Nr, 6. Zara, 4 ottobre 1893. Anno I
Organ« della società agraria della Dalma/Ja
Esce il primo ed il terzo mercoledì d'ogni mese. L'abbonamento annuo è di fiorini 2 anticipato. Per l'estero franchi 6. Semestre in
proporzione. Dirigere le lettere e gli assegni alla Redazione del giornale.
L' Esposizione permanente.
Discorso tenuto dal Presidente della Società Agraria della Dal-
mazia nella sala della Biblioteca Paravia il 1 ottobre 1893.
Spettabile Direzione, onorevoli Signori!
La Società agraria della Dalmazia istituita al
nobile compito di migliorare il benessere morale
ed economico della nostra popolazione, e per pro-
muovere il necessario sviluppo dell'agricoltura, fin
dal primo momento senti il bisogno di effettuare
praticamente la prima parte del proprio programma,
colla fondazione di un'Esposizione permanente.
A facilitarne il compito, le vennero incontro
da molte parti della Dalmazia numerosi Soci di
ogni ceto e partito, e specie la nobile città di Zara
che, come sempre, volle pure anche in questa oc-
casione distinguersi nel favorire gli urgenti, reali
interessi della nostra patria comune.
Ed è perciò che la Direzione della Società,
incoraggiata dall' incontrato favorevole appoggio,
dopo solo tre mesi di vita, trovossi og-gi in grado
di indire una speciale Seduta, e di invitare alla
stessa una parte dei Soci locali, presi da tutti i
ceti, affinchè col consiglio e con saggie proposte,
apprestino alla Direzione gli ajuti opportuni per
stabilire definitivamente l'apertura di tale perma-
nente Esposizione.
È questa, o Signori, un' utilissima e molto
pratica istituzione che già tutte le capitali delle
Provincie della nostra Monarchia possiedono, e che
qui a Zara, fra tante sociali ed umanitarie istitu-
zioni, delle quali la capitale dalmata può menar
vanto, verrà ad empire pure un sentito e neces-
sario bisogno.
L'Esposizione permanente tende a conseguire
tre scopi ; il primo si è la diffusione di macchine,
attrezzi agricoli ed industriali; il secondo, la fon-
dazione di un museo nazionale; e finalmente il terzo,
l'unione di tutti i ceti, senza distinzione di caste
e di partiti politici, all'intento di lavorare con
forze unite per gl'interessi morali ed economici
della provincia.
A conseguire il primo scopo, l'Esposizione
permanente si porrà in relazione coi principali sta-
bilimenti di macchine ed attrezzi, tenendo sempre
esposti i campionari, onde i visitatori possano coi
propri occhi accertarsi dell' utilità per 1' acquisto,
il quale verrà facilitato collo smercio a prezzi di
fabbrica e con pagamenti a ratazioni, onde per tal
guisa cooperare alla diffusione di un mezzo asso-
lutamente indispensabile all' economia nazionale e
per cui la Dalmazia quasi di esso affatto sprovista,
deplora una gravissima mancanza nella mano d'o-
pera, e una più deplorevole passività tanto nella
produzione dei prodotti, che nell'industria agraria.
Di non minore importanza potrà riescire il
museo nazionale; essendoché in questo, parte con
obblazioni e sussidi, parte con doni e contribuzioni,
si potrà concentrare come in un quadro tutta la
ricchezza naturale della provincia, che in tutti i
tre regni della natura, animale, vegetale e mine-
rale è la più feconda, e tiene il primato fra tutte
le Provincie della Monarchia Questo museo servirà
non solo a mostrare al forestiero le esuberanti ric-
chezze della nostra provincia, ma in modo princi-
pale si renderà a noi utile per farne degli studi
e confronti; per utilizzare e perfezionare tutti i
rami dell' agricoltura e dell' industria agraria, e
per ricavarne quegli utili che noi, pur troppo, ab-
biamo fino ad ora negligentemente trascurato. Al
detto museo si darà poi una .speciale importanza
coir Esposizione annuale di tutti i prodotti del suolo
e dell'industria agraria provinciale. S'inviteranno
quindi ogni anno tutti i producenti della Dalmazia
a spedire i campioni dei loro prodotti, coi prezzi
relativi e colle quantità disponibili per la vendita,
e si ricompenseranno con premi i migliori produ-
centi. Per tal guisa si aprirà un vasto campo a
confronti e gare; una palestra ove i singoli pro-
prietari potranno istruirsi circa la varietà delle
produzioni, le migliori qualità di sementi e prodotti,
e finalmente sui metodi economici per ottenere il
massimo prodotto colla minima spesa. Questo spe-
diente tanto pratico e semplicissimo, venne appli-
cato su vasta scala in tutte le provincie della
Monarchia; e con questo mezzo, principalmente,
r economia nazionale si va sensibilmente miglio-
rando tanto nella qualità che nella varietà e quantità
dei prodotti. Noi dobbiamo quindi sperare, che
con questo mezzo, per noi nuovo, la Dalmazia pure
andrà a raggiungere lo scopo di migliorare le sue
condizioni agrarie.
