai diritti attribuitile dal Congreso di Berlino.
Nel nostro num. 61 nella persona di due scel-
lerati, Barrée Lebiez, che assassinarono etagliarono
a pezzi ima lattivendola per rubarle i denari, mo-
strammo dove riesca F istruzione senza la religione,
e quali sieno le conseguenze delle nuove dottrine
che fanno discendere F uomo dalla scimmia. Sabato
mattina alle 5 e mezza Barré e Lebiez espiarono il
loro delitto : dopo F esecuzione di Troppmann nessu-
na esecuzione aveva tratto tanta moltitudine alla piaz-
za della Roquette. I due grandi colpevoli non si mo-
strarono insensibili alle consolazioni della religione.
Barré diede al sacerdote tutte le prove di un since-
ro pentimento. Dopo aver ricevuto il perdono di Dio,
chiese anche a Lebiez perdono di quanto avea detto
0 fatto prima e dopo il processo per diminuire o to-
gliere la propria responsabilità. Lebiez lo perdoné
di gran cuore, ed aggiunse al sacerdote: „Ditegli
novci (Conventuali) Sibenički zaradi dobarâ svoga
Samostana na Bribiru). Na posljedku zaključuje tu-
žni svoj opis Rubeis ovako: „Messis multa, operarii
pauci, nam triginta et ultra oppida et castra a tribus
soli.s Fratribus 5. Franchci minorum de observantia
ex coenobio S. Mariae de Visovac, reguntur ! ! !" —
Tako je bivalo i u Kninskoj Biskupiji. U današnjoj
Biskupiji (selo m? sjever Kosova polja, na iztok
Kninu) nema več desetak katoličkih obitelji; dočim
prošlog vieka bilo ih je na stotine. U spisih stare
katoličke župe sv. Jere u Kninu, nalaze se imena
obitelji katoličkih, štono su danas („vlaške") hrišćan-
ske! Radi malog broja naših svećenika, puk malak-
savao i slabio u vjeri, a naletili svakovrstni popovi
1 kalugjeri u bježanju iz Srbije, i stali narod hri-
šćanit, kako to obširno i učno znade kazati učni Dr.
Cerineo rukopisom još učnijeg zadarskog Nadbisku-
pa Zmajevića. Tako nam je plakati sudbinu katolika
Hrvatske okolo Karlovca i širom „Hrvatske Turske"
gdje nadošlo sijaset kalugjera, što podigoše manasti-
re, pomnožaše župe, postaviše blizu eparhije; te na-
rod hrvatski mnogi zavedoše na grčko krivoslavje,
kao pod Sedeslavom, Domagojem nevoljnimi vladari
osmog vieka! Bog će dati da će sinuti sunce vjero-
zakonske istine, kadli tad li i našoj zašloj braći grčko
iztočnjacim ! Ako li Rusija sada primi kalendar rim
ski, tada se ponešto utire put sbliženju našemu! Daj
Bože !
militare nei monti Rodope, a fine di cogtringere
que'insorti a deporre le armi.
La „Pol. Corr." riceve da Atene, che la diplo-
macia s' adopera ad eliminare gli atlriti greco-turchi.
Iz Rusćuka se čuje da jur ima u Bugarskoj
jaka stranka što bi htjela Ignatieva za bugarskog
knessa.
j daley tútto é tranquillo. Tuttavia si temono agita-
! zioni per parte dei pretendenti che non poterono
¡ salire il trono. II Iie defunto nel suo testamento
| aveva designato per suo successore Myoang Yan o
i Thee Ban, che fu preferito.
Si ha da Costantinopoli, 16 ottobre: II Metro
polita di Salonicco Joachim, noto peí suoi sentimenti
ostili alia Russia, fu eletto a Patriarca ecumenico.
L' ambasciatore russo Labanoff é qui ritornato da A-
drianopoli.
Nova je oklopnjaéa „Tegetthoff" najviša od svih
brodova naše ratne mornarice. Kad su ju u more
porinuli prisustvovala su i dva nadvojvode, Albert i
Stjepan.
Svietska izložba u Parizu sakupila je do 3 tek.
9,867,262 fr. dakle 36,893 fr. više nego izložba g.
1867 u sve nje doba.
Tra i deputati di Berlino, ve ne furono alcuni
che ebbero il coraggio di ricordare con mol ta fran-
chezza al Cancelliere dell' impero quello che avrebbe
dovuto fare per combatiere il socialismo cui a vin-
cere roeglio che le leggi eccezionali valgono sodi
principi cristiani. II noto Dep. annoverese Windhorst,
che la causa cattolica conta fra i suoi difensori, ha
tenuto in argomento un brillantissimo discorso, del
quale vogliamo dare ai nostri lettori almeno la con-
chiusione: „Volere, egli disse, con una mano rove-
sciare la Chiesa e coll'altra colpire la democrazia so-
ciale é compiere un'opera da pazzo, sono proeedi-
menti incendiarí ex professo; sarebbe a desiderare
che quesea parola non fosse mai pronunciata davanti
I' areopago del sovrano tedesco. Vuolsi conoscere piu
davvicino la estensione del socialismo e il rimedio
per combatterlo? Non si hanno che a leggere le o-
pere dell'illustre vescovo Ketteler. (Risa a sinistra).
Si, o Signori della sinistra, quando un Vescovo fá
qualche cosa vi pare sospetto; quando dice qualche
cosa voi non lo credete; per voi bisogna che sia un
professore. (Ilaritá romorosa). La Chiesa, o Signori fu
il costante avversario del socialismo che non é se non
una varietk del nihilismo. Raffermate la Chiesa, in-
debolirete il socialismo* II mío partito ed io non
potremo andaré d'accordo col Governo finché non
lo fará. Finché 15 milioni di Tedeschi saranno per-
següitati per la loro fede (Scoppio di grida tumul-
tuóse) il mio partito ed io non voteremo col Governo.
Signori, noi non siamo avversarí di un Governo; noi
non siamo avversarí che del Governo presenteu.(/lp-
plauti prolungati al centro).
Secondo un telegramma da Roma dei 18 eorr.
i ministri Corti, Brochetti e Bruzzo avrebbero date
le dimisssioni.
Mons. Dupauloup, nel riparare le cappelle Della
Cattedrale, si era già preparato il luogo della sua
sepoltura. È la cappella di Tutti i tíanti aceanto alia
sacrestia. Le eeequie saranno presiedute da S. Em.
il Card. Guibert, Arcivescovo di Parigi. Secondo la
volontà dell'illustre defunto, espressa nel suo testa-
mento, non si reciterà alcuna orazione fúnebre. L' ul-
tima opera scritta da Mons. Dupauloup fu un Trat-
tato sulV educazione delle ragazze. Nel testamento, il
vescovo ordina che il suo cuore sia dato alia parroc-
chia di S. Felice, luogo delle sua nascita, ed il suo
corpo alia Cattedrale di Orléans.
I pellegrini spagnuoli giunti a Roma per pre-
sentare^ a Leone XIII 1' omaggio della loro fede sono
1200. E uno spettacolo stupendo che la cattolica Spa-
gna ci porge pella seconda vol ta nel breve giro di
pochi anni : aguanto piíi grave l'ostilità, di cui è íatto
segno il Vicario di Gesù Cristo, tanto piu quel la
nobile nazione moltipliea verso di lui le testimonianze
di venerazione e di attaecamento.
Nel Journal officiel dei 9 corrente leggesi il
decreto, in virtù dei quale sono convocati pel giorno
27 ottobre i consigli municipali di 28 dipartimenti
ail' effetto di scegliere î rispettivi delegati e supplenti
in vista delle elezioni dei senatori nei citati dipar-
timenti. L'articolo secondo di quel decreto dice:
„11 collegio elettorale di ciascuno di questi di-
partimenti, formato dai deputati, dai consiglieri ge-
nerali, dai consiglieri di circondario e dai delegati
municipali, si adunerà nel capo-luogo la domenica 5
gennaio 1879, per procedere aile elezioni dei senatori
dei dipartimento".
Il Re di Birmania. — E ufficialmente confer-
mata la morte dei Re dei Birmani. Un telegramma
da Darjceling, 6 ottobre, al Times annunzia che fu
proclamato re il principe Thee-Ban, benchè molti
fossero i candidati che aspiravano al trono. A Man-
L' aristocrazia russa comincia a rivolgersi verso
Roma. Molte famiglie russe da lungo tempo si sono
convertile al cattolicismo come i Galitzine. Ed ora,
secondo informazioni di persone degne di fede, in
Pietroburgo la metá quasi dell'aristocrazia é con-
vertita, sebbene, ad evitare persecuzioni, si contenti
di praticare in segreto i doveri del cattolicismo.
ÍHovimexilo della marina auslro-ungarica.
Ilesiandria: a. 5 o. Žiga, Žiga; 6 Fede-
rico B., Medanié e Follia, Gramenuda ; p. 2 o. Said,
Radošić, Sira. Alicante: a. 1 o. Zia Maria, Gero-
limić; — p. 3 o. Zia Maria, Gerolimić, Marsiglia.
B#»rd jaiiska : a. 1 o. N. Despot, G. Boglic; —
p. 3 o. Rachel, P. Velèic, Taganrog. Bordeaux::
a. 9 o. Lada, Medanié; 10 Temi, Tomašić, e Toni
C., Katarinu:. Cagliari: a. 7 o. Jenny, Gjuranovié,
Cette: a. 8 o. Tonina II, Nikolié, e 10 Teofrasto,
Tiéjac. Costantinopoli : p. 30 sett. Antonietta
S., Segotta, Cork ; Carlo S., Bodlović, Galatz ; Petro-
slava, Mandié, Odessa; J. Brosovié, Marochino, Ta-
ganrog; Ida Maggiore, Kordic, Odessa; 2 o. Beatri-
ce, Walluschnig, Nizza ; G. Antonio, Busanié, Niko-
lajev; Regulus, Ursieié, Odessa; Dalmazia, Vidovié,
Kertsch ; Pola, Begna, Malta ; I Dubrovački, Sulió,
e Ati, Ferrari, Nikolajev; Virgo, Ivančić, Cork; 3
Iri, Steinfl, Odessa: Paolina S., Tomanović, Nikola-
jev; Nipoti, Pošić, Odessa. Cmhiivcii : a. 9 o. Jo-
na, Ivančić. Dunkerque : a. 3 o. Draga D., Ba
kareió e Vincenza, Ko sovi ó. Falmoutti: a. 7 o.
Eolus I., Thian ; 12 Giordano, G. Buoić; — p. 11
o. G.Karlovac, Soie, Newport. Flessingfa : a 10 o.
Sulin, Bakarčič. Genova : a. 10 o. Generatore,
Gjurković. ISloueester : a. 10 o, Rosa, Kosulić.
Ilei voet : a. 6. o. Washington, Kosulié, Hull: a.
