servizio nella cura d anime, nè in questa nè
in altra diocesi, ma come uomo jLolitico
•uiuartiene alla stessa fede dello zio ere-
mita di Blazz?^, cioè alla stranha prava, e
c.n-te gesta sue non sono ignote a Zara,
nnando era teologo ed in Almissa pochi
iesi addietro.
Il concorso per la nomina del parroco
di Neresi non è ancora aperto ; e ci gode
r animo che in questo 1' ordinariato di Le-
sina non abbia l'ultima parola, avendo il
comune di Neresi il diritto di scegliere
dalla terna proposta il candidato. Perciò è
sperabile che i ben pensanti del comune
(li Neresi non si lascieranno illudere tìn
(la adesso per poi più tardi cadere sotto il
^iogo d'una volpe più astuta che vecchia
Ho detto. L' ordinariato di Lesina con que-
sta nomina ha trascurato i propjì diocesani
chs pure sono zelanti nel faticoso lavoro'
della vigna del Signore, poco curando se
essi sieno bene o male collocati, se vivono
in ristrettezze economiche o meglio, se ab-
biano 0 no meriti speciali nel finora pre-
stato servizio ; in una parola ha dimostrato
di curarli poco, come finora ottuagenari
li ha lasciati pensio are, senza dar loro un
distintivo qualunque, neppure un decreto
. i elogio.
Ha dimostrato che là ove si puote si
pensa poco al bene generale, bensì a luellu
particolare di alcuni pochi, che sanno scio-
gliere le equazioni con più incognite, ed ha
perciò alienato da se gli animi sdegnati
di tutti coloro che ritenevano esservi
ancora un po' di giustizia, un po' di buon
senso. >
I>ecesso. — All'Jora di porre in mac-
china, apprendiamo addolorati il decesso
del negoziante e possidente Carlo Tamino.
Era un esemplare padre di famiglia e un
ottimo patriota. Pace a lui e alla sua fa-
miglia vivissime condoglianze.
Al Parodili liist — organo del comu-
ne di Spalato — poche parole. Vuole an-
•di' esso, liberalone, invocaiiì misure ec-
cezionali contro quei docenti che non in-
tervennero al funerale? Come devono es-
ber puniti, poiché la loro incomparsa è ad-
ditata, quasi fosse un crimenlese ? Da bra-
vo, all'antico mestiere del poliziotto!
Per quanto poi riguarda un' allusione
contro il Dalmata, in coda a un carteggio
che il Narodni List si fa scrivere da Zara,
gli ricorderemo che il Dalmata, in casa
sua, è padrone di fare quanto meglio gli
pare ; che 1' elogio della propria coscienza,
dopo una buona azione commessa, è pre-
feribile a quello dei giornali ed in ispecie
a quello che si pretende dai giornali av-
versari... e che, infine, in molti casi consi-
mili, occorsi nella nostra città, il Narodni
List non fec.- alcun nome, mai, limitandosi
ad esporre i fatti; senza, però, che alcuno
dei meritevoli si dolesse di non esser sita-
to nominato. Anche negli ultimi incendi
molti dei nostri amici si sono prestati con
zelo. Ma non si lagnarono mica di non
essere stati nominati dal nostro giornale.
I pennaioli croati, d' ogni risma e
d' ogni sudiceria, narrano in vari giornali
degli episodi a disdoro della nostra citta-
dinanza neir occasione dei funerali del
d.r^ Claich.
È un cumulo d'infamie e di menzogne,
• he caratterizza la stampa avversaria. False
le minaccie, false le irreverenze, false, in-
famemente false, le fischiate !
Quel giorno — lo abbiamo detto — non
occorse 1' azione di un solo gendarme, non
nacque neppure, il minimo malinteso.
Se la millesima parte di quanto asseri-
scono certi briganti della penna fosse vera,
non sarebbero mancati i procedimenti da
parte di queir autorità politica, eh' è cosi
suscettibile, da non tollerare, a teatro, nean-
che un applauso un po' prolungato.
Niente: non il minimo processo; non la
più lieve ammonizione. Ma ordine, tranquil-
lità e passività.
Ed ecco quanto, precisamente, gli av-
versari non si aspettavano, avvezzi, come
sono, a speculare sul disordine !
Per ridere. — Riceviamo dalla città
e pubblichiamo di buon grado :
«Tanto per non prender sul serio certe
pagliacciate, e far vedere a qu 1 grado
sia giunta la malevolenza di alcuni signori
croati verso Zara, ci basti rilevare che
r altro dì, a Spalato, i soliti malevoli a-
vevano sparsa la voce che a Zara si
fossero incendiate nientemeno che quin-
dici case e ci fossero nientemeno che sette
morti, per via dell'incendio. Il d.r Bulat
— come si vede — faceva anticipare col
desiderio, per Zara, la fine di Pompei. Ma
quest' è niente! Sapete a che cosa quelle
oneste persone attribuirono 1' incendio ?
Nientemeno che alla pessima conduttura
della luce elettrica (!!!) I fili, spezzati, a-
vrebbero prod tto 1' incendio. Buffoni ! —
L'altro aneddoto si riferisce ad un tal
croato, gran cara persona, il quale ebbe a
deplorare che Zara non fosse fabbricata
sovra un terreno propizio ai terremoti co-
me Lubiana. Ma, allora, per logica illazio-
ne, dovrebbe andar per aria, con tutti i
suoi zoccoli, anche la rolonietta croata. La-
sciamoli dire, amici ; lasse pur che i canti e
i subì e restiamo degni dei nostri nonni,
veri e stagni zaratini, fino alia mor.;e. E
niente paura! Un vecchio cittadino.»
Curiosità. — Alla nostra redazione
pervenne il seguente scritto, che, per le
considerazioni in esse contenute, troviamo
di pubblicare:
* Carissimo signor redattore!
Lessi nel reputato di Lei giornale che
nel villaggio di S. Cassiano fu inaugurato
giorni sono un gabinetto di lettura croato.
Da prima lo credetti uno scherzo ; fui di
poi assicurato trattarsi veramente d'un
fatto compiuto.
Ma come ? In un villaggio, nel quale pri-
i^eggipio le capanne diroccate anzicchè gli
abitati, dove possono averlo insediato?
Nella nuova canonica credo non lo avreb-
bero permesso le autorità; nella caserma
di gendarmeria, o nelle scuole, meno che
meno; nella casa dell'i, r. ispettore scola-
^ico provinciale signor Pericich, forse?
ivia non e ammissibile; un pubblico funzio-
nano non può nè deve dar mano all' isti-
tuzione di focolari pancroati, amenocchè non
SI vedesse così la possibilità di far sor-
gere anche colà, nel prossimo ventesimo
secolo, un altro ginnasio croato.
Togliendo questa ipotesi, dove si sareb-
bero piantati? Mi aiuti signor redattore
nella ricerca ; Lei che conosce quella lo-
calità. — Ah ! ci sono, sarà probabile ab-
biano restaurata certa muracca al mare
sulla piazzetta, fiancheggiante la vecchia
canonica, dove gli animali vanno di me-
todo a cercarvi pa colo; in questo caso sa-
rebbe anche spiegato quale potrà essere
la specie dei frequentatori del nuovo so-
dalizio.
In ogni modu, sarebbe bene un po' di
luce su questo grave argomento. Giova
sapere quale sia 1' abituro scelto dai lette-
rati sancassanesi per ivi approfondirsi nella
politica del grande triregno di là da venire.
Zara, 12 gennaio 1896.
Mi creda suo devotissimo
Me chiorre.^
Banda comunale. — Domani, ricor-
rendo la festa di Santa Anastasia, 1' ottima
nostra Banda Comunale darà un concerto,
in Piazza del Duomo, alle 12 e mezzo, col
seguente programma:
1. Marcia.
2. Ponchielli. — Sinfonia dell' opera 1
promessi sposi.
3. Zeller. — Canzone dell'operetta 11
venditore d^ uccelli.
4. Ponchielli. — Danza delle ore nel-
r opera La Gioconda.
5. Boito. — Potpourri dell' opera Mejisto-
• Me.
6. Ganne. — Le Pere la Victoria. Marcia.
Xomina. — Il ministro del culto nominò
il dirigente di scuola popolare Andrea
Lazarevich, ispettore scolastico distrettuale
pel distretto scolastico di Cattare.
IVuova liquoreria. — In Via del Tri-
bunale è stata aperta una nuova liquoreria,
molto ben fornita e messa su con eleganza.
È all'insegna, umoristica, del Ghigherle\-
e un fantoccio automatico, ed esotico, fa
da reclame alla mostra. Proprietario della
nuova liquoreria è il signor Ottocaro Pfeifer,
cui auguriamo buona fortuna. -
Li' Italia in Africa. — L'esercito scioa
no, benché forte di tante migl aia di uomi-
ni, venne, una seconda volta, tenuto in ri-
spetto da un pugno di prodi rinchiusi a
Macallè, una fortezza improvisata, sulla
quale sventola la bandiera italiana. Gli ul-
timi attacchi dimostrano di quanta arte
guerresca fosse in possesso chi fortificò
Macallè. Infatti, la gagliarda resistenza del
forte, che in due giorni respinse tre attac-
chi, rimanendo permanentemente sotto il
tiro del nemico, è altamente elogiata e pro-
voca r ammirazione delle truppe.
Il maggiore Galliano però scriveva in
data del 10, sera : «Il nemico ha la sua
dislocazione tutto intorno al forte e co
struisce trinceramenti nelle alture circo-
stanti ; quindi riesce diffìcile il servirsi
della fonte. Siamo costretti a ricorrere al-
la nostra riserva d'acqua. Stamane il ne-
mico ripetè H'ii attacchi, sempre respinti
vittoriosamente. I nostri morti sono due, i
feriti sono sette; tutti ascari.»
Per questo, la seconda brigata di fai)te-
ria d'Africa, sotto il comando del colon-
nello Albertone, è stata spedita da Adi-
grat in soccorso di Macallè. E' composta
dei battaglioni 7.o, 8 o, e ll.o, fanteria
d'Africa, di cinque battaglioni indigeni, co-
man lati dai maggiori Turrito, Ameglio,
Cossu, Valle e Gamera e di una batteria
e mezzo di indigeni. Totale 6000 uomini.
La distanza fra Adigrat e Macallè è di
oltre 90 chilometri; e, a quest' ora, la co-
lonna si deve esser trovata a cont itto con
gli scioani. Il generale Baratieri si è
messo in marcia per Ada Aghamus coi
quattro reggimenti di fanteria d'Africa co-
mandati dai colonnelli Stevani, Brusati, Ra-
gni e Eomero.
La mossa del colonnello Albertone ave-
va per iscopo di aiutare il maggiore Gal-
liano a fare una sortita noUurna dal forte
vista la probabilità che possa venir a naan-
carvi r acqua ; — la m .»ssa di Baratieri lo
scopo di fare da sostegno al colonnello
Albertone e di preparare la strada per
l'ipotesi di uria ritirata. Vi sono sentieri
strettissimi che permettono il passaggio
ad una so a persona; Baratieri lavora ad
aprire le strade e a mettere ponti. La po-
sizione d'Aghamus si trova a 20 chilome-
tri al sud di Adigrat, sulla via di Ma-
callè.
JVell'Asia minore. — Di fronte al
cattivissimo inverno e all' abbondaote neve
caduta, le truppe turche dovettero sospen-
dere le loro operazioni intorno a Zeitun.
La maggior parte di esse si sono ritirate
a Marasch. Questo fatto permise agli in-
sorti di procurarsi nuovi mezzi di sussi-
stenza dal di fuori: essi incominciavano
già a scarseggiare di viveri.
Un proclama di Kriiger. — Il pre-
sidente della repubblica dell'Africa meri-
dionale, Krtiger, ha emanato un proclama,
con cui invita tutti i cittadini della repub-
blica ad appoggiarlo nell'intento di rende-
re il Transwaal un paese, nel . quale tutte
le nazionalità possano vivere in fraterna
concordia.
Teatri e concerti
parlato con lode della suddetta compagnia,
che visitò parecchie delle nostre città, pure
sarà perme-so anche a noi di segnalarne
la comparsa e dirigerle parole di ben me-
ritato encomio.
V Onorevole Campodarsego, La Felicità
del matrimonio e Casa n&va furono tre com-
medie brillantissime, eseguite perfettamente
con quella naturalezza e fusione degna dei
bravi artisti.
Spiccano principalmente la signorina Dora
Prosdocimi e il Corazza, il Covi, il Bratti,
e le signore Mazzi, Scheggi-Dorati e Bratti.
Con la spigliatezza nel porgere il dolce
dialetto, il dialetto carissimo delle nostre
mamme, ci trasportano addirittura nel
cuore di Venezia.
La sala è frequentata da entrambi i
partiti.
Auguriamoci che la compagnia si trat-
tenga ancora fra noi, e ci levi il tedio e
la musoneria, prodotti dall' ambiente, in cui
viviamo e dai tempi veramente tristis-
simi. X.
Roma, 13 gennaio. — La
guarnigione del forte di Macallè è
per la mancanza
* *
Da qualche giorno — ci scrive un no-
stro corrispondente da Traìi — la comica
compagnia veneziana S. Marco, diretta dal-
l' artista signor Corazza, intraprese fra noi
un corso di rappresentazioni nella sala del
palazzo comunale.
Quantunque il vostro giornale abbia già
Al Restaurant Pilsen, domani sera, grande
concerto, sostenuto dall'intera orche tra
militare.
La Lega Nazionale in Dalmazia
Pervennero al gruppo di Zara: per o-
norare la memoria del defunto consigliere
Francesco Agostino Nani, dal signor Vito
Nani (Chistagne) cor. 3. — Per onorare la
memoria della defunta signora Maria ved.a
Stipcevich decessa a Borgo Erizzo, dal
signor Osvaldo Ogonia cor. 1. —Per aver
profferito involontariamente una parola
slava, dal signor T. S. D. cor. 1. — Per
una disputa politica, da alcuni triestini
cor. 14.
Le oblazioni varie
Alla società di soccorso per stu-
denti poveri delle scuole medie di
Zara. — Per onorare la memoria della
defunt i sig.a Leopolda Armanini, dal sig.
Giovanni Ballarin cor. 1.
Per onorare la memoria del defunto sig.
Carlo Kiswarday, dal sig. Giuseppe Simi-
cich cor. 1, dal sig. Enrico Tamino cor. 1.
Per onorare la memoria della defunta
sig.na Elena Linz, dalla vspett. famiglia
Pei'sich cor. 1.
Per onorare la memoria della defunta
sig na Maria Danilo, dal sig. Lorenzo Be-
nevenia cor. 1, dalla spett. famiglia Bo-
netti (Spalato) cor. 3, dalla spett. famiglia
Petrich (Spalato) COL*. 3, dal sig. Salvatore
Albanesi cor. 1.
Per onorare la memoria del defunto sig.
Francesco Agostino Nani, dal sig. Antonio
Storich cor. 3. dal sig. Vincenzo de Zanchi
cor. 1, dal sig. Nicolò Degiovanni e fami-
glia : or. 2, dal sig. Lorenzo Benevenia cor.
1, dalla sig.a Ines Benevenia cor. 1, dal
sig. Antonio Orfei cor. 1, ialla sig.a Gio-
vanna ved. Testa cor. 1, dal sig. Salvatore
Albanesi cor. 1, dal sig. Ferdinando Iva-
cich cor. 2, dal sig. Doimo Alacevich cor.
1, dal sig. Giovanni Smirich cor. 1, dal
sig. Pietro de Stauber e famiglia cor. 1,
dal m. r. don Carlo Ballarin e famiglia
cor. 2, dalla sig.a Angelina ved.a Maschek
cor. 1, dal sig. Ferdinando Barich cor. 2.
Per onorare la memoria del defunto sig.
Nicolò Vuskovic (Spalato) dal sig. Fer-
dinando Ivacich cor. 6.
Per onorare la memoria del defunto sig.
d.r Michele Klaié, dal sig. Giovanni Tremoli
cor. 6, dal sig. Michele Lucacevich cor 1,
dalla spett. famiglia Randi cor. 2, dal sig.
Antonio Stroll cor. 4, dal sig. Nicolò De-
giovanni cor. 2, dal sig. Giovanni Smolcic
cor. 6, dal sig. Giovanni de Bersa cor. 4,
dal sig. Ferdinando Barich cor. 2, dal m.
r. don Giovanni Prodan cor. 1, dal sig.
Salvatore Albanesi cor. 2, dalla sig.a Eve-
lina ved.a de Paltoni cor. 2, dal m. r. don
Carlo Ballarin cor. 2, dallo spett.e Corpo
insegnante del ginnasio cor. 12, dal sig.
Antonio Storich cor. 3, dal sig. Michele
Glavinich cor. 6.
Per onorare la memoria del defunto sig.
Giovanni Cipcich, dal sig. Lorenzo Bene-
venia cor. 1, dal sig. Eligio Smirich cor. 4,
dallo spett.e Corpo insegnante al ginnasio
cor. 18, dal sig. Michele Glavinich cor. 3
Per onorare la memoria del defunto bam-
bino Nicoletto Kraljevicii, dal sig. Antonio
Nisiteo cor. 2, dalla sig.a Antonietta con-
tessa de Borelli cor. 2, dalla sig.a Ange-
lina ved.a Maschek cor. 1.
Per onorare la memoria del defunto sig.
Giuseppe Benevenia di Edoardo, dal sig.
Lorenzo Benevenia cor. 1.
Per onorare la memoria del defunto sig.
Giulio Giuppani, dal sig. Eligio Smirich
cor. 2, dal sig. Giovanni Smirich cor. 2,
dal sig. Ferdinando Barich cor. 1, dalla
sig.a Antonietta Colombani cor. 2, dalla
sig.a Antonietta contessa de Borelli cor. 1,
dalla sig.a Angelina ved.a Maschek cor. 1,
dal sig. Tullio Erber cor. 1.
Per onorare la memoria della defunta
bambina Carolina de Paltoni, dal sig. Du-
šan Jurkovic cor. 1, dal sig. Giovanni
Smolcic e famiglia cor. 4, dalla sig.a Gi-
rolama ved.a Tamino cor. 1, dal sig. Tullio
Erber cor. 1, dal sig. Ferdinando Barich
cor. 2, dalla spett. famiglia Krekich cor. 4
La direzione preposta porge, a mezzo
nostro, i pili sentiti ringraziamenti a tutti
i gentili oblatori.
I NOSTRI DISPACCI
Vienna, 14 gennaio. — In
questi circoli burocratici si assicu-
ra che il luogotenente della Dal-
mazia, David, è preconizzato a luo-
gotenente della Boemia.
in angustie
d' acqua.
Roma, 14 gennaio. — La
marcia delle nostre truppe in Afri-
ca procede benissimo.
Sabato gli scioani attaccarono
nuovamente il forte di Macallè, ma
furono respinti con gravissime per-
dite.
La fontana venne ripresa dagli
italiani. La guarnigione si appro-
vigionò d'acqua in abbondanza ;
poi r ha abbandonata.
Fra i Galla è scoppiata la dis-
senteria. Molte vittime.
Dei razzianti vennero presi dal-
le popolazioni e spogliati del bot-
tino.
Quando il colonnello Albertone
sarà riunito al maggiore Galliano,
la fortezza di Macallè verrà eva-
cuata.
I Dervisci si avanzano su Cas-
sala.
Gli italiani marcieranno contro
di essi.
Si è decisa una spedizione di
50.000 uomini per farla finita.
Roma, 14 gennaio. — Conti-
nua a Napoli la partenza delle
truppe, dell' artiglierìa, delle muni-
zioni, degli animali e delle vetto-
vaglie.
Sono state imbarcate due batter-
ne di cannoni a tiro rapido.
Cracovia, 14 gennaio. — K'
incominciato il processo per spio-
naggio contro cinque accusati.
II principale accusato, Kocieski,
tentò di vendere alla Russia i pia-
ni delle foj'tificazioni alla frontiera
austriaca, piani forniti dal sargen-
te Hradin.
Vienna, 14 gennaio. — 1
giornali commentano favorevolmen-
te le parole rivolte dall' imperatore
alla deputazione deìV Associazione
scolastica delle figlie d' impiegati,
come prova sicura che le condi-
zioni dei funzionari dello stato ver-
ranno migliorate.
• Londra, 14 gennaio. — Il
Jamieson ed i suoi affigliati ven-
gono imbarcati su una nave in-
glese per esser tradotti direttamen-
te in Inghilterra e assoggettati al
giudizio della regina.
Edit. eiedat. resp. Luigi de NegQvetich
Stabilìmenixt Tipoj^ratìco S. Artale
Una educatrice tiMlesc;i. la quale conosce
musica, ed ha le migli'-i i i accomandazioni,
desidera un posto in una famiglia per l'i-
struzione dei fanciulli.
Lettere sono da dirigeisi all'indirizzo:
Bertha Wgdra, Vienna, Vili, ìVickenhir-
gasse 10.
Primaria Società d'assicurazioni rami
fuoco trasporto e vita ricerca rappresene-
tante per la Dalmazia settentrionale coi> :
sede a Zara.
Offerte con referenze sotto B. Z. Ageiì-
zia Gazzette A. Hirschfeld Trieste.
Ad Impiegato
op])ure
a tali persone (Signore o Signora) che dispon.s>'ono
di tempo libero e d'un capitale di fior. 200, t- of-
ferta l'occas oae di procurarsi una rendita a(5i;ftHS0-
ria di circa 1000 fior, all' anno. Il capitale è per
un piccolo assurtinionto di mercanzie, di campioni,
di collezioni per aprenti e pei- scopi di propaganda
assolutamente neci^ssarin. li'articolo che deve ensisr
venduto è di quelli molto solidi e che trovano oviin-
(jue uno smercio II ncfjozio ])uò «nche esser tenuto
nell'abitazione. Oti'cn-enti rivol<7ano i loro scritti sot-
to la ciffra „P. & W." alla Spedizione. Annunzi di
M. Dukes, Vienna, /. Wolkeile.
COMUMCATO
N.o 18.—u. st. civ.
Pubblieazioiie.
Il sottoscritto ufficiale dello stato civile
del distretto matricolare di Fiume rende
di pubblica ragione, che :
L) Csoka Ladislao, Giuseppe Alessandro ;
suo stato di famiglia : celibe ;
di religione : cattolico romana ;
di condizione (professione) marittimo ;
domiciliato in Fiume (Via del Pozzo n.o 3);
( in Mohàcs (Comitato Baranya)
i'nnno 1868 il dì 27 del mese di feb-
braio ;
figlio del fu Csoka Sigismondo, avvocato,
Mohàcs, e di Csoka Paolina nata Auber,
donna di casa, Mohàc.s.
2.) Anthoine Emma Stanislava Maria ;
suo stato di famiglia: nubi e ;
di religione: cattolica romana;
di condizione (professione) maestra privata:
domiciliata in E'iume (Via del Pozzo n.o 3);
in Zara
r anno 1856, il di 20 del mese di ot-
tobre ;
figlia df^l fu Anthoine Antonio, economo
provinciale di finanza, Zara, e Anthoine
Maria nata Kleciak, donna di casa, Zara
intendono contrarre matrimonio fra di
loro.
Si diffidano tutti coloro, che abbiano co-
gnizione di qualche impedianento matrimo-
niale legale, o di qualche .circostanza e-
scludente il libero consenso, relativamente
ai sopranominati, di farne notificazione, sia
direttamente al sottos'-ritto ufficiale dello
stato civile, sia presso 1' autorità del Co-
mune nel quale si trova affissa la pubbli
cazione (rispettivamente per mezzo dell'uf-
ficiale dello stato civile di esso Comune.)
La presente pubblicazione dovrà essere
affissa negli indicati luoghi a Fiume e a Mo-
hàcs e inserita nel giornale 11 Dalmata di
Zara.
Fatto in Fiume, 1' anno 1896, il giorno 6
del mese di gennaio.
Nachtijan Cirillo m. p. ufficiale dello stato civile.
(Timbro.)
Distretto matrimoniale
di Fiume.
La lattei "ia ad IJntHrmitìniing — Posta
Obermieming — a sistema centrifugo (pre-
miata all'Ésposizione jn ov. d'Innsbruck nel
1893) spedisce il suo linomato
BURRO
in colli postali equivalenti a chili 4 netti
e franco pei- tutti i luoghi dell' Austria al
prezzo di fioi'. .5.40.
La sotto linriHtM inniside.nza della latteria
raccomanda.si a V S. I riportando il se-
guente attestato l'ilasciatole dalla Soc.ietà
distrettuale proviiicJale.