L' Esposizione permanente ha da ultimo l'im-
portante intento di tenere aperti i locali sia per
lettura, che per convegni e conferenze. Tali luoghi
di radunanza esistono numerosi in tutte le Pro-
vincie, ed hanno esclusivamente per fine gl'interessi
economici del paese, — i soli interessi economici —
E lì accedono persone d'ogni partito e condizione;
li convengono ricchi possidenti e semplici agricol-
tori ; industrianti e impiegati; commercianti e le-
I SOCI che viaggiano coli' abbuono presentino presso le Agenzie la tessera.
La tessera si spedisce ai soci che pagarono fior. 2 più 5 soldi, el è valevole per
un anno, Le società che accordarono l'abbuono sono indicate nel nostro giornale.
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N.r 10 L'ECONOMISTA 79
Operosità della Direzione della Società
agraria della Dalmazia
nel mese di novembre 1893.
432. Domanda dalla Luogotenenza piante da frutto pel
parroco di Bevilacqua.
433. Domanda verso pagamento alla Luogotenenza due
arnie sistema americano per un socio da Lissa.
435. Partecipa al Capitanato la nomina della Direzione
per l'Esposizione permanente.
438. Raccomanda al Cons, scoi. prov. d'introdure il
Foljodjelski kateUzam nelle scuole popolari della provincia.
443. Partecipa alla Direzione la veneratissimaSovrana
risolozione diretta alia Società agraria della Dalmazia.
447. Domanda alla Luogotenenza alberi ornamentali
pel parroco di Zavojane.
453. Rifiuta il ribasso accordate dalle Società Topié di
Lissa e Negri di Sebenico per viste speciali della Società.
462. Rende avvertita la Luogotenza sopra un Decreto
MÌDlsteriale circa i testi di scuola per lo studio dell'agrìcoltura.
463. Spedisce per T approvazione 5 copie dello Statato
della Cassa di risparmio zaratina.
466. La Banca Slavìja risponde che per la Dalmazia non
può accordare per ora nessun credito al ceto agricola e pos-
471. Domanda al Ministero un sussidio per un giovane
che studia l'agricoltura a S. Michele nel Tirolo.
473. Raccomanda alla Luogotenenza di incaricare un
tatore per innestare la moltitudine di peri selvatici e di rašeljka
(prunus mahaleb) che dovunque crescono nel circondario di
Zaravecchia.
480. La Società centrale di lattifizio a Vienna spedisce
copia dello Statuto interessandola di stamparlo nel giornale
sociale.
482. Raccomanda al deputato Bianchini di presentare
al Parlamento una domanda per l'abolizione della tassa sulla
distillazione, e gli si forniscono i necessari dati.
487. Protocollo della IV seduta della Direzione.
494. La Giunta fornisce alcuni schiarimenti sulle due do-
mande fatte riguardo a parecchie strade rotabili della provincia,
deplorando che le Comuni a ciò poco o nulla si prestano.
496. Presenta all'Ecc. Ministero un dettagliato progetto
come si dovrebbero utilizzare i generosi sussidi che è disposto
di accordare alla provincia in via straordinaria.
502 Raccomanda alla Giunta di presentare per la prossima
sessione di etale un progetto di legge sulla commassazione.
GAZZETTINO
Avviso. — In seguito a risoluzione presa dalla Direzione
della Società agraria, partecipiamo ai signori soci di aver ri-
nunziato all' abbuono accordatoci dalle Società Topié di Lissa
e Negri di Sebenico, mantenendo soltanto T abbuono colla So-
cietà Rismondo che d'ora in poi la Società agraria della Dd-
mazia riconoscerà come la sola Società di navigazione nazionale,
e le darà in tutte le occasioni il massimo appoggio.