8 o. Isaac, Vekarić; 10 Giorgïa, Medanié. LeiUi:
a. 7 o. Olga R., Korié. Lewes: p. 25 s. Rachele,
Smrkinié, Queenstown. Maasilins : p. 5 o. Achille
F., Perčić, Inghilterra. Malta: a. 6 o. Plod, Tara-
bochia; Ciro, Ivcevié e 9 Vesta, Bronzan; — p. 7
Leopoldina, Bauer, Ragusin, Inghilterra. IVlarsigiia:
a. 8 o. Hrabren, Fiskovié e Biograd, Stiglié; 10 o.
Enos, Tomašević ; — p. 10 o. G. Boskovič, Kalu-
gjerovié, Smirne ; Destino A., Manasteriotti, St. Tho-
mas; 11 Darinka, Cola, Cette. Hewport-Mon: a.
7 o. Mimi P., Pesely. M. Yorli: a. 28 s. Fanny
P., Sandri; Alessandra, Dimitri ; 29 Milan, Vukaso-
vić; Carolina, Gerbac; 30 Sara, Matkovié ; 1 o. A
quilone, Moho vie. Queens town : a. 5 ott. Carol,
r remuda, Wessel; 9 Giano, Soppa; 3 o. IX Du-
brovački, Gogga ; 11 Balthassar, Tarabocchia ; — p.
11 o. Dorina, Katalinić, Anversa. Plymouth : a.
10 o. Betti, Geletić. Shields : a. 10 o. Antonietta,
Dnjmić. Xierikxee: a. 5 o. Washington, Kosulic
(parti per Helvoet).
111 ti m i dispacci.
Pcsl, 20 ottobre. Anche la giunta mu-
nicipale s'associé aile proteste contro 1 occu-
pazione.
Costantinopoli, 20 ottobre. Corre
voce aver gli Albanesi, dietro ordine della
Porta, abbandonato i territorî assegnati alla
Serbia ed al Montenegro.
ifS ad r id, 20 ottobre. Il governatore
di Granata ricevette l'ordine di visitare le
piazze spagnuole nell' Africa. S' allestiscono
parecchie navi a Cartagena e Ferrol contro
il Marocco.
Pietroburgo, 20 ottobre. Lo sgorabro
dei territorî turchi fu sospeso.
1 di discorsi del 8. Padre, la storia del Pontijicato di
| Pió IX, notizie del S. Padre, poesie, articoli religio-
| si e moral-i, racconti e aneddoti, giuochi di passatem-
i po «ce. e un Romanzo in appendice. — Agli Associa-
tí sono stati destinad 1000 regali del valore di circa 12
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11 sottoscritto, seiolta la societá col fonditore
Colbachini, si é provveduto di abilissimi artisti ed é
in caso di gareggiare colle pri mari e fonderie estere,
sia per sollecitudinc c perfezione di lavori, sia per
mitezza di prezzi»
Tiene gia pronto un considerevole assortimento
di campano da 2. fino a 40. kil., a prezzi discretis-
simi, ed assume commissioni di qualunque grandezza.
Nel dame notizia ai mm. rr. Parrochi ed alie
ven. Fabbrieerie, egli si lusinga che vorranno ono-
rarlo di frequenti commissioni ed incoraggiare cosi
una nuova industria patria. — Spalato
Giacomo Cukrov. V Časnom Gospodinu Jakovu Cukrov
Spljet.
Milo je veoma doli podpisanim izjatiti Vam da
su podpuno zadovoljni u zvonu od kil. 240, koga
ste im vi prilili u vašoj lievnici. Dobra je glasa,
liepša je kalupa a možda je još bolja zvonovina.
Neka! tako neće trebati unaprieda skitati se od ne-
mila do nedraga, pošto Vi, na pragu kuće, uspijete
tako vrsno u ovoj obrtnosti. Zdravstvujte!
Stari 15 Svibnja 1878.
Prosjcdnik Crkovnarstva Blagajnik
JUKE SCAKIZA. ANTON LUKAS.
Pf G|fVH»Ät Prodan, imprenditore editore e redattore responsable. Tipografía di Giovanni Woditzka.
bitrío dei capi dello Stato, riservando alia Chiesa le
ragioni del sacramento. — Imperocché non puossi
apprbvare una aiffatta diatinzione, e piü veramente
saparazione; essendo manifestó che nel matrimonio
cristiano il contratto non puó sc'ompagnarsí dal sa-
cramento; e peró non puo sussistere un vero e le-
gittimo contratto, che non sia al tempo stesso sacra-
mento. Poiché fu il matrimonio che da Cristo Signore
venne arrícchito della dignita di sacramento; ora il
matrimonio é lo stesso contratto, quando sia fatto
8mmdo le norme volute. — S'aggiunga, che il ma-
trimonio é sacramento per questo, che é un segno
sacro, che produce la grazia e rende immagine delle
miatiche sponsalizie di Cristo con la Chiesa. La forma
poi e la figura di queste viene espressa da quello
stesso vincolo di perfetta unione, col quale l'uomo
e la donna si congiungono tra loro, e che non e
altro, se non il matrimonio medesimo. E adunque
chiaro, ogni giusto connubio tra Cristian i essere in sé
e per sé sacramento: e niente essere piü contrario
alia veritá di questo, che il 'sacramento sia un cotale
ornamento aggiunto, od una proprietá estrinseca, la
quale si possa ad arbitrio degli uomini disgiungere
e separare dal contratto. — Laonde né con la ra-
gione si giunge a persuadere, né con la storia, te-
stimone del tempi, a provare, che il potere sui ma-
trimoní dei cristiani sia a buon diritto trasferito nei
capi dello Stato. Che se in questo caso fu violato
Y altrui diritto, niuno per ferino dirá che fosse vio-
lato dalla Chiesa.
Dio volesse poi che le dottine de' Naturalisti,
come son piene di falsitá e d'ingiustizia, cosí non
fossero eziandio di danni e di calamita feconde. Ma
é íacile conoscere quanta ruina abbiano arrecato i
connubi profanamente celebrati, quanto sieno per ar-
recarne all' ítniversale famiglia degli uomini. In
nanzi tutto é legge divinamente sancita che le
cose istituite daHa natura e da Dio si sperimentino
da noi tanto piü utili e salutari, quanto piü riman -
gono intere ad. immutabili nel loro stato naturale;
essendoché Iqldio creatore di tutte le cose ben co-
nobbe ció che alia istituzione e al mantenimento di
ciascuna sia espediente, e tutte colla volonta e mente
le ha in guisa ordinaté, che ognuna debbe conve-
nientemente raggiwngere il suo fine. Ma se la teme •
ritá e malvagitá degli uomini voglia rimutare scon-
volgere l'ordine delle cose provvidissimamente stabilito,
allora anche le cose con somma sapienza ed altret-
tanta utilitá istituite o cominciano a nuocere, o
lasciano di giovare, sia perché coi mutare abbiano
perduta la virtü di íar bene, sia perché Iddio stesso
voglia piuttosto prendere siffatti castighí deiF orgo-
glio deir audacia dei mortali. Or que' cotali che ne-
gano il matrimonio esser sacro, e spogliatolo d' ogni
santitá, lo cacciano nel novero delle cose profane,
rovesciano le fondamenta della natura, e come si
oppongono ai consigli della provvidenza divina, cosi
ne abbattano a quanto e da loro, le istituzioni. Per-
locché non dee esser maraviglia, che da questi sforzi
forsennati ed empi si generi quella moltitudine di
mali, di cui niente v1 ha di piü pernicioso alia salute
delle anime, ed alia incolumitá degli Stati.
Zvonimir kralj hrvatski
i „Dal tu ata" u svojem broju 7 ove godine.
(Piše pop F. Bulié.)
(Nastavak, vidi br. 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18.)
* Evo kako Dalmata pripovieda dolazak Ar-
padovaca na priestolje hrvatsko : „la regina Lepa,
(sorella di Geiza e di Ladislao figli di Bela I
re d' Ungheria e moglie di Zvonimir«) perseguí-
tata dai ueinioi e specialmente dali7 illegittimo
figliastro Radovano, dimandó ajuto »I proprio
fratelio Ladislao, re cT Ungheria; il quale accorso,
li sbaraglió e la rimise in possesso del regno.
Morondo essn t?enza figli, lascio i regni di Dal-
mnzia e Croazia alfo stesso suo fratelio Ladislao,
che li incorporo nelP onno 1094 »11a «orana
ungarica".
Koliko u ovo malo Datmatocih rieči ima
krupnih puvjestničkih pogrješaka, dakazati će
sliedeće kratko golo poviedanje dogodjaja sbivsjfo
se po smrti Zvonimirovoj.
Preko slo godina bijaše sjala kruna hrvatska
na glavi jedne obitelji kraljevinske, naime od
Tomislava (914) do Petra £1201), koja obitelj
bijaše jamačno prije i kneževski vienac nosila.
Ovaj red bi prekinut samo vladavinom
kralja Slavica, i kralja Zvonimira.
Obitelj Zvonimirova bijaše hrvatska rodom,
a imala je svoj posjed u obsegu dalmatinske
Hrvatske. Ujak Zvonimirov Striezo bio je vla-
stelin pod Mosorom i imao posjed kod Solina i
Bijača. t. j. u neposredonj okolici grada Splje-
ta '). Od Jelene Liepe, sestre ugarskoga kralja
*) Sr. dragocjene listine kod Carrare Archiv,
cap it. p. 61.
Ladislava I, s toga kćeri Bele I, koja je pre
živjela svojeg supruga, imao je Zvonimir sina
Radovana, koji je imao umrieti u cvieto mla-
dosti, jer o njem u žalostnim dogodjajim na-
a talim za hrvatski narod po Zvonimirovoj smrti
nestaje svakog spomena; a njegovo bi se ime,
ako ne prije a to poslije smrti otčeva mu na-
sljednika Stjepana U, jamačno odazivalo, da
bude on još živ bio.
Po Zvonimirovoj smrti (1087-1089) koji
dakle nebijaše ostavio od sebe poroda, „omnibus
Chroacie et Dalmade nobilibus collaudantibus ')
bi izabran dne 8 rujna 1089 u šibeničkom saboru
kraljem hrvatskim sinovac Petra Krešimira Stjepan
II, koji primi krunu od Lovre, nadbiskupa spljetskog».