,,1j infrascritta Società distrettuale pro-
vinciale degli econorn.i come organo sotto-
podo al (ycnsiglio yroi Ì7i.ctaic del l'irolo
attesta, che il burro della latteria ad (Jn-
tennieming, sia per la sua bontà ilie per
la sua grassezza, è il mif/liore di quanti
altrove vengono fabbricati ed è raccoìiian-
dabile anche. pell<( salute conte prodotto di
luoghi alpestri.
Dalla Società prov. distiett. a Sib: e ad
llntei-mieming.
U dirtsttorc
l^pielniaiiii.
Avviso-
Mi pregio avvertire la mia S[)el.1,abile
Clientela di aver ai)erto nella niia fabbrica
cordaggi in Spalato un laboratorio di Sporte
tanto di Cocco come di Brulla e Sparto
per la Spremiatura dell' olio.
Le medesime sono confezionate dietro i
migliori sistemi economici ed eseguite in
ogni misura a riidiiesta dei Signori com-
mittenti.
Riguardo ai prezzi li ho ridotti al mini-
mo così da non temere nessuna concorren-
za come potranno accei tarsi coloio che
vorranno onoi'ai'mi delle pregiate lor com-
missioni.
Antonio HiaiiosKicli Kahbi'ica coi'da^j^i SjioT'ti». per Olio
Spalato
Un rimedio sicuro j
api)ortano le genuine e molto apprezzate ^
('aramelie (ii Menta pli^erita '
€l ì M a i ili e r
tanto nella ni.ancan.ca d'ajrpel/to che nei
dolori di stoui.aco V'endibili in j)acc,iietti
a 20 sol. nelle Farmacie di (». P. Jkan- •
chi in Zara ed Antonio de A/istuni in '',
Seb'enico. ! ,
La Fabbrica orologi di I. Karecker-Linz
riiiiotto verso coiitaiili s^ciiuitii Renioiitoii' d' Arfronto
a f. ó, àncore con 2 o ii (Miotto d'arf^oiito a 1'. 7,
orologi Tuia a f. 12 ed oro ogi d'oro da f. ó in
sii. Svcfrliarini, orològi u pendolo e catomdlc d'oro-
lojTio ecc. a i)rezzi mij:lioi'i (die* altrove. Inoltro le
più recenti e più ricercate (jualità di Vulocipidi a
f. 100. A richiesta i)rc/zi correnti pfi'atls e franco.
Presso S. Artale in Zara
Carta da involgere. Patent brami: Nei
formati 32X42, 35X45, 39X47 V,
48X<)2 per 100 klg. . . . Carta da involgere. Patent
bruna, formato grande, leg-
giera, 62X90, ad uso Nego-
zianti di manifatture, per
risma Carta uso pergamena, per sa-
luniti. formato grande, greve,
62X90 per risma di 480 fo-
gli (peso circa k. 22.8). . . „ Carta uso pergamena, formato
ntedio 38X^0 (peso circa k.
730) „ Sacchetti di carta. Patent bruna.
da klg. Vj, 1, 2,
f. 13 50
1.50
5.30
1.76
3, 4, 5
Prezzo p. 100 pezzi s. 19, 21, 40, 46, 56 67
Nùmero 82. ZARA, Sabbato 10 Ottobre 1896. Anno
ASSOCIAZIONE.
per Zara fior. 8 anticipatamente, semestre e trimestre in proporzione,
per r impero Austro-ungarico fior. 9, semestre fior. 4:50, trimestre fior. 2:50.
Per gli Stati appartenenti all' Unione postale fior. 12 all'anno, semestre e
trimestre in proporzione. Per gli Stati non appartenenti all'Unione
postale fior. 8 e di più l'aumento delle spese postali, semestre e trimestre
in proporzione. Un numero separato costa soldi 10. - Un numero arr soldi 16.
numeri del giornale si vendono allo spaccio tabacchi di Gioranna Paus via Larga*
Giornale politico, economico, letterario
-2H
Esee II mercoledì e il sabato
Ufficio di Redazione in Yia Carriera n.o 366.
INSERZIONI.
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al prezzo di Boldi 10 la linea, carattere testino. Avvisi ed inserzioni a prezzo
moderato da convenirsi. — I manoscritti non si restituiscono.
Domani, a Trento
Domani si scoprirà 1' effigie di Dan-
te Allighieri, che vide la
ruina, che nel fianco«
Di qua da Trento, 1' Adioe percosse ;
e la festa avrà significato grande di
amore.
Più clie all' esule dal tetro volto e
dal labro sdegnoso ; più che all' amante
inconsolato di Beatrice; più che al
giustiziere degli inimici ; più che al-
l' artefice del verso eterno, la statua è
data al Simbolo che Dante Allighieri
impersona.
È il simbolo di nostra fede civile.
È l'omaggio a chi primo trasse di
cattività la nostra lingua, mutando-
la, da volgare ancella, in donna gem-
mata e regina, nel fascino del verso
che dà per gli occhi una dolcezza al
cuore.
Pel creatore del nostro idioma è dun-
que domani a Trento la festa, cui
prendono parte esultanti, seppure in
ispirito, gli italiani tutti dell' Austria,
cui noi pure ci associamo con devo-
zione.
A noi si reca 1' oltraggio mag-
giore ; e T avversario, protetto, fa stra-
zio, appunto, di quella civiltà italiana,
eh' è secolare prerogativa dei Dal-
mati e che anche qui ebbe luce e po-
tenza per l'opera di Dante Alli-
ghieri.
Ma non importa : i colpi avver-
sari temprano 1' affetto all' idioma no-
. stro dolcissimo, e lo centuplicano. Nel
culto di Dante è il culto alla lingua
delle nostre culle e delle nostre croci ;
e amar Dante è amare il Bello immor-
tale. La terra poveretta, che diede al
mondo il più grande dei commentatori
danteschi, Niccolò Tommaseo, non può
venir meno alle sue tradizioni più
belle.
E come 1' opera di Dante ebbe sem-
pre su questa piaggia ammiratori ar-
dentissimi, e il bacio supremo di Fran-
cesca fece impallidire nei secoli le
giovinette dalmatiche, e il tragico e-
vento di Ugolino diede fremiti e pianto,
così, oggi, è pure tra noi viva lietezza
pel voto sciolto dai trentini, a signifi-
care che cosa sono, che cosa amano,
e, più di tutto, che cosa non vogliono
essere.
Salve Trento! E sia pieno il tuo
voto!
Dalla patria di Girolamo e di Tom-
maseo venga a te con le brezze del-
l'Adriatico l'augurio caldo ed erompente
dal cuore, nella gloria, piena di sole
e di auspici, di Dante Allighieri.
Tutte le epopee, degne veramente di
questo nome, contengono dettagli preziosi
sulla vita intima dei popoli da esse cele-
brati; e per tutte valga l'esempio della
•popea omerica. Nelle opere della vera
poesia epica, nulla è arbitrario, nulla im-
maginario. Il meraviglioso stesso, che vi si
trova, non è che una decomposizione, alle
volte una parodia dell'antica tradizione
religiosa, non è un' invenzione del poeta.
Il soggetto di queste nozze in Montenero
è attinto alla storia. E il poema, di cui
noi facciam recensione, è degno di un canto
dell' Iliade.
Ivan Crnojevich è un grande capo indi-
pendente, la cui capitale è Zabljak, sita
sul lago di Scutari.
Egli si leva e va attraverso V adriatico
mare, portando seco immense ricchezze ; va
a fidanzare una bella fanciulla per Massimo,
suo diletto ed unico figlio, la figlia vezzosa
del Doge di Venezia. Ivano la chiede, il
Doge la rifiuta ; ma Ivano non si lascia in-
timorire; e la ridimanda.
Interessante è il racconto delle cerimo-
nie, che si tennero per la dimora a Venezia
del principe serbo.
Il Doge, infine, acconsente; e Ivano, ri-
pieno di gioia e di orgoglio, pronunzia que-
ste insensate parole :
Il monumento
Il monumento di Dantea Trento, che si
inaugura domani, è opera esimia dello
scultore prof. cav. Cesare Zecchi di Fi-
renze.
Il monumento è alto metri 17.60. Il dia-
metro della base misura metri 13. La par-
te architettonica è tutta in granito roseo
di Predazzo in Val di Fiemme.
Sopra una larga gradinata ad ottagono
si alza un dado pure ottagonale, e vi po-
sa sopra il piedestallo che si va restrin-
gendo, sempre con la forma ottagonale, per
finire in un capitello gotico-fiorentino. I
profili semplici ma nobili ricordano 1' ar-
chitettura giottesca, e fanno risalire col
pensiero all' epoca di Dante. La sobrietà
della linea, appena interrotta dall' elegante
capitello, dà mirabile risalto alle figure,
stupendamente incorniciate.
La statua del poeta, alta metri 5.00, e-
sprime nel volto la fierezza dello sdegnoso
ghibellino, temperata da una certa paterna
benevolenza verso il popolo che si rifugia
sotto il suo patrocinio. Stende la mano co-
me per proteggere chi a lui si affida.
Sul piedestallo, in tre piani diversi, so-
no raffigurate le tre cantiche della Divina
Commedia, VInferno, il Purgatorio e il Pa-
radiso.
A ricordare Y Inferno non e' è che una
sola statua — Minosse — il gran giudice
delle eterne pene.
Più terribile scrutator della peccata non
poteva essere immaginato dall' artista. Ed
a ragione questi prescelse Minosse ad o-
gni altro demonio dantesco per rendere
intiero il concetto di quella giusta distri-
buzione di pene che è l'idea fondamentale
della Divina Commedia. Giù giù nelle bol-
ge infernali si trovano diavoli bestiali che
in mille modi tormentano le anime.
Il Purgatorio è raffigurato al secondo
piano, con un ciclo di figure che girano
torno torno a tutto il piedestallo. Nel mez-
zo sta 1? episodio di Bordello, che è come
il foco a^cui convergono i raggi di tutta
F opera. È qui che 1' artista, con felicissima
creazione, si è unito col poeta a glorificare
l'amore di patria.
Lo stupendo episodio è ora fatto vivo
nei bronzi dello Zocchi. Nel gruppo dei
tre poeti c' è un quadro parlante. L'impeto
del trovatore, la maestà dell' antico ro-
mano, la esploratrice curiosità del grande
pensiero infernale.
Allato al gruppo dei poeti, sorge una
graziosa fanciulla, la quale vede e sente, e,
tutta rapita all' aspetto di que' grandi, mo-
stra la sua ingenua ammirazione nello strin-
gere delle palme, e nella estasi d'un dol-
cissimo sorriso.
Non è proprio una figura speciale tolta
al poema, ma è una personificazione ammi-
rabile delle anime purganti, semplici, pri-
ve d- ogni malizia, tutte piene di bontà
naturale.
Ai piedi della fanciulla giace un' altra
bellissima figura, di pura invenzione del-
l' artista : è un giovinetto ventenne, che col
corpo steso a terra si caccia avanti agli
altri per vedere egli pure il convegno dei
poeti.
Sono ammirevoli le fattezze di questo
bel corpo.
Ed ora passiamo alla destra dei poeti.
Vi stanno i superbi, con la nuca fiaccata
dagli enormi pesi che recano sulle spalle.
Un po' più discosto stanno due poltroni,
— Amico Doge, dice egli, attendimi qui
a Venezia con uno splendido corteo ; io vi
ritornerò ; tu puoi contare su mille uomini
di scorta; io non condurrò meno di mille
uomini, e, se voglio, ne posso condurre di
più; e quando — dopo aver valicato il
mare — io sbarcherò su questa contrada,
manda all' incontro di me, e dei mille miei
serbi, mille dei tuoi latini ; e il più bello e
il più magnifico sarà certamente Massimo,
il mio dolce figliolo prediletto.
Il Doge ascolta queste parole ; le ascol-
tano i due principi suoi figli e i cento si-
gnori latini. Il principe veneto, tutto felice,
apre le braccia ad Ivano e lo bacia in
fronte.
— Grazie per queste parole. Se io avrò la
fortuna di possedere un bel figlio, bello
fra mille, ei mi sarà prezioso come le mie
pupille ; io lo amerò come il mio proprio
figliuolo; ma, bada, se egli non fosse così,
tu puoi sempre venire a Venezia; ma la
tua dipartita non potrà avverarsi senza
qualche dispiacere..
Egli è rimarchevole che in questa poesia
il Doge si esprima con tanta ritenutezza.
Minaccia, ma come un diplomatico, con
una frase oscura. Se il principe non man-
tiene la sua parola potrebbe avere qualche
dispiacere.
Tutti i critici, che esaminarono questo
poema, sono d'accordo nel trovarvi un sin-
golare carattere di calma, di ritenutezza e
di saggezza, anche quando il personaggio
parla con passione. Le parole sono tal fia-
i quali per la scena che „nasce alla quarta
facciata, e che descriveremo più sotto, ven-
gono un poco scossi dalla loro innata pi-
grizia.
Dante trova i neghittosi nell' anti-purga-
torio, ove sono puniti perchè differirono la
lóro conversione all' ultimo momento della
loro vita. Fra questi c' è Belacqua, un fab-
bricatore di cetre, il quale probabilmente
per la sua pigrizia sarà stato la dispera-
zione dei musici d' allora.
Poi veri gon gli avari, condannati a gia-
cersene per terra bocconi, quasi in segno
del loro mondano attaccamento ai beni del-
la terra.
Uno di questi avari con la faccia nella
polvere, lo Zocchi ce lo presenta in una
figura modellata con maestria particolare,
ad onta della enorme difficoltà del sog-
getto.
Accanto a lui se ne sta un altro, forse
un prodigo, il quale, alla vista dell' anima
che vola al cielo, scatta dal letto de' suoi
dolori, sforza i ceppi che lo trattengono,
manda il grido che faceva correre un gelo
per le ossa di Dante, pregustando quasi la
libertà che un giorno sorgerà anche per
lui. Da questo grido vengono svegliati dal
torpore i due pigri che gli stanno poco
discosti.
Ecco come si chiude il mirabile anello
di codeste figure del Purgatorio, che con
un ardimento unico nell'arte, costituiscono
un vero dramma svolto sovra un otta-
gono.
Ed ora ascendiamo al Paradiso.
Ecco Beatrice che in mezzo agli angeli
guarda con tenera compiacenza dall' alto
della sua gloria sui tre poeti che s'incon-
trano nel Purgatorio. Beatrice fu la prima
donna amata da Dante : fu l'ispiratrice
delle sue opere, fu la divina creatura che
gli mandò Virgilio per toglierlo dalla sel-
va in cui si era smarrito, e che lo portò
poi nel Paradiso di astro in astro fino al
trono dell'Altissimo.
L' infinita tenerezza che spira dai versi
di Dante è resa tutta intiera dallo Zocchi,
il quale anziché rappresentarci Beatrice
come la donna estatica, rapita nei misteri
della filosofia e della teologia, ce la rap-
presenta come l'amorosa donna, che veglia
con divino affetto sul genio a cui ha sa-
puto ispirare la Divina Commedia.
Con la sua eterea immagine sospesa al
di sopra del poeta, ci completa il quadro
di Sordello, il quale così è il vero centro
dell'azione di tutto il monumento.
Intorno a Beatrice, sul basamento, sono
foggiate certe figure mistiche di angeli,
con le aureole rilevate, con le ali raccolte,
con le mani giunte, che ricordano tutta la
maniera del Beato Angelico da Fiesole, e
ci trasportano in quel casto ambiente del
frate di S. Marco, così adatto a riprodurre
artisticamente il Paradiso di Dante. Il ca-
pitello giottesco con le sue stelle dorate
è degna corona alle figure fiesolane. Il
Beato Angelico, Giotto, Dante rivivono in-
sieme in questa creazione dello Zocchi, de-
gna certamente dell' altissimo soggetto.
La rovina d'un comune
Da persona seria, e che se ne intende, riceviamo
lo scritto seguente, il quale combina con le affer-
mazioni dello stesso Narodni IÀst, che, tradotte, ri-
produciamo in fondo. È una vergogna che il famoso
libello spalatino argomenti contro la nostra città e
contro il patriottico nostro Comune, mentre ha tanto
marciume indosso. Tutti, a Spalato, alla vigilia del
ta dure, ma vi ha un certo ordine, una
certa logica in ogni discorso.
Il viaggiatore osserva che i serbi, e so-
pra tutto i montanari indipendenti, nei loro
consigli conservano la impassibilità, la
gravità, che distingue gli eroi selvaggi di
Cooper. Gli oratori hanno un bel richia-
marsi alle passioni dell'uditorio. Sfidano
qualche volta i loro avversari, a provare
il contrario delle loro asserzioni.
Ivano, ottenuta la promessa del Doge,
torna nel Montenero. Suo figlio Massimo
gli viene dinanzi, gli reca una sedia d' ar-
gento, onde possa riposarsi. Appena seduto,
rimane però stupefatto, contemplando il fi-
glio in silenzio. Quanto dolore ! Durante
1' assenza del padre, una terribile malattia,
il vaiuolo, scoppia a Zabljak. Massimo, il
bel figlio di Ivano, diviene sì nero, e sì
sfigurato, da non trovarsi uomo più orren-
do. Ivano, allora, si ricorda delle parole
orgogliose, pronunziate nel congedarsi dal
Doge. L'anima sua è colpita da un profondo
scoraggiamento. Gli si corruga la fronte.
Non dice parola ad alcuno. Sua moglie,
vedendolo tanto afflitto, gli abbraccia i gi-
nocchi.
— Signore, sposo mio, perchè mi guar-
date con un volto così oscuro ? Il Doge ha
egli rifiutata sua figlia ; oppure compiangete
i vostri tesori?
Allora Ivano le spiega lungamente le
cose ; e confessa d'aver fatto una promessa
troppo orgogliosa; ei non sa come trarsi
d' imbarazzo. Prevede la collera del Doge
fallimento, domandano la fine della indegna comme-
dia ; tutti, persino quel Narodni List, che altra volta
ebbe a fare 1' apoteosi al Comune redentore di Spa-
lato. Ma lasciamo parlare le cifre .... e gli av-
versari.
A smentire certe manifestazioni ri-
portate dal Jedinstvo, nei numeri 75 e
77, si trova di osservare quanto segue.
Con quale animo e con quale corag-
gio possono i padri della patria por-
tare in campo un nuovo prestito di
fiorini 600,000 a carico del Comune
di Spalato? E' proprio una audacia.
Non bastò loro di avere trascinato in
rovina il Comune ed i contribuenti di
Spalato col prestito, già effettuato, di
fiorini 400,000 e coli' altro di circa
fiorini 200,000? Non bastano questi
debiti enormi, che i posteri appena
arriveranno a tacitare ? No ; essi vo-
gliono definitivamente la totale rovina
del povero nostro paese. Vogliono pro-
prio che i posteri abbiano grata me-
moria della loro mala gestione.
Si pretende che il d.r Bajamonti
abbia lasciato colla sua gestione dei
debiti al Comune di Spalato. Ciò è
falso. Il d.r Bajamonti, se lasciò dei
debiti, lasciò anche dei crediti ; e per-
chè, adunque, nel dimostrare i debiti,
non si portarono in campo e non si
dimostrarono anche i crediti?
E' notorio che per più anni man-
carono al Comune di Spalato i redditi
dei beni di Solta ; e che il Comune
dovette sostenere spese non indifferenti
per liti, onde obbligare i coloni alla
contribuzione.
Ebbene : si venne alla liquidazione
delle domenicali arretrate; si stipula-
rono transazioni coi soltani ; e, quando
il d.r Bajamonti cessò dall' ammini-
strazione, vi erano da riscuotere dalla
rendita di Solta oltre a fiorini 100,000,
i quali furono, se non del tutto, in
buona parte incassati dall' amministra-
zione comunale croata.
Ora, adunque, se il d.r Bajamonti
lasciò qualche debito al Comune, lo la-
sciò, regalando al Comune stesso, fra le
altre, un' opera — l'acquedotto — che
non si può valutate precisamente, ma
che senza dubbio vale più di un mi-
lione di fiorini. E fece tutto ciò, spen-
dendo in media meno di sessantamila
fiorini all' anno e senza aggravare il
Comune di prestiti; mentre il Comune,
diretto dai croato-nazionali, contraendo
il prestito di fiorini 400.000, non ver-
sò al d.r Bajamonti che fiorini 80,000,
che questi vantava a saldo della som-
ma impiegata nella costruzione del-
l'acquedotto; e, anche di questi 80,000,
non gli enumerò che fiorini 42,000,
avendogli trattenuto i rimanenti per
altri titoli.
I rimanenti fiorini 320.000 del pre-
stito dovevano servire per soddisfare
il debito con 1' usina del gas, che ri-
e si ricorda delle sue minaccie; teme
che non avvenga querela tra Serbi e Ve-
neti.
La consorte, come ebbe udito tutto, gli
dice :
— Non credi tu, o signore, che questa sia
una giusta punizione del cielo per il tuo
orgoglio ? Non sei tu ito a cercare a
molte miglia di cammino una nuora, tu,
signor di Dulcigno, di Antivari, del Mon-
tenero, di molte terre; signore della tua
residenza, delle tue montagne e di sette
tribù?
Udito tale rimprovero Ivan balza come
viva fiamma.
— Io non ho mai chiesta fidanzata ve-
runa. A chiunque mi verrà a parlare di
questo viaggio, gli strapperò un occhio dal
fronte.
Un anno è già passato ; e l'anno si ra-
doppia, si triplica e diviene uno spazio di
nove anni.
Quando ecco, passato il nono anno, Iva-
no riceve uno scritto dal Doge, il quale gli
rinfaccia di non aver mantenuta la data
parola; gl'intima d'inviare il fidanzato, o
di sciogliersi dall' impegno. Ivano legge
attentamente la lettera e si desola. Non
si trova in quel momento presso di lui
alcuna persona saggia, alcun uomo di con-
siglio, al quale possa confidar le sue pene.
Riguarda tristamente la sua donna, la quale
gli dice:
— Signore e padrone Zrnoj^vich; una
femmina ha essa mai dato buon consiglio ?
mase in arretrato pelle mancate con-
tribuzioni delle rendite di Solta e
pelle enormi spese che 1' amministra-
zione Bajamonti dovette sostenere in
litigi, onde obbligare i soltani alla
contribuzione. Doveva servire pella
costruzione del macello e della pe-
scheria; opere queste, che si fecero,
sì, ma con una spesa superiore al
loro valore. Il macello, appena finito
e pagato con l'importo di fiorini 38.000,
perchè male costruito, costò al Comune
altri fiorini 10,000, per tal qualmente
ripararlo.
Se il d.r Bajamonti ricostruì con
ingenti sacrifici 1' acquedotto, 1' acque-
dotto, oggidì, dà al Comune un introito
non indifferente, tale da superare di
gran lunga il censo del capitale im-
piegato per la sua costruzione.
Se T amministrazione croata riscosse
fiorini 100,000 circa dai soltani per
crediti lasciati dal d.r Bajamonti e
simili, e se si dovevano pagare le
nuove costruzioni col di già effettuato
prestito di fiorini 400,000, che biso-
gno e' è adesso di tornare a fare un
prestito di fiorini 600,000, per pagare
— fra altro — 1' usina del gas ?
E' questo un goffo pretesto. Dica piut-
tosto il Jedinstvo, che il gas lo si ha da
pagare per l' epoca dell' amministra-
zione Bulat e compagni ; dica che oc-
corrono denari in cassa per potere di
essi disporre a beneplacito di chi li
amministra, per poter esuberantemente
pagare coloro, che compileranno le
liste elettorali per la nuova rappre-
sentanza comunale, come si fece nelle
passate elezioni, quando si rimunerò
l'attuale cassiere comunale con fiorini
400 e si dispendiarono altre migliaia
di fioriiffrpcr gli elettori.
Ecco come si spreca il denaro della
povera popolazione di Spalato. E si
ha il coraggio di protestare, se qual-
cuno chiama la nostra una disgrazia-
ta città ? Altro che disgraziata !
Dove mai si è visto, che un ammi-
nistratore, che firma i mandati di cas-
sa, ossia gli ordini di pagamento, sìa
primo cugino del cassiere che li paga?
Neppure negli uffici regi c per-
messa la parentela, o la affinità in uno
stesso ufficio ; e molto più non deve
esser permessa in un Comune, e parti-
colarmente tra coloro, che amministra-
no la sostanza del Comune.