La detta società accorda per tutti i soci il prezzo del
passaggio militare. * * *
Le filiali della Società. - A norma del § 13 dello
Statuto, nelle località, della provincia dove vi sono almeno 10
soci, può costituirsi una filiale o gruppo, e nominare un diret-
tore ed un segretario. Si credeva che passerà ancora molto
tempo prima di poter applicare il paragrafo. Ma grazie allo svi-
luppo rapidissimo preso dalla Società in tutta la provincia, ed
all'attivila e diligente operosità della Direzione, annunziamo ai
nostri soci che entro la fine del corrente anno ben cinquantadue
filiali verranno ist^ite in tutte le parti dellA provincia, e si
deve sperare che il nomero si andrà rapidamente aumentando.
In questo modo tutta la Dalmazia sarà una rete fitta di focoUj
per il progresso economico della provincia. Fra pochi gìomi
la Direzione spedirà a tutte le 52 filiali le necessarie stampigli«
per la legale loro costituzione.
La le^e di commassazione. — La Direzione sub N.
502 ha spedito all' Inclita Giunta provinciale un' importante nota
sul bisogno che si sente in provincia per avere una legge di
commassazione, interessandola vivamente affinchè nella prossima
sessione dietale presenti un progetto di legge.
Uu progetto al Ministero d'agricoltura. — La Di-
rezione della Società agraria della Dalmazia sulla notizia pro-
babile che r Eccelso Ministero accorderà alla Dalmazia uo pa|o
di milioni di fiorini, per riparare almeno in parte ai danni cao-
sati ci dalla clausola^ si è rivolta allo stesso con un dettagliato
rapporto, iodicando come si potrebbe utilizzare e investire il
sussidio. Il progetto si divide in tre parti: 1. aprire un credito
per r istituzione di società villiche; 2. accordare prestiti ai pos-
sidenti che si accingessero di ridurre i loro possessi a colturi
razionale; e 3. accordare sussidi ad una società enologica pro-
vinciale con filiali nei principali centri di produzione vinicola.
Il progetto lo stamperemo nelle sue parti principali, appena
ce lo prometterà l'ormai troppo ristretto spazio del nostro
giornale.
-O^ì&O-
ini FASCIO
Mastice per vetri e metalli. — Il Sanitary Engineer
di Nuova-York riferisce la composizione di vari mastici per lo
scopo indicato. Per fissare il vetro con metallo si mescola del
litargirio con glicerina fino a che il miscuglio abbia la con-
sinstenza del latte condensato. Costituisce cosi un mastice im-
penetrabile all' acqua e resistente ad elevata temperatura.
Conservazione delle castagne. — In alcune provincie
per conservarle si fanno seccare su dei graticci appesi nelle
cucine, in modo che si impregnano di fumo arrecando loro ob
gusto acre.
Un gran vantaggio si avrebbe conservando le castagne
col solo sistema del disseccamento puro e semplice, o meglio
col privarle d' aria. Il gran commercio di questo frutto, che fi-
nisce col finire dell' inverno, potrebbe prolungarsi fino al mag-
gio ed al giugno con grande utile dei produttori.
Un processo di conservazione che ottiene questo risultato,
e che mantiene le castagne fresche per un anno è il seguente:
Deponete le castangne in novembe o dicembre in vasi
chiusi e seppelliteli in un mucchio di terra secca e sabbiosa
II mezzo, è semplice e poco costoso, e non è di difficile ap-
plicazione
* *
Varietà di gusto. — Nulla è più strano della verietà
di gusto e degli alimenti. Gli isolani de la Hatland non vogliono
mangiare né granchi nè aliguste. Gli italiani in certe provincie
mangiano delle chiocciole dette marticiani; presso i Boemi
sono in gran preggio i ricci marini ; i balenieri francesi amano
di mangiare la carne di balena.
I naturali dell'Australia si cibano di serpenti, di bachi e
di farfalle; gli isolani del mare del Sud rifiutano dì bere U
latte di capra e di vacca, ma divorano il cane ed i topi ; i chi-
nesi servono sulle loro tavole dei cani, dei topi, dei bachi, dei
piccoli granchi vivi, delle chiocciole di mare. I creoli dall'A-
merica del Sud e gli indiani non mangerebbero per tutto l'oro
del mondo la tartaruga ; i tartari si nutrono di carne di cavallo;
gli indiani dell' ovest non mangiano il bove, ma ritengono pw
cibo squisito le formiche vive e l'ignamos; gli africani si ci-
bano di carne di scimia e del serpente alligolae; gli abitanti
della Nuova Zelanda lasciano il granturco marcire e quando é
putrido ne fanno la zuppa.