Nego za slaba, tjelesno i duševno oslablje-
nog Stjepana buk nule u Hrvatskoj stranačke
prepirke o priestolju, ilojo se po njegovoj smrti
(109i) izrodile u gradjanski rat. Hrvatska se
razdiefila na stranke, na ugarsku i na narodnu
hrvatsku. Po suglasnoj predaji ncostnvi ni Stje-
pan, ni ikoji u nie|ovu rodu poroda, koji bi
po pravu bio stupio na hrvatsko priestolje. Za-
bunom, koja je uslied toga nastala u hrvatskoj
državi, okoristila se naravski svojta kraljice
Jelene Liepe udove Zvonimirove. Njezina stranka
osloni se na Ugarsku, te izasla po izričnom
svjedočanstvu domaćeg povjestničara Tome Ar-
cidiakona Q) jednoga velikaša ka kralju Ladislavu,
komu podje za rukom prodrieti u razrovanu zem-
lju hrvatsku do Gvozda („usque ad Alpes quae
dicuntur Ferreae"), odakle, čuvši da se približaju
hrvatske čete, vrati se u Ugarsku, nametnuvdi
ipak sinovca Alma, bud kano kralja hrvatskoga,
bud kano suvladaoca Zvonimirove udovice Ovaj
nametnik nebijaše dakako obće priznan. jer sam
Ladislav nebijaše prekoračio granica posavske
Hrvatske, te ni vidio one zemlje, koja bijaše
srdcem hrvatske države. Druga stranka, koja
htjede sačuvati neodvisnu svoju domovinu od
svakoga tudjinskoga upliva, podiže na priestolje
bana Petra, Slavicova sinovca. Ovako Petar bio
bi došao oa hrvatsko prjestolje onim načinom,
kojim dodjoše SlaVio posije Petra Krešimira, a
Zvonimir poslie Sia ica, naime izborom hrvat-
skih zastupnika. Pos i se je lima mogao odr-
žati samo u manjem lielu hrvatske države, naime
u posavskoj Hrvats oj onkraj Gvozda, i pošto
mu i ovdje vlast nije dugo trajala, zaključit je
da je Petar većinom hrvatskoga naroda bio pai-
znan za pravoga i zakonitoga kralja, te da je
on stupio na priestolje nekako 1091 god.
Petru, vladavina kojega zastrta je gustom
koprenom neizvjestnosti, nepodje za rukom bud
umiriti bud uklonili protivne stranke. Ovim me-
težom u Hrvatskoj okoristi se sin Ladislavov
Koloman, te sabravši vojsku dopre do Drave
(1102). Petar sakupiv oko sebe svoje vjerne,
opre se Kolomanu u Gvozdu, i voli junački
poginuti, nego li vidjeti todjinca na priesiolju.
Koloman, u prilog kojega mi vidjesmo već snažnu
stranku ugarsku u Hrvatskoj, posla svoje po-
slanike k Hrvatima, da se pogode, nudjajući im
se za kralja. Hrvati prihvatili njegovu ponudu, i
odpremili mu na dogovor 12 zastupnika narod-
nih, načelnike naime svojih dvanaest plemena,
koji bijahu po imenu : Gjuran Kučić (Primorac),
Ugrin Kučac, Mrmonja Su bio (Kotarac), Pribislav
čudomirić, Jura Svačić, Petar Murić, Pavao
Gusic, Martin Karinjanin-Lapčanj (Podvelebićanin),
Pribislav Polić (Zagorac), Obrnd Lazničić (Za-
humljanin), Svan Jamometić (Bošnjak), Mironja
Tugomirić. Ovi uime narode sklopili s kraljem
Kolomanom državni ugovor pod imenom Nagodbe
{pacta cohvenla): „da nijedan Hrvat neće ugar-
skomu kralju poreza plaćati; da će kralju u
junačkoj potrebi u pomoć priteći, do Drave o
svome, preko Drave o kraljevu trošku; da bi-
skupe bita svećenstvo, a narod župane, a kralj
ih pohtfSjiJe; da nikakav Ugrin ili čovjek lu-
djeg1 jezika neće se u Hrvatsko nastaniti ; uvoz-
nine na luke, što tudjin plača, dva diela kralju,
a treći županu; biskupu desetina; da će se
kralj glavom a Hrvatskoj kruniti, i glavom sa
saborom po starom zakonu hrvatskom; razprav*
ljati posle hrvatske".
*) Kukuljević Ctidex điplom. 1,181.^
») Thorn. Archid. Hist salon, c. XVII,
Tad Hrvati primili u Hrvatsku kralja Ko-
lomana. poveli ga u primorski Biograd (Zara-
vecchiu); i primiv zakletvu pred saborom da
neće u ničem staroj hrvatskoj slobodi nikakva
ušlrba nameti okrunili ga slavnu krunom Zvo-
nimirovom ') za svoga kralja (1102),
Ovako po medjunarodnom svetčanom ugo-
voru. osta Hrvatska podpuno samostalna i neod-
visna od Ugarske države imajuć ona svoju krunu,
svoj novac, svoju vojsku, svoju upravu, i porez
različan od Ugarske. Ova dakle ne bi prosto utie-
lovljena ugarskoj kruni, kako Dalmata veli.
Evo na koji način, po izumrćn narodne
kraljevske dinastije u Hrvatskoj, stupiše u osobi
kralja Kolornana Arpadovci na hrvatsko priestolje.
Mi smo vidjeli dakle da Zvonimir nije bio
zadnji hrvatski kralj iz narodne dinastije, jer
za njim nalazimo na hrvatskom priestoiju Stje-
pana II (1089-91^, pa Petra (109!-1201); da
smrt kralja Zvonimira, da bude liepo onaj po
Kronici Hrvatskoj svoj život dovršio, nije uzrok,
što hrvatska kruna predje na dinastiju tudje
krvi; da su Hrvati svojevoljno izabrali ugarskoga
kralja svojim kraljem, i kao takova okrunili ga
u hrvatskom Biogradu; da medju poslanicim
hrvatskim ima do šest dalmatinsko-bosansko-
ercegovačkib zastupnika; da dakle hrvatsko hi-
storičko pravo, sa svom promjenom vladajuee
dinastije, ostaje u svojoj bitnosti nepromenjeno.
Nego metnimo za čas, da je sasviem isti-
nita tragična smrt kralja Zvonimira. Sto bi iz:
ovog sliedilo ? Zar da je historičko hrvatsko
pravo, promjenom dinastije, propalo? da je ovo
hrvatsko državno pravo u Dalmaciji prestalo?
Nije li se kralj Koloman okrunio u Dalmaciji
hrvatskim kraljem? nije li dakle «istupio u sva
prava, koja je Zvonimir imao i nad hrvatskom
i nad romanskom Dalmacijom F Pa što zar kra-
ljevi, a ne narodi, nosioci su državnog prava
jednog naroda? Kada se ikada u poviesti čulo,
da o jednom kralju visi državno pravo jednog
naroda? Da je ovo istina, jaoh ti ga se naredim
u Evropi! Koliko nam povjest ne bilježi kraljeva,
kpji su jbili na sramotu i sebi i narodu, pa po
njihovoj smrt« narod ostao narodom. Koliko ih
silnom srnr ne dokončalo, pa po njihovoj smrti
narod ostao narodom. Koliko promjena dinastija
ili vladajućih obitelji u jednoj državi, pa uz sve
ove sramotne kralje, uz sva izdajnička umorstva,
uz sve promjene vladajućih dinastiju, narod ostao
narodom, država državom, državno pravo jednog
naroda ostalo mu, jer mu je ovo kao narodu
prirodjeno. Historičko pravo, uz sve ove pro-
mjene, ostalo nedirnuto, jer 3 osniva na unu-
trnjein životu samoga narodu, na predajam, na
domaćim svetinjam, na zakonito uredjenoj zemlji,
na onomu što narod narodom čini, zvao se kralj
Amedej ili Alfonz, bio on iz talijanske ili iz
narodne španjolske dinastije, bio on tali jun ili
Španjolac, Hrvat ili Ugar; Magjar ili Habsbur-
govac. Sto se komu mari za narodnost kraljevu,
veli Francuz Leouzon Le Duc 2), kad narod
može živjeti po svojoj narodnosti? Nije li zar
grčkoj kralj danežac? Belgiju saksonac? Sveoiji
i Norvegiji Francuz ? pa jesu li Grci prestali
B toga Grčim biti, Belžani Belžanim, ili su zar
Švedi i Norvegi s toga Francuzim poslali?
Pošto dakle promjenom vladaj u će dinastije
u Hrvatskoj, hrvatsko državno pravo i s ovu i
s onu stranu Velebita niti je prestalo, a niti se
uzdrmalo, da vidimo, kako se je ono tekom
viekova uđesivalo, da vidimo, kako u nepreki-
nutom sliedu kraljeva hrvatskih ono živi u sa-
momu narodu. (Sliedi,)
AI M. R. Padre Stefano Zlatović.
(Cont. v. n. 92, 94, 95, 96, 97, 98, a. 1879, e n. 1, 2, 4,
5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16,
17, 18, 1880.)
* Büchner prosegue: I Greci non conoscevano
„che V impero delle ombrea. E l'impero delle ombre
6 forse quello dei vivi? La credenza in una vita
futura, quindi la responsabilitä dell' anima uraana
era di tati ta importanza per essi, che 1' avean con-
vertita, come Platone ci attesta, in legge dei paese:
Po nekim povjestnicim krunom Tomislavovoua.
La Chroatie et la Confederation italienne,
Paris 1869 str. VII.
parrocchie e 188 chiese. De' sacerdoti 85 appartenu
gono al rito latino e 52 all'armeno. Il nucleo prin-
cipale dei cattolici in questa diocesi è di Tedeschi,
Armeni e Georgiani, méntre nelle altre è di Po-
lacchi.
Glas je, da su jur počele kod središnjeg odbora
za obće hrvatske učiteljske skupštine, priprave za
dojduću skupštinu, koja će se po svoj prilici sastat
u Dalmaciji.
La quota per la Dalmazia dei libri d' istruzione
da somministrarsi dalla Direzione pella vendita dei
libri scolastici in Vienna per gli Scolari poveridelle
scuole popolari e civiche per 1' anno scolastico 1880 81
tu calcolata a fiorini 1364:48, dei quali spettano coil
riguardo al numero dei frequentanti la scuola:
al distretto di Lesina f. 128, Spalato f. 280,
Rugusa f. 117, Curzola f. 107, Cattaro f. 149, Sebenico
f. 96, Sinj f. 64, Benkovac f. 49.48, lmoski f. 42,
Zara f. 203, Knin f. 54, Makarska f. 75. A. D.
Na 23 tek. presvietli i prepošt. Gosp. Fran Dr.
Feretić bi posvećen u Gorici za Krčkoga biskupa
Tom prigodom Krčki bogoslovi veoma hvaievriedno
su se pobrinuli, da se u znak njihove sinovlje oda
nosti obielodam za uspomenu sliedeća
PJESMA.
Neboga naša udovo !
Kajaško ruho snimaj
Radostnim srdcem primaj
Novoga vojna svog.
Njegovo srdce za tobom
Ljubavlju čistom gori,
Kan' da ga za te stvori
Svevidni s neba Bog.
Njemu skroz i skroz poznate
Potrebe svoga stada,
Nezgode s kojih strada
Nevoljni ovaj viek.
v Njemu, što ikom, na srdcu
Čestitost svoga puka,
Nit mu ga muči muka,
Kojoj on nezna liek.
U njega živi osjećaj
Pastirskog svetog zvanja;
Na brusu zbiljna znanja
Izoštren uma dar.
Žuberom bistra potoka
Rieč mu se s usna lieva,
Iz svakog slovca sieva
Ljubavi božje žar
Otčinske grudi njegove
Ovčicam viernog stada
Zakrilje, štit i nada,
U svakoj nuždi spas.
Koga god tuga skončava,
11' ga strast huda goni,
Uz njega sad pri5ni,
Posluhni njegov glas.