Secondo il Jedinstvo, l'acquedotto è
un' opera mal costruita. E', questa, una
ribalda bugia, che viene ripetuta in per-
fetta malafede dai nostri avversari. Noi
domandiamo : perchè si vuole che sia
male costruito ? Fuori le ragioni e i
dati tecnici i Od è forse vero che
si fanno di nottetempo dei guasti per
potere sprecare danaro ed occupare
gente al lavoro, onde possa a tempo
È ella capace di darlo ? Noi abbiamo lunga
capigliatura, ma spirito corto. Frattanto,
se tu lo chiedi, io ti darò un consiglio.
E un gran peccato agli occhi di Dio;
è un' onta, è uno spergiuro d'impedire la
felicità di questa figlia latina e di condan-
narla cosi ad una eterna reclusione. Senza
dubbio, Massimo è orrendamente sfigurato
dalla malattia ; ma i Veneziani sono brava
gente e poi sono anche tuoi parenti. Non
temere quindi i loro rimproveri; e io ag-
giungerò ancora questo : se tu prevedi qual-
che dispiacere nel paese d'oltre mare, non
dimenticarti che hai uno scrigno pieno di
oro, che le tue cantine sono fornite di vino
e i tuoi magazzini sono carichi di frumento
Avrai di che pagare gli ospiti delle noz-
ze. Tu volevi riunire un migliaio di ca-
valieri ; prendine due mila ; scegli i migliori
guerrieri e i migliori cavalli. I Latini ve-
dendoti cosi scortato, e con tanto splendore
di comitiva, non saranno buoni a farti rim-
provero, quand' anche tuo figlio fosse
cieco,
Ivano manda un grido di gioia ne sentire
il saggio consiglio e si affretta di rispon-
dere al Doge per annunziargli il suo arri-
vo. Chiama i suoi serbi e lor detta par-
ticolari istruzioni per tutti i capi che
sono sotto i suoi ordini. Spiega la maniera
colla quale eglino debbonsi ornare e come
dobbano equipaggiare la loro gente, perchè
egli possa comparire splendidamente a
Venezia.
Dr. Giacomo Chiudina. (Continua.)
Gli incerti del giornalismo. — Ci
scrivono da Ragusa, in data dell' 8 cor-rente:
«Due fra i più abietti figuri del par-
tito croato proditoriamente aggredirono ieri
sera il redattore del Dubrovnik.- Al fatto
si attribuiscono diverse cause d'indole pret-
tamente partigiana; ma non sarebbe da
meravigliarsi se una sedicente apologia,
comparsa nel n.o 44 della Crvena Hrvat-
ska, abbia potuto produrre una cotanto sel-
vaggia esaltazione in quei due filibustieri
dell' infima plebe. Che un'aggressione fosse
stata preventivamente organizzata contro
il redattore Fabris, ci convince una molto
singolare circostanza, di cui pure egli si è
servito per f analoga denunzia in via po-
litica, dappoiché in sede penale non pareva
si potesse ottenere effetto sollecito, nella
considerazione che già da bea cinque mesi
contro uno dei due aggressori pende una
denunzia-per pubblica violenza contro un
orgauo di polizia, senza che ancora sia
stato fissato il relativo dibattimento.
Dal complesso di molti fatti, che vanno
clandestinamente svolgendosi, e di cui a suo
tempo ci occuperemo più diffusamente, deve
arguirsi che hanno fatto di nuovo capo-
lino le sovvenzioni di quel pio istituto che
sinora trovasi sottratto a qualsiasi sorve-
glianza governativà e giuntalizia, dappoiché
certi messeri non sono poi tanto splendidi
da provvedere dalle proprie borse ai loro
politici interessi e ad altre partigiane agita-
zioni.»
Società filarmonica. — All' ultimo
trattenimento della Filarmonica, datosi do-
menica, il solito pubblico sceltissimo e nu-
meroso. I signori allievi e dilettanti —
egregiamente istruiti dal m.o Ravasio —
iniziarono il concerto, cantando in coro una
difficile Barcarola del Guercia, riscuotendo
calorosi applausi per la fusione perfetta
delle voci e la artistica coloritura. Con
eguale abilità e con eguale successo ese-
guirono poi un coro del Macbeth e quello
del sccond' atto della Bohème di Leouca-
vallo, una graditissima novità.
Il signor Pini, tenore, non potè prender
parte al concerto per indisposizione, sicché
la signora Cronia-Berettini cantò, sola, il
delizioso racconto di Mimi nella Bohème
di Puccini. E lo cantò da vera, da elet-
tissima artista, di nulla scapitando nel
confronto, inevitabile. Cantò con una grazia
squisita, miniando con grande sicurezza
ogni frase, dandole risalto con la bellis-
sima voce, piena di fascini. Alla distinta
cantante il pubblico fece una magnifica
ovazione, esigendo il bis.
Il classico duetto della Traviata ebbe
pure nella signora Cronia-Berettini un'in-
terprete degna di figurar con successo in
uno dei teatri primari. Accento appassio-
nato, voce limpida ed estesa e ben mo-
dulata. Emerse a di lei fianco, e assai bene,
l'egregio d.r Bugatto, baritono che fra-
seggia con eleganza e canta con artistica
abilità, giovandosi di una voce bella e ar-
moniosa. Entrambi furono assai applauditi
dal pubblico.
La signorina M. Lovrich, rivelando grande
abilità tecnica, e ottenendo meritati ap-
plausi, esegui al piano due concerti di Mò-
szkowski irti di difficoltà tecniche. ;
Ma il clou della lieta serata è stato il
concerto di mandolini, che entusiasmò 1' u-
ditorio. I mandolinisti.diretti con grande
perizia e con grande amore per l'arte dal
giovine signor G. Woditzka — erano, lui
compreso, precisamente dieci.. Erano i si-
gnori : fratelli Bock, Ballarin, Bauch, Cro-
ma, Namer, Papài-ella, Pino, Testa ; e tutti
di una diligenza e di un' abilità d< gne del
massimo encomio. Mirevole, infatti, la fu-
sione dei dolcissimi suoni e la loro deli-
catezza negli adagio e la loro potenza nei
crescendo, sicché, a volte, pareva di udire
un'orchestra forte e completa. I mandòli-
nistì suonarono deliziosamente delle Remi-
niscenze della Carmen — pezzo di squisita
fattura che il pubblico volle bissato — e
una poetica serenata del Francia. Insomma
lasciarono la più gradita impressione e il
desiderio di essere riuditi in ogni accade-
mia della nostra Filarmonica.
Ispettore scolastico provinciale.
— Ad ispettore scolastico provinciale, pel-
le scuole popolari, venne nominato il si-
gnor Antonio S.tròll, direttore dell' istituto
magistrale maschile.
Echi della visita vescovile. — Ci
scrivono da Ragusa, in data del 7 corrente :
«Tra 1' organo locale dei serbi e quello
dei croati ferve acre polemica circa la
nota visita fatta dal vescovo Marcellich
alla società, operaia croata. I famosi cano-
nici gravassi Pista e Liepopilli, ispiratori,
secondo il Dubrovnik, della visita, sorsero
nella Crvena in difesa del vescovo e della
religione cattolica, che essi dicono peri-
colare per la continua agitazione del par-
tito serbo, il quale ora tenterebbe di sce-
mare V influenza del vescovo col farlo
apparire un agitatore croato. Noi riteniamo
la difesa dei due canonici più di danno
che di vantaggio tanto al vescovo che alla
religione. Due cosi spinti e fanatici po-
liticanti non possono certo aver una parola
capace di effetto persuasivo sugli avversari.
Le loro apprensioni poi circa i pericoli che
corre la religione, sono ora del tutto in-
tempestive. Dovevano ben prevedere, come
saggiamente. osservava il Dalmata nell'ar-
ticolo intitolato Della lingua, inserito nel
n.o 82 del 13 ottobre anno corrente, che
col cercare di soffocare le tradizioni latine
ed italiane nella provincia si portava anche
un colpo mortale alla religione cattolica,
le cui pratiche e dottrine sono da noi in-
timamente connesse colle suddette tradi-
zioni, per modo che lo scostarsi da queste
deve necessariamente condurre al grecismo.»
Ija pesca. — Scrivono da Comisa, in
data del 6 corrente:
«Questa del novilunio di ottobre, straor-
dinariamente concessa dal Governo marit-
timo di Trieste, si dimostrò oltremodo ric-
Ciò prova una volta di più che certe
^eggi antiquate di pesca non fanno più
per i giorni.nostri e che una buona volta*
dovrebbero essere poste negli archivi. Sap-,
piamo che la fabbrica francese in questi
ultimi venti giorni di pesca confezionò quasi
un milione di sardelle ed oltre mezzo mil'one
di scombri, dando giorqalmente lavoro ad
oltre un centinaio di persone. Veniamo poi
informati che il Governo marittimo, visto
il brillante esito di questa ; pesca, per gli
anni avvenire permetterà che la pesca
delle sardelle a Comisa sia prolungata fino
al mése di novembre.,,
Un altro giornale. — È minacciato,
umoristicamente, un nuovo giornale da op-
porre al Bravi Dalmatinac. S'intitolerà con
menzogna, o con pleonasmo, Dalmatinski
Hrvat. Menzogna perchè i Dalmati non
sono mai stati croati; e cinquant'anni or
sono, in Dalmazia, nessuno poteva neppur
sognare le odierne delizie croate : pleonasmo,
perchè, data l'inconcessa ipotesi che una
parte di Dalmati sia croata, non c'è il bi-
sogno di rilevarlo. Sarebbe lo stesso che
dire il: Toscano Italiano. Ma la Dalmazia,
nelle sue tradizioni storiche e nella indole
etnografica dei suoi abitatori, nulla ha di
comune con la Croazia.
Del resto è ben caratteristico questo
spagotto della grande ed onnipotente ca-
morra croata (che dispone di molti gior-
nali e tutti scritti pel popolo) di fronte ad
un piccolo giornalino, che accentua un sen-
timento assai elementare e patriottico, il
sentimento dalmatico, e propugna la con-
cordia fra italiani e slavi.
Le bande nere della Crvena e della Ka-
tolicìca e del Narodni List non vogliono
però saperne di concordia. L'odio è il loro
programma ed il loro vangelo! Del resto
si servano. Il nuovo libelletto non ci fa
nè caldo, nè freddo.
Infamie. — La Dalmazia Cattolica —
giornale sé dicenté religioso ! ! ! — finge
di cestinare un carteggio, pur di denigrare
alcuni professori delle scuole medie, nostri
ottimi consenzienti, e gabellarli per atei e
mangiatori di preti.
Falso, falso, falso ! Parecchi professori
delle scuole medie sono nostri consenzienti
politici, ma hanno una vita sociale spec-
chiatissima per rettitudine, e, in politica,
sono moderatissimi. Essi non collaborano
al Dalmata, o vi collaborano solo in argo-
mento di storia patria, e nou si mettono a
capo, come fanno certi professori di Spa-
lato, per esempio, di rumorose agitazioni
settarie, vestiti in maschera di Sokolaši.
Non gridano zivio a Stareevich o alla
Velika Hrvatska, come alcuni professori di
Spalato. E non insultano intere cittadi-
nanze eome fanno, ad esempio, certi pro-
fessori di nostra dilettazione, che per di
più sono preti. È una vergogna, una vera
vergogna, l'attacco a persone chete e tran-
quille, che non, disturbano alcuno ; è una
vergogna, una turpe vergogna, 1' allusione
bassa e delatricè contro cittadini egregi e
rispettabili, che per la loro vita illibata,
tutta famiglia e lavoro, lucrano la generale
estimazione. Ed è un giornale religioso
che si serve di consimili mezzi? Pfui!
La perdita del piroscafo «Xaiade.»
— Come i lettori ricorderanno, il piroscafo
llòydiano Naiade. in rotta da Cattaro per
Trieste, s'investiva all' alba del 28 otto-
bre, all'imboccatura del canale di San Ni-
colò presso San Pietro della Brazza. In
causa d«lle molteplici vie d'acqua apertesi
nella chiglia, i magazzini e il riparto mac-
chine del Naiade furono invasi dall' acqua.
Ma grazie ai provvedimenti attuati con
sollecitudine dal capitanò, tanto la posta
quanto i passeggeri non ebbero a subire
alcun inconveniente. In aiuto del piroscafo
investito, accorreva prima >' Iris e quindi
10 Steplianie del Lloyd, e in quest' ultimo
venne fatto il trasbordo dei passeggeri,
della posta e di parte del carico, che fu-
rono portati a Trieste. Sull' Ira e su di-
verse maone rimorchiate dal Pluto, venne
poi fatto il trasbordo di tutto il rimanente
del carico. Ma malgrado che il piroscafo
fosse alleggerito di tutto il peso inutile, e
malgrado gli sforzi fatti dal rimorchiatore
Pluto, dal piroscafo Danubio e dagli altri
piroscafi inviati colà, non fu possibile ri-
mettere il Naiade a galla. L' incaglio, che
a tutta prima sembrava di poca impor-
tanza, apparisce invece grave cosi che si
è determinato l'abbandono del piroscafo.
Verrà salvato quanto si potrà: macchine,
attrezzi, mobili, ferramenta, legname, ecce-
tera. Insomma il Naiade fu.
Eccedenze. — Arresto. - Lunedi a
sera, verso le 8 e mezzo, in un'osteria in
Via San Demetrio, alcuni giovinastri fore-
stieri, venuti qui per fare il militare, com-
mettevano eccessi, bestemmiando orribil-
mente contro Zara e contro la sua^ citta-
dinanza, ed emettendo, miste a canti, delle
grida provocatrici. L'ispettore delle guar-
die di P. S. Grazia Mircovich intimò loro
di starsene cheti. Ma quelli persistettero ;
sicché si vide obbligato a far sgomberare
11 locale. Usciti fuori gli eccedenti, certo
Natale Radich di Sebenico scagliò offese
e villanie contro 1' ispettore delle guardie ;
sicché venne arrestato.
Ferimento. — Neil' Arena, dall' alto, è
un mare di teste. Ragazzi, serve, giovanotti,
soldati stanno a bocca aperta davanti allo
spettacolo ineffabile delle cosidettó gondole
in altalena. I ragazzi sono i più fervidi
navigatori. Di tratto in tratto qualche ser-
vetta rompe le file, e, arditamente, si dà
alla navigazione. Un organo muggisce dei
walzer che sembrano imprecazioni. Delle
lampade fumose illuminano fantasticamente
la scena, con chiaroscuri degni d'un qua-
dro fiammingo. Vocia dall'alto del palco-
scenic > il padrone, il sovrano, il commo-
doro di tutte le gondole. E le gondole sal-
gono rapide e sprofondano, giù, con lucci-
cori d'ottone brunito, in mezzo alle inte-
riezioni e allo sghinazzar della folla.
— l'àdrioì indriof gridava l'altra sera
Antonio Rancich, adetto al servizio del
carosello, ad un gruppo di giovanotti con-
templante le gondole. — Indrio, indriof,.
:fàuséètiM- gli1 obiettò fra gli
altri certo Enrico Zamola e parcossa
non ti- mandi via quei che sta dalV altra
parte?. ,f
— Panihè, parche... E, dopo un concitato
diverbio, vennero alle mani. E il Rancidi,
ferì alla spalla destra, con un colpo di
temperino, il Zamola. La ferita nott è grave ;
ma il feritore — un giovinetto sedicenne
— venne Subito arrestato dalle guardie
della polizia comunale e deferito all' auto-
rità giudiziaria.
Pili' e Pali*. — Chi, giorni sono, fosse
andato a passeggiar lungo la strada mae-
stra, avrebbe incontrati due individui- so-
spetti, rassomiglianti come due goccie
d' acqua ai famosi Piff e Paff di una nota
operetta. E, infatti, appena venuti in città,
i due mariuoli si misero ad esercitare la
nobile industria del furto. Alla maestra si-
gnorina Evelina Pomaisel, mentre faceva i~
struzione, rubarono un havelok appeso nel-
l'atrio della scuola. Denunziato il furto alla
polizia comunale, questa mise subito le mani
addosso ai due furfanti,, .che erano giusto
in procinto di vendere il soprabito. Venne-
ro arrestati e deferiti alla autorità giudi-
ziaria. Sono certi Francesco Kokol e Adolfo
Fiala.
Disegni perduti. Il proto-muratore
Giuseppe Battara ha smarrito per via * i
disegni e i fabbisogni dei lavori da lui e-
seguiti in casa Begna pel Convitto Tom-
maseo. Chi per caso avesse trovate tali
carte, voglia gentilmente ritornargliele.
Per finire. — L' arme Cede alla toga.
Oggi il consigliere X, perfettamente
monturato, entra nell' aula e dice all' u-
sciere : :
— La me toga la daga.
E domani dirà :
— La me. daga la toga.
La Pozione antisettica del dott. G. Ban-
diera è il miglior rimedio, finora conosciu-
to, per la cura della tisi polmonale. Dessa
riesce utilissima anche nei catarri bron-
chiti, acuti e cronici, nella bronco-alveo-
lite, nella bronchite fetida e malattie affini.
Attenti alle falsificazioni od imitazioni. Non
si accettino bottiglie di Pozione antisettica
se non sono munite di marca di fabbrica.
Ogni Jlacon costa 1. 4. Deposito generale
in Palermo, presso la Farmacia Nazionale,
Via Tornieri, 65. Sub-deposito in Zara
presso la Farmacia C. P. Bianchi.
Corsi d'istruzione in lingua tedesca. —
Scolari ed adulti, che sono intenzionati di
imparare la lingua tedesca, verso modico
onorario, sono pregati di ritirare informa-
zioni ulteriori e di farsi eventualmente
iscrivere, fino al 28 corrente, presso la
ditta libraria del signor E- cavaliere de
Schònfeld.
Nel caso che il numero fosse sufficiente
verranno aperti degli appositi corsi, con
riguardo al tempo libero dei partecipanti.
L'iscrizione degli scolari seguirà da
parte dei genitori ,g. raccomandatari.
La Lega Nazionale in Dalmazia
Per T apertura del ginnasio croato ci per-,
vennero i seguenti importi a favore del
gruppo locai»- : :
Raccolte al solito tavolo del
Grand Hotel cor. 20;—
Somma cor. 20:—
Liste precedenti cor. 18b'4:36
Somma cor. 1884:36
• •.'."" ••'• * " .... . • •• • : * *
Pervennero al gruppo di Spalato :
Per onorare la memoria della defunta
sig.a Giuseppina Willenik, dal sig. Riccardo
Savo cor. 4. • •
Le oblazioni vàrie
All'asilo infantile. — Per onorare
la memoria del defunto sig. Marco Petra-
novich, sig. Carlo Mari eh cor. I,
Per onorare la memoria dèi defunto sig.
Attilio Costan, sig. Pietro Marincovich
cor. 2.
Per onorare la memoria della defunta
sig.a Giuseppina Willenik, sig. Donato Fi-
lippi cor. 10.
Per onorare la memoria del defunto sig.
Giuseppe Abermann, sig. Giuseppe Aber-
mann cor 10. -
La direzione esterna i più vivi ringrazia-
menti ai generosi oblatori.
LE RECENTISSIME
Al consiglio dell' impero.
L'ultima seduta trascorse alquanto tran-
quilla. L'ostruzionismo si accontentò di
una sola votazione per appello nominale,
per poter rendere possibile il passaggio
alla discussione, sulla proposta del depu-
tato d.r Funke di porre il gabinetto in i-
stato d'accusa per la promulgazione delle
ordinanze sulle lingue. Il d.r Funke parlò
sei ore. Considerò le conseguenze delle
ordinanze sulle lingue e descrisse, con la
scorta di uua : serie di esempi, l'odio nu-
trito dai czechi contro i tedeschi. Fra al-
tro citò un articolo di un giornale czeco,
nel quale raccomandasi di adottare il ba-
stone contro le cimici tedesche di Praga. Il
d.r Funke disse alla fine del suo discorso
che % assolutismo in Austr a è impossibile.
La. sospensione. costituzione segne-
rebbe la rovina e lo sfascelo dell' Austria.
La visita di Goluchowski.
U esercito italiano, giornale che rap-
presenta l'opinione prevalente nelle alte
sfere militari, a proposito della' visita di
Goluchowski, scrive che 1' alleanza dei due
Stati, una volta fieri avversari, è al gior-
no d'oggi una necessità che si impone
agli uomini politici dei due paesi,' egual-
mente desiderosi di pace e di tranquillò,
sviluppo ; è una grande guarentigia per la
pace generale dell' Europa, che può fare
affidatamento sopra questo accordo in ogni
pericolosa eveutualità. L'alleanza dell' Italia
coli' Austria-Ungheria è adunque entrata
nell' orbita degli interessi positivi e perma-
nenti di fronte ai quali anche le eventualità
più favorevoli di iqna politica romantica (in-
tenda chi può) non potrebbero esercitare
nell' Italia alcuna attrattiva. «È per questo
che la visita del conte Goluchowski al Re
d'Italia, sarà dovunque salutata, come noi
la salutiamo,/quale un fatto altamente
favorevole alla conservazione della pace
edagli ottimi rapporti fra l'Italia e 1'Aus-
tria-Ungheria nell' avvenire.
Ecco come la pensa il partito militerò
italiano.
Una Tittoria socialista.
Nella elezione suppletoria d'un deputato
al parlamento pei comuni foresi del di-
stretto di Krems, sopra 6968 voti validi,
il candidato Leopoldo Daschl ne riportò
4068 e Augusto Dotz 2881. S'ebbero 19
voti dispersi. Risulta quindi eletto Leopoldo
Daschl candidato socialista democratico.
Camera francese.
La Camera approvò senza discussione il
disegno di legge per la divisione in due
del VI corpo d' esercito, come pure la con-
venzione sul servizio postale marittimo con
1' Algeria e la Tunisia. La Camera passò
quindi alla discussione del bilancio. Non
essendo presente alcuno degli oratori an-
nunciati per la discussione generale, la
Camera deliberò di passare alla seconda
lettura. Alla discussione del bilancio del
ministero dell'interno si constatò che era
assente anche il ministro dell' interno, Bar-
tliou, e la seduta fu quindi interrotta.
Il ricorso dì Crispi.
Francesco Crispi ha riportato completa
vittoria alla corte d'appello di Bologna«
Questa ne accolse il ricorso e annullò l'or-
dinanza del giudice istruttore di Bologna
dichiarando l'incompetenza di quella ma-
gistratura nel caso Crispi.
La corte di cassazione respinse l'ag-
giornamento del dibattimento, proposto dal
procuratore generale Pascale. Il senatore
Pessina assunse' la difesa e combattè l'ac-
cusa. La corte di cassazione motivò nel
senso che, stando al presente materiale
degli atti, le autorità giudiziarie ordinarie
sono incompetenti e per ciò decise di an-
nullare la sentenza di Bologna.
Hfartini all' Eritrea.
Un giornale di Napoli fa il nome di
Ferdinando Martini come governatore ci-
vile dell' Eritrea.
Il monumento a Billroth.
Sotto le arcate dell' università di Vienna
è stato scoperto l'altro giorno il monu-
mento a Billroth, eseguito dallo scultore
Zumbusch. Il prof. Gussenbauer, scolaro
di Billroth, di cui ha assunta la cattedra,
ha tenuto il discorso d'inaugurazione. Alla
cerimonia assistettero moltissime persona-
lità. Il palazzo dell'Jim^ Mater era però
troppo piccolo per accogliere tutti coloro
che ricordano e benedicono ri Billroth.
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tilissimi si hanno quasi per niente. Costruite
delle strade, delle ferrovie, dei porti, dei
telegrafi, e vedrete quale meravigliosa tra-
sformazione ! L'uomo dal codino sarà ra-
pidamente cacciato nel!' interno, oppure,
ciò eh' è più probabile, diventerà 1' operaio
dell' europeo, il suo collaboratore umilissimo
per quanto efficace.»
= Una collezione di autografi. —
Un ricco americano, Morvison, morto in
questi giorni, nella sua splendida villa a
Fonthill, possedeva una interessante colle-
zione di oggetti d' arte e d' autografi, giù
dicata 1' unica degli Stati Uniti.
Era costata trent' anni di ricerche pa-
zienti al suo proprietario. Di tutti i sovrani
e di tutti gli uomini di stato eminenti,
specialmente d'Inghilterra e Francia, si
vedono nella collezione gli autografi. Si
aggiungono inoltre quelli di tutte le cele-
brità della letteratura, delle arti e delle
scienze. Ed è bene notare che gli autografi
sono formati non già da poche linee stac-
cate, ma da lunghe lettere, molte delle
quali sono d' una speciale importanza sto-
rica e politica.