Editore e redattore responsabile D. Alacevich.
Prem. Tipografia Vitaliani & figli.
applicata alla pratica, meno poi da noi in Dalmazia;
nè tutte le pratiche, se ben lodevoli, traggono origine
dalla scienza, bensì alcune dal caso; sia perchè non
sono bastevolmente noti i lumi sparsi dag-li scienziati
sull'agricoltura, sia perchè molte teorie sembrano ai
più dei dalmati agricoltori impossibili ad eseguirsi.
{Gontima}.
i I
liauMauGMaimia
31. Conclusione. Dopo questo quadro desolante
vengo alla conclusione.
L' economia e 1' agricoltura non hanno vie di
mezzo. Trovare per queste un modus vivendi o uno
^atu quo è un assurdo a priori. In economia ed
in agricoltura o si và avanti, o se non si và, per ciò
stesso sì deve andare indietro.
Ho fatto cenno ad una futura catastrofe; non
mi disdico, ma anzi l'affermo categoricamente. La
Dalmazia rovinerà perchè non può sussistere altri-
menti che di risorse economiche.
Si andrà di questo passo indietro, e di qui a
50 anni si farà l'emigrazione in massa; l'usura darà
r ultimo assalto alle sostanze ed alla vita di 400,000
agricoltori, ed i terreni parte abbondanti, parte
isteriliti, segneranno V ultima fase di un popolo
disperso e mendico. — Io non m'atteggio a vano
profeta di sciagure : la storia è li che ci narra di
province un tempo floridissime, oggi deserte e mi-
serabili. La Dalmazia (non c'illudiamo) non sarà
un' eccezione, ne smentirà la storia.
Se non vogliamo lasciare ai posteri un retag-
gio triste e maledetto, dobbiamo riparare i vecchi
falli, ed energicamente metterci sulla retta via.
II Governo anzitutto con energia e buona vo-
lontà, deve sedare l'agitazione dei partiti politici.
Togliendo o assopendo le fazioni con programma
d' azione ben determinato, riduca di fatto la Dal-
mazia a provincia austriaca, pari alle altre conso-
relle» la elevi alla stessa coltura, la conduca per
la stessa strada del progresso, e le apra le stesse
fonti di benessere e di risorse morali e materiali.
Abbiamo bisogno di buone leggi e regola-
menti, poiché ne difettiamo molto. La legge è per
un popolo ciò che il timone per un naviglio. I
nostri deputati sono chiamati in prima linea ad em-
pire questo vacuo che ci separa già del progresso
di due secoli da altri popoli civili.
Abbiamo bisogno di sviluppare nel ceto colto
lò studio dell' economia nazionale.
In prima linea sono a ciò chiamati i parrochi
ed i maestri. Poiché ad essi principalmente è af-
fidato il ristoràmente morale e sociale del popolo, e
mentiscono solennemente, se asseriscono di conse-
guirò questo scopo senza ajutare contemporanea-
mente il popolo al ristoramento economico, poiché
non si dà il primo senza il secondo. E il primo
passo del ristoramento materiale è la divisione dei
beni comunali e T istituzione di società villiche,
per effettuare i quali, essi devono farsi zelanti a-
postoli.
Abbiamo bisogno di sviluppare nel ceto agri-
colo la coltivazione sistematica de'campi. Base
fondamentale dev'essere l'istruzione agraria nelle
scuole popolari, le quali essendo dirette ad istruire
tutto il popolo della Dalmazia, dovrebbero per
prima cosa insegnarli come si guadagni onessta-
mente un pezzo di pane. E ne sarà maggiore il
frutto, quando ad esempio di altre nazioni, si dif-
fonderanno buoni libri, si organizzeranno società
e si incoraggieranno con mezzi proficui i parrochi
ed i maestri ad istruire a ciò il popolo*)
Abbiamo bisogno di sollevare l'agricoltura e
far fiorire l'industria agraria ; il che si conseguirà
colla distribuzione di premi secondo un piano sta-
bilito, e con quella meglio regolata di piante, se-
menti ed attrezzi.
Ecco i nostri bisogni é il nostro programma
che si compendia in poche regole capitali, fecon-
dissime a chi ne tragga le conseguenze ne'singoli
rami dell'agricoltura; programma economico, e ad
un tempo politico, morale e sociale.
La possibilità d' effettuarlo sarà un' utopia se
le cose continueranno come ora; sarà un fatto, se
loro si cambierà indirizzo.