Klikni mu svatko od srdca:
,.U dobar čas Bog blagi
Posla te, Franjo dragi,
Angjelom puku svom!
Na mnogo liet& u zdravlju
Pitaj nas zdravom pašom;
Uzpored s vjerom našom
Krili nam rod i dom!"
L'illustre P. Regis, procuratore generale dei
Trappisti, cessava di vivere in Montauban in Francia
il 13 maggio. Quasi contemporáneamente passava a
miglior vita il Padre Caussette, vicario generale
della diocesi di Tolosa, oratore insigne per dottrina
e per virtu.
Opazivši neki vragometni naš na nekom pra-
voslavnom težaku (koji prošav nešto škole djači po
crkvam) kapu našaratu sa četri S., upitat će ga, šta
to znači? — Na što on: tri S. znače: „Srbi svi i
svuda," a četri „sama sloga spasi Srbina." A naš
njemu: Istina je brato, „Srbi svi i svuda/' te ako
ćeš i okolo lulinog truda, a zašto ne tumačiš i ovako:
Srbin Srbina sjekirom sieče — kao što je srbin u
Žegaru svog najbližeg srbina svojtu.
Sta ćeš? rieč je das Ciganinom, nemoš nego ci-
ganski.
Apprendiamo dalla Liberte di Friburgo che il
Capitolo generale dell'Ordine cisterciense, radunatosi
in Vienna, lia eletto abate generale dell'Ordine in-
terno I'abate Bartolini, superiore residente in Roma
della Congregazione cisterciense d' Italia,
Zemaljska vlada za Bosnu i Hercegovinu ime-
novala je sliedeće porezne častnike: Danila Livajića
u Sarajevu, Stanka Selaka u Fojnici, Vladimira
Fabria u Kladnju, Josipa Skezbetza u Višegradu,
Josipa Čolića u Rogatici, Dragutina Korašića u Caj-
nici, Josipa Geyer a u Visokom, Petra Latasa u
Travniku, Antona Cankla n Županjcu, Milana Tri-
vanovića u Prozoru, Antoniju Popovića u Glamoču,
Antona Kirchnera u Jajcu, Nikolu Tesolata u Livnu,
Janka Galiana u D. Vakufu, Vjekoslava Terčeka u
Banjaluci, Vaclava Míesela u Berbiru, Adolfa SchmidUa
u Derventi, Luku Krstanca u Tešnju, Mihajla Cu-
rilovića u Žepču, Mustafu Midžića u Bihaću, Mavru
Löwy-a u Ključu, Josipa Uzelca u Kostajnici, Danu
Priču u ^Krupi, Stevu Šobata u Sanskom Mostu,
Mihajla Corka n Petrovcu, Simu Kladarina u Cazinu,
Pavla Markovića u Priedoru, Manojla Priću u D,
Tuzli, Jovu Sajatovića u Bjelini, Nikolu Magyara u
Brčki, Franju Hroznićeka u Gračanici, Gjuru Osta
tnika u GradaČcu, Jakova Tomljenovića u Maglaju,
Janka Rožić-Ciglera u Orašju, Josipa Jambrušića u
Srebrenici, Franju Sibernu u Vlasenici, Franju Vitića
u Stolcu, Jovana Zeca u Mostaru, Josipa Vettera u
Konjici, Ivana Kralja u Ljubinju, Pavla Vlainića u
Ljubuškom, Josipa Copića u Nevesinju.
„Agramer Zeitung" javlja, da je hrvatska vlada
ugovorila sa c. k. zajedničkim ministarstvom finan
cija, da će primati u Lepoglavsku kaznionu nsudjene
kaznenike iz Bosne Hercegovine, ali samo koji nisu
osudjeni više od 3 godine. Dne 8 t. m. došo je već
prvi prevoz od 5 kaznenika iz Sarajeva, medjunjim
3 muhamedanca, a drugi prevoz ad 10 kaznenika,
medju njima 4 muhamedanca, nalazi se na putu iz
Dolnje Tuzle u Lepoglavu.
Ministarstvo za nastavu odobrilo je svotu u
iznosu od 12500 fiorina, kojim će se u zgradi uci-
teljišta u Arbanasih načinit novih prostorija prema
potrebam zavoda.
IJpraviteljstvo Matice Dalmatinske pozivlje
6 dojclućeg lipnja gospodu Članove utemeljtelje
godišnju veliku skupštinu, u Matičinoj dvorani.
za
na
Aloviiiieiilo della marina auslro-ungarica.
Barcellona: a 10 mag. Achille S., Tur6ic,
Catina, Valentin. Bordeaux: p. 6 mag. Obilic,
Medin, Newport. Cagliari: a. 6 mag. Superbo,
Glavan. Cardiff: a. 10 mag. Arc. Rodolfo, Ragusin.
Carloforte: p. 4 mag. Zebra, Suttora, Cagliari.
Cette: p. 10 mag. Minerva V., Mikulicic, Philippe-
ville. Costantinopoli: a. 1 mag. Ida, Murusic; 2
mag. Ida P., Persic; — p. 1 mag. Pellegrino, Movak,
Galatz; Rachel, Velcic, Odessa; 3 Ivo B., Dobrila,
Nikolajev; Maria, Persic, Ibi'aila; G. Boskovic, Gji-
novi6, Galatz; Umberto, Tarabocchia, Canea; S.
Cost, ed Elena, Miajlovic, Samsun; 4 Filomena,
Segotta, Odessa; Milivoj, Gjuranovic, Galatz; Paolina
S., Tomanovic, Civitavecchia; Amor Fraterno, Krelic,
e Kobilic, Medini ed Elena D., Dabcevic, Taganrog;
Giovanni D., Dulcic, Megline; 8 Egle, Martinolic,
Nikolajev. Flessinga: p. 7 mag. Giovanni, Rado-
vani, Odessa. Livorno: p. 11 mag. Colibri, Boni-
celli, Marsiglia. Lynnp. 9 mag. Triton, Skopinic,
N. Orleans. Marsiglia: p. 10mag. Luigi Premuda,
Polic, N. York. N. York: a. 29 apr. Lealta, Pa-
vletic; 10 mag. Eagle, Sandri; — p. 27 ap. Isaia,
Boiti, Lisbona. P. Eads: p. 24 apr. Ban Mazuranic,
Srnaic, Dunkerque. Sira: p. 2 mag. Maria Zari,
Adrario, Costantinopoli. Stockton: p. 2 mag. Emma,
Pendo, Shields.
questo libretto venga largamente diffuso in mezzo
aile nostre popolazioni e specialmente negli istituti
d' educazione, oratori, seminari, confraternité, pie
missiuni, societâ cattoliche, ecc. — Una copia cent.
5, 12 copie L. 0,50, cento copie L. 4.
Rivolgersi alla Tip. Giulio Spe i rani e Figli,
Torino.
Odpisi „K. D."
C. gosp. G. U. I. — Biograd na moru — Obratite
se izravfio na veleuč. 0. P. Baćića u Sinj ; on će Vas znat
najbolje ohaviestit, jer cienimo da je svojini, očinia ona
mjesta razgledao.
C. gosp. — O --- lzpod Velebita — iNemožemo a
da Vam prijateljski na Parafrasis ne zahvalimo. Stihovi
nam se mnogo dopadaju. Ono bi lako postalo, uz sadašnje
okolnosti, obljubljenom pučkom pjesmom. Ipak, uzani u obzir,
da se odnosi više na osobu nego na list, cienimo, bolje je
ne pustit u sviet. Mogo bi nam tko i zamjerit a s druge
znamo Vam kazat, da je sve u pokrajini živa vatra, te nam
je više dunut nego išta drugo. Javno je mnjenje i uvjerenje
izneuadjeno i ogorčimo do skrajue mjere. Dok stvari tako
stoje, a još uvidjavnosti protivnika ima vremena i mjesta,
mi želimo pasivno, dok nas ne prisile mjerit im poštenje na
čelu. Ne uzmite dakle za uvrjedu, jer te nema, i nezabora-
vite nas. Srdačni odpozdrav !
Ć. gosp. 0. S. M. — Sinj — Veoma smo Vam harni,
što ste se dobrostivo pobrinuli, da naš list kitite učenom
Vašom razpravom. Gojimo nadu, da će nas se Vaše cienjeno
pero i unapried siećat. Dajte, veleuč. 0., da je crna po bielu :
ima mnogo na svietu suhoparna, nek je i ozbiljne jezgre,
ima štetna, nek je i koristna. Ako je dobra rieć zasluga,
zar dobro pismo nije stoput toliko?
Č. gosp. O. Š. T. — Sinj —Takovi se dični sinovi
hrvatske majke ne zaboravljaju. Ušutkali nas jedino posti,
ništa drugo. Bog Vas poživio !
C. dop. m. d. z. n. — u Dubrovačkom kotaru —
Prvi pokušaj mučno da bude pravilniji, u mladića koji je
istom srednje nauke svršio. Vježbajte se; Vaše će cienjeno
pero postat izvrstno pero. Sto ste nam poslali objelodanit
ćemo dragovoljno što prije Da smo Vam priporučeni za
unapried. Iskreni odpozdrav!
& gosp. D. B. Panović — Obrovac — Popravismo
po Vašem računu. Da ste nam zdravo!
Nassau, 24 apriie. il bark a.-un. Virginia, cap.
Corsano, da Port-au Prince e Aquin per Havre, ca-
rico legno campeggio, in seguito d'aver aperto una
forte via d'acqua, s'invest! li 8 corr. sul banco di
Bahama presso Atwood-Cay. II secondo e due del-
l'equipaggio arrivarono qui li 22 corr. con parte
degli attrezzi ricuperati.
II capitano ed il rimanente dell'equipaggio ri-
masero sul luogo dell'investimento in attesa di soc
corsi. II naviglio é irrecuperabile, ma si spera di sal-
vare il carico.
Preghiere peí mese di giugno.
Lungi dal diminuiré, il bisogno di pubbliche e
generali preghiere si fa ogni di piu grande, atteso
il crescere della guerra contro la Chiesa e la civile
societá. E questo piu che mai il tempo in cui dev'es
sere messo in pratica il testo evangélico: Oportet
orare et nunquam cleficere. Di ció convinta la Buona
Settimana, e memore delle profetiche parole dell'im-
mortale Pió IX, che „la moderna societá non pub
sperare rimedio ai suoi mali se non daW adorabilis-
simo Cuor di Gesilu, ha dato alie stampe un libretto
di pagine 32 col seguente titolo: II mese di Giugno
santificato con preghiere, giacidatorie ed ossequii in
onore alV adorabilissimo Cuor di Gesil, secondo i piil
urgenti bisogni della nsotra elá. É da augurarsi che
FABBEICA CANDELE DI CERA
della
Ditta Giovaimi fratelli Millin
Perzagno — Dalmazia
Forma e bellezm esterna — Bou tu
intrínseca della cera — Stoppini preparati
chimicamente, in modo che le cándele non
colana mínimamente. — Prezzi ridoltissimi.
Deposito Apparati ed Arredi ecclesiastici
di
FERDINANDO BONICELLI
in Lussinpiccolo.