In questi ultimi anni il Morvison si era
particolarmente dedicato a raccogliere le
lettere di Nelson e di lady Hamilton ; la
serie era assai numerosa sì da formare due
volumi, che furono stampati. Essi gettano
una nuova luce sulla storia del tempo in
cui grandeggiò il Nelson.
Ije eatastroli dell' acetilene. —
Un telegramma da Nuova York reca par-
ticolari raccapriccianti circa una formida-
bile esplosione avvenuta giorni sono a
Jersey City, nelle officine dell' Aeetelyne
Company.
Ignorasi a quale causa debba attribuirsi
il disastro; se cioè lo scoppio sia avvenuto
per eccesso di pressione o per accensione.
Sta il fatto che un enorme serbatoio e-
splose improvvisamente, verso le nove di
sera, con spaventevole frastuono, semi-
nando nell'officina la rovina e la hiorte.
Quindici persone che si trovavano in
immediata vicinanza del serbatoio, rimasero
letteralmente sfracellate. Un altra ventina
di operai furono sbalzati a molti metri
lontano, riportando ferite più o meno gravi.
Il disastro non. fu limitato a questo, poi-
ché all'esplosione del gi;an serbatoio se-
guirono, per una diecina di minuti, altre
esplosioni di serbatoi minori che comple-
tarono r opera di demolizione iniziata col
primo scoppio.
L'intero fabbricato della Compagnia è
in rovina. Dei muri'sono .crollati, dei pa-
vimenti sfondati e dappertutto sono cumuli
di macerie che danno l'idea della devasta-
zione che segue un terremoto.
Dopo lo scoppio divampò l'incendio che
illuminò coi suoi bagliori sanguigni sini-
stramente la scena, terminando di distrug-
gere quanto era stato dall' esplosione ri-
spettato.
All'opera di salvataggio delle numerose
vittime sepolte sotto le rovine dell'officina,
prese parte tutto il corpo dei pompieri di
Jersey City, coadiuvati da.,n'iimei'osi citta-
dini accoi'si sul teatro della catastrofe.
Il panico nella città fu tanto maggiore
in quanto con l'esplosione la luce elet-
trica si spense repentinamente, e Jersey
City si trovò immersa nel buio più pro-
fondo.
L'immane catastrofe ha piJodotto una
costernazione generale.
LÀ CHOKACA
La notte di San Silvestro è pas-
sata allegramente. Alla ritirata della
Banda Comunale presero parte migliaia di
persone. La marcia, composta da canzoni
patriottiche, venne ripetuta e accompagnata
dagli entusiastici evviva della folla, a Zara
italiana e alla Lega Nazionale.
Alla notte il Caffè Centrale era gremito.
In punto alle 12 s'ebbe il tradizionale volo
della colomba, mentre prorompevano gio-
condi evviva. Degli egregi giovani fecero
dei brindisi inspirati ad un fervido patriot-
tismo ed accolti da applausi fragorosissimi.
Si diedero alla Lega numerose oblazioni.
Al Restaurant del Grand Hotel eguale
folla ed eguale entusiasmo. Anche gli altri
locali pubblici benissimo frequentati.
Fuori, le brigate ponevano una nota al-
legra nella tranquillità della notte. Can-
zoni patriottiche, evviva, un' allegria schietta
e di buon augurio per l'anno nuovo.
Una forte comitiva, essendosi durante la
notte avvicinata alla casa ove ha sede l'i.
r. ginnasio croato, sbucarono improvvisa-
mente molti gendarmi con la baionetta in-
nastata, eh' erano nascosti nei pressi di
quella casa. La grossa comitiva li accolse
col grido di Viva Zara italiana, e poi pro-
seguì cantando la canzone Lassè pur che i
canti e suhi, fra acclamazioni entusiastiche.
Eegnò 1' ordine più perfetto. E Zara ma-
nifestò giocondamente, ancora una volta, il
suo carattere nazionale.
Le predizioni di Falb per il ISOS.
— I pronostici sono per la prima metà
dell'aimo e dicono che i giorni critici di
primo ordine saranno : 22 gennaio, 20 feb-
braio, 8 marzo, 22 marzo, 6 aprile, 6 mag-
gio, 3 luglio, 2 agosto, 31 agosto, 30 set-
tembre, 15 ottobre.
Di secondo ordine: 6 febbraio, 20 a, ile,
4 giugno, 17 agosto, 36 settembre, 29 ot-
tobre, 14 novembre.
Di terzo ordine: 8 gennaio, 20 maggio,
17 giugno, 18 luglio, 28 novembre, 28 di-
cembre.
Falb predice per la prima metà di gen-
naio molto freddo e tempo molto asciutto.
L'Europa centrale avrà poche nevi, ma
moltissima ne cadrà 'in Italia. La prima
parte di febbraio sarà freddissima, ma la
seconda compenserà della prima. Nevicherà
molto in marzo. In aprile frequenza di tem-
porali. Maggio poi avrà tutti i capricci:
caldo, freddo, pioggia e temporali. In con-
fronto il giugno promette di essere galan-
tuomo.
11 tribunale a Selenico. — Senza
detrarre al merito di coloro che più recen-
temente si adoperarono per l'istituzione
del tribunale di Sebenico, vuole giustizia
che si mostri gratitudine viva a quegli
amministratori comunali, che, mossi da
caldo amore di patria, furono i primi a
chiederlo.
Sino dal 23 settembre 1868 queir ammi-
nistrazione autonoma — podestà il vene-
rando Luigi d.r Prari e assessori i sempre
compianti Luigi d.r Zuliani e Antonio d.r
Galvani — presentava all' eccelsa Dieta
dalmata un'istanza colia quale la interes-
sava a prendere l'iniziativa per l'istitu-
zione di un tribunale a Sebenico. Avviata,-
in seguito al voto della Dieta, una per-
trattazione in proposito, in pendenza della
decisione ministeriale, il 28 marzo 1871,
la stessa amministrazione autonoma pro'
duceva una supplicazione all' eccelso mini-
stero della giustizia, con cui rinnovava la
suddetta domanda. Il 24 marzo 1874 il co-
mune autonomo insisteva presso l' eccelso
ministero per T esaudimento ; e il 27 aprile
1875 presentava umilissima supplica in
questo senso a S. M.
Il seme gettato con cura amorosa dagli
autonomi non potè allora svogliersi in
pianta rigogliosa e dar frutto ; ma, coli' an-
dare degli anni, fruttificò; ed ora il Tri-
bunale di Sebenico è un fatto compiuto.
Ci hanno anzi telegrafato sabato (cre-
dendo che sabato uscisse il giornale) da
quella città:
«L' inaugurazione del tribunale è seguita
regolarmente. Parteciparono, invitati, le au-
torità, la rappresentanza cittadina e i rap-
presentanti delle varie associazioni. Dopo
la funzione ecclesiastica, ebbe luogo, nella
nuova sede giudiziaria, la solennità inau-
gurale. Vennero pronunciati tre discorsi
oggettivi. Il signor presidente d'appello e
il presidente del neo-eretto tribunale par-
larono in ambo le lingue del paese. Il po-
destà in slavo. Ripetuti, triplici evviva a
Sua Maestà.»
Pro e contro la miova Procedura
Civile. — Ci scrivono da Spalato, in data
del 3 corrente:
«Domenica 2 corrente, alle ore 11, con-
vennero nella sala maggiore di questo tri-
bunale tutti gli impiegati giudiziari, il
presidente e la Giunta della Camera degli
avvocati, accompagnati da numerosi membri
dell' ordine, i notai, e tutti insomma i giu-
risti della città per assistere, dietro invito
della presidenza del,tribunale, ad una so-
lenne inaugurazione delle nuove leggi di
Procedura Civile.
Il presidente Laneve lesse un discorso
di circostanza assai elevato per concetto
e per forma, riassumendo con sintet'ca
chiarezza lo spirito a cui vengono infor-
mate ed i caposaldi delle nuove disposi-
zioni, rilevando la aumentata delicatezza
delle mansioni affidate ai giudici ed accen-
tuando con lusinghiere parole la sua fiducia
nella cooperazioné intelligente degli av-
vocati di questo foro.
Il presidente della Camera degli avvocati,
d r Edoardo cav. Tacconi, ebbe così a ri-
spondere :
«Ringrazio l'illustrissimo signor presi-
dente del tribunale per gli elogi da esso
fatti al ceto degli avvocati, i quali si pre-
starono sempre con onestà, disinteresse e
premura nel disimpegno delle non facili
loro mansioni, e non mancheranno certa-
mente di agire in egual modo nell' eserci-
zio della loro professione anche nell' ap-
plicazione delle nuove leggi, delle quali
non è d' uopo eh' io mi occupi qui d' av-
vantaggio. A dire il vero, all' ordine degli
avvocati non fu assegnata una gran parte
nella nuova procedura civile, ma ciò non
significa ch'eglino non faranno del loro
meglio, acciocché riesca deUa maggior pos-
sibile utilità nella sua pratica applicazione.
Io però (e con me quelli che apparten-
gono ormai agli uomini vecchi, ai cosidetti
laudatores temporis adi) non posso senza
dispiacere veder andare sepolto, e sparire
per sempre, un sistema che aveva pure dei
meriti, e che occupò le menti di insigni
giureconsulti, sia tedeschi che italiani, dei
quali ultimi, a titolo d'onore, ricorderò
il celebre Racchetti, professore, a miei
tempi, di procedura civile, presso l'univer-
sità di Padova, il Sonzogno e il Gennari,
che ci lasciò un vero gioiello nel suo Hbro
Teoria delle prove nel processo civile au-
striaco.
Senonchè lo spirito dei tempi reclamava
una riforma, e la riforma fu data. Accet-
tiamola di buon grado, e, seppure lasci
parecchio a desiderare, come lo lasciano
tutte le cose umane, nelle quali invano si
cerca la perfezione, speriamo che in ap-
presso con opportune move disposizioni si
adotteranno i necessari miglioramenti.
Anche in Germania si rimarcano dei di-
fetti nella pratica applicazione della ana-
loga vigente procedura civile, e si propon-
gono già delle modificazioni, che noi senza
dubbio avremo, emergendone poi il bisogno.
Non posso peraltro non osservare,^ che
forse troppo presto fu messa in attività la
nuova procedura civile, mentre, non es-
sendo ancora fra noi tutto completamente
pronto e disposto, con riguardo anche al
ritardo nelle traduzioni, rimane a veder
se potrà tosto funzionare in modo tale da
corrispondere ad ogni aspettativa.
E qui ringrazio di nuovo l'illustrissimo
signor presidente del Tribunale, uomo me-
ritamente lodato per le attitudini e l'atti-
vità che lo distinguono, e chiudo il mio
dire^ mostrando compiacimento per me e
per gli egregi avvocati, miei colleghi, colle
parole di Cicerone : Laetus sum laudari a
laudato viro.
Società dei Bersaglieri. — Domani
la patriottica Società dei Bersaglieri inau-
gura, con un trattenimento famigliare e con
ballo, i locali sociali al Teatro Nuovo.
Buon principio!
Funerale a Borgo Erizzo. — È
morto a Borgo Erizzo l'aggiunto capovilla
Simeone Jovich, un ottimo vecchio, molto
affezionato alla nostra causa. I Bersaglieri
di Borgo E rizzo gli fecero un bel fune-
rale, cui il Comune mandò delle torcie.
Società dei Bersaglieri di Borgo
drizzo. — Domani ha luogo un'adunanza
ordinaria nei locali sociali col seguente
ordine del giorno: I. lettura ed approva-
zione del verbale dell' ultima adunanza ;
IL Resoconto finanziario ; III. Elezione
delle cariche sociali per Y anno 1898 ; IV.
Proposta di una aggiunta allo statuto ; V.
Eveniuali proposte.
Società Corale. — E' d'uopo conve-
nire — senza la menoma esagerazione —
che nella accademia di domenica la nostra
Società Corale si fece veramente onore. I
coristi, signorine e uomini, cantarono assai
bene, con perfetta fusione di voci e con
effetti di coloritura. Si vede che il maestro
Traversi — abile e paziente — non s' è
risparmiato nell'istruirli e che il coro so-
ciale va sempre più migliorando. Piacque
assai il quartetto dei mandolinisti e venne
ammirata — come altre volte — la grande
maestrìa della signora Teresita Traversi nel
trattare il pianoforte. Tutti gli esecutori
vennero calorosamente applauditi ed alcuni
pezzi vennero fatti bissare. E' assai de-
plorevole, però,' e lo diciamo francamente,
che pochi dei numerosi invitati siano in-
tervenuti al concerto. E' male non inco-
raggiare, almeno coli' applauso, dei bravi
operai, che, finito il lavoro, si svagano col
canto.
Buffonate. — Ci scrìvono da Spalato,
in data del 4 corrente:
«False, false del tutto le accuse mosse
da un corrispondente locale del Narodni
List per adombrare due impiegati postali
di qui. Nel locale ufficio di posta e tele-
grafo, se mai, abbondarono sempre le di-
mostrazioni in senso croato ; ma tutti gli
impiegati conoscono le due lingue del paese
e le usano attentamente nel contatto con
le parti. Nei casi concreti citati dal Na-
rodni List gli impiegati agirono secondo le
prescrizioni ufficiose; tanto è vero che sono
sempre in grado di rispondere del loro
contegno ai loro superiori.»
Il signor difensore penale Riccardo
Camber — a rettifica di una notizia inse-
rita nel n.o 104 del Dalmata — dichiara : «io
non entro minimamente nè nella ,cessione
del giornale Mattino e Sera al signor To-
massich, nè molto meno ho rapporto di sorta
colla redazione dei sopradetti giornali.»
Noi soggiungiamo che la notizia l'ave-
vamo tolta da un altro giornale.
Fucilate per q^uestioni di confine.
— Venerdì mattina il capovilla di S. Cas-
siano, Giuseppe Pericich, con alcuni ron-
dali colse vagopascenti entro il confine di
S. Cassiano alquanti buoi appartenenti a
villici di Gallovaz.
In forza delle norme vigenti, il capovilla
di S. Cassiano sequestrò gli animali e mandò
a chiamare i relativi proprietari per addi-
venire alla constatazione del danno causato
da quel pascolo ed eventualmente ad un
accomodamento.
Venuti a cognizione del fatto i proprie-
tari degli animali, in compagnia di molti
altri convillici, accorsero sul luogo ed alla
vista del capovilla e dei rondari di S. Cas-
siano cominciarono a sparare contro di
essi.
Il capovilla Pericich rimase ferito ad un
piede, non però gravemente. La cosa però
avrebbe avuto assai più serie conseguenze,
senza l'intervento dei gendarmi, che furono
costretti di sparare diversi colpi per met-
tere in fuga gli aggressori.
Bel tomo ! — Ci scrivono da Zlarin :
«Nell'ultima seduta del nostro consiglio
comunale, V assessore Giovanni Anicin ebbe
un contegno eccezionalmente comico. Si
mostrò inquieto, ebbe atteggiamenti di pro-
testa, fece ridere. Infine, per coronar 1' o-
pera, si scagliò con pazza ira contro il
Dalmata, quasiché il Dalmata non lo a-
vesse sempre risparmiato. (E fece male.)
Il contegno ed il linguaggio del nostro
Bacighin destarono un senso di nausea nei
buoni patrioti zlarignani, che sono affezio-
nati al partito autonomo e professano viva
simpatia pel vostro vecchio e patriottico
giornale.»
Ma si serva, quel caro sor Anicino, si
serva ; chè, tanto e tanto, non perderemo
r appetito per questo.
In fascio. — Tutti si lagnano dell' e-
strema leggerezza dei bolli nuovi. Son
fatti apposta così per impedire le frodi.
Attenti, adunque, nell'adoperarli. — La
Società Vinicola per la Dalmazia (purché
non abbia la sorte di tante altre società
consimili!) avrà il suo primo congresso, a
Spalato, addì 16 gennaio. — Col primo di
febbraio Gravosa avrà un arrivo giorna-
liero di piroscafo da Trieste o da Fiume.
— Anche al Tribunale di Ragusa si é i-
naugurato con solennità la nuova proce-
dura civile.
Per finire. — Il primo barbiere di
Zara (venendo da Porta Marina) ha espo-
sto tre banconote da cinque sul solito ba-
cile di capo d'anno. Pensa che, al solo
vederle, gli avventori daranno mancie più
generose. Ma — ahi duro fato! — mentre
il barbiere esce un momento, un ladro, a-
bilissimo, gli porta via in un lampo una
delle banconote. Ecco una generosa man-
cia che il ladro si è accordato a sé stesso.
Prezz^o di ogni bottiglia, con istruzione,
L. 4. Rifiutare le imitazioni; chiedere la
marca di fabbrica.
Le oblazioni varie
All'asilo infantile. — Per onorare
la memoria della defunta sig.a Elena de
Resetar, dalla distinta sua »ignora madre
Nicoletta v.a de Seifert cor. 200, dal sig.
Ferdinando Ragazzini cor. 2.
Per V albero di Natale. Dalla sig.a Pao-
lina Palina cor. 6, dalla sig.a Anna Prinz
cor. 1.
La direzione esterna i più vivi ringrazia-
menti ai generosi oblatori.
Fra libri e giornali
De Roberto Federico — Gli Amori —
Casa Editrice Galli di Baldini, Castoldi
& C. — Milano 1898.
Dopo V Amore, gli Amori. Se il primo è
una trattazione sistematica e filosofica di
questo gran fatto umano, che irritò sempre
la speculazione di tutti i letterati; il se-
condo è la raccolta di moltissimi casi di-
versi, opposti ed inconciliabili, che sorgono
e si manifestano nella presente nostra so-
cietà, sotto la spinta dell'eterna passione.
Gli Amori sono il corollario pratico, espo-
sto con somma evidenza di analisi, ai di-
versi postulati scientifici che V Amore am-
metteva: donde una serie di novelle, certo
prese dalla realtà e scritte con quella forma
sobria, incisiva ed ardita, che l'autore
possiede di special natura; novelle, che ven-
gono raccontate in lettere ad una geniale
contessa, la quale si rivela come opposi-
trice delle teoriche erotiche del de Ro-
berto, fino dalla prefazione. Nulla dunque
sfugge all'autore, nè il plateale e comune
atto, nè i fremiti e l'ansie, nè l'idealità som-
ma, nè il sacrificio, nè 1' egoismo, nè la
dedizione cpmpleta. Anzi, in quest' ultimo
libro, se da una parte ha usato la mas-
sima evidenza plastica e l'audacia, per
nulla lasciar indietro, dall'altra adopera
una somma delicatezza di lingua, la quale
nulla velando del concetto fa in modo, che
le più sensibili orecchie e i più squisiti
temperamenti non ne vengano turbati.
Sembra impossibile, che dopo tutto quanto
hanno detto suH' amore, da Brantòme a
Bourget, da Balzati a Mantegazza, ancora
il De Roberto abbia potuto esporre qualche
cosa di nuovo, o, se non tale nel fatto,
nella interpretazione e nella forma. Certo
che questa nuova opera serve a dare un
carattere ormai speciale al nostro autore,
il quale può arrogarsi il titolo di filosofo
dell'amore non forse per la maestrìa e la
delieatezza formale, nelle quali il Bourget
eccelle, quanto per l'intuito profondo e la
analisi di questo astruso problema. Onde
tutti, come sempre, vorranno leggere que-
sto volume che così da vicino li interessa
ed ameranno nel vedersi compresi nei
molteplici casi di queste novelle, nelle
quali si ritrovano questi episodii di vita
passionale fotografati dal vero da Federico
De Roberto. P. V.
LE RECENTISSIME
Chi soffre malattie di petto (tubercolosi,
bronchite, catarro polmonare, eccetera)
sperimenti la rinomata Pozione antisettica
Bandiera. Tale specifico, d'ammirevole ef-
ficacia, uniformato alle disposizioni di legge,
trovasi depositato nelle principali farmacie
d'Italia e dell' estero. In Palermo, presso
la Farmacia Nazionale, via Tornieri, 65.
In Zara alla Farmacia C. P. Bianchi.
Nelle conferenze fra il barone Gautsch
e i deputati tedeschi della Boemia, oltre
che delle ordinanze sulle lingue, si trattò
di tutte quelle questioni dalla cui solu-
zione dipende la ripresa dell'attività par-
lamentare e il ristabilimento di condizioni
normali in Boemia.
Generalmente si crede che gli avveni-
menti della settimana decorsa dovrebbero
imporre ai ^ eputati tedeschi una energica
azione a difesa dei diritti dei tedeschi in
Boemia.
— Si comunica utficialmente che dinanzi
a Chemulpo si trovano le navi inglesi:
Centurion, TJndaunted, Narcissus, Piqué,
Bainlow, Daphne e Algerine. Dinanzi a
Porto Arthur si trovano le navi da guerra
inglesi: Immortalité e Iphigenia.
— L'ambasciatore francese Billot, nel
prender congedo dalla colonia francese di
Roma, rilevò come negli otto anni in cui
egli ha retto l'ambasciata siano grande-
mente migliorati i rapporti fra l'Italia e
la Francia e parlò delle «buone intenzioni»
del governo francese verso l'Italia.
Il Don Chisciotte si rallegra caldamente
delle dichiarazioni di Billot, che faranno
specialmente esultare Luzzati, l'eterno apo-
stolo del ravvicinamento alla Francia.
= Sabato sì era sparsa a Berlino la
voce che il principe di Bismarck fosse
morto. La notizia si propagò con rapidità
meravigliosa e produsse dovunque gravis.-
sima impressione.
Lo stato del principe Bismarck è del
resto soddisfacente.
= Il presidente Felix Paure ha graziato
r anarchico Cj^vot, che era stato condannato
alla deportazione perpetua.
Roma, 5 gennaio. — Alla fine
giugno gli imperiali di Germania, cii
ritorno da Gerusalemme, sbarcheranno a
Genova per recarsi poscia all' esposi-
zione di Torino, attesi dai sovrani di
Italia.
= I funerali di monsignor Sarnelli,
arcivescovo dì Napoli, riuscirono solen-
ni, imponenti.
Vienna, 5 gennaio. — I giornali
recano la notizia sensazionale avere
lo Schenk, professore di embriologia
all' università di Vienna, scoperto il
modo di 'determinare a piacere il fu-
turo sesso dell' embrione umano.
Edit. e redat. resp. Luigi de Negovetìch
stabilimento Tipografico S. Artale
Anno II. Anno li. L'Indicatore
dei Prestiti
giornale di tutte le estrazioni, indi-
catore autentico dei numeri estratti
e delle restanze, di tutti i prestiti
austriaci con lotteria, e dei prin-
cipali prestiti esteri, nonché delle
olbMigazioni, lettere di pegno,
priorità, azioni, ecc. Rivista
finanziaria, pagamenti dei cou-
pons, e dei dividendi, liistino
ufficiale della Borsa di Vienna.
Esce due volte al mese in
Trieste
in grande /ormato.
Abbonamenti per la IVlonarchìa a. u. per un anno
da oggi fl /j da oggi
a tutto decembre 1898 li a tutto decembre 1898
Numeri di prova gratis e franco scrivendo
air Amministrazione dell' Indicatore dei
Prestiti in Trieste.
Il sottoscritto si pregia di avvisare che
col 1.0 decembre a. c. ha assunto la rap-
presentanza generale per la Dalmazia della
rinomata ^
l'albbriea Americaiia
di
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Per venire incontro al P.^T. Clero ho
stabilito di concedere a questo e alle fab-
bricerie la facilitazione del pagamento ra-
teale.
Le rate mensili sono da convenirsi a
seconda del valore dell' istrumento.
Sono poi sempre pronto di fornire mag-
giori schiarimenti a chi me ne farà ri-
chiesta.
B. de Schonfeld.
I NOSTR^ISPACCI
Vienna, 5 gennaio. — L' adunanza
dei deputati tedeschi della Boemia,
per discutere la partecipazione ai
lavori della Dieta, avrà luogo ai nove,
a Leitmeritz.
Budapest^ 5 gennaio. — Dopo che
r estrema sinistra dichiarò di desistere
dall' ostruzione, occorse un vivace in-
cidente. L' on. Polonyi lanciò un' ac-
cusa contro il Banlfy, tacciandolo di
avere informato falsamente la Corona
a vantaggio del proprio partito. Il
Banffy respinse 3đegnosamente l'accusa.
ACQUA
ACIDULA
alcalina purissima
la migliore bevanda rinfre-
scativa da pasto, sperimenta-
ta nelle tossi, nelle raucedTmi,
nei catarri di stomaco e
degli intestini.
Enrico Mattoni
in Giesshahl Sauerhrunn.