Né le forze unite di cento e anche di mille
non v' arriveranno, se non si mira rettamente alla
prosperità che si cerca; al contrario, la capacità
di un sol uomo T effettuerà, purché non gli man-
chi né talènto, nè coscienza, né volontà.
Volere è potere.
Tejelalisti ei i carÉori.
ni.
Sulla teoria fisiologico-chimica riguardante il nu-
Irimeoto del corpo umano Molleschott, Vogt e Liebig
vollero propugnare le teorie dei vegetalisti col dimo-
strare che il cibo più adatto per l'uomo è quello il
quale contiene quanto più sia possibile di materie
nutritive, e questo in forma concentrata e senza par-
ticelle estranee, come sarebbe l'estratto di Liebig, il
brodo di carne ecc.
Non vogliamo annoiare i lettori spiegando loro
tale teoria, perchè si dovrebbe spiegare loro le fun-
zioni della saliva, del chilo, dei succhi gastrici, poi
delle vene, del sangue, dei polmoni ed altro, le quali
cose non potrebbero allettare che solo i medici. Sol-
tanto diremo, che le loro osservazioni non concordano
per nulla colle esigenze naturali, perchè è un fatto
che l'uomo non solo ha bisogno di nutrirsi di quelle
sostanze che si convertono in succo e sangue, ma ha
ancora bisogno di evacuare, ossia di emettere gli
escrementi; ora come poi per le esigenze naturali
abbiamo bisogno di nutrirsi di sostanze che conten-
gono in se materie nutritive e contemporaneamente
particelle estranee, casi appunto i vegetali corrispon-
Siccome da noi il parroco è il perno nelle attuali condi-
zioni economiche del paese, il Governo farebbe opere saggia e al-
tamente benefica pel paese, col non approvare nessano a parroco
effettivo ne accordargli qualsiasi effettività, se non possiede suf-
ficienti cognizioni d' economia, e se non dimostri col fatto che egli
si rese benemerito pel popolo 0 col fondare qualche società, 0 col-
r incrementare nel villaggio il progresso agricolo, 0 colla pubbli-
cazione di libri pel popolo. Il dominio dei parrochi oziosi 0 fana-
tici, deve cessare. Lo stesso si dica dei maestri.
alla provincia, si studiò di progettare il modo per
riparare le conseguenze; è voce quindi generale che
si ajuterà la Dalm azia con un generoso sussidio di
parecchi milioni di fiorini.
La scrivente avendo fondato motivo di ritenere
che un ajuto qualsiasi da parte di Esso Eccelso
Ministero non mancherà alla Dalmazia, nell'interesse
che questo riesca il più efficace, si permette di
farsi interprete dell' opinione generale, additando
i mezzi dei quali la Dalmazia anzitutto ne sente
r urgenza.
Considerando i nostri bisogni ingenerale ; le con-
dizioni economiche nelle quali attualmente la provincia
versa; la possibilità di aprirsi da per se nuove fonti di
risorse; e da ultimo la probabilità di un era no-
vella di prosperità, la scrivente opina che 1' opera
benefica di Esso Eccelso Ministero dovrebbe ri-
volgersi e concentrarsi in tre mezzi : i. l'istituzione
di società villiche; 2. sussidi regolati a possidenti
per possessi modelli; e 3. la fondazione di una
società enologica provinciale con filiali nei princi-
pali centri di produzione vinicola.
Ad I. In Dalmazia vivono 400,000 agricoltori
i quali conducono una vita stentata e misera,
perchè: i. sono aggravati da debiti; 2. soffocati
dall'usura; e 3. non conoscono il risparmio. Fra
100 agricoltori, non se ne troveranno 20 che non
abbiano debiti; non se ne troveranno 3o che non
sieno incatenati dall' usura che comincia dal 50%^
e va talvolta fino al 500 e 600^/^, non se ne tro-
veranno IO che posseggano un benché minimo ri-
sparmio pei bisogni impreveduti, per malattie, o
altro. Radoppino pure la mano d'opera; aumentino
le fonti di risorsa, ma le condizioni misere della
massa degli agricoltori si troverà sempre allo stesso
punto.