II sottoscritto si pregia di rendere noto che
ond' essere in grado di poter pienamente corrispon
dere a qualsiasi ordinazione, ha fornito testé il Suo
Deposito di ogni Sorta di Stoffe e broccati per Pa-
ramenti, come puré di Baldacchini, Bandiere, Sten-
dardi, PivialiPianete, Dalmatiche, Veli Omerali,
Ombrelli, Cuscini, Stole, Strati mortuarí; ed infine
di qualunque articolo per uso di Chiesa, nonché di
oggetti si in legno che in metallo, come: Candelieri,
Crocefissi, Lampade, Ostensorj, Reliquiarj, Fanali ecc.
Le commissioni si eseguiscono con tutta solle
citudine a prezzi modici e franche di ogni spesa
d' imballaggio.
FERDINANDO BONICELLI.
AAA AJWVAA
D. Ivo Prodan, vla&toik, izdavatelj i odgovorni urednik
Dalla Tipografía di G. Woditzka
fra breve escirá
il secondo Volume dell' Opera m mamsm
DELL' ARCIDIACONO CAPITOLARE
Monsignor GARLO FEDERICO BIANCHI.
Presso la stessa Tipografía trovasi per i
MM. RR. Parochi i fogli di Nascita e Morti,
Giornali di Cassa e conti per le Chiese, al
prezzo di 2 soldi, Matrimoni a sol. 3 tanto
in italiano che cirilliano.
Le ordinazioni inviarsi direttamente alia
Tipografía di G. Woditzka.
Tiskarna Ivana Woditzke.
Velevlasti o načinu, kojim će do potrebe postu-
pati prama Porti; govori li se pako o postupanju,
(^jd pripravljaju i sredila jn
tupaste. P^rtai jtti* tri tjedna za rasHnišlja-
a . ;ko je pn$vo; mjeseca srpnja na jugu
odve4- vruće za Medju to mogu Grci u
jsaliji i; Epiru spraviti svoju ljetinu, a i drugi
iHogu ukipiti, potrebite priprave. Ta zaista ne-
može se vi^e računati na mogućnost, da će se
odklonitii ppibližavfijttća se oluja. Znakovi se u-
množavaju, da će riešenje zagonetke započeti
dojdućega proljeva." — Ruski list sudi dosta pesi-
mistično o stanju stvari na iztoku.
Iz Carigrad« javljaju staroj „Pressi", da
su se vlasti složile glede demonstracije s brodo-
vljem. Svaka će vlast poslati dva broda, a
zapovjedništvo će biti „mješovit«)" englesko-frnn-
cesko. Na opetovane viesti iz Beća u engleskim
novinam, da će Austrija i Njemačka poslati svoje
brodove, ali da neće nčestvovat u nikakovoj
akciji, n. pr. u kakovom bombardementu, pri-
mjećuje „Presse", da su te viesti kao da su
kovane u kakovom turskom „Pressbureau-u"
Ako su se velevlasti složile da pošalju flotu,
onda da. će biti i složne za slučaj, da se ta flota
bude imala upotrebit.
DoplSl.
Tkon, dne 23 lipnja.
Jučer oko, 6 sata po podne vas zaliev Biograd-
ski pokazao se je u strahovitom i grozovitom prizoru,
da sličnom nema pametara.
' Nenadno silna se digla oluja i silno se uzbur-
kalo more. tyleštral ljuti uzbiesni i stade strahovita
huj^ i buka razjarenih valova. Talasi bjesnilom vi-
hra uzk;oleba,ni sumom šume, i pjenom pjene, tvoreć
ovdje ogromne goie, a ondje bezdne ponore. Pa po-
mislite, gospodine uredniče! posried ovako uzbur-
kana mora ljulja se gaeta, od 23 noge, Jure Piku-
nića iz Barotula kod Pašmana, u kojoj se nahodja-
hu> dva njegova, sina Kuzma i Krsto.
Sad, digpu ogromni valovi istu gaetu u visinu,
sad ju opet puste u nizinu i hoće da ju utope u du-
bljinu morsku.
Kad eto ti medju hukom žestokog vjetra i bu-
kom biesnih valova morskih kadkad se pokazuje pre-
vrnuta i utopljena gaeta, i rek bi da medju krikom
i vikom uplašenih i potopljenih dvaju brodara čuješ
glas: Propadosmo! propadosmo! braćo u pomoć za
Boga!
Tko da njih spasi u onoj strašnoj oluji?
Ali premda još munja sieva za munjom, grom
gruva za gromom, da žestoki vihar sve lomi i obara,
ipak Jadre Sandrie iz Tkona sa drugimi seljani:
Jakovom Ugrinićem, Tomom Ugrinićera, Simom U-
grinićem, Barom Ugrinićem, Vidom Šandrićem Ni-
kom Radovićem, videć gdje ljuti i razjareni valovi
morski nakanili su proždriti ona dva jadnika, koji
jedva jedvice kadkad se vidiahu na uzburkanom
moru, udjoše u gaetu glavara sela Ante Sandrića,
pak su 6 vesala otidjoše spasiti, ako bi bilo moguće,
ona dva utopljenika. I doisto potle mnogo truda i
PODLISTAK.
Čakavske Starinske Pjesme.
čast svetiem i sveticama božjim.
(Prepisao iz Starinskoga rukopisa u Svisvetiem
u gradu Korčuli Vid Vuletić-Vukasović.)
Masencij kralj toj videći
posla slugarn govoreći
Katarinu vij uzmite
i na dvor moj dovedite
Pokla on dan ja dovarsu
sluge posla daju starsu
I ako jest mudra diva
napunilai mene gnjiva
Cesar kada domom poide
Katarina k njemu zide
S njim se poče vele priti
i pri mudro govoriti
Dabi moga Boga molil
bi je nebo zemlju stvoril
On bi tebe k sebi vodil
i nebeski dvor otvoril
Cesar mudrost nje sliseći
sluge upraša govoreći
Po svem svitu vi pogjite •
mudarce mi dozovite
muke, i nemale njihove pogibelji, dovukoše se do
utopljenika, koji jur bjahu izgubili svu snagu i dalje
nemogahu ry^j, se bjesnilom morskim, i spasile ih,
Ina radost i* utjehu biednog i uavi'.jenog im otea
Jure.
Evo kako i kod neumjetnog i neizobraženog
seljaka kuca često srce plemenito, srce ćutljivo i
i milostivo. Pa jelde nebi bilo pravo i dostojno da
ovi ljudi, koji, za spasiti druge, staviše u strašnu
pogibel svoj život, prilično budu nadareni ? Da
vidimo *).
Dalla provincia, 20 luglio.
Giorni fa trovandomi presso un amieo ebbi la
sorte di vedere il giornale triestino, il corifeo del
giudaismo, „il Cittadino" N.ro 154. Svoltolo mi im-
battei in una corrispondenza da Spalato. L' articolista
vi si dk in isperticate lodi alia „idea serba" intu
riando da forsennato contro il croatisrao.
Alcune di quelle sperticate lodi le passererao
sotto silenzio, rammentando semplicemente che lo
spirito nazionale da principio erasi í destato come
dovea nel senso del diritto croato, difeso nuper dagli
stessi serbízanti; ma riprodurremo anche alcune di
quelle che meglio dimostrano 1' ignoranza della storia
neil' articolista. Egli scrive: "In queste (famiglie serbe)
anche oggidl si cantano le canzoni nazionab (come
,.Ej Dušane tebe vojska zove; e 1'altra „Vrieme
ište vrijeme zove) e si evoca con entusiasmo ed
affetto la memoria di Dusian e Lazzaro, Imperatori
ben piü illustri e gloriosi di Zvonimiro e Krešimiro
devotissimi della Curia romana". 11 famoso articolista,
qualora conoscesse la vita del nostro popolo, avrebbe
trovato che nelle famiglie croate cattoliche assai piü
che nelle famiglie serbe d' oggidi si cantano le glorie
di Dušan e Lazzaro. L' „Ugodni razgovor naroda
slovinskoga" del Padre franciscano Andrija Kačić
nelia nostra patria si convertí in sangue del nostro
paesano cattolico; mentre il nostro serbizzante non
conosce neppure il nome del poeta. Era questi un
uomo che comuni con noi avea le idee nazionali;
nepp.ure per sogno nella patria nostra ei vi trovava
serbi; anzi lo stesso preteso nido dello serbismo,
Cattaro, per lui era, quelche si é veramente, un di-
stretto croato „Koja no je dika od Hrvata" „gloria
dei croati".
„Lazar e Dusian sono stati imperatori piü
illustri e gloriosi di, Zvonimiro e Krešimiro? la
storia lo nega. Per convincersi di ció basta leggere
la gesta loro. Sotto Krešimiro (giacché Zvonimiro
gli fu posteriore) la Croazia era in auge della sua
gloria. Succeduto a Trpimiro avea sotto il suo co-
mando 60.000 uomini di cavalleria; 100,000 di in-
fantería, 80 navi da guerra, ciascuna a ve va 100 uo-
mini d' equipaggio, senza altre 100 piü piccole navi
equipaggiate con 20 individui per ciascuna, E nella
storia di Dušan? vi troverai tanta potenza militare?
Fu un Re assai guerriero ed intraprendente, ma fu
il tipo della tirannide. Basta leggere il suo códice
per esserne intimamente persuasi. Sebbene dal Papa
avesse chiesto la benedizione ed il vessillo di S.
Pietro per combattere contro il greco ed il búlgaro,
pure fu uomo sanguinario, che non la perdono nep-
pure al proprio padre. Oltre gli infami decreti di
persecuzione del cattolicismo, ne stabili uno in cui
*) Kod Pašmana pak utopi se i druga gaeta u kojoj
se nahodjaše župnik Nevidjana p. Lovrović, koga nam hvala
Boga, jedvice spasiše, (Vidi zahvalu. Ur.)
Katarina usidi steče
priđe Isus terjoj reče
Darse kripko divo blaga
tebi moj duh svet pomoga
Mudri tebe ne primogu
jer ti daju oblast mnogu
Na viru njih svih obratiš
i Božjemu putu spraviš
Mudri kada svi prigjoše
Katarinu izvedoše
Ona s njimi iase priti
i pri mudro govoriti
Duhom svetim njih predobi
i nebeski put otvori
Cesar videć toj puhaše
i mudarcem govoraše
Kamo zgibe vaša mudrost
ukaza se vela ludost
Da vas jedna diva dobi
i mudrostju svojom pobi
Ja vas misljah poštovati
i darovi darovati
Izgibe vam filosofija
doli pade vaša sila
Kad sažgati njih vojahu
Katarinu svi moljahu
Divo ka si Bogu draga
odren od nas dalek vraga
diceasi: „Chiunque dará ricetto ad un latino sara
punito gravemente". Quanto a Lazzaro e Zvonimiro,
la stor'.i dice T istesso; il secondo, fu incomparabil-
mente piü glorioso del primo. Lazzaro raccolse quello
che Dusan aveva seminato colla sua autocrazia ed
ambizione. L' infame tradimento di Giorgio Brankovié
ne fa fede; mentre Zvonimiro, succeduto a Kreáimiro
IV detto il Grande, conquistatore della Dalmazia bi-
zantina stretta tra le ugne del leone veneto, si rese
glorioso per la mitezza d' animo e giustizia, non
meno che per 1' estensione del suo regno, e la fedeltá
dei suoi sudditi e la pace interna del paese. Egli tu
devoto alia curia romana, ma ció non gli ridonda a
disonore; giacché la devozione alia curia romana
faceva fortunati i popoli. Prova ne sia semplicemente
il giuramento che prestavano i Re e gli Imperatori
di quell'época: Fedeltk a Dio, alia religione, al suo
luogotenente in térra, difesa della giustizia, sollievo
dell'oppresso e dell'ortano; erano le idee che se-
guire dovevano tutti i principi di allora.