Deposito generale pella Dalmazia, Bosnia
ed iLrcegoYina presso Frane. leckel, Fiume
Depoa'ti secondari: Zara, Farmacia Androvich
Spalato: Farmacie TooJgl e Volpi e Drogherie
AUmovid e Mario. Ragusa: Farmacie Drobaé
Sano, Drogheria Lopizd, presso i E. P. Fran-
cescani e presso E. SrinSid e B. Weiss Cat-
tavo : Farmacìa Stefanovic. Mostar: Famacia
Zovetti e Thonhauser. Oetiigne (Montenero^
presso Visko Vuletid. ^^onteneio)
Malati di tosse
Più di 1000 attestati
comprovaBo 1' eccellenza dei
BombPJ per la tosse di Kaiser
i quali agiscono prontamente e sicura-
mente tanto nelle tossi che nelle rau-
cedini, catarri ed ingorgamenti.
Le più grandi specialità dell^Austria,
Svizzera. Per pacchetto 10
Brié iS'
Issfcie t)attezzati come croati e si dicono
seffii»Ìieemeiite dalmati e vogliono vivere
in perfetto accordo coi cittadini ; ben noto
essendo al Navodni List, del resto, die gli
abitanti del^forese vedono rispettalo, dal
Comune di Za a, ogni loro diritto ìingaistico
e sono accolti nel Comune di Zara con l'a-
morevolezza, ignota spesso a chi regge i
Comuni croati: esempio classico, fra multi,
un podestà croatissimo, che non una volta
sola percosse e maltrattò dei poveri con-
tadini.
Affetto da megalomania croatissima, il
Narodni Lid — nei riguardi del signor
rappresentante governativo, che, per ri-
spetto alla tradizione e all' ambiente, usò
la italiana — dimentica un' altra
( jsa: un'inezia! Che, cioè, in città dal-
mate, o\e. l'elemento italiano ha vasta si-
gnificanza e virtuale e numerica, i rappre-
sentanti dell'autorità ebbero a s,;lutai:e i
neo-eletti podestà ed assessori esdusioa-
niente in lingua croata, e persino laddove,
nel consiglio, eri^no nostri aderenti politici.'
Nè noi, per tale fatto, con gli infelici si-
stemi vigenti,, abbiamo menato scalpore;
ma il Narodni Lisi, per cui tutto il mondo
è croato, perde il lume sereno della me-
moria e della logica e sragiona, compas-
sionevolmente.
Asilo Infantile. -- Giovedì al pome-
riggio — più bella del consueto — ebbe
luogo all' Asilo Infantile la festa di Natale,
con l'alberello riccanip te guarnito.
Un pubblico sceltisi
la s; 5 maggiore d^"
cIf f!.:ÌLÌ(',lo er -
.im.bcs.ti e •
V 'oseo e
oro •
appendice al libro: Niccolò Tommaseo e il
opere a sLTpr d^^^
di - ^"^el giorno C >niprovvÌ8amente a Rovigo Gian Ferdinando Rubini, «i non più gii
di Trieste - lo
evPìl T incaricato di ri-ceveie le iscrizioni degli alunni del gin-nasio comunale, lassù nella sala del Co- , . .
ffi^ ^"^^^sjasta della missione che gli era stato economico e finanziario di ogni
athdata, intelligente degli intendimenti che singolo cittadino, che, a seconda della pro-
avevano fatto sorgere il nuovo istituto. Fu Ppsta dell'autorità di prima istanza, deve
dal 1863 fino al cadere del 1866 professore P^^ ^ meno venir assoggettato all'imposta
di matematica e fisica al nostro patrio isti- ^^^^^ rendita personale.
rat^'di triennio mentore ado- La nooTa Talnta. - Li direzione
Uta gioventù, e nella provinciale di finanza notifica che con la
inf^ivAn. ^ cooperatore fine del corrente anno va' fuori di vigore
U l'attuale valuta austriaca e che col primo
dplircilvi^. l ® bollettino gennaio del 1900 entra invece della stessa
fondò a ^fi ^^ in attività la nuova valuta in corone. tondo e diresse col Fichert (che di un anno ' ' '
to le rispettive schede saranno da conse-
gnarsi 0 personalmente durante le precise
ore sopraindicate al cammissario elettorale,
0 prima del tempo indicato spedirle colla
posta mediante piego affrancato al mede-
simo.
Rendiamo di un tanto informati i nostri
concittadini, perchè sappiano regolarsi.
E assolutamente necessario che tanto i
membri quanto i sostituti da eleggersi
siano persone sotto ogni aspetto ragguarde-
voli e del tutto imparziali, inquantochè
dalla loro scelta dipende l'equa stima
numeroso gremì
tituto : e nelle pan-
rati in beli' or-
dell' Asilo, col
enti dalla gioia,
.ituto o il bene-
) pi te^ro, signor Giu-
»e "" cav. Demetrio
gli altri si^^-nori
de ^ uote don Pietro
-pie, è V anima di
t -r. ittore ntissimo e va-
iti. -ni, co. nei canto come
. la ae x-à'u éttrice e le mae-
' 'dgarono, anche in questa
.. loro iodevói"?-, sohrzia.
i oimr -j ) il programmino di un
riuscitissimo • 'liimento : cantarono da
soli ed in lecitaror.u con bel garbo
dialoghi e poesmccie ; si fecero ammirare
ed '^'^'»uiire, con completo successo. Un
piccoli t >berger esilarò l'uditoli". Il
sacerdote' ^s -- accompagnan !o il
canto sull u: -^ia^n — diresse egregia-
mente il concexto.
Il pubblico dimostrò di gradire assai il
lieto trattenimento; e fra gli invitati ed i
convenuti rimarcarne. « con piacere S. E.
il luogotenente Da-'l de Khonfeld con la
di lui nobil consorte, x ^ I.mo signor podestà
il r iiuigi Ziliotto e tutte le distinte dame
V'Hiroftesse dell' Asilo. La signora Maria
de David — con tratto squisitamente gen-
tile — non solo fu larga di sorrisi e di
carezze incoraggianti verso quei cari fan-
ciulli, ma anco fece loro distribuire in ab-
bondanza frutta e dolci sceltissimi, da lei
fatti venire, in parecchie ceste, durante la
festicc'uola, Atto che le valse ammira-
' • , "-ratitudine da parte
'.laiitropici cittadini
•'lUc signore — vennero
ancora • ' e oggetti di ve-
stiario e . i; poiché nella festa
— a seguire il precetto oraziano — si
^'olle mescere 1' utile al dolce. Tutti i bimbi
rincasarono con uno o più doni; tutti sod-
disfatti e giulivi.
La festa dell' Albero all' Asilo è divenuta
una cara tradizione: e noi siamo veramente
lieti che si faccia sempre maggiore e più
feconilo di carità l'interesse della cittadi-
nanza per un istituto degno di tanto ap-
poggio e di tanta simpatia.
Intanto, qui, si abbiano una schietta pa-
T'^k^^logio e il reverendo Maupas e le
^fÉlV^feeatre dell'Asilo. tr
»ne cospicua. — S. E. l'il-
signor Emilio David di Rhon-
fe^ piacque di devolvere polla ri
Natale la generosa somma di
coA tOOm locale Asilo delle orfanello.
— teri, verso mezzodì, è morte:
d» i hpfevé malattia il sostituto-comandante
oel Corpo dei Pompieri Volontari signor
Nicolò Dadich, abilisssimo proto-imprendi-
tore. Era un bravo operaio e un buon pa-
dre di famiglia. La sede del Corpo dei-
Pompieri FoL .t n ha esposti i segni di
lutto e la bandiera abbrunata. Le funebri
esequie avranno luogo domani alle ore 9
e mezzo a.m.
== Nel giorno 28 corrente passò fra gli
estinti la signora Anna Ivanissevich, ma-
dre del capo ricevitore delle imposte in
^-ara, signor Ivanissevich.
Alle famiglie — colpite da questi de-
cessi —- le nostre sincere condoglianze.
Tommaseo. — Sotto questo titolo leg-
verno improvvisamente soppresse. Vittima mente nella valuta in corone, nella quale
dello spionaggio di un servo, fu il prof, valuta saranno del pari conteggiati gl' im-
KUDini, con grande dolore dei colleghi e porti negli ordini di pagamento ed in tutti
r-f ^v^' governativo desti- gli altri atti, che verranno emanati dalle
luito. egli allora onorevole ufficio nel autorità e dagli uffici d'imposte. Liiceo di Rovigo e lo coperse salvo brp- ,
vissima interrSzione -^fino al di suo t " Società Operala ne
stremo. Nel Polesine (patria della sua fa- semente carnovale venne già fissato pel
miglia) il Rubini esercitò ognora grande V febbraio, prossimo venturo. Sap-
influenza per l'integrità del carattere, per f costituito già un comitato
la coraffffiosa sua con dott.«. npr inntà P®»' fai. bene le cose; anzi, da quanto_ ci
zione d'ogni lotta che nel suo paese si
fosse combattuta per quegli ideali ai quali
tutto s'era votato ; e furono sue parecchie
vittorie della causa liberale.»
Il Rubini nacque a Ragusa, in Dalmazia:
gli storzi dei nostri bravi oper
ranno appoggiati e coronati da un successo
senz' altro maggiore degli anni scorsi.
Alle procure di Stato.—I sostituti
procuratori di Stato : Antonio Cronia venne
e per la Dalmazia aveva sempre vivissima ti asferito da Sebenico a Zara e Antonio
cimnQfÌQ- 1 Stambuk da Zara a Spalato. L' aggiunto
giudiziario a Sign, Giovanni Grisogono, è
simpatia:
Esposizione industri ale-artistica
a Gorizia. — Nell'agosto del 1900, com-
piendosi il primo giubileo della autonomia
del Comune di Gorizia, si aprirà in quella
città, sotto il patronato del Consiglio co-
munale e con r appoggio della Camera di
commercio e d'industria e del Comune, una
Esposizione industriale-artistica, della quale
sono presidenti onorari gli illustrissimi si-
gnori : Ritter barone Eugenio, presidente
della Camera di commercio e d'industria
di Gorizia, e Venuti avvocato d.r Carlo,
podestà dì Gorizia.
L'Esposizione comprenderà due sezioni:
a) Industriale, h) Artistica, suddivise in
gruppi e classi.
Il giorno dell'apertura della mostra, la
qualità ed il numero delle onorificenze e
dei premi, i dettagliati programmi, classi-
ficazioni e regolamenti verranno resi noti
prossimamente con apposite pubblicazioni.
Altri manifesti porteranno anche il pro-
gramma delle festività e dei divertimenti
che si preparano ai visitatori di questa
Esposizione, cui auguriamo completo suc-
cesso.
Lia questione della fornitura del
vini alla i. e r. marina. — Nella se-
duta pomeridiana di giovedì della Delega-
zione austriaca, l'on. Bulat e consorti rivol-
sero al ministro comune delle finanze una
interpellanza a proposito delle avvenute
limitazioni di servitù forestali e di pascolo
sui territori di confine bosno-erzegovesi, a
danno degli abitanti delle regioni della
Dalmazia.
stato nominato sostituto
Stato a Sebenico.
procuratore di
Teatro Innovo. — Mancata la compa-
gnia Baccani, indipendentemente della vo-
lontà della direzione, questa fu sollecita
a concedere il teatro per tre rappresen-
tazioni straordinarie alla compagnia Gar-
dini, la quale tempo fa ne aveva fatta
domanda. Il debutto avrà luogo quindi do-
mani, domenica 31, alle ore 4 e mezzo,
onde lasciare campo al pubblico di poter
assistere dopo il teatro anche alla ritirata
della Banda Comunale.
Si dice che il capo-saldo di questa com-
pagnia sia una minuscola celebrità di sette
anni, che risponde al nome di Luigi Car-
dini, fratello di quella Desdemona, che
tanto favorevolmente fece di se parlare la
stampa italiana, e che ora, fatta giovinetta,
è passata al ruolo di prima donna, che so-
stiene nella stessa compagnia.
Pare insomma si tratti di una seconda
edizione Lambertini, di buona memoria.
Cose postali. — Otto giorni prima
delle feste natalizie — ad ovviare ad in-
convenienti — venne lodevolmente aumen-
tato alla sezione diligenza di questo uffi
cio postale e il numero degli impiegati e
l'orario; sicché le spedizioni e le conse-
gne procedettero con una esattezza e con
una celerità veramente lodevoli.
Col 1 gennaio 1900 viene modificato l'o-
rario dell'ufficio postale in Zara e della
cassa direzionale, nel senso che, alla do-
menica, r impostazione presso le sezioni
- , , . , , TI 1 4. lettere e diligenza resterà aperta dalle 8
Poi gli stessi delegati on. Bulat e con- antimeridiane a mezzogiorno, e presso la
sorti presentarono una interpellanza al co- y ^^ndati e cassa di rispar-
mandante della marma ammiraglio Spaun, ^ antimeridiane a mezzogiorno,
nella quale domandarono : Lo se nelle con- dopopranzo gli sportelli d'impo-
dizioni poste ai fornitori di vino per la i. | ofnrrii^TiQ i-Q c! f fQ n n A r>1iincì nrp«cn tnftp O.
e r. marina sia compresa anche quella che
i vini debbano essere nostrani ; 2.o se vi sieno delle difficoltà, le quali impediscano
all' amministrazione della marina di tener
conto del desiderio replicatamente espresso
dalla Dieta dalmata e da altri fattori in-
teressati che nelle forniture per l'i. e r.
marina siano favoriti i vini dalmati; e 3.o
stazione resteranno chiusi presso tutte e
tre le sezioni suaccennate. La cassa dire-
zionale osserverà alla domenica lo stesso
orario come la sezione vaglia.
Presso la sezione telegrafica e telefonica
nessun cambiamento.
Nitidamente stampato dalla tipografia
Artale, venne pubblicato e distribuito il
nuovo prospetto degli arrivi e partenze,
se il comandante della marma sarebbe comprendente anche le modificazioni suac-
propenso a rimuovere quelle difficolta, non- ^.g^^Q^te
chè s' egli sarebbe disposto a comunicare _ »fomina. - Ci scrivono
I da'sebenico: <11 giorno di Natale scoppiò
un incendio m casa di Lorenzo Juras.
Tutto lo stabile era in fiamme. Si salvò
quanto si potè salvare. I pompieri si ado-
appagare il desiderio suaccennato.
Elezioni suppletorie dei membri
e sostituti della commissione di
stima pel distretto di stima della
città di Zara. — Veniamo a rilevare,
dalla notificazione 14 decembre 1899 n.o
35133 del locale i. r. capitanato distret-
tuale, che dal giorno 20 corrente sono espo-
sti gli elenchi degli elettori del primo,
secondo e terzo corpo, che avranno da . • u-: ^A i ««ofifiiH rlpìlfl rnm-
perarono molto. I casigliani si salvarono
tutti; ma Lorenzo Juras, il padrone di
casa, morì in seguito a gravissime ustioni.
= A medico della locale Società Operaia
venne nominato 1' egregio d r Doimo Cace.»
lina nave italiana a Punte Bian-
che. — Alcuni villici da Punte Bianche
L'altro eyUgo — colpevole di non grave
mancanza disciplinare — doveva presen-
tarsi oggi al Giudizio militare. Si chiama
Miliak ed è da un villaggio del Comune di
Knin. \
Pattuglie di »fidati e di gendarmi muo-
vono alla ricerca, degli evasi, che oggi
a mezzogiorno no^ erano stati ancora ar-
restati. '
Il suicidio d' un marinaio dalmate
a Fiume. — Sigismondo Cizin, d' anni
23, nativo da un paesello della Dalmazia,
entrava il primo ottobre 1897 a servizio
neir i. e r. marina da guerra a Fola. Egli
era un buon marinaio e per 11 suo ottimo
comportamento veniva promosso a mari-
naio di seconda classe. Da circa due mesi
veniva trasferito presso l'i. e r. Accademia
di marina di Fiame.
Mercoledì nel pomeriggio egli si recò
col marinaio Vicevich nel deposito delle
imbarcazioni, per certi lavori ; ed alle ore
4 e mezzo, con un pretesto, si ritirava in
un punto renroto del deposito. Trascorsa
circa mezz'ora, cioè verso le ore 5, il Vi-
cevich, non vedendo il Cizin, ne fece ri-
cerca e con raccapriccio vide-il camerata
appiccato ad una fune e montato sopranna
imbarcazione. Il Vicevich tagliò la corda,
calò a terra il suicida, e poi rese avver-
titi della scoperta fatta i suoi superiori-
Ma il Cizin era già cadavere.
Il Ciziu si sarebbe recato domenica
scorsa presso una indovina di cittavecchia
e le avrebbe chiesto se fosse contracam-
biato in amore dalla sua amante. La «in-
dovina» diede al giovane marinaio una
risposta negativa, aggiungendo che l'a-
mante lo tradiva ed intendeva di passare
a matrimonio con altro uomo. In seguito
a ciò, la sera del Natale, avvenne un di-
verbio tra il Cizin e V amante ed egli
espresse il pensiero di suicidarsi. E ditatti
mantenne la parola.
Asfissia. — Leggiamo nel Piccolo di
un caso veramente curioso, occorso la vi-
gilia di Natale nella nostra città:
«La sera della vigilia di Natale una
famiglia civile di qui (marito e moglie, la
madre della moglie e due bimb tti) cena-
vano lietamente nel tinello riscaldato. Ad
un tratto, uno dei ragazzi, vinto da grande
sonnolenza, piegò il capo e si assopì ; e,
passati pochi minuti, la stessa sonnolenza
prese il secondo ragazzo, che si addor-
mentò del pari ; inutile ogni sforzo per farlo
star desto. Il caso però non allarmò punto
i due coniugi, infino a tanto die non vi-
dero anche la vecchia cedere ad un sonno
irresistibile e chinare il capo. Che cosa a-
veva determinato il sonno improvviso? Un
bracere ricolmo di carboni in combustione,
che, nella chiusa stanza, avevano svilup-
pato il mefitico gas carbonico. Venne chia-
mato in fretta un medico, che ridestò gli
assopiti, i quali corsero pericolo di morire.»
Se infatti nel tinello ci fosse stato un
divano e su quello si fossero coricati i
bambini, essi, molto probabilmente, non a-
vrebbero potuto esser salvati.
San Silvestro. — Domani a sera, alle
7, ha luogo la ritirata delta nostra ottima
Banda Comunale. Poi il tradizionale con
certo dell'orchestra cittadina al Caj^'è Cen-
trale. Così si potrà festeggiare allegramente
la fine d' anno.
In fascio. — Vize Miaglievich pub-
blica una saporita satiretta nell' appendice
del Narodni List, mettendo in burletta il
redattore deW.Jedinstvo, che diede una di-
sopillante relazione di una sua visita alla
Corte del principe del Montenero. = A po-
destà di Comisa venne nominato, sabato
scorso, Antonio Martini^ Micolin. — Il si-
gnor G. A. Konig mandò anche quest'anno
al Comune di Vergoraz 200 corone per es-
sere distribuite ai poveri di quel borgo. =
Pei bimbi poveri del basso personale fer
roviario venne eretto l'albero di Natale,
carico di doni, nell'Arsenale delle ferrovie
dalmate, a Spalato, Piesenziarono alla fe-
sta gli impiegati ferroviari con le loro si-
gnore. — Andrea Simich — un famoso
brigante che venne condannato'dal tribu-
nale di Spalato al carcere a vita — venne
graziato e rimesso in libertà dopo venti-
nove anni di domicilio nell' ergastolo di Ca-
podistria. = Il nuovo podestà di Spalato,
on Milich, ed i nuovi assessori, hanno
prestata la solenne promessa a mani de
signor Picliler. L'on. Milich tenne un fle-
bile discorso storico sulla città di Spalato
dai tempi del patrizio Severo a quelli di
Vito Morpurgo. E capitano distrettuale •
podestà — signori del Narodni List
non dissero si.laba d'italiano, quantunque
parecchie migliaia di spalatini abbiano a
lingua d'uso la lingua italiana. == L'im
presario Stehl, che fece molti denari con
r ultima stagione d'opera a Spalato, tratta
ora per dare una grande stagione d'opera
italiana a Saraievo.
glia L. Millicich cor. 1. -- Per onorare la
memoria della defunta signora Smerchinich^
E. cav. de Schonfeld cor. 2. ~ Per one-
rare la memoria della defunta signora Anna
ved. Ivanissevich, G. Ghergurovich cor. 1,
G. Nani cor. 1, P. Zarich cor. 1, G. Arne-
rich cor. 1. — Per onorare la memoria del
defunto signor Nicolò Dadich, G. Nani cor.
1, M. Bottner cor. 2, V. Draganich cor. 1,
A. Perissich cor. 1, L. ved. Bertoz cor. 1.
Aiutate tutti e «enpre la I^ega!
Le oblazioni varie
Air asilo Infantile. — Per onorare la
memoria della defunta signora Elena ved.
5ina, signora Lucilla Benzon cor. 4. ~
er l'albero di Natale, signor Giuseppe
i'erlini 24 paia di scarpe, signore: Ester
'•'ilippi cor. 10, Maria Filipii fustagno e
1 rutta. Veneranda ved. Crassicli dolci e
frutta, Anna ved. Geiger fazzoletti, A-
malla Petricioli 12 sottane.
La direzione, h mezzo nostro, ringrazia
vivamente i generosi oblatori.
— OOULU questo tituiu icg- - ^ . eAetifnyione di
giamo nella reputatissima Illustrazione Ita- ' dita personale, .e ^o m
- «Vi sono uomini di lettere e dilet- I quelli che dopo i due anni escon^
di lettere che consacrano tutta la L'elezione pel distretto di stima aeiia
' à e il loro culto ad un autore
^ di Spoelberch di Brussel-
orrado Gargiolli a Giam-
U Gussalli a Pietro Gior-
^oleni di Sebenico si è
^ al suo grande concitta-
nominare i membri ed i sostitiiti della com- ,,accontarono che una grossa nave da
rtiicainnA d'fìstimo per 1 imposta smia ren- | italiana — per via del mal tempo
— ancorò tre giorni a Punte Bianche. Sbar-
carono ufficiali e marinai ed assistettero
all'ufficio divino. Uno dei medici di bordo
di
città di Zara avrà luogo nel giorno 20 gentilmente degli ammalati e pre-
gennaio 1900 nei locali di questo i. r. ca- g^jj.jgg^ ^^lle medicine. I villici non sep-
pitanato distrettuale (sezione i^Poste) e ^^^^ ^^^^
ciò pel primo H®, J^ellggere un Andace evasione. - Ieri, prima del-
antimeridiane, il l'alba, evasero audacemente due militi de
I tenuti in queste carceri ^^^^^^^^^^^^
eleggerà un membro e due sostituti; e pd terzo corpo dalle ore U antimeridiane alle
2 pomeridiane, peli'elezione soltanto di un
TuUrcoloro, che hanno diritto al roto
ricevono uno scontrino di legittimazione,
unchè le rispettive schede d'elezione se-
• -giocolò Tommaseo ; ed ha ragione,
perchè l'insigne dalmata fu uno degl'in-
telletti più alti di questo secolo, e ben po-
neva dire di sè : «La solitudine m' è di-
la povertà m' è trono, la coscienza
premio.» Il Mazzoleni amò il Tomma-
vivo; lui morto, fece sforzi nobilissimi
[' •lohè Sebenico gli ergesse un monumento,
3oine lo a'- jra eretto ^
' ricco vJump !
«.pensatori sul . ,
nisce in un fasci olo altre memorie del di quelli che si inie^uono cxcg^^.v, . ^^^^^^^^ sospettato come anarchico, e
gi-ande scrittore e le lettere che molti gli ! "^»dol.' della propria mm^ q^^le ^^ parecchio tempo l'an-
nerissero sul mei-ito di quel volume. L'opu- La scheda deve firmai si u ^ militare sta istruendo il processo.
^ Un qimio di secolo dalla morte di c.'.so contrario a medes^ma^.^^^ | audace e pericoloso,
wy ^. veramente una bella lanto io sconumu
Rotte le sbarre della finestra della ca-
merata, ove — assieme ad altri — eran
rinchiusi, si calarono in istrada, e, col fa-
vore dell'oscurità, presero — a quanto si
crede — la via di Boccagnazzo.