Queste tre fatali piaghe non si arriveranno
giammai a sradicare altrimenti, che coli'istituzione
di società villiche organizzate in tutti i villaggi e
borgate della provincia. Le quali mentre altrove
esistono dovunque sotto diversi titoli (casse di ri-
sparmio, di mutuo etc.) e sono istituite a seconda
di diversi sistemi, qui in Dalmazia si dovrebbero
organizzare tutto altrimenti. Poiché ogni villaggio
possedendo terreni in comune, che per lo più a
nulla servono ne nulla rendono, questi appunto si
dovrebbero utilizzare dalle società villiche. Le quali
regolate da uno statuto che qui si occlude, il socio
anziché contribuire in denaro, si obbligherebbe di
lavorare in società almeno 6 giornate all' anno.
Questo mezzo per la Dalmazia è utilissimo e dop-
piamente pratico. Pratico, perchè la massa degli
agricoltori, calcolando i fior, in media la giornata
di lavoro, preferiscono di lavorare 3 giornate, an-
ziché contribuire un solo fiorino; e pratico ancora,
perchè questo lavoro in comune si potrebbe a poco
a poco adottare nei giorni semi-festivi e votivi, che
ogni villaggio in media ne ha 20 all' anno, e non
solo in questi non si lavora per scrupolo, ma serve
per gavazzare e per oziare.
Senonchè, l'agricoltore dovrebbe attendere in
media 10 anni per risentire i primi vantaggi di
questa società; egli è perciò che assai pochi se
ne iscriverebbero.
Per accelerare e generalizzare nel più breve
tempo quest' opera, che sarebbe la più importante
e sicura per la rigenerazione economica della pro-
vincia, Esso Eccelso Ministero ne dovrebbe venir
incontro con un generoso sussidio. A seconda del
quantitativo di terreno acquistato dalla Società
villica per essere posto in coltura, e dei soci iscritti,
la Società potrebbe trovare il favore di un pre-
stito anticipato. Il denaro verrebbe consegnato alla
Direzione della Società con responsabilità; e questa
lo cederebbe ai singoli soci a seconda del credito
che potrebbero godere.
Il socio che ha ricevuto il denaro in prestito,
si obbligherebbe verso la Direzione di estingerlo
in 10-20 o 3o anni calcolando e censo e capitale
assieme, e la Direzione si obbligherebbe verso
r autorità di riversare man mano le ratazioni in-
cassate. Con questa facilitazione accordata alla
Società villica, ne viene di conseguenza che la
massa degli agricoltori, essendo aggravata da de-
biti, pei quali paga al minimo e ciò in rarissimi
casi almeno il 15-20*^/^, si assoderebbe alla società,
perchè già nel primo anno troverebbe credito a
condizioni molto migliori. La popolazione per tal
guisa si solleverebbe dai debiti, si svincolerebbe
dall' usura, si assuefferebbe al lavoro, e da ultimo
fruirebbe di quelle tante risorse che ne proveng-ono
da consimili Società, e che altrove, hanno poten-
temente influito per rialzare V agricoltura, estendere
e divulgare le macchine e gli attrezzi agrari, ec-
citare al lavoro ed al risparmio, dar vita all' in-
dustria agraria, e aprire cento e cento piccole
fonti di risorse industriali e casalinghe.
Un solo milione di fiorini utilizzati da Esso
Eccelso Ministero per aprire un credito alle Società
villiche della Dalmazia, rappresenterebbe pratica-
mente già nel primo anno dieci volte tanto; e gli
utili che da questo credito ne deriverebbero dopo
10-20 anni, non sarebbe possibile di poterli per ora
calcolare. Questo prestito fatto non sarebbe poi
perduto ; ma dopo aver circolato 10-20-80 anni per
cento volte in valore, ritornerebbe ad Esso Eccelso
Ministero, non solo intatto, ma duplicato pei censi.
La scrivente è certa che Esso Eccelso Ministero
si compiacerà di prendere in considerazione questa
proposta, la quale effettuata, apporterebbe i so-
pracitati utili, e, si può asserire, sensibilmente si
migliorerebbero in pochi anni le condizioni econo-
miche della provincia. {continua).
*) La seguente relazione in forma di rappòrto venne spedita
dalla Direzione della Società agraria della Dalmazia air Eccelso L
K. Ministero d' agricoltura in data 22 novembre N. 496.
—«^s/WWWW.'VWV'N,'«—
N. 584 fx 93.
Lettera aperta
Alle Spettabili Amm. Gommali della Dalfnasia,
L'interesse che la Dalmazia tutta deve avere
per il progresso dell'agricoltura, come T unica fonte
del nostro benessere e dell' avvenire, spinse la scri-
vente di rivolgersi al patriotismo di Esse Ammini-
strazioni Comunali, onde far presente un [grave bi-
sogno dovunque vivamente sentito, e che forma la base
fondamentale della nostra ricchezza nazionale.