L' articolista segue a diré: ,',La loro Chiesa é un
santuario di nazionalitá (forse perché é chiesa na-
zionale? In tal caso ella é serva di un principe
temporale, non santuario di nazionalitá, ma polizia
interna secreta) il loro rito é un trionfo patriótico
(contro di chi trionfarono non saprebbe provarcelo il
nuovo Achille) i loro monasteri sono il rifuggio
delle muse e dello studio". Oh 1 E dove mai, ci dica
di grazia 1' articolista, si sono sepolti i loro Tomasi,
Bonaventure, Anselmi, Bellarmini, Lugo, Suarez, Al-
fonso, con una moltitudine immensa di filosofi, teo-
logi, poeti, giuristi, storici, matematici, astronomi
fino al defunto P. Secchi, senza enumerare i vi-
venti? Eppure questi ed altrií innumerevoli furono
educati tra le mura dei conventi cattolici! E per
ristringerci e tacere d' aftri luoghi, chi non conosce la
parte che nella nostra Atene, cattolica e croata,
hanno avuto nello sviluppo delle lettere slave e delle
scienze i monasteri ? Non é vero forse che a Ragusa
i monasteri furono e sono tuttora un vero rifugio
delle muse e dello studio?
L' Achille serbo va innanjzi nella sua scienza
storico-ecclesiastica; lodato il giovane serbo ricono-
scente alia sua religione, soggiunge: „qualsiási parola
di biasimo non é soverchia pella gioventü croata papista
ed infallibilista". Si vede che il biasimo é diretto
qui specialmente verso le ultime due parole; alia
differenza che divide la religione vera dalla falsa; dif-
ferenza dall' articolista conosciuta solo di nome. Quindi
punto. „Ma i croati non sanno che 1' islamismo non
recé maggiori danni alio slavismo ed all* unitá na-
zionale, del cattolicismo di Roma". Povero ignorante!
Avesse almeno letto un poco gli atti dei Pontefici
Gregorio VII, Innocenzo III, Onorio III; la storia
croata, serba e búlgara, avrebbe veduto come il
cattolicismo santifico 1' autoritá dei loro Re, procuro
la loro indipendenza e cercé la concordia, perché
non soccombano al flagello che minacciava la ci
viltk e 1'indipendenza dell'Europa cristiana. La po
litica di Roma, contro 1' invasione mussulmana, incon-
minciata da Urbano II ebbe il suo trionfo in Pió V
nella celebre battaglia di Lepanto, e proseguí ad
essere sempre la stessa. L' esistenza di Belgrado e
Vienna ne tanno fede. A questa política fedeli, úni-
camente i soli Croati, durante quasi quattro secoli
di sanguinose lotte, non ebbero a perdere che la
Krajina. Mentre fu innegabilmente la storia della
Chiesa di Fozio e la política di Costantinopoli che fa-
vorirono le armi turche, loro procurarono i trionfi
contro la política di Roma. Bastí rammemorare la
battaglia di Varna nel 1444. Per mezzo delle armi
Tugu našu ti utoli
Boga za nas ti pomoli
Grihe naše da nam prosti
u nebeskom dvoru gosti
Blagoslov nje kad priaše
sluge tudije njih vigjaše
Oni u ognu kad gorahu
Bogu slavu uzdavahu
Bogu svoj duh kad pustiše
put njih nigdir negorise
Kralj na misti tom sideći
Katarini poča reći
O primudra divo ka si
od tebe su čudni glasi
Tvoja mudrost i lipota
meni zada vele špota
Varuj život ne pogubi
volje moje nu poljubi
Kralj kada joj toj izreče
Katarina njemu reče
Bozi tvoji jesu vrazi
zato meni nisu draži
Boga Isusa kako ljubju
viru njega ne pogublju
Isus moja sva jest dika
ranam mojim dal jest lika
Cesar obrati se k vragu
Katarinu sfuče nagu
Pogled po svietu.
Malo je ovih zadojih dana bilo domaćih
posala što zaslužoju spomin janja, a što i bilo to
se najviše odnosi na istočne zumršaje. Prošle
sedmice vlećalo se, tajno, u Beču pod predsie-
danjem zapovjednika nadvojvode Alberto, u pri-
sustvu izmodja ostalih i nadzornika topništva,
nadvojvode Viiima. Viećanju će bit najbrže bilo
predmetom demonstracija s brodoviin proti Turskoj,
0 kojoj se, budi miraogred rečeno, pokoje Bi-
smarkovo poluzvaničko glasilo liepo i podriguje!
Toliku joj važnost, glede uspjeha, pripisuju! A
1 kako nebi, ako misle, kako se ćuka, svaka
vlast po dva ratna parobroda poslat u tursko
more, nu s klauzulom : ne izkrcat ni jednog
vojnika!
Srbija sada drži vojničke vježbe. Porta,
bojeć 30 da to nebude proti njoj, pitala je raz-
jašnjenja. Srbska je vlada odvratila, da svake
godine tako čini, nego s druge strane nije pre-
mučala, da Srbija nije mirna na grnnici. A Cr-
nagora pak javno diže na noge .šturo i nejako:
od 18-60 godina svi ee na oružje!
Na 26 prošlog mj. umro je F. Z. M. grof
Coronini a 86 godini života. Otac sadašnjega
predsjednika Carevinskog Vieea, grof Coronini
bio je g. 1859 i 1860 hrvatski ban.
0 istočnom pitanju diplomatički bruseljski
,,Nordft piše o Portinu odgovoru na kolektivnu
notu: „Otomanska vlada, zahtievajuć, da se po-
vedu novi dogovori radi grčkoga pitanja, složi
se samo taktikom, kojom je već često uspjela.
Ali je dvotimit hoće li joj ovaj manevar za-
vlaČenja i odgadjanja u današnjim okolnostim
uroditi istim uspjehom, i hoće li velevlasti biti
sklone da obnovo dogovore, kojim su baš za-
ključci berlinske konference imali učinili kraj.
Porta svojim predlogom nenatnjerava ništa manje,
nego da se ponove viećanja o tursko-grćkom
pitanju, koja su se tako dugo bezplodno vukla
u Carigradu; ali je slabo vjerojatno, da bi Eu-
ropa bila voljna bez kraja kretati se u tom vr-
zinom kolu.
„Pol Ourr.ft prima iz Liondre viesi, ako
se dodje do demonstracije brodovljem proti Tur-
skoj, da će ukupnom mornaricom upravljat en-
gleski podadmiral Seymour, a ima listova koj
misle da će vrhovno zapoviedanje bit mješovito
englesko-francusko.
Ruska je prikupila do 30,000 vojske na
južnoj granici, u. Besarabiji. To se valjda ima
smatrat kaoisiiaz i opomena visokoj Kapiji,
koja evo sva, to na niže sa svoje visine spada.
Opet se pogoršao položaj Engleza o Af-
ganistanu. Ajub Kan još im neda mira. Vojska
mu se je pače koncem prošlog mjeseca sukobila
s engleskom, koja, buduć slabija, prisilovana je
uzmicat, dok ne primi novih sila.
Brojni podatci.
III. Katolici u Dalmaciji.
(V. br. 33 i 38).
A. Obćine.
Možda će komu biti zanimivo takodjer točno i
potanko razabrati brojbeno razmjerje med ju katoli-
cima i grčko nesjedinjenima u Dalmaciji polag po-
pisa god. 1869. U tu "svrhu mi ćemo ovdje pregle-
dati sve i pojedine Obćine, razdielivši ih u šest sku-
pina. Obćina ima 80 1).
PODLISTAK,
1 PliM D' 1NSEGNAMENTO
per le Scuole Popolari General! e Civiche
della Dalmazia.
(V. n. 4t, 42, 43, 44, 46, 47, 50, 52, 53 54).
Se nell' insegnamento di ogni materia deve es
ser osservato il principio: dal facile al difficile, dal
semplice al composto, dal noto all' ignoto ; in
quello dell' aritmética maggiormente, perché in que-
sto solo modo lo scolare acquisterá quella conoscenza
e sicurezza di calcolo, che é tanto necessaria nella
vita.
Guidati da questi principi í nostri Piani divi-
se ro la materia in tanti gradi, di guisa che al facile
segua gradatamente il difficile, e che entro il cerchio
prescritto si eseguisca ogni possibile operazione, fino
a che nel IV anno si sia in caso di íare le 4 ope-
rasioni entro limiti maggiori del 1000. Con questo
método e senza certe grandi difficoltá saremo in con-
dizione di soddisfare alie prescrizioni dei piani ed
alie esigenze della vita,
Abbiamo detto da principio che 1'aritmética,
oltreché preparare per la vita pratica deve puré svi-
luppare la coltura fórmale. Diffatti in ogni semestre
vengono prescritti oltre che esercizí in iscritto, nei
qualí il fanciullo potrebbe per avventura mercé la
semplice memoria rifare quanto vide fare dal mae-
stro, anche esercizí a voce, e qui lo scolare é co-
stretto a pensare alie risposte, particolarmente dac-
ché la domanda pu6 venirgli fatta sotto altra forma,
il calcolo presentarglisi sotto nuovo aspetto. Cogli
esercizii a voce lo scolare mercé addatte domando é
1. Obćine, u kojieh su katolici
1. Blata, sa stanovnika . .
2. Bol, „ . .
3. Drvenik, „ . .
4. Hvar, „ . .
5. Jelsa,
6. Komiža,
7. Kuna,
8. Lastovo,
9. Lukšić,
10. Milina,
11. Mljet,
12. Nerežišće
13. Novi
(kod Trogira),
14. Omiš,
15. Opuzeno
16. Pelješac (Orebic),
17. Postire,
18. Pučišće,
19. Rieka,
(kod Dubrovnika)
20. Sale,
21. Silba,
22. Slano,
23. Starigrad,
24. Stivan,
25. Sučurac,
26. Supetar,
27. Svićuraj
(na Hvaru)
sami.
. 5.804
. 1.631
. 3.191
. 3.048
. 2.534
. 2.945
. 2.222
, 1.042
, 1.000
3.814
1.381
1.696
, 2.529
, 10.918
6.012
2.095
1.780
4.577
2.265
4.138
4.065
1.023
3.787
1.999
2.300
2,833
1.407
ie su ve-]) Od god. 1879 ima ih 81 sa Špicom,
likom većinom katolici.
condotto a scoprire da sé le rególe fondamentali in
modo che il conteggiare non rimane senza cognizio-
ne, ma divieno un conteggiare pensato.