A quanto si assicura, gli evasi avrebbero
invitati anche gli altri detenuti a seguirli ;
ma costoro si rifiutarono. Non sappiamo,
in quan-
' Ante Bra-
Onorificenzd, nomine, coneoril, traslochi
Nomine. — II ministero del commercio ha no
minato ad ufiìciali postali superiori nel raggio
dell' i. r. direzione deUe poste e dei telegrafi pe
la Dalmazia in Zara, gli i. r. ufficiali postali
Giovanni VeziI, Pio Emanuele Luxardo, entrambi
in Zara, Emilio Savo in Spalato e Francesco Frtr
clitgott in Ragusa.
La Lega Nazionale in Dalmazia
Pervennero al gruppo di Zara :
Per onorare la memoria del defunto si
gnor Carlo Copani, M. Ostrich cor. 2, fa
miglie L. Millicich cor. 1, Mayrhofer cor
2. — Per onorare la memoria del defunto
signor Nicolò Solich, famiglia MayVhofer
cor. 2. — Per onorare la memoria della
defunta signora Rita Miculicli, decessa a
Obbrovazzo, G. Tolentino da Trieste cor. 2
sig.a M. de Beden cor. 1. — Per o lorare
la mcmoiia della defunta signora Fran
cesca ved. Lonich A. Giurin cent. 50,
d.r de Benvenuti cor. i. N. Benzoni por. 2
sig.e P Ivriiff cor. 1, C. Abà cor. 1, Ury
LE RECENTISSIME
Tutti i generali inglesi in Africa
hanno ricevuto V ordine di desistere
da ogni offensiva sino al giungere di
"ord Roberta e di lord Kitchner.
* *
Crede il Narodnu Listij clic il nuovo
ministero Wittek durerà sino alla fine
(li gennaio. Verrebbe poi sostituito da
un ministero parzialmente parlamen-
tare, col comjiito di preparare una
coalizione tra i partiti. A capo poi del
ministero definitivo vorrebbe nominato
il dottor Korber.
>t< *
Dispacci giunti a giornali francesi
annunciano una nuova vittoria de»
joeri 8U|^li inj^lesi.
»
tt *
La legge sul toglimento de! bollo
ai giornali verrà pubblicata domani.
I NOSTRI DISPACCI
Vienna, ìi0 decembrc. - J/impera-
tore prese la sua decisione sulla que-
stione della quota. La decisione verrà
publicata domani. K' fissata nella prò
porzione, con cui si accordarono le due
commissioni ; però è valevole per la
sola prima metà dell'anno.
La legge sull'abolizione del bollo
dei giornali ò stata sanzionata. Domani
si publicherà e cosi pure l'ordinanza
imperiale concernente la procedura per
la ripartizione del dazio consumo.
II chib dei jfiovani czechi alla Dieta
boema deliberò di osservare la mas-
sima riserva rimpetto al luogotenente,
ignorandolo per quanto è possibile.
Si afferma elio al ritorno di ni Ales-
sandro a Belgrado seguirà l'amnistia
pei condannati nel processo dell' atten-
tato contro Milano.
Si annunzia dalla Città del Capo
che gli Afrikand^rs sono in aperta ri-
volta.
La situazione di J..;.dy8mitii è di-
sperata.
K' imminente la resa.
RINGRAZIAMENTO
Nella grande sventura onde tumino col-
piti con la repentina ed immatura perdita
del nostro caro
Oftrlo
ci furono di qualche sollievo molte ami-
chevoli dimostrazioni.
Epperò, col cuore vivamente commosso,
porgiamo sentite grazie a tutti i gentili
signori e famiglio, che nella luttuosa cir-
costanza ci furono larghi di pietoso con-
forto e vollero rendere T ultimo omaggio
al caro defunto, sia coir inviare ghirlande
e torcie al funerale ed oblazioni a scopi
pii, 9ia coir accompagnare la cara salma
sino all'ultima dimora. Speciali grazie s'ab-
biano il m. r. don Rocco Pochina, i valen-
tissimi medici d.r Marcelić e d.r Luxardo
per le loro aifettuose cure, nonché lo pie-
tose Suore di carità dell'Ospedale provin-
ciale pelle soleili, materne e cristiane pre-
stazioni.
Zara, 28 decembre 1899.
Domenica ved. Copani, moglie
per «è e figli. — C arlo Copani,
padre, per sè e famiglia.
Edit. e redat, i^spr Luigi de Nogovstìoh
StobiUmento Tipoffrafloo 8. Artal*
Sete da ballo 45«soldl
ano 14,M p6r mot., pur® nsfe, bihn<'ho 6 co-lorate 80t« Henntbarg da 45 sol. fino fl. HM par mefro — noi moderni tosatili, colori « dinof^i. A ]>rivati franco di porlo e dazio in ccua. l'ampioni a corso di l'osia, «
Fabbriche di Seta Q. Henneberg / (i. c r. forn. di Corte) ZoHi^. (4)
m
Per «vlur* 1* ImitaaiOM 4e prlT« di Talore mìCW* lii»!» ^
tlN0T.0iP810I00aP«JL
«•U* .Altera* • i^tai»
Monte, nel 1899 s'introdusse d'oltralpe
quel sistema che il solerte Stiger, po-
destà di Windisch-Feistritz, adoperava
con successo in Stiria, già da qualche
anno, per combattere le nubi grandi-
nifere. In breve le regioni che costi-
tuiscono il bacino del Po ed altre an-
cora armarono le loro terre. Al modello
del cannone originario della Stiria molti
trovarono opportuno di fare certe mo-
ficazioni non sempre idonee, cosicché
jn Italia ed altrove sorsero in breve
numerosi i nuovi tipi di cannoni, come
non meno svariate e bizzarre si det-
tarono le teorie suir origine della gran-
dine.
Infiammati dalla nuova favilla, scien-
ziati, agricoltori e pratici, governi ed
istituzioni diverse, non schivarono stu-
dio. fatica e spreco di denaro, pure di
conseguire T alto scopo, nella speranza
di apportare un grande utile all' agri-
coltura.
Baccolti i dati e le osservazioni della
breve esperienza, i nuovi artiglieri con-
vennero 1' anno scorso ai 6 novembre
a Casale Monferrato, ove si tenne il
primo congresso internazionale!, in cu-
si concluse di essere sopra una via
incoraggiante per risolvere il grave
problema di evitare la grandine, e che
i risultati fino allora ottenuti erano
-••«ntf
prometta...
In seguito a queste conclusioni, an-
che gli scettici, e coloro che non si
erano ancora occupati della cosa —
tanto per non rimanere indietro agli
altri, forse ancora senza crederci punto
— pensarono pure di tentare la prova.
Ed ecco sorgere nuovi consorzi,
fabbricare nuovi cannoni. Le stazioni
di sparo, che alla fine dell'anno scorso
erano in Italia in numero di 2050, oggi
si sono moltiplicate. I francesi stessi
per opera di Vermorel si occuparono
praticamente della scoperta creando
consorzi, e nell' Istria e nella nostra
Dalmazia si fecero anche i primi passi,
Quest'anno funzionarono già in tutto
cento cannoni. Il più grosso centro
di stazioni sorse a Pinguente per ini-
ziativa dell'indefesso e zelantissimo si-
gnor avvocato Trinaistich, il quale
fondò due consorzi antigrandiniferi ed
istruì convenientemente gli artiglieri.
Anche a Spalato e a Gelsa funziona-
rono i cannoni grandinifughi.
Anche a Montona poterono funzio-
nare dieci cannoni in seguito alle so-
lerti cure ed alle pratiche non facili
che ebbero a sormontare i due filan-
tropici e distinti signori : dott. avvocato
Canciani e dott. Marchese de Polesini.
A Vermo, il parroco si fece in quat-
tro per trovare i fondi pecuniari é riesci
a piantare sette pezzi. Anche a Pirano
c' erano alcune stazioni.
Sarebbe da supporre che, un po' per
la mancanza di pratica, un po' per la
deficenza di mezzi, non si abbia po-
tuto ottenere nella passata stagione
grandi risultati colle batterie, e pure
invece, in merito di certi fenomeni os-
servati, sono già sorti molti entusiasti,
mentre non vi mancano gl' increduli e
gli scettici. A Pinguente ed a Lindaro
in seguito agli spari si vide trasfor-
mare la grandine in nevischio. A Pi-
rano si dileguarono le nubi sopra i
cannoni. A Montona non grandinò,
mentre gli altri anni la terribile me-
teora non risparmiava mai quelle terre.
Va tutto bene, però conviene notare
che, quest'anno, in Istria, non ci sono stati
temporali sì violenti come negli anni
scorsi, e che di grandine se ne parlò sol-
tanto a Buie e ad Orsera. Dunque non
illudiamoci, e, prima di prendere una ri-
soluzione e di dettare un verdetto, at-
tendiamo le conclusioni del congresso
degli spari contro la grandine che
cominciò domenica 25 novembre a Pa-
dova e durò tre giorni, fino ai 27. Le
discussioni sono riescile molto interes-
santi, giacché tra i dotti e gli speri-
mentatori vi erano disaccordi. Il signor
Michele de Tartaglia riferì sulle sta-
zioni di spari in Dalmazia.
Dopo lunghi ed accurati esperimenti
fatti a S. Katharein e a Bruk s. Mur,
il prof. Pertner, direttore dell' istituto
centrale meteorologico di Vienna ed il
signor prof. Trabert, due scienziati di-
stinti, vennero alla conclusione che,
qualora gli apparati corrispondano an-
che alle migliori condizioni possibili,
sia per lr altezza dell' imbuto, sia per
la potenza della carica, eccetera, gli
anelli vorticosi non raggiungono mai
i quattrocento metri d' altezza.
Ci sono invece altri studiosi di non
minore fama, il prof. Roberto ed il
prof. Marangoni, che vogliono l'azione
degli spari arrivi a duemila e più
metri.
Questa divergenza di pareri e di
osservazioni provocheranno senza dub-
bio delle vivaci discussioni, che ver-
ranno tanto più fomentate per il con-
corso dei rappresentanti delle società
di assicurazioni, i quali, approfittando
di certi insuccessi avvenuti quest'anno
coi cannoni, non mancheranno di so-
stenere l'inefficacia di questi.
Al congresso, tanto importante, pre-
sero parte molti delegati dei consor-
zi antigrandiniferi di Francia; vi fu
il ben noto Vermorel, l'on. Stiger
non mancò. L'on. Luschnig riferì sui
risultati ottenuti in Austria, mentre
dotti e sperimentatori di ogni parte
d'Italia illustrarono le prove fatte nel
bel paese. Fra questi, il chiarissimo
prof. cav. Tamaro fu relatore per la
Lombardia. Anche il' consiglio provin-
ciale di agricoltura dell'Istria doveva
venire rappresentato dal suo tanto be-
nemerito presidente, 1' on. comm. dott.
Campiteli], che però causa indisposi-
zione dispiacente dovette rinunciarvi.
Ed ora attendiamo la conclusione
ed il verdetto di quelle persone au-
torevoli.
Il Corriere della Provincia.
Da SPALATO.
Cronaca teatrale. — Dinanzi ad un
pubblico non troppo numeroso— cosa strana,
trattandosi di première — andava in scena
giovedì scorso il Don Pasquale del Do-
nizzetti, seguito dal ballo Per un bacio un
regno.
Rimettiamo al prossimo numero gli ap-
prezzamenti, sia perchè gli artisti anda-
rono in scena senza alcuna prova prelimi-
nare, sia per mancanza di tempo,,,, nel
cronista.
Nel ballo emersero la prima ballerina
sig.na Maria Ferrerò ed il primo ballerino
signor Stefano Mascagni, e riscossero re-
plicati applausi.
Consigliamo frattanto l'impresa di ridurre
i prezzi, essendo questo desiderio generale
del pubblico.
L'orologio del campanile, in piazza
dei signori, segue anch' esso 1' andazzo dei
tempi e per la sua volubilità è in grado
di dar dei punti alla politica in Dalmazia
ed in Europa tutta.
Il disco esterno poi è in uno stato de-
plorabile di vetustà. È — oppure sembra
essere — tutto bucherellato, e di notte,
quando lo illuminala scialba luce del nostro
gas, dà l'idea del famoso ricettacolo di
lumicini mortuari nel Crispino e la qo-
mare.
I numeri, naturalmente, non si possono
distinguere, ed i passanti sono demandati
al tocco della campana dell' orologio stesso,
che batte le ore e le mezze ore, per sa-
pere che ora faccia.
Da TRAÙ.
Tea.tra.lia, — Di questi giorni sta per
chiudere una serie di rappresentazioni la
compagnia italiana drammatica e di canto,
diretta dall' artista F. Silvestri, che ebbe a
svagare le nostre menti dalle noie consue-
tudinali ed a rompere la monotonia delle
lunghe sere invernali. All'uopo fu concessa,
verso pagamento, dopo non poea disputa
intestina ed esitazione la sala del Comune,
che da fresco riattata a nuovo potrebbe
offrire un adatto convegno a persone civili.
Ma i nostri cari pravassi, propugnatori
indefessi degli asti e delle discordie con-
suetudinali, diedero l'iniziativa a un ripicco,
astenendosi in corpore, lusingandosi forse
con ciò nei loro minuscoli crani di sfregiare
la troppo gloriosa arte italiana, o recar
stizza a chi se ne vanta degno cultore.
E non paghi di ciò alcuni dei loro pre-
tesi campioni si misero a far pubblica pro-
paganda ed imporre ai più gonzi dei loro
satelliti di associarsi all' eroico operare,
E chi non si sarebbe arreso alle logiche
arringhe del Siše Rubignoni, tenute in Ci-
taoniza, oppure alle filippiche del Bepe
Košćina, tenute nel negozio Belas ? Nessuno,
certamente, nessun ... imbecille !
Vergogna, proprio obbrobriosa vergogna,
che si abbia a cercar la politica sempre
ed in tutte le cose, anche quando vi entra
di mezzo un poco di carità cristiana col
sovvenire della povera gente che cerca nel
modo il più onesto di campar l'esistenza.
E questi signori, s' intende, pretendereb-
bero poi che gli autonomi accorressero
prontamente ad ogni loro trattenimento per
poi offenderli colle loro immancabili dimo-
strazioni ultra-croate? E poi noi siamo i
provocatori, noi i promotori d'una inesau-
ribile diatriba ? Ci sapremo regolare !
Quello che più ci impressiona è che, an-
che da parte degli autonomi, non tutti ap-
profittano dei serali trattenimenti.
È impossibile il pretendere d'udire ce-
lebrità, pagando una corona d'ingresso, od
esigere che le nostre misere scene vengano
calcate da una Sara Bernhardt, o da un
Ermete Novelli. Ricordiamoci del motto
latino : quod licei bovi, non licet ovi !
LA CRONACA
La questione ferroviaria. — Dal-
l'egregio signor presidente della Camera
di Commercio ci viene gentilmente comu-
nicalo il seguente dispaccio, ieri inviatogli
da Vienna dall'illustrissimo signor podestà:
«Il consiglio accettò la proposta dell' on.
Vucovich, da me pure appoggiata, di espri-
mere il desiderio al governo che sia subito
proceduto alla costruzione della linea Spa-
lato-Arzanò; ed accolse pure la mia ag-
giunta, che sia raccomandato di provvedere
tosto al completamento di tutta la rete
ferroviaria dalmata, in ispecie col tronco
Zara-Knin. Ziliotto.»
Cori croati in tribunale. — È il
colmo ! Ieri a mezzogiorno i diurnisti croa-
tofili adibiti al nostro tribunale cantarono
in coro, e a squarciagola, la Lipa nassa
domovina. Come in una bisca! Lo stesso
signor Verona — ci dicono — avvertì que-
sto scandalo, occorso in prossimità alla
stanza presidenziale e immediatamente vi-
cino a quella del caro direttore Tironi. Quelle
care creature saranno proposte ai posti
venturi di cancellista ? Lo chiediamo a S. E.
il presidente d'appello, la cui atten-
zione non è mai abbastanza richiamata
sulle cose incredibili che avvengono al no-
stro tribunale.
Di bene in meglio. — Abbiamo ri-
cevuto oggi questo telegramma da Neresi :
«L'avviso giudiziale che l'impianto del
Libro tavolare seguirà a Neresi è soltanto
in slavo.»
Di bene in meglio, signor presidente
d'appello !
JLa festa delle matricole a Graz.
— Ci scrivono da Graz, in data del 29
novembre :
«Giorni or sono ebbe luogo la tradizio-
nale festa delle matricole, quella simpatica
festa da tutti desiderata, ma che riesce per
i novellini oggetto dì sacro terrore per
quel velo di mistero nel quale si tenta av-
volgerla ai loro occhi dagli studenti più
anziani, quasi vi si tramasse alcunché a
danno della loro saccoccia e della vita ! La
festa, e non è difficile, ebbe una nota gaia
ed allegra ; e a meglio completare la felice
riuscita, ed a scoprire quegli ideali che
ognuno gelosamente serba in cuore, valsero
i bellissimi discorsi inspirati di fervente
amor patrio. Primo s'alzò il presidente
della festa, signor Cosolo, che con vibrate
parole, porgendo il benvenuto ai no-
velli compagni, costretti ad istruirsi in
lingua straniera, ricorda i doveri di colle-
gialità che devono avere tutti gli studenti
italiani, augurandosi che tutti uniti si coo-
peri al benessere della patria, verso la
quale gli attentati di snazionalizzamento
sono quotidiani. Con frase felice il signor
tìavorgnan, presidente dell' Unione Accade-
mica Italiana, rifece la storia del patriottico
sodalizio, e volse affettuose parole ai «ma-
tricolini», ottenendo entusiastici applausi e
felicitazioni alla fine del brillante discorso.
Da ultimo si alzò il signor G. Tamino
portando — molto applaudito — il saluto
dei fratelli della Dalmazia, ove ferve più
accanita la lotta per la tutela del nazionale
nostro diritto,
Seguì poi la solenne cerimonia, eseguita
da un tribunale improvvisato, ed infine con
un battesimo di birra fu suggellato lo
stretto patto di fratellanza e di collegialità
dei matricolini con gli altri studenti.
Durante la festa fu raccolto un bel gruz-
zolo di denaro a favore della commissione
sussidiatrice per gli studenti italiani.
Non si deve dimenticare che alla bella
riuscita di questa festa cooperò molto la
solerzia del comitato, ohe si diè molta cura,
acchè le cose riuscissero come in realtà
riuscirono; e di ciò riconoscenti gli por-
giamo grazie.» A. C.
Li'organo di prete Prodan seguita in
quella nausebonda polemica, che ha disgu-
stati fino al reeere quanti ebbero l'occasione
di leggerla. Il famigerato collaboratore
straordinario, che dovrebbe uscire dalla sua
veste anonima, offende un po' tutti, . scon-
ciamente, e Comune e Lega Nazionale e
cittadinanza, dando a tutto pasto agli altri
quegli epiteti ingiuriosi che a lui solo com-
petono. È cosa veramente caratteristica
che dei sacerdoti di Cristo tengano un tale
linguaggio ; ma non importa ; è bene sapere
chi, ornai, in Dalmazia, sia l'elemento pro-
vocatore. E checché ne dica l'organo di
prete Prodan (che fa assai bene nel dare
maggior diffusione ai nostri articoli) quella
dei chierici e del prete Nicolanzi non è
stata altro, e non voleva esser altro, che
una dimostrazione politica. Chi, infatti, ha
chiamato i chierici? Qual parte, anche lieve,
della cittadinanza, ha reclamato il loro uf-
ficio? E l'articolista straordinario — che
ha l'impudenza di tacciar noi di menzogna
— mente lui, spudoratamente, quando so-
stiene che due anni or sono ancora si can-
tavano le laudi in islavo. Non è vero. Si
cantavano parecchi anni or sono, ma poi
andarono in disuso, perchè i fedeli non ne
volevano più sapere : non ne volevano sa-
pere. E lo stesso defunto arcivescovo lo
sapeva e non diceva nulla; e appena que-
st'anno, signor sì, il Nicolanzi ed i chierici
sono stati presi da improvviso fervor reli-
gioso ed hanno voluto sfogarsi a cantare
in croato e assai più per poter dire tra
loro : glie Vavemo fracada ai zaratini che per
onorare la Vergine santa. E chi diede il
placet alla traduzione del Nicolanzi? E
quell' Ave maris stella, sui motivi della Do-
movina, appartiene anche essa alla consue*
tuđine ? E il Nicolanzi ed i chierici avreb-
bero partecipato con eguale spontaneità e
con fervore eguale ad una cerimonia latina ?
Ohimè, che le voci dei chierici sono fioche
e rade nei cantici latini. L'anonimo dà del
farabutto (oh, santo prete !) a chi si mostrò
disgustato della scena ; ma invece ne furono
disgustate persone oneste, ottime e reli-
giose, cui non è degno di lustrare le scarpe.
Ed invano ricorre a certi usi passati : quello
che una volta (alieni i vecchi anche dalla
più remota intenzione politica) poteva pas-
sare, oggi non passa più. Oggi — e ben
lo si vede — quello eh' era innocente ma-
nifestazione di singoli, si vuol crismare col
carattere di una dimostrazione politica ; e
i zaratini non vogliono politica in chiesa.
Tant'è vero che anche ieri, per le messe
tradizionali di Sant'Andrea, i nostri pesca-
tori hanno detto chiaro e tondo di non
voler niente di croato nelle due messe : una
alla B. V. del Castello e 1' altra al Duomo ;
ed infatti le due messe sono state celebrate
esclusivamente in latino. Questo si vuole e
questo si vorrà. E 1' anno venturo, se sarem
vivi, udremo le cerimonie per la Madonna
della Salute esclusivamente celebrate in latino,
piaccia la cosa, o non piaccia, allo scriba
quanto villano tanto straordinario dell'or-
gano di prete Prodan. Al quale risponde-
remo ancora.
All' Jedinstvo. — Poche parole, chè,
in verità, non vale la pena di far lunghe
polemiche con l'organo della malafede per-
petua. Noi, che per i primi abbiamo insi-
stito nel rilevare come Venezia slavizzasse
anziché italianizzare, abbiamo pur rile-
vato come la lingua di comando della sua
milizia fosse anche la slava ; e l'ebbe anche
a rilevare a suo tempo il Gliubich, a smen-
tire giusto 1' asserzione che Venezia fosse
nemica del popolo slavo. Poi, concretandoci,
abbiamo sfidato il Jedinstvo a mostrarci
dove e quando Venezia parlasse, com' esso
pretendeva, di un esercito croato. Ora che
cosa fa il Jedinstvo ? Cita un regolamenti \
militare stampato a Venezia in italiano e
in illirico, con la traduzione illirica fatta
dal signor Pietro Miocevich, capitano di
cavalleria croata! ! ! Capite? La portentosa
scoperta! Come se non sapessero anche i
ragazzi di quarta elementare che al ser-
vizio di Venezia erano pur dei croati, ma
ben distinti, sempre, dai dalmati.
Perchè è certo — assolutamente certo —
che Venezia non battezzava, come croati i
militi delle nostre marine, o i territoriali
dei vari contadi dalmati. E perchè un tale
era capitano di un gruppo di croati, di
confinari, Venezia chiamava il suo un eser-
cito croato?!! Ecco come si pasticcia e si
mistifica da parte dei signori dell' Jedinstvo,
che ha l'impudenza, ancora, di volerci dare
lezioni di storia. Dove e quando Venezia
chiamò il suo esercito croato? Questo è il
punto: E si assicuri il Jedinstvo che la cosa
più facile del mondo è quella d'insegnare
a lui un po' di storia ; e si assicuri ancora
che tutta la storia dalmata è una protesta
alle demenze dei croatomani. Un' altra
cosa. Il Jedinstvo, bontà sua, trova che il
Dalmata è pieno zeppo d'invettive contro
i croati e che lo si attende con la curiosità
di vedere a chi sia toccata la grazia di
tali invettive. Possiamo rendere la pariglia
all' Jedinstvo, rilevando che quanti l'aprono,
siano italiani o siano slavi, sono curiosi di
vedere quale sia la schiocchezza, inevita-
bile, del numero uscito. E se il Jedinstvo
ha labilità di memoria ristamperemo quanto,
al suo indirizzo, ebbe a dire l'on. Trum-
bich. No, no ; il Dalmata non ha il sistema
dell' improperio ; il Dalmata ama meglio
pungere che ferire; ama scherzare sugli
avversari e solo provocato risponde come
si deve: tanto peggio per i provocatori e
per coloro che si adombrano anco per una
puntura. Ma il Dalmata non ha mai usate
le insolenze, delle quali per esempio fu
largo il Narodni List — oggi buon sozio
— verso i poštenih staraca, cui allude il
Jedinstvo. Se non ci crede, vedrà che i
Morpurgo ed i Borcich ed altri onesti ve-
gliardi sono stati pettinati dalla stampa
radicale in modo tale da far apparir baci
e carezze quelle del Dalmata. Ed oggi
stesso, in pectore, quanti croati più o meno
feroci non ne diranno di cotte e di crude
all'indirizzo di quel giocondo vegliardo,
eh'è il podestà Milich, il quale, a Vienna,
ha parlato in senso anti-annessionista, tanto
che il Jedinstvo non ha avuto il coraggio
di riportare il discorso ! È vecchio sistema
dell' Jedinstvo quello di strillare per offese
ed invettive che non esistono; e tutto per-
chè non possiamo talora tacere di fronte
alle puerilità con le quali egli ci gratifica.