Come è noto a tutti, quasi la metà della pro-
vincia è occupata dai pascoft e precisamente 593,OOÒ
ettari. Non essendovi una legge provinciale che re-
caso i sali cuprici incrosiano i primi strati del legno
e non vi si approfondano molto.
Siccome non tutto il solfato di ranfie resta preci-
pitato nelle fibre legnose allo stato di composizione
organica, fu proposto da alcuni di completare il trat-
tamemento, facendo subire ai pali un secondo bagno
in latte di calce. Il consiglio è ottimo e si potrà pre-
parare questa seconda soluzione spegnendo e diluendo
in un ettolitro d'acqua 3 chilogrammi di calce cau-
stica grassa, La durata dell'immersione potrà essere
molto più breve, perchè la riduzione dei sali di rame
per mezzo della calce succede rapidamenle.
GAZZETTINO
La Società agraria della Croazia. — Dalla relazione
di questa Società, rileviamo che Ja stessa nel eorso dell' anno
1893 ha distribuito a migliaja di piante fruttifere, ed una quan-
tità di macchine ed attrezzi agricoli d'ogni genere, e finalmente
tori, pecore e majali di buone razze. La Società ha 61 filiale
con 10,145 sucì, ed ha effettivamente contributo pel migliora-
mento di molti rami d' agricoltura.
* * ;f:
La Società agraria della Slayonia. — La Direzione
ci ha gentilmente favorito la relazione suH' operosità della So-
cietà agraria della Slavonia durante l'anno 1893. Da questa
rileviamo che la Società la quale nell'anno 1882 contava appena
73 soci, alla fine dell'anno 1893 ne avea 140 fondatori, 842
soci di I classe e 3900 di seconda; in tutto 4782 soci. La
Società riceve ogni anno dal Governo J2000 fìo. poi 800 pella
gratuita distribuzione di piante fruttifere e 3000 fio. per la di-
stribuzione di macchine, sementi, attrezzi, animali di razza bo-
vina, suina e pecorina. La Società in 10 anni ha distribuito
80,155 piante da frutto innestate, 92,570 selvatiche, e 269,102
rametti d'innesto. E' questa una Società molto attiva e patrio-
tica, la quale sensibilmente coopera al benessere della Slavonia,
non solo coli' ajuto efficace dei Governo che generosamente
lo sussidia ma coli'affluenza di numerosi soci. Imitiamo noi pure
r esempio, e la Dalmazia avrà un miglior avvenire.
* * *
Le Esposizioni Riunite di Milano 1894. — La Dire-
zione della Società agraria della Dalmazia ha gentilmente ri-
cevuto r invito colle relative istruzioni sulla grande esposizione
nazionale di vini ed olì d' ulivo, ed internazionale per macchine
vinicole ed olearie — esposizione che verrà aperta dal mese
di maggio a tutto ottobre a. c. Essendo la seconda parte (gruppo)
dell' Esposizione interno rionale, anche la Dalmazia può prendere
parte. A questa appartengono tutte le macchine ed utensili per
la preparazione, conservazione, consumo e degustazione del
vino — bottiglie, damigiane, turaccioli, — apparecchi ed uten-
sili per la selezione del vino, per fare vini spumanti, aceti, e
per assaggiare i mosti — prodotti per la correzione dei mosti
e vini 6 loro chiarificazione — e da ultimo trattati, opuscoli e
giornali che esclusivamente trattano sul vino — Come pel vino,
cosi per,tutto quanto riguarda l'oleifizio, sifpuò esporre — Coloro
quindi che volessero partecipare all'Esposizione, si rivolgano
tosto al Comitato speciale dell' Esposimne — via S. Eaffaele
6 — Milano, e da questo riceveranno il modulo D ossia la
relativa stampiglia — Si rivolgano però tosto, perchè pel 31
marzo gli oggetti da esporsi devono trovarsi a Milano.
Il N. 3 della Gazzetta delle Campagne contiene le se-
guenti materie:
Cronachetta georgica: Stato delle campagne e lavori di
stagione — Per 1' esportazione dei vini — Nuova malattia delle
patate — La fillossera ed i Comuni dichiarati infetti — E.