Qualora tosto dal bel principio sí conteggiasse
con numeri che nulla rappresentassero in concreto,
rna indicassero puramente l' astratto, lo scolare non
cornprenderebbe nulla, non saprebbe il perché di tante
operazioni.
Eppure i Piani non parlano di numeri concreti
che nel II anno scolastico. Nel I anno si parla solo di
numeri in generale, sotto i quali si potrebbero com-
prendere solo gli astratti. Ma si ricorra di grazia alie
„istruzioni generali" e qui si trova detto: „Lo scri-
vere ed il calcolare cifre e numeri, senza che lo
scolare vedesse espresso nei medesimi il valoie di
oggetti concreti, non condurrebbe alia meta, e quindi
viene seriamente raceomandato al maestro di indi-
vidualizzare ogni cal coló che aark per daré agli sco-
lari in qualunque (si noti) in qualunque classe"
(Istruz. pag. X).
Per poter individualizzare i calcoli bisognerá
pur ricorrere a numeri concreti. Questo principio di
concretare i numeri deve emergere sempre, da que-
sto anzi bisogna partiré, e appena allora quando il
fanciullo si é acquistata vera idea del numero si puó
passare alF astratto. Con questo modo ci procuriamo
ancora un altro bene, quello cioé di renderci piú
facile il compito, quando piü tardi, nel IV anno sco-
lastico 2.0 semestre, prenderemo a trattare i calcoli
con numeri complessi.
Affinché gli scolari si abbiano chiara idea dei
varii sistemi di operazione, i Piani vogliono che
questi sistemi sieno sempre fra loro comparati; que-
sta prescrizione contribuisce non poco alio sviluppo
della coltura fórmale, giacché colla comparazione
' inteletto si acuisce.
28. Solía,
29. Trpanj,
JO. Trogir
31. Vrbovska
32. Vrgorac
sa stanovnika 2.328
1.450
13.570
2.601
6.989
108.974 Ukupno stanovnika
II. Obćine? u kojieh je ogromna većina katolika
a grčko-nesjedinjenieh manje od 10°/0.
1. Biograd, kat. 5.337, grč.-nesj. 5 uk. 5.342
2. Dubrovnik „ 8.232, „ 374 „ 8.606
3. Cavtat „ 9.226, „ 8 „ 9.234
4. Imoski „ 24.959, „ 969 „ 25.928
5. Janjina „ 2.359, „ 4 „ 2.363
6. Kliš „ 3.205, „ 6 „ 3.211
7. Korčula 4.759, „ 2 „ 4.761
8. Lastva „ 743, „ 12 „ 755
9. Lećevica „ 4.786, n 463{?)w 5.249
10. Lopud „ 770, „ 2 „ 772
11. Makarska „ 8.357, „ 2 „ 8.359
12. Metković 3.108, „ 294 „ 3.402
13. Muć „ 6.807, „ 259 „ 7.066
14. Nin „ 5.404, „ 41 „ 5.445
15. Pag „ 5.150, „ 2 „ 5.152
16. Rab „ 3.950, „ 2 „ 3.952
17. Sinj „ 28.540, „ 1,287 „ 29.827
18. Spíjet i, 18.068, „ 34 „ 18.102
19. Stolivo S5 393, „ 30 „ 423
20. Ston „ 5.222, „ 3 „ 5.225
21. Šibenik „ 14.342, „ 774 „ 15.116
22. Šipan „ 1.147, ,, 1 „ 1.148
23. Tiesno „ 6.959, „ 4 „ 6.963
24. Tivat „ 794, „ 12 „ 806
25. Vis „ 3.536, „ 4 „ 3.540
26. Zadar „ 19.410, „ 1.419 „ 20.829
27. Zaton „ 3.904, ,, 3 „ 3.907
28. Z lar i ti „ 5.735, „ 1 „ 5.736
Katolika 205.202, g.-nesj. 6.017 uk, 211.219
III. Obćine, u kojieh su katoliei u prostoj većini.
1. Benkovac kat. 6.405 gr.-neaj. 5.132 uk, 11.537
2. Dobrota, „
3. Drniš, „
4. Kotor,
5. Mula, ,
6. Novigrad, „
7. Prčanj, ,,
Katolika
786
14.399
2.484
420
3.074
799
169
4.784
1.055
74
923
85
955
19.183
3.539
494
3.997
884
28.367, g.-nesj. 12.222 uk. 40.589
IV. Obćine, u kojieh su grčko-nesjedirtjent u
prostoj većini.
1. Budva grč-nesj. 2.147 kat.
2. Kistanje, „ 6.953 „
~ " „ 18.025 „
1.084 B
5.837 „
986 „
4.384 „
ii 4.533 „
3. Knin,
4. Luštica,
5. Obrovac,
6. Perast,
7. Skradin,
8. Vrlika,'
327 uk.
801 „
5.746 „
134 55
4.775 „
746 „
3.766 „
4.247 „
2.474
7.754
23.771
1.218
10.612
1.732
8,150
8.780
Grčko-neajd. 43.949 kat. 20.542 „ 64.491
Alio scopo pratico dell' aritmética i Piani la-
sciarono un vasto campo. Essi ordinano di trattare
delle monete, dei pesi e delle misure, di eseguire
„problemí a memoria tolti dalla vita pratica„ di ap*
plicare la regola del tre ,,a¡ bisogni della vita, con
particolare riguardo all' economía domestica, all' a-
gricoltura ed al commercio", prescrivono esercizii
„sulla cubatura del legname da costruzione e delle
pietre con metodí pratici." Di piú nelle istruzioni
pag. XI é raccomandato al maestro nella ripetizione
generale: di fare proprie agli scolari tutte quelle ab-
brevazioni di calcolo a mente ed in iscritto le quali
facilitano il compito dell' aritmética nelle vita prati-
ca, e piú giá: ,,i calcoli del VI. anno seo!, dovran-
no essere spogliati di ogni simbolismo süperfluo, per
esser trattati con quel método di ragionamento, che
rende naturale il risultato di tali calcoli i piú ovvii,
i piú indispensabili ed i piú comuni nella vita del-
l'uomo", e cosí via.
Sull' estesa della materia a noi pare che non
si possa dir nulla, e tutta quest' estesa ci pare ese-
guibile in iscuole di piú classi in un campo piú va-
sto, in quelle di una o due in un campo piú ristretto.
Nelle istruzioni generali non sarebbe stato forse
fuor di luogo il raccomandare che ogni ara di arit-
mética sia anche un'ora di istruzione della lingua.
Troppo spesso avviene che durante 1' ora d" aritmé-
tica in ispecialitá, non si bada agli errori linguistici
commessi dagli scolari, tendendo la mente totalmente
alia cosa e per nulla affatto alia forma. Ció J>er6
non deve essere; anche nelle risposte su quantit& si
deve curare la purezza della lingua, ín modo che
ogni ora di aritmética sia contemporáneamente an-
che un'ora d'istruzione della lingua. (Continua).
Il tunnel sotto la Mantea. 11 pozzo forato dalla
società di studii del tunnel fra la Francia e 1' In-
ghilterra, è ora arrivato alio strato nel quale si
vorrebbe forare il tunnel. Le ditficoltà risultanti
dalla infiltrazione delle acque, che sono state grandi
durante la perforazione dello strato superiore, sono
state vinte, e si lavora ora in una roccia perfetta-
mente impermeabile. La compagnia di studii, che
ha ancora davanti a sè 3 anni per trasformarsi in
compagnia di costruzione, fa »cavare un secondo
pozzo, col quale far discendere tutto il materiale di
traforamento e di estrazione. Lavorando con attività,
il tunnel potrebbe essere eompiuto in 4 anni. Si
dice pure che sta ora compiendo un progetto di un
ponte gigantesco sulla Manica.
Officium SS. Cyrilli et Methodii Pontet Con f.,
formato piccolo per Breviarii tascabili, e formato
più grande per Breviarii in-12° ed in-8°, centesimi
.10 per caduna copia, e lire 1 la dozzina. — Missa
SS. Cyrilli et Methodii„ formato grande a gran
margine per Messali in-4° ed in-folio, e formato pic
colo per Messali piccoli in-8° tascabile, centesimi 10
caduna copia, e lire 1 la dozzina — Of. SS. Cyrilli
et Methodii, per Diurni, centesimi 5 la copia. Diri-
gere le domande alla Libreria L. Romano, Torino,
angolo via Lagrange e piazzetta S. Filippo. Ve ne
sono peró in vendita anche a Zara presso il sig.r
Luigi Negovetić.
Fra le relazioni originali del giuri suli' esposi-
zione di Graz figura in prima linea fra i prodotti di
industria la cerería del Sig.r Luigi Bader di Gori-
zia. Su questo proposito togliamo dalla „Communal-
Presse„ di Vienna quanto segue:
„Nella partita" cera d' api „merita speciale men-
zione la firma Luigi Bader, cultore di cera d' api
in Gorizia, che quivi ha esposto una quantitá di ve-
re cándele di cera d' api, affatto genuine, d' ogni as-
sortimento come appariscono in commercio. Per la
speciale bontk di questi prodotti ci offrono uno splen-
dido certificato le distintissime onorevoli menzioni e
premii riportati dalla medesima in varié esposizioni,
per cui non sapremmo additare su questo ramo in-
dustríale altra firma, che a questa si avvicinasse o
potesse anche solo reggere al confronto."
L E. d. L.
Preziosa confessione di un ministro j-rancese.
Il signor Ferry, nel suo discorso sulla isti'uzione
laica obbligatoria, ha fatto le seguenti preziose con-
fessioni :
„Dal 1837 al 1877 il numero degli alunni nelle
scuole si è accresciuto del 70 OjO; il numero delle
scuoie pubbliche e aumentato del 75 0[0. Quello
delle scuole delle fanciulle si è quadruplicate.
nNegli ultimi anni, malgrado i grandi sacrifizi
dello Štato, dei dipartimenti, e dei Comuni, la situa-
zione è rimasta quasi stazionaria dal punto di vista
del numero dei frequentanti le scuole.
„11 solo mezzo di popolar le nuove scuole è di
chiamar la massa dei fanciulli con la coercizione" !
L Obolo di San Pietro in America. — Leggesi
nell' Eco d' Italia di Nuova York : La colleta ordi-
nata dal Cardinale Arcivescovo di Nuova York a
favore dei denaro di S. Pietro ha prodotto dollari
19,177.50 che furono subito spediti a destinazione.
L' Osservatore Romano ha da Vienna :
Il di 23 dicembre S. M. 1' Imperatore ricevette
in udienza solenne il nuovo Nunzio Apostolico Möns.
Serafino Vannutelli, Arcivescovo di Nicea.
S. E. Möns. Nunzio fu accompagnata alla re-
sidenza imperiale e reale da un Ciambellano di
Corte ed in treno di gran gala. Ricevuti gli onori
di prammatica, Möns. Nunzio fu accolto in partieo-
lare udienza da Sua Maestà, con cui si trattenne
lungamente. Poscia 1' Imperatore ammise alla sua
augusta presenza tutto il personale della Nunziatura.