Rivenga serio, non accumuli sciocchezze
così come gli capitano sotto la penna (clas-
sica quella dell'altro giorno, sulla messa
glagolita) e, se ha da polemizzare, polemizzi
senza riguardo, sen?sa risparmio di colpi,
ma, almeno, con un poco di serietà.
Elezioni. — Tanto ieri, nelle elezioni
per la quinta Curia, quanto oggi, nelle ele-
zioni del forese di Zara — entrambe con-
comitanti alla nomina dei rispettivi depu-
tati al parlamento — gli elettori del Co-
mune di Zara nominarono elettori eletti
del nostro partito. Gli avversari non si
presentarono.
I<a Società di navigazione a va-
pore ungaro-croata. — La spettabile
Società di navigazione ungaro-croata ha
rinnovato il suo contratto col ministero
ungarico del commercio, e ciò per altri quin-
dici anni, per cui il nuovo patto durerà
fino all'anno 1916.
La Società contraente si assunse, fra
altri, i seguenti obblighi: creerà una nuova
linea celere tra Fiume e Gravosa con un
piroscafo del tipo Pannonia, e così porterà
al numero di quattro le partenze settima-
nali con piroscafi celeri dal porto di Fiume
per la Dalmazia; creerà una nuova linea
quindicinale per trasporto merci Fiume-
Oboti, colla toccata di Trieste; una linea
settimale Fiume - Smergo-(Cherso)-Veglia-
Lussingrande-Arbe-Valcassione e Zara, ed
una linea estiva Fiume-Cirquenizze ; au-
menterà di una le corse settimanali, per
tutto l'anno, sulla linea Fiume-Carlobago;
creerà una nuova linea settimanale diretta
Fiume-Trieste; manterrà anche le dome-
niche i viaggi sulla linea Fiume Segna ; ed
infine dopo tre anni a datare dalla firma
del contratto dovrà far costruire ancora
un battello (il terzo) del tipo Pannonia. Ed
allora avremo sei linee celeri settimanali
per Gravosa e Cattaro.
Postalia. — Col 1 gennaio 1901 saranno
emessi nuovi certificati di deposito a paga-
mento di imposte e tasse pubbliche nel
servizio-assegni della cassa postale di ri-
sparmio, al prezzo ridotto di 7 centesimi
ciascuno. I certificati di pagamento della
vecchia emissione del valore di 11 centesimi
ciascuno, che si trovano in possesio del
pubblico, possono essere usati per versa-
menti fino al 31 marzo 1900. Dopo questo
termine il loro uso non è più ammesso, ma
possono essere cambiati fino al 30 giugno
1901 presso tutti gli uffici postali verso
nuovi certificati, pareggiando la differenza
con segnavalori postali.
I rivenditori di valori postali devono, eam-
biare, entro il mese di gennaio 1901, presso
il rispettivo ufficio postale, le loro provviste
di certificati della vecchia emissione, presso
di loro ancora esistenti il l o gennaio 1901,
con certificati della nuova emissione o con
segnavalori.
Tempaccio. — Giovedì e ieri tempac-
cio con ritardo di piroscafi. Il molo di riva
nuova riportò nuovi guasti ed un tratto
della riva vecchia — che bisogna decidersi
a cambiare — venne tutto allagato.
La Rassegna Internazionale. —
Il fascicolo XIII di questa importante ras-
segna ha questo sommario : Angelo Conti,
Benvenuto Cellini scultore — Enrico Cor-
radini, Erostrato — Renzo Sacchetti, Le
origini del teatro internazionale (n.o 2) —
A. Cehow, La fortuna (traduzione di Leone
Zanco) — Remy de Gourmont, Rassegna
francese — Romualdo Pàntini, L'arte a
Parigi nel 1900 — Appunti bibliografici,
(Giovanni Chiabra, ecc.) — Notiziario gene-
rale, (Cesare Levi, Valentino Soldaui, ecc.)
Clie galantuomo ! — Da parecchi
giorni è fuggito da Zagabria il giornalista
Lodovico Fleiser, redattore della Hrvatska
Domovina, organo dell'opposizione croata.
Fu spiccato mandato di cattura contro il
fuggitivo perchè autore di truffe e falsifi-
cazioni di cambiali per parecchie migliaia
di corone. E dire che chissà quante volte
questo galantuomo avrà scritto vituperi e
canagliate contro gli italiani della Dalmazia!
Furto. — Ieri certo A. Drago, altra
volta condannato per furto, rubò dal cap-
potto del negoziante B. Mihalich, nella di
lui bottega in Piazza dei Signori, un por-
tafoglio contenente 80 fiorini. Arrestato
dagli organi della polizia comunale, il Drago
si mantenne negativo, ma una perquisizione
operata al suo domicilio condusse alla sco-
perta del denaro rubato. Il portafoglio, vuo-
tato destramente dal Drago, mentre il Mi-
halich era occupato jl servire un avventore,
venne trovato dietro un sacco, nella bot-
tega.
Corrispondenza aperta. — Signor
X. - Provincia. Non possiamo pubbli-
care il vostro articolo sugli impiegati do-
ganali perchè non crediamo sia giusto
adombrare coloro che dalla guardia di fi-
nanza passarono a posti civili. Avete ra-
gione voi, per quel singolo: ma non, per
uno, devono esser tutti attaccati.
Onorificenze, nomine, concorsi, traslochi.
Nomine — Ad ingegneri superiori nell' Vili
classe di rango vennero nominati gl' ingegneri
dott. Ernesto Nagy, Stefano Nazor ed Achille
Savo.
Le oblazioni varie
All' asilo delle orfanello. — Per
onorare la memoria della defunta signora
Antonietta ved. Colombani : Chiara Gosetti
cor. 2, C. Mattiazzi (Pago) cor. 2. — Fa-
miglia de Beden (offerta straordinaria) cor. 4.
Alla Società di 8. Vincenzo de
Paoli. — Per onorare la memoria, della
defunta signora Antoiietta ved. Colombani :
dott. A. Bottura cor. 2.
Le direzioni, preposte agli istituti bene-
ficati, porgono col nostro mezzo i più vivi
ringraziamenti ai generosi oblatori.
I NOSTRI DISPACCI =
Parigi 1 deccmbre. — Il senato fran-
cese si associò a voti unanimi alla
manifestazione di simpatia per Kriiger,
deliberata dalla Camera dei deputati.
Non è ancora accertato se Kriiger
si recherà a Berlino e se, recandovisi,
verrà ricevuto dall' imperatore. Pendono
trattative in proposito.
Si ritiene che il vecchio presidente
dèi Transvaal andrà pure a Vienna ed
a Budapest. Oggi al pomeriggio lasciò
Parigi. Il comitato pei ricevimenti lo
accompagna fino al confine belga con
seguito.
Roma, 1 decembre. — E' morto il
colonnello York. Il tenente colonnello
italiano Salsa assunse il comando della
colonna italo-tedesca a Kalgan.
Londra, 1 decembre. — Kitchener
venne nominato comandante supremo
delle truppe inglesi nell' Africa del sud.
Vienna, 1 decembre. — E' morto il
governatore di Varsavia principe Ime-
ritinsky.
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IL DALMATINO 1901
Lunario cattolico-greco ed itraelitico.
Esso contiene le solite importanti notizie
ed il prospetto dei distretti giudiziari nei
quali venne aperto il libro fondiario fino
a tutto settembre 1900.
Si vende al prezzo .di cent. 50.
Cattine, conservatori di bomboni, seguaci
di Kneipp, domatori ed agitatori di gene >
rosi destrieri e cliitarratori alle Dulcinee !
d Obrovaz. ammalati di b rgomastrite e '
dietite acuta, scavatori della fossa all'il-
lustre decorato di Dizmo, salvatori di
Croazia, e relativi fichi per la pancia, a
voi Ulpiani, Boezii, per 1' alto senno e sa-
pienza legale già accapparati compilatori
della costituzione della fu ura grande Dr-
žava, dico un arrivederci e non molestate
il pacifico Alpigiano.
LA C^HTACA
In favore dell' univergità italiana.
- Anche la direzione dei gruppi dalmati
della Lega Nazionale ha telegrafato all'on.
Malfatti plaudendo all' opera nobilissima
di lui per il conseguimento dell'università
italiana.
Per il centenario di Vincenz j Bel-
lini. — La direziona del Teatro Giuseppe
Verdi manda domani un telegramma a Ca-
tania per il centenario di Bellini.
Il novembre. — S'inaugurò ieri nella
mesta poesia dei ricordi il novembre. E'
il mese più triste aell' anno. E' la morte
delle cose. Non è ancora l'inverno colle
serate più raccolte, col freddo sano ed al-
legro. Non a caso venne s«elto fra tutti
per la particolare consacrazione di un giorno
ai defunti Volano così labili le memorie,
il tempo è cosi rabbioso cancellatore, che
il raccoglimento di questo giorno in un unico
pensiero viene quasi ad espiare le ore in
cui l'egoismo della vita trasporta e la fe-
rita più crudele può non parere insanabile.
Oggi ogni tomba ebbe il mesto tributo di
fiori e una fervida prece. Dormite in pace,
poveri morti !
Inoarioo onorilloo. — Il Ministro pel
culto e peir istruzione ha nominato l'illu-
stre nostro amico, 1' ufficiale postale in
pensione a Lesina, Gregorio Bucchich,
corrispondente dell'i, r. Istituto centrale
per la meteorologia ed il magnetismo
terrestre.
A Verg^orax, pare, gli affari non vanno
nel migliore dei mondi possibili. Come
abbiamo già annunziato quell'amministra-
zione comunale diresse alla suprema corte
di giustizia una nota per protestare con-
tro la condanna di quei galantuomini ed
in prima linea dell' innocente prete Lue-
tich. Tale iniziativa, però, non sarebbe
stata approvata dal Consiglio comunale, od
almeno da una parte, che vuole pertanto
la dimissione del podestà, e, quando non
la volesse dare, gli verrebbe inflitto un
voto di sfiducia. Contro il podestà sarebbe
stata poi mossa accusa per abuso del po-
tere d' ufficio. E perchè ?
Boycottaggio. — Il Narodni List —
fedele al programma della guerra allo stra-
niero — vuole hoycottata la ditta Luca
Millicich di qui, fabbricante di rosoli. La
cosa, comunque, è comicissima. 11 signor
Millicich, usando di un diritto consenti-
togli dalla legge, dalle stampiglie — De-
nunzia pella distillazione delC acquavite e
Dichiarazione per spedizione di liquidi spi-
rinosi per V Ungheria — ha cancellata la
dizione slava, perchè inutile. Trattandosi
di stampiglie usate dalle parti, le parti
hanno diritto di far ciò; e noi per esempio
sappiamo che la ditta Vito Morpurgo di
Spalato cancella da tali stampiglie la di-
zione italiana. Tanto è vero che — ad onta
del rapporto del commissario della guardia
di finanza (iioyanni Miletich — 1' autorità
di finanza decise in favore del signor Mil-
licich. Ed ecco tutto. Ma più della minac-
cia del Narodni List è graziosa l'origine
del carteggino che la contiene. Evidente-
mente è il signor commissario della guar-
dia di finanza Miletich, che si diverte, cosi,
a collaborare nell' organo magno della croa-
teria e a minacciar rappresaglie.... al ma-
raschino. E il fanatismo croato, fuori d' uf-
ficio ed in siffatti esercizi belletristici, può
ancora passare e far ridere. Ma noi ci
permettiam«. di richiamare 1' attenzione del-
l' ill.mo signor Hocevar sul fatto che questo
signor commissario dà abusivamente ed il-
legalmente evasioni in croato in affari
d'ufficio, ch'esigono l'uso esclusivo della
lingua italiana. Di giustificarsi da siffatto
abuso si occupi il Miletich, chè, in quanto
al hoycoUaggioj guai — ma veramente guai
— se ci mettessimo ad indirlo sul serio,
a danno dei pochi negozianti ed industrianti
croatofili che novera la nostra città. An-
drebbero ben presto con le gambe in aria.
Il podestà di Arbe viene informato
che per la falsa incolpazione contenuta nella
sua lettera aperta stampata nella terza
pagina del Narodni List n.o 87 a. c. fu
dal signor consigliere Antonio Lazzariui
prodotta il giorno 31 ottobre p. p. rego-
lare denunzia al locale giudizio.
Consigliamo il signor Dominis a non la-
sciarsi più oltre corbellare da coloro che
lo circondano e che egli considera e qua-
lificò più volte ladroni, come possono at-
testare molti testimoni che nomineremo in
caso di nuova rettifica. Sarebbe omai tempo
eh' egli rinunciasse alla carica se non vuole
incorrere in gravi guai per colpe altrui.
La catastrofe è prossima.
Pensarci tosto per non pentirsi poi.
In questo momento siamo lieti di rile-
vare che la locale Corte di giustizia di
prima istanza quale giudizio di ricorso
confermò l'assoluzione del signor consi-
gliere Lazzarini nel noti processo incoa-
togli dall'amministrazione comunale di Arbe
e ciò non solo per -il motivo che il fatto
non si qualifica ad alcuna azione punibile,
ma anche perchè di fronte ai molti testi-
moni di difesa la Corte non potè prestar
fede a quei pochi di accusa quasi tutti
già condannati e salariati dal comune de-
nunziante.
Dimostrazione politica. — Togliendo
a pretesto Marco Marulo, mistificato in
Manilić, si sta organizzando a Spalato,
dalle società croate, -ina esclusivistica ed
accentuata politica dimostrazione per la
giornata di domenica. Fra gli organizzatori
jrincipali stanno parecchi i. r. docenti delle
ocali scuole medie, che firmarono, assieme
ai presidenti delle società ed agli amici
politici croati più in vista, il relativo ap-
pello!
La scolaresca doveva essere elemento
vitale nella dimostrazione, ma pare che
r autorità preposta non siasi trovata in ciò
d' accordo.
Ritorneremo sull' argomento.
Si allevano bene ! — Invece di stril-
lare per gli episo ì studenteschi di G-raz,
scemando la dignità dei loro giovani ade-
renti, i giornali croati dovrebbero vergo-
gnarsi della parte che alcuni ragazzi, e
qui e a Spalato, fanno nella scuola contro
loro stessi condiscepoli. Guai, quand' era-
vamo scolari, che uno di noi si facesse
delatore, anch^ in cosa di lieve conto;
mentre ora, pur troppo, la delazione, pei
croati (elevati, si intende, alla dignità na-
zionale !) è una istituzione. Giorni sono ci
rac 'ontarono non sappiamo più qua! ragaz-
zata; ma ben ricordiamo il fatto che uno
dtgli scolari croatofili, trattosi in disparte,
andò annotando sovra un pèzzo di carta il
nome dei suoi condiscepoli italiani, per de-
nunziarli ; cosa che certo desta più pietà
per il denunziatore che per i denunziati.
Noi condanniamo e i disordini e le vio-
lenze di qualsiasi specie esse sieno ; ma
non possiamo astenerci dal constatare che
un giovanetto, il quale ha la freddezza di
un commissario di polizia, e prende nota
dei condiscepoli suoi più vivaci, è un gio-
vanetto proprio meraviglioso.
Tanta freddezza però puzza di sugge-
stione, e c' è da scommettere cento contro
uno che a quei ragazzi dell' altra paroc-
chia, sempre a danno del nostri, s'insegna,
non diciamo la provocazione, ma il comodo
mestiere della spia. E i nostri, come al
polito, scioccamente v'incappano. E i geni-
tori, che dovrebbero sorvegliarli, si faranno
vivi appena post festumf
Benone !
Mistifioazioni. — Il Narodni List e
r Hrvatska Kruna, offendendo '!ol loro
guaito gli studenti croatofili all'università
di Graz (che sembra si lagnino a papà e
a mamà) asseriscono che lo studente Bo
netti ebbe a ferire di hox uno studente
croato. L'asserzione è falsa. La sera suc-
cessiva all' episodio occorso nel Restaurant
alla Stazione, e precisamente nella via pr n-
cipale di Graz, lo studente Bonetti venne
fermato da uno studente croatofilo, che
avfcva con se altri tre o quat ro compa-
gni. Interrogato con piglio altezzoso il
Bonetti, se fosse in caso di ripetere una
frase della sera precedente, il Bonetti, a
non mostrar timidezza e coerente a sè
stesso, rispose con un' affermazione. Allora
10 studente croato lo percosse ed il Bo-
netti, minacciato anche dagli altri, reagì
a propria difesa. Sopraggiunto però uno
studente italiano, forte ed aitante giovane,
i croatofili si allontanarono ; ma nessun
box venne adoperato e nessuno rimase
gravemente ferito; tant' è vero che lo
studente croatofilo, aggressore del Bonetti,
fu visto il giorno successivo fuori di casa.
L' Hrvatska Kruna specialmente poteva
risparmiare i suoi stupidi Witz sui hox e
risponde] e a tuono alle nostre accuse
chiare e precise sui preparandisti.
Il Narodni List ha il fegato di tac-
ciarci di me.izogna, mentre non v'ha riga
in lui che sia verità. (Si legga, a propo-
sito, anche l'odierno nostro carteggio da
Almi ssa). Non è vero che noi si sia tèneri
pei chioggiotti, ma è verissimo che le due
paranze alle quali abbiamo alluso vennero
armate anche coli'intenzione di far concor-
renza ai chioggiotti nella pesca in alto
mare e ciò anco per far tacere le recri-
minazioni croate. Nessun giornale forse più
del nostro ha parlato a vantaggio dei pe-
F:catori nostrani : e noi possiamo citare al
Narodni List carteggi e gazzettini ove era
da noi stigmatizzato 1' uso della dinamite,
nocivo non già ai chioggiotti, ma ai pesca-
tori nostrani ; e (quello che non ha mai
fatto il Narodni List) abbiamo chiesti pei
pescatori di Rogosnizza e di Zlarin e del
Contado di Zara e dell' isola d' Arbe faci-
litazion e premi e al governo marittimo e
alla società di pesca. Carta canta e villan
dorme ! E non noi, ma i demagoghi del
Narodni List, che si proclaman gli amici
del popolo, dovrebbero far voti perchè al
popolo siano mantenuti i vantaggi della
pesca chioggiotta e della importazione di
frutta e di legumi pugliesi. Con la male-
detta carestia che c'è, il popolo non po-
trebbe mangiar pesce o gustar frutta al-
cuna senza i regnicoli: e il popolo vuole
la modesta felicità di qualche variazione
nell'alimento e non già la guerra allo stra-
niero, indetta, nell' ora della digestione, da-
gli apostoli della grande nazione.
Prete Bianoliini, nell'ultimo numero
del Narodni List, si affretta a smentire il
ritiro del deputato Vucovich dalla vita
politica, per cui nelle prossime elezioni
dietali vedremo a braccetto la terna Vu-
covich-Bianchini-Morpurgo.
E così il povero Prodan, anche questa
volta, resterà in tromba; e tutto per voler
rimanere cisto.
Prete Bianchini è più pratico in politica;
non abbada a certe piccolezze ed ha ra-
gione, chè così i posti al Beichsrath ed
alla Dieta gli sono assicurati, senza poi
parlare degli abbonati al Narodni List che
aumentano perchè oscilla tra l'opportuni-
smo ed il puritanismo giusta il programma
di prete Perich, che estrinseca tutta la
sua intransigenza nel negare l'esistenza
d'italiani in Dalmazia, mentre in tutto il
resto è molto malleabile, civettando volen-
tieri e con serbi e governo ed opportunisti
e puri ed impuri. E gì' ngenui d'Imoschi
che gli credono 1
Doni alla biblioteoa .^Paravia '. —
11 sig. prof. Ubaldo (lalvi ha donato alla
biblioteca „Paravia" quattordici annate del
periodico L^ eco dei tribunali; il sig prof.
Emanuele Nikolic una copia della sua opera
Escursioni in Dalmazia ed il sig. Giuseppe
Leinweber tredici volumi di varia lettera-
tura.
Ai generosi donatori la direzione del
patrio istituto porge, a mezzo nostro, i
più sentiti ringraziamenti.
Camera di oommeroio. — Ecco l'or-
dine del giorno per la seduta del 7 novembre
della locale Camera di commercio ed in-
dustria. — 1. Approvazione dei pro-
tocolli di seduta 22 aprile e 5 luglio 1901.
2. Comunicazioni di atti evasi e pervenuti.
3. Nomina d'un revisore peli' esame dei
progetti peli' istituzione di società per azio-
ni in luogo del rinunziatario ingegnere dott.
G. Persicalli. 4. Modificazioni nella dele-
gazione di due rappresentanti della Camera
quali assessori consultivi all' intendenza
militare. 5. Domanda d' un esercente per
ottenere la concessione per 1' esercizio del
l'industria tipografica in Zara 6. Parere
sul progetto di legge circa Is facilitazioni
per l'erezione di edifizi per operai, con
sani alloggi ed a basso prezzo. 7. Domanda
d'un esercente peli'apertura di una libre
ria internazionale a Zara. 8. Relazione sulla
seduta tenuta presso questo Capitanato di
porto in seguito alla rinunzia da parte
dello Stato al diritto di traghetto nel porto
di Zara dal 1. gennaio 1902. 9. Parere sul
modo con cui il magazzino delle proviande
militari potrebbe far acquisto di avene pel
1902, direttamente dai produttori. 10. Do-
mande di stipendi e sussidi. 11. Esame ed
approvazione del preventivo della Camera
prò 1902. 12. Proposte eventuali.
Teatro Giuseppe Verdi. — La com-
pagnia Da Farro ha data l'ultima recita
giovedì, con la pochade Largo alle donne,
satira esilarante del femminismo. Per que-
sto mese è attesa la compagnia d'Italia
Vitaliani, attrice che torna a noi dopo aver
conquistata la celebrità. Di lei, special-
mente in Ispagna, si è scritto di recente
come di un'attrice originale, potente, de-
gna della più grande ammirazione. Sarà,
certo, una gran compiacenza pel nostro
pubblico.
Mancanza di correntezza. — Vi è
chi si lagna di mancanza di correntezza da
parte àéiV Istituto di assicurazione per gli
infortuni sul lavoro con sede a Trieste, isti-
tuto che si dirama anche in Dalmazia. An-
cora il 7 giugno di quest' anno, Deuer Gio-
vanni, cocchiere del signor Antonio Mestro-
vichdi qui, ebbe a riportar grave ferita alla
mano destra. Notificato subito l'infortunio,
con le relative perizie mediche, all'Istitu-
to, a tutt'oggi, cioè dopo cinque mesi, il
Deuer non ha conseguito il prescritto ri-
sarcimento. Trattandosi di un povero lavo-
ratore, che ha ricevuto danno dall'acciden-
te, questa mancanza di correntezza da parte
dell'Istituto è ingiustificata e ben deplore-
vole.
Traiferimento. — Il Segretario Luo-
gotener.ziale dr. Francesco conte Thun Ho-
hensteinsky venne trasferito in Boemia.
Comare che bora.... Ieri, dopo al-
cune giornate sciloccali, abbiamo avuto la
bora che pur oggi soffia allegramente, con
uno splendido sole e cielo turchino. Spe-
riamo che domani — per la nota regola
dei tre giorni — la sia finita. La montagna
è tutta coperta di neve.
Baroa capovolta. - - Ieri al pomerig-
gio, verso le 3 e mezzo, la gaeta di Giu-
seppe Valcich da Cale uscì dalla Fossa,
ma, giunta sotto le Colovarre, ebbe a ca-
povolgersi per una non forte raffica di
vento che le ebbe ad imbrog;liare la vela.
I quattro uomini che vi erano dentro si
Rgì>rapparono alla chiglia e con dei caicchi
vennero tratti a terra. La barca venne ri-
morchiata in Fossa.
Il Corriere Triestino della Moda.