Osservatorio Astronomico di Torino — OriicoZ^wr«: Brevi cenni
sulla coltivazione naturale dello sparagio (fig. 11) — Zootecnia:
L' afta epizootica — I panelli per l'allevamento del bestiame —
Arloricoltura: La Sanseviera Ehrembergiana — Oaftivazione
del gelso — Il Morus Alba Pendula (figg. 13 e 13) — Eco
rappresentanze agrarie: Circolo enofilo italiano — Eoma:
Annuario generale per la Viticoltura e la Enologia — E. Scuola
di Viticoltura e di Enologia in Avellino: Inchiesta sulla pero-
nospora — Trasporti per Strada Ferrata : Trasporto di fieno,
foraggi, paglia, ecc. per la Francia — Proroga della tarifta
eccezionale N. lOOl piccola velocità e modificazioni relative —
Mostra e fiera di vini in Torino — Bollettino dei mercati:
Torino — Moncalieri — Annunzi.
-«^vWVAAAAiX'Wvvs.
IN FASCIO
Pasta di pomi e di pere. — Mettere questi frutti se-
paratamente neir acqua sul fuoco, e quando son molli, ritirarli
e ff-rli sgocciolare ; passarli allo staccio e farli seccare al fuoco,
rimestandoli con una spatola in fondo ed intorno, per timore
che non brucino. Quando la pasta è secca, tirarla via dal fuoco,
pesarla, e prender zucchero, libbra per libbra. Far cuocere
questo zucchero finché sia rappigliato, incorporarvi il frutto,
rimettere al fuoco finché la pasta ruggisca, ritirarla, accomodarla
sopra pietre di lavagna, finir di farla seccare al forno, e con-
servarla in iscatole guarnite di carta bianca, in luogo asciutto.
*
* *
Maniera di guarire le screpolature delle labbra o
delle mani. — Prendasi : 1 oncia di cera vergine, 2 oncie di
buiro, 2 oncie d'uva nera sgranata.
Si faccia fondere sep?ramente la cera e il burro a bagno-
maria; poi si mescolino assieme e vi si aggiungano i granelli
d' uva, ritirandoli poco stante dal fuoco prima che l'uva cominci
a crepitare. Si versa la miscela in un setaccio, e si raccoglie
da questo in un recipiente. Alla sera si ungano le mani e le
labbra screpolate con questa miscela.
Maniera di ridare il lucido alle stoffe. — La lavatura
leva il lucido, o lascia un posto scolorito e disaggradevole alla
vista. Si restituisce il lucido alla stoffa passando nel sito lavato,
e nel senso del tessuto della stoffa, una spazzola bagnata d'acqua
nella quale siasi fatto sciogliere un po' di gomma arabica. Si
applica quindi su questo luogo un pezzo di carta, ed al disopra
un pezzo di drappo ed un' asse liscia che si carica di gròssi
pesi, sotto cui si lascia seccare la stoffa.
* * *
Loasa Wallisi — La Loasa Wallisi (appartenente alla
famiglia delle Loasee) è una nuova specie non molto conosciuta;
ha fiori numerosi di forma speciale, petali concavi bianchi, con
bordo prancio, calice verde. La pianta forma un cespo che non
si eleva oltre gli 80 centimetri, ed é annuale e molto rustica.
Si riproduce per seme che si fa nascere in terriccio tra-
piantando poi le piantine a posta stabile in aiuola non appena
abbiano raggiunto lo sviluppo necessario.
La semina è meglio farla d' autunno conservando poi le
piante in vasi nella serra; alla primavera si collocano in piena
terra contro un muro esposto a mezzodì.
La fioritura della Loasa è abbondante e di lunga durata,
è quindi preziosa pei giardinieri e pei fioristi.
*
Zolforatore per piante fiorifere — La ben nota ditta
Barbero di Torino ha messo quest' anno in commercio un pic-
colo zolforatore americano utilissimo ai floricoltori per spargere
sulle piante fiorifere polveri insetticide (zolfo, polvere di tabacco,
polvere di piretro ecc., ecc.), onde distruggere gli afidi ed altri
insetti dannosi. E in forma di una piccola scatola rotonda ma-
novrantesi colla pressione a scatti del dito pollice. Ne abbiamo
parlato altre volte quando lo vedemmo annunciata sui cataloghi
delle ditte americane poiché è dall' America che ci giunge questo
piccolo strumento.
Lo raccomandano ai dilettanti floricoltori ed alle signore
pel loro piccolo giardino.
Costa lire 1,75 Eivolgersi alla ditta Barbero, via Urbano
Eattazzi, in Torino.