Naturalmente io non conoseo i particolari del
colloquio avuto da Möns, Vannutelli coll' Imperatore,
e le cose dette dal Sovrano agli Ufficiali della Nun-
ziatura. Ma Ii vidi uscire dal palazzo imperiale pro
prio raggianti di gioia ; prova evidente che erano
stati ricevuti con quella cortesia ed amabilità, che
sono proprie del nostro amatissimo Sovrano. E cio
valga a smentire le voci di ricevimento breve e fred-
do ed altre insulsaggini messe in giro da certi gior
nali frammassoni per non venir meno al loro pro-
gramma, che è quello di mentir sempre. Möns. Nun-
zio ed i suoi egregi dipendenti furono ricondotti al
palazzo della Nunziatura cogli stessi onori e coll' i-
stesso cerimoniale di prima.
Quest' oggi (25) S. E R.ma Monsignor Van-
nutelli è stato ricevuto da S. A. I. e R. r Arciduca
Ereditario Rodolfo, il quale so che fu di una genti-
lezza estrema per il degno Rappresentante del S.
Padre a Vienna. Dopo questa visita, Monsignor Nun-
zio ha cantato Messa solenne nella Cappella Impe-
riale, e viassistevano due Fratelli dell' Imperatore, la
piissima Arciduchessa Beatrice, Duchessa di Modena;
ed altri cospicui Personaggi.
Jeri poi furono a visitare Monsignor Nunzio S.
E. il Card. Arcivescovo, il Capitolo Metropolitano
ed il'Clero di Corte. Sono appena pochi giorni che
Monsignor Vannutelli é fra noi, eppure ha giä sa-
puto conquistarsi le simpatie universali per la sua
indole mite e gentile e per i suoi modi veramente
eletti e compiti.
Moviineiilo della marina auslro-ungarica.
Algeri: a. 30 nov. Vodja. Alessandria: p.
25 nov. Giuseppina, per Girgenti, Ribes e 26 Catina
R., Marsiglia; Tonina II., Rouen; Amelia, Fiume.
Amburgo: a. 3 dec. Leda. Bari: p. 4 dec. Gino,
Trieste. Baltimora: a. 26 nov. Zvonimir. Bona:
a. 5 dec. Formosa. Bordeaux : p. 6 dec. Filomena,
Cardiff. Buenos Ay res: a. 17 nov. Paolina T.,
Burntinsland: a. 3 dec. Amalia. Cardiff: a. 4
dec. Flora; 7 Nane B., Carloforte: a. 2 dec. Trino.
Catania: a. 24 nov. Roma. Cagliari: p. 3 dec,,
Margarita, Trapani. Calais: p. 2 dec. Temi, New-
castle. Cette p. 2 dec. Ida, Philippeville; 3 dec.
Elena C., Barletta. Cork: a. 7 dee. Ban Mažuranić;
2 Attivo. Costantinopoli: p. 27 nov. Mirto N.,
Marsiglia; 26 nov. Alessandro T., Malta; 27 Hrabren);
Marsiglia; 29 Aurora M., Lussinpiccolo; 1 dec. Sela.
Varna; 2 Carlo S., e Reu, Marsiglia; 3 Nilo, Cork.
Deal: p. 6 dec. Drugi Dubrovački, Cardiff. Dun
kerque: a. 5 dec. Sansone; 2 dec. Speranza, 5
Caterina B., Helvoet: a. 4 dec. Grad Karlovac.
Larnaca: a. 4 dec. Antonia; Limerick: a. 3
dec. Mimi P.; Lisbona: p. 28 nov. Euplea e 29
nov. Balkan, N. York. Malta: p. 2 dec. Matteo L.,
Fiume; Ljubidrag, Inghilterra. Marsiglia: p. 8 dec.
Urin, Pireo. Maryport: a. 3 dec. Sloboda, New
port-Mon: a. 3 dec. Justine B. N. Orleans: a.
2 dec. Proto, N. York: a, 23 nov. Emma, Jafet II;
25 Treći Dubrovački; — p. 22 nov. Mercurius,
Queenstown. Odessa: p. 5 dec. Istria, Genova;
Paolina S. I.. Ragusa. P. Eads: a. 24 nov. G.
Senj; Nerea; 25 Padosa. P. Bmpedocle: a. 1 dec.
Giuseppina C.; — p. 6 dec. Esempio, Petrina,
Woodstole. Queenstown: a. 6. dec. Paulus; En-
rica; — p. 1 dec. Risorto, Londra; 3 Kraljevica,
Leit; 2 Ifigenia, Brema; 5 Carla, Aberdeen. Rot-
terdam : a. 5 dec. Grad Karlovac; Shields: a 7
dec. Temi. St. Vincent: a. 13 nov. Dunaj. SligO:
p. 2 dec. Celestina. Paikurić, N. York. Sulin&: p.
20 nov. Carlo S., Marsiglia. Troon: a. 2 dec.
Ararat.
La sottoscritta Cerería raccomanda alle Spett.
Amm inistrazioni delle Ven. Chiese le sue
N. Orleans, 6 dec. Arrivó felicemente Genitori,
Tarabocchia.
Valiona, 9 dec. II bark Emidio, da Bajona per
Trieste, carico resina si é sommerso in questi pa-
raggi. L'equipaggio é tutto salvo.
Cowes, 7 dec, Gli avanzi del naufragato bark
aust.-ung. Atlas sono stati venduti oggi al pubblico
incanto.
Quebec, 23 nov. Fra i navigli che sono rimasti
in ghiaccio si trova il bark Cerere, cap. Katarinić
da Montreal per Cork carico grano.
Odpisi K D."
<3. gosp. U. Ivanović — Biograd na moru. Odposlato
je; molimo javite nam jeli Vam došlo.
CČ. gg.: N. V., D. M. T., V. V., C., Liepa hvala I
C. gosp. M. D. — Trogir — Liepa hvala. Budete li
nas se siećal bit će nam veoma ugodno, kao što nam je
sve koje nam od prijatelja stiže. Nedajte da Vam cienjeno
pero rdja hvata. Srdačan pozdrav!
SI. Ak. lit. dr. „Hrv. Dom." Liepa hvala. Življeli!
Č. g. D. M. J. G. — Muć — Odposlasmo. Srdačan
Odpozdrav i hvala!
Č. gosp. M. M. — Skradin — Kako Vam jur ja-
vismo, mi dopisa nijesmo primili. Zato smo Vas bili zamolili,
da biste nam ga dostavili, al što prije, jer je i tako po-
siedio. Srdačan pozdrav!
C. g. Ksv. —- pokrajina — S radošću Vas uvršću-
jemo u kolo dopisnika,, K. D."; javljajte se češće, bit će
nam veoma ugodno. Zdravo !
Zahvala
Gospodi varošanom, činovnikom, Mnogo-
poštovanim Otcem Franjevcem., svim prijateljem,
svojti i znancem, koji htjedoše odpratiti do
hladnog groba milu mi suprugu A Ilgioll EE1I.
zahvaljujem iz dna srdea.
Sinj 31 prosinca 1880
Petar Vuleiić.
le quali vengono per la loro genuinità garantite.
Furono premíate all' Esposizione di Gorizia 1855 e
a Trieste con la medaglia di argento, alie mondiali
di Parigi 1855, Monaco 1854 e Vienna 1873 con
Diploma di i iconoscimento, come pure all'Esposi-
zione Universale internazionale di Parigi 1878 con
la medaglia di bronzo, ed a quella di Gratz 1880
con la medaglia dell' Esposizione.
Queste Cándele, la cui fabbricazione ô sotto-
posta alia sorveglianza della Rev.ma Curia Arcive-
scovile di Gorizia, sono composte di pura Cera d' api,
come i riti ecclesiastici lo prescrivono, si consumano
assai lentamente e non colano.
Il prezzo è di f. 2.50 al Chilo franco d' ogni
spesa sia di Nolo o Dazio ni Domicilio delle Spett.
Amministrazioni —pagamento alla fine dell' anno.
Qualunque commissione in Cándele e Torcie,
sia della qualità suddetta, sia d' una qualità II a
f. 2.20, e d' una III qualità a f. 1.80, viene effet-
tuata prontamente o per la posta o per la ferrovia,
o vía di mare.
Si raccomanda nuovamente alie Spett. Ammi-
nistrazioni delle Ven. Chiese la devotissima
Cerería di Luigi Bader in Gorizia.
FABBRICA CANDELE DI CERA
della
Ditta Giovanni fratelli Millin
Perzagno — Dalmazia
Forma e belleza esterna — Bontá-
intrínseca della cera — Stoppini preparati
chimicamente, in modo che le cándele non
colano mínimamente. — Prezzi ridoltissimi.
/Matica Hrvatska"
časti se na mnoge upite cienjenih svojih članova,
koji su se uslied zagrebačke katastrofe pobojali radi
izdanja ovogodišnjih „Matičinih" knjiga, dojaviti: da
će „Matica" sve za tekuću godinu 1880. obećane
knjige izdati, nu uslied sbivše se nesreće nešto
kasnije nego se je namjeravalo, te da članovom čim
prije bar neki dio knjiga u ruke dospije, to će se
i ovogodišnje „Matičine" knjige u dva puta razaši-
ljati, i to koncem mjeseca januara 1881 razaslati će
se članovom od obrečenih sedam knjiga njih pet, a
mjeseca aprila 1881 još preostale dvie.
Ujedno se sve članove „Matice" obaviešćuje,
da se je uprava „Matice", kako je već prije obrekla,
postarala o liep i ukusan vez ovogodišnje „Matičine''
knjige: „Stanko Vraz. Izabrane pjesme", koja će se
članovom dostaviti sa prvom pošiljkom knjiga (kon-
cem mjeseca januara), te će ovaj vez (sa zlatorezom)
stajati članovo „Matice" po iztisku sedamdeset nov-
čića. Tko dakle od članova „Matice" bi želio imati
„Vrazove: izabrane pjesme" liepo u platnu sa zla-
torezom vezane, neka do konca mjeseca januara
1881 dostavi ili putem g. povjerenika (gdje ga ima)
ili neposredno (gdje povjerenika neiraa) upravi ..Ma-
tice Hrvatske" sedamdeset novč. Na ovo se upozo-
ruju napose gg. povjerenici „Matice", da članove
svoga kotara ob ovom obavieste.
Članovi „Matice" za god. 1880 se još do konca
mjeseca junuara 1881 primaju, što se ponajpače gg.
povjerenikom „Matice" javlja.
U Zagrebu 20. decembra 1880.
Uprava „Matice Hrvatske*.
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voštene svieee za crkvenu
uporabu
iz najboljega pčelijega voska, za koji se jamči,
i koji baš liepo gori, ne dimi nit kaplje, pro-
dava se uz najnižu cienu franko dacija i voznine
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D. Ivo Prodan, vlastnik, izdavatelj i odgovorni urednik na Ivana Woditzke.