— Le nostre gentili lettrici non facciano
a meno di chiedere alla Libreria Chiopris
di Trieste un numero di saggio del Cor-
riere Triestino della Moda, ricchissimo gior-
nale di mode per signora. L'edizione di
lusso dell' ultimo numero è magnifica. Oltre
infiniti disegni in nero, contiene due grandi
tavole con figurini colorati e tavole di mo-
delli e modelli tagliati e un supplemento
per le ricamatrici. Un periodico insomma
variato ed elegante ed economico, che rac-
comandiamo alle nostre lettrici.
Eccessi notturni. — Tre individui, che
stanotte commisero degli eccessi in un pub-
blico esercizio ed in istrada, molestando i
tranquilli passanti, vennero arrestati dalla
polizia comunale.
Banda in piazza — Domani alle 12
e mezzo — tempo permettendo — la Banda
Comunale eseguirà un concerto in Piazza
dei Signori.
Corrispondenza aperta. — Signoì
Antonio Alzetta. Fiume.— Non siamo con-
trari a pubblicare la vostra rettifica, ma
quando la rettifica sarà estesa in forma
legale ; quella che avete mandato non cor-
rispondendo per nulla alle forme legali.—
Signor Alpigiano. — Ci scriva ancora, ci
scriva sempre, anche articoli su tema pro-
vinciale. Ci farà un vero favore.
uu museo di rarità per 5000 dollari, ma
venne persuasa di non farlo.
Presenti all' esecuzione erano solo pochis-
simi. Il cadavere fu bruciato nella calce
viva e bruciati furono tutti gli effetti di
vestiario indossati dal giustiziato durante
r esecuzione perchè di nulla memoria resti.
Czolg^osz non è più. — Venne giu-
stiziato mediante l'elettroesecuzione l'assas-
sino di Mac Kinley. L'esecuzione ebbe luogo
martedì alle 7.12. Prima di passare nella
sala tremenda gli fu permesso di ricevere
la visita del fratello e del cognato e si
dolse che non fosse con essi il padre. Re-
spinse fino all' ultimo i conforti religiosi,
e chiese che nessun intervento religioso
vi fosse dopo la sua morte. Tutto il con-
tegno dello Czolgosz fa calmo.
Martedì mattina si vestì e fece colazione
di buon appetito ; quando già era sulla ter-
ribile sedia elettrica pronunciò alcune pa-
role dicendo di aver ucciso il presidente
perchè lo riteneva nemico degli operai e
che non ne sentiva alcun rimorso. Parlò
rapidissimamente perchè tosto gli fu appli-
cato r elmetto e la maschera. L'esecuzione
durò 3 minuti e alle 7.15 Czolgosz era morto.
La famiglia poteva cedere il cadavere ad
Le oblazioni varie
All'asilo Infantile. — Per onorare
la memoria della defunta signora Elena
Battara : dott. Riccardo cav. de Stauber cor.
2. — Per onorare la memoria del defunto
signor Edmondo cav. de .Turissevich: dott.
C. Abelic di Melada cor. 5, Giovanni San-
tini 1. — Per onorare la memoria della
signora Milena Friedinger nata de Relia :
cav. Demetrio e Michelangelo Luxardo cor.
10, Carlo Copani 2. — Per onorare la
memoria della defunta signorina Caterina
Britvich: Don Cristoforo Stipcevich cor. 1,
Laura Ivankovic (Ervenik) 10.
Alla Società di S. Vincenzo de
Paoli. — Per onorare la memoria del
defunto sig. Luigi Tadic: Don Simeone
Soric cor. 2. — Per onorare la memoria
della defunta signora Elena Battara : Giov.
ved. Angelovich cor. 2. — Per onorare la
memoria del defunto signor Matteo Tolja :
Giov. Kiswarday cor 2. — Per onorare la
memoria della defunta signorina Milena
Friedinger : famiglia de Seifert cor. 6.
Le direzioni, preposte agli istituti bene-
ficati, porgono col nostro mezzo i più vivi
ringraziamenti ai generosi oblatori.
I NOSTRI DISPACCI ^
Parigi, 1 novembre. — Ieri è partita
per Smirne una squadra francese, che
farà una dimostrazione navale contro
la Turchia. La Francia, a Smirne, incas-
serà le rendite doganali. Così la Tur-
chia sarà costretta a sborsare gli im-
porti reclamati già da lungo tempo
per conto degli eredi Lorando.
Fiume, 1 novembre. — Ieri a sera
la rappresentanza comunale accolse
ad unanime voto la proposta del pre-
sidente dottor Vio che T invito del
bano per la nomina di due deputati
di Fiume alla Dieta croata renga
messo ad acta.
Vienna, 1 novembre. — Ieri piti
di trecento studenti italiani fecero
una imponente dimostrazione, dappri-
ma nell' aula dell' Università e poi
davanti al palazzo del Parlamento.
(Dimostrazione di solidarietà coi colle-
ghi italiani dell'università d'Innsbruck.)
Gli studenti acclamarono i deputati
italiani e gridarono evviva V università
italiana l vogliamo Vuniversità italiana!
Si ingrossò talmente la folla sulla
Bin^strasse, che le guardie dovettero
far uso delle sciabole a ristabilire la
circolazione. Tutti i giornali, oggi,
commentano la dimostrazione.
Vienna, 2 novembre. Ieri, per as-
secondare il desiderio manifestato dal
rettore dell' università, si presentò al
medesimo una deputazione del Circolo
Accademico, di cui face van parte il pre-
side Aldo Benevenia c due membri
della direzione, per consegnargli un me-
moriale abbracciante i postulati degli
studenti italiani nella questione della
università.
II rettore li accolse molto affabil-
mente, promettendo di inoltrare il me-
moriale ai fattori competenti, dopo
averlo esaminato.
Gli studenti rinnovarono V assicura-
zione che la dimostrazione non venne
diretta nè contro gli studenti tedeschi
nè contro V università di cui sono
ospiti, bensì contro 1' ostinazione di
negare la erezione di una università
italiana.
Il rettore raccomandò di mantenere
la calma, lodando il contegno decoro-
so, sempre finora osservato dagli stu-
denti italiani.
Graz, 2 novembre. — Oltre duecento
studenti italiani, stlidali coi colleghi
di Innsbruck, si recarono all' università,
ove tennero un comizio. Vennero pro-
nunziati, tra applausi, vari discorsi.
Venne votato un ordine del giorno
contenente i sacri postulati degli ita-
liani, che hanno diritto ad una univer-
sità degli studi.
Una deputazione venne poi accolta
gentilmente dal rettore, che assicurò
gli studenti di appoggio. Il corteo efilò
la Ring. Nessun incidente.
RINGRAZIAMENTO.
P(ir le tante squisite prove di affetto, di
cui furono larghe, con svariate attestazioni,
amici e ^conoscenti, in morte di Elena
ved. Linardovichi madre esemplare,
amorosissima, indimenticabile, porge com-
mosso i più sentiti ringraziamenti, il deso-
lato figlio Antonio, per sè, sorelle e pa
renti.
Ragusa, 30 ottobre 1901.
Edit. e redat. resp. Luigi de Negovetioh
stabilimento Tipografico S. Artalt
Collegio mWV A. GABELLI
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nessa campagna. Scuole ginnasiali e tecni-
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letto e spese di puliaia
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anticipato.
La Direzione evita cosi
alle famiglie la sorpr^e
delle note suppletoria
fissando la spesa minima
oomplAssl'va, che non
deve essere oltrepassate
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Per i giovani inscritti all'Istituto Tecnico
ed al Liceo, che abbiano compiuta T età
di anni 16, la Direzione apre quest'anno
una speciale Casa di studio, in una graziosa
palazzina con giardino, a poca distanza
dal Collegio. In essa i giovani troveranno
il neci-ssario raccoglimento e la dovuta as-
sistenza per gli studi, nonché un tratta-
mento migliore e una maggiore libertà d'a-
zione, come si conviene alla loro età.
Non vestono uniforme nè portano ber-
retto. Retta annuale L. 600. Le spese a
carico delle famiglie. Il vitto è fornito da
una delle migliori trattorie. Il numero delle
piazze è limitato,, quindi affrettare le do-
mande. La Direzione.
LA FILIALE
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per Commercio ed Industria in Trieste
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verao Buoni di Cataa al portatore :
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poli, Praga, Reichenberg, Troppavia, nonché su
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Innsbruck, Klagenfurt, Lubiana, Linz, Olmii z,
Saaz, Salisburgo, franco apese.
Si occupa della Compera e Vendita
di divise, monete e valori.
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di tagliandi, valori estratti nonché incassi d' egn
altra specie.
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sopra Warrants e valori alle più modiche con-
dizioni.
Crediti verso documenti di caricazione
vengono aperti a Londra, Parigi, Berlino o su
altre piazze alle più correnti condizioni.
Lettere di Credito
vengono rilasciate su qualunque piazza.
DEPOSITI.
Si accettano in custodia carte di valore, monete
d'oro e d'argento e Biglietti di Banca. Le con-
dizioni si possono conoscere rivolgendosi -lìe
Casse dello Stabilimento.
VagUa cambiarii.
Alle Casse dello Stabilimento sono pagabili i
vaglia cambiari della Banca d'Italia in lire ita
liane oppure in Corone al corso di giornata.
Trieste, 1 agosto 1900.
OFFICINA MECCANICA
di
ZARA, Via teatro vecchio. «
SFRRATALLO - Acq ua di catrame
per le malattie pel
petto e della gola
Le liete nozze. — Og^i la e-entil
«„orina Teiesa Inchiostri ~ e
pregio sig:nor Aless indro, direttore del Ca-
tasto — andò spnsa a! nostro giovane con-
cittadino signor Ernesto Medin, i. r. geo-
metria. I v.ostri più sinceri auguri agli
sposi e congratulazioni alle loro famiglie.
Artisti teatrali in Dalmazia. — li
regio console in Zara richiama l'attenzione
dei commissariati del regno sul numero
sempre crescente di ai tisti teatrali italiani
che ainvano in Dalmazia, senza poter con'
tare su tormali impegni, e sono poi c( stretti
a recitare in locali d'infimo ordine, espo-
nendosi a dure privazioni ed anche alla
miseria.
Per evitare il rinnovarsi di questi casi
dolorosi, si debbono sconsigliare i nostri
artisti teatrali, i quali chiedessero il pas-
saporto per la Dalmazia, dal recarvisi alla
ventura, perchè non vi troverebbero che
delusioni e sofferenze.
aiaroleide. — Riceviamo e pubblichia-
mo:
«Giorni sono, se non sapete, nel ga-
binetto di lettura cìuato, detto Citaoniza,
ebbe luogo la memorazione ^ìel poeta italo-
latino Marulo, che si vuole a tutti i costi
far passare per croato, astrazione dal fatto
che egli avrebbe avuto ripugnanza ad • s-
ser così nomato e che neppure i croati ai
suoi tempi, erano conosciuti. Ma passo senza
altro ad un gazzettino del Narodni List in ar-
gomento. Ad aprire la festa solenne (solenne,
certamente, perchè vi presenziavano perlo
meno cento mila persone) si fu certo Chis-
sich, piovutoci chi sa da dove, e che diede
a sè stesso, nel Narodni List, la importanza
che ben a ragione si meritava. Le sue pa-
role furono coperte da applausi assordanti.
Gli uditori, non c )mprendendo la lingua
ostica ai loro cuori, volevano io tal modo
soffocare la monotonia di un discorso che
non comprendevano affatto. E a lui seguì il
gran poeta Jeretov (i maligni vogliono sia
stato inspirato dal dio Radacovich) al qua-
le, pure, nOn mancarono i battimani d' oc-
casione. Si diede, poi, una commediola, in
cui rifulsero le doti di due ervatizze o di
due forestieri. Questi, stando alle parole
del Narodni List, offuscano e Novelli e Zac-
coue e altri minori astri nostri, degnissimi
di poema. Ma quello che sbalordisce è il
fatto — rilevato dal N. L. — delle dolci
parole, uscenti dalle melliflue labra delle
zadarske ervatizze nella lo o lingua mater-
na: la italiana.
A noi, che parliamo sempre la nostra
lingua, non occorre mai raccontare che par-
liamo nella dolce lingua del sì, ma a quei
messeri ciò interessa, perchè non vogliono
si creda realmente che parlino croato, una
lingua a loro non famigliare. E in que4o
solo sono onesti. L'incasso fu enorme: le
cifre — come altre volt(^ — valleranno
dalle cento alle ventimila corone, con gran-
de affluenza, questa volta, di fiorini bucati.
Non credano i lettori che meritava, for-
se, occuparsi tanto di una tal festa, ma di
questa abbiamo letto nei principali giornali
del mondo, e non volevamo che di un tale
avvenimento rimanessero digiuni i lettori
del vostro giornale.»
Le nuove cassette postali. — Va
data schietta lode alla direzione delle po-
ste. Perchè ha fatto sostituire le vecchie,
orrende cassette con cassette postali nuo-
ve, di sistema modeiuo, dalle quali una
lettera non può esser furata, poiché le let-
tere devono cadere in fondo, inevitabil-
mente. Benissimo : le cassette sono anco più
ampie e più belle delle antiche ; e, per esse,
è stato anche abolito il carretto, rumoreg-
giante, neir alta chete notturna, in mezzo
alle strette vie cittadine. Ora il contenuto
delle cassette — come si usa via — viene
vuotato in borse a mano. Insomma un re-
galo di capo d' anno.
Installazione di motori a g^as nel
punto franco in Fiume — La società
commerciale per azioni in Fiume (Handels-
actiengesellschaft; ha commesso e fatto
installare della di ta Schnabl & C. Fiume,
studio d'ingegneri, un impianto di motori
a gas. Tali motori furono sostituiti alla
macchina a vapore prima in funzione, cioè
con un motore a gas, sistema Tangyes, del-
la forza di 26 cavalli al primo piano e uno
della forza di 16 cavalli al secondo piano.
Tale impianto era difficoltato non sol-
tanto per l'enorme peso sopra i volti Mo-
nier esistenti nel magazzino, bensì si dove-
va pren iere in riflesso acciò venga impe-
dita la più leggera vibrazione col movi-
mento di tali motori.
Questa difficoltà fu appunto raggiunta
e conseguita dalla suddetta ditta, poiché
tanto il piccolo quanto il grande motore
furono appoggiati in addatte costruzioni in
ferro; in tale modo venne diviso il rela-
tivo peso, impedendo la benché minima oscil-
lazione.
La conduttura dello scarico fu eseguita
in un camino espressamente costruito die-
tro le moderne regole, cosicché si esclude
del tutto lo strepito delle esplosioni.
Il metore della forza di 66 cavalli è posto
al primo piano per mettere in moto un li-
merò rilevante di molini, macchine per as^
sortire il caffè, eccetera, mentr« quello nel
secondo piano della forza di 16 cavalli vie-
ne adoperato per mettere in movimento
anche una dinamo, pure fornita dalla ditta
Schnabl & C. di Fiume.
Ambidue i locali per i motori furono iso-
lati per preservarli dalla polvere ch-^ vie-
ne prodotta colle macchine ausiliari in mo-
vimento, con pareti sottili rivestite con rete
metallica e con parti di ferro, cosicché si
è previsto anche alla sicurezza del pers onale.
La società commerciale per azioni in
Fiume possiede adunque uno dei più com-
pleti impianti della tecnica moderna, instal-
lato con perfezione dallo studio d'ing. gnor!
della ditta Schnabl & C.o di Fiume.
Corrispondenza aperta. — Signor
E. F. Q. Non pubblichiamo recensioni di
libri non ricevuti. Non vogliamo dunque
insevare.
DOMANDATE TUTTI*
FRA LIÌ{RI, OPUSCOLI E GIORNALI
y "Itimo fascicolo di Minerva, Rivista
delle Mwiste, ha questo sommario :
Ippohto Taine in campagna — Ancora
la questione Shakespeare-Bacone (con 2
Il ustrazioni) - Il lavoro delle donne ne-
gli Stati Uniti - L'agricoltura nel Tran-
svaal — La ferrovia di Bagdad nel!' Asia
TTìSu'''' - La sieroterapia
della febbre tifoidea - II marchese Ito (con
ritratto) — Attraverso le riviste italiane
13a una settimana all'altra (Rip.) _ Spi-
golature — Fra libri vecchi e nuovi -
Notizi^e bibliografiche — Rassegna settima-
nale della stampa: Gli Americani e i ro-
manzi — Il clero e la politica — Il giu-
bileo di un grande giornale americano —
La grande industria dei «buffets» a Berlino.
In copertina: Condizioni d' abbonamento
e giudizi su «Minerva» (pag. II e seg.) -
Facilitazione agli abbonati — Per passare
il tempo (pag. IV. — La settimana finan-
ziaria — Sommari: Riviste francesi (pag.
VI) -- Dopo il caffè (pag. VIII) Annunzi.
— Per onorare la memoria della defunta
signora Nicoletta Seifert: dott. Luigi Pini
cor. 3, famiglia Marassovich 2. — Per ono-
rare la memoria del defunto signor Carlo
Kutschig de Cejkovac : Vladimiro de Dra-
ganich-Veranzio cor. 3 — Per essere di-
spensati dall'invio di biglietti d'augurio
agli amici e conoscenti consenzienti dallo
stesso signor Draganich cor. 2. — In mor-
te della bambina Maria Giadorou: dott.
Doimo Cace cor, 3. — Raccolte fra amici
Serbi ed Italiani alla stazione di Knin
cor. 5:50. — Raccolte fra amici in occa-
sione della cena alla Filarmonica cor. 4.
— Raccolte dalla signorina Lavinia Pesena
colla vendita dei fiammiferi della Lega, alla
Società filarmonica, dopo la recitazione
della scena comica di G. Sabalich «La
tassa sui fiammiferi» cor. 20.
Aiutate tutti e sempre la Leg^a !
* * *
Tavole schematiche della Divina Comedia
compilate dal prof. Polacco, seguite da 6
tavole in cromotografia disegnate dal m.o
Agnelli. — Un volume dei Manuali Hoepli,
Milano, 1901. L. 3.
Sollecito della pubblicazione di lavori
danteschi in grande stile quali : La Divina
Comedia illustrata nei luoghi e nelle persone,
per cura di C. Ricci ; La Divina Commedia col
commento di Stefano Talee da Ricaldone
(Dante, del re d'Italia); la Enciclopsdia
danti sca di G. A. Scartazzini ; la Topocro-
nografia del viaggio dantesco di G. Agnel-
li; L'ultimo rifugio di Dante di C. Ricci;
la Galleria Dantesca microscopica di E.
Scaramuzza; e molti altri poderosi volumi
ammirati in tutte le biblioteche del mondo,
r editore Ulrico Hoepli non trascurò tut-
tavia la pubblicazione di quei lavori mo-
desti che pur nella loro misura rispon le-
vano al nobile ufficio di diffondere ed age-
volare la lettura, lo studio, il commento
del sacro Poema.
E cosi furono offerti alle scuole e agli
studiosi in generale : La Divina Commedia
corredata dei segni della pronuncia e di
nuovi spedienti utili all'evidenza, ai raf-
fronti, alle ricerche, alla memorazione ; il
Rimario perfezionato della Divina Comme-
dia ; i Segnapagine danteschi e tavola si-
nottica formata dai medesimi; aiuti assai
comodi tanto a chi studia quanto a chi
spiega le tre Cantiche.
Ora a questi aiuti si aggiunge appunto
il volume che annunciamo, il quale — ci
pare di doverlo dire subito — costituisce
1 na novità in materia; dappoiché, sebbene
esistano delle tavole sinottiche e delle rap-
presentazioni topografiche dei tre legni,
pure le tavole e le rappresentazioni del
nuovo Manuale, dovuto al i rof. Polacco e
m 0 Agnelli, sono così dettagliate e rigorose
(sempre corredate dalle parole stesse del
poeta) da superare — a parer nostro —
tutto ciò che in proposito fu presentato
finora.
Difatti le tavole che — essendo tutte
fatte sopra schemi (tipi, moduli, casellari)
fissati con la scorta del testo della Divina
Commedia, l'autore chiama tavole schema-
tiche — raggiungono il bel numero di 64,
e in esse il lettore trova perseguiti di cer-
chio in cerchio, di girone in gitone, e di
cielo in cielo tutti i più essenziali e sva-
riati soggetti, come: colpe; pene; pecca-
tori; custodi e ministri divini; minacce,
bestemie ; preghiere, laudi ; meditazioni ; fra-
si ; similitudini ; beati ; bellezza crescente
di Beatrice; eccetera.
In quanto poi alle l'appresentazioni colo-
rate esse si estendono a tutti i tre regni
e alle loro parti, e sono tracciate con si-
stema rigorosamente scientifico, senza per
questo riuscire meno chiare e piacevoli a
chiunque.
Noi crediamo perciò che il nuovo volume
troverà presto il plauso che si merita, e
siamo persuasi che se quel nobile ingegno
che fu Michelangelo Caetani fosse ancora
tra i vivi, sarebbe lieto di vedere così
bene e valorosamente rinnovata e prose-
guita l'opera sua nel tracciare gli ordina-
menti e le figure del mondo dantesco.
1 NOSTRI DISPACCI
La Lega Nazionale in Dalmazia
Pervennero al gruppo di Zara :
In occasione d' un lieto avvenimento nella
famiglia dell' i. r. direttore del Catasto
A. Inchiostri raccolte a lieto convito co-
rone 25. •
* *
Pervennero al gruppo di Sebenico:
Per onerare la memoria della defunta
signoia Antonia Bercliaccia decessa a Knin :
Antonietta ved. Bubich cor. 3. — Per o-
norare la memoria della defunta signora
Emilia Tripalo: famiglia Frari cor. 2. —
Per onorate la memoria della defunta si
gnora Uroda: P. Marassovich cor. 2. —
Per onorare la memoria della defunta si-
gnora Elena Vidak: Marco Inchiostri cor.
5, dott. Luigi Pini 2. - Per onorai^ la
memoria della defunta signora Miovich de-
cessa a Bencovaz : dott. Luigi Pini cor. 3.
Vienna, 28 decembre. — II ministro
presidente dott. Korber invitò i capi
tedeschi e czechi a presentargli i ri-
spettivi postulati con riguardo alle con-
ferenze sul compromesso.
Si afferma che il dott. Korber inten-
da di ottenere per ora un accordo in-
torno alle questieni più urgenti, quali
sarebbero la concessione della lingua
interna czeca negli uffici, nonché la
delimitazione dei distretti nazionali.
Conseguito questo parziale accordo
il regolare funzionamento della Camera
sarebbe fuori di dubbio.
In tal caso sarebbero esauriti i gran-
di progetti economici e le conferenze
verrebbero ripig-liate onde tentare un
compromesso circa gli altri oggetti.
Qualora però nelle prime conferenze
non fosse raggiunta un' intesa il par-
lamento si troverebbe dinanzi all'abis-
so, cui accennò il ministro-presidente
Korber nel recente suo discorso.
Sofia, 28 decembre. Karavelow diede
nuovamente le dimissioni, che non fu-
rono ancora accettate dal principe.
RIMGRAZIAMEIiTO
A tutti coloro, che in morte del nostro
amatissimo
Enrico Urdich
quattrenne
vollero partecipare con dimostrazioni af-
fettuose al nostro dolore,- alleviandolo ; ed
in ispecial modo all'egregio dott. G. Mar-
celic, che ogni cura più zelante pos^e in
opera per tentare di strappar da morte il
caro angioletto, e alle distinte famiglie
Aicher e Bercich, pr<Klighe a noi di con-
forto, porgiamo con tutta la riconoscenza
dell'animo i più affettuosi ringraziamenti.
Zara, 27 decembre,
Famiglie Urdich, Geiger e Baustatter.
Edit. e redat. resp. Luigi de Negovetich
Stabilimento Tipoarafioo S. Arfai«
Trfi nlnVSni ^ distinta fa-yiuvaill jni^iia, in buona posizione
e impiegati dello Stato, dimoranti a Sign,
vorrebbero incontrare matrimonio con tre
signorine dell'età massima dai 16 ai 24
anni, con una dote dai tre ai cinque mila
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Per seguire il progresso in fatto di lo-
comozione ho deciso di attivare tutto il
mio servizio di trasporti passeggeri e merci
soltanto mediante automobili, perciò sono
costretto di porre in vendita a prezzi stra-
ordinariamente bassi tutto il mio materiale:
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tramway da 12—20 persone, cavalli da
carrozze e da carri con rispettivi forni-
menti, come pure una pariglia di pony.
Rivolgersi al sottoscritto
Matteo Mestrovich
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però P Azienda Cambiaria non s' attiene stret-